Catalogo Ragusani nel Mondo 2012 - prima parte

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Sabato 4 agosto 2012 Ragusa, Piazza Libertà Come il boomerang voli alto per raggiungere il tuo obiettivo ma la tua natura ti fa tornare nel punto da cui sei partito XVIII PREMIO RAGUSANI NEL MONDO

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Catalogo Ragusani nel Mondo 2012 - prima parte

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Sabato 4 agosto 2012Ragusa, Piazza Libertà

Come il boomerang voli altoper raggiungere il tuo obiettivoma la tua natura ti fa tornarenel punto da cui sei partito

XVIII PREMIO RAGUSANI NEL M

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L’Associazione “Ragusani nel Mondo”

L’associazione Ragusani nel Mondo è un or-ganismo privato, costituito con atto notarile del 13-12-91.

Ha finalità sociali e di volontariato per gli emigra-ti siciliani e gli immigrati, secondo i principi della solidarietà cristiana. Svolge una intensa azione di orientamento assistenziale, culturale, di collega-mento con i conterranei residenti all’estero.È strumento di servizio e di riferimento, di pro-posta e di raccordo con le Istituzioni. È una Or-ganizzazione indipendente, collegata ad una rete di Associazioni di Ragusani costituite in varie Na-zioni del Mondo, che fanno capo alla realtà madre di Ragusa, ma la sua azione ha coinvolto indiffe-rentemente nel tempo anche numerose comunità di siciliani. Opera per la promozione del territorio ibleo sotto il profilo culturale, turistico ed economico, e crea raccordi fra le comunità iblee e siciliane nel mon-do e importanti settori pubblici e privati della Pro-vincia e della Sicilia intera, favorendo un intenso interscambio a svariati livelli.Fondata per iniziativa dell’attuale Presidente Franco Antoci e di un gruppo di amici desiderosi di mantenere vivi e ravvivare i contatti con le nu-merose comunità di iblei sparse nel mondo, sin dal suo sorgere l’Associazione si è segnalata per

una intensa attività di consulenza, disbrigo prati-che, attivazione e promozione di scambi culturali e commerciali, monitoraggio e censimento delle comunità iblee, solidarietà, in un’ottica di puro volontariato.

L’attività dell’Associazione negli anni 1991-2011 è stata caratterizzata essenzialmente dalle se-guenti iniziative:• Censimento e indagine conoscitiva sulla pre-

senza degli emigrati iblei nel mondo, pro-muovendo ed attivando contatti con svariate comunità trapiantate in diversi stati esteri, volti a definire non solo la consistenza numerica, sia singola che all’interno di più vaste aggre-gazioni sociali, del ragusano nel mondo, ma il ruolo culturale, economico e politico svolto nel territorio che ha costituito la nuova residenza.

• Contatti a tal fine sono stati intrapresi con comunità iblee e siciliane residenti in Argen-tina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Egitto, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Paraguay, Sudafrica, Svizzera, Tunisia, USA, Venezuela, con il correlativo sviluppo di una fitta rete di scambi epistolari e culturali.

• Organizzazione “Premio Ragusani nel mondo” (Edizione n. 18 nel 2012). Il Premio richiama

l’attenzione e l’interesse dell’intera opinione pubblica iblea e delle principali Istituzioni so-cio-politiche della Provincia. È un evento ormai stabilmente entrato a far parte della tradizione ragusana, e vuole dare un pubblico ricono-scimento a tutte le figure di iblei che si sono affermati nel mondo nel campo delle rispettive attività professionali, artistiche, imprenditoria-li.

• Missioni culturali all’estero, con particolare riferimento al teatro e al cinema. Sono state promosse diverse tournee teatrali e Festival del Cinema Siciliano.

• Conferenze sulle tematiche dell’emigrazione.• Pubblicazione di Volumi, ed in particolare ogni

anno sul Premio Ragusani nel Mondo.

Per realizzare gli scopi sociali si avvale anche del-la Rete informatica, che ormai collega in tempo reale l’Associazione con migliaia di propri conter-ranei sparsi in svariate nazioni del mondo.

L’Associazione provvede anche a periodiche e continue informazioni via web sulle proprie at-tività, e coltiva continui rapporti epistolari con i propri corrispondenti presenti in rete.

Altre informazioni sull’Associazione sul sitowww.ragusaninelmondo.it

Alcuni dirigenti dell’Associazione sul palco della XVII edizione. A destra Mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa.

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Giovanni Francesco AntociPRESIDENTE ASSOCIAZIONE RAGUSANI NEL MONDO

Il Premio Ragusani nel Mondo, nato timidamen-te nel 1995 nel contesto dei festeggiamenti patronali di San Giovanni Battista, per far co-

noscere alla Comunità Iblea gli emigrati ragusani che nella loro attività si erano fatti onore all’este-ro, diventa “maggiorenne”, compie 18 anni!Il contesto odierno è profondamente diverso da quello iniziale ed il Premio è diventato sempre più un momento di riflessione e di festa per tutti i ragusani che, nei vari personaggi premiati e nelle loro storie, ritrovano la loro identità, il loro mon-do, i valori di riferimento.Una vera e propria festa, quindi, della “ragusanità” che coinvolge Istituzioni, Enti pubblici e sponsor a cui va il più vivo ringraziamento dell’Associazione: è infatti, grazie al loro coinvolgimento ed al loro sostegno che, anche quest’anno, siamo riusciti a dar vita al Premio; i difficili momenti che stiamo vivendo imprimeranno una maggiore sobrietà alla manifestazione, ma certamente non incideranno minimamente sulla sua valenza e sulle positive emozioni che, ancora una volta, saprà suscitare.I miei complimenti ed i miei auguri vanno a tut-

ti i premiati di quest’anno, ma il mio immutato e grato ricordo va anche a tutti i premiati degli anni precedenti ed in particolare all’indimenticabile Salvatore Licitra che lo scorso anno ci ha prema-turamente e drammaticamente lasciato.Non posso non associare nel ricordo i tantissimi ragusani che, in tutto il mondo, con il loro lavoro, il loro impegno ed il loro sacrificio, continuano a portare alto il vessillo della ragusanità: una patria lontana a cui sono particolarmente legati e vicini, forse più di noi che abbiamo il privilegio di poter vivere nella terra dei nostri padri e che ci ha dato i natali.Un grazie agli amici dell’Associazione dei Ragusa-ni nel Mondo ed in particolare a Sebastiano D’An-gelo che con immutato impegno ed entusiasmo ha coinvolto tutti noi e tanti altri amici in questa difficile e meravigliosa avventura del Premio.A tutti il mio più affettuoso saluto ed un arriveder-ci al 4 agosto, in Piazza Libertà, per applaudire i Premiati di quest’anno, ma soprattutto per vivere insieme un bel momento della nostra Comunità Iblea.

Nello DipasqualeSINDACO DI RAGUSA

Per la settima volta da Sindaco ho il piacere di salutare la manifestazione della conse-gna dei “Premi Ragusani nel mondo”, gli

organizzatori e soprattutto i protagonisti dell’edi-zione 2012.Assieme a questi ho il piacere di salutare la lunga catena dei premiati degli anni scorsi ed ancora quanti avranno modo di leggere.Il mio saluto è quello della intera Città che si ricor-da una volta l’anno in forma corale dei propri figli che sono andati via per dare un futuro migliore a se stessi e a quelli che lasciavano. Molti di loro si sono affermati nei nuovi paesi di residenza, la maggior parte ha comunque assicurato una vita serena assieme alle proprie famiglie ed i propri figli.Sappiamo bene delle grandi capacità di adatta-mento e di socializzazione dei ragusani e come queste capacità hanno consentito a tutti di inte-grarsi con le popolazioni locali conquistandosi ovunque la stima come cittadini laboriosi ed im-pegnati. I sentimenti che ricorrono in occasioni come questa in chi da lontano vi assiste sono la

nostalgia, il ricordo, l’affetto ma anche il deside-rio di ritornare pure per pochi giorni a rivedere i luoghi visti da bambino e conservati solo nella memoria; luoghi vivi nella propria mente attra-verso i racconti dei genitori o dei nonni, desiderio

di riconoscere volti familiari anche se mai visti, sentire il suono di un dialetto che si stenta a capi-re e addirittura a pronunciare.Questo è lo spirito con il quale l’Amministrazio-ne Comunale accoglie l’odierna manifestazione e cioè l’interesse a tenere vivi i valori che da queste sensazioni tutti possiamo ricavare, in una società che tante volte ha perso l’abitudine ed il gusto di guardarsi dietro e di guardarsi dentro.Questa è l’enorme carica di sensibilità ed umanità che la Città di Ragusa sa esprimere e vuole met-tere in campo quest’anno ancora una volta!Ma il rispetto e la riconoscenza verso il mondo dell’emigrazione deve avere, per chi amministra una città e per gli stessi cittadini, un significato anche più profondo, impegno a spendersi per la crescita sociale e civile della collettività che è ri-masta, impegno affinché il sacrificio di alcuni sia onorato attraverso lo sforzo comune a rendere la Città sempre più grande: questo significato da parte mia voglio dare al simbolo del boomerang che costituisce il logo della manifestazione di quest’anno.

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Raffaele LombardoGOVERNATORE DELLA REGIONE SICILIANA

Il “Premio Ragusani nel mondo” si iscriVe di diritto, per la storia delle sue diciotto edizioni, tra le manifestazioni ispirate al richiamo di va-

lori capaci di orientare I’impegno per affrontare il futuro con fondata fiducia. Il Premio, infatti, ha come suo dichiarato obiettivo I’omaggio al lavoro, alla professionalità e all’in-ventiva dei figli della provincia Iblea, e con ciò sottolinea l’orgoglio dei Siciliani per la apparte-nenza alla loro terra e, insieme, Ia loro capacità di affermarsi fuori dall’Isola e farne conoscere potenzialità e virtù. Il messaggio che esso intende trasmettere è, quindi, quello della “virtù” della gente Iblea, più in generale dei siciliani, che hanno le carte in regola per competere nel mondo. Un messaggio, questo, forte e significativo soprat-tutto in una stagione, quale l’attuale, nella quale vengono esaltate, soprattutto da parte di mezzi di informazione sui quali troppo spesso non vi è spazio per le nostre voci, limiti e difetti dell’asset-to politico, economico e sociale della Sicilia. Opporsi alla diffusione di un tale pregiudizio nei confronti della nostra Regione non può certo por-

tarci ad ignorare il peso di antiche e recenti scelte sbagliate anche per inadeguatezza di politiche e azioni di governo, segnate dalla passiva subalte-nità ad interessi e poteri estranei e, troppo fre-quentemente, dal cancro del clientelismo, quando non del malaffare e della mafia.

È necessario però, ed il Premio costituisce un va-lido elemento in questa direzione, far sentire, con voce chiara e forte, che i mali e i difetti non hanno vinto in Sicilia. In questo senso, premiare e ringraziare i ragusani illustri significa dire a tutti, anche al di fuori del-l’Isola, che la Sicilia ha, e offre al percorso comu-ne, intelligenze e capacità per parteciparvi con la sua identità e con dignità. È importante, e per tanti versi naturale, che ciò sia affermato da una provincia ricca di glorie pas-sate e attuale vivacità di intrapresa, un territorio nodale nell’economia siciliana e credibile testimo-ne delle nostre realtà e possibilità. La Regione Siciliana, impegnata a difendere la propria autonomia che è intesa come rafforza-mento delle prospettive per il suo futuro e valore per I’intera collettività, non solo italiana, rivolge, quindi, al Premio Ragusani nel mondo e alle per-sonalità insignite del riconoscimento un saluto non rituale, espressione di grata e solidale par-tecipazione.

