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LA PROVINCIA 13 MARTEDÌ 15 OTTOBRE 2019 bloccati in mezzo alla galleria a Civate per un’ora senza che ci si potesse muovere e senza sapere cosa fosse accaduto. Per questi interventi bisognerebbe usare solo la notte, perché per lavoro e turismo le nostre strade sono piene». A prescindere dalle manu- tenzioni, però, resta il fatto che «ad oggi l’infrastruttura viaria è sicuramente sottodimensiona- ta rispetto alle esigenze del ter- ritorio. Parlo dell’intera provin- cia: la situazione è vergognosa. Le nostre aziende sono eccel- lenze e possono competere a li- vello globale, ma mentre nel mondo si corre, noi arranchia- mo con infrastrutture ferme a decine di anni fa, iniziate e non finite». C. Doz. L’imprenditore: «Il mondo corre, noi arranchiamo» «Siamo in un territo- rio difficilmente raggiungibile e che quindi comporta costi di trasporto con un’incidenza più elevata rispetto ad esempio a Lecco città e alla Brianza. Avere un sistema viabilistico efficien- te sarebbe quindi fondamenta- le, anche per competere con un mondo che corre, ma le condi- zioni della nostra rete sono ver- gognose e ci complicano la vita». Tino Colombo, titolare del- l’Officina Colombo Srl di Intro- bio, si scontra quotidianamente con la fragilità della nuova Lec- co-Ballabio, teatro spesso e vo- lentieri di ostacoli e code che si ripercuotono negativamente sulla sua attività. «I blocchi sono continui, so- prattutto quelli degli ultimi giorni. Quasi a giorni alterni ci siamo ritrovati con la strada in- terrotta per diverse ore. E il con- seguente concentramento del traffico pesante sulla strada vec- chia paralizza l’intera circola- zione, facendo perdere ore su ore. In termini di trasporto, sia per le merci che per le persone, questo è un vero disagio: si pensi non solo alle aziende ma anche ai cittadini che si muovono su questo asse per raggiungere i servizi, gli uffici provinciali e i professionisti a Lecco». Ma i disagi non si limitano al- la tratta tra la città e la Valsassi- na, come aggiunge Colombo. «Gli stessi problemi si verifica- no poi proseguendo verso la Brianza e Milano, perché sulla SS36 capita spesso che il nostro personale ritardi o comunque abbia problemi a rispettare gli orari prestabiliti, che sia per raggiungere clienti o fornitori, perché sovente si verificano in- cidenti, chiusure, blocchi per manutenzioni». Quest’ultimo rappresenta un ulteriore capitolo. «Le manu- tenzioni effettuate di giorno so- no una vera iattura. Qualche settimana fa ho trovato il traffi- co paralizzato e siamo rimasti Tino Colombo, imprenditore di Introbio Uno dei tratti pericolosi L’ennesima chiusura di pochi giorni fa Nell’ultima settimana ancora pesanti disagi I problemi sulla Lec- co-Ballabio sono purtroppo una eventualità non rara, co- me dimostrano i fatti anche solo degli ultimi giorni. Nell’arco di neanche una settimana, l’arteria è andata in difficoltà due volte. La prima, lo scorso 5 otto- bre, a causa della perdita del carico da parte di un tir della Norda, che ha imposto lo stop alla direttrice in direzione sud in attesa della rimozione dei vetri disseminati sulla strada. Trascorsi tre giorni, la si- tuazione di disagio si è ripre- sentata a causa di un mezzo pesante rimasto fermo, in panne, sulla carreggiata. An- che in questa seconda occa- sione – era l’8 ottobre – la cir- colazione in discesa è stata deviata per diverse ore sulla vecchia Lecco – Ballabio, con tutti i problemi che ne deri- vano per il calibro e le carat- teristiche della strada. Inutile dire infatti che qui, sulla storica via di collega- mento tra la Valsassina e la città, si sono verificati lunghi incolonnamenti con le con- seguenti difficoltà che la “SS36 racc” avrebbe invece dovuto risolvere definitiva- mente. Cosa che, evidentemente, non avviene, come ben sanno gli utenti di questa arteria. C. Doz. rendono inadeguata al traffico odierno, specialmente pesante. «In tanti si lamentano e han- no ragione. La strada vecchia sembra quasi diventata più stretta con gli anni: si fa ancora più fatica, a percorrerla, rispet- to a quando non c’era la nuova Lecco – Ballabio. In questo sen- so sarebbe utile tenere una task force pronta a intervenire per evitare che due tir si incastrino: posizionare due persone, una a monte e una a valle, per regola- re la discesa e la salita dei bilici agevolerebbe