Calduch N, I Profeti, Messaggeri Di Dio

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Comento del libro del Siracide

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I profeti,messaggeri

di DioI’rmmtlt l : imll ’ f ’S \ l ' l ì î i ( l / l ’

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\ del potere n lindepat-eailico ( N m 11;16)zoma': d‘inchiostro. Fine‐ue luipanorama biblim

. !ovm.«Casìparla il Signore». Studisulprofetimebiblia:9.PA .Pn una lettura Iaia:della BibbiaF. Cocco, Il :om'xo di Dio.Studio euegetico della «bmedin‘ong di un Fran-neuen»R. PINNA.Paolosm'ba di GesùU. VANNI, Intervista :ull’Apocalixre.

Cellula del come 0 annuncio di un mondo n u m ?].-N. A u m Il racconto mm nologia

Studio ativa del t m c Vangelo : deI libro degli Alti degli ApostoliUn m a t r a senza imola?La lezionedi fuga:: Dupont, | cura di L. SMENOR.PENNA, L’zvangeh: mme m'lln'o di vita. IndicazionipaolincA. M u m ,L: xalitudl'nl delmdenfeM.-L.RIGA1‘O. I.N.R.I. Il titolo della Cmc:R.MELA, Il dono eil durature. Appunti di spirixualità paolinaE. GANDOLFO, Lettera : Spin'to.

L m u n della Bibbiadalle origini cristiane ai nomiy'nmiR.PENNA, ProfilidiGm?M. G … , Scriba dell’Antica : delNuovo. Il Vang:la di MatteaD,Scanu.I Dmiia'Profeti:perché«Miami»?Esegui: teologia& LA‘/Amu ‐ L. Sou,Empi: giani: quale rom? Lettura di Sapienza 1-6M. Gmu, «Pandang»: «mistero». I! Wulgela di MarcaR. PENNA, s z ù di Nanninellecultun delum mapa,

Alcuni upetn‘ del GesùstoricoM lucy-mm,Erkaantrafm Geni : Pilato. Pyocma al provent i

: teologia di Giovanni18‐19.Pacem notice, giuridico edaegetiooM. G n u , L’opera di Lau. 1. Il Vangelo delw‘and4ntz.I.-I..SKA, «I nostri n' ci hanna ranmnma»,

Introduzione ’andixidei raccontidell’Antica TaummtoP. Bonn,Pam]:di libertà, I] messaggi::biblico della salvezzaR. Limena- L. Sou,L'amaipiùdella I m . Lettura di Sapienza7‐9N .C u m a - m e s , [pm/m', mexsaggnid iDio.P…tan'one… l e

N u r i a C a l d u c h - B e n a g e s

I PROFETI,MESSAGGERI

DI DIOPRESENTAZIONE ESSENZIALE

EIDEEDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA

Page 3: Calduch N, I Profeti, Messaggeri Di Dio

Daduzionedallo spagnolo di: Fabrizio Iodice

Impaginazione:Emme2arl.Bolognn

°2013 Centro editoriale dehonisnovia Nosadella 6 ‐ 4013 Bolognawww.dehonianeitEDB ‘

XSBN 978-88-10-22166-2

Stampa:Tipografia Giammarioli, Frascati (RM)2013

INTRODUZIONE

]] rabbinoAbrahamJoshua Heschel (1907-1972),filosofo, teolo‑! .. edifensore del dialogo tra ebrei ecristiani,hatradotto il suo pen‑". vro in molti li tra questi ne risalta uno in particolare dal titolo

Prophets (Harper andRow,NewYork 1962).In questo volume,’lutore ci offre alcuni dei migliori compendi sul profetismo scrittogli ultimi dnquant’anni.È un‘opera acuta e intuitiva,che èdiven‑ta un classico degli studi biblici.Riporto alcuni passi significativi a>-. «di introduzione:

«I profeti non avevano “teorie” o “idee" di Dio.Ciò che avevano erauna compravo-inne. La lorocomprensione di Diononera il risultato diunostudio tem-ivo,di un andare a tentoni tra nlternative sull‘essenza egli attributidi D ioPer i profetiDioera reale in miniera trnvolgeute ela sua prese…era schiaccinnte.Nonparlaronomaidi lui con distacco.Vissero omne testimoni.colpiti dalle parole diDio.piùche come inve‑stignton' impegnnti ad accettore ln naturn di Dio; i loro discorsi costi‑tuivano una liberozionedaunpesopiùche barlumipercepitinellaneb‑bio dell’incertezza (...).Per i profeti gli attributi di Dio erano impulsi. sfide, comnndamenti,piuttostochenozioni fuori dal tempo,staccate dal suo essere,Essinonoffrirono un'interpretan‘one della natura di Dio.bensì un’interpreta‑n'one della presenza di D ionell’uomo.della sua sollecitudine per l’uo‑mo.Essi :velaronoatteggiamenti di Diopiù che idee :x:-Dio (...)».‘

In swordo con le idee di A.J. Heschel, l’obiettivo di queste pa‑' e è quello di introdurre i lettori e le lettrici alla conoscenza inti‑

\ n . 1H u a n ,:: …… deipmfeu',Boris,Roma21993,54 [N.«i1]…

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6 Introduzione

ma dei profeti biblici e dei loro libri, affinché in tal modo possanoapprofondirsi nella loro comprensione di Dio e della sua parola.Lofaremo in forma semplice, insistendo sull’essenziale e senza pretesedi erudizione. In primo luogo,affronteremo una serie di questioni difondo, come le diverse classificazioni dei profeti, la definizione diprofeta, la profezia pre-classica, i fenomeni profetici nel MedioOriente antico, le profetesse dell‘Antico Ibstamento,la formazionedei libriprofeticie i generi letterariprofetici. In seguito,faremo unabrevepresentazionedi ciascun profetae della sua opera, inquadran‑dola nel suo contesto storico e illustrandola con alcuni dei suoi testipiù importanti. Infine,offriremo una piccola scelta bibliografica,af‑finché tutte le persone interessate possano ampliare la loro cono‑scenza dei profeti edei loro libriper meno di ulteriori letture.Alcu‑ne opere sono di carattere più scientifico,mentre altre, come si puòdedurre dal loro titolo, più pastorale. In ogni caso, tutte si prefiggo‑no lo stesso obiettivo: che i lettori e le lettrici si familiarinino con itesti profetici e che cresca il loro interesse per essi;che la lettura diquesti testi,avolte strani e incomprensibili,li apra aduna dimensio‑ne della fede piùdinamica e più impegnata nella vita.

Il criterio che abbiamo scelto perquesta presentazioneecrono‑logico: inizieremo cioè con i profeti dell'VIII secolo a.C. (Amos,Osea, Isaia eMichea);seguiremo poiconquelli del V I I secolo e de‑gli inizi del VI secolo a.C.vale adire quelli del tempo dell'esilio inBabilonia (Sofonia,Nanni,Abacuc,Geremia,Ezechielee Deuteroi‑sais), e con quelli del postesilio (Aggeo.Zaccaria,Malachia,'Il'itoi‑sala, Giona,Gioele eAbdia), per finire, nel periodo ellenistico,conDaniele ( I Isec. a.C.).Perevidenti ragionidi spazio,alcuniprofetisa‑ranno trattati separatamente (Amos,Osea, lsaia,Michea,Geremia,Ezechiele,Deuteroisaia,Ti-itoisaia eDaniele),mentre altri, tutti pro‑feti minori, in gruppi di tre (Sofonia,NaumeAbacuc;Aggeo,Zacca‑ria e Malachia; Giona,Gioele e Abdia). In tal modo,cercheremo dioffrire una visione panoramica della letteratura profetica dell’Anti‑coIbstamento,senza trascurare nessuno dei suoi protagonisti.

Parte 1IL PROFETISMOBIBLICO

1. I n o r me u; t o n o CIASSIF!CAZIDNI

Delle tre diverse classificazioni dei profeti che presenteremo, laprima distingue tra profeti anteriori e profeti posteriori. Per com‑prendere questa classificazione si deve ricorrere alla tradin'cneebraica,secondo cui i profeti anteriori si riferiscono ai libri seguen‑ti: Giosuè,Giudici,primoesecondo librodi Samuele,primoesecon‑do librodeiRe.Ebbene,come mai questi libri sono considerati pro‑fetici? Furono forse scritti daprofeti? 0 contengono delle profezie?0 forse raccontano le storie di alcuni profeti? Queste sono tutte do‑mande legittime,chemeritanouna risposta.Proveremo adarla.

Secondo la tradizione ebraica,questi librisi chiamano profeticiperché sonostatiscrittidaprofeticome Giosuè,Samuele eGeremia.Siamo sicuramente sorpresi dal fatto che Giosuè sia considerato unprofeta,quando l’idea che ne abbiamo e quella di un capo militarelegatoalla conquista della terra promessa.Tuttavia,cosìcelo presen‑ta l’autore de l l i e r di BenSira,conosciuto anche come Ecclesiasti‑co 0 Siracide: «Giosuè,figlio di Nun,fu forte in guerra e succedetteaMosè nell’ufficio profetico» (Sir 46,1).l Questa però non e l‘unicarispostapossibile.Ne prendiamo in considerazione altre. I librimen‑zionati sono profetici, perché nelle loro narran'oni appaiono moltipersonaggi profetici, come, ad esempio, Debora,Natan,Elia o Eli‑

! La m m :del… biblicosegue il testo originale spagnolo [AM.13.

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Panel

ma profetici perché uno dei principali princìpi teolo‑' " ,ol'lenta la lettura è lo schema «annuncio profetico ‐-rea». Ml storia», come si può vedere nei seguenti esempiz in‘ il annuncia la nascita di Salomone e in “ ( = 820 si com‑‘ ; i n1Re 13,2 si annuncia la distrua'one di Betel e in

corrispondono ai cosiddetti «libristorici»o,secondo unapiùmoderna,alla storiografia deuteronomistica.

‘ - ora ai profeti posteriori. Nella tradizione ebraica, la« e «profeti posteriori»si riferisce a quattro libri. Isaia

"… Ezechiele,e ai Dodici Profeti intesi come un unico libro‘… DIGI,Amos.Abdia.Giona,Michea,Naum,Abacuc,Sofonia.

… eMalachia).Sembra che questo raggruppamentoeudinenei librifosse correntenel [I secoloa.C.,comeattesta‑| Ì l ’ o di Ben Sira,scritto approssimativamente nell’anno 185

‘ .‘Glflllllemme.I testi che,nelladetta opera,parlanodeiprofe‑' parte dl Sir 44-50, una sezione dedicata agli uomini illustri

…econosciuta come «l‘Elogiodegli antenati o dei padri»,in- Il menn'onnnessunnomedi donna! Vediamo questi testi più

u n ]con fermezza le vie di Davide,suo padre.gli avevoordinato il profeta Isaia.

tempo di [ l u i : il sole tornò indietro, ungò la vita del re

ispirsn’one vide la fine dei tempi,deiafflitti di Sion.‘ . ‘ rivelòil futilro sino all'eternità,.. … antenate prima che accadessero» (Sir 48,22-E).

‘… n ol‘eletta città del santuarioe… deserte le sue strade,…o la parola di Geremia,che essimaltrattarono,…o profeta fin dal seno di sua madre,pere-dip….distruggere emandare'in rovina,fi l l”ncheper costruire epiantare» (Sir 49,6-7).«Ezechleleebbe la visione della gloria,che Dioglimostrò sul carro dei cherubini,

Il pmfzrirmo biblico 9

poichési ricordò dei suoi nemici nella tempestae benefici) quanti camminavano nella retta via» (Sir 49,8-9).

dn quanto ai dodiciprofetirivivano le loro ossa nelle loro tombe,perché essi consolarono Giacobbee lo salvarono con la loro speranza fiduciosa!» (Sir 49,10).

' , Profetipre‐classici : profeti classiciLa seconda classificazione distingue tra i profeti pre-classici e i

profeticlassici.Sein precedenza,nellaprima classificazione,ci siamoriferiti ai libriprofetici,ora ci ooncentriamo piuttosto sui personaggiprofetici] «profeticlassici»sono quelli i cui oracoli sitrovano nei li‑bri chiamati «profetiposteriori». Il più antico èAmos, che hasvoltoil suo ministero profetico poco prima del 750 a.C. Cosi. quindi, i«profeti pre‐classici» sono quelli precedenti ad Amos (ad esempio,Debora,Noten,Elin,Eliseo...),che appaiono soprattutto nei libri diSamuele e Re e non hanno un libro corrispondente. Questa distin‑zione non è qualitativa, ma di ordine temporale. ’Ii'a i profeti pre‑elassici si distingue Elia,il quale,pur senza aver scritto alcun libro,nellascena della trasfiguran'one nelNuovofinemente appare comerappresentante dei profeti insieme &Mosè e Gesù.

Profetimnggion' : profetiminoriPassiamoora all’ultimaclassificazione:profetimaggiorieprofe‑

ti minori.Si chiamano profetimaggiori Isaia,Geremia (conLamen‑tazioni e Barile),Ezechiele eDaniele,mentre i profeti minori sonoquelli che formano il gruppo dei Dodici.In questo caso la distinzio‑ne non è qualitativa,ma si riferisce all’estensione dei libri.

2 . L A D m m z r o u n D l PROFETA

Il profeta nella Bibbia

Nel linguaggio attualeunprofeta o una profetessa è un annun‑ciatore di cose future,una specie di indovino.La stessa connotazio‑

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10 Parte1

ne la hanno i termini profetinare,profezia,profetico.profeticamen‑te. Nella Bibbia, però, il profeta (in ebraico,nubi) non e qualcunoche indovina il futuro,maunapersona immersanelpresenteeimpe‑gnata col suo popolo.Per questo denuncia le ingiustin'e sociali e lecospiran'oni politiche, lotta contro la corruzione religiosa e difendegli oppressi,mantenendosisempre fedele ai disegni di D i oA dire ilvero, alcuni testi biblici presentano il profeta come una persona ca‑pacedi rivelaremisterioccultie indovinare il futuro.Pomiamomen‑zionare alcuni esempi:Samuele riescea ritrovare le asinesmarritedisuo padre Saul (iSam9,6‐7,20);Achia di Sila,pur essendo cieco,sache la donna travestita che lo va a visitare e la moglie del re Gero‑boamoe le predice il futuro del suo figlio malato (1Re 14,1-16);E1iapredice la morte imminente del re Acazia (2Re 1,16-17);Eliseo sache il suo servo ha accettato denaro in segreto dal ministro sirianoNaamàn (2Re 5,20-27), sadove si trova l’accampamento degli ara‑mei (2Re 6,8-9) e sache il re hadeciso di ucciderlo (2Re 6,30-31).Thtti questi esempi,tuttavia,appartengonoalla prima epocadelpro‑fetismo biblico.cioè a prima dell’VIII secolo a.C. Anche sein certimomenti i profetihanno rivelato cose nascoste o fatto predizionisuavvenimenti futuri, la loromissione principale e stata sempre quelladi illuminare il presente con la paroladi Dioedi orientare i lorocon‑temporanei perché seguissero il retto cammino.

Cerchiamo di essere più concreti e di offrire una definizione diprofeta più completa e dettagliata. Lo faremo per m e mdi quattroaffermazioni che spieghiamo qui di seguito.

Il profeta,persona ispirata

Il profeta e unapersona ispirata nel senso più rigorosodella pa‑rola. La sua ispirazionederiva dauncontatto personaleconDio,cheinizia al momento della sua chiamata o vocan'one Per questo moti‑vo, quando parla o scrive, il profeta non ricorre ad archivi o docu‑meriti, come gli autori delle opere storiografiche,né si appoggia al‑l‘esperienza umana,come i sapienti. Il suo unico punto di appoggio,la sua forza e la sua debolena,e la parola di Dio.Quella parola cheDio gli trasmette quando e come vuole. una parola che si impone,una parola che nonammette rifiutio ritardi.

‘ « : biblico 11

vfeta,personaggiopubblico

Il profetaè unpersonaggiopubblico. Il suo dovere di trasmette‑la parola di Dio lo mette in contatto con gli altri.Nonpuò ritirar‑‐ - un luogosolitario e tranquillo, idoneoallo studio o alla riflessio‑ne può limitarsi adagire nel recinto del tempio,protetto daunattura maestosa e solenne. Il suo posto è la strada, la pubblica: dove la gente si incontra,si riunisce,dove il messaggio e più'o e la problematicapiùurgente.Il profeta deve rimanere in

tatto colmondo che lo circonda.Nonpuò ignorare le macchina‑dei politici, le intendoni del re, lo scontento dei poveri conta‑

, il lusso sfi'enato dei potenti, la trascuraterza e la negligenza di

profeta,perroneminacciata

}, Il profeta è una persona minacciata, che a volte sperimenterà'l Iuliapropria pelle ciò che in un’occasioneDiodisse aEzechiele:

«Sonovenuti da te in massa.Il miopopolo simetterà a sedere davantia te, ascolteranno le tue parole,ma non le metteranno in pratica,per‑che mi lusinganocon le labbra.mapoi cercano solo il loro profitto.’ l l iseiper lorocomeun cantore appassionato.dalla bella voce ebravonel‑l’accompagrarsi sulle corde. Essi ascoltano le tue parole, ma non lemettono in pratica» (FJ33,31-32).

Si tratta della minaccia rappresentata dal fallimento della mis‑, 'one:gli sforzi del profeta nontrovano eco nella gente acui rivolge'- il suomessaggio. In tutti i casi, questo è il maleminore,poichémol‑; ; te volte i profeti devono affrontare situazionimolto piùdure. In nu‑meroseoccasioni Elia deve fuggire dal re.Osea viene chiamato paz‑m e stupido,mentre Amos viene espulso nel regno del nord.Gere‑

, mia non solo viene considerato un traditore della patria,ma viene‘ perseguitato, incarcerato per diversi mesi,rischiando di essere ucci‑so.Zaccaria muore lapidatanell’atrio del tempio.Questi esempi so‑

4.no suîficienti. La persecun‘onc, però, non è opera esclusiva di re epotenti,mavi prendonoparte anche sacerdoti e falsi profeti;persinola gente semplice si ribella contro i profeti: li critica, li dispreua, li

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1 2 P a m ]

perseguita.Nella persecuzione sofferta dai profeti si prefigura il de‑stina di Gesùdi Nazaret.

La minaccia proviene anche daDio.L’incontro conDiocambiala vita del profeta in modo radicale,lo strappa via dalla sua vita quo‑tidiana, dal suo lavoro o dall‘attività abituale. Pensiamo ad Amos,che era mandrianoe raccoglitore di sicomori;all’improvvisoD io«lochiama mentre segue il gregge» (Am7,15) per andare a profetizza‑re al regnodel nord,o a Eliseoche viene portato via da Elia, il qua‑le «gligettò addosso il suomantello»(1Re 19,19)mentre stava aran‑do con dodici paia di buoi davanti asé,ed egli stesso che guidava ildodicesimo.A volte Dio incarica il profeta di unmessaggio estrema‑mente duro,quasi inumano,sesi tiene conto della sua età odelle cir‑costanze in cui si trova. Dueesempi possono illustrarequesti casi diminaccia divina. Il primo si riferisce a Samuele.Dio affida al giova‑ne Samuele una missione durissima: deve comunicare al sacerdoteEli,che era stato come un padreper lui,la sua condanna equella deisuoi figli (ISam3,11‐14). Il secondosi riferisceaEzechiele,acuiDioannuncia la morte della moglie. Inoltre,davanti a questa perdita do‑lorosa, il profetanonpotrà lasciarsidominare dal dolore nécompie‑re i tradizionali rit i funebri (Ez24,15-24).

Il profeta,persona carismatica

infine,11profeta è unapersonamrismatica,poiché la profem'a èun carisma,e in quanto tale fa cadere tutte le barriereFacadere labarrieradelsesso.poiché in Israele nonesistono solo profeti,maan‑cheprofetesse.comeDeborao Culda.Facadere la barrieradella cul‑tura, poiché non sono richiesti studi specialistici per trasmettere laparola del Signore.E: cadere la barriera della classe sociale,poichésia persone in rapporto alla corte come Isaia,che piccoli proprietaricomeAmos o semplici contadinicomeMichea,tutti possono rieeve«re la chiamata di Dio. Fa cadere la barriera della religione, poichénon è necessario essere sacerdoti per essere profeti,e anche la bar‑rieradell’età,poiché Dio trasmette la sua parola tanto agiovani cheadadulti.

fm'mw biblico 13

LA m o mYRB-CLASSch

l'of8lipredassiciCome abbiamo già detto in precedenza,i profetipre‐classici so‑i profeti che precedonoAmos, ossia quelli che esercitarono il 10‑

, l oministerodurante il periodo che vadal X I I al IX secolo a.C.Que:un ampioperiododi tempo copre varie tappe della storia di israele,| cominciare dall‘epoca dei giudici (1200--1000 aC.) caratterizzatadall’assenza di un governo centraliuato e dal lento consolidamentodi alcune tribù nei loro territori, di cambiamentiin altre,di forti cri‑si sociali e di scontri con i popoli vicini Segue l’epoca monarchica,vale a dire quella della monarchia unita sotto i regni di Saul (1050‑1010a.C.),Davide (1010‐9’79 a.C.) e Salomone (970«930a.C.).Dopola morte di Salomone,il regno si divise in due: al sud (Giuda) salì altrono il suo figlio esuccessore Roboamo,mentre gli israelitidelnord(Israele) elessero re Geroboamo,un ufficiale di Salomone.Nel cor‑

: lo di questi anni, il regnodel sud fu sempre governato da un re del‑la casa di Davide,mentre il regnodel nordnonebbemaistabilità di‑

‘ mistica, a causa dei frequenti colpi di stato. D’altra parte. invece, il&regnodel nordcresceva in estensione, facendosi sempre piùprospe‑. ro rispettoal regnodel sud.Ì Nei secoli appena menzionati, ma soprattutto ai tempi di Sa‑muele (secolo IX a.C.), si trovano tre tipi di profeti in Israele e inGiuda: profeti estetici,profeti individualiegruppi di profeti. Li pre‑

‘ sentiamo qui di seguito.

“ [profetiasiatici] profeti estatici (da estasi, raptus, impeto,trasporto...) vivevano

… in piccole comunità di profeti caratterizzate da un comportamentoossessivo;erano soliti agire in stato di ( r a m e . Presenti anche in altreculture,questi profeti rappresentano uno stato primitivo delprofetiî

' amo, in cui la oomunican'one tra la divinità e l’essere umano non sx‘ realizza per mezzo di parole,madi segni. Nella Bibbia troviamo unpaio di esempi significativi in cui interviene il profeta Samuele:

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14 Pun:]

«Entrando in città incontrerai un gruppo di profeti che scenderannodall’altura preceduti da arpe,tamburelli, flauti e cette,i quali profetiz‑zera.nno tutti.Allora lo spirito del Signore irromperà anche sudi te e timetteraia profetizzare insieme con loro,esarai trasformato in unaltrouomo» (18…10,5-6).

«Quando fu riferito a Saul che Davide stava a Naim di R a m , eglimandò messaggeri acatturarlo.Soorsero il gruppo dei profetiche pro«fetlzzava in trance con Samuele alla loro testa: lo spirito di Dio vennesu di loro e anch’essi si misero a profetizzare. Annunciarono a Saulquesta cosa ed egli inviòaltrimessaggeri,maanch’essisi miserolapro«fetate. Saul inviò per la terza volta messaggeri,ma anch’essi si miseroa profetizzare. ,Allora venne egli stesso a Rama e si portò alla grande cistema che sitrova a Secu.Domando:“Dove sono Samuele e Davide?".Gli rispose‑ro: “A Naim di Ram” . Egli si incamminò verso Naiot di Rama,mavenne anche su di lu i lo spirito di Dio,tanto che camminava profetiz‑zando. fino a quando entrò &Naiot di Rama.Si tolse gli abiti e conti‑nuò aprofetinaredavanti a Samuele.Poicrollò erestònudo tutto quelgiorno e tutta la notte.Perquesto si dice:“Anche Soule tra i profeti?"xv( l s …19,19-24).

