Buone azioni per Paestum

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La nuova ecologia / SETTEMBRE 2012 26 non apprezzò l’opera, ndr), e pas- sare fra lotti privati, costeggiati da baracche per i souvenir, un parcheggio, distese di granturco e mezzi agricoli», spiega Valerio Ca- labrese della segreteria di Legam- biente Campania. «Legambiente crede molto in Paestumanità, e la lancia come campagna di punta per il tesseramento del 2013 – ag- giunge Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente – per- ché la bellezza è un volano che può risollevare l’economia locale, e non solo. Per questo chiediamo a tutti i nostri circoli di abbracciare questo progetto: la risposta di un territo- rio per la salvaguardia della sua memoria storica». In tanti hanno già raccol- to l’appello di Legambiente. Da Gianluigi Nuzzi a Gian Antonio Stella, da Giovanni De Luna a Gillo Dorfles, ad Andrea Camil- leri. E ancora esponenti politici e persone “comuni” che hanno capi- to la carica rivoluzionaria di un progetto che vuole restituire unità a un contesto che l’ha perduta. «Da piccolo avevo degli amici di famiglia che vivevano a Gromo- la, e mi capitava di andare in giro intorno ai templi di Paestum come se fosse l’autoscontro – ricorda Vi- nicio Capossela, che ad aprile ha dichiarato la propria adesione a Paestumanità – Però, anche se è comodo avere una bella strada che taglia in mezzo un anfiteatro antico, forse è meglio farla da par- te. Sicuramente i templi parlano, così come il mare – continua il musicista – Bisognerebbe soltan- primo piano omprare per salva- guardare”. È questo lo slogan di Paestu- manità, la campagna d’azionariato popo- lare lanciato da Legambiente per riconsegnare alla collettività i ter- reni privati all’interno dell’area ar- cheologica di Poseidonia-Paestum, nel cuore della Magna Grecia, in provincia di Salerno. Una buona azione, del valore di 50 euro, è l’im- pegno che l’associazione chiede ai cittadini per rimediare alla para- dossale eredità lasciata da decen- ni d’incuria sull’antica città. La C È partita “Paestumanità”, la campagna d’azionariato popolare di Legambiente per salvare il sito Unesco dall’assedio dei privati. Con 50 euro ciascuno di Valentina Del Pizzo colonia, fondata dai sibariti alla fine del VII secolo a.C. presso la foce del fiume Sele, e riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’Uma- nità nel 1998, ha conservato il perimetro murario della città, ma al suo interno ben 85 ettari su un totale di 120 d’estensione sono di proprietà privata. «Così il visitatore, per raggiungere la bi- glietteria del Parco archeologico, deve imboccare la strada borboni- ca che taglia dal 1829 l’anfiteatro romano in due parti ( uno scempio che costò il posto all’ingegnere del re Francesco I di Borbone, il quale FOTO: © WILLAERT/ FLICKR BUONE AZIONI PER PAESTUM

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È partita "Paestumanità", la campagna d'azionariato popolare di Legambiente per salvare il sito Unesco dall'assedio dei privati. Con 50 euro ciascuno

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La nuova ecologia / settembre 201226 settembre 2012 / La nuova ecologia

non apprezzò l’opera, ndr), e pas-sare fra lotti privati, costeggiati da baracche per i souvenir, un parcheggio, distese di granturco e mezzi agricoli», spiega Valerio Ca-labrese della segreteria di Legam-biente Campania. «Legambiente crede molto in Paestumanità, e la lancia come campagna di punta per il tesseramento del 2013 – ag-giunge Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente – per-ché la bellezza è un volano che può risollevare l’economia locale, e non solo. Per questo chiediamo a tutti i nostri circoli di abbracciare questo progetto: la risposta di un territo-rio per la salvaguardia della sua memoria storica».

In tanti hanno già raccol-to l’appello di Legambiente. Da Gianluigi Nuzzi a Gian Antonio Stella, da Giovanni De Luna a Gillo Dorfles, ad Andrea Camil-leri. E ancora esponenti politici e persone “comuni” che hanno capi-to la carica rivoluzionaria di un progetto che vuole restituire unità a un contesto che l’ha perduta.

