Come si arriva all’Antropologia catechetica? Come si arriva all’Antropologia catechetica?
CATECHETICA COME STUDIO DEL PROCESSO DI...
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GIORNATA DI STUDIO
«DAL DOCUMENTO “INCONTRIAMO GESÚ “
ALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA “EVANGELII GAUDIUM”»
Pontificio Seminario Regionale Umbro “PIO XI”
Assisi, 8 novembre 2017
Appunti relazione
CATECHETICA COME STUDIO DEL PROCESSO DI
EDUCAZIONE ALLA FEDE
Don Stefano Mazzoli
Direttore Ufficio catechistico Diocesano
Diocesi di Terni-Narni-Amelia
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INTRODUZIONE
La Catechetica, in termini generali, può essere intesa come una riflessione
scientifica, come uno studio sistematico e metodico sull’atto catechistico che si
configura, oggi che più che ieri, come processo di educazione alla fede. Da tale
definizione si evince che usare il termine Catechetica e Catechesi come sinonimi, come
da più parti si usa fare, è errato. Senza voler entrare nella questione etimologica e
tanto meno nelle diverse accezioni che i termini catechesi/catechetica assumono in
diversi idiomi, nella lingua italiana si può affermare che con il termine “Catechesi” ci si
riferisce all’atto comunicativo della Parola di Dio e al processo pragmatico-
educativo alla fede; con “Catechismo” si intende sia l’insegnamento orale, in genere
svolto a domande e risposte, sia al testo “catechistico” che contiene le verità di fede e,
infine, con “Catechetica” si definisce lo studio scientifico svolto sull’atto catechistico1.
La Catechetica può essere approcciata schematicamente e utilmente attraverso
tre livelli di comprensione2:
Il primo livello è originario e comprende la catechesi nel suo farsi, l’atto
comunicativo della Parola di Dio nella sua immediatezza, spontaneità e
freschezza e le prime forme sistematiche e organiche di riflessione sul
contenuto e sul metodo dell’atto catechistico (lettere apostoliche, catechesi
battesimali e mistagogiche);
Il secondo livello è derivato e consiste in una prima riflessione sulla Catechesi a
partire da alcuni problemi che emergono dall’esperienza evangelizzatrice e
catechistica (epoca patristica e primi saggi di metodo come ad esempio il De
catechizandis rudibus di Agostino);
Il terzo livello è quello propriamente catechetico che consiste in una riflessione
unitaria, organica e sistematica sulla Catechesi con una particolare attenzione
all’aspetto scientifico della Catechetica, e quindi ai problemi relativi al suo
statuto epistemologico e alla sua identità.
1 Cfr. Vocabolario della lingua italiana, a cura di ZINGARELLI Nicola, Zanichelli, Bologna, 1996, p. 323. 2 Cfr. RUTA, Giuseppe, Catechetica come scienza. Introduzione allo studio e rilievi epistemologici, LDC, Torino, 2010, p. 28.
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Per lo scopo che si prefigge questa giornata di studio, ritengo che il secondo
livello sia quello che possa riguardare più da vicino il nostro impegno di pastori e di
primi catechisti delle comunità che ci sono affidate poiché esprime la ricerca mai
sopita della soluzione dei problemi derivanti dall’azione catechistica.
1. LE FONTI DELLA CATECHETICA
«Se fonti della Catechesi sono la Bibbia e la Tradizione della Chiesa, e quindi la
vita della Chiesa nella sua integralità (cfr. Direttorio Generale della Catechesi (DGC)
nn. 94-96), fonte della Catechetica risulta essere più propriamente il Magistero della
Chiesa per il semplice fatto che questi dichiara qualcosa di esplicito in merito alla
scientificità della Catechetica, oltre a dare orientamenti e direttive sulla Catechesi, che
costituisce il suo compito precipuo»3.
Il riferimento costante al Magistero della Chiesa da parte della Catechetica la
inserisce nella stessa funzione di ascolto, custodia e fedele espressione4 della Parola di
Dio e della Tradizione oltre che nella triplice riflessione della Chiesa sulla sua identità
più profonda, tutta dipendente dalla Parola scritta, celebrata e vissuta.
L’altra importante fonte della Catechetica è costituita dalla prassi catechistica e
dai Movimenti catechistici che hanno svolto una funzione di difesa, custodia,
approfondimento, promozione e innovazione della prassi catechistica stessa.
