Cavarzere genn2016 n12

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nuova apertura CARTURA(Pd) Via Padova, 220 • Visite cliniche • Visite domiciliari • Vaccinazioni • Ecografia • Radiologia • Laboratorio analisi • Profilassi filaria • Chirurgia • Laser terapie • Urgenze veterinarie Ambulatorio Veterinario Cartura Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538 349 1202137 Dr. Lideo Luca ord. Vet. PD 602 349 4238734 PEGOLOTTE DI CONA (Ve) Via Stazione, 13 Specialità del territorio VIENI AD ASSAGGIARE LE NUOVE PROPOSTE DI MENÙ, ANCHE VEGETARIANE Chiuso il mercoledi Via Pirandello 1 - 45014 Porto Viro (Ro) Tel. 0426 324512 - Cell. 335 5858184 www.locandaristorante7mari.it [email protected] di Cavarzere Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.12 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016 Primo Piano pagg. 4-5 A Cavarzere si scioglie la lista Tosi e nasce Fratelli d’Italia Politica pag. 10 Immigrati: sono troppi nella base, difficile gestirli Cona pag. 13 pag. 6 Economia: tutto è fermo ma le prospettive sono buone L’analisi di Ampi e quella della Fondazione Clodiense con Unioncamere “fotografano” nel Basso Veneziano una situazione di stasi ma anche segnali incoraggianti per un cambiamento di rotta L a situazione delle imprese cavarzerane e gli scenari futuri che ad esse si presentano, questo è stato il tema trattato dal presidente dell’Associazione delle micro piccole e medie imprese di Venezia Giorgio Ferro. Un incontro che ha dato l’occasione per fare un bilancio della situazione attuale, analizzandone l’evoluzione e le possibili azioni da mettere in campo. Il presidente Ferro ha evidenziato i dati degli anni 1970/2000 quando Cavarzere e Cona erano un polo specializzato di oltre cinquecento piccole imprese del settore dell’abbigliamento, ora le aziende di questo settore sono 82 di cui oltre cinquanta di imprenditori cinesi. “Ciò è la causa dell’immobilità e della scarsa preparazione imprenditoriale delle piccole imprese – così Ferro – che non hanno saputo come adeguarsi al cambiamento del mercato, con strumenti appropriati, ad esempio unendo le sinergie raggruppandosi in consorzi. Altri settori, quali l’edilizia, hanno avuto problematiche simili con il blocco delle costruzioni, in questo caso è stato d’aiuto l’intervento dello Stato. Perfino le attività dei servizi alla persona hanno dovuto adeguarsi e modificare il loro modus operandi alle richieste del mercato”. Sanità, Dal Ben super direttore quasi provinciale S. PIETRO, SCUOLA DELL’INFANZIA A NUOVO Edificio scolastico messo a nuovo per la scuola dell’infanzia “Peter Pan” nella frazione di San Pietro, grazie ai lavori promossi dall’amministrazione comunale. pag. 8 AULA STUDIO, LA WEB SERIE A CA’ FOSCARI Aula studio - la web serie ideata, realizzata e girata da alcuni ragazzi di Cavarzere e Chioggia (Enrico Arrighi, Luigi Pinton, Elena Spanio) – è approdata anche nelle aule universitarie. pag. 16 continua a pag. 8 Editoriale A rrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci. di Nicola Stievano* *[email protected] Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura cambia look! NOVITÀ: da Febbraio a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende! CULTURA, TREVISO CELEBRA STAR WARS DIFESA DEL SUOLO: INAUGURATE LE PARATIE DI CALDOGNO MERCATO IMMOBILIARE: SEGNALI DI RIPRESA VENETO IN PRIMO PIANO da pagg. 24-25 pag. 29 pag. 33

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Cavarzere genn2016 n12

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Page 1: Cavarzere genn2016 n12

nuova apertura

CARTURA(Pd) Via Padova, 220• Visite cliniche

• Visite domiciliari• Vaccinazioni• Ecografia• Radiologia• Laboratorio analisi

• Profilassi filaria

• Chirurgia• Laser terapie• Urgenze

veterinarie

Ambulatorio Veterinario Cartura

Dr. Milan Robertoord. Vet. PD 538

349 1202137

Dr. Lideo Lucaord. Vet. PD 602

349 4238734

PEGOLOTTE DI CONA (Ve)Via Stazione, 13

Specialità del territorio

VIENI AD ASSAGGIARE LE NUOVEPROPOSTE DI MENÙ, ANCHE VEGETARIANE

Chiuso il mercolediVia Pirandello 1 - 45014 Porto Viro (Ro)

Tel. 0426 324512 - Cell. 335 5858184www.locandaristorante7mari.itinfo@locandaristorante7mari.it

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 12 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

di Cavarzere

Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.12 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016

Primo Piano

pagg. 4-5

A Cavarzere si scioglie la lista Tosi e nasce Fratelli d’Italia

Politica

pag. 10

Immigrati: sono troppi nella base, difficile gestirli

Cona

pag. 13

pag. 6

Economia: tutto è fermo ma le prospettive sono buoneL’analisi di Ampi e quella della Fondazione Clodiense con Unioncamere “fotografano” nel Basso Veneziano una situazione di stasi ma anche segnali incoraggianti per un cambiamento di rotta

La situazione delle imprese cavarzerane e gli scenari futuri che ad esse si presentano, questo è stato il tema trattato dal

presidente dell’Associazione delle micro piccole e medie imprese di Venezia Giorgio Ferro.

Un incontro che ha dato l’occasione per fare un bilancio della situazione attuale, analizzandone l’evoluzione e le possibili azioni da mettere in campo. Il presidente Ferro ha evidenziato i dati degli

anni 1970/2000 quando Cavarzere e Cona erano un polo specializzato di oltre cinquecento piccole imprese del settore dell’abbigliamento, ora le aziende di questo settore sono 82 di cui oltre cinquanta di imprenditori cinesi.

“Ciò è la causa dell’immobilità e della scarsa preparazione imprenditoriale delle piccole imprese – così Ferro – che non hanno saputo come adeguarsi al

cambiamento del mercato, con strumenti appropriati, ad esempio unendo le sinergie raggruppandosi in consorzi. Altri settori, quali l’edilizia, hanno avuto problematiche simili con il blocco delle costruzioni, in questo caso è stato d’aiuto l’intervento dello Stato. Perfino le attività dei servizi alla persona hanno dovuto adeguarsi e modificare il loro modus operandi alle richieste del mercato”.

Sanità, Dal Ben super direttore quasi provinciale

S. Pietro, Scuola dell’infanzia a nuovo

Edificio scolastico messo a

nuovo per la scuola

dell’infanzia “Peter Pan” nella frazione di San

Pietro, grazie ai lavori promossi dall’amministrazione comunale.

pag. 8

aula Studio, la web Serie a ca’ foScari

Aula studio - la web serie ideata,

realizzata e girata da alcuni ragazzi

di Cavarzere e Chioggia (Enrico

Arrighi, Luigi Pinton, Elena Spanio) – è approdata

anche nelle aule universitarie.

pag. 16

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di Germana Urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

cambia look!

NOVITÀ:da Febbraio

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

cultura, treviSo celebra Star warS

difeSa del Suolo: inauGurate le Paratie di caldoGno

mercato immobiliare: SeGnali di riPreSa

veneto in Primo Piano

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p a r r u c c h i e r iu o m o · d o n n a

La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo

negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia monselice, casting per il nuovo fi lm di Bellucco; a seguire Busa di vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche Bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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Cambiano le regole del risparmio bancario. Le banche italiane possono fallire come tutte le altre banche del mondo. Occorre informarsi in merito, meglio da chi non ha interessi in ballo, perchè alcuni prodotti di investimento non sono più come prima: sicuri! Che fare? seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Infuria il dibattito in parlamento ma anche nelle case di tutti noi. E’ giusto che il fi glio di una persona gay venga adottato dal compagno/a?Molti pensano di no credendo che questo apra la porta anche in italia all’affi tto degli uteri. Altri credono sia il modo migliore per tutelare quel miore in caso di morete del genitore biologico. presepe a scuola: lo facciamo o no? seguici su www.

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IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

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I lettori social hanno seguito la storia: continuano le ricerche di simone, il giovane scomparso da cavarzere;

Poi: spinea, espulsi albanesi tornano in italia per rubare auto di lusso, due arresti; martellago, nuovo impulso all’imprenditoria, il comune stanzia 55mila euro per nuove impreseseguici su www.facebook.

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Dal Ben direttore quasi provinciale delle Ulss veneziane

4 Argomento del mese

volontariato nelle unità locali SocioSanitarie

Avulss, a Cavarzere partono i corsi

Anche a Cavarzere i volontari dell’Associazione per il volontariato nelle Unità locali socio sanitarie operano con competenza e dedizione e rappresentano una risorsa sempre più preziosa per il territorio. L’associazione ha deciso

di promuovere un corso base per la preparazione di nuovi volontari Avulss aperto a tutti. Il corso proposto è in sintonia con i principi e la missione propria dell’associazione e si terrà a Cavarzere avrà inizio il primo febbraio e durerà fino ad aprile, si svolgerà nei giorni di lunedì e giovedì dalle 15,30 presso la sede Avulss in via Dante Alighieri, presso la ex scuola media Cappon. Per le iscrizioni al corso, che è completamente gratuito, o per chi volesse maggiori informazioni ci si può rivolgere Lucia Banzato chiamando il 3487748868 e Claudia Permunian contattando il 3407456289.

Il volontario dell’Avulss, precisano le referenti per Cavarzere dell’associazione, deve seguire un corso di formazione di base che copre alcune delle varie situazioni nelle quali si troverà a operare, in modo da conseguire una preparazione generica che gli sarà molto utile durante la sua attività. L’Avulss è una associazione voluta da don Giacomo Luzietti e promossa dall’Opera assistenza religiosa infermi, è una associazione libera e autonoma di cittadini che, interpretando le diverse situazioni culturali, professionali, sociali, politiche, alla luce dei principi cristiani, si mettono soprattutto a servizio degli ultimi, sia direttamente che intervenendo nelle realtà socio sanitarie. N.S.

Luca Zaia rivoluziona la sanità veneta e sceglie Giuseppe Dal Ben, già direttore generale dell’Asl 12 Veneziana e commissario dell’Asl 14 di Chioggia, per guidare anche

l’Asl 13 di Mirano e Dolo, fino al 30 dicembre 2015 in mano a Gino Gumirato. Un super manager, che dovrà dare risposte ai molteplici problemi sul tavolo della sanità del Miranese e della Riviera del Brenta, a cominciare dalla specializzazione dei due ospedali, gli interventi da fare per il loro adeguamento strutturale e le risorse ancora inutilizzate.

Dal Ben ha subito voluto incontrare l’esecutivo della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13, per dettare le priorità e ascoltare le osservazioni e le idee che salgono dal territorio. Il direttore generale ha assicurato che in questo anno di “commissariamento” della Asl 13 l’azienda manterrà una sua autonomia gestionale e di bilancio, cercando di migliorare i servizi senza spostarli, conservando e dando giusto merito alle eccellenze degli ospedali (solo due esempi: la Cardiologia ed Emodinamica di Mirano e la Medicina dello sport di Noale).

“Arrivo in questa Ulss – ha detto Dal Ben – con un decreto (193 del 30 dicembre 2015) del presidente Zaia

dove gli obiettivi che mi vengono dettati sono l’attivazione a Dolo del nuovo Pronto soccorso e l’adeguamento strutturale del medesimo ospedale. L’attenzione inoltra va posta sempre alla persona che non solo va curata quando arriva da noi, ma deve essere ben accolta, anche con un sorriso, ascoltata e accompagnata ai servizi. Ho voluto subito incontrare i sindaci per cominciare con loro un percorso insieme, affrontare le tematiche più urgenti sul territorio, condividere la programmazione sociosanitaria”.

Dal Ben ha evidenziato subito l’importanza del tema della sicurezza “con servizi di emergenza-urgenza efficaci e di qualità, che si possono garantire con le giuste professionalità e le tecnologie più moderne, ma anche con strutture edilizie adeguate: da qui l’importanza di lavorare al più presto per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso di Dolo”.

Inoltre ha ricordato l’importanza della “partita” del territorio”, perché “è giusto che il cittadino, come sa individuare il presidio ospedaliero, sappia anche individuare un polo territoriale (riunendo in una stessa sede medici di famiglia, pediatri, medici specialisti, infermieri, ecc.), distribuito su tutto

il territorio e capace di dare risposte: insomma, una rete di poli sociosanitario che devono essere complementari all’ospedale. E se riusciremo a sviluppare in maniera adeguata l’assistenza territoriale in questo modo, questo non solo gioverà ai cittadini che riceveranno le giuste cure, ciascuno cioè avrà davvero quello che gli serve in tema di salute, ma permetterà anche di guardare davvero agli ospedali solo per le acuzie e ai Pronto soccorsi solo per le emergenze”. Dopo i sindaci, il direttore generale dell’Asl 13 ha voluto incontrare i convenzionati, i dipendenti dell’azienda sanitaria, i lavoratori, il mondo del volontariato. Un lavoro, quello del nuovo direttore dal Ben, che verrà portato avanti, almeno per ora, con la terna prorogata della squadra strategica (Livio Dalla Barba come direttore sanitario, Patrizia Mangione come direttore amministrativo e Michele Maglio come direttore dei servizi sociali). Per il presidente della Conferenza dei sindaci Silvano Checchin: “Bene l’aver iniziato ragionando sull’esistente, in vista di un 2017 che vedrà cambiare ancora le cose. La disponibilità di Dal Ben c’è tutta, chiediamo ora di affrontare insieme le questioni sul tavolo per fare le scelte migliori”.

di Filippo De Gaspari

Il super manager dovrà dare risposte ai

molteplici problemi della sanità del Miranese

e della Riviera

L’attivazione a Dolo del nuovo pronto soccorso

e l’adeguamento strutturale dell’ospedale

fra gli obiettivi di Zaia

Sanità nel VenezianoScendono da 21 a 11 i manager nominati dal

presidente Luca Zaia a fine anno. Una scelta che inaugura il nuovo cammino di riforma della sanità

veneta. Per quanto riguarda l’area veneziana il governatore

punta su Giuseppe Dal Ben, già direttore generale dell’Ulss

12 di Mestre e commissario della 14 di Chioggia, affidandogli

anche la 13 di Dolo e Mirano Dal Ben direttore quasi provinciale delle Ulss veneziane

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5Argomento del mese

A Chioggia presente “on line” il cardiochirurgo di Mestre 24 ore su 24 Le sinergie tra Asl Cardiologia, consulti in tempo reale grazie ad un sistema di videoconsulenza

I medici della Cardiologia di Chioggia e della Cardiochirurgia di Mestre operano assieme, grazie alla videoconsulenza, in tempo reale, ed evitando trasferimenti di personale e di materiali. Un innovativo sistema appena installato permetterà infatti ai cardiologi dell’ospedale clodiense di consultarsi con i colleghi mestrini e di discutere le migliori opzioni per il paziente mentre questo è ancora in sala di

Emodinamica. “E’ come se il cardiochirurgo fosse presente qui a Chioggia in Terapia Intensiva Cardiologica – spiegano il primario di Cardiologia Roberto Valle insieme al responsabile dell’Emodinamica Gabriele Boscolo - anche perché la discussione del caso avviene, dopo che le immagini della coronarografia sono state trasmesse a Mestre” e i due medici le vedono insieme sullo schermo. Ma cosa cambia per il paziente? Normalmente, quando i pazienti vengono colpiti da infarto o angina e sono sottoposti alla coronarografia, il cardiologo che esegue l’esame può dover fare l’angioplastica (il famoso palloncino) nei casi semplici, ma nel caso di ostruzioni complesse delle coronarie deve discutere della situazione del paziente col cardiochirurgo. In questi casi, il paziente veniva dimesso e tornava successivamente per una visita cardiochirurgica. Nelle urgenze, era necessario spedire il DVD con le immagini della coronarografia, mediante un corriere o un’ambulanza in viaggio per Mestre. Questo iter determinava, e determina ancora al di fuori di Chioggia, un rallentamento nella gestione complessiva delle cure dei pazienti coronaropatici. “La videoconsulenza cardiochirurgica – spiega il primario della Cardiochirurgia provinciale Domenico Mangino - consente invece un consulto “in diretta”, come se si fosse nella stessa stanza, anche se invece ci si trova a 50 chilometri di distanza. Le immagini dell’esame scorrono sugli schermi di Mestre e Chioggia e si può decidere insieme, passo-passo, quale sia la migliore soluzione per il paziente, a testimonianza dell’attenzione che Mestre ha per tutta la sua area di afferenza”. “Ancora una volta – osserva il direttore generale Giuseppe Dal Ben - si dimostra come sia alla nostra portata attivare facilmente modelli organizzativi condivisi, efficaci ed economici, in un’ottica di area vasta provinciale, che vanno nella giusta direzione”.

Chioggia, Cavarzere e Cona

Zaia conferma Dal BenUlss 14, un ospedale che sta rinascendoContinua l’esperienza dirigenziale

di Giuseppe Dal Ben per la sanità clodiense. Il presidente della

Regione Veneto, Luca Zaia, lo ha infatti confermato ai vertici dell’azienda sanitaria locale, premiando quindi i risultati raggiunti negli ultimi anni, che hanno visto una radicale ristrutturazione del nosocomio.