almeno la circola- zione sul vecchio collegamen- to». Il dossier Sulla stessa linea Lorenzo Ri- va, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, l’associazione di categoria che qualche mese fa ha presentato un intero dossier relativo alla pessima situazione delle infrastrutture nei due ter- ritori, che vantano una densità imprenditoriale accentuata a fronte però di condizioni viabi- listiche spesso da terzo mondo. «Ancora una volta le aziende e i cittadini pagano il prezzo del- le carenze infrastrutturali – ha commentato il presidente degli industriali -. Gli imprevisti e gli incidenti inevitabilmente capi- tano e, proprio per questo, sa- rebbe opportuno avere una rete infrastrutturale con vie alter- native all’altezza, in grado di supportare un adeguato flusso di traffico. Non è evidentemen- te così per la Valsassina, così co- me per altre zone del nostro ter- ritorio, che, stante anche la pre- senza di numerose aziende, meriterebbe invece una rete stradale più sviluppata». C. Dpz. re il carico. Per ovviare a queste situazioni, serve almeno che ci sia una sorta di coordinamento tra i Comuni e l’Anas, per per- mettere a ciascuno di interveni- re tempestivamente e fare la propria parte». Per il momento, però, non re- sta altro da fare che sperare che non ci siano inconvenienti, per spostarsi senza problemi tra la città e la Valsassina. Anche per- ché l’unica via di “sfogo” ha ca- ratteristiche che ovviamente la Chi paga in modo sala- to questo deficit infrastruttura- le sono gli utenti della strada, privati cittadini e imprese. Lo sanno bene, oltre agli impren- ditori, anche i loro rappresen- tanti: nelle associazioni di cate- goria lecchesi, quello relativo alle condizioni delle arterie del territorio è un argomento or- mai annoso. «Il problema reale e dram- matico è che non ci sono alter- native – ha esordito Daniele Riva, presidente di Confarti- gianato -. Secondo me, se fosse stato possibile si sarebbero do- vuti prevedere spiazzi a distan- ze regolari, per permettere di bypassare eventuali ostacoli con maggiore facilità. Ora serve che ci sia maggiore coordina- mento tra gli attori che giocano un ruolo in questa partita. Anas deve capire che sul nodo di Lec- co servono determinati accor- gimenti, come quando effettua- no interventi di manutenzione improvvisi durante il giorno e si creano code da Lecco ad Anno- ne. Capisco che far lavorare le imprese manutentive di notte ha costi superiori, ma pure quello legato alle aziende e ai privati che restano bloccati in coda per ore, con annessi ritardi lavorativi e via dicendo, rappre- senta un costo per la comuni- tà». Le alternative Detto questo, Riva ha rimarcato che «sulla Lecco-Ballabio vedo poche soluzioni. Essendo carat- terizzata da una pendenza ac- centuata, il rischio di surriscal- damento dei freni per i camion è consistente, ma non manca chi la prende un po’ troppo “al- legramente” e finisce col perde- Daniele Riva «Un problema reale ma senza soluzioni» Gli artigiani. Riva: «Si possono solo limitare i danni Con quella pendenza spesso i freni si surriscaldano» n Confindustria: «Imprese e cittadini pagano le carenze di infrastrutture» n «La vecchia strada di Laorca sembra persino più stretta di prima» Aperta nel 2006 Nove chilometri di bretella tra la pianura e i monti Il nome “tecnico” della nuova Lecco-Ballabio è Strada Statale 36 raccordo Lecco – Valsassina (SS36 racc). I 9,015 km che costituiscono il nuovo tracciato sono stati realizzati dopo decenni di diffi- coltà nei collegamenti tra la Valle e la viabilità principale. La vec- chia Lecco-Ballabio, che suo malgrado rappresenta tuttora un percorso utilizzato di frequente dagli utenti della strada a causa dei problemi che causano la chiusura provvisoria di quella nuova, è infatti un’arteria tortuo- sa e non sufficientemente ampia per il traffico, anche commercia- le, che è cresciuto nel tempo. Dopo una lunga attesa, quindi, la SS36 racc è stata inaugurata sul finire del mese di febbraio del 2006, con una cerimonia in pom- pa magna alla quale presero parte gli allora ministri della Giustizia Roberto Castelli e a Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, oltre all’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. La gestione della tratta, così come quella del resto della Strada Statale 36, è affidata ad Anas. C. DOZ. gLuxi1tEenPDGn4ic5Gq7h80pYxy9RDUPyw4efn40Vg=

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LA PROVINCIA 13MARTEDÌ 15 OTTOBRE 2019

bloccati in mezzo alla galleria a Civate per un’ora senza che ci sipotesse muovere e senza saperecosa fosse accaduto. Per questi interventi bisognerebbe usare solo la notte, perché per lavoro eturismo le nostre strade sono piene».

A prescindere dalle manu-tenzioni, però, resta il fatto che «ad oggi l’infrastruttura viaria è sicuramente sottodimensiona-ta rispetto alle esigenze del ter-ritorio. Parlo dell’intera provin-cia: la situazione è vergognosa. Le nostre aziende sono eccel-lenze e possono competere a li-vello globale, ma mentre nel mondo si corre, noi arranchia-mo con infrastrutture ferme a decine di anni fa, iniziate e non finite». C. Doz.

L’imprenditore: «Il mondo corre, noi arranchiamo»«Siamo in un territo-

rio difficilmente raggiungibile eche quindi comporta costi di trasporto con un’incidenza più elevata rispetto ad esempio a Lecco città e alla Brianza. Avereun sistema viabilistico efficien-te sarebbe quindi fondamenta-le, anche per competere con un mondo che corre, ma le condi-zioni della nostra rete sono ver-gognose e ci complicano la vita».

Tino Colombo, titolare del-l’Officina Colombo Srl di Intro-bio, si scontra quotidianamentecon la fragilità della nuova Lec-co-Ballabio, teatro spesso e vo-lentieri di ostacoli e code che si ripercuotono negativamente

sulla sua attività. «I blocchi sono continui, so-

prattutto quelli degli ultimi giorni. Quasi a giorni alterni ci siamo ritrovati con la strada in-terrotta per diverse ore. E il con-seguente concentramento del traffico pesante sulla strada vec-chia paralizza l’intera circola-zione, facendo perdere ore su ore. In termini di trasporto, sia per le merci che per le persone, questo è un vero disagio: si pensinon solo alle aziende ma anche ai cittadini che si muovono su questo asse per raggiungere i servizi, gli uffici provinciali e i professionisti a Lecco».

Ma i disagi non si limitano al-

la tratta tra la città e la Valsassi-na, come aggiunge Colombo. «Gli stessi problemi si verifica-no poi proseguendo verso la Brianza e Milano, perché sulla SS36 capita spesso che il nostro personale ritardi o comunque abbia problemi a rispettare gli orari prestabiliti, che sia per raggiungere clienti o fornitori, perché sovente si verificano in-cidenti, chiusure, blocchi per manutenzioni».

Quest’ultimo rappresenta unulteriore capitolo. «Le manu-tenzioni effettuate di giorno so-no una vera iattura. Qualche settimana fa ho trovato il traffi-co paralizzato e siamo rimasti Tino Colombo, imprenditore di Introbio

Uno dei tratti pericolosi

L’ennesima chiusura di pochi giorni fa

Nell’ultima settimanaancora pesanti disagi

I problemi sulla Lec-co-Ballabio sono purtroppouna eventualità non rara, co-me dimostrano i fatti anchesolo degli ultimi giorni.

Nell’arco di neanche unasettimana, l’arteria è andatain difficoltà due volte.

La prima, lo scorso 5 otto-bre, a causa della perdita delcarico da parte di un tir dellaNorda, che ha imposto lo stop

alla direttrice in direzionesud in attesa della rimozionedei vetri disseminati sullastrada.

Trascorsi tre giorni, la si-tuazione di disagio si è ripre-sentata a causa di un mezzopesante rimasto fermo, inpanne, sulla carreggiata. An-che in questa seconda occa-sione – era l’8 ottobre – la cir-colazione in discesa è stata

deviata per diverse ore sullavecchia Lecco – Ballabio, contutti i problemi che ne deri-vano per il calibro e le carat-teristiche della strada.

Inutile dire infatti che qui,sulla storica via di collega-mento tra la Valsassina e lacittà, si sono verificati lunghiincolonnamenti con le con-seguenti difficoltà che la“SS36 racc” avrebbe invecedovuto risolvere definitiva-mente.

Cosa che, evidentemente,non avviene, come ben sannogli utenti di questa arteria. C. Doz.

rendono inadeguata al traffico odierno, specialmente pesante.

«In tanti si lamentano e han-no ragione. La strada vecchia sembra quasi diventata più stretta con gli anni: si fa ancora più fatica, a percorrerla, rispet-to a quando non c’era la nuova Lecco – Ballabio. In questo sen-so sarebbe utile tenere una taskforce pronta a intervenire per evitare che due tir si incastrino:posizionare due persone, una a monte e una a valle, per regola-re la discesa e la salita dei bilici agevolerebbe almeno la circola-zione sul vecchio collegamen-to».

Il dossier

Sulla stessa linea Lorenzo Ri-va, presidente di ConfindustriaLecco e Sondrio, l’associazione di categoria che qualche mese faha presentato un intero dossierrelativo alla pessima situazionedelle infrastrutture nei due ter-ritori, che vantano una densità imprenditoriale accentuata a fronte però di condizioni viabi-listiche spesso da terzo mondo.

«Ancora una volta le aziendee i cittadini pagano il prezzo del-le carenze infrastrutturali – ha commentato il presidente degliindustriali -. Gli imprevisti e gli incidenti inevitabilmente capi-tano e, proprio per questo, sa-rebbe opportuno avere una reteinfrastrutturale con vie alter-native all’altezza, in grado di supportare un adeguato flusso di traffico. Non è evidentemen-te così per la Valsassina, così co-me per altre zone del nostro ter-ritorio, che, stante anche la pre-senza di numerose aziende, meriterebbe invece una rete stradale più sviluppata». C. Dpz.

re il carico. Per ovviare a questesituazioni, serve almeno che ci sia una sorta di coordinamento tra i Comuni e l’Anas, per per-mettere a ciascuno di interveni-re tempestivamente e fare la propria parte».

Per il momento, però, non re-sta altro da fare che sperare chenon ci siano inconvenienti, per spostarsi senza problemi tra la città e la Valsassina. Anche per-ché l’unica via di “sfogo” ha ca-ratteristiche che ovviamente la

Chi paga in modo sala-to questo deficit infrastruttura-le sono gli utenti della strada, privati cittadini e imprese. Lo sanno bene, oltre agli impren-ditori, anche i loro rappresen-tanti: nelle associazioni di cate-goria lecchesi, quello relativo alle condizioni delle arterie del territorio è un argomento or-mai annoso.

«Il problema reale e dram-matico è che non ci sono alter-native – ha esordito Daniele Riva, presidente di Confarti-gianato -. Secondo me, se fosse stato possibile si sarebbero do-vuti prevedere spiazzi a distan-ze regolari, per permettere di bypassare eventuali ostacoli con maggiore facilità. Ora serveche ci sia maggiore coordina-mento tra gli attori che giocanoun ruolo in questa partita. Anasdeve capire che sul nodo di Lec-co servono determinati accor-gimenti, come quando effettua-no interventi di manutenzione improvvisi durante il giorno e sicreano code da Lecco ad Anno-ne. Capisco che far lavorare le imprese manutentive di notte ha costi superiori, ma pure quello legato alle aziende e ai privati che restano bloccati in coda per ore, con annessi ritardilavorativi e via dicendo, rappre-senta un costo per la comuni-tà».

Le alternative

Detto questo, Riva ha rimarcatoche «sulla Lecco-Ballabio vedo poche soluzioni. Essendo carat-terizzata da una pendenza ac-centuata, il rischio di surriscal-damento dei freni per i camion è consistente, ma non manca chi la prende un po’ troppo “al-legramente” e finisce col perde-

Daniele Riva

«Un problema realema senza soluzioni»Gli artigiani. Riva: «Si possono solo limitare i danniCon quella pendenza spesso i freni si surriscaldano»

n Confindustria: «Impresee cittadini paganole carenzedi infrastrutture»

n «La vecchia strada di Laorca sembra persinopiù strettadi prima»

Aperta nel 2006

Nove chilometri di bretellatra la pianura e i monti

Il nome “tecnico” della nuova

Lecco-Ballabio è Strada Statale 36

raccordo Lecco – Valsassina (SS36

racc). I 9,015 km che costituiscono

il nuovo tracciato sono stati

realizzati dopo decenni di diffi-

coltà nei collegamenti tra la Valle

e la viabilità principale. La vec-

chia Lecco-Ballabio, che suo

malgrado rappresenta tuttora un

percorso utilizzato di frequente

dagli utenti della strada a causa

dei problemi che causano la

chiusura provvisoria di quella

nuova, è infatti un’arteria tortuo-

sa e non sufficientemente ampia

per il traffico, anche commercia-

le, che è cresciuto nel tempo.

Dopo una lunga attesa, quindi, la

SS36 racc è stata inaugurata sul

finire del mese di febbraio del

2006, con una cerimonia in pom-

pa magna alla quale presero parte

gli allora ministri della Giustizia

Roberto Castelli e a Infrastrutture

e Trasporti Pietro Lunardi, oltre

all’ex presidente della Regione

Lombardia Roberto Formigoni. La

gestione della tratta, così come

quella del resto della Strada

Statale 36, è affidata ad Anas.

C. DOZ.

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La Provincia |Young•Ottobre 2019 |11

Il portale | Confartigianato

Incontriamoci su JobTalentLa domanda incontra l’offertaper un dialogo che dà lavoro

|di SERENA BRIVIO

Avere un sito in grado di offrire un set di servizi al lavoro è il segno evidente di quanto l’onda della rivo-luzione digitale sia arrivata in pienonelle associazioni datoriali territo-riali impegnate ad orientare le nuo-ve generazioni, a trovare loro il lavo-ro più adatto. JobTalent è la rete dei servizi di Confartigianato Lombardia che fa-cilita il dialogo tra imprese e perso-ne, che rende più efficiente l’incon-tro tra domanda e offerta.Il punto di accesso del portale è https://jobtalentconfartigiana-to.it, con sezioni dedicate a ogni po-tenziale fruitore: imprese,personein cerca di impiego, scuole e stu-denti, e permette di visualizzare leofferte di lavoro disponibili sul ter-ritorio lombardo.La seconda fase prevede, invece, unincontro con i consulenti delle sedidi Confartigianato che hanno il compito di individuare e risponde-re ai bisogni espressi da imprese e candidati, favorendo il matching ideale tra domanda e offerta.Ma JobTalent riserva anche una particolare attenzione allo sviluppodelle competenze, e quindi all’offer-ta di una formazione adeguata quanto necessaria; realizza servizi

di politiche attive del lavoro per i disoccupati, avvia contratti di ap-prendistato, mette a punto espe-rienze di alternanza scuola-lavoro epercorsi di formazione in azienda.«Un servizio a tutto tondo - spiega-no Virgilio Fagioli, vice presidente edelegato di Giunta alla Formazionedi Confartigianato Imprese Como eDavide Riva, vicepresidente vicario

di Confartigianato Imprese Lecco -JobTalent non solo dà risposte con-crete, ma promuove anche relazionidi lavoro durature, dove lo sviluppodelle competenze ha un ruolo fon-damentale». Dalla sua nascita, JobTalent ha in-fatti già generato 1100 incontri tra domanda e offerta, la maggior partedei quali hanno dato vita a contrattia tempo indeterminato e supporta-to la realizzazione di 1300 tirocini, che hanno favorito in molti casi l’in-serimento della risorsa in azienda aconclusione dell’esperienza. Inoltre112 imprenditori hanno potuto darevita alla loro impresa grazie ai servi-zi di assistenza all’autoimprendito-rialità del portale.«Ogni storia è un caso a sé - sottoli-neano le coordinatrici del progettoMatilde Petracca per Confartigia-nato Imprese Lecco e Ylenia Galluz-zo per Confartigianato Imprese Co-mo - la presenza di un operatore dedicato facilita la lettura dei biso-gni dell’imprenditore e lo supportain tutte le fasi del processo di inter-mediazione domanda/ offerta. Si crea così un rapporto di fiducia e diconfidenza tra operatore e impren-ditore, che apprezza la qualità del servizio, anche quando la ricerca non porti al risultato finale dell’in-serimento lavorativo».

Con “JobTalent”, Confartigianato Im-prese Como e Lecco sarà presente a “Young” il 17 e 18 ottobre (dalle 8,30 alle 13,30) con uno stand per incontrare “giovani e non giovani” in cerca di lavoro, che potranno caricare sul portale il proprio cv e candidarsi per un lavoro all’interno delle aziende a valore artigiano lombarde.“Cerchi Lavoro?

Trova il tuo Mastro

artigiano con JobTa-

lent”. “Vieni nello stand di Confartigia-nato, porta una chia-vetta Usb con il tuo curriculum vitae” recita il claim dell’ini-ziativa - e candidati per un lavoro nelle aziende a valore artigiano in Lombar-dia”. Se volete saper-ne di più, potete visita-re il sito https://jobta-lentconfartigianato.it/

Focus

Giovanie “maturi”Qui portateil vostro cv

I numeri

1.100Incontri di domanda e offerta favoriti da JobTalent.

1.300I tirocini effettuati grazie a JobTalent.

112Imprenditori che hanno potuto dare vita ad una propria azienda grazie all’assistenza all’auto imprenditorialità del portale jobtalentconfartigianato.it

Davide Riva

Vice presidente

vicario di

Confartigianato

Imprese Lecco. A

“Young” anche

Confartigianato

Imprese Como.

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Confartigianato. Anche gli studenti di Costa Masnaga alla Settimanaper l’Energia | 1

Documento creato dal sito lecconotizie.com

“Mettiamo energia in circolo: le sfide dell’economiacircolare”

Lunedì 21 ottobre l’apertura della Settimana per l’Energia

LECCO – “Mettiamo energia in circolo: le sfide dell’economia circolare” è il titolodella XI edizione della Settimana per l’Energia in programma in programma a PalazzoLombardia a Milano. Un’edizione che si caratterizza anche per la particolare collocazione,nell’ambito delle iniziative della Presidenza Italiana di EUSALP, a sottolineare le tantesinergie tematiche e sintonie tra i due eventi.

La transizione verso un modello di economia circolare, dove il riutilizzo, il riciclo e lariduzione degli sprechi sono alla base di una ri-generazione del valore, è ormai unanecessità riconosciuta. L’obiettivo della Settimana per l’Energia 2019 è comprendere a chepunto siamo, identificare quali siano le sfide aperte e quali le possibili soluzioni, declinandoquesto paradigma a misura delle nostre imprese e delle loro filiere di appartenenza.

L’evento inaugurale si pone l’obiettivo di presentare questa particolare prospettiva dilettura del tema dell’economia circolare ed introdurre la programmazione dell’interaSettimana per l’Energia, proseguendo idealmente il dialogo avviato nelle precedentiedizioni.

Prima dell’apertura ufficiale, verrà allestita una proiezione per gli alunni delle scuole medieinferiori e superiori del Docu-Film “A Plastic Ocean”, a cui sono stati invitati anche i ragazzidell’Ics di Costa Masnaga. Seguirà la presentazione dell’omonimo Concorso Multimediale,con l’obiettivo di stimolare nelle nuove generazioni di studenti riflessioni sulla dimensione di“sostenibilità” dell’Economia Circolare, anche in coerenza con quanto l’Unione Europea stafacendo, nella lotta al consumo di plastica.

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