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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2020-2022 Approvato con deliberazione del Consiglio d’Amministrazione n.1 in data 28 gennaio 2020

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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

2020-2022

Approvato con deliberazione del Consiglio d’Amministrazione n.1 in data 28 gennaio 2020

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SEZIONE I – PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2019-2021

Introduzione

Il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC), integrato con il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI), viene adottato ai sensi dell’art. 1, comma 8, della Legge 190/2012 ed è finalizzato a prevenire gli episodi di corruzione nell’ambito del Consorzio.Il PTPC e PTTI, come suggerito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, sono due documenti integrati, complementari e coerenti fra loro, per permettere un approccio globale alle strategie che il Consorzio applica in termini di prevenzione alla corruzione, trasparenza e integrità.

La stesura predisposta per il triennio 2019/2021, che consiste in una radicale riscrittura del Piano vigente negli anni trascorsi, presenta un curioso paradosso: la volontà, da un lato, di fissare misure di cautela nei confronti di potenziali fenomeni corruttivi, via via maturate nel corso degli anni e la consapevolezza, dall’altro, che la loro applicazione avrà vita breve in considerazione dell’entrata in vigore della legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1 “Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alle leggi regionali 26 aprile 2000, n. 44 e 24 maggio 2012, n. 7", che, entro il mese di aprile del corrente anno, porterà questo Consorzio alla fusione in un unico Consorzio di area vasta.

Si può ritenere che anche a livello di direttive nazionali, impartite da ANAC, si sia giunti ad una stabilizzazione nell’orientamento della stesura dei piani individuali, ben rappresentato dalla permanenza delle aree “generali” di rischio, come risultanti a seguito dell’integrazione intervenuta con l’aggiornamento al piano del 2016. Tanto si afferma alla luce del terzo Piano di Prevenzione della corruzione dell’A.N.A.C., per il triennio 2018/2020, ma anche dell’ aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione per il 2019 (delibera 1074 del 21 novembre 2018)

In verità, quest’ultimo documento, nella “Parte speciale – approfondimenti” dedica la III sezione a considerazioni e suggerimenti in materia di rifiuti. Sono indicazioni che riguardano il livello regionale e delle ATO territoriali, ma che, sia pure inteso come una forma di competenza residuale, riguardano anche l’attività di affidamento della gestione di raccolta e trasporto da parte di singoli Comuni o loro aggregazioni. Questo Consorzio di 54 Comuni, che si ritiene un’aggregazione assolutamente funzionale ad un’equilibrata gestione, nella stesura del presente piano ha fatto tesoro delle misure cautelative suggerite.

Una doverosa considerazione. Il Consorzio Ecologico del Cuneese rappresenta una piccola struttura organizzativa, con assenza di personale dirigenziale e due soli soggetti che possono assumere veste di “Responsabile” (uno dei quali – il Segretario – con un rapporto convenzionale a tempo parziale). Durante l’ordinaria attività di supporto ai Comuni per la corretta e regolare gestione del servizio lo spazio per comportamenti corruttivi è scarso. Il procedimento di maggior rilevanza corruttiva si presenta ogni settennio in occasione dei rinnovi degli appalti di servizio, normalmente suddivisi in tre lotti. La gestione amministrativa interna ha il rilievo proporzionato alla propria pianta organica: otto dipendenti, cinque dei quali con funzioni esecutive. La gestione finanziaria-contabile ha come

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referenti precipui, sul fronte del “dare”, le imprese appaltatrici dei tre lotti di servizio e, sul lato dell’ “avere”, i Comuni consorziati. La conformazione del piano, pur toccando tutte le misure e le cautele richieste dal contrasto alla corruzione, non può che essere adeguato alla propria dimensione da “piccolo comune” ed dalla monotematicità delle sue funzioni.

Quadro normativo di riferimento

A corredo del Piano si ritiene opportuno riportare la normativa che rappresenta la fonte di ispirazione e di indirizzo:

Legge n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”;

Delibera CIVIT n. 2/2012 “Linee guida per la disposizione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità”;

Circolare n. 1/2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Delibera n. 50 del 4/07/2013 “Linee guida per l’aggiornamento del PTPC anno 2014 – 2016”; Deliberazione n. 72 del 11/09/2013, “Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione”; D.lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e

diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”; D.lgs. n. 39/2013 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le

pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico a norma dell’articolo 1 commi 49 e 50 della legge 6 novembre 2012 n. 190”;

Determinazione ANAC n. 8/2015 “Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”;

Determinazione ANAC n. 12/2015 “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione”; Legge 27 maggio 2015 n. 69 “Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, di

associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio”; Decreto legislativo 25 maggio 2016 n. 97 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di

prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012 n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015 n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.

Delibera ANAC n. 831/03.08.2016 “Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”.

Delibera ANAC n. 241/08.03.2017 “Linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’art. 14 del d.lgs. 33/2013 Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali» come modificato dall’art. 13 del d.lgs. 97/2016.”

Delibera ANAC n. 1074 del 21 novembre 2018 “Approvazione definitiva dell’aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione”.

Delibera ANAC n. 1064 del 13 novembre 2019 “Piano nazionale anticorruzione 2019”

Oggetto e finalità del piano

Il Piano, con riferimento alle interpretazioni e indicazioni dell’ANAC, ha come oggetto l’individuazione delle misure ritenute necessarie allo scopo di prevenire, rilevare e contrastare i fenomeni corruttivi nelle aree interessate da potenziali rischi e promuovere il corretto funzionamento del consorzio, favorendo comportamenti individuali responsabili.

L’articolo 1, comma 8, l. 6 novembre 2012 n. 190 prevede che l'attività di elaborazione del piano non può essere affidata a soggetti estranei all'amministrazione, e che il documento deve essere

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approvato dall'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile della prevenzione della corruzione. Il Piano è, pertanto, un documento di programma che il Consorzio adotta allo scopo di prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione, intesa come deviazione dall’interesse generale a seguito del perseguimento di interessi personali, che si riscontra in tutte le situazioni in cui si rilevi l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per ottenere vantaggi personali, indipendentemente dalla rilevanza penale.

