CADUTE DALL'ALTO.ppt [modalità compatibilità] · ancoraggio flessibili orizzontali. Ai fini della...
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CADUTE DALL’ALTOCasi pratici: facciamo due conti
Ing. Alessandro Della Vedova
CADUTE DALL’ALTO
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Sentenza Cassazione Penale, Sezione 4, n. 29906 del 13 luglio 2015Lavori in quota privi di protezione. Responsabilità di un committente
In questa sentenza la Corte di Cassazione ha affermato che «laresponsabilità dell'appaltatore non esclude, in caso di infortunio, laconfigurabilità della responsabilità anche del committente. Questi,infatti, in termini generali, è corresponsabile qualora l'evento sicolleghi casualmente anche alla sua colposa omissione e ciò avviene,ad esempio, quando i lavori si svolgano in presenza di situazioni difatto pericolose, come nel caso in esame, in cui pacificamente ilavoratori stavano eseguendo lavori in quota senza alcunaprotezione, né erano dotati di opere atte a scongiurare gli infortuni».
Sentenza Cassazione Penale, Sezione 4, n. 29906 del 13 luglio 2015Lavori in quota privi di protezione. Responsabilità di un committente
Inoltre «il committente può essere chiamato a rispondereInoltre «il committente può essere chiamato a risponderedell'infortunio qualora l'omessa adozione delle misure di prevenzioneprescritte sia immediatamente percepibile cosicché il committentemedesimo sia in grado di accorgersi dell'inadeguatezza delle stessesenza particolari indagini; mentre, in questa evenienza, ad escluderela responsabilità del committente, non sarebbe sufficiente che questiabbia impartito le direttive da seguire a tale scopo, essendocomunque necessario che ne abbia controllato, con prudente econtinua diligenza, la puntuale osservanza».
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Un approccio rigoroso riguardo alla tutela di salute e sicurezza dei lavoratoriè infatti quello di considerare l’adozione dei dispositivi di protezione
D.P.C.
q p pcollettiva (DPC) come prioritaria rispetto all’adozione dei dispositivi diprotezione individuale (DPI), dove con DPC si intendono quei dispositiviche hanno la “funzione di salvaguardare le persone da rischi per la salute ela sicurezza”.Questo concetto, viene espresso negli articoli 15, 75 e 111 del d.Lgs81/2008.
L’ articolo 15 (Misure generali di tutela) stabilisce che le misuregenerali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei
D.P.C.
gluoghi di lavoro sono: …… i) la priorità delle misure di protezionecollettiva rispetto alle misure di protezione individuale.
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L’articolo 75 afferma che:
D.P.C.
Obbligo di uso1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possonoessere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche diprevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodio procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
L’articolo 111 sottolinea che:
D.P.C.
Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori inquota
1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quotanon possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e incondizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adattoallo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantiree mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti
it icriteri:a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misuredi protezione individuale; (…)
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PARAPETTI FISSIparapetto permanente fisso su copertura inclinata parapetto permanente fisso reclinabile
parapetto permanente fisso su copertura pianaparapetto permanente autoportante fisso
su copertura piana
PARAPETTI TEMPORANEI
≈ €. 15,00/ml/mese
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PONTEGGI
≈ €. 12,00/mq/mese
MA ESISTONO ANCHE I LAVORI DI BREVE DURATA
PULIZIA CAMINI
PULIZIA IMPIANTI SOLARI
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QUINDI, COME PERMETTERE
UN’OPERAZIONE IN SICUREZZA??
La norma UNI 11560:2014 fornisce i criteri per l’individuazione, la configurazione,
SISTEMI DI ANCORAGGIO PERMANENTI IN COPERTURAE DISPOSITIVI INDIVIDUALI PER LA PROTEZIONE DELLE CADUTE
l’installazione, l’uso, le ispezioni e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio incopertura.
La norma UNI EN 795:2012, che sostituisce la UNI EN 795:2001 specifica i requisitiper le prestazioni e i metodi di prova associati ai dispositivi di ancoraggio persingolo utente che sono destinati a essere removibili dalla struttura..
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INSTALLATORE:
COMMITTENTE:Proprietario del sistema, responsabile della gestione della corretta
installazione e manutenzione;
ALCUNE DEFINIZIONI
Persona qualificata, che effettua il montaggio e l’eventuale smontaggio delsistema di ancoraggio;
MANUTENTORE:Persona qualificata che effettua le operazioni ritenute necessarie affinché il
sistema di ancoraggio mantenga nel tempo le caratteristiche prestazionali iniziali;
ISPETTORE:Tecnico abilitato, che effettua le verifiche e i controlli necessari ad accertare
che il sistema di ancoraggio abbia mantenuto le caratteristiche prestazionaliiniziali in tempi programmati o a seguito di eventi eccezionali;
Gli artt. 76 e 77 del D.Lgs. 81/08 impongono al datore di lavoro, l’obbligo diformare i lavoratori che utilizzano D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) di
LAVORATORE:Persona alla quale è destinato il sistema di ancoraggio;«I sistemi di ancoraggio devono essere utilizzati soltanto da lavoratori chesi siano sottoposti al programma di formazione ed addestramentoorganizzato dal datore di lavoro»
formare i lavoratori che utilizzano D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) diterza categoria. Tra i dispositivi di terza categoria, ricordiamo anche quellianticaduta (imbracature, cinture di sicurezza etc..), inoltre, l‘art. 77 comma 5D.Lgs. 81/08 recita“In ogni caso l'addestramento è indispensabile:a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475,appartenga alla terza categoria”.
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PROGETTISTA DEL SISTEMA DI ANCORAGGIO:Tecnico abilitato alla valutazione dei rischi incaricato dal committente a redigere ilprogetto della configurazione del sistema di ancoraggio quale misura preventivae protettiva in dotazione dell’opera, per gli interventi successivi previsti e/oprogrammati.
PROGETTISTA STRUTTURALE:Tecnico abilitato designato dal committente per la verifica della idoneitàstrutturale alle forze di carico trasmesse dal sistema di ancoraggio alla strutturadi supporto, come da valori di progetto riportati nel manuale del fabbricate, e perla verifica degli ancoranti alla struttura di supporto stessa.
PER L’INSTALLAZIONE …
Il fabbricante deve fornire le istruzioni per l ’ installazione dei dispositivi disicurezza. Gli installatori devono accertare l’idoneità dei materiali di supporto sui
li fi ti i di iti i di i t tt lquali vengono fissati i dispositivi di ancoraggio strutturale.
Per il fissaggio alla struttura portante principale la progettazione e l’installazionedevono essere verificate mediante relazione di calcolo redatta da professionistaabilitato in modo da stabilire se le strutture di supporto sono in grado o meno disostenere la forza applicata al dispositivo da una eventuale caduta.
Per il fissaggio su strutture di cui non si conosca a priori le caratteristiche diresistenza meccanica l’installatore dovrebbe verificarne l’idoneità eseguendoresistenza meccanica l installatore dovrebbe verificarne l idoneità eseguendouna prova su campioni del materiale stesso.
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UNI EN 795:2012SISTEMI ANTICADUTA PER PRESIDI FISSI
CLASSE ACLASSE Ala classe A1 comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a
superfici verticali orizzontali ed inclinate per esempio pareti colonne architravifalde di copertura
CLASSE Cla classe C comprende ancoraggi dispositivi di ancoraggio che utilizzano
linee di ancoraggio flessibili orizzontaligg
CLASSE C
La classe C comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee diancoraggio flessibili orizzontali. Ai fini della UNI EN 795:2012 si intende unalinea che devia dall’orizzontale per non più di 15°.
A differenza delle classi A1 e A2, la linea vita in classe C deve esseredimensionata tenendo conto:• delle istruzioni per l’applicazione dove viene indicata la forza massimaconsentita sugli ancoraggi strutturali di estremità ed intermedi;• del numero massimo di operatori collegabili contemporaneamente;• della presenza di assorbitori di energia;• dei requisiti relativi alla distanza dal suolo;
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Classe A
la classe A comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati asuperfici verticali orizzontali ed inclinate per esempio pareti colonnearchitravi falde di copertura
UNI EN 795:2012
Classe B
Sono dispositivi diancoraggio provvisori portatili.
Questa tipologia didispositivi contempla i treppiedie tutte quelle attrezzature chepossono essere utilizzate pertutelarsi dal rischio di caduta dazone sopraelevate.
Vengono utilizzati per lavoridi modesta entità e vengonosuccessivamente rimossi dallazona di lavoro.
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Classe B
Classe C
Dispositivo di ancoraggio che impiega una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzonte di non più di 15 °
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Classe D
Dispositivo di ancoraggio che impiega una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzonte di non più di 15 °
Classe E
Ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali, non più di5° dall’orizzontale
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Ganci da tetto
Anche la norma UNI EN 517 tratta di dispositivifissi di ancoraggio, facendo riferimento ai ganci disicurezza, ovvero ad elementi della costruzionesituati sulla falda del tetto, allo scopo di garantire lasicurezza delle persone e la trattenuta di carichidurante lo svolgimento di lavori di manutenzionedurante lo svolgimento di lavori di manutenzione.Pur essendo progettati per funzioni specifiche, qualipunti di attacco di scale di posatori e base diappoggio per sostenere piattaforme di lavoro,possono essere anche utilizzati come punti fissi diancoraggio per agganciare i DPI.
Controlli periodici e revisioni (UNI 11560:2014):
Ogni sistema di ancoraggio deve essere ispezionato ad intervalliraccomandati dal fabbricante dei dispositivi ed eventualmente dal progettistastrutturale, il quale può inserire sue indicazioni più restrittive tenendo contodelle condizioni ambientali e di utilizzodelle condizioni ambientali e di utilizzo.In ogni caso: al massimo ogni 2 anni per i sistemi di ancoraggio e massimo 4anni per i controlli relativi alla struttura di supporto e agli ancoranti
Le ispezioni periodiche devono essere effettuate dall’installatore e/ol’ispettore sempre con assunzione di responsabilità.
I DPI di 3°categoria devono essere revisionati almeno ogni 12 mesi dapersonale qualificato (UNI EN 365:2005 Punto 4.4 lett. B)personale qualificato (UNI EN 365:2005 Punto 4.4 lett. B)
OGNI ISPEZIONE PERIODICA DEVE ESSERE REGISTRATA.
IMPORTANTE: dopo una caduta è sempre necessariaun’ispezione straordinaria, con messa fuori servizio.
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Ci riferiamo per semplicità ad una copertura a quattro falde
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
TRANSITO IN COPERTURATRANSITO IN COPERTURA
PUNTO DI ACCESSO ALLA PUNTO DI ACCESSO ALLA COPERTURACOPERTURA
TRANSITO IN COPERTURATRANSITO IN COPERTURA
SICUREZZA IN COPERTURASICUREZZA IN COPERTURA
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1) Accesso alla copertura
2) Percorso di sicurezza
3) Linea Vita Principale
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
) p
4) Punto di deviazione/rinvio
Le norme antinfortunistiche prevedono che sia impedito l’accesso asoggetti non autorizzati alle zone a rischio come una copertura. Un percorsointerno risulta più facilmente impedito ad estranei. Inoltre, il percorso internorisulta maggiormente sicuro perché protetto dagli agenti atmosferici.
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
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1) Punto di accesso alla copertura
La copertura deve essere dotata almeno di un accesso, interno o esterno,in grado di garantire il passaggio e il trasferimento di un operatore e dimateriali e utensili in condizioni di sicurezza.
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Apertura per accesso diretto alla copertura
E’ preferibile avere un accesso alla copertura tramite apertura dall’internodell’edificio.
Accesso alla coperturaAperture per accesso diretto alla copertura orizzontali e/o inclinate e verticali.
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Accesso interno costituito da una apertura verticale
Superficie non inferiore a 0,50 mq
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2) Percorso per accedere alla linea vita principale
Si posiziona sempre nei pressi dell’accesso un punto di aggancio, in modoche l’operatore sia ancorato ancora prima di uscire sul piano dellacopertura.