I profeti individuali

I profeti individuali erano quelli che comunicavano messaggi,spesso ai re della loro epoca, stando in condizioni normali.Alcuni diquesti profeti esercitavano la loro attività in stretta connessione conla corte del re Davide a Gerusalemme. Così Natali e Gad.Altri, in‑vece, operavano altrove, spesso nel regno del nord, e anche in varisantuarisparsi per tutto il paese.Cosi il «veggente»di ISarn9, il pro‑feta Aeh.ia di Silo, e soprattutto i due grandi profeti di Israele,Eliaed Eliseo, attivi nel IX secolo a.C. e le cui storie si trovano in 1Re17‐21e 2Re 2-13.

1gmppi di profeti

I gruppi di profeti vengono chiamati in ehraiw «figli dei profe‑ti». Questa espressione non significa che i loro padri erano dei pro«feti, mache appartengonb aun gruppo profetico che vive in comu‑nità. Si trovano soprattutto nelle narrazioni di Elia ed Eliseo. A

p … …biblico 15

':dinamo pare” si tratta di gente semplice,di umile origine esenza cul‑‘ m, disprezzati dai re e dagli alti funzionari della corte.

’lamissione deiprofetipre-classici

Che cosa facevano esattamente i profeti pre-classici? Che tipodi attività svolgevano? Qualierano le lorofunzioninellasocietà,nel‑la corte,nei luoghidi culto? Nonèfacile rispondere aquestedoman‑

"' de, acausa delle scarse informazioni che ci offrono i testi e alla lorogrande varietà di contenuti. In ogni caso, faremo un tentativo.A talfine,ci serviremo di cinque categorie di funn'oni per poter ordinareil materiale.

‘ - Profetiche offrono il loro aiuto per risolvere problemi quoti‑l" diani e di ordine materiale,come possono essere lo smarrimento di

alcune asine,unadiagnosi medica etanti altri problemidi questo ge‑nere. Si leggano 1 5 …9;1Re 14e2Re 4 (dieci racconti suEliseo).

‐ Profeti che offrono il loro aiuto in tempo di guerra, consi‑gliando i re sulla convenienza di attaccare il nemico o di allearsi conlui,epersino accompagnando l’esercito nelle sue attività militan.Sl

’ leggano ISam22,5; 1Re 22e2Re 3;6,8-7,20. .- Profetiche criticano gli abusidi potere daparte dei monarchi

prepotenti.Si leggano ZSarn 12(la parabola della pecorella del po‑‘ vero), ZSam 24 ( i l censimento di Davide), 1Re 14(l’annuncio della‐ fine della dinastia di Geroboamo in Israele) e fi l e 21 (la vigna di

" Nabot). }‘ - Profeti che,con i loro consigli, intervengono in questioni po‑‘ litiche,talvoltaanche nei frequenti colpi di stato nel regno del nord.

Si leggano 1Re 16,1‐8',2Re 9‐10.- Profetiche difendono il culto esclusivodi YHWH di fronte al

sincretismo religioso praticato da gran parte della popolazione diIsraele.Leggere 1Re 18-19;2Re 1e 2Re 9‐10.

In conclusione, la profezia pre‐classica in Israele e Giuda pre‑senta una grande varietà sotto tutti i puntidi vista: diversi tipi di pro‑

. feti, diversi contesti sociali,diversi tipi di attività e di messaggi.

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“ P a m l

4. I FENOMENI PRDPE'I'ICI NEI.VICINO Omen-nz A N T I O Ù

Il fenomenoprofetico

Il fenomeno profetico e in relazione con la natura dell’«uomoreligioso».Vale a dire che chi ha colto l’esistenza di un essere tra‑scendente, avverte la necessità di mettersi in contatto con lui e diascoltarne i messaggi…Questo tipo di esperienze si verificano in tut‑te le religioni. Il profetist biblico sicolloca,pertanto,all’interno diquella che potremmo chiamare la vita religiosa dei popoli antichi.Vogliamo,dunque.soffermarci sulle culture circostanti a Israele,pervedere sevi troviamo alcuni esempi di profezia e sequesti possanoilluminare la nostra comprensione della profezia biblica.

Il nostro punto di partenza saranno i testi biblici. L’AnticoTe‑stamento menziona l‘esistenzadi profeti fuoridi Israele?Nonsolo limenziona,ma lo fa con tutta naturalezza. In Nm 22-24 appareBala‑arn, un profeta straniero,del villaggio ammavita situato sulle spondedell’alto Eufrate,di cui Diosi serve percomunicare il suomessaggio.In 1Re 18,19-40 troviamo i 450 profeh' di Baal,appartenenti alla re‑ligione di Gezabele, la sposa del re Acab. Saltano,danzano,gridanoe si flagellano fino a bagnarsi tutti di sangue,mentre invocanoBaal,il loro dio,per mezzodell’estasi.

Iprafeti in Mesopotamia

Per il momento lasciamo la Bibbia,per concentrarci sulle cul‑ture intorno a Israele. Cominciamo con la Mesopotamia. quellafrangia di terra situata tra i fiumiTigri ed Eufrate.e piùesattamen‑te con la città di Mari, le cui rovine furono scavate dagli archeolo‑gi francesi nel 1933.Nel palazzo del re di Mari (1800a.C.ca.) ven‑ne scoperto un enorme archivio con circa 20.000 tavolette in scrit‑tura cuneiforme.Anche sela maggior parte di esse trattano di que‑stioni economiche eamministrative,vi sono anche molte lettere ri‑volte al re.Cinquanta di queste parlano di fenomeni profetici. Nel1967 fu pubblicata la corrispondenza femminile di Mari,quattordi‑ci lettere contenenti forme di comunicazione divina, specialmenteprofezie e sogni.

Ilpmfelirmobiblico 17

Grade a queste scoperte,sappiamo che aMaric’erano profeti eprofetesse,dei quali alcuni eranoufficialmentericonosciuti come ta‑l i , mentre altri erano persone che in una certa occasione dicono diavere ricevutomessaggidivini per trasmetterli a}re. Le profezie so‑no quasi sempre rivolte al re di Mari,la qual cosa nondeve sorpren‑dere, poiché i testi facevano parte dell’archivio reale. Per quantoconcerne il loro contenuto, i messaggi sono quasi sempre favorevolial re,incoraggiandoloaportare atermine le sue impreseoesprimen‑do l’ira di una divinità contro i nemici del r e , Diversamente dallaprofezia biblica, a Mari raramente si trovano messaggi critici neiconfronti del comportamento del re o messaggi relativialla giustinasociale.È da notare che molte delle profezie cominciano con la for‑mula: «Così dice ND [il nome di un dio]...», che corrisponde al‑l’espressione ebraica «Cosìdice…. ,conosciuta tecnicamen‑te come «la formula del messaggero».

I profeti inA:siria

Da Mari ci trasferiamo in Assiria, al nord della Mesopotamia.Nella citta di Arbela e in altre località della zona furono scoperti al‑cuni testi profetici,scritti, secondo gli esperti. drea mille anni dopoquelli di Mari.Anche in questi testi si parla di uomini e donne cheesercitano funzioni profetiche.In molti casi le profezie sono r i c e v u ‑te per mezzo di sogni e visioni. e per quanto riguarda il contenuto,sonosempre favorevolial redi Assiria.Moltevolte si incontra la for‑mula «Nontemere...» rivolta al re da partedella divinità,una formu‑la frequente anche nel Deuteroisaìa.Una novità importante è rap:presentata dall'esistenza di collen‘oni di oracoli. Mentre quelle diMarierano sempre lettere separate,qui gli oracoli sono raggruppatisecondo il nomedella divinità e,in un’occasione,sono stati raggrup‑pati quelli appartenenti a un profeta specifico. fatto che ci ricorda ilibriprofetici della Bibbia.

lproferi in Siria

lasciamo l‘Asiria per arrivare fino all‘antica Siria, la zona co‑stiera della Fenicia e gliStati aramei della Siria e della Giordania at‑

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18 Panel

tuali. La località di Emar (XI I I secolo a.C), situata in Siria sullesponde del fiume…Eufratenelpunto piùoccidentale delsuo corso, fuscavata dagli archeologi francesi negli anni ’70e seguenti del secoloscorso.Vi furono scoperti alcuni testi, scritti in aooadioo,contenentidue sostantivi plurali, nabtì e mumbbl'atu, molto simili all'ebraiconubi (profeta), il che ha fatto pensare all’esistenza di una qualcheforma di profetismo nella regione.

Anche nell‘antica città di Biblos.al nord di Beirut,nel Ebanoattuale,venne scoperto un testo che menziona un episodio di profe‑tismo, probabilmente dell’XI secolo a.C. Si tratta di un testo egizia‑noche narra la storia di Wen-Amon (Unamon)edi ungiovane pro‑feta della corte del principe di Biblcs.

Ad Amat, città aramea della Siria centrale, fu scoperta un‘iscri‑n‘onedella primametà dell’VIII secolo a.C.,che mendona l‘attivitàdi alcuni veggenti. In questo testo, contempoan alprofeta Amos,il re locale descrive un grave pericolo che minaccia la sua città, asse‑diata dalle truppe nemiche. In questo momento di angoscia,il re di‑ce: «Devaile maniverso Baal-Shamayin(“i lSignore deicieli”),eBa‑al-Shamayin mi ascoltò. Baal-Shamayinmi parlò per mezzo di veg‑genti e indovini.Mi disse: “Non temere,perché io ti ho reso reeio tisosterrà,perché possa liberartida questi re che ti assediano..."».

Nella località di Deir ‘Alla, nell‘attuale Giordania, fu scopertoun testo (dell’VIII-VII secolo a.C.) scritto sul muro di un edificiomoltodeteriorato,che apporta un dato molto importante per lo stu‑dio della profezia. Questo testo menziona una figura profetica, ilprofeta-veggente Balasm,che compare anche nella Bibbia,e preci‑samente neicapitoli22‐24del librodeiNumeri.Secondo la ricostru‑zione degli specialisti, il testo comincia così: «Libro (testo,documen‑to) di Balaam,figlio di Beor,…».Balcani,descritto come un veggen‑te degli dei, comunica al popolo che gli dei sonomontatiin collera acausa dei peccati della gente e hanno intenzione di distruggere laterra col fuoco. Davanti aquesta situazione.Balaamesorta il popo‑lo apentirsi per Lasua condotta, al fine di evitare Lacalamità che staper abbattersi sudi loro. Il messaggiodi Balaammostra una fortissi‑ma somiglianza con la profezia di Geremia, di uno o due secoli piùtardi.

Il pmfeuìrrna biblico 19

Conclusione

Al termine di questo breve tragitto, possiamo affermare che laprofezia in Israelenon fu un fenomeno unico edel tutto nuovo,poi‑ché anche nelle altre culture della «mezzaluna fertile» esistetteroforme di profetismo,D’altra parte, si deve notare una grande diffe‑renza tra i] profetismoin Israeleequello deipopoli circostanti.Men‑tre in questi ultimi, la profezia èun fenomeno completamente mar‑ginale, comparabile ad esempio con la divinazione, in Israele acqui‑sta un’importanza religiosa e sociale senza paragoni.

5. La.mora-rms nm 'Armco“ I ‘ m …

Unapresenza discreta

Il fatto che nella Bibbia non ci sia nessun libro profetico scrittoda una donna non significa che non vi fossero profetesse nell'Israe‑le antico.Di fatto,la loropresenza,sebbenemolto discreta,eattesta‑ta in vari scritti biblia" : va interpretata all‘interno del contesto ge‑neraledella profezia in Israele.

Salvo qualche eccezione, le caratteristiche delle profetesse sonole stesse che abbiamo attribuito in precedenza ai profeti. Le profe‑tesse sono donne scelte daDioper realimre una missione a favoredel popolo,sia per mezzo della parola che delle visioni, delle azionisimboliche o dei sogni. Quello che le distingue dai profeti sono leazioni miracolose, poichémentre alcuni profeti, ad esempio Elia oEliseo,fecero alcunimiracoli,le profetesse nonhannomaidimostra‑to di possederequesta capacità.

Nell'Antico'Ibstamentosono cinque le donne che ricevono il ti‑tolo di profetesse:Maria,Debora,Culda,Noadia e la moglie di Isaia.Osserviamole ora da vicino per mezzo dei testi che parlanodi loro.

Maria

In Esodo15,20leggiamo:«Maria,la profetessa,sorella di Aron‑ne,prese in manoun tamburello e dietro a leiuscirono tutte le don‑ne con i tamburelli per danzare». In realtà, non sappiamo perché

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20 Parte I

l’autore la chiamiprofetessa,poichénonc'è nullaneltesto enelcon‑testo che giustifichi o spieghi questo titolo. Per incontrare qualchetraccia si deve fare un salto al libro dei Numeri (Nm 12,1-16),doveMaria rivendica la sua missione di annunciatrice della parola di Dio.Il testo citato ci racconta che i due fratelli,Maria eAronne,monno‑ravano contro Mosè,dicendo: «I l Signore ha forse parlato soltantoper mezzo di Mosè?Nonhaparlato anche permenonostro?» (Nm12,2).Questa reazionefa supponeche in passatoentrambi,enonso‑lo Mosè,erano stati scelti per essere portavoce della parola di Dio.La stessa cosa èsuggerita dalle paroledel profetaMichea:«Tiho fat‑to uscire dalla terra d‘Egitto, ti ho riscattato dalla schiavitù. Io ti hoinviatoMosè,Aronne eMaria» (Mi 6,4). Sebbene sia certo che Mi‑cheenon fanessunriferimentoalla profezia,nonsipuò negare il fat‑to che egli attribuisce ai tre fratelli una posin'one di autorità rispet‑to al popolo euna stessa funzione di inviati di Dio.

Debora

«Inquel tempo era giudice in Israele una donna,una pmfetes‑sa,Debora,moglie di Lappidòt.Sedeva sotto la palmadi Debora,traRamaeBetel,sulla montagna diÈfraim,egli Israelitisalivanodaleiper i giudizi» (Gdc4,4-5).Due titoli,profetessa egiudice, indicano lafunzione di Debora, ìntermediaria tra il mondo umano e il mondodivino, incaricata di trasmettere la parola di Dio al popolo di Israe‑le.Nonèdifficile immaginarla,come suggerisce il testo,mentre svol‑ge il suo ufficio all’aria aperta, all'ombra di una palma,attendendoinstancabileatutti quelli che si recavanodaleiper chiederle uncon‑siglio o una buona parola. Uno dei consigli più importanti èquelloche dà a Barak.Deboragli dice che la volontà di Dio e che egli ra‑duni la milizia di Israeleper lottarecontro i cananei:« I lSignore,Diod'Israele, ti dà quest’ordine...» (Gdc4,6). I cananei erano agli ordinidi Sisara,capo dell’esercito del re Iabin,che governava nella città diAsor. Barak ascolta le parole di Deborae accetta auna condim'one:«Se vieni anche tu conme,andrò;masenonvieni,nonandrò» (Gdc4,8). La risposta di Debora anticipa la vittoria finale: «Bene, verròcon te; però non sarà tua la gloria per la spedizione che vai a intra‑prendere,perehé il Signoreconsegnerà Sìsaranellemanidi unadon‑

a preferiamo biblico 21

:' na» (Gdc 4,9). A partire da questo momento, l’autore racconta inmodomolto dettagliato gli avvenimenti seguentiiGde4,lO-16)Jltt‑tavia, il suo principale interesse non è la battaglia tra i due eserc1ti,ma il compimento della profezia di Debora: per volontà di Diol‘onoredella vittoria ricadrà suuna donna enonsuBarak come ci sisarebbe potuto aspettare. Questa donna è Giaele,moglie di Cheberil Kenita, che assassinii Sisara quando costui, fuggendo spaventatodal campo di battaglia,si era rifugiato nella sua casa (Gdc4,17-21).

Culda

La storia di Culda sisitua nellasecondametàdelVII-secolo a.C.durante il regno di Giosia (640-609 a.C.),il migliorere di Giuda,se‑condo l’autoredeuteronomista.Quando Giosia cominc ia agovema‑re, il regno di Giuda si trova in una situazione desolata,causata dal‑la politica dei suoi predecessori,Manasse eAmon, tradizionalmenteconsiderati re empi. Entrambi i monarchi avevano permesso che aGerusalemme sistabilisse ilcultodegli astri elaprostituztone sacra.Essi stessi avevano abbandonato il Dio di Israele,favorendo il eultoagli idoli. In questo clima di confusione morale e religiosa,Giosiacerca di riprendere la politica riformista iniziata: dal suo bisnonnoEzeebia.Egli lotta contro il sincretismo e il paganesrmo,soprattuttocontro l'enorme influenza della cultura e dei culti cananer, col desi‑derio di ricuperare i valori fondamentali della sua religione. Conl'aiuto dei leviti,dei sanerdoti e dei profeti, porta a compimento lapurificazione e la ristrutturazione del tempio di Gerusalemme. Il r i ‑trovamento del librodella Legge.come vedremo in seguito,segneràprofondamente il suo governo. Ci troviamo nell'anno622 a.C. .

Ed è a questo punto che entra in aa'one la nostra protagonista(2Re22,14«20).Mentre,per ordine del re Giosia,il sommo sacerdoteChelkia era impegnato nella ristrutturazione del tempio di Gensa‑lemme,ritrovò un rotolo(lett.«unrotolo della Dottrina»,che di soli‑to viene identificato con la sezione legislativa del Deuteronomio).Chelkia riferì la cosa allo su'iba Safari, il quale lo lesse davanti al re.Udendo le parole del rotolo, il re si stracciò le vesti in atto di contri‑zione. Giosia si era reso conto di ciò che queste parole Significavanoper luieper il suo popolo,manonpoteva esserne completamente s i ‑

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22 Panel

euro fino a quando quelle parole dette in nome di Dio non fosserostate confermate da un profeta. Quindi, ordinò immediatamente aChelkia, Safari e al resto del governo di andare «aconsultare Dio»(2Re 22,13). La comitiva si diresse dunque, al Quartiere Nuovo diGerusalemme, situato anord‐est della città,dove viveva la profeta‑saCulda,moglie di Sallum,custode delle vesti (2Re22,14). La profe‑tessa confermò le impressioni del re: il documento era veramente illibrodella LeggecheDioaveva trasmesso aMosèeannunciava la ro‑vina per il regno di Giuda. Dio avrebbe castigato duramente i suoiabitanti per aver abbandonato l‘alleanza eaver commesso numerosiatti di idolatria e apostasia. Il destino era segnato: «E Ci.ilda disse:"Cosi dice YHWH, Dio d‘Israele: ecco, io farò venire il disastro suquesto luogo e sui suoi abitanti"» (2Re 22,15-16). ln quanto al re,sembra che,grazie alla sua reazione di penitenza di fronte alla lettu‑ra del rotolo,avrebbe avuto una fine felice: «E Culda prosegui: “00‑si dice YHWH,Dio d‘Israele: Perquesto, io ti riunirò ai tuoi antena‑ti e sarai seppellito in pace nel tuo sepolcro;i tuoi occhi nonvedran‑no tutto il disastro che io arrecherò suquesto luogo”» (2Re22,20).

Secondo la storia,Chelkia,Safari e il resto della delegazione ri‑ferirono queste parole di Guida al re, il quale cercò subito di tare ilpossibile per evitare ciò che ormai era inevitabile.Riunitutti gli abi‑tanti per fare una cerimonia di rinnovamento dell‘alleanza. Presemisure drastiche per estirpare dal paese tutte le vestigia delle prati‑che idolatriehe che si erano estese ovunque Purtroppo, tutti i suoibuoni propositi furono vani. Giuda era ormai condannata fin dallacaduta del regno del Nord (2Re 17,19),e ora,dopo le pratiche abo‑rninevoli introdottedurante il regnodi Manasse,si doveva semplice‑mente attendere la conclusione fatale (2Re 21,1-15).

La cosa più sorprendente nel comportamento di Culda, è chenon si limita a un compito di verifica testuale - era quello che in re‑altà il re le aveva chiesto per mezzo dei suoi inviati‐, masicompor‑ta come una profetessa professionale. Culda cioè si prende la re‑sponsabilità di interpretare il significato del rotolo per Giuda e perlo stesso re.Sappiamo che Culda fu una profetessaautentica,perchéla storia confermò il suo oracolo: circa trenta anni dopo, il regno diGiuda fu assediato e cadde davanti alle truppe di Babilonia (2Re24-25).

llpmfeù'smobiblico 23

In conclusione…una donna sapeva ciò che il re sospettava solo,quello che gli abitanti di Gerusalemme ignoravanoe quelloehe se‑colidopo in evidente al narratore deuterononnsta: il regnodi Giudaera totalmente perso.

N l '

Sappiamo poco di Noadia.L'unico testo in cui compare questaprofetessa eNe 6,14:«MioDio,ricordati di quello chemi hanno fat:to Tobia e di Sanballàt, della profetessa Noadia e degli altri profetiche cercarono di spaventarmil». Nella seconda metà del V secoloa.C.,Neemiasidedicòcorpo eanima alla ricostruzionedellemuradiGerusalemme, un compito che gli costò grandi sfom e sofferenze,poiché non era gradito amolti israeliti,specialmente ai samantani.La scarsa informaa'one del testo riflette solo un punto di Vistamol-'to negativo.Sembra che Noadia,forse a capo.di un gruppo di falsiprofeti,si opponesse con forza alla missione di Neenna.

La moglie di Isaia

Infine,citiamo la moglie di Isaia,chiamata «la profetessa» in Is83:«Poimi unii alla profetessa,edessa concepì ediede alla luce unfiglio»,anche senon sappiamo il motivo di questo attributo.Che s i aper influenza delmarito?