Sinteticamente, gli obiettivi essenziali che è necessario conseguire in fase di prevenzione dei fenomeni corruttivi a livello di Ente, così come stabiliti dal Piano Nazionale Anticorruzione, sono i seguenti: a) ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; b) aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; c) creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

Sotto questo aspetto, la L. n. 190/2012 offre un adeguato strumentario per la gestione della prevenzione: a) adempimenti di trasparenza; b) codici di comportamento; c) rotazione del personale; d) obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse; e) disciplina specifica in materia di svolgimento di incarichi d’ufficio – attività ed incarichi extra-istituzionali; f) disciplina specifica in materia di conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti; g) incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali; h) disciplina specifica in materia di formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione; i) disciplina specifica in materia di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro; j) disciplina specifica in materia di tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito; k) formazione in materia di etica, integrità ed altre tematiche attinenti alla prevenzione della corruzione

In chiave di prevenzione del fenomeno corruttivo si colloca anche il sistema dei controlli interni, e, nell’ambito di esso, i controlli successivi di regolarità amministrativa, realizzati per mezzo di apposite tecniche di campionamento degli atti/provvedimenti amministrativi adottati dall’Ente.

La prevenzione della corruzione deve avvenire attraverso misure obbligatorie previste per legge e attraverso eventuali misure facoltative, la cui attivazione potrebbe rendersi opportuna in considerazione dell’evolversi della situazione di contesto.

Sotto questo profilo, in rapporto alla specifica struttura del Consorzio, che si basa su pochissime persone, il cui grado di interazione è elevato, si intende potenziare nel 2019 il seguente metodo:

a) regolazione dell’esercizio della discrezionalità nei procedimenti amministrativi e nei processi di attività, mediante direttive interne ovvero incontri di gruppo, in modo che lo scostamento dalle indicazioni generali debba essere motivato;b) svolgimento di incontri periodici tra i pochi Responsabili e loro collaboratori con la finalità di aggiornamento sull’attività dell’amministrazione, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali.

I soggetti coinvolti

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Al fine di perseguire le finalità illustrate nel paragrafo precedente, il Consorzio investe tutti i soggetti operanti, a diversi livelli – nessuno escluso – specificandone i ruoli e le competenze in un quadro armonico.

- Il Consiglio di Amministrazione:Al Consiglio di Amministrazione spetta l’approvazione entro il 31 gennaio di ogni anno del Piano Triennale di prevenzione della corruzione e programma triennale per la trasparenza e l’integrità e i relativi aggiornamenti predisposti dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, nonché tutti gli atti di indirizzo di carattere generale che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione. Il piano dovrà essere pubblicato sul sito nella sezione Ammonistrazione trasparente, quale documento complementare del modello organizzativo amministrativo;

- L’Organo di controllo e vigilanzaAll’Organo di Controllo spettano le funzioni di cui all’art. 1, comma 8bis, L 190/2012, che rientrano nell’attività di vigilanza ai sensi dell’art. 2403 e seguenti del codice civile, così come specificato dalle recenti Linee guida ANAC.

- Il Responsabile per la Prevenzione della corruzione e la trasparenza:

L’individuazione del RPCT risulta problematica per il Consorzio, dovendosi necessariamente rivolgere a figure al proprio interno, nell’ambito, cioè, di un organico esiguo, che conta su una sola Funzionaria direttiva (7° livello), sulla quale si concentra la responsabilità operativa del “Settore tecnico” (il cuore dell’attività del Consorzio) ed un Segretario, con contratto a convenzione a tempo parziale, sul quale – peraltro – ricade la Responsabilità del “Settore amministrativo e personale”. Tra i due soggetti, si è ritenuto che la funzione di RPCT dovesse cadere su quest’ultimo, le cui competenze paiono relativamente meno soggette e a rischio corruttivo. Con la cautela di salvaguardarlo da ulteriori funzioni maggiormente operative. (partecipazione in gare, commissioni ecc.).Il RPCT svolge i compiti esplicitati nella normativa vigente (L. 190/12 e s.m.i.), con funzioni di vigilanza sull’attuazione effettiva delle misure, nonché di proposta delle integrazioni e delle modifiche delle stesse ritenute più opportune.Per poter adempiere alle proprie funzioni il Responsabile Anticorruzione potrà quindi:

- chiedere chiarimenti a tutti i dipendenti su comportamenti che possono anche potenzialmente configurare situazioni di corruzione e illegalità;

- effettuare ispezioni e verifiche nelle aree esposte a maggior rischio per valutare la correttezza delle attività svolte;

- individuare, con l’apporto della Responsabile del Settore tecnico ed altri collaboratori, le aree a rischio corruttivo;

- definire apposite procedure per il monitoraggio delle attività nelle aree a rischio;- valutare le segnalazioni pervenute relativamente a situazioni configuranti un possibile

rischio di corruzione;- proporre eventuali modifiche al Piano in caso di cambiamenti nell’organizzazione aziendale

o di accertate violazioni delle indicazioni fornite dal Piano stesso;- definire procedure di formazione per i dipendenti;- valutare l’efficace esecuzione del Piano nonché la sua idoneità rispetto alla realtà aziendale.

A tal fine, il Responsabile Anticorruzione si avvale di una serie di referenti interni dipendenti del Consorzio. In particolare, si individuano le seguenti funzioni e ruoli, che si occupano di garantire un flusso di informazioni periodico al Responsabile Anticorruzione, affinché lo stesso possa vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Piano, nonché garantire il rendiconto sull’efficacia delle misure di prevenzione adottate:

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- Responsabile Ragioneria o addetta alla ragioneria in caso di vacanza del posto;- Responsabile Tecnico.

Al fine di garantire la piena autonomia e indipendenza nello svolgimento delle proprie funzioni, il Responsabile Anticorruzione comunica direttamente al Consiglio di Amministrazione del consorzio.

- I Responsabili di area:Trattasi dei Responsabili delle rispettive aree di competenza che svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile Anticorruzione, partecipano al processo di gestione del rischio, propongono e adottano le misure di prevenzione previste dal Piano, assicurano l'osservanza del Piano e verificano le ipotesi di violazione. Il tutto nei limiti organici dianzi illustrati.

- I Dipendenti del Consorzio:Sono chiamati a partecipare al processo di gestione del rischio, ad osservare le misure contenute nel Piano, nonché a segnalare le situazioni di illecito al proprio Responsabile di area o direttamente al Responsabile Anticorruzione. Il coinvolgimento di tutto il personale dipendente è decisivo per la qualità del Piano Anticorruzione adottato e per l’attuazione delle relative misure.

- I collaboratori Trattasi dei collaboratori a qualsiasi titolo del Consorzio, che osservano le misure contenute nel Piano e segnalano le situazioni di illecito al Responsabile Anticorruzione.

La valutazione dei rischi

L’analisi dei rischi ha tenuto conto delle accezioni ampie di corruzione e di rischio fatte proprie dal P.N.A., ovverosia di tutte quelle situazioni in cui l’attività del Consorzio, ovvero l’esercizio ai fini pubblici dei servizi a favore della collettività ad essa demandati, potrebbero essere inficiati, in conseguenza dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite, ovvero dell’inquinamento dall’esterno di tale pubblica funzione, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo.Il procedimento di analisi e valutazione dei rischi si è fondato sulle previsioni del P.N.A. e dei suoi allegati, in particolare dell’Allegato V, Il processo di gestione del rischio si è sviluppato attraverso le seguenti fasi:

1. Analisi del contesto interno ed esterno;2. mappatura dei processi e individuazione delle aree di rischio; 3. valutazione del rischio; 4. trattamento del rischio

Analisi del contesto

Il contesto interno è quello di una piccola unità operativa composta da otto unità di personale e un segretario a convenzione a tempo parziale, operanti a stretto contatto di gomito nella medesima sede. Non vi sono figure dirigenziali e, oltre, al segretario, si conta un solo funzionario direttivo. Cinque unità svolgono compiti esecutivi. Il Consiglio d’amministrazione è composto da un Presidente e due Membri. I referenti dell’attività quotidiana sono i 54 Comuni consorziati, nella persona dei loro amministratori e funzionari. Quanto al contesto esterno, si osserva che l’area geografica interessata comprende la Città di Cuneo e Comuni della pianura limitrofa e le sei valli che su Cuneo gravitano. Il tessuto socio-economico non pare indicare, per il territorio di rifermento dell’attività del Consorzio, fenomeni di

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inquinamento criminale diffuso o penetrante e neppure l’emersione di fenomeni corruttivi diffusi nell’ambito delle pubbliche amministrazioni. Analoghe indicazioni pervengono dal pregresso dell’Ente, nelle sue diverse vesti giuridiche, mai interessato da denunce all’autorità giudiziaria.

Le aree a rischio ed i rischi sottesi ad ogni processo

Le aree a rischio individuate da questo documento coincidono con quelle definite “obbligatorie” dal primo PNA ed ulteriormente integrate con la deliberazione ANAC del 28 ottobre 2015, assumendo la denominazione di “aree generali”. Tali categorie di rischio vengono considerate esaurienti per tutti i procedimenti messi in campo dal Consorzio; talune del tutto estranee. Per converso, si è ritenuto più proficuo individuare per ciascun processo lo specifico rischio corruttivo, sul quale appuntare miratamente l’attività di contrasto.

IPOTESI DI RISCHIO PER OGNI PROCESSOAREE DI RISCHIO

“GIA’ OBBLIGATORIE,ORA “GENERALI””

PROCESSI RISCHI

Previsione di requisiti di accesso“personalizzati” ed insufficienza dimeccanismi oggettivi e trasparentiidonei a verificare il possesso dei

Acquisizione e progressione del personale

Reclutamentorequisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione daricoprire allo scopo di reclutarecandidati particolari.Abuso nei processi di stabilizzazionefinalizzato al reclutamento di candidatiparticolari.Irregolare composizione dellacommissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari.Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo direclutare candidati particolari.

Progressioni di carriera

Progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari.

Conferimento di incarichi di collaborazione

Motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali

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allo scopo di agevolare soggetti particolari.

OSSERVAZIONI AL 2020Si ipotizzano un’assunzione

ed alcune progressioni(v. sotto misure relative)

Affidamento di lavori, servizi e forniture

Definizione dell’oggetto dell’affidamento

Restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l'indicazione nel disciplinare di prodotti che favoriscano una determinata impresa.

Individuazione dello strumento/istituto per

l’affidamento

Elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo del modello procedurale dell’affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto.

Requisiti di qualificazione

Definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione).

Requisiti di aggiudicazione

Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa.

Valutazione delle offerte

Mancato rispetto dei criteri indicati nel disciplinare di gara cui la commissione giudicatrice deve attenersi per decidere i punteggi da assegnare all'offerta, con particolare riferimento alla valutazionedegli elaborati progettuali.

Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte

Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica delle offerte anormalmente basse, anche sotto ilprofilo procedurale.

Procedure negoziateUtilizzo della procedura negoziata al difuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa.

Affidamenti direttiAbuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa.

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Revoca del bando

Abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzoall’aggiudicatario.

Redazione del cronoprogramma

Mancanza di sufficiente precisione nella pianificazione delle tempistiche di esecuzione dei lavori, che consenta all'impresa di non essere eccessivamente vincolata ad un'organizzazione precisa dell'avanzamento dell'opera, creando in tal modo i presupposti per la richiesta di eventuali extraguadagni da parte dello stesso esecutore.

Pressioni dell'appaltatore sulla direzione dei lavori, affinché possa essere rimodulato il cronoprogramma in funzione dell'andamento reale della realizzazione dell'opera.

Varianti in corso di esecuzione del contratto

Ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni.

Subappalto

Accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso.

Utilizzo di rimedi di risoluzione delle

controversie alternativi a quelli giurisdizionali

durante la fase diesecuzione del contratto

Condizionamenti nelle decisioni assunte all'esito delle procedure di accordo bonario, derivabili dalla presenza della parte privata all'interno della commissione.

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OSSERVAZIONI AL 2020

Si prevede l’espletamento di una gara sopra soglia

europea.Gare per vendita o

trattamento di materiali vedono preventivamente

autorizzati e dimensionati dal C.d.A.

Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei

destinatari privi di effetto economico diretto ed

immediato per il destinatario

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse

figure simili quali: abilitazioni, approvazioni,

nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense,

permessi a costruire)

Provvedimenti che esulano dalle competenze del Consorzio

IDEM

Attività di controllo di dichiarazioni sostitutive in luogo di autorizzazioni (ad esempio in materiaedilizia o commerciale)

IDEM

Provvedimenti di tipo concessorio (incluse figure

simili quali: deleghe, ammissioni)

IDEM

Provvedimenti Concessione ed

Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed

immediato per il destinatario

Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili

finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti

pubblici eprivati

Concessione contribuzioni senza rispetto criteri regolamento

OSSERVAZIONI AL 2020

Non sono previsti esborsi che non siano

correlati ad una precisa prestazioni.

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Comunque erogazioni di tale natura sarebbero di

competenza del C.d.A.

Gestione delle entrate, delle spese, del patrimonio

Pagamenti da parte di terzi

I terzi pagatori sono essenzialmente i Comuni consorziati. Difficilmente si possono innestare comportamenti discriminatori. Le periodiche verifiche evidenziano i ritardi ed eventuali dilazioni sono disposte dal C.d.A..

Pagamenti a terzi

Ordine dei pagamenti in misura differenziata. In realtà il rischio viene annullato grazie a una gestione incrociata dei pagamenti (ovvero: massima trasparenza nella ricezione delle fatture e primo filtro di verifica anomalia; benestare al pagamento successivo con visto relativo a singola fattura)

Gestione patrimonio immobiliare

Non si configurano rischi non possedendo il Consorzio un patrimonio immobiliare e fruendo in comodato di locali della Provincia.

Controlli, verifiche, ispezioni, sanzioni

Programmazione verifiche su servizi e

forniture

Verifiche non adeguatamente ponderate rispetto ai servizi e forniture erogate ai vari comuni.

Nomine presso altri enti o soggetti

Assenza di rotazione. Non si ravvisa, al momento tale competenza

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Incarichi e nomine Incarichi consulenza, collaborazione

Reiterazione incarichi in capo ai medesimi soggetti.

Affari legali e contenziosoRecupero di somme,

crediti

Diverse modalità operative sul recupero, a vantaggio dell’uno o altro debitore, pur considerando che tale operazione avverrebbe prevalentemente nei confronti di Comuni consorziati.

Valutazione del rischi

L’identificazione e la valutazione dei rischi sono stati sviluppati in conformità alle previsioni del P.N.A. e dei suoi allegati, attraverso successive fasi:

1) esame degli atti e della documentazione dei principali procedimenti sviluppatisi nel trascorso triennio;

2) colloqui con il funzionario direttivo, gli operatori amministrativi ed i dipendenti operanti esternamente a contatto con i Comuni consorziati;

3) elementi tratti dall’esperienza, dalla storia e dal contesto in cui il Consorzio opera.La valutazione dei rischi è stata realizzata facendo ricorso alla metodologia prevista nell’Allegato V del P.N.A che risulta esauriente e calzante rispetto alle specifiche problematiche del Consorzio. I parametri previsti sono i seguenti:

Quanto alla probabilità- la discrezionalità del processo; - la rilevanza esterna; - la complessità del processo; - il valore economico; - la frazionabilità; - la tipologia di controllo applicato al processo.

Quanto all’impatto, sono stati considerati- l'impatto organizzativo; - l'impatto economico;- l'impatto reputazionale;- l’impatto sulla coesione della struttura (si aggiunge per l’importanza della fiducia reciproca

in una piccola struttura)

Valore medio della probabilità0 = nessuna probabilità; 1 = improbabile; 2 = poco probabile; 3 = probabile; 4 = molto probabile; 5 = altamente probabile.

Valore medio dell’impatto0 = nessun impatto; 1 = marginale; 2 = minore; 3 = soglia; 4 = serio; 5 = superiore.

Il valore medio della probabilità e il valore medio dell’impatto debbono essere moltiplicati per ottenere il valore complessivo, che esprime il livello di rischio del processo.

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Valutazione complessiva del rischio (valore probabilità x valore impatto)Forbice da 0 a 25 (0 = nessun rischio; 12, = rischio estremo)

nessun rischio con valori < 3,00 rischio basso con valori tra 3,01 e 7,00 rischio medio con valori tra 7,01 e 12,00 rischio elevato con valori tra 12,01 e 20,00 rischio estremo con valori tra 20,01 e 25

Gli indici di valutazione della probabilità e dell’impatto sono riportati nell’ ALLEGATO 1

La valutazioni complessive del rischio per ciascun processo sono riportate nell’ ALLEGATO 2

Misure di prevenzione della corruzione

La prevenzione si sostanzia nell’applicazione puntuale del complesso di tutte le misure preventive mirate sul procedimento (riportate nei paragrafi che precedono) e nella periodica verifica sul possesso dei necessari requisiti da parte di operatori e amministratori (indicati nei paragrafi che seguono). Si ottiene anche nel puntuale monitoraggio del rispetto di tutte le normative di legge, già orientate verso principi di garantismo e di trasparenza. Ulteriori misure vengono assunte nel triennio nelle principali aree di rischio, in rapporto alla previsione di specifiche iniziative o in considerazione di particolari peculiarità dell’ Ente.

Area di acquisizione e progressione del personaleSvolgimento di concorsi o selezioniI contenuti del bando – per quanto non puntualmente previsto dal Regolamento – saranno definiti dal C.d.A.Tutte le operazioni della commissione di concorso saranno collegiali, e particolarmente, la definizione dei temi scritti e delle domande orali. Nel succedersi di più concorsi varieranno componenti e segretario della commissione esaminatrice, ad eccezione del presidente. 2020 – si applica la misura2021 – non si verifica la circostanza2022 – non si verifica la circostanzaProgressione del personaleNon si assumeranno provvedimenti migliorativi per singoli dipendenti se non nell’ambito dell’applicazione di un rinnovo di contratto di lavoro o per un processo generale di riorganizzazione della struttura dell’ Ente. Le progressioni di carriera – selettive, mirate e non indiscriminate - saranno decise motivatamente dal Consiglio di Amministrazione, previo ampio confronto con i responsabili di servizio ed i dipendenti medesimi.2020 – si applica la misura2021 – non si verifica la circostanza2022 – idemPubblicità per assunzioniPer qualsiasi genere di assunzione, anche precaria e per tempo limitato, viene data la massima pubblicità nelle forme vigenti.2020 – si applica2021 – si applica2022 – si applica

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Area di affidamento di lavori, servizi e fornitureMisure di prevenzione in appalti di servizi e forniture in genere

La determinazione a contrarre, adeguatamente motivata, precede qualunque procedura per affidamento di servizi e forniture.

La pubblicazione degli atti di gara deve essere preceduta da specifica determinazione dirigenziale di approvazione degli atti medesimi.

Acquisito il codice CIG, esso deve essere espressamente menzionato in ogni atto della procedura di affidamento.

Lo schema di contratto deve contenere i riferimenti alla tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla L n. 136/2010.

Nella determinazione di aggiudicazione definitiva si deve, inoltre, ricostruire il complessivo iter amministrativo che ha preceduto l’affidamento, attestandone la sua legittimità.

I documenti comprovanti il possesso dei requisiti devono essere conservati nel fascicolo del procedimento per eventuali controlli.

2020 – si attuano le misure2021 – si attuano le misure2022 – si attuano le misure

Misure di prevenzione per la gestione di procedure aperte

Nei bandi di gara deve essere richiesto solo ciò che è strettamente necessario a garantire l’adeguata ed ottimale realizzazione della prestazione, sia in termini finanziari che tecnici, correlando i requisiti richiesti esclusivamente all’oggetto della prestazione.

Il bando di gara, quanto meno nelle sue linee più significative e condizionanti, deve essere preventivamente approvato dal C.d.A.

Sul punto si richiama l’attenzione alla Determinazione n. 4 del 10 ottobre 2012 dell’AVCP.

2020 – si attuano le misure2021 – si attuano le misure2022 - si attuano le misure

Misure di prevenzione per l’affidamento di servizi e forniture in economia- Pur nel pieno riconoscimento della liceità e – nella maggior parte dei casi – opportunità

di tal genere di affidamento è bene che sia corroborato da alcune cautele;

- l’appalto in economia deve essere sempre preceduto dalla determinazione a contrarre, nella quale devono essere ben precisate le motivazioni della scelta di tale procedura e la qualità ed il prezzo del bene o servizio offerto dall’aggiudicatario;

- nella determinazione a contrarre si deve dare atto che è stato rispettato il principio di rotazione o, in caso contrario, precisare le motivazioni dell’impossibilità o inopportunità dell’adozione di tale criterio.

- 2020 – si attuano le misure

- 2021 – si attuano le misure

- 2022 – si attuano le misure

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Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

Misure di prevenzione per la concessione di contributi di natura economica

Non rientra nei compiti istituzionali di un ente strumentale di gestione concedere contributi. Tuttavia, in mancanza di una regolamentazione, il C.D.A. si doterà di una delibera che fornisca linee di indirizzo per assicurare un comportamento omogeneo.

- 2020 – si approvano le linee di indirizzo

- 2021 – si attuano le misure

- 2022 – si attuano le misure

Gestione delle spese, delle entrate e del patrimonio

A garanzia di una corretta gestione di pagamenti ed incassi si eserciteranno le seguenti cautele:- Report trimestrale circa pagamenti ed incassi, fondo di cassa, morosità nei pagamenti

rispetto al termine convenuto, corredato estratti conti bancari;

- Report trimestrale circa i flussi delle fatture emesse/incassate o ricevute/pagate secondo ordine cronologico;

- Report trimestrale per il C.d.A. miratamente sulla situazione contributiva dei Comuni consorziati

- 2020 – si attuano le misure

- 2021 – si attuano le misure

- 2022 – si attuano le misure

Controlli, verifiche, ispezioni, sanzioniSono funzioni che vengono esercitate sul territorio dai quattro operatori addetti, sotto la responsabilità della Responsabile del servizio tecnico. L’operato, svolto a servizio di 54 Comuni e relativi apparati tecnico/amministrativi è soggetto ad un feed back piuttosto tempestivo, sia per la pluralità e articolazione dei soggetti serviti, sia per il notevole impatto visivo del servizio. Verifica dell’operato:

- Verifica dell’operato sul territorio mediante contradditorio con Sindaco/addetti comunali al servizio di cinque Comuni estratti a sorte.

In merito alle sanzioni, l’irrogazione da parte della Responsabile del servizio tecnico deve avvenire previa consultazione con il Responsabile del servizio amministrativo (RPCT) e periodica relazione al C.d.A.

- 2020 – si attuano le misure- 2022 – si attuano le misure- 2022 – si attuano le misure

Criticità evidenziate nell’aggiornamento 2018 al PNA di ANAC

Si ritiene opportuno recepire integralmente, in questo specifico paragrafo, le raccomandazioni avanzate da parte di ANAC nell’ambito della deliberazione n. 1074 del 21 novembre 2018 di aggiornamento 2018 al PNA, specificamente in materia di gestione dei rifiuti. In riferimento agli appalti di raccolta e trasporto dei rifiuti, nel cui ruolo di appaltatore si trovano Comuni o loro

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aggregazioni, ANAC sottolinea le seguenti criticità nell’ ambito delle procedure a evidenza pubblica:

- inserimento nei bandi di gara di specifici requisiti che possano restringere indebitamente la platea dei partecipanti con l’obiettivo di mantenere lo status quo;

- utilizzo di criteri di aggiudicazione della gara finalizzati a condizionare l’esito in favore degli attuali gestori;

- partecipazione di imprese con punti di contiguità con la criminalità organizzata (c.d. ecomafia).

Le misure proposte, che vengono recepite, anche se molte di loro trovano allocazione nelle specifiche aree a rischio, sono:

- scrupoloso rispetto di quanto previsto dal PNA, (Aggiornamento 2015) per i procedimenti di scelta del contraente

- massima divulgazione e pubblicità del bando di gara;- chiarezza espositiva della documentazione di gara, con particolare riferimento al contratto di

servizio contenente obblighi e responsabilità del gestore;- previsione di specifici protocolli antimafia;- previsione di iscrizione delle ditte partecipanti alle white list;- certificazioni di qualità ambientale;- indicazione nei bandi di gara di criteri premiali in relazione al rating di legalità

dell’offerente.

- 2020 – si applicano le misure- 2021 – si applicano le misure- 2022 – si applicano le misure

Formazione

Il Responsabile dell’Anticorruzione promuove specifiche azioni formative a beneficio della funzionaria direttiva responsabile di servizio e delle due funzionarie tecnica e di ragioneria. in materia di “Anticorruzione”.

Su numeri tanto esigui (il Segretario/RPCT non è organico al Consorzio) la formazione può avvenire con scambi reciproci di informazioni, approfondimento collettivo di problematiche sorte ad uno degli interessati, consultazione aperta a tutti di siti informativi on line, periodici o dispense formative. Si riconosce che la frequenza di corsi esterni integra i percorsi formativi autogestiti e costituisce anche occasione di scambi di esperienza con operatori di altri enti e, pertanto, compatibilmente con impegni di lavoro e risorse per lo scopo, si programma quanto segue:

- 2020 un corso per almeno due funzionari sull’anticorruzione in rapporto alla gestione di appalti;

- 2021 un corso per almeno due funzionari sui temi della trasparenza e gestione del flusso elettronico dei dati;

- 2022 un corso per almeno due funzionari per aggiornamento sui temi dell’anticorruzione.

