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Centro Studi C.N.I. - 6 maggio 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 6 maggio 2015

Pagina I

APPALTI PUBBLICI

Appalti, risarcito il danno al CvItalia Oggi 06/05/15 P. 33 Dario Ferrara 1

URBANISTICA

Aree edificabili, dai comuni valori inadeguatiItalia Oggi 06/05/15 P. 35 2

LAVORO AUTONOMO

Ora vanno valorizzati i veri autonomiSole 24 Ore 06/05/15 P. 39 Tiziano Treu 3

BANDA LARGA

Banda larga, saltano gli incentivi fiscali per la ReteStampa 06/05/15 P. 15 Alessandro BarberaFrancesco Spini

4

FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE

Fondi a chi punta sullo sviluppoItalia Oggi 06/05/15 P. 23 Marco Ottaviano 5

AUTOSTRADE

L'Authority Trasporti striglia il governo "Regali ingiustificati ai concessionari delleautostrade"

Repubblica 06/05/15 P. 24 Luca Pagni 6

Autostrade, troppa frammentazioneSole 24 Ore 06/05/15 P. 16 Giorgio Santilli 7

SPLIT PAYMENT

Gettito Iva frenato dallo split paymentSole 24 Ore 06/05/15 P. 37 8

INNOVAZIONE E RICERCA

Ricerca, partono bandi da 400 milioniSole 24 Ore 06/05/15 P. 14 Carmine Fotina 9

SEMPLIFICAZIONI

Meno carte per il giovane che partecipa all'appaltoItalia Oggi 06/05/15 P. 29 Andrea Mascolini 10

COMMERCIALISTI

Dal Consiglio nazionale una app per gestire il mandato professionaleSole 24 Ore 06/05/15 P. 39 11

DDL AMBIENTE

Sì alla legge sui reati ambientali idrocarburi in mare, via i divietiCorriere Della Sera 06/05/15 P. 27 12

Ambiente, cinque nuovi reatiItalia Oggi 06/05/15 P. 28 Simona D'Alessio 14

ENERGIA

Il Governo rilancia le «trivelle»Sole 24 Ore 06/05/15 P. 11 Jacopo Giliberto 15

FOTOVOLTAICO

Fotovoltaico con il tettoItalia Oggi 06/05/15 P. 29 Cinzia De Stefanis 17

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

«Fuori dal tunnel solo chi fa innovazione»Sole 24 Ore 06/05/15 P. 16 18

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

NORME TECNICHE COSTRUZIONI

Sui materiali hi-tech riforma ancora carenteSole24ore Progetti EConcorsi

27/04/15 P. 2 19

POLIZZE PROFESSIONALI

I geometri in campo sulle coperture ad hocItalia Oggi 06/05/15 P. 32 20

Polizze 730, no ad automatismiItalia Oggi 06/05/15 P. 32 Benedetta Pacelli 21

AMBIENTE

Sanzioni troppo severe non aiutano l'ambienteSole 24 Ore 06/05/15 P. 11 Jacopo Giliberto 22

TECNOLOGIE

Un polmone per la biodiversitàItalia Oggi 06/05/15 P. 18 Carlo Valentini 23

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Se l'impresa è ingiustamente esclusa

Appalti, risarcitoil danno al Cv

DI DARIo FERRARA

V'impresa ingiusta-mente esclusa dallagara non bisogna ri-arcire soltanto l'utile

perduto. Quando l'azienda chedoveva vincere non può ormaisubentrare nell'esecuzione delcontratto, la stazione appaltan-te deve rifondere anche il dannoal curriculum, vale a dire unaparticolare perdita di chancepatita dalla società che operanel settore dei lavori pubbliciin termini. E ciò perché l'oc-casione perduta non accrescel'avviamento (e dunque ancheil prestigio) della società neiconfronti della comunità delleamministrazioni committenti.E quanto emerge dalla senten-za 1839/15, pubblicata dallaterza sezione del consiglio distato.

Lesione alla reputazioneAccolto il ricorso dell'impre-

sa: ormai non è più possibilefare in modo che l'aziendasubentri nella realizzazionedell'opera perché dovrebbe svi-luppare il progetto realizzatodella concorrente che ha otte-nuto l'aggiudicazione in modoillegittimo. E una parte deilavori risulta già realizzata.Deve dunque essere ristoratoil lucro cessante, normalmen-te pari all'utile che l'azienda

avrebbe tratto dall'appalto sela procedura fosse stata rego-lare: il risarcimento integra-le, tuttavia, va ridotto perchél'impresa non prova di essersiritrovata bloccata con mae-stranze e mezzi per colpa dellagara ingiustamente perduta; infavore dell'amministrazione, ineffetti, opera la presunzione se-condo cui l'azienda che operanel settore dei lavori pubbli-ci non rimane con i cantierichiusi solo perché le è statotolto un appalto, per quantoillegittimamente. Il lucro ces-sante che deve essere ristora-to, però, comprende anche laspecificazione della perdita dichance costituita dalla lesioneall'immagine di partner delleamministrazioni pubbliche:più sono gli appalti vinti, in-fatti, maggiore è l'avviamentodell'impresa e la reputazioneche l'appaltatore assume pres-so gli enti, accreditandosi comeinterlocutore affidabile. Senzadimenticare l'indebito poten-ziamento di imprese concor-renti che operano sullo stessotarget di mercato quando risul-tano dichiarate aggiudicatariein modo illegittimo. Insomma:non resta che pagare all'Asl cheattribuì la vittoria della gara inviolazione legge sugli appalti.Spese compensate per la no-vità della questione.

Appalti pubblici Pagina 1

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Aree edificabili, dai comuni valori inadeguatiI comuni hanno allargato, e alcuni di essi con-tinuano ancora ad allargare, a dismisura, ne-gli strumenti urbanistici, le aree qualificabilicome fabbricabili e, in più, stabiliscono valoriassolutamente inadeguati rispetto all'attualeinesistente mercato di tali aree. E anche sei valori attributi a queste ultime non sonovincolanti, avendo come scopo quello di li-mitare il potere di accertamento delle am-ministrazioni locali, ciò innesca, comunque,contenziosi infiniti.È quanto segnala la Confedilizia, la quale hacondotto un'indagine su un campione di co-muni da cui è emerso che questi ultimi, purammettendo nelle loro determinazioni cheil mercato è fermo e il Paese è in crisi, nonriducono i valori in questione, limitandosial massimo a non aumentarli, come se nonaumentare fosse di per sé un adeguamentoall'attuale situazione di mercato quando, ov-viamente, così non è. Il che genera un'evi-dente sproporzione con ciò che i proprietaridelle aree fabbricabili sono chiamati a ver-sare, a titolo di Imu e Tasi. Tanto più se siconsidera che mantenere fermi da più anni ivalori delle aree edificabili significa ancorar-li a livelli pre-crisi e, quindi, assolutamentefuori mercato e che sono solo un ricordo.La Confedilizia ricorda, al proposito, che, aisensi dell'art. 5, dlgs 504192,la base imponibile dell'Ici, eora dell'Imu e della Tasi, ècostituita dal valore degliimmobili. Tale valore, conriferimento alle aree fab-bricabili, è rappresentatoda quello «venale in comu-ne commercio a11° gennaio

Questa pagina viene pubblicataogni primo mercoledì del mese

ed è realizzata dall'UFFICIO STAMPA

della CONFEDILIZIA

L'ORGANIZZAZIONE DELLA PROPRIETÀ IMMOBILIARE

w ww. confedilizia. it - www. confedihzia. eu

dell'anno di imposizione», avuto riguardo auna serie di condizioni come, ad esempio, la«zona territoriale di ubicazione», l'indice diedificabilità», i «prezzi medi rilevati sul mer-cato dalla vendita di aree aventi analoghe ca-ratteristiche». Sulla base di questa premessa,l'art. 56, dlgs n. 4461'97 stabilisce, poi, chei comuni possano, in particolare, « determi-nare periodicamente e per zone omogenee ivalori venali in comune commercio delle areefabbricabili». Ciò, al fine di limitare il loropotere di accertamento «qualora l'impostasia stata versata sulla base di un valore noninferiore a quello predeterminato, secondocriteri improntati al perseguimento delloscopo di ridurre al massimo l'insorgenza dicontenzioso». I contribuenti quindi, versan-do un'imposta di valore inferiore a quellodeterminato dal comune, vanno incontro,con ogni probabilità, a un contenzioso conle stesse amministrazioni locali. Sennonché,per via della crisi, ormai il valore di mercatodei terreni edificabili si è, per lo più, dimez-zato. Pertanto, osserva la Confedilizia, perun numero sempre maggiore di proprietaridi aree fabbricabili intraprendere la stradadel contenzioso costituisce l'unico modo perdifendersi dall'asfissiante e ingiusta imposi-zione locale.

Urbanistica Pagina 2

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La riforma del lavoro deve prevedere una normativa specifica per i professionisti collaboratori o a partita Iva

Ora vanno valorizzati i veri autonomidi Tiziano Treu

e nuove regole delJobs actsono destinate a cambiarel'equilibrio fra i vari con-

tratti di lavoro. Le forti agevola-zioni economiche previste dallalegge di stabilità e la modificadell'articolo 18 possono sposta-re la bilancia a favore dei con-tratti di lavoro a tempo indeter-minato a scapito non solo deicontratti a termine ma anchedelle collaborazioni.

I dati resi noti dal ministerodel Lavoro, per i primi tre mesidel 2015, mostrano in effetti unaqualche riduzione delle assun-zioni a termine e una crescita diquelle a tempo indeterminato.Per quanto riguarda le collabo-razioni non abbiamo dati certi,anche perché la loro regolazio-ne è ancora in esame alle Came-re, ma le stime più significativesegnalano che la tendenza a ri-durle già in corso da anni è desti-nata a continuare proprio per ilcambio delle convenienze conl'assorbimento nel nuovo con-tratto a tutele crescenti dei rap-porti provvisti di dubbia o nullaautonomia. SecondoMarcoLeo-nardi le trasformazioni volonta-rie potrebbero essere circa

200.000, escludendo i collabora-tori pluricommittenti, molti ad-detti ai call center e quei collabo-ratori che intendono restare edessere riconosciuti come lavora-tori autonomi.