6. LAsommo»: DEI L i am n o r m a

Un'impressionc inizialedi disordine

La lettura dei libriprofetici non è un compito facile.ammettia‑molo.Avvertiamo la mancanza di una trama narrativa,di personag‑gi, di una situan'one spade-temporale ben definita... per citare soloalcuni degli ostacoli. ’liitt3via, la principale difficoltà per il lettoremodernoconsiste nelladisposizione delmateriale.Nonsrpercepiscenessun ordine,nessuno schema,nessunfilo conduttore che ci o r i e n ‑ti nella lettura.Dopo aver letto alcuni passi,einevitabilesentirsi di‑sorientati. confusi e con poca voglia di andare avanti. L‘mpresstone

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24 Parte1

generale che awertiamo è che nei testi manchi un’organizzazione.Forse che non c‘è nessun ordine nei libri profetici? E sec’è, in cosaconsiste? 0 dove lo si deve cercare? Cercheremo di dare alcune ri‑sposte. Innanzitutto,nonsi deve cadere nella tentazione di attribuùre questa situazione all’incapacità letteraria degli autori, poiché essistessi ci sorprendono con passi di grande qualità poetica.La rispostava piuttosto cercata nella composizione dei libri profetici.che è sta‑ta portata a termine attraverso un lungo processo di redazione ecomposia'one, durato in molti casi vari secoli. Per ora nonci adden‑treremo in questa complicata questione,che ci riserviamodi affron‑tare in seguito, …

Lo schema «negativo-positiva»

Anche se, a prima vista, la situam'one non è molto stimolante,una lettura attenta dei libri profetici ci permetterà di scoprire alcuniprincipi organizzativi capaci di orientare la nostra comprensione deitesti.Unodi questi eproprio lo schema «negativo-positivo»,che pre‑sentiamo di seguito. Si trattadi una disposizione frequente dei ma‑teriali profetici,secondocui apassidi tono negativo (valeadire pas‑si che criticano vari aspetti della vita del popoloo il comportamentodei governanti, oppure minacce 0 annunci di disastri politici o mili‑tari) ne seguono altri di tono positivo (annunci di un futuro miglio‑re,oracoli di consolazione esperanza).Questo schema si presenta indue forme,di due o tre parti.Un esempio dello schema negativo-po‑sitivo in due parti si trova nel libro di Isaia.Mentre in Is 1‐39 (Pri‑mo Isaia) abbondano gli annunci di disastro contro Israele eGiuda,in Is 40‐55 (Secondo Isaia)predominanogli oracoli di consolan'oneUn altro esempio ce lo propone il libro di Amos. Mentre in Am1,2‐9,7 il profeta fa unadura critica sociale,in Am 9,8«15emergeconforza una promessa di restaurazione checontrasta fortemente con ilresto del libro. Lo schema citato può ampliarsi con una terza parte(oracoli contro le nazioni straniere) che si inserisce tra le due men‑n'onate in precedenza.Vhlga mme esempio il libro di Ezechiele:Ez1‐24 (oracoli contro Giuda eGerusalemme),Ez 25‐32 (annunciodidisastri per i popoli stranieri),Ez 33‐48 (la restauran'one).

11pmfnì.rmobiblico 25

La composizione dei libriprofetici

Riprendiamo ora la questione della composizione. Lo stato at‑tuale dei libri profetici,con la sua scarsa e imperfettaorgamzzazxo«ne (disordinenella presentazione, frequenti ripetizmm,cambiamen‑ti inspiegabili...) e dovuto in gran parte aun lungoprocessodi com‑posizione,nelquale sono intervenuti vari redattori.Molti interrogaîtivi si pongono al riguardo: in cosa consiste questo processo? Qualinesono le tappe? Chi nesono i protagonisti? In definitiva, come na‑sce un libroprofetico?

a) Il ministero orale del profeta {Il puntodipartenzaèil ministero orale delprofeta.[ profetico‑

municavanc i loromessaggi in luoghi pubblici.alle porte della Città,nei luoghi di olxlto e ovunque si trovavano i lorodestinatari,rispon‑dendo asituazioni concrete della loro epoca.Èmolto probabile chealcuni di questi messagg',certamente non tutti, abbiano impres$io‑nato tanto gli uditoridarestarenellamemoriacollettiva.Quindi,Ciòche viene ricordato è una specie di sintesi della predicaztone oraledel profeta eovviamente lasiricorda in una nuova forma letteraria.In tal modo.gli oracoli del profeta cominciano adallontanarsi dallasituazione originale che li vide nascere.

b) La mesa per iscritto . 'in un certo momento del processo, difficile da determmare, !

messaggi ricordati vennero mesi per iscritto. Ma chi si incaricò diquestocompito? Probabilmente furono i discepolidelprofeta,\ qua‑l i ,mossidaldesideriodi conservare le paroledelmaestro,m i s e r o periscritto le primecollezioni di oracoli.Manoamano che il tempo pas‑sava, le collen'oni andavano prendendo la forma di quelli che po‑t remlno chiamare «libretti». I redattori raggruppava gli oracoli aseconda della forma,del contenuto, del vocabolario e raramente se‑condocriteri di ordine cronologico.Esempidi questi librettipotreb‑bero essere Am L’è‐2,16,collezione di oracoli contro le nazioni; Is1‐12, collem'one di oracoli contro Gerusalemme e Giuda; oppureGer 23,9-40,collezione di oracoli contro i falsi profeti.

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e) L’organizzazione delle collezioniNell’ultimostadio del processo,le collezioni venivano unificate

e ristrutturate secondo lo schema «negativo-positivo».Convinti chele parole dei profeti trasmettessero la paroladelDiovivente, i redat‑tori si dedicarono al compito di attualiuare i suoi oracoli, conside‑randoli validi anche per i loro contemporanei.Questa attualizzazio‑ne non si limitava&p i on i ritocchi o cambiamenti del testo.A1con‑trario, nel corso del tempo, una considerevole quantità di materialinuovi veniva incorporata ai testi già esistenti,aprendoli amolteplicie svariate interpretazioni.Ecco quindi che nel librodi Amosper ci‑tare solo un esempio,nonsolo si trova materiale che riflette l'epocain cuivisse il profeta (VI I Isec. a.C.),masi trovano pureaggiuntepo‑steriori del tempo dell’esilio edel post-esilio.

In questo modosiè arrivati alla forma attuale dei libriprofetici.

7. I GENERI m a n umorena

I generi letterari, strumento efi‘ìcace

Per noie facile distinguere una favola da una cronaca sportivao daun saggio filosofico.Tuttavia, èprobabile che,senonabbiamounagrande familiarità con la Bibbia,ci sia difficile cogliere i diver‑si tipi di oracoli ola differenza tra una visione e un‘azione simbo‑lica. Ebbene, si tratta comunque di generi letterari. I generi lette‑rari sono uno strumento molto efficace per acquisire una buonacompetenza da lettoridi qualsiasi tipo di letteratura,tanto piùsesitratta dei libriprofetici.Come abbiamo già indicato in precedenza,la profezia (! difficile da leggere,e proprio per questo motivo, pri‑ma di imbarcarci in questa avventura, e necessario conoscere iprincipali generi letterari.Distinguiamo ora t ra generi oracolari egeneri narrativi.

I generi aracalari

Per quanto concerne i generi oracolari, risalta l’oracolo di giu‑dizio, caratteristico della profezia pre‐esilica. Si compone di dueparti, unite dalla congiunzione «perciò». La prima è la «denuncia

Il pmjzrisniobiblico 27

deidelitti» elaseconda l’annunciodel castigo».È cbiaroche lase‑conda e la conseguenza della prima.Ecco un esempio tratto dal li‑bro di Amos:

Denuncia deidebiti ‘«Nonsanno agire con rettitudine‐ colo del Si ore ‐; ’acîliianiulano neisluoropalazziviolenza erapina» (Ani3,10).

Annuncio del rus-rigo .«Perciòcosìdice il Signore Dio:“ l l nemico ciroonderù il paese,abbattere la tua forza 'e i tuoi palazzi saranno saccheggiati“» (Am3.11).

Una variante di questo genere sono i cosiddetti «oracoli diguai»,vale adire gli oracoli che inizianocon l’inteneuone «guai».Aquesta segue un’indicazione dei destinatari euna descrizione del lo‑ro comportamento colpevole.A volte,manonsempre,si finisce conl‘annunq'o del castigo. Isaia ce ne offre un buonesempio:

«Guai acoloro che chiamano bene il maleemale il bene,che prendonole tenebre per luceela luce per tenebre.che considerano l’amaro dolceeil dolce amaro! _ ’Guai a coloro che si credono sapientiesi tano intelligenti, ,Gualiesli:oloroche sono campioni nel bere vino.che sivantano di mescolare bevande inebrianti.acoloro che si fanno corrompereper assolvere il colpevole ‘enon rendono giustizia all‘mnocentel .Come la lingua di fuoco divora la padiaeil fieno scompare nella fiamma.cosìmartiri la loro radice.e il lorofiore volerà via come la pula,perchéhanno rigettato …la legge del Signore competente,ehannodisprezzatola parola del Santod’lsraele» (ls5,20-24).

_ _ _ ‐ _ È f ‐ M ‘

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Parte1

Un altro genere oracolare è quello costituito dall’esortazione edall‘awertimento,varianti di undiscorso che siproponedi ottenereIl cambiamento delmododi comportarsideidestinatari.L’esortazio‑ne lo esprime in positivo (fare il bene), mentre l’avvertimento loesprime nella maniera contraria (evitare il male).Esempi di questidue tipi di oracolo si incontrano in questo passo di Isaia:

«Lavatevi,purificatevi,allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.Gessate di fare il male,imparate a fare il bene.Cercate il diritto.proteggete l’oppresso,soccorrete Portano,difendete la vedova» (ls 1,16«l7).

Infine,menzioniamo l‘«oracolo di salvezza»,altrimenti chiama‑to «annunciodi un futuro migliore»,caratteristico della profen‘a delperiodo dell‘esilio c del post-esilio. La salvezza annunciata consistein una salvezza che non si realizza nell'aldilà,ma nella storia, comeadesempio nel caso della liberazionedei deportati edel ritorno allaterra di Israele.Lo possiamo vedere nel seguente testo di Geremia:

«Cosìdice il Signore:Gridate di gioia per Giacobbe!Lodato la prima delle nan'oni!gate udfi.rse la vostra lode ]rte: “ ignore hasalvato il suo Io

il resto d’lsraele"! popo ‘la li ricondurròdalla terra delsettentrione.li raduneròdalle estremità della terra;tra loro sono zoppi,ciechi,donne incintee partorienti,ritorna una gran folla.Tornano piangendo,grati perché ritornano;li condurrà a fiumi d’acquaper una strada piana,in cui non inciamperanno,perché io sono unpadre per Israele.edÈfraimè il mio primogenito» (Ger 31,7-9).

Ilpmferirnwbiblica 29

! generi narrativiPassiamoora ai generi narrativi,meno frequenti di quelli oraco‑

lari.A essi appartengono i raccontidi visioni,i raccontidi azioni sim‑boliche e i racconti biografici.Per quanto riguarda le visioni, questeoffrono una grande varietà di forme. In alame, il profeta vede unasoena drammatica eascolta unaparola divina (ls 6,1-13).In altre,ve‑deunoggetto,al propositodelquale sistabilisce undialogo tra Dioeil profeta,che culmina con la spiegan'one della visione (Am8,12).Evi sono ancheracconti in cui la visione etantomisteriosadarichiede‑re l’interventodi un angeloper svelarne il significato (Ze2,1-4).Leg‑giamo, adesempio,la visione della frutta matura del profeta Amos:

«l lSignore Diomi fece vedere un canestro di frutta matura,E mi domandò:“Che cosa vedi,Amos?".lo risposi:“Uncanestro di frutta matura",Il Signoremi disse:“Maturo e il miopopolo,israele;non gli perdonerà più"»(An-r 8.1-2),

Nei libri di lsaia, Geremia, e soprattutto di Ezechiele, Osea eZaccaria,appaiono trenta azionisimboliche in totale.Dettagli apar‑te, tutte condividono la stessa struttura: l‘iniziativadivina (Dioordi‑naal profeta di realizzare un‘azionesimbolica), l’esecuzionedell’or‑dine daparte del profeta ela spiegazione del significato dell’azionerealizzata. È da notare che, a volte, qualcuno di questi elementi eomesso nel racconto.È proprio quanto avviene in questo esempio,tratto dal libro di Ezechiele,con l’esecuzione dell’ordine divino:

«figlio dell‘uomo,prendi una tavoletta d'arg‘lla,mettila dinanzi a te eincidici sopra la città di Gerusalemme.Disegna un assedio.rizza torrid’assalto contro di ema. costruisci trincee, disponi gli accampamenti,colloca gli arietr' tutto intorno,Poiprendiuna lamiera di ferro e metti‑la come muro tra te e la città; tieni fisso lo sguardo sudi essa; sarà as‑sediata,ma' tu la assedierui.Questo èun segno per il popolod’Israe‑le» (Ez4,1-3).

Ibrrninianro la nostra presentazione con i «raccontibiografici»,espressione che si riferisce a Is 36‐39 e Ger 3fr45, due grandi bloc‑

_ _ _ . . . J

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30 Pam:1

chi di narrazioni scritti in terza persona. Il primo riproduce,con al‑cune varianti, i fatti riguardanti Isaia narrati in 2Re 18,13‐2019mentre 11secondo-contiene gli oracoli dettati da Geremia al suo,seîgretario Baruc,dacui il nome di «biografia di Baruc»con cui e co‑nosciuta questa sezione.Puntualiuiamoundettaglio suquesti gran‑di racconti: il termine biografia nonvainteso secondo la nostra men‑talità moderna,nel senso cioèdi una narrazione complemento cen‑trata sul protagonista,sulla sua personalità0 sulle sue azioni.Nei te‑st: citati, invece, l’enfasi cade sull’azione divina che viene compiutapermezzo del profeta. In altre parole,ciò che interessa non e tantola figura del profeta,quanto il suo messaggio.

Parte 2I PROFETIE I LORO LIBRI

]. Amos

Oltre aessere il primoprofeta il cuimessaggio sia stato trasmes‑soper iscritto,Amos (in ebraico, «YI-IWI-Iporta») e il più antico ditutti i profeti classici,precedente a Osea, Isaia (ilprimo Isaia) eMi‑chea, tutti attivi nell’VIII secolo, epoca conosciuta come il «secolod’oro» della profezia.

Contesto biblicoQual era la situazione politica, sociale e religiosa di Israele in

questa epoca? Sotto il regno di Geroboamo II (793-753).Israele co‑nosce un’epoca di espansione territoriale e di prosperità che non sivedeva dai lontani tempi di Salomone. Fiorisce il comercio conl'Arabiaela Fenicia.Cresce la popolazione.Gli edifici sono splendi‑di e lussuosi.Aumentano le disponibilità economiche e agricole. Sisviluppa l’industria dei tessuti edella tintoria. In una parola,il regnodi Israeleè una nazione ricca.Purtroppo,questa prosperità e questobenessere nascondono una terribile disgregazione sociale. La situa‑zione della maggioranza della popolazione era tremendamente duraelo Statononsipreoccupava affattodi migliorarla.Esistevanogran‑di ingiustizie e un contrasto brutale tra poveri e ricchi. Quelli chesofirivano di piùerano i piccoliagricoltori,sempre in balìa degliusu‑raie delle calamità naturali.

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Questo sistema, già di per séduro, veniva aggravato dall'ambi‑zione dei ricchi e dei commercianti, che approfittavano dei crediticoncessiai poveriper aumentare le proprie ricchezzee il propriopo‑tere Fahificavano i pesie le misure,manipolavanole leggiecorrom‑pevano i giudici con doni. A questa corruzione sociale bisogna ag‑giungere la corruzione religiosa che regnava nei grandi santuari,molti dei quali pagani,dove si promuovevano i culti della fertilità edella prostituzione sacra. Nei santuari che si dicevano yahwisti sipraticava un culto falso e vuoto, fatto di r i t i e sacrifici, con i quali sivoleva mettere a tacere la coscienza e nascondere l’ingiustizia. No‑nostante tutto, il popolo continuava a sperare ne «il giorno del Si‑gnore», vale a dire in un intervento meraviglioso di Dio in favore diIsraele,che neavrebbe cambiato radicalmente il destino el‘avrebbefatto diventare capo delle nazioni.

Proprio in questa situazione di prosperità economica e di stabi‑lità politica,di ingiustin'e sociali e di corruzione religiosa,esercitò ilsuo ministero profetico Amos, di cui possediamo pochissimi dati.Non sappiamo quando nacque né quando morì,e non abbiamo ne‑anche notizie sulla sua vita privata. Gli unici dati di cui disponiamosi riferiscono al suo luogo di origine e alla sua professione.Nacquea"Ibkòa,una cittadina situata asud di Betlemme,acirca 20chilometrida Gerusalemme. Inoltre,Amos era del sud. Nonostante ciò, il Si«gnorc lo mandò a profetimre al regno del nord. Sembra che fosseun allevatore di pecore (per alcuni, invece, un semplice pastore) ecoltivatore di sicornori, cosa che lo portò aviaggiare con frequenza,poiché aTekòa non ci sono sicomori.Per trovarli bisogna andare alMar Morto o alla pianura della Sefela.

La chiamata delSignore

Senza avere nessunrapportocon la profezia,in quanto si muove‑va in un ambiente completamente rurale,Amos ricevette la chiamatadel Signore: «Ionon sono un profeta né figlio di profeta. lo conduce‑vo buoi e coltivava fichi. Ma il Signore mi prese e mi fece lasciare ilgregge, dicendo: “Va’, profetizza al mio popolo Israele”»(Am 7,14).Nonsappiamo esattamente quando ebbe luogo la vocazione del pro‑feta,sebbene si supponga,forse per analog'a con Isaiae Geremia,che

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fu durante la suagioventù.Potremmosituarla tra glianni760-750a.C.In ogni caso, il Signore irrompe nella vita di Amos con un mandatocertamente sorprendente.Deve abbandonare la propr ia terra,laicasae il suo lavoro,per andare aprofetizzare al regnodelnord,proprio luiche era del sud,Probabilmentepredicòper settimane omeat …diver‑selocalità del nord (Betel, San-naria, Galgala...), fino al suo scontrocon il sacerdote Amasia, sicuramente il massimo responsabile delsantuario di Betel.Scandalizzato dagli attacchi contro il re Geroboaîmoe dalle sue profezie sull’esilio delpopolo,Amasia lo denuncia,gliimpone il silenzio e lo espelle dal paese: «Vattene,veggente, r i t i rat inella terra di Giuda;guadagnati davivere profetizzando la.Ma aBe‑tel nonprofetizzarepiù,perchéquesto èil santuariodel reed èil tem‑piodel regno»(Am7,12-13).La rispostadi Amos fu terribilee,secon‑do alcuni,determinò la fine del suo ministero profetico:

( T \ I dici: ”Non profetizzarecontro Israele,non pronunciare oracolicontro in stirpe d’laaeco”.Ebbene.cosi dice il Signore: .” I l la moglie sarà disonorata nella città.i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada,e latua terra sarà ripartita con la corda;

morirai in terra impurafim sarà deportato lontano dalla sua terra”» (Am 7,16”) .

Il ruggito del leone

In cosa consisteva il messaggio di Amos? Come potremmo deli‑nirlo? Si tratta senz‘altrodi unmessaggio duro, tanto daricordare «ilruggito del leone»(Am1,2).Un messaggio che insiste sulcastigo cheil Signore infliggerà al suo popolo traviato e corrotto. Il profeta dun‑que non si limitaadannunciare il castigo divino,manespiega il mo‑tivo alla gente.Per questo,Amos denuncia una senedi peccati con‑creti, tra i quali spiccano i seguenti: il lusso, l‘mgiustma,il falso cul‑to e la falsa sicurezza religiosa.

Una delle cose più criticate daAmos e il lusso della classe ele‑vata della società.Ne critica i magiiflcipalazzi,pieni zepp i dl ogget‑ti di valore e mobili di lusso,dove trascorrono i loro giornibanchet‑tando sontuosamente,mentre il popolo geme nella miseria:

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«Guaia coloro che cercano di allontanare il giorno della disgrazia,mentre avvicinano il potere della violenza;si distendono suletti d‘avorio,si sdraiano sui loro divani,mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla:balbettano come insensati,e come Davide inventano strumentimusicali;bevono il vino in mppe eleganti,si ungono con il migliore degli oli.ma non si commuovono affatto per la rovina della casa di Giuseppe!Perciò,andranno in esilioin testa ai deportati,e finirà l'orgia dei dissoluti» (Am6,3-7).

Il fatto peggioreèche i ricchigodono di questa situan'one aspe‑sedei poveri.Le loro riocheue le hanno ottenute opprimendo i po‑veri emaltrattando i bisognosi (Am4,1), schiacciando l’indigente eesigendo da lui un tributo in grano (Am 5,11), opprimendo l’inno‑cente, accettando di essere corrotti e vessando i poveri in tribunale(Am5,12),calpestando e sterminando gli umili del paese (Am8,4),rubando sul peso dei sacchi di cereali, aumentandone il prezzo etruccando le bilance,per comprare con denaro [indigente e il pove‑ro per un paio di sandali (Am8,5‐6).

Questo modo di agire, totalmente contrario alla legge del Si‑gnore, non impedisce che gli abitanti del regno del nord continui‑no a essere fedeli alle loro pratiche religiose,pensando che una ta‑le situazione di disuguaglianza, oppressione e ingiustizia socialenon sia incompatibile con la religione.Così compiono i loro pelle‑grinaggi ai santuari di Betel e Gàlgala, offrono sacrifici tutte lemattine, pagano le decime, organizzano preghiere e rendimenti digrazie,fanno voti e celebrano feste.Credonoche queste manifesta‑zioni esteriori siano gradite aDio.’Ihttavia,il Signore respingeque‑sto falso culto per meno del profeta Amos, il quale predica congrande ironia:

«“Andate a Betel apeccare,a Gàlgaln,emoltiplicate le trasgressioni!Presentate ognimattina ivostri sacrifici,ogni tre giomi le vostre decime!Offrire azioni di grazie con pane lievitato!

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Proclamateadalta voce le offerte spontanee,perchécosì vi piace fare,0 figli d’Israele”,oracolo del Sigmre» (Am4,4-5).

La sua dura invettivacontinua,facendosi portavoce del Signore:«Detesto e respingo le vostre feste,non accetto le vostre assemblee sacre.Anche semi presentate olocausti e offerte,non li gradirò,enonguarderò le offerte di pacecon giovani tori ingrassti. ' .Allontana dame il baccano dei tuo i cantu;non voglio sentire il suono delle vostre arpe.Piuttosto come acqua scorra il dirittoe la giustizia comeun torrente perenne» (Am5,21-24).

Infine,Amos attacca la falsa sicurezza religiosa.Il popolo si sen‑te sicuro,perché sadi essere il popolo eletto dal Signore, il quale loliberòdall’oppressione d’Egitto e,di conseguenza,pensa di essere li‑berodaognidisgrazia.A Israelenonpuòaccadere nulladi male.An‑zi, attende con inipan'enu la venuta del «giorno del Signore?, ungiorno di luce, splendore, trionfo e benessere per tutta la nazione.Amos smantella questa concezione religiosa, mostrando loro cheIsraele,per il fatto di aver ricevuto la liberazionedapartedelSigno‑re,nonèmiglioredogi altri popoli,poichénonsono gli unici aesse‑re stati liberatidalui.Nonsi tratta di unprivilegio del quale vantar‑si e per curi sentirsi sicuri,ma una condizione che esige una respon‑sabilità magg'0redi fronte al Signore: «Soltantovoi hoscelto tra tut‑te le altre tribù della terra. Perciò io vi chiederò conto di tutte le vo‑stre trasgressioni» (Am3,2).In talmodosi vuoldire che quandover‑rà, il giorno del Signore sarà ten-ibile, tenebroso e oscuro:

«lnquel giorno ‐ oracolo del Signore Dio ‐,farò nascondere il sole amezzogiornoeoscurerò la terra in pienogiorno.Cambierà le vostre feste in luttoe tutti i vostri canti in elegia,Farò vestire adopti fianco il saccoe farò radere tutte le teste.Sarà come il luttoper unfiglio unicoe la sua fine come un gjomo d’amarezza» (Am83-10)…

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Dopo aver letto tutti questi testi, sorgono varie domande sullostesso problema: ci sarà una via d‘uscita per Israele?Avrà la possibi‑lità di salvarsi o non ci sarà rimedio al suo peccato? Il popolo e de‑stinato alla catastrofe? Anche se la maggior parte dei passi sono ditono negativo, nel cuore del libro, in un contesto di desolazione emorte,emerge un raggiodi speranza: «Poichécosì dice il Signore al‑la casa d’Israele: “Cercate meevivretel"» (Am5,4). Cercare il Si‑gnore Significa cercare il bene e la giustizia. Lottare per una societàpiù giusta è l‘unico modo per evitare il castigo. Anche se, a quantopare,}! popolo nonha ancora reagito a questo invito,l’ultima paroladel Signore non èdi condanna,madi salvezza. Il libro di Amos ter‑mma con questi due magnifici oracoli di salvem:

«Inquel giorno rialzerò la ca arma cadn ' ‘ ‘neriparerò le brecce. p ta…Daude.ne restaurerò le rovine,e la ricostruirò come un tempo,perché posseggano il resto di Edome tutte le nazioni sulle quali fu invocato il mio nomeoracolo del Signore che fa tutto questo. ‘Vengono jorn i - oracolo del Signore -,in cui clu ara s’inmntrerà con chimietee chi pigia l'uva con chi sparge il seme;1monti stilleranno il vino nuovoe le colline si scioglieranno.Riporterò in patria gli esiliati del miopopolo Israele‑ricostrurranno lecittà devastate evi abiteranno. ‘punterannovigne enebet-ranno il vino,coltiveranno orti enemangeranno i frutti.Io li pianterùnella loro terra.che io avevo dato loro,enonnesaranno maipiùsradicati.dice 11Signore. tuo Dio» (Am9,11-12.13-15).

2. CSEA

La vita delprofeta

Sappiamo poco della vita di Osea (in ebraico, salvatore»).Ignonamo l’anno della sua nascita edella sua mor te Nonsappiamo

lprufzn': i loro libri 37

neanchedove nacquenéquale fosse la sua professione.Gli unicida‑ti personalianostradisposin'one sono il suo nome,quello di suo pa‑dre (Beerì)equello della sua sposa (Gomer).A questi sidevono ag‑giungere i nomisimbolicidei suoi tre figli: «Diosemina»,«Nomarna‑l a » e«Non»popolo-miomSvolse la sua attività sempre nel regno delnord,probabilmente in Samaria,BeteleGalgala.Di fatto, nonparlamaidi Gerusalemme o di altre città di Giuda.

Situazione storica

Osea iniziò la propria attività profetica negli ultimi anni di Ge‑roboamo (782-753 a.C.), dopo l‘espulsione di Amos dal regno delnord.Di conseguenza,nacque e crebbe in uno dei pochi periodi displendore conosciuti da Israele dopo la sua separazione da Giuda.'Illttnvia.alla mortedi Geroboamo,lasituazione cambiò radicalmen‑te. Neitrenta anni suocessivi,salirono al trono sei re,quattro deiqua‑li lo fecero con la forza. Omicidi, lotte intestine, la guerra siro‐efrai‑mita,continue rivolteela caduta di Samarianell’anno722 a.C.,carat‑terizzano questa epoca m i r a della storia di israele.Alla luce di que‑sta situan'one politica. si comprendono le dure critiche lanciate daOsea contro i governanti e la delusione con cui parla della monar‑chia.Tuttavia,il problemachepiù lo preoccupava era,come vedremoin seguito, l’idolatria.

!! messaggio di Osea

Nonostantesia classificato tra i «profetiminori»,il librodi Oseaèdi grande importanza teologica e il suo influsso sugli altri libripro‑feticiènotevole.Osea presenta la vita del popolodi Israelecome unincontro personale con Dio, più esattamente come una storia diamore tra Dio eil sno popolo,una storia di tradimenti e fedeltà, ditrasgressioni epromesse,di peccatoeperdono.Secondo il testo,que 'sto incontro avviene in due ambiti della vita di Israele: nel culto enelle decisioni politiche. Il profeta smaschera il peccato umano inquesti due ambiticonun linguaggio forte eavolte violento,mostran‑do che il peccato consiste nell’infedeltà aDio, il quale non hamaismesso di amare Israelecon un amore di preferenza.

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Neiprimi tre capitoli del libro (Os 1‐3),i piùnotiecommentati,la vita personale del profeta viene presentata come emblema 0 sim‑bolodelmatrimonio tra D ioe il suopopolo IsraeleSièdiswssomol‑to sulmatrimonio di Osea e sull’identità di sua moglie: «Va‘,sposaticon unadonnadi prostituzionieaccetta i figli di prostitua'one,poichéil paese non fa che prostituirsi,allontanandosi dal Signore» (Os 1,2).La cosa piùprobabile,comunque,è che Gamer non fosse una prosti‑tuta, mauna donna,che essendo infedele a suo marito,decide di ab‑bandonare la famiglia.Questa tragica esperienzamatrimoniale servìaOseapercomprendereedesprimere la relazione tra Dioeil suopo‑polo.Dioèlo sposoe Israeleè lasposa infedeleche lo halasciatoperandarseneconunaltro (Baal)ocon altri (I’Assiria,l‘Egitto).Perque‑sto, quando parla dei peccati del popolo, il profeta si riferisce a lorousando le parole «adulterio»e «prostituzione».E quando parla del‑l‘amoredi Dio,lo concepisce come un amore sponsale, l’amoredi unmarito che ècapace di perdonare :: di ricominciaredacapo:

«Ti farò mia sposa per sempre,ti farò mia sposa nella giustizia eneldiritto.nell’amore : nella tenerezza;ti farò mia sposa nella fedeltàe tu conoscerai il Signore» (Os 2,21-22).

Come abbiamo già indicato in precedenza,l‘idolatria era la pre‑occupazione principale di Osea.All'epoca si era diffuso nel popoloil culto al dio cananeo Baal,signore della pioggia,delle stagioni e,diconseguenza,della fertilità.Gl i israelitiaccettavano i r i t icollegatial‑la prostituzione sacra e ai culti della fertilità. poiché pensavano cheYHWH,dio del deserto edeipastori,nonsarebbe stato lorodi gran‑de aiuto nella coltivan‘one della terra e per ottenere raccolti abbon‑danti.Per questo,senza abbandonareYHWH,rendonoculto :: Baal,poiché ècolui che soddisfa i loro bisogniprimari: pane eacqua,lanae lino,vino eolio. Così,quando Israelepoteva godere di questi doni,non rendeva grade aYHWH,maaBaal.Questa è la situazione cheOsea critica duramente nelcapitolo 4.un testo emblematico,che ri‑flette molto bene la situazione sociale e religiosa del regnodel nord,come anche la profonda preoccupazionedel profeta.Osea iniziade‑nunciando la condotta del popolo:

1profeti : i loro libri 39

«Ascoltate la parola del Signore,cifigli d'Israele,perché il Signore denunciagli abitanti di questa ter-ra:nonc’è infatti fedeltà né amore,né conoscenza di Dio in questa terra; ’solo spergiuro e inganno,saccheggio e rapina,adulterio eviolenza.Sanguesu sangue» (Os 4,1-2).

In un secondomomento critica il comportamento dei sacerdoti:

«Quantipiù sono,tanto piùpeccanp contro di me;cambierò la loro gloria in ignomnna.Essisi nutrono delpeccato del m i o popoloehanno fame della sua iniquità» (Os 4,7-8).

Per ultimo,annuncia che sia il popolo che il sacerdote, riceve‑ranno il medesimocastigo:

«Popoloesacerdote avranno la stessa sorte:chiederò conto della loro condotta 'e li ripagherò secondo guanto simentono.Mangeranno.ma non si sanerannon 'siprostituirnnno,manonavranno figli,perché hanno abbandonato Il Signoreper darsi alla prostituzione» (Os 4.9-10).

Di seguito.Oseadescrive una serie discene di idolatria,caratte‑ristiche del culto nei santuari locali, in genere posti sulla orma dellemontagne, dove gli israeliti praticano la divinazrone (per mezzo dialberi,movimenti delle foglie, pezzi di legno...),offrono sacrifici,stubriacano e si intrattengono sia con le prostitute ordinarie che conquelle sacre:

«Il vino vecchio e quello nuovo tolgono il senno:il miopopolo consulta un tronco …e si lascia ammaestrare da u1n pezzo di legno;o ' ' todi ostituzione i svia

‘e“:i ;Fo‘2timiscglnoabbandonme il loro Dio.Sulle cime deimontioffrono sacrifici;

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sulle alture bruciano inoensisotto le querce,i pioppi e i terebiuti,perché gradevole e la loro ombra» (Os 4.11-13).

La situazione generalimta di idolatria è riassunta daOs4,17:«Èfraimsi allea agli idoli.Abbandonalol»,versetto che presagisoe ilcastigo annunciato in Os4,19: «Ma l’uragano li travolgerà con le sueali edovranno vergognarsi dei loro sacrifici».

Un altro elemento tipico delmessaggio di Osea è la sua visionecritica del passato.A partire soprattutto dal capitolo 9, il profeta ri‑corda gli avvenimenti passati della storia di Israele.’Illttavia1non ècontento di questo passato:proprio il contrario. Invecedi una storiadi salvezza,Osea riporta alla memoria una storia di peccato e ribel‑lione che contrasta fortemente con l‘amore incondizionato diYHWH per il suo popolo.Già dal principio della sua storia, nel de‑serto, si manifestò la tendenza all’idolatria di Israele,che continuòdurante la monarchia.Questa,secondo il profeta,è il frutto dell’iradi Dio (Os 13,11).In basealla situazione descritta,sembra che l’ulti‑maparola la debba avere il castigo. Invece,è l’amore di Dioche al‑la fine trionfa.

A differenza di Os2.dove YHWI-I appare come sposo e Israelecome sposa, in Os 11 la metafora cambia. Qui… è il padre eIsraele il figlio.Nonostantetutti gli sfom’ fatti dalpadreperm i r a r e ededucare il figlio,eostui è il prototipodel Epic ribelle che,secondo lalegge,devemorire.Un figlio chepreferisce confidarenegliamicipiutvtosto che in suopadre.Undurocastigosisoorge all‘orizzontema,co‑mereagiràYI-IWH'! Lascerà perire il suo figlio amato? [o abbando‑nerà al suo destino? Lo ricupererà'! Quale sarà il suo comportamen‑to verso Israele?Lo tratterà come simerita?La rispostaaqueste do‑mande è fondamentale,perché determinerà il futuro della relazionetra Dio eil suo popolo. lo troviamo in questo bellissimopasso:

«Come ti tratterò,Ètraim?Potrei forse abbandonarli, Israele?Ti tratterò al pari di Adina,e ti lascerò ridotta come Seboìm?Il mio cuore si commuove dentro di me,tutto il mio intimo freme.

I profetiei loro libri 41

Nondarò sfogo all’ardore della mia ira,non tornerò a distruggere Èfraim,perché io sonoDio,non un uomo;iosonoilSantoinmeazoateenonmi compiaccio nel distruggere» (Os 11,89),

Il messaggio di Osea è sconcertante,poiché è lontanodalla no‑stra logica religiosa basata sulla sequenza peeeato-conversione-per‑dono. La grande novità di Osea è l’inversione di questo ordine: ilperdonoprecede la conversioneVale adire che Dioperdona p r imaancora che il popolo ( i l figlio, la moglie) si converta.Anzi, lo perdo‑napersinonel caso che nonsi converta.Dioperdona sempre.

3. I l .ProudISAIA o PROTOISAIA (Is 1‐39)

Il libro di Isaiae le.meparti

fin dall’antichità, il libro del profeta Isaia e il piùcommentato,tanto dagli autori ebraici che da quelli cristiani. Oltre a offrire unagrande varietà di generi letterari,epure il libroprofetico che contre‑nepiù capitoli. .

Negli ultimi venti anni lo studio di questo libro hawnoscrutodei cambiamenti molto importanti e,anche senon pretendiamo dientrare in questioni scientifiche,vogliamo spiegare il motivoper c u iattualmentesi distingue tra il primo IsaiaoProtoisaia (Is 1‐39).il se‑condo IsaiaoDeuteroisaia (Is 40‐55) e il terzo IsaiaoTHtoisaia (ls56-66).Di fatto, abbiamo dedicato un capitolo a ciascuna di questetre parti del libro. ’

Ebbene,tradizionalmente siera sempre pensatoal profeta Isaiacome unico autore dei 66capitoli di cui consta l‘opera che porta ilsuo nome,anche segià nelmedioevo IbnEzra (1092-1167)e,aleumsecoli dopo,BaruchSpinoza (1632-1677)avevanomesso in dubbio laposizione tradizionale. La situazione cambiò notevolmente quandoBernhardDuhrn (1847-1928) propose la divisione attuale Secondoquesto autore, la prima parte del libro (Is 1‐39) e opera del profetaIsaiavissuto nelV I I Isecoloa.C.,la seconda (Is40‐55) e in gran par‑te attribuibile a un profeta anonimo dell’esilio, chiamato Deuteroi‑saia,e la terza (Is 56‐66),scritta dopo l‘esilio,è opera di un altropro«

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feta anonimo,conosciuto comeTritoisaia.Questa divisione continuaa valere anche ai giorni nostri.

Situazione storica delProtoisaiaCi occuperemo ora,dunque,piùdettagliatamentedelprimo Isa‑

ia. Cominceremo presentando, in modo succinto, il quadro storicodella seconda metà dell‘VIII secolo a.C. nelVicino Oriente antico ein particolare nei regnidel nord (Israele)e del sud (Giuda).Il fattopolitico più rilevante di questa epoca e la rapida ecrescente espan‑sione dell‘Assìr-ia, una potenza che per anni era rimasta quiescente.Il protagonista fu senza dubbio il re 'I’igIat-pileser I I I (745-727),grande organiuatoreeabilemilitare.Desiderosodi estendere il pro‑prio territorio, condusse una politica molto aggressiva verso i popo‑li vassalli. A Tiglat-pileser suocessero sul trono Salmanassar V (727‑722), Sargon II (721‐705) e Sennacherib (704-681),quattro impera‑tori contemporanei del profeta Isaia.

Isaianasce durante il regnodi Ozia-Azaria (767‐739),un’epocadi relativo splendore, che si mantiene durante il regno di Iotam(739-734). La situazione, invece, cambia radicalmente ai tempi diAcaz, quando scoppia la guerra siro-efraimita, unawenimento de‑cisivo nella predicazione di Isaia.Statiche del tributo che dovevanopagare all'Assiria,Siria e Israele decidono di ribellarsi e chiedonoaiuto aGiuda; il reAcaz. tuttavia, sordo ai consigli di Isaia,rispon‑de negativamente. Preferisce sottomettersi all’Assiria, pagando ilcorrispondente tributo, piuttosto che unirsi agli alleati. Da partesua.Tiglat-pileser si impadroniscedi granparte del territorio del re‑gno del nord, incorporandolo all’impero assiro.A questa prima in‑vasione neseguirà una seconda edefinitiva.G l iavvenimenti si svol‑gono rapidamente: nell’anno 722. Samaria cade nelle mani di Sa]‑manassar V, e l'anno seguente Sargon II completa la conquista, in‑corporando la zona della Samar-ia all’impero assiro.È la fine del re‑gno di Israele.

MentreGiuda nonebbe problemi con gli assiri durante il regnodi Acaz, non avvenne lo stesso con il figlio e successore,Ezechia, ilquale in due occasioni partecipò con altri Stati vicini a delle rivolteanti-assim, nella speranza di un aiuto, che non arriverà mai, del‑

! profeti : i loro l ibr i 43

l’Egitto.Seccato da tante rivolte, il re Sennacherib decise di invade‑re Giuda,Dopoaverconquistatoquarantasei fortezze del regno,cm‑sed’assedio Gerusalemme senza occuparla. Sorprendentemente letruppe assire nondistnrssero la città,ma accettarono comemulta unenorme tributo dal re,lasciandoil territorio completamente devasta‑to e sottoposto a vassallaggio. Questo avvenimento,unico nella sto‑ria politica dell’Assir-ia, fu considerato a quel tempo un miracolo,una benedizione che il Signore aveva mandato suGerusalemme. Latradizionebiblicavide in questi avvenimenti lamanodelSignorecheproteggeva la sua città amata (cf.2Re 18-19).

Che casusappiamo di Isaia-’Dovette nascere intornoal 760,durante il regno di Ozia,proba‑

bilmente a Gerusalemme. Il padre si chiamava Amos, anche senonhanulla ache vedere con il profeta che porta lo stesso nome.La suavasta cultura, la qualità della sua poesia e la padronanza della situa‑zione internazionale della sua epoca dimostrano la sua appartenen‑za alla classe alta della società.Quando era ancora giovane.ricevet‑te la chiamata del Signore,esperienza che gli aprì un mondo nuovo.Le verità tradizionali e la devozione giovanile lo aiutarono acoglie‑re il grande disegno che il Signore aveva preparato per il suo popo‑lo.Nel racconto della sua vocazione (Is6) scopriamo il suo Interres‑seper la santità di Dio,la coscienza del peccato (personale e colletîtivo), la necessità del castigo e la speranza della salvezza. Questiquattro temi,insiemealle tradizioni di Sionedella dinastia dav1dica,sono i punti principali del suo messaggio.Poco dopo la sua vocazio‑ne, si sposò con una donna di cui ignoriamo il nome, e che lui inun’occasionechiama «laprofetessa»(Is8,3).Da leiebbe almeno duefigli, a cui mise nomi simbolici, «un resto ritornerà» e «veloce allapreda,svelto al bottino».Non sappiamo nulla della sua Vita privata.E non conosciamo neanche la data della sua morte.che dovette av‑venire dopo il 701.

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La sua attività profetica

Isaiasviluppò la sua lunga attività profetica (drea40anni) sottoiregnidi Ozia,Iotam,Acaz edEzechia.Primadella guerra siro‐etni‑rnita,duranteunperiododi relativaprosperità,il tema principaledel‑la sua predicazione era la critica sociale e religiosa. Isaiaconstata nu ‑merose ingiustizie, giudizi arbitrari, corruzione delle autorità, ambi‑zione dei latifondisti, oppressione daparte dei governanti. E, quelloche èpeggio,la gente pretendedi coprire tutte questepiagheconunafalsa pietà e abbondanti pratiche religiose.Ascoltiamo questo oraco‑lo contro Israele,designato sarcasticamente come SòdomaeGomor‑ra, nel quale Isaiadenuncia il culto fatto di ingiustizie e inganni:

«Ascoltate la parola del Signore,capi di Sòdoma;fa’ attenzione all'insegnamento del nostro Dio,popolo di Gemona.“Che mene faccio di tutti i vostri sacrifici?‐ dice il Signore.Sono sazio degli olocausti di montonie del grasso di pingui vitelli.Detesto il sangue di giovani tori,agnelli : capri.Nessunovi chiede di venire da me,acalpestare gli atri del mio tempio,portando offerte inutili.il cui fumo trovo insopportabile.Smettete di convocare assemblee sacre,noviluni esabati!Nonposso sopportare le festemescolate coi delitti…Detesto con tutta l‘animai vostri noviluni e le vostre celebrazioni;mi sono divenuti un peso insostenibile.Quando stendete le mani per pregare,distolgo gli occhi da voi;anche semoltiplicaste le preghiere,io non le ascolterei,perché avete le mani sporche di sangue"» (Is Lio‐15).

Il lusso e il benessere hanno provocato l’arroganza di certi set‑tori del popolo, che hanno completamente dimenticato la legge di

Iprnfelieiloromm 45

Dio: spogliano senza pietà i poveri,mossi esclusivamente dalla pre‑occupazione di aumentare le proprie ricchezze.Vivono come seDio

". nonesistesse,senza pensare al giorno del castigo:«Guaiacoloro che {anno leggi inique,acoloro che pubblicano decreti vessatori.che nonrendono giustizia agli indifesi,e spogliano dei lorodiritti i poveri del miopopolo,che { u n o delle vedove la loropredaedegli orfani il lorobottino!Ma che cosa farete nel giorno del castigo?Come vi liber-crete dalla catastrofeche vi sopraggiunge da lontano?A chi ricorrerete in cerca di aiuto?Dove lascerete le vostre ricchezze?Nonvi resterà che andarvene con la schiena curva in esilioo cadere tra i morti.E con tutto ciò nonsi placa la sua ira,la sua mano continua aminacciare» (Is 10,1-5).

Allo scoppio della guerra siro-efraimita, la situazione di benes‑sere e di fiducia a cui un' siamo appena riferiti,si trasforma in insicu‑r e mepaura.'llrtti,a cominciare dal refino alpopolino,tremano da‑

‘ vanti al pericolo dell’invasione nemica: «Allora il re e il suo popolo) si agitarono,come si agitano gli alberi della foresta per il vento» (Is' 7,2). In quest‘epoca,il tema dominante degli oracoli di Isaianonè la‐critica sociale e religiosa, ma la critica politica. Il profeta cerca diIt convincere il re Acaz, che ha deciso di diventare vassallo dell‘Assi‑‘ ria,anonfidarsi dei maneggi edelle alleanze politichecon l’impero’. assiro.Il re vuole assicurare la pace per Gerusalemme eper il regno“ di Giuda,ma invece di riporre la sua fiducia nel Signore,preferisce‘ confidare nella protezione del nemico,senza rendersi conto del fat‑. to che prima o poi cadrà nelle sue mani.Davanti all‘estinzione di…Acaz, Isaiadifende unapolitica basata sulla fede: «Se noncrederete,non resterete saldi» (ls 7,9),ma sfortunatamente fallisce nel suo in‑tento. Resta in silenzio negli anni successivi,fino alla morte di Acaz.

Isaia riappare in pubblico durante il regno di Ezechia, figlio e., successore di Acaz, soprattutto negli anni 713-711, quando il nuovo.,' monarca decide di ribellarsi contro l’Assiria.Ancora una volta Isaia‘ insiste sull‘inutilità delle alleanze politiche e sulla necessità di confi»

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46 Pane2

dare solamente nel Signore E di nuovo il '' . . suo messaggio e rifiutatstavolta con beffe e insulti da parte dei sacerdoti e dei profeti: 0,

«Chipretende di ammaestrare?A.Chl rivolge il suo insegnamento?Ai bambini svezzati,appena staccati dal seno?Perché questo e il suo messaggio:“nor" e “ma“,norma,“re" con “go"e “la", regola;norma e regola,norma e regola;bambino di qua,bambinodi la» (Is 28,9-10).

Le circostanze danno ragione a Isaia 'c ' ‘ 'Ezechia e dei suoi alleati viene immediatarrieîiî: s14l.iétîloacartlabîilàlliînAessÎ-lna. Seguirono poidegli anni di calma,fino aquando la morte di Sar‑gon Il nell’anno 705 diede luogo a un‘altra ribellione.Il suo succes‑sore, Sennaclierib,dovette frenare la sollevazione degli stati vassallioccidentali, ai quali si associò anche Enchin.Di nuovo intervenneIsaia,dichiarando che era una azzia ' ‘ 'dell’Egitto: p continuare asperare nellmuto

gGuai a quanti scendono in Egittoin cerca di aiuto,econtano sulla sua cavalleria!Confidano nei carriperché sono numerosien e i cavalieriperché sono molto forti.manon r i co r r ono al Santo d’Israele,non consultano il Signore.Eppureanch‘egli;è capacedi mandare sciaguree nonritratta la sua parola.Egli si leverà contro i malvagi,contro chi aiuta i malîattori.Gliegiziani sono uomini e non dei;e i lorocavalli carne,non spirito.Il_Slgnorestenderà la sua mano,em_cmrnperà chi protegge e chi è protetto .tum i n s i em e periranno» (Is 31,1-3). ‘

" [profeti : i tom libri 47

Allearsi oon l’Egittoequivale anonconfidare in Dioeallo stes‑sotempo divinizure le grandi potenze.Giudanonsolo sièimbarca‑to in unapolitica assurdamacommette unpeccatodi idolatria.Eze‑chia sarà duramente castigato daSennacherib,Giuda sarà devastato: Gerusalemme assediata nel 701,anche se, come abbiamo già det‑to, all’ultimomomento sivide liberata dalla minaccia assira.