Codice di comportamento

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Il Codice di comportamento costituisce parte integrante e sostanziale del presente Piano.

Rotazione del personale

In più punti di questo documento è stata illustrata l’esiguità del personale operante per il Consorzio ed in particolare la presenza di un solo funzionario direttivo, con responsabilità di servizio, oltre al Segretario, a convenzione per un tempo parziale, che si assume le responsabilità di natura amministrativa (e di RPCT). In questo contesto non è possibile praticare alcuna forma di rotazione e di simili realtà ha preso contezza ANAC, raccomandando in alternativa il frazionamento della procedure, rendendo il più plurale e reciprocamente condizionante il momento decisionale e più attenta la fase del controllo successivo. Il Piano si conforma a tali raccomandazioni.

Conflitti di interesseNella conduzione di qualsiasi attività devono sempre evitarsi situazioni nelle quali i soggetti operanti per conto del Consorzio siano, o possano essere, in conflitto di interesse; in particolare, i destinatari delle misure sono tenuti ad evitare ogni situazione e ad astenersi da ogni attività che possa contrapporre un interesse personale all’interesse del Consorzio, ovvero che possa interferire ed intralciare la capacità di assumere, in modo imparziale ed obiettivo, decisioni nell'interesse del Consorzio. Si verifica, pertanto, un conflitto d'interesse, quando chi è coinvolto nella decisione da assumere, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza nel contesto del procedimento decisionale.Quanti si trovino in tale situazione devono evitare ogni strumentalizzazione della propria posizione e, in particolare, devono escludere qualsiasi possibilità di sovrapposizione od incrocio di attività economiche nelle quali sussista o possa sussistere un interesse personale e/o familiare con le mansioni ricoperte nel Consorzio, astenendosi dal prendere decisioni o svolgere attività in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi. Essi si astengono, in particolare, dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di parenti e affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbiano rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui essi o il coniuge abbiano causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Quanti si trovino in una delle situazioni anzidette sono tenuti a darne immediata comunicazione al R.P.C.TL’ R.P.C.T. deve valutare espressamente la situazione sottoposta alla sua attenzione e intervenire sollevando la persona interessata dall’incarico oppure, motivando le ragioni, consentendogli la prosecuzione dell’attività già intrapresa. Nel caso in cui sia necessario sollevare l’interessato dall’incarico, questo dovrà essere affidato ad altro dipendente. In mancanza di persone professionalmente idonee, il R.P.C.T. dovrà avocare a sé ogni competenza.

Tutela del dipendente che segnala illeciti

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In esecuzione dell’art. 54 bis del D. Lgs. n. 165/2001, il CONSORZIO adotta i seguenti accorgimenti destinati a dare attuazione alla tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito, tenuto conto della determinazione n. 6 del 28/4/2015 dell’ANAC. Si dispone pertanto che venga utilizzato il modulo allegato alla predetta determinazione (disponibile sul sito web dell’Anac, raggiungibile con i comuni motori di ricerca, digitando “ANAC determinazione 6 2015), e che esso venga inviato alla mail segretario@cec-cuneo,it. L’identità del segnalante sarà tutelata inserendo gli atti in fascicolo riservato custodito in busta chiusa, accessibile al solo responsabile anticorruzione ovvero al Presidente dell’ente.Nella gestione di procedure che comportino diffusione di corrispondenza o altri dati, si utilizzerà un codice identificativo stabilito dal responsabile anticorruzione.Su tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di segnalazione dell’illecito e di gestione della successiva istruttoria, grava l’obbligo di riservatezza, sanzionabile sul piano della responsabilità disciplinare, civile e penale.

Verifica sulla insussistenza di inconferibilità e incompatibilità delle cariche di cui al d.lgs. n.39 del 2013

Come espressamente indicato da ANAC con deliberazione 1134/8 novembre 2017, per gli amministratori la cui nomina è proposta o effettuata dalle pubbliche amministrazioni controllanti, le verifiche sulle inconferibilità sono svolte dalle medesime P.A.Premesso che la materia delle inconferibilità e incompatibilità è disciplinata dal D.lgs. 39/2013,, a cui si aggiunge quanto previsto dall’art. 11, comma 11 del D.lgs. 175/2016, il R.P.C.T. verifica l’insussistenza di tali ipotesi prima dell’assunzione della carica, mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato allegata all’atto di conferimento, ovvero mediante la trasmissione al R.P.C.T. della documentazione e degli esiti dei controlli già effettuati, per i medesimi fini, dall’amministrazione pubblica conferitaria.Gli amministratori del Consorzio sono tenuti a:

1) informare il R.P.C.T. ed il Presidente dell’insorgenza di cause di incompatibilità o inconferibilità dell’incarico ricevuto, ai sensi del d.lgs. 39/2013;

2) rilasciare annualmente la dichiarazione di assenza di cause di incompatibilità di cui all’art. 20 c.2 d.lgs. 39/2012 (la dichiarazione è pubblicata a cura del responsabile della trasparenza sul sito del Consorzio).

Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica una volta all’anno l’insussistenza di situazioni di incompatibilità o inconferibilità, e contesta all’interessato l’incompatibilità eventualmente emersa nel corso del rapporto e vigila affinché siano adottate le misure conseguenti. Il R.P.C.T. verifica inoltre la sussistenza di eventuali precedenti penali in capo al direttore generale e agli amministratori.Ai soli fini di controllo sulla veridicità della dichiarazione il R.P.C.T., nei limiti di quanto consentitogli dalle norme in vigore, può richiedere agli interessati la produzione di un certificato penale.

Cause ostative ad incarichi dirigenziali per ragioni di inconferibilità ed incompatibilità

Il RPCT vigila in ordine alla sussistenza di eventuali cause di inconferibilità e incompatibilità di cui al Capo III (inconferibilità di incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni) e al Capo IV (Inconferibilità di incarichi a

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componenti di organi di indirizzo politico) del D. Lgs. n. 39/2013, per ciò che concerne il conferimento di incarichi dirigenziali.A tal fine, il destinatario dell’incarico dirigenziale, produce dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi di legge.

Le violazioni in tema di inconferibilità determinano la nullità dell’incarico (cfr. art. 17 del D. Lgs. n. 39/2013) e l’applicazione delle connesse sanzioni (cfr. art. 18 del D. Lgs. n. 39/2013).

Il RPCT vigila, altresì, in ordine alla sussistenza di eventuali cause di incompatibilità di cui ai Capi V (Incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo pubblico e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni nonché lo svolgimento di attività professionale) e VI (Incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo pubblico e cariche di componenti di organi di indirizzo politico) del D. Lgs. n. 39/2013, all’atto del conferimento di incarichi dirigenziali.Il controllo in parola deve essere effettuato: all’atto del conferimento dell’incarico e nel corso del rapporto. La sussistenza di eventuali cause di incompatibilità è contestata dal Responsabile dell’Anticorruzione, in applicazione degli artt. 15 e 19 del D. Lgs. n. 39/2013.

Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro

In esecuzione di quanto previsto dall’art. 53, comma 16 ter del D. Lgs. n. 165/2001, è fatto obbligo nei contratti di assunzione del personale di inserire la clausola, in base alla quale è posto il divieto di prestare attività lavorativa subordinata o autonoma per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente cessato.Analogicamente, nei bandi di gara o negli atti propedeutici agli affidamenti, anche attraverso procedura negoziata, deve essere inserita la clausola condizionale soggettiva in base alla quale non devono essere stati conclusi contratti di lavoro subordinato o autonomo e, comunque, non devono essere stati attribuiti incarichi a dipendenti cessati che abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto del CONSORZIO, nei confronti dei soggetti aggiudicatari, per il triennio successivo alla cessazione del rapporto.

Qualora il dipendente cessato contravvenga al divieto di cui all’art. 53, comma 16 ter del D. Lgs. n. 165/2001, il CONSORZIO promuove azione in giudizio in suo danno.

SEZIONE II – MISURE PER LA TRASPARENZA

Premessa

Il principio di trasparenza deve essere inteso come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e

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all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti. La finalità di tali strumenti è quella di favorire forme diffuse di controllo circa il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Esso costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione. L’art. 10 del decreto legislativo 33/2013 individuava come strumento cardine per darvi attuazione il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità; dall’anno 2017, dopo l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 97/2016, il piano è diventato parte integrante del Piano Triennale di Prevenzione della corruzione. E ciò in piena coerenza, poiché la trasparenza è una misura di estremo rilievo per la prevenzione della corruzione. Essa è posta al centro di molte indicazioni e orientamenti internazionali in quanto strumentale alla promozione dell’integrità e allo sviluppo della cultura della legalità in ogni ambito dell’attività pubblica. Se da un lato i cittadini hanno il diritto/dovere di informarsi, dall’altro le Amministrazioni hanno il dovere di dare concretezza al termine “trasparenza”, in quanto essa dev’essere trasformata da adempimento formale a sostanza. I paragrafi che seguono illustrano le principali azioni che il Consorzio intende adottare in materia di trasparenza a corredo ed integrazione del piano per la prevenzione della corruzione nel triennio 2019 – 2021.

Dati da pubblicare sul sito istituzionale del Consorzio

Tenuto conto delle prescrizioni di legge in materia di trasparenza e delle disposizioni in materia di tutela dei dati personali, sul portale consorziale è presente un’apposita sezione denominata “Amministrazione Trasparente” al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni ed i documenti pubblicati ai sensi della normativa vigente. La suddetta sezione deve essere organizzata in sottosezioni all’interno delle quali devono essere inseriti i dati. Le sottosezioni di primo e secondo livello devono essere organizzate e denominate come indicato nell’allegato 1 alla Delibera 1310/2016 dell’ANAC (allegato 3 al Piano).

Modalità di pubblicazione dei dati

La pubblicazione on line dovrà essere effettuata in coerenza con quanto riportato nel D.Lgs.33/2013 e nel documento “linee guida siti web”, avendo riguardo ai seguenti aspetti:

trasparenza e contenuti minimi dei siti pubblici; aggiornamento e visibilità dei contenuti; accessibilità e usabilità; classificazione e semantica; formati aperti; contenuti aperti.

Dal punto di vista organizzativo i dati sono definiti e pubblicati sul sito dai Responsabili degli uffici competenti.Per quanto riguarda la pubblicazione in via generale dei dati sul sito del Consorzio, con riferimento a tutte le pagine del portale, si richiamano le linee guida del Garante della privacy (provvedimento n. 88/2011) .I dati, le informazioni ed i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblicati per un periodo di 5 anni, decorrenti dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione, e comunque fino a che gli atti pubblicati

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producono i loro effetti, fatti salvi i diversi termini previsti dalla normative in materia di trattamento dei dati personali e quanto previsto dagli articoli 14 comma 2 e 15 comma 4 del D.Lgs.33/2013

Gli atti pubblicabili senza limitazioni

a) Statuto e Regolamenti consortili;b) Bandi di concorso;c) Avvisi di convocazione del Consiglio di Amministrazione e della Assemblea Generale e relativi oggetti da trattare nelle sedute;d) Elenchi delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione e della Assemblea Generale;e) Elenchi delle determinazioni dei servizi;g) Deliberazioni di Consiglio e Assemblea a condizione che non contengano dati personali di terzi, non considerando terzi i componenti dell’organo che ha deliberato e i soggetti che per disposizione di legge debbono partecipare alla seduta o esprimere pareri in merito a tali atti;h) Determinazioni, decreti, e provvedimenti dei responsabili di servizio che non contengano dati personali di terzi, non considerando terzi l’organo che ha assunto la determinazione e quello che attesta la copertura finanziaria;j) Avvisi e comunicazioni di interesse generale per i quali non sussistono limitazioni alla diffusione in correlazione al diritto alla tutela dei dati personali;k) Atti contenenti dati personali, per i quali, in base a specifica disposizioni di legge, al Consorzio è consentita l’effettuazione dell’operazione di diffusione con modalità indiscriminate e pertanto è consentita anche la diffusione sul sito web del Consorzio o per i quali per espressa disposizione di legge è disposta la loro diffusione su sito web del Consorzio.l) Organigramma ed articolazione degli uffici, le attribuzioni e l’organizzazione di ciascun ufficio e servizio con i nomi degli incaricati e i relativi indirizzi di posta elettronica;m) Bandi od avvisi relativi ad appalti di servizi, lavori forniture o lavori o concessioni di lavori, servizi o forniture e relativi risultati delle gare o delle assegnazioni in economia o a cottimo;n) atti e documenti la cui pubblicazione sia stata resa obbligatoria dal Decreto legislativo n.33/2013

Soggetti responsabili della trasparenza

Alla pubblicazione dei dati compresi nell’ ALLEGATO 3 provvedono i Responsabili del servizio amministrativo e personale, del servizio finanza e bilancio, del servizio tecnico, ciascuno relativamente agli atti rientranti nella propria competenza. Alla verifica della puntuale e regolare pubblicazione di atti e dati provvede il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Atti pubblicabili con alcune limitazioni

- Relativamente ai concorsi pubblici e selezioni per assunzioni di personale: gli elenchi dei candidati ammessi con la sola indicazione della data di nascita nei casi di

omonimia; gli elenchi dei soli candidati ammessi alle singole prove, con la sola indicazione della data di

nascita nei casi di omonimia. Non possono essere pubblicati i nominativi dei candidati non ammessi né i punteggi parziali dagli stessi ottenute nelle prove intermedi;

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le graduatorie finali dei soli candidati idonei, con la data di nascita nei casi di omonimia, riportando solo punteggio complessivo conseguito senza indicazioni alcuna dei titoli di precedenza e/o preferenza;

Soggetti responsabili della trasparenza

Alla pubblicazione dei dati compresi nell’ ALLEGATO 3 provvedono i Responsabili del servizio amministrativo e personale, del servizio finanza e bilancio, del servizio tecnico, ciascuno relativamente agli atti rientranti nella propria competenza. Alla verifica della puntuale e regolare pubblicazione di atti e dati provvede il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Posta Elettronica Certificata (PEC)

Si ribadisce l’importanza dell’utilizzo della posta elettronica certificata come mezzo di comunicazione innovativo, che consente alla Pubblica Amministrazione, ma anche ai suoi interlocutori, di risparmiare tempo e denaro.Si ricorda che il Consorzio è dotato del servizio di Posta Elettronica Certificata e, in conformità alle previsioni di legge (art. 34 L. 69/2009), la casella istituzionale-PEC è pubblicizzata sulla home page del sito.La PEC è in grado di garantire indirizzo del mittente e del destinatario, nonché data e ora di invio e ricezione del messaggio.Tali caratteristiche, che danno legalità alle comunicazioni, consentono pertanto di sostituire di fatto la “vecchia” raccomandata A/R , abbattendo i costi legati alle spedizioni e riducendo drasticamente i tempi di attesa di invio e consegna.

Accesso civico e accesso generalizzato

L'obbligo del Consorzio di pubblicare documenti, informazioni o dati nel rispetto di quanto stabilito dal programma triennale e dalla normativa vigente comporta il diritto di chiunque di richiedere la pubblicazione dei medesimi, nel caso in cui sia stata omessa la loro pubblicazione. La richiesta di accesso civico, di cui al 1° comma dell’art. 5 del Decreto Legislativo 33/2013, può essere presentata al responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza. Le istanze di accesso generalizzato, di cui al 2° comma dell’art. 5 del Decreto Legislativo 33/2013, possono invece essere presentate: - al Settore / Servizio che detiene i dati, le informazioni o i documenti o al Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza. Al ricevimento dell’istanza l’ufficio provvede all’istruttoria. Nel caso vengano individuati dei controinteressati è necessario darne comunicazione agli stessi. Il Responsabile dell’ufficio cui è stata rivolta la richiesta adotta provvedimento espresso e motivato entro trenta giorni, informando il richiedente e gli eventuali contro interessati. In caso di accoglimento il responsabile dell’ufficio trasmette quanto richiesto ovvero, nel caso in cui l’istanza riguardi dati oggetto di pubblicazione obbligatoria, comunica l'avvenuta pubblicazione indicando il relativo collegamento ipertestuale. In caso di totale o parziale diniego all’accesso il richiedente può presentare richiesta di riesame al Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, che decide entro venti giorni.

Attività nel triennio

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Sarà cura del Consorzio, nel corso del triennio:1) avviare un progetto di revisione dei contenuti informativi tale da favorire la massima coerenza e riconoscibilità di tutte le informazioni che ricadono nell’ambito della trasparenza;2) contestualizzare chiaramente ogni contenuto informativo pubblicato, indicando, sinteticamente, la tipologia delle informazioni, il periodo a cui le informazioni si riferiscono, l’ufficio che le ha predisposte;3) garantire, oltre agli strumenti già adottati, che gli utenti possano fornire feedback e valutazioni sulla qualità delle informazioni pubblicate, ad esempio, in termini di precisione, completezza, correttezza, tempestività, al fine di coinvolgerli nell’attività dell’amministrazione e nei suoi meccanismi di funzionamento e per tener conto delle loro osservazioni.

Accorgimenti tecnici

La sezione «Amministrazione trasparente» deve essere organizzata in modo che cliccando sull'identificativo di una sotto-sezione sia possibile accedere ai contenuti della sotto-sezione stessa, o all'interno della stessa pagina «Amministrazione trasparente» o in una pagina specifica relativa alla sotto-sezione. L'obiettivo di questa organizzazione è l'associazione univoca tra una sotto-sezione e uno specifico in modo che sia possibile raggiungere direttamente dall'esterno la sotto-sezione di interesse. A tal fine è necessario che i collegamenti ipertestuali associati alle singole sotto-sezioni siano mantenute invariate nel tempo, per evitare situazioni di «collegamento non raggiungibile» da parte di accessi esterni.

L'elenco dei contenuti indicati per ogni sotto-sezione sono da considerarsi i contenuti minimi che devono essere presenti nella sotto-sezione stessa, ai sensi del presente decreto. In ogni sotto-sezione possono essere comunque inseriti altri contenuti, riconducibili all'argomento a cui si riferisce la sotto-sezione stessa, ritenuti utili per garantire un maggior livello di trasparenza. Eventuali ulteriori contenuti da pubblicare ai fini di trasparenza e non riconducibili a nessuna delle sotto-sezioni indicate devono essere pubblicati nella sotto-sezione «Altri contenuti».

Nel caso in cui sia necessario pubblicare nella sezione «Amministrazione trasparente» informazioni, documenti o dati che sono già pubblicati in altre parti del sito, è possibile inserire, all'interno della sezione «Amministrazione trasparente», un collegamento ipertestuale ai contenuti stessi, in modo da evitare duplicazione di informazioni all'interno del sito dell'amministrazione. L'utente deve comunque poter accedere ai contenuti di interesse dalla sezione «Amministrazione trasparente» senza dover effettuare operazioni aggiuntive.

Cuneo, 28 gennaio 2020

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