categorie percettive

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CATEGORIE PERCETTIVE

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A book about perceptive categories

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CATEGORIE PERCETTIVE

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EQUILIBRIO pag. 5

CONFIGURAZIONE pag. 19

FORMA pag. 27

SVILUPPO pag. 37

SPAZIO pag. 53

LUCE pag. 69

COLORE pag. 81

MOVIMENTO pag. 97

TENSIONE pag. 113

ESPRESSIONE pag. 125

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Dream Theather•

A dramatic turn of events

L’equilibrio fisico è la condizione di un corpo in cui le forze che agiscono su di esso si bilanciano. In questa condizione distributiva ogni cosa raggiunge l’immobilità.

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1Nessun oggetto viene percepito come unico o isolato dal resto. Vedere qualcosa significa assegnargli il suo posto nel

tutto.

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2La “struttura indotta“ regola l’equilibrio della composizione e ciò è conseguente alla tendenza percettiva a mantenere configurazioni strutturalmente semplici.

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3La difformità è causa di un rapporto formale e compositivo equilibrato;

a meno che non alteri il valore semantico dell’immagine rendendo meno fluida la composizione.

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4Un elemento che si trovi al centro della composizione, o vicino ad esso, o sull’asse di centro verticale, ha un minor

peso compositivo di altri elementi che si trovano fuori dai tracciati principali della “struttura indotta“,

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5Un oggetto che si trovi nella parte superiore della composizione è più pesante di uno che si trovi nella parte inferiore.

Dunque la parte inferiore di una figura richiede più peso.

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6La collocazione a destra determina più peso di quella di sinistra. E secondo il principio della leva,

il peso di un elemento formale cresce in proporzione alla sua distanza dal centro dell’equilibrio.

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7Più gli oggetti sono collocati lontano dall’osservatore, più peso hanno.

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8A parità di fattori, l’oggetto più grande risulterà di maggior peso.

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9L’isolamento costituisce un fattore di peso

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10La forma costituisce un fattore di peso.

Forme regolari hanno più peso di quelle irregolari, forme verticali hanno più peso di quelle oblique

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11La direzione costituisce un fattore di peso.

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Led Zeppelin•

Physical Graffiti

La configurazione è un insieme (e non una somma) di oggetti o di parti, organiz-zato e formato da configurazioni minori o parziali dinamicamente connesse.

È un insieme formato da sottoinsiemi.

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Configurazione descrittiva Configurazione artistica/sintetica

1Pochi tratti determinati definiscono l’identità di un oggetto percepito..

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2Ogni figura tende ad essere vista in maniera tale che la struttura che ne risulti sia tanto più semplice quanto le

condizioni lo consentano. Ne consegue il principio di semplicità

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3Alla semplicità si contrappone l’accentuazione che porta alla suddivisione, all’accrescimento delle differenze,

all’evidenziazione dell’obliquità, alla “deformazione“.

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4Dalla suddivisione o segmentazione dipende la capacità di “vedere“ gli oggetti.

Goethe osservava “..ciò che appare deve separarsi dal resto per apparire.“

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5Leggi dell’unificazione formale: il rapporto fra le parti dipende dalla struttura del tutto.

Se sono simili, le parti verranno vissute come legate tra loro

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System Of A Down•

STEAL THIS ALBUM!

Ogni configurazione è la forma di un qualche contenuto e la forma a sua volta è la rappresentazione della realtà tramite schemi visuali.

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1L’orientamento è determinato dagli assi principali del contesto.

Una forma con cadenze verticali e orizzontali è un corpo in riposo e semplice; forme che fondano l’equilibrio su

angoli non retti sono più dinamiche e percettivameente meno semplici.

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2Quando una forma in cui un asse è prevalente a tal punto che nessun altro può competere con esso viene capovolta,

assume una configurazione differente, anche se dal punto di vista formale nulla è mutato.

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3L’orientamento verticale delle forme connesse alla forza di gravità viene avvertito come la base a cui ogni cosa è

posta in rapporto. Una simmetria è riconosciuta appieno solo quando il suo asse è orientato verticalmente.

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5La sovrapposizione intensifica il rapporto formale col concentrarlo entro una schema più unificato.

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6La posizione obliqua delle forme viene intesa come deviazione, o come approssimazione in graduale aumento, alla

posizione stabile dell’orizzontale e della verticale.

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7Ogni percetto viene rappresentato in un medium attraverso un pattern formale idoneo

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7Ogni percetto viene rappresentato in un medium attraverso un pattern formale idoneo

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Pink Floyd•

The Dark Side of the Moon

Lo stato più avanzato di una forma può essere raggiunto solo per mezzo di quelli più elementari.

La forma si evolve in modo organico dai pattern semplici a quelli complessi.

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1Sviluppo per stadi di forma

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2La forma si sviluppa entro il suo stesso medium e si adatta condizioni che esso impone.

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3La replica di una forma se non è duplicata con lo stesso medium non ci dà la stessa rappresentazione.

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4Il concetto “rappresentativo“ è quel concetto della forma grazie al quale la struttura percepibile dell’oggetto può

venir rappresentata tramite la proprietà di un determinato medium.

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6Ogni operazione manuale arriva dopo un certo tempo al conseguimento di movimenti scorrevoli in forme semplici.

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6Ogni operazione manuale arriva dopo un certo tempo al conseguimento di movimenti scorrevoli in forme semplici.

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6Ogni operazione manuale arriva dopo un certo tempo al conseguimento di movimenti scorrevoli in forme semplici.

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10Il disegno, nei primi tempi, mostra una concezione spaziale dovuta a rapporti qualitativi e non necessità metriche.

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Fabrizio De André•

Non al denaro non all’amore nè al cielo

Facciamo operazione di tipo spaziale se organizziamo un insieme tramite il dimensionamento o la visualizzazione di tutte le parti che lo compongono.

La rappresentazione e la concezione dello spazio però è stata diversa nel corso della storia: dallo spazio intuitivo e simbolico, allo spazio prospettico,

dallo spazio cartesiano allo spazio/tempo quadridimensionale, fino alla recente concezion estaltica di uno spazio dell’immagine.

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1I problemi dello spazio sono problemi di orientamento, direzione, distanza, organizzazione compositiva,

e trovano il loro denominatore comune nella profondità

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1I problemi dello spazio sono problemi di orientamento, direzione, distanza, organizzazione compositiva,

e trovano il loro denominatore comune nella profondità

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2Una linea tracciata sopra un foglio di carta non sembra essere situta sul foglio di carta, ma sopra di esso.

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3Quanto più grande ci appare la figura, tanto più debole è l’influenza della linea di confine sull’interno.

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4La superficie racchiusa tende a diventare figura mentre la racchiudente tenderà ad apparire quale sfondo.

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4 Lo spazio in un piano frontale è anisotropico.

La metà inferiore e la metà superiore non hanno lo stesso peso

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5La convessità tende ad avere la meglio sulla concavità

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6Lo spazio invade la concavità!

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8La deformazione crea spazio

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9Il principio dei gradienti percettivi

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Placebo•

Battle for the Sun

La luce è indicatore di spazio, non soltanto fa vedere che ci sono gli oggetti, ma anche quale è la loro forma, la loro direzione, e quanto distano da noi le cose. Il concetto che si ha della luce è duplice e riflette l’influenza esercitata

dal generale atteggiamento a reagire ad essa.

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3Quanto sono chiare le cose? Dal punto di vista fisico, la chiarezza di una superficie è determinata dal suo potere di

riflettere la luce e dalla quantità di questa che ne colpisce la superficie.

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4Il fenomeno della lucentezza prova la relatività dei valori di chiarezza. La lucentezza si trova nel punto di mezzo

della scala ininterrotta che va dalle più chiare sorgenti di luce alla fievole luminosità.

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6Qual è la causa psicologica della trasparenza? L’applicazione del principio di semplicità:

due colori non si separano, ma si fondono in uno unico.

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7Conseguenza dell’illuminazione: l’ombra.

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12Simbolismo della luce

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Pearl Jam•

Backspacer

Il colore è una radiazione elettromagnetica che, eccitando i recettori retinici, produce sensazioni. In altre parole, il colore non è qualcosa di fisico, ma il

risultato di un’attività psicologica. È ciò che noi percepiamo della luce.

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1Contrasto dei colori puri

il più semplice dei contrasti, per crearlo basta l’accostamento di qualsiasi colore col più alto grado di saturazione.

Colori primari - effetto chiassoso, energico

Colori secondari - effetto debole Colori terziari - effetto ancor più debole

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2Contrasto di chiaro e scuro

Il nero e il bianco sono polari, ma fra essi si sviluppa la gamma dei grigi e dei colori.

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3Contrasto di caldo e freddo

I colori verde/blu suggeriscono freddo, i colori rosso/arancio suggeriscono caldo.

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4Contrasto di complementari

Si definiscono complementari due colori i cui pigmenti fra loro diano un grigio/nero/ neutro.

Sono una coppia singolarissima, infatti per quanto contrari, si richiamano a vicenda.

Contrasto rosso - blu/viola

Contrasto verde - viola

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5Contrasto di simultaneità

Avviene per assenza del complementare.

È un fenomeno per cui il nostro occhio sottoposto ad un dato colore, ne esige contemporaneamente un altro.

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6Teoria espressionista dei colori

“Ai processi ottici, elettromagnetici e chimici che si producono nell’occhio e nel cervello umano alla vista dei colori,

corrispondono in genere paralleli processi psicologici.” (Itten)

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Il rosso è culinario

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Il rosso è arte

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Il rosso è mistero

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Il rosso è hard!

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Il rosso è sangue e film splatter

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Blur•

Blur

Il movimento viene percepito quando la struttura del contesto spaziale e temporale lo determinano. Ne consegue che le differenze tra arti spaziali

(pittura, scultura, architettura) e temporali (teatro, ballo, cinema) non con-siste che in un maggiore o minore rilievo dato dalle due componenti.

Il primo di questi generi definisce l’azione attraverso l’essere, l’atro definisce l’essere attraverso l’azione.