«Da piccolo avevo degli amici di famiglia che vivevano a Gromo-la, e mi capitava di andare in giro intorno ai templi di Paestum come se fosse l’autoscontro – ricorda Vi-nicio Capossela, che ad aprile ha dichiarato la propria adesione a Paestumanità – Però, anche se è comodo avere una bella strada che taglia in mezzo un anfiteatro antico, forse è meglio farla da par-te. Sicuramente i templi parlano, così come il mare – continua il musicista – Bisognerebbe soltan-

primopiano

omprare per salva-guardare”. È questo lo slogan di Paestu-manità, la campagna d’azionariato popo-

lare lanciato da Legambiente per riconsegnare alla collettività i ter-reni privati all’interno dell’area ar-cheologica di Poseidonia-Paestum, nel cuore della Magna Grecia, in provincia di Salerno. Una buona azione, del valore di 50 euro, è l’im-pegno che l’associazione chiede ai cittadini per rimediare alla para-dossale eredità lasciata da decen-ni d’incuria sull’antica città. La

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È partita “Paestumanità”, la campagna d’azionariato popolare di Legambiente per salvare il sito Unesco dall’assedio dei privati. Con 50 euro ciascuno di Valentina Del Pizzo

colonia, fondata dai sibariti alla fine del VII secolo a.C. presso la foce del fiume Sele, e riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’Uma-nità nel 1998, ha conservato il perimetro murario della città, ma al suo interno ben 85 ettari su un totale di 120 d’estensione sono di proprietà privata. «Così il visitatore, per raggiungere la bi-glietteria del Parco archeologico, deve imboccare la strada borboni-ca che taglia dal 1829 l’anfiteatro romano in due parti (uno scempio che costò il posto all’ingegnere del re Francesco I di Borbone, il quale

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to fare un po’ di silenzio e stare ad ascoltarli. Certo, finché si è oberati di frastuono inutile non si faranno sentire: ci vogliono spazio e silenzio interiore, che non sono cose difficili da trovare, perché li abbiamo tutti».

L’adesione consiste, come det-to, nel compimento di una “buo-na azione” dal valore di 50 euro. Comprandola si entra a far parte di una rete di sostenitori che ri-conoscono nel sito di Paestum un bene dell’Umanità, e che vogliono partecipare alla sua tutela e va-lorizzazione, tanto più che i tagli alle soprintendenze – progressivi negli ultimi vent’anni, a prescin-dere dalla crisi insomma – e la farraginosa burocrazia contribu-iscono al dilagare del degrado. Ag-gravato dallo scempio edilizio.

Neanche una legge del 1957, voluta dal senatore Umberto Za-notti Bianco e tuttora in vigore, che vietava l’edificazione entro l’area di un chilometro dal pe-rimetro delle mura, ha frenato l’abusivismo: sono circa tremila le case abusive tra la Porta Marina e il litorale. Uno spargimento di cemento che ha contribuito a iso-lare l’antica colonia greca, negan-dole la prospettiva che le dava, in quanto città-stato, il legame con il suo porto e il suo mare. Un pa-trimonio che è giunto il momento di recuperare. ni www.paestumanita.org

in alto a sinistra, un gruppo di giovanissimi di Legambiente in visita al tempio, sotto alcuni mezzi agricoli nell’area archeologica. Qui sopra, Valerio Calabrese della segreteria di Legambiente Campania

Volontari di cuoreDal 28 al 30 settembre tornano le giornate di “Puliamo il mondo”

e il tuo indice di coinvolgimento ambientale è pari a zero (prova a calcolarlo

su www.chissenefregadellambiente.com) allora è tempo di rimboccarsi le maniche e fare un po’ di pulizia nel tuo territorio. Da 20 anni sono migliaia i volontari che “armati” di guanti e sacchi neri si sfidano per Puliamo il mondo, il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale, in italia promosso da Legambiente. L’anno scorso oltre 700mila volontari si sono attivati in 1.600 comuni per ripulire strