CE Cultura Arriva Webartex · E siste un solo edificio aNapolirealizzatodaGi-no Coppedè, ed è uno...

1
E siste un solo edificio a Napoli realizzato da Gi- no Coppedè, ed è uno dei più bizzarri che la città abbia mai ospita- to. Tanto bizzarro quanto anacro- nistico visto che si tratta di un pa- lazzo in cemento armato sormon- tato da un loggiato a sbalzo, sor- retto da mensole sporgenti con timpani, balaustre e tanti altri ele- menti marmorei fusi in un eccen- trico stile neo-medievale. Fu co- struito nel quartiere Santa Lucia di Napoli, tra via Nazario Sauro e via Generale Orsini, nel 1926, mentre Le Corbusier, Mies van der Rohe, Rietveld, Mendelsohn progettavano i loro capolavori di architettura moder- na in tutto il mondo. Nonostante la stra- vaganza dell’architet- tura il giudizio degli storici su questo edi- ficio non è negativo. Scrive Renato De Fu- sco che «la massiva fabbrica, nonostante l’abbondanza dei mo- tivi, risulta gradevol- mente equilibrata. In presenza di simili ca- si si è portati a pensa- re che la valenza architettonica persista nonostante l’anacroni- smo dello stile adottato». Allo stesso modo Alessandro Casta- gnaro ritiene che «tale edificio può essere ritenuto non solo il più armonico e gradevole del rio- ne Santa Lucia ma senz’altro tra i migliori edifici neoeclettici napo- letani». Dopo Luigi Mustica, Steno Pa- ciello, Davide Pacanowsky dedi- chiamo la pagina dell’architettura dimenticata a Gino Coppedè, archi- tetto che visse metà della sua vita nel ’900 pur rimanendo con il cuo- re e con la testa nel secolo prece- dente, anzi, nei secoli più remoti della storia dell’umanità. Almeno a giudicare dalla sua architettura. Gino Coppedè nacque a Firen- ze nel 1866. Fu architetto, sculto- re e decoratore, un artista ecletti- co che sviluppò uno stile orna- mentale tutto suo che divenne fa- moso e che fu chiamato «stile Coppedè». Allievo della scuola di Alfredo D’Andrade — restaurato- re d’origine spagnola, principale esempio in Italia della falsificazio- ne dei monumenti antichi — Cop- pedè si dedicò inizialmente ai re- stauri «in stile» che lo portarono a studiare l’architettura del passa- to e a riproporla poi nei suoi pro- getti in Toscana e in Liguria. Realizzò a Genova il castello Mackenzie e il Castello Bruzzo, la villa Türcke, i palazzi Pastorino e Zuccari- no. Sull’Isola d’Elba realizzò il Mausoleo Tonietti. A Messina costruì Palazzo Costa- relli e il Palazzo Tre- mi. Ma forse la sua opera più famosa è quella costruita a Ro- ma, tra il 1915 e il 1927: il gruppo di ca- se, noto come Quar- tiere Coppedè, tra la Salaria e la Nomenta- na, nei pressi di piazza Buenos Ai- res, considerato un esperimento artistico e architettonico origina- le, unico, prezioso per la capitale. Coppedè elaborò un linguag- gio eclettico che divenne presto sinonimo di architettura fantasio- sa e fiabesca (con fate e cavalieri corazzati), liberamente ispirata al gotico, all’arte rinascimentale, al manierismo, alla statuaria assi- ro-babilonese. Un misto di Liber- ty, Art Déco, Art Nouveau, di re- pertorio italiano dei secoli passa- ti, dal Medio Evo al Barocco pas- sando per l’antichità greca, con motivi mitologici e stilizzazioni di elementi naturali (gigli, rose, campanelle, rami che si interseca- no), con l’aggiunta di torri, torret- te, logge decorate da mosaici e sculture. Sembra che Coppedè prendesse ispirazione anche dal cinema se è vero che il portone di un suo edificio del 1926 è copiato fedelmente da una scena del film «Cabiria» del 1914. Chiunque voglia farsene un’idea più chiara può recarsi di fronte al mare e può osservare l’edificio di via Nazario Sauro: l’eclettismo è fantasticamente ap- plicato alla lettera diventando un capriccio armonico, quasi un pa- radosso. Lo «stile Coppedè» a Na- poli potrebbe essere visto come l’emblema di una certa cultura ur- bana che pervade la città e che tende a guardare indietro, mai avanti. L’edificio di Santa Lucia — che oggi ospita l’Hotel Rex — fu termi- nato poco prima della morte del- l’architetto avvenuta nel 1927 per cancrena polmonare a seguito di complicazioni post operatorie. Il palazzo fu l’ultima importan- te opera eclettica partenopea: tre anni dopo l’architettura moderna giungeva finalmente a Napoli gra- zie a Luigi Cosenza e al suo Merca- to Ittico in piazza Duca degli Abruzzi del 1929. Era ora. In principio era il Rocci: il ponderoso vocabo- lario con la copertina blu che, dal 1943 in poi, ha accompagnato generazioni di studenti dei licei classici. 2074 pagine, 4148 colonne, era stato compilato con infinita pazienza dal gesuita e pro- fessore Lorenzo Rocci. Nel 1995 è arrivato il GI, che sta per Greco - Italiano, redatto da una trenti- na di studiosi coordinati da Franco Montanari. Ora un altro vocabolario di greco antico arriva su- gli scaffali delle librerie: si chiama Alfomega, è edito da Simone ed è il frutto di dodici anni di lavoro di un professore greco di nascita e campa- no di adozione: Jannis Korinthios, docente al- l’Università della Calabria, che vive ad Aversa. Al- fomega sarà presentato domani alle 16.30 nel li- ceo «Garibaldi» in via Pecchia, a Napoli. Oltre al- l’autore, interverranno il professor Roberto Ro- mano, della Federico II, e il professor Modesto Sasso, che insegna nel liceo. L’obiettivo di Korinthios era rendere più facile e più piacevole la consultazione. Da qui la scelta di un impianto grafico a due colori. Ma tutta la grafica del vocabolario (1344 pagine) tende a que- sto: le iniziali dei lemmi sono in grassetto, le par- ti variabili in tondo. Sono in corsivo alcu- ni indicatori gramma- ticali, semantici o di settore; a colori e in corpo minore sono segnalate le forme ir- regolari o difficili, le varianti o le forme contratte dei lemmi. Una manina colorata e una freccia indicano un rimando a paradigmi, varianti, sinonimi e lemmi affini. L’idea di creare un nuovo vocabolario è nata per caso: «Mi sono reso conto — spiega l’autore — che al ginnasio i miei figli avevano difficoltà nella consultazione dei lemmi. Per loro era mol- to difficile destreggiarsi in mezzo alle voci. Deci- si allora di fare un vocabolario completo, sempli- ce ed agile, ma anche bello a vedersi, magari più colorato e con una grafica avvincente. Dedico la mia opera a tutti i ragazzi che intraprendono il lungo e fascinoso viaggio della formazione classi- ca, invitandoli a non demordere davanti alle pri- me difficoltà dei testi. Lo dedico anche ai docen- ti di greco che perseverano con vera abnegazio- ne e con poche gratificazioni economiche nell’in- segnamento delle lingue classiche in un’epoca che predilige la velocità nella trasmissione di im- magini e conoscenze virtuali, privando i ragazzi dal piacere fisico del testo trasmesso dai libri. Chi si lascia fiduciosamente sedurre dal greco, viene segnato a vita, visto che le più belle cose dette dagli uomini sono state dette o scritte nella lingua dei greci». Titti Beneduce Cultura Spettacoli&Tempo libero Dal 29 febbraio sarà online Webartex.com, il primo portale ideato per favorire la diffusione di eventi espositivi a livello internazionale. Nato dalla sinergia di un gruppo di imprenditori «dell’arte», è una piat- taforma multicanale, una community di professionisti, produttori e ope- ratori. Si presenta a Roma nella sede dell’Associazione Civita con Gian- franco Imperatori (segretario generale dell’associazione); Louis Go- dart, Nicola Spinosa, (nella foto), Massimo Maggio (Webartex), France- sco Di Nocera (La Sapienza). Modera Marco Carminati (Il Sole 24 Ore). di DIEGO LAMA Coppedè l’eccentrico, reinventò il Medioevo mentre il futuro avanzava Linguaggio eclettico Arriva Webartex.com L’autore L’edificio napoletano di Coppedè; a sinistra, un decoro in stile Progettò a Napoli un bizzarro edificio La sua architettura era ispirata alle fiabe con fate e cavalieri, all’arte rinascimentale, al mondo assiro-babilonese, ma anche al Liberty Jannis Korinthios, che vive ad Aversa, ha scelto una grafica più vivace per una facile consultazione Architetti dimenticati / 4 Domani la presentazione Nasce in Campania il nuovo vocabolario greco - italiano IL SOFTWARE PER LE BOUTIQUES CENTRO UFFICIO SRL Via Capasso 27/29 - Salerno - Tel. 089.795128 - [email protected] 11 Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 27 Febbraio 2008 CE

Transcript of CE Cultura Arriva Webartex · E siste un solo edificio aNapolirealizzatodaGi-no Coppedè, ed è uno...

Page 1: CE Cultura Arriva Webartex · E siste un solo edificio aNapolirealizzatodaGi-no Coppedè, ed è uno dei più bizzarri che la città abbia mai ospita-to.Tantobizzarro quantoanacro-

Esiste un solo edificio aNapoli realizzato da Gi-no Coppedè, ed è unodei più bizzarri che lacittà abbia mai ospita-

to. Tanto bizzarro quanto anacro-nistico visto che si tratta di un pa-lazzo in cemento armato sormon-tato da un loggiato a sbalzo, sor-retto da mensole sporgenti contimpani, balaustre e tanti altri ele-menti marmorei fusi in un eccen-trico stile neo-medievale. Fu co-struito nel quartiere Santa Luciadi Napoli, tra via Nazario Sauro evia Generale Orsini, nel 1926,mentre Le Corbusier, Mies vander Rohe, Rietveld, Mendelsohnprogettavano i loro capolavori diarchitettura moder-na in tutto il mondo.

Nonostante la stra-vaganza dell’architet-tura il giudizio deglistorici su questo edi-ficio non è negativo.Scrive Renato De Fu-sco che «la massivafabbrica, nonostantel’abbondanza dei mo-tivi, risulta gradevol-mente equilibrata. Inpresenza di simili ca-si si è portati a pensa-re che la valenza architettonicapersista nonostante l’anacroni-smo dello stile adottato». Allostesso modo Alessandro Casta-gnaro ritiene che «tale edificiopuò essere ritenuto non solo ilpiù armonico e gradevole del rio-ne Santa Lucia ma senz’altro tra imigliori edifici neoeclettici napo-letani».

Dopo Luigi Mustica, Steno Pa-ciello, Davide Pacanowsky dedi-chiamo la pagina dell’architetturadimenticata a Gino Coppedè, archi-tetto che visse metà della sua vitanel ’900 pur rimanendo con il cuo-re e con la testa nel secolo prece-

dente, anzi, nei secoli più remotidella storia dell’umanità. Almenoa giudicare dalla sua architettura.

Gino Coppedè nacque a Firen-ze nel 1866. Fu architetto, sculto-re e decoratore, un artista ecletti-co che sviluppò uno stile orna-mentale tutto suo che divenne fa-moso e che fu chiamato «stileCoppedè». Allievo della scuola diAlfredo D’Andrade — restaurato-re d’origine spagnola, principaleesempio in Italia della falsificazio-ne dei monumenti antichi — Cop-pedè si dedicò inizialmente ai re-stauri «in stile» che lo portaronoa studiare l’architettura del passa-to e a riproporla poi nei suoi pro-getti in Toscana e in Liguria.

Realizzò a Genova il castelloMackenzie e il Castello Bruzzo, la

villa Türcke, i palazziPastorino e Zuccari-no. Sull’Isola d’Elbarealizzò il MausoleoTonietti. A Messinacostruì Palazzo Costa-relli e il Palazzo Tre-mi. Ma forse la suaopera più famosa èquella costruita a Ro-ma, tra il 1915 e il1927: il gruppo di ca-se, noto come Quar-tiere Coppedè, tra laSalaria e la Nomenta-

na, nei pressi di piazza Buenos Ai-res, considerato un esperimentoartistico e architettonico origina-le, unico, prezioso per la capitale.

Coppedè elaborò un linguag-gio eclettico che divenne prestosinonimo di architettura fantasio-sa e fiabesca (con fate e cavaliericorazzati), liberamente ispirata algotico, all’arte rinascimentale, almanierismo, alla statuaria assi-ro-babilonese. Un misto di Liber-ty, Art Déco, Art Nouveau, di re-pertorio italiano dei secoli passa-ti, dal Medio Evo al Barocco pas-sando per l’antichità greca, conmotivi mitologici e stilizzazioni

di elementi naturali (gigli, rose,campanelle, rami che si interseca-no), con l’aggiunta di torri, torret-te, logge decorate da mosaici esculture. Sembra che Coppedèprendesse ispirazione anche dalcinema se è vero che il portone diun suo edificio del 1926 è copiatofedelmente da una scena del film«Cabiria» del 1914.

Chiunque vogl ia farseneun’idea più chiara può recarsi di

fronte al mare e può osservarel’edificio di via Nazario Sauro:l’eclettismo è fantasticamente ap-plicato alla lettera diventando uncapriccio armonico, quasi un pa-radosso. Lo «stile Coppedè» a Na-poli potrebbe essere visto comel’emblema di una certa cultura ur-bana che pervade la città e chetende a guardare indietro, maiavanti.

L’edificio di Santa Lucia — cheoggi ospita l’Hotel Rex — fu termi-nato poco prima della morte del-l’architetto avvenuta nel 1927 percancrena polmonare a seguito dicomplicazioni post operatorie.

Il palazzo fu l’ultima importan-te opera eclettica partenopea: treanni dopo l’architettura modernagiungeva finalmente a Napoli gra-zie a Luigi Cosenza e al suo Merca-to Ittico in piazza Duca degliAbruzzi del 1929. Era ora.

In principio era il Rocci: il ponderoso vocabo-lario con la copertina blu che, dal 1943 in poi, haaccompagnato generazioni di studenti dei liceiclassici. 2074 pagine, 4148 colonne, era statocompilato con infinita pazienza dal gesuita e pro-fessore Lorenzo Rocci. Nel 1995 è arrivato il GI,che sta per Greco - Italiano, redatto da una trenti-na di studiosi coordinati da Franco Montanari.Ora un altro vocabolario di greco antico arriva su-gli scaffali delle librerie: si chiama Alfomega, èedito da Simone ed è il frutto di dodici anni dilavoro di un professore greco di nascita e campa-no di adozione: Jannis Korinthios, docente al-l’Università della Calabria, che vive ad Aversa. Al-fomega sarà presentato domani alle 16.30 nel li-ceo «Garibaldi» in via Pecchia, a Napoli. Oltre al-l’autore, interverranno il professor Roberto Ro-mano, della Federico II, e il professor ModestoSasso, che insegna nel liceo.

L’obiettivo di Korinthios era rendere più facilee più piacevole la consultazione. Da qui la sceltadi un impianto grafico a due colori. Ma tutta lagrafica del vocabolario (1344 pagine) tende a que-sto: le iniziali dei lemmi sono in grassetto, le par-

ti variabili in tondo.Sono in corsivo alcu-ni indicatori gramma-ticali, semantici o disettore; a colori e incorpo minore sonosegnalate le forme ir-regolari o difficili, levarianti o le formecontratte dei lemmi.Una manina colorata

e una freccia indicano un rimando a paradigmi,varianti, sinonimi e lemmi affini.

L’idea di creare un nuovo vocabolario è nataper caso: «Mi sono reso conto — spiega l’autore— che al ginnasio i miei figli avevano difficoltànella consultazione dei lemmi. Per loro era mol-to difficile destreggiarsi in mezzo alle voci. Deci-si allora di fare un vocabolario completo, sempli-ce ed agile, ma anche bello a vedersi, magari piùcolorato e con una grafica avvincente. Dedico lamia opera a tutti i ragazzi che intraprendono illungo e fascinoso viaggio della formazione classi-ca, invitandoli a non demordere davanti alle pri-me difficoltà dei testi. Lo dedico anche ai docen-ti di greco che perseverano con vera abnegazio-ne e con poche gratificazioni economiche nell’in-segnamento delle lingue classiche in un’epocache predilige la velocità nella trasmissione di im-magini e conoscenze virtuali, privando i ragazzidal piacere fisico del testo trasmesso dai libri.Chi si lascia fiduciosamente sedurre dal greco,viene segnato a vita, visto che le più belle cosedette dagli uomini sono state dette o scritte nellalingua dei greci».

Titti Beneduce

CulturaSpettacoli&Tempo libero

Dal 29 febbraio sarà online Webartex.com, il primo portale ideatoper favorire la diffusione di eventi espositivi a livello internazionale.Nato dalla sinergia di un gruppo di imprenditori «dell’arte», è una piat-taforma multicanale, una community di professionisti, produttori e ope-ratori. Si presenta a Roma nella sede dell’Associazione Civita con Gian-franco Imperatori (segretario generale dell’associazione); Louis Go-dart, Nicola Spinosa, (nella foto), Massimo Maggio (Webartex), France-sco Di Nocera (La Sapienza). Modera Marco Carminati (Il Sole 24 Ore).

di DIEGO LAMA

Coppedè l’eccentrico,reinventò il Medioevomentre il futuro avanzava

Linguaggio eclettico

Arriva Webartex.com

L’autore

L’edificio napoletano di Coppedè; a sinistra, un decoro in stile

Progettò a Napoli un bizzarro edificio

La sua architetturaera ispirata alle fiabecon fate e cavalieri, all’arterinascimentale, al mondoassiro-babilonese,ma anche al Liberty

Jannis Korinthios,che vive ad Aversa,ha scelto una graficapiù vivace per unafacile consultazione

Architetti dimenticati / 4 Domani la presentazione

Nasce in Campaniail nuovo vocabolariogreco - italiano

IL SOFTWARE PER LE BOUTIQUES

CENTRO UFFICIO SRL Via Capasso 27/29 - Salerno - Tel. 089.795128 - [email protected]

11Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 27 Febbraio 2008

CE