Raffaele LombardoPresidente della Regione Siciliana

Giovanni ScarsoCOMMISSARIO STRAORDINARIO PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA

In un mondo sempre più globale dove si corre il rischio, giorno dopo giorno, di annullare le identità territoriali con la giustificazione di di-

minuire così il debito pubblico nazionale, la nuova edizione del premio “Ragusani nel Mondo” diven-ta un motivo in più per rilanciare il nostro orgoglio ibleo e per tenere alto il vessillo della ‘ragusanità’, nonostante spirino venti contrastanti sull’autono-mia della Provincia di Ragusa in forza di decisioni governative che non ci trovano d’accordo e che contrasteremo a tutti i livelli. Il premio quest’anno, in questo particolare contesto, acquisisce anche un valore politico non indifferente di difesa del-la nostra identità nel momento in cui si parla di accorpamento con altre province e della cancel-lazione della nostra storia e del nostro vissuto. Siamo, pertanto, riconoscenti al presidente del-l’Associazione “Ragusani nel Mondo”, on. Franco Antoci, per questo impegno che da quasi un ven-tennio porta avanti e che vede la terra iblea unita e coesa in questo progetto di mantenimento delle proprie origini, anche grazie al calore dei ‘figli’ ragusani sparsi in tutto il Mondo. Unione realiz-

zata attraverso un certosino lavoro di censimento e di conoscenza dell’emigrazione iblea in tutto il mondo, promuovendo ed attivando contatti con le svariate comunità, alle volte sconosciute, trapian-tate in diversi stati esteri.

Il premio “Ragusani nel Mondo” è un significativo riconoscimento ai ragusani che hanno onorato la terra iblea e promosso la Provincia nel mondo. Uomini di valore che all’estero si sono distinti particolarmente nell’esercizio della loro attività o professione a beneficio delle comunità estere oppure che hanno avuto un ruolo rilevante all’in-terno delle istituzioni pubbliche nei paesi di resi-denza o, ancora, in campo culturale, artistico e sociale.Quale Commissario straordinario della Provincia Regionale di Ragusa, ma soprattutto da cittadino di questa terra orgogliosa della propria identità, auguro ai responsabili dell’associazione “Ragu-sani nel Mondo” di proseguire nello straordinario e prezioso compito di tenere in vita questo ponte ideale tra la provincia di Ragusa e i Ragusani nel mondo e di fortificare il legame tra la nostra terra e gli emigrati all’Estero perché le radici con la pro-pria terra non si possono recidere mai, qualsiasi cosa accada.

Avv. Giovanni ScarsoCommissario Straordinario

Provincia Regionale di Ragusa

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Sandro Maria Gambuzza

Le azioni tese a mantenere forti i legami con la propria terra di quanti nel tempo hanno dovuto o voluto spostare i riferimenti geo-

grafici della loro attività e del loro impegno in altri continenti o in altri paesi sono certamente prezio-se per una comunità che vuole continuare a difen-dere e valorizzare, al di là delle globalizzazioni e delle omologazioni commerciali e culturali, la propria identità per farne non un freno al proprio sviluppo ma un’occasione vincente di promozione della propria storia, della propria cultura, del pro-prio carattere antropologico.Non c’è dubbio che a questa missione ha rispo-sto nei tanti anni in cui ha inanellato un succes-so dopo l’altro, la manifestazione “Ragusani nel Mondo” promossa dall’omonima associazione che vede coinvolti alcuni ragusani di buona vo-lontà impegnati a restituire al territorio il valore aggiunto delle tante esperienze che nei decenni gli iblei hanno accumulato nelle più diverse latitu-dini e longitudini della nostra terra.Per questo motivo la Camera di Commercio con-tinua ad essere a fianco dell’iniziativa e della ma-nifestazione che ogni anno si arricchisce di nuovi spunti di riflessione e di nuove chiavi di lettura per un territorio ed una popolazione che certa-

mente si è sempre caratterizzata per una lunga sequenza di meriti, di valori, di caratteristiche positive ed esaltanti.I tanti protagonisti che hanno ricevuto il ricono-scimento ed il premio “Ragusani nel Mondo” sono stati negli anni scorsi e continuano ad essere i migliori ambasciatori della nostra “ragusanità” e costituiscono gli avamposti in terre lontane di una presenza che così come ha dato contributi non secondari allo sviluppo di quelle comunità in cui

i nostri antenati si sono efficacemente inseriti ed integrati, può continuare a darne indirettamente come veicolo vincente di marketing territoriale e di volano socio-culturale anche qui da noi nella loro indimenticata ed indimenticabile terra di ori-gine.Il mondo delle imprese che nella Camera di Com-mercio ha la propria “casa” si stringe in questa occasione in un abbraccio carico di affetto ai ra-gusani premiati in questa edizione 2012, e indi-rettamente ricorda i tanti, tantissimi ragusani che hanno dovuto lasciare la loro terra ed i loro cari per emigrare, in anni ormai lontani, per trovare altrove la loro meritata affermazione sociale ed economica senza mai dimenticare (e lo hanno di-mostrato e dimostrano in tante occasioni) la loro terra di origine.È a loro che idealmente ancora una volta la Ca-mera di Commercio dedica la propria collabora-zione alla riuscita della manifestazione “Ragusani nel Mondo” e il proprio sforzo di lavorare per lo sviluppo sostenibile, equilibrato e sereno della nostra area.

Sandro GambuzzaPresidente della Camera

di Commercio I.A,A. di Ragusa

PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, AGRICOLTURA E ARTIGIANATO DI RAGUSA

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La Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica è una so-cietà cooperativa senza finalità di lucro, dove l’esperienza della de-mocrazia economica si coniuga ad una logica di imprenditorialità. L’obiettivo è quello di porre ciascun socio e cliente nelle condizioni di diventare artefice della propria crescita personale ed economi-ca. La Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica ha lo scopo di distinguersi da altri istituti di credito, perseguendo il mi-glioramento della vita degli abitanti del proprio territorio non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale.

Segno distintivo della Banca di Credito Cooperativo è il carattere SOLIDALE, MUTUALISTICO, LOCALE in quanto società di persone che promuove l’aiuto reciproco dei soci e facilita l’accesso al credito delle fasce più deboli, senza perseguire scopi di profitto, facendo da volano nel territorio di competenza.

La Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica, per Leg-ge, è obbligata a impiegare sul suo territorio tutto il risparmio che raccoglie, utilizzando quindi la ricchezza locale per favorire lo sviluppo locale.

I 1.531 soci della Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica, oggi hanno diritto di percepire, qualsiasi sia la giacenza, sul proprio conto corrente, un tasso annuo lordo del 2%;

A partire dal primo agosto, la Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica ha deliberato di mettere a disposizione degli im-piegati e dei pensionati un conto corrente a costo zero, quindi que-sta categoria di clienti, sul conto corrente, non pagherà nessuna spesa e avrà diritto al Bancomat e alla Carta di Credito gratuiti.

La Banca di Credito Cooperativo della Contea di Modica, a segui-to della modifica della normativa sulla commissione di Massimo Scoperto, ha deliberato, in particolare per i propri soci, di appli-care la nuova normativa senza sostituire la C.M.S. con qualsiasi altra commissione e/o spesa.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLA CONTEA DI MODICA Sede legale e Direzione Generale: Modica - Viale degli Oleandri, 3Telefono e fax 0932 752451 e-mail: [email protected]

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Sebastiano D’Angelo

È un boomerang l’immagine simbolo del-la XVIII Edizione del Premio Ragusani nel Mondo, segno della spiccata tendenza del

ragusano di involarsi verso l’alto, alla ricerca di mondi migliori, con un carico di speranze e di at-tese, ma sempre pronto a ritornare verso la terra di origine, anche e solo con i sentimenti, gli affetti e la voglia di mantenere forte il legame con la stessa.Il premio, nato nell’estate del 1995, ha promosso ogni anno e senza interruzione figure di iblei con una storia particolare da raccontare, con spunti di positività da offrire come esempio, con profili di vita sconosciuti alla maggior parte dell’opinio-ne pubblica iblea, ma degni di grande attenzione e interesse. Premiati con alle spalle una grande notorietà internazionale, come Susan Sarandon su tutti, non hanno intaccato la filosofia originaria del Premio, che ogni anno ha catturato l’interesse crescente di strati sempre più ampi di persone.Un Premio nato con il cuore e fatto con il cuore, con una mozione di affetti e di sentimenti che la colloca in una posizione particolare nel novero di analoghi eventi del genere in altri ambiti territo-riali, qualità che nel corso degli anni ha ricevuto crescenti apprezzamenti e riconoscimenti anche a livello internazionale.Il conseguimento della maturità connessa al XVIII anno segna anche una importante novità, legata all’anticipo della data, sabato 4 agosto, rispetto al tradizionale periodo di fine agosto/inizio set-tembre.L’anticipo si è reso necessario per la compresen-

za delle bancarelle della festa di S. Giovanni in Piazza Libertà, nel primo week end successivo alla ricorrenza del Santo Patrono di Ragusa, cir-costanza che ha liberato anche il desiderio negli organizzatori di collocare l’evento nella parte centrale dell’estate.La manifestazione quest’anno subirà gli inevitabili condizionamenti del difficile periodo che viviamo, con il taglio delle risorse pubbliche e private, che ne hanno messo in dubbio la realizzazione fino all’ultimo. L’Associazione Ragusani nel Mondo ha voluto ugualmente provare un nuovo allestimen-to, sia pure in modo più sobrio e senza l’enfasi organizzativa delle ultime edizioni, consapevole di offrire in questo segmento di vita sociale un segno di riscatto e di reazione contro la tenden-

za ormai diffusa e invasiva a lasciarsi risucchiare in un vortice depressivo che sta coinvolgendo poco per volta tutti gli italiani, stravolgendo usi, costumi e tradizioni consolidate.Di sicuro rilievo i premiati scelti dal Comitato orga-nizzatore, che vanno dal maestro Giovanni Corallo, compositore e direttore d’orchestra in Venezuela, di origine comisana, a Giuseppe Cascone, nato a Pedalino, una delle trombe più calde d’Europa, da Ruben Ricca, regista teatrale ispanico argenti-no di gran talento, con nonno modicano, ad Aldo Fronterrè, ragusano, oculista di chiara fama.Un Premio Speciale verrà attribuito a due giova-nissimi ma già affermati talenti iblei, il ragusano Lorenzo Licitra, tenore, e la cantante in erba Ra-chele Amenta vittoriese.Peppe Arezzo e la Sua Orchestra, composta da musicisti di gran talento, cureranno anche que-st’anno la parte musicale della serata, conferen-do contenuti di spettacolarità unitamente ad altri ospiti canori e del cabaret, e arricchendo una ce-rimonia che, pur risentendo del difficile momento economico, vuole mantenere i livelli organizzativi e di interesse raggiunti negli ultimi anni, e che si sostiene su una rete di aziende che mostrano attenzione e sensibilità verso eventi percepiti dal-l’immaginario comune come di “qualità”.Un ringraziamento particolare va fatto a tutte le professionalità esterne e al Direttivo dell’Associa-zione, che con la passione che esprimono forma-no un team di grande valore, dove il valore del volontariato è l’elemento fondante di un impegno collettivo.

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Ne ha diciotto! È adulto... il Premio Ragusani nel Mondo... dunque è pronto alla parten-za, a dare, si direbbe, le vele ai venti!

Guardavo il mare, sul promontorio di Kamarina, in quel ritaglio illustre di ragusanità, un giorno dell’ultima primavera. Il faccione del Sole era compiaciuto, forse per avermi visto lì... nella sua Kamarina, da lui visitata tutti i giorni; per avermi visto nell’antica Kamarina, polis civilissima della “Magna Grecia” mediterranea, più avanti allora, per civiltà, perfino di Syrakousa, di Akrágas, Agri-gento. Che il grande archeologo ragusano, Biagio Pace, aveva intercettato e riportato alla luce, nel Novecento, e restituito alla etnia iblea, affian-cando, alle sue radici sicule, destinate all’oblio eterno, quelle greche, che l’avrebbero proiettata, invece, in una “sempiterna” eternità. Forse per omaggio a Biagio Pace, allora, il Sole continuava ad apparire sul promontorio di Kamarina, tutte le mattine, per tutto l’anno. E mi veniva da pensa-re, quel giorno, sui resti millenari di quella civiltà greca, a un tema tanto caro, e profondamente simbiotico, anche alla storia del Premio Ragusani nel Mondo: al tema del “viaggio”, che Sebastiano D’Angelo, nelle figure dei grandi Protagonisti di questi primi diciotto anni, ha gradualmente inter-cettato, step by step, passo dopo passo, in una dualità compiuta: come viaggio “fuori”, e come viaggio “dentro”, di sé.Il viaggio “oltre”, “altrove”, è da sempre il motivo vitale del Premio Ragusani nel Mondo, quando, in questi anni, ricostruisce i grandi flussi migra-tori della ragusanità e dei suoi protagonisti, per l’Europa, in Australia, nelle Americhe... sul model-lo degli antichi flussi, quand’anche più corali, di antichi popoli, indoeuropei, o asiatici, o africani, o dei grandi Viaggiatori, sedimentati nella memoria storica, collettiva: Marco Polo, Vespucci, Colom-bo, Amundsen, o anche dei Protagonisti fascinosi della Beat Generation americana, di metà Nove-cento: William Burroughs, Jack Kerouac, autore di On the Road, “Sulla strada”, romanzo affascinan-te, capolavoro assoluto della narrativa di tutti i tempi. Quel viaggio “fuori”, essenza stessa della grecità, evocata profondamente da Kamarina.E quel viaggio “dentro”, di sé, che D’Angelo re-gistra, nei diciotto anni del Premio, a cui accen-nai tratteggiando la figura di Stefano Pluchino, grande neurochirurgo, fra i Premiati del 2010,

o del Dott. Salafia, nel 2006, luminare di livello mondiale nella cura della lebbra. Quel viaggio “dentro”, che i Greci avevano vissuto nell’arte, nella filosofia, nella scienza e nella conoscenza. Pensavo, seduto su quel promontorio evocativo, al grande Ippocrate, nella Medicina, a Policleto, Fidia, Prassitele, nell’arte plastica greca, ai livelli assoluti della filosofia greca, al teatro greco, i cui autori scrissero tutto ciò che sul teatro ci fosse da scrivere, per quell’epoca e per i secoli a venire.Il Sole saliva lento lungo il suo arco, quel giorno, nel cielo di Kamarina. E mi evocava il volo, come proiezione, reale, e immaginaria, del viaggio. Di Icaro spinto da ali verso la libertà. Di D’Annun-zio che si esalta nel volo su Fiume. Di Antoine de Saint-Exupéry, il magico autore, a metà del Nove-cento, del Piccolo Principe, che amava gli aerei più d’ogni cosa, finché un giorno, partito in volo, fu dato per disperso e non se ne seppe più nulla. Di Padre Giovanni Tumino, missionario medico, ragusano, in Congo, alla fine del secolo scorso, in una diocesi, estesa per oltre 600 kilometri, che visitava, da un estremo all’altro, con un piccolo aereo. Scomparve un giorno, Padre Tumino, su quel velivolo “claudicante”, mentre si spostava da un estremo all’altro della missione. Il Premio Ragusani nel Mondo, lo celebrò, alla memoria, nel 1998.L’uomo parte, dice Baudelaire, perché ha bisogno di un «altrove», migliore di quello in cui vive, an-che favoloso, immaginario, denso di promesse. E i movimenti planetari della ragusanità il Premio li colloca nel fluire compiuto della esperienza di ciascuno. “Tu vai dove va ogni cosa” scriveva Se-neca, in quel fluire esistenziale, dove perfezione

e imperfezione, bene e male, coesistono, anche nelle cose belle. Cito il notissimo miele di Ibla, esaltato da tanti autori greci dell’antichità, e da Ovidio, Virgilio, Marziale, Dante, perfino da Shake-speare. Il poeta barocco Giambattista Marino, nel poema Adone, scrive: suggono lo stesso fiore ne’ prati iblei, l’ape benigna e la vipera crudele, ma, secondo gl’istinti, o rei o buoni, l’una lo converte in tossico e l’altra in miele.Ma ha trovato mai quel che cercava, la ragusanità, fuori e dentro di sé? La risposta è si. La ribadisce, sempre, il Presidente dell’Associazione Ragusani nel Mondo, l’On. Giovanni Franco Antoci, cultore e promotore strenuo, in tutta la sua straordinaria carriera, politica e amministrativa, della ragusa-nità. Dice l’On. Antoci: il Premio veicola modelli di affermazione, positivi, che lascia alla memoria perenne della nostra etnia, ai dinamismi genera-zionali. Resta il legame dei ragusani sparsi per il mondo, con le proprie radici, profondo, e direi poi per-fino duplice. Ascanio Colonna, fratello di Vitto-ria Colonna, fondatrice della città di Vittoria, da Roma dove abita, alla fine del Cinquecento va a studiare, per dieci anni, all’Università di Alcalà e Salamanca. Quando lascia la città spagnola, per ritornare in Italia, la saluta chiamandola Patria; e poi, rivolto a Roma dice: Chiedo perdono a te, Patria a me carissima per nascita, se ho chiamato Patria anche quella, perché se in te sono nato, lì crebbi in sapere e dottrina...” (Paolo Monello, Vittoria Colonna Enriquez e i suoi tempi).Questo pensavo, appoggiato su un rudere di Ka-marina, in quella giornata di primavera, mentre quel viso malinconico del Sole, già toccava con il mento, la riga del tramonto. E si era come fer-mato. Che aspettava? Avevamo evocato tutto, la grandezza di Kamarina, quei suoi “lasciti” alla ra-gusanità nei secoli successivi! Una piega inquieta, di disappunto, ora andava ad alterare quel suo volto rotondo e rosseggiante... Aspettava ancora qualcosa il Sole quel giorno?... Ah, si, forse, cer-to... lo rassicurai... non so quando, ma avremmo di certo inserito la figura di Biagio Pace, inventore di Kamarina e della nostra “sempiterna” eternità, nel Pantheon dei Grandi! E fu lì che quel faccione rotondo trasformò subito la piega di disappunto in sorriso, e scomparve immediatamente, dietro i grumi rossastri dell’orizzonte.

REGISTA

Adulto e con due patrie

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Correva l’estate del 1995, quando, per iniziativa dell’Associazione Ragu-sani nel mondo, nasceva l’idea di promuovere un premio, dedicato agli iblei affermatisi nel mondo: Il Premio Ragusani nel mondo.

Il premio trova la sua collocazione naturale nella festa di San Giovanni, che se-gna il ritorno nella città natale dei tanti ragusani sparsi nel pianeta. Da allora ogni anno, a fine agosto, si rinnova l’atto di omaggio ai nostri illustri conterra-nei. Una simbolica passerella in una Piazza San Giovanni vestita a festa, per tanti iblei che con le loro gesta hanno onorato la provincia di origine.

Il primo attestato di benemerenza viene consegnato a Pip-po Giuffrè, imprenditore di successo, da tempo residen-te a New York. La manifestazione, segnata da una larga partecipazione di pubblico, ma ancora fuori dei riflettori dei mass media, vede anche una significativa presenza di autorità civili, politiche e religiose. Il presidente dell’Ass. Ragusani nel Mondo Franco An-toci e il pres. dell’Ass. Sicilia Mondo Avv. Mimmo Azzia, al cui suggerimento ed impulso si deve anche la nascita del premio, porgono il loro saluto ad una piazza curiosa e plaudente, che rimane divertita dal suggestivo spettacolo

offerto da un gruppo folk venezuelano, originario della città di Valencia.

La seconda edizione del premio -1996- gode di una cornice di pubblico e di attenzione maggiore da parte delle Istituzioni locali. Quattro i premiati sele-zionati dal comitato organizzatore, composto dai dirigenti dell’Associazione:Francesco Lo Presti, ragusano, imprenditore di Melbourne, titolare di una industria di mobili e arredo per uffici di grande livello e fatturato; Giuseppe Bonafede, alla memoria, poeta emigrato in Germania, ispirato nei suoi versi dall’amore per la terra natia e diretto discendente del Giuseppe Bonafede cantore delle tradizioni popolari di inizio novecento; Nunzio Tumino, ra-gusano, titolare di una avviatissima azienda di commercio e distribuzione all’ingrosso di prodotti alimentari in Canada, una delle prime nel settore per fatturato e dimensioni dell’intero nord-America, ed infine l’Ibleo Social Club di Melbourne, sodalizio che unisce la maggior parte degli iblei emigrati nella metropoli australiana. La cerimonia di consegna dei premi, cui intervengono le principali autorità della provincia, vede anche l’esibizione del gruppo folk siciliano La Zagara.

La terza edizione del premio – 1997 – vede la presenza del Comm. Paolo Mirabella, originario di Monterosso ed affermato imprenditore a Melbourne, nonché titolare di importanti cariche nelle locali Istituzioni, e del prof. Sal-vatore Pluchino, ragusano, farmacologo di fama mondiale, da tempo resi-dente a Caracas, ove si è anche segnalato per aver fondato il Centro Italiano – Venezuelano, primario centro di interessi per tutta la comunità italiana della capitale venezuelana.

I due premiati sono colti da una profonda emozione per il ricono-scimento attribuito, alla presenza di una piazza gremita in ogni angolo. Peppe Arezzo e il coro del Penta-gramma regalano ai presenti sug-gestioni musicali di grande inten-sità.

Il 1998 è l’anno dedicato alla solida-rietà, e i premiati sono scelti per le loro attività al servizio del prossimo: Joe Baglieri ragusano, al centro di importanti iniziative di solidarietà a New York , Padre Giovanni Tumino, ragusano, missionario in Africa, tragicamen-te perito in un incidente aereo, ed un altro missionario, Padre Sebastiano Amato, originario di Monterosso. A padre Tumino il premio viene assegnato alla memoria e a ricevere l’at-testato è la so-rella.La band del Maestro Gaeta-no Vinci regala ai presenti vi-branti emozioni legate a colonne sonore di film di successo.

Il 1999 è un anno di svolta per la manifestazione, giunta alla quinta edizione. Cresce il consenso e l’interesse da parte della pubblica opinione, e in parallelo l’attenzione da parte delle Istituzioni locali. A ricevere l’abbraccio del pubblico di Piazza San Giovanni sono il prof. Antonino Divita, originario di Chiara-monte Gulfi, archeologo di fama mondiale, il prof. Elio Aprile, nato a Comiso, Sindaco di Mar del Plata in Argentina, politico molto amato e rispettato anche nello schieramento avversario per le sue doti di probità e capacità, e Frank Bocchieri, titolare di una importante azienda tipografica a Chicago. Proprio

quest’ultimo doveva regalare a se stesso ed a quanti ebbero modo di conoscerlo l’ultimo squarcio di serenità nella sua esi-stenza terrena, troncata a distanza di pochi mesi da un male incurabile, che gli sarà diagnosticato al suo ritorno in America, a distanza di pochi giorni dal conferimento del premio.Lo spettacolo del Gruppo di musica etnica e multi arte dei Tariqa crea momenti di magia artistica attorno alla manifesta-zione , ormai diventata momento centrale dell’estate iblea.

Diciassette edizioniche hanno scritto la storia

1999

Frank Vincent Bocchieri

Elio Aprile Antonino Di Vita

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2001

Giovanni Siciliano Ross Antoci Mons. Giorgio Scarso

Salvatore Adamo

Il 2000 vede un cast di premiati di assoluto livello internazionale: Arturo di Modica, vittoriese, scultore la cui fama ha varcato i confini di New York, auto-re fra l’altro del mitico Toro di bronzo che simboleggia la finanza di Wall Street, Giovanni Re, uomo da sempre impegnato al servizio della comunità siciliana d’Argentina, ed infine Piero Selvaggio, sicuramente uno dei personaggi di maggiore spessore dell’intero cast dei premiati, esperto di cucina internazio-nale di livello mondiale, ripetutamente Oscar come miglior ristoratore degli States, titolare di locali frequentati dal bel mondo di Hollywood. La Band del Maestro Giuseppe Arezzo lega alla sesta edizione una serata musicale di intensa suggestione.

Il 2001 è l’anno di Salvatore Adamo, il cantante partito giovanissimo da Comiso al seguito del padre minatore in Belgio e divenuto negli anni 70-80 una star internazionale della musica leggera. A far saltare di gioia e d’emo-zione una piazza San Giovanni gremita fino all’inverosimile, nonché l’immensa platea televisiva, sono le note e le parole del brano “LA NOTTE“, canzone che nell’immaginario collettivo di milioni di appassionati richiama la sue grandi doti canore, dalle tonalità calde ed appassionate.A far da cornice al cantautore italo-belga sono Giovanni Siciliano, nato a Vittoria, emigrato in Venezuela e titolare di numerose iniziative imprenditoriali di successo, Mons. Giorgio Scarso, modicano, missionario per 50 anni in Brasile, e Ross Antoci, figlio di genitori ragusani, manager ed esperto di alta finanza nei templi sacri dei mercati giapponesi. Ross inaugura la sezione “Giovani“, legata ai riconoscimenti attribuiti ai ragusani di seconda genera-zione. Anche la settima edizione del Premio vede il maestro Arezzo offrire con la sua Orchestra un saggio della sua bravura, onorando la serata con uno spettaco-lo musicale di ottimo livello.

Il 2002 segna un omaggio alla tragedia delle torri gemelle, con il riconosci-mento postumo ad una delle vittime innocenti della barbarie del terrorismo, John Spataro, figlio di padre ragusano, finanziere di successo nonostante la sua giovane età.

La consegna dell’attestato ai genitori, visibilmente commossi, conferisce alla storia del premio un momento di vibrante ed indimenticabile commozione. Altri premiati della ottava edizione sono Joseph Arezzo, newyorkese e ra-gusano di seconda generazione, accademico ed uno dei maggiori esperti a livello mondiale di malattie infantili, Giovanni Nani, nato a Pozzallo, accade-mico e fondatore di una importante università privata a Valencia, in Venezue-la, Osvaldo Josè Cirnigliaro, ragusano, con importanti incarichi politici in Argentina, da sempre impegnato in prima persona contro la corruzione ed il malaffare nella Pubblica Amministrazione.L’ennesimo concerto a tema di Peppe Arezzo e la sua Band, su musiche di Liza Mannelli e Barbara Streisand, crea una cornice di fascino e suggestione attorno alle figure dei premiati.Il premio nel frattempo è cresciuto, viene atteso e seguito da larghi strati del-l’opinione pubblica iblea, grazie anche alla promozione degli organi di stampa e radio-televisivi, e registra consensi sempre crescenti per la sua formula semplice ed incisiva, lontana da trionfalismi ed inutili fronzoli.

L’edizione del 2003 segna un significativo salto di qualità.Migliora la struttura organizzativa, si esibisce una orchestra sinfonica russa di ottimo livello artistico, la ricerca dei premiati si fa più selettiva e vengono segnalati iblei il cui profilo conferma il sostanziale mutamento dello spirito ori-ginario della manifestazione, da premio all’emigrato di successo ad omaggio al lavoro ibleo nel mondo.È il caso di Salvatore Catania, originario di Chiaramonte Gulfi, classico self made man, manager di successo, che ha costruito la sua carriera professio-nale all’interno della stessa azienda, la Europcar, fino a ricoprirne il massimo livello di responsabilità con la nomina ad amministratore delegato dell’intero gruppo.Serafino Iacono, ragusano, incarna una storia perfetta e carica di signifi-cativo esempio per i giovani, di imprenditore e finanziere salito agli onori del successo con l’estro e la fantasia tipica della gente del Sud, in Venezuela, negli Usa, in Canada e da ultimo anche in Italia.Luigi Amodeo è uno dei belli di Beautiful, ma anche attore di grande ver-satilità e bravura recitativa, sia sul piccolo che sul grande schermo.Teresa Ferro, accademica e glottologa, esperta di lingua e letteratura rume-na, segna finalmente l’attribuzione dell’ambito riconoscimento ad una donna, colmando una lacuna che da più parti era stata evidenziata. Morirà purtroppo prematuramente il 7 giugno del 2007, colpita da un male incurabile.

L’edizione del 2004, che segna il traguardo del decennale, ancora una volta segnala all’attenzione di una ragusanità attenta ed incuriosita l’esistenza di propri conterranei che, anche lontani dalla ribalta della grande notorietà, si sono distinti con le loro opere nel mondo; figli della terra iblea che sono rimasti sempre orgogliosi della loro origine e legati all’immenso patrimonio di valori umani, sociali e culturali ad

2004

Enrico Cilia Giovanna BelliaLa Marca

Francesco Senia

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essa connessi. I riconoscimenti del decennale vanno assegnati al ragusano Enrico Cilia, architetto di Caracas, alla signora Giovanna Bellia La Marca, letterata ed esperta di arte culinaria, nata a Ragusa e residente a New York, al glaciologo Francesco Senia, originario di Vittoria, che studia i movimenti delle masse ghiacciate per capire i mutamenti del clima sulla terra. Sono anche assegnati tre riconoscimenti speciali, risultati poi di ottimo viatico per i premiati; e così il nuotatore Luca Marin, primo atleta ibleo a partecipare ad una Olimpiade, e successivamente vice campione ai mondiali di Montreal, nel luglio del 2005; il Maestro Giorgio Scarso, che sarà eletto quale Pre-sidente della Federazione Italiana della Scherma, e Francesco Cafiso, che confermerà doti e fama di Jazzista a livello mondiale.

L’undicesima edizione del Premio, nel 2005, conferma la crescita della mani-festazione e la sua appartenenza a tutte le realtà municipali della provincia. Per la prima volta entrano nella storia del premio le città di Acate e S. Croce Camerina. Biagio Di Martino, titolare a San Paolo di una delle maggiori industrie me-tallurgiche del Brasile, nato ad Acate, commuove il pubblico presente e la vasta platea televisiva con il racconto di una storia personale e professiona-le intessuta da un crescente successo ma alimentata sempre da un grande amore per la terra natia e da doti di grande semplicità ed umanità.La Comunità dei Santacrocesi del New Jersey, autentico avamposto ibleo in terra americana, rappresentata in P.zza San Giovanni dal suo presi-dente Angelo Gulino, riceve il giusto riconoscimento per un impegno protratto sin dai primi del 900 a salvaguardia delle tradizioni e della cultura siciliana negli States.Chiudono il quartetto dei premiati il maestro Salvatore Moltisanti, ragusa-no, pianista ed esponente di spicco della cultura iblea nel mondo, organizza-tore del celebre Premio Ibla Gran Prize, e Raffaele Sigona, originario di Pozzallo, accademico ed esperto di Politiche Economiche internazionali.

La dodicesima edizione del premio – 2006 – a lungo rimarrà nel cuore dei ragusani. La presenza di una star di Hollywood, Susan Sarandon, proietta il premio verso la ribalta internazionale, toccando livelli certamente impensabili ai suoi albori.Cambia la data, differita al primo weekend successivo alla Festa di San Gio-vanni, e così pure la location, con il suggestivo sagrato della Cattedrale di San Giovanni scelto per ospitare la manifestazione, in un contesto di esaltazione barocca unico nel suo genere. Sarà la prima ed unica volta.Un numeroso ed attento pubblico fa da degna cornice, mentre le facciate barocche della Cattedrale e della Chiesa della Badia proiettano al mondo

intero l’immagine di una Ragusa bella e vincente. Il premio ormai costituisce un evento unico nel ragusano, ed è largamente invidiato ed ammirato anche fuori provincia.La conduzione della serata, affidata alla consolidata professionalità del gior-nalista Rai Franco Di Mare ed alla fresca e bella presenza di Caterina Gurrieri, veterana della manifestazione, crea sin dai primi attimi le magiche sugge-stioni di una serata indimenticabile, con punte hollywoodiane al momento dell’apparizione sul palco di Susan Sarandon.È proprio la superba diva a catturare l’attenzione dei presenti, ma il contorno degli altri iblei, tutti portatori di storie belle ed interessanti, conferisce alla serata un magico carattere.In rapida rassegna, ricordiamo Antonio Salafia, ragusano, medico chirurgo

a Bombay, da sempre attento alle drammatiche necessità dei lebbrosi, nonché promotore di un vasto programma di adozioni a distanza per il sostegno materiale e scolastico dei loro figli, Frank Caramagna, nato a Scoglitti, letterato, imprenditore, impegnato nel sociale e in politica, punto di riferimento dell’intera collettività italiana del New Jersey, Josefina Cannata, modicana di seconda generazione, economista ed esperta di finanza pubblica e privata, con importanti cariche rivestite all’interno dell’Amministrazione finanziaria dello Stato di Carabobo, in Venezuela, ed infine Biagio Gurrieri, originario di Comiso, scultore e ceramista di gran talento, le cui opere fanno bella mostra nelle princi-

pali piazze di Buenos Aires ed in decine di atelier della capitale argentina e di altre metropoli sudamericane.Un quartetto assortito sia nelle professionalità che nelle municipalità di pro-venienza, a conferma che la manifestazione appartiene all’intero territorio ibleo e non solo alla città capoluogo che la ospita; le loro presenze, e le testi-monianze rese sul palco, suscitano l’interesse e la curiosità di tutti i presenti e del vasto pubblico televisivo che segue in diretta l’evento.Presenti le massime autorità istituzionali e militari della Provincia, con una folta delegazione di parlamentari nazionali e regionali, lieti di presenziare ad una manifestazione che ormai costituisce un momento centrale dell’estate iblea.Della Sarandon si era già abbondantemente parlato alla vigilia, e le notizie sulla sua certa origine ragusana, con il nonno Giuseppe Criscione nato nel capoluogo ibleo nel 1901 e partito alla volta degli Stati Uniti nel 1916, aveva-no fatto il giro del mondo, suscitando l’interesse delle principali testate gior-nalistiche e delle maggiori emittenti nazionali pubbliche e private. Da rilevare fra l’altro il contributo offerto da Rai International, che ha consentito di pro-muovere e diffondere il premio presso tutte le comunità italiane all’estero.

Ma di certo non era prevedibile aspettarsi che la diva italo-americana mostrasse, durante tutto il soggiorno ragusano, un carattere accattivante e istintivamente simpatico, unito ad uno stile so-praffino, proprio delle grandi donne. Sempre cor-tese ed affabile con tutti, disponibile senza con-dizioni verso la stampa, per il tributo dovuto alla sua grande notorietà, la neo ragusana sin dal suo arrivo manifesta una profonda gratitudine verso la città d’origine e le sue Istituzioni, che le riser-vano il massimo delle attenzioni, culminate con il conferimento della “Cittadinanza onoraria“ da parte del Sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale.

