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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 4 ottobre 2018

Pagina I

APPALTI

Appalto integrato, l'apertura dell'AnacSole 24 Ore 04/10/18 P. 27 1

PROFESSIONI NON ORDINISTICHE

Nelle associazioni riconosciute incarichi al massimo per 5 anniSole 24 Ore 04/10/18 P. 28 2

PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE

ASSOCIAZIONI CON VINCOLIItalia Oggi 04/10/18 P. 38 DAMIANI MICHELE 3

EQUO COMPENSO

L'equo compenso tra ricorsi e tavoli tecniciItalia Oggi 04/10/18 P. 38 4

COSTRUZIONI

Astaldi, il dossier a Salini-Impregilo «E un concordato, non un fallimento»Corriere Della Sera 04/10/18 P. 34 5

CYBERSECURITY

«Con l'IoT attacchi moltiplicati»Sole 24 Ore - Nova 04/10/18 P. 31 6

DEF

RESTANO ANCORA TROPPE INCERTEZZESole 24 Ore 04/10/18 P. 1 8

INFRASTRUTTURE

Servono 3 miliardi per le infrastrutture delle provinceItalia Oggi 04/10/18 P. 36 11

LE PROVINCE: 1.918 OPERE A RISCHIOSole 24 Ore 04/10/18 P. 23 ARONAALESSANDRO

13

OICE

Settembre contrastatoItalia Oggi 04/10/18 P. 32 14

DATA PROTECTION OFFICER

Data protection officer, l'avvocato è favoritoItalia Oggi 04/10/18 P. 32 15

GDPR

Molte imprese ancora indietro sull'adeguamento al GdprSole 24 Ore - Nova 04/10/18 P. 31 16

AVVOCATI

Gli avvocati al Guardasigilli: basta tagli dei tribunaliSole 24 Ore 04/10/18 P. 28 17

START UP

L'idea di tre ventenni «Così auto, treni e tram saranno più silenziosi»Corriere Della Sera 04/10/18 P. 25 18

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Appalto integrato, l'apertura dell'AnacCONTRATTI PUBBLICI

Per la consigliera Nicotragiusto accoglierele richieste delle imprese

Giuseppe Latour

L'Autorità anticorruzione, attraversola consigliera Ida Nicotra, apre allemodifiche delle regole in materia diappalti su due punti delicatissimi eoggetto di richieste ripetute, negli ul-timi mesi, da parte di imprese e pub-

bliche amministrazioni: l'allarga-mento del perimetro del massimo ri-basso e, soprattutto, il ritorno pienodell'appalto integrato, l'affidamentocongiunto di progettazione ed ese-cuzione dei lavori.

È il passaggio più rilevante dell'in-tervento con il quale Nicotra ha chiu-so il convegno organizzato da UpiEmilia Romagna che, ieri a Modena,ha fatto il punto sull o stato delle nor-me in materia di contratti pubblici, apoco più di due anni dall'entrata invigore del codice appalti del 2016.

Adesso che unanuovariformaè invista, dopo la consultazione avviata

in estate dal ministero delle Infra-strutture, la consiglieraAnac spiega:«Sull'appalto integrato e sul massi-mo ribasso è opportuno accogliere lerichieste di Anci e Ance. Ci sono ope-re che non è possibile realizzare altri-menti. Per questi casi serve una cor-rezione del codice». Che non deveperò portare a una riscrittura pro-fonda del Dlgs 50 del 2016. «Nondobbiamo abbandonare il codice ap-palti, buttandolo viae ripartendo dazero», prosegue. Anche perché uncorrettivo delle stesse proporzioni diquello del 2017 (quando ci furono ol-tre 400 modifiche) imporrebbe una

completa revisione di tutto il sistemadi linee guida dell'Autorità. Una revi-sione che comporterebbe un rallen-tamento del mercato, a danno di im-prese e amministrazioni.

«Piuttosto, pensiamo ad attuarele norme che ci sono e che finora so-no rimaste sulla carta». Per Nicotra,infatti, mancano ancora molti pezzifondamentali. «Penso alla qualifica-zione delle stazioni appaltanti e allariduzione dei centri di spesa dellaPa. Sono due pilastri che, per ora,sono rimasti inattuati. Dobbiamopartire da qui».

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Appalti Pagina 1

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SERVIZI INTELLETTUALI

Nelle associazioni riconosciuteincarichi al massimo per 5 anni

Federica Micardi

Le cariche sociali nelle associazionidelle professioni non ordinistichedevono avere una durata massimadi cinque anni, anche se sono am-messi status particolari come lapresenza onoraria avita, per alcunisoci fondatori. Questa precisazioneè contenuta nella circolare 3708 delMise del i° ottobre che fachiarezzasulle regole da seguire per le asso-ciazioni professionali che intendo-no iscriversi all'elenco istituitopresso il ministero dello Sviluppoeconomico con la legge 4/2013.

Il «requisito indefettibile» perl'iscrizione è la natura dell'attivi-tà svolta da chi aderisce all'asso-ciazione, che deve essere preva-lentemente intellettuale e non es-sere riservata a soggetti iscritti inalbi o Ordini.

La circolare, in merito alle attivi-tà assimilate a quelle riservate,chiarisce che si tratta diattività per cui sono pre-visti specifici requisitisoggetti al controllo diuna pubblica autorità.Viene invece fatto l'esem-pio degli amministratoridi condominio, categoriaprofessionale che può es-sere soggetta alla legge4/2013 perché pur aven-do requisiti previsti per

legge non è soggetta un'autoritàpubblica che ne verifichi il rispetto.

La circolare si rivolge alle asso-ciazioni che sono interessate adi-scriversi all'elenco tenuto presso ilMise e fa tesoro di tutti i chiarimentiforniti nel corso di questi cinqueanni attraverso le Faq e ildocumen-to sugli "errori più frequenti" (di-sponibili all'indirizzo internetwww.mise.gov.itlindex.phplitlmer-cato -e- consuma torilprofessioni-non-organizzate).