Dal Ben ricopre l’incarico di commissario dell’Ulss 14 dall’autunno del 2011, quando sostituì il dg Antonio Padoan. Dal 2011 sino ad oggi la struttura pubblica è stata rivoluzionata.

Il 9 novembre 2015 l’ultima tappa: quella dell’inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso, con le nuove sale operatorie, in funzione dal 21 dicembre. È stato il 2012, però, l’anno della svolta. In tempi record, infatti, il nosocomio ha visto un decisivo restyling.

“In questi ultimi anni — ha spiegato Giuseppe Dal Ben — abbiamo rivisitato l’Ospedale, restituendolo ai cittadini. Adesso è degno di una sesta città del Veneto: sono stati rinnovati i reparti, rivisti il poliambulatorio e il Cup, il tutto con un accesso nuovo, più funzionale e più “vicino” agli utenti grazie anche al lavoro del punto informativo e delle associazioni di volontariato, che sono stati posizionati proprio all’ingresso della struttura ospedaliera”.

Dal Ben si sbilancia quindi sulle prossime tappe che interesseranno la realtà sanitaria.

“Quello di Chioggia è un ospedale che sta rinascendo — afferma — anche con l’arrivo dei sei nuovi primari (Cardiologia, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia, Urologia, Chirurgia, Pediatria) — ma su cui si sta ancora lavorando per completarlo in efficienza e qualità: basti guardare i lavori di ampliamento che sono in atto al Pronto Soccorso e quelli per la realizzazione del nuovo blocco operatorio. Ma non è finita qui. Il riconoscimento del lavoro svolto si rafforza con lo stanziamento di altri 3 milioni di euro, che permetteranno sia di proseguire la strada del rinnovamento dell’Ospedale dal punto di vista strutturale e tecnologico, sia di sviluppare l’assistenza territoriale puntando, in particolare, sulle strutture intermedie. Quanto a questi progetti di futuro sviluppo, nelle prossime settimane mi confronterò con le istituzioni cittadine per definire insieme a loro le scelte importanti per Chioggia”.

I chioggiotti, i cavarzerani e i conensi, intanto, possono già apprezzare la funzionalità della nuova struttura, inaugurata a novembre, che ospita le sale operatorie. Lunedì 21 dicembre l’esordio del nuovo gruppo operatorio, diretto dal dottor Paolo Venerucci. Si tratta di un blocco che occupa un’area di 1450 metri quadrati ed è organizzato in quattro sale operatorie: Orl-Oculistica, Ortopedica, Chirurgica e Urologica. “Ogni ammodernamento di questo Ospedale — ha evidenziato Dal Ben — è stato progettato e poi realizzato mettendoci nei panni dei nostri cittadini. Prima di tutto abbiamo pensato di concentrarci sull’attenzione dei loro bisogni, tra questi anche quelli di sentirsi accolti da personale preparato e gentile in strutture moderne e confortevoli”. Andrea Varagnolo

Dal Ben direttore quasi provinciale delle Ulss veneziane

Giuseppe Dal Ben con i sindaci della Riviera e del Miranese

L’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso a novembre

Dal Ben direttore quasi provinciale delle Ulss veneziane

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CELIO FRANCOPiazza Manin, 5 · Cavarzere (Ve) · Tel. 0426 51932

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Pasticceria

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6 Cavarzere

Un incontro pubblico si è svolto lo scorso 12 dicembre per presentare il rapporto sulla società, l’economia

e il territorio fortemente voluto dalla Fondazione Clodiense e realizzato grazie alla collaborazione di Unioncamere del Veneto. Lo studio economico, che interessa Chioggia, Cavarzere e Cona, analizza i principali settori economici del territorio sud del Veneziano quali il turismo, la pesca, l’agricoltura e il commercio.

“Chioggia – dichiara Serafino Pitingaro, responsabile area studi e ricerche di Unioncamere – rappresenta un territorio con molte opportunità, ma anche alcune criticità sulle quali gli amministratori devono concentrare la propria attenzione e orientare le scelte strategiche di governo”.

Il rapporto, realizzato dai borsisti della Fondazione Clodiense Chiara Brunelli, Alex Ros, Andrea Stefani, con la collaborazione di Giovanna Guzzo e Arianna Pittarello (Centro Studi Unioncamere Veneto), è articolato in due parti. La prima parte, suddivisa in quattro capitoli, presenta la fotografia dell’area clodiense sotto il profilo demografico, economico, territoriale e infrastrutturale. In particolare il capitolo sulla demografia analizza le dinamiche e le trasformazioni della società dell’area geografica nell’arco temporale che va dal 2008 al 2015. Il calo demografico in particolare si registra a Chioggia con un 0,9%, a Cavarzere con un 3,9% e a Cona con un 7,7% dal momento che risultano in aumento i decessi rispetto alle nascite.

La seconda parte del rapporto invece si focalizza sui principali settori economici dell’area, le imprese attive in particolare

sono diminuite del 7%, nello specifico i comparti dell’agricoltura (-15,2%), le attività legate alla pesca (-11,8%) e le industrie manifatturiere (-8,3%, comprese le costruzioni), seguiti dal settore del commercio (-7,1%); invece le attività di servizi per la persona contano un aumento del 22,2%. Altro punto dolente è il porto commerciale e industriale che movimenta solamente il 2% del traffico collocandosi al quinto posto (su sei) nel sistema portuale del Nord Est italiano viste le problematiche legate all’isolamento e alla mancanza di infrastrutture adeguate.

L’analisi dei dati infatti evidenzia un -24 per cento sulla movimentazione totale delle merci con poco più di 516 mila tonnellate in meno rispetto al 2008.

Pure il turismo conferma questo trend negativo, solo il 5,5% dei turisti hanno scelto come meta balneare Sottomarina posizionandola all’ultimo posto della classifica. I dati però del 2015 sembrano registrare una crescita del flusso turistico registrando la crescita sia della clientela italiana sia di quella estera, soprattutto tedesca. In conclusione le autorità presenti in sala tra cui Giuseppe Casson (sindaco di Chioggia), Luciana Mischiari (assessore al Bilancio del comune di Cavarzere), Alberto Panfilio (sindaco di Cona) e Francesco Antonich (vice direttore confcommercio di Venezia) hanno evidenziato come siano imminenti alcuni cambiamenti strategici per poter inserire la realtà territoriale clodiense in un unico sistema competitivo e innovativo così da competere con le altre località balneari venete.

economia e territorio: i Dati non sono incoraGGianti ma le prospettive sì

La situazione delle imprese cavarzerane e gli scenari futuri che ad esse si presentano, questo è stato il tema

trattato dal presidente dell’Associazione delle micro piccole e medie imprese di Venezia Giorgio Ferro in occasione del tradizionale ritrovo annuale dei soci, che si è svolto a dicembre all’agriturismo Corte Aurora di Bruso. Un incontro conviviale che ha dato l’occasione per fare un bilancio della situazione attuale, analizzandone l’evoluzione e le possibili azioni da mettere in campo. Il presidente Ferro ha evidenziato i dati degli anni 1970/2000 quando Cavarzere e Cona erano un polo specializzato di oltre cinquecento piccole imprese del settore dell’abbigliamento, ora le aziende di questo settore sono 82 di cui oltre cinquanta di imprenditori cinesi.

“Ciò è la causa dell’immobilità e della scarsa preparazione imprenditoriale delle piccole imprese – così Ferro – che non hanno saputo come adeguarsi al cambiamento del mercato, con strumenti

appropriati, ad esempio unendo le sinergie raggruppandosi in consorzi. Altri settori, quali l’edilizia, hanno avuto problematiche simili con il blocco delle costruzioni, in questo caso è stato d’aiuto l’intervento dello Stato. Perfino le attività dei servizi alla persona hanno dovuto adeguarsi e modificare il loro modus operandi alle richieste del mercato”.

Il presidente ha poi evidenziato come la crisi abbia avuto anche dei risvolti non del tutto negativi, in termini di nuove iniziative da avviare nel confrontarsi con problematiche prima mai prese in considerazione.

“Per curare le public relations bisognerà assumere un social media manager – ha detto Ferro – l’imprenditore “padrone”

di nicla sguotti

Il presidente dell’associazione dei piccoli imprenditori del Veneziano Giorgio Ferro denuncia una certa immobilità nel territorio e sollecita una visione lungimirante e più dinamica di impresa per poter ripartire

Economia La situazione delle imprese cavarzerane da un’analisi dell’Ampi di Venezia

Pubbliche relazioni e social media per uscire dalla crisi

Il presidente Ampi della provincia di Venezia, Giorgio Ferro

Miriam Vianello

tipico del nostro Nordest deve cambiare radicalmente modo di operare invece di far curare i canali sociali alla segretaria nel tempo libero, non deve continuare a fare public relations invitando qualche amico o peggio qualche politico a cena. Questo approccio all’imprenditoria può avere esiti più o meno positivi all’interno della piccola comunità paesana, ma superati i confini nazionali è una soluzione sterile senza alcun ritorno

economico”. Secondo Ferro l’imprenditore “ottuso”, quand’è in crisi, taglia subito il settore marketing e pubblicità, ignorando che bisogna aggredire i pochi spazi lasciati nel mercato, invece di penalizzarsi tagliando il budget per la comunicazione. Secondo l’Ampi bisogna puntare anche sull’area formativa e informativa, imparando ad affrontare le nuove tendenze e a superare la concorrenza.

Il tavolo dei relatori alla presentazione dello studio della Fondazione Clodiense con Unioncamere

Fino al 2000 Cavarzere e Cona erano un polo specializzato dell’abbigliamento, ora ci sono 80 aziende, di cui 50 cinesi

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8 Cavarzere

C’è tempo fino al 30 gennaio per dare la propria adesione all’assicurazione promossa dal Comune di Cavarzere contro

i furti, le rapine e gli atti vandalici. Come precisa il sindaco Henri Tommasi, invitando i cittadini ad aderire, la polizza avrà decorrenza a partire dal primo febbraio e il costo di adesione per ogni famiglia residente è di 25 euro all’anno.

Per le adesioni è attivo un ufficio comunale presso Palazzo Danielato, al piano terra, aperto dal 5 gennaio, che sarà disposizione degli utenti fino al 30 gennaio dal martedì al sabato dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15,30 alle 17,30.

“Il modulo di adesione e quello di adeguatezza unitamente alla ricevuta del versamento e alla fotocopia del documento di identità – precisa il sindaco Tommasi – dovranno essere consegnati presso l’ufficio preposto di Palazzo Danielato e chi fosse interessato può ottenere informazioni telefonando in orari d’ufficio al 331.3332251 o scrivendo all’indirizzo [email protected]”.

Il sindaco invita i poi i cittadini a ritirare il modulo di adesione, che è disponibile presso gli uffici comunali oppure può essere scaricato dal sito istituzionale del Comune www.comunecavarzere.it, nello spazio riservato al Progetto sicurezza, nel quale è inserito anche il capitolato della copertura assicurativa e il modulo di valutazione adeguatezza.

“Sono assicurati – queste le parole del sindaco – i beni di proprietà dei componenti i nuclei familiari residenti a Cavarzere quali, a titolo indicativo e non

limitativo, arredamento, attrezzatura, macchine, macchinari elettrici ed elettronici, vestiario, oggetti di valore artistico, libri e merci varie, sino a un massimo per anno assicurativo di 1.500 euro pro assicurato. L’assicurazione copre i guasti cagionati dai ladri e dagli atti vandalici per 3mila euro pro

nucleo familiare e per anno con il limite di mille euro per sinistro. È assicurato anche il denaro al seguito dell’assicurato, purché prelevato da banca o posta, entro un’ora dall’operazione effettuata, fino a un massimo di cinquecento euro”.

di nicla sguotti

Sicurezza Il sindaco ricorda la scadenza per l’assicurazione “comunale”

Adesioni fino a fine gennaio

Il sindaco Henri Tommasi

L’iniziativa del Comune di Cavarzere promossa per assicurare la cittadinanza da furti, rapine e atti vandalici

Edificio scolastico messo a nuovo per la scuola dell’infanzia “Peter Pan” nella frazione di San Pietro, grazie ai lavori promossi

dall’amministrazione comunale che a dicembre ha promosso una cerimonia per consegnare idealmente la scuola ai suoi piccoli utenti e all’intera frazione.

Erano presenti il sindaco Henri Tommasi, insieme al dirigente scolastico Filippo Sturaro, al parroco di San Pietro don Alberto Ferro e al direttivo del Comitato cittadino “5 Martiri” di San Pietro. Prima del taglio del nastro il sindaco ha espresso soddisfazione per quanto realizzato finora, in termini di migliorie apportate agli edifici scolastici, ricordando i vari interventi realizzati, partendo proprio da quello nella frazione di San Pietro.

“È un intervento di poco più di 90mila euro quello di cui la scuola dell’infanzia di San Pietro ha beneficiato – ha detto Tommasi – i lavori hanno

interessato sia l’esterno che l’interno dell’edificio scolastico. È stato messo a nuovo il tetto, sistemata la canna fumaria e anche posizionato uno scivolo esterno per l’accesso delle persone diversamente abili, in più sono state apportate delle migliorie alla recinzione. In più è stata ripristinata la piena agibilità delle varie stanze, fortemente danneggiate da infiltrazioni, con l’imbiancatura dei muri e la realizzazioni di divisori”. Il sindaco ha poi evidenziato quanto realizzato in un altro plesso scolastico, quello della scuola dell’infanzia di Boscochiaro, ospitata nei locali parrocchiali messi a nuovo grazie ai 70mila euro finanziati dal Comune. Ricorda poi gli interventi agli infissi di varie scuole del territorio cavarzerano, per un importo di circa 100mila euro, finalizzati al risparmio energetico e alla messa in sicurezza dei vari plessi, e quelli che si stanno per realizzare alla primaria Dante Alighieri,

che beneficerà di un intervento per un importo di 900mila euro, per metà finanziati dal Cipe e per metà con fondi comunali.

S. Pietroscuola dell’infanzia “peter pan”riconSeGnato alla frazione l’edificio rimeSSo a nuovo. il Sindaco tommaSi: “90mila euro Per i lavori”

N.S.

Il sindaco Henri Tommasi inaugura la scuola dell’infanzia a San Pietro dopo i lavori

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

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di nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

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Sono in vigore fino al termine di gennaio le misure eccezionali

antismog che il Comune di Cavarzere ha stabilito attraverso un’ordinanza emessa dal sindaco Henri Tommasi negli ultimi giorni dell’anno. Scopo di tale documento è la prevenzione e la riduzione dei livelli di concentrazione degli inquinanti nell’atmosfera, da attuare attraverso una serie di provvedimenti urgenti. In particolare il sindaco ordina di ridurre la temperatura massima nel riscaldamento domestico e non, a diciassette gradi per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili ed a diciotto per tutti gli altri edifici, la limitazione non è in vigore nelle scuole dell’infanzia e nell’asilo nido. Vige anche il divieto di combustione dei materiali vegetali e non è concesso utilizzare caminetti, stufe e qualunque altro apparecchio domestico alimentato a biomassa legnosa, a meno che non siano utilizzati per la cottura di cibi, qualora sia presente nella stessa unità abitativa un impianto termico a combustibile tradizionale o a pompa di calore.

C’è l’obbligo di spegnimento dei motori per gli autobus in fase di stazionamento ai capolinea, per i veicoli merci durante le fasi di carico e scarico, in particolare nelle zone abitate, e per gli autoveicoli ai passaggi a livello. Per i trasgressori di quanto disposto nell’ordinanza sono previste delle sanzioni fino ad un massimo di cinquecento euro. Il testo integrale dell’ordinanza si può scaricare dal sito istituzionale del Comune di Cavarzere.

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la qualità dell’aria nelle cittàSono in viGore fino a fine Gennaio le miSure eccezionali antiSmoG

È arrivato anche quest’anno nelle case cavarzerane il calendario curato dal Gruppo animazione San Mauro insieme alla Parrocchia

del Duomo e all’assessorato alla Cultura, che ormai rappresenta una piacevole tradizione.

Per l’edizione 2016, che è la settima, i promotori dell’iniziativa hanno scelto di focalizzare l’attenzione sul dopoguerra cavarzerano, il titolo del calendario è ”Cavarzere, la rinascita” e propone una serie di immagini della città in ripresa dopo le sciagure e la distruzione della guerra.

“Dopo il 27 aprile del 1945, giorno della liberazione di Cavarzere – evidenzia Raffaella Pacchiega del Gruppo animazione San Mauro – i cavarzerani, guidati dall’arciprete monsignor Giuseppe Scarpa, trovarono la forza per guardare avanti con speranza e fede per far “rinascere” il proprio paese”.

Don Achille De Benetti, nella presentazione al calendario, pone l’accento su come sia doveroso per Cavarzere ricordare, oltre a monsignor Scarpa, gli altri sacerdoti che collaborarono con lui in quegli

anni difficili e anche le madri e i padri canossiani che si prodigarono per la rinascita morale, spirituale ma anche materiale della comunità cavarzerana.

Le immagini scelte per il calendario testimoniano, mese dopo mese, lo spirito dei cavarzerani nel ricostruire la città facendo rinascere

anche la vita religiosa e civile con fiducia nel futuro. “Fu un cammino difficile che la nostra città

seppe affrontare con caparbietà e coraggio – scrive il vicesindaco Paolo Fontolan nella presentazione del calendario – le immagini d’epoca testimoniano eventi sia di tipo civile che religioso o in cui questi due ambiti sono entrambi coinvolti. Realtà civile e realtà religiosa seppero in quel frangente mettere da parte le differenze e le diffidenze per concorrere al bene comune, portando così alla rinascita di Cavarzere”.