Da questa prospettiva si può considerare l’utilità della scienza catechetica che,
come in un circolo virtuoso, attinge alle fonti e attraverso la sua azione di
osservazione, interpretazione e progettazione della prassi catechistica e allo studio,
approfondimento e ricerca del Magistero, contribuisce al loro stesso sviluppo.
1.1. Il Magistero della Chiesa («Evangelii gaudium» e «Incontriamo
Gesù»)
Per chiunque desiderasse un approccio alla Catechesi che non fosse soltanto
quello mediato dalle riflessioni e dagli orientamenti dei documenti della Chiesa che
hanno per oggetto esplicito l’azione catechistica5, è possibile rintracciare nel Magistero
interessanti elementi che possono orientare la ricerca catechetica.
3 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 127. 4 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Dei Verbum. Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione (18 novembre 1965), n. 10, in Enchiridion Vaticanum vol. I, nn. 493-523. 5 Per uno studio più approfondito rimando al testo: GEVAERT, Joseph, Studiare catechetica, a cura di MONTISCI Ubaldo, LAS, Roma, 2009.
4
Prendo spunto dal titolo di queste giornate formative per esplicitare ed
esemplificare quanto appena affermato.
L’Esortazione Apostolica di Papa Francesco «Evangelii gaudium» del 24
novembre del 2013, precedente la pubblicazione degli Orientamenti per l’annuncio e la
catechesi in Italia della Conferenza Episcopale Italiana «Incontriamo Gesù» del 29
giugno 2014, fornisce alcune coordinate su cui collocare la ricerca e lo studio
catechetico.
Il noto catecheta Enzo Biemmi, in un Seminario Nazionale sull’Iniziazione
Cristiana del 16 febbraio 2017, parlava dell’«Evangelii Gaudium» come della “cornice
apostolica della Chiesa” citando un brano dello stesso Papa Francesco: «Vi
raccomando l’”Evangelii gaudium”, che è una cornice. Non è originale, su questo
voglio essere molto chiaro. Mette insieme l’”Evangelii nuntiandi” e il documento di
Aparecida. Pur essendo venuta dopo il Sinodo sull’evangelizzazione, la forza
dell’”Evangelii gaudium” è stata di riprendere quei due documenti e di rinfrescarli per
tornare a offrirli su un piatto nuovo. L’”Evangelii gaudium” è la cornice apostolica della
Chiesa di oggi6».
Il primo lato della cornice, quello di sinistra da cui parte «Evangelii Gaudium»,
è la gioia: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato,
dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e
rinasce la gioia» (EG n. 1).
Il secondo lato della cornice, quello di destra, è la missione. Essa si riassume
in “la chiesa in uscita”. Il n. 21 è esplicito in tal senso: «La gioia del Vangelo che
riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria».
Il terzo lato della cornice, quello che sta alla base, è la storia. La storia è il
campo della missione della Chiesa e il luogo ove essa non solo opera ma ascolta,
discerne i segni del Verbo. «Evangelii Gaudium» al n. 269 afferma: «Gesù stesso è il
modello di questa scelta evangelizzatrice che ci introduce nel cuore del popolo.
Affascinati da tale modello, vogliamo inserirci a fondo nella società, condividiamo la
vita con tutti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, collaboriamo materialmente e
spiritualmente nelle loro necessità, ci rallegriamo con coloro che sono nella gioia,
piangiamo con quelli che piangono e ci impegniamo nella costruzione di un mondo
nuovo, gomito a gomito con gli altri. Ma non come un obbligo, non come un peso che
6 Papa FRANCESCO , in «La Civiltà Cattolica» IV (2016) 417-431.
5
ci esaurisce, ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce
identità».
Il quarto lato della cornice è lo Spirito Santo. È l’ultimo capitolo di «Evangelii
Gaudium». Il testo è basato così su una bella inclusione: inizia con la gioia e termina
ricordando che l’evangelizzazione è l’azione misteriosa dello Spirito e che l’annuncio
da parte della comunità ecclesiale è un servizio di mediazione alla sua opera, una
diaconia dello Spirito Santo.
Credo che gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» si collocano pienamente in
questa cornice tratteggiando, in maniera più precisa, il processo educativo della
catechesi. Così nel primo capitolo «Abitare con speranza il nostro tempo» vengono
esplicitati i motivi di una gioia che non è frutto di un semplice ottimismo, ma si radica
nella capacità di guardare il tempo presente con lo stesso sguardo di Cristo; il secondo
capitolo «Annunciare il Vangelo di Gesù» richiama esplicitamente la missione
dell’evangelizzazione; il terzo capitolo «Iniziare, accompagnare e sostenere
l’esperienza della fede» indica un cammino che accompagna tutte le fasi della vita e
della storia concreta della persona soggetto del percorso catechistico; l’ultimo capitolo
«Testimoniare e narrare» riconosce implicitamente nella pluralità dei ministeri
all’interno della comunità cristiana e in particolar modo nella figura del catechista,
l’azione dello Spirito del Signore che anima e continua l’azione del Signore.
1.2. La prassi catechistica e i movimenti catechistici
La prassi catechistica non è solo oggetto, ma anche fonte della Catechetica che
è chiamata ad indagare:
- l’azione catechistica nella storia;
- l’azione e la ricchezza dell’atto catechistico nel passato e nel presente, per il
futuro;
- l’azione delle diverse Chiese locali per individuare gli elementi comuni e le
differenze oltre che i tratti peculiari di ognuna di esse;
- i criteri di progettazione della pastorale catechistica;
- l’elaborazione di nuovi modelli e paradigmi catechistici.
In riferimento a quest’ultimo punto è da ricordare come il “modello
catecumenale” sia il punto obbligante di riferimento. Come «la missione ad gentes è il
paradigma di tutta l’azione missionaria della Chiesa, il Catecumenato battesimale, che
6
le è congiunto, è il modello ispiratore della sua azione catechizzatrice7». Tenendo
conto della differenza sostanziale tra una catechesi pre-battesimale (catecumenato) e
post-battesimale (completamento dell’Iniziazione cristiana di persone già battezzate),
è importante richiamare quanto nel Direttorio Generale per la Catechesi viene
affermato circa gli elementi del Catecumenato che devono essere fonte di ispirazione
per la catechesi post-battesimale:
L’importanza della funzione vitale per la vita della Chiesa dell’Iniziazione
cristiana;
La responsabilità di tutta la comunità cristiana;
La centralità del Mistero pasquale. La Veglia pasquale, centro della liturgia
cristiana e la sua spiritualità battesimale, sono ispirazione per tutta la
Catechesi;
L’inculturazione, alla cui base è il principio dell’Incarnazione che anima l’azione
catechistica e che permette di annunciare il Vangelo nelle diverse e concrete
situazioni personali, culturali e sociali.
Il valore della Catechesi come processo formativo e vera scuola di fede. Da ciò
deriva l’intensità e l’integrità della formazione; la gradualità del percorso con
tappe definite; il legame con riti, simboli e segni specialmente biblici e liturgici
(anno liturgico); il costante riferimento alla comunità cristiana8.
Da quanto fin qui detto, emerge chiaramente come la Catechetica non solo fa
della prassi catechistica il suo oggetto di studio, ma trae da essa i principi ispiratori
per un suo costante rinnovamento. In tal senso il processo catechetico si realizza
attraverso tre fondamentali passaggi che consistono:
nell’osservare la prassi catechistica delle diverse epoche e spazi geografici per
coglierne le costanti di pensiero e di azione;
nell’interpretare la prassi alla luce dell’ortodossia (fedeltà a Dio nella
comunicazione con l’uomo), dell’ortoecclesia (fedeltà alla Chiesa nella missione
evangelizzatrice), dell’ortoprassi (fedeltà all’uomo nella comunicazione con Dio
e con i propri simili).
7 CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio Generale per la Catechesi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1997, n. 90. 8 Cfr. Ibidem n. 91.
7
nel progettare una nuova prassi, considerando l’azione catechistica in
relazione alle sempre mutanti situazioni umane ed ecclesiali e sulla base delle
leggi dell’ortodossia, dell’ortoecclesia e dell’ortoprassi9.
Sotto la spinta di questa triplice azione, hanno preso il via i vari Movimenti
catechistici che hanno caratterizzato la Catechesi, e determinato le sorti, dei vari paesi
nel mondo.
Nell’impossibilità di trattare ora la storia dei vari Movimenti catechistici, basti
qui ricordare l’importanza per il nostro paese del Movimento catechistico italiano che,
a partire in particolar modo dal Convegno di Piacenza del 1889, grazie all’impulso del
Concilio Vaticano II ha contribuito e contribuisce in maniera decisiva alla vitalità dello
studio catechetico e alla riflessione sul processo educativo alla fede dell’azione
catechistica in Italia10.
2. LE MATRICI DELLA CATECHETICA
Se il Magistero e la prassi costituiscono le principali fonti della Catechetica, la
teologia, la pedagogia e la comunicazione rappresentano le matrici dalle quali la
Catechetica discende, a cui fa continuo riferimento, e da cui avverte di dipendere.
L’atto catechistico, anche se non sempre ne abbiamo chiara coscienza, è frutto,
o dovrebbe esserlo, dell’incontro di queste tre discipline. Per tale motivo si può
definire la natura della Catechetica come essenzialmente interdisciplinare o meglio
ancora transdisciplinare, perché è grazie alla relazione che la Catechetica realizza tra
le diverse discipline che scaturiscono i criteri e le modalità che danno forma concreta e
attuale all’azione di educazione alla fede.
2.1 L’aspetto teologico della Catechetica
La prima matrice da cui deriva la Catechetica è sicuramente la teologia in
quanto il nucleo più intimo ed essenziale, l’oggetto materiale della teologia e della
Catechetica è la fede, anche se diverso è l’approccio formale che caratterizza in modo
distinto e originale la teologia dalla Catechetica.
9RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 171. 10 Per una documentata e aggiornata storia del Movimento Catechistico Italiano si veda: BIANCARDI, Giuseppe – GIANETTO, Ubaldo, Storia della catechesi. Il movimento catechistico, Libreria Ateneo Salesiano (LAS), Roma, 2016.
8
All’interno del dinamismo classico della ricerca teologica (auditus fidei e
intellectus fidei11), la Catechetica attinge dai diversi ambiti teologici ciò che
contribuisce a costituire il suo proprio ambito di ricerca. Così le scienze teologiche
storiche (storia della Chiesa, patrologia, esegesi) offrono alla Catechetica contenuti,
criteri e metodi per comprendersi nell’ambito del proprio processo evolutivo (Storia
della catechesi); la teologia sistematica, fondamentale e dogmatica fornirà i
fondamenti sistematici che riguardano la Rivelazione, la fede e i vari contenuti della
fede cristiana; la teologia pastorale costituirà l’alveo entro il quale la Catechetica si
colloca come scienza autonoma e originale nel ripensamento della Catechesi.
E’ in questa prospettiva e in questo fondamentale rapporto tra la teologia e la
Catechetica che l’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» oltre che fonte, va
considerata anche come matrice della Catechetica. I contenuti teologici espressi
nell’Esortazione dettano quei principi “catechetici” che daranno forma all’attuale
processo educativo verso una vita di fede.
Solo a titolo di esempio basti pensare al tema ricorrente della paternità e della
misericordia di Dio, alla relazione centrale e vitale con Gesù, all’invito alla riscoperta
del tesoro evangelico e alla gioia che ne deriva, alla spinta ad uscire e a mettersi in
gioco nella missione, alla fiducia nella bontà intrinseca del creato, allo sguardo sereno
sul limite personale, comunitario e pastorale come opportunità di verità e di crescita.
Gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» vanno letti in questo spirito e considerati
come lo sforzo catechetico per tradurre in termini attuali le coordinate per la proposta
catechistica che tenga conto dell’attuale realtà sociale ed ecclesiale italiana.
2.2 L’aspetto pedagogico della Catechetica
Fin dal suo nascere la Catechetica è stata connotata profondamente dalla
dimensione pedagogica affrontando la questione dell’aspetto educativo della fede.
Questo ha comportato una maggiore attenzione alla persona coinvolta nel processo di
educazione alla fede non più, o soltanto, intesa come destinataria della catechesi, ma
in quanto soggetto attivo. La fede, infatti, se da una parte è dono gratuito di Dio,
dall’altra è risposta libera da parte del soggetto.
