Capitolo 2 Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo

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Capitolo 2 Capitolo 2 Produttività del lavoro e Produttività del lavoro e vantaggio comparato: vantaggio comparato: il modello di Ricardo il modello di Ricardo Corso tenuto da Sergio de Nardis a internazionale: teoria e politica del commercio intern a internazionale: teoria e politica del commercio intern di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld, terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg

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Capitolo 2Capitolo 2Produttività del lavoro e vantaggio comparato:Produttività del lavoro e vantaggio comparato:

il modello di Ricardoil modello di Ricardo

Corso tenuto da Sergio de Nardis

Economia internazionale: teoria e politica del commercio internazionaleEconomia internazionale: teoria e politica del commercio internazionale di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld,terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg

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Organizzazione del capitolo Introduzione Il concetto di vantaggio comparato Un’economia ad un solo fattore Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Il vantaggio comparato in presenza di più beni Introduzione dei costi di trasporto e di beni non

commerciati Evidenza empirica sul modello di Ricardo Sommario

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Come già detto, i motivi che inducono i paesi a commerciare tra di loro (e a specializzarsi) sono sostanzialmente due:• I paesi sono diversi tra loro in termini di dotazione dei fattori

della produzione (clima, terra, capitale, lavoro) oppure in termini di tecnologie (efficienza nel produrre i vari beni)

• I paesi cercano di conseguire economie di scala nella produzione, indipendentemente dall’essere o meno diversi dai partner commerciali

Il modello di Ricardo (del XIX secolo, ma attualissimo! V. “Sui Principi dell’economia politica e delle imposte” 1817) è basato sulle differenze tecnologiche tra paesi• Tali diversità tecnologiche si riflettono in differenze nella

produttività del lavoro

Introduzione

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Nel giorno di San Valentino (20 febbraio) la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni: sono tutti fiori statunitensi?

Coltivare rose negli Stati Uniti d’inverno è difficile.• E’ necessario l’uso di serre riscaldate• Il costo dell’energia, del capitale e del lavoro impiegati è

notevole

Le risorse per la produzione di rose potrebbero essere impiegate per produrre altri beni, per esempio computer: le risorse (i fattori) sono limitate. Se vengono impiegate per produrre un bene si deve rinunciare alla produzione di qualcos’altro: c’è un dunque quello che gli economistri chiamano un trade-off; se si producono rose si deve rinunciare a produrre una certa quantità di computer (e viceversa)

Il concetto di vantaggio comparato:la richiesta di fiori freschi negli Stati Uniti nel giorno di San Valentino

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Costo-opportunità• Il costo-opportunità delle rose in termini di computer è il

numero di computer che si sarebbero potuti ottenere con le risorse che vengono, invece, impiegate per produrre in casa le rose richieste dai cittadini statunitensi

Vantaggio comparato• Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di

un bene se il costo-opportunità della produzione di quel bene in termini di altri beni (computer a cui si deve rinunciare per produrre rose) è minore in quel paese che in altri

Concetto di vantaggio comparato: trade-off comporta costo opportunità da cui emerge vantaggio comparato

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Supponiamo che negli Stati Uniti le risorse utilizzate per produrre 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre 100.000 computer

Supponiamo anche che in Messico le risorse per produrre quegli stessi 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre 30.000 computer

Questo esempio indica che i lavoratori messicani sono relativamente meno produttivi (dei lavoratori statunitensi) nella produzione di computer e relativamente più produttivi (degli americani) in quella di rose

Il concetto di vantaggio comparato

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Se ogni paese si specializza nella produzione del bene con il minore costo-opportunità, allora il commercio internazionale può essere benefico per tutti i paesi• Le rose hanno un costo-opportunità minore in Messico (le

risorse per ottenere rose avrebbero potuto produrre in Messico un numero di computer inferiore che negli Usa)

• I computer hanno un costo-opportunità minore negli Stati Uniti (le risorse per ottenere rose avrebbero potuto produrre negli Usa un numero di computer maggiore che in Messico)

• Messico ha vantaggio comparato nelle rose; Usa nei computer

I vantaggi dal commercio internazionale possono essere visti considerando le variazioni nella produzione di rose e di computer in entrambi i paesi

Il concetto di vantaggio comparato

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Tavola 2-1: Ipotetiche variazioni della produzione: se ciascun paese segue le proprie vocazioni produtive (vantaggi comparati) si hanno benefici a livello globale (una produzione complessiva maggiore)

Concetto di vantaggio comparato. Negli Usa per produrre 10 rose si rinuncia a 100 computer; in Messico (Sud America) si rinuncia

a 30 computer: chi deve produrre rose, chi computer?

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L’esempio della Tabella 2-1 illustra il principio dei vantaggi comparati: • Se ogni paese esporta i beni nei quali gode di un vantaggio

comparato (costi-opportunità minori), allora tutti i paesi possono in linea di principio avvantaggiarsi dagli scambi

Cosa determina il vantaggio comparato? • Rispondere a questa domanda significa indagare sulle

differenze tecnologiche tra i paesi che effettuano lo scambio

Il concetto di vantaggio comparato

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Modello ricardiano (differenze nella tecnologia): un’economia a un solo fattore

Consideriamo un’economia, che chiamiamo A. In questa economia:• Esiste un solo fattore di produzione: il lavoro

• Vengono consumati dalla popolazione solo due beni: vino (w) e formaggio (c)

• La disponibilità complessiva di lavoro (l’offerta) è data (fissa)

• La tecnologia nelle due produzioni è rappresentata dalla produttività del lavoro nei due beni: quantità di lavoro necessarie per ottenere un’unità di vino e un’unità di formaggio

• In tutti i mercati (del vino, del formaggio, del lavoro), vigono condizioni di concorrenza perfetta

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La produttività del lavoro è quindi specificata come il lavoro necessario per ottenere un’unità di prodotto:• Il lavoro impiegato per unità di prodotto è il numero di

ore di lavoro necessario a produrre un’unità di bene– Denotiamo con aLW = Lw/Qw il lavoro impiegato per unità

di vino (cioè se aLW = 2, allora ci vogliono 2 ore di lavoro per produrre un litro di vino).

– Denotiamo con aLC = Lc/Qc il lavoro impiegato per unità di formaggio (cioè se aLC = 1, allora ci vuole 1 ora di lavoro per produrre un chilo di formaggio).

Le risorse complessive dell’economia sono definite da L, l’offerta totale di lavoro (cioè se L = 120, allora l’economia è dotata di 120 ore di lavoro o di 120 lavoratori).

Modello ricardiano: economia a un solo fattore

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Possibilità produttive• La frontiera delle possibilità produttive (PF) mostra la quantità massima di un bene (ad

esempio, il vino) che è possibile produrre una volta deciso il livello di produzione dell’altro bene (il formaggio) o viceversa, dato il vincolo costituito dalla disponibilità di lavoro

• Vincolo della disponibilità di lavoro

LW + LC = L (es. prec., LW + LC = 120)• La PF, ricordando che aLW = LW / QW e aLC = LC / QC, è quindi data da:

aLWQW + aLCQC = L (es prec., 2QW + QC = 120)

• Per cui la quantità massima producibile di vino, dato il formaggio prodotto e il vincolo dell’offeta di lavoro, è

QW = L/aLW – aLC/aLW QC (es prec., QW = 120/2 – 1/2 QC)

• Il costo opportunità del formaggio in termini di vino (a quanti chili di formaggio si deve rinunciare per ottenere un litro in più di vino) è dato da

dQW / dQC = – aLC/aLW (es prec., costo opportunità = – ½, si rinucia a mezzo litro di vino per produrre 1 Kg in più di formaggio, oppure si rinuncia a 2 Kg di formaggio per produrre un litro in più di vino)

Modello ricardiano: economia a un solo fattore

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L/aLW

L/aLC

Figura 2-1: Frontiera delle possibilità produttive di A

Modello ricardiano: economia a un solo fattore

Il valore assoluto dell’inclinazioneeguaglia il costo-opportunità del formaggio in termini di vino

F

P

Produzionedi vino di A,QW, in litri

Produzione di formaggio di A, QC, in chili

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La PF indica tutte le infinite combinazioni di vino e formaggio ottenibili con le tecnologie esistenti; non è possibile dire quale sarà la combinazione dei due beni prescelta

Le particolari quantità dei due beni che vengono prodotte sono determinate dai loro prezzi

Denotiamo con PC il prezzo in dollari del formaggio e con PW il prezzo in dollari del vino. Denotiamo con wW il salario in dollari nel settore del vino e con wC il salario in dollari nel settore del formaggio

Allora, nell’ipotesi di concorrenza perfetta, la condizione di profitti non negativi implica che:

• Se PW / aLW < wW, allora non vi è produzione alcuna di QW.

• Se PW / aLW = wW, allora esiste una produzione di QW.

• Se PC / aLC < wC, allora non vi è produzione alcuna di QC.

• Se PC / aLC = wC, allora esiste una produzione di QC.

Modello ricardiano: economia a un solo fattore

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Le relazioni sopra indicate implicano che se il prezzo

relativo del formaggio (PC / PW ) è maggiore del suo

costo-opportunità (aLC / aLW), allora l’economia si

specializzerà nella produzione di formaggio (e viceversa)

In assenza di scambi, in economia chiusa, entrambi i

beni devono essere prodotti, quindi PC / PW = aLC /aLW

Modello ricardiano: economia a un solo fattore

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Il commercio internazionale nel modello ricardiano ad un solo fattore

Assunzioni del modello:• Esistono nel mondo due paesi (A e B)• Ciascuno dei due paesi produce entrambi i beni (vino e

formaggio)• Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro• L’offerta di lavoro in ogni paese è fissata • La produttività del lavoro in ogni bene nei due paesi è fissata• Il lavoro non è mobile tra i due paesi• In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta• Le variabili del paese B sono indicate con asterisco

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Vantaggio assoluto• Un paese ha un vantaggio assoluto nella produzione di

un bene se il lavoro necessario per produrre un’unità di quel bene è minore rispetto al paese estero

• Assumiamo che aLC < a*LC e aLW < a*

LW

– Tale assunzione implica che il paese A gode di un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni. Un altro modo di vedere la stessa cosa è dicendo che A è più produttivo di B nella produzione di entrambi i beni

– Anche se il paese A ha un vantaggio assoluto in entrambi i beni, sono possibili scambi vantaggiosi per entrambi i paesi

La struttura dei flussi commerciali è determinata dal concetto di vantaggio comparato

Il commercio internazionale nel modello ricardiano ad un solo fattore

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Il vantaggio comparato• Assumiamo che aLC /aLW < a*

LC /a*LW (2-2)

– Tale assunzione implica che il costo-opportunità del formaggio in termini di vino è minore in A che in B.

– In altre parole, in assenza di scambi, il prezzo relativo del formaggio in A è minore del prezzo relativo del formaggio in B.

Il paese A gode di un vantaggio comparato nel formaggio e lo esporterà in B in cambio di vino.

Il commercio internazionale nel modello ricardiano ad un solo fattore

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F*

P*

L*/a*LW

L*/a*LC

Produzione di vino di B, Q*

W, in litri

Produzione di formaggio di B,Q*

C , in chili

+1

Figura 2-2: Frontiera delle possibilità produttive del paese B

Il commercio internazionale nel modello ricardiano ad un solo fattore: il paese B

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In assenza di commercio, quando le due economie A e B sono chiuse agli scambi, si ha

PC / PW = aLC /aLW ; P*C / P*

W = a*LC /a*

LW

Essendo P*C / P*

W > PC / PW (poichè a*LC /a*

LW > aLC /aLW), con lo scambio sarà conveniente inviare formaggio da A a B e vino da B ad A

Questi spostamenti tenderanno a fare salire PC / PW e a fare scendere P*

C / P*W finchè i due prezzi relativi convergeranno

verso un unico valore del prezzo relativo (mondiale) del formaggio in termini di vino

Il commercio internazionale nel modello ricardiano ad un solo fattore: prezzi e costo-opportunità

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Determinazione del prezzo relativo dopo gli scambi• Cosa determina il prezzo relativo (cioè, PC / PW) dopo

gli scambi? – Per rispondere a questa domanda dobbiamo definire

l’offerta relativa e la domanda relativa di formaggio nel mondo nel suo insieme.

– L’offerta relativa di formaggio è pari alla quantità totale di formaggio offerta dai due paesi per ogni dato prezzo relativo divisa per la quantità totale di vino offerta, (QC + Q*

C )/(QW + Q*W).

– La domanda relativa di formaggio nel mondo è un concetto analogo.

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore

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se PC / PW < aLC /aLW nessun paese produce formaggio, l’offerta relativa di formaggio è zero

se PC / PW = aLC /aLW il paese B non ha convenienza a produrre formaggio, mentre in A i produttori ottengono lo stesso guadagno nel formaggio e nel vino, quindi in questo caso A è disponibile qualunque quantità relativa dei due beni, dando luogo a una sezione piatta dell’offerta relativa mondiale di formaggio

se aLC /aLW < PC / PW < a*LC /a*

LW; A si specializza producendo solo formaggio, B si specializa producendo solo vino; l’offerta relativa mondiale di formaggio è (L / aLC)/(L / a*

LW) se PC / PW = a*

LC /a*LW; per i produttori di B è indifferente produrre

formaggio o vino, per cui l’offerta relativa mondiale di formaggio torna a essere piatta

se PC / PW > a*LC /a*

LW; nessuno produce vino e l’offerta relativa di formaggio tende a infinito

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore: l’offerta mondiale

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2

RD'

RD

1

Q'

aLC/aLW

a*LC/a*

LW RS

Figura 2-3: Domanda e offerta relative mondiali

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore

Prezzo relativo del formaggio, PC/PW

Quantità relativa di formaggio, QC + Q*

C

QW + Q*W

L/aLC

L*/a*LW

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I vantaggi dal commercio internazionale• Se i paesi si specializzano in base ai loro vantaggi

comparati, allora beneficiano tutti da tale specializzazione e dal commercio internazionale.

• Dimostreremo tali vantaggi dal commercio internazionale in due modi: 1) il commercio internazionale espande le possibilità di consumo dei cittadini dei paesi che si integrano rispetto a uan situazione di chiusura; 2) il commercio internazionale è un modo efficiente per produrre indirettamente ciò che non si è in grado di fare al meglio con le proprie tecnologie

Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore

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• Un primo modo per vedere i vantaggi dal commercio internazionale consiste nel considerare come il commercio influenza il consumo in ognuno dei due paesi

• La frontiera delle possibilità di consumo evidenzia la quantità massima di consumo di un bene che un paese può ottenere per ogni data quantità consumata dell’altro bene

• In assenza di commercio, la curva delle possibilità di consumo coincide con la curva delle possibilità produttive

• Il commercio internazionale consente di espandere le possibilità di consumo per ognuno dei due paesi: ciascun paese supera i limiti dettati dalla tecnologia nazionale, “accedendo” alla frontiera produttiva del partner commerciale; i consumatori di A accedono alla maggior offerta di vino proveniente da B; i consumatori di B accedono alla maggior offerta di formaggio da parte di A

Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore: espansione delle possibilità di consumo

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Il commercio internazionale nel modello ricardiano a un solo fattore: espansione delle possibilità di consumo

Figura 2-4: Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo

T

F

P

T*P*

F*

(a) Paese A (b) Paese B

Quantitàdi vino, QW

Quantità di formaggio, QC

Quantitàdi vino, Q*

W

Quantità di formaggio,Q*

C

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Il modello ricardiano: scambio internazionale come modo più efficiente per produrre (indirettamente)

i beni in cui si ha uno svantaggio comparato

  PAIA DI SCARPE MICROCHIP

  ORE DI LAVORO PER UN’UNITA’ DI OUTPUT

PRODUTTIVITA OUTPUT PER ORA DI LAVORO

ORE DI LAVORO PER UN’UNITA’ DI OUTPUT

PRODUTTIVITA OUTPUT PER ORA DI LAVORO

Ita 3 1/3=0,33 6 1/6=0,17

Usa 2 ½ = 0,5 1 1

Prima degli scambi prezzo relativo del microchip rispetto alle scarpe Italia=2; Usa = 0,5

Con lo scambio, prezzo internazionale si colloca tra 2 e 0,5; per esempio a 1

Con apertura agli scambi gli Usa, pur più produttivi in assoluto nei 2 beni, hanno convenienza a produrre solo il bene dove sono relativamente più efficienti, cioè microchip (vantaggio comparato), e importare scarpe italiane

Se gli Usa realizzassero scarpe in casa, con un’ora di lavoro avrebbero 0,5 unità di scarpe; se invece impiegassero quell’ora di lavoro per produrre microchip, ottengono un’unità di microchip che scambiano nel mercato mondiale al prezzo relativo di 1 ottenendo un’unità di scarpa italiana

Scambio internazionale = produzione indiretta

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Il modello ricardiano: ai vantaggi comparati di produttività corrispondono vantaggi comparati di

costo del lavoro L’industria nei 2 paesi si divide così:

Italia scarpe 80% microchip 20%; Usa scarpe 20%, microchip 80%. Quindi

Produttività media Italia =0,80x0,33+0,20x0,17=0,3

Produttività media Usa= 0,20x0,5+0,80x1=0,9

Gli Usa pagano un salario triplo rispetto all’Italia. Nonostante ciò gli Usa conservano un vantaggio comparato di costo nei microchip perché in questa industria la produttività di un lavoratore americano è 6 volte maggiore di quella di un lavoratore italiano (1/0,17)

L’Italia è meno produttiva degli Usa in entrambe le produzioni. Nonostante ciò presenta un vantaggio comparato di costo nella produzione di scarpe. Questo perchè i salari italiani sono 1/3 di quelli americani, mentre la produttività italiana nelle scarpe è solo 2/3 di quella americana nello stesso settore (0,33/0,5)

Clup italiano nelle scarpe più basso nonostante la più bassa produttività; clup Usa nei microchip più basso nonostante i più alti salari: è qui il motivo dell’interscambio

  CLUP SCARPE

CLUP MICROCHIP

ITALIA SALARIO=0,30

0,3/0,33=0,9 0,3/0,17=1,8

USA SALARIO=0,9

0,9/0,5=1,8 0,9/1=0,9

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Produttività e competitività• Mito 1: il libero scambio è vantaggioso solo se un paese

è abbastanza forte da sostenere la concorrenza straniera– Questo argomento fallisce nel riconoscere che il

commercio internazionale è basato sui vantaggi comparati e non sui vantaggi assoluti

La questione dei bassi salari• Mito 2: la concorrenza estera è sleale e danneggia gli

altri paesi quando è basata su bassi salari– Nel nostro esempio il paese Usa ha salari maggiori,

tuttavia continua a trarre vantaggio dal commercio

Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati

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Sfruttamento• Mito 3: il commercio internazionale peggiora le

condizioni dei lavoratori nei paesi con i salari più bassi

– In assenza di commercio, questi lavoratori starebbero peggio

– Negare l’opportunità di esportare significa condannare la gente povera a rimanere tale

Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati

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Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati

Tabella 2-3: Variazioni dei salari e dei costi del lavoro per unità di prodotto

Compensi orari, 1975 Compensi orari, 2000

Stati Uniti =

100

(a)

Italia =

100

(b)

Stati Uniti =

100

(a)

Italia =

100

(b)

Tasso annuo di

crescita del costo del

lavoro per unità di

prodotto: 1979-2000

Stati Uniti 100 137 100 135 1,2

Italia 73 100 74 100 1

Sud Corea 5 7 41 55 0,07

Taiwan 6 8 30 40 3,6

Hong Kong 12 16 28 38 n.d.

Singapore 13 18 37 50 n.d.

Francia 71 97 83 112 0

RegnoUnito 53 73 80 108 2,5

Giappone 47 64 111 150 3,2

Fonte: Bureau of Labor Statistics (www.bls.gov/fls/home.htm)

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Costruzione del modello• Due paesi: A e B; entrambe le economie consumano e sono in

grado di produrre un numero elevato, N, di beni diversi; un solo fattore della poduzione

Salari relativi e specializzazione• La struttura dei flussi commerciali dipenderà dal rapporto tra i

salari del paese A e quelli del paese B• I beni saranno sempre prodotti dove è meno costoso farlo

– Per esempio, indicando con w e w* i salari pagati rispettivamente nei due paesi A e B, sarà meno costoso produrre il bene i nel paese A se waLi < w*a*

Li , o riorganizzando i termini se a*Li/aLi > w/w*

– In generale si avrà una catena di N vantaggi comparatiaL1 /a*

L1< aL2 /a*L2<....< aLi /a*

Li<....<aLN /a*LiN

talché il paese A produrrà tutti i beni per i quali aLi /a*Li<w*/w oppure,

considerando le produttività relative, per i quali a*Li/aLi > w/w*

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni

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Modelllo ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni

Tabella 2-4: costi del lavoro per unità di prodotto nei paesi A (home) e B (foreign)

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Quale paese produce quali beni?• Un paese ha un vantaggio di costo in ogni bene per il

quale la sua produttività relativa è maggiore del suo salario relativo.

– Se, per esempio, w/w* = 3, A produrrà mele, banane e caviale, mentre B produrrà solo datteri e focacce.

