Catasto preonciario di Luco, anno 1676

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Leonardo Bove, nel XVIII secolo, possedeva una vite alla porta di Sant'Antonio mentre Antonio Ciocci, bracciante 63enne, aveva casa, animali terre e vigne che gli davano rendite per 39 oncie e 22 grana e mezza, permettendogli di sfamare una famiglia di 9 persone. Sono alcuni dei dettagliati quanto affascinanti dati che si possono leggere in un documento spuntato fuori dagli archivi comunali di Luco dei Marsi. Un catasto preonciario del 1676 aggiornato successivamente dal 1693 al 1753, quando già da dieci anni la classificazione dei catasti si era trasformata in "onciaria". In questo documento, esempio del dettaglio con il quale i funzionari del Regno di Sicilia gestivano gli archivi del territorio, si trova un'incredibile quantità di cognomi che ancora oggi rappresentano i più diffusi in paese, molti dei quali abbinati a nomi di battesimo che, passati di generazione in generazione, mostrano omonimi vecchi di secoli.Si ringraziano per la diffusione del documento Sergio Venditti ed Elia Palma.