Particolare rilievo hanno le immagini scelte, che si devono a Duilio Avezzù, Antonio Bedendi e Alessio Tosetti della Biblioteca comunale, ben rappresentano il fermento che in quegli anni percorreva la città e ritraggono la voglia dei cavarzerani di rinascere e correre incontro al futuro.

Tra esse “La Befana volante” del 1958 e i primi carri allegorici con in giuria il vescovo e l’arciprete, le gare di motociclismo del 1952 e del 1954 e l’inaugurazione della pista di pattinaggio presso l’istituto delle suore canossiane.

di nicla sguotti

La curiosità Il calendario curato dal Gruppo animazione San Mauro

“Cavarzere, la rinascita”

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L’edizione 2016 del calendario

Per l’edizione 2016 i curatori hanno scelto di focalizzare l’attenzione sul dopoguerra cavarzerano e proporre una serie di immagini della città in ripresa dopo le sciagure e la distruzione della guerra

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È durata solo qualche mese la permanenza di Michael Valerio e Graziano Garbin nella Lista Tosi per il Veneto, i due

consiglieri a dicembre hanno infatti dato comunicazione ufficiale dello scioglimento della Lista Tosi e della loro entrata nel gruppo misto.

Garbin e Valerio avevano aderito al progetto di Tosi, lasciando la Lega Nord, dopo l’allontanamento del sindaco di Verona dal Carroccio, sostenendolo nella corsa per la poltrona di governatore del Veneto. A dare l’annuncio ufficiale del distacco di Garbin e Valerio da Tosi è stato lo stesso Valerio, che era capogruppo della lista in Consiglio comunale, precisando le motivazioni di tale decisione.

“La nostra è una scelta politica importante – queste le parole di Valerio – ma non poteva essere altrimenti, quando non si condividono più quelle che sono le basi

di un progetto si devono trarne le relative conseguenze e assumersi le responsabilità dinnanzi agli elettori di queste ultime”.

Passa poi ad analizzare la situazione politica a livello regionale, concentrandosi soprattutto negli avvenimenti più significativi degli ultimi mesi.

“Ritengo sia stato un errore, frutto dell’emotività e delle informazioni frammentate del momento l’aver aderito

alla formazione politica di Flavio Tosi, rivelatasi un progetto studiato a tavolino molto prima della rottura con la Lega – così Valerio – dinnanzi a questo non si può che assumersi con maturità le proprie responsabilità, quando si commettono degli errori perché nella politica troppo spesso si cercano scuse, ma se si hanno a cuore i propri ideali non può che esserci questa maturità”.

Conclude dando delle indicazioni sul futuro politico dei due ex componenti della Lista Tosi. “Continuerò con il consigliere Graziano Garbin a battermi per il mio paese e per quelle che sono le linee programmatiche – afferma – sulle quali abbiamo avuto la fiducia dei nostri concittadini, perché la coerenza deve rimanere il punto cardine di chi vuole far politica per la propria comunità”.

Politica A fine anno l’annuncio dei due consiglieri comunali che entrano nel gruppo misto

Valerio e Garbin sciolgono la Lista TosiIn occasione delle regionali avevano aderito al movimento che sosteneva l’ex sindaco veronese alla corsa per Palazzo Balbi. Valerio: “Ritengo sia stato un errore aderire alla formazione di Flavio Tosi” e rendono ufficiale lo scioglimento a Cavarzere

Una storia d’amore lunga cinquant’anni quella tra Elena e Vittorio, insieme da quando

erano ragazzini e ancora oggi uniti più che mai. Originari di Cavarzere, precisamente della frazione di San Pietro, Elena Zampieri e Vittorio Pescara si sono conosciuti quando lei aveva quattordici anni e subito è nato l’amore. Qualche anno dopo, precisamente il 30 ottobre del 1965, si sono sposati e hanno iniziato la loro vita insieme.

In occasione del loro matrimonio, celebrato nella chiesa di San Pietro, sono arrivati per loro anche gli auguri del papa di allora che era Paolo VI. Dalla loro unione sono nate Stefania e Manuela, oggi sposate, e i due nel 1993 sono diventati nonni, è nata infatti la loro nipote Federica.

Da 45 anni la famiglia Pescara vive a Sottomarina, dove Elena e Vittorio si sono trasferiti per motivi di lavoro. La coppia ha però mantenuto un forte legame con la propria terra d’origine, a Cavarzere Elena e Vittorio hanno molti amici e tante sono anche le persone che li hanno potuti in questi anni conoscere e apprezzare a Chioggia e Sottomarina.

Elena è una pittrice molto conosciuta e affermata, dagli anni Settanta ha infatti ripreso a dedicarsi alla sua vecchia passione per l’arte pittorica, una passione che continua a coltivare e che le ha dato tante soddisfazioni con premi, mostre e riconoscimenti in tutta Italia ma anche a New York e in varie città d’Europa.

Anche Vittorio è un artista, forse sta anche un po’ nell’amore per l’arte il successo della felice unione con Elena, entrambi coltivano i propri hobby e si impegnano attivamente nella promozione di eventi culturali nella loro città, anche attraverso il Circolo culturale “Ignazio Silone” del quale Elena è presidente.

Vittorio ed Elena hanno festeggiato i loro cinquant’anni insieme a Sottomarina, circondati dall’affetto della loro famiglia, che ha augurato loro tanti anni da trascorrere felicemente insieme.

anniverSari

vittorio ed elenauna Storia d’amore che comPie cinquant’anni

C’è anche a Cavarzere un referente del partito fondato da Giorgia Meloni, a dirlo è Raffaele Speranzon, dirigente nazionale di Fratelli

d’Italia, il quale ha annunciato la costituzione di questo nuovo gruppo politico, che si va a inserire nel complesso quadro degli equilibri locali.

“Fratelli d’Italia prosegue il suo costante radicamento nel territorio – afferma Speranzon – anche a Cavarzere intende presentarsi alle elezioni, costruendo un progetto credibile, fatto da persone oneste che abbiano nel loro interesse unicamente lo sviluppo del territorio cavarzerano”. Sulla stessa linea anche Nicola Boscolo Pecchie, responsabile provinciale di Fratelli d’Italia.

“Già da diverso tempo, nell’ambio dell’azione nel territorio sud della provincia di Venezia – queste le parole di Boscolo Pecchie – seguiamo l’azione dei nostri esponenti su Cavarzere, laddove ci sono tutte le condizioni per esprimere un’alternativa vincente all’attuale amministrazione comunale, chiusa in logiche ristrette lontane dal sentire comune”.

I due esponenti del gruppo politico di Giorgia Meloni indicano poi la persona alla quale è stato dato il compito di coordinare le azioni di Fratelli d’Italia a Cavarzere.

“A Michela Folli, iscritta a Fratelli d’Italia fin dalla sua nascita nel 2013, professoressa in scienze motorie e persona conosciuta e stimata nella realtà locale – affermano – è assegnato il ruolo di costituente del circolo di Fratelli d’Italia di Cavarzere, nonché la responsabilità e le azioni necessarie per la preparazione delle elezioni

amministrative. Fratelli d’Italia deve essere un punto di riferimento per tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori tipici dell’onestà e dell’interesse del territorio che Giorgia Meloni ben interpreta”. Michela Folli commenta questo suo impegno politico evidenziando il ruolo che esso intende avere nel panorama locale.

“Lo scenario politico cavarzerano del centrodestra – così Folli – deve ricomporsi per costruire una valida e vincente coalizione che si possa opporre all’attuale amministrazione di centrosinistra che ad oggi sembra aver fatto più danni che altro alla realtà locale. Porterò il circolo alla sua formalizzazione e allargamento, coinvolgendo altre persone ed energie locali partendo dalla condivisione di idee e programmi che su queste basi porteranno a individuare il candidato sindaco”.

politicafratelli d’italia, Si coSituiSce il circolo di cavarzerela coordinatrice locale è michela folli

Anche quest’anno l’Avis di Cavarzere e Cona si è resa disponibile per coordinare la raccolta fondi per l’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie) presso il territorio di sua competenza: infatti anche a

Cavarzere, come in moltissime piazze italiane, nei giorni 5,6,7 e 8 dicembre è stata proposta una stella di Natale alla popolazione, chiedendo un’offerta minima di 12 euro.

All’attività benefica hanno aderito le associazioni d’arma (i Bersaglieri, i Lagunari, il Club Frecce Tricolori), i comitati cittadini (il Gruppo Solidarietà San Giuseppe, il Comitato 5 Martiri, il Comitato XXI Maggio, i Comitati di Rottanova e San Gaetano) e l’associazione Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori): grazie al loro supporto, al lavoro del presidente dell’Avis Cav. Luigi Sturaro, del vicepresidente Alessandro Milani e di numerosi consiglieri è stato possibile organizzare ben 15 punti vendita nelle piazze, sui sagrati delle chiese e davanti a numerosi esercizi commerciali, distribuendo ben 546 stelle di Natale.

L’Avis e tutte le associazioni coinvolte desiderano ringraziare tutti i cittadini per la generosità nel sostenere la campagna dell’Ail che costituisce un segno concreto di solidarietà nei confronti di chi soffre.

volontariatoail, cavarzere riSPonde alla Grande alla raccolta di fondi con le Stelle di natale

di nicla sguotti

N.S. N.S.

Vittorio Pescara ed Elena Zampieri

10 Cavarzere

Da sinistra Graziano Garbin e Michael Valerio

N.R.

Michela Folli, coordinatrice del circolo di Cavarzere di Fratelli d’Italia

“Continuerò con il consigliere Graziano a battermi per il mio paese”

Alcuni volontari dei 15 banchetti allestiti a Cavarzere e Cona

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12 Cavarzere

Fernando Mori, noto sindacalista cavarzerano scomparso alcuni mesi fa, è da molti ricordato in città per l’impegno

con cui svolse la sua attività sindacale e, nel mese di dicembre, la Uil pensionati di Cavarzere e Cona gli ha dedicato una santa messa e un incontro sul tema della situazione pensionistica italiana. Per l’occasione erano presenti a Cavarzere il segretario provinciale e regionale della Uil Mauro Di Matteo, il responsabile della Uil di Chioggia Germano Garganego e il responsabile della sede di Cavarzere e Cona della Uil pensionati Giancarlo Buscemi.

È stato Buscemi a ricordare l’impegno sindacale di Mori, evidenziando come egli abbia svolto il suo lavoro con grande capacità, caparbietà e dedizione.

“Uomo di lotta, sempre pronto con la sua bandiera ad ogni manifestazione – così Buscemi – possiamo dire che la sua vita oltre la famiglia era il sindacato Uil, non mancava mai, tutte le mattine presente per accogliere chi aveva bisogno, pronto a dare una mano o un consiglio. In questi momenti di caos politico, c’è bisogno urgente di una figura come la sua, da additare ad esempio ai giovani, molti dei quali hanno perso il senso della lotta sindacale per vedere

rispettati i propri diritti”.A Mori si deve la nascita della prima

sede Uil a Cavarzere, che era inizialmente in via Salvadego e della quale fu il primo segretario Archimede Garbin. Ancora giovanissimo militò nella Resistenza durante l’ultimo conflitto mondiale e il suo impegno venne riconosciuto nei primi anni Ottanta dal presidente del Consiglio Giovanni Spadolini.

Da sempre attivo nella sezione locale del Partito socialista italiano e contemporaneamente come sindacalista,

Mori si è senza sosta attivato in prima persona per tutelare i diritti degli anziani pensionati e delle persone bisognose ed è questo suo impegno senza sosta che la Uil ha ricordato nel corso della cerimonia a lui dedicata, ospitata presso l’Ipab “A. Danielato”. Nel corso dell’incontro è stata consegnata alla figlia di Fernando Mori una targa in suo ricordo, che esprime la riconoscenza da parte di tutto il sindacato Uil per quanto egli ha fatto in tanti anni di impegno.

Sociale Uil pensionati locale rende omaggio al fondatore della prima sede Uil di Cavarzere

La Uil ricorda l’impegno di Fernando MoriIl sindacalista cavarzerano, scomparso alcuni mesi fa. Buscemi: “Uomo di lotta, sempre pronto con la sua bandiera ad ogni manifestazione, disponibile a dare una mano e un consiglio”di nicla sguotti

Uil, la commemorazione di Fernando Mori

Anche quest’anno il gruppo dei volontari dell’associazione Amici del Villaggio si è dato da fare perché l’incontro e lo

scambio di auguri alla vigilia di Natale nella chiesa parrocchiale di Villaggio Busonera si potesse svolgere e l’appuntamento è stato particolarmente partecipato, come racconta Enrico Quaglia, presidente dell’associazione. “Da tredici anni – afferma – ci ritroviamo, è una serata speciale che quest’anno è stata resa ancor più significativa dalla presenza del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessarollo, il quale ha celebrato la santa messa”. Prima della celebrazione, si è svolto presso il campetto polivalente della frazione un piccolo torneo di calcetto al quale hanno partecipato due squadre, una di ragazzi cavarzerani e l’altra di Pettorazza Grimani. In molti dal centro e dai paesi limitrofi si sono recati per l’occasione a Villaggio Busonera dove, terminata la funzione, si è fatto festa.

“All’uscita dalla chiesa – racconta Quaglia – le tante persone presenti hanno trovato vin brulé, cioccolato, panettoni ma anche polenta e salame, insieme ai fagioli alla messicana che sono una nostra specialità. Ringrazio tutti i volontari, nello specifico il vicepresidente Wolfango Lazzarin e i componenti della nostra associazione Urbano e Stefano Casellato, Paolo Lionello, Furio Vianello, un grazie anche alle tante persone che sono intervenute e a monsignor Tessarollo per la sua presenza tra noi”.

newS

cerimonie e ritrovianche il veScovo teSSarollo a villaGGio buSonera Per la meSSa della viGilia di natale

La signora Rosina Fontolan ha festeggiato il 5 dicembre i suoi cento anni circondata da familiari e amici. Rosina, per tutti Nonna Rosa, ha frequentato

due classi elementari a Boscochiaro e la terza a Cavarzere, che raggiungeva tutte le mattine a piedi da sola. Si è sposata nel 1932 con Mario Quagliato, tecnico dello zuccherificio, da cui ha avuto cinque figli.

Tra essi Vincenzo, deceduto nel 2014, uno dei primi laureati di Cavarzere nel Dopoguerra e Virginio Renzo pittore, musicista e attore, mancato nel 2007. Ci sono poi Leonardo, Anita e Fanny, unica figlia che vive a Cavarzere.

Nonna Rosa continua a essere attiva, fa merletti con l’uncinetto, legge, scrive da cinquant’anni anni la

cronaca della giornata, ha una buona rete di relazioni, guarda poco la tv e ascolta molta musica, sua grande passione fin da piccola quando, con suo fratello alla chitarra e lei con il mandolino, improvvisavano concertini con gli amici cantanti. Ricorda a memoria poesie, testi di canzoni e proverbi, ascoltarla è un piacere, è come un manuale di storia, racconta con emozione i grandi avvenimenti tragici che ha vissuto l’Italia, il fascismo, la rabbia per quella fede d’oro rubata, la paura, la fame e i bombardamenti. Il padre di Rosina, Giuseppe, era emigrato in Brasile con la famiglia, lì aveva trovato lavoro in uno zuccherificio e aveva conosciuto Adele, figlia di mantovani emigrati, la sposò e nacque Virginio, il loro primogenito.

Giuseppe aveva nostalgia di Boscochiaro, dove avevano lasciato la casetta e un campo di terra, e

nel 1912 ritorna, Adele con il bambino di quaranta giorni lo segue dopo qualche mese. Quando lei arriva a Boscochiaro, dopo oltre un mese di viaggio, non trova il marito richiamato sotto le armi per la guerra italo-turca, c’è la cognata che l’accoglie e dopo poco anche Giuseppe ritorna. Nel maggio del 1916 sarà però disperso sull’Altipiano di Asiago in combattimento, uno dei più di quattrocento giovani cavarzerani morti nella Prima guerra mondiale, Rosina aveva solo cinque mesi.

In occasione dei cento anni di Nonna Rosa tutta la famiglia ha fatto festa insieme a lei e anche il sindaco Henri Tommasi e l’assessore alla cultura Paolo Fontolan le hanno fatto visita, portandole gli auguri di tutta la città.

comPleanni anche il sindaco Henri tommasi e l’assessore paolo Fontolan hanno fatto visita a nonna rosa per farle gli auguricento anni Per nonna roSa e una Grande feSta con Parenti e amici

N.S.

Nonna Rosina, con i figli Leonardo e Fanny

N.S.

Il 5 Gennaio, in piazza Oberdan di Adria, sono stati premiati i piccoli vincitori del concorso “La Calza dei Desideri”. L’iniziativa partita dal

Comune di Adria ha coinvolto 12 istituti, tra i quali ha spiccato al primo posto l’istituto comprensivo di Via Piave a Cavarzere.

“La vittoria - racconta la maestra Luana Zulian - è stata una sorpresa visto la rapidità di adesione al progetto”. Il bando, arrivato il 23 dicembre, ha colto le maestre di sorpresa, ma il tema era molto speciale.

Il filo conduttore di questo progetto era l’accettazione e l’accoglienza della diversità.

L’istituto di Via Piave a Cavarzere, ci dice la maestra, ogni anno svolge attività presso l’associazione Emmanuel, portando i bimbi più grandi a contatto con persone portatrici di disabilità e handicap.

“Era dunque in linea con ciò che portiamo avanti da anni - dice la maestra - che si sente soddisfatta del lavoro portato a termine, nonostante il poco tempo, grazie all’aiuto fondamentale dei genitori

Scuola la premiazione ad adria lo scorso 5 gennaiol’iStituto comPrenSivo di cavarzere vince il concorSo “la calza dei deSideri”

Anna Bergantin

I bambini di Cavarzere che sono stati premiati e la Befana in legno

e del cugino falegname, che con amore è riuscito a costruire una befana alta un metro e sessanta in puro legno. I bimbi poi al suo sacco hanno attaccato del bigliettini contenenti i loro personali pensieri e riflessioni sul tema della diversità.

La vincita inaspettata ha riempito di gioia e orgoglio le maestre, i genitori e il dirigente scolastico Filippo Sturaro.

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13Cona

Rimane al centro delle cronache riguardanti Cona e le aree circostanti la questione legata ai profughi che

continuano ad essere presenti in numero troppo alto presso l’ex base missilistica di Conetta. Risalgono a fine dicembre gli scatti divulgati dagli stessi profughi che mostravano le condizioni poco igieniche e sicuramente poco confortevoli nelle quali erano costretti a stare con letti accatastati uno sull’altro e spazi davvero ristretti in particolar modo in seguito all’arrivo dei profughi che precedentemente erano ospitati presso il Residence Le Mimose di Eraclea. Gli scatti avevano lasciato poco all’immaginazione mostrando come, anche dal punto di vista dei migranti, la situazione stia ormai andando fuori controllo e non si possa più considerare Cona come l’hub principale del Veneziano ignorandone la reale capienza. Il nuovo bando per la gestione dell’accoglienza, che si basa sulla reale possibilità di un’accoglienza diffusa dei profughi sul territorio, infatti prevedrebbe solo 10 profughi per il Comune di Cona, un numero ben diverso da quello reale che attualmente supera i 500.

Attualmente l’accoglienza viene seguita dalla cooperativa che si occupa della gestione del’ex base ma senza dubbio le recenti festività natalizie hanno dato modo anche ai cittadini di Cona e dei paesi circostanti di conoscere meglio queste persone attraverso delle celebrazioni eucaristiche che si sono tenute in inglese appositamente per coinvolgere anche i profughi alle quali si sono legati anche dei momenti di convivialità che hanno permesso di comprendere meglio le esigenze dei migranti e la loro situazione, senza dubbio non facile, lontani dal loro paese e in molti casi dai loro affetti più stretti. Il coinvolgimento della popolazione e dell’unità pastorale, sebbene rappresenti un grande passo avanti verso una maggiore accoglienza e comprensione della situazione dei migranti, senza dubbio non può risolvere questa problematica così complessa che ormai da mesi vede impegnate le istituzioni, in particolare l’amministrazione di Cona, nel gestire al meglio l’accoglienza che sempre più necessita di una revisione della distribuzione dei migranti in funzione delle potenzialità del territorio. Già lo scorso dicembre Mauro Armelao, vicepresidente nazionale del sindacato di polizia Ugl, avvisava “L’ex base di Conetta è oramai stracolma di profughi. Non è una novità che all’interno vi siano state delle problematiche di convivenza tra ospiti di diverse nazionalità, ma una cosa è certa, e lo diciamo senza dubbio di smentita, per noi la base deve essere chiusa nel più breve tempo possibile. E’ assurdo e pericoloso poter pensare che in caso di bisogno (risse, ecc) solamente

di martina celegato

Le celebrazioni nelle festività natalizie hanno avvicinato un po’ di più i residenti ai profughi, ma il problema - come denuncia Armelao (Ugl polizia) - è la difficoltosa gestione degli ospiti nella base

Gli immigrati a Cona Con i nuovi arrivi la situazione rischia di degenerare

Conetta, troppi ospiti nella ex base missilistica

E’ stato proposto nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Cona dello scorso 17 dicembre il

recesso unilaterale da parte del Comune di Cona dalla convenzione con il Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco per la gestione associata del servizio finanziario – ragioneria, personale, tributi e controllo di gestione. “Dopo averlo letto nella convocazione mi sono sentito in obbligo di sentire un Amministratore del Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco per avere delucidazioni in merito”. Afferma il consigliere Antonio Bottin continuando “Gli stessi Amministratori di Sant’Angelo sono rimasti sorpresi di questa decisione unilaterale presa dal Responsabile del Servizio dottor Bojan che in queste ultime due settimane è andato in rotta di collisione sia con i colleghi del Comune di Sant’Angelo che con gli Amministratori. La convenzione tra i due Comuni prevede all’art.3 che sia la Conferenza dei Sindaci ad occuparsi della risoluzione di eventuali controversie che potessero insorgere nel corso dell’esecuzione della convenzione. Ma in questo caso la Conferenza non è stata neppure convocata e si sta procedendo per l’avvio del recesso unilaterale da parte del Comune di Cona senza un confronto politico con il Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco: infatti nella delibera si parla di una comunicazione del 14.12.2015 del Dr. Paolo Bojan, Responsabile del Servizio Associato che decide che la gestione associata è una cosa complessa e quindi bisogna recedere”.

Bottin ha poi continuato il suo intervento presso la seduta consiliare chiedendo al sindaco di dare lettura integrale della lettera davanti al consiglio e chiedendo che la stessa venisse allegata alla deliberazione.

“Tenuto presente che il Comune di Cona deve adempiere alla realizzazione delle funzioni associate entro il 31 Dicembre p.v. non si capisce a quali obblighi normativi imminenti debba adempiere invece il Responsabile del Servizio per il quale il recesso risulta vantaggioso per l’Amministrazione di Cona. Questa stravaganza costa ai Cittadini di Cona 32.550 euro che erano i soldi che il Comune di Sant’Angelo di Piove di Sacco versava nelle nostre casse Comunali e il sindaco non ci venga più a dire che non ci sono i soldi per assicurare il volontario Auser per accompagnare gli anziani alla domenica (2.000 euro annui), per finanziare i progetti della Scuola Elementare per 1.400 euro, per le famiglie svantaggiate, ecc.”.

Bottin contesta il Sindaco SPieGhi il receSSo dalla convenzione con S. anGelo di Piove

M.C.

due operatori della volante proveniente da Chioggia e altri due della radiomobile dei carabinieri possano intervenire all’interno dell’ex base per sedare magari una rissa tra immigrati, come accaduto poco tempo fa, senza farsi male e senza rischiare la propria vita”.

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14 Cultura locale

Il 2015 è stato un anno particolarmente intenso per la cultura a Cavarzere e per concludere degnamente la fitta serie

di appuntamenti artistici e culturali di quest’anno, nonché le celebrazioni del 20° anniversario della fondazione dell’Orchestra “Tullio Serafin”, il 30 dicembre si è svolto presso il teatro comunale un concerto sinfonico della “Serafin Youth Symphony Orchestra”, l’orchestra giovanile (in foto) formata da una cinquantina di giovani musicisti nata nel 2015 da un progetto del M° Renzo Banzato, che l’Amministrazione Comunale ha fatto proprio con entusiasmo, per accogliere e valorizzare i tanti giovani talenti musicali del nostro territorio.

La serata è stata realizzata dall’assessorato alla Cultura e all’Istruzione della Città di Cavarzere, in collaborazione con il Consorzio Pro Loco BrentAdige, il Conservatorio di Musica “A. Buzzolla” di Adria, la Pro Loco di Cavarzere e il sostegno di alcune realtà produttive e imprenditoriali del territorio.

Per l’occasione la compagine sinfonica giovanile ha presentato al pubblico il nuovo repertorio che il M° Banzato ha voluto confezionare per la serata: per salutare

il nuovo anno è stato infatti preparato un programma particolarmente interessante.

L’evento, presentato dal professor Paolo Fontolan, si è aperto con una dedica alla scuola nazionale norvegese e al suo massimo esponente E. Grieg di cui è stata proposta la stupenda Suite n. 1 op. 46 dal Peer Gynt (strutturata nei quattro quadri: Il mattino, Morte di Aase, Danza di Anitra e Nell’antro del Re della Montagna).

Poi, nella prima parte del concerto, è stato dato ampio spazio all’opera, con l’esecuzione della briosa Sinfonia da Il barbiere di Siviglia di G. Rossini, il sommesso Preludio da La traviata di G. Verdi, la spumeggiante Ouverture dalla Carmen di G. Bizet e un doveroso omaggio a P. Mascagni (di cui ricorre il 70° anniversario della morte) con l’esecuzione di una delle pagine più amate tratte da Cavalleria Rusticana,

ovvero il delicato Intermezzo Sinfonico.Nella seconda parte della serata sono

stati omaggiati i compositori di area tedesca e del classicismo austriaco, come J. Brahms - di cui è stato presentato il celebre Terzo Movimento “Poco allegretto” dalla Terza Sinfonia op. 90 e la vivacissima Danza Ungherese n. 5 - e W. A. Mozart, con l’esecuzione di una pagina piuttosto rara, ma particolarmente frizzante e piacevole: la Danza Tedesca K. 605, meglio nota con il titolo “La corsa in slitta”. Non potevano mancare le tradizionali pagine del repertorio viennese composte dalla famiglia Strauss, come il celebre valzer Sul bel Danubio blu e la trascinante Radetzky-Marsch.

Il ricavato del concerto è stato devoluto al Comitato Pro Vittime Tornado della Riviera del Brenta e a tale riguardo erano presenti in sala vari sindaci provenienti dai territori maggiormente colpiti dai violenti eventi del luglio scorso.

“Abbiamo coinvolto - ha commentato l’assessore alla Cultura della Paolo Fontolan - la nostra nuova orchestra giovanile nella certezza che la freschezza, l’entusiasmo e la bravura dei nostri ragazzi siano per tutti un invito alla speranza”.

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Musica La“Serafin Youth Symphony Orchestra” grande protagonista, fra cultura e beneficenza

Il concerto di fine anno dei giovaniLa frazione di San Giuseppe si è

preparata a festeggiare il Natale con uno splendido concerto: in occasione

del 20° anniversario della fondazione dell’Orchestra “Tullio Serafin”, infatti, l’assessorato alla Cultura e all’Istruzione della Città di Cavarzere ha allestito, in collaborazione con l’orchestra stessa, una serie di eventi musicali, il primo dei quali si è tenuto lo scorso 12 dicembre sera presso la chiesa di S. Giuseppe che ha ospitato per la prima volta nel territorio cavarzerano i ragazzi del Coro Manos Blancas del Friuli (meglio conosciuti come “Coro delle Mani Bianche”) i quali, accompagnati dall’Orchestra Giovanile “Diego Valeri” diretta dal Professor Giuseppe Laudani, hanno presentato “Note di Natale”, ovvero i canti della tradizione natalizia tratti dal repertorio italiano, inglese, americano, francese e israeliano.

Nel corso della serata, che è stata presentata dal professor Paolo Fontolan, è stato omaggiato il famoso compositore Nicola Piovani, che per questi ragazzi ha composto un brano eseguito nel mese di dicembre 2013, durante il Concerto di Natale al Senato trasmesso in diretta da Raiuno, alla presenza dei Presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera.

Il Coro Manos Blancas del Friuli Venezia Giulia, che è stato diretto da Paola Garofalo e Lucia Grizzo, intende sviluppare il progetto avviato in Venezuela dal M° Abreu, teso ad applicare il metodo del “Sistema delle Orchestre e Cori Giovanili e Infantili” anche a bambini con deficit cognitivi e sensoriali.

La serata, che ha visto il coinvolgimento di oltre cento giovani, è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, in collaborazione con il Gruppo Solidarietà S. Giuseppe, la Pro Loco di Cavarzere, la Parrocchia di S. Giuseppe, l’Orchestra e Coro “T. Serafin, il Sistema Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia, l’Orchestra Giovanile “Diego Valeri” e la Serafin Youth Symphony Orchestra.

S. GiuSePPeanniversaridal friuli il “coro manoS blancaS” Per il 20° della fondazione dell’orcheStra “t. Serafin”

N.R.

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Come ormai è consuetudine, il Fotoclub Cavarzere ha chiuso l’anno - questo è stato il 41esimo per l’associazione - con una collettiva che ha avuto una doppia valenza: stilare un bilancio consuntivo e consentire ai soci di mettere in comune i propri lavori a

testimonianza della coesione del gruppo.La mostra, organizzata con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura, è stata

inaugurata domenica 13 dicembre presso Palazzo Danielato alla presenza dell’assessore Paolo Fontolan, del delegato regionale Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) Graziano Zanin e del maestro di fotografia Mario Lasalandra ed è stata aperta al pubblico tutti i giorni fino al 21 dicembre.

“Il 2015 è stato un anno molto intenso – afferma Duilio Avezzù, presidente del Fotoclub Cavarzere - a maggio abbiamo organizzato la mostra intitolata “La finestra del tempo sul Delta” e a luglio, in occasione della Notte Bianca, sono stati esibiti i lavori d’esordio dei partecipanti del nostro corso di fotografia, mentre a settembre abbiamo ospitato la mostra del fotoclub Chiaro Scuro di Piove di Sacco, con il quale siamo gemellati, seguendo una politica di interscambio di esperienze con i fotoclub provenienti dalle aree limitrofe al fine di confrontarci e migliorare reciprocamente”.

“Oltre alle uscite fotografiche e all’organizzazione di un corso base di Photoshop – conclude Avezzù – voglio sottolineare il fatto che in questi anni abbiamo ospitato fotografi di caratura nazionale e internazionale, i quali hanno espresso parole di elogio per la nostra associazione: a conferma di ciò, nel 2000 il Fotoclub Cavarzere è stato insignito dell’onorificenza B.F.I. (Benemerito della Fotografia Italiana) in occasione del 52° Congresso Nazionale della FIAF a Termoli (Cb)”.

16 Cultura locale

Aula studio - la web serie ideata, realizzata e girata da alcuni ragazzi di Cavarzere e Chioggia (Enrico Arrighi, Luigi Pinton,

Elena Spanio) – è approdata anche nelle aule universitarie: infatti è stata presentata il 4 dicembre presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia grazie all’interessamento dei giovani di Radio Ca’ Foscari, in particolare di Maria Parisi, una delle animatrici più attive della radio. “Siamo stati contattati dai ragazzi della radio universitaria – afferma Enrico Arrighi – che ci hanno chiesto se eravamo disponibili per un’intervista all’interno della rubrica “Les fems du cinéma” che si occupa di cinema. Noi abbiamo accettato immediatamente e da questa intervista è nata la richiesta di proiettare la web serie sugli schermi di un aula universitaria, luogo particolarmente adatto, visto che la nostra storia ricalca le vicende di alcuni studenti universitari alle prese con gli esami”. “Aula studio” ha avuto un grande successo in rete, infatti l’intera serie ha

ottenuto più di 8.500 visualizzazioni e anche la pagina Facebook (Aula Studio web serie) ha oltre 750 estimatori, senza contare coloro che accedono alla pagina saltuariamente. Tuttavia la vera e propria consacrazione a livello nazionale è avvenuta grazie ad un articolo

sulla prestigiosa rivista di cinema Ciak che, nel numero di dicembre, riporta nella rubrica “Visioni on line”, curata dal critico Stefano Lusardi, un articolo dedicato ad “Aula studio”. “Un interesse davvero sorprendente e che ci riempie di gioia – continua Arrighi – infatti un giornalista della rivista ci ha interpellati tramite Facebook chiedendoci notizie e foto riguardanti la serie. Inizialmente pensavamo si trattasse di una bufala o di uno scherzo architettato da qualche amico, invece tutto era vero: Ciak era interessato ad Aula Studio!” Per chi non le avesse ancora guardate, le dieci puntate sono visibili su Youtube cliccando “Aula studio” sulla barra di ricerca, ma è molto probabile che la serie sia proiettata prossimamente anche a Cavarzere in qualche sala pubblica.

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La web serie racconta di ragazzi alle prese con gli esami universitari. E’ stata proiettata all’università di Venezia. Lusinghiera inoltre la recensione sulla rivista di cinema Ciack

Web e fiction La mini serie ideata dai ragazzi di Cavarzere e Chioggia riscuote consensi

Aula Studio sbarca a Ca’ FoscarifotoGrafia

La mostra collettiva del Fotoclub Cavarzere a chiusura di un 2015 ricco di iniziative

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Spanio e Arrighi con la locandina di “Aula studio”

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“Puoi tenerti le chiavi” è il nuovo disco di Andrea Dodicianni.

Andrea Cavallaro, questo il suo nome, è di Cavarzere, ha 26 anni ed è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Adria e laureando in Storia della Musica all’Università di Padova.

Ha all’attivo più di 400 concerti ed ha aperto alcune date dei Modena City Ramblers e di Omar Pedrini. Nel 2012, dopo il terribile terremoto in Emilia è partito volontario per le tende con la sua chitarra in un viaggio che lo ha portato a scrivere il suo primo Ep “Canzoni Al Buio”.

Ha vinto il Premio della Giuria Popolare nella XVI edizione di “Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty” nel 2014. Nell’autunno 2015 è stato pubblicato “Puoi Tenerti Le Chiavi”, preceduto dal singolo “Piccadilly Line”.

Il Cd è stato ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg (Nirvana, Muse, Metallica, Jeff Buckley). Attualmente, Andrea è in tour ed in promozione sui media.

Andrea vogliamo ripercorrere il tuo percorso musicale? Dalle tue bands con suoni alla Creedence Clearwater Revival in poi ...?

“ I Creedence mi riportano subito ai miei 16 anni, quando insieme ad amici del conservatorio ci facevamo chiamare Nos Avaria; tempi senza pensieri quelli. Poi è stata la volta dei Venicès Ring per un paio d’anni e poco dopo eccomi qua, Dodicianni”.

Come ti è nata questa idea di “Andrea Dodicianni”?

“Avevo un po’ di sana voglia di fare delle scelte musicali in autonomia, niente di più”.

Ci presenti la tua band? “La mia famiglia vorrai dire! Ormai

mi viene davvero da chiamarla solo così visto che passo più vita con loro che con la mia vera famiglia. Ma veniamo a noi: al basso, tastiere, mazze da baseball c’è Jack Barchetta, lui è il capobanda, quello che detta i tempi, che fa le ramanzine, insomma la nostra stella cometa; poi c’è Daniele Volcan alle percussioni, il bimbo della band, viene dalla val di Fassa e perciò ha una mentalità molto coriacea e dedita al sacrificio, smentisco subito quello che ti ho appena detto, è lui il più maturo della band; da maggio poi si è unito con noi Francesco Camin, cantautore di Trento, col quale siamo stati in giro quest’estate e staremo in giro per almeno un’altro anno proponendo uno spettacolo sul modello “Dalla-De Gregori”, però molto più poveri. Francesco è davvero molto bravo, lui è un poeta e porta la sua poesia nella vita di tutti i giorni in qualsiasi cosa fa”.

Stai proponendo il nuovo singolo nelle radio. Ce lo descrivi?

“Il nuovo singolo si chiama “Una casetta rosa”; musicalmente non è gran cosa, pochi

di Graziano edi corazza

Ha 26 anni ed è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Adria. “Puoi tenerti le chiavi” è il suo nuovo disco

Musica L’intervista al cantante e musicista cavarzerano

Andrea Dodicianni, viaggio verso la notorietà

Andrea Dodicianni

accordi, sempre i soliti tra l’altro, una ballata in Mi, insomma niente di nuovo; ma ho cercato di inserirci una storia che mi era vicina e probabilmente è stato questo a convincermi a sceglierla su altre per farne un singolo”.

L’album che lo include, vuoi dirci come lo hai prodotto? Ci parli dei brani?

“Circa un anno fa avevo questa dozzina di pezzi tra i quali c’era anche “Piccadilly Line” e stavo per prenotare uno studio nella periferia di Londra perchè mi sembrava appunto il luogo più adatto per questo tipo di tracce; poi un pomeriggio mi hanno presentato un ragazzo (poco più grande di me) di Montebelluna ed in dieci minuti di ascolti dei suoi prodotti sono finito a dare in mano il tutto proprio a lui. Alla fine la musica credo funzioni come un’enorme storia d’amore, perciò bisogna un po’ fidarsi dell’intuito, presentimenti, ed oggi posso dire che il lavoro fatto con Edoardo “Dodi” Pellizzari mi soddisfa appieno”.

Sei un cantautore, un rocker, un raccontastorie per grandi e piccoli...

“Forse, tra tutte queste parole mi ritrovo solo in raccontastorie; alla fine nei miei testi non ci sono argomentazioni politiche, canzoni di protesta o grosse prese di posizione, sono solo storie”.

Chi ti segue. Voglio dire hai un management?

“La Red&Blue mi cura la parte promozionale e per il resto funziona un po’ il caro vecchio passaparola, la tecnologia poi fa il resto, tesse contatti in pochi secondi, è la nostra salvezza”.

I live? Quali i prossimi nel 2016? “Tutti gli eventi si possono trovare nella

copertina della pagina Facebook, che è sempre aggiornata”.

Fai anche covers dal vivo? Quali scegli e perchè?

“Amo farcire i live con covers, non ho regole precise a dire il vero; cominciamo spesso i concerti con un pezzo di Battisti, ma capita di inserire Tom Petty, piuttosto che i Beatles od i Coldplay”.

Web site, facebook, tweeter, come possono raggiungerti gli amanti della tua musica?

“Un po’ su tutti i principali social, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, ormai i social sono un mantra”.

Oltre al musicista, fai altro? “Coltivo in privato le mie passioni, l’arte

contemporanea, i calzini a righe ed i dolci. Amo solo mangiarli però”.

I tuoi testi hanno il sapore ancora di “lui” “lei”. Ritieni questi i tuoi temi?

“Sì, sono questi e probabilmente lo saranno sempre. Come ti dicevo sono un cantastorie e non riesco a prescindere dall’avere un protagonista; sennò che storia sarebbe? Molto spesso però è un io”.

Oggi nella musica mondiale ed italiana cosa ti piace?

“Sono abbastanza onnivoro di musica, ascolto davvero tutto tranne due cose, Jazz e Commerciale. Se devo fare qualche nome sicuramente Bugo, Modena City Ramblers, ma anche Kid Rock, Tre Allegri Ragazzi Morti e The Killers”.

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Oscar Wilde diceva “la felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha”, e Giada

Tappatà, ne è l’incarnazione in persona. Dopo essersi classificata al sesto posto, lo scorso 17 maggio, alla competizione Muscle Beach di Chioggia, Giada ha partecipato con successo, lo scorso ottobre al Campionato nazionale di body building NBFI, classificandosi al secondo posto, a Figline Valdarno a Firenze.

Come è nata questa passione?“La mia passione nasce due anni fa

quando, dopo alcuni problemi alimentari, mi sono avvicinata al fitness e alla cura del mio corpo un po’ come hobby e poi come lavoro. Ho iniziato come personal trainer nella palestra Anima e Corpo qui a Cavarzere, dove lavoro tuttora”.

Come riesce a conciliare lavoro e preparazione fisica?

“Fortunatamente riesco ad allenarmi un’ora prima del lavoro nella stessa palestra

per circa quattro o cinque volte a settimana. Non di più poiché il mio allenamento è mirato alla categoria che ho scelto (Bikini), la quale comprende donne dal fisico tonico e sportivo, mantenendo tuttavia l’armonia femminile. Quando invece, sono sotto preparazione, il mio allenamento, così come la dieta, si fa più intensivo a volte fino ad

arrivare a sette giorni su sette. Seguire una dieta bilanciata e personale è fondamentale in questo tipo di sport, per questo mi faccio seguire da un preparatore specializzato fuori sede. Essendo di corporatura esile la mia massa muscolare deve essere sempre tenuta in allenamento combinato ad una dieta specifica”.

Cosa ti aspetti dal futuro? che obiettivi hai?

“Il mio sogno sarebbe poter partecipare alla competizione mondiale di altissimo livello, Olympia. Per ora aspiro innanzitutto un primo posto al Campionato nazionale NBFI 2016 e successivamente qualche competizione estera”.

Body building L’intervista a Giada Tappatà, seconda al Campionato nazionale Nbfi

Il sogno di Giada: Olympia, la gara mondiale Si è avvicinata a questa disciplina un po’ per caso e poi si è appassionata. Si allena tutti i giorni e sta ottenendo degli ottimi risultati, l’ultimo in ordine di tempo il secondo posto nazionale a Firenze. Ora spera di gareggiare a livello internazionale

La squadra Amatori calcio Cavarzere 89 fa parte della storia cavarzerana, coi suoi ventidue

anni nel campionato Uisp è riuscita a coinvolgere tanti giocatori, non solo cavarzerani, che continuano ad essere molto legati alla loro vecchia squadra e a tutto lo staff che ne faceva parte.

Da qualche anno la squadra formalmente non esiste più ma è rimasto vivo il ricordo dei tanti momenti che hanno caratterizzato la sua storia, fatta di passione per il calcio e di un’amicizia che sopravvive nel tempo. Come ogni anno, gli ex giocatori, la dirigenza e tanti affezionati tifosi si sono ritrovati per un momento conviviale, che si è svolto al ristorante Paioa di Cavarzere ai primi di dicembre.

Presenti circa una cinquantina di persone che hanno voluto ricordare lo storico allenatore della squadra, Libero Quagliato, scomparso nel 2013. Erano presenti Linda e Luca, i figli del mister, che insieme alla squadra hanno tracciato un breve ritratto di Quagliato, al quale tutti i giocatori e la dirigenza della vecchia squadra di amatori è molto legata.

A coordinare l’organizzazione della serata, insieme a diversi ex giocatori, Enrico Quaglia che fu tra i fondatori della Amatori calcio Cavarzere 89 e ne fu presidente.

“Ringrazio tutti coloro che hanno promosso questa nostra occasione di incontro – ha detto Quaglia – un appuntamento che si rinnova ogni anno e ci permette di ripercorrere i tanti momenti vissuti insieme, in cui emergeva il vero spirito sportivo all’insegna della grande amicizia tra tutti noi. Abbiamo ricordato Libero Quagliato, vera e propria anima della nostra squadra, una persona straordinaria che nessuno di noi può dimenticare. Ringrazio tutti gli ex giocatori che sono intervenuti, anche chi per qualche imprevisto dell’ultimo minuto non è riuscito ad essere con noi. Speriamo di rivederci presto, magari in occasione delle festività pasquali”.

camPionato uiSP

amarcordl’amatori calcio cavarzere 89 ricorda libero quaGliato

Lunedì 14 dicembre, nell’ex palestra della scuola “A. Cappon” si è tenuto un interessante incontro intitolato “L’importanza

dello sport a piedi scalzi” che ha avuto lo scopo di illustrare il valore della pratica dell’esercizio fisico senza scarpe, soprattutto ai nostri tempi.

Il dottor Luca Penzo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione nonché direttore sanitario del Fisiocenter di Cavarzere, ha iniziato la relazione parlando dell’importanza dello sviluppo della sensibilità propriocettiva in età evolutiva: questa consiste nel meccanismo che fornisce al sistema nervoso centrale alcune informazioni a proposito dei parametri del movimento biomeccanico – come la velocità, la forza, la direzione, l’accelerazione – e fisiologici sullo stato dei cambiamenti biologici che si verificano nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni in conseguenza dell’effettuazione di un movimento.

Il karate e le arti marziali in generale sono tra le pochissime discipline che prevedono una pratica a piedi scalzi: a tal proposito è intervenuto il direttore tecnico dell’Asd Karate Shotokan Cavarzere M° Ettore Mantovan che ha illustrato il programma di allenamento per i bambini in età prescolare emanato negli ultimi anni della Fijlkam, che consiste in appositi esercizi volti a stimolare l’uso corretto del piede: questa tipologia di allenamento mira anche alla prevenzione del cavismo e del piattismo del piede, nonché degli infortuni, frequenti anche nella vita quotidiana.

Alcuni atleti dello Shotokan Cavarzere hanno mostrato le modalità di addestramento

consistenti in esercizi di tipo generale – come ad esempio la corsa con andature diverse -, di tipo speciale – cioè introducendo elementi simili allo sport praticato come, nel caso del karate, il percorso ad ostacoli effettuato in posizioni utilizzate in quest’arte marziale – e di tipo specifico cioè la tecnica vera e propria, come il caricamento di un calcio o la spinta per ultimare una tecnica di pugno.

Mantovan ha concluso il suo intervento aggiungendo che il carico allenante deve prestare attenzione a tre parametri: all’età anagrafica dell’atleta (che talvolta è diversa dall’età biologica), alla valutazione delle sue iniziali capacità coordinative, alla presenza di eventuali difficoltà strutturali (come, ad esempio, un piede varo); in quest’ultimo caso è necessario che il tecnico si confronti con un dottore fisioterapista (presente all’incontro c’era anche la dottoressa Monica Redi, fisioterapista del Fisiocenter) e con un medico fisiatra per cercare di risolvere i problemi del giovane atleta.

lo sport parlatol’imPortanza dello SPort a Piedi Scalzi Per i bambini

È una storia che prosegue da trentacinque anni quella della Polispostiva Quadrifoglio di Rottanova, nata nel 1981 grazie a un gruppo di sportivi che decise di dare vita a una squadra di calcio. Oggi la Quadrifoglio, che milita nel campionato amatori Uisp, è una delle più

longeve e affiatate realtà sportive amatoriali del territorio polesano e sono molti i calciatori cresciuti nel suo settore giovanile, che spesso è riuscito a ottenere successi nei vari campionati.

La società sportiva si è ritrovata a dicembre alla pizzeria Zanardo di Rottanova per un evento che si è potuto realizzare grazie a un’iniziativa di Gruppo Mazzini, società di servizi padovana che ha deciso di puntare sul dialogo con il territorio e con il mondo delle associazioni. Proprio questa azienda ha voluto premiare con il proprio marchio la Polisportiva Quadrifoglio, che ora scende in campo con le nuove maglie, sponsorizzate da Gruppo Mazzini. La nota azienda ha consegnato ufficialmente la nuova divisa, disegnata da Roberto Donati, al presidente della Polisportiva Quadrifoglio e a tutta la squadra, felice di ospitare a Rottanova il presidente di Gruppo Mazzini, Davide Munaro, e il consulente di zona Davide Sguotti. “Lo sport aiuta la vita e Gruppo Mazzini aiuta lo sport”, queste le parole del presidente Munaro (in foto col presidente della polisportiva Bortolotto), il quale ha parlato della sua azienda, sempre attenta alle nuove sfide e quindi in piena sintonia con lo spirito sportivo che invita a dare il meglio per superarsi, proprio grazie al gioco di squadra. A suggellare la collaborazione tra l’azienda e la società sportiva, a fine serata il presidente della Polisportiva Quadrifoglio Michele Pregnolato ha consegnato a Davide Munaro la maglia numero uno con la scritta “presidente”, esprimendogli i ringraziamenti da parte di tutta la società.

rottanova. calcio, campionato Uisptrentacinque anni di PoliSPortiva quadrifoGlio e un nuovo SPonSor

di anna Bergantin

Nicola Ruzza N.S.

I “ragazzi” dell’Amatori Calcio Cavarzere 89 insieme con i figli di Libero Quagliato

20 Sport locale

Giada Tappatà in gara

I relatori dell’incontro

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La Boxe Cavarzere chiude l’anno 2015 con una riunione internazionale che si è disputata il 12 dicembre nella palestra

della scuola “A. Cappon”, dove gli atleti della pugilistica si allenano, e che ha visto contrapporsi i pugili allenati da Fontolan, Penzo e Bezzon ad avversari provenienti dalla Repubblica Ceca: 11 incontri di alto livello tecnico e agonistico che hanno entusiasmato gli spettatori presenti.

La serata è stata aperta dai medio-massimi Juniores con la sfida tra Matteo Zambon (Boxe Cavarzere) e Luca Citton (Riviera del Brenta) nella quale il pugile cavarzerano è stato sconfitto di misura: pur avendo vinto la terza ripresa, infatti, Zambon aveva in precedenza subito l’allungo dell’avversario.

È stata poi la volta dei Senior: il primo a salire sul ring è stato Enrico Fonso (Boxe Cavarzere) contro Matteo Vettore (Mai Domi Vicenza) in un incontro dei pesi superleggeri: il pugile locale ha vinto disputando un ottimo match dal punto di

vista tecnico; nei welter, poi, altri due incontri favorevoli alla pugilistica di Fontolan: infatti la potenza di Simone Padoan ha avuto la meglio sulla tecnica di Filippo Bonomo (Kami Center Mestre) e il giovane leone del ring Francesco Civiero ha sconfitto Niccolò Scremin (Riviera del Brenta).

Un esito di parità, invece, ha avuto il match dei 57 kg. tra Abdelhak Charkaoui

(Boxe Cavarzere) e Patrik Docekal (Repubblica Ceca), mentre nei pesi welter Matteo Penzo (Boxe Cavarzere) ha battuto il ceco Jirí Urban, dopo averlo fatto contare due volte.

Sempre nei 69 kg, Francesco Agostini (Boxe Cavarzere) dà scuola di tecnica pugilistica contro Jan Žipovsky, vincendo nettamente ai punti e Riccardo Crepaldi

(Boxe Cavarzere) nella categoria Youth ha battuto Pok Roman per abbandono alla seconda ripresa: dopo essere stato contato due volte nella prima ripresa, il pugile ceco non è stato in grado di proseguire il combattimento.

Nei 64 kg., Mattia Baldon (Boxe Cavarzere) non è riuscito ad imporre la sua potenza contro il tecnico Josef Lehr; nella

categoria Èlite 81 kg. Pierpaolo Gasparello (Boxe Cavarzere) pareggia contro il forte picchiatore Tomaš Ptacek.

Infine c’è stato il grande ritorno sul ring, dopo 6 mesi di stop a causa di un infortunio, del professionista Andrea Roncon (Boxe Cavarzere) che, nella categoria 81 kg., ha costretto all’abbandono nella seconda ripresa l’avversario Jan Sendrei grazie a due perfetti montanti al fegato sferrati nella prima ripresa che hanno atterrato il pugile ceco. Questa manifestazione è stata la nona organizzata dalla pugilistica cavarzerana la quale, durante l’anno, ha portato sul ring 37 pugili (35 dilettanti e 2 professionisti) che hanno disputato un totale di 177 incontri: un traguardo davvero notevole che dimostra ulteriormente la grande qualità della Boxe Cavarzere. I tecnici Nicola Fontalan, Antonio Penzo e Cristian Bezzon desiderano ringraziare per il supporto offerto alla propria associazione sportiva gli sponsor Eurogielle Sivento, Finpesca, Degre, Belcaro, Life Tree, Sbf servizi di bonifica e facchinaggio.

23Sport locale

Boxe Ben 11 incontri di alto livello tecnico e agonistico per la Pugilistica Fontolan nella serata di fine anno

I pugili cavarzerani a confronto con gli avversari della Repubblica Ceca

Exploit di fine anno per l’Asd Karate Shotokan Cavarzere: domenica 6 dicembre Devis Braggion ha conquistato

la medaglia d’oro al Trofeo Toscana di karate.La manifestazione, che si è svolta presso

il Palagolfo di Follonica (Grosseto), è uno degli eventi più prestigiosi della stagione, in quanto vi partecipano le più importanti associazioni sportive, compreso il gruppo dell’Esercito: quest’anno hanno calcato il tatami più di 700 atleti, provenienti da tutte le regioni d’Italia. Devis Braggion, che ha gareggiato nella specialità kumite (combattimento) classe Master 35 categoria 67 kg, ha disputato ben 3 incontri, affrontando avversari molto preparati fisicamente e tecnicamente, prima di approdare in finale e farla sua dopo un combattimento davvero di alto livello.

Il tecnico dello Shotokan Cavarzere va dunque ad aumentare il prestigioso medagliere della sua ventennale carriera

di agonista e a rimpinguare quello dell’associazione sportiva di cui porta i colori: quest’anno l’Asd Karate Shotokan Cavarzere, infatti, ha conquistato ben 5 medaglie d’oro (una delle quali ai Campionati regionali), la medaglia d’argento ai Campionati italiani e due medaglie di bronzo, nonché numerosi piazzamenti.

Si dichiarano molto soddisfatti per il risultato di Braggion e per i successi di quest’anno tutti gli atleti e il direttore tecnico M° Ettore Mantovan; a completare la gioia ha contribuito inoltre la convocazione e la partecipazione di Desi Rubini all’80° seminario nazionale di kumite – evento organizzato dalla Fijlkam in vista dei Campionati europei giovanili in programma il prossimo febbraio presso Limassol (Cipro) - che si è tenuto presso il PalaPellicone del Lido di Ostia (Roma) il 18 e il 19 dicembre.

karate Devis BraGGion conqUista l’oro al troFeo toscana

N.R.

Devis Braggion vincitore in Toscana

Da sinistra: la vittoria di Enrico Fonso; Simone Padoan viene proclamato vincitore. In alto la vittoria di Francesco Civiero

di nicola ruzza

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

Padova, il numero di comPravendite aumenta del 19,1 Per cento in città

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• VIDEO ISPEZIONI A COLORI- tubazioni in genere- ( lavel l i , colonne WC …)- canne fumarie …

25Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

Padova, il numero di comPravendite aumenta del 19,1 Per cento in città

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focuS

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

chioggia. l’andamento del mercato immobiliareGrande rivalutazione e attenzione Per l’uSato. boom Per il reSidenziale turiStico

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

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26 Il Veneto in primo piano

di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manaGer Per la Sanità Padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manaGer Per la Sanità Padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di maria pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bilancio dei lavori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

Bottacin: “molte opere, ancHe piccole, per Un territorio piÙ sicUro”

Giampaolo Bottacin

29Voci da palazzo

Page 30: Cavarzere genn2016 n12

30 Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega nordinterviSta al dePutato emanuele Prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di martina celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

Page 31: Cavarzere genn2016 n12

1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega nordinterviSta al dePutato emanuele Prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di martina celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

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1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“el mostro” Una pellicola cHe Fa DiscUtere

maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo buGaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

33Cultura veneta

Page 34: Cavarzere genn2016 n12

34 Cultura veneta1 Cultura provinciale

“Creatum, ovvero delle Arti e delle Tradizioni”: è questo il tema con-duttore del Carnevale di Venezia,

edizione 2016, che si apre il 23 gennaio prossimo e fi no al 9 febbraio si proporrà con un trionfo di eventi. Questa edizione vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione e del folklore della città.

Un incentivo forte e insieme una cele-brazione della rinascita delle antiche origini di Venezia. Sotto la direzione artistica di Marco Maccapani, Piazza San Marco si trasformerà in un villaggio delle meraviglie, realizzato dalle scenografi e del Teatro La Fe-nice, in cui gli artigiani, con le loro eccellen-ze, racconteranno la storia unica di Venezia.

I nomi delle calli e dei campi come “Cal-le forno”, “Ruga dei oresi”, “Campiello del remer”, “Fondamenta dei vetrai”, “Calle dei fuseri” o la “Frezzaria”, rappresentano un inno alle arti dei mestieri che ritroveran-no nell’allestimento di Piazza San Marco i fasti del loro glorioso passato. Calli e campi

di Venezia diventeranno inoltre luoghi di spettacoli musicali e teatrali insieme alla terraferma, dove il carnevale si diffonderà. Mentre allestimenti e rievocazioni ripropor-ranno, proprio nella fabbrica per eccellen-za, l’Arsenale, il rapporto di Venezia con i mestieri. Grazie alla collaborazione con i Musei e con le istituzioni culturali veneziane saranno proposti itinenari culturali tematici di visita, aperture straordinarie, mostre tem-poranee. Si parte il 23 gennaio con l’ormai consueta Festa Veneziana nel popolare se-

stiere di Cannaregio. Uno spettacolo a tema sull’acqua e sulle rive aprirà il Carnevale. Il giorno dopo ci sarà il Corteo storico di imbarcazioni addobbate. E via via nei giorni successivi gli oltre 60 spettacoli, concentrati per lo più in Piazza San Marco, fra cui il 30 gennaio il Corteo della Festa delle Marie, il 31 il volo dell’Angelo dal Campanile di San Marco interpretato da Irene Rizzi, Maria vin-citrice del Carnevale 2015.

Da giovedì 4 a martedì 9 febbraio ci sa-ranno infi niti eventi: momento clou in piaz-

za San Marco, domenica 7 febbraio, con la fi nale del concorso della maschera più bella del Carnevale, il Volo dell’Aquila dal Campa-nile di San Marco, con un ospite speciale e misterioso; all’Arzenale di Venezia la festa durerà fi no a notte inoltrata. Gran fi nale martedì grasso con la celebrazione delle glorie di San Marco nello Svolo del Leon, maestoso gonfalone di San Marco, il leone alato su campo rosso che ha reso imortale la Serenissima Repubblica nel Mediterraneo e nel mondo. Questo carnevale sarà dunque

uno spettacolo nello spettacolo, reso possi-bile grazie anche alla collaborazione degli scenografi Angelo Lodi, Guerrino Lovato e Massimo Checchetto, i costumi dell’Atelier Nicolao e dell’Atelier Longhi di Francesco Briggi. Insomma un Carnevale che è ricco e vario come il poster - immagine uffi ciale dell’edizione 2016 - realizzato dall’artista Eduardo Guelfenbein: un collage di colori e di immagini che, simbolicamente, rispec-chiano “la creatività e l’immaginazione - spiega l’artista - che sta dietro agli eventi”.

“Creatum”, è il titolo di questa edizione che vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione più folkloristica della città. Non solo le arti ma anche il teatro, l’opera e la commedia vanno in scena anche all’aperto

Eventi Dal 23 gennaio al prossimo 9 febbraio. Lo spettacolo d’inaugurazione alle 18 lungo il canale di Cannaregio

Il Carnevale di Venezia celebra le arti e le tradizioni

Il carnevale di Venezia con le tradizionali maschere, a lato il poster uffi ciale dell’edizione 2016

Cavarzere Teatro e anniversari. Il prossimo 7 febbraio va in scena la nuova commedia “Spirito allegro”

Una serie di iniziative sono state intraprese alla fi ne dell’anno appena trascorso e all’inizio del 2016 per ricordare la nascita, trent’anni fa, della compagnia Fi-

lodrammatica di Cavarzere, l’ultima delle quali la messa in scena il 7 febbraio della nuova commedia “Spirito allegro” di N. Coward.

La Filodrammatica nacque grazie all’iniziativa di Ileana Dal Checco che, nei primi anni Ottanta, seguì i ragazzi del Patronato “San Pio X” nell’allestimento delle recite e dal suo desiderio di passare da brevi messe in scena alla preparazio-ne di vere e proprie commedie, idea che venne accolta con entusiasmo da un gruppo di adulti dell’oratorio e dai Padri Ca-nossiani che si prodigarono affi nché sul palcoscenico del teatro Goldoni ci fosse sempre una commedia da rappresentare a Natale o a Carnevale.

“All’inizio fu semplicemente un’occasione per divertirsi, – affermano i componenti della compagnia - ma anche per condividere una passione, quella appunto per il teatro, che ci spinse a desiderare di mettersi in gioco nella non facile arte della recitazione”.

Nel settembre del 1985 andò in scena la prima opera: “Le barufe in famegia” di Giacinto Gallina, un classico del tea-tro tradizionale veneto.

“Il teatro Goldoni di Cavarzere dava il tutto esaurito, tutto il paese era venuto a vedere quella che sarebbe diventata la compagnia teatrale di Cavarzere e il palcoscenico fremeva per la tensione emotiva – continuano gli attori della Filodramma-tica - “Le barufe in famegia”, chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che sarebbe diventato il nostro “cavallo di battaglia” per i successivi trent’anni?”

In seguito avvenne la costituzione di una vera e propria compagnia fi nalizzata alla messa in scena di opere teatrali e alla diffusione della cultura nel territorio; poco tempo dopo co-minciarono ad arrivare le prime scritture prima dai paesi limitro-fi e poi anche da teatri importanti della regione così ben presto la compagnia cavarzerana passò dalle piccole - ma seguitissi-me - rassegne nei paesini sperduti di campagna ai cartelloni delle città di Vicenza, Padova, Verona, Sacile, Mestre, Spinea: il nome della Filodrammatica, dunque, fi gurò nelle locandine delle più belle rassegne teatrali amatoriali del Veneto.

Dopo qualche anno, sempre sotto la guida di Ileana Dal Checco, si aggiunsero al repertorio altre commedie come “Zente refada”, “Sior Tita paron” e “La bozeta de l’ogio”: proprio con quest’ultima la Filodrammatica ebbe il primo rico-noscimento delle qualità dei suoi attori quando vinse il premio “Carlo Goldoni” del Teatro Stabile del Veneto.

Col passare del tempo aumentò nei componenti della compagnia il desiderio di perfezionarsi per cui, nei primi anni del Duemila, la Filodrammatica fece un’ importante esperienza con il Bel Teatro, una compagnia di professionisti di Padova, che le permise una miglior conoscenza del linguaggio teatrale.

A questa esperienza seguirono la messa in scena de “L’An-conitana” di Ruzante con il valente regista Roberto Innocente e di “Tango Monsieur?” di Lo Castro con Damiano Nardin: quest’ultima pièce rappresentò un banco di prova per la com-pagnia, in quanto gli attori recitarono per la prima volta in italiano.

Oggi la Filodrammatica è guidata da Franco Penzo, attore e regista del Teatro Novo di Chioggia che con lui ha colleziona-to tanti successi e premi sia in Italia che all’estero e alla sua riconosciuta esperienza e competenza, la Filodrammatica si affi da con grande fi ducia.

Trent’anni di Filodrammatica, dalle recite in patronato alla costituzione di una vera e propria compagnia

Nicola Ruzza

Il Carnevale protagonista anche nell’entroterra veneziano a partire da Piazza Ferretto a Mestre dove nei

due week end clou torna l’animazione con la mascherina più bella, una inizia-tiva che coinvolge centinaia di bambini. L’appuntamento sabato 30, a partire dalle 15, domenica 31 gennaio alle 11 e dalle 15 in poi, sabato 6 febbraio dalle ore 15, domenica 7, lunedì 8 e martedì 9, alle ore 11 e dalle 15 in poi.

Sempre in Piazza Ferretto sono in programma, nei fi ne settimana del carnevale, animazioni e spettacoli nella pista di pattinaggio sul ghiaccio. E inol-tre una video installazione interattiva stupirà e coinvolgerà tutte le persone che si troverranno a passare in Piazza Ferretto.

Dal 30 gennaio al 9 febbraio, 11 giorni e oltre 30 tappe del “trenino uf-fi ciale del Carnevale” che consentirà di assistere a performance e laboratori di artigiani su arti e antichi mestieri nelle piazze di Malcontenta, Zelarino, Trivi-gnano, Ca’ Sabbioni, Marghera, Fava-ro, Tessera, Campalto, Piazza Ferretto, Chirignago, Lido, Malamocco e Pelle-strina. Il 6 febbraio è in programma la sfi lata dei carri a Marghera. Sempre il 6 febbraio il Carnevale dei Ragazzi a Zelarino dove il 9 si terrà la sfi lata dei carri. Sfi lata anche a Favaro il 7 e a Burano il 6, 7 e il 9 febbraio.

Feste e carriil carnevale a meStre e dintorni

Alcune interpretazioni della compagnia di Cavarzere

Page 35: Cavarzere genn2016 n12

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1 Cultura provinciale

“Creatum, ovvero delle Arti e delle Tradizioni”: è questo il tema con-duttore del Carnevale di Venezia,

edizione 2016, che si apre il 23 gennaio prossimo e fi no al 9 febbraio si proporrà con un trionfo di eventi. Questa edizione vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione e del folklore della città.

Un incentivo forte e insieme una cele-brazione della rinascita delle antiche origini di Venezia. Sotto la direzione artistica di Marco Maccapani, Piazza San Marco si trasformerà in un villaggio delle meraviglie, realizzato dalle scenografi e del Teatro La Fe-nice, in cui gli artigiani, con le loro eccellen-ze, racconteranno la storia unica di Venezia.

I nomi delle calli e dei campi come “Cal-le forno”, “Ruga dei oresi”, “Campiello del remer”, “Fondamenta dei vetrai”, “Calle dei fuseri” o la “Frezzaria”, rappresentano un inno alle arti dei mestieri che ritroveran-no nell’allestimento di Piazza San Marco i fasti del loro glorioso passato. Calli e campi

di Venezia diventeranno inoltre luoghi di spettacoli musicali e teatrali insieme alla terraferma, dove il carnevale si diffonderà. Mentre allestimenti e rievocazioni ripropor-ranno, proprio nella fabbrica per eccellen-za, l’Arsenale, il rapporto di Venezia con i mestieri. Grazie alla collaborazione con i Musei e con le istituzioni culturali veneziane saranno proposti itinenari culturali tematici di visita, aperture straordinarie, mostre tem-poranee. Si parte il 23 gennaio con l’ormai consueta Festa Veneziana nel popolare se-

stiere di Cannaregio. Uno spettacolo a tema sull’acqua e sulle rive aprirà il Carnevale. Il giorno dopo ci sarà il Corteo storico di imbarcazioni addobbate. E via via nei giorni successivi gli oltre 60 spettacoli, concentrati per lo più in Piazza San Marco, fra cui il 30 gennaio il Corteo della Festa delle Marie, il 31 il volo dell’Angelo dal Campanile di San Marco interpretato da Irene Rizzi, Maria vin-citrice del Carnevale 2015.

Da giovedì 4 a martedì 9 febbraio ci sa-ranno infi niti eventi: momento clou in piaz-

za San Marco, domenica 7 febbraio, con la fi nale del concorso della maschera più bella del Carnevale, il Volo dell’Aquila dal Campa-nile di San Marco, con un ospite speciale e misterioso; all’Arzenale di Venezia la festa durerà fi no a notte inoltrata. Gran fi nale martedì grasso con la celebrazione delle glorie di San Marco nello Svolo del Leon, maestoso gonfalone di San Marco, il leone alato su campo rosso che ha reso imortale la Serenissima Repubblica nel Mediterraneo e nel mondo. Questo carnevale sarà dunque

uno spettacolo nello spettacolo, reso possi-bile grazie anche alla collaborazione degli scenografi Angelo Lodi, Guerrino Lovato e Massimo Checchetto, i costumi dell’Atelier Nicolao e dell’Atelier Longhi di Francesco Briggi. Insomma un Carnevale che è ricco e vario come il poster - immagine uffi ciale dell’edizione 2016 - realizzato dall’artista Eduardo Guelfenbein: un collage di colori e di immagini che, simbolicamente, rispec-chiano “la creatività e l’immaginazione - spiega l’artista - che sta dietro agli eventi”.

“Creatum”, è il titolo di questa edizione che vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione più folkloristica della città. Non solo le arti ma anche il teatro, l’opera e la commedia vanno in scena anche all’aperto

Eventi Dal 23 gennaio al prossimo 9 febbraio. Lo spettacolo d’inaugurazione alle 18 lungo il canale di Cannaregio

Il Carnevale di Venezia celebra le arti e le tradizioni

Il carnevale di Venezia con le tradizionali maschere, a lato il poster uffi ciale dell’edizione 2016

Cavarzere Teatro e anniversari. Il prossimo 7 febbraio va in scena la nuova commedia “Spirito allegro”

Una serie di iniziative sono state intraprese alla fi ne dell’anno appena trascorso e all’inizio del 2016 per ricordare la nascita, trent’anni fa, della compagnia Fi-

lodrammatica di Cavarzere, l’ultima delle quali la messa in scena il 7 febbraio della nuova commedia “Spirito allegro” di N. Coward.

La Filodrammatica nacque grazie all’iniziativa di Ileana Dal Checco che, nei primi anni Ottanta, seguì i ragazzi del Patronato “San Pio X” nell’allestimento delle recite e dal suo desiderio di passare da brevi messe in scena alla preparazio-ne di vere e proprie commedie, idea che venne accolta con entusiasmo da un gruppo di adulti dell’oratorio e dai Padri Ca-nossiani che si prodigarono affi nché sul palcoscenico del teatro Goldoni ci fosse sempre una commedia da rappresentare a Natale o a Carnevale.

“All’inizio fu semplicemente un’occasione per divertirsi, – affermano i componenti della compagnia - ma anche per condividere una passione, quella appunto per il teatro, che ci spinse a desiderare di mettersi in gioco nella non facile arte della recitazione”.

Nel settembre del 1985 andò in scena la prima opera: “Le barufe in famegia” di Giacinto Gallina, un classico del tea-tro tradizionale veneto.

“Il teatro Goldoni di Cavarzere dava il tutto esaurito, tutto il paese era venuto a vedere quella che sarebbe diventata la compagnia teatrale di Cavarzere e il palcoscenico fremeva per la tensione emotiva – continuano gli attori della Filodramma-tica - “Le barufe in famegia”, chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che sarebbe diventato il nostro “cavallo di battaglia” per i successivi trent’anni?”

In seguito avvenne la costituzione di una vera e propria compagnia fi nalizzata alla messa in scena di opere teatrali e alla diffusione della cultura nel territorio; poco tempo dopo co-minciarono ad arrivare le prime scritture prima dai paesi limitro-fi e poi anche da teatri importanti della regione così ben presto la compagnia cavarzerana passò dalle piccole - ma seguitissi-me - rassegne nei paesini sperduti di campagna ai cartelloni delle città di Vicenza, Padova, Verona, Sacile, Mestre, Spinea: il nome della Filodrammatica, dunque, fi gurò nelle locandine delle più belle rassegne teatrali amatoriali del Veneto.

Dopo qualche anno, sempre sotto la guida di Ileana Dal Checco, si aggiunsero al repertorio altre commedie come “Zente refada”, “Sior Tita paron” e “La bozeta de l’ogio”: proprio con quest’ultima la Filodrammatica ebbe il primo rico-noscimento delle qualità dei suoi attori quando vinse il premio “Carlo Goldoni” del Teatro Stabile del Veneto.

Col passare del tempo aumentò nei componenti della compagnia il desiderio di perfezionarsi per cui, nei primi anni del Duemila, la Filodrammatica fece un’ importante esperienza con il Bel Teatro, una compagnia di professionisti di Padova, che le permise una miglior conoscenza del linguaggio teatrale.

A questa esperienza seguirono la messa in scena de “L’An-conitana” di Ruzante con il valente regista Roberto Innocente e di “Tango Monsieur?” di Lo Castro con Damiano Nardin: quest’ultima pièce rappresentò un banco di prova per la com-pagnia, in quanto gli attori recitarono per la prima volta in italiano.

Oggi la Filodrammatica è guidata da Franco Penzo, attore e regista del Teatro Novo di Chioggia che con lui ha colleziona-to tanti successi e premi sia in Italia che all’estero e alla sua riconosciuta esperienza e competenza, la Filodrammatica si affi da con grande fi ducia.

Trent’anni di Filodrammatica, dalle recite in patronato alla costituzione di una vera e propria compagnia

Nicola Ruzza

Il Carnevale protagonista anche nell’entroterra veneziano a partire da Piazza Ferretto a Mestre dove nei

due week end clou torna l’animazione con la mascherina più bella, una inizia-tiva che coinvolge centinaia di bambini. L’appuntamento sabato 30, a partire dalle 15, domenica 31 gennaio alle 11 e dalle 15 in poi, sabato 6 febbraio dalle ore 15, domenica 7, lunedì 8 e martedì 9, alle ore 11 e dalle 15 in poi.

Sempre in Piazza Ferretto sono in programma, nei fi ne settimana del carnevale, animazioni e spettacoli nella pista di pattinaggio sul ghiaccio. E inol-tre una video installazione interattiva stupirà e coinvolgerà tutte le persone che si troverranno a passare in Piazza Ferretto.

Dal 30 gennaio al 9 febbraio, 11 giorni e oltre 30 tappe del “trenino uf-fi ciale del Carnevale” che consentirà di assistere a performance e laboratori di artigiani su arti e antichi mestieri nelle piazze di Malcontenta, Zelarino, Trivi-gnano, Ca’ Sabbioni, Marghera, Fava-ro, Tessera, Campalto, Piazza Ferretto, Chirignago, Lido, Malamocco e Pelle-strina. Il 6 febbraio è in programma la sfi lata dei carri a Marghera. Sempre il 6 febbraio il Carnevale dei Ragazzi a Zelarino dove il 9 si terrà la sfi lata dei carri. Sfi lata anche a Favaro il 7 e a Burano il 6, 7 e il 9 febbraio.

Feste e carriil carnevale a meStre e dintorni

Alcune interpretazioni della compagnia di Cavarzere

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37Cultura veneta

Chi si sarà spostato per le vie di Adria, nei primi giorni del nuovo anno, non avrà potuto fare a meno di notare alcuni manifesti molto singola-

ri, annuncianti a chiare lettere “Angela ad Adria”, e sullo sfondo il busto di una fi gura in tailleur rosso vermiglio, che assomigliava in tutto e per tutto alla Merkel. Sogno o realtà? Alcuni cittadini si saranno pur chiesti cosa ci facciano simili annunci pubblicitari aventi come soggetto la teutonica cancelliera tede-sca proprio ad Adria. Angela Merkel sarebbe in visita nella ridente città etrusca? In questo caso, si sareb-bero mobilitati quantomeno il sindaco Bobo e l’intera amministrazione, se non le altre cariche politiche re-gionali e magari nazionali. Ma per giorni tutto sem-bra tacere. Si giocherà allora sull’effetto sorpresa? Anche questa ipotesi è abbastanza improbabile, visto che un appuntamento del genere avrebbe bisogno di mesi e mesi di pianifi cazione, rapporti diplomatici complessi e di norme di sicurezza opportune, visti i tempi. Insomma, la gita fuori porta della Merkel potrebbe essere solo lo scherzetto di qualche men-te bizzarra? Sicuramente una mossa che ha fatto parlare di sè. Poi, un giorno, d’improvviso, la rive-lazione: entrando in Sala Cordella, nel pieno corso urbano, ci si imbatte in una carrellata di poster di varie dimensioni che ritraggono la bionda cancelliera nelle sue celebri uscite pubbliche, ai convegni, alle riunioni, accompagnati da alcune frasi ad effetto che

ne ribaltano completamente il signifi cato formale e uffi ciale della situazione, provocando ilarità nel riguardante. Svelato dunque il mistero: trattasi di una messa in scena artistica, di uno specchietto per le allodole, avente come artefi ce Andrea Dodician-ni, che non pago dei suoi successi come cantante pop, ha deciso di diventare artista, iniziando dal suo territorio e da una donna che non passa di certo inos-servata. I modelli di riferimento di Dodicianni sono sicuramente Maurizio Cattelan, come si evince an-che dalla strategia comunicativa di questa mostra, e Marina Abramovich per quanto riguarda l’aspetto di coinvolgimento del pubblico rispetto all’opera. il can-tante racconta di avere una vera e propria ossessione per Frau Merkel, tanto da sognarla pure di notte, e da qui il titolo della mostra “Ich liebe Angela”. Tra ironia e provocazione, queste immagini mettono in luce l’aspetto più umano e uffi cioso della donna più potente, apparentemente severa e algida, giocando

con le sue tipiche espressioni facciali, i gesti, gli am-miccamenti. Ne deriva una carrellata di caricature a tratti effi caci, a tratti blasfeme, a tratti nonsense, di una grande icona dei nostri tempi; l’icona della «cancelliera di ferro», della donna di potere, dell’at-trice politica ferocemente determinata e, agli occhi di chi non l’apprezza, altrettanto cinica, della dominatri-ce che comanda e condiziona l’Europa. Tuttavia certe mostre possono fare miracoli e trasformare i cattivi, per magia, nel loro opposto, facendoci rifl ettere sui cliché che ci portiamo dietro e sul fatto che il mondo non può essere diviso in sterili categorie, o tra buoni e cattivi.

di melania ruggini

Angela ad Adria, ci pensa Dodicianni

Oltre 1 milione di euro a 38 progetti - 27 per la provincia di Padova, 11 per la provincia di Rovigo- che metteranno al centro creatività, coesione sociale, sviluppo sostenibile e innovazione. Sono i risultati del bando “Culturalmente

2015” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e aper-to alle associazioni culturali delle province di Padova e Rovigo. Con questo bando, giunto alla quarta edizione, la Fondazione ha voluto sostenere l’attività di giovani under 35, offrendo opportunità di lavoro e stimolandoli a “fare rete” attorno a progetti focalizzati su tematiche di attualità. Un impegno che ha portato, fra l’altro, ad un maggior coordinamento tra i soggetti operanti nel settore e a valorizzare nu-merose professionalità, innalzando la qualità dell’offerta culturale. Per la provincia di Rovigo si registra un netto incremento, pari al 60%, dei progetti premiati, rispetto agli anni passati. Segnale positivo, che indica come fi nalmente le associazioni delle provincia si stiano sviluppando o strutturando anche dal punto di vista culturale. Di seguito i progetti vincenti della provincia di Rovigo e i relativi fi nanziamenti: asso-ciazione Ape con “Mur’Arte, salotti urbani per riscoprire le mura” con 26.700 euro; associazione Leonardo Da Vinci con “E(c)co Rovigo! Mappe di giovani per i giova-ni”, 29.560 euro; Nexus con “If you play” con 30.000 euro; Pro Loco di Adria con “Una visione oltre- Luigi Groto”, 30.000 euro; Ramatnal Onlus di San Bellino con “La differenza non é una sottrazione” e 25.110 euro; Tumbo con “ARA Percorsi creativi rurali”, 29.627 euro; Centro Polesano Studi Storici ed Etnografi ci “I colori dell’antico”, 16.964,00 euro Circolo Arci Cavazzini con I.C.A.R.O 2016, 30.000 euro; Circolo Arci Il Tempo Ritrovato “Arting Pot - Fusioni d’Arte” con 30.000 euro; Corpo Bandistico Città di Lendinara “Prospettive – Percorsi di cultura comunitaria” con 30.000 euro; Gruppo Teatrale Il Mosaico con “Polesine 8mm – pellicole di vita quotidiana” e 30.000 euro.

Un bando rivolto aigiovani under 35culturalmente 2015

Me. Ru.

Il comune di San Martino di Venezze pro-muove il talento artistico con un inedito e originale concorso dedicato ai creativi del

territorio, dal titolo “due murales per San Martino”. Giovani creativi, dunque, affretta-tevi: c’è tempo fi no al 27 febbraio 2016 alle ore 12 per iscriversi, presentando i pro-pri bozzetti ed elaborati. Il concorso è aperto ad artisti e a gruppi di artisti, nonché agli istituti artistici e alle scuole della Provincia di Rovigo, per valorizzare l’operato dei talenti locali. La partecipazione al concorso è gra-tuita. I concorrenti dovranno presentare uno o più bozzetti a colori che illustrino in ma-niera dettagliata il murales o i murales che vorrebbero realizzare. I concorrenti possono partecipare, dunque, per un solo murales o per entrambi. I due murales, che saranno re-alizzati rispettivamente nella Sala Civica del capoluogo e nel fabbricato delle ex scuole di Ca’ Donà, dovranno ispirarsi alla cultura o alla storia o alle tradizioni locali, tenendo comunque presenti le caratteristiche sociali e geografi che del territorio di riferimento. I partecipanti si dovranno inoltre confrontare con le grandi dimensioni: nella sala civica del capoluogo avranno a disposizione un muro della lunghezza di 4,50 metri e di altezza massima 1,50 metri, mentre nella sala prin-cipale delle ex scuole elementari di Ca’ Donà le dimensioni sono le seguenti: lunghezza 4,50 metri e altezza massima 1,50 metri. Sulla base delle proposte pervenute, una commissione appositamente costituita e nominata con provvedimento di giunta co-

munale, selezionerà i due murales vincitori. La commissione analizzerà le proposte pre-sentate selezionando, a proprio insindacabi-le giudizio, le due proposte che riterrà mag-giormente aderenti alle fi nalità del concorso, all’originalità dell’idea e all’effi cacia della tematica veicolata. Qualora nessuna delle proposte presentate fosse ritenuta, a giudi-zio insindacabile della Commissione, adatta e pertinente, il concorso potrà essere annul-lato. Al gruppo o artista che si aggiudicherà il concorso di idee il comune di San Martino di Venezze riconoscerà un premio del valore complessivo di 1.000 euro per ciascun pro-getto (IVA, manodopera e materiali compre-si). Il bozzetto dovrà essere presentato su carta o cartoncino da disegno, nel formato 50 x 70 cm, e la rappresentazione dovrà essere quanto più fedele possibile all’opera da realizzare, anche rispetto ai colori che verrano utilizzati nella realizzazione del murales. In allegato al bozzetto in concorso si potrà allegare un breve curriculum vitae artistico e materiale illustrativo (fotografi e e/o altro materiale cartaceo) che riporti eventuali opere di murales già realizzate dai concorrenti. I vincitori dovranno quindi realizzare il proprio progetto entro un mese dal conferimento dell’incarico, concordando con l’amministrazione le modalità e i tempi di esecuzione. Il concorso e la modulistica allegata sono disponibili nell’apposita se-zione del sito internet istituzionale dell’Ente all’indirizzo www.venezze.it

Un concorso che promuove i talenti del territoriodue muraleS Per San martino

Me. Ru.

Non solo arte Grandi cartelloni e la Cancelliera attesa in città

1Cultura provinciale

Tutti gli appuntamenti in calendario fi noa fi ne maggio

Sarà una stagione di prosa vivace quella che animerà il Teatro Sociale da gennaio a marzo 2016. Prosegue infatti la part-nership con Arteven, a cui si aggiunge anche il Teatro Stabile

del Veneto, ora Teatro Nazionale, e il sostegno della Fondazione Banca del Monte. Come ha spiegato l’assessore alla Cultura, Andrea Donzelli, l’intento è quello di proseguire il lavoro svolto negli anni in particolare da Gabbris Ferrari. Da parte sua, il professor Luigi Costato, presidente di Fondazione Banca del Monte, si ritiene soddisfatto di aver potuto contribuire economicamente affi nché la città avesse la sua regolare stagione di prosa. Essa si apre con l’amatissimo Na-talino Balasso, che il 13 gennaio mette in scena “La Cativissima, epopea di Toni Sartana”, personaggio che tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo, che vuole possedere per il semplice gusto del possesso. Per lui le persone, dalla più prossima alla più scono-sciuta, sono solo strumenti. Il 19 febbraio Pierfrancesco Favino porta in scena “Servo per due. One man, two guvnors” di Richard Bean, tratto da “Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni; si tratta di una commedia comica in cui la quantità di impicci, di equivoci e di gag è illimitata per cui il pubblico riderà in continuazione. Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno sono gli interpreti de “I giocatori”, il 25 febbraio. In scena quattro uo-mini, senza arte né parte, condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti, giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. “Arlecchino servitore di due padroni’, per l’adattamento di Giorgio Sangati, sarà rappresentata il 5 marzo. Travestimenti e rico-noscimenti, servitori e padroni, padri e fi gli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlec-chino che, a sua volta, si sdoppia nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche sé stesso. Il 15 marzo Ottavia Piccolo in “7 minuti” di Stefano Massini per la regia di Alessandro Gasmann; è la storia vera, tratta dal fatto di cronaca del gennaio 2012, del bacio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux (Alta Loira) e i nuovi dirigenti subentrati al controllo di uno dei massimi colossi industriali

francesi. Ultima rappresentazione il 24 marzo, con Alessio Boni e Marcello Prayer ne “I duellanti” di Joseph Conrad. Due uffi ciali ussari dell’esercito di Napoleone continuano a sfi darsi a duello senza che nessuno sappia il vero motivo di quell’odio profondo che li condurrà fi no al duello decisivo.

Tuttavia le sorprese non fi niscono qui: nel mese di maggio sarà inaugurata la seconda stagione della rassegna ‘Donne da palcosce-nico’: tre appuntamenti con il teatro al femminile, sotto la direzio-ne artistica di Letizia Piva. Domenica 15 maggio l’esordio: “Cordis duo”, con Letizia Piva e Luciano Borin, per la regia di Gabbris Ferrari. Sabato 21 maggio “I digiuni di Catarina da Siena” scritto e diretto da Dacia Maraini, con Dacia Maraini e la Compagnia Le Nuvole Te-atro. Domenica 29 maggio è la volta di “I fantasmi delle donne”, per testo e regia di Letizia Piva, con Teresa Mannino e gli allievi del Laboratorio Il teatro del corpo.

Teatro sociale, in scena artisti di spessore

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di sara Boscolo marchi

Dopo la pausa natalizia, tornano gli appuntamenti di Acque Altr3, progetto di danza, musica e teatro promosso ed

organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven, Centro Formazione Danza, Associazione Lirico Musicale Clodiense, Veneto Jazz e Città Metropolitana.

Il sipario del teatro Don Bosco riapre il 21 gennaio con uno spettacolo che si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà: “Il sol ci ha dato alla testa” della Rimbamband. Venerdì 22 gennaio, l’Eddie Gomez 4et (jazz) suonerà insieme a Roberto Gatto alle ore 21 presso l’Auditorium San Nicolò. L’11 febbraio Natalino Balasso tornerà ad intrattenere la platea del Don Bosco con il suo “Stand Up Balasso”: due ore di zapping tra le varianti della risata, dai doppi sensi, ai monologhi balassiani sulle miserie e i difetti umani che lo hanno reso popolare. Il giorno dopo, all’Auditorium, Saverio Tasca e Alterarco presenteranno, invece, “L’uomo che cammina”, uno spettacolo d’immagini sonore e suggestioni sui luoghi della Grande Guerra. Il 25 febbraio, la stagione comica di “Acqua Alta” proseguirà con un classico del teatro italiano, nonché il testo di Carlo Goldoni più rappresentato al mondo: “Arlecchino, il servitore di due padroni”, allestito dal Teatro Stabile del Veneto.

Per gli appassionati del balletto, domenica 21 febbraio alle ore 17, l’Auditorium San Nicolò ospiterà il “Galà di Danza tra classico

e contemporaneo”, danzato dai giovani talenti nazionali de Il Balletto - Gruppo Junior di Castelfranco Veneto, diretti da Susanna Plaino.

A concludere la rassegna “Chioggia Danza 2015/16” sarà lo spettacolo fuori abbonamento “Four” del Gruppo Chòrea (coreografie di Patrizia Aricò e Francesca Serafini) il 6 marzo alle ore 17. Poi domenica 28 febbraio, sempre in Auditorium, alle 18 sarà il turno dell’Orchestra Crescere in Musica di Vicenza, che, diretta da Sergio Gasparella, eseguirà musiche di Beethoven e Mozart. In marzo tornano anche le serate jazz, con il Steve Turre 6et (6 marzo) e il Trio da Paz (11 marzo).

Il noto comico Mago Forrest, infine, giovedì 10 marzo chiuderà la XXII rassegna

di “Acqua Alta” al teatro Don Bosco con uno spettacolo ambientato in un albergo, metafora della vita, dove si arriva, si sosta e poi si parte. Dopo la “La Traviata” di Giuseppe Verdi del 20 marzo alle ore 16.30, invece, l’Auditorium di Calle San Nicolò riproporrà due appuntamenti nell’apprezzata formula “concerto+aperitivo”: domenica 10 aprile i

“Singing Porter” a partire dalle 18.00 ripercorreranno vita e musica di Cole Porter attraverso il diario della moglie Linda; infine, domenica 22 maggio, alle 11.15 si esibiranno gli allievi dell’Accademia Violinistica di Chioggia, diretti dal M° Dejan Bogdanovic. Per informazioni e biglietti è possibile consultare www.arteven.it – www.eventi.chioggia.org .

Appuntamenti Teatro, musica, danza

Acque Altr3, si riparte con gli eventi

I prodotti di Chioggia in esposizione a Copenaghen. Un dipinto della pittrice Nella Talamini è stato recentemente

consegnato dal Direttore Sanitario Luca Sbrogiò – in occasione di un convegno internazionale svoltosi a Venezia – alla dottoressa Hanne Tonnesen, responsabile della Promozione della Salute dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Nell’opera della Talamini sono raffigurati alcuni dei prodotti tipici chioggiotti (in foto). Vari dipinti della pittrice, nata a

Padova ma da tempo residente a Chioggia, sono stati donati all’Ospedale “Madonna della Navidella” di Chioggia ed anche un suo acquerello raffigurante l’edificio ospedaliero e una bricola con la Madonna è stato consegnato al governatore del Veneto Luca Zaia giunto a Chioggia per l’inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso di Chioggia. Un dipinto di Nella Talamini è esposto nella sede dell’associazione Ilica (Italian Language Inter-cultural Alliance) a New York. E il prossimo maggio esporrà

a Bolzano assieme alla pittrice Elena Zampieri, presidentessa del Circolo Silone di Chioggia.

curioSità pittura. il dipinto è stato consegnato alla dottoressa Hanne tonnesen dell’omsi Prodotti di chioGGia diPinti da nella talamini in eSPoSizione a coPenaGhen

All’amministrazione della giustizia in Italia è stato dedicato l’incontro di novembre promosso dal Rotary Club di Chioggia. L’evento, organizzato dal presidente del Club Luciano Oselladore, ha avuto quale relatore il Presidente della Corte

d’Appello di Venezia Antonio Mazzei Rinaldi alla presenza dei rappresentanti delle autorità civili e militari locali.

“La Magistratura - ha affermato il relatore - è stata concepita come un Ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere con la chiara finalità di sottrarre il controllo della stessa al potere politico. La considerazione del legislatore costituente, nata dall’essere appena usciti da un regime totalitario, si è rivelata, almeno nelle intenzioni, vincente e positiva giacché ha consentito lo sviluppo e il consolidarsi di un ruolo della Magistratura adeguato alla complessità dei rapporti nella nostra società civile”. Nel corso degli anni il ruolo del giudice è mutato con l’insorgere di complicazioni e conflitti sociali, civili, economici e politici: le situazioni d’emergenza contro il terrorismo, contro la criminalità organizzata, contese sociali nel mondo del lavoro, fino alle questioni di emergenza abitativa, rapporti familiari e tutta una serie di problematiche che interessano la complessità della convivenza sociale.

“L’azione della Magistratura”, ha proseguito il Procuratore, “ha assunto un ruolo di garanzia dell’equilibrio tra i poteri dello stato e i portatori di interessi di gruppo e individuali, un ruolo sempre più difficile da districarsi nel rispetto delle legittime prerogative”. La responsabilità della magistratura - una funzione “particolare” anche nei confronti del mondo politico del passato e del presente - è un aspetto che maggiormente interessa i cittadini, quando si tratta di assicurare alla giustizia soggetti che abbiano usato delicatissime funzioni pubbliche per scopi estranei all’interesse collettivo, per finalità d’illecito arricchimento, personale o di gruppi, o di arbitraria conservazione del potere. Tuttavia certi aggiustamenti appaiono necessari, quindi è opportuno proseguire sul terreno delle riforme, riguardo la giustizia civile e penale, soprattutto sulla riduzione dei tempi di definizione dei processi, sulla riduzione dell’arretrato e sull’efficace gestione di un numero incredibilmente alto di cause. A questo proposito le mancanze non riguardano la scarsa produttività dei magistrati italiani (una serie di dati forniti dalla Commissione Europea per l’efficienza della giustizia in Europa certifica il contrario), ma principalmente la lentezza dei processi è dovuta al carico effettivo, assolutamente spropositato, che ogni singolo giudice italiano assume rispetto a quello dei giudici degli altri stati europei. Questo è provocato anche dalla mole di cause, di poco valore o di scarso allarme sociale, affidate a un giudice togato. Occorre perciò rendere più efficace e credibile il servizio giustizia e sempre più trasparente il ruolo del giudice che, per usare un’espressione di effetto rapido, incide con la sua azione su tre fondamentali diritti del cittadino: la libertà, l’onore e il patrimonio. “E’ pertanto necessario”, ha concluso il Procuratore Mazzei, “che il ruolo del giudice sia sempre chiaro di fronte ai pubblici poteri e alla collettività dei cittadini e che esso mai debordi dai limiti a esso assegnati dalla legge, con l’avvertenza che deve ritenersi fortunato quel paese nel quale l’azione della Magistratura non sia di supplenza all’inerzia o al malgoverno delle forze politiche, ma si atteggi come attività di ordinario controllo sull’osservanza delle regole della civile convivenza”. Il nutrito dibattito che è seguito alla particolareggiata ed efficace relazione ha dimostrato quanto il tema “giustizia” sia sentito dai cittadini del nostro paese.

eventi

Gli incontri del rotary club chioggiail PreSidente della corte d’aPPello di venezia antonio mazzei rinaldi a chioGGia Per Parlare di GiuStizia

Eugenio Ferarese

Il procuratore Antonio Mazzei Rinaldi all’incontro del Rotary

E.F.

Il mago Forrest, Natalino Balasso e il Gala di danza, tra classico e contemporaneo che andrà in scena il prossimo 21 febbraio

39Cultura veneta

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40 Turismo1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

i “paradisi” del Golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

SÌ, viaGGiare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

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Parole Crociate Mini

Bionde…• Una bionda entra in un negozio e vede un oggetto luccicante. Chiede al commesso: “Cos’è? Ed il com-messo: “Un thermos.” “Ed a che cosa serve?” Il commesso spiega: “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde.” La bionda lo compra e il giorno dopo va al lavo-ro con il suo nuovo thermos. Il suo capo le chiede: “Cos’è quell’og-getto luccicante che hai lì?” E la bionda: “Un thermos”. Il capo al-lora chiede: “Ed a che cosa serve ?” “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde”. Il capo allo-ra chiede: “Wow, e che cosa ci hai messo dentro?” E la bionda: “Due tazze di caffè ed un ghiacciolo”.Innamorati…• Lui: “Cara, oggi è San Valentino, la festa degli innamorati!” “Parla per te.”• “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sono un latitante!”Genitori modello…Papà scopre che suo figlio Pierino, di soli 10 anni, fuma. “Ma figlio mio, sei appena in quinta elemen-tare e già fumi.” “Ma papà, anche tu fumavi in quinta.” “È vero, ma

io avevo 19 anni!”Barzellette rapide… • Un cucchiaio ad uno scolapasta: “Ma non ti accorgi che i tuoi ra-gionamenti fanno acqua da tutte le parti?”• Come si riconosce un antiquario? È l’unico che si aggiunge gli anni!• Tra fantini: “Il mio cavallo da cor-sa ha fatto una bruttissima gara, ma sai cosa lo ha umiliato vera-mente?” “No, cosa?” “Quando uno spettatore gli ha gridato: E datti all’ippica!”Uomini…• Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenti-cano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricor-dano dolorosamente.• Alcune ricercatrici hanno scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’Israele: un vero uomo non chiede mai indicazioni.… e donne!• Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 minuti scenderà. È inutile citofonare ogni mezz’ora.• Le donne sono esseri meravigliosi, guardano sempre avanti e mai indie-

CrittograficoA numero uguale corri-sponde lettera uguale. Completate lo schema.

Soluzioni:

ORIZZONTALI: 1. Lo scheletro del pesce. - 5. Prima persona

singolare. - 7. Strumento a corde. - 9. Venticello o motivetto.

- 11. Erede... poetico. - 12. Totale. - 13. Giorni del calendario

romano. - 14. Un opera di Verdi. - 15. Silvano, ex-ciclista

italiano. - 17. La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita.

- 19. Oculus Dexter. - 20. Componimento.

VERTICALI: 1. Lodi. - 2. Piccolo pesce azzurro. - 3. Freddo. -

4. Insetto laborioso. - 6. Il nome comune della Sparus aurata.

- 8. Ottenne, trasse. - 9. Nell’antica Grecia era il cantore

professionista. - 10. Comune in provincia di Perugia. - 11.

Miliardario, capitalista. - 14. Associazione Italiana Donatori

Organi. - 16. Con Tap è il nome di un ballo. - 18. Cagliari.

Il Gioco del Mese

ZEROs t r e s sZeroPu zle

Giochi e divertimento per tutta la famiglia

RIDIAMOCI SU…

prima volta in vita sua prende un taxi e per evitare spiacevoli sorprese, prima di salire chie-de quanto costa. “Dipende dal tempo” risponde il taxista. “Mettiamo che resti nuvoloso, ma non si metta a piovere...”.

=

AMERICAATTRICEBAZAAR - BUGSCASTINGCINEMACONVIVENDOELISABETTAFICTIONGEORGEITALIA - LOVENATALENOTIZIAPANETTONEPETA - SANREMOSASSARISHOWGIRLSPOT - STRISCIATIM - USAVELINAVOGUE

Il PuzzleElisabetta Canalis

Chiave (3,4,7) - Ha partecipato al programma tv:……................................................................................................

43Crucipiazza

Page 44: Cavarzere genn2016 n12

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucina di carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

sulle pendici oriental i

dei Coll i Euganei, tra vit i ed ulivi,

sorge l’azienda agricola Le Volpi,

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La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

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2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

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della natura.

Carmen Bellin

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45A tavola

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Page 46: Cavarzere genn2016 n12

MEDLASE-R è un apparecchio che combina la radiazione del raggio infrarosso invisibile e quello visibile rosso.Il raggio rosso e infrarosso trasmessi da MEDLASE-R sono utili per aiutare a migliorare la micro-circolazione.Il segreto di MEDLASE-R è la doppia azione del raggio rosso e infrarosso che è particolarmente utile per aiutare ad aumentare la micro-circolazione e di conseguenza utile per aiutare ad attenuare le rughe e contro gli inestetismi della cellulite è inoltre utile per aiutare ad alleviare i disturbi muscolari e articolari: male alle gambe, alle ginocchia, ai piedi, alle mani, alle braccia, al collo, alla schiena e molti altri.

Prova MED LASE-R gratis per 1 mese

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049 92700748 Distribuito da Gutex srl Via borromeo 16 35137 Padova

RINGRAZIAMOI 163 LETTORI DI LA PIAZZAPER LA FIDUCIA ACCORDATACI

AUGURIAMO A TUTTI UN FELICE 2016

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049 2701059

È un otti mo regalo alle persone a cui vuoi bene e noi per questo periodo di festi vità ti regaliamo 2 fasce Magneti c Posture del valore commerciale di 49,00 € che potrai portare tutt o il giorno mentre lavori o quando vai a camminare o guidi la macchina per migliorare la postura e nello stesso tempo ti aiutano a ridurre i dolori alla schiena e alla cervicale grazie ai 12 magneti strategicamente posizionati .

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MEDLASE-R

Don Nicola Di Domenico, CasertaAvevo male alla ginocchia, a scendere i gradini per andare a dare la comunione ai fedeli dovevo trovare sempre un punto di appoggio, ho provato questo apparecchio riesco a muovermi facilmente.

Graziella Gaioni, VeronaAvevo male alle mani, ora sto bene e sono molto contenta.

Ciamarra Giuseppina, RavennaAvevo male alla spalla e al collo dopo 10/12 giorni il collo si è sciolto non mi fa male, adesso mi sento veramente bene.

Carlo Adeferro, RiminiAvevo male a una gamba, ho usato questo apparecchio, adesso mi trovo meravigliosamente bene. Adesso faccio le mie passeggiate tranquillamente. Provate per credere.

Angelo Colla, VeronaMi facevano male le mani, dopo 10 giorni ho avuto bene� ci.

Ofelia Feriotto, RovigoAvevo male alla testa, ho avuto i risultati che volevo, ho speso bene miei soldi, gli ho proprio spesi volentieri.

Yelma Stefani, VeneziaAvevo male alle ginocchia, ho usato questo apparecchio mi sento davvero bene.

Anna Maria Negroni, PadovaMia � glia ha comprato questo apparecchio per le rughe, adesso ha le pelle più giovane e liscia, io avevo male alle mani, ho avuto anche io dei bene� ci.

MEDLASE-R non è un dispositivo medico, non si propone di fare alcuna diagnosi di patologie o malattie, è un complemento ai fini estetici utile contro le rughe e gli inestetismi della cellulite ed inoltre è utile per aiutare ad alleviare i disturbi muscolari e articolari. Con MEDLASE-R stimolando le zone di interesse grazie al massaggio con il raggio rosso ed infrarosso si possono ottenere molteplici benefici.Tutte le testimonianze sono reali e verificabili e il risultato che si può ottenere varia a seconda della predisposizioni personali.

A SOLI € 198 ANZICHÉ € 498Prova MEDLASE-R grati s per un mese

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I disturbi muscolari e articolaricome male alle gambe,alle ginocchia, ai piedi,alle mani, alle braccia, al colloti stanno uccidendo?Prova MEDLASE-R

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46 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

PRUDENZA E INTELLIGENZA E EVITERETE LE INSIDIE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

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1 Oroscopo

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Page 48: Cavarzere genn2016 n12

 

     

 

 

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e con possibilità di dependance. Classe energetica “D”. Info in agenzia. Rif.A0736

VENDESI A Cavarzere Appartamento al piano terra, completa-mente da ristrutturare, composto da ingresso, cucina, soggiorno, 2 stanze da letto e bagno. Classe energeti-ca “G”. EURO 70.000 al grezzo, con possibilità di

acquistare ristrutturato. Rif.A1322

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partire da Euro 100.000

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A Cavarzere Casa accostata da un lato, tutta al piano ter-ra, completamente da ristrutturare, composta da ingresso, salotto, cucinino, 1 camera da letto matrimoniale, bagno e cortile da due lati. Possibilità di ampliamento. Classe

energetica “G”. Euro 25.000 Rif.A0949

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defi nita. Euro 72.000 POSSIBILITA’ ANCHE DI AFFITTO RIF. A2048

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In Cavarzere Villa singola tutta al piano terra composta da ingresso, cucina, soggiorno, 1 camera da letto

matrimoniale, garage di mq.40 con giardino ed orto di complessivi mq.5000. Possibilità di ampliamento.

Classe energetica “F”. Euro 160.000 Rif.A1218

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A Cavarzere centro Casa singola tutta al piano terra, di re-cente ristrutturazione, composta da cucina, salotto, 2 came-re da letto matrimoniali, bagno, locale lavanderia nonché bassocomodo e scoperto di proprietà di mq.150. Classe energetica non defi nita. Euro 115.000 Rif.A2070

VENDESI In Cavarzere Villa singola di ampia metratura, disposta su due livelli, con bellissimo spazio verde di circa mq.2000, adibito a parco, in parte piantumato. Classe energetica non defi nita “G”. Info in agenzia Rif.A1045

 

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In zona residenziale a Cavarzere Schiere di recente costru-zione, su tre livelli, con ingresso, soggiorno, cucina, 2 letti, 2 bagni, due terrazzi, soffi tta di mq.25 e garage. Classe

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