Una attrice dall’animo nobile, ricca di meriti artistici ma dotata di grande fascino interiore, bella sempre nonostante i suoi 60 anni, che ha stregato e conquistato il cuore di quanti hanno avuto modo di conoscerla ed ammirarla.Una delle più significative novità della XII Edizione del premio è rappresen-ta dalla serata di “Anteprima“, svoltasi domenica 27 agosto in Piazza san Giovanni, alla presenza di un folto pubblico, nel corso della quale vengono attribuiti riconoscimenti e premi speciali al poeta ragusano Emanuele Di Pasquale, letterato di fama negli Stati Uniti, ed autore di alcuni libri di poesie di gran successo, Emanuele Schininà, ragusano, personaggio pittoresco e dalla geniale fantasia, inventore dalle mille risorse ed emigrato oltre 50 anni fa in Venezuela, ed infine alla Comunità Iblea residente a Milano, rap-

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presentata dal suo presidente Meno La Terra e da altri tre dirigenti, che ha promosso e valorizzato negli anni in Lombardia il patrimonio culturale della Provincia di origine.Apprezzate e di grandi contenuti sono state le presenze artistiche nel corso delle due serate. L’anteprima vede le esibizioni del Gruppo di Folk Siciliano “I Syrako“ di Siracusa e del cabarettista ragusano Massimo Spata. La serata finale è arricchita dagli intermezzi lirici del tenore Giuseppe Ranzani, che sciorina il meglio del suo repertorio, accompagnato da una Orchestra compo-sta da musicisti di alto livello; da ricordare anche il musico Carmelo Salemi, uno dei principali interpreti a livello nazionale del “fiscaliettu“, e l’omaggio alla memoria reso dal regista Gianni Battaglia all’immortale poeta modicano Salvatore Quasimodo; la proiezione di un breve video sul premio Nobel per la Letteratura suscita nei presenti emozioni fortissime. Ospite della serata è l’attrice Loredana Cannata, originaria di Giarratana, che rende una apprezzata testimonianza sul suo impegno in favore delle popo-lazioni indigene zapatere del Chiapas, dando di sè l’immagine di una donna forte ed affermata sia nello spettacolo che nel sociale.

La tredicesima Edizione del Premio - 2007 - conferma il trend crescente di interesse e di livello organizzativo e la corale partecipazione delle Istituzioni locali. Presenti tutti i sindaci delle città di appartenenza dei premiati, oltre alle principali autorità civili, politiche e religiose.Una rinnovata Piazza San Giovanni accoglie, in una atmosfera di fremente attesa e composta eleganza, una manifestazione che a buon diritto è ormai diventata l’evento dell’anno in provincia di Ragusa, attesa, ammirata e parte-cipata da migliaia di persone.La compatta partecipazione dei vari editori televisivi iblei, con la ripetuta messa in onda dell’intera manifestazione, porta nelle case degli iblei visi e storie di ragusani che costituiscono motivo di vanto e di orgoglio per l’intera provincia. Le loro storie risultano belle ed appassionanti, e la presenza di un’altra star del cinema, l’acatese Edwige Fenech, dopo quella di Susan Sarandon, in-gentilisce la scena di piazza San Giovanni e le cronache di un’indimenticabile fine agosto 2007.Di assoluta eccellenza i profili di vita di tutti i premiati.La presenza di una prestigiosa figura come quella dell’Arch. Carlo Corallo, ragusano di seconda generazione e residente a Melbourne, lascia il segno per la sua carica di istintiva simpatia, risultando in assoluto una delle più gradite nella storia del premio. Titolare di uno studio di architettura ai primi posti nel mondo intero, dopo il conferimento dell’onorificenza dichiara subito di voler contribuire al rilancio urbanistico della città che ha dato i natali al pa-dre, aprendo un interessante faro progettuale con l’ideazione di un concorso di idee per i giovani studenti di diverse Università australiane, volto a fornire soluzioni per la riqualificazione di una parte del centro storico di Ragusa. Un progetto che sicuramente conferma la crescita del premio e dimostra come lo

stesso non si esaurisca solo nella mera consegna di un diploma d’onore.Un riflesso culturalmente rilevante è rappresentato dal contributo dato alla valorizzazione postuma della figura del compositore modicano Pietro Flo-ridia (1860-1932), ingiustamente penalizzato durante la sua vita da una assurda vicenda che lo colpiva negli affetti coniugali, e oggi unanimemente restituito al ruolo che merita, come pietra miliare del grande patrimonio della musica lirica italiana. Il Premio viene ritirato da Giovanni Dormiente, presiden-te del Centro studi Pietro Floridia, e da Frank Susino, pozzallese da tempo emigrato a New York, che ha contribuito dall’altra parte dell’atlantico alla valo-rizzazione dell’illustre musicista, con le sue ricerche storico-scientifiche.Le fresche e brillanti presenze di Ignazio Pisana, clarinettista di valore eu-ropeo e primo ispicese nella storia del premio, e di Giorgio Tumino, ragu-sano, ingegnere aero-spaziale affermato in progetti di vasto respiro europeo nonostante la sua giovane età, danno alla manifestazione colore e verve, con la loro prorompente carica di simpatia, a dimostrazione di come i giovani iblei sappiano affermarsi nel vecchio Continente in ogni settore professionale, pur nel contesto di una competizione a volte esasperata .Vincent Tummino, altissima personalità del benemerito Corpo dei Vigili del Fuoco di New York, rappresenta un motivo di particolare orgoglio per la nostra Provincia e la sua città di origine – Vittoria – con l’esempio di una vita spesa al servizio del prossimo e impreziosita da ripetuti gesti di eroismo nell’esercizio della sua attività.Di Edwige Fenech si conosceva tanto, ma certamente non era prevedibile che si affermasse con la sua carica di simpatia e semplicità, classe e charme, eleganza e cultura, doti esaltate da una straordinaria disponibilità ad offrirsi al pubblico abbraccio, non esprimendo mai un lamento o un gesto di fastidio per le tante manifestazioni di affetto riservatele durante tutto il suo soggiorno in terra iblea. Una presenza che ha lasciato il segno, di una grande donna prima che di una superba artista, che in certi momenti oscura persino il pur dolcissimo ricordo di Susan Sarandon.La presentazione curata da Franco Di Mare e Anna Vinci, due professionisti del piccolo schermo, assicura alla serata finale garbo e linearità, sullo sfondo di una eleganza da tutti riconosciuta alla manifestazione. L’ospite della serata finale è Salvatore Catania, manager di successo, già pre-mio Ragusani nel Mondo nel 2003, ed Amministratore Delegato dell’Europcar Internazionale, che sotto la sua guida è diventato il terzo gruppo al mondo nel settore dell’autonoleggio, lanciandolo verso nuovi esaltanti traguardi. Nell’autunno del 2006 è stato insignito del prestigioso premio Awards a Londra, riconoscimento che lo colloca nell’olimpo internazionale dei manager di successo. L’Omaggio ai “Grandi del Passato”, raccontato come sempre dal regi-sta Gianni Battaglia, è riservato a Giorgio La Pira, il primo Sindaco di una grande città ad ispirarsi nella sua azione politica – amministrativa ad una vocazione culturale di stampo europeo.La presenza della prestigiosa Filarmonica Sound of Wien incanta il pubblico con le dolci e fascinose melodie dei valzer degli Strauss.

La quattordicesima Edizione del Premio - 2008 - lascia alle spalle il ricordo di un evento complesso e variegato, che oltre alla cerimonia finale della con-segna dei premi, presenta anche altri momenti collegati, a supporto della promozione culturale, turistica e economica del nostro territorio.Una manifestazione che conferma la sua centralità nell’estate iblea, attesa, seguita ed amata dal grande pubblico, che aggrega attorno alla promozione delle eccellenze ragusane varie componenti del territorio ibleo, e pone in essere un felice connubio fra le pubbliche istituzioni e una qualificata selezio-ne delle imprese private, senza il cui necessario supporto la manifestazione avrebbe un corto respiro.La cerimonia finale è un concentrato di emozioni fortissime e palpabili nel-l’imponente platea presente in Piazza san Giovanni ed in quella televisiva che segue le varie dirette e differite della manifestazione. Una cerimonia pensata e ideata in “grande” per stupire, ma anche per coltivare l’ambizione di elevar-si dai livelli medi che connotano la maggior parte dei vari eventi estivi.Una ambizione alimentata dall’amore per la propria terra, dal desiderio di lanciare al mondo intero la sua immagine più bella ed accattivante, più fasci-nosa e seducente.

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Una ambizione coltivata all’unisono da uno staff di collaboratori di assoluto livello, autentici professionisti nel campo di rispettiva competenza, che hanno profuso il massimo impegno e non lesinato a buttare “il cuore oltre l’ostacolo“ per portare a termine un evento che già appartiene, comunque vada il futuro, alla migliore storia ragusana.La presenza di una imponente formazione orchestrale e corista, con oltre 140 artisti sul palco, composta dalla Filarmonica Rumena Paul Constantinescu e dal Coro Classico del Quebec, regala una cornice musicale mai vista finora sui palcoscenici ragusani, grazie alla preziosa collaborazione dell’As-sociazione Melodica di Ragusa, guidata da Laura Nocchiero e Yuri Lettiga, da sempre in primo piano nella promozione di eventi musicali di qualità.La proiezione di una selezione di foto dell’Archivio del Centro Studi Helios di Ignazio Calogero proietta al mondo intero il tesoro architettonico e paesaggi-stico delle nostre belle città d’arte.Di alto livello l’omaggio ai “Grandi del Passato”, dedicato a Salvatore Fiu-me, intessuto di una lirica espressiva altamente suggestiva, in una mirabile clip che si è avvalsa di immagini fornite dall’Archivio della Rai. Da anni impe-gnato a promuovere nell’ambito del Premio le grandi figure iblee del passato, con Salvatore Fiume Gianni Battaglia supera se stesso, ponendosi in una dimensione di immenso e poetico narratore.Il ritorno sulla scena del Premio di Carlo Corallo, già premio Ragusani nel Mondo nel 2007, sviluppa un tema molto caro all’Associazione, quello del-la Borsa di studio promossa a Melbourne a inizio 2008 in collaborazione con l’Università di Architettura Deakin. Le tre ragazze vincitrici della Borsa di Studio fanno passerella sul palco, distinguendosi anche per la loro grazia ed avvenenza, dopo aver affermato le loro capacità professionali nell’elabo-razione dei progetti scelti per disegnare un nuovo look per Marina di Ragusa. Incisiva e su alti ritmi la presentazione, affidata alla grazia e professionalità di Anna Vinci e Nino Graziano Luca, che conducono la serata con perfetta padronanza scenica e dei temi della manifestazione.Belle ed emozionanti le storie umane e professionali dei premiati, che rega-lano emozioni diverse ma ugualmente profonde, da Jolanda Occhipinti, che racconta una breve testimonianza sul dramma sofferto un mese prima per il rapimento ad opera di bande somale, al medico Rodolfo Papa, modicano da tempo trapiantato a Caracas, grande esperto di medicina ma con il cuore sempre legato alla sua città natale, dal pianista chiaramontano Giovanni Cultrera, affermato sui palcoscenici di tutto il mondo con la sua sopraffina eleganza di esecutore delle migliori melodie, al piccolo - di statura - ma gran-de - per effervescenza - imprenditoriale Luciano Iacono, titolare di diverse concessionarie di automobili a Charleroi, ma convinto assertore della neces-sità di unire il Belgio alla sua Ragusa, dalla logopedista di Boston Adriana Di

Grande, originaria di Vittoria, che della cura della balbuzie dei suoi pazienti ne ha fatto una ragione di vita, alla Comunità Pozzallese di Brooklyn, che da 90 anni costituisce un prezioso avamposto culturale, sociale ed eco-nomico per la cittadina marinara iblea sull’altra sponda dell’atlantico.Ma a stupire i presenti è la neo Miss Italia Fiorella Migliore, proveniente da Asuncion (Paraguay), da genitori di origine comisana. Bella sicuramente nell’aspetto esteriore, Fiorella lascia il segno anche per la sua istintiva carica di simpatia e la sensibilità d’animo, regalando squarci di autentica commozione con la lettura, sovente interrotta dalle lacrime, di una breve lettera, dalla quale traspare l’amore e l’affetto per una terra solo da poco direttamente conosciuta, ma di cui aveva sentito tanto parlare dal racconto dei nonni.