Questa "autoselezione" deicollaboratori a progetto dovreb-be far superare l'idea, finora pre-valente, di considerare le colla-borazioni e le partite Iva comeforme abusive o false di lavorosubordinato, per considerarneinvece i caratteri di vera autono-mia. Si tratta di centinaia di mi-gliaia di lavori autonomi, per lop iù provvi st i di un imp ortante b a-gaglio di conoscenza, come con-ferma la ricerca di Aldo Bonomisu questo giornale. Questi pro-fessionisti sono sempre più deci-sivi per il funzionamento del-l'economia moderna e come talivanno valorizzati senza essereforzati dallalegge dentro gli sche-mi tradizionali del lavoro subor-dinato. Essi si sentono autonomima sono sprovvisti di tutele ade-guate e spesso si trovano in con-dizioni di debolezza economica.

La riforma del lavoro avviatadal governo deve cogliere l'occa-sione per occuparsene con unanormativa specifica come quellaadottata in altri Paesi; esistono

proposte di legge anche nel no-stro parlamento (AS 2145 del 29aprile 2010, primo finnatario ilsottoscritto, riproposto nellapre-sente legislatura da AC 4050, pri-mo firmatario Cesare Damiano).

Gli ultimi provvedimenti delgoverno hanno bloccato l'au-mento del peso fiscale e previ-denziale che grava su questi la-vori. Ma oltre a "tamponare"l'aumento occorrerebbe ripen-sare il sistema previdenziale perridurre la contribuzione su taliforme di collaborazione conl'obiettivo di arrivare a una ali-quota comune intermedia fra lepiù basse di altri lavori autonomie 1133°io dei dipendenti, come è inmolti Paesi.

Per garantire futuri livelli pen-sionistici adeguati occorrerà pe-rò prevedere l'integrazione dellepensioni contributive, a condi-zioni definite, con prestazioni ul-teriori finanziate dal fisco. I costivanno considerati attentamentee spalmati nel tempo.

Oltre a questo intervento, unanuovanormativadellavoro auto-nomo dovrebbe prevedere altremisure: anzitutto tutele per le si-tuazioni di bisogno, più volte ri-chieste dagli interessati, come, inparticolare, il sostegno in caso di

disoccupazione e di malattia;congedi parentali . Inoltre per da-re risposte complete a questi la-voratori sono necessari inter-venti ulteriori : detassazione de-gli investimenti in formazione,essenziali per mantenere la loroprofessionalità ; garanzie per itempi di pagamento dei lorocompensi e perl'accesso al credi-to; protezione dei diritti d'autore;servizi per gli adempimenti ne-cessari alla attività professionalee semplificazione della burocra-zia; accesso alle informazioni econsulenze sulle condizioni deimercati in cui operano.

Infine è da verificare se e co-me configurare tutele specificheper i lavoratori economicamen-te dipendenti , ad esempio in te-ma di compenso minimo per illavoro svolto . Maprilna andreb-be definito l'ambito di questa ca-tegoria, che è alquanto incerto.Ilcriterio della monocommitten-za non sembra sufficiente e an-drebbe integrato almeno con uncriterio per il livello di reddito(ad esempio reddito inferiore aun certo livello).

L'obiettivo ambizioso delJobsact di modernizzare le regole delmondo del lavoro non può tra-scurare unapartesempre piùim-portante di questo mondo, quel-lo multiforme e in crescita dei la-voratori autonomi.

5 RI PRO D DZION E RIiRVATA

Lavoro autonomo Pagina 3

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Banda larga, saltanogli incentivi fiscali per la ReteMediazione Pd: impegni scritti sugli investimenti

Retroscena lo Giacomelli, dovrebbe vederela luce entro fine mese. Nel frat-tempo un pezzo dell'architetturas'è già persa per strada: i creditid'imposta (su Ires e Irap) previ-sti dallo «Sblocca Italia» tra gliincentivi sono stati dapprima in-formalmente bocciati da Bruxel-les e si sono arenati poi sui fortidubbi di copertura formulati dal-la Ragioneria generale dello Sta-to. I relativi decreti sono così fi-niti su un binario morto.

Ma il governo e la maggio-ranza provano a ripartire e ierihanno riunito con Giacomelli ipresidenti di Agcom e Anti-trust Angelo Cardani e Giovan-ni Pitruzzella, i numeri uno diTelecom e Fastweb Marco Pa-tuano e Alberto Calcagno, e ipresidenti di Vodafone, PietroGuindani, e di Cdp (nonché Me-troweb), Franco Bassanini.

Il sogno dell'esecutivo è quel-lo di recuperare in extremisuna trattativa - al momento uf-ficialmente interrotta - tra Cdpe Telecom per far entrare que-st'ultima in Metroweb Svilup-po, veicolo per lo sviluppo dellafibra a cui si è già prenotata Vo-

dafone e a cui guarda Wind.Missione al momento quasi im-possibile. L'accordo siglato ieritra Telecom e Fastweb per spe-rimentare tecnologie che per-metteranno di raggiungere i100 Mega utilizzando (dall'ar-madietto di strada alle abitazio-ni) anche il doppino in rame èun chiaro messaggio a un go-verno che invece punta tuttosull'Fttb/h (in cui è specializza-ta Metroweb), ossia sulla fibrache arriva fino all'edificio e al-l'appartamento. Telecom e go-verno restano distanti anchesulla governance del soggettopubblico-privato: Bassanini altavolo di ieri ha ribadito il no diCdp a concedere a Telecom lamaggioranza di Metroweb. Nelcda di domani Telecom diràl'ultima parola. C'è chi scom-mette che il negoziato - sotto-traccia e durissimo - continue-rà fino all'ultimo secondo.

ALESSANDRO BARBERAFRANCESCO SPINI

T idea piace al governo eTtrova l'accordo dellecompagnie. Per non

avere sgradite sorprese sulfronte della banda larga e deirelativi impegni presi con l'Eu-ropa (almeno 30 Mega per tuttie 100 per metà popolazione en-tro il 2020), ciascun operatoreogni anno dovrà comunicarenei dettagli il proprio pianotriennale di investimenti pergli accessi superveloci e impe-gnarsi formalmente a rispet-tarlo. A controllare saranno In-fratel (Ministero dello Svilup-

po economico), Agcom e Anti-trust, e in caso di inadempienzepotranno comminare sanzioni.Ecco uno degli effetti raggiuntidal vertice che il Pd ieri ha orga-nizzato alle sede del Nazarenoper fare il punto sulla banda ul-tralarga, e che il governo proba-bilmente inserirà nel «decretocomunicazioni» che secondo ilsottosegretario al ministero del-lo Sviluppo Economico, Antonel-

TelecomMarco

Patuanoamministra-

tore delegatodel gruppo

Telecom Italia

I Jiìir ï,;;;?i

Banda larga Pagina 4

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Ji decreto presto in Gazzetta. Premiata la trasformazione e rcndita di prodotti agricoli

Fondi a chi punta sullo sviluppoPer i contratti trai rese 250 l la dote puo crescere

DI AIARCO OTTAVIANO

rrivano 250 min di europer le imprese. Servo-no a finanziare le age-volazioni a valere sui

contratti di sviluppo. Potran-no presentare i programmi disviluppo le imprese nei settoriindustriale ivi compreso quellodella trasformazione e commer-cializzazione di prodotti agrico-li, della tutela ambientale e delturismo. L'investimento mini-mo previsto per l'accesso è di20 min di euro, ovvero 7,5 mindi euro per i programmi riguar-danti esclusivamente il settoredella trasformazione e commer-cializzazione di prodotti agri-coli. I programmi di sviluppopotranno essere realizzati dauna o più imprese agricole, ita-liane o estere, anche medianteil ricorso al contratto di rete. Iltermine iniziale per la presen-tazione, da parte delle impreseinteressate, delle istanze di ac-cesso alle agevolazioni è statofissato alle ore 12 del 10 giugno2015. Tutto questo lo prevedeil decreto direttoriale Mise del29 maggio 2015 che si apprestaad approdare in Gazzetta Uffi-ciale. I modelli da utilizzare perla presentazione dei progetti diinvestimento sono disponibilia partire dal 4 maggio 2015.Invitalia è il soggetto gestoredel contratto di sviluppo: ricevele domande, valuta i progetti,concede ed eroga le agevola-zioni. La domanda online può

essere presentata sia dal lega-le rappresentante dell'impresaagricola proponente sia dal pro-curatore speciale dell 'aziendaagricola. Le agevolazioni po-tranno essere concesse, nelrispetto delle intensità mas-sime previste dalla normativacomunitaria e degli eventualilimiti rivenienti dalle fontifinanziarie a disposizione,sotto forma di finanzia-mento agevolato,contributo inconto interessi,

contributo in conto impiantie contributo alla spesa.Nell'ambito dei programmiriguardanti il settore turi-stico possono

essere agevolate anche attivi-tà commerciali , per un importonon superiore al 20% del com-plessivo programma di svilup-po. E inoltre possibile finanzia-re progetti di ricerca , sviluppoe innovazione purché stretta-mente connessi e funzionali al

programma di sviluppo.Ricordiamo che al finedi dare continuità all'at-tuazione della disciplina

relativa ai contratti di svi-luppo sono sta-

te ridefinitecon decre-to Mise

del 9 dicembre 2014 lemodalità e i criteri perla concessione delleagevolazioni previste

dallo strumento agevolativo inconformità con le disposizionidel nuovo regolamento (Ue ) n.651/2014, valide per il periodo2014/20 . La dotazione finanzia-ria di 250 min di giuro ha unvincolo di ripartizione territo-riale dell'80% al Mezzogiornoe del 20% al Centro-Nord. Aquesti fondi si potranno ag-giungere ulteriori risorse dellaprogrammazione comunita-ria e nazionale per il periodo2014/20.