– Entrambi i paesi beneficieranno dei vantaggi della specializzazione.

Modello ricardiano: vantaggio comparato in presenza di più beni

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Determinazione del salario relativo nel modello a più beni• Per determinare i salari relativi in un’economia a più

beni, dobbiamo considerare le domande di lavoro implicite nelle domande relative dei beni (cioè, le domande di lavoro relative derivate).

• In A, la domanda relativa di lavoro diminuisce all’aumentare del rapporto tra i salari di A e quelli di B.

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni

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3

10Mele

8Banane

4Caviale

2Datteri

0.75Focacce

RD

Modello ricardiano: il vantaggio comparato in presenza di più beni

Figura 2-5: determinazione dei salari relativi

RS

Salario relativo, w/w*

Quantità relativa di lavoro, L/L*

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Introduzione dei costi di trasporto e dei beni non commerciati

Ci sono tre ragioni principali per le quali la specializzazione nell’economia internazionale reale non è estrema (vale a dire alcune produzioni si realizzano solo nel paese A, le altre nel paese B):• l’esistenza di più di un fattore produttivo.• i paesi talvolta proteggono i settori dalla concorrenza straniera.• il trasporto di beni e servizi è costoso.

L’introduzione dei costi di trasporto rende alcuni beni non commerciati; per es, se il costo di trasporto è pari al 100% del valore del costo di produzione, nel caso precedente, con un rapporto tra salari nazionali ed esteri pari a 3, non vi sarà convenienza, nonostante le differenze di produttività, a commerciare caviale e datteri che continueranno quindi a essere prodotti in entrambe le economie

In alcuni casi, il trasporto è virtualmente impossibile.• Esempio: servizi quali il taglio dei capelli o la riparazione dell’automobile non

possono essere commerciati internazionalmente.

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Limiti del modello ricardiano

Prevede un estremo grado di specializzazione: alcune produzioni si concentrano esclusivamente in un determinato paese, le altre nell’altro; ciò è estremamente raro

Esclude che il commercio internazionale abbia effetti negativi per alcune categorie di lavoratori; questo perchè suppone che il lavoro “espulso” dalle produzioni che si perdono a vantaggio della concorrenza estera (dove si ha quindi uno svantaggio comparato) si sposti immediatamente nelle produzioni di vantaggio comparato

Non prevede che differenze diverse da quelle tecnologiche possano spingere al commercio internazionale e alla specializzazione; in particolare, la differente dotazione di risorse è una causa altrettanto importante della specializzazione commerciale

Trascura il possibile ruolo delle economie di scala come causa degli scambi; questo comporta che tale modello non contempli la possibilità che vi siano scambi commerciali tra paesi perfettamente identici sotto il profilo tecnologico

Nonostante questi limiti il modello di Ricardo è un ottimo schema per porre in luce alcuni meccanismi essenziali del commercio internazionale (vantaggio comparato e “miti” circa le conseguenze negative dell’integrazione commerciale); esso riesce anche a “spiegare” il tipo di specializzazione che prevale in molti paesi

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Evidenza empirica sul modello di Ricardo

Figura 2-6: Produttività e esportazioni

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Sommario Abbiamo esaminato il modello di Ricardo, il più

semplice fra i modelli che mostrano come differenze nelle caratteristiche dei paesi diano luogo al commercio internazionale e come da esso derivino vantaggi reciproci.

In questo modello, il lavoro è il solo fattore di produzione ed i paesi si differenziano soltanto per la produttività del lavoro nei diversi settori dell’economia.

Nel modello di Ricardo, un paese esporterà il bene nel quale ha un vantaggio comparato (non un vantaggio assoluto) in termini di produttività del lavoro.

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Il fatto che il commercio internazionale avvantaggi un paese può essere mostrato in due modi:• possiamo pensare al commercio internazionale come a un

modo indiretto di produzione.

• possiamo mostrare che il commercio internazionale espande le possibilità di consumo di un paese.

La distribuzione dei vantaggi derivanti dal commercio internazionale dipende dai prezzi relativi dei beni che i due paesi producono.

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Estendendo il modello ad un fattore produttivo e due beni al caso di più beni consente di mostrare che i costi di trasporto possono dare luogo a beni non commerciati.

La previsione principale del modello di Ricardo - cioè che i paesi tenderanno ad esportare i beni per i quali hanno una produttività relativamente elevata - è stata confermata da numerosi studi empirici.

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