La quindicesima Edizione del Premio Ragusani nel Mondo -2009 - chiude idealmente un ciclo, con la proposizione di altre suggestive storie di suc-cesso che hanno emozionato la folta platea convenuta in Piazza Libertà, lo-cation d’eccezione per la manifestazione, da sempre ospitata in Piazza san Giovanni.Bellissima e suggestiva la scenografia, curata da Gianni Portelli, professionale e frizzante la presentazione della bella Caterina Balivo, conduttrice di Rai 1, ma a trascinare i presenti in una atmosfera di magie musicali è la Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, che per la prima volta nella sua sto-ria si esibisce in Provincia di Ragusa.A presentarsi sul palco, venerdi 4 settembre, con le loro storie significative, intrise di affermazioni nel campo musicale, professionale e manageriale, sono i fratelli Roberto e Michael Occhipinti, musicisti di origine modicana nati a Toronto, Kathy Chiavola, ragusana di terza generazione, molto nota negli States ed in tutto il mondo come cantante di musica country, Ronald Genti-le, originario di Ispica, chirurgo affermato negli Stati Uniti nelle varie patologie dell’occhio umano, e Stefano Giaquinta, giarratanese, manager affermato in una nota catena alberghiera dell’alta gamma del lusso, che batte il record come premiato più giovane nella storia della manifestazione.Per l’Omaggio riservato ai “Grandi del passato“, il regista Gianni Battaglia cura una clip video in onore del Generale Ammiraglio Salvatore Scrofa-ni, le cui spoglie sono state recentemente traslate a Ragusa. Una menzione d’onore viene riservata al noto anchorman televisivo Luca Giurato, con papà ragusano, che riscopre l’emozione della propria identità iblea, un po’ persa negli anni, e subito stabilisce un rapporto di immediata simpatia con il pubblico, che gli tributa consensi entusiastici.La cerimonia di consegna dei Premi gode anche della presenza dei massimi rappresentanti delle comunità degli Italo-Americani, Louis Tallarini e Jo-

2008

Adriana Di Grande Luciano Iacono Rodolfo Papa Società dei Cittadinidi Pozzallo di Brooklyn

Fiorella Migliore Giovanni Cultrera

2009

Stefano Giaquinta Roberto e Michael Occhipinti Ronald Gentile Kathy Chiavola Luca Giurato

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seph Vincent Del Raso, rispettivamente presidenti della Fondazione Co-lumbus e della Niaf. La presenza degli illustri ospiti conferisce al Premio un respiro internazionale, ed accende i riflettori sulla Provincia di Ragusa da parte di vasti ed importanti settori della cultura e dell’economia americana, con una innegabile ricaduta d’immagine per l’intero territorio ibleo.Il Concerto di Gala della Banda posto in essere la sera successiva alla ceri-monia dei premi nella stessa Piazza Libertà, ma con una nuova e sfavillante location in cui risaltano i colori blu e rosso, simbolo della Benemerita, viene presentato da un’altra bella, avvenente e professionale conduttrice della Rai, Veronica Maya. Il Concerto è preceduto da una solenne parata della Banda in Via Roma, alla presenza di due ali di folla festante ed incredula di godere uno spettacolo dalle mille e magiche suggestioni, che a lungo segnerà la storia recente di Ragusa, difficilmente ripetibile nel futuro.Oltre agli inevitabili rilievi culturali e sociali del Premio, va sottolineato l’aspet-to di marketing del territorio rappresentato dal premio, grazie alla presenza degli illustri ospiti di livello nazionale ed internazionale ed al continuo suppor-to assicurato dai media locali e nazionali.Due eventi eccezionali, unici per Ragusa, che rimarranno indelebili nella me-moria di quanti sono accorsi in piazza Libertà (oltre tremila persone), e della vasta platea televisiva che ha assistito alle varie differite messe in onda dalle emittenti iblee.Cala il sipario su primi quindici anni di un evento che ha proposto numero-se storie umane diverse ma tutte ugualmente emozionanti, che solleticano l’orgoglio ragusano, e che sicuramente si pongono come sicuri punti di ri-ferimento per i giovani, e per quanti desiderino riflettere su come nessun traguardo nella vita sia impedito, solo che lo si persegua con tenacia e dedi-zione, fantasia ed estro, doti tipiche di ogni ibleo sotto qualunque latitudine si trovi ad operare.

La XVI Edizione del Premio ha presentato delle belle ed interessanti storie umane e professionali, che hanno toccato temi di scottante attualità, proiet-tando la manifestazione verso un livello medio mai raggiunto nel passato.Parlare di cellule staminali utilizzate nella lotta alla sclerosi multipla (Stefa-no Pluchino), di problemi della finanza mondiale e dell’economia globale (Paolo Rizzo), di ndrangheta e intercorrelazione fra le varie mafie (Antonio Nicaso), di grande cinema e Tv, di teatro impegnato, (Andrea Tidona), dà il senso di una manifestazione che fa spettacolo attraverso il racconto di storie umane, che invertono per qualche giorno l’ordine di interesse pubblico nei temi trattati dai media.Infine la straordinaria scoperta di una consistente colonia iblea in Pa-raguay, a Ragusa rappresentata da una qualificata delegazione, ha fatto vibrare le corde dell’emozione in tutti i presenti.Il Premio ha raccontato anche importanti storie di attualità in capo ad artisti ragusani, vere bandiere di una ragusanità vincente. Luigi Fronte e Mario Scucces, affermati per il loro bel canto in campo nazionale ed internazionale nonostante la loro giovanissima età, hanno dato un tocco di leggerezza e simpatia alla serata, segnata anche dalla presenza di un ospite illustre, lo scultore vittoriose Arturo Di Modica, l’autore del mitico Toro di Wall Street, che con le sue gesta fa e farà ancora parlare il mondo intero di sè e della sua terra d’origine.L’Omaggio a Maria Schininà ha rappresentato un momento di altissima lirica poetica nel premio, e va ad arricchire i racconti sulle altre grandi figure del passato.

A margine delle stesse vanno sottolineati i contributi coralmente resi da vari professionisti iblei, a partire dal maestro Peppe Arezzo e la Sua Band, interpreti di una raffinata sensibilità artistica e musicale. La monumentale e suggestiva scenografia è stata curata per il secondo anno consecutivo da Gianni Portelli. La grafica e l’esclusivo catalogo sull’evento sono stati pro-gettati dallo studio Kreativamente di Emanuele Cavarra, la geniale capacità di raccontare i grandi del passato è stata espressa come sempre dal regi-sta Gianni Battaglia con la memory movie sulla beata Maria Schininà,mentre le immagini del territorio sono state tratte dall’immenso archivio del Centro Studi Helios di Ignazio Calogero. Va anche dato pieno merito alla passione dimostrata dalle varie maestranze e collaboratori che hanno ruotato attorno all’evento, persone che si sono distinte per la voglia di “buttare il cuore oltre l’ostacolo“, con una citazione particolare per i vari GianLuca Tela, Giovanni Noto , Giuseppe Lizzio, Marta La Terra e Daniele Voi, oltre ai componenti del Direttivo dell’Associazione Ragusani nel Mondo.Nel corso della serata il Presidente della CCIAA Giuseppe Cascone, chiamato alla consegna dell’onorificenza al premiato Andrea Tidona, ha avuto modo di richiamare brevemente la figura del predecessore Pippo Tumino e alcuni dei tratti salienti del lavoro dallo stesso svolto al servizio delle politiche camerali. Un discorso a parte lo meritano i conduttori della serata, Caterina Gurrieri e Salvo Falcone, che hanno dimostrato come non sia necessario ricorrere a professionalità celebrate del mondo dell’informazione televisiva per condurre con brio, stile, brillantezza uno spettacolo complesso e variegato come il Premio di quest’anno.Un corale gradimento per un grande evento, come lo si può ben definire se-condo la comune percezione di quanti lo hanno ammirato in piazza o davanti gli schermi televisivi, frutto del lavoro di un team composto da persone “spe-ciali”. E mai come nel 2010 quanti vi hanno fatto parte sono stati interpreti di uno spirito di vera squadra. La ciliegina sulla torta è stata poi posta dalla star internazionale Amy Stewart, che con il suo intramontabile canto ha regalato forti momenti di incantevole suggestione, mettendo la sua firma su un evento che, comunque lo si guardi, appartiene alla migliore tradizione culturale del territorio ibleo, e che, sorretto dalla continuità e dalla forza morale acquisita in tanti anni, è già storia, segnando una delle più belle pagine iblee dell’ultimo ventennio.Una scommessa che si rilancia ogni anno, faticosa ma gratificante per chi la vive, sicuramente foriera di esiti migliorativi, ma che vale sempre la pena di rilanciare.

L’edizione n. 17 è segnata purtroppo dalla tragedia che ha colpito Salvatore Licitra, uno dei massimi interpreti della lirica a livello mondiale. Appena una settimana prima dell’evento, un banale incidente in vespa gli toglie la gioia di ricevere dal pubblico ibleo l’applauso che meritava per la sua straordinaria carriera. La serata ha riservato numerose emozioni, nel racconto di alcune storie umane in capo ad iblei illustri, ma soprattutto nel commosso omaggio alla figura del grande tenore, quella sera del 3 settembre ancora in lotta con la morte che lo avrebbe colto due giorni più tardi. Il Premio è stato consegna-to ugualmente nelle mani del fratello Fabio, che con una toccante citazione ha ricordato lo spessore artistico ed umano del fratello e lanciato nel contempo un messaggio a forte valenza sociale, con l’invito a portare il casco per tutti coloro che vanno in moto.Un toccante ricordo dell’indimenticato Mimì Arezzo ha toccato nuovamente le corde emotive dei presenti, in una serata che ha alternato momenti di gran-

2010

Antonio Nicaso Gli Iblei del ParaguayStefano Pluchino Paolo Rizzo Andrea Tidona

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de spettacolo, con l’esibizione in prologo della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, della band del Maestro Giuseppe Arezzo, vero anello conduttore di tutti i momenti musicali della manifestazione, del jazzista Fran-cesco Cafiso, della cantante vittoriese Cassandra Raffaele, protagonista dell’ultima edizione di X Factor, della Rock star turca Ferman Akgül, leader del gruppo dei Manga; in mezzo l’ottimo e frizzante cabaret di Manlio Dovì, artista siciliano di fama nazionale.Un premio che ha suscitato stati d’animo diversi ed anche opposti, ma con nello sfondo un velo di immensa, inconsolabile amarezza per quello che po-teva essere e che invece il destino ha negato, la presenza di un tenore amato e conosciuto in tutto il mondo, che proprio la sera del 3 settembre doveva omaggiare la terra natia dei genitori con alcune celebri melodie. Uno spet-tacolo rimasto purtroppo confinato nel dolore, nel rammarico e nella zona grigia degli accadimenti tristi che la vita ci riserva senza preavviso.L’alternanza dei vari momenti di spettacolo, accompagnati dalla fresca, bril-lante e ritmata presentazione di Salvo Falcone e Anna Vinci, anche can-tante dall’innegabile bravura che ha esordito in scena con la Vie En Rose, apprezzatissima dalla vasta platea, ha accompagnato la presentazione delle storie umane dei Premiati dell’Edizione 2011 del Premio, che hanno arricchito una galleria umana che fa di questo Premio, per la sua continuità negli anni e il crescente livello organizzativo che manifesta, uno degli eventi più apprez-zati in Sicilia.L’imprenditore Vito Catania, con una storia di successo nel settore della chimica nazionale e di quello vitivinicolo, che lo ha visto attivare colture di qualità con la produzione del marchio “Vini Gulfi”, ormai presente nei migliori

mercati di tutto il mondo, ha dimostrato come la passione, la competenza, l’anelito verso il concetto di “qualità assoluta”, siano l’indispensabile pre-messa per raggiungere i traguardi sperati nella vita. Giuseppe Cannata, da sempre impegnato a tessere una rete di rapporti fra l’Australia e la sua terra, è la conferma di come il cuore siciliano batte sempre forte in tutti i conterra-nei emigrati all’estero, mentre Angelo Carnemolla ha rappresentato una bella favola artistica made in Usa, di un umile cantante in patria ma che negli States trova una sua personale affermazione in un genere, il Country Music, che da noi rappresenta una nicchia musicale ma che da quelle parti è molto affermato.E infine due Premi Speciali, a testimonianza di come il Premio è avviato verso un continuo percorso evolutivo, fino a cogliere significativi aspetti della con-temporaneità. E così non poteva passare inosservato il successo sportivo di uno schermidore modicano, Giorgio Avola, recentemente assurto ai vertici del Fioretto mondiale, mentre sono stati accesi i riflettori su una straordi-naria storia di solidarietà collettiva, rappresentata dall’Avis di Ragusa, ai vertici nazionali per numero di donatori e strutture sanitarie di corredo. La storia dell’Avis è stata ricostruita in una scheda curata dal regista Gianni Battaglia, destinata ad accompagnare in futuro tutte le attività pubbliche di promozione della stessa.Si è parlato anche delle attività internazionali dell’Associazione, con la re-cente missione a Istanbul, magnificata dall’intervento sul palco del Console Italiano Gianluca Alberini, accompagnato dall’Appuntato dei Carabinieri Cav. Angelo Burgio, in servizio presso il Consolato, e vera anima degli scambi culturali recentemente intrapresi.