Al momento in questo elenco cisono poco meno di 18o associazio-ni, la maggior parte (oltre 16o)iscritte tra le «Associazioni che rila-sciano l'attestato di qualità e di qua-lificazione professionale dei serviziprestati dai soci». Una criticità rile-vata dal Mise riguarda proprio lapossibilità per queste associazionidi rilasciare "attestati". Deve esserechiaro e spiegato nello Statuto, nelRegolamento, sul sito dell'associa-

4 31LA LEGGEDI RIFERIMENTO

La legge 4/2013

si rivolge perla

prima volta alle

professioni non

regolamentate,

cioè quelle senza

Albo e senza

Ordine

zione che l'attestato«non può essere assimi-lato a una certificazionedi qualità, o a un accredi-tamento, o riconosci-mento professionale».Molte richieste di iscri-zione all'elenco del Misesono state scartate pro-prio per la scarsa chia-rezza su questo punto.

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Professioni non ordinistiche Pagina 2

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Pagina 38

Foglio i

Circolare del Mise sull'accreditamento delle professioni non organizzate

con vincoliAssociazioniEletti in carica al massimo per cinque anni

Pagina a curaDI MICHELE DAMIANI

e cariche elettive delleassociazioni professiona-li non organizzate (legge/2013) devono essere

periodicamente rinnovate e illoro mandato, per essere consi-derato accettabile, non deve su-perare i cinque anni di attività.Questo uno dei punti illustratidal Mise che, lo scorso 1° otto-bre, ha pubblicato sul propriosito la circolare n. 3708/C in cuivengono illustrate le linee gui-da per le associazioni professio-nali interessate all'iscrizionenell'elenco, tenuto proprio dalMise, di cui alla legge 4/2013.«Tenuto conto che dall'entratain vigore della legge si sonosuccedute richieste di chiari-menti sull'esatta applicazionedella normativa, si è ritenutodi approfondire la materia peruna più chiara comprensionedelle disposizioni ivi conte-nute» è quanto si legge nellacircolare Mise. Per prima cosa«con riferimento al requisito di«dialettica democratica» di cuiall'art. 2, comma 2, della leg-ge, questo si dovrà sostanziarein un periodico rinnovo delle

cariche elettive. Intale prospettiva, siritiene accettabiletendenzialmenteun periodo di nonoltre cinque anni didurata delle carichesociali». Previstespecifiche derogheper i soci fondatori.In merito ai requi-siti di iscrizione, siricorda innanzituttoche possono iscri-versi le professionivolte alla prestazio-ne di servizi e opere,esercitate mediantelavoro intellettuale o con il con-corso di questo, «con esclusionedelle attività riservate per leg-ge a soggetti iscritti ad albi».Dovranno essere considerateassimilate alle professioni or-dinistiche quelle attività perle quali «si rileva la presenzadi requisiti obbligatori e di unapubblica autorità che controllila presenza di tali requisiti».In mancanza dell'obbligo dicontrollo da parte dell'autori-tà, «si ritiene che sussistanogli estremi per l'applicazionedella legge 4/2013». Un altroaspetto trattato è quello dello

La sede dei Mise

scopo di lucro. Le associazioni,per potersi iscrivere all'elenco,non possono vendere prodottio servizi o porre in essere altreattività commerciali. Lo scopodi lucro può essere consentitosolo nel caso in cui venga uti-lizzato per «la sola remunera-zione dei costi sostenuti perl'espletamento di servizi ne-cessari». Questo vale anche perl'attività di attestazione fattadalle associazioni nonché perla formazione. «Un interventosotto questo aspetto era atteso,visto che non c'era piena chia-rezza in merito alla gestione

delle attività formative»ha dichiarato a ItaliaOggiEmiliana Alessandrucci,presidente del Colap(Coordinamento libereassociazioni professiona-li). Infine, viene stilata lalista degli «elementi infor-mativi» che l'associazioneè tenuta a pubblicare sulproprio sito, che deve es-sere consultabile in ognilink. Dovranno esseredisponibili, tra gli altri,l'atto costitutivo dell'as-sociazione, lo statuto, ladefinizione delle attivitàprofessionali degli asso-

ciati e i requisiti per la par-tecipazione all'associazione.Nel caso la stessa intenda ri-lasciare anche le attestazionidi qualità, dovrà presentaredocumenti aggiuntivi, tra cuiil codice condotta, l'elenco degliassociati e l'indicazione dellesedi regionali.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Professioni non regolamentate Pagina 3

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L'equo compensotra ricorsi e tavoli tecnici

Dall'apertura di un tavolo tecnico a Bolzano al ricorso pre-sentato dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napolinord . Queste le ultime novità in tema di equo compenso,la norma che introduce una forma di tutela alle paghe deilavoratori autonomi introdotta nel nostro ordinamentodalla scorsa legge di Bilancio. Alcuni enti locali (Toscana,Sicilia , Calabria) hanno approvato delle delibere per ilrispetto della norma , altri no . Proprio su questa scia siinserisce l'intervento di Arno Kompatscher, presidentedella provincia autonoma di Bolzano che , durante il con-vegno di Confprofessioni Sudtirol-Alto Adige, andato inscena lo scorso 28 settembre , ha annunciato l'aperturadi un tavolo tecnico con le rappresentanze della provin-cia per assicurare l'applicazione dell 'equo compenso alleprestazioni rese dai liberi professionisti. «La provincia stavivendo un periodi di andamento positivo dell 'economia»,ha affermato il presidente Kompatscher. «Tutti i lavorato-ri dovrebbero trarne vantaggio , anche quelli autonomi».Se a Bolzano si cerca di rendere operativa la norma, aMarano di Napoli il Consiglio dell'Ordine degli avvocatidenuncia la diffusione di un avviso pubblico da parte delcomune in cui viene offerto il conferimento di incaricogratuito in merito al contenzioso tributario . L'avviso «haimposto per i fiduciari di accettare zero euro come com-penso per gli incarichi relativi a controversie di valoreinferiore ai 500 euro». Per questo il Consiglio dell'Ordinedegli avvocati di Napoli nord ha deliberato di proporrericorso al Tar contro l'avviso pubblico di conferimentogratuito . La preoccupazione è che il comune di Maranomirerebbe a costituire un elenco di professionisti per ilconferimento degli incarichi nel contenzioso tributario;professionisti che dovrebbero accettare «l'irragionevoleprincipio della gratuità». Il mancato rispetto dell'equocompenso non riguarda , però, solo gli avvocati e il comunedi Marano. Il comune di Sarzana (Sp), infatti , ha annun-ciato che si avvarrà dei servizi di fotoamatori e volontariper realizzare reportage fotografici di manifestazioni edeventi escludendo , quindi , i professionisti. La notizia èstata accolta con preoccupazione da «fotografi professio-nisti» di Confartigianato che, in una nota , dichiarano:«Seil comune di Sarzana vuole avvalersi di hobbisti, vorràdire che i fotografi saranno autorizzati a non pagare piùle tasse comunali».

Equo compenso Pagina 4

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Il gruppo delle costruzioni

Astaldi, il dossier a Salini-Impregilo«È un concordato, non un fallimento»

Un debito da quasi due mi-liardi di euro. Che ha messonell'angolo Astaldi nonostan-te un portafoglio ordini da 25miliardi che teoricamenteavrebbe potuto evitarle di ar-rivare sin qui. Il secondogruppo di costruzioni del no-stro Paese è tecnicamente infase di pre-concordato. Non èassimilabile ad un default,anche se la strada per evitaredi portare i libri in tribunale èstrettissima e il merito di cre-dito appena assegnatole dal-l'agenzia di rating Stan-dard&Poor's equivale ad unfallimento. Fonti vicine aldossier rilevano che Astaldiha ancora cassa per tre mesi eper questo sta lavorando adun piano di ristrutturazioneche si gioverebbe, nel caso iltribunale di Roma desse il vialibera e non è scontato checiò avvenga, di un concordatoin continuità che le permette-rebbe di congelare per quat-tro-sei mesi le richieste deicreditori e nell'attesa prende-re respiro per un'operazionedi salvataggio che le permettadi proseguire l'attività.

Intesa Sanpaolo, Unicredite BancoBpm sono espostecon Astaldi per diverse centi-naia di milioni di euro e perquesto stanno facendo pres-sione per trovare una soluzio-

ne che permetta loro di nondilapidare l'investimento e iprestiti concessi ad un grup-po che ha partecipazioni ecommesse importanti in Ita-lia e all'estero, tra cui la metro4 di Milano, il tunnel delBrennero, l'alta velocità ferro-viaria tra Brescia e Verona. Le

916a 5miliardi di euro: il portafoglioordini di Astaldi, il gruppo dicostruzioni che è tecnicamente infase di pre-concordato

banche d'affari, tra cui JpMorgan e Merrill Lynch, sa-rebbero al lavoro per trovarepotenziali acquirenti e avreb-bero sondato l'interesse diSalini-Impregilo, che in unanota si dice interessata a valu-tare «nel settore delle grandiopere infrastrutturali ogniopportunità di crescita». Nonè una smentita, non è nem-meno una conferma, ancheperché il primo general con-tractor italiano sta da anni ri-ducendo l'esposizione sul no-stro Paese spingendo versogli Stati Uniti dove coltival'ambizione di raggiungeremetà del fatturato da qui a

qualche anno. Tra gli asset inpancia ad Astaldi ingolosiscecerto la concessione del terzoponte sul Bosforo, ma l'inte-resse è attenuato dall'instabi-lità politica del Paese che fa ilpaio con quella che Astaldi siè trovata ad affrontare in Ve-nezuela all'origine di tutti imali.

Gli ambiti di sovrapposi-zione tra i due gruppi sonotanti e scoraggerebberoun'operazione di questo tipo.Sono però tante anche le si-nergie possibili. Quel che ècerto è che con tutta probabi-lità la società guidata da Clau-dio Salini sarà costretta a rile-vare alcune partecipazioni di-rette di Astaldi nei consorziin cui è socia per la realizza-zione di opere infrastruttura-li, come sta avvenendo per ilterzo valico ferroviario di Ge-nova dove Salini-Impregilorileverà la quota di Condottescivolata in amministrazionestraordinaria. Oppure assu-mendosi per intero il rischionei lavori dove ha firmatoun'Ati, un'associazione d'im-presa con Astaldi, come perle opere di realizzazione del-l'alta velocità ferroviaria traBari e Napoli commissionateda Rfi.

Fabio Savelli

Paolo Astaldi, 58 anni

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Costruzioni Pagina 5

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Cybersecurity. Eugene Kaspersky mette in guardia: «Il cybercrime ha ormai diversificato le sue attività:le aziende sono sotto pressione costante, i malware per macchine connesse sono decuplicati in un anno»

«Con l'IoT attacchi moltiplicati»Giancarlo Calzetta

essuno è al sicuro e tut-te le aziende del mondosono potenzialmentedei bersagli dei crimi-nali informatici. Sem-bra uno scenario fanta-

scientifico, di quelli apocalittici, ma difantascientifico c'è poco. È invece è ilfilo conduttore di una chiacchieratacon Eugene Kaspersky, ceo dei Ka-spersky Lab, azienda russa specializ-zata in informatica.

Il crimine informatico è ormai cosìdiffuso darivaleggiare con le altre for-me di crimine ed esattamente come ilsuo omologo offline è estremamentevariegato. «Al giorno d'oggi - dice Eu-gene Kaspersky - le aziende devonoaffrontare una gran quantità di mi-nacce. Attacchi mirati, attività fraudo-lente interne, ransomware e furto didati confidenziali sono probabilmen-te quelle più frequenti». Ma conse-guenze e modalità con cui vengonoportati gli attacchi fanno la differenza.

«I199% delle minacce informati-che - continua - è destinato allamassa, portato con malware generi-co. Poi ci sono attacchi mirati e ope-razioni governative che, pur essendomolto meno comuni, comportano ipericoli maggiori. Gli attacchi piùpericolosi sono quelli che hanno co-me bersaglio IoT o sistemi Scada einteressano le grandi aziende o le in-frastrutture critiche».