Isaia sperimenta una nuova delusione, poiché sperava che l’in‑vasione e l’assedio della città sarebbero serviti alla conversione delpopolo. Invece,l’atteggiamento del popolo è completamente diver‑so: quando si rende conto che le truppe assire si sono ritirate, nonrende grazie a Dio né riconosce il proprio peccato;sale felice sulleterrazze acontemplare la ritirata dell’esercitonemico.Isaianonpuòsupportarlo e,in un oracolo durissimo (la 22.1-14), condanna il po‑polo per la sua condotta.Ne leggiamo solo la fine:

«Inquelgiorno,il Signore onnipotentevi invitava al pianto eal lamento,arasarvi il capo eavestire il sacco.Ma voi avete rispoatocon gioia e baldoria,massacrando vitelliesacrificando agnelli;vi siete rimpinntidi carnee imbottitidi vino.“Mangiamo ebeviamo,perché domanimoriremo”.Poichého uditoquestodal Signore onnipotente:“Solo con la morteespierete questo peccato",Cosìhadetto il Signoreonnipotente» (ls 2232-14).

Termina qui l’attività profetica di Isaia? Non c’è neanche unbarlume di speranza per il popolo? Convinto della necessità del ca‑stigo, Isaia sache dall’albero abbattuto nascerà un seme santo (Is6,13), che dal tronco di lesse spunterà un germoglio, che il Signoreha lasciato un resto (Is 1,9).Il popolo può cedere all’armganza e alpeccato,ma il Signore resta sempre fedele.C’è,dunque,un barlumedi speranza.È la speranza che si intravede in questo oracolo di sal‑vezm, uno dei piùbei canti alla pace universale:

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Pam2

«Visioneche ebbe Isaia,figlio di Amoz,suGiuda esuGerusalemme.Alla fine dei tempi,sarà saldo il montedel tempio del Signore:s’innalzerà sui montidominerà i colli.Ad esso affluiranno tutte le nazioniverranno popoli numerosiDianne:“Venite,saliamo sul monte del Signore,al tempio delDiodi Giacobbe…Egli ci insegnerà le sue vieecammineremo per i suoi sentieri".PoichédaSion uscirà la leggeedaGerusalemme la parola del Signore.Egli sarà giudice fra le nam'oni.arbitro di popoli numerosi.'Il-astorrnerannole loro spade in aratr'i,le loro lance in lameper potare. ,Nonalu-rà più la spadauna nazione contro un‘altra nazione,non siprepareranno più alla guerra.Sorpeldtl Giacobbe,venite.camminiamo nella luce del Signore» (ls 2,1-5).

4. MICHEA

. Michea (inebraico.«chicomeYHWH7») èl’ultimoprofeta del‑] _VIII-a.C. il suo momento storico coincide in gran parte con quellodl Isaia. Ricordiamo che furono contemporanei. Il titolo del librocolloca l‘attività del profeta durante i regni di lotam,Acaz edEze‑clua,ooè tra gli anni 740 e687 a.C., sebbene i dati che offre il librorestringano questo arco di tempo.SwondoMi 1,2-7,Samariaera an‑cora capitale del regno del nord e,di conseguenza, ci troviamo pri‑madel 722, anno in cui si consumò la conquista della città da partedelle truppe del re assiro Salmanassar V, Lascomparsa del regno delnord e il vassallaggio del regnodel sud.Altri testi, invece,si situanodopo lacatastrole.Quindi,una data approssimativa dell’attività pro‑fetica dl Micheapotrebbe essere il periodo che va dal 727 al 701.

.Nonìnpeteremoquello che abbiamogià detto in precedenzasul‑la srtuazrone politico-religiosa di Israele e Giuda in questa epoca

Ipmfeli: . 'loro libri 49

della loro storia,ma ci concentreremo sulla situazione sociale, ele‑mentosignificativodella profeziadi Michea.Il degradosociale avan‑zava nonsolo nelnord,maanche nel sud.dove la corruzione impe‑rava ovunqueComevedremo in seguito,Michearedarguìrà con for‑m tutti e ciascuno dei ceti sociali del paese: giudici, governanti, sa‑oerdoti eprofeti.

Chi era Michal?

In realtà, sappiamo poco della sua persona, ma non bisognaconfonderlo conMicheafiglio di lmla,profetache intervieneneire‑gno del nord intorno all’anno 850 (1Re 22,1-40). Il nostro Micheanasce a Morèset-Gat,una località a circa 35 lun a sud‐ovest di Ge‑rusalemme, situata nella Sefela. la striscia di territorio che va danordasud,tra la zona costiera ele montagnedi Giuda.Nonsappia‑mo con esattezza a cosa si dedicasse,però il suo luogo di origine ela durezza con cui attacca i latifondisti fanno pensare che sia statoun contadino. probabilmente con scarse disponibilità economiche.cosa che rimane un’ipotesi, poiché non disponiamo di prove suffi‑cienti per affermarla.

L’ingiurrizia sociale

Senz'.a alcun dubbio, l‘ingiustizia sociale rappresenta il temaprincipale del libro di Michea.Violenta è la critica del profeta con‑tro i potenti che si impossessano dei terreni e delle case dei deboli,nemaltrattano le mogli enevendono i figli come schiavi (Mi 2,11‑5).Midler: non si limita adenunciare i loro crimini,mamette anu‑do il meccanismo sotteso al loro comportamento. Non rubano pernecessità,ma perpiacere eperchéhannoil potere.Possonocommet‑tere l‘iniquità e quindi la commettono, senza pensare alle gravi bon‑seguenzc delle loro azioni: «Guaia coloro che progettano la malva«gita, che tramano il male nei loro letti,e quando è giorno lo metto‑no in pratica,poichénehannoil potere» (Mi2,1).Le loroazioni nonrimarranno impunite,poiché il castigo del Signore si avvicina e nonpotranno sfuggirvi:

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50 Panel

«Perciò cosi dice il Signore:“Anch‘io inedito unmalecontro questa gente spregevole,un male dacui non potrete sottrarre il collo;non potrete più andare a testa alta,perché saranno tempi di diagrazia”» (Mi2,3).

Che cosa fanno le autorità di fronte all‘arreganza dei potenti?Che cosa fanno i giudici, i magistrati, i responsabili della giustizia?Invece di affrontarli e di opporsi alle loro malvagità,si comportanodaoppressori del popolo,divoratori degli umnhAnche loro subiran‑no il castigo del Signore:

«Ascoltate,capi di Giacobbe,voi guide d’lsraele:Nonspetta forse a voiconoscere il diritto?.Ma voi odiate il bene eamate il male,togliete loro la pelle di dossoe la carne dalle loro ossa.Poichéecco,questi che mangianola_carne del mio popolo,gli strappano la pelle di dosso,ene rompono le ossadopo averlo fatto a pezzi,come come nella pentola,come [esso in un calderone,grideranno al Signore.maegli non risponderà;allora nasconderà loro la faccia,per le loro azioni malvagie» (Mi3,1-4).

. È poi la volta dei falsi profeti che, con la loro condotta malva‑g ia , ingannano il popolo,agendo per proprio interesse:annunciano iloromessaggi in funzione della ricompensa che ricevono in cambio.Oscurità, tenebre e silenzio di Diosarà il loro castigo:

«Cosìdice il Signore contro i profetiche inviano il mio popolo:sedanno loro del pane da mangiareparlano di pace,

Iproferizilaro libri 51

ma a chi nonriempie il loro stomaco,dichiarano la guerra santa.Perciò per voi sarà buioinvece di visioni.tenebre invece di predizioni.Il sole tramonterà per i profeti,per loro il giorno si farà oscuro;saranno coperti di ridicolo i veggenti,confusi gli indovini,e tutti si copriranno la barba,perchéDio nonrisponde» (Mi3,5-7).

Alla lista dei denunciati si aggiungono ora i sacerdoti.’Ilitti,giu'dici, governanti,profetiesacerdoti sono i veri responsabilidella ro‑vina di Gerusalemme. il loro peccato grida al cielo: ingiustizie,op‑pressione,corruzione euna falsa fiducia nelSignore.Sisonoperver‑titi: agiscono mossi dal denaro edal profitto personale.Ma il casti‑go sta per abbattersi e Michea lo annuncia con una durezza senzaprecedenti:

«Ascoltatequesto,capi di Giacobbe,governanti d‘Israele,che dispreuate la giustizia,e distorcete il diritto.che costruite Sion col sangueeGerusalenunecon i crimini.I suoi giudici si lasciano corrompere.i suoi sacerdon' insegnano apagamento,isuoi profeti danno oracoli per denaro,eosano pure contare sul Signore dicendo:“None forse il Signore in mezzo anoi?La disgrazia non ci colpiràl”.Perciò,per colpa vostra.Sionsarà anta comeun campo,Gerusalemme diverrà im cumulo di rovine,e il monte del tempio si coprirà di boscaglia» (Mi3,9-12).

Nonostante il tono cupo delmessaggio di Michea,nel librosi in‑travede unaporta aperta alla speranza.Il castigo puòtrasformarsi inuna chiamata alla conversione (Mi 7,8-20) e, accanto ai terribili di»sordini sociali, qui e la spuntano segni di un futuro migliore, di unapaceuniversale:Gerusalemme,centro delle nazionie luogodi incon‑

, 4 … i

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52 Parte2

;: l?;£poli(tàznsbsicàecon la sua parola (Mi4,18) il piccolo restoo u t | , - )e,naturalmente la venut d ’I ' '

discendente di Davide (Mi s 1s) ' a e te m e …… ". . , ‐ .Questo testo, utilizzato dall’ ‑gelista Matteo nei racconti della nascita di Gesù,è senza dubìi?ilpiù noto passo di Michea.Ascoltiamo il primo versetto' &

«Equanto ate,Betlemmedi Èfratai;r:iùfpirgmhtra i clan diGiuda, '

e ar uscire 'sovrano di Israele?]…che deve essere

le sue origini risalgonoiu tempi antichi,ai giorni di un tempo» (Mi5,1).

5. Sor-“onu,NAUMaAaacuc

Sofom'a

Sebbene il libro di Sofonin (in eb ' YI-IWI-I. 4 . ’ { ranco, «protetto damm con un estesa genealogia, una cosa insolita negli scritti profetiÈsiii-:acìlî-iîzlif: molto pioîo gi questo profeta. L’unica cosa che si può

eun su i ui che visse alla fine delVII lregno di Giuda e che esercitò il suominis ' s'…0 a.C.nel_ teropnmaere ‘ ‑la Vigilia della grande riforma religiosa del re Giosia (612 oreal)“.alali .Ripassramo la stona di Giuda. Dopo Ezechia,sul trorio eranoîmlîliManas;eAmon,che la storiografia biblica qualifica come «re

», pon: avevano offeso il Signore con la lomonarchi,totalmente sottomessi al do ‘ ' ‘ l’O condom. I duemuuo assiro,avevano ‑soche aGerusalemme sistabilissero il ' p e n n e !. ' { culto de astri ' ‑gege sfacra, sta degli uomini che delle donne. D%hManasî<iasijiîiori-lriii

e eee passare suo figlio per il fuoco ' ' .. ' . . , praticò la ma l ‑Î;Î:È,llstituì negromanti e indovini, fabbricò un idoistliadîelilasttir:a0 pose ne tempio del Signore (2Re216 7 '

delmente i fedeli del Si ' . ), Pemgmmcm., ' . gnore e,secondo la tradizione b ' '‑:Èrlldassassìnitalt]i)el profeta Isaia.Amon seguì le orme :elrgladreca,°?li‑

onan o i io di Israele e rendendo cult ' ' ‘ ,clima di confusione morale e reli ' ' ' 0 agli ld0hi ln questo4 . ' 4 { gioga,Giosia cerca di ri dpolitica riformista dl Ezechiacon la preziosa eollaborazioliir:lclii<;l:fî

[profetiei l am libri 53

nia. Egli lotta contro il sincretismo e il paganesimo, in particolarecontro l’enorme influssodella cultura e dei culti cananei. Il suo desi»deriodi ricuperare i valori fondamentali si traduce in una grande im‑presa, che compirà con l’aiuto dei leviti, dei sacerdoti edei profeti,vale adire la purificazione ela ristrutturazione del tempio di Geru‑salemme Il ritrovamento del rotolo della Legge nell’anno 622 a.C.sarà quindi il fattore chiave che marcherà profondamente il suo re‑gno. Il fatto che per verificare il contenuto del detto rotolo Giosianon ordinerà di consultare Sofonìa,ma la profetessa Culda, fa sup‑porre che aquella data il profeta fosse già morto (cf.2Re 22).

La predicazione di Sofonia, dunque, nasce da una situazionemolto concreta. Non si pone grandi problemi teologici, ma cercapiuttosto di risolvere i problemi di ogni giorno. Seguendo le ormedei suoi predecessori,i profeti dell’VIII secolo a.C.,Sofonia denun‑cia le varie trasgressioni oontro Dio econtro il prossimoche si com‑mettono in Giuda. Attacca l’idolatria, il sincretismo, l’indifferenzareligiosa,le ingiustizie,il materialismo,gli abusi delle autorità, le of‑fese deglistranieri contro il popolodi Dio.’Tuttociò hacreato unasi‑tuazione insostenibile e provocherà l’irruzione del «giorno del Si‑gnore», il giorno del grande castigo, il giorno in cui l’ira del Signoresi scatenerà e farà giustizia sulla terra:

«Giornod'ira sarà quello,giorno di angoscia edi disgrazia,giorno di disasuo e di desolazione,p'orno di tenebre edi oscurità.giorno di nubi edi nuvoloni neri,giorno di squilli di trombaedi grida di guerracontro le città fortificate,contro gli altibaluardi.Riempirò di angoscia gli uomini,che camminerannoa tentoni come ciechi.Il loro sangue sarà sparso come polvere.la lorocarne ammumhiata come stercoperché hanno peccato contro il Signore» (Sof 1,15-17).

Il librodi Sofonia comincia conuna delle immaginipiùdure del‑la Bibbia,quella di un Dio che distrugge la propria creazione, chestermina tutti gli abitanti della terra:

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54 Parte2

«Spazzeròvia tuttodalla {socia della terra,oracolo del Signore.Spamrò via uomini e armenti;spazzerò via gli uooelli del cielo e i pesci del m a r e ‘farò perire i malvagi, 'eliminerà gli uominidalla faccia della terra,oracolo del Signore» (Sof 1,2-3).

Tuttavia, il giudizio delSignore,sebbene sia implacabile èorien»tato alla salvezza. Non cerca di sterminare, ma di correggere. Perquesto, l‘ecatombe del giorno del Signore non culmina in un giudi‑z i o finale,4manell‘interventodel Signore,che riscatta dall‘oppressio‑needall’mgiustizia i poveri egli umili,quelli che si sono mantenutiiedeli alla fiducia in Dio e alla morale dell’alleanza. In altri terminiil Signore salva il resto di Israele,segno di speranza nella salvezza,simbolo della presenza di Dio in meno al suo popolo ‘gli ànSof 3,1:‐20. il profeta intona un inno di gioia rivolto alla Fi‑a 1 ion , :: e ci ricorda il cantico d' ' ‘Ecco i primi due versetti; ] Maria nel Vangelo di Luca.

«Rallégrati,figlia di Sion,esulta di gioia, Israele,rallegrati con tutto il cuore,Gerusalemme!Il Signore haannullato la sentenzache pendeva sudi te.lia spazzato via i tuoi nemici:Il Signore ere d’Israele in mezzo a te,non dovrai più temere alcunmale» (Sof 3,14-15).

Il Signore cammina nuovamente insiemeal suopopolo,lo accom‑pagna, lo proteggee lo benediceCome il suo predecessore,il profetaIsaia,Sofoma conclude la sua profezia con un mesaggio di speranza:

{«In quel tempo vi guiderà,in quel tempo vi raduneròe vi darò onore e famatra tutti i popoli della terra,quando cambierà le vostre sorti.davanti ai vostri occhi,dice il Signore» (Sof310).

[profeti : i loro libri 55

Nuum

Passiamo ora al libro di Naum (in ebraico, «il consolato daYI-IWH»).Si tratta di una piccola opera in tre capitoli,caratterizza‑ta dal suo tono poetico,intenso e veemente,scritta alla metà delV I Isecolo a.C. sotto il regno di Manasse, la cui politica filo-assira è og‑getto di una critica velata,mamolto acuta,daparte del profeta.

Della persona di Naumnon sappiamo quasi nulla.Da quantoviene detto in Na 2,1,deduciamo che la sua predicazione ebbe luo‑go in Giuda,e conmoltaprobabilità a Gerusalemme. Il titolo del li‑broci dice che il profeta era originario di Elkos,una località difficil‑mente localizzabile daun punto di vista geografico,poiché non ap‑parein nessunaltro testo dell‘AnticoTestamento.Sebbene alcuni lasituino in Galilea, è più probabile che si trovasse nel territorio diGiuda.Persona di grande immaginazione e notevole vena poetica,Naurufu,secondo alcuni,un profetacultuale legatoaGerusalemmee un patriota entusiasta, che scorge all’orizzonte la liberazione delsuo popolo.

Due importanti avvenimenti costituiscono lo sfondo di questaopera: la caduta delle capitali delle potenze più importanti di queltempo, l’Egittoe I’Assiria.Nel668 a.C.cadeTebe, la capitale dell‘al‑to Egitto,dove si trovava il tempio del dioAmon, la principale divi‑nità egizia.Nel663 a.C la città fu totalmente distrutta dall’invasionedel re assiroAssurbanipal ei suoi abitanti furono fatti schiavi ede‑portati. Naurnci racconta la caduta di Tebe così:

«Sei tu forse migliore di Tebe,adagiata tra i bracci del Nilo.ecircondata dalle acque?La sua difesa era il fiume,‘e le acque le servivanodamura;l'Etiopia : l’Egittoerano la sua f o r asenza limiti di risorse;la Lidia e la Libia,i suoi alleati.Eppure anch‘essafu fatta prigioniera.e dovette partireper l'esilio;anche i suoi bambini furono stracellatia tutti gli angoli delle strade;

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56

i suoinobili furono spartiti asortee tutt i 1suor grandi messi in catene» (Na 3,8‐10).

Alcum anni dopo, nel 612, Ninive subisce la stessa sorte lagrandiosa capitale del regno assiro viene conquistata dai babilonesie in seguito a questa conquista la storia del Medio Oriente ant'cambia radicalmente di direzione. Anche qui Nauru mostra la alti.:grande maestria letterari 'poli assim: a,quando descrive la sconfitta della metro‑

«Guai ate.città san u' 'colma di frode. ! mana,piena di violenza,di rapine senza fine!Ascoltate: schioeehidi famefrastuoni di ruote.scalpitii di cavalli,sobbalzare di carri.cariche di cavallerie,lampeggiaredi spade,annullare di lance,feriti in quantità,eumuli di morti.miinità]:licadaveri,ner qua 's i inciam acamm'Tutto ciò per i tang mando.àeanîali gella prostituta,[ ooet c e,seducente 'ammaliava le nazioni e incantevole.con le sue sregolatezzeei popoli con i suoi incantesimi.Boom-pi : tle per punirti,oraoo o e Signore anni t :Alzerò letue vesti finsulîîfìîèîaemostrerò la tua nudità alle nazionial regnile tue vergogne 'Ti eoprirò di innnondizie,ti svergognerò;;];espohrî'ò al pubblico ludibrio. ‘

ora c un ue ti vedr ‘ ' '“Ninive èdis‘tlrutta, & fuggirà date, dicendo.chi Lacompiangerà?Dove trovare qualcuno che la consoli?”» (Na 3,1-7)

lpmfeti : . 'loro libri 57

La lettura di questi passi certamente impressiona e fa sorgereinterrogativi nel lettore.Perché tanta violenza, tanta crudeltà, tantodisprezzo per i pagani? Era necessario? Perché Naum si accaniscecontro Ninive,mentre passa sotto silenzio i peccati del proprio po‑polo?Perchéèsoddisfanodella sofferenza della capitale assira,del‑lo sterminiodeisuoi abitanti,mentre ai suoi nonchiedenemmenodiconvertirsi,ma addirittura offre lorouna salvezza senza condizioni?Comespiegare questi sentimenti così pocoappropriati aunprofeta?Per questi motivi,molti commentatori hanno accusato Nanni di es‑sere un falso profeta. Alcuni hanno detto molto giustamente cheNauru entusiasma come poeta,ma rattrista come profeta. Sebbenesia vero che ti piacedi piùquanto Giona dice suNinive,nonpossia‑moperò accusare Naumdi essere un nazionalista o un vendicativo.Quello che veramente è in giooo nel suo libro è la giustizia di Dionella storia, un problema che ha preoccupato tutti gli ebrei di tuttiitempi e che continua aessere attuale ai giorni nostri.Sel’oppresso‑re si converte,nonc'è problema;ma che cosa avviene in caso contra‑rio? Che cosa avviene sesi ostina a spargere sangue, senon cambiadi un millimetro la sua condotta? In questo caso,Dio può perdona‑re? Per Naum,la risposta è negativa.Per questo,descrive il castigodel nemico con la rabbia dell’oppresso,senza un bridolo di compas‑sione. Il suo linguaggio certamente urta la nostra sensibilità e la no‑stra cultura attuale.’Ihttavia,il messaggio che ci trasmette si inseri‑sce nella tradizione biblica che va abbozzando. passo dopo passo,una teologia della storia. Il libro di Naumè sconcertante e'scornodo:pone domande impertinenti eoffre risposte insolite.

Abacuc

Per il profeta Abacuc, il modo con cui Naumpresenta l’azionedi D io e insulficiente. Perciò, questo nuovo profeta fa un passo inavantie iniziauna riflessionesull’interventodi Dionella storia uma‑na, raccolta in un piccolo libro molto breve,di soli tre capitoli.

Non sappiamo nulla del suo luogo di origine,della sua famigliao della sua occupazione.L’unica cosa che conosciamo eil suo nome,Abacuc (in ebraico, «colui che abbraccia o che lotta»). Non siamoneanchesicuridell’epoca in cuivisse ed esercitò il suoministeropro‑

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58 Pane2

{etico, mal’ipotesi che sembra piùplausibile lo situa al teIoiakìm,un monarca dispotico e inetto,che paralizzò la rilf1ilmpn‘i’igîleiie‑giosaìlnliz1ata dal padre Giosia. Il popolo vive un periodo di ingiusti‑zme iniquità,sempre dipendente dalle alleanze con l’Egitto e Babi‑lonia. Quando finalmente Ioiakìmdecise di ribellarsi al grande Na‑bucodònosor, si scatenò la catastrofe: Gerusalemme venne assedia‑ta nel 589 a.C. e il re morì in quella circostanza.

Di fronte a quella situazione drammatica,Abacuc non si rasse‑gna. Non comprende il destino del suo popolo,che passa da un o ‑pressore a un altro,né il ruolo di Dio nella storia, Cosi invece di tg‑cere,interroga,domanda,protesta epersino affronta 15i0 in una se‑ne di dialoghi raccolti nella prima parte del libro (Ab 1,2‐220)Ascoltiamo la prima lamentazionedel profeta,che si riferisce proba‐'bilmente alla situazione interna del paese,senza legge esenza diritto:

«Finoa quando, Signore,chiederò aiuto enon ascolti?Fino a quando ti griderù:"Non c’è che violenza!"e non mi salvi'lPerché mi fai sentire la malvagitàe resti spettatoreimpassibile dell‘oppressione?Davantiamenon c’è che rapina.Violenza, liti econtese.La legge non e applicata,nonsi fa giustizia;il malvagio raggira il giusto;la giustizia estravolta» (Ab 1,2-4).

La risposta del Signore sorprende il ‘ ' ' 'profeta, p0iché Vi e n e i n V i ‑tato a guardare quello che sta avvenendo. Dio si serve degli invaso‑ri per realizzare il suo progetto:

«Guardatequanto eavvenutoalle nazioni.osservate,stupitevi, restate sbalorditi…Compirò infatti ai vostri giorniuna cosa che a raccontarla non la credereste.Metto sul piede di guerra i caldei,un popolo ferme eincontenibile,

1profeti : i l am libri 59

che percorre la terra interaper impadronirsidi paesi stranieri» (Ab 1545).

Nella seconda parte del libro (Ab 3,1-19),si produce un cambiodi tono inatteso: dal lamento si passa alla lode.Abacuc conclude lasua opera oon un inno che loda il Signore per il suo intervento a fa‑vore di israele. Nonostante tutto ciò che è avvenuto, il profeta nonha perso la sua fiducia in Dio,che continua a essere la sua unica for‑za. E così afferma alla fine del cantico:

«IlSignore e il miosignore e la mia forza:egli dà ai miei piedi la leggerena della eerva: sulle mie alture mi fa camminare» (Ab 3,19).

6 . G …

La vita delprofeta

Il libro di Geremia ha sempre suscitato l’interesse dei lettoriper diversi motivi.Uno di questi, e certamente il primo della lista,è la centralità della persona del profeta. Basta notare che il nomeproprio «Geremia»,di significato incerto, appare in 131occasionidistribuite per tutto il libro. Si potrebbe parlare di una biografiaprofetica, che ci conduce all’essenza stessa del profetismo. Il suoprotagonista non si cela, non nasconde le sue paure, i suoi dubbi ele sue debolezze.Al contrario, ci apre il suo cuore da pari a pari eci permette di accostarci come mai altrove alla vocazione e missio‑ne profetica, alle sue difficoltà, rischi e sfide, come anche al suopunto di partenza e fondamento, vale a dire la fedeltà alla paroladel Signore.

Senza alcun dubbio, Geremia è il profeta che conosciamo me‑glio. Certamente non possiamo ricostruire la sua vita nel dettaglio,masono numerosi i testi che ci parlano delie vicissitudini attraversocui è dovuto passare.Nonpossiamo neanche dimenticare le famose«Confessioni»(Ger 11,18‐12,6;15,10‐21;17,14-18;18,18-23;20,7v20),in cui Geremia si sfoga,manifestando liberamente i suoi sentimenti.In questi testi affiora la solitudine,la stanchezza e la sofferenza di unprofeta fedele alla sua missione.Chi nonricorda la quinta confessio‑

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ne?La Geremia si lamenta di dover predicare quello chenonglipia»ce. di essere oggetto di beffe,ma di nonpoter smettere di parlare:

«Mihai sedotto, Signore,e io mi sono lasciatosedurre;mi hai fatto violenza e hai prevalso.Ridonodi me senza tregua;tutti si fanno beffe dime. [...]Mi dicevo: “Non penserò più a lui.non parlerò più nel suo nome" ,Ma dentro di mec‘eracome un fuoco che divora,racchiusonellemie ossa;mi sforzavo di contenerlo,manonpotevo» (Ger 20.7.9).

Geremia nacqueverso l‘anno650a.CadAnatòt,una localitàsi‑tuata a circa 6 km da Gerusalemme. nota in quanto era il villaggiodove fu esiliato Ebiatàr,sacerdote di Davide,quando Salomone salìal trono (1Re 2,26-27). Apparteneva alla tribù di Beniamino,e ciòcostituisce un dato molto importante.Unita politicamente a Giuda,la tribù di Beniaminomantenneunastretta relazionecon le tribùdelnord.Si comprende,allora,il motivoper cuiGeremiaoonferisce tan‑ta importanza alle tradizioni di quella zona: ci parla di Rachele e diEfraim (Ger 31,15-18), del santuario di Silo (Ger 7,14; 26,6) e, so‑prattutto, dell‘esodo, della traversata del deserto e dell’arrivo allaterra promessa (Ger 2,1-7; 7,22-25; 16,14;23,7; 31,31). Il titolo del Ii‑bro ci dice che era figlio di Chelkia, «uno dei sacerdoti che risiede‑vano adAnatòt» (Ger 1,1).Quindi,anche senonesercitava l’ufficiosacerdotale,era membro di una famiglia sacerdotale.

Quando era ancora giovane,nell’anno6271626 a.C. ( i l tredicesi‑model regnodi Giosia),ricevette lavocazione profeticadapartedelSignore. Il nostro libro comincia proprio con questa narrazione:

«IlSignoremi parlò così:“Prima di formani nel grembomaterno.ti ho conosciuto,primache tu uscissi dal seno, ti ho consacrato.ti ho stabilito profeta delle nazioni“.[o dissi: “Ahimè, Signore Dio!Booo,io non soparlare,perchésonogiovane".Ma il Signoremi rispose:

(profetie .*loro libri 61

“Non dire: ‘Sono giovane”,perché andrai dove io ti manderòe dirai tutto quello che io ti ordinerà.Nonaver paura di fronte a loro, ."perché io sono con le per sostenem ,‐ oracolo del Signore.Allora il Signore stese la mano,mi toccò la bocca emi disse:“Ecco.io metto le mieparole sulla una bocca:in questo giorno ti doautorità.sopra le nazioni esopra i regniper sradicare e demohre,per distruggere e abbattere.per edificare epiantare”» (Ger 1,440).

Situazionestorica

A Geremia capitò di vivere uno dei momenti cruciali nella‘sto‑n'adel suopopolo.Ci riferiamoalla caduta di Gerusalemmeeall est‑l io in Babilonia.Ripassiamo in breve gli avvenimenti che precedet‑tero la catns1rofe. ‘ ' '

Il lungo regnodi Giosia (649-609 a.C.) ella sua riforma religiosariempì di speranza il popolo.'Iixttavia, la sua inattesa e tragica mortea Meghiddo, mentre tentava di frenare l'avanzata dell imperatoreegizianoNecao,frustrò tutte le aspettative.Continuò cosi tlcosrddetîto «tramontodi Giuda»,venti anni caratterizzati dallamediocrità deisuoi governanti. Dopo il brevissimo e infelice regno di Ioacàz (tremesi),salirono al trono loiakìm (609-598),leconìa (tremesr)yeSede‑da (597-586),La ribellionedi Ioiakìmai babilonesiprovocò ] i n v a n o ‑ne delle truppe di Nabucodonosor, le quali assediarono Gerusalem‑menell’anno598 e la conquistarono nel 597. Il giovane re, rnsxerne amigliaia di persone appartenenti alla classe dirigente delpaese,turc‑nodeportate aBabilonia quello stesso anno. I babilonesi stabilironocome re a Gen-salemme Mattania, il terzo figlio di Giosia, e, comesimbolo del lorodominio,gli cambiarono il nome in Sedecìa. Il nuo‑vo re si dibatte tra la sottomissione a Babilonia e la partecxpazxoneauna rivoltagenerale promossa dall’Egitto (ci.Ger 27).Alla fine,decl‑sedi ribellarsiaBabilonia,ma che provocòil disastro definitivo.Nellugliodel5871586,i babilonesiaprironounabreccia nellemuradl Ge‑

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rusalern.me e il castigo fu molto duro' incendiarono la '' ' . Città,rasero alsuolo lemura,distrussero il tempio edeportaronogliabitantipiùrap‑presentatavx. Quelli che restarono nel paese si dettero alla fuga dopol assass in io del governatore Godolìa e si rifugiarono in Egitto.

La su:: attivitàprofetica

l’ex quanto concerne la vita e l‘attività rofetica di 'possiamo distinguere quattro grandi tappe. Lepprime tre eo?::iîzlîirîcon l regnidi Giosia, IoiakìmeSedecìa,mentre la quarta corrispon‑deagìanniche seguirono la caduta di Gerusalemme.

p r ima tappa copre il tem o di Giosia 627 ‑prensibile che agli inizi del suo nîinistero,val; adi6rg’pia'iîzitilîlîînr‘i‑forma religioseecultuale realizzata dal re Giosia nell’anno622 Ge‑remia srconcentrasse sulla critica al culto, poiché aGerusalemine ein tutto Giuda continuavano ancora le pratiche religioseecultuali inonore di altre divinità, molto estese durante il regno di Manasse Agugs;a353r;raàappasi(attribuiscono gran parte degli oracoli di Ger

. eremo enuncia !" 'haabbandonato il suo Dio: infedeltà dl Isfule.un P°P010Che

«Renatevi sulle coste di Cipro a indagaremandate inviati aKedar per informarvi, ’per vedere seemaiaccaduta una cosa simile.Un popolo cambia forse i suoi dei?Eppure{quelli non sono dei.Ma il m i o popolo hacambiato la sua gloriacon degli dei inutili»(Ger 2,1(Hl).

«11mio lo ha ‘ ' ' 'hatradii’ji’nf’e, commesso undoppio c r im i n e .

sorgente di acqua viva.per scavarsi cisterne,cisterne piene di crepe.che non trattengono l’acqua» (Ger 2,13).

E, subito dopo, fa un appello alla conversione:«Ritomn,Israele spostata,oracolo del Signore.

[p rofi l ie i loro libri 63

Non ti mostrerò la faccia adeguata,e io sono compassionevole.

Oracolo del SignoreLa mia collera nonduna per sempre.Basta che tu riconosca la tua malvagità,che ti sei rihellataal Signore,tuo Dioehai cercato ardentemente degli estranei,ooncedendoti a lorosotto ogni albero lrondoso,enon hai ascoltato la mia voce.Oracolo del Signore» (Ger 3,12-13).

Unavolta iniziata la riforma,Geremia si immerge in un silenzioche si prolunga fino alla morte di Giosia, il che non consente di sa‑pere seil profeta era a favore o contro la detta riforma.

Con l’ascesa al trono di loiakìm,Geremia ritorna alla sua attivitàprofetica. ] tempi sono difficili e il profeta deve remare controcorren‑te. Nelsuo famoso discorso del tempio,attacca gli abitantidi Gerusa‑lemme, che hanno trastonnato il luogo sacro in un covo di ladri (ct.Ger 7e73).La reazione non si {a attendere: le sue parole scatenanol’ira di quelliche lo ascoltano eGeremia riesceascappare afatica.Daquestomomento inpoicominciano lesue tribolazioni.Critica il reperaver abbandonato la via tracciata daGiosia eper cercare di costruirsiun nuovopalazzoper mezzo di trufie e ingiustizie.Critica i sacerdotiemolti profeti suoi amici per non aver detto la verità al popolo.peraver creato false illusioni. Critica anche la massa del popolo,poichépretende di contare senz'altro sull'aiuto esulla protezione di ‘ I l - {WHper il suo tempio e la sua città (cf.Ger 7,1‐8,3 eil c.26). Come c’erada aspettarsi,l’azione di Geremia suscitò molta ostilità contro la suapersona,fino al punto che volevano ucciderlo persino i suoi concitta‑dini diAnatòt (Ger lms‐12,6).La scena del e.36, in cui il re Ioiaklrnfa apeniil rotolo con le profeziedi Geremia,eli brucia in unbracie‑re,èemblematica:esprime il rifiutogenerale cheGeremia dovette af‑frontare in questo periododella sua vita. In questi anni dovrebbe si‑tuarsi anche il segno profetico del celibato che il Signore gli impone:«Nonprenderemoglie,non avere tigli né figlie in questo luogo» (Ger16,2).In questo modo,il profeta esprime con la propria vita la situa‑zione disperata in cui si trova il suo popolo:un popolo senza futuro.

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La terza tappa si colloca durante il regno di Sedecia (597-586a.C.). La caduta di Gerusalemme e la prima deportazione aBabilo‑niaconfermarono l’autenticità deglioracolidi Geremia.In unprimomomento,Sedecia simostròmolto rispettosocon il profeta,checon‑tinuava a esortare il re e i suoi ministri a non far caso ai falsi profeti(Ger 27‐28) e ad accettare pacificamente il giogo di Babilonia (Ger32‐34).Nonfu ascoltato neanche in quell’occasione.Durante l’asse‑dio di Gerusalemme,fu visto come un traditore dai ministri del re, iquali lo gettarono in unacisternapienadi fango perchévi morimedifame (Ger 37‐38). Sopravvisse grazie all’intervento di un funziona‑rio etiope del re (Ger38,7‐13). …

’Il-attato con benevolenza dai babilonesi dopo la conquista del‑la città, Geremia preferì restare in Giuda piuttosto che andarsene aBabilonia circondato di gloria edi onori.Tuttavia, dopo l’assassiniodi Godolia, il governatore ebreo nominato dai babilonesi,Geremiae il suo segretario Baruc furono costretti ad accompagnare un grup‑po di profughi, che erano fuggiti in Egitto per sottrarsi auna possi‑bile rappresaglia da parte dei babilonesi ( c i Ger 435-7). Secondol’informazione di Ger 43,8-44,30,Geremia proclamò alcuni oracolidi critica religiosa in Egitto,dove si suppone che morì.

Unmessaggio di conversione

Sevolessimo riassumere il messaggiodi Geremia in unasola pa‑rola,dovremmoscegliere «conversione».Per il profeta,la conversio‑ne abbraccia aspetti molto diversi: cultuali, sociali, di cambiamentodi mentalità e di atteggiamento. Thttavia, l’ostacolo principale cheGeremia dovette affrontare fu la politica.Accettare il giogo di Na‑bucodonosor rappresentò per lui il segno più evidente del ritorno alSignore edel riconoscimentodella sua volontà.Comeper tutti i pro‑feti prima dell’esilio,l’appello alla conversione vaunitocon l’annun‑cio del castigo. Ebbene,giunti al momento cruciale,quando la cata‑strofe è imminente,Geremia si apre alla speranza.Dionon ha rot todefinitivamente col suo popolo. Ne cambierà la sorte. 'IìasformeràGiuda interiormente edesternamente.Geremia,dunque,nonèsoloun profeta di lamenti,minacce e castighi, ma anche il profeta dellaconsolazione e della speranza. Non acasoi capitoli 30‐31 ricevono

Ipmfzn’eilomlibri 65

il nome di «Libro della Consolazione».Concludiamo con il famosooracolo sulla nuova alleanza:

«Verrannogiorni,oracolo del Signore,nei quali con il popolo d’Israe‑le e con il popolo di Giuda concluderò un’alleanza nuova,Non.comel’alleanza che ho concluso con i loro antenata, il giorno in “.“ li presiper mano per farli uscire dall’Egitto.Allora essr mfransero [ alleanza,benché io fossi il loropadrone.oracolo del SignoreQuesta sarà ] alle‑a n nche concluderòcon la casa d‘Israele dopo quei giorni , oracolo delSignore.Portò la mia1egge nel loro intimo, la scnverq} sul loro cuore;io sarò il loro Dioedessi saranno il mio popolo.Per istruirsi,nondo‑vranno piit incitarsi l’un l’altro,dicendo: "Conoscete il Signore! , per‑che tuttimi conosceranno,dalpiùpiccoloal più.grande,oracolo delSi‑gnore. lo perdonerà la loromalvagità enon ml ricorderò più dei loropeccati» (Ger 3131-34).

7. Ezncnnaua

Ezechiele : Geremia

Ezechiele (inebraico,«Dioèforte»o«Diofortifica») è,senza di‑menticare il Deuteroisaia,il grande profeta dell‘esilioGli toccò di VI‑vere l’epocapiù tragica e dura della storia di Israele.l?er un certo pe‑riodo contemporaneo di Geremia, è probabile che Il giovane Eze‑chiele abbia visto e ascoltato il suopredecessoreaGerusalemme.Perquesto, non deve sorprenderci il fatto che le opere di questi profetiabbiano alcuni temi in comune.È danotare che il libro di lizech1eleesercitòunagrande influenza sulNuovo’Rstamento,dove si trovanopiùdi 100riferimenti0 allusioni,specialmente nell’Apocalisse.

La miridell’esilio

Tra i deportati aBabilonia nell’anno 597 a.Csi trovava Ezechie‑le.Là,quattroannidopo,ricevela sua vocazione (Ez1,1-3,l5)ela,peralmeno venti anni, esercita il suo ministero profetico tra i deportati.Abbiamo sicuramente varie domande sull’esilio: Chi erano gli estlia‑ti‘! In chemodovivevano? In quali condizioni si trovavano, tanto ali‑vello materiale che spirituale? Ebbene, cercheremo di dare delle 11‑spostc prima di concentrarcisulla figura esul messaggio di Ezechiele

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66 Pane2

Secondo le statistiche di Ger 5218-30,la primadeportan'onedel597, a cui ne seguirono altre due nel 586 e nel 582, riguardò 3.073persone. in termini numerici si trattava di unaminoranza degli abi‑tanti di Giuda,ma in termini sociali i deportati rappresentavano laparte più importante del regno: nobili, proprietari,ufficiali, funzio‑naridella corte,sacerdoti,scribie artigiani specializzatinella lavora‑zione delmetallo edel legno,capaci cioè di tabbricare anni daguer‑ra.E, difatti, essi si consideravano il meglio di Israele,«il resto elet‑to» annunciato dai profeti. Erano i dirigenti, i piùcolti, quelli che siincaricarono di raccogliere e pubblicare quanto fu possibile salvaredelle tradizioni del loropopolo.

C’è un altro elemento importante di cui tener conto…I babilone‑si, a differenza degli assiri nell’VIII secolo a.C. raggruppareno gliebrei deportati e li obbligarono a vivere in alcuni villaggi a sud diBabilonia.Là godevano di una certa libertà per risolvere i loro pro‑blemisotto la guida de«glianzianidelpopolo» (cf.Ez8,1; 14,1;20,1‑3). Grazie all'informazione di Ger 29,sappiamo che gli esiliati nellaprima deportazione potevano comprare dei terreni a Babilonia percostruirsi delle case, che potevano anche stabilire una comunicazic«ne con la lontana patria per meno di lettere trasportate da alcunimessaggeri.Tinto questo fa supporre che, in breve tempo, i deporta‑ti avessero conseguito una certa prosperità.Riassumendo,le condi‑zionimateriali della lorovita nonerano di estremadurezza,anchesecertamente non erano le stesse di quando vivevano in Giuda, dovegodevano di una condizione privilegiata.

L’esilio rappresentò una crisi profonda per il popolo,anzi, unadelle peggiori catastrofi della sua storia: come continuare a crederein YHWH,se il suo tempio era stato profanato e distrutto, seil suore davidico era stato fatto prigioniero,sela loro terra promessa erasotto il dominio di Babilonia? In varie occasioni, i profetiesiliciEze‑chiele e il Deuteroisaiamenzionano il fatto chemoltideportati ave‑vano abbandonato la fede in YHWH.E quelli che ancora si mante‑nevano fedeli dovevano sopportaremolte sofferenze.Basta ricorda‑re le prime parole del Sal 137: «Lungo i fiumi di Babilonia, la sede‑vamo epiangevano ricordandocidi Sion...».Altri cedevano alla ten‑tazione della magia e della divinazione, a cui ricorrevano per poterconoscere e controllare meglio il futuro incerto (Is 47; Ez 13).

I profin e i loro libri _ 67

Proprio durante l’esilio &Babilonia,pratiche come la circonci‑sione, l‘osservanza del sabato,e le leggi sugli alimenti purie impuri,che esistevano g i i prima dell’esilio, divennero i segni distintivi concui gli ebrei potevano conservare la loro identità religiosa ed etnicain mezzo auna cultura straniera e dominante.

La vitaprivata di Ezechiele

Abbiamo poche informazioni sulla vita privata di Ezechiele.Sappiamo che era figlio di un sacerdote di nome Buzl.Confermanola sua appartenenza alla classe sacerdotale il tipo di linguaggio cheutilizza, la sua conoscenza della legislazione sacra e l’interesse chedimostra per il tempio.Tuttavia, trovandosi in esilio,lontanodal tem‑pio di Gerusalemme,non poté esercitare il suo ufficio sacerdotale.Ezechiele era sposato e la sua sposa amata morì aBabilonia duran‑te gli ultimi giorni dell’assedio aGerusalemme nel 5871586. In que‑sta occasione il Signore lo mise adura prova“ gli diede ordine di nonosservare il lutto per lei. Si trattava di un atto simbolico, perché lagente comprendesse che tra poco avrebbero avuto un lutto moltopiù grande: la caduta di Gerusalemme (Ez24,15-27).

Seda un lato,scarseggiano i dati biografici,dall‘altro, però,sia‑mo :: conoscenza di molti dettagli sulla personalità del profeta. Hafrequenti visioni in cui agisce e acui partecipa,come,adesempio, lavisione inauguraledella gloria del Signore (Ez 1,1‐3,15);quella del‑la gloria del Signore che si vede obbligata a fuggire dal tempio (Ez8-11);quella delle ossa inaridite (Ez37,1-14);quella del nuovo tem‑pio edella nuova terra (Ez40-48).Realizzanumeroseazioni simbo‑liche, alcune molto strane (Ez4-5), e gesti di mimica,come batterele mani,saltare..Mostra unachiara tendenza ad abbattersi,anche seavolte sembra insensibile.Ricordiamoche restamuto per un lungoperiodo di tempo. Il silenzio e l’immobilità del profeta diventanoazioni simboliche che rappresentano la rottura della comunicazionedi Diocon il suo popolo (ci.Ez 3,22-27;24,15-27).

L'esilio è certamente il primo scenario dell‘attività profetica diEzechiele,manonper questo si deve dimenticare il secondo:Geru‑salemme. Nelle sue visioni, il profeta è condotto alla città santa (Ez8,3; 11,24; 40,1), ne cita spesso gli abitanti (Ez 11,2-12; 12,17‐20;

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68 Pane l

33,23‐29) ed è proprio da Gerusalemme che arriva il fuggiasco cheannuncia la fine: «La città è stata conquistata!» (Ez33,21).

Il suo messaggioprima edopo la catastrofe

Il messaggio di Ezechiele può essere diviso in due parti ben di‑stinte: prima edopo la caduta di Gerusalemme (Ez33).È questo l‘av‑venirnento centrale, intorno al quale si sviluppa tutto il libro Primadella catastrofe,vale adire dalla sua vocazionenel593fino al 587/586,il compito principaledi Ezechiele fu quello di insistereconveemenzasul fatto che il peggio doveva ancora venire.Sia il popoloche il re Se‑decìa avevano voltato le spalle al Signore (cf.Ez 8,contro il culto ido‑latrico nel tempio) esi ingannavano con vane speranze, incoraggiatidai falsiprofeti (Ez13).Ezechieleèinstancabilenell'invitarliallacon‑versione, a seguire la retta via, ad abbandonare ogni intento di ribel‑lione contro Babilonia.Questo messaggio duro per Gerusalemme siripercuoteva anche sullo spirito dei deportati.Anche loro dovevanomettere i piediper terra eabbandonare i sogni di un ritorno in patriaa breve termine.Davanti all’ottirnismo e alla speranza dei deportati,Ezechiele annuncia la catastrofe.Nonsarà colpita soloGerusalemme(Ez4.5),ma anche i montidi Israelenepatirannole conseguenze (Ez6).La tragedia incombesu tutta la terra promessa:

«Figlio dell'uomo, annuncia: “Così dice il Signore Dio alla terrad’Israele: È finital La fine giunge ormai in ogni angolo del paeseE ar‑rivata la tua fine, poiché scatenerà contro di (e la mia in [...] Ecco ilgiorno.eccolo: arriva.La tua sorte è segnata.L‘iugiustiziafiorisce,ger‑moglia l‘orgoglio.'Il'ionfa la violenza, lo scettro del malvagio. Non re‑sterà nulla di loro, della loro ricchezza, del loro splendore. della loromagnificenza […] Preparatevi delle catene, poiché il paese è pieno disangue e la città pienadi violenza. lo farò venire i popolipiùferoci,ai‑flnclié si impadroniscano delle loro case; umilierò la superbia dei po‑tenti, e i loro santuari saranno profanati.Giunge l’angoscia;cercheran‑no pace,mapace non vi sarà.Verrà disgrazia sudisgrazia.cattivo noti‑zia su cattiva notizia"» (Ez 7.2.10«11.23-27).

Dopo la catastrofe del 587/586,il messaggio delprofeta cambia.Quando riceve la notiziadella distruzionedi Gerusalemme,Ezechie‑le ritrova la parola (Ez 33,21-22). Colui che era stato un profeta di

I profetie i loro libri 69

giudizio,minacceecasu’go,diventa ora unprofetadi speranzaperunpopolo disperato, come si può apprezzare soprattutto n e i capitoli33-48.Dopoaver denunciato l’ingiustizia dei pastori (i re) e dei pc‑tenti, D ioannuncia che sarà lui stesso apascere le sue pecore:

meun oresi ndecura delle sue pecorequando sonodisperîse,‘cueost io iinmpvrendei"iiecura delle mie pecore e le radunerò da tutti iluoghidove si erano disperse neigiorni di nuvolomnen […] Andrò incerca della pecora perduta e riporterò quella smarrita. fascerò quellaferita. rinvigorirò la debole, avrò cura della grassa e della robusta; lepasceròcome si deve» (Ez34,12.15-16).

Un mondonuovosi scorge all‘orizzonte.La natura si rinnova eicuoridi pietra si trasformano in cuori di carne (Ez36);V i e n e noo‑struito un nuovo tempio (Ez40‐42) e la gloria del Signore toma adabitarvi:

«Micondusse allora al portico che guarda aest evidi la gloria delDiod’lsraele che giungeva daest..Faceva un rumore comeQuello di grandiacque,e la terra si riempì del suo splendore Questa Visione era comequella che ebbi quando il Signorevenne adistruggere Gerusalemme,;come la ' 'one che ebbi preme il fiume Chebar. Io caddicon la facciaaterra,mentre la gloria del Sigiere entrava nel tempio'per il porticoorientale.Allora lo spiritomi rap) emi condusse nelcortile interno.Lagloria del Signore riempiva il tempio» (Ez43,1‐5).

8. l i .seoonno ÎSAIA o Dauraamsmn (ls40‐55)

Il libro della consolazione

Il secondo Isaiae il profeta anonimo,che si suppone abbia eser‑citato il proprio ministero tra i deportati a Babilonia alla fine del‑l'esilio.Stiamoparlandodelperiodochevadall’anno 553 a.C.,quan‑do il re Ciro di Persia comincia le sue campagne vittoriose, al 539a.C., data della caduta di Babilonia. Ebbene, la rapida decadenzadell'imperoneo‐babiloneseel’apparizionesulpanorama inter-nano‑naledi una nuova potenza,la Persia,condizionano il messaggio del‑la seconda parte del libro di Isaia (ls 40‐55), conosciuta come «i l li‑bro della consolazione»acausa dei primiversetti:

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70 Pane2

«Consolato,consolate il miopopolo‐ dice il vostro Dio ‐,par-Late al cuore di Gerusalemme,gridatele che la sua pena è stata scontata,eche la sua colpa %.perdonata,perché haricevuto dal Signoredoppio castigo per tutti i suoi peccati» (Is40,1-2).

Situazione storicaRicordiamola situazione politica degli anni centrali delVI seco‑

lo a.C.La prosperità dei babilonesicontinuò durante tutto il regnodiNabucodonosor II (605-562).Dopo la sua mortenel562,inidòunpe‑nodo di conflitti interni,con quattro re in soli sette anni.La minacciavenrva daoriente, incarnata nella personadi CiroH, re deipersiani ilquale apartire dal 550ca.diede inizio auna serie di campagnemilita‑n per conquistare i territori intorno all‘impero di Babilonia.Alcunianrudopo,il suo esercito entrò nel territorio dell’impero di Babiloniadal.nord, avanzando verso la capitale, la quale si arrese senza offrireresistenza.Ciro fu acclamatocome liberatoredaisacerdotidi Mardue.Cosi ebbe termine l’impero neo-babilonese, l’ultimo impero sentitadelVicino Oriente antico,che era durato pocomenodi unsecolo

Dopo la conquista dell'impero di Babilonia (l’attuale Iraq) nel539 a.C. il re fece emanare un testo scolpito nel «cilindro di Ciro»,che arconserva nelMuseoBritannico di Londra.Si èsoliti conside‑rarequesto documento la «primacarta deidirittidell'uomo»,poichéesprime rispetto per la persona umana in quanto tale e promuoveuna forma elementare di libertà e tolleranza religiosa.

L‘attività delDeutcroi.taiaL’attività del Deuteroisaia si sviluppa neglianni che precedono

questo ingresso trionfale.Ed è facile immaginare l’atteggiamentode‑gliesiliati in questoperiodo,loroche avevanosempresognatodi tor‑nare in patria.Sentimentidi odio,vendetta,nostalgiadella terra pro‑messa e ansie di liberan'onesi annidavano neiloro cuori.'I lmìquestisentimenti erano accompagnati inoltre da una crisi di fede e speran‑za. Le parole del popolo:«I lSignore mi trascura,Diononsi interes‑

lprofztin‘lom libri 71

sadi farmi giustizia»(Is40,27) equelle di Sion:«Diomi haabbando‑nato, il Signoremi ha dimenticato» (Is 49,14),riflettonomolto benela delusione di molticontemporanei delprofeta.Questa situazione èmolto grave esi aggraverà ancora di più quando incominceranno adarrivare notin'e delle vittorie di Ciro.Queste notizie ravviveranno lesperanze di una liberazione vicina e il profeta si incaricherà di con‑fermarle. Ma,da questa situazione nasce un serio problema teologi‑co: quando arriverà la liberazione, a chi la si dovrà attribuire? AYHWH,diodi unpiccolo gruppo di esiliati,o aMarduc,dio delnuo‑vo impero? Questa densa problematica,umana e religiosa, caratte‑r ina il messaggio della seconda parte del librodi Isaia.

Unfuturo miglioreIl messaggioprincipale di ls 40‐55 è un annuncio gioioso di un

futuromigliore.Israeleèstatoduramente castigato (cf.ls 40,2;42,22‑25; 43,28; 49,19) e la sua sofferenza ha lo scopo di purificarlo dalleiniquità del passato (cf.Is 48,10).1nfatti,Yl-IWH vuole cambiare ladisastrosa situazione del popolo e della sua città santa,Gerusalem‑me(cf.ls 442628;513;52,5),vuole anche riunire il popolodispersoovunque (ls435-6;49,12) e soprattutto vuole ottenere che gli israe‑l i t i escano daBabilonia:

«UscitedaBabilonia,fuggite dai caldeilAnnunciatelo eproclamatelocon grida di giubilo.fatelo sapere fino all’estremità della terra.Dite:“ I l Signore hariscattato il suo servo Giaoob "» (Is 40,1-2).

Questogrande cambiamento èdescritto poeticamente con mol‑te immagini e figure, alcune delle quali alludono a vari aspetti delletradizioni sull’esododall’Egitto (losi conosce come «nuovoesodo»).Si deveperò insisteresul fatto che si tratta di allusionipoetichespar‑setra i poemi,non di un autentico racconto cronologicamente ordi‑nato. Per rendere più comprensibile quello che stiamo spiegando,raggrupperemo queste allusioni sotto le seguenti categorie: uscita,marcia nel deserto, anivo a destinazione, proprio perché ci ricorda‑nola narrazione raccolta nel libro dell‘Esodo.

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72 Parte2

‐ L’uscita.Nelle tradizioni del primo esodo,l'uscitadegli israeli»ti dall‘Egitto fu possibilegrazie alla distruzione della potenzamilita‑re del faraone e delle sue truppe. Allo stesso modo, l’uscita degliisraeliti daBabiloniacomporterà la neutralizzazione dell’impero (cf.Is 43,14; 46,1-2; 47,1-15).Guidati dal loro Dio,i deportati uscirannoda questa terra straniera verso la loro patria (Is 52,11-12).

- La mrc ia .Dopo l’uscita dall’Egitto, il popolo fece una lungatraversata del deserto.Anche gli esiliati,dopo essere usciti da Babi‑lonia, attraverseranno un deserto che, tuttavia, diventerà una mera‑vigliosa terra fertile (Is 43,16‐21; 49,8‐12; 55,12-13). Sotto questoaspetto,potremmo dire che il nuovo esodo supera il vecchio.

‐ L’arrivo.Mentre la destinan‘one del primo esodo era la terrapromessa,«la terra dove scorrono lattee miele»,la destinazione delnuovo esodo è molto piùconcreta, poiché si tratta della città di Ge‑rusalemme,spesso personificata come donna e madre,che sarà rico‑struita splendidamente per poter favorire l’incremento demograficoed economico degli esiliati (cf. ls 40.9-11; 49,14-21; 54,1‐3.11‐17).Ascoltiamo una parte dell’ultimo testo: »

«Canta di gioia,a steriletu che non partnrivi;prorompi in canti di giubilo,tu che non conoscevi i dolori del parto,perché piùnumerosi saranno i figli dell'abbandono“che i figli della meritata.dice il SignoreAllarga lo spazio della tua tenda,stendi i tuoi teli senza risparmio,pianta i tuoi paletti eallunga le tue cordicelle.poiché ti allargheraia destra e a sinistra;la tua discendenza ercditerà nazioni,e papelerà città deserte» (ls 54,1-3).

Aggiungiamo un’ulteriore comparazione, stavolta riferita allostrumento umanoche resepossibile la liberan'one.Mentrenelprimoesodo emerge prepotentemente la figura di Mosè, nel Deuteroisaianon èun israelita,maun paganoasvolgere una funzione analoga.Ciriferiamoovviamente aCiro,re di Persia,che nelnostro libro èvistocon occhi molto favorevoli. Oltre alle due menzioniesplicite del suo

1profai , i loro libri 73

nome (ls 44,28: « lo dico a Ciro: “Th sei il mio pastore”» e Is 415,1;«Cosìdice il Signore di Ciro, il suo unto»), contiamo varie allusiomalla sua persona (ls 41,1-5;45,2-7.9-13;46,9‐11;48,12-15).

In conclusione…i testimenzionati riflettonochiaramente la situa‑zione storica delVI secolo a.C., vale a dire la caduta di Gerusalem‑me, l’esilio in Babilonia, e infine, il trionfo fulminante di Ciro, chepose fine all’impero neo-babilonese.Anche se il Deuteroisaianonparla mai di questi awenirnenti,non c’è dubbio che essi costituisco‑no lo sfondo dell’opera.

I ramidelserva dz! Signor:

Infine,unaspecialeattenzione meritano«i cantidelservodelSi:gnore», quattro poemi scritti in terza persona,eccetto il terzo, in c u iil servo si presenta in forma autobiografica: ls 42,1‐4(5-9); A9,1-74(8‑13); 50,48 e 52,13‐53,12. Come indica il loro nome, questi canti opoemi ruotano intorno al «servo»,un personaggiomisterioso,che al‑cuni identificano con un individuo,mentre altri con una collettività,vale adire il popolo di Dio.Il piùnoto è,senza dubbio,il quarto can‑to. che, a differenza degli altri, si limita a narrare le sofferenze delserve eil loro senso ultimo.Sicompone di un’introduzione (Is 52,13‑15),del corpo centrale (Is 53,1-10), e di un epilogo (ls 53,11-12). Ilcorpo ha per protagonista ‘ u n «noi»,mentre le altre due parti sonopronunciate daDio.Questopoema ha avuto un'importanzaeccezio‑nale per il NuovoTestamento,poiché ha contribuito alla formanonedei racconti sulla passione e,morte di Gesù.È possibile che lo stessoGesù abbia interpretato la propria morte alla luce di questi versetti:

«] )ispremto.rifiutato dagli uomini,

dai dolorie abituato alla sofiuenza;come una che non si vuole guardare, 'lo disprezzamnm e non ne avemmo alcuna suma.Eppureportava i nostridolori,sopportava le nostre sofferenze […]Quando era maltrattati),si sottometteva.e n o napriva la sua bocca;come agnello condotto al macello,

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74 Pan:2

comepecora di fionte al locatore,restavamuto e non apriva bocca.Senza difesa esenza giustiziase lo portarono viaenessuno si preoccupò della sua sorte.{ro strapparono dalla terra dei viventi,0 cop i tone per i peccati del miopopolo;lo tumularono con i maliattori.lo seppellirono con i malvagi […]Il mio servo porterà la salvezza amolti,addoasandosi le loro colpe […]Poiché luisi addosso i peccati di molti!: intercedette per i peccatori» (Is 5134.731112).

9. Asano, ZACCARIA n Mmm-n.4

Aggzo

ConAggeo comincia l‘ultimo periodo profetico,conosciuto co‑me il periodo del post-esilio o successivo all’esilio.La deportazioneaBabilonia appartiene al passato.Ora, il popolo è tornato in patriae comincia una nuova tappa della sua storia. Per Aggeo, ma ancheperZaccaria,la parolache riassume lasituazionechegliètoccata vi‑vere e «ricostruzione».

Di Aggeo conosciamo solo il nome (in ebraico, «mia festa» o«natounungiorno di festa») e il periodoesattodella sua attività pro‑fetica: dal 29 agosto al 18dicembre dell’anno 520 a.C.; poco più ditre mesi, dunque.Anche seil nome di Aggeo non compare nella li‑sta degli esiliati che tornarono in patria nel537 a.C.sotto la guida diSesbassàr,è probabileche facesse parte di questo primogruppo.Ne‑gli anni seguenti, aGerusalemme fu ricostruito l’altare,si celebrò lafesta dei 'l‘abernacoli e si diede inizio alla ricostruzione del tempio.Qta,non tutti erano d‘accordo adedicarsipienamenteaquesto com‑pito, poiché i problemi quotidiani erano molti e molto urgenti: lascarsità di alimenti, le case distrutte, i campi desolati... A musa diqueste difficoltà, la riedificazione durò 16 anni. Nell‘anno 520 a.C,grazie ai cambiamenti nel governo persiano e alla predicazione diAggeo, il popolo riprese il lavorodi ricostmzionedel tempio,che fuportato a termine cinque anni dopo,nel 515 a.C

I profeti : i loro l ibr i 75

Parlandonelnomedel «Signore,D i odegli eserciti»,Aggeo pro‑clamò quattro oracoli: il primo rivolto aZombabele eaGiosuè (Ag1,1‐15),i1secondo aquesti due capi e al resto del popolo (Ag2,1-9),il terzo ai sacerdoti (Ag2,10-19) e il quarto aZorobabele (Ag2,20‑73).Aggeo si rivolge ai capi politici e religiosidel suo tempo. poichévuole parlarecon le personepiùsignificative di unacomunità che stavivendo un momento di crisi profonda.Delusa e scoraggiata, la co‑munitànonhavoglia di andare avanti.La proposta di Aggeo èquel‑la di guardare al futuro.Nonsi tratta di ricostruire un passato splen‑dido, ma di gettare le basi per un nuovo Israele e per la sua missio‑ne salvifica a favore di tutti i popoli della terra. E il primo passo èquello di ricostruire la casa di Dio aGerusalemme:

«Lagloria di questo secondo tempio supererà quella delprimo,dice ilSignoreonnipotente;!: in questo luogostabilirà la pace,oracolo del Si‑gnore onnipotente» (Ag2.9).

Zaccaria

Zaccaria, il cui nome significa «ilSignore si è ricordato»,in con‑temporaneo di Aggeo e autore di lo 1-8,chiamato primo o Proto‑zaccaria. Di famiglia sacerdotale, dimostrò una grande preoccupa‑zione per il tempio eil culto, la qual cosa ne rende evidente la conti‑nuità con la tradizione profetica precedente.Coloro che ritornavanodall’esilio avevano urgente bisogno di ricuperare la loro identità eZaccaria, così comeAggeo, pensava che promuovere la ricostruzio‑nedel tempio sarebbe stato unmezzo per riuscirci. Potremmo direche permezzo della ricostruzionedel tempio sicompie un‘altra rico‑struzione più importante,vale a dire quella del popolo.

«Cosi dice il Sigiore onnipotente: Riprendete coraggio, voi che uditequeste paroleproclamatedaiprofeti in questi giorni,mentre si pongonole fondamenta della casa delSignore oxmipotente esi ricostruisce il tem‑pio.Primadi questi giorni,intatti,nonc‘era salario per l’uomonéper gliannuali,nonc'erasicurezzaneglispostamentiacausa delnemico,poichéio steso avevomessogli unicontro gli altri.Ora invece io nonsono piùcome prima verso il resto di questo popolo […] Ora vi salverò e saretebenedetti.Nontemete, riprendete coraggio» (Ze8,9-11.13)…

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7 6 P a u2

L’altra preoccupan‘one di Zaccaria è relativa all’escatologia:tempo di speranza,tempo di tensione, tempo che precede l'interven‑to definitivo del Signore. Per esprimere tutto ciò, il profeta ricorre aun linguaggioapocalitticodifficiledacomprendereMedianteottovi‑sxom (Ze_1,7‐6,15), cerca di descrivere il mondo futuro,vale adire larestaurazrone gloriosa di Gerusalemme sotto la guida di Giosuè eZorobabele.A titolo di esempio,ecmlasesta visione,quella del libro:

«Alzaidi nuovo gli occhi ed ebbi una visione,Vidi un ‘l’angelomidomandò: “Che cosa vedi?". E io:“Vedomfxlàec‘ixìlîgae‑efilungo diemmetri e largo cinque”. Eglisoggiunse: “Questa e la male-’finzioneche si estende su tutta la terra. Suuna delle sue facce escritto‑C?gni ladro sarà eliminato’;esull’altra: ‘Ognispergiuro sarà eliminato"L'hoscatenata io ,orleolodelSignoreonnipotente,in modocheessaenitn nella casa del ladro enella casa dello spergiuro,e vi si stabilisce finoa oonsumarla insieme con le sue travi e le sue pietre”» (24:5,14).

. La secondaparte del libro (24:9‐14),scritta da un autore scono‑sciuto, r iceve il nomedi secondo Zaccaria 0Deuterozsecariae riflet‑te la situazione di Israelealla fine del IV secolo o agli inizidel [ I l se‑colo a..C. Questi capitoli possiedono un forte accento messianico, ilche spiega l’abbondante uso fattone dagli autori del Nuovo '[bsta‑mento.Ascoltiamo l’iniziodi Ze9,9‐17,oracolo sulmessia esulla re‑staurazione di Israele:

«Salta di gioia.iiglia di Sion.lancmgrida di giubilo.Gerusalemme,poiché si avvicina il tuo re,giusto evittorioso,umile e acavallo di un asino,sudl un puledro figlio d’asina» (Ze9,9).

Questo versetto è citato nei vangeli per presentare l’ingresso diGesù in Gerusalemme come compimento di uest. . a ro ‑sianrea (cf.Mt 21,5). q P messa DIES

MalachiaPassiamo ora al libro del profeta Malachia (in ebraico, «mio

messaggero»), in realtà una collezione di oracoli profetici di autore

[profeti : i loro l ibr i 77

ignoto.Nonostante i molti sforzi fatti per scoprire chi abbia scritto illibro,dobbiamo ammettere che nonneconosciamo l‘identità.L’epo‑ca, invece,la possiamodeterminare grazie al contenuto delle sue pa‑gineTutto {apensare alV secolo a.C.,agli anniprecedentialla rifor‑madi Neemia e di Esdra. Il tempio è gia stato ricostruito e bene omale funziona, il culto è ripreso e i sacerdoti e i leviti sono organiz‑zati.Sipotrebbepensareagli anni seguenti la consacrazione del nuo‑vo tempio,ossia dopo il 515 a.C.Era un tempo di scetticismo edi in‑certezza, Le speranze suscitate da Aggeo e da Zaccaria nonsi eranorealizzate,poiché la restaurazione nazionale era stata molto più po‑vera di quanto previsto e annunciato. Il popolo si sentiva deluso etornò a commettere gli stessi peccati di prima,sia nel culto, che nel‑la vita quotidiana.

Malachia affronta questa situazione con decisione. Combatte iproblemi della sua epoca, tanto quelli teorici (amore di Dio.giusti‑n'a, retribuzione) che quelli pratici (offerte,matrimoni misti, divor‑zio, decima...) e lo fa per mezzo di una serie di dialoghi che proba‑bilmente riflettono le controversie del profeta con il suo uditorio.lmpressionano,adesempio, le parole che rivolge ai sacerdoti:

«E ora a voi questo monito,o sacerdoti. Senon aswlterete, senon videcidete : dare gloria almio nome,dice il Signore onnipotente, lance‑rò suvoi lamaledin'one:cambierò in maledizioni le vostre benedizioni[...] Io vi scaooerò dal sacerdozio. vi getterò la spazzatura in faccia: larpnnatura delle vostre feste, e sarete spazzati via conessa. ] Compi‑to del sacerdote ecustodire la scienza.edaluisi vain cerca lmsegna ‑mento.poichéegliè il messaggerodel Signore onnipotente.Voi inveceavete deviato dalla rettavia;con il vostro insegnamentosiete stati d‘in‑ciampo amolti;avete annullato l'alleanza di Levi,dice il Signore onni‑potente»(Ml2,1»3.7-8).

Comequello di Zaccaria, il libro di Malachia èunodei più cita‑ti nelNuovoTestamento, soprattutto Ml 3,1e 333-245, testi che par‑lano di un messaggero.Neivangeli,questomessaggero viene identi‑ficato con Giovanni il Battista,l’unico precursore.

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78 Parte2

10. l i ,T a m I sano TRUOISAIA (Is 56‐66)

L'opera del THtoisuia

Con questo nome convenzionale (Ifitoisaia) si designa il profe‑ta anonimo,autore di la 56‐66,che esercitò il suoministeronelpost‑esilio. L‘ambiente che traspare in questi capitoli non è quello delladeportazione aBabilonia,maquello della comunità della provinciadi Giuda (inquesto periodo conosciuta come Yehud),una comunitàdivisa e delusa, che affronta il difficile compito della ricostruzionesotto il dominio persiano.In quell’epoca,l’imperodi Ciro siestende‑vadall’Egitto fino al nord-est dell‘india.

Situazione storicaCome abbiamo già indicato in precedenza, la politica di Ciro

verso i popoli sottomessi era di una certa tolleranza e benevolenza,cosa che favoriva certamente i suoi interessi.Per quanto riguarda gliebrei, la sua politica e rappresentata molto bene nel cosiddetto«Edittodi Ciro»,menzionatodue volte nel librodi Esdra:in Esd1,1‑4 e in Esd6,3-5.La ci viene raccontato che il re emanò un decreto incui ordinava la ricostruzione del tempio di Gerusalemme epermet‑teva, agli esiliati in Babilonia che lo desiderassero,di ritornare in pa‑tria. In tutti i modi,non tutti gli ebrei residenti a Babilonia edintor‑ni tornarono in patria.La situazione in Giuda eramoltodifficile e,senon tutti, almeno alcuni dei deportati e i loro figli, nati in esilio,ave‑vano acquisito un certo grado di prosperità in questa terra straniera.Quindi, il fatto che il ritorno fosse parziale non dovrebbe sorpren‑derci eccessivamente.