2011

Angelo Carnemolla Giorgio Avola Giuseppe Cannata Salvatore Licitra Vito Catania

La Provincia non poteva festeggia-re in modo migliore e solenne la ricorrenza del 150° Anniversario

dell’Unità d’Italia. La rinnovata presenza della Banda, dopo la precedente espe-rienza del 2009, con ben tre concerti or-ganizzati a Chiaramonte Gulfi, Ragusa e Modica, prima e dopo la data del Premio, ha creato delle magiche e suggestive at-mosfere musicali, rievocative attraverso l’esecuzione di celebri melodie dei prin-cipali temi ispiratori di una Ricorrenza che nel 2011 ha coinvolto l’intera comu-nità nazionale.E il numeroso pubblico che ha riempito le piazze dei tre centri, e seguito dagli schermi televisivi le varie differite, ha manifestato una maggiore vicinanza alla Benemerita, unitamente ad un sentimen-to di gratitudine per il prestigioso even-to di cui ha goduto il nostro territorio grazie al benestare dell’Alto Comando

dei Carabinieri di Roma, delle Funzioni interregionali e regionali, del Comando Provinciale, degli sforzi organizzativi dell’Associazione, e della partecipazione di alcune aziende, che hanno sostenuto le spese dei concerti.Un trittico di concerti destinato a entra-

re nella migliore storia culturale della provincia, che ha messo in sinergia gli impegni profusi dal settore pubblico e privato, e costituito una rinnovata con-ferma di come il territorio, se vuole, sa pensare e operare in grande.

I CONCERTI DELLA BANDA MUSICALE DEI CARABINIERI

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LA RASSEGNA STAMPA 2011

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LA RASSEGNA STAMPA 2011

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L’edizione 2011 negli scatti di Giovanni Noto

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i premiati

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Giuseppe CasconeTROMBETTISTA (ITALIA)

Nasce nel 1969 a Comiso ma sin da bambi-no risiede nella frazione di Pedalino, fino al completamento degli studi scolastici e

musicali.Ha appena sei anni quando incomincia a frequen-tare un “Corso di Orientamento Musicale” a Peda-lino tenuto dal Maestro Giuseppe Bellomo, ma già dopo pochi mesi suona nella Banda Musicale del Paese, distinguendosi per il suo grande talento musicale.Giuseppe è anche un bravo cantante e all’età di sette anni è già vincitore di numerosi “Festival della Canzone e per Giovani Musicisti”.A undici anni inizia gli studi accademici per trom-ba sotto la guida del Maestro Giuseppe Pappalar-do e a soli diciassette anni consegue il diploma di tromba presso l’Istituto Musicale Pareggiato “V. Bellini” di Catania.Dall’ottobre 1995 ricopre il posto di Prima Trom-ba, con contratto a tempo indeterminato, presso l’Orchestra del Teatro “S.Carlo” di Napoli.Collabora, in qualità di “Prima Tromba”, con l’Or-chestra del Teatro alla Scala di Milano e con l’Or-chestra Filarmonica della stessa Istituzione, con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia di Roma, con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana di Pa-lermo e con l’Orchestra del Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania.Ha suonato con direttori di fama internazionale, da Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta e Georges Prètre a Riccardo Chailly, Giuseppe Sino-poli, Jeffrey Tate, Daniel Oren, fino a Eliahu Inbal,

Rafael Fruhbeck de Burgos, Gary Bertini, Gustav Kuhn e il coreano Myung – Whun ChungCon le più prestigiose Orchestre Italiane, in qua-lità di Prima Tromba, ha partecipato a diverse Tournée nelle più importanti Sale da Concerto di tutto il mondo, dal Giappone, Cina e Corea del Sud, alla Turchia, Grecia e Tunisia, fino al Messico, Cile, Spagna, Germania, Lussemburgo, Austria e Russia.È stato docente nei corsi sperimentali per tromba del “Biennio Superiore Specialistico di II livello” tenuti presso il Conservatorio di musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza.È docente in numerosi corsi di perfezionamento musicale dedicati alla tromba.Si è esibito in qualità di “Solista” nell’esecuzio-ne del concerto di F.J.Haydn per Tromba e Or-chestra, con l’Orchestra del Teatro S.Carlo (Dir.

J.Kovatchev), del concerto per Violino e Orchestra di K.Weill (Dir. M°J.Tate), in molteplici edizioni dell“Histoire du Soldat” di I.Stravinsky e del Con-certo di A.Vivaldi in DO maggiore per Due Trombe, archi e cembalo.Risulta 1° Idoneo al termine di audizioni soste-nute presso le più importanti Istituzioni Concer-tistiche Italiane.È idoneo al concorso di Prima Tromba sostenuto presso l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano nell’anno 2007.Attualmente è docente di Tromba al Conserva-torio di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza.Si dedica frequentemente alla musica da camera, protagonista di numerosi concerti in Quintetto e in Decimino di Ottoni.

i premiati

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Giovanni CoralloCOMPOSITORE- DIRETTORE D’ORCHESTRA (VENEZUELA)

Nato a Comiso nel 1940, sin da bambino mostra una spiccata passione per gli studi musicali, che lo porta a suonare giovanis-

simo nella locale banda. Prosegue gli studi al Conservatorio a Caracas, dove nel frattempo la famiglia si era trasferita. Era l’anno 1955. In Ve-nezuela Giovanni, supportato e incoraggiato dai genitori Antonio e Vincenza, realizza il suo gran-de ideale: una vita da dedicare alla musica.Ottenuto il diploma di Maestro compositore, si dedica alla Direzione di Romanze ed Opera sotto la guida del maestro Primo Casale, di cui eredita alla sua morte composizioni e il ruolo di direttore del “Coro Lirico” e della scuola di Lirica presso l’Istituto nazionale della cultura.Negli anni 80 vince il concorso “Inno dell’Aero-nautica venezuelana”, che gli vale un riconosci-mento ufficiale del Presidente della repubblica sudamericana.Al Centro italo Venezuelano, imponente cittadella della comunità italiana di Caracas, avviata fra gli altri dal ragusano Salvatore Pluchino, che ne fu il primo presidente, fonda il coro Giuseppe Verdi, ospitato in tutte le principali città venezuelane nel corso di ben 20 anni.Istituisce altresì presso lo stesso centro il Con-servatorio e l’Orchestra sinfonica giovanile Gazio Casale, che sotto la sua direzione esegue una in-tensa attività concertistica in diverse città del Ve-nezuela, con le principali melodie, arie, romanze e opere della tradizione musicale italiana.Cavalleria Rusticana, I Pagliacci, la Traviata, il Ri-goletto, il Ballo in Maschera, la Tosca, la Boheme, sono tra le principali opere da lui dirette.Autore di numerose opere di genere classico, è

accreditato come compositore di sopraffino livel-lo.Si impegna anche come membro attivo della co-munità siciliana di Caracas, e per diversi anni è

presidente della Casa - Sicilia.Sposato con Maria Grazia Morelli, di origine cala-brese, ha due figli, Rodolfo e Giancarlo, che vivo-no in Spagna.

i premiati

laboratorio musicale • sala d’incisione • noleggio attrezzature impianti service live

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Aldo FronterrèOCULISTA

Aldo Fronterrè nasce a Ragusa il 5 Aprile del 1948. Il padre, di Pozzallo, è un Direttore di Banca; la madre, di Vittoria, è una inse-

gnante.La professione del padre lo porta a vivere in varie città della Sicilia dove parte della sua formazione scolastica viene impartita dai Padri Salesiani.Ritorna a Ragusa in tempo per frequentare il Li-ceo Classico e diplomarsi.A questo punto sceglie Pavia per gli studi di Medi-cina e qui si laurea nel 1972.Subito dopo la laurea inizia, sempre a Pavia, la Specializzazione in Oculistica ed è assunto come Assistente nella stessa Clinica.È stato autorizzato dal Ministero della Sanità al prelievo e trapianto di cornee.Si interessa subito di trapianti ed impianta a Pavia una delle prime Banche degli Occhi in Italia.Dopo la Specializzazione, nel 1976, pur prose-guendo il suo impegno come Aiuto completa la sua formazione presso l’Istituto Barraquer di Bar-cellona e per un periodo insegna Chirurgia Ocu-lare a New Orleans al Louisiana State University Eye Center e Neuroftalmologia alla Università di Pavia.Per la sua attività chirurgica e di ricerca nel cam-po dei trapianti riceve il Premio Cattaneo e lo Chi-bret International Award.È stato Primario del Centro di Chirurgia Oculare della Fondazione Maugeri di Pavia e attualmente esercita la libera professione a Milano e a Pavia ed è Consulente di Chirurgia Oculare presso l’In-ternational Center for Ophthalmology di Mosca.Ha partecipato alle attività cliniche e chirurgiche del servizio di Oftalmologia dell’Università di Brest (Francia) diretto dal Professor Joseph Colin. È Socio Onorario della Società Oftalmologica Ita-liana, della Società Francese di Oftalmologia, del-l’International Society of Refractive Keratoplasty, della Kerato-Refractive Society e di altre società scientifiche italiane ed internazionali.

È autore della voce CHERATOPLASTICA nell’ag-giornamento dell’ Enciclopedia Medica Italiana. È autore del Capitolo CHERATOPLASTICA: organiz-zazione, prelievo e conservazione, criteri di ope-rabilità, indicazioni e limiti nel Trattato Italiano di Oftalmologia e di numerosi lavori scientifici.