Si utilizzano a tale scopo punti di aggancio fissi in classe A (Punto Golfare Si utilizzano a tale scopo punti di aggancio fissi in classe A (Punto Golfare,Gancio a Muro, Gancio Sottotegola, …)
Percorso di sicurezza
Percorso di sicurezzaPercorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
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Percorso di sicurezzaPercorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Percorso di sicurezzaPercorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
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Percorso di sicurezzaPercorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Percorso di sicurezzaPercorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Punti ogni ~ 1,50 ml
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In caso di documentati vincoli costruttivi che impediscono di dotare lacopertura di percorsi di accesso è possibile prevedere l’impiego di altri percorsiverticali, privilegiando dotazioni fisse rispetto a soluzioni provvisorie .
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
A CASTELLO
SEMPLICE
A SFILODOPPIA
A CASTELLO
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Accesso esterno con scalaPunto di aggancio scala per scala a PioliUNI EN 795 – 2012 cl. AUNI EN 517 – 2006 tipo AA ti l 113 T U SCALE
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Articolo 113 T.U. SCALE
Accesso esterno con scalaL’operatore sale e scende sempre in sicurezza
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Linea flessibile verticale:bloccante UNI EN 353-2 sucorda a trefoli UNI EN 1891/A
FALL STOP
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PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (Cestello)
NON E’ CONSENTITO LO SBARCO IN QUOTA
Art. 111 (Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota)………2. Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavorotemporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alladurata dell’impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l’evacuazione incaso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme,impalcati passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di cadutaimpalcati, passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.
La norma UNI EN 280:2009, al punto 7.1.1.2.o), dispone a carico del fabbricante odel suo rappresentante autorizzato con sede nell’Unione Europea di includere nelmanuale di istruzioni la seguente dicitura:“Divieto di salire e scendere dalla piattaforma di lavoro quando elevata”.
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Art. 111 (Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota)………2. Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavorotemporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alladurata dell’impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l’evacuazione incaso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme,impalcati passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di cadutaimpalcati, passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.
La norma UNI EN 280:2009, al punto 7.1.1.2.o), dispone a carico del fabbricante odel suo rappresentante autorizzato con sede nell’Unione Europea di includere nelmanuale di istruzioni la seguente dicitura:“Divieto di salire e scendere dalla piattaforma di lavoro quando elevata”.
La norma UNI ISO 18893:2011, al punto 6.7.26, sulla discesa (o salita) su una PLE,stabilisce diversamente dalla citata norma UNI EN 280:2009 che:stabilisce, diversamente dalla citata norma UNI EN 280:2009, che:“Le persone devono scendere o salire su una PLE sollevata seguendorigorosamente le linee guida e le istruzioni fornite dal fabbricante.”Il fabbricante che utilizza la norma UNI ISO 18893 deve “Certificare”obbligatoriamente la sua macchina facendo intervenire l’Organismo Notificato conuna delle due procedure previste: l’Esame CE di Tipo o la Procedura di Qualità
PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (Cestello)
MA SI POSSONO UTILIZZARE PER L’INSTALLAZIONE DEI PARAPETTI PROVVISORIPROVVISORI
≈ €. 164,00/giorno
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DPI NON PERMANENTI
Il ricorso a sistemi non permanenti come soluzione idonea per le manutenzioni successive nellecoperture è da riferirsi ad interventi sull’esistente e solo nella documentata impossibilità dell’uso di sistemipermanenti.
L’uso di questi sistemi deve essere valutato anche in funzione dei possibili rischi connessi allamessa in opera dei sistemi scelte e alle attrezzature utilizzate.
Linea vita provvisoriaClasse CC asse C
Sistemi DPI contro la caduta dall’alto
- Sistema di trattenuta (caduta impossibile)
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Sistemi DPI contro la caduta dall’alto- Sistema di posizionamento (permette di lavorare con corda in
tensione)
Sistemi DPI contro la caduta dall’alto
Sistema anticaduta (entra in azione- Sistema anticaduta (entra in azione
in caso di caduta)
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Targhetta identificativa in prossimità dell’accesso
Percorsi di accesso, transito ed esecuzione lavori in copertura
Manuale d’uso e Certificato prodotto - PRODUTTORE
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Dichiarazione di corretta posa - INSTALLATORE
Pericoli durante una caduta
• Impatto al suolo o contro
oggetti (Tirante d’Aria);oggetti (Tirante d Aria);
• Ferite a causa dei DPI;
• Effetto shock;
• Conseguenze di una caduta
di una persona sospesa a
lungo tempo nell’imbrago:lungo tempo nell imbrago:
«Trauma da Imbrago».
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Tirante d’aria• Il tirante d’aria minimo per il tipo di sistema adottato è evincibile dal manuale
d’uso del sistema anticaduta e/o dal fascicolo del fabbricato;• Definisce lo spazio minimo richiesto per un corretto arresto della caduta perp p p
evitare l’impatto contro ostacoli o il suolo, incluso un fattore di sicurezza di 1,00ml;
Tirante d’aria
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Tirante d’aria
Effetto Pendolo
Oscillazione incontrollata diun operatore a seguito di una cadutaa caduta.
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Effetto Pendolo
Effetto PendoloI pericoli di un effetto pendolo sono quindi:• Sbattere contro oggetti o per terra;• Taglio della corda sullo spigolo del bordo.
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Effetto PendoloI pericoli di un effetto pendolo sono quindi:• Sbattere contro oggetti o per terra;• Taglio della corda sullo spigolo del bordo.
SOLUZIONI:• UTILIZZARE DUE CORDE (da diverse posizioni);
Effetto PendoloI pericoli di un effetto pendolo sono quindi:• Sbattere contro oggetti o per terra;• Taglio della corda sullo spigolo del bordo.
SOLUZIONI:• UTILIZZARE DUE CORDE (da diverse posizioni);
• UTILIZZARE PUNTI DI RINVIO.
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ANCORAGGI STRUTTURALI
A) Rottura del supportoE’ il tipo di rottura che avviene più
frequentemente. In caso di ancoraggi su cls larottura si evidenzia con l’estrazione di un conodi cls
A
ANCORAGGI STRUTTURALI
di cls.In caso di applicazioni in prossimità del bordodel supporto la rottura si avrà in forme diverse.
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A) Rottura del supportoE’ il tipo di rottura che avviene più
frequentemente. In caso di ancoraggi su cls larottura si evidenzia con l’estrazione di un conodi cls
A
ANCORAGGI STRUTTURALI
di cls.In caso di applicazioni in prossimità del bordodel supporto la rottura si avrà in forme diverse.
B) Rottura dell’ancoranteSi verifica generalmente per ancoranti
installati in cls di elevata resistenza o perl’insufficiente qualità dell’accessorio (vite o
)
B
barra).
A) Rottura del supportoE’ il tipo di rottura che avviene più
frequentemente. In caso di ancoraggi su cls larottura si evidenzia con l’estrazione di un conodi cls
A
ANCORAGGI STRUTTURALI
di cls.In caso di applicazioni in prossimità del bordodel supporto la rottura si avrà in forme diverse.
B) Rottura dell’ancoranteSi verifica generalmente per ancoranti
installati in cls di elevata resistenza o perl’insufficiente qualità dell’accessorio (vite o
)
B
barra).
C) Sfilamento dell’ancoranteSi verifica quando il carico applicato supera
la resistenza d’attrito prodotta dall’espansione odall’adesione nel caso di ancoraggi chimici.
C
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La prova di estrazione è eseguita inopera mediante un martinettoidraulico, consente di determinare laresistenza di un ancoraggio analogo a
ll h à tili t ll
ANCORAGGI STRUTTURALI
quello che verrà utilizzato nellaprogettazione.E’ quindi la prova preferibile per laprogettazione.
ANCORAGGI STRUTTURALI
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COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON DISPOSITIVI PERMANENTI
Ancoraggi Classe A (Risalite e Trattenuta) n. 11
Linea Vita Classe C ml. 8
Fornitura e posa circa €. 1.600,00
Noleggio ponteggio per prima installazione €. 12,00 * (12,00*4*7,50) €. 4.320,00
Fascicolo Tecnico e relazione strutturale ancoraggi circa € 1.000,00
Ispezione biennale sistema di ancoraggio €. 150,00 x 5 €. 750,00
Ispezione quadriennale struttura e ancoranti €. 200,00 x 2,5 €. 500,00
TOTALE IN 10 ANNI € 8 170 00TOTALE IN 10 ANNI €. 8.170,00
INCIDENZA SU ANNO €. 817,00
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COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON PARAPETTI PROVVISORI
Noleggio Cestello € 164,00 * 2 (Montaggio e Smontaggio) €. 328,00
Noleggio Parapetti provvisori €. 15,00 * ml. 48,00 €. 720,00
M d il t i € 1 000 00Manodopera per il montaggio €. 1.000,00
Si presume di salire in copertura ad intervalli biennali per:
Pulizia Canna Fumaria, Pulizia Impianto fotovoltaico, pulizie grondaie, quindi:
n. 5 volte x (€. 328,00 + 720,00+1000,00) €. 10.240,00
TOTALE IN 10 ANNI €. 10.240,00
INCIDENZA SU ANNO €. 1.024,00
COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON PONTEGGI
Noleggio ponteggio €. 12,00 * (12,00*4*7,50) €. 4.320,00
Si presume di salire in copertura ad intervalli biennali per:
Pulizia Canna Fumaria, Pulizia Impianto fotovoltaico, pulizie grondaie, quindi:
n. 5 volte x (€. 4.320,00) €. 21.600,00
TOTALE IN 10 ANNI €. 21.600,00
INCIDENZA SU ANNO €. 2.160,00
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RAFFRONTO COSTI
DISPOSITIVI PARAPETTIDISPOSITIVI PERMANENTI
Incidenza annuale€. 817,00
PARAPETTI PROVVISORI
Incidenza annuale€. 1.024,00
PONTEGGIIncidenza annuale
€. 2.160,00
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COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON DISPOSITIVI PERMANENTI
Ancoraggi Classe A (Risalite e Trattenuta) n. 27
2 Linee Vita Classe C ml. 4
n. 1 Punto Girevole
Fornitura e posa circa €. 2.500,00
Noleggio ponteggio per prima installazione €. 12,00 * (75,00x6,00) €. 5.400,00
Fascicolo Tecnico e relazione strutturale ancoraggi circa € 1.000,00
Ispezione biennale sistema di ancoraggio €. 150,00 x 5 €. 750,00
Ispezione quadriennale struttura e ancoranti € 200 00 x 2 5 € 500 00Ispezione quadriennale struttura e ancoranti €. 200,00 x 2,5 €. 500,00
TOTALE IN 10 ANNI €. 10.150,00
INCIDENZA SU ANNO €. 1.015,00
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COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON PARAPETTI PROVVISORI
Noleggio Cestello € 164,00 * 2 (Montaggio e Smontaggio) €. 328,00
Noleggio Parapetti provvisori €. 15,00 * ml. 107,00 €. 1.605,00
M d il t i € 1 500 00Manodopera per il montaggio €. 1.500,00
Si presume di salire in copertura ad intervalli biennali per:
Pulizia Canna Fumaria, Pulizia Impianto fotovoltaico, pulizie grondaie, quindi:
n. 5 volte x (€. 328,00 + 1.605,00+1.500,00) €. 17.165,00
TOTALE IN 10 ANNI €. 17.165,00
INCIDENZA SU ANNO €. 1.716,50
COSTO PER MESSA IN SICUREZZA COPERTURA CON PONTEGGI
Noleggio ponteggio €. 12,00 * (75,00x6,00) €. 5.400,00
Si presume di salire in copertura ad intervalli biennali per:
Pulizia Canna Fumaria, Pulizia Impianto fotovoltaico, pulizie grondaie, quindi:
n. 5 volte x (€. 5.400,00) €. 27.000,00
TOTALE IN 10 ANNI €. 27.000,00
INCIDENZA SU ANNO €. 2.700,00