Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

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Centri di Competenza Regionali Centri di Competenza Regionali A.M.R.A A.M.R.A

STRATEGIE DI SVILUPPOSTRATEGIE DI SVILUPPO

Dott. Igino della VolpeDott. Igino della Volpe

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1. CARATTERISTICHE GENERALI1. CARATTERISTICHE GENERALI

1.1. DEFINIZIONE 1.1. DEFINIZIONE

1.2 FONTI NORMATIVE1.2 FONTI NORMATIVE

1.3. AREE DI INTERVENTO DEI CRDC 1.3. AREE DI INTERVENTO DEI CRDC

1.4 RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE 1.4 RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE

1.5. MISSION1.5. MISSION

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1. 1. DEFINIZIONE1. 1. DEFINIZIONE

I CRDC :I CRDC :

•aggregano centri di ricerca, risorse intellettuali e scientificheaggregano centri di ricerca, risorse intellettuali e scientifiche •coordinano le loro attività in funzione del Piano di sviluppo coordinano le loro attività in funzione del Piano di sviluppo regionale dell’innovazioneregionale dell’innovazione

•favoriscono il trasferimento tecnologico e lo sviluppo locale favoriscono il trasferimento tecnologico e lo sviluppo locale

•danno vita ad un ente giuridico autonomo in grado di danno vita ad un ente giuridico autonomo in grado di autosostenersi economicamente e finanziariamenteautosostenersi economicamente e finanziariamente

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1.2 FONTI NORMATIVE1.2 FONTI NORMATIVE

• POR Campania 2000-2006: Mis. 3.16• Integrazione e rafforzamento offerta di innovazione a scala regionale secondo modello a rete

• Sviluppo azioni di trasferimento a sistemi locali di imprese e a filiere regionali

• Complemento di programmazione Campania 2000/2006:Mis. 3.16, az. b)• Sviluppo rete regionale dei centri di ricerca orientati al trasferimento tecnologico in favore di sistemi locali di sviluppo e di specializzazioni produttive locali

•Protocollo di Intesa tra MIUR e Regioni dell’obiettivo 1 (15.11.2000)• Individuazione necessità di costituzione rete di centri regionali per trasferimento tecnologico in sette aree di intervento

•Piano di sviluppo regionale dell’innovazione (26.01.2001)• Costituzione dei CRDC quali modelli di interfaccia e di attivazione di processi di crescita innovativa finalizzati a realizzare nella specifica area di intervento un coordinamento dei diversi progetti per mettere al servizio del sistema economico regionale un giacimento di conoscenze poco coordinato e poco connesso con il sistema produttivo e sociale.

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1.3. AREE DI INTERVENTO1.3. AREE DI INTERVENTO DEI CRDCDEI CRDC

1.1. Analisi e monitoraggio del rischio ambientale Analisi e monitoraggio del rischio ambientale

2.2. Biologia avanzata e sue applicazioni Biologia avanzata e sue applicazioni

3.3. Conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali e Conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali e ambientali ambientali

4.4. Produzioni agro-alimentari Produzioni agro-alimentari

5.5. Nuove tecnologie per le attività produttive Nuove tecnologie per le attività produttive

6.6. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)

7.7. Trasporti (aerei, marittimi e terrestri, pianificazione) Trasporti (aerei, marittimi e terrestri, pianificazione)

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1.4 1.4 RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE€ 125.934.378

• Beni Culturali € 25.823.240

• Trasferimento Tecnologico Industriale della Gnomica Strutturale e Funzionale di Organismi Superiori € 22.693.811

• Nuove Tecnologie per le attività produttive € 24.615.000

• Trasporti € 25.818.570

• Produzioni agro-alimentari € 25.000.000

• Analisi e monitoraggio del rischio ambientale € 25.828.000

• Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione € 24.998.367

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1.5. MISSION 1.5. MISSION •Costruzione della rete delle competenze scientifiche esistenti

•Sostegno alla domanda imprenditoriale di consulenza tecnologica

•Svolgimento di attività di ricerca pre-competitiva e di ricerca brevettabile

•Trasferimento di competenze relative a specifici domini tecnologici al sistema economico ed imprenditoriale

•Alimentazione di programmi di spin-off

•Promozione di programmi di formazione specializzata

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2. ISTITUZIONE DEI CRDC 2. ISTITUZIONE DEI CRDC

•.

2.1. 2.1. REQUISITI PER LA COSTITUZIONE DI UN CRDC

2.2. ATTIVITA’ SVOLTE DAL CRDC2.2. ATTIVITA’ SVOLTE DAL CRDC

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2.1. 2.1. REQUISITI PER LA COSTITUZIONE DI UN CRDC

•Rilevanza dei proponenti scientifici e imprenditoriali

• Multidisciplinarietà delle tematiche di ricerca e approccio interdisciplinare a problemi o progetti d’attività

•Gestione manageriale della struttura

• Integrazione attività di ricerca di base con quelle pre-competitive e quelle basate su partnership ricerca- impresa

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2.2. ATTIVITA’2.2. ATTIVITA’ SVOLTE DAL CRDCSVOLTE DAL CRDC

1.1. Ricerca di base Ricerca di base

2.2. Ricerca industriale Ricerca industriale

3.3. Ricerca pre-competitivaRicerca pre-competitiva

4.4. Trasferimento tecnologicoTrasferimento tecnologico

5.5. ServiziServizi

6.6. Formazione Formazione

7.7. Spin-offSpin-off

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2.2. ATTIVITA’2.2. ATTIVITA’ (segue)(segue)

Ricerca di base Ricerca di base Attività che mira all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e Attività che mira all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse ad obiettivi industriali o commercialitecniche non connesse ad obiettivi industriali o commerciali  

Ricerca industrialeRicerca industrialeRicerca pianificata mirante ad acquisire nuove conoscenze, utili perRicerca pianificata mirante ad acquisire nuove conoscenze, utili perla realizzazione di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o per il la realizzazione di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o per il loro miglioramento loro miglioramento   

Ricerca precompetitivaRicerca precompetitivaConcretizzazione dei risultati della ricerca industriale in piani, progetti, Concretizzazione dei risultati della ricerca industriale in piani, progetti, processi produttivi, modificati o migliorati e destinati alla utilizzazioneprocessi produttivi, modificati o migliorati e destinati alla utilizzazione

Trasferimento tecnologicoTrasferimento tecnologicoPassaggio dei diritti di proprietà industriale dall’università all’industriaPassaggio dei diritti di proprietà industriale dall’università all’industria

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3. FASI DI REALIZZAZIONE3. FASI DI REALIZZAZIONE

3.1. ITER PROCEDURALE

3.2. VALUTAZIONE EX ANTE (COMMISSIONE DI ESPERTI INTERNAZIONALE E NUCLEO DI VALUTAZIONE DEGLI

INVESTIMENTI PUBBLICI)

3.3. CONVENZIONE TRA REGIONE E SOGGETTI CAPOFILA

3.4. CONVENZIONE TRA SOGGETTO CAPOFILA E ENTI ATTUATORI

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33.1. ITER PROCEDURALE •Avviso pubblico per manifestazione di interesse (Università, Enti pubblici di Ricerca, PST, Società Consortili pubbliche)

•Realizzazione analisi di settore connesse al Piano di sviluppo dell’Innovazione regionale

•Istituzione Tavoli di progettazione per Area di intervento

•Stipula Protocollo di intesa tra Regione e Soggetto capofila del Tavolo di progettazione