Ha partecipato inoltre in qualità di relatore a nu-merosi convegni italiani ed internazionali.

i premiati

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Ruben RiccaREGISTA (ARGENTINA)

Ruben Ricca nasce a Buenos Aires 55 anni fa. Suo nonno Antonio Ricca, nato nel 1896 a Modica, era emigrato in Argentina nel

1912, dove aveva sposato Celina Chersi, figlia di siciliani originari della provincia di Agrigento. Il nonno, essendo morto in giovane età, non tornò più in Italia. Il padre di Ruben si chiamava Paul Ricca e la mamma è Beatrice Donino, argentina di origine italiana che vive attualmente a Buenos Aires. La moglie di Ruben è Ana Maria Klein, una nota attrice italo tedesca che ha sposato nel 2005 proprio a Modica. La coppia ha due figli maschi e vive a Madrid.Artista versatile, la sua duttilità gli ha permesso di sperimentare l’arte del teatro in tutte le sue forme, da attore ad autore, da regista a produt-tore artistico.Discepolo di Oscar Cruz e Peter Brook, ha potuto consolidare le sue qualità artistiche con colleghi del calibro di Robert DeNiro, Cristopher Walker e altri nomi illustri.Ha girato per quasi tutto il Sud America con una rivisitazione di teatro e musica del popolarissimo

cartone animato “Le tartarughe ninja”, interpre-tando il ruolo del cattivo Shroecher, con la dire-zione del celebre regista di Broadway Bob Bejan. In quest’opera era direttore di scena Randy Char-min (figlio dell’autore del celebre musical Annie). La produzione era la stessa che curava il famosis-simo gruppo degli A.C.D.C.Ruben Ricca ha collaborato con Sanchis Simi-strerra, vincitore del premio nazionale spagnolo per il teatro, considerato il miglior autore teatrale vivente in Spagna.È anche autore di testi musicali. Ricca ha legami professionali con prestigiose compagnie teatrali e cinematografiche, fra le quali la Compagnia Berli-nese Family Flot.È vastissimo l’elenco dei teatri di tutto il mondo in cui ha lavorato, in Argentina, Venezuela, Para-guay, Cile, Spagna, Inghilterra, Germania.In Italia per la prima volta dirigerà proprio a Ragu-sa, sabato 18 agosto al Poggio del Sole, un lavo-ro già messo in scena in Spagna nel 2009/2010 con grande successo, dal titolo “Yo Adivino el parpadeo”, patrocinato dalla locale Ambasciata Argentina.

i premiati

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La Tua Enotecavia Praga, 5 - Ragusa - 0932.251831

VIVER E SIGN I FICA SC EGLI ER E

A volte ci si perde in un bicchiere d’acqua...Per noi è importante ritrovarsi in un bicchiere di vino.

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Rachele AmentaCANTANTE

Rachele Amenta è nata a Vittoria (RG) il 26 Ago-sto 1999. Ha disputato il

suo primo provino a Catania nel mese di Maggio presso “le Za-gare” dove è stata subito notata per le sue doti canore, classifi-candosi prima. Da qui ha par-tecipato a vari concorsi canori tra cui “Bimbus talent show”, “Siracusa Canta 2009”, classifi-candosi prima e ottenendo tra i premi una borsa di studio pres-so l’Accademia Internazionale del Musical di Catania. Il 2 settembre 2009 alla premia-zione “Ragusani nel mondo”, la piccola Rachele, ha duettato e inciso un brano inedito con Katy Chiavola, una cantante country molto famosa negli Usa. Il 5 Dicembre 2009 vince il Fe-stival “Trinacria d’oro” al teatro Margherita di Caltanissetta: or-ganizzato da Nico dei Gabbiani e madrina della serata Fioretta Mari.Il grande successo già ottenuto da piccola approda finalmente nella tv nazionale, esattamente nel programma televisivo “Io Canto 2” condotto da Gerry Scotti su canale 5. La piccola “Aretha Franklin”, così l’hanno definita, si è fatta notare subito per la sua timbrica inconfondi-bile, guadagnandosi il Premio Giuria per l’interpretazione della canzone “Think”.Subito dopo la seconda edi-zione, prende parte al Tour “Io Canto La Festa” e gira le principali città italiane riscuotendo un enorme successo; e nella tappa di Roma viene in-vitata ad esibirsi nel programma “Amici” condotto da Maria De Filippi.Nel Settembre 2011 partecipa nuovamente alla terza edizione di “Io Canto” conquistando il quar-to posto e guadagnandosi una borsa di studio consegnatale direttamente dal grande Mogol, che le permetterà di frequentare un corso da in-terprete alla scuola del più grande autore italiano di sempre. Vista la sua età, ha appena 12 anni, potrà frequentare il corso solo al compimento dei 16 anni.Anche in questa terza edizione di “Io Canto”, la giovane talentuosa continua a farsi notare grazie alle sue doti, tanto da meritarsi l’appellativo di “Regina del Soul” erede di Aretha Franklin. Fra i

duetti più apprezzati in questa edi-zione, quello con Andrea Mingardi, Gloria Guida, Michael Bublè (defini-to l’erede di Frank Sinatra), Cristian De Sica e col tenore ragusano Lo-renzo Licitra, con il quale ha can-tato il brano di Andrea Bocelli e Celine Dion “The prayer”. Anche in questa edizione vince il Premio Giu-ria con il brano “Respect” di Aretha Franklin.Nell’aprile 2012, continua per Ra-chele Amenta la scalata verso il successo, partecipando alle riprese del film “Il mio peggior Natale”, che uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo dicembre. Sul grande schermo, insieme a lei, attori di calibro come Diego Abatantuomo, Fabio De Luigi, Cristiana Capoton-di, Antonio Catania, Anna Bonaiu-to, Laura Chiatti, Andrea Mingardi, Dino Brescia e Ale & Franz.Nel mese di giugno 2012, con l’As-sociazione “Ragusani nel mondo” va in America e precisamente a Philadelfia dove insieme a Lorenzo Licitra e al corpo di ballo “Mila Pla-visc” di Ragusa, si esibisce presso il Consolato di Philadelphia, in oc-casione della festa della Repubbli-ca del 2 giugno.Nel mese di luglio e agosto 2012 Rachele Amenta è impegnata in un tour che la vedrà protagonista in varie Piazze d’Italia (Roma, Pe-scara, Napoli, ecc) con la Big Band 900 di Caserta.

premio speciale

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Lorenzo LicitraTENORE

premio speciale

Nasce a Ragusa il 25 settembre del 1991. Attualmente frequenta il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza. Coltiva la passione

per il canto sin da piccolo, e ben presto entra a far parte del coro dell’associazione “Mariele Ven-tre” di Ragusa. Partecipa a eventi in ambito nazionale con il coro dell’Antoniano di Bologna, tra i quali la Festa della Mamma, presentata da Milly Carlucci (TV Rai 1), la Festa della Famiglia alla presenza di Giovanni Paolo II, in Vaticano (Roma – TV-Rai 1) e alla Ba-silica di S. Lorenzo (Firenze). Frequenta corsi di canto, danza e teatro. Parteci-pa a numerosi concorsi canori e master a livello regionale e nazionale, vincendo numerosi premi e riscuotendo riconoscimenti dai membri di giuria. È ospite d’importanti manifestazioni locali patro-cinate dal Comune di Ragusa e dalla Provincia Regionale di Ragusa. Debutta alla manifestazione “Ibla Classica Inter-national” presso il Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla accompagnato dal M° Sergio Carrubba. Nel giugno 2011 si esibisce al Consolato Generale d’Italia di Istanbul in occasione del 150° anniver-

sario della Festa della Repubblica Italiana presso il prestigioso Palazzo Venezia alla presenza delle rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo, su invito del Console Generale Dott. Alberini. È altresì ospite di Harvey Nichols, uno dei più famosi fashion retailer del Regno Unito, presso il Kanyon, un avveniristico e lussuosissimo shop-ping center situato nel quartiere finanziario di Istanbul, in occasione di una serata tutta dedicata all’italian style alla presenza di ospiti del jet set internazionale. Nel giugno 2011 partecipa all’importante concor-so annuale “Ibla Grand Prize” diretto dal M° Mol-tisanti. In quella occasione si esibisce di fronte al M° Marcello Abbado, e la principessa d’Indonesia Lady Dewi Sukarno. Lavora ad un progetto teatrale dal titolo “Viva gli sposi” diretto dal regista Franco Giorgio e de-butta in veste teatrale intonando pezzi d’opera e romanze d’amore. Nel mese di settembre 2011 il giovane tenore, ac-compagnato dalla Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, intona l’Inno d’Italia, presso numero-se piazze della provincia di Ragusa.

Nell’ottobre 2011 si reca in Sudafrica a Johan-nesburg dove incanta una platea di oltre 1000 persone nei due concerti tenutisi rispettivamente al Club Italiano e allo “State Theatre on Nelson Mandela Square”. In quest’ultimo prestigiosissi-mo teatro, il tenore si è esibito in un concerto in-sieme alla pianista Susan Steenkamp e il soprano Caroline Modiba. Al suo rientro in Italia fa la sua prima apparizione televisiva nazionale in qualità di ospite nel pro-gramma televisivo “Io Canto 3”, in onda su Canale 5 condotto da Gerry Scotti. Si esibisce al fianco di Rachele Amenta in un duetto che li ha portati al successo in diversi panorami nazionali, “The Prayer” di Andrea Bocelli e Celine Dion. Il 2 giungo 2012 vola in America insieme all’as-sociazione “Ragusani nel mondo”, la compagnia di danza Mila Plavsic e Rachele Amenta, invitati dal console italiano Luigi Scotto ad esibirsi pres-so l’hangar “AgustaWestland” in occasione dei festeggiamenti della Repubblica Italiana a Phila-delphia.

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LAVORAZIONI IN ALLUMINIO E FERRO

Santa Croce Camerina - Via Vecchio Casale (Largo Fontana), 410/A - Cell. 338 4553887C.da Cozzo Doro, 203 - S.P. Santa Croce/Scoglitti, km. 1,5 - [email protected]

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le attività

Santa Croce Camerina - Via Vecchio Casale (Largo Fontana), 410/A - Cell. 338 4553887C.da Cozzo Doro, 203 - S.P. Santa Croce/Scoglitti, km. 1,5 - [email protected]

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Conosci la terra dei limoni in fiore,dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure dal cielo azzurro spira un mite vento,quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso,la conosci forse?

Goethe

S.P. Ragusa/Marina km. 5,7Tel. +39 0932 668521 PBX

Fax +39 0932 667288RAGUSA

[email protected]

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Ad inizio ottobre 2011, in occasione della famosa regata della “Barcolana”, una folta delegazione dell’Associazione Triestini e

Goriziani a Roma “Gen. Licio Giorgieri”, guidata dal presidente Roberto Sancin è stata ricevuta nel salotto azzurro del palazzo municipale di Trieste dal vicesindaco Fabiana Martini e dal vicepresi-dente del consiglio comunale Alessandro Carmi.Nel corso del cordiale incontro - al quale sono intervenuti anche il presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo Dario Locchi, con la consigliera Maria Stella Malafronte e il direttore Fabio Ziberna e il direttore dell’Associazione Ragusani nel Mon-do Sebastiano D’Angelo - sono stati presentati alla nuova amministrazione i principali obiettivi dell’Associazione Triestini e Goriziani a Roma, che opera da 45 anni come “ambasciatrice” nella ca-pitale ed è affiliata all’Associazione Giuliani nel Mondo. Presentando l’attività associativa, il presidente Roberto Sancin ha voluto ribadire ai rappresen-

tanti del Comune la massima disponibilità nel con-tribuire a far crescere e promuovere iniziative tra Trieste e Roma. La presenza del Direttore dell’Associazione Ragu-sani nel Mondo all’incontro con il Vice Sindaco di Trieste, insieme alla delegazione romana, segna una ulteriore tappa nel processo di amicizia che lega le due Associazioni, e che ha visto presente a Ragusa diversi componenti dell’ass. romana in occasione della XVII edizione del Premio Ragusa-ni nel Mondo, nel 2011. I rapporti di amicizia verranno ulteriormente ce-mentati in occasione della XVIII edizione del 4 agosto, con la presenza fra gli ospiti dello spet-tacolo di uno dei tenori più rappresentativi della scuola dell’Operetta di Trieste. Alla manifestazio-ne di inizio agosto è stato invitato anche il Sinda-co di Trieste Roberto Cosolini. Sono in corso infat-ti contatti fra le due Associazioni per estendere il rapporto di amicizia anche a livello istituzionale.

S. D.

le attivitàL’Associazione “Gen. Licio Giorgieri”

dei Triestini e Goriziani a Roma ricevuti in municipio dal vicesindaco Martini

e dal vicepresidente del consiglio comunale Carmi

ITALIA

Anche una delegazione dell’Associazione Ragusani nel Mondo

Accoglienza al palazzo di città - Trieste

Ottobre 2011

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