Le dimensioni delle aziende nonsono una discriminante per chi attac-ca. «Abbiamo visto operazioni controogni tipo di azienda e succede spessoche le imprese più piccole vengano at-taccate in quanto fornitrici di societàpiù importanti. Le piccole aziende, in-fatti, devono fare i conti con il cyber-crimine esattamente come quellegrandi, ma spesso non hanno i mezziper difendersi adeguatamente. Que-sto comporta un rischio molto elevatoperché un attacco può essere deva-stante. Secondo i nostri dati, nell'an-no scorso il 37% delle piccole e medieaziende ha subito un attacco ran-somware e in alcuni casi ibersagli nonsono riusciti a tornare in attività».

D'altro canto, le cose non sono ras-sicuranti neanche sul versante dellegrandi imprese. «Quando unagrandeaziendaviene colpita da un attacco in-formatico che ne interrompe l'opera-tività - conferma Kaspersky - si puòaddirittura ricadere in scenari di sicu-rezza nazionale». E anche in questo

«Possiamoottenere risultatisolo se riusciamoa collaborarecon tutti gli attoridella sicurezza»

caso non si sta facendo fantascienza.«I nostri sistemi ci dicono che nellaprima metà del 2018, il 41,2%dei siste-mi di controllo industriale ha subitoalmeno un attacco informatico. Leconseguenze degli attacchi alle infra-strutture critiche non devono esseresottostimate: la guerra informatica èun pericolo concreto e le armi elettro-niche possono fare tanti danni quantine fa un missile».

Ci si deve, quindi, attrezzare perfronteggiare in maniera adeguate leminacce attuali e quelle future. «Neiprossimi anni - dice Eugene Kasper-sky - un settore critico della sicurez-za informatica sarà quello dell'IoT.Attaccare questo settore significaavere un impatto importante sullenostre vite. Secondo il nostro reportpiù recente, nella prima metà del2018 macchine e device connessi so-no stati attaccati da oltre 12omilaversioni diverse di malware, più deltriplo di quanto sia stato rilevato nel-la prima metà del 2017. Le famiglie dimalware destinate ad attaccare l'IoTsono cresciute di dieci volte dal 2o16al 2017. Uno scenario impressionan-te in cui l'unico modo per ottenererisultati validi è quello di cooperarecon le altre aziende di sicurezza enon, condividendo informazioni,dati e competenze. Per questo noi la-voriamo fianco a fianco con l'interacomunità mondiale della sicurezzainformatica».

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Cybersecurity Pagina 6

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Eugene

Kaspersky

È Ceo dei

Kaspersky Lab,

azienda russa

specializzata

in informatica

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REGOLE E TEMPI

RESTANOANCORA TROPPEINCERTEZZE

di Giorgio Santilli

S olo quando avremo idocumenti completi delDef e la legge di bilancio

potremo dare un giudizio com-piuto nel merito della manovra,anche se sui livelli di deficit è giàarrivata una prima bocciaturadei mercati e della Ue e sulleprevisioni di crescita non man-cano perplessità. Viceversa, sipossono apprezzare fin d'ora ledichiarazioni sulla volontà dirilanciare gli investimenti e difar scendere il debito/Pil (sem-pre che le carte confermino chesi tratta di propositi credibili).

Ma il punto che in queste orerischia di diventare critico,nonostante il passo avanti diieri, è il ritardo delle decisionidel governo.

Continua a pagina 2

Def Pagina 8

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RESTANO

ANCORA

TROPPE

INCERTEZZEdi Giorgio Santilli

Continua da pagina i

Non è mai successo che laNota di aggiornamento alDef (Nadef) fosse presen-tata al Parlamento con le

sue tabelle così tardi. Solo in questeora si sta chiarendo quale delle variemanovre proposte al proprio inter-no (da Tria, Di Maio, Salvini, Savona)il governo abbia fatta propria. Inol-tre, la confusione è aumentata per lasottovalutazione di alcuni fattori-chiave (come il deficit) rivisti a di-stanza di poche ore sotto la pressio-ne degli eventi (andamento dei mer-cati, giudizi Ue, preoccupazioni delQuirinale e delle autorità moneta-rie). Infine, si rischia che i ritardi diquesti giorni producano effetti a ca-scata sulle scadenze successive, ali-mentando caos anziché dare chia-rezza a obiettivi e percorsi della poli-tica economica del governo.

Basta mettere in fila gli appunta-menti che seguiranno l'invio dellaNadef in Parlamento. Il primo pas-saggio è la certificazione del quadroprogrammatico da parte dell'Ufficioparlamentare di bilancio (Upb) cheha già chiesto più tempo a causa deiritardi con cui il documento vienetrasmesso. Segue l'approvazionedella risoluzione parlamentare chedeve dare il "via libera" al Def e che ègià calendarizzata per l'Aula di Ca-mera e Senato il io ottobre. Negli an-ni passati questa risoluzione ha ri-chiesto mediamente due settimanedi discussione parlamentare: 16 nel2013,13 nel 2014, 19 nel 2015,14 nel2016, u nel 2017.

Oltre alla risoluzione "politica" ilParlamento deve approvare un se-condo atto, molto più delicato: l'auto-rizzazione, davotare a maggioranzaassoluta, allo scostamento dal deficitgià programmato. Alla base del votola relazione tecnica del Mef che deveindicare con rigore le motivazionidello scostamento (le opzioni possi-bili sono previste dall'articolo 81 dellaCostituzione) e il percorso di rientro.

L'approvazione parlamentare del-la Nadef è propedeutica all'approva-zione da parte del Consiglio dei mini-stri e alla presentazione a Bruxellesdel Draft Budgery Plan (DBP) entro il15 ottobre. Questo è il documento uf-ficiale con cui il governo si impegnarispetto all'Europa su deficit, debito,crescita, riforme. Su questo docu-mento si baserà la prima valutazionedella Commissione che potrà pren-dere tre strade: bocciarlo in toto (maisuccesso); approvarlo; chiedere inte-grazioni da presentare nel giro diquindici giorni per poi andare a ungiudizio che arriverà a maggiodell'anno successivo (è questa al mo-mento la strada più probabile).