La Catechesi intesa come “iniziazione alla fede” e “educazione alla fede” si
pone, in maniera secondaria e strumentale, come mediazione e a servizio di quel
mistero di grazia che è la fede. Il catecheta Emilio Alberich nel suo Manuale di
11 A questi due momenti andrebbe aggiunto un terzo momento che, pur intrinseco all’intellectus fidei e consequenziale ad entrambi, può essere considerato con particolare attenzione: l’expositio o communicatio fidei.
9
catechetica fondamentale rivendica, nel senso ed entro i limiti sopra accennati, la
natura pedagogica della catechetica «dal momento che la crescita della fede coinvolge
anche il dinamismo della formazione umana. […] Il compito catechistico coinvolge la
densità dell’atteggiamento di fede come risposta personale e totale al progetto di vita
cristiana che è adesione e “sequela” di Cristo12».
Sulla scia tracciata dal Documento Base, gli orientamenti «Incontriamo Gesù»
intendono raccogliere il frutto di una stagione che ha visto tante diocesi e parrocchie
impegnate nella riscoperta della propria funzione di generazione e rigenerazione della
fede.
Nel terzo capitolo di «Incontriamo Gesù» è possibile riscontrare la centralità del
processo catecumenale per la generazione alla fede degli adulti assunto come modello
per l’Iniziazione cristiana dei ragazzi che hanno ricevuto il Battesimo da piccoli.
Richiamo qui le indicazioni generali ispirate dal Rito di Iniziazione cristiana degli adulti
e riproposte per il cammino di Iniziazione cristiana dei ragazzi già battezzati:
l’importanza di un cammino globale e integrato, fatto di ascolto della Parola di
Dio e di introduzione alla dottrina cristiana, di celebrazione della Grazia e di
testimonianza della carità all’interno della comunità cristiana;
l’importanza della prima evangelizzazione, primo annuncio, risveglio della fede e
tempo mistagogico;
il discernimento richiesto per una reale valutazione del percorso di maturazione
del soggetto;
la connessione dei tre Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, quale introduzione
nel mistero pasquale di Cristo;
l’importanza e la centralità di una comunità cristiana che nell’espressione della
vita di fede, speranza e carità costituisce il luogo originario e fondamentale del
cammino di Iniziazione e di vita cristiana di ogni individuo13.
12 Cfr. ALBERICH, Emilio, La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, LDC, Torino, 2001, pp. 125-163. 13 CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, Edizioni Paoline, Milano, 2014, nn. 47-52.
10
A quest’ultimo punto ritengo sia collegato quanto è affermato da Papa
Francesco nell’«Evangelii gaudium» quando richiama all’impegno di ciascun battezzato
alla testimonianza della fede e alla missione, alla gioia e alla bellezza come via della
catechesi14. Credo che l’impegno pedagogico della Catechetica si giustifichi
nell’individuare il percorso più idoneo perché chi lo desidera possa passare dalla
visione e dal sogno di Dio, alla sua concreta realizzazione nella sua vita, infatti
«l’incontro catechistico è un annuncio della Parola ed è centrato su di essa, ma ha
sempre bisogno di un’adeguata ambientazione e di una motivazione attraente, dell’uso
di simboli eloquenti, dell’inserimento in un ampio processo di crescita e
dell’integrazione di tutte le dimensioni della persona in un cammino comunitario di
ascolto e di risposta15».
2.3 L’aspetto comunicativo della Catechetica
La catechesi è fondamentalmente un atto di comunicazione e lo è per almeno
due motivi incontestabili: il primo perché tutta la storia della salvezza è Rivelazione,
comunicazione di Dio all’uomo; il secondo perché l’essere umano è per sua natura
comunicativo. «All’origine della comunicazione sta la meraviglia naif verso il prodigio
del comunicare. Infatti prima di riflettere sulla comunicazione “si comunica”16».
Personalmente ritengo che il problema fondamentale della Catechesi di oggi, più
che teologico o pedagogico, si colloca proprio nell’ambito comunicativo in tutti i suoi
aspetti: verbale, concettuale, simbolico, rituale, gestuale…
E’ noto che perché la comunicazione giunga a buon fine tra l’emittente e il
ricevente ci deve essere un codice linguistico-comunicativo condiviso altrimenti l’atto
comunicativo fallisce.
Senza voler sembrare esagerato, sono sempre più convinto che la Chiesa di
oggi spesso usi un “linguaggio” che risulta incomprensibile, nebuloso, a volte
addirittura criptico ai più e in particolar modo ai giovani.
Per tale motivo ritengo che il lavoro di ricerca svolto dalla Catechetica
nell’ambito della comunicazione della fede costituisca un importante ed essenziale
apporto alla Catechesi e alla sua funzione educativa: «lo specifico della riflessione
catechetica si situa qui, nell’intendere le leggi della comunicazione (e quindi dei
molteplici linguaggi), nel ritrovare modelli di comunicazione adeguati, sì da poter
14 Cfr. PAPA FRANCESCO, Evangelii Gaudium, nn. 160-171 15 Ibidem , n. 166. 16 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 281.
11
elaborare teorie e ipotesi di una retta e corretta comunicazione catechistica» ispirata
dal «paradigma fondamentale della Rivelazione cristiana con la sua grammatica, i suoi
significati e i suoi simboli. La Catechesi, infatti, è comunicazione della Parola e
educazione per un progetto di vita cristiana17».
Letta dal nostro punto di vista l’Esortazione «Evangelii gaudium» appare come
un interessante strumento comunicativo. I contenuti dell’Esortazione sono veicolati da
un linguaggio che vuole essere “feriale” accessibile a tutti, immediato, attento al
linguaggio attuale. A partire dall’introduzione e in particolare il capitolo primo: «La
trasformazione missionaria della Chiesa» e il terzo: “L’annuncio del Vangelo”, indicano
un criterio generale molto importante che diviene fondamentale nell’ambito della
trasmissione della fede: comunicare dopo che si è “ascoltata” la persona e realtà che
si ha davanti. Il tono dell’Enciclica non è quello del monologo, ma del dialogo.
Anche gli Orientamenti «Incontriamo Gesù» si collocano su questa linea:
l’attenzione al linguaggio, alla sintassi e alla presentazione del Documento sono già
una prova della rinnovata attenzione comunicativa espressa anche nei documenti
magisteriali indirizzati più agli “addetti ai lavori”.
Più significativo per il nostro discorso sono i primi due capitoli di «Incontriamo
Gesù» che a mio avviso sono preziosi per le indicazioni che forniscono riguardo alla
comunicazione della fede. A titolo esemplificativo invito a leggere il n. 12 dove sono
elencati alcuni tratti fondamentali dello stile ecclesiale di annuncio e testimonianza
della fede e il nn. 19 – 21 dove, dopo aver trattato dell’evangelizzazione come un
orizzonte e un processo, vengono scanditi sapientemente i tre momenti tipici e
consequenziali dell’evangelizzazione: il dialogo, il primo annuncio, la catechesi.
CONCLUSIONE
L’«Evangelii gaudium», la gioia del Vangelo che Papa Francesco ha scritto per
rilanciare e approfondire le riflessioni fatte dal Sinodo dei Vescovi nell’ottobre 2012
sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, è un documento
straordinario che segnerà a fondo la Chiesa del futuro. Con esso Papa Francesco
invita fondamentalmente tutti i cristiani a riscoprire la gioia dell’essere amati da Dio e
a ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede. Su questa scia si inseriscono gli
Orientamenti «Incontriamo Gesù» nati proprio per rinnovare ulteriormente
l’evangelizzazione e la catechesi in Italia oggi.
17 RUTA, G., Catechetica come scienza, p. 289.
12
Diverse possono essere le letture e gli approcci critici dei due Documenti.
Diversi per genere, per autorevolezza e per finalità, credo che ambedue parlino della
passione e dello sforzo della Chiesa per rendere accessibile all’uomo di oggi, la
persona salvifica di Gesù e lo fanno con un linguaggio concreto, “feriale”,
comprensibile.
Questo però non basta. Per rafforzare la nostra azione pastorale e assumere un
rinnovato slancio comune nell’annuncio del Vangelo e nel cammino di educazione alla
vita di fede, occorrono persone guidate dallo Spirito, pienamente inserite nel cammino
della Chiesa e libere dalla “malattia” del masochismo pastorale.
Si tratta di persone, laici, religiosi, sacerdoti che sappiano fare tesoro delle
indicazioni contenute nei due Documenti e comincino ad attuarle con scelte concrete e
coraggiose. Persone che più che esperti in manovre spericolate, siano capaci di
profezia.