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1Sequenza spaziale - permanenza.

Conseguenza: movimento indotto

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1Sequenza temporale - mutamento

Conseguenza: movimento oggettivo

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1Spazio definito dalle forze

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2Gli oggetti entro il campo visivo sono visti in un rapporto gerarchico di dipendenza. L’organizzazione spontanea del

campo assegna a certi oggetti la funzione di schema di riferimento da cui altri dipendono.

La figura tende a muoversi mentre lo sfondo rimane fermo.

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Differenza di grandezza:

È efficace nel caso di oggetti contigui ed è l’oggetto più piccolo a mettersi in moto

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3Proprietà specifiche del movimento: velocità

L’alta velocità di un oggetto può esser percepita come causata dalla “forza” dell’oggetto,

oppure dalla piccola resistenza del mezzo.

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3Proprietà specifiche del movimento: velocità 2

La lentezza viene vissuta come se fosse il risultato di una mancanza di forza da parte dell’oggetto,

oppure maggior resistenza del mezzo.

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3Proprietà specifiche del movimento: Dimensione

Oggetti più grandi sembrano muoversi più lentamente

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3Proprietà specifiche del movimento: Perimetrazione

Un campo ambientale più piccolo determina un movimento apparente più veloce.

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3Proprietà specifiche del movimento: Proporzionalità

Per sembrare uguali le velocità devono essere ugualmente proporzionate alle dimensioni di grandezza.

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4Forze motrici visibili

Il percetto contiene in sé stesso una successione di eventi.

La qualità causa/effetto è aggiunta in un secondo momento.

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6Una scala di complessità

Nei suoi colloqui con i bambini Piaget ebbe a studiare i criteri secondo i quali qualcosa è considerato “vivo”

e provvisto di coscienza o meno, e stabilì la seguente scala di complessità.

1 - Livello più basso: tutto ciò che possiede un’attività viene considerato vivo o cosciente

2 - Livello intermedio: il movimento crea la differenza.

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3 - Livello superiore: un oggetto in grado di produrre da sé o ricevere da fuori il movimento

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King Crimson•

In the Court of the Crimson King

Si può vedere movimento anche là dove esso non si verifica sul piano fisico. C’è movimento nelle pieghe marmoree di una statua greca, come nelle volute di

una facciata barocca.

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2In ogni composizione le forme visive appaiono come se esplicassero uno sforzo in determinate direzioni.

Esse coinvolgono piuttosto l’idea di avvenire che di essere.

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4Gli oggetti visivi mostrano la loro preferenza a muoversi nella direzione del loro asse principale, mentre la direzione

perpendicolare ad esso è oggetto di una seconda scelta.

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5Anche la tensione dipende dalla proporzione. Variando i rapporti dimensionali delle forme si genera una tensione.

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Qualità dinamica delle forme a cuneo

1 - in figure piane che tendono ad essere viste tridimensionalmente c’è sempre una tensione

2 - Un decrescendo di larghezza fa in modo che il pilastro sembri svilupparsi fuori della parete

3 - Le scale esterne fanno sì che il corpo dell’edificio emerga gradatamente dal terreno

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7Le linee rette convergenti mantengono come elemento statico il fatto che il gradiente della larghezza decrescente ha

un ordine compatto.

1 - forma a cuneo base 2 - divergenza accresciuta

3 - divergenza addolcita

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8Il Barocco si avvale di forme curve rigonfie per accrescere la tensione.

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9L’orientamento obliquo è probabilmente il mezzo più elementare per ottenere una tensione guidata.

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10La condizione primaria affinché l’obliquità pervenga ad un effetto di maggiore dinamismo è data dal quantitativo di

deviazione dalla verticale e dall’orizzontale.

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11Ogni immagine che raffigura l’azione è vissuta come se rappresentasse il massimo di tensione dell’azione stessa

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The Black Keys•

Brothers

L’espressione è l’aspirazione che corona tutte le categorie percettive e si può descrivere come il contenuto primario della visione. Essa consente di rendersi

conto che le forze che agiscono dentro di noi non sono che esempi individuali delle stesse forze che agiscono nell’universo.

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1Ogni opera d’arte deve esprimere qualcosa.

Ciò significa che il contenuto dell’opera deve andare più lontano

della semplice presentazione dei singoli soggetti di cui consiste

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2La coscienza espressiva si acquisce solo attraverso l’esperienza o attraverso il potere dell’associazione e della ragione?

Tesi tradizionale: i movimenti espressivi vengono acquisiti solo gradatamente e diventano dopo istintivi.

Tesi recente: i movimenti espressivi trasmetterebbero un messaggio soltanto in virtù di ciò che abbiamo appreso at-

torno ad essi. In breve, ricalcherebbero degli stereotipi che gli individui adottano, traendoli dal loro ambiente sociale.

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3L’espressione è insita nella struttura

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7Tutta l’arte è simbolica!

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Categorie Percettivealunno: Lorenzo Farris

docente: Siliano Simoncinianno accademico 2011/2012

ISIA Firenze