Bisogna ricordare - ma al mo-mento non è un'opzione sul tavolo -che l'Italia ha sempre pendente unaprocedura di infrazione per debitoeccessivo. Le eventuali richieste diintegrazioni comporteranno altriconfronti delicati fra tecnici e politicie altre decisioni del governo rispettoai rapporti che si vogliono tenere conl'Europa. Il momento clou della ma-novra sarà però l'approvazione dellalegge di bilancio per cui la scadenzaè fissata al 20 ottobre. Una scadenzapuramente interna che nessun go-verno ha rispettato alla lettera negliultimi anni, nonostante all'inizio diottobre il lavoro dei tecnici di scrittu-ra delle norme si svolgesse in passatogià a pieno regime. Lumi sul grado di"maturità" delle norme da metterenella legge di bilancio potranno arri-vare, in parte, dal Piano nazionaledelle riforme che in genere dà indica-zioni sui contenuti normativi e segnai paletti essenziali.

Alla legge di bilancio si accompa-gnerà probabilmente un decreto leg-ge che terrà le norme urgenti soprat-tutto in materia di fisco. Era stato an-nunciato davari esponenti del gover-no per la fine di settembre ma almomento non ce n'è traccia. Probabi-le che sia approvato con la legge dibilancio. In questo decreto dovrebbe-ro finire norme già consolidate comefiat tax alle partite Iva e mini-Ires,mentre sulla pace fiscale, sulle pen-sioni e sul reddito di cittadinanza ilquadro e i dettagli sono ancora tuttida scrivere.

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IMPRESE INFRASTRUTTURE

L'Ires si abbassa di più Investimenti pubblici:con le assunzioni stabili, in tre anni dote daprorogata industria 4.0 15 miliardi addizionali

Il Governo conferma un aiuto alle imprese cheinvestono. Con una corsia privilegiata - una Irespiù bassa - per chi reinvestirà gli utili inassunzioni stabili. Confermati anche gli incentivi- iper e superammortamento - di impresa 4.0.Anche qui con una corsia privilegiata a favoredegli investimenti di taglia minore appannaggiodelle Pmi. A ribadire l'intenzione del Governo dispingere sugli investimenti delle imprese è statolo stesso ministro dello Sviluppo economico LuigiDi Maio. Che ha annunciato un abbassamentodell'Ires - allo studio un taglio di 9 punti (dal 24%al 15%) per le imprese che investono inmacchinari e ricerca e assumono. Con undettaglio di peso: «Più stabile è il contratto più siabbasserà l'Ires», ha detto Di Maio. Non solo:«Rifinanziamo l'iperammortamento, ilsuperammortamento e Industria 4.0 che sonomisure che aiuteranno le imprese», ha aggiunto.Lo schema del nuovo piano Impresa 4.0 prevedeuna proroga al 2019 con aliquote differenziate inrelazione all'entità degli investimenti. I più piccoliavranno benefici maggiori: l'iperammortamentosarà più generoso con una maggiorazione del180%, per chi investe fino a Soomila euro.

Mar.B.

Il capitolo del rilancio degli investimenti è quelloche «descrive la qualità della manovra», hasottolineato lo stesso ministro dell'EconomiaGiovanni Tria ieri sera durante la conferenzastampa a Palazzo Chigi. Un capitolo su cui Triascommette per guadagnare gli agognati spazi di Pilche servono per tenere in piedi i numeridell'aggiornamento del Def. L'obiettivo - comespiegalo stesso ministro - è quello di rilanciare «gliinvestimenti pubblici come strumento principaleper lavorare sulla crescita». I numeri li ha messi infila sempre lo stesso Tria: «Nel profilo di deficitprevisto, del 2,4%, 2,1% e 1,8% nel triennio, nel primoanno ci sono 0,2 punti percentuali di investimentiaddizionali, nel secondo 0,3 di investimenti, nelterzo anno 0,4 di investimenti addizionali». Si trattadi quasi un punto di Pil in tre anni: circa 15 miliardi.Anche il premier Conte ha spinto sullo stessotasto: «Riteniamo che il nostro Paese abbia bisognodi una manovra che solleciti una forte crescita, chepoggia il fondamento su un piano di investimentipubblici molto significativi». Tra le misure incampo ci sarà l'attivazione di una task force sugliinvestimenti pubblici entro la fine dell'anno permonitorare lo stato di avanzamento dei progetti eaiutare le amministrazioni a rimuovere gli ostacoli.

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Per mini-Ires e flat taxal 15% sulle partite Ivarinvio o addio all'Iri

Rinvio o addio all'Imposta sul redditodell'imprenditore. La nuova Iri, che sarebbedovuta entrare in vigore già per l'anno d'imposta2017 e poi è stata rinvia all'anno in corso, nascevacon l'intento di premiare le piccole e medieimprese che lasciano gli utili in azienda con unatassazione "flat" al 245% allineata all'Ires. Per ditteindividuali e società di persone il Governoscommette su una forte riduzione della pressionefiscale assimilandole alle società di capitali che sivedranno tagliare l'Ires dal 24 al 155% sugli utili nondistribuiti e reimpiegati in nuovi investimenti,assunzioni, ricerca e sviluppo. Per le partite Ivaancora più piccole (escluse dunque le società)arriva l'allargamento della platea del regimeforfettario: potrà entrare nella tassazione secca al15% chi avrà ricavi o compensi fino a 65mila euro.Un'estensione che punterebbe a non fare piùdifferenze tra le diverse categorie produttive.

In attesa, poi, del via libera della Commissioneeuropea il tetto ai ricavi potrebbe salire a loomilaeuro e la tassazione diventerebbe del 2055. sullaquota incrementale di ricavi o compensi oltre i65mila. Operazione che scatterebbe solo dal 2020.

M.Mo e G.Par

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I DATI UPI SUL MONITORAGGIO DEL MIT. SONO 1 .918 LE OPERE A RISCHIO . CRITICITA IN PIEMONTE E LOMBARDIA

Servono 3 miliardi per le

Vale 3 miliardi di euro ilcosto degli interventi dimanutenzione sulle infra-strutture delle province. Sulpatrimonio di 30 mila opere,tra ponti, viadotti e galleriedi competenza degli enti in-termedi, 5.931 necessitano diinterventi per un valore di 2miliardi e 454 mila euro. Acui vanno aggiunti altri 566milioni per effettuare inda-gini diagnostiche su 14.089strutture. Nell'immediatez-za però servono 730 milioniindispensabili per inter-venti urgenti da realizzaresu 1.918 opere a rischio, inquanto già soggette a limi-tazione del transito o dellaportata del traffico,, se nonaddirittura chiuse. E quan-to emerge dal monitorag-gio dell'Upi che ha fornito idati ufficiali sul censimentoavviato dal ministero delleinfrastrutture all'indomanidel crollo del ponte Morandia Genova. Un censimento acui hanno risposto tutte le76 province delle regioni astatuto ordinario.

La situazione più delicatasi registra in Lombardia ePiemonte dove, in base allesegnalazioni inviate dalleprovince, si contano rispet-tivamente 334 e 328 infra-strutture a rischio. La regionecon più opere da sottoporre aindagini tecnico-diagnostiche è in-vece l'Emilia-Romagna che ne conta2.095 con una spesa preventivata di37 milioni di euro. Molto più gravosoin termini di spesa sarà l'impegnochiesto alle province abruzzesi che,secondo le stime dell'Upi, dovrannospendere 101 milioni per i controllisulle infrastrutture.

Forte di questi numeri che dimo-strano ancora una volta l'estrema

iiifiastrutture delle provincediriricoltà che le province incontranonella gestione della rete infrastrut-turale e viaria dopo i tagli draconia-ni degli ultimi anni, l'Upi torna allacarica in vista della legge di bilancio2019 e della conversione in legge deldecreto Genova.

Nella legge di Bilancio l'Unionedelle province si aspetta di trovareinnanzitutto lo stanziamento a regi-me di 280 milioni euro per superarelo squilibrio di parte corrente causa-to dalle manovre degli ultimi anni.A questo va aggiunta la richiesta diincrementare di 1,5 miliardi il Fondoinvestimenti per le opere di straordi-naria manutenzione viaria che oggiammonta a 1 miliardo e 620 milioniper sei anni. Briciole se si spalma-no queste risorse su un patrimoniostradale di 130 mila km (2 mila euroa km l'anno).

Per recuperare i 3 miliardi neces-sari a far fronte agli interventi di

manutenzione di ponti, viadotti egallerie, l'Upi chiede l'istituzione diun Fondo pluriennale straordinariodestinato alle province. Ma almenoi 730 milioni per finanziare i 1.918interventi urgenti sulle opere a ri-schio andrebbero trovati subito el'Upi chiede vengano inseriti in fasedi conversione del decreto legge conle disposizioni urgenti per Genova e

la sicurezza delle infrastrutture.Francesco Cerisano

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.pp. delle opere rischio regione per regione i

tinterveffi Opere daOpere urgenti - prïorïtá satoporre a importo

Regioni Munltorate i Importo reoffit~10 stirnátoN E WNTE 507 373 471.1124.3SO 1.399 33.167. E04LOVIRA ROI A 877 334 394144,263 1.522 41.221503Vi=N ETID 240 23 134 865,769

AN-L354 15.840.605

LIGLIRFA 259 1.19 64,305.665_

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TOSCANA 637 67 58-46L 140 1. 2-13 74-117. 35,0

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D Sole28

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LA SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE

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Foglio i

Le Province: 1.918 opere a rischio

Sono 14.089 i ponti e legallerie mai monitorati.«Servono almeno 3 miliardi»

Alessandro AronaROMA

Servono almeno tre miliardi di europerla messa insicurezza straordinariadi ponti, viadottie gallerie sulle stradeprovinciali (lo omila km per 76 provin-ce): 730 milioni subito, per interventiurgenti su 1.918 opere sulle quali sonogià disponibili rilievi tecnici dettagliatie progetti; 566 milioni per rilievi tecni-ci su altri 14.089 ponti o gallerie maimonitorati; e infine 1,7 miliardi per gliinterventi di "priorità 2 e 3" sulle stesse1.918 opere già monitorate.

Sono questi i numeri principalidella prima ricognizione a tappetofatta dalle Province nelle settimane

scorse, e coordinatadall'Upi (Unioneprovince italiane) in seguito alla lette-ra inviata dal ministero delle Infra-strutture il i6 agosto dopo il croll o delponte Morandi. 1 dati sono stati pre-sentati ieri a Roma dal presidente del-l'Upi Achille Variati.

Sui lo omila km di strade provincia-li (76 Province) ci sono circa 3omila"opere d'arte", cioè ponti, viadotti egallerie. In base alla "mappatura" for-nita dalle Province tra fine agosto e ini-zio settembre, e coordinata dall'Upi,circa iomila di queste opere sono con-siderate "a posto " (perché nuove o giàsottoposte aintervento). Sulle restanti20.020 opere, imonitoraggi sono statifatti solo su 5.931 opere, il 30% (rilievitecnici già fatti in passato, non dopo il14 agosto), mentre sul restante 60%,14.089 opere, non è mai stato fatto.

Su5.931 opere giàmonítorate, ser-vono interventi di manutenzione stra-ordinaria per 2,454 miliardi di curo, di

cui 1.918, su altrettante opere, in Prio-rità 1, cioè urgenti ai fini della sicurez-za Altre 14.089 opere sono secondo leProvince «damonitorare», e questi ri-lievi costeranno circa 566 milioni.

L'Upi spiega che dal 2015 in poi,con la riforma Delrio, le risorse perlamanutenzione straordinaria (Ms)delle strade sono state azzerate, persalire ai,6 miliardi in sei anni solo daquest'anno con il decreto Delrio delgennaio scorso: l'Upi chiede allora diraddoppiare questo fondo, in mododa avere in tutto circa 500 milioni al-l'anno per la Ms. A questo dovrebbeaggiungersi un altro fondo "straordi-nario" per i tre miliardi sulle strade arischio, il fabbisogno citato sopra. LeProvince chiedono inoltre di aumen-taredi 280 milioni all'anno le risorsecorrenti (manutenzine ordinaria distrade e scuole), dopo il crollo da 2,1 a1,4miliardi all'anno degli ultimi anni.

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Infrastrutture Pagina 13

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Settembre contrastato per le gare disola p rogettazione. Rispetto al precedentemese di agosto si registra un calo nel nu-mero ma una crescita nel valore, mentreil confronto con il mese di settembre 2017è completamente in campo negativo. Ibandi di sola progettazione pubblicatiin settembre sono stati 245, per un va-lore di 36,9 milioni di euro, rispetto alprecedente mese di agosto il numero caladel 12,2% e il valore cresce del 24,2%. Ilconfronto con settem-bre 2017 è negativo:-10,6% in numero e-1,6% in valore. Con ilrisultato di settembresi conferma ormai l'an-damento negativo deiprimi 9 mesi del 2018sul 2017: le gare pub-blicate sono state 2.357con un valore di 396,1milioni di euro, -8,8%nel numero e -10,9% invalore rispetto ai priminove mesi del 2017. Lo evidenziano idati dell'Osservatorio Oice/Informatelsulle gare pubbliche di ingegneria earchitettura.

Oice Pagina 14

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PRIVACY/SENTENZA DEL TAR FRIULI-VENEZIA GIULIA

Data protection officer, l 'avvocato è favoritoIl data protection officer introdotto dal indica la certificazione di auditor/lead au-regolamento Gdpr sulla privacy è una ditor come requisito d'accesso alla sele-figura che un «nucleo essenziale eminen- zione accanto alla laurea in informatica,temente giuridico»: è infatti chiamato a ingegneria informatica oppure in giuri-tutelare il diritto fondamentale dell'indi- sprudenza o equipollenti. E promuoveviduo alla protezione dei dati personali, l'altro candidato che ha il bollino blu Iso,nelle amministrazioni come nelle azien- salvo poi designare momentaneamen-de. L'avvocato, insomma, parte favorito te come Dpo un proprio dirigente nellese ha titoli in materia e l'Asl non può more della causa. Il punto è che la normadesignare un altro al posto suo soltanto Iso/Iec/27001, in astratto estensibile alleperché il legale non risulta in possesso p.a., non può dare un titolo abilitante aldella certificazione Iso/Iec/27001, che è posto di data protection officer: i corsiutilizzata soprattutto nelle imprese e co- di formazione sono dedicati soprattuttostituisce un mero titolo curriculare. Così all'organizzazione aziendale, durano finola sentenza 287/18, pubblicato dalla pri- a 40 ore e si concludono al massimo inma sezione del Tar Friuli-Venezia Giulia. cinque giorni. L'Asl non coglie appieno la«Manifestamente fondata» è la censura funzione di garanzia insita nell'incarico:dell'avvocato contro l'avviso dell'Asl che il Dpo non deve escogitare meccanismi

per incrementare i livelli di efficienza edi sicurezza nella gestione delle informa-zioni ma soprattutto garantire la tuteladel diritto alla privacy, al di là dei comesono utilizzati e propagati i dati perso-nali. Insomma: il Dpo è anzitutto tenutoa conoscere in modo minuzioso la disci-plina di settore e la relativa attuazione,mentre la norma Iso/Iec/27001 non puòche far salva l'applicazione delle normeUe e nazionali in materia di privacy epuò essere valutata come un titolo ulte-riore. D'altronde neanche il dirigente Aslè in possesso della certificazione di qua-lità eppure viene designato come Dpo,sia pure ad interim. L'amministrazionepaga le spese di giudizio.

Dario Ferrara

data protection officer Pagina 15

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Protezione dei dati

Molte imprese ancora indietrosull'adeguamento al Gdpr

S

ono passati cinque mesidall'entrata in vigore delGdpr, il regolamento per lagestione dei dati che preve-

de multe molto salate in caso dimancanze nelle procedure relativeal trattamento dei dati sensibili, maqual è lo stato attuale delle aziendeitaliane? Lo abbiamo chiesto a Giu-lio Vada, General Manager di G Da-ta, che tratta quotidianamente que -sti temi. «La situazione - dice - è almomento piuttosto negativa. Dopoil grande chiasso intorno alla nor-

mativa, agitando in ogni momentolo spettro delle multe, adesso non sene parla più, con il risultato che letante aziende ancora non a normacredono di essere in una sorta dilimbo in cui le sanzioni non vengo-no applicate. Ma questo non è vero,il decreto attuativo è stato pubblica-to il4 settembre in Gazzetta Ufficia-le ed entrato in vigore il 19».

A complicare le cose, c'è la confu-sione sulla figura del Dpo, il respon-sabile della protezione dei dati. «Èrecente la sentenza in cui -conferma

Vada - si è data ragione a un avvo-cato che aveva fatto ricorso controla sua esclusione da una gara per lafigura di Dpo perché nel bando erarichiesta una certificazione da audi-tor. Mai giudici hanno confermatoche per la figura del Dpo non esistealcun prerequisito vincolante equindi chiunque deve poter parteci-pare. Anzi, dalla sentenza il giudicesuggerisce che la preparazione le-gale sia preferibile a quella tecnica».

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DENTRO I CODICI

XXXIV CONGRESSO FORENSE

Gli avvocati al Guardasigilli:basta tagli dei tribunali

Patrizia Maciocchi

L'autonomia e la libertà dell'avvo-catura affermata in modo esplicitonella Carta. Questo il tema al centrodel34esimo Congresso nazionaleforense che si apre oggi a Catania,alla presenza di 2mila congressisti,di cui 6oo delegati. E proprio oggiil ministro della Giustizia, AlfonsoBonafede avrà modo di ascoltare leproposte dell'avvocatura sulla Giu-stizia, e di esprimersi sull'ingressodei legali in Costituzione.

Tema forte del congresso nel-la città etnea, come ha ricordatoieri nella conferenza stampa dipresentazione, il consigliere de-legato del Cnf, Gaetano GiuseppeIacona: «Il presidente AndreaMascherin ha percorso l'Italiaper illustrare questo progettodell'avvocatura: in ogni proces-so - puntualizza Iacona - comedeve esserci un giudiceimparziale, ci deve es-sere un avvocato la cuipiena libertà e indipen-denza devono esseresancite dalla Costitu-zione».

Dall'Organismo con-gressuale forense arrive-rà al Guardasigilli l'invito

a non comprimere i diritti dei citta-dini nel processo civile, come anti-cipato dal coordinatore AntonioRosa: «Chiediamo - ha detto Rosa- di non proseguire ulteriormentenel taglio e nell'accentramento deitribunali. Fondamentale è andareverso una specializzazione del giu-dice di pace e il potenziamento ef-fettivo dei sistemi alternativi di ri-soluzione delle controversie».

Il presupposto necessario perle riforme, ad avviso del presiden-te della Cassa forense Nunzio Lu-ciano, è il dialogo unitario tra Go-verno e Parlamento. Molti i temiche stanno a cuore a Luciano. Sututti, quello della fiscalità e del-l'autonomia e dell'indipendenzadelle casse previdenziali privatedei professionisti: «Cassa forenseè in prima linea - ricorda il presi-dente - non solo nella tutela degliavvocati, dal punto di vista previ-

Avvocati.

II presidente Cnf

Andrea Mascherin

denziale, ma anche dellapromozione del welfareattivo». Tra le sfide cheLuciano spera siano ac-colte dall'esecutivo, intempi rapidi, c'è l'impe-gno della Cassa per lamodernizzare l'ediliziagiudiziaria.

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L'idea di tre ventenni«Così auto, treni c tramsaranno più silenziosi»Milano, è una delle 120 start up create nel Politecnico«Da ricercatori a imprenditori, una sfida stimolante»

La storia messe sotto la lente diPoli36o, arriva adesso: «Pas-sare dallo status di ricercatoria quello di imprenditori. E

come direttore operativo.«Sostanzialmente aggiun-ge realizziamo pannelli in-sonorizzanti per le autostradee linee interrate capaci di as-sorbire le vibrazioni al pas-saggio di tram e treni. Fra leapplicazioni allo studio anchela possibilità di utilizzare on-de sonore e vibrazioni perprodurre elettricità e illumi-nare le strade».

«Questa start up ragionaStefano Mainetti, a capo delPolihub, l'incubatore d'im-prese di piazza Piola pos-siede tutte le carte in regolaper crescere: ha infatti la pro-prietà intellettuale dei sistemiinnovativi che sta industria-lizzando, ha superato consuccesso le prime prove speri-mentali nei nostri laboratori ein quelli di Ferrovie Nord, hasaputo far fruttare le dritte delnostro ufficio di trasferimen-to tecnologico e, infine, hacreato un ottimo rapportocon il "mentor" che gli abbia-

provare a vedere l'effetto che

di Massimiliano Del Barba fa» sorride Luca D'Alessan-dro.

Ventott'anni, abruzzese diuando la forma è Chieti, una laurea in ingegne-sostanza. Ed è ca- ria civile, dottorato al Politec-pace di isolare da nico con un'esperienza di seirumori molesti e mesi al Mit di Boston, D'Ales-fastidiose vibra- sandro è Ceo e anima di Pho-

zioni. Serie periodiche, ripeti- nonic Vibes, la start up che hative, di oggetti sferici collegati creato dodici mesi fa e chefra loro da accrocchi meccani- ora, insieme al coetaneo Gio-ci. «E la novità, l'innovazione, vanni Capellari da Udine e delè che non importa di che ma- venticinquenne di Fano Stefa-teriale sono fatti. Calcestruzzo no Caverni, prova a portareo plastica riciclata, poco con- nel mare magnum dei con-ta, quel che importa veramen- tractor infrastrutturali. «Sì,te non è la sostanza con cui perché il nostro mercato po-verranno realizzati, ma il dise- tenziale, almeno per ora, nongno, la forma, appunto». è l'edilizia privata prosegue

Due brevetti e ora la possi- il neo imprenditore . Forsebilità concreta di industrializ- quella verrà in un secondozare i prototipi per andare sul momento, e non immaginamercato grazie a un'iniezione quanta gente ci sta già scri-di denaro che arriverà dal vendo chiedendoci soluzioninuovo fondo di venture capi- per isolare i loro appartamen-tal creato dalla collaborazione ti dalle molestie sonore dei vi-del Politecnico di Milano e di cini. Per ora, tuttavia, ci stia-36o Capital Partners. Il vero mo concentrando nel settoreesame di maturità, per Pho- dei trasporti».nonic Vibes, una delle 120 La soluzione, si fa per dire,start up incubate dal Polihub è semplice: Phononic Vibese una delle prime a essere progetta moduli capaci di as-

sorbire suoni e vibrazioni in-canalandole in cunicoli for-

L' intuizione mati da strutture finora inedi-

«A rendere i pannelli te. «Teoricamente potremmo

efficaci non è il utilizzare qualsiasi tipo di ma-teriale. n che dal punto di vi-

materiale commerciale è un enormeforma innovativa» vantaggio, considerato il fatto

che chi costruisce infrastrut-ture ha la necessità di conte-nere i costi», spiega GiovanniCapellari, esperienze di ricer-ca a Zurigo e ora in azienda

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II PolihubStefano Mainetti:«Sono state superatecon successo tuttele prove sperimentali»

mo appaiato, parlo di AndreaBoeri, un ex McKinsey con lacultura della consulenza checi ha creduto talmente tantoda investire personalmentenel progetto».

Ora il sì di 36o Capital Part-ners, che potrebbe staccareun assegno a cinque zeri.«Non vogliamo più esseretrattati come i ricercatori tuttateoria fuori dal mondoconclude D'Alessandro .Siamo diventati grandi, ed è ilmomento di navigare da soli,anche se gran parte del meri-to va al gruppo di docenti checi ha seguito e che non è statogeloso dei propri talenti, la-sciandoci camminare da so-li».

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InsiemeDa sinistra,StefanoCaverni,25 anni,LucaD'Alessandro,28, e GiovanniCapellari, 28(Foto La Presse/ Stefano Porta)

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• La parola

START UP

Si definiscono così le nuove aziende,spesso di piccole dimensioni e soprattuttodel settore digitale o della tecnologia,che propongono modelli di businesso prodotti innovativi e che hanno un'orga-nizzazione temporanea

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