13
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE18
1. Documenti Magisteriali (ordine cronologico)
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il Rinnovamento della Catechesi, 2 febbraio
1970, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1970.
PAOLO VI, Evangelii nuntiandi. Esortazione apostolica sull’ Evangelizzazione nel
mondo contemporaneo, 8 dicembre 1975, in Enchiridion Vaticanum, 5. Documenti
ufficiali della Santa Sede 1974-1975, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1979, 1588 -
1716.
GIOVANNI PAOLO II, Catechesi tradendae. Esortazione apostolica circa la catechesi
nel nostro tempo, 16 ottobre 1979, in Enchiridion Vaticanum 6. Documenti ufficiali
della Santa Sede 1977-1979, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1980, 1764-1939.
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Catechismo della Chiesa Cattolica,
11 ottobre 1992, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1992.
CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio Generale per la Catechesi, Libreria Editrice
Vaticana, Città del Vaticano, 1997.
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE DELLA CEI, L’iniziazione cristiana 1.
Orientamenti per il catecumenato degli adulti, Nota pastorale, Edizioni Dehoniane,
Bologna, 1997.
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE DELLA CEI, L’iniziazione cristiana 2.
Orientamenti per l’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni. Nota
pastorale, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1999.
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE DELLA CEI, L’iniziazione cristiana 3.
Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell’iniziazione cristiana in
età adulta. Nota pastorale, Edizioni Dehoniane, Bologna, 2003.
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia.
Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del 2000, LDC,
Torino, 2001.
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA – COMMISSIONE EPISCOPALE PER LA DOTTRINA
DELLA FEDE, L’ANNUNZIO E LA CATECHESI, Il Rinnovamento della Catechesi.
Annunzio e catechesi per la vita cristiana. Lettera alle comunità, ai presbiteri e ai
catechisti nel quarantesimo del Documento Base, 4 aprile 2010, in «Notiziario CEI» 44
(2010) 3, 91-102.
18 La bibliografia qui riportata è essenziale per quanto riguarda i Documenti del Magistero. Per la parte degli Studi sono riportati soltanto alcuni testi che ho ritenuto interessante indicare nel contesto di questa giornata di studio e che hanno aiutato la mia formazione e il mio servizio di Direttore dell’Ufficio catechistico diocesano.
14
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Educare alla vita buona del Vangelo. Lettera alle
comunità, ai presbiteri e ai catechisti nel quarantesimo del Documento Base, Edizioni
Dehoniane, Bologna, 2010.
FRANCESCO, Evangelii Gaudium. Esortazione apostolica sull’Annuncio del Vangelo nel
mondo attuale, 24 novembre 2013, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano,
2013.
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio
e la catechesi in Italia, Edizioni Paoline, Milano, 2014.
2. Studi (ordine alfabetico)
ALBERICH, Emilio, La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, LDC,
Torino, 2001.
MATTEO, Armando, Presenza infranta. Il disagio postmoderno del cristianesimo,
Cittadella Editrice, Assisi, 2008.
MATTEO, Armando, La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e
la fede, Rubettino, Soveria Mannelli, 2010.
BIEMMI, Enzo, Il secondo annuncio. La grazia di ricominciare, Edizioni Dehoniane,
Bologna, 2011.
CACCIATO INSILLA, Cettina, L’Iniziazione Cristiana in Italia dal Concilio Vaticano II ad
oggi. Prospettiva pedagogico-catechetica, LAS, Roma, 2009.
FOSSION, André, Il Dio desiderabile. Proposta della fede e iniziazione cristiana,
Edizioni Dehoniane, Bologna, 2011.
GAVAERT, Joseph, Il dialogo difficile. Problemi dell’uomo e catechesi, LDC, Torino,
1992.
MEDDI, Luciano, Apprendere nella Chiesa oggi: verso nuove scelte di qualità, in
ZUPPA, Pio (a cura di) Apprendere nella comunità. Come dare «ecclesialità» alla
catechesi, LDC, Torino, 2012, p. 95-131.
RUTA, Giuseppe, Catechetica come scienza. Introduzione allo studio e rilievi
epistemologici, LDC, Torino, 2010.
SCIUTO, Carmelo, Rinnovare l’iniziazione cristiana: possiamo fare così. I criteri del
«cambiamento», Edizioni Dehoniane, Bologna, 2016.