CAG Naviganti - Progetto 2013
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IL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE “NAVIGANTI” RISORSA DEL TERRITORIO PER IL MONDO GIOVANILE
INTRODUZIONE Il presente Progetto 2013 è frutto di una attenta lettura da parte degli educatori del Servizio
alla realtà dei minori che vivono sul territorio comunale. Oggi, che l’emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti, i Centri di Aggregazione Giovanile
con il loro personale qualificato che fa dell’educazione una professione, vissuta con passione e dedizione, sono risorsa per la Comunità educativa e spazi di riflessione e azione.
Difficile risulta dare una definizione chiara e precisa del Cag perché si tratta di un Servizio
che per sua natura è in continua evoluzione, flessibile e aperto ai bisogni che le relazioni educative e il territorio sollecitano. Pur essendo la flessibilità un valore fondante dei Cag, ciò non significa che essi siano in grado di rispondere a tutti i bisogni individuati, avendo tale Servizio una propria specificità.
Il Centro di Aggregazione Giovanile è “un servizio pubblico a carattere educativo e territoriale, fruibile dalla generalità dei minori, che si affianca e si integra alle altre agenzie educative”. 1 Si colloca nell’ambito delle offerte socio-educative rivolte ai minori, attraverso interventi educativi di aggregazione, socializzazione e promozione culturale, attua interventi la cui finalità è la prevenzione del disagio e la promozione del benessere.
Il Servizio intercetta ragazzi spesso sconosciuti alle altre agenzie educative. Per questo
motivo, pur non raccogliendo la totalità della popolazione adolescenziale e giovanile, i Cag, nella loro posizione di frontiera, rappresentano un punto d’osservazione strategico, un luogo di pensiero informato e competente, un nodo decisivo nella rete dei servizi.
Di contro il Cag, grazie ai caratteri di flessibilità e di versatilità che lo caratterizzano, può permettersi di strutturarsi a partire dagli individui piuttosto che da programmi e mete prestabilite. Si configura come uno spazio-tempo da riempire con i contributi spontanei portati da chi, di fase in fase, lo abita, “luogo dei presenti alternativi possibili, dove proteggere e salvare il desiderio dei ragazzi, farlo crescere finché si libera ”2.
1 Dal Documento “Centri di Aggregazione Giovanile. Criteri e caratteri distintivi del Servizio.” a cura del Collegamento
Territoriale Provinciale dei Centri di Aggregazione Giovanile, Provincia di Brescia. Gennaio 2007. Cfr allegato N°1 2 Dall’intervento di S. Laffi, ricercatore e sociologo dell’Agenzia di ricerca sociale “Codici”, all’interno della “Giornata di
formazione per educatori, volontari, amministratori e tecnici dei CAG della Provincia di Brescia”, tenutasi a Concesio a Novembre 2008.
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1 FUNZIONAMENTO Il Centro di Aggregazione Giovanile Naviganti gestito dalla Parrocchia Sant’Antonino in
Concesio e con sede negli ambienti dell’Oratorio Paolo VI in via A. De Gasperi 10/12, è un servizio non residenziale rivolto ai minori e ai giovani di tutto il territorio comunale con lo scopo di accompagnarli in una crescita umana armonica e integrale.
Nato negli anni Ottanta del secolo scorso, il servizio è andato modificandosi ininterrottamente, adeguandosi alle esigenze sempre nuove dell’utenza, dimostrando attenzione ai mutamenti, capacità di adattamento, flessibilità operativa, sviluppando risposte creative in tempi brevi.
Dal 1996 il Centro di Aggregazione Giovanile della Parrocchia S. Antonino di Concesio ha un nome: Naviganti. Se c’è un tratto caratteristico della preadolescenza e dell’adolescenza è proprio il desiderio di esplorazione, di staccarsi progressivamente dal porto sicuro della propria famiglia, della propria casa per andare a scoprire nuove terre, nuovi spazi, nuovi orizzonti (fuori di metafora: nuovi luoghi, relazioni, affetti, gruppi, idee, mondi valoriali, prospettive, ecc.).
In questa metafora, il Cag diventa un’interessante forma di trasporto perché nasce dal tentativo originale di provare a mediare gli aspetti spontanei e quelli istituzionali del gruppo, dando molto spazio all’espressività e al protagonismo giovanile. È una possibile rotta. Una bussola per orientarsi.
Il Centro di Aggregazione Giovanile Naviganti funziona tutto l’anno, nella fascia oraria compresa tra le 8.00 e le 23.00 (con alcune appendici anche in orario notturno, legate perlopiù ad eventi), per tutti i giorni della settimana, con orari diversificati. Gli educatori operano per fasce di età e sull’intero territorio comunale attivando interventi nei quattro oratori di Concesio, in Biblioteca, a scuola, nei luoghi di libera aggregazione.
1.1 IL PROGETTO EDUCATIVO
Il Centro di Aggregazione Giovanile si identifica nella elaborazione e nella realizzazione di un Progetto Educativo che, in quest’ottica, risulta allora definito nella filosofia di fondo e nello stile educativo che gli educatori promuovono, ma aperto alle numerose variabili e necessità che le relazioni educative evidenziano. La progettualità è il metodo di lavoro utilizzato dagli educatori per attuare e verificare gli interventi e le proposte nella pratica educativa.
Il macro obiettivo di base è la relazione educativa. L’attività diventa allora uno strumento per l’aggancio, una possibilità per fare sperimentare il Centro come luogo dove si sta bene, dove si trova un proprio spazio. L’educatore ritiene importanti le relazioni educative, le occasioni di incontro, non il legarsi ad una struttura o ad un’attività.
Il Cag si fonda sulla relazione intesa come principale strumento di crescita e di costruzione d’identità. Con questa premessa di fondo, affianca i ragazzi nel compito evolutivo che spetta loro predisponendo situazioni utili all’incontro con sé e con gli altri.
1.2 TRATTI ESSENZIALI – FILOSOFIA DI FONDO
L’educatore del Cag ha un’attenzione per il gruppo, ritenendo fondamentale la possibilità di maturazione e crescita che il contesto dei pari suscita. Promuove attenzioni educative che nel gruppo valorizzino l’individualità, facciano sentire ad ognuno un’attenzione di “cura” nei suoi
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confronti, un interesse verso la sua quotidianità. L’idea di fondo è quella di farsi “compagni di viaggio”, di “navigare” per un pezzo di strada insieme, di avvicinare i ragazzi alle offerte formative del centro, senza creare legami troppo stretti per permettere ad ogni ragazzo di “prendere il volo” ad un certo punto del suo cammino e proseguire il suo percorso verso nuove esperienze. Evidenziamo il primato che come educatori diamo alla quotidianità, vero terreno di relazione educativa.
Consideriamo un elemento di ambiguità: il dibattito sulla parola “aggregazione”. Si tratta di una caratteristica specifica dei Cag, ma se l’obiettivo fosse solo l’aggregazione questi Servizi si connoterebbero come organizzatori di corsi a prezzi molto bassi, promotori di eventi e manifestazioni periodiche. Sottolineiamo invece come attraverso occasioni e strumenti quali situazioni e laboratori l’educatore non tralascia il vero obiettivo: il sostegno ai processi di crescita. Il nostro fine resta il rapporto educativo con i ragazzi, non tanto fornire competenze.
1.3 FUNZIONI EDUCATIVE DEL CAG
Un Cag si muove seguendo costantemente un’intenzionalità educativa, perché la “mission” dell’educatore consiste nel far maturare, sia nel singolo che nel gruppo, le capacità necessarie per una adeguata vita sociale, indispensabili per uno sviluppo armonico della personalità dell’individuo.
Esercitiamo tale compito attraverso tre funzioni essenziali: - la socializzazione, cioè far sperimentare agli adolescenti relazioni significative con il gruppo
dei pari e con gli adulti nella condivisione di spazi e tempi per imparare a definire meglio se stessi ed il rapporto con gli altri;
- l’informazione e l’orientamento, ovvero fornire a preadolescenti, adolescenti e genitori informazioni a loro necessarie e strumenti per sviluppare le capacità individuali di reperimento e interpretazione delle stesse, con la vicinanza empatica di educatori che fanno da supporto alle scelte individuali e rappresentano una possibile intermediazione con le altre agenzie (scuola, famiglia, consultorio…);
- il sostegno e l’accompagnamento, attraverso percorsi di maturazione individuale e di gruppo, per accrescere il benessere, sviluppare l’autostima e un’adeguata percezione del sé (in un’epoca in cui la cultura della prestazione e la pressione verso modelli inarrivabili rischiano continuamente di alimentare sensi di inadeguatezza).
È in questa cornice che si inscrivono le attività del nostro Cag. 26
Per esempio gli obiettivi di socializzazione sono perseguiti tanto attraverso l’organizzazione di attività di gruppo (feste, tornei sportivi, eventi, ecc) interni al servizio per consolidare il gruppo, quanto a proposte esterne, (uscite, gite, vacanze estive) per favorire l’apertura agli altri.
Per promuovere l’informazione e l’orientamento, il Cag attua percorsi di orientamento scolastico destinati ai ragazzi di tutte le terze medie del territorio comunale, percorsi di educazione alla legalità per pre-adolescenti.
Fare sostegno vuole dire per esempio realizzare progetti di studio assistito, dare spazio al corso di italiano per donne straniere, promuovere momenti di ascolto dei genitori sulle tematiche preadolescenziali ed adolescenziali, collaborare con la scuola per individuare strategie educative per arginare episodi di bullismo, riportare l’attenzione sulle storie di vita dei ragazzi attraverso il racconto di sé e la rielaborazione dei vissuti per orientarsi e scegliere.
In generale la promozione del protagonismo giovanile è ottenuta con il coinvolgimento di giovani volontari all’interno di attività con preadolescenti, nella collaborazione a creazione di
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eventi, nella valorizzazione delle competenze e passioni artistiche (attraverso per esempio la realizzazione di murales, l’esibizione di gruppi musicali del territorio).
In sostanza i Cag offrono spunti, sostegno e spazi, perché ragazzi e ragazze vi trovino occasioni significative per la propria libera espressività, per la creazione di “happening”, per prender parte alla realizzazione delle attività, attraverso esperienze ottimali di flow, che promuovono uno stato di attenzione durante un'attività. Nell’ultimo anno gli educatori del Servizio, guidati in un percorso di formazione e supervisione dal sociologo Stefano Laffi dell’agenzia Codici di Milano, hanno maturato un’interessante riprogettazione dei pensieri pedagogici che stanno alla base del lavoro educativo al Cag: da una lettura dei bisogni l’attenzione si sposta a quella del desideri –intesi come forza vitale generativa-. Abbiamo maturato l’attenzione a non vedere i ragazzi solo come portatori di bisogni, a spostare l’attenzione da un piano terapeutico con uno sguardo problema-centrico ad uno più consono al rapporto educativo inteso come costruzione di opportunità ed esperienze per cambiare prospettiva e vedere gli adolescenti come promotori di desideri e passioni.
Come educatori Cag, con un ruolo e una visibilità definita, noi possiamo accendere i desideri, chiave di entrata per la relazione con i ragazzi, possiamo essere “luoghi” dove si generano esperienze di “presenti alternativi possibili”, trampolini di lancio dove i ragazzi possono fare esperienze ed esprimere le loro energie. Da parte nostra è necessario attuare un cambio di comportamento: dedicarsi ai ragazzi con passione educativa perché come educatori riteniamo che abbiamo qualcosa da insegnare, ma al tempo stesso interagire con i ragazzi per cercare un altro posto dal quale possa prendere forma il progetto dei ragazzi, nel quale noi abbiamo piena speranza. “Questo significa che non basta prendersi cura dell’altro, badare all’altro, assisterlo o peggio assecondarlo, ma chi agisce con intenzionalità educativa deve riconoscere a praticare la dimensione seduttiva dell’educare come condurre al largo, in uno spazio e tempo davvero differenti da quelli della riproduzione sociale e delle logiche adattive. … E’ necessaria, attenzione, capacità di ascolto e di inchiesta, per scoprire che il desiderio non è estinto, ma è rintracciabile in molte esperienze nelle quali prevalgono nuove forme di partecipazione e protagonismo giovanile. Per certi aspetti non c’è da inventarsi nulla, ma disporsi ad incontrare per esempio i giovani al di fuori dei soliti luoghi comuni, per ritrovare le tracce di futuro che risiedono nelle pratiche di molti giovani alla ricerca di un modo peculiare di abitare questo mondo.”3 Il dispositivo chiave di lavoro è sempre quello della produzione di esperienze, punto strategico del lavoro coi ragazzi, non facile da identificare nel campo delle azioni possibili, perché nel senso comune tutto è esperienza e fra queste rientrano anche proposte difficilmente inscrivibili per un educatore (come tutti i comportamenti a rischio, spesso chiamati “esperienze”). Possiamo allora chiamare esperienza (e alla luce di questo tendere nelle proposte fatte ai ragazzi) ciò che implica una sfida, alza l’asticella, chiama in causa il ragazzo e incrementa il suo repertorio, ovvero la conoscenza di sé e delle sue possibilità, ma anche ciò che comporta un apprendimento e genera un risultato, si concretizza in qualcosa di tangibile, non è solo processo. Lavoriamo per formare l’idea che la propria esperienza va messa in relazione con ciò che genera verso l’esterno, non è solo viaggio personale ma azione nel mondo, con gli altri, esperienza di cittadinanza attiva.
3 Animazione Sociale – mensile per gli operatori sociali- n° 260 – febbraio 2012
inserto di Andrea Marchesi “educazione e desiderio di vivere altrimenti” pag. 48
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1.4 TARGET
Il lavoro del nostro Centro è in questo ultimo decennio orientato ad un’attenzione educativa verso la prima adolescenza e l’adolescenza. Ci piace la definizione di Giovinezza che la connota come “il lusso dell’aver tempo per decidere quale tipo di persona si intende essere” 4.
Oggi molti adulti parlano di giovani, di ragazzi, di emergenza educativa, ma si nota una contraddizione di fondo: da una parte si sostiene il protagonismo giovanile sempre e in ogni ambito, dall’altra si concepiscono i giovani come portatori di problemi, consumatori di eventi e svago.
Noi riteniamo invece prioritario scegliere processi davvero partecipativi, consapevoli delle sfide che comportano: la messa in campo di risorse specifiche, la volontà di affrontare conflitti che necessariamente caratterizzano processi decisionali democratici, la promozione di attività “adocentriche”, mobili e flessibili nella progettazione, nei luoghi e nei tempi quanto sono gli adolescenti.
Si tratta di un fascia d’età che, vivendo esperienze in autonomia dalla famiglia fanno del gruppo dei pari il loro riferimento. L’educatore vive la quotidianità dei ragazzi, passa con loro del tempo e sfrutta le occasioni del momento per parlare, stare, condividere tempi e spazi con l’obiettivo di diventare punto di riferimento adulto “altro”, fuori dall’ambiente familiare o scolastico.
Abbiamo provato a fare un ritratto dei nostri adolescenti, anche se risulta difficile fare
descrizioni che non cadano nella trappola delle generalizzazioni o incasellare i ragazzi in un contenitore perennemente mutevole e in movimento. Partiamo sfatando un mito: gli adolescenti di oggi non sono molto diversi da quelli di ieri. Intendiamoci: sono molto simili nei “movimenti” di crescita esteriore ed interiore, nelle esigenze di sperimentarsi ed acquisire una coscienza di sé e del loro ruolo nel mondo. Sono cambiate naturalmente molte cose del mondo che li circonda, negli strumenti a disposizione (cellulari, computer, internet, vestiti, ecc), sono cambiati (e forse per questo si sente dire “non ci sono più i ragazzi di una volta!”) gli adulti che stanno intorno a loro. Sono cambiati alcuni modelli di riferimento da cui loro, con naturale difficoltà, prendono esempio per crescere: la politica non è mai stata così lontana da loro (e non parliamo di partiti, ma di curarsi della “cosa pubblica”), la scuola fatica a proporre interventi significativi, soprattutto per quei soggetti che hanno difficoltà a rimanere entro certi confini (diversamente abili ma anche ragazzi “agitati”), e le famiglie stanno vivendo ora grosse difficoltà, non solo economiche (una buona parte di noi vive ancora bene per fortuna), ma soprattutto nella crescita ed educazione dei figli, nell’avere la capacità di dire dei “no”, di mettere dei paletti nel loro percorso di crescita, di non cadere nella trappola di dare a loro tutto (in senso materiale) per poi trovarsi in adolescenza ragazzi svogliati, con problemi di impegno e sacrificio, con una visione del mondo distorta e pretenziosa.
In tutto questo complesso contesto i ragazzi hanno soprattutto bisogno di comunicazione, relazione, espressione, figure di riferimento; gli strumenti che hanno a disposizione per fare questo sono i più disparati, dalla musica allo sport, dall’aggregazione spontanea fino ad arrivare ai social network, ma questo non significa che il loro messaggio sia accessibile, diretto, esplicito. Il nostro lavoro ci porta di continuo ad esplorare il loro mondo, sondare i loro umori, i loro movimenti interni: vediamo tanta vivacità (in senso intellettuale e comportamentale), tanta voglia di fare e diventare, ma anche tanto scoraggiamento, fatalismo, sfiducia nel mondo, apparente mancanza di desideri e sogni. Lavorare su questo è per noi una sfida, non tanto guardando ai
4 Quant’è bella giovinezza. In “La prima generazione incredula” A. Matteo, Rubettino Editore 2010, p.50
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ragazzi come portatori di una “malattia del vivere” (manifestata come si crede in comportamenti devianti, bullismo, consumo di alcol e droghe, ecc) ma partendo dal fatto che loro – i ragazzi – sono il frutto e lo specchio del mondo adulto che li circonda, delle istituzioni che vivono, scuola in primis.