•Redazione Progetto di CRDC comprensivo del Progetto dimostratore

•Valutazione e approvazione Progetto di CRDC da Commissione di esperti internazionale e da Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici

•Approvazione da Giunta Regionale della Campania

•Stipula Convenzione tra Regione e Soggetto capofila per realizzazione CRDC

•Stipula Convenzione tra Soggetto Capofila ed Enti attuatori

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3.1. 3.1. ITER PROCEDURALE (segue)(segue) PROGETTO DIMOSTRATORE

• E’ un progetto dimostrativo di RSTI e rappresenta lo strumento E’ un progetto dimostrativo di RSTI e rappresenta lo strumento attraverso il quale ciascun CRDC dovrà dimostrare la propria attraverso il quale ciascun CRDC dovrà dimostrare la propria funzionalitàfunzionalità

• E’ realizzato sulla base delle specializzazioni produttive locali, E’ realizzato sulla base delle specializzazioni produttive locali, sulle filiere e sui distretti produttivi e sulle tematiche di sviluppo sulle filiere e sui distretti produttivi e sulle tematiche di sviluppo sostenibile degli ambiti regionali in connessione con gli interventi sostenibile degli ambiti regionali in connessione con gli interventi dei MIURdei MIUR

• Si configura come intervento di sistema a livello regionale Si configura come intervento di sistema a livello regionale

• Deve caratterizzarsi per la replicabilità dei risultati ottenutiDeve caratterizzarsi per la replicabilità dei risultati ottenuti

• Si compone di molteplici work-packagesSi compone di molteplici work-packages

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3.2. VALUTAZIONE EX ANTE

•Commissione di valutazione esperti internazionali •Verifica qualità scientifica partecipanti e soggetti attuatori, modello organizzativo, capitolato tecnico del progetto

•Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici•Sostenibilità economica-finanziaria (analisi domanda e offerta, analisi finanziaria, analisi soci-economica, analisi del rischio, impatti socio-economici attesi, risultati di business, piano economico di autosostenibiltà)

•Sostenibilità organizzativa e gestionale (competenze scientifiche, competenze per trasferimento tecnologico, competenze manageriali, procedure di sorveglianza e monitoraggio)

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3.3. CONVENZIONE TRA REGIONE E SOGGETTO CAPOFILA

• Soggetti attuatori di ciascun Progetto

• Impegno Regione a erogare a Soggetto capofila finanziamenti richiesti in Progetto

• Ruoli e responsabilità Soggetto capofila per utilizzazione finanziamenti

• Tipologia delle spese ammissibili

• Documenti per rendicontazione spese da Soggetto capofila

• Obbligo Regione a monitoraggio Progetti attraverso verifiche intermedie subordinando erogazioni dei finanziamenti a loro esito

• Possibilità di modifiche o integrazioni Progetto in corso d’opera previa approvazione Giunta Regionale

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3.4. CONVENZIONE TRA SOGGETTO CAPOFILA E ENTI ATTUATORI

• Previsione ruoli e responsabilità per la costituzione del CRDC

• Modalità distribuzione finanziamento regionale tra capofila e enti attuatori

• Impegno a costituire il CRDC secondo i contenuti del Capitolato Tecnico

• Previsione istituzione Comitato Tecnico Amministrativo del Progetto per la realizzazione di tutti i procedimenti amministrativi

• Previsione istituzione Coordinatore scientifico

• Impegno enti attuatori a istituire inventario separato dei beni acquistati

• Impegno di ciascun ente partecipante alla rendicontazione nel rispetto della disciplina comunitaria e secondo la tempistica indicata dal soggetto capofila

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4. ATTUAZIONE DEL PROGETTO 4. ATTUAZIONE DEL PROGETTO

4.1. ORGANIGRAMMA CRDC4.1. ORGANIGRAMMA CRDC

4.2. AVVIO DEL PROGETTO4.2. AVVIO DEL PROGETTO

4.3. VERIFICA INTERMEDIA 4.3. VERIFICA INTERMEDIA

4.4. CONCLUSIONE PROGETTO DIMOSTRATORE - 36° MESE 4.4. CONCLUSIONE PROGETTO DIMOSTRATORE - 36° MESE

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4.1. ORGANIGRAMMA CRDC4.1. ORGANIGRAMMA CRDC

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4.1. ORGANIGRAMMA CRDC4.1. ORGANIGRAMMA CRDC•Coordinatore scientifico: responsabile progetto, coordina e Coordinatore scientifico: responsabile progetto, coordina e supervisiona l’attività scientifica delle varie sezionisupervisiona l’attività scientifica delle varie sezioni

•Project manager: responsabile coordinamento amministrativo Project manager: responsabile coordinamento amministrativo CRDC, coordina azioni per trasferimento tecnologico verso impreseCRDC, coordina azioni per trasferimento tecnologico verso imprese

•Vice-coordinatori: coadiuvano il cooordinatore nella definizione Vice-coordinatori: coadiuvano il cooordinatore nella definizione degli indirizzi tecnico-scientifici del CRDCdegli indirizzi tecnico-scientifici del CRDC

•Giunta esecutiva: è composta dal coordinatore, vice-coordinatori, Giunta esecutiva: è composta dal coordinatore, vice-coordinatori, project manager, un responsabile di sezione; cura la gestione project manager, un responsabile di sezione; cura la gestione operativa del CRDCoperativa del CRDC

•Consiglio Scientifico: presieduto dal coordinatore ; composto dai Consiglio Scientifico: presieduto dal coordinatore ; composto dai vice-coordinatori e dai responsabili delle sezioni tematiche; redige e vice-coordinatori e dai responsabili delle sezioni tematiche; redige e aggiorna il programma annuale di attività e sviluppoaggiorna il programma annuale di attività e sviluppo

•Consiglio Tecnico Amministrativo: formato da coordinatore Consiglio Tecnico Amministrativo: formato da coordinatore scientifico, vice-coordinatori, project manager, e rappresentanti di scientifico, vice-coordinatori, project manager, e rappresentanti di enti rappresentanti; supervisiona gestione amministrativa CRDCenti rappresentanti; supervisiona gestione amministrativa CRDC

•Nucleo Valutazione: formato da 3 esperti, nominato da Comitato di Nucleo Valutazione: formato da 3 esperti, nominato da Comitato di Gestione; monitoraggio scientifico ProgettoGestione; monitoraggio scientifico Progetto

•Industrial Board: formato da coordinatore scientifico, project Industrial Board: formato da coordinatore scientifico, project manager, 3 rappresentanti mondo industriale; supporta attività del manager, 3 rappresentanti mondo industriale; supporta attività del trasferimento tecnologico e dei rapporti con impresetrasferimento tecnologico e dei rapporti con imprese

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4.2. AVVIO DEL PROGETTO4.2. AVVIO DEL PROGETTO

•Acquisto delle apparecchiature Acquisto delle apparecchiature

•Avvio dei work packagesAvvio dei work packages

•Fissazione riunioni di verifica intermediaFissazione riunioni di verifica intermedia

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4.3. VERIFICA INTERMEDIA4.3. VERIFICA INTERMEDIA

STAZIONE DI CONTROLLO 3° MESE STAZIONE DI CONTROLLO 3° MESE

1. Presentazione Project Manager da Capofila del1. Presentazione Project Manager da Capofila del ProgettoProgetto

2. Presentazione Referente Progetto2. Presentazione Referente Progetto• Procedure controllo, processi integrazione tra ricercatori, procedure Procedure controllo, processi integrazione tra ricercatori, procedure amministrative amministrative • Avanzamento procedure acquisizione apparecchiature principaliAvanzamento procedure acquisizione apparecchiature principali• Presentazione work-packages (obiettivi, problematiche start-up, piano Presentazione work-packages (obiettivi, problematiche start-up, piano operativo 1° anno, obiettivi intermedi per monitoraggio 10° mese)operativo 1° anno, obiettivi intermedi per monitoraggio 10° mese)

3. Valutazioni Commissione 3. Valutazioni Commissione • Adeguatezza professionale Project ManagerAdeguatezza professionale Project Manager• Adeguatezza procedure controlloAdeguatezza procedure controllo• Livello collaborazione tra Soggetti AttuatoriLivello collaborazione tra Soggetti Attuatori• Procedure utilizzate per acquisizione apparecchiature principaliProcedure utilizzate per acquisizione apparecchiature principali• Effettivo inizio work-packagesEffettivo inizio work-packages

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4.3. VERIFICA INTERMEDIA4.3. VERIFICA INTERMEDIA

STAZIONE DI CONTROLLO 10° MESESTAZIONE DI CONTROLLO 10° MESE

1. Introduzione da Capofila Progetto1. Introduzione da Capofila Progetto

2. Presentazione Project Manager 2. Presentazione Project Manager • Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto attrezzature Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto attrezzature • Livello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenzialiLivello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenziali• Rassegna dei work-packagesRassegna dei work-packages• Obiettivi intermedi per monitoraggio 18° mese Obiettivi intermedi per monitoraggio 18° mese

3. Presentazione Responsabili work-packages3. Presentazione Responsabili work-packages

4. Valutazioni Commissione 4. Valutazioni Commissione • Procedura acquisto apparecchiature industrialiProcedura acquisto apparecchiature industriali• Adeguatezza contatti con partner industriali Adeguatezza contatti con partner industriali • Raggiungimento obiettivi 10° meseRaggiungimento obiettivi 10° mese• Appropiatezza obiettivi intermedi 18° mese Appropiatezza obiettivi intermedi 18° mese

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4.3. VERIFICA INTERMEDIA4.3. VERIFICA INTERMEDIA

STAZIONE DI CONTROLLO 18° MESESTAZIONE DI CONTROLLO 18° MESE Check point ProgettoCheck point Progetto

1. Introduzione da Capofila Progetto1. Introduzione da Capofila Progetto

2. Presentazione Project Manager 2. Presentazione Project Manager • Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature • Livello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenzialiLivello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenziali• Livello collaborazione tra ricercatori dei Soggetti AttuatoriLivello collaborazione tra ricercatori dei Soggetti Attuatori• Stato di definizione Business Plan per operazioni CRCD post 3 anniStato di definizione Business Plan per operazioni CRCD post 3 anni• Avanzamento strategia per autosostenibilità CRDCAvanzamento strategia per autosostenibilità CRDC• Programma promozione attività CRDCProgramma promozione attività CRDC• Avanzamento work-packagesAvanzamento work-packages• Obiettivi intermedi per monitoraggio 24° mese Obiettivi intermedi per monitoraggio 24° mese • Aggiornamento budget per periodo 19°-36° meseAggiornamento budget per periodo 19°-36° mese

3. Presentazione Responsabili work-packages3. Presentazione Responsabili work-packages

4. Valutazioni Commissione 4. Valutazioni Commissione • Attività del Project Manager Attività del Project Manager • Utilizzo apparecchiature in Progetto Dimostratore Utilizzo apparecchiature in Progetto Dimostratore • Raggiungimento obiettivi intermediRaggiungimento obiettivi intermedi• Raccomandazioni del budget per prossimi 18 mesiRaccomandazioni del budget per prossimi 18 mesi

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4.3. VERIFICA INTERMEDIA4.3. VERIFICA INTERMEDIA

STAZIONE DI CONTROLLO 24° MESESTAZIONE DI CONTROLLO 24° MESE 1. Introduzione da Capofila Progetto1. Introduzione da Capofila Progetto

2. Presentazione Project Manager 2. Presentazione Project Manager • Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature • Livello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenzialiLivello coinvolgimento parner industriali e contatti partner potenziali• Rassegna attività di tutti work-packages Rassegna attività di tutti work-packages • Obiettivi intermedi per monitoraggio 30° mese Obiettivi intermedi per monitoraggio 30° mese • Fattibilità trasferimento tecnologia all’industria per ogni work-packagesFattibilità trasferimento tecnologia all’industria per ogni work-packages• Avanzamento programma promozione attività CRDC in Regione e fuoriAvanzamento programma promozione attività CRDC in Regione e fuori

3. Presentazione Responsabili work-packages3. Presentazione Responsabili work-packages

4. Valutazioni Commissione 4. Valutazioni Commissione • Completamento in tempi previsti (36 mesi) di apparecchiature e attrezzature Completamento in tempi previsti (36 mesi) di apparecchiature e attrezzature • Sviluppo Business Plan secondo raccomandazioni da controllo Sviluppo Business Plan secondo raccomandazioni da controllo 24°24° mese mese • Adeguatezza e serietà dei contatti industriali Adeguatezza e serietà dei contatti industriali • Raggiungimento obiettivi 24° mese e adeguatezza obiettivi per 36° meseRaggiungimento obiettivi 24° mese e adeguatezza obiettivi per 36° mese• Possibilità di technology trasfer dai progetti ai settori industrialiPossibilità di technology trasfer dai progetti ai settori industriali

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4.3. VERIFICA INTERMEDIA4.3. VERIFICA INTERMEDIA

STAZIONE DI CONTROLLO 30° MESESTAZIONE DI CONTROLLO 30° MESE 1. Introduzione da Capofila Progetto1. Introduzione da Capofila Progetto

2. Presentazione Project Manager 2. Presentazione Project Manager • Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature Rapporto gestionale e aggiornamento acquisto apparecchiature • Valutazione livello partecipazione dell’industria nei work –packages Valutazione livello partecipazione dell’industria nei work –packages • Aggiornamento su strategie sviluppate per vendita servizi da offrire a settori Aggiornamento su strategie sviluppate per vendita servizi da offrire a settori industriali dentro e fuori il territorio regionaleindustriali dentro e fuori il territorio regionale• Valutazione supporto futuro atteso da fonti private e pubbliche rispetto a Valutazione supporto futuro atteso da fonti private e pubbliche rispetto a budget annuo per costi operativi del CRDC nel 3° e 4° annobudget annuo per costi operativi del CRDC nel 3° e 4° anno• Verifica esistenza gruppo ricercatori qualificati per futuro CRDC e loro Verifica esistenza gruppo ricercatori qualificati per futuro CRDC e loro remunerazione remunerazione • Rassegna attività work-packages e obiettivi intermedi raggiunti Rassegna attività work-packages e obiettivi intermedi raggiunti • Fattibilità trasferimento tecnologia all’industria al 36° mese x ogni work-packagesFattibilità trasferimento tecnologia all’industria al 36° mese x ogni work-packages

3. Presentazione tecnica tutti i Responsabili work-packages3. Presentazione tecnica tutti i Responsabili work-packages• Contenuti tecnici e programma di trasferimento della tecnologia sviluppataContenuti tecnici e programma di trasferimento della tecnologia sviluppata

4. Valutazioni Commissione 4. Valutazioni Commissione • Problemi relativi a chiusura libri contabili del Progetto Dimostratore al 36° meseProblemi relativi a chiusura libri contabili del Progetto Dimostratore al 36° mese• Adeguatezza del Business Plan propostoAdeguatezza del Business Plan proposto• Adeguatezza strategia di marketing Adeguatezza strategia di marketing • Adeguatezza domanda dell’industria a garantire autosostenibilità del CRDCAdeguatezza domanda dell’industria a garantire autosostenibilità del CRDC• Competenze staff tecnico per garantire formazione di un CRDC Competenze staff tecnico per garantire formazione di un CRDC

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4.44.4. . CONCLUSIONE PROGETTO CONCLUSIONE PROGETTO DIMOSTRATOREDIMOSTRATORE

• Completamento dei work-packages e del Progetto Dimostratore Completamento dei work-packages e del Progetto Dimostratore

entro il 36° mese compresi test e attività di integrazione sul entro il 36° mese compresi test e attività di integrazione sul

campo delle apparecchiature già esistenticampo delle apparecchiature già esistenti

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5. PROFILO DI 5. PROFILO DI AMRAAMRA

5.1. DIVISIONI TEMATICHE 5.1. DIVISIONI TEMATICHE

5.2. ENTI PARTECIPANTI5.2. ENTI PARTECIPANTI 5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE 5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE DI AMRA DI AMRA

5.4. CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI AMRA5.4. CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI AMRA

5.5. STRATEGIE DI AMRA 5.5. STRATEGIE DI AMRA

5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO: L’IMPRESA ESTESA 5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO: L’IMPRESA ESTESA

5.7. ORGANIGRAMMA5.7. ORGANIGRAMMA

5.8. MODELLO GIURIDICO5.8. MODELLO GIURIDICO

5.9. IDENTIFICAZIONE DELLA DOMANDA5.9. IDENTIFICAZIONE DELLA DOMANDA

5.10. IDENTIFICAZIONE DELL’OFFERTA5.10. IDENTIFICAZIONE DELL’OFFERTA

5.11. MODALITA’ OPERATIVE5.11. MODALITA’ OPERATIVE

5.12. PIANO DI MARKETING5.12. PIANO DI MARKETING

5.13. I DATI ECONOMICO- PATRIMONIALI PREVISIONALI DI A.M.R.A.5.13. I DATI ECONOMICO- PATRIMONIALI PREVISIONALI DI A.M.R.A.

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5.1. DIVISIONI TEMATICHE 5.1. DIVISIONI TEMATICHE

Le divisioni tematiche Le divisioni tematiche

• rischio antropicorischio antropico

• rischio sismicorischio sismico

• rischio vulcanicorischio vulcanico

• rischio idrogeologico rischio idrogeologico

• vulnerabilità del sistema marino costierovulnerabilità del sistema marino costiero

• politiche territoriali e trasferimento tecnologico politiche territoriali e trasferimento tecnologico

• modellistica modellistica

• sviluppo sensorisviluppo sensori

• telerilevamentotelerilevamento

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5.2. ENTI PARTECIPANTI A AMRA 5.2. ENTI PARTECIPANTI A AMRA

•SOGGETTO CAPOFILA•Università Federico II

•ENTI ATTUATORI•Seconda Università di Napoli•Università di Napoli Parthenope•Università di Salerno•Università del Sannio• INFM•Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia •Istituto Nazionale ottica applicata •CNR•ENEA •Parco Scientifico e tecnologica di Salerno e aree interne della Campania•Stazione Zoologica Anton Dohrn•Consorzio Technapoli •Parco Scientifico e Tecnologico dell’Area Metropolitana di Napoli e Caserta

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5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE 5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE DI AMRADI AMRA

• WP1- Rischio AntropicoWP1- Rischio Antropico: tecnologie innovative per il monitoraggio : tecnologie innovative per il monitoraggio e la gestione di rischi ambientali derivanti da attività antropichee la gestione di rischi ambientali derivanti da attività antropiche

• WP2 - Rischio sismicoWP2 - Rischio sismico: effetti sismici sulle infrastrutture ubicate : effetti sismici sulle infrastrutture ubicate nell’Appennino campano-lucanonell’Appennino campano-lucano

• WP3 - Rischio vulcanicoWP3 - Rischio vulcanico: tecnologie innovative per il monitoraggio : tecnologie innovative per il monitoraggio del rischio vulcanicodel rischio vulcanico

• WP4 - Rischio IdreologicoWP4 - Rischio Idreologico: indagini e studi finalizzati alla : indagini e studi finalizzati alla mitigazione del rischio idreologico in aree significative della mitigazione del rischio idreologico in aree significative della CampaniaCampania

• WR5 - Vulnerabilità del sistema marino costieroWR5 - Vulnerabilità del sistema marino costiero: indirizzi per : indirizzi per interventi in aree marine costiere con elevato impatto antropico: interventi in aree marine costiere con elevato impatto antropico: aree critiche del Golfo di Napoliaree critiche del Golfo di Napoli

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5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE 5.3. PROGETTO DIMOSTRATORE DI AMRA DI AMRA (segue)(segue)

• WP6 -Politiche territoriali e trasferimento tecnologicoWP6 -Politiche territoriali e trasferimento tecnologico: : incubazione, comunicazione e analisi delle trasformazioni incubazione, comunicazione e analisi delle trasformazioni territoriali, con particolare riferimento all’area orientale di Napoliterritoriali, con particolare riferimento all’area orientale di Napoli

• WP7 - Modellistica:WP7 - Modellistica: Complessità e dinamica in problemi rilevanti Complessità e dinamica in problemi rilevanti per il rischio ambientaleper il rischio ambientale

• WP8 - Sviluppo SensoriWP8 - Sviluppo Sensori: nuovi sensori per la caratterizzazione di : nuovi sensori per la caratterizzazione di parametri ambientaliparametri ambientali

• WP9 – TelerilevamentoWP9 – Telerilevamento: nuove tecnologie di telerilevamento aereo : nuove tecnologie di telerilevamento aereo e satellitare per applicazioni di monitoraggio del rischio e satellitare per applicazioni di monitoraggio del rischio ambientale ambientale

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5.4. CARATTERISTICHE DEL 5.4. CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI AMRAMODELLO DI AMRA

• NO: network tra centri di ricerca partnersNO: network tra centri di ricerca partners

• NO: agenzia di intermediazione NO: agenzia di intermediazione

• SI: iniziativa imprenditoriale che tende ad ottimizzare potenzialità SI: iniziativa imprenditoriale che tende ad ottimizzare potenzialità dei singoli centri di ricercadei singoli centri di ricerca

• SI: iniziativa organizzata in forma di Impresa estesa SI: iniziativa organizzata in forma di Impresa estesa

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5.5. STRATEGIE DI AMRA 5.5. STRATEGIE DI AMRA • Definire modelloDefinire modello organizzativo indipendente dagli azionistiorganizzativo indipendente dagli azionisti

• “ “Fare impresa” cioè predisporre un sistema organizzato di Fare impresa” cioè predisporre un sistema organizzato di “ “produzione” con procedure e criteri predefiniti di funzionamentoproduzione” con procedure e criteri predefiniti di funzionamento

• Trovare la partecipazione convinta dei centri di ricerca aderenti, Trovare la partecipazione convinta dei centri di ricerca aderenti, che che hanno un “ruolo plurimo” (ogni azionista partecipando ad un CRDC hanno un “ruolo plurimo” (ogni azionista partecipando ad un CRDC assume una nuova identità, ulteriore e non meno importante assume una nuova identità, ulteriore e non meno importante di quella ordinaria di struttura di ricerca indipendente)di quella ordinaria di struttura di ricerca indipendente)

• Tradurre i bisogni in domanda di ricerca, servizi e tecnologiaTradurre i bisogni in domanda di ricerca, servizi e tecnologia

• Adottare prassi e metodologie comuni finalizzate ad un sistema Adottare prassi e metodologie comuni finalizzate ad un sistema organizzato di produzioneorganizzato di produzione

• Progettare un portale Progettare un portale • Promuovere innovazione di prodotto e di processo Promuovere innovazione di prodotto e di processo

• Svolgere formazione a distanzaSvolgere formazione a distanza

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La struttura strategica comprendeLa struttura strategica comprende::

• Unità CentraleUnità Centrale• Strutture operative locali (business unit)Strutture operative locali (business unit)• Portale del CRDCPortale del CRDC• Business Area Companies (B.A.C.)Business Area Companies (B.A.C.)

AMRA.

Studi professionali

Business Area Companies.

Studio Virtuale

5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO 5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO IMPRESA ESTESAIMPRESA ESTESA

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• L’Unità centrale svolge il ruolo di:L’Unità centrale svolge il ruolo di:

• artefice della strategia artefice della strategia

• regolatore dell’impiego dei segni distintiviregolatore dell’impiego dei segni distintivi

• centro di ricerca e sviluppocentro di ricerca e sviluppo

• promotore commercialepromotore commerciale

• coordinatore e controllore delle esecuzione delle commesse acquisitecoordinatore e controllore delle esecuzione delle commesse acquisite

• L’Unità locale (L’Unità locale (business unit)business unit) è costituita dal centro di ricerca è costituita dal centro di ricerca aderente al Progetto, che deve :aderente al Progetto, che deve :

• ottimizzare le proprie competenze nell’interesse delle finalità societarieottimizzare le proprie competenze nell’interesse delle finalità societarie

• programmare le disponibilità delle proprie risorse programmare le disponibilità delle proprie risorse

• utilizzare le attrezzature esclusivamente in base alle direttive del CRDCutilizzare le attrezzature esclusivamente in base alle direttive del CRDC

• dotarsi dei necessari supporti informaticidotarsi dei necessari supporti informatici

• dotarsi di adeguata copertura assicurativadotarsi di adeguata copertura assicurativa

5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO 5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO (segue)(segue)

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• Il Portale è uno strumento di:Il Portale è uno strumento di:• comunicazione al mercatocomunicazione al mercato

• formazione a distanzaformazione a distanza

• programmazione quotidiana degli incarichiprogrammazione quotidiana degli incarichi

• banca datibanca dati

• rete Intranetrete Intranet

• Le B.A.C sono realtà societarie o consortili di scopo nelle quali Le B.A.C sono realtà societarie o consortili di scopo nelle quali • il CRDC potrà acquisire:il CRDC potrà acquisire:

• partecipazioni di controllopartecipazioni di controllo

• partecipazioni strategichepartecipazioni strategiche

5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO 5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO (segue)(segue)

Page 38: Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

si tratta di un’impostazione:si tratta di un’impostazione:

•funzionalefunzionale

• innovativa per la particolare rilevanza delle funzioni innovativa per la particolare rilevanza delle funzioni commerciali e produttivacommerciali e produttiva

• compatibile nel lungo periodo, con l’impostazione compatibile nel lungo periodo, con l’impostazione divisionale dei singoli businessdivisionale dei singoli business

5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO 5.6. MODELLO ORGANIZZATIVO (segue)(segue)

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ORGANIGRAMMA AZIENDALE A REGIME

Consiglio di Amministrazione

AmministratoreDelegato

Collegio Sindacale

Segreteria Direzionale

DirezioneAmministrativa

DirezioneTecnica

DirezioneCommerciale

Direttoretecnico

Coordinatore di practice

e Responsabili di business unit

ResponsabileCommerciale

Contabilità di commessa

Contabilità Generale

Area Finanza

Responsabile amministrativo

Segreteria Generale

Gestioneclienti

Gestione appalti pubblici

Direttore Generale

Ufficio Brevetti

ComitatoTecnico

Scientifico

organizzazione e qualità

5.7. ORGANIGRAMMA 5.7. ORGANIGRAMMA

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• Società consortile per AzioniSocietà consortile per Azioni

in quanto ente di diritto privato avente: in quanto ente di diritto privato avente:

• Finalità non lucrativeFinalità non lucrative• Autonomia patrimonialeAutonomia patrimoniale• Personalità e soggettività giuridica Personalità e soggettività giuridica

5.8. MODELLO GIURIDICO 5.8. MODELLO GIURIDICO

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Percorso attuativo tempificatoPercorso attuativo tempificato::Entro 21° meseEntro 21° mese

• definizione statuto società e atto convenzionale con enti partners definizione statuto società e atto convenzionale con enti partners

Entro 24° meseEntro 24° mese

• approvazione statuto e atto convenzionaleapprovazione statuto e atto convenzionale

• avvio di procedure selezione risorse umaneavvio di procedure selezione risorse umane

• avvio attività allestimento strutture centrali avvio attività allestimento strutture centrali

• individuazione del team che redige le procedure operative ed amministrative individuazione del team che redige le procedure operative ed amministrative

Entro 26° meseEntro 26° mese

• Verifica di conformità giuridica da parte della Regione Verifica di conformità giuridica da parte della Regione

• atto convenzionale ente capofila/società per utilizzo attrezzatureatto convenzionale ente capofila/società per utilizzo attrezzature

• selezione del personale da assumere selezione del personale da assumere

• individuazione organo amministrativo della societàindividuazione organo amministrativo della società

• progettazione portaleprogettazione portale

Entro 27° meseEntro 27° mese

• Costituzione società ed avvio operativo dell’iniziativa Costituzione società ed avvio operativo dell’iniziativa

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Gli elementi di traino della domandaGli elementi di traino della domanda

• Consapevolezza dell’aumento di vulnerabilità della Campania per Consapevolezza dell’aumento di vulnerabilità della Campania per indiscriminata urbanizzazione del territorioindiscriminata urbanizzazione del territorio

• Recenti terremoti nel bacino del MediterraneoRecenti terremoti nel bacino del Mediterraneo

• Normative per l’adeguamento sismicoNormative per l’adeguamento sismico

• Adempimenti delle industrie in materia di rischio ambientaleAdempimenti delle industrie in materia di rischio ambientale

• Aggiornamento del Piano di emergenza delle aree vulcaniche Aggiornamento del Piano di emergenza delle aree vulcaniche napoletanenapoletane

• Cambiamento internazionale della strategia delle protezioni civili in Cambiamento internazionale della strategia delle protezioni civili in corso post eventi terroristici dell’11 settembre corso post eventi terroristici dell’11 settembre

• Apertura di un mercato relativo a problemi di inquinamento Apertura di un mercato relativo a problemi di inquinamento dell’ariadell’aria

5.9. IDENTIFICAZIONE DELLA 5.9. IDENTIFICAZIONE DELLA DOMANDADOMANDA

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I Settori di monopolio e/o di limitata concorrenza :I Settori di monopolio e/o di limitata concorrenza :

• Sperimentazione dinamica di strutture soggette ad azioni Sperimentazione dinamica di strutture soggette ad azioni asincroneasincrone

• Sistemi di early warning per strutture strategiche o sensibiliSistemi di early warning per strutture strategiche o sensibili

• Gestione integrata dei rischi ambientali in una logica Gestione integrata dei rischi ambientali in una logica multihazardmultihazard

• Inquinamento legato al dragaggio porti ed aree inquinateInquinamento legato al dragaggio porti ed aree inquinate

• Rischio ambientale connesso alla attività industrialeRischio ambientale connesso alla attività industriale

• Approcci sperimentali e quantitativi nell’analisi del rischio Approcci sperimentali e quantitativi nell’analisi del rischio idrogeologico idrogeologico

5.10. IDENTIFICAZIONE 5.10. IDENTIFICAZIONE DELL’OFFERTA DELL’OFFERTA

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Modalità per operare sul mercatoModalità per operare sul mercato

• Espletamento di singole commesse ad alto valore unitario, Espletamento di singole commesse ad alto valore unitario, ottenibili per incarico specifico o per mezzo di procedura di gara ottenibili per incarico specifico o per mezzo di procedura di gara

• Erogazione di interventi altamente specializzati per grandi Erogazione di interventi altamente specializzati per grandi committenti committenti

• Proprietà intellettualeProprietà intellettuale

5.11. MODALITA’ OPERATIVE 5.11. MODALITA’ OPERATIVE

Page 45: Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

L’attivazione di una produzione all’interno di AMRA implica:L’attivazione di una produzione all’interno di AMRA implica:

• un’attività iniziale di rilevazione dei fabbisogni e formazione un’attività iniziale di rilevazione dei fabbisogni e formazione dell’offertadell’offerta

• un’attività di sviluppo ed ingegnerizzazione dei prototipiun’attività di sviluppo ed ingegnerizzazione dei prototipi

• un’attività continuativa di un’attività continuativa di alta formazionealta formazione, , aggiornamentoaggiornamento, , miglioramentomiglioramento, , diffusionediffusione e e creazionecreazione del know-how del know-how

5.11. MODALITA’ OPERATIVE 5.11. MODALITA’ OPERATIVE (segue)(segue)

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A regime, AMRA svolgerà:A regime, AMRA svolgerà:

• attività produttiva diretta:attività produttiva diretta:• incarichi e commesse assunte dalla struttura centrale e svolte dalle incarichi e commesse assunte dalla struttura centrale e svolte dalle

strutture decentratestrutture decentrate

• attività produttiva indiretta:attività produttiva indiretta:

• incarichi e commesse assunte dalla struttura centrale e svolte da una incarichi e commesse assunte dalla struttura centrale e svolte da una BAC operativaBAC operativa

• attività di sfruttamento della proprietà intellettuale:attività di sfruttamento della proprietà intellettuale:• royalties su brevettiroyalties su brevetti

5.11. MODALITA’ OPERATIVE 5.11. MODALITA’ OPERATIVE (segue)(segue)

Page 47: Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

• Progettazione identità visivaProgettazione identità visiva

•Piano di comunicazionePiano di comunicazione

•Piano pubblicitarioPiano pubblicitario

5.11. PIANO DI MARKETING 5.11. PIANO DI MARKETING

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5.12. I DATI ECONOMICO- 5.12. I DATI ECONOMICO- PATRIMONIALI PREVISIONALI DI AMRAPATRIMONIALI PREVISIONALI DI AMRA

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CONTO ECONOMICO I° IPOTESI

2005 % 2006 % 2007 %

Commessa Protezione Civile az.a1, a2, a4, a6,bd, be 3.549.960 50% 2.366.640 31% 3.500.000 32%

Commessa Protezione Civile az.c10 750.000 11% 500.000 7% 1.000.000 9%

Commessa Protezione Civile fondi regionali 700.000 10% 466.666 6% 750.000 7%

Altre Commesse 2.000.000 28% 4.000.000 52% 5.100.000 46%

Formazione ed editoria 100.000 1% 300.000 4% 650.000 6%

TOTALE RICAVI (A) 7.099.960 100,0% 7.633.306 100,0% 11.000.000 100,0%Costi industriali commessa CP (70% del valore) 2.484.972 35,0% 1.656.648 23,3% 2.450.000 34,5%

Costi industriali commessa CP (70% del valore) 525.000 7,4% 350.000 4,9% 700.000 9,9%

Costi industriali commessa CP (70% del valore) 490.000 6,9% 326.666 4,3% 525.000 4,8%

Costi industriali +stagisti altre commesse (70% del valore) 1.400.000 19,7% 2.800.000 36,7% 3.570.000 32,5%

Costi industriali commessa Formazione editoria (70% del valore) 70.000 1,0% 210.000 2,8% 455.000 4,1%

Manutenzione attrezzature 224.550 3,2% 374.250 4,9% 449.100 4,1%

TOTALE COSTI INDUSTRIALI (B) 5.194.522 73,2% 5.717.564 74,9% 8.149.100 74,1%Margine di Struttura (A-B) 1.905.438 26,8% 1.915.742 25,1% 2.850.900 25,9%Costi Fissi di struttura 578.000 8,1% 594.000 7,8% 750.000 6,8%M.O.L. 1.327.438 18,7% 1.321.742 17,3% 2.100.900 19,1%Altri costi (0,2% ricavi ) 14.200 0,2% 15.267 0,2% 22.000 0,2%Ammortamento immobilizzazioni progetto 1.900.000 26,8% 1.900.000 24,9% 1.900.000 17,3%Ammortamento altre immobilizzazioni 40.000 0,6% 90.000 1,2% 150.000 1,4%Accantonamenti TFR (1/12 del costo personale ) 21.167 0,3% 21.167 0,3% 33.667 0,3%Risultato Operativo Lordo 647.929- -9,1% 704.691- -9,2% 4.767- 0,0%Imposte (media 38% ) - 0,0% - 0,0% - 0,0%Risultato Operativo Netto 647.929- -9,1% 704.691- -9,2% 4.767- 0,0%

Valori in Euro

ANNI

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CONTO ECONOMICO II° IPOTESI

2005 % 2006 % 2007 %

Commessa Protezione Civile az.a1, a2, a4, a6,bd, be 3.549.960 50% 2.366.640 31% 3.500.000 32%

Commessa Protezione Civile az.c10 750.000 11% 500.000 7% 1.000.000 9%

Commessa Protezione Civile fondi regionali 700.000 10% 466.666 6% 750.000 7%

Altre Commesse 2.000.000 28% 4.000.000 52% 5.100.000 46%

Formazione ed editoria 100.000 1% 300.000 4% 650.000 6%

TOTALE RICAVI (A) 7.099.960 100,0% 7.633.306 100,0% 11.000.000 100,0%Costi industriali commessa CP (70% del valore) 2.484.972 35,0% 1.656.648 23,3% 2.450.000 34,5%

Costi industriali commessa CP (70% del valore) 525.000 7,4% 350.000 4,9% 700.000 9,9%

Costi industriali commessa CP (70% del valore) 490.000 6,9% 326.666 4,3% 525.000 4,8%

Costi industriali +stagisti altre commesse (70% del valore) 1.400.000 19,7% 2.800.000 36,7% 3.570.000 32,5%

Costi industriali commessa Formazione editoria (70% del valore) 70.000 1,0% 210.000 2,8% 455.000 4,1%

Manutenzione attrezzature 224.550 3,2% 374.250 4,9% 449.100 4,1%

TOTALE COSTI INDUSTRIALI (B) 5.194.522 73,2% 5.717.564 74,9% 8.149.100 74,1%Margine di Struttura (A-B) 1.905.438 26,8% 1.915.742 25,1% 2.850.900 25,9%Costi Fissi di struttura 578.000 8,1% 594.000 7,8% 750.000 6,8%M.O.L. 1.327.438 18,7% 1.321.742 17,3% 2.100.900 19,1%Altri costi (0,2% ricavi ) 14.200 0,2% 15.267 0,2% 22.000 0,2%Ammortamento immobilizzazioni progetto - 0,0% - 0,0% - 0,0%Ammortamento altre immobilizzazioni 40.000 0,6% 90.000 1,2% 150.000 1,4%Accantonamenti TFR (1/12 del costo personale ) 21.167 0,3% 21.167 0,3% 33.667 0,3%Risultato Operativo Lordo 1.252.071 17,6% 1.195.309 15,7% 1.895.233 17,2%Imposte (media 38% ) 475.787 6,7% 454.217 6,0% 720.189 6,5%Risultato Operativo Netto 776.284 10,9% 741.091 9,7% 1.175.045 10,7%

Valori in Euro

ANNI

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STATO PATRIMONIALE I° IPOTESI

2005 2006 2007Attivo

Immobilizzazioni progetto 11.000,00 11.000,00 11.000,00 Fondo ammortamento 1.900,00- 3.800,00- 5.700,00- Altre immobilizzazioni 200,00 450,00 750,00 Fondo ammortamento 40,00- 130,00- 280,00- Immobilizzazioni nette 9.260,00 7.520,00 5.770,00 creditiliquidità 1.613,24 2.669,71 4.448,61

totale attivo 10.873,24 10.189,71 10.218,61

PassivoCapitale sociale 11.500,00 11.500,00 11.500,00 Utile/perdita 647,93- 704,69- 4,77- Utile/perdita es prec. 647,93- 1.352,62- Patrimonio netto 10.852,07 10.147,38 10.142,61

DebitiTFR 21,17 42,33 76,00totale passivo 10.873,24 10.189,71 10.218,61

ANNI

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Stato patrimoniale II° IPOTESI

2005 2006 2007Attivo

Immobilizzazioni progetto - - - Fondo ammortamento - - - Altre immobilizzazioni 200,00 450,00 750,00 Fondo ammortamento 40,00- 130,00- 280,00- Immobilizzazioni nette 160,00 320,00 470,00 creditiliquidità 1.137,45 1.739,71 2.798,42

totale attivo 1.297,45 2.059,71 3.268,42

PassivoCapitale sociale 500,00 500,00 500,00 Utile/perdita 776,28 741,09 1.175,04 Utile/perdita es prec. 776,28 1.517,38 Patrimonio netto 1.276,28 2.017,38 3.192,42

DebitiTFR 21,17 42,33 76,00totale passivo 1.297,45 2.059,71 3.268,42

ANNI

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Anno 2005

Anno 2006

Anno 2007

Ricavi Valore I° Trim. II° Trim. III° Trim. IV° Trim. I° Trim. II° Trim. III° Trim. IV° Trim. I° Trim. II° Trim. III° Trim. IV° Trim. Commessa Protezione Civile az.a1, a2, a4, a6,bd, be

trimestrali 887.490

887.490

887.490

887.490

591.660

591.660

591.660

591.660

875.000

875.000

875.000

875.000

Commessa Protezione Civile az.c10

trimestrali 187.500

187.500

187.500

187.500

125.000

125.000

125.000

125.000

250.000

250.000

250.000

250.000

Commessa Protezione Civile fondi regionali

trimestrali 175.000

175.000

175.000

175.000

116.667

116.667

116.667

116.667

187.500

187.500

187.500

187.500

Altre Commesse Acconto 10%

200.000

400.000

510.000

a sei mesi 40% 800.000

1.600.000

2.040.000

saldo 50% 1.000.000

2.000.000

2.550.000

Formazione ed editoria

Acconto 10% 10.000

30.000

65.000

a sei mesi 40% 40.000

120.000

260.000

saldo 50% 50.000

150.000

325.000

TOTALE ENTRATE

1.459.990

2.049.990

1.289.990

2.299.990

1.263.327

833.327

2.553.327

2.983.327

1.887.500

1.312.500

3.612.500

4.187.500

Costi industriali commessa PC1

trimestrali 621.243

621.243

621.243

621.243

414.162

414.162

414.162

414.162

612.500

612.500

612.500

612.500

Costi industriali commessa PC2

trimestrali 131.250

131.250

131.250

131.250

87.500

87.500

87.500

87.500

175.000

175.000

175.000

175.000

Costi industriali commessa PC3

trimestrali 122.500

122.500

122.500

122.500

81.667

81.667

81.667

81.667

131.250

131.250

131.250

131.250

Costi industriali +stagisti altre commesse

trimestrali 350.000

350.000

350.000

350.000

700.000

700.000

700.000

700.000

892.500

892.500

892.500

892.500

Costi industriali editoria e formazione

trimestrali 17.500

17.500

17.500

17.500

52.500

52.500

52.500

52.500

113.750

113.750

113.750

113.750

Manutenzione attrezzature

semestrale -

112.275

-

112.275

-

187.125

-

187.125

-

224.550

-

224.550

COSTI AMMINISTRATIVI

mensile 16.750

16.750

16.750

16.750

17.000

17.000

17.000

17.000

17.250

17.250

17.250

17.250

ORGANI SOCIALI

trimestrali 41.000

41.000

41.000

41.000

41.500

41.500

41.500

41.500

42.000

42.000

42.000

42.000

PERSONALE mensile 63.500

63.500

63.500

63.500

63.500

63.500

63.500

63.500

101.000

101.000

101.000

101.000

ONERI DIVERSI DI GESTIONE

mensile 23.250

23.250

23.250

23.250

26.500

26.500

26.500

26.500

27.250

27.250

27.250

27.250

ALTRI COSTI mensile 3.550

3.550

3.550

3.550

3.817

3.817

3.817

3.817

5.500

5.500

5.500

5.500

IMPOSTE annuale

TOTALE USCITE 1.390.543

1.502.818

1.390.543

1.502.818

1.488.145

1.675.270

1.488.145

1.675.270

2.118.000

2.342.550

2.118.000

2.342.550

DIFFERENZA

69.447

547.172 -

100.553

797.172 -

224.819 -

841.944

1.065.181

1.308.056 -

230.500 -

1.030.050

1.494.500

1.844.950 CUMULATIVO

69.447

616.619

516.066

1.313.238

1.088.419

246.476

1.311.657

2.619.713

2.389.213

1.359.163

2.853.663

4.698.613

COPERTURA FINANZIARIA

CAPITALE SOCIALE

500.000

569.447

1.116.619

1.016.066

1.813.238

1.588.419

746.476

1.811.657

3.119.713

2.889.213

1.859.163

3.353.663

5.198.613

altri investimenti

100.000

50.000

50.000

250.000

300.000

totale flussi

469.447

966.619

816.066

1.613.238

1.388.419

296.476

1.361.657

2.669.713

2.439.213

1.109.163

2.603.663

4.448.613

Page 54: Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

6. OPERAZIONI DI SPIN-OFF6. OPERAZIONI DI SPIN-OFF

6.1. SPIN-OFF QUALE PROGETTO DI SVILUPPO LOCALE6.1. SPIN-OFF QUALE PROGETTO DI SVILUPPO LOCALE

6.2. ELEMENTI DISTINTIVI6.2. ELEMENTI DISTINTIVI

6.3. OBIETTIVI 6.3. OBIETTIVI

6.4. SOGGETTI INTERESSATI A FAVORIRE LO SPIN-OFF6.4. SOGGETTI INTERESSATI A FAVORIRE LO SPIN-OFF

6.5 PROSPETTIVE DI SPIN-OFF DA AMRA6.5 PROSPETTIVE DI SPIN-OFF DA AMRA

Page 55: Centri di Competenza Regionali A.M.R.A STRATEGIE DI SVILUPPO Dott. Igino della Volpe.

6.1 SPIN-OFF QUALE PROGETTO DI 6.1 SPIN-OFF QUALE PROGETTO DI SVILUPPO LOCALESVILUPPO LOCALE

•Creazione di un’impresa da parte di un soggetto Creazione di un’impresa da parte di un soggetto proveniente da un centro di ricerca o da un laboratorio proveniente da un centro di ricerca o da un laboratorio universitariouniversitario

•Creazione di imprese a mezzo di imprese: fenomeno per il Creazione di imprese a mezzo di imprese: fenomeno per il quale soggetti che escono da un’impresa ne creano quale soggetti che escono da un’impresa ne creano un’altraun’altra

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6.2. ELEMENTI DISTINTIVI6.2. ELEMENTI DISTINTIVI

•Presenza di un processo di accompagnamento volontario, Presenza di un processo di accompagnamento volontario, pianificato e non casuale.pianificato e non casuale.

•Presenza di misure di sostegno attivo da parte dell’ente Presenza di misure di sostegno attivo da parte dell’ente promotore promotore

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6.3. OBIETTIVI DELLO6.3. OBIETTIVI DELLO SPIN-OFFSPIN-OFF

•Sviluppare di processi di innovazione: nuovi prodotti, Sviluppare di processi di innovazione: nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi processi, nuovi mercati, nuove nuovi servizi, nuovi processi, nuovi mercati, nuove imprese, per rigenerare il tessuto imprenditoriale locale imprese, per rigenerare il tessuto imprenditoriale locale creando nuove opportunità di crescitacreando nuove opportunità di crescita

•Nuova occupazione e salvaguardia occupazione esistenteNuova occupazione e salvaguardia occupazione esistente

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6.4. SOGGETTI INTERESSATI A 6.4. SOGGETTI INTERESSATI A FAVORIRE LO SPIN-OFF FAVORIRE LO SPIN-OFF

•Operatore pubblico:Operatore pubblico:• nascita di nuovi soggetti imprenditoriali forti per favorire nascita di nuovi soggetti imprenditoriali forti per favorire effetti occupazionali positivieffetti occupazionali positivi

•Imprese:Imprese: • generazione di nuove iniziative collegate o controllate generazione di nuove iniziative collegate o controllate • trasferimento o successione di rami di attivitàtrasferimento o successione di rami di attività• gestione di esodi controllati del personalegestione di esodi controllati del personale

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6.5. PROSPETTIVE DI SPIN-OFF DA AMRA 6.5. PROSPETTIVE DI SPIN-OFF DA AMRA

•Strategia operativaStrategia operativa

•Brevettazione intensivaBrevettazione intensiva

•Partnership con operatori finanziariPartnership con operatori finanziari

•Attivazione rapporti con sistema impresaAttivazione rapporti con sistema impresa

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7. CASI DI ECCELLENZA DEI CRDC7. CASI DI ECCELLENZA DEI CRDC

7.1. STATI UNITI7.1. STATI UNITI - - TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA AL CALIFORNIA TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA AL CALIFORNIA INSTITUTE OF TECHNOLOGY (CALTECH)INSTITUTE OF TECHNOLOGY (CALTECH)

7.2. MILANO - CONSORZIO POLITECNICO INNOVAZIONE 7.2. MILANO - CONSORZIO POLITECNICO INNOVAZIONE

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7.1 STATI UNITI7.1 STATI UNITI - -TRASFERIMENTO DI TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA AL CALIFORNIA INSTITUTE TECNOLOGIA AL CALIFORNIA INSTITUTE

OF TECHNOLOGYOF TECHNOLOGY CALTECHCALTECH

Dal 1980 sono state fondate 3000 nuove aziende sulla Dal 1980 sono state fondate 3000 nuove aziende sulla base di una licenza di brevetto da parte di istituzioni base di una licenza di brevetto da parte di istituzioni accademicheaccademiche

•Operazioni di spin-off favorite rispetto alla concessione di licenze a Operazioni di spin-off favorite rispetto alla concessione di licenze a società esterne alla struttura universitariasocietà esterne alla struttura universitaria

•Attività di brevettazione intensiva (possibilità di depositare una Attività di brevettazione intensiva (possibilità di depositare una domanda di brevetto provvisorio a basso costo che può essere domanda di brevetto provvisorio a basso costo che può essere trasformata entro un anno dal deposito in una domanda di brevetto trasformata entro un anno dal deposito in una domanda di brevetto vera e propria)vera e propria)

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7.2. MILANO - CONSORZIO 7.2. MILANO - CONSORZIO POLITECNICO INNOVAZIONE POLITECNICO INNOVAZIONE

Enti AderentiEnti Aderenti• Politecnico di MilanoPolitecnico di Milano•ApimilanoApimilano•AssolombardaAssolombarda•CCIA Como CCIA Como •CCIA Lecco CCIA Lecco •CCIA Milano CCIA Milano •CNA MilanoCNA Milano•FinlombardaFinlombarda•Istituto di Ricerca di BredaIstituto di Ricerca di Breda•Polo Scientifico Tecnologico Lombardo SpaPolo Scientifico Tecnologico Lombardo Spa•Unione Industriali di LeccoUnione Industriali di Lecco•Unione Industriale di ComoUnione Industriale di Como

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7.2. MILANO - CONSORZIO 7.2. MILANO - CONSORZIO POLITECNICO INNOVAZIONE POLITECNICO INNOVAZIONE

MissionMission•Mettere a disposizione e trasferire alle PMI lombarde il patrimonio Mettere a disposizione e trasferire alle PMI lombarde il patrimonio del del Politecnico di Milano (laboratori, dipartimenti e centri di ricerca) in Politecnico di Milano (laboratori, dipartimenti e centri di ricerca) in termini di competenze tecnico-scientifiche, di conoscenze e di risultati termini di competenze tecnico-scientifiche, di conoscenze e di risultati innovativi, di capacità di ricerca, di apparecchiature di prova e innovativi, di capacità di ricerca, di apparecchiature di prova e sperimentazione affinché le aziende li incorporino nei propri processi sperimentazione affinché le aziende li incorporino nei propri processi di innovazione industrialedi innovazione industriale

•Creare nuove imprese sulla base di nuove tecnologie di prodotto e di Creare nuove imprese sulla base di nuove tecnologie di prodotto e di processoprocesso

•Integrare i contributi tecnico-scientifici con l’apporto di know how in Integrare i contributi tecnico-scientifici con l’apporto di know how in campo economico, commerciale e gestionale fornito dal Dipartimento campo economico, commerciale e gestionale fornito dal Dipartimento di Economia e Produzione, da singoli esperti e da strutture operanti di Economia e Produzione, da singoli esperti e da strutture operanti nel settore del terziario avanzatonel settore del terziario avanzato

•Determinare le reali necessità di intervento del mondo Determinare le reali necessità di intervento del mondo imprenditoriale imprenditoriale