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CARLO RUBINACCI

GRUPPO DI LAVORO PER I DOCENTI

I REGOLAMENTI Iter di approvazione Principali elementi di trasformazione Aspetti attuativi

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REGOLAMENTI

APPROVATI APPROVAZIONE IN CORSO

Scuola dell’infanzia e primo ciclo d’Istruzione

Rete scolastica e risorse umane

Organici personale ATA

Valutazione degli alunni

Istituti Tecnici

Istituti Professionali

Centri d’istruzione per gli adulti

Licei

Accorpamento classi di concorso istruzione secondaria

Formazione iniziale personale docente

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SCUOLA DELL’INFANZIA e PRIMO CICLO DI ISTRUZIONERevisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico

D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89Regolamento ai sensi dell’art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133

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INDICAZIONI NAZIONALI

Si applicano le Indicazioni Nazionali di cui agli allegati A, B, C e D del Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 come aggiornate dalle Indicazioni per il curricolo di cui al Decreto Ministeriale 31 luglio 2007.

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ATTO DI INDIRIZZO del MIUR

Sono individuati i criteri generali necessari ad armonizzare gli assetti pedagogici, didattici e organizzativi agli obiettivi previsti dal Regolamento.

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MONITORAGGIO

L’ANSAS e l’INVALSI svolgono nel triennio 2009-2012 apposito monitoraggio ai fini dell’eventuale revisione delle Indicazioni Nazionali.

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SCUOLA DELL’INFANZIAOrario, anticipo e sezioni Primavera

L’orario è articolato in 25 e in 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. L’anticipo è ripristinato e prosegue l’esperienza delle Sezioni Primavera.

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PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Risponde a criteri di qualità e di efficienza del servizio nell’ambito di proficue collaborazioni tra l’amministrazione scolastica e i comuni interessati (anche tra di loro consorziati).

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SCUOLA PRIMARIATempo scuola e maestro unico/prevalente

E’ svolto secondo il modello dell’insegnante unico o prevalente, che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze (art. 4 Legge n. 169/2008).

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SCUOLA PRIMARIAOrario settimanale e Piani di studio

Le sue articolazioni sono: 24, 27, 30 e 40 ore per le classi prime; 27, 30 e 40 ore per le classi successive. Le scuole adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio allegati al Decreto Legislativo n. 59/2004, come aggiornati dal D.M. 31 luglio 2007.

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SCUOLA PRIMARIADotazione organica di istituto

E’ determinata sulla base del fabbisogno del personale docente necessario per soddisfare l’orario delle attività didattiche, l’integrazione degli alunni disabili e il funzionamento delle classi a tempo pieno autorizzate.

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SCUOLA PRIMARIATempo pieno

E’ attivato a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato, delle disponibilità di organico, delle strutture e dei servizi. Sono confermati due docenti per classe, coadiuvati da eventuali specialisti di religione e di inglese.

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SCUOLA PRIMARIACittadinanza e Costituzione

Si applica l’art. 1 del Decreto legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla Legge n. 169 del 2008.

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SCUOLA PRIMARIAMusica e pratica musicale

Con decreto del MIUR sono individuati i titoli prioritari per impartire l’insegnamento di musica e pratica musicale.

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SCUOLA PRIMARIAFormazione in servizio per i docenti

Sono organizzati per i docenti corsi di formazione professionale finalizzati all’adattamento al nuovo modello organizzativo.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOOrario annuale e Piani di studio

L’orario annuale obbligatorio delle lezioni è di complessive 990 ore annuali (29 ore settimanali + 33 ore annuali destinate all’approfondimento delle materie letterarie). I Piani di studio sono funzionali alle conoscenze e alle competenze da acquisire in relazione alle diversità individuali e alle disabilità.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOTempo prolungato

Le classi a tempo prolungato sono autorizzate nei limiti della dotazione organica assegnata a ciascuna provincia e tenendo conto delle esigenze formative accertate per un orario settimanale di 36 ore. In via eccezionale, può essere autorizzato un orario settimanale fino a un massimo di 40 ore solo con una richiesta maggioritaria delle famiglie.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOCorsi ad indirizzo musicale

I corsi ad indirizzo musicale, già ricondotti ad ordinamento dalla Legge 3 marzo 1999 n. 124, si svolgono oltre l’orario obbligatorio delle lezioni (30 ore + 3 ore di strumento musicale).

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOCittadinanza e Costituzione

Si applica l’art. 1 del Decreto legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla Legge n. 169 del 2008. L’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” è inserito nell’area disciplinare storico-geografica.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOInglese potenziato

Su richiesta delle famiglie, compatibilmente con le disponibilità di organico e in assenza di esubero dei docenti della seconda lingua comunitaria, è introdotto l’inglese potenziato anche utilizzando le 2 ore della seconda lingua comunitaria o i margini di autonomia previsti nella determinazione del quadro orario.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOItaliano potenziato per gli alunni stranieri

Nel rispetto dell’autonomia delle scuole, le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria sono utilizzate anche per potenziare l’insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri.

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RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA ED EFFICACE UTILIZZO DELLE RISORSE UMANE

D.P.R. 20 marzo 2009, n. 81Regolamento ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

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FINALITA’ E PARAMETRI

Il Regolamento si ispira alle finalità e ai parametri definiti nel D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233 e all’art. 3 del Decreto Legge 7 ottobre 2008, n. 154 convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 2008, n. 189.

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FORMAZIONE DELLE CLASSI E DEGLI ORGANICI

Il Regolamento sostituisce il D.M. 24 luglio 1998, n. 331(con le successive modifiche e integrazioni) e il D.M. 3 giugno 1999, n. 141 per le classi che accolgono gli alunni con disabilità.

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RAPPORTI CON LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI

In materia di riorganizzazione della rete scolastica e di efficace utilizzo delle risorse umane, occorre prepararsi ad affrontare in termini nuovi i rapporti con le Regioni e con gli Enti Locali, nella prospettiva della piena attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione.

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VALUTAZIONE DEGLI ALUNNICoordinamento norme vigenti

D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122Regolamento ai sensi degli articoli 2 e 3 del Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla Legge 30 ottobre 2008, n. 169

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PRINCIPI GENERALI

La valutazione è espressione dell’autonomia professionale dei docenti e dell’autonomia delle scuole, che sono chiamate ad assicurare omogeneità, equità e trasparenza nel rispetto della riservatezza. Criteri e modalità di valutazione sono esplicitati nel POF.

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OGGETTO DELLA VALUTAZIONE

La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli studenti. La valutazione concorre all’autovalutazione degli alunni, al successo formativo.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTOScuola Primaria

Continua ad essere attribuita mediante un giudizio sintetico (non sufficiente, sufficiente, buono, distinto, ottimo) o analitico, che viene formulato secondo le modalità deliberate dal Collegio dei Docenti.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTOScuola Secondaria di primo grado

Il voto viene illustrato con specifica nota, è collegialmente definito dal Consiglio di classe e concorre alla valutazione complessiva dello studente. Se inferiore a sei decimi, determina la non ammissione.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTOScuola Secondaria di secondo grado

Il voto viene collegialmente definito dal Consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e alla determinazione dei crediti. Se inferiore a sei decimi, determina la non ammissione. Le scuole possono promuovere e valorizzare i comportamenti positivi degli studenti.

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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTIScuola Primaria

La valutazione è effettuata dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari. La non ammissione viene decisa all’unanimità e, qualora l’ammissione sia deliberata in presenza di carenze, viene inserita una specifica nota nel documento di valutazione.

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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTIScuola Secondaria di primo grado

La valutazione è effettuata dal Consiglio di classe. L’ammissione viene decisa a maggioranza dal Consiglio di classe e per gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei in ciascuna disciplina. In caso di ammissione deliberata in presenza di carenze, viene inserita una specifica nota nel documento di valutazione.

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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTIScuola Secondaria di secondo grado

La valutazione viene effettuata dal Consiglio di classe. L’ammissione alla classe successiva richiede votazioni non inferiori a sei decimi in tutte le discipline e nel comportamento.

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VALUTAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

Resta disciplinata dall’art. 309 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297.

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AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATOScuola secondaria di primo grado

Richiede votazioni non inferiori a sei decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. Il giudizio di idoneità tiene conto del triennio ed è espresso in decimi. Le prove e il giudizio di idoneità concorrono alla definizione del voto finale: qualora corrisponda a dieci decimi, può essere aggiunta all’unanimità la lode.

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AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATOScuola secondaria di secondo grado

Richiede votazioni non inferiori a sei decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. Nello scrutinio finale il consiglio di classe (compresi gli insegnanti di educazione fisica, tecnico-pratici, di sostegno e di religione cattolica) attribuisce il punteggio per il credito scolastico.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Con apposito decreto del MIUR vengono adottati i modelli di certificazione delle competenze, determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall’INVALSI e delle principali rilevazioni internazionali.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEScuola Primaria

Sono descritte e certificate al termine del quinquennio.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEScuola Secondaria di primo grado

Sono descritte e certificate al termine del triennio. Sono accompagnate da valutazione in decimi.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEScuola Secondaria di secondo grado

Vengono utilizzate come parametro di riferimento le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all’allegato al D.M. 22 agosto 2007, n. 139 (Obbligo di istruzione).

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ISTITUTI TECNICI E ISTITUTI PROFESSIONALIRiordino

Regolamenti ai sensi dell’art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

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DAL VECCHIO AL NUOVO ORDINAMENTO

Si introduce una consistente riduzione del numero degli indirizzi, pur con il mantenimento delle specificità dei settori più importanti.

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ISTITUTI TECNICI

Settore economico con 2 indirizziSettore tecnologico con 9 indirizzi.

L’istruzione tecnica è orientata alla produzione (high tech).

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ISTITUTI PROFESSIONALI

Settore servizi con 5 indirizziSettore industria e artigianato con 1 indirizzo

L’istruzione professionale è orientata ai servizi (high touch).

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ORARIO ANNUALE

Si introduce una semplificazione e una parziale riduzione dei precedenti quadri orari, con la presenza di:-Una consistente area di insegnamenti generali comuni (660 ore nel 1° biennio, 495 ore nel 2° biennio e nel 5° anno);-Attività e insegnamenti obbligatori degli indirizzi (396 ore nel 1° biennio, 561 ore nel 2° biennio e nel 5° anno).Il monte ore complessivo è pari a 1.056 ore in ciascun anno del quinquennio.

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FLESSIBILITA’

Viene introdotta la flessibilità curricolare per “articolare in opzioni le aree di indirizzo per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni”.

Ist. tecnici: 1° biennio 20%; 2° biennio 30%; 5° anno 35%Ist. Prof.li: 1° biennio 25%; 2° biennio 35%; 5° anno 40 %

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DIDATTICA

I percorsi di studio si realizzano attraverso la didattica in laboratorio, l’analisi e la soluzione dei problemi, il lavoro per progetti. Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi suddetti.

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CLIL (Content and language integrated learning)

E’ previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nel quinto anno di corso.

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TITOLO E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

I risultati di apprendimento sono declinati in conoscenze, abilità e competenze, secondo il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’Apprendimento Permanente (EQF). Il titolo in uscita è il seguente: Diploma di perito con certificazione delle competenze acquisite.

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COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO

Viene istituito un Comitato Tecnico-Scientifico con composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.

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CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA

Le scuole possono stipulare contratti di prestazione d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni ai fini dell’arricchimento dell’offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell’istituto.

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DIPARTIMENTI

Vengono costituiti dipartimenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa.

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FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Sono previste misure nazionali di sistema per la formazione del personale e per l’informazione di studenti e genitori.

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INDICAZIONI NAZIONALI

Con apposito Decreto Ministeriale saranno definite le Indicazioni nazionali riguardanti le competenze, le abilità e le conoscenze.

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VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

Con successivi decreti ministeriali saranno definiti gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione degli istituti, anche con riferimento al Quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione.

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COMITATO NAZIONALE PER L’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE

Viene istituito un Comitato nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, composto da dirigenti e docenti della scuola, esperti del mondo del lavoro e delle professioni, dell’università, della ricerca nonché esperti indicati da altri enti e istituzioni.

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CENTRI D’ISTRUZIONE PER GLI ADULTIRidefinizione dell’assetto organizzativo e didattico

Regolamento ai sensi dell’art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

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DAL VECCHIO AL NUOVO ORDINAMENTO

I Centri di istruzione per gli adulti costituiscono una istituzione scolastica autonoma dotata di specifico ordinamento, di un proprio organico, dei medesimi organi collegiali delle istituzioni scolastiche, tenendo naturalmente conto della particolare natura dell’utenza.

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OFFERTA FORMATIVA

I Centri realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento dei titoli di studio riferiti al primo ciclo e al secondo ciclo, esclusivamente in relazione agli istituti tecnici, professionali e ai licei artistici. Nell’offerta formativa sono compresi i corsi di alfabetizzazione in lingua italiana per gli adulti.

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FLESSIBILITA’ E PERSONALIZZAZIONE

I percorsi realizzano il profilo educativo, culturale, professionale dello studente e le indicazioni nazionali riguardanti gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i licei artistici. Sono progettati per unità di apprendimento e vengono attuati per gruppi di livello, sulla base del Patto formativo individuale per assicurare la personalizzazione degli interventi. Sono previste attività di accoglienza, di orientamento e di istruzione a distanza.

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VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La valutazione e certificazione delle competenze vengono definite a partire dal Patto formativo individuale e tengono conto dei modelli europei.

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LICEIRevisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico

Regolamento ai sensi dell’art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

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DAL VECCHIO AL NUOVO ORDINAMENTO

La confluenza tra i vecchi indirizzi liceali e i nuovi riguarda principalmente l’assorbimento delle precedenti sperimentazioni, con l’unica eccezione dei Licei artistici, nei quali confluiscono anche gli Istituti d’Arte. I sei Licei sono diversi l’uno dall’altro. Non esiste un’area comune nel biennio.

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ORARIO ANNUALE E FLESSIBILITA’

L’orario annuale si articola in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti; attività e insegnamenti facoltativi. Si introduce la flessibilità curricolare per il 20% nel primo biennio, per il 30% nel secondo biennio e per il 20% nel quinto anno. Le scuole possono organizzarsi in rete e stipulare contratti d’opera con esperti.

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ORIENTAMENTO

Si evidenzia una particolare sottolineatura dell’impianto orientativo del curricolo, a partire dal secondo biennio, anche con l’alternanza scuola-lavoro, moduli e iniziative di studio-lavoro per progetti, esperienze pratiche e stage.

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CLIL (Content and language integrated learning)

E’ previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nel quinto anno di corso.

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CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Si sviluppa con riferimento all’insegnamento di Diritto ed economia o, in sua mancanza, all’insegnamento di Storia.

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TITOLO E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

I risultati di apprendimento sono declinati in conoscenze, abilità e competenze, secondo il Quadro Europeo delle Qualifiche per l’Apprendimento Permanente (EQF). Il titolo in uscita è il seguente: Diploma liceale con certificazione delle competenze acquisite.

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COMITATO SCIENTIFICO

Viene istituito un Comitato Scientifico con composizione paritetica di docenti e di esperti esterni, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità curricolare.

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DIPARTIMENTI

Vengono costituiti dipartimenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa.

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FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Sono previste misure nazionali di sistema per la formazione del personale e per l’informazione di studenti e genitori.

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INDICAZIONI NAZIONALI

Con apposito Regolamento saranno definite le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento declinati secondo conoscenze, abilità e competenze.

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VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

Con successivi decreti ministeriali saranno definiti gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione degli istituti, anche con riferimento al Quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione.

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COMITATO NAZIONALE PER L’ISTRUZIONE LICEALE

Viene istituito un Comitato nazionale per l’istruzione liceale, composto da rappresentanti delle scuole, delle università, del mondo della ricerca, dell’arte e della cultura.

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FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTIDefinizione della disciplina dei requisiti e delle modalità

Decreto Ministeriale ai sensi dell’art. 2, comma 416, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria 2008).

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PRINCIPI FONDAMENTALI

Rafforzare le conoscenze disciplinari e sviluppare capacità didattiche, organizzative, relazionali e comunicative: un rapporto da ri-equilibrare.Rapporto diretto con le scuole ed esperienze attive di insegnamento.Rapporto dinamico e aperto tra scuola e università.

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SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA

Laurea magistrale quinquennale a ciclo unico con accesso a numero programmato.Il tirocinio comincia nel secondo anno e accompagna tutto il percorso di studi successivo.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO E SECONDO GRADO

Laurea magistrale biennale con accesso a numero programmato. Dopo la laurea magistrale un anno di tirocinio con esame abilitante finale.

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COMPETENZE DI LINGUA INGLESE E DIGITALI

Costituiscono parte integrante dei percorsi universitari: l’acquisizione delle competenze di lingua inglese (livello B2 “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue” – Consiglio d’Europa 1996); l’acquisizione delle competenze digitali (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006).

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TFA - TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

Scienze dell’educazione. Tirocinio sotto la guida di un tutor. Didattiche disciplinari. Laboratori pedagogico-didattici.