Uno dei punti su cui in questi anni stiamo cercando di puntare è l’esperienza: per noi significa soprattutto provarsi in qualcosa di nuovo, rendersi conto che esiste un mondo diverso da quello che vivono giornalmente, spostarsi, viaggiare, muoversi. Sembra paradossale che questo succeda in un mondo che virtualmente risulta più aperto, in cui le informazioni sono più numerose ed accessibili; è paradossale ma reale il fatto che questa saturazione di cose (informazioni, stimoli, input) produca nei ragazzi più danno che beneficio, soprattutto laddove questo “bombardamento” non sia in qualche modo filtrato da una serie di valori, regole, esperienze che ne trasformino il contenuto in un arricchimento personale. Orientarsi in tutto questo per i ragazzi risulta molto difficile e nello stesso tempo è per noi una sfida: dare a loro degli strumenti di analisi, di visione, per capire chi sono e cosa gli sta intorno e come meglio scegliere per loro.
Il Servizio inoltre interviene, soprattutto nel tempo estivo, con attività rivolte anche ai bambini (l’esperienza del Grest e le vacanze). Sostiene la genitorialità lasciando spazi a colloqui spontanei, richieste di aiuto e confronto sollecitati dai genitori.
1.5 CAG E FAMIGLIA. SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ
Constatiamo spesso una situazione di difficoltà della famiglia nell’affrontare serenamente il proprio ruolo genitoriale. Separazioni, nuove forme di ricomposizione, tempi di vita frenetici, solitudine, preoccupazioni lavorative sono tutti elementi che incombono sulle relazioni interne ai nuclei familiari indebolendo la predisposizione all’ascolto reciproco e all’accoglimento empatico.
I cambiamenti specifici che accompagnano l’adolescenza pongono inoltre la famiglia di fronte alla necessità di una riorganizzazione dei propri equilibri interni e di un’attivazione di nuovi processi di adattamento. Il conflitto crescente che caratterizza le modalità relazionali dell’adolescente con le figure genitoriali, quando non incontra soggetti capaci di elaborazione, rischia di divenire un importante elemento di criticità.
Le più frequenti derive sono riscontrabili in un eccessivo permissivismo (l’incapacità di sostenere un ruolo normativo coerente), un eccessivo “protezionismo” (verso un esterno avvertito sempre più come minaccioso e pericoloso), un atteggiamento di delega del proprio ruolo genitoriale a servizi e istituzioni del territorio (in primo luogo alla scuola). Il genitore e il mondo adulto in generale, si presenta a volte all’adolescente come un mondo incapace di sostenere il proprio percorso di crescita, di contenere la propria conflittualità, di promuovere un’autentica spinta all’autonomia e alla progettazione esistenziale.
In quest’ottica il sostegno alla genitorialità può esprimersi all’interno di un Cag come “alleanza” strategica, spesso informale, capace di innescare percorsi di sviluppo; può declinarsi in azioni che favoriscono una maggior consapevolezza del ruolo genitoriale e che promuovono una più efficace assunzione di responsabilità da parte degli adulti circa i bisogni dei ragazzi.
Quest’anno si è pensato di sperimentare un momento più strutturato di confronto con gli adulti in primis nell’ambito dell’orientamento scolastico, offrendo possibilità di colloqui individuali educatori-genitori con il duplice obiettivo di rispondere all’immediata richiesta di supporto alla difficile esperienza di sostegno del proprio figlio nella scelta della scuola superiore e dell’altro
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sondare e valutare l’esigenza di avvio di un vero e proprio sportello di ascolto. L’idea nasce dalla considerazioni sorte in equipe secondo cui nella scelta impegnativa che il ragazzo deve compiere, per definire il suo percorso scolastico della scuola secondaria di II grado, i genitori hanno un ruolo
importante al pari dei docenti e degli educatori. Per tale ragione abbiamo ritenuto indispensabile coinvolgere le famiglie direttamente in una serata, dando spunti di riflessione ed analisi in merito alla proposta formativa esistente, alla realtà socio economica in costante mutamento e al dialogo/confronto con il figlio.
2 LAVORO DI RETE Il Centro di Aggregazione Giovanile è un servizio che per sua natura necessita di spaziare su
un target variegato, di lavorare su un territorio ampio che presenta diversi bisogni e caratteristiche, di dialogare con attori sociali e politici a vari livelli. Per questo motivo, accanto alle attività classiche (laboratori creativi, spazio compiti, eventi, ecc) il Cag attua una serie di contatti e collaborazioni in rete, volti sia ad espandere ed arricchire gli interventi educativi sia a mantenere ed approfondire un livello politico necessario per agire nel territorio.
2.1 COMUNE DI CONCESIO
Innanzitutto un rapporto di stretta cooperazione con il Comune di Concesio: con esso è stipulato un Atto d’Intesa Quinquennale che definisce le linee e gli accordi di collaborazione. Il Comune sostiene economicamente il Cag e con esso collabora per il settore delle politiche giovanili sul territorio; il dialogo è frequente a livello di Politiche Giovanili, Servizi Sociali e Centro Servizi. Annualmente viene presentato il Progetto del Cag ai responsabili di settore, assessori ed alla Commissione Giovani. A cadenza semestrale il Centro presenta le verifiche delle attività ed è continuo lo scambio di informazioni rispetto al monitoraggio del territorio ed ad alcuni casi specifici. L’assessore alle Politiche Giovanili e l’Assistente Sociale partecipano occasionalmente all’èquipe degli operatori, per una comunicazione più diretta e proficua; il responsabile del Cag insieme ad un educatore partecipano alla Commissione Giovani del Comune.
La collaborazione del Cag con i diversi assessorati è costante e crea una situazione di verifica e proposta reciproca molto utile al lavoro di entrambi. In particolare, nell’Atto d’Intesa si legge: «Parrocchia e Comune condividono l’obiettivo di offrire alla globalità dei giovani e adolescenti iniziative ricreative, culturali, educative, formative e di favorire contestualmente interventi di prevenzione per situazioni a rischio e di socializzazione per soggetti in difficoltà. Parrocchia e Comune ritengono che, nel rispetto delle reciproche autonome titolarità e finalità, un accordo ed una stretta collaborazione tra le parti possano valorizzare il rispettivo servizio nell’ambito sociale e costruire un patto educativo locale a favore della popolazione minorile e giovanile. Parrocchia e Comune concordano sulla necessità e sull’opportunità di continuare a migliorare il servizio sull’intero territorio comunale e ad integrare gradualmente nella progettualità e nella gestione le altre realtà educative e formative locali».
A livello comunale molto interessante è anche la collaborazione con la Biblioteca di Concesio; con essa si progettano attività creative specifiche, da svolgere all’interno dei locali della Biblioteca sia durante il tempo scolastico che all’interno della programmazione delle attività dei Grest (realizzazione di percorsi ludici di promozione alla lettura).
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L’operatrice del Centro Servizi Lavoro Pari Opportunità Giovani del Comune collabora attivamente nel progetto di orientamento che gli educatori svolgono a scuola. Interviene in un incontro in classe fornendo uno spaccato sulla realtà occupazionale del nostro territorio e insistendo sulla necessità di una formazione continua per entrare nel mondo del lavoro. In tale incontro viene anche proposta la simulazione di una compilazione e stesura del curriculum vitae europeo come carta d’identità dei ragazzi.
2.2 ISTITUTO COMPRENSIVO Un canale privilegiato di comunicazione per il Cag è la Scuola; la presenza sul territorio
comunale dell’Istituto Comprensivo di Concesio, con due plessi di scuola secondaria di primo grado, è un’importante risorsa per incontrare, pubblicizzare ed attuare una serie di interventi/attività. Con la scuola si è stipulato un Protocollo d’Intesa triennale. Pur con il cambio di reggenza attuato questo anno scolastico i laboratori del Cag sono stati tutti confermati e mantenuti, segno di un buon lavoro di rete svolto con i docenti negli anni passati e dell’apprezzamento da parte del corpo docente degli interventi degli educatori. Da qualche anno si è consolidata ed è cresciuta l’attività di orientamento alla scuola secondaria di secondo grado, che ci permette di entrare in contatto con le classi terze, mentre con le classi seconde si sta promuovendo un percorso di educazione alla legalità, con interventi all’interno dell’orario di lezione volti a lavorare sul gruppo e sul rapporto con le regole. Per il secondo anno il Servizio è parte attiva nel progetto Consiglio Comunale dei Ragazzi svolto in collaborazione con il Comune e la scuola del territorio. Attivato invece nella sede del Cag Naviganti è lo spazio compiti messo a disposizione di quei ragazzi che, inviati dalla scuola in accordo con i docenti, hanno bisogno di un supporto particolare.
Come educatori inseriti nel contesto scolastico con la nostra professionalità siamo in una posizione privilegiata di rapporto coi ragazzi e con i genitori, liberi da classificazioni e giudizi prettamente scolastici, ma più propensi ad una analisi ed una “presa in carico” globale.
2.3 COLLEGAMENTO TERRITORIALE PROVINCIALE (CTP) E ZONALE TRA I CAG DELLA VALLE
TROMPIA (CTZ)
Il Collegamento Territoriale (CT) dei Cag nasce come “metodo di lavoro” finalizzato alla promozione dell’unità di servizio rappresentata dal Centro di Aggregazione Giovanile, nell’ambito delle politiche giovanili di prevenzione del disagio e promozione della crescita evolutiva e relazionale dei bambini e dei ragazzi. A livello di Valle Trompia, il Collegamento Territoriale Zonale riunisce i Centri di Aggregazione Giovanile presenti sul territorio valtrumplino. Il calendario prevede un incontro mensile (che si tiene solitamente nella sede della Comunità Montana di Valle Trompia a Gardone V.T.), con la partecipazione aperta a tutti gli educatori e coordinatori. In questi ultimi due anni il CTZ valtrumplino ha individuato come ambito di intervento e formazione la possibilità di partecipare a bandi comuni per trovare nuovi finanziamenti per i servizi.
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2.4 COMUNITÀ MONTANA
Nel Piano di Zona triennale (2009-2011) Comunità Montana riconosce i Cag “servizio che concorre realmente alla prevenzione del disagio di minori, pre-adolescenti ed adolescenti”, riconoscendo “in questa tipologia di servizio una effettiva e indispensabile azione di prevenzione” che intende sostenere e sviluppare. 5 Il coordinatore del nostro Servizio partecipa, a nome dei Cag della Valle, al tavolo tecnico “Politiche Giovanili” di Comunità Montana. Essere presenti a questo tavolo rappresenta la possibilità di confrontarsi con i soggetti operanti nel nostro stesso settore d’intervento e diventa opportunità di visibilità delle molteplici e differenziate iniziative dei Centri di Aggregazione Giovanile del territorio.
Il Cag mette inoltre a disposizione i propri ambienti per lo svolgimento di incontri protetti gestiti dall’Asl o da cooperative della zona.
ORATORI (SANT’ANDREA - S.VIGILIO - COSTORIO - PIEVE)
Il Centro di Aggregazione Giovanile è un servizio territoriale che ha la sua sede negli ambienti dell’Oratorio Paolo VI, ma opera su tutto il comune di Concesio, con una attenzione particolare alla fascia dei pre-adolescenti ed adolescenti che vivono gli Oratori del territorio comunale. Di anno in anno si definiscono con i responsabili delle parrocchie gli interventi educativi svolti nei diversi Oratori. La definizione di tale collaborazione tra il Cag e gli Oratori è segno di una grande attenzione educativa dell’equipe a tutto il territorio, sia in termini progettuali che di impiego di ore e risorse del servizio. Gli educatori professionali messi a disposizione del Cag sono risorsa del territorio. Hanno l’attenzione educativa a non sostituirsi alle realtà e alle potenzialità di ogni Oratorio, ma operano in un’ottica di potenziamento e rete con le realtà locali che già lavorano per il bene della comunità. In continuità con le azioni progettuali ed educative attuate lo scorso anno e in base alle verifiche svolte con i Parroci e i volontari, anche nel progetto 2012-2013 si propone una collaborazione tra le diverse parti a più livelli ed uniforme tra tutti gli Oratori:
� Un pomeriggio a settimana un educatore Cag sarà presente nell’Oratorio, sulla soglia degli stesso, al parco del territorio per un’azione di monitoraggio e aggancio dei gruppi spontanei di adolescenti. (Dopo un confronto con le realtà locali, si potranno prevedere interventi più strutturati (laboratori, proposte…).
� momenti di aggregazione a cadenza mensile specifici per i preadolescenti. La progettualità ha l’intento prioritario di costituire una equipe di volontari appartenenti al contesto per programmare e gestire insieme agli educatori le attività. Ogni serata avrà un tema specifico e si svolgerà all’interno dei diversi locali messi a disposizione dalla struttura.
� E’ concordata la partecipazione dell’educatore di riferimento ad almeno un paio di consigli dell’oratorio o commissioni educative, in modo da far conoscere la progettualità dell’intervento a tutti i membri dell’assemblea e inserire le azioni educative in un progetto globale. In particolare, nel Progetto educativo dell’Oratorio
5 Piano di Zona 2009/11 pp.62-63
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Paolo VI, frutto di un lavoro impegnativo presentato alla comunità ad ottobre 2010 si legge: “Nel suo cammino educativo, sollecitata dal bisogno d’aggregazione dei giovani, la Comunità oratoriana ha scelto diversi anni fa di far nascere al suo interno un Centro di Aggregazione Giovanile. Il Cag Naviganti di Concesio è quindi parte integrante della Comunità educativa. ...”6 Il Centro condivide le linee guida, gli obiettivi e i valori dell’oratorio, pur nella laicità degli interventi promossi. Un educatore è membro di diritto al Consiglio dell’Oratorio, organismo agile e dinamico nato per affiancare il lavoro del curato e per dare uniformità alle diverse proposte dei gruppi.
� In continuità con gli anni scorsi il Cag, mette a disposizione degli Oratori i propri
educatori, o figure qualificate, per la formazione degli animatori del grest e la programmazione delle attività dello specifico Grest. Inoltre individua un’equipe di lavoro per le serate di animazione estive per gli adolescenti “Follest”, che da tempo si svolgono a carattere itinerante su tutto il territorio comunale.
2.5 ALTRO Nel tentativo di arricchire gli interventi educativi del servizio il Cag programma annualmente dei momenti di confronto e verifica sia con gli operatori del Consultorio adolescenti con sede a Concesio, che con il personale del Servizio Multidisciplinare Integrato per le Dipendenze “Gli acrobati” con sede a Concesio e con varie associazioni del territorio. Ci avvaliamo di consulenze esterne (esperto di teatro, di musica, studenti di estetica e cucina ecc.) per avviare determinate proposte aggregative che possano anche assumere caratteristiche formative in merito a specifiche competenze e stimolare passioni e conoscenza.
6 Progetto Educativo dell’Oratorio. Parrocchia Sant’Antonino Martire - Oratorio Paolo VI, Concesio Ottobre 2010
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3 STRUTTURA DEL SERVIZIO
3.1 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO I Centri di Aggregazione Giovanile parrocchiali (la maggior parte nella provincia di Brescia e
in particolare in Val Trompia), sviluppano le loro attività in stretta collaborazione con l’Oratorio, condividendo principi e peculiarità, pur promuovendo un’offerta assolutamente laica ed accogliente.
Responsabile del nostro servizio è da anni Mons. Osio Secondo, Parroco della Parrocchia della Pieve. Il Direttore dell’Oratorio (curato) svolge in particolare un ruolo operativo sia nell’équipe che nella supervisione degli interventi.
3.2 L’ÉQUIPE L’equipe è uno spazio di condivisione dove è possibile attivare un’analisi dei processi
educativi ed aggregativi che sono sviluppati quotidianamente nelle attività del Cag; un luogo di riflessione ed approfondimento, caratterizzato da elementi di elaborazione che vanno dalla progettazione di interventi alla ricerca di soluzioni di eventuali problematicità dell’operato del Servizio.
L’equipe è anche spazio di confronto metodologico, di comunicazione ed informazione. In particolare l ‘equipe sviluppa i seguenti livelli di lavoro:
- rilevazione individuale/gruppale: per rilevazione s’intende la fase di partenza del processo di costruzione progettuale, ovvero dalla rilevazione di un bisogno alla formulazione di una ipotesi di risposta e di intervento; si tratta di un input stimolato dal singolo operatore, ma che giunge all’avvio di una progettazione che riguarda tutto il gruppo di lavoro.
- progettazione gruppale: come nella rilevazione, in cui l’intero processo di analisi delle risposte educative viene sviluppato dall’intero gruppo degli operatori, anche nella fase di progettazione di ipotesi di intervento l’equipe elabora tutte le varianti metodologiche d’intervento educativo attuabile dal singolo operatore nelle attività.
- potenziamento/ riprogettazione ed intervento: l’equipe si attiva nelle fasi in cui è richiesto un potenziamento o una riformulazione progettuale degli interventi già in atto.
- valutazione di processo interno/esterno (sede e territorio): si tratta di una valutazione sull’operato degli educatori in relazione ai microprogetti attivati. Questa analisi viene introdotta per consentire eventuali operazioni di modifica dell’operato stesso, qualora si riscontrino incongruenze o necessità di ridefinizione dell’azione educativa. Considerato il lavoro territoriale che caratterizza e differenzia il nostro Cag, con regolarità vengono fissati appuntamenti interamente dedicati all’analisi, rilevazione, riprogettazione, valutazione delle attività attivate presso la sede e altri volti ad approfondire sia sul piano metodologico che pratico gli interventi esterni attivati in collaborazione con i quattro Oratori, l’Istituto Comprensivo, Biblioteca ecc.