Non si conosce la data del ritornodel primogruppo di deporta‑ti sotto la guida di Sesbassàr. In ognicaso,si trattava di un gruppo re ‑lativamentepiccolo,che non riscossegrandisuccessinel lavorodi ri‑costruzione di Gerusalemme. La città era ancora in rovina.la popo«lazionechevi era rimasta nonavevamezzieconomici,e inoltresido‑veva considerare l’opposizione dei capi di Samaria al progetto. Unaltro gruppo di esiliati tornò ne1520a.C.,sotto la guida del principedavidico Zorobabele e del sacerdote Giosuè. La cerimonia di dedi‑cazione del «SecondoTempio»si tenne nel515 a.C.Ricordiamoche

Ipmfetieilomli'bli 79

allora il tempio era l’unico punto di riferimento per gli ebrei delladestina e della dla'spora. . .P Sisamoltopocodella vita internadella comunità della provinciadi YehudnelV eW secolo a.C.,aeccedonodell’attrvttàdi due grandipersonaggi,]îsdraeNeemia.Neemia,ebreo della diasporaefunnona‑n'o alla corte persiana, fu autorimto ad andare aGerusalemme conlamissionedi ricostruire lemura della città.Riuscìa terminare l ope‑ra,nonostante l’opposizionedeicapisamaritani,erunasein.Giuda al‑tri died anni,durante i quali portò acompimento diverse riforme so‑ciali nella città.Esdra,invece,operò nel campo religioso.Sacerdote escriba della legge,anche luiprovenivadalla diaspora,dove aveva avu:to unacarica nellacancelleria imperiale.La sua missione era quella diavviare una riforma relig'osa.Una volta a Genmalemme,Esdra pro‑clamò la «legge di Dio»,un codice religioso,che le autorità persianericonobberocivilmente.Dopo l’epoca di questi due personaggi,la vt ‑ta della piccola comunità della provincia di Yehud continuò senzagrandi eventi,fino alla conquista di AlessandroMagnonel 332 a.C.

I temi del THtoi'aal'a

In questo contesto, dunque, si situa l’opera del ’Il-itoisaia .(Is56-66),in cui non ci sono riferimentiaBabiloniao alle sue divuntà,alle sofferenze dei deportati,al re Ciro :) allamarmadelpopolo libe‑rato.Manca,quindi,l‘atmosfera babilonese carattensnca delPeute‑roisaia (cf. Is 40-48).Si nota,invece,un grande interesse per il tem‑piodi Gerusalemmeeper il sabato.Per questo,dunque,abbondanoi riferimenti al tempio, sia quando era ancora in rov1ne (Is 63,18;64,10), sia quando entra nuovamente in funzione (ls 56,5‐7; 65,11;66,6).Leggiamoalcuni testi:

«I lnostro tempio,santo emagnifico,.dove ti hanno lodato i nor th antenata,eandato in preda al fuoco; _ .e ciò che piùamavamosi è trasformato in rovtne» (Is 64,10).«Una voce rimbomba nella città.una voce esce dal tempio:e la voce del Signore, ‘ .che da ai nemiciquello che simentono» (1566,6).

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80 Pum2

Passiamoora al sabato.Mentre il termine «sabato»noncompa‑re nelDeuteroisaia,vari testi del 'Ii-itoisaia,come Is 56,2.4.6; 58,13 066,23,menzionano l’osservanzadel sabato come un’esigenza impor‑tante per la comunità giudaica:

«Se osserverai il ripow del sabato,e non sbrigherai affari nelmio giorno santo,seconsidererai il sabato la tua delim'ae lo eonsacreraialla gloria del Signore,se lo onorerai.astenendoti dal viaggiare,edeviteraidi sbrigare affuri edi fare contratti.allora il Signore sarà la tua delizia» (ls 58,13-14a).

Altri temi importanti,praticamente assenti nelDeuteroisaia,sonolacritica sociale equella delculto.Perquanto attiene laprima,il profe‑ta denuncia con forza le ingiustin'e,i crimini, l'oppressionee lo sfrutta‑mento del prossimo ali‘intemo della comunità giudaica (ls 56,9-57,1;58,1-10, 59,1-15). Le loro guide e pastori, uomini pervertiti, sono i re‑sponsabilidelle sofferenzedegli innocentiedella deviazione dei fedeli:

«Bestie del campo,venite amangiare;voi tutte,bestie della foresta.I guardiani sono ciechi,nessuno sanulla.Sono tutti dei canimuti.ineapaei rii abbaiare;MdhniPigrivacuipiace dormire. *cani affamati che non sianzianomai.E loro sono i pastori!Ma noncapiscono nulla.ognuno segue la sua via,ognuno bada al proprio interesse.“Venite - dicono ‐ cerchiamo del vino,e ubriachiamoci di bevande inebrianti;faremo lo stesso anche domani,poiché c‘è abbondanza di provviste".Perisce l‘innocentee nessuno ci bada;scompaiono gli uomini fedelie nessuno capisce che è la malvagitàaportare via l’innoeente» (Is SGS‐57,1).

lprofen' : i lare libri 81

Riguardoall‘idolatria,ora si èaggravata connuove forme:sacri‑fici umani,impiegodi animali impurinelculto,negromanzra,culto aMolon, tra le altre cose. Le critiche e le miriame del profeta fannotrasalire qualcuno (ls 57,343; 65,1-7.11-12;663-417).

«Chi irnmola un toropoi uccide un uomo;ehi sacrifica unapecorapoi scanna un cane.Chipresenta un‘offertapoi trova gradevole il porco;chibrucia incensopoi benediceun idolo. .Ebbene,giacché costoro hanno scelto le loro v ie ,esi dilettano dei loro ahomi;i};1anch’io see 'erò i lorovasti 'emanderò%3ro ciò che gli fa inorridire» (Is 66,3‐4).

Davantial problemadel rifiuto edel disprezzo degli stranieri, ilprofeta ci sorprende col suo messaggio. In‘alcuni testi, le sue parolerivelano un atteggiamento eccezionalmente aperto verso di loro,poiché accetta addirittura che partecipino al culto insieme alla eo‑munità (Is 56,3-7). In altri, invece, annunz ia un giudmo tremendocontro le nazioni straniere (et la 63,1-6; 66,14«16;66‘24)’. . .

Ebbene,apartiredalcapitolo60,il messaggiodelThtoxsara pre:sente una svolta impressionante. Seprima abbondavano gli Oracolidi giudizio edi annuncio del casiigo.ora sono le promesse di salvez‑zaacaratterizzare i suoi interventi.In Is 60‐62,Gerusalemmediven‑ta l’immagine prediletta dello sperato epalese intervento di Dio:

«Aiutie splendi,Gerusalemme,perchéviene la tua luce, _la gloria del Signore sorge sopra di te.E vero che la terrae rta di tenebre: Î?eî)oli di oscurità.ma sudi te sorge il Signore,e si manifesta la sua gloria» (ls 60,142). ,

«Per amore di Sion non taoerò, ' .per amore di Gerusalemme non rm concederà npoao,

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82 2

finché la sua liberazione nonsplenda come lucee la sua salvena nonarda come torcia» (Is 62,1).

' In Is 63‐64, il giudizio sulle nazioniapre la strada aunamedita‑Zione sulla storia come luogodella rivelazionedi Dio,culminante inuna liturgiapenitenziale,e in la65‐66oontempliamo il risultatofina‑le del rinnovamento intrapreso da Dio. In questi testi si percepisceun’atmosfera molto positiva, piena di speranza, allegria e gioia.Israele hadei motivi per sperare in un futuro migliore eDio senerallegra,poiché lia ritrovato il suo popolo.Alla fine del libro la pro‑spettiva si universalizza come mai in precedenza: tutti i popoli for‑mano con Israeleuna grande comunità cultuale e liturgica:

«In ispirerà le loro opere e i loro pensieri;verrò a radunare ipopoli e le nazioni;essi verranno emutempleranno la mia gloria» (Is 66,18).

11. GIONA,GIOEI£ i=.Asma

Giona

[‘ 'Ilfila:; di (l‘riona è un libro intrigante per vari motivi legati al‑auore, o sti e letterario,alla storia narrata e aidel profeta. 00mpol’tlment0

'L'autorepresenta Giona come figlio di Aniit tài,Effettivamente,grazie a 2Re 14,25 sappiamo che durante il regno di Geroboamo II(pnmametà delVII a.C.) ci fu unprofeta di nome Giona, figlio diAmittài, originano di Gat-Chefer, nella tribù di Zàbulon, a circa 5km anord-est di Nazaret.Ebbene,questo profetanonhanulla achevedere colnostroprotagonista.Lo stile, il vocabolario,come anche ilcontenuto suggeriscono la datazione dell’o ra in epoca t- ' 'forse verso la fine dell‘epoca persiana. Pe pos eslllca,

Lungidall’essere unacollezione di oracoli ' ' ', 4 . . ' profetict,oomene al‑tri profeti, il *libro di Giona si presenta come una narrazionedrag-[ma‑tiu_ata che ricorda alcune delle parabole del vangelo,come quella delfigliol prodigo (I.e 15,11-32)o degli operai nella vigna (Mt20,1-16).

La storia di Giona è una delle più popolari dell‘Antico Testa‑mento, e questa grande popolarità è dovuta soprattutto alla balena,

I profeti : i l aw libr i 83

personaggioche sicuramente ci riporta alla memoria la novellaMo‑by Dick di HermanMelville.Nell’immaginario popolare, il profetaGiona è asociato alla balena.Curiosamente,tuttavia, i versetti chevi si riferiscono nel libro sono pochissimi.Si tratta, senza dubbio, diuna storia fittizia, che evoca un mondo favoloso, dove tutto è gran‑de: la balena,la tempesta, la città, il vento... Ma,e Nìnive'l ‐ potreb‑be obiettare qualcuno. La città di Nìnive non è un’invenzione, inquanto esistettestoricamente.È comunque certo che quando il librodi Giona venne alla luce Nìnive nonesisteva più.

A differenza di quanto fanno tutti i profeti,Giona parla moltopoconel libro.Inoltre,dimostra addirittura unrifiuto della parola diDioedisobbedisce all’ordine ricevuto,almeno nella prima parte dellibro.Ricordiamoche il Signore gli comanda di andare a profetizza‑re aNìnive,però Giona non solo èsordo all‘ordine divino,maaddi‑rittura si imbarcaper allontanarsi il più possibile:

«IlSignore rivolse laparola aGiona,figlio diAniitti, : gli disse: “Alza‑ti. va’ aNinive,la pande citta, epronuncia unoracolo contro di essa,poiché la sua malvagità è giunta fino ame”.Giona invece si levò perfuggire : ’l‘aisis,lontanodal Signore.Scese aGiaffa,dove trovo unana‑vediretta aTarsis,pagò il passaggioes‘imbarcò con loroperTarsis,lon‑tano dal Signore» (Gn1,1-3).

Nìnive,capitale dell’impero assiro apartire daSennacherib.erarimasta impressa nella memoria di Israele come simbolo dell’impe‑rialismoedell'aggressività contro il popolodi Dio.Piùche il mondopagano,Ninive rappresentava gli oppressori di ogni tempo. A lorodeve rivolgersi Giona per esortarli alla conversione e a loro ‐ cosache Giona non comprende ‐, Dioconcede il suo perdono:

«Giona.tu haipietàper un ricinoche non lisi fatto crescere, che in unanotte ecresciuto e in una notte eperito.E io nondovrei avere pietà diNix-ive,la grande città,nella quale vi sonopiùdi oentoventimila perso»ne,che non sanno distinguere tra il bene e il male,euna grande quan‑tità di animali?» (Gn4,10-11).

Nel suo complesso, il libro di Giona presenta la reazione di unprofeta contro il forte nazionalismo che caratterizzava la comunitàgiudaica del post‐esilio.È, inoltre,un invito adaccettare un Dioche

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84 Panel

perdona e offre misericordia a tutti, anche ai nemici, a condizioneche si pentano e facciano penitenza.

Gioele

. Dr solito viene datato al post‐esilio anche il libro del profetaGioele (inebraico «ilSignore èDio»),del quale sappiamo solo cheil padre srchiamava Petuèl,che era originario di Giuda,che predicòaGerusalemmee che conosceva bene il mondo rurale,comemostrala descrizione della piaga delle lacoste in Gl 1.2-12.Così Gioele de‑scnve l’afflizione che prova davanti a tale calamità:

«pnpopolo innumerevole e potentesrspande come l‘aurora suimonti.Come questo non ce n’è stato maie non sene vedrà mai più uno.Davantialuiunfuoco che divora;dietro a lui una fiamma dle brucia,Davanti a lui, la terra era un paradiso;dretxo a lui un deserto desolato,perché nulla gli sfugge» (Gl2,2-3).

Al disastro delle locuste segue l‘evocazionedi unesercito nemi‑co ancora più devastante (Gl 2,1-11). La sua implacabile invasioneda adito al profeta di descrivere «il giorno del Signore» che arrivaimplacabile.È questo un tema chiave nel libro di Gioele «Il giornodel Signore» si presenta con tutta la sua drammaticità in Gl 1 15'g,1.11; 4,14-17,mentre in 3,1acquista un tono piùpositivo,visto 'che:in questa occasione coincide con l’effusione del suo Spirito.

«Dopoquesto.io effonderò il mio spiritosopra ogni uomo.l vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno'| vostri anziani faranno sogni. ‘e1vostri giovani visioni.E perfino sopra gli schiavi e sulle schiaveeffonderò il mio spirito in quei giorni» (Gl 3,1-2).

[profeti : i l am libri 85

Uomodi profonda fede e forte speranza,Gioele non si limita aconsolare il proprio popolo,manescuote la coscienza,obbligandoloafare un salto verso il futuro,un futuro che si apre alla speranza.

Abdia:Per ultimo, ci riferiamo al libro del profeta Abdia (in ebraico,

«servodel Signore»),il più breve di tutti gli scritti profetici e anchedi tutto l’Antico“estan-remo. Si tratta di un solo capitolo,per un to‑tale di 21versetti, consistente in una serie di oracoli contro Edom,un popolo situato a sud del Mar Morto, che fin dalle origini era inconflitto con Giuda (of.2Re 25).

Scritto poco dopo la caduta di Gerusalemme (587 a.C.) o al ri‑torno dall’esilio (539a.C.),l’operaconsta di duepartiprincipali:Abd1-14eAbd 15-21.La primacontiene unaminaccia contro Edomperl’atteggiamento mantenuto all’epoca della distruzione di Gerusa‑lemme e la seconda si concentra sul «giorno del Signore» come ca‑stigo, con un finale di restaurazione.

12. DANTE‐E

Profezia : apocalitticaLa tradizione ebraica ecristiana hasempre considerato Danie‑

le unprofeta,l‘ultimodeiquattromaggiori (Isaia,Geremia,Ezechie‑leeDaniele).thavia,il libro che neporta il nome non appartienealla letteraturaprofetica,bensì aquella apocalittica.ungenere lette‑rario sviluppatosi specialmente negliultimi secoli dell‘Antico ’Itasta‑mento enei primi del cristianesimo (350 a.C.-150 d.C.). Questo pe‑riodo di tempo fu segnato dadue grandi avvenimenti: la rivolta deiMaccabei alla fine del Il secolo a.C. e la distruzione del tempio diGerusalemmedapartedei romaninell’anno70d.C.Erededella pro‑fen'a, l’apocalitticasi interessa della storia,del destino degli imperi,della fruizione di predire gli avvenimenti,dell’invito alla speranza ealla fiducia in Dio.Puòessere definito ungenere letterariodi rivela‑zione con una cornice narrativa,in cui un mediatore (spesso un an‑gelo) comunica una rivelazione divina a un uomo che la riceve (un

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8 6 P a u l

personaggio famoso del passato).Le opere apocalittiche rispondononormalmente aun duplice obiettivo: il primo èquello di offrire unachiave di interpretam'one basata sulla fede per i fedeli del Signoreche stanno attraversando una situazione difficile;il seeondo equellodi motivare i lettori a non abbandonare la fede ricevuta.per quantodrammatiche possano essere le circostanze.

Il libro di DanieleIl libro di Daniele, nonostante i suoi numerosi riferimenti al

tempo dell’esilio in Babilonia.venne scritto conogni probabilitàdu‑rante la rivolta maccabaica (167-164 a.C.) per rincuorare gli ebreiperseguitati dal re seleucidaAntioco IV,per rafforzarne la fede e lafedeltà alla Legge,ealimentame la speranza. Il libro riceve il nomedal suo protagonista,unebreo esiliato chiamatoDaniele (inebraico,«ilmio giudice eDio»),che vive aBabilonia.Datoche i capitoli7-12del libro sono redattialla prima persona,si finì con l‘attribuire tuttal‘opera a questo misterioso personaggio (cf. Ez 14,14.71); 28,3; Esd8,3;Ne10,7).Sitratta di unprocedimento frequente nell‘antichità,alfine di conferire autorità e prestigio a un’opera: la pseudonimia.

Dn 1-12si compone di due parti quasi uguali: i capitoli 1‐6rac‑colgono diversi racconti che parlano di Daniele (e dei suoi tre com‑pagni) in stile narrativo alla terza persona,mentre i capitoli 7‐12 so‑no formati da una serie di visioni apocalittiche descritte in primapersona dallo stesso Daniele.

Daniele1-6

Il tono dominante dei racconti si percepisce a partire dal primoepisodio, dove ci viene presentato il personaggio di Daniele (Dn 1).Secondo il testo, Daniele e un giovane nato in Giuda edeportato aBabilonia nel temo anno del regno del re Ioiakìm (606 a.C.).Sceltoper un servizio alla corte del re di Babilonia, Daniele,con tre suoicompagni,chiede di potersiastenere dalprendere il cibo (ritualmen‑te impuro) che viene lorodato durante il corso di formazione,sosti‑tuendolo con legumi e acqua. Questo va inteso come un gesto digrande fedeltà alla Leggeealle tradizioni religiosegiudaiche,unge‑

87[profittiei loro libri

sto che il Signore premia con un’ottima salute corporea econun al»t ro donomolto più importante:

… ' ' della' na t i uattro giovani unaprofonda conoscenzaFeDltt:ratui-a e di‘t‘i‘itte leqbranclie del sapere; Daniele,pOi, era espertonell’inteprctare opti tipo di visioni e di sogni» (Dn 1,17).

" ' nedell’autore ' arde aquestoepisodio nonammet‑te d-ÈÈÉÎL incoraggiare iriguettoriamantenersisempre fedeli allaleggedi Dio,anche in mezzoasituazioni critiche che possono}s;irgeàre quandosi vive in un ambiente pagano;moltre.questa fede t sar' ente dal Si ore."w?pr::tîiiîigcelixeelszzaiìilgno nei capi%21i 2-6 presentano lo stesso tu‑noedificante edesortativo.Si insiste sulla sapienza di Danieleeg:;d;la sua capacità di interpretare sogni e v i s i on i (Dn2;4,5).- a:ifestastraordinaria ricompensa divina per la fedeltà alla leggeSlin a menell’episodio dei tre giovani gettati in una fornace di fus;fo a4rnîna(e.3) e in quello di Daniele nella fossa dei leoni (.c' 6). ] c.B ldas‑della follia del re Nabucodonosor e,nele.5,il destino de liie :; deis i r appare scritto da unamanomisteriosa sulla parete deAalsaèal si.banchetti.Questenarran'onidimostranoche il Diodi Damee dl lignore di tutto il cosmo,epersino i re piùpotentidi questomon og

l. .

smoàîîsltlilîîiteepsfmtno relativamente indipendentitra di loro,vale adire che noncostituisconounraccontocontinuo.Si tratta duià-ique di una collezione di racconti edifica… che hanno lo scopo;…eesortare gli ebrei della diaspora a mantenersi fedeli alla legge eloro tradizioni, rafforzando in talmodo la loro identità di gruppo.

Daniele 7‐12Come abbiamo già segnalato in precedenza, i quattro ;pisod1

che costimiscono la seconda parte del libro (Dn7; -8;9;,1(')-1 ) uso:;tutti raccontidi visioni apocalittiche:le quattro bestie,] ariete e Dpro le settanta settimane e la grande visione finale.E lo stesso a‑nieie,in prima persona,adescrivere le visoni.Nonessendo capacedi comprenderne il significato, intervengono degli angeli che i;t:riipretanoeglispiegano il significato di quanto haVisto. In gener ,

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88 Panel

contenuto delle quattro visioni e una rappresentazionesimbolica divari periodi della storia in funzione del compimento escatologica.Inaltri termini,gli imperisorgono ecadono unodopo l’altrosecondo ilpianostabilito dal Signore.La storia umana avanza verso l’inaugura‑zione definitiva del regno di Dio.

ComeDn 1‐6,anchequesticapitolivogliono rafforzare lafedede‑gli ebrei,mavogliono anche offrire ai fedeli unaconoscenza infallibiledel disegno di Dionella storia umana.Grazie a questa certezza, i cre‑dentipossono sopportare la persecuzione e persino il martirio,poichésanno che le forze del male saranno vinte alla fine dei tempi, quandoDiosimanifesterà econcederà nuovamente la vita ai suoi fedeli, risu‑scitandoli dalle morte.«Témpidi angoscia epromessa di risurrezione»e il titolo che potremmodare al testo piùdtato e discusso del libro:

«Inquel tempo,sorgeràMichele,il granprincipe,protettoredel tuopo‑polo. Sarà un tempo di angoscia,comemai da quando esistono le na‑n'oni. Quando arriverà quel momento, tutti i figli del tuo popolo chesono scritti nel libro si salveranno.Emolti di quelli che dormono nellapolvere della terra si risveglia-anno.alcuni per la vita eterna,altri perla vergogna, per il castigo eterno. I saggi brilleranno oome lo splendo‑re del firmamento,ecoloro che avrannoguidato moltisulla via buona.come le stelle per tutta l‘eternità» (Dn 12,1-3).

Daniel:13‐14

Un'ultima osservazione. Il libro termina con i cosiddetti «rac‑conti greci» (Dn 13‐14).Sono chiamati così perché i racwnti conte‑nuti in questi capitoli (Daniele e Susanna,Daniele e i sacerdoti diBel,e Daniele e il drago) appaiono solo nella versione greca del li‑bro. Si tratta di tre racconti esemplari, edificanti o didattici, ai qualinonsi deve attribuire nessuna storicità nel senso modernodella pa‑rola, poiché non hanno relazione con dei fatti avvenuti in un’epocadeterminata.La loro finalità echiaramente didattica:noncercano diinfondate,madi insegnare.Amblentatinella corte babilonese,corri‑spondono, in realtà,alla situazione di persecuzione sofferta dalla oo‑munità giudaica durante il dominio seleucida. Contengono un mes‑saggio di speranza che esorta alla fede nelDiodi Israele,l‘unicoDiovivente che cum,protegge e salva i suoi fedeli da tutti iperiooli.

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INDICE

INTRODUZIONE ......Parte 1IL PROFETISMOBIBLICO… ......

I mor i - rn 15LeLORO cussinmzwm.LA DEFINIZIONE m m o r a n

. LA n o m uPRE-CLASSICA

. I FENOMENI morena NELVICINO Omen-ra ANTICO .

. LA FORMAZIONE DEI LIBRI PROFETICI

345. Le momasse DELL’AN1100T e n …67. ] GENERI urrmuax m o n n a

] PROFETIE I LORO LIBRIAmosOseaI l .ramo ISAIA o PROTOISAIA (Is 1‐39)M l … ..................Somma,NAUM EAnncucG…Ema-nau! .I l .seco…I n n 0 DE…‘EROISAIA (Is 40‐55)Anneo, ZACCARIA E MALACHIA

1 0 . 11 . s z I s …o Tmo1smr (Is11 GIONA,GIOELE EABDIA12. D … … .................

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE ............

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