Finanziamenti alle imprese Pagina 5

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L'Au ority portis `glia il governo"Regali ingiu `ficatiai concessionaridelle auto de"

Dopo l'Anti-corruzione ancheCarnanzi boccia lo Sblocca Italia"Sere riassetto e più efficienza"

MILANO, «Nonostante i correttiviapportati al testo nel corsodella procedura di conversionedel decreto Sblocca Italia, laposizione dell'Autorità rimaneoggi critica». Non ha usato giridi parole il presidentedell'Autorità dei Trasporti,Andrea Camanzi. Nel corso diun'audizione alla commissioneLavori pubblici della Camera,ha attaccato - in particolare - lanorma che prevede unallungamento delle concessioniautostradali per consentire aglioperatori nuovi investimenti,per migliorie sulla rete. PerCamanzi, invece, lo SbloccaItalia dovrebbe esserel'occasione per una riformacomplessiva del sistema delleconcessioni. E per affidareall'Autorità - sulla scia di quantosta accadendo in Europa -maggiori competenzesoprattutto per quanto riguardail rispetto delle convenzioni edegli investimenti.Come ha giustificato il suoparere il presidente Camanzi? Asuo dire «le concessioni in essere,per la quasi totalità assentitenell'ultima metà del secoloscorso e senza l'esperimento diprocedure concorsuali, sono ilrisultato di scelte effettuate conun'ottica scarsamente attentaall'efficienza strutturale delsettore e delle gestioni». Laconseguenza, ha sottolineato, è«un quadro disomogeneo e nonsufficientemente trasparentesotto il profilo dei criteri, deimodelli tariffari applicati e dei

PRESIDENTEAndreaCamanzi èpresidentedell'Autoritàdei Trasportisin dallanascita nel2013

sistemi di ammortamento degliinvestimenti». Inoltre, gli effettidella recessione economica edella concorrenza hanno causato«una significativa riduzione deivolumi di traffico», i cui effetti«impattano direttamentel'equilibrio economicofinanziario del concessionario o illivello dei pedaggi per gli utenti».In altre parole, le regole vannoriviste «sia per una miglioreefficienza gestionale estrutturale». E a questoproposito ha annunciato che abreve l'Autorità presenterà una

serie di proposte che prevedonoanche la possibilità di

accorpamento sotto un unicoconcessionario di tratteautostradali "confinanti" e di

breve percorrenza proprio perrecuperare efficienza eredditività economica.

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Autostrade Pagina 6

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, Audizione di Camanzi alla commissione Ambiente della Camera: «Necessario e urgente il riordino complessivo»

Autostrade, troppa fr entazioneLAutorità di regolazione proporrà ambiti ottimali di gestione entro l'estate

Giorgio SantilliROMA

ow_ Dopo la frenata dei ministrodelle Infrastrutture, GrazianoDelrio,sull enuove concessioni au-tostradali per tratte in Project fi-nancing- che si è concretizzata an-chenell a bocciatura dellaTelesinada parte del Cipe - e dopo l'annun-cio del relatore alla riforma del co-dice degli appaltialSenato, StefanoEsposito, di voler inserire una nor-ma che vieti i lavori in house deiconcessionari, ora è la volta del-l'Autorità per la regolazione neitrasporti aintervenire sugli assettidel settore autostradale. Il presi-dente dell'Autorità, Andrea Ca-manzi, lo ha fatto ieri alla commis-sione Ambiente dell a Camera cheha avviato un'indagine conoscitivasul settore. «Le concessioni in es-sere-ha dettoCamanzi-perlaqua-si totalità assentite nell'ultima me-tà del secolo scorso e senza l'espe-rimento di procedure concorsuali,sono il rsultato di scelte effettuatecon un'ottica scarsamente attentaall'efficienza strutturale del setto-re e delle gestioni. Ne risulta - ha

continuato il presidente dell'Art -un quadro disomogeneo e non suf-ficientemente trasparente sotto ilprodilo dei criteri, dei modelli tarif-fari applicati e dei sistemi di am-mortamento degli investimenti».Camanzi ha poi ricordato che «esi-stono ben sei differenti regimi ta-riffari e, dal punto di vista dell'am-piezza delle tratte oggetto di ge-stione, esse variano trapoche deci-ne di chilometri ai quasi tremilachilometri gestiti dal principaleconcessionario».

L'Autorità propone «correttiviregolatori» che, attraverso i «recu-peri di margini aggiuntivi di effi-cienza», consentano di ridurrel'impatto dellacrisie della «signifi-cativa riduzione dei volumi di traf-fico» sull'equilibrio economico-fi-nanziario dei concessionario sulli-vello del pedaggio degliutenti.

L'Autorità è convinta di dare unprimo importante contributo a un«urgente enecessarioriassetto ge-nerale del settore» attraverso «ilprocedimento per la definizionedegli ambiti ottimali di gestionedelle tratte autostradali che trove-

rà conclusione prima dell'estate».Scopo della misura - ha detto Ca-manzi- «èfornireunabase oggetti-va per la razionalizzazione del si-stema e agevolare il superamentodellaframmentazione e della diso-mogeneità di cui esso oggi soffre».In particolare, «un ambito di ge-stione più efficiente potrebbe con-sentire di prevenire la problemati-ca derivante dalla presenza di ele-vativalori di subentro, che allo sta-to incidono sulle condizionieconomiche delle gare, e di miglio-rare le condizioni di "bancabilità"dei piani di investimento alla basedelle concessioni».

In questo riassetto «urgente enecessario» anche degli ambiti digestione l'Autorità torna a boccia-re seccamente l'articolo 5 del de-creto sblocca-Italia che propone-va la gestione unitaria di tratte in-terconnesse . «Si tratta di una ri-spostamanchevole di una degnatavisione d'insieme e dimedio-lungoperiodo» che produrrebbe «l'ef-fetto di continuare a sottrarre ll set-tore autostradale alla regolazioneex ante da parte dell'Autorità». Ca-man zi ha rincarato la dose rispettoal la valutazione critica delpassato,chiedendo «un definitivo supera-mento dellanormain esame».

In conclusione Canianzi hachiesto al presidente della com-missione Ambiente , Ermete Rea-lacci, e alla commissione stessa disoffermarsi «sul perimetro dellecompetenze attribuite all'Autori-tàin materia stradale» chiedendo-ne una «rilettura anche alla lucedelle tendenze recenti degli asset-ti istituzionali della regolazioneindipendente in altri Paesi euro-pei». In particolare Francia e Re-gno Unito hanno attribuito alleAutorità di regolazione ferrovia-ria anche le competenze in mate-ria stradale e autostradale . L'Auto-rità guidata da Camanzi, nataquando ancora si ipotizzava la na-scita di una Agenzia per le infra-strutture stradali e autostradali,poi cancellata, ha competenze li-mitate nel settore autostradale,con riferimento esclusivo agli atticollegati alle gare per l'affidamen-tio di nuove concessioni.

0 RIPROGl1ZIONE RISERVATA

Superamento dell'articolo 5L'Autorità di regolazione deitrasporti chiede il«definitivosuperamento» dell'articolo 5dello sblocca-Italia cheipotizzava gestioni unitarie pertratte autostradaliinterconnesse, contigue ocomplementari.

Riassetto urgente e necessarioPer l'Art è necessario «unriassetto genera le del settoreincentratosu un recupero diefficienza strutturale e gestionaleesu una efficace regolazione deirischi che riteniamosia compitodel regolatore exante indirizzareeaccompagnare»

Ambiti ottimali di gestioneEntro l'estate l'Autoritàcompleterà il procedimentoavviato la scorsa settimana «perla definizione degli ambitiottimali di gestione delle tratteautostradali»

Autostrade Pagina 7

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I dati del primo trimestre 2015 diffusi ieri dal ministero dell'Economia

Gettito Iva frenato dallo split paymentROMA

Iva in rosso nei primi tre mesi

dell'anno. Al 31 marzo scorso il caloè stato del 2,4°o rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno e che tra-dotto in euro vuole dire minori in-cassi per l'Erario pari a 5oi milioni.Ma per i tecnici del Mef il dato nonsembra destare troppa preoccupa-zione. Infatti, come spiega la notadiramata ieri dal Dipartimento del-le Finanze, a frenare l'Iva nel primotrimestre sarebbe stata l'applica-zione dello split payment introdot-to dall'ultima legge di stabilità e an-corainfase dirodaggio conlamessaa punta di software e sistemi opera-tivi. Il grosso dei versamenti dellepubbliche amministrazioni del-l'Iva addebitata ai loro fornitori e almomento soltanto accantonata, èstataversata il 16 aprile scorso. E setutto è andato secondo le previsio-ne dell'Economia il dato che ripor-teràinlineadigalleggiamentoil get-tito Iva sarà reso noto con il prossi-mo bollettino delle entrate tributa-rie. Le amministrazioni più zelantihanno comunqueversatoneiprimitre mesi (tutti o quasi nel mese dimarzo) sotto la voce split payment20 milioni di curo.

Intanto a compensare il calo del-l'imposta sul valore aggiunto sonostate le imposte dirette e inpartico-lare le ritenute applicate sui redditidi lavoro dipendente del settoreprivato. Con un aumento di 512 mi-lioni hanno consentito alMefdi po-ter parlare di sostanziale stabilitàdelle entrate tributarie nel primotrimestre del 2015: il gettito com-plessivo si è attestato a 88,536 mi-liardi di curo pari a -1o3 milioni di

euro ovvero -0,1° o rispetto allo stes-so trimestre targato 2014.

Un prezioso contributo alla te-

nuta delle entrate è arrivato anche

dalla lotta all'evasione. Gli incassi

da accertamento e controllo sono

cresciuti di 385 milioni e hanno ol-

trepassato quota2miliardi(+22°/<,ri-

spetto al primo trimestre 2014). Di

questi, spiegano dalle Finanze, oltre

1,3miliardidieuro (+282milioni) so-

no arrivati dal recupero di imposte

dirette e i restanti 713 milioni (+103

milioni) dalle imposte indirette.

La flessione dell'Iva pesa tutta oquasi sugli scambi interni (-2,8%io)mentre per la componente relativaalle importazioni dai Paesi extra Uela perdita si attesta a un contenuto-o,8 per cento. I497 milioni persi su-gli scambi interni si concentranosoprattutto sulle forniture di ener-

gia elettrica, gas, aria condizionata(-26,8°%), l'industria (-io,5°io), non-ché i servizi privati (-2,5%io). Tieneinvece il commercio al dettaglioche nei primi tre mesi cresce del-l'8,8%,rispetto allo scorso anno, c os icome il mercato delle automobiliche fa registrare un +1o4°i,.

A far bene alle entrate erariali èsempre la patrimoniale sui depo-siti finanziari e bancari. L'impostadibollo al2permillehagiàgaranti-to all'Erario nel primo trimestre

L'imposta sul valore aggiuntoè diminuita del 2,4% rispettoa[2014.In compensole imposte dirette registranoun aumento di 512 milioni

A confronto

1,111 miti ar di di e ur o c on un aumen-

to di 120 milioni pari al 12,1%. Alma

contrario ancora debole il merca-

to immobiliare che, stando alme-

no alle imposte di settore versate

come quelle ipotecarie, i diritti ca-

tastali e di scritturato calano com-

plessivamente deh7,5s%perdendo

32 milioni con le ipotecarie e 14mi-

lioni sui diritti.

Nella contabilità presentata ieridal dipartimento va registrato il ca-lo dell'Ires: l'imposta pagata dallesocietà èin calo nelprimotrimestredel 35,7% (-374 milioni), mentre lastretta disposta nel 2o14 dal Gover-no Renzi sulle rendite finanziarie e ifondi pensione(aumento dell'ali-quota dal 20 al 26% della tassazionesulle rendite finanziarie, aumentodall'n,5al 20% della sostitutiva suirisultati di gestione della previden-

Le entrate tributarie nei primi tre mesi di quest'anno e dei 2014

Irpef

Ires

I trim. 2014', I trim. 2015---------------------------

Sost si redditi da capitale e plusvalenze

Cedola re secca

42.340

1.457

1.721

18

42.647

1.407

2.012

26

Altro 2.1171 3.223

;htnlp 5t2dirhtth 47.653 ' , 4 9.3I5

Iva 21.019 20.856

Imposta di bollo 980 1 1.158

Altro 16.1171 14.342------------------------------ ---------- ----------?ototalcimpost . indirett2 38.II6 36.3:36

za complementare o ancora au-mento dal 12,5°o al 20%io del prelievosui proventi derivanti dalla parteci-pazione a Oicvni) ha portato nellecasse dello Stato complessivamen-te circa1,9 miliardi in tre mesi.

Trale entratenonlegate allacon-giuntura crescono di 86 milioniquelle dei giochi che arrivano a2,899 miliardi, le successioni e do-nazioni che crescono di155 miliardi,mentre quelle da fumo restano in-variate con un milione in più (2,398miliardi nel trimestre). Su questofronte va però registrato il segnaledi allarme lanciato ieri dal mondodelle e-cig, secondo cui i n2 milioniattesi dal Governo dalle sigaretteelettroniche saranno soltanto pocopiù di n milioni se non si metteràmano a una revisione della tassa-zione e soprattutto alla chiusura deisiti esteri privi di rappresentante fi-scale e ai controlli da parte dei Mo-nopoli sui soggetti irregolari.

M. Mo.©RIPP,ODDZION ERISERVATA

Split payment Pagina 8

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Fissate le procedure: cinque mesi tra l'istanza preliminare e i finanziamenti agevolati

Ricerca, partono bandi da 400 milioniDa fine giugno domande per Agenda digitale e industria sostenibile

Carmine Fotina

ROMA

Vialiberail25eil30giugnoalledomande per i 400 milioni previ-sti dai bandi dello Sviluppo eco-nomico per grandi progetti di ri-cerca e sviluppo. Il decreto diret-toriale del Mise fissa termini, mo-dalità di presentazione delledomande e criteri di valutazio-ne: le istanze preliminari potran-no essere presentate dal25 giugnoper il bando "Ict-Agenda digitale"(disponibili 15o milioni) e dal 30giugno per il bando "Industria so-stenibile" (25o milioni).

I progetti ammissibiliLe regole appena pubblicate dalministero di Federica Guidi per i400 milioni (si accede fino a esau-rimento) completano il quadrofissato dai due decreti ministerialipubblicati in Gazzetta ufficiale i14e il5 dicembre scorsi. Il bando"Agenda digitale-Ict" punta apre-miare alcune specifiche tecnolo-gie abilitanti del programma Ho-rizon 2020 (tra le quali nanoelet-ironica, open data, Internet dellecose) e determinati settori appli-cativi come salute efabbricaintel-ligente. Il focus di "Industria so-stenibile" è su impianti e processiindustriali, trasporti, aeronautica,tlc, tecnologie energetiche, tec-nologie ambientali, costruzioni.La procedura è di tipo valutativanegoziale e la spesa ammissibiledel progetto deve essere compre-sa tra 5 e 4o milioni di euro.

Le procedurePer accedere ai finanziamentiagevolati, con una possibile quotadi contributi diretti, le imprese in-teressate possono presentareun'istanza preliminare dalle 1o al-le 19 dal lunedì alvenerdì, a partiredal 25 giugnoperAgenda digitale edal30 giugno per Industria soste-

nibile. La domanda deve esserepresentata in via telematica sele-zionando una delle due procedu-re disponibili sul sito del soggettogestore (https://fondocrescita-sostenibile.mcc.it). L'istanza pre-liminare viene sottoposta alla va-lutazione di un comitato costitui-to dal Mise: non c'è tempo limiteper l'istruttoria ma il pronuncia-mentoviene reso noto sul sito delministero entro 3 giorni. L'impre-sa (oleimpresenelcaso diproget-

Istanze solo online,valutazione preventiva poinegoziazione con il MiseSi parte invece il 10 giugnocon i contratti di sviluppo

É il Programma quadro diricerca e innovazione definitocon la comunicazione dellaCommissione europea Com(2011) 808. Le agevolazionilanciate dal ministero delloSviluppo economico, percomplessivi 400 milioni dieuro relativi ai due banditematici " Ict-Agenda digitale"e "Industria sostenibile", sonodirette a sostenere larealizzazione di progetti diricerca industriale e disviluppo sperimentale negliambiti tecnologici individuatida "Horizon 2020"

ti congiunti) che ha passato que-sto primo esame presenta la do-manda di agevolazione, alla qualeseguono 70 giorni di istruttoriadel soggetto gestore Banca delMezzogiorno-Mediocredito cen-trale. Tocca poi al Mise, entro ul-teriori 15 giorni, svolgere la nego-ziazione diretta con l'impresa.Quest'ultima, entro 30 giorni dalverbale conclusivo della negozia-zione, presenta lapropos ta defini-tiva. Un altro mese è previsto perla proposta di concessione delsoggetto gestore e per il conse-guente decreto del ministero. Aconti fatti la tabella di marcia pre-vede dunque almeno 5 mesi. Adogni modo l'impresa è chiamataad avviare il progetto entro 3 mesidal decreto di concessione e deveultimarlo entro 3 anni.

I finanziamentiIl solo finanziamento agevolatopuò essere richiesto, oltre che perstato d'avanzamento, anchein an-ticipazione: fino a due richieste,pari ciascuna al 3o% del finanzia-mento concesso, previa fideius-sione bancaria o polizza assicura-tiva. Per garantire gli anticipi, siprevede di creare un fondo di ga-ranzia da alimentare con i12° 0 del-le risorse (8 milioni) e con un con-tributo, proporzionale all'antici-pazione richiesta, che sarebbe ri-chiesto alla stessa impresa.

Contratti di sviluppoOltre ai duebandiperR&S siavvi-cina la partenza anche per leistanze di accesso alle agevola-zioni previste dai nuovi contrattidi sviluppo in tre campi: indu-stria, turismo e tutela ambientale.In questo caso la dotazione finan-ziariaè di25o milioni e siparte alle12 del io giugno (si veda altro arti-colo a pagina 38).

©RIPRODDZIONE RISERVATA

Innovazione e ricerca Pagina 9

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Meno carte per il giovaneche partecipa alla alto

Un giovane professionista che partecipa a una gara diappalto di servizi tecnici non deve rendere le dichiara-zioni previste dall'articolo 38 del codice dei contrattipubblici . E quanto afferma il Consiglio di Stato con lasentenza 23 aprile 2015, n. 2048 della quarta sezionerispetto alla norma (articolo 253 comma 5 del Dpr 207del 2010 ) che obbliga i raggruppamenti temporanei diprogettisti a prevedere al loro interno, in qualità diprogettista , almeno un professionista abilitato all'eser-cizio della professione da non più di cinque anni, alfine di promuovere la presenza di giovani nei gruppiconcorrenti.Il punto era decidere se fosse legittima (come afferma-to in primo grado dal Tar Veneto con la pronuncia n. 825del 13 giugno 2014 ) l'esclusione di un raggruppamentoche non aveva fatto rendere al giovane professionistale dichiarazioni ex articolo 38 del Codice che riguarda-no, ad esempio , i requisiti di moralità . Veniva eccepital'illegittimità dell 'esclusione in quanto la norma rego-lamentare non attribuirebbe al giovane professionistaalcun ruolo ulteriore rispetto alla sottoscrizione deiprogetti e, pertanto, non lo riterrebbe equiparato anessuno dei soggetti tenuti alle dichiarazioni ex art.38 (socio , componente di un raggruppamento e, menche meno , un concorrente).I giudici , accolgono il ricorso e annullano la sentenzadi primo grado partendo dalla considerazione che ilcoinvolgimento nel raggruppamento è funzionale all'in-serimento nel mercato del lavoro dei giovani abilitatialla professione da meno di cinque anni: essa tende,cioè, a favorire l'applicazione nella pratica delle co-noscenze maturate nel corso degli studi universitari,responsabilizzandolo con firma sugli elaborati proget-tuali (non prevista nel precedente regolamento del1999). L'obbligo dichiarativo ex. art. 38 dicono i giudici«risiede nella necessità di verificare la complessivaaffidabilità dell 'operatore economico con cui la sta-zione appaltante stipulerà il contratto oggetto dellaprocedura ad evidenza pubblica», e questi non è certoil giovane professionista indicato dal raggruppamen-to che quindi non dovrà fornire le medesime garanzieanche morali.

Andrea Mascolini© Riproduzione riservata

Semplificazioni Pagina 10

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Dal Consiglio nazionale una appper gestire il mandato professionale

Presto i commercialistipotranno gestire piùfacilmente il mandatoprofessionale grazie a unsoftware che il Consiglionazionale della categoria haappena messo a punto efornirà gratuitamente aipropri 1i5mila iscritti.

Si tratta di un applicativointegrato con servizi onlineper redigere tutta ladocumentazione necessariaper la proposizione e lagestione del mandatoprofessionale, perla

predisposizione di unpreventivo dettagliato, delladocumentazione ai finidell'antiriciclaggio e dellaprivacy. Secondo GiorgioLuchetta, Consiglierenazionale delegato allatariffa«è di strategicaimportanza l 'adozione daparte del professionista dicomportamenti ed approcciche, ispirati alle miglioripratiche , garantiscano ilperseguimento della qualità el'adeguatezza del compensoalla prestazione eseguita».

Commercialisti Pagina 11

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niare 1 v a i (L vieProtesiProteste s e «bombe d'a 'a» per cercare -' - etro-®o. Ipotesi fiducia al SenatoROMA È una vera rivoluzionenormativa: la legge che dà vilevanza penale ad alcuni illecitiambientali cinque nuovi intutto ha avuto ieri il sì dellaCamera. Il secondo sì, per laprecisione, dopo quello pro-nunciato i primi mesi del 2014,subito dopo il si di Palazzo Madama nel marzo di quest'anno.Ma non è ancora finita.

Questa sui reati ambientali(o ecoreati) è una legge attesada quasi vent'anni, ma dovràfare un altro passaggio al Sena-to, dopo che ieri è stato appro-vato un sub emendamento delgoverno che ha di nuovo depenalizzato i cosidetti «air gun»,ovvero metodi esplosivi per laricerca di idrocarburi in mare.

Questo sub emendamentoha suscitato vivaci proteste del-l'opposizione, certamente peril contenuto, ma soprattuttoperché è proprio per questamodifica che il testo deve tor-nare in Senato per una quartalettura: la paura è che rimangadi nuovo fermo a Palazzo Madama (la prima volta era statobloccato per più di un anno).

Ma il governo ha preso unimpegno ben preciso. È statoGian Luca Galletti, ministrodell'Ambiente, a garantirlo: «Ilgoverno si impegna ad appro-vare definitivamente il disegnodi legge sugli ecoreati al Senatoentro maggio». Di qui l'ipotesidella fiducia. E subito dopo èstato Andrea Orlando, ministro

della Giustizia, a rinforzare ledichiarazioni: «Questo piovvedimento ha un valore storicoper le politiche ambientali».

Sono cinque i delitti che vengono introdotti con questa legge nel codice penale. Il primo:il disastro amb ntale, punisce

sul• ambiez alie sm reatì

con il carcere da 5 a 15 anni chiabusivamente altera gravemente o irreversibilmente unecosistema. Quindi: l'inquina-mento ambientale, con una reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da io a Zoo mila euro) per chicompromette o deteriora in

modo significativo e misurabile la biodiversità o un ecosistema. Se non vi è dolo ma colpale suddette pene sono diminui-te da un terzo a due terzi.

Il terzo reato: traffico e abbandono di materiale ad altaradioattività, con carcere da 2 a6 anni e multa fino a 5o milaeuro. Il quarto reato è quello diomissione di controllo: rischiala galera da sei mesi a tre annichi nega o ostacola i controlliambientali. C'è, infine, l'ultimodei cinque nuovi reati: l'omessabonifica. Qui si rischiano fino aquattro anni di carcere (e unamulta che può arrivare ad 8omila euro) per chiunque nonprovveda alla bonifica, avendo-ne l'obbligo.

Il testo di legge prevede !noitre aggravanti e sconti di pena.La prima aggravante è di tipomafioso, seguita dall'aggravarte ambientale: quando qualsiasi reato è commesso per ese-guire un delitto contro l'am-biente si può procedere d'ufficio e c'è un aumento di pernadi un terzo.

Lo sconto di pena viene ap-plicato per il cosiddetto «ravve-dimento operoso»: se primadel primo grado di giudiziol'imputato evita conseguenzeulteriori o provvede concreta-mente alla messa in sicurezza obonifica le pene vengono ridotte da metà a due terzi.

essandr Arachi© RIPRODUZIONE RISERVATA.

Ddl ambiente Pagina 12

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La schedaLa proposta

di leggeche puniscepenalmentealcuni tipidi illecitiambientali haricevuto il sìdalla Camera.Ora dovrà fareun nuovopassaggioal Senato

Cinque i reatiche vengonointrodotti nelcodice penale:disastroambientale,inquinamentoambientale,traffico eabbandonodi materialead altaradioattività,omissionedi controlloe omessabonifica

Ddl ambiente Pagina 13

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Dalla carnera il via libera al ddl. Atteso ora da tiri ultimo /)assaggio al senato

Ambiente, cinque nuovi reatizio disastro e smaltimento di rifiuti radioattivi

DI SIMONA D'ALESSIO

i uove fattispecie di re-ato nel nostro ordina-mento, fra cui disa-stro ambientale (per

cui si prevede la reclusione da5 a 15 anni) e smaltimento dirifiuti radioattivi, con aggra-vanti se i delitti sono commes-si con la «longa manus» dellamafia. Invece, sconti di penaper chi si attiva nella bonificadei luoghi contaminati (rav-vedimento operoso), mentrevengono soppresse le normeche vietavano l'uso della tecni-ca esplosiva dell'«air gun» perle ispezioni dei fondali marini,finalizzate alla ricerca di idro-carburi. L'aula della cameraha approvato ieri pomeriggioil testo unificato delle propo-ste di legge (342-957-1814-B)che disciplinano i delitti con-tro l'ambiente, «reati piutto-sto gravi, per i quali abbiamoprevisto pene congrue, in unimpianto normativo tutto som-mato equilibrato», ha detto aItaliaOggi Alfredo Bazoli (Pd),relatore del provvedimento; ilparlamentare, inizialmentecontrario, ha dovuto accettareil parere favorevole del gover-no (nella persona del ministrodell'ambiente Gianluigi Gal-letti) agli emendamenti sop-pressivi delle norme contro lericerche petrolifere mediantel'«air gun» di Sc, Ap e Fi, pas-sati con scrutinio segreto, chehanno imposto così l'obbligo diun nuovo esame del testo daparte dei senatori.

Come già sottolineato, dopoi casi Eternit (contaminazioneda amianto a Casale Monferra-to) e Terra dei fuochi (area fraNapoli e Caserta, in cui sonostati versati rifiuti altamentetossici) il legislatore ha messonero su bianco cinque nuovireati: per il disastro ambien-tale è contemplata una penada 5 a 15 anni di carcere, perl'inquinamento, invece, da 2 a6 anni (con multa da 10.000 a

100.000 euro); per entrambe lefattispecie si introducono ag-gravanti, in caso dalle azionicommesse contro l'ambientederivino lesioni personali, omorte. Laddove, poi, i reatidi inquinamento e di disastroambientale vengano commessiper colpa, anziché per dolo, lepene previste vengono ridotteda un terzo a due terzi, mentreil traffico e il rilascio nei terrenidi materiale ad alta radioatti-vità cagionerà da 2 a 6 anni dicarcere; impedire, poi, i control-li di luoghi inquinati costerà da6 mesi a 3 anni (si veda anchetabella nella pagina).

Fra le norme rilevanti, il«premio» a chi si adopera permettere in sicurezza le zone in-

quinate: mediante il cosiddettoravvedimento operoso, infatti,pentirsi di quanto compiuto erimediare risanando le areealterate comporterà come be-neficio la riduzione da un terzoalla metà della pena, e di unterzo per chi collaborerà con lamagistratura, o con le forze dipolizia «nella ricostruzione delfatto, nell'individuazione degliautori, o nella sottrazione di ri-sorse rilevanti per la commis-sione dei delitti». Al contrario,il testo usa il «pugno di ferro»nei confronti di chi si macchie-rà di «omessa bonifica», giacché

scatterà la punizione (con re-clusione da uno a 4 anni e conuna multa da 20.000 a 80.000giuro) per chi, pur essendoviobbligato dall'autorità giudi-ziaria, non provvederà a boni-ficare e a mettere in sicurezza iluoghi inquinati. All'orizzonte,dunque, il varo definitivo «en-tro maggio» (come promessodal governo) della legge sugliecoreati, «di portata storica»l'ha definita Donatella Fer-ranti (Pd), presidente dellacommissione giustizia di Mon-tecitorio.

-O Riproduzione risero>

Ravvisato se si provoca «l'alterazione irreversibile dell'equilibriodi un ecosistema», o se l'eliminazione delle conseguenzeDisastro

ambientale nocive «risulti particolarmente onerosa, e conseguibile solocon provvedimenti eccezionali», o se si fa «offesa alla pubblicaincolumità». Previsto il carcere da 5 a 15 anni

Reclusione da 2 a 6 anni (con multa da 10.000 a 100.000euro) per chi causa «compromissione o deterioramento

Inquinamento significativi e misurabili: delle acque o dell'aria, o di porzioniambientale 1 estese o significative del suolo o del sottosuolo», nonché di

«un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della florao della fauna»

Delitti colposi Nel caso i reati di inquinamento e disastro ambientale sianocontro commessi per colpa, non per dolo, le pene si riducono da

l'ambiente un terzo a due terzi

Traffico di 1, Carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10.000 a 50.000 euro) permateriali «chiunque, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta,ad alta importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce,

radioattività abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad altaÉ radioattività»

impedimento

-----Vietare l'accesso, allestendo ostacoli, o mutando lo stato dei

dei controllo luoghi, intralciare, o eludere la vigilanza costerà da 6 mesia 3 anni di reclusione

Ddl ambiente Pagina 14

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,Un emendamento al Ddl all'esame della Camera per evitare le pesanti sanzioni all'«air gun» nelle ricerche petrolifere

Governo rul cia le «trivelle»Galletti e Orlando: l'Ecoreati blindato al Senato - Confindustria: premiare chi bonifica

Jacopo Giliberto

.a Camera ieri ha ritoccato ildisegno di legge sugli ecoreati, to-gliendo un passo che puniva con ilcarcere, senza però vietarle, le ri-cerche di giacimenti in mare.IiDdlora torna al Senato per il voto fina-le. I ministri Gian Luca Galletti(Ambiente) e Andrea Orlando(Giustizia, all'Ambiente durante ilGoverno Letta) hanno rassicuratosul massimo impegno per un votoaccelerato del testo definitivo.Soddisfatta la maggioranza per ilritocco al testo; polemici i parla-mentari del Movimento CinqueStelle e di altri gruppi, e alcune as-sociazioni ambientaliste come laLegambiente e Greenpeace, cheauspicavano un'approvazionesecca della legge.

I contenuti dell'EcoreatiScritto dalla Camera, ritoccato dalSenato, ora rivisto dalla Camera, ilDdl Ecoreati ora torna al Senatoper il voto finale. Il testo unifica erazionalizza una parte del codicepenale sull'ambiente. Sono previ-sti reati come l'inquinamento am-bientale e il disastro ambientale, iltraffico e l'abbandono di materialead alta radioattività, l'impedimen-to del controllo, l'omessa bonifica.Le sanzioni sono assai severe.

Ravvedimento operosoSono previsti sconti di pena perchi,pererrore oincidente, dopoundanno ambientale s'impegna a ri-sanare. È un passo molto dibattutoperché i tempi concessi per disin-quinare sono talmente brevi da es-sere nei fatti impraticabili. Inoltreil vero criminale ambientale che

asserisce di diventare un "pentito"ha agevolazioni assai più comoderispetto a chi inquina in modo deltutto involontario o per responsa-bilità altrui (per esempio, se un au-tomobilista provoca un incidentestradale che coinvolge in modo di-sastroso un'autobotte carica di in-quinanti).

La polpetta avvelenataIl pass o p iù contestato dell'Ec orea-ti, quello sulle ricerche petrolifere,era stato aggiunto al Senato conunemendamento all'ultimora da ungruppo di senatori di area centristachevolevanosomministrarea cor-renti e gruppiviciniquella che il de-putato pd Alessandro Bratti ha de-finito «una polpetta avvelenata».

Il ritocco impercettibile nonvietava ria dava sanzioni severis-sime a chi facesse ricerche petroli-

L'air-gun si usa in tutto il mondoper fa re l'ecografia alsottosuolodel fondale del mare. Viene usatoper studi scientifici, geologici,sismici o per cerca re giacimenti.Il dispositivo con potenti sparid'aria compressa fa arrivare colpiaffondale. L'eco emesso dalsottosuolo lascia capire lestrutture sotterranee.

fere in mare con l'air-gun, un di-spositivo ad aria compressa che,dando gran colpi contro il fondodel mare, permette di fare un'eco-grafia del sottosuolo. Nessuna san-zioneatuttiglialtriusidell'air-gun,come quelli scientifici.

Contro questa decisione si èmosso il Governo, che ha deciso dicambiare il Ddl, di chiamare a rac-colta la maggioranza e di ricorrereal voto segreto. Ciò ha impeditochel'Ecoreati diventasseleggei eri,ene impone ora il ritorno al Senatodove però, assicurano i ministriGalletti e Orlando, avrà un percor-so rapidissimo e blindatissimo.

CommentiSoddisfatta la Confindustria peril tema air-gun, dove il Senatoaveva assunto «una posizione diretroguardia e demagogica», madelusione sul ravvedimentooperosopoiché sarebbe stato op-portuno ritoccare il testo per«rendere compatibili i tempidelle bonifiche, altrimenti ri-schia di essere un'occasionemancata» e in questa formula-zione «prevale un atteggiamen-to punitivo e ideologico».

Il deputato Andrea Mazziotti diCelso (Scelta Civica) osserva chela versione approvata dal Senatoera «pessima» e conteneva anche«errori tecnici»; indispensabilemodificarla ora.

«La legge sugli ecoreati devepassare orasenza modificare ne-anche una virgola», ribadiscono igrillini facendo loro il riuscito slo-gan "neancheunavirgola" lanciatodalla Legambiente.

U RIPRODUZIONE RISERVATA

Energia Pagina 15

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 6 maggio 2015...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 6 maggio 2015 Pagina I APPALTI PUBBLICI Italia Oggi 06/05/15 P. 33 Appalti,

Trivelle in mare

G0rir,a., Triesta

Venezia

C, tmperia

MAR L¡Ci(IRE

ari

Orìsh;

t;1AR AIilRLArrCO

Gros.,,.

MARE TIRRENO

Saíerru, ,alaPUo _ecce

I AR Ii)NIQ

Le aree marine in cui si possono CANALE

cercare petrolio e metano Di SJC.IL1A

Le zone minerarie in cui sonodivisi i mari italiani. Le areeaperte più di recente alle ricerchepetrolifere sono la zona E (OvestSardegna) e la zona e (canaledi Sicilia)

Energia Pagina 16

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Stretta del Gse: va tenuto in, considerazione il contingente di 6, c mld

Fotovoltaico con il tettoi i difficili i 'per mpianti potenziati*

DI CINZIA DE STEFANIS

tretta sugli incentiviper impianti fotovol-taici in conto energia.

Chi ha apportato mo-difiche che hanno aumentatola capacità dell'impianto, nonpotrà sperare in un incremen-to degli incentivi. Il contingen-te di agevolazioni pari a 6,7miliardi di giuro l'anno nonè infatti superabile. Lo dicea chiare lettere il gestore deiservizi energetici (Gse) nelle«Regole per il mantenimentodegli incentivi in conto ener-gia» diffuse il l° maggio scorso.Scatenando subito la polemica.«Il Gse con questo documentoimpedisce, di fatto, agli opera-tori di migliorare l'efficienzadei propri impianti», affermaAgostino Re Rebaudengo, pre-sidente di Assorinnovabili, laquale chiede che il Gse rimuo-va questo nuovo limite sullasoglia massima di energiaincentivabile, «che così com'è,paradossalmente, porterebbead una minore efficienza degliimpianti realizzati.»

Il documento definisce un

valore limite degli incentiviattribuibili a ciascun impian-to che durante il periodo di in-centivazione sia interessato damodifiche che comportino unincremento di producibilità,ferma restando la valorizzazio-ne di tutta l'energia elettricaimmessa in rete a condizioni dimercato. Con regole ad hoc perle modifiche degli impianti chehanno già ottenuto gli incen-tivi. Gli interventi di modificanon possono in alcun caso com-portare un incremento del va-lore della tariffa incentivantericonosciuta originariamente.Qualora infatti dalla realizza-zione delle modifiche dovesserisultare un incremento dellaproducibilità dell'impianto,una diversa classificazionedell'impianto in termini di rico-noscimento delle tariffe incen-tivanti o, infine, la perdita deirequisiti che hanno consentitol'accesso agli incentivi, il Gsene valuterà l'ammissibilità e irelativi effetti sugli incentivi,adottando i provvedimenti piùopportuni. In via generale, ènecessario che gli impianti og-getto di modifica mantengano i

requisiti che hanno consentitol'accesso agli incentivi, diretta-mente o tramite l'ammissionealle graduatorie del primo con-to energia o ai registri previstidal quarto e dal quinto contoenergia.

Sono consentite modifiche ditipo tecnico e progettuale - peresempio spostamenti, sostitu-zioni componenti, variazionedella tipologia installativa,della configurazione elettrica,modifica del layout impianti-stico, o giuridico, cambi di ti-tolarità dell'impianto, cambidi proprietà del sito di instal-lazione, commerciale o ammi-nistrativo. Queste modifichesono ammesse a condizioneche gli impianti mantenganoi requisiti che hanno consen-tito l'accesso agli incentivi,direttamente o tramite l'am-missione alle graduatoriedel primo Conto energia o airegistri previsti dal quarto edal quinto conto energia. Lemodifiche e/o le variazioni chedeterminano il venir meno deirequisiti previsti dalla speci-fica normativa di riferimentocomportano la decadenza dal

diritto a percepire gli incentivie la risoluzione della conven-zione con il gestore dei servizienergetici. Qualora a seguito dimotivati interventi, venisseromodificate, invece, le caratteri-stiche in base alle quali è sta-to determinato il valore dellatariffa incentivante, la stessapotrà essere rideterminata,considerando il raggiungimen-to del limite di costo, solo in ri-duzione. Obbligo di certificaree farsi autorizzare anche pre-ventivamente per tutte le ti-pologie di interventi, in base aun elenco dettagliato di regoleaggiornate nel caso di muta-mento del quadro normativodi riferimento qualora, anchesulla base dell'esperienza ac-quisita, dovesse ritenersi utilefornire indicazioni di maggiordettaglio.

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I

Fotovoltaico Pagina 17

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Filippo Delle Piane......................................................................................................................................................

«Fuorichi fa innovazione»ROMA

«Nel convegno annuale dei

giovani Ance presenteremo ve-nerdì uno studio centrato su unprimo campione di imprese vir-tuose che sono uscite dalla crisie sono tornate a fare sviluppograzie a forti dosi di innovazio-ne. Ë la conferma ad alcune con-vinzioni che siamo andati raf-forzando negli ultimi tempi:esce da questa fase solo chi ha laforza di trasformare in profon-dità il modello di fare impresa.Viceversa,nonvedràmailalucechi continua a stare nel vecchiomodello». Filippo Delle Piane,presidente dei Giovani Ance,lancia una riflessione «da fareanzitutto al nostro interno» conl'obiettivo difarpassare unmes-saggio duro e irrituale: basta di-fenderetutti, si salverà solo l'im-presa capace di vedere e inter-pretare il mondo nuovo.

Incosahanno innovato que-ste imprese che sono ripartite?

La scoperta confortante è chenulla è successo per caso. Par-tendo dall'analisi di 35mila bi-lanci di imprese di costruzioni,abbiamo visto che quelli che sisalvano, si salvano perché han-no cambiato. Non tutti hannocambiatola stessa cosa,, ma cer-tamente qualcosa di importan-te. Anzitutto, hanno molto inve-stito in formazione, spostandoverso l'alto l'asticella delle com-petenze intern e. Chivince ha la-vorato molto sulla qualità dellerisorse umane, sono cambiatelefigure professionali. In secondoluogo, queste imprese hanno di-mostrato di saper riprendere inmano il prodotto. Padroneggia-re il prodotto significa superareuna fase storica che ci aveva vi-sto come meri assemblatori e cicostringeva a competere esclu-sivamente sul prezzo. Tornia-mo a competere sul prodotto.

Facciamo un esempio.Fino a qualche tempo fa era

Giovani Ance . Filippo Delle Piane

chiaro perché l'usato ristruttu-rato fosse competitivo rispettoal nuovo, in genere per la posi-zione in città. Ma cosa potesserendere competitivo il nuovonon era chiaro. Ora l'efficienta-mento energetico e la domoticacontribuiscono in modo decisi-vo a creare un prodotto nuovo.

Questi germogli di sviluppofanno un modello unitario?

Credo che si tratti di trasfor-mare un artigianato ben orga-nizzato (verso i clienti, le ban-che,ifornitori) inun modelloin-dustriale. Qui sarà il confine frachi farà redditività e chino. Nonsaràlaredditivitàdegli annipas-sati, ma quella garantita da u'or-ganizzazione industriale.

Cosa significa in concreto?Programmazione, reportisti-

ca, controllo di gestione, curadel marchio e del prodotto, in-gegneizzazione dei processi.

Anche progettazione diqualità?

Quella è fondamentale all'ini-zio del processo. Fare marginicon le varianti in corso d'opera èil vecchio che non tornerà più.

G.Sa.

0 RI PRO DIZION E RISERVATA

Mercato delle costruzioni Pagina 18

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Nuove norme tecniche per le costruzioni, parlano le imprese

Sui materiali hi-techriforma ancora carenteMa i produttori «bocciano» anche l'iter seguito per l'aggiornamento

PAGINA A CURA DI GIUSEPPE LATOUR

G

randi criticità suimateriali innovati-vi, ancora regolatimale. Pareri quasisempre negativi sul

metodo di lavoro seguito dal Con-siglio superiore, lontano dalle esi-genze delle aziende. E una miria-de di questioni più specifiche, co-me quella degli elementi nonstrutturali, dei dispositivi antisi-smici, degli acciai in rotoli, dellatracciabilità del calcestruzzo pre-confezionato e dei coefficienti disicurezza del legno. L'aggiorna-mento delle Norme tecniche perle costruzioni ha completato lasua prima fase il 14 novembrescorso presso il Consiglio superio-re dei lavori pubblici. E, da allo-ra, non si sono placate le polemi-che tra i diversi produttori di ma-teriali della filiera delle costruzio-ni. Con gradazioni e toni differen-ti, quasi tutti vorrebbero che ilministero delle Infrastrutture cor-reggesse in qualche punto quantoha fatto il massimo organo tecni-co consultivo dello Stato. Senzacontare che, guardando alle vicen-de di questi ultimi giorni, le Ntcsembrano a rischio di un'ennesi-ma frenata.

Metodo di lavoro bocciatoAscoltando i principali produttoriitaliani della filiera dell'edilizia,due dubbi vengono avanzati qua-si da tutti. Il primo riguarda lemodalità di approvazione dell'ag-giornamento. Il termine di parago-

ne è rappresentato dall'ex presi-dente del Consiglio superiore,Franco Karrer. Nel 2010, al mo-mento di approvare la revisione,Karrer aveva istituito dei gruppidi lavoro nei quali l'industria ve-niva coinvolta in maniera moltoattiva, insieme ai progettisti e aglialtri esperti della materia.

Da quel lavoro è emerso untesto che, in molte parti, ancoraoggi viene citato come un riferi-mento avanzatissimo. Ma che, fi-nita la presidenza Karrer, è statorimesso pesantemente in discus-sione. Si è aperta, così, una stagio-ne di minore coinvolgimento deiproduttori che ha portato all' ag-giornamento dello scorso novem-bre, sicuramente meno condivisodel precedente.

Dubbi sui materiali innovativiSoprattutto un passaggio viene

indicato quasi da tutti come ilprincipale punto debole della nuo-va norma: il capitolo dedicato almateriali innovativi, quelli non di-sciplinati dalle Ntc. Qui, per laverità, c'è un elemento positivo.Nella vecchia versione era presen-te un elenco di materiali innovati-vi, portato come semplice esem-pio. La sua esistenza aveva crea-to, però, diverse incertezze; nonera chiaro se i prodotti esclusi daquell'elenco fossero fuori dal peri-metro della norma. Così, si è deci-so di eliminarlo.

Fatto questo, però, resta un pro-blema strategico. I materiali nontradizionali devono passare tutti,ogni volta che vengono usati, dal-la verifica del Servizio tecnicocentrale del Consiglio superiore.Che, per carenza di personale,può metterci anche mesi a fare uncontrollo. Il problema, sentitissi-mo dalle imprese, viene completa-mente dribblato dall' aggiorna-mento. A questo, poi, si aggiungo-no parecchie questioni più specifi-che, legate ai singoli materiali,per le quali rinviamo alle intervi-ste di queste pagine: coefficientidi sicurezza del legno, tracciabili-

tà del calcestruzzo preconfeziona-to, acciai in rotoli, solo per citar-ne qualcuna.

Problemi al Consiglio superiorePer completare il quadro, bisognaanche ricordare che la congiuntu-ra nella quale si trova il Consigliosuperiore non è delle migliori. Lanomina del presidente FrancescoMusei, indicato dall'ex ministroMaurizio Lupi, è stata congelatadal nuovo inquilino di Porta Pia,Graziano Delrio. Così, l'accelera-zione impressa nelle ultime setti-mane ai lavori dell'organo consul-tivo sta perdendo spinta.

Al momento il Cslp sta esami-nando la circolare interpretativadelle nuove Ntc, un provvedimen-to strategico quasi quanto la nor-ma principale che, però, potrebbesubire rallentamenti. Così comenon è ancora chiaro come saràgestita la partita dell'aggiorna-mento. Il testo delle Ntc è statogirato al ministero a inizio marzo:la scelta è tra l'approvazione im-mediata e un rinvio al Consigliosuperiore per qualche modifica.Nei prossimi giorni Delrio si pre-para a esaminare il delicato dos-sier. 10

Sui materiali hì-terhriforma ancora carente

Norme Tecniche Costruzioni Pagina 19

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I geometri in camposulle coperture hoc

Modello 730 precompilato, geometri in campo per lepolizze assicurative . L'Associazione geometri fisca-listi ha , infatti, elaborato un modello di polizza chegarantisce da un lato un'adeguata copertura ai CentriRaccolta Caf e, dall'altro lato, si adegua al modelloorganizzativo previsto dal dlgs 17512014. «Due, quindi,le coperture previste», ha fatto sapere l'Agefis tramiteuna nota, «quella per la responsabilità civile e quellaper la tutela legale». Il piano polizze , inoltre, ha fattoda sfondo al percorso di formazione per la categoriasulle novità fiscali legate al 730 precompilato portatoavanti da Agefis nei mesi «La formazione di qualità nonè un elemento dal quale è più possibile prescindere»,ha commentato il presidente di Agefis Mirco Mion, «so-prattutto ora che ci si sta muovendo verso una realesemplificazione . E i geometri incarnano questo concet-to possono ricoprire il ruolo di interlocutori unici perla consulenza tecnico fiscale alle famiglie».

Polizze professionali Pagina 20

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Polhze 730. no ad automatismiI professionisti che si av-valgono dei Caf per l'inviodei modelli 730 non do-vranno adeguare la polizzaassicurativa per la coper-tura dei rischi che deri-vano dalle nuove normesull'assistenza fiscale. Afornire questa precisazio-ne è il Consiglio nazionaledei dottori commercialistie degli esperti contabiliche risponde così (prontoordini n. 90/15 ) a un que-sito in materia sollevatoda un ordine territoriale.Nessuna estensione dellapolizza che ogni professio-nista è tenuto comunquea stipulare per lo svolgi-mento della sua attività,quindi , sia nel caso in cuii commercialisti «funganoda meri centri raccolta delcentro di assistenza fisca-le», sia nella circostanza in cui «svolgonofunzioni di struttura periferica» dello stes-so Caf, mediante la stipula di un'appositaconvenzione . Per la raccolta dei modelli 730e della relativa documentazione nonché perla consegna ai contribuenti degli stessi mo-delli e dei prospetti di liquidazione, il Cafcome ricorda il Cn, può avvalersi soltantodei propri soci o associati , che fungono tut-tavia da meri «centri di raccolta». Di conse-guenza il soggetto obbligato al rilascio delvisto di conformità sui modelli 730 restail responsabile dell'assistenza fiscale delCaf, che sarà quindi l'unico soggetto ob-bligato a dover stipulare e ad adeguare lapolizza assicurativa per la copertura deirischi derivanti dall'assistenza fiscale.Nel-la risposta inoltre, il Cn prende in conside-razione anche le modifiche apportate dal

decreto sulle Semplificazioni fiscali (D.Lgs.n. 17512014) con riferimento alla formulaorganizzativa dei Caf. In base a tali ulti-me modifiche, per l'attività di assistenzafiscale, oltre che delle società di servizi, icentri possono avvalersi esclusivamentedi lavoratori autonomi individuati tra gliintermediari abilitati, che agiscono in nomee per conto del centro stesso. I Caf, pertan-to, potranno avvalersi degli iscritti neglialbi dei dottori commercialisti ed esperticontabili e dei consulenti del lavoro e de-gli iscritti alla data del 30 settembre 1993nei ruoli di periti ed esperti tenuti dallecamere di commercio per la sub-categoriatributi, in possesso del diploma di laurea ingiurisprudenza o in economia e commercioo equipollenti o del diploma di ragioneria.

Benedetta Pacelli

Polizze professionali Pagina 21

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JacopoGiliberto

`Sanzionitroppo severenon aiutanol'ambiente

el disegno di leggeEcoreati, ora ritoccatodalla Camera e

mandato al Senato per il vialibera invale, ci sonoalcune grandi virtù e alcunigrandi vizi.

Le virtù sono nellarisistemazione dell'impiantopenale sui reati control'ambiente. Il mondo cambia,la sensibilità dei cittadinievolve, i bisogni della societàsi raffinano, la scienza scoprenuove minacce control'ambiente e nuove soluzioni.La legge deve adeguarsia ciò, seppure con il consuetoritardo.

I vizi del disegno di leggeEcoreati sono quelli italiani.Due spiccano fra tutti.

Il primo è l'uso strumentaledel lavoro parlamentare, che èrivolto a tutti i cittadini, pergiocare piccole partite diposizione fra politici. Ilcarcere per chi fa ricerca digiacimenti in mare -ilcontrario di quanto fa ilmondo evoluto - nascevacome mossa di piccolocabotaggio fra gruppi ecorrenti di senatori perdisturbarsi l'un l'altro.

Il secondo vizio è la vogliasfrenata di punire, voglia chepuò produrre un dannomaggiore di quello che sivuole evitare.

Dice un proverbioveneziano:xepezo el tacondel buso, la toppa è peggiodel buco.

Un esempio: il cosiddettoravvedimento operoso. Incaso di inquinamentoinvolontario (un guasto, unincidente e così via),l'ambiente viene difeso se siincentiva il danneggiatore

inconsapevole a segnalaresubito il guaio, se gli siconsente di ripulire e diriparare al danno. Ci sarannoinvestimenti per disinquinare,e si studieranno tecnologieinnovative.

Invece, se l'aiuto a chi è inbuona fede è inapplicabile sidarà spazio agli inquinatori inmalafede che nasconderanno idanni, lasciandoli in ereditàall'ambiente.

Quale dei due atteggiamentiprotegge meglio l'ambiente?

Simile il caso del bloccodell'air-gun per tentare difermare la ricerca digiacimenti nazionali.

Finché i consumatoriitaliani purtroppo userannopetrolio e metano, punire l'usodi riserve nazionali avantaggio di quelle esterebloccherà gli investimenti,ridurrà le royalty pagate a noidalle compagnie, lasceràsenza lavoro le impreseitaliane, sottrarrà al controllodi cittadini e magistrati leattività di estrazione.

E non ridurrà di una goccia iconsumi di petrolio.

Davanti alle nostre spiaggee nei nostri viari arriverannoda lontano ancora piùpetroliere gonfie di petrolioestratto chissà come, avantaggio di dittatori, emiri,oligarchie califfati.

Quali dei due atteggiamentidanneggia di più l'ambiente egli italiani?

U RIPRODD7JONE IS NA'

Ambiente Pagina 22

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Gli irnJ>ianti climatici Sabiana a Expo nel giardino botanico dell iiniversit. "i di Padova

Un la bi odiveritápolmone perHi-tech italiano dai giochi di Soehí alla Fondazione rada

DI CARLO VALENTINI

on la nostra pre-senza all'Expo»,dice Giorgio Pel-legrini, «abbiamo

dimostrato che la tecnologia,utilizzata in maniera appro-priata, può aiutare le piante eil cibo. Il made in Italy disponedi know-how e di grandi poten-zialità in questo campo».

Pellegrini è il profeta dellaclimatizzazione naturale (maartificiale) e ha realizzato l'av-veniristico «polmone» climaticodel nuovo Giardino della biodi-versità dell'orto botanico di Pa-dova, un complesso di 15 milametri quadrati del valore di 20milioni di giuro, trasportato inparte all'Expo e diventato unodei fiori all'occhiello dell'espo-sizione.

Il giardino botanico padova-no, datato 1545, è il più anticoHortus Simplicium del mondo,riconosciuto Patrimonio mon-diale dell'umanità. La nuovaala (dove sono alloggiate 1.300specie vegetali che si sommanoalle 6 mila coltivate nell'anticoorto) comprende cinque serre,ciascuna delle quali è la ripro-duzione perfetta di una situa-zione climatica del pianeta, daquella temperata a quella piùcalda fino a situazioni estreme.Queste serre, grazie all'altatecnologia, sono dei veri e pro-pri polmoni, ovvero respirano,purificano l'aria, generanoenergia e trattengono l'acqua.

Questo giardino della bio-diversità è l'omaggio dell'uni-versità di Padova all'Expo. Lohanno realizzato l'architettoGiorgio Strapazzon (la strut-tura è d'acciaio sottilissimae vetro) e Pellegrini, che hapredisposto gli impianti perriprodurre i diversi climi.

«Presentare queste re-alizzazioni di tecnologiaavanzata e tutte madein Italy al mondo inte-ro che affolla l'Expo»,aggiunge Pellegrini,«non è solo una grandeoperazione di marketingma anche di orgoglio perun Paese che vuole usciredalla rassegnazione e dallacrisi».

La serra puòfantastica-mente essereassimilata aun set cine-

matografico degno della floradi Jurassic Park e delle piantedella dimensione Pandora inAvatar. Ma il rettore dell'uni-versità di Padova, GiuseppeZaccaria , ci tiene a precisare

che con la presenzaall'Expo «vincia-

mo la sfida dinon metterein cassafor-te un benestorico, perquanto au-gusto, ma dirilanciarlo ascopo scien-

tifico e divul-gativo».

Il giardino è un intreccio didesign, ingegneria e competen-ze agronomiche per dar vita aun ecosistema autonomo. «Ab-biamo creato ambienti in gradodi prendere l'energia dal sole eregolarla in base alle esigenzedelle piante», spiega Pellegrini.«E' possibile passare dai tropicial deserto semplicemente at-traversando una serra».

Quindi si può coltivare aimpatto (quasi) zero, com'è lafilosofia dell'Expo. L'aziendache Pellegrini ha fondato perprodurre impianti climaticispeciali si chiama Sabianae nell'ultimo biennio ha re-alizzato il 10% in più di fat-turato (che quest'anno saràattorno ai 73 milioni di giuro,

di cui il 50% dall'export).All'estero, in Russia, hafornito 1.500 apparecchiai riscaiaamento per ia

%/A/. cittadella olimpica dei

Tecnologie Pagina 23

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giochi invernali che si sonosvolti lo scorso anno a Sochi.Mentre altri 900 apparecchisono stati installati, semprea Sochi, nella struttura poli-funzionale del nuovo circuitoautomobilistico di Formula 1.L'altra azienda italiana cheha partecipato alle Olimpia-di è l'altoatesina Prinoth, delgruppo Leitner, che ha fornito62 battipista per un valore di15 milioni di euro.

«I principali competitor»,dice Pellegrini, «hanno sedein Cina e Malesia ma i nostriprodotti hanno un livello diinsonorizzazione insuperabile,grazie a notevoli investimentiin ricerca e innovazione, chequest'anno sono ammontati a2 milioni di euro». L'azienda hatre stabilimenti, nel milanese,con un'efficienza energetica darecord: l'85% dell'energia elet-trica consumata è prodotta datre impianti fotovoltaici.

Un'altra partecipazioneall'Expo avviene con Prada,che ha inaugurato la nuo-va sede della fondazione (inlargo Isarco, Milano Sud) inconcomitanza e in sinergiacon l'esposizione: si estendesu una superficie di 19 milametri quadrati, progettata daRem Koolhaas, risultato dellatrasformazione di una vecchiadistilleria del 1910. Pellegriniha fornito gli impianti, pun-tando sulla qualità esteticadegli apparecchi.

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