- valutazione di esito (verifica): E’ relativa all’esito di un’attività sia macro che micro. Viene sempre introdotta nella fase finale del percorso per rendere il più esaustiva e funzionale la restituzione alle istituzioni coinvolte. In particolare, la valutazione di esito rappresenta una lettura precisa sul percorso svolto ed una verifica del raggiungimento degli obiettivi dati di partenza per il rilevamento di eventuali criticità.
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- problematiche pedagogiche: il lavoro socio-educativo, incentrato sulla continua intersezione tra stimoli dell’educatore e risposta dell’adolescente, è un costante intervento sul processo di crescita di quest’ultimo. Per tali ragioni, indipendentemente da fattori di disagio dell’utenza, l’equipe attua un lavoro di lettura di problematiche ed esigenze pedagogiche di vario tipo. Oltretutto, in presenza di utenti particolarmente problematici gli educatori avviano un lavoro di analisi e lettura dei bisogni, intervenendo con soluzioni operative il più adeguate possibili.
Dal mese di febbraio 2012 l’Equipe si avvale della supervisione del sociologo Stefano Laffi
dell’Agenzia Codici di Milano per un percorso di ridefinizione del proprio intervento educativo con gli adolescenti. Gli incontri, come già riportato precedentemente, sono stimolo di confronto e promozione di un pensiero operativo più maturo e centrato verso la promozione del protagonismo giovanile.
3.3 IL COORDINAMENTO L’esercizio della funzione di coordinamento all’interno di un servizio socio-educativo come il
CAG si presenta articolato e complesso. Al coordinatore spetta una funzione volta a conseguire condizioni di efficacia lavorativa, realizzando un compito organizzativo indispensabile relativo alla regolazione ed integrazione delle diverse risorse esistenti in funzione della individuazione e della realizzazione degli obiettivi socio-educativi perseguiti7.
Il coordinatore svolge fondamentalmente i seguenti tipi di funzioni:
• di rappresentanza nel rapporto con le agenzie esterne: relazione di conoscenza e promozione del Servizio;
• di raccordo istituzionale: mediando la rete d’informazione e comunicazione tra l’equipe e le istituzioni;
• di organizzazione gestionale: assolve mansione burocratiche;
• di conduzione dell’equipe di lavoro: conduce gli incontri dell’equipe;
• di tutor nei confronti di eventuali tirocinanti;
• di costruzione progettuale: attiva, insieme a tutti i membri dell’equipe, processi di ideazione e costruzione progettuale;
• di sviluppo e potenziamento del servizio: orienta gli sviluppi ipotetici del Servizio nell’ambito delle novità delle politiche sociali in accordo con le istituzioni di riferimento.
7G. Scaratti, La funzione di coordinamento ed il ruolo di coordinatore nelle organizzazione socio-educative per
preadolescenti ed adolescenti in L. Regoliosi, Un percorso di formazione e ricerca per i Centri di Aggregazione
Giovanile; Formazioni e servizi – Quaderno n.12, La nuova Cartografica S.p.a - Brescia
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3.4 VOLONTARI I volontari sono parte fondamentale nella programmazione delle proposte aggregative ed
animative del Cag. Giovani adulti o adolescenti divengono parte attiva in molte iniziative formulate nel progetto annuale del Centro. Sembra scontato ma senza molti dei volontari che offrono tempo ed idee, le occasioni di divertimento e di protagonismo per gli adolescenti del territorio diventerebbero molto più rare e limitate nel tempo.
E’ emersa sempre di più negli ultimi periodi l’esigenza di porre un’ attenzione educativa e formativa anche alle relazioni che nascono tra l’educatore ed i volontari che talvolta necessitano di un potenziamento di autostima e di una presa di coscienza matura e consapevole della loro figura di volontario. Di conseguenza sempre più spesso nei volontari adolescenti e giovani che ci accompagnano, soprattutto durante le esperienze estive, è indispensabile l’attivazione da parte dell’educatore di una attenzione che fornisca all’adolescente gli strumenti per comprendere meglio l’attività di volontariato che viene richiesta.
Queste modalità consentono al Cag di offrire un parziale percorso di crescita personale rivolto ai giovani adulti volontari.
L’obiettivo di collaborazione tra il Cag ed il mondo volontario dell’Oratorio è sempre finalizzato a sensibilizzare il singolo volontario in termini educativo-aggregativi.
3.5 TIROCINANTI Il Cag è convenzionato da alcuni anni con l’Università Statale di Verona per la facoltà di
Scienze della Formazione, l’Università Cattolica di Brescia per la facoltà di Scienze della Formazione e l’Università degli studi di Brescia Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario.
In merito alla convenzione il Cag è disponibile ad accogliere alcuni studenti universitari tirocinanti che, seguiti dal coordinatore in qualità di tutor, partecipano tanto alla fase progettuale organizzativa del Centro, quanto agli interventi educativi in azione sul territorio di Concesio.
Il Servizio collabora anche con alcuni Istituti Superiori ad indirizzo socio educativo (P. Sraffa / Primo Levi) per coinvolgere studenti in brevi stage.
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4 VISIBILITA’
SEGRETERIA E CONTATTI
La segreteria del Cag è un luogo vitale per il Servizio. Non soltanto perché è la sede degli incontri d’equipe e delle riunioni di programmazione e verifica dei diversi progetti; non soltanto perché è l’archivio storico del Centro e il deposito di tutto il materiale. Ma anche e soprattutto perché è luogo di incontro personale con i ragazzi, lo spazio in cui passano “per vedere chi c’è”.
La segreteria è aperta i pomeriggi dal Lunedì al Venerdì (escluso il Mercoledì in cui è chiuso anche il Bar dell’Oratorio) e, in alcuni giorni, anche il mattino. Negli orari di apertura è sempre presente un educatore. Questo permette un controllo e un accompagnamento dei ragazzi che vi passano il loro tempo. E spesso diventa anche l’occasione per quattro chiacchiere in privato.
I contatti e le modalità di comunicazione e di pubblicità delle nostre proposte in questi anni si sono specializzate, a fianco dei classici volantini, verso canali informatici e di telecomunicazione vicini al mondo dei ragazzi: abbiamo adottato un servizio di messaggi SMS via WEB, in cui teniamo un archivio di numeri telefonici, così da riuscire a comunicare agevolmente e tempestivamente rispetto alle varie proposte ed incontri.
Oltre a questo, adottando uno strumento che i ragazzi sempre di più utilizzano come luogo/spazio di comunicazione ed espressione, abbiamo creato un profilo dal nome “Cag Naviganti” sul social network Facebook, creando una rete di “amici” cui fanno parte le persone ed i ragazzi che ruotano attorno al Centro. Questo ci permette di avere una visibilità immediata e continua.
Da tempo il Cag Naviganti pubblica una rivista trimestrale “Cag Naviganti Informa”, distribuita in tutti i plessi scolastici, Oratori e luoghi aggregativi dei preadolescenti ed adolescenti del territorio comunale, in cui vengono presentate tutte le attività strutturate e non, proposte dal Cag in un determinato periodo di tempo.
Gli educatori del Cag trovano anche saltuariamente spazio di espressione per descrivere la lettura della realtà giovanile del territorio sul bollettino comunale o parrocchiale di ogni frazione di Concesio.
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5 LE ATTIVITA’
INTRODUZIONE Il nostro essere educatori nella sede del Centro, ma anche negli altri Oratori, sulla soglia degli
stessi, a scuola o allo skate park, tanto per fare degli esempi, ci porta a compiere un monitoraggio
continuo sulla realtà del territorio. Una attenta lettura della quotidianità del nostro lavoro educativo ci sprona a nuove sfide, verso nuove prospettive. Il mondo giovanile è in continua evoluzione e la stessa situazione si riflette anche sui
preadolescenti del nostro territorio. Gli educatori del Cag hanno potuto constatare che i ragazzi
delle medie non hanno più la possibilità e la volontà di farsi coinvolgere in laboratori pomeridiani
infrasettimanali, come avveniva fino ad alcuni anni fa, a causa di impegni scolastici, attività
sportive, catechismo o impegni familiari; allo stesso tempo ha notato la presenza di tanti
preadolescenti all’interno degli oratori durante le serate organizzate per adolescenti e nei
momenti di informalità. E nelle proposte estive. Dall’osservazione di ciò e dalle richieste dei
Parroci delle frazioni concesiane, è nata l’idea di creare anche per i ragazzi delle scuole medie, a
fianco dei laboratori classici (“Prova del Cuoco”) alcuni laboratori di breve durata e serate di
aggregazione ed animazione dislocate negli oratori di Concesio.
5.1 TEMPO SCOLASTICO Settembre 2012 – Maggio 2013
FASCIA PREADOLESCENTI - MEDIE
SERATE DI ANIMAZIONE NEGLI ORATORI Si tratta di momenti di aggregazione a cadenza mensile dislocati negli Oratori del territorio
comunale. La progettualità ha l’intento prioritario di costituire una equipe di volontari
appartenenti al contesto per programmare e gestire insieme agli educatori le attività.
� “AL 62” Oratorio S.Andrea Destinatari. Ragazzi e ragazze di prima, seconda e terza media
Dove. Oratorio S. Andrea
Personale. Un educatore e 5/7 adolescenti volontari Tempi. Un sabato sera al mese da Dicembre ad Aprile:
17 Novembre, 15 Dicembre, 12 Gennaio ( Grangalà), 16 Febbraio, 16 Marzo, 13 Aprile
Di cosa si tratta. Un educatore del Cag lavora con un gruppo di adolescenti e con il supporto di
giovani volontari, allo scopo di organizzare sabati sera per i preadolescenti all’interno degli
ambienti dell’oratorio. Ogni serata ha un tema e un titolo specifico e la programmazione e
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l’organizzazione della stessa è in collaborazione con un gruppo di adolescenti che si rende
disponibile a dare il proprio contributo nelle diverse serate. L’idea è quella di avere una valenza
duplice a livello educativo: stimolare l’aggregazione dei preadolescenti all’interno dell’ambiente
oratoriale e supportare gli adolescenti ad una attività volontaria di valore educativo, che possa
essere per i più giovani stimolo a rendersi disponibile per attività animative con i più piccoli.
In parallelo si cercherà di strutturare delle occasioni di aggregazione ed animazione al bar
dell’oratorio per offrire dei momenti programmati anche per la fascia adolescenziale.
Tutti gli interventi sono coordinati dall’educatore Cag che affianca le risorse locali e condivide la
programmazione col parroco. � “SANVI NAIT PARTY” Oratorio S.Vigilio Destinatari. Ragazzi e ragazze delle scuole medie e di prima superiore
Dove. Oratorio San Vigilio
Personale. Un educatore, 5/7 adolescenti volontari, 3/4 giovani volontari Tempi. Un sabato sera al mese da Novembre a Maggio:
10 Novembre, 1 Dicembre, 12 Gennaio (Gran Galà), 23 Febbraio, 9 Marzo, 6 Aprile, 4 Maggio
Di cosa si tratta. Un gruppo di giovani ed adolescenti collaborano con l’educatore del Cag nella
programmazione ed organizzazione dei sabato sera per i preadolescenti che frequentano
l’oratorio. Ogni serata ha un tema specifico e si svolge all’interno dei diversi locali messi a
disposizione dalla struttura. Oltre alla valenza aggregativa delle serate, l’equipe di lavoro vuole
essere un’occasione di crescita dei volontari a diversi livelli per la gestione dell’animazione nel
proprio oratorio di appartenenza. � “CHE STORIA COSTORIO” Oratorio Costorio Destinatari. Preadolescenti
Dove. Oratorio di Costorio
Personale. Un educatore e 9/10 volontari adolescenti volontari Tempi. 5 serate da Novembre 2012 ad Aprile 2013: 17 Novembre 2012 – 15 Dicembre 2012 – 16
Febbraio 2013 – 16 Marzo 2013 – 13 Aprile 2013
Di cosa si tratta. L’Oratorio di Costorio ha negli anni una tradizione di serate d’animazione per i
ragazzi della medie; questi sabati sera venivano programmati e gestiti da un piccolo gruppo di
giovani e genitori e le serate si svolgevano nel Teatro di Costorio. Con la nuova struttura
dell’oratorio, ormai ben collaudata, si è deciso di continuare sulla scia dello scorso anno, puntando
su due aspetti di programmazione:
• Utilizzare ed animare il nuovo oratorio, farlo vivere dalla fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni.
• Formare un gruppo di animatori adolescenti che programmino, insieme ad un educatore Cag tutte
le serate.
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Partendo da questi due punti di partenza, coordinati dall’educatore, si è creato un gruppo di
lavoro di adolescenti che programma e gestisce le serate. Queste sono “aperte”, seguendo cioè le
inclinazioni dei ragazzi che possono partecipare alle proposte ma anche poter vivere l’Oratorio in
libertà. L’educatore, oltre a coordinare il gruppo, svolge anche un ruolo di controllo e di presenza
nell’informalità.
GRANGALÀ 2013 Destinatari. Preadolescenti della scuola secondaria di primo grado
Dove. Itinerante/ quest’anno all’Oratorio S.Vigilio
Personale. 4 educatori e 10/15 volontari adolescenti dei 4 oratori del territorio Tempi. 12 gennaio 2013
Di cosa si tratta. L’appuntamento del Grangalà, serata speciale per ragazzi delle medie, durante la
quale si svolge simpaticamente l’elezione di miss e mister dell’anno, svoltosi con grande successo
negli ultimi tre anni a carattere itinerante tra gli Oratori del territorio, verrà riproposto e ideato
quest’anno in collaborazione con l’Oratorio di San Vigilio. Si tratta di una proposta tanto attesa e
desiderata dai preadolescenti che ci offre l’occasione di contattare 70-80 ragazzi/e. Per la
realizzazione di tale evento gli educatori coordineranno un gruppo di circa 10/15 adolescenti dei
diversi oratori di Concesio che si occuperanno dell’animazione e dell’organizzazione della serata.
L’idea di coinvolgere gli adolescenti in qualità di “animatori” nasce dall’obiettivo di valorizzare le
risorse volontarie interno ad ogni oratorio. Il Grangalà richiede un notevole impegno sia in termini
di programmazione che economici, ma garantisce agli educatori ed ai volontari di avere un
contatto maggiore con diverse tipologie di preadolescenti, oltre ad essere un’ottima occasione per
misurare gli interessi e le esigenze della realtà adolescenziale di Concesio.
SPAZIO COMPITI Destinatari. 12 Ragazzi/e della scuola secondaria di primo grado inviati dall’Istituto Comprensivo
di Concesio
Dove. Oratorio Pieve
Personale. 2/3 educatori e 2 volontari adolescenti Tempi. Il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 16.00 da ottobre a maggio
Di cosa si tratta. Il progetto nasce dall’esigenza di alcuni ragazzi, individuati dagli insegnanti della
scuola Secondaria di Primo Grado, di avere un supporto per lo svolgimento dei compiti e di
superare alcune difficoltà scolastiche. Crediamo che per molti preadolescenti avere momenti in cui
“regolarizzare” il loro modo di fare i compiti e sviluppare un metodo di studio è un’opportunità
importante. Si tratta di un supporto all’apprendimento, ma il laboratorio non ha l’obiettivo di far
concludere negli incontri pomeridiani al Centro i compiti assegnati. Piuttosto si tratta, partendo
dagli esercizi dati a casa, di riguardare insieme ai ragazzi gli argomenti non capiti, di potenziare
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l’autonomia individuale allo svolgimento dei compiti, e di soffermarsi sul metodo di studio, sul
ripasso, sull’impostazione di un problema o uno schema. Il rapporto con la Scuola è di
collaborazione e verifica: essa ci segnala i ragazzi che hanno bisogno dell’attività (stabiliti con
l’equipe del Cag in numero massimo di 12) ed è presente nel momento in cui si verifichino
inadempienze, come assenze ingiustificate ripetute, o per la verifica in itinere del percorso. Gli
educatori incontrano personalmente gli insegnati per fare il punto della situazione su ogni singolo
ragazzo e concordare insieme un programma di lavoro pomeridiano.
LABORATORIO DI CUCINA Destinatari. Preadolescenti
Dove. Oratorio Pieve / Oratorio San Vigilio
Personale. Un educatore. Un tirocinante. Un volontario adolescente
Tempi. Martedì dalle 16.00 alle 18.00 nei mesi di Febbraio, Marzo, Aprile
Di cosa si tratta. Il laboratorio, denominato La prova del cuoco, vede coinvolti i ragazzi in una gara
di cucina tra due squadre. Ogni settimana vengono realizzate semplici ricette. Al termine di ogni
incontro, in seguito alla valutazione di una giuria, viene decretata la squadra vincente. L’idea di
proporre una gara a squadre (già collaudata con successo in passato) ci permette prima di tutto di
creare coesione e collaborazione tra i componenti dello stesso gruppo e di sviluppare e guidare il
loro agonismo in chiave positiva.
Il laboratorio ha come obiettivo l’aggregazione dei ragazzi attraverso modalità che li possano
coinvolgere, ed è un ottimo setting per instaurare relazioni educative efficaci tra educatore e
preadolescenti, nell’ottica anche che questi stessi ragazzi tra breve (con molta probabilità)
cominceranno a frequentare il Cag anche nel tempo libero e non strutturato
Durante il periodo di svolgimento dell’attività è previsto un pomeriggio speciale senza gara, ma
con la presenza di un “inviato” esterno (una nonna o una cuoca per passione, un ragazzo che sta
frequentando la scuola alberghiera o una mamma proveniente da culture diverse che insegna un
piatto della sua tradizione) per una ricetta particolarmente impegnativa o originale. Sono inoltre
previste una o più uscite presso esercenti del territorio per dare ai preaolescenti la possibilità di
conoscere da vicino l’attività di professionisti artigiani.
Novità di quest’anno è la proposta che verrà suggerita di condurre parte dell’attività presso
l’oratorio di San Vigilio. L’obiettivo è quello di estendere questo progetto anche oltre gli ambienti
in cui è stato finora sperimentato, per dare la possibilità anche ai preadolescenti della zona nord di
Concesio di avvalersi di tale esperienza.
LABORATORI FLASH Destinatari. Preadolescenti
Dove. Oratorio Pieve / Oratorio San Vigilio
Personale. Un educatore. Un tirocinante. 1/2 volontari adolescenti
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Tempi. Martedì dalle 16.30 alle 18.00 e Venerdì dalle 16,30 alle 18. Da fine Novembre a metà
Dicembre. Da programmare i tempi della primavera 2013.
Di cosa si tratta. Nel periodo prestabilito verranno attivati due laboratori flash della durata
complessiva di quattro incontri ciascuno, che vedranno i ragazzi protagonisti nella partecipazione
e nella creazione di qualcosa che li rappresenti (ad esempio realizzazione e decorazione di cup
cakes, creazione di oggetti decorativi e bijou…) e nella cura di sé (ad esempio pulizia del viso,
idratazione e nutrimento della pelle,lezioni di trucco…), che si svolgeranno rispettivamente negli
oratori di Pieve e di San Vigilio. I ragazzi saranno accompagnati in questo percorso, oltre che
dall’educatrice e dalla tirocinante, anche da alcuni volontari specializzati nei diversi settori.
L’idea di promuovere nuovamente, dopo alcuni anni di assenza, i laboratori infrasettimanali nasce
dalla volontà degli educatori di stimolare l’attività di gruppo per favorire l’acquisizione di abilità
nella realizzazione pratica, favorendo la libera espressione e la creatività del preadolescente.
In primavera si ipotizzano altri appuntamenti sul territorio con contenuti relativi ai desideri e
interessi propri dei ragazzi.
TIME SHARING Destinatari. Preadolescenti di 3° media divisi in gruppi da 8
Dove. Oratorio Pieve. Appartamento in Oratorio sopra il bar.
Personale. Un educatore. Don Giovanni. Giovani volontari e tirocinante. Tempi. 3 giorni della settimana per ogni gruppo da otto ragazzi in novembre-dicembre
Di cosa si tratta. L’idea nasce in primis dalle considerazioni fatte dall’equipe in merito alla difficoltà di
incontrare ed agganciare la fascia dei preadolescenti nel tempo extrascolastico e con l’obiettivo di
stimolare il riconoscimento dell’ambiente Oratorio come spazio di socializzazione spontanea.
“Time Sharing” (condivisione del tempo) diviene per i ragazzi un’occasione di potersi sperimentare come
persone autonome e indipendenti, in un ambiente tutelato dalla presenza di adulti, e per gli educatori una
grande lente d’ingrandimento sulle dinamiche di gruppo e sulle personalità del singolo. I ragazzi possono
diventare più protagonisti della loro età in un contesto sociale e relazionale in cui esprimere il loro bisogno
di confrontarsi, vivere relazioni positive e interessanti.
L’esperienza di “tempo comune” è caratterizzata da importanti obiettivi, che intrecciandosi danno luogo ad
un contesto di forte socializzazione educativa:
� creare e sviluppare lo spirito sociale e di gruppo attraverso la vita comunitaria e la
collaborazione;
� trasmettere una visione del tempo libero alternativo ( senza tv, cellulare, videogiochi);
� responsabilizzare il preadolescente nell’autogestione pratica del vivere quotidiano;
� favorire l’interiorizzazione di valori cooperativi, il rispetto delle regole e la partecipazione ad
attività formative.
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FASCIA ADOLESCENTI
INFORMALITÀ Destinatari. Adolescenti del territorio comunale di Concesio
Dove e quando. Oratorio Pieve - Lunedì 16.00-18.00, Venerdì 16.00-18.00 , un sabato sera al mese
21.00-23.00 / Oratorio Sant’Andrea – Giovedì 16.00-18.00 / Oratorio San Vigilio - Venerdì 16.00-
18.00
Di cosa si tratta. Spiegare in modo dettagliato ed approfondito cos’è il lavoro di informalità è per
noi molto importante nella definizione di ciò che siamo e facciamo come Centro di Aggregazione:
gran parte delle ore dei nostri operatori infatti è dedicata a questo approccio educativo, questa
filosofia/metodologia di lavoro. La definizione di “Informalità” richiama un modo di agire che non
sottosta a schemi convenzionali, che non presenta una struttura delineata; per questo motivo è un
lavoro che difficilmente viene percepito, non produce un risultato concreto se non sul lungo
periodo ed in ogni caso risulta difficile produrre una verifica oggettiva.
Alla base di questo lavoro c’è la relazione: essa si costruisce nella quotidianità dello stare con gli
adolescenti, nell’agganciarli mentre partecipano ad eventi e serate, mentre trascorrono i loro
pomeriggi negli oratori o sulla loro soglia, mentre si ritrovano nei parchetti ed in altri luoghi
aggregativi. Questa relazione è in continuo divenire, nasce e si sviluppa, presenta pause e a volte
frizioni o scontri, in ogni caso può essere messa in gioco in ogni incontro; relazionarsi significa per
noi riuscire a creare col tempo un legame di fiducia e confronto, riuscire a farsi conoscere e
riconoscere come persona adulta, diversa da amici e compagni di scuola ma allo stesso tempo
vicina a loro, in una modalità differente dalle altre figure che giornalmente i ragazzi vivono
(genitori, professori, allenatori…). Il tempo gioca un ruolo chiave nell’Informalità: averne per “stare
e fare” insieme ai ragazzi ci permette di coltivare la relazione, di riuscire a cogliere stati d’animo, di
intercettare problemi o bisogni, di interessarsi a loro in modo diretto e concreto. Per tutto questo
riteniamo vitale che il Centro di Aggregazione Giovanile dedichi tempo al lavoro a stretto contatto
con i ragazzi e che questo sia informale e il più vicino al loro modo di aggregarsi e di vivere la loro
“condizione" adolescenziale.
La relazione e l’informalità sarebbero sterili se non avessero per noi, da “agenzia educativa”, un
contenuto: l’obiettivo principale per noi è “dare stimoli di senso”. Entrare in contatto coi ragazzi ci
permette di stimolarli a riflettere sulle scelte di vita e sui loro agiti, sugli eventi che nel bene e nel
male caratterizzano il loro essere adolescenti; allo stesso modo ci permettiamo di lanciare
provocazioni e dare prospettive di cambiamento, aiutandoli a dare un significato a ciò che vivono e
fanno. Siamo per loro compagni di viaggio che possono dare rimandi su come li vediamo, su dove
sono nel loro cammino verso l’età adulta.
In ultimo, ma non meno importante, questo lavoro ci permette di essere, sul territorio e nella
popolazione in fascia adolescenziale, una presenza che monitora e che percepisce uno spaccato
giovanile reale; siamo osservatori privilegiati di un “mondo” che difficilmente viene percepito da
genitori e da altre agenzie educative.
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BE YOURSELF RELOADED & BE YOURSELF 2.0
Le radici del progetto nascono dal lavoro intrapreso qualche anno fa dal Cag Naviganti, un
percorso che ci ha portato nel tempo a cambiare le nostre proposte di aggregazione, passando da
una visione dei ragazzi come “utenti” di un evento/attività all'idea che fosse invece il
protagonismo degli adolescenti il vero obiettivo da raggiungere. In seguito alla supervisione col
sociologo Stefano Laffi dell'Agenzia Codici Ricerche di Milano abbiamo sviluppato la nostra
filosofia d’intervento spostando l'attenzione sui “desideri” dei ragazzi e sui loro strumenti di
espressione e rappresentazione.
Questo progetto ha come obiettivo quindi il “dare voce” agli adolescenti, per descrivere il proprio
mondo, per farsi sentire quando le cose non vanno, per raccontare le cose belle che colgono nel
loro crescere; tanti sono gli strumenti a disposizione per le loro comunicazioni (verbali e non)
pochi, invece, i momenti, le occasioni, le persone che riescono a fermarsi per ascoltarli.
Tale progetto vuole essere per i ragazzi anche possibilità di sperimentare la loro crescita come
impegno, come fatica nel creare qualcosa di bello, la soddisfazione nell'imparare che la propria
passione (che sia musica, fotografia, ballo, disegno, ecc...) non è semplicemente un passatempo,
ma qualcosa di nobile, che eleva la propria persona.
L'8 Settembre scorso si è svolto “Be Yourself”, un festival dell'auto-rappresentazione di ragazzi e
ragazze di Concesio: nel pomeriggio si sono svolti vari workshops, incontri con “esperti” di varie
arti (chitarra, canto, batteria, fotografia, radio speaker, rap/freestyle) con cui i ragazzi si sono
confrontati e hanno potuto arricchirsi di spunti di crescita. I workschop erano ospitati nei diversi
ambienti messi a disposizione dall'Amministrazione Comunale (Auditorium delle scuole medie di
Sant'Andrea e San Vigilio, Sala Alberina, Biblioteca Comunale, Sala prove Aldo Moro). Dalle 21 si è
dato spazio alle esibizioni di queste espressioni artistiche: hanno suonato sul palco due gruppi
musicali, tre cantanti solisti, due rapper, un batterista, tre ballerini hip hop, senza dimenticare i
due presentatori. Che avevano partecipato al Workshop sulla radio. Via Pascoli è divenuta, per
l'intera giornata, un luogo di rappresentazione giovanile: mostra fotografica, disegno, scrittura,
muro di facebook dove lasciare pensieri, messaggi, commenti. Be Yourself significa un’opportunità
di cittadinanza attiva, una scelta di visibilità che non alimenti solo la percezione narcisistica che un
palco può suscitare (l’esibizione è già tutta sulla rete e in molti programmi televisivi), ma un
materiale che diventa per i ragazzi un’occasione per dire come ci si sente e per gli adulti una
chiave di lettura per capire meglio il mondo dei ragazzi, quello che vivono, pensano, desiderano...
L'obiettivo è stato di rendere Concesio il paese dove i desideri dei ragazzi hanno cittadinanza, dove
le loro parole e le loro note trovano ascolto, dove tutti i linguaggi e le forme espressive di questo
tempo prendono forma.
Non si è trattato certamente di un punto di arrivo, ma l'occasione di lettura dei desideri degli
adolescenti su cui impostare il nostro intervento educativo dei mesi a venire.
Dal mese di gennaio, infatti, con l’aiuto e la presenza di alcuni degli esperti che già hanno
collaborato con il centro per gli workshops di settembre, il Cag proporrà alcune “pillole”, o come le
abbiamo chiamate “Be yourself – reloaded”, le nostre ricariche, giornate dedicate a workshops
delle diverse discipline artistiche che daranno la possibilità ai ragazzi di incontrare chi della propria
passione ha fatto un lavoro o una scelta di vita, sperimentare la bellezza del conoscere, mettersi
alla prova nel fondere le diverse forme d’arte tra loro, giocare con l’espressività…
Tutte queste esperienze confluiranno poi nel grande evento di maggio, in cui riproporremo il
grande festival dell’auto-rappresentazione, “Be yourself 2.0”.
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PROGETTO MUSICA E VIDEOCLIP
Destinatari. Adolescenti
Tempi. Da Novembre 2012 a Maggio 2013
Di cosa si tratta. Questo Progetto Musica, nato l’anno scorso a seguito del lavoro fatto in questi
anni sul protagonismo giovanile e sulle forme di espressione dei ragazzi, confluisce ora nel
progetto BE YOURSELF; continua nei suoi obiettivi di creare spazi di esibizione, serate a tema,
momenti in cui i ragazzi possano portare/mostrare qualcosa di loro, creato e pensato da loro.
Puntando sulla musica come forma privilegiata di espressione, sia per chi la compone che per chi
l’ascolta, abbiamo raccolto l’esigenza di poter sfruttare le tecnologie multimediali come strumento
per il protagonismo; quindi non solo serate in cui i gruppi musicali di adolescenti suonano, ma
anche supporti che possano essere veicolati attraverso il computer, il web, i social network.
Il progetto prevede diversi livelli di realizzazione ed è continuamente proposto ai gruppi di ragazzi
che suonano in band di Concesio, oltre che a vari adolescenti che possono dare il loro contributo in
termini multimediali ed artistici.
STA-RADIO Destinatari. Adolescenti
Tempi. Da Settembre 2012 a Maggio 2013
Di cosa si tratta. Seguendo i canali privilegiati di comunicazione dei ragazzi, facendo inoltre leva
sui loro interessi, abbiamo progettato una Radio. Questa attività è stata proposta ad un gruppo di
adolescenti che frequentano il Cag durante la settimana, ottenendo una buona risposta. La radio è
stata progettata per essere ascoltata via web, così da essere diffusa tra i ragazzi con lo strumento
di Facebook.
Abbiamo cercato di puntare su vari argomenti che riguardano gli adolescenti, la musica in primis
ma anche lo sport locale (le squadre di calcio, pallavolo ed altri sport in cui giocano/praticano),
opsiti (che possono essere gruppi musicali di Concesio, oppure persone che possono raccontare
loro esperienze, ecc…) ed altre idee che rendano la radio accattivante.
L’idea di questo progetto è quella di far sperimentare ai ragazzi nuove forme di espressione e
protagonismo, che vadano al di fuori della loro quotidianità; inoltre in questo secondo anno di
StaRadio abbiamo approfondito l’esperienza coinvolgendo gli speaker nell’animazione “in diretta”
di alcuni momenti di festa ed incontro. Infine, novità di quest’anno, c’è la volontà di poter
registrare le puntate in vari luoghi del territorio, sfruttando gli oratori e soprattutto andando a
diffondere l’esperienza in un contesto più ampio.
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MUSICAL Destinatari. Adolescenti
Dove. Oratorio S.Andrea
Personale. 1/2 educatori. 2/3 volontari giovani durante gli spettacoli Tempi. Tutti i mercoledì dalle 19,30 alle 21,30 (ottobre – maggio)
Di cosa si tratta. L’attività, già testata negli anni precedenti, nasce da una richiesta di alcuni
adolescenti e giovani del territorio con il desiderio di farsi coinvolgere, e interessare altri coetanei,
nell’espressione di se stessi, attraverso l’utilizzo delle svariate forme d’arte utilizzate dal Musical
come modalità espressiva. Gli obiettivi principali posti dall’equipe degli educatori sono: il
protagonismo dei ragazzi, l’attenzione alle dinamiche relazionali messe in gioco tra gli adolescenti
e con le figure adulte di riferimento, stimolare l’espressione della propria personalità da parte di
ogni individuo, osservare e coordinare le attività di produzione del musical (canto, ballo,
recitazione, scenografia, impiantistica audio e luci) affiancando e responsabilizzando i ragazzi
nell’impegno, nell’organizzazione e nella messa in opera dello stesso.
Il testo scelto è una parodia in chiave comico - dialettale de “I promessi sposi” di Alessandro
Manzoni, con canzoni tratte dal repertorio della musica italiana, dagli anni ’60 ad oggi, e rivisitate.
Gli adolescenti coinvolti sono circa quindici, provenienti dalle diverse frazioni del Comune di
Concesio. Iniziato nell’ottobre dello scorso anno, esibito negli oratori di S.Andrea e di Costorio, lo
stesso spettacolo continuerà ad essere perfezionato ed esibito durante l’anno in corso presso gli
oratori di Concesio (Pieve e San Vigilio), negli oratori vicini (Bovezzo e Nave) e meno vicini (S.
Nazzaro e Flero).
AULA STUDIO Destinatari. Adolescenti dalla prima classe superiore
Dove. Segreteria Cag
Personale. Due educatori
Tempi. Tutti i lunedì pomeriggio dalle 15 alle 18
Di cosa si tratta. L’attività nasce dalle considerazioni fatte dall’equipe in merito ai rimandi negativi
degli adolescenti rispetto al loro vissuto da studenti alle superiori e soprattutto dal desiderio di
dare una continuità al lavoro fatto durante il percorso di orientamento alla scelta della scuola
superiore rivolto a tutte le classi terze dell’Istituto Comprensivo di Concesio. E’ emersa negli ultimi
anni la crescente esigenza di supporto scolastico e l’elaborazione di un metodo di studio
individualizzato per gli adolescenti che hanno vissuto da poco il passaggio dalla scuola media alla
superiori. Non si tratta di lezioni individualizzate quanto piuttosto di gruppo di mutuo-aiuto
scolastico di adolescenti in presenza di un educatore con l’obiettivo di colmare insieme alcune
lacune, fare chiarezza su determinati concetti e condividere insieme le difficoltà e gli ostacoli che si
affrontano quotidianamente.
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JOKE&JOING
Destinatari. Adolescenti e preadolescenti che frequentano l’Oratorio il sabato sera
Dove. Oratorio Pieve
Personale. 1 educatore. 4 volontari giovani
Tempi. Un sabato sera al mese dalle 21 all'1 da Ottobre a Maggio
Di cosa si tratta. Nei momenti di informalità e di tempo libero dei ragazzi, quando la scuola e le
attività extrascolastiche lasciano spazio ai momenti con gli amici e allo svago, il Cag attiva tempi di
informalità uniti a serate organizzate, da proporre durante i sabati sera per dedicare un’attenzione
particolare ai preadolescenti ed adolescenti. Esiste la necessità di dare anche nel tempo della
notte spazi e luoghi in cui sentirsi protagonisti e capaci di dialogo, proporre idee e accogliere valori
e non soltanto di intervenire nei luoghi dove già di fatto i giovani vivono questo tempo con
interventi di pura riduzione del danno. Si tratta di fare un progetto sulla notte nello spirito della
promozione.
Anche il sabato sera quindi diventa il momento ideale per incontrare i ragazzi, parlare con loro,
proporgli attività, giochi, o semplicemente offrirgli un luogo in cui divertirsi, ascoltare musica,
stare con gli amici, trovare un educatore con cui confrontarsi, ecc.
Da anni il Centro propone il Joke&Joing: una serata “diversa” nei locali dell'Oratorio. Il bar
dell'Oratorio ed il cortile antistante sono i luoghi privilegiati di incontro degli adolescenti e
preadolescenti, quindi spazi importanti per l’accoglienza e lo scambio di relazioni. Negli anni
l’utenza del progetto è cambiata in base alle necessità ed ai continui mutamenti della
“popolazione” giovanile; mentre anni fa erano soprattutto i giovani a fruire dei locali dell’oratorio
nei sabati sera, ora la nostra realtà ci offre un target che va dai 13/14 anni ai 18 circa. Alle serate
sono sempre presenti un educatore ed il sacerdote. Collaborano inoltre alcuni giovani volontari
che con il loro prezioso aiuto, progettano e conducono vari momenti dell’attività.
Non è nostro obiettivo creare alternative competitive alle offerte del territorio, bensì proporre
serate dove la qualità è data dalla presenza di un educatore e da altri giovani che possano
incontrare i ragazzi e stare con loro. Per scelta educativa non vengono serviti alcolici durante le
serate del progetto.
In merito alla formulazione delle proposte di quest’anno il tema di fondo di tutte le serate è in
continuità con gli anni scorsi e con il progetto di “Be Yourself” puntando nuovamente al
protagonismo degli adolescenti, come spazio di espressione personale. Sono quindi programmate
esibizioni di gruppi musicali del territorio, formati da adolescenti e giovani, animazione di Staradio,
oltre che serate dedicate a giochi ed esperienze vicine al mondo giovanile (wii, horror, macchine
telecomandate, prove di coraggio ecc). Considerato il grande successo di Be yourself svoltosi nel
mese di settembre, anche per il maggio 2013 programmeremo un momento aggregativo che sia
riassuntivo di tutto quello che è stato vissuto e proposto agli adolescenti con esibizioni musicali ed
artistiche.
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CHRISTMAS E CAGNEVALE PARTY
Destinatari. Adolescenti e preadolescenti che frequentano del territorio comunale
Dove. Oratorio Pieve
Personale. 2/3 educatori e 10 giovani volontari
Tempi. Sabato 22 dicembre e sabato 9 febbraio
Di cosa si tratta. All’interno della proposta di animazione Joke & Joing sono stati ideati e
formulati negli ultimi anni eventi a tema in occasione di festività che potessero in qualche modo
racchiudere le diverse forme espressive (canto/ ballo) e rendere direttamente protagonisti gli
adolescenti superando le logica di fruizione per fare spazio ad un idea di promozione dell’iniziativa
da parte degli stessi. Quest’anno l’obiettivo degli educatori è riuscire a formulare un nuovo
appuntamento carnevalesco al fianco di quello natalizio, considerato l’annullamento definitivo del
tradizionale appuntamento di CarneValle (proposta supportata da Comunità Montana e formulata
per gli Oratori della Valle Trompia).
VACANZA INVERNALE Destinatari. Adolescenti del territorio comunale
Dove. Monaco di Baviera
Personale. Un educatore , Don Giovanni e un giovane volontario.
Tempi. Dal 3 al 5 Gennaio 2013
Di cosa si tratta. Vivere esperienze insieme è un’occasione speciale per uno scambio più autentico
e diretto con gli adolescenti. Questa è l’idea principale che ci spinge ad organizzare la vacanza
dedicata ai ragazzi dai 14 ai 18 anni di del territorio comunale. Non una semplice gita, quindi, in cui
visitare una capitale europea, pur non mancando l’aspetto culturale e conoscitivo, ma una vera e
propria avventura insieme. La vacanza risulta essere una modalità efficace per conoscere
adeguatamente i ragazzi e leggere al meglio i loro bisogni, per agire in un secondo momento
attraverso le attività, oppure per essere da subito punti di riferimento, pronti all’ascolto e
compagni di viaggio adulti positivi e propositivi di stimoli e riflessioni. La proposta è resa il più
possibile fruibile a tutti anche grazie al prezzo basso che non va a gravare considerevolmente sulle
famiglie. Si è deciso di puntare su una città europea di interesse culturale elevato: Monaco. La
vacanza è organizzata secondo la modalità consolidata del viaggio in pullman, ostello con spazi di
libertà ai ragazzi, pur nell’ottica del rispetto di regole comuni e vita insieme, senza dimenticare
momenti quotidiani di condivisione o semplicemente vita comune (colazioni, pranzi, cene, visite
della città, momenti di svago…).
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FORMAZIONE ANIMATORI GREST L’esperienza estiva presuppone un lungo lavoro di preparazione, sia a livello organizzativo da parte
dell’ equipe degli educatori del Centro, sia con il numeroso gruppo degli adolescenti che di anno in
anno colgono gioiosi la proposta di vivere l’esperienza come animatori. La scelta del Servizio è di
dare fiducia a questi ragazzi. Di offrire loro l’opportunità di misurarsi con le proprie capacità e di
fare un percorso di responsabilità verso i minori a loro affidati. Ci sembra importante sottolineare
tale aspetto perché il grest è un forte momento aggregativo per i bambini e i ragazzi che vi
partecipano, ma in modo diverso e altrettanto significativo è un’esperienza indimenticabile anche
per gli adolescenti che si misurano con la richiesta di responsabilità che tale esperienza richiede.
In questi anni abbiamo cercato di condividere con le famiglie l’importanza del percorso di crescita
anche degli animatori, anche quelle volte in cui lo stile educativo degli adolescenti dimostrava di
aver ancora bisogno di fare passi per maturare.
L’impegno che il Cag mette nell’organizzazione delle settimane estive parte già molti mesi prima
con un percorso per i futuri animatori per arrivare all’appuntamento sufficientemente attrezzati e
consapevoli.
Destinatari. Gli adolescenti degli Oratori di Concesio che intendono dedicare parte del loro tempo
libero estivo ad attività di volontariato in Oratorio con i più piccoli, soprattutto durante il Grest,
ormai diventato un appuntamento irrinunciabile nel vissuto dei 14-18enni
Tempi. Da febbraio 2013
Di cosa si tratta. Prioritaria rispetto al lavoro con i minori al Grest è la formazione al gruppo degli
animatori che di anno in anno si fa più numeroso. La formazione infatti fornisce competenze e
sviluppa negli adolescenti capacità e abilità da utilizzare durante il Grest; costruisce un gruppo di
animatori già prima dell’inizio dell’esperienza estiva rendendo possibile la condivisione di alcuni
valori essenziali e di uno stile di animazione; dona agli animatori un’idea chiara del progetto estivo
migliorando l’esperienza del Grest per i bambini ed i ragazzi.
Il percorso formativo costituisce anche terreno di incontro e confronto tra i numerosi adolescenti,
le cui competenze e personalità sono messe a disposizione della comunità.
L’impegno dell’animatore rappresenta un’esperienza importante in quanto per molti ragazzi è la
prima possibilità di sperimentare l’attenzione educativa verso l’altro, il “prendersi cura”. Per i
ragazzi il Grest, esperienza che richiede tempo e impegno, rappresenta un’opportunità formativa
per misurarsi con l’assunzione graduale di responsabilità e compiti educativi e di servizio:
un’occasione per sperimentarsi in un rapporto diverso con gli adulti in cui le dimensioni
dell’asimmetria educativa vanno modificandosi perché i ragazzi da fruitori di servizi assumono un
ruolo di collaborazione con gli adulti stessi, di responsabilità in un rapporto intergenerazionale.
L’attenzione educativa che gli operatori del Cag e i responsabili degli Oratori di Concesio hanno nei
confronti della formazione dei ragazzi è notevole: si tratta di un percorso molto interessante e
proposto in maniera dinamica che inizierà per tutti i principianti con un corso base rivolto agli
adolescenti di Sant’Andrea e Pieve insieme e in parallelo San Vigilio e Costorio già nel mese di
febbraio a cadenza quindicinale. L’idea è quella di creare insieme ai ragazzi occasioni per
sperimentarsi (Carnevale, festa di primavera…). Successivamente vengono inseriti anche gli
animatori che hanno già vissuto l’esperienza gli anni precedenti. Di seguito, a partire dal mese di
Maggio, i responsabili di ogni Oratorio incontrano settimanalmente i propri animatori per
organizzare tutta la parte logistica, i giochi e le attività e per trasmettere al proprio gruppo le linee
guida dell’esperienza.
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5.2 TEMPO ESTIVO INTRODUZIONE La vacanza organizzata dal Cag è un’occasione per vivere in maniera comunitaria il tempo estivo. I
bambini e i ragazzi che vi partecipano si trovano a contatto con adulti (il don, gli educatori del Cag,
i volontari, le cuoche) che si prendono cura di loro, ma che non sono i loro genitori o i loro
insegnanti e ciò può dar vita a relazioni e modelli di comportamenti nuovi e stimolanti. L’accurata programmazione pedagogica e le risorse spazio temporali (in vacanza è molto il tempo a disposizione per stare insieme) qualificano l’esperienza estiva che è attenta ai bisogni dei minori. La scelta dell’autogestione della casa che ci ospita contribuisce a fare in modo che i ragazzi
divisi in gruppi di lavoro, si rendano parte attiva alla gestione della struttura e dei pasti
(apparecchiare, sparecchiare, pulizia ambienti comuni). I bambini sono affiancati dagli educatori
nelle prime avventure di reale autonomia (lavarsi da soli, riordinare il proprio materiale, gestire le
dinamiche con i coetanei senza la vicinanza dei genitori…).
La territorialità della proposta è garantita da una pubblicità in tutte le scuole e dalla presenza di
minori residenti in tutto il Comune.
In ogni turno l’equipe degli educatori è formata da don Giovanni, un educatore del Cag e da
animatori volontari. La parte culinaria è brillantemente gestita da disponibili mamme.
La vacanza è organizzata dall’equipe degli educatori del Cag che, individuati i volontari,
programma insieme le attività e riflette sulle scelte e lo stile educativo da attuare in montagna
perché nel grande gruppo resti prioritaria l’attenzione ad ogni singolo.
I genitori vengono invitati a partecipare ad una serata di presentazione in cui vengono date
indicazioni logistiche e presentato il tipo di attività.
Al termine dell’estate le famiglie partecipano ad un momento di festa post vacanza, occasione per
una breve verifica e opportunità di convivialità per rivedere insieme le foto.
VACANZA ESTIVA PER BAMBINI E RAGAZZI Destinatari. I bambini della scuola primaria e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado divisi
su due turni.
Personale. 1 educatore. 2/3 volontari. Il Don.
Tempi. Luglio 2013 in Val Pusteria (Bz)
Di cosa si tratta. La vacanza prevede un impegnativo lavoro di programmazione: è previsto un
tema conduttore della settimana con giochi, attività manuali, serate organizzate . Le passeggiate in
montagna sono alternate a giornate di gioco possibilmente sempre all’aria aperta e in contatto
con la natura.
Si pone molta attenzione alla vita di gruppo insegnando ai minori a condividere ogni momento
della giornata, secondo regole comuni e rispetto reciproco. Importanti sono i momenti di
animazione serale che, oltre a incentivare le relazioni tra educatori e minori, favoriscono il
protagonismo e la creatività dei ragazzi che partecipano attivamente alle proposte.
La settimana è caratterizzata da giochi, attività manuali, serate organizzate (diverse per i più
piccoli e per i più grandi) e passeggiate in montagna.
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La presenza di eventuali ragazzi disabili seguiti da assistenti ad personam vuole essere uno stimolo
positivo per tutti: situazioni concrete di accoglienza e stimolo in una vita di comunità che ha alla
base il rispetto delle persone.
VACANZA ADOLESCENTI
Destinatari. Adolescenti
Personale. 1 educatore. 2/3 volontari. Il Don
Tempi. Luglio – Agosto 2013
Di cosa si tratta. L’equipe degli educatori ha pensato di proporre agli adolescenti una vacanza
all’insegna del relax e del divertimento, non dimenticando però quelli che sono i fondamentali
aspetti educativi che caratterizzano il centro. Il Cag pone al centro dell’attenzione del proprio
lavoro i ragazzi stessi, valorizzando le loro peculiarità e dando massima importanza alla relazione
tra pari e al rapporto con gli adulti di riferimento. Si vuole dare la possibilità agli adolescenti di
sperimentare la vita comunitaria all’interno del gruppo, collaborando tutti per la gestione degli
ambienti comuni, per la preparazione dei pasti e il riordino successivo, in clima di rispetto
reciproco e degli ambienti che li accolgono.
FOLLEST Destinatari. Animatori grest ed adolescenti di tutto il territorio comunale
Personale. 1 educatore. Volontari giovani dei diversi oratori
Tempi. Giugno – Luglio 2013
Di cosa si tratta. Durante il periodo estivo il CAG dedica serate infrasettimanali all’animazione per
gli adolescenti; questa attività prende il nome di Follest ed è pensata principalmente per gli
animatori dei Grest di Concesio, rimanendo aperta a tutta la realtà adolescenziale. A tale scopo un
educatore Cag, con il supporto di una commissione interparrocchiale composta da
adolescenti/giovani dei diversi oratori, dedica il suo tempo ad ideare ed organizzare le serate.
La peculiarità del Follest è di proporre un’animazione attenta a raggiungere i luoghi che
l’adolescente vive nella sua quotidianità estiva: per tale ragione le serate sono itineranti sul
territorio ed ospitate all’interno degli oratori o delle aree verdi comunali. Questa sperimentazione
ha avuto esiti positivi, sia in termini di visibilità del servizio svolto dal Cag sul territorio, sia
sull’efficacia di raggiungere anche quel target di adolescenti che difficilmente accetta di spostarsi
dai propri luoghi. Per questo motivo per l’estate 2013 verranno riproposte accanto alle serate
tradizionali (Gardaland, ecc.) anche occasioni a carattere esperienziale, ludico e di competizione.
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SUMMER TIME – SERATE DI ANIMAZIONE Destinatari. Preadolescenti ed adolescenti
Personale. 1 educatore. 2/3 volontari
Tempi. Luglio – Agosto 2013
Di cosa si tratta. Il periodo che va dalla metà di Luglio ai primi 10 giorni di agosto è per gli
adolescenti di Concesio un tempo in cui non c’erano in anni scorsi proposte da parte del Cag,
esclusa la vacanza a loro dedicata. Finito il Grest, finite le serate di animazione del Follest, abbiamo
deciso di offrire 4/5 serate di animazione che prolungassero il periodo di attività del Cag, vista
anche la partecipazione e la presenza degli adolescenti. Le proposte sono varie e puntano
soprattutto all’aggregazione, alle attività sportivo-ludiche, sempre nel rispetto di alcune regole-
idee che ci guidano (una tra tutte il non somministrare alcolici durante la serata).
TORNEO DI CALCIO E PALLAVOLO
Destinatari. Ragazzi/e adolescenti dai 15 ai 18 anni del territorio di Concesio
Dove. Oratorio San Vigilio e Oratorio Sant’Andrea
Personale. Un educatore. 2/3 volontari
Tempi. Maggio 2013
Di cosa si tratta. Per la primavera 2013 il CAG ripropone un torneo di calcio a 7 dedicato agli
adolescenti del territorio comunale. L’organizzazione generale del torneo, la calendarizzazione e la
gestione del campo è affidata ad un adulto volontario, che già durante l’anno si presta nell’ambito
del CSI, coadiuvato da alcuni volontari per l’arbitraggio; questo ci consente una gestione più
efficace dei tempi, dei contatti coi ragazzi, degli eventuali spostamenti delle partite, alleggerendo il
lavoro degli educatori che possono dedicarsi nelle serate alla relazione con gli adolescenti. Ci si è
resi conto che la proposta del torneo è forse l’unica occasione annuale per poter agganciare e
conoscere diversi target di adolescenti che difficilmente possiamo raggiungere negli oratori; per
tale ragione il torneo negli ultimi anni sta cercando di assumere un carattere itinerante tra i campi
sportivi dei diversi Oratori per stimolare una maggiore collaborazione con i giovani volontari delle
altre realtà, evitando al contempo la sovrapposizione di più offerte simili, per l’edizione 2013 si
cercherà di lavorare sul territorio di San Vigilio e Sant’Andrea, oltre ad allargare la proposta anche
alle ragazze, organizzando in contemporanea un torneo di pallavolo che le possa rendere partecipi
e protagoniste.
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GREST
� PIEVE Destinatari. I bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado della Pieve
Personale. Don Giovanni e gli educatori del Cag. Animatori adolescenti. Segretaria.
Tempi. Dal 10 Giugno al 5 luglio 2013 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30
Per rispondere ai bisogni delle famiglie anche quest’anno il Centro, in collaborazione con
l’Oratorio, proporrà alle famiglie 4 settimane di grest, segno di grande attenzione alle esigenze del
territorio.
Di cosa si tratta. L’esperienza estiva del Centro Ricreativo Diurno rappresenta per il Centro di
Aggregazione Giovanile e per l’Oratorio della Pieve un grande investimento di impegno ed energia
per la parte organizzativa che un percorso così variamente articolato e completo richiede:
iscrizioni, gite e uscite in piscina, rapporti con i genitori, formazione degli animatori, attività
creative, percorso in collaborazione con la biblioteca, possibilità del servizio mensa in Oratorio con
orario continuato, serate di incontro tra famiglie, partecipazione di minori disabili, giochi e attività
diversificate per fasce d’età, ecc.
Per la buona riuscita dell’esperienza estiva l’equipe degli educatori con largo anticipo programma
ogni dettaglio perché l’esperienza, che negli ultimi anni ha visto la partecipazione di un numero
sempre crescente di bambini e ragazzi, segno della grande fiducia conquistata dalle famiglie del
territorio, sia un momento positivo di aggregazione, ma anche di crescita e arricchimento
personale e comunitario.
Attraverso il tema proposto dalla diocesi di Brescia trasmettiamo ai ragazzi la preziosità di essere
parte di un gruppo per formare un’orchestra ricca di individualità, ma potenzialmente armonica
(giochi di gruppo non competitivi, atelier manuali ed espressivi che diano spazio alla creatività di
ognuno).
Numerosi genitori colgono la valenza educativa del Grest, esprimendo pareri favorevoli per la
struttura organizzativa, la responsabilità nell’organizzazione e gestione, nonché la partecipazione
gioiosa dei loro figli.
Anche la partecipazione di minori disabili, possibile grazie al contributo economico erogato dal
Comune per la presenza di assistenti ad personam qualificati, si rivela ottima occasione di
integrazione.
� SANT’ANDREA
Destinatari. Bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Sant’Andrea
Personale. Don Antonio – educatrice Cag - giovani/adulti volontari Tempi. 10 al 28 Giugno 2013 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30
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Di cosa si tratta. Considerata la positiva esperienza dello scorso anno di una terza settimana di
grest quest’ anno anche l’oratorio di Sant’Andrea manterrà tale offerta. La sperimentazione
positiva di coinvolgimento di ragazzi di terza media in qualità di animatori junior sarà riproposta ed
arricchita di incontri di formazione specifici al fianco della tradizionale formazione pensata per gli
animatori “tradizionali”. La fase di formazione dei nuovi animatori sarà comune con gli altri Oratori
mentre per l’organizzazione ed il coordinamento delle giornate di Grest si penseranno degli
incontri ad hoc. La continuità è garantita durante l’anno dalla presenza settimanale a carattere
informale e di animazione serale presso l’Oratorio di Sant’Andrea di un educatrice del Cag, che
rileva i bisogni, le risorse e le caratteristiche del territorio.
� COSTORIO
Destinatari. Bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Costorio
Personale. Don Gianluca– educatore Cag - giovani/adulti volontari Tempi. Tre settimane a partire da fine Giugno dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00
Di cosa si tratta. Il Centro Ricreativo Estivo svolto presso la parrocchia di Costorio è svolto in
collaborazione con il Cag da ormai sette anni, attraverso la presenza di un educatore sia nella fase
di programmazione che in quella operativa nelle tre settimane di Grest. La fase di progettazione
inizia con gli incontri di formazione per tutti gli animatori del territorio comunale, ed in particolare
di Costorio e San Vigilio, e continua poi con gli incontri settimanali in Oratorio fino all’inizio del
Grest. La scelta di posticipare le settimane rispetto ai Grest delle altre Parrocchie ha lo scopo di
offrire una proposta aggregativa locale anche nel mese di luglio. Accanto alla presenza degli
animatori adolescenti, un gruppo di volontari adulti si occupano della gestione della merenda,
delle iscrizioni alle gite e di sostenere l’attività qualora ce ne fosse bisogno. L’attività prevede
pomeriggi di giochi e attività in Oratorio, gite e uscite presso il parco acquatico Tibidabo.
� SAN VIGILIO Destinatari. Bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di San Vigilio
Personale. Il Cag fornisce una figura di coordinamento del grest
Tempi. Giugno- Luglio 2013 dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.00
Di cosa si tratta. Il CAG, considerata prioritaria la territorialità dei suoi interventi, si rende
disponibile ad investire risorse ed energie identificando una figura che possa garantire il
coordinamento anche al Grest estivo di San Vigilio. Al coordinatore (educatore cag o
collaboratore), che mantiene i contatti sia con il Centro che con il responsabile dell’Oratorio,
compete inizialmente la formazione degli animatori. Obiettivo primario è la creazione di un gruppo
di ragazzi che sappiano collaborare, impegnarsi in un servizio prezioso, divertente e
particolarmente formativo, sempre nel rispetto delle regole dell’Oratorio e con l’assunzione di
alcune capacità gestionali e animative verso i bambini che si iscriveranno al Grest. L’educatore
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collabora poi nella parte organizzativa e di programmazione delle attività ed è presente durante il
tempo del Grest secondo le modalità e i tempi concordati con il referente dell’oratorio di San
Vigilio.
MINIGREST Destinatari. Bambini e animatori adolescenti
Dove: Oratorio Pieve
Personale. Due educatori e adolescenti animatori.
Tempi: Una settimana di Minigrest, prima dell’inizio della scuola
Di cosa si tratta. A seguito della felice esperienza estiva del grest, proponiamo, al rientro delle
vacanze e prima della ripresa scolastica una settimana sullo stile dei centri estivi. L’attività, che si
svolge il pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00, ha come obiettivo prioritario la strutturazione di un
tempo e un luogo per giocare insieme. Nell’organizzazione della settimana si svolgono un paio di
uscite, una di un’intera giornata in pullman e una passeggiata a piedi.
Consapevoli di quanto durante l’anno scolastico la settimana dei bambini sia molto sistematica tra
permanenza a scuola e attività sportive o di altro genere, la scelta del Centro è quella di lasciare
molto spazio al gioco libero e destrutturato, non solo per liberare la fantasia dei bambini ma anche
per favorire l’aggregazione spontanea.
In una organizzazione di questo tipo è fondamentale la presenza degli animatori che stimolano i
bambini al gioco e si fanno promotori di attività nel momento in cui viene a mancare la loro
capacità ad auto-organizzarsi in maniera positiva.
GREST NIGHT MEDIE Destinatari. preadolescenti
Dove: Oratorio Pieve
Personale. Un educatore cag e animatori adolescenti Tempi: Una settimana di settembre, prima dell’inizio della scuola
Di cosa si tratta: a seguito delle positiva esperienza dello scorso settembre anche per il prossimo
anno si struttureranno delle serate di animazione per ragazzi/e della scuola media nella settimana
precedente all’inizio del nuovo anno scolastico. Si è pensato di offrire una proposta ideata e
formulata ad hoc per il target di ragazzi delle medie che con difficoltà partecipano alla tradizionale
proposta del Minigrest e che spesso vivono le ultime serate estive.
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6 COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CONCESIO
PREMESSA In riferimento al Protocollo d’Intesa tra l’Istituto Comprensivo di Concesio e il Centro di
Aggregazione Giovanile Naviganti, anche per l’anno scolastico 2012/2013 si è concordata una
collaborazione proficua ed attenta alle specificità delle parti.
Il Protocollo accorda l’Istituto Comprensivo e il Cag intorno ad alcune azioni che, individuando
nella fascia in età scolare il target privilegiato, intendono garantire una continuità educativa tra
tempo scolastico ed extrascolastico. L’azione degli educatori del Cag all’interno delle attività scolastiche determina la costruzione di relazioni educative spendibili anche nel tempo extrascolastico, traducendo il lavoro specifico di queste due agenzie in un lavoro educativo di
comunità.
Gli enti firmatari sono consapevoli che un’azione più incisiva in termini di sostegno e tutela alla
fascia giovanile non può essere svolta a prescindere da un collegamento paritetico tra le due
agenzie. Questo conduce ad un confronto aperto sulle strategie e gli obiettivi che caratterizzano i
diversi servizi, alla definizione delle specificità e peculiarità, ad un coinvolgimento maggiore delle
famiglie e delle realtà del territorio (Servizi territoriali, Parrocchie, associazionismo culturale e
sportivo) che a diversi livelli si rivolgono alla medesima fascia di età.
Le azioni sono indirizzate prevalentemente al gruppo classe con attenzione ai casi con particolari
carenze socio-culturali, e difficoltà relazionali. Proprio il collegamento tra operatori del tempo
scolastico ed extrascolastico ha lo scopo di favorire una lettura più specifica della situazione e
avviare interventi.
Scuola secondaria di primo grado
Per l’anno scolastico in corso il CAG ha valutato interessante ri-proporsi alla scuola secondaria di
primo grado con un Progetto di Orientamento, (Cfr allegato N°2) considerando l’occasione un
ottimo investimento per avvicinare e seguire tutta la fascia di preadolescenti coinvolti.
La proposta di attivare un percorso nelle classi terze medie nasce dall’interesse che il Centro di
Aggregazione Giovanile “Naviganti” ha nei confronti della fascia adolescenziale e pre-
adolescenziale. Ci sembra interessante poter collaborare con l’Istituto Comprensivo
nell’accompagnamento dei ragazzi alla scelta della scuola superiore, considerando tale decisione
impegnativa e molto significativa per gli anni futuri. Si tratta per molti di una scelta faticosa che
deve essere ragionata e consapevole. Spesso non mancano dubbi o perplessità sulle opportunità
esistenti e sui percorsi da seguire. E’ necessario, quindi, dare al ragazzo quante più informazioni
possibili sulle offerte scolastiche e formative mettendole poi a confronto con le proprie aspirazioni
e capacità. Il Centro di Aggregazione Giovanile Naviganti a completamento del percorso di
orientamento propone un’iniziativa pomeridiana per far conoscere ai ragazzi il mondo del lavoro
del territorio comunale. L’iniziativa è rivolta principalmente agli studenti che prendono in
considerazione una formazione tecnica industriale/economica ed agroalimentare. L’obiettivo è
presentare le diverse figure professionali che operano all’interno di queste realtà e le competenze
specifiche sempre più richieste nel mercato del lavoro attuale.
Oltre al Progetto di Orientamento, per l’anno scolastico in corso il Cag offre un Progetto di Educazione alla Legalità (Cfr allegato N°3) per preadolescenti delle classi seconde della scuola
secondaria. Tale proposta è stata con molta sensibilità voluta dall’Amministrazione Comunale che
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come noi ritiene la prevenzione un primo passo per educare ad una cittadinanza matura. Educare
alla legalità significa prevenire atteggiamenti trasgressivi tipici dei ragazzi, spesso ignari dei valori
civili e delle regole collettive.
Il laboratorio compiti (Cfr p.17) rientra nella collaborazione con l’Istituto Comprensivo perché la
partecipazione dei ragazzi è su invio della scuola e sono previsti periodici colloqui con gli
insegnanti su ogni singolo alunno che frequenta il gruppo di sostegno scolastico.
Continua anche per l’anno 2013 la partecipazione del Cag al progetto del consiglio comunale dei ragazzi (vedi allegato 4). Il Cag si occupa della relazione con i membri del Consiglio comunale dei
ragazzi e dei momenti aggregativi dei gruppi di lavoro. L’obiettivo è stimolare in modo informale la
partecipazione attiva alle scelte che riguardano i ragazzi offrendo occasioni di dialogo e confronto
con le istituzioni, gestendo eventuali conflitti e mediando tra le parti coinvolte. Per l’anno 2013
l’avvio del progetto è stato particolarmente lento e difficoltoso. Le linee progettuali per l’anno sono
in fase di definizione.
Gli operatori del Cag restano a disposizione per eventuali collaborazioni tra le parti durante il corso
dell’anno scolastico.
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ALLEGATO N°1
LINEE GUIDA: DOCUMENTO PROVINCIALE SUI CENTRI DI AGGREGAZIONE
GIOVANILE
Centri di Aggregazione Giovanile CRITERI E CARATTERI DISTINTIVI DEL SERVIZIO
Gennaio 2007 Questo documento nasce da un lavoro parallelo ed integrato del Collegamento Territoriale Regionale dei Centri di Aggregazione Giovanile e dal Collegamento Territoriale Provinciale di Brescia. Il Collegamento Territoriale Regionale dei Centri di Aggregazione Giovanile della Lombardia in questi ultimi anni ha sviluppato il proprio lavoro seguendo tre direttive principali: • il “mantenimento” di una collocazione nelle istituzioni (regionale, provinciale) del modello di lavoro del
Collegamento Territoriale dei CAG; • il confronto con la legge sui minori; • il mantenimento della funzione di raccordo-raccoglitore delle esperienze territoriali in atto. Particolare attenzione è stata posta alle azioni di promozione culturale ed informazione volte a mettere in luce il metodo di lavoro sviluppato dai Centri di Aggregazione Giovanile. Il quest’ambito il CTR ha ritenuto opportuno realizzare a Brescia, lo scorso marzo 2006, il convegno “Centri di Aggregazione Giovanile e Politiche Giovanili: linee di riflessione e di azione a confronto con le normative regionali”, con la partecipazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del Comune e della Provincia di Brescia. Questo momento è stata l’occasione che ha fornito alcune sollecitazioni in base alle quali il CTR ha ritenuto cosa utile stendere un documento quale possibile strumento di lavoro per gli Uffici di Piano, per la definizione dei criteri di accreditamento delle strutture Centri di Aggregazione Giovanile, ferme restando quelle che saranno le sollecitazioni generali della Regione Lombardia. Il Collegamento Territoriale di Brescia ha ulteriormente sviluppato i contenuti del documento, sottolineando e ampliando, laddove necessario, le caratteristiche e le specificità dei Centri di Aggregazione Giovanile della Provincia di Brescia.
COLLEGAMENTO TERRITORIALE PROVINCIALE
dei CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE
Provincia di Brescia
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CONTENUTI
CHE COS’È
Il Centro di Aggregazione Giovanile è un servizio pubblico a carattere educativo e territoriale, fruibile dalla generalità dei minori, che si affianca e si integra alle altre
agenzie educative. Si identifica nella elaborazione e nella realizzazione di un Progetto Educativo.
FINALITÀ Il Centro di Aggregazione Giovanile ha come finalità di base la promozione del benessere in un ottica di prevenzione.
Principale oggetto e strumento di lavoro è la relazione. In tal senso il servizio offre attività e percorsi ludici e formativi a partire dai bisogni e dagli interessi, capacità e motivazioni degli stessi fruitori, non come proposte fini a se stesse ma quali strumenti per il confronto e la costruzione di un patrimonio esperienziale capace di sostenere i ragazzi/e nell’impegnativo compito di individuazione e costruzione identitaria.
ATTIVITÀ SVOLTE E SERVIZI EROGATI Le attività rappresentano quindi degli spazi di protagonismo e sperimentazione di sè, delle regole, dell’organizzazione sociale, e sono occasioni di ascolto e di scambio, oltre che di prevenzione
Sulla base di quanto espresso dalla popolazione di riferimento, un CAG sceglie a livello locale come modulare il proprio intervento. La tipologia delle attività svolte all’interno dei CAG possono comprendere spazi dedicati ai compiti, laboratori manipolativo-espressivi nei quali conoscere e sperimentare le proprie attitudini, attività ludiche, organizzazione di feste, eventi culturali ed aggregativi…
Il Centro di Aggregazione Giovanile si caratterizza inoltre come servizio promotore della rete
Attento alle diverse istanze, provvede a costruire relazioni significative con i diversi soggetti a livello locale, tra cui le scuole, gli oratori, l’associazionismo ed il volontariato. Particolare cura viene dedicata alla relazione con le famiglie con le quali possono svilupparsi
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anche percorsi sui temi dell’educazione e della genitorialità.
Il CAG partecipa al Collegamento Territoriale
Il CAG è parte della rete dei Centri di Aggregazione Giovanile presente nella nostra Regione, attraverso i Collegamenti Territoriali zonali, provinciali e regionali. La partecipazione al Collegamento territoriale zonale e provinciale è un fondamentale elemento di qualità che consente al CAG di fruire d’occasioni di formazione, scambio, confronto ed informazione, nonché nella realizzazione di attività e di eventi congiunti.
PER CHI Il Servizio Centro d’Aggregazione Giovanile è un’offerta che prevalentemente si rivolge a ragazzi, preadolescenti, adolescenti di età compresa tra i 6 e i 18 anni
I CAG, nella realtà bresciana, esprimono la volontà di offrire alla comunità locale una risposta a bisogni specifici, all’interesse o alle necessità di promozione e prevenzione, offrendo percorsi educativi che si inseriscono generalmente nel complesso degli interventi sociali alla persona di un determinato territorio. Il limite dei 18 anni non è perentorio, anche se il servizio tende a modificare il tipo di relazione con i ragazzi, investendo più sull’autonomia e sulla responsabilizzazione, sia nei confronti del servizio che nei confronti della comunità allargata e delle istituzioni.
Caratteristica e risorsa fondamentale di un CAG è quella di rivolgersi ad una popolazione strutturalmente eterogenea
In tal senso, i CAG della Provincia di Brescia si propongono con due progettualità di base: • Progettualità di socializzazione destinata a
ragazzi e preadolescenti, con attività prevalentemente di tipo espressivo, ludico-ricreativo, sportivo e manuale, che mirano a favorire la maturazione di abilità sociali e l’acquisizione delle regole di gruppo. Questo modulo di fatto risponde anche al bisogno concreto delle famiglie di gestione educativa del tempo libero dei figli.
• Progettualità formativo-promozionale destinata ad adolescenti e giovani, che favorisce, anche attraverso l’informalità, condizioni di aggancio, coinvolgimento e sostegno degli adolescenti. Sviluppa attività promozionali per l’autonomia e l’identità personale e di gruppo.
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ACCESSO ALLA STRUTTURA Il CAG è un servizio aperto e libero APERTO: il Cag si pone come crocevia e luogo di
incontro di diverse identità sociali (età, genere, identità, provenienza, cultura, religione). LIBERO: la frequenza non è obbligatoria e la partecipazione alle attività è libera, così come la quantità di tempo fruito nell’arco della giornata. Per la progettualità rivolta ai ragazzi c’è la possibilità di un’iscrizione e di una compartecipazione delle spese attraverso una retta. A riguardo, ogni decisione in merito è demandata agli organismi istituzionali locali committenti o gestori del servizio.
STRUTTURA
CARATTERISTICHE Sicurezza ed accessibilità Regolarità in relazione alle vigenti normative in
materia di sicurezza e barriere architettoniche. Regolarità nei termini assicurativi: struttura/utenza.
Spazi ed attrezzature Disponibilità di spazi adeguati ed attrezzati per lo svolgimento di attività di laboratorio e di gioco, ampio spazio per riunioni, zona ricevimento/ufficio, servizi igienici. A riguardo si fa riferimento alla normativa vigente. Il CAG può essere dotato di ulteriori spazi che valorizzano la qualità d’offerta e la sua fruizione: sale prova, spazio per proiezioni, salone concerti/feste/esibizioni teatrali, servizio bar, aulette studio, spazio biblioteca e fonoteca… L’accessibilità all’esterno con spazi verdi utilizzabili per lo svolgimento di attività è un altro elemento di qualità.
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GESTIONE
PERSONALE Il CAG è gestito da una equipe a carattere educativo
L’équipe è composta da personale educativo e da un coordinatore. Il rapporto numerico è mantenuto nella proporzione di un operatore ogni quindici utenti.
Il coordinatore Le funzioni del coordinatore sono la conduzione dell’equipe educativa, la responsabilità dei rapporti con l’esterno, la partecipazione al Collegamento Territoriale e ai tavoli istituzionali locali. Si fa garante del progetto educativo oltre ad eventuali specifiche funzioni affidategli da ogni singolo servizio. Al coordinatore è richiesta formazione ed esperienza specifica nella gestione dei servizi educativi.
L’educatore Le sue funzioni base sono la gestione della relazione educativa con l’utenza, l’attuazione delle linee educative del progetto, l’organizzazione e gestione delle attività, oltre alle specifiche funzioni affidategli da ogni singolo servizio. La qualifica professionale adeguata è quella di educatore professionale o la laurea in pedagogia/scienze dell’educazione o affini. Per gli educatori già in servizio è da considerare qualificante l’esperienza lavorativa e la maturità professionale riconosciuta e comprovata.
Altre figure All’equipe educativa possono essere affiancate altre figure professionali con ruoli e competenze differenziale da quelle dell’equipe educativa: animatori, psicologi, supervisori, formatori… E’ possibile altresì la presenza di stagisti, di tirocinanti e di operatori del Servizio Civile all’interno del servizio.
Volontari Nell’esperienza bresciana la presenza dei volontari all’interno del CAG rappresenta un valore aggiunto significativo nell’azione educativa e nel raggiungimento degli obiettivi progettuali.
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FUNZIONAMENTO
Apertura Settimanale Si valuta opportuna un’apertura di almeno 15
ore a settimana, distribuite nelle fasce pomeridiana e/o serale. Per eventi o attività particolari, nonché per il periodo estivo, è possibile effettuare l’apertura in fasce orarie e giorni diversi.
Riunione d’equipe A preparazione del lavoro educativo, deve essere garantita la riunione d’équipe di almeno due ore settimanali, in rapporto all’orario di apertura.
Il coordinamento del servizio È necessario prevedere un adeguato monte ore complessivo per il coordinamento del servizio.
Lavoro di rete, sviluppo di comunità e collegamento territoriale zonale
Nel progetto educativo è necessario venga contemplato un pacchetto orario fruibile per le relazioni con i diversi soggetti del territorio e la partecipazione al Collegamento Territoriale Zonale dei CAG.
Il lavoro di verifica e valutazione Il progetto educativo deve prevedere strumenti e modalità specifici di verifica e di valutazione del servizio.
Supervisione E’ auspicabile prevedere un momento di supervisione mensile, che diventa elemento qualificante del servizio.
Aggiornamento e formazione E’ auspicabile prevedere un pacchetto di ore fruibili per l’aggiornamento e la formazione del personale educativo.
ALLEGATO N°2
PERCORSO DI ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE PER LE
CLASSI TERZE MEDIE
Anno scolastico 2012-13
La proposta di attivare un percorso nelle classi terze medie nasce dall’interesse che il Centro di
Aggregazione Giovanile “Naviganti”, servizio attivo sul territorio comunale da più di 25 anni, ha nei
confronti della fascia adolescenziale e pre-adolescenziale. Il servizio promuove percorsi di
accompagnamento, sostegno e promozione delle capacità e delle potenzialità del singolo inserito
in un contesto di gruppo, attraverso attività aggregative ed animative promosse da un èquipe di
educatori professionali.
Ci sembra interessante poter collaborare con l’Istituto Comprensivo nell’accompagnamento dei
ragazzi alla scelta della scuola superiore, considerando tale decisione impegnativa e molto
significativa per gli anni futuri. Si tratta per molti di una scelta faticosa che deve essere ragionata e
consapevole. Spesso non mancano dubbi o perplessità sulle opportunità esistenti e sui percorsi da
seguire. E’ necessario, quindi, dare al ragazzo quante più informazioni possibili sulle offerte
scolastiche e formative mettendole poi a confronto con le proprie aspirazioni e capacità.
OBIETTIVI:
L’idea è quella di promuovere un percorso informativo sulle caratteristiche delle varie scuole, sul
mondo degli Istituti Superiori e di sostenere i pre-adolescenti in questa fase di passaggio. In sede
di verifica è emersa anche la necessità di gestire, insieme al gruppo docente, test attitudinali per
indirizzare i ragazzi in base alle loro capacità e motivazioni. L’idea di base è quella di attrezzare i
ragazzi come persone ad entrare nel nuovo mondo della scuola superiore che richiede di
raggiungere obiettivi conoscitivi, ma impegna altrettanto a livello emotivo per il cambiamento di
ambiente, amicizie, tempi e problematiche.
L’azione orientativa porta gli studenti a riflettere sui vari ambiti formativi e professionali,
promuove un atteggiamento di assunzione di responsabilità, in quanto il soggetto individua
percorsi formativi e lavorativi confacenti alle proprie attitudini per la propria realizzazione
presente e futura.
TEMPI:
L’orientamento alla scelta della scuola superiore coinvolge:
• Famiglia
• Insegnanti
• Ragazzi
Per questa ragione il percorso di orientamento prevede:
1. UN INCONTRO serale dove si esplicita la presentazione del progetto alle famiglie e si
forniscono informazione ai genitori sulle offerte formative e lavorative del territorio in
collaborazione con il Centro Servizi del comune di Concesio.
2. QUATTRO INCONTRI con l’insegnante coordinatore di classe: un primo incontro generale di
presentazione del progetto; un secondo colloquio personale in cui l’insegnante presenta
agli educatori le varie situazioni dei ragazzi e insieme si condividono i test attitudinali da
somministrare alla classe; un incontro ancora individuale con il coordinatore di classe da
svolgersi entro metà dicembre in cui l’educatore presenta il rimando sulle scelte formative
fatte da ogni singolo studente; un incontro finale di verifica al termine del progetto;
3. CINQUE INCONTRI di 2 ore per ciascuna classe terza (da tenersi tra Ottobre e Dicembre
2012) a cui eventualmente possono seguire, su richiesta degli insegnanti, altri 2 incontri di
approfondimento per casi particolari. In questi ultimi anni si è rilevato infatti che per alcuni
ragazzi stranieri, specie se arrivati in Italia da pochi anni, la scelta della scuola superiore
all’interno della vasta offerta formativa non è semplice e ha bisogno di ulteriori confronti.
4. La possibilità per i genitori di avere un confronto con gli educatori sul percorso e le scelte
del ragazzo. Gli operatori si renderanno disponibili il sabato mattina, su prenotazione, per
un colloquio individuale.
CONTENUTI:
1° INCONTRO: IMMAGINARIO e ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
Due ore per classe
Nella prima parte dell’incontro gli operatori, attraverso una scheda individuale, inviteranno i
ragazzi a riflettere sul mondo della scuola in maniera critica, invitandoli al dialogo sulle aspettative
riguardo al prossimo ciclo di studi, all’ambiente, al cambio di abitudini.
Nella seconda parte dell’incontro gli educatori presenteranno in maniera completa il sistema di
istruzione e formazione attraverso schede tecniche proiettate sul video. Verranno presentati ai
ragazzi i possibili percorsi formativi della provincia (con consegna elenco scuole e siti internet per
eventuale ricerca personale).
Per quest’incontro si rende necessaria l’aula video della scuola, o un’aula con lavagna interattiva.
2° INCONTRO: CONOSCENZA DELLA REALTA’
Due ore per classe
In questo incontro interverrà l’operatrice del Centro Servizi del Comune di Concesio che è un
servizio che “offre all’utenza informazioni, supporto e consulenza mirata nell’area del lavoro e
della scuola, attraverso l’accompagnamento individuale per fare un bilancio personale e delle
competenze.” Ci sembra interessante presentare ai ragazzi anche tale servizio per l’opportunità
che esso offre sia per la scelta presente sia per quelle future. Con l’operatrice i ragazzi simuleranno
la stesura di un “curriculum vitae europeo”.
Seguirà la conclusione della presentazione dell’offerta formativa. Verrà utilizzato ancora il
supporto multimediale.
3° INCONTRO: TEST ATTITUDINALI. VORREI OCCUPARMI DI…
Due ore per classe
In questo incontro verranno somministrati ai ragazzi i test attitudinali e verrà fatta la rilettura dei
dati emersi. Successivamente si intende mettere alla prova le capacità dei ragazzi emerse dai test
attitudinali, attraverso la simulazione dell’organizzazione di un evento ( le olimpiadi): ogni ragazzo
potrà scegliere un’area della quale occuparsi per il buon esito della manifestazione, verificando
così le proprie attitudini e capacità.
4° INCONTRO: ALTRI ELEMENTI PER IL SUCCESSO SCOLASTICO
Due ore per classe
Consapevoli che attitudini e capacità sono fondamentali per un buon percorso scolastico ma che vi
sono in gioco altri elementi importanti in questo incontro gli operatori prenderanno in
considerazione insieme ai ragazzi alcuni aspetti come le motivazioni, il metodo di studio e la
gestione del tempo, la padronanza emotiva e la gestione delle difficoltà.
5° INCONTRO: FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Due ore per classe
Considerando la complessità di tale scelta siamo consapevoli che da sole le informazioni non
bastano a scegliere il ciclo di studi e la professione adatta. È per questo che prevediamo, al
termine del percorso, la possibilità per ogni ragazzo di fare “il punto della situazione”: insieme agli
operatori lo studente ha la possibilità di rivedere in maniera individuale le proprie attitudini e i
propri interessi, di soffermarsi sul percorso in modo da concretizzare il lavoro in una scelta
consapevole.
Il Centro di Aggregazione Giovanile Naviganti, a completamento del percorso di orientamento
propone durante il pomeriggio di lunedì 10 dicembre, un’iniziativa per far conoscere ai ragazzi il
mondo del lavoro del territorio comunale. In particolare sarà possibile visitare lo stabilimento
“Mevar” e “L’Osteria Michelas”. L’obiettivo è presentare le diverse figure professionali che
operano all’interno di queste realtà e le competenze specifiche sempre più richieste nel mercato
del lavoro attuale. L’iniziativa è rivolta principalmente agli studenti che prendono in
considerazione una formazione tecnica industriale/economica ed agroalimentare.
PERSONALE:
Il Centro di Aggregazione Giovanile mette a disposizione la sua equipe di educatori professionali e
garantisce la presenza di due operatori per ogni incontro.
ALLEGATO N°3
PROPOSTA PERCORSO ALLA LEGALITA’ - CLASSI SECONDE SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO - ISTITUTO COMPRENSIVO DI CONCESIO
ANNO SCOLASTICO 2012-13
UN PO’ DI STORIA…
L'Educazione alla legalità ebbe formale origine nel contesto storico 1992-'93, quando gravi eventi
(le stragi di Capaci e via D'Amelio, gli attentati di Milano, Firenze, Roma) resero forte la percezione
di una minaccia al sistema democratico; l'onda emotiva che ne seguì portò ad un proliferare di
iniziative della società civile, che indussero ad un nuovo impulso nella promozione della cultura
democratica, quale mezzo di contrasto a fenomeni, come quello mafioso, permeati della cultura
della prevaricazione, violenza e tendenzialmente totalitaria.
Così, il Ministero della Pubblica Istruzione emanò il 25 ottobre 1993, la Circolare n. 302, che
introduce l'Educazione alla Legalità, tesa a valorizzare il ruolo della scuola nella comunità civile.
Prende le mosse, storicamente e teoricamente, dalla conoscenza del fenomeno mafioso
("un'emergenza speciale della nostra società", citando la circolare).
"La lotta alla mafia rappresenta (.), oltre che un'occasione specifica di traduzione in termini
concreti dell'educazione alla legalità, anche una verifica operativa di un processo formativo che è
destinato a creare, in tutti i cittadini, una forte cultura civile e ad inserire nel circuito democratico
persone sempre più coscienti dell'importanza che, per la vita del Paese, rivestono la correttezza
dei rapporti giuridici, la salvaguardia dei diritti individuali, il rifiuto di qualsiasi forma di contiguità
tra società del diritto e società della sopraffazione." (circ. min. 302/1993)
Per rispondere al carattere organizzato della criminalità occorre un' azione altrettanto organica e
continuativa, un impegno assunto da tutti e su tutti i fronti con decisione e responsabilità.
EDUCARE ALLA LEGALITA’
L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i
valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
Secondo la definizione della circolare ministeriale del ministero della pubblica istruzione n. 302 del
1993: "educare alla legalità significa elaborare e diffondere un’autentica cultura dei valori civili. Si
tratta di una cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per
costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni; consente
l’acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza a partire dalla
consapevolezza della reciprocità tra soggetti dotati della stessa dignità; aiuta a comprendere come
l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi sul sistema di relazioni giuridiche; sviluppa la
consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà e sicurezza non possano
considerarsi come acquisite per sempre ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate,
protette”.
L’educazione alla legalità, oltre ad essere una premessa culturale indispensabile, può essere uno
strumento operativo per diffondere nelle coscienze e nella cultura dei giovani il senso del rispetto
delle regole per una convivenza civile, per porre un freno al fenomeni sociali che tendono
all’illegalità e alla delinquenza.
Educare alla legalità, dunque, significa anche prevenire atteggiamenti trasgressivi tipici dei pre
adolescenti e adolescenti, spesso ignari dei valori e delle regole collettive. Infatti sia negli ambienti
scolastici che nei luoghi di ritrovo informali dei ragazzi si assiste a comportamenti provocatori e
irrispettosi dell’altro e dell’ambiente, che necessitano di interventi di contenimento e di tipo
educativo.
positivo.
ASPETTI METODOLOGICI
C'è stata un'evoluzione nel corso del tempo, per quanto riguarda l'approccio metodologico: le
primissime esperienze consistevano nella realizzazione di cineforum o di incontri con esperti, a
carattere prevalentemente informativo (le c.d. "attività del guardar fuori "), ma, a fronte del
rischio di favorire atteggiamenti di delega dell'impegno a chi apparisse "in prima linea", ci si è
orientati soprattutto ad attività che prevedano il coinvolgimento attivo dei discenti nell'attuazione
di pratiche democratiche nel quotidiano, nelle relazioni interpersonali (le c.d. "attività del
guardarsi dentro" ).
Oltre dunque ad attività come gli incontri con esperti, i cineforum, si annoverano ricerche sul
territorio, ricerche bibliografiche, scambi culturali e gemellaggi, laboratori sulla gestione del
conflitto, attività sull'autogestione cooperativa, fino a forme di partecipazione attiva dei ragazzi
alla vita culturale e politica del territorio. Sull'altro versante, prosegue la formazione e
l'aggiornamento di educatori e docenti.
FINALITÀ
Il percorso di questo progetto si pone l’intento di favorire l’acquisizione di comportamenti e di
atteggiamenti rispettosi della legalità e della convivenza civile, escludendo la violenza,
privilegiando la solidarietà e promuovendo il concetto di dignità di cittadino. Ciò è possibile
attraverso percorsi di partecipazione e condivisione e se la legalità viene in primo luogo praticata:
le regole non devono essere presentate come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere
vissute con consapevolezza e partecipazione. Inoltre il favorire nei ragazzi competenze sociali di
natura legale necessita che insieme a loro e per loro si costruisca un ambiente di socializzazione
Perché vengano effettivamente interiorizzati, i principi della legalità vanno sperimentati
concretamente dai ragazzi attraverso esercizi ed esperienze di gruppo, che si pongono l’obiettivo
di:
1- favorire la partecipazione, la collaborazione e l’equilibrio nel gruppo;
2- condividere il concetto di legalità come accettazione di regole e di norme;
3- diffondere conoscenze sulle regole della vita collettiva;
4- ridurre le manifestazioni di disagio giovanile (bullismo, atti vandalici, uso e abuso di
sostanze stupefacenti, incidenti stradali, promiscuità e molesti sessuali).
Perseguire questi obiettivi sviluppa nei ragazzi una “cultura della legalità” e favorisce, quindi, i
seguenti atteggiamenti:
• convivenza civile, pacifica e costruttive che accolga le differenze di qualsiasi genere, che
rimuova pregiudizi, stereotipi e rifiuti ogni forma di integralismo;
• di positività nei confronti della vita e del rispetto di essa in tutte le sue realtà;
• di cooperazione positiva solidale, che rifiuta ogni forma di violenza.
MODALITÀ E CONTENUTI DEGLI INCONTRI
1- Come ti poni nei confronti delle regole: la regola può essere definita come il punto di contatto
tra singolo e società. C’è una stretta correlazione, infatti, tra il modo di essere e di agire
dell’individuo e un sistema regolativo sociale che è l’espressione di valori, consuetudini, e
tradizioni culturali.
Esplorare questo rapporto può diventare prezioso in ambito educativo.
Esistono socialmente delle regole, che soprattutto in adolescenza se non sufficientemente
interiorizzate vengono trasgredite; è allora necessario che i ragazzi comprendano a che cosa
servono e perché debbano essere condivise nella pratica quotidiana.
Attraverso un gioco interattivo e la tecnica del brainstorming gli educatori contribuiranno ad
instaurare un clima di fiducia reciproca e di apertura e a rendere capace il gruppo a costruire una
lista di idee da discutere sul tema in oggetto.
Segue un questionario per valutare il livello di partenza dei ragazzi, per capire come si pongono nei
confronti delle regole anche in riferimento al loro vissuto quotidiano.
L’incontro si concluderà con la restituzione al gruppo classe di quanto emerso dai loro questionari,
per esplicitare il loro grado di interazione con il sistema concreto delle regole.
2- Alcuni diritti e doveri che caratterizzano la vita degli adolescenti.
La trasgressività è una caratteristica normale e generalizzata durante l’adolescenza. Essa
solitamente si manifesta attraverso l’uso di droghe leggere, piccoli atti di vandalismo, bullismo, il
bere alcolici, il commettere piccoli furti, ecc.
L’azione educativa dell’adulto, con adolescenti trasgressivi, dovrebbe essere finalizzata a restituire
un senso educativo al gesto provocatorio, riaffermando il valore della norma trasgredita.
Fare propri i concetti di diritto e di dovere presuppone che i ragazzi diventino da un lato
consapevoli di possedere dei vantaggi sanciti da norme scritte e di poterli quindi agire negli ambiti
appropriati, e dall’altro aver consapevolezza che non tutto è loro dovuto, che ci sono
comportamenti corretti da tenere nei confronti delle altre persone, a seconda delle situazioni che,
se non rispettati, sono punibili.
A partire da esempi molto concreti, tratti da spezzoni di film o da cortometraggi sul mondo degli
adolescenti, gli educatori inviteranno i ragazzi a riflettere sui comportamenti trasgressivi .
Attraverso giochi di ruolo si inviteranno gli alunni a vivere situazioni dove la regola viene
trasgredita e quindi, a riconoscerle come socialmente scorrette e a classificarle con l’aiuto di slides
presentate dagli educatori (esplicitando diritti e doveri violati).
Tale incontro fa emergere anche interessanti dinamiche di classe e vissuti dei ragazzi, spunti per
ulteriori approfondimenti di gruppo o personali.
3 – Le conseguenze della violazione delle regole: per gli alunni delle scuole medie, che per l’età
non sono soggetti imputabili, Si ritiene opportuno intervenire rispetto al rapporto dei ragazzi con
l’autorità e dunque con chi è garante dei diritti e detiene la possibilità di punire la violazione nei
diversi ambienti che loro stessi frequentano (insegnanti, preside, polizia e carabinieri, sindaco,
allenatore, padre/madre). Si propongono inoltre notizie informative sulle figure che regolano
l’ordine a livello civile e statale.
Dato il contenuto tecnico e specifico dell’argomento da trattare in questa fase gli educatori
procederanno alla realizzazione di cartelloni e slides esplicativi e si avvarranno della testimonianza
di un membro della polizia locale del Comune..
TEMPI E PERSONALE
Il percorso prevede 3 incontri di due ore per ogni classe seconda della scuola secondaria di primo
grado (6 classi) , gestiti da due operatrici del Centro di Aggregazione Giovanile (un’educatrice e
una dottoressa in legge).
Gli incontri in ogni classe, che avranno luogo nel secondo quadrimestre si svolgeranno nella stessa
settimana in modo da garantire la continuità degli interventi e una maggior conoscenza da parte
degli educatori del gruppo classe.
Sono previsti inoltre un incontro di programmazione e uno di verifica con il personale docente.
ALLEGATO N°4
PROGETTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
PER LE CLASSI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CONCESIO
ANNO SCOLASTICO 2012-13
UN PO’ DI STORIA…
I Consigli Comunali dei Ragazzi (CCR) nascono in Francia nel 1979, anno internazionale dell'Infanzia. “Dare la parola ai
giovani, consentire loro di esprimere la propria opinione su argomenti che li interessano, quali l’ambiente, le
ristrutturazioni stradali, la sicurezza stradale, permettere loro di sostenere dei progetti e di scoprire come si gestisce e
come funziona una città, prendere meglio in considerazione i bisogni dei ragazzi nell’ambito della politica giovanile
all’interno della società”. Queste le parole del sindaco di Schiltinheim, un piccolo comune della Francia dell'est in cui il
primo cittadino e i rappresentanti locali immaginarono di poter creare una struttura in cui i giovani potessero essere in
prima persona portavoce dei propri interessi, secondo le diverse fasce di età.
Fin dal loro esordio i CCR hanno risposto e rispondono a due esigenze principali che si possono riassumere nella
volontà di rispettare il diritto di bambini, bambine, ragazzi e ragazze a esprimere le loro opinioni, creando contesti in
cui queste vengano debitamente prese in considerazione dagli adulti e di educare alla democrazia e alla cittadinanza
responsabile, in collaborazione con la scuola e con modalità a essa complementari, usando la città e il territorio come
laboratorio per comprendere la realtà sociale e urbana e adoperarsi per migliorare il presente e progettare il futuro.
In Italia i primi CCR sono nati con atti volontari dei sindaci che hanno raccolto l'invito dell'UNICEF ad attivarsi in tal
senso, secondo il principio per cui il Sindaco è il " Difensore Civico dei Bambini". La proposta si limitava a suggerire
anche per i bambini il modello rappresentativo degli adulti.
Negli ultimi anni nel nostro paese il numero dei CCR è passato da poche decine ad alcune centinaia, ed è in continuo
aumento.
Così il manuale della legge n. 285/97 li presentava: “I Consigli dei ragazzi, che possono operare a livello comunale, di
circoscrizione o di quartiere, rappresentano un’innovativa modalità di partecipazione dei ragazzi alla vita della
collettività sociale in cui vivono, permettendogli di contribuire alle scelte e alle decisioni dalle quali finora sono stati
esclusi. Costituiscono una modalità educativa che permette ai ragazzi di confrontarsi, di gestire la conflittualità nella
ricerca di soluzioni che non soddisfino le esigenze dei singoli ma quelle di tutta la collettività di cui si è parte, rendendo
in tal modo effettiva la pratica della partecipazione attraverso l’espressione delle proprie idee, esigenze e dei propri
desideri, nell’esercizio consapevole dei propri diritti”.
Nella recente Riforma Gelmini (d.m. 169/08) viene introdotta una nuova materia “Cittadinanza e costituzione” lontana
dall’educazione civica del passato, volta a porre attenzione e grande rilievo alle modalità dei CCR come luoghi
formativo-educativi alla cittadinanza attiva. “Tale esperienza possa costituire occasione di una fattiva collaborazione
affinché il senso di cittadinanza, di identità e di appartenenza alla Comunità Sociale cresca sempre più nei giovani, per
offrire loro un futuro ricco di maggiore serenità, responsabilità personale e senso civico”.
CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI (CCR)
I Consigli dei ragazzi e delle ragazze sono una modalità di partecipazione dei ragazzi alla vita della comunità in cui
vivono e permettono loro di collaborare con gli adulti e di contribuire alle scelte che li riguardano.
Diritti, democrazia, educazione sono le parole chiave di queste esperienze, che in Italia sono nate recentemente con
varie denominazioni: Consigli comunali dei ragazzi, Consigli municipali dei ragazzi, Consiglio dei bambini e delle
bambine, Consulta dei ragazzi e dei giovani, tavola rotonda o altro ancora. Esse condividono:
• l’impegno degli adulti all’ascolto e alla ricerca di forme e modi idonei per rispettare i diritti dell’infanzia, con
un’impostazione preventiva e di promozione, di crescita personale in un clima di benessere e inclusione
sociale;
• un’intenzione formativa, di educazione alla cittadinanza e alla democrazia;
• metodologie partecipative miranti a promuovere clima cooperativo fra i ragazzi e collaborazione fra ragazzi e
adulti: ci riferiamo alle metodologie tipiche dell’animazione socioculturale, adottando le quali gli adulti che
assumono il compito di coordinare il gruppo dei ragazzi non si presentano come depositari di un sapere già
predefinito che vogliono trasmettere, ma come guide in un percorso, durante il quale il gruppo dei
partecipanti è invitato a fare esperienze che conducono a scoperte, a incontrare problemi che suscitano
dubbi e domande, a costruire risposte;
• i temi affrontati: ambiente e città, la vita quotidiana, i luoghi di incontro, le relazioni fra giovani e adulti (gli
amici, il tempo libero, la famiglia, la scuola, gli altri abitanti, il comune), ma anche le relazioni fra la città in cui
vivono e il loro Paese, l’Europa, il Mondo.
I ragazzi che entrano a far parte di un Consiglio vengono scelti dai compagni che li votano o semplicemente sono
sorteggiati fra coloro che si sono dichiarati interessati e resi disponibili. Un consigliere si assume l’impegno di portare
in Consiglio riflessioni, idee, dubbi, domande e proposte espresse dalla classe o dal gruppo di riferimento.
ASPETTI METODOLOGICI
In questi anni l’approccio metodologico dei CCR è passato dalle prime sperimentazioni simulative, in cui i ragazzi
ricalcavano le istituzioni “adulte” principalmente per conoscerle, ad esperienze più complete e complesse in cui
ragazzi e ragazze fanno attività di esplorazione e indagine che li aiutano a riflettere sulla realtà, per meglio
comprenderla, partendo da se stessi, dalla vita quotidiana, dal territorio conosciuto (cortili, strade di percorrenza
quotidiana, parchi e altri luoghi di incontro) e dai problemi a loro vicini, per allargarsi progressivamente all’ambiente
urbano più ampio e a tematiche più complesse (ma ciò dipende dall’età dei consiglieri e degli elettori). Dialogano con i
loro compagni di scuola, coi quali tengono un costante collegamento, circa l’andamento dei lavori e sui temi aperti;
informano gli abitanti del loro territorio sui risultati del loro lavoro e, quando è possibile, mettono a punto proposte
concrete costruendole insieme agli adulti, in modo che accanto agli elementi di creatività siano presenti le condizioni
che le rendano fattibili. Mentre sono impegnati in queste attività si trovano ad affrontare divergenze di opinione e
contrasti dovuti, ad esempio, alla compresenza di interessi incompatibili nell’ambito della collettività degli abitanti e
dei gruppi. Si scontrano – talvolta – anche con le difficoltà dovute alle procedure e al dialogo insufficiente fra i diversi
settori delle amministrazioni comunali.
I Consigli dei ragazzi sono frutto di una progettualità educativa che vede collaborare fra loro scuola, famiglie,
amministrazione comunale e associazioni operanti nel territorio. La scuola, interpretando pienamente la sua funzione,
si apre al territorio e il comune, accogliendo operativamente i principi della città educativa, si impegna ad agire con
coerenza in tal senso.
Talvolta, con le scuole e i comuni, collaborano associazioni che svolgono una funzione di sostegno alla progettazione e
alla conduzione dei gruppi di ragazzi.
Accade a volte che fra i ragazzi eletti e gli elettori non ci sia dialogo e così i bambini eletti in un Consiglio fanno
un’esperienza che può essere anche molto interessante, ma riguarda solo loro. Si vanifica in tal modo la possibilità di
dare sostanza al concetto di rappresentanza.
Si è osservato inoltre alcune esperienze dove gli adulti hanno programmato così bene le attività, che ai ragazzi non
resta che percorrere una strada già segnata, un po’ come capita a volte a scuola. Pensiamo invece che un Consiglio dei
ragazzi debba dialogare e collaborare con la scuola, ma sia opportuno che rappresenti un’esperienza diversa da quella
scolastica.
FINALITA’ ED OBIETTIVI
Il percorso del Consiglio dei ragazzi si pone come obiettivo primario il favorire la partecipazione dei preadolescenti alla
vita della comunità in cui vivono, permettendo loro di collaborare con gli adulti e di contribuire alle scelte che li
riguardano. Stimolare i ragazzi ad essere protagonisti delle decisioni li porta a crescere con una consapevolezza della
complessità della realtà, sviluppando il senso di appartenenza ad una comunità.
Nello specifico gli obiettivi del progetto sono:
• promuovere sul territorio la cultura della partecipazione e della legalità
• sostenere la formazione civica nelle scuole e far acquisire il concetto di salvaguardia del patrimonio collettivo
• creare relazioni di collaborazione e confronto fra i ragazzi e fra i ragazzi e gli adulti a partire dai problemi reali
• portare i giovani ad essere protagonisti delle decisioni che li riguardano da vicino
• stimolare il senso di appartenenza ad una comunità
• creare una rete delle diverse agenzie educative presenti sul territorio attraverso la collaborazione ad un
progetto comune
MODALITA’ E CONTENUTO DEGLI INCONTRI
Per l’anno scolastico 2012-13 il progetto è ancora in fase di definizione con l’organo di tutoraggio composto dai diversi
referenti degli attori coinvolti nell’attività. Abbiamo concordato le prime fasi di lavoro in classe da integrare con
incontri extra-scolastici in cui proseguire il progetto e completarlo/arricchirlo. Seguiranno ulteriori riletture e
modifiche per rispondere al meglio alle esigenze delle parti.
• 1° fase (Durata 1 ora per ogni classe prima – Dicembre): Il CONSIGLIO DEI RAGAZZI
Il primo incontro prevede l’introduzione al lavoro da svolgere durante l’anno, la spiegazione di come lavorerà
un consiglio dei ragazzi ed alcune prime provocazioni su cosa significa “guardare” la realtà che circonda i
ragazzi, il loro paese, il loro mondo, partecipare a scelte “adulte” e progettare/ideare proposte.
• Fase intermedia (Dicembre): PREPARAZIONE CANDIDATURE
Sono programmati tre pomeriggi (uno per anno scolastico) al Cag per preparare insieme agli educatori i
progetti e le candidature. Ciascun candidato avrà il compito di esporre in classe il materiale prodotto così da
consentire ai compagni una scelta consapevole. Entro le vacanze natalizie sono previste le elezioni dei
Consiglieri del Consiglio Comunale dei Ragazzi con successiva elezione del Sindaco dei ragazzi e delle cariche
di assessorato e segretario.
• 2° fase (durata 1 ora per ogni classe – Gennaio): Relazione alla classe del lavoro del CCR
Il consigliere di ogni singola classe presenta ai compagni i progetti e i lavori che il CCR sta affrontando,
raccogliendo critiche, consigli, feedback da parte dei compagni di classe da riportare in seduta di consiglio.
• Fase intermedia (Gennaio – Maggio): Incontri mensili per il lavoro del CCR.
• 3° fase (durata 1 ora per ogni classe – Maggio): I LAVORI DEL CCR
Il consigliere di ogni singola classe presenta ai compagni i progetti e i lavori che il CCR sta affrontando,
raccogliendo critiche, consigli, feedback da parte dei compagni di classe da riportare in seduta di consiglio.
• Fase conclusiva: Incontro di verifica del lavoro del CCR con i soggetti coinvolti: educatori, professori referenti
e referente Comune di Concesio.
TEMPI
Il percorso prevede 3 incontri di 1 ora per ogni classe della scuola secondaria di primo grado (16 classi), gestiti da due
operatori del Centro di Aggregazione Giovanile in tempo antimeridiano.
Sono previste in totale 120 ore di lavoro, tra cui incontri di coordinamento, programmazione e verifica con i soggetti
coinvolti.
INDICE
INTRODUZIONE PAG 1
1. FUNZIONAMENTO PAG 2
1.1 IL PROGETTO EDUCATIVO
1.2 TRATTI ESSENZIALI – FILOSOFIA DI FONDO
1.3 FUNZIONI EDUCATIVE DEL CAG
1.4 TARGET
1.5 CAG E FAMIGLIA. SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ
2. LAVORO DI RETE PAG. 7
2.1 COMUNE DI CONCESIO
2.2 ISTITUTO COMPRENSIVO
2.3 COLLEGAMENTO TERRITORIALE PROVINCIALE (CTP) E
ZONALE TRA I CAG DELLA VALLE TROMPIA (CTZ)
2.4 COMUNITÀ MONTANA
2.5 ORATORIO PAOLO VI
2.6 ORATORI
2.7 ALTRO
3. STRUTTURA DEL SERVIZIO PAG. 11
3.1 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
3.2 L’ÉQUIPE
3.3 IL COORDINAMENTO
3.4 VOLONTARI
3.5 TIROCINANTI
4. VISIBILITA’ – SEGRETERIA E CONTATTI PAG. 14
5. LE ATTIVITA’ PAG. 15
5.1 TEMPO SCOLASTICO
PREADOLESCENTI PAG 15
SERATE DI ANIMAZIONE NEGLI ORATORI
“AL 62”
“SANVI NAIT PARTY”
“CHE STORIA COSTORIO”
GRANGALA’ 2013
SPAZIO COMPITI
LABORATORIO DI CUCINA
LABORATORI FLASH
TIME SHARING
ADOLESCENTI PAG. 20
INFORMALITA’
BE YOURSELF RELOADED E BE YOURSELF 2.0
PROGETTO MUSICA E VIDEOCLIP
PROGETTO STA-RADIO
MUSICAL
AULA STUDIO
JOKE&JOING
CHRISTMAS E CAGNEVALE PARTY
VACANZA INVERNALE
FORMAZIONE ANIMATORI GREST
5.2 TEMPO ESTIVO PAG. 27
INTRODUZIONE
VACANZA ESTIVA PER BAMBINI E RAGAZZI
VACANZA ADOLESCENTI
FOLLEST
SUMMER TIME – SERATE DI ANIMAZIONE
TORNEO DI CALCIO E PALLAVOLO
GREST
PIEVE
SANT’ANDREA
COSTORIO
SANVIGILIO
MINIGREST
GRESTNIGHTMEDIE
6. COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CONCESIO PAG. 33
ALLEGATO N°1 LINEE GUIDA: DOCUMENTO SUI CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE
ALLEGATO N°2 PERCORSO DI ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE
ALLEGATO N°3 PROPOSTA PERCORSO ALLA LEGALITA’
ALLEGATO N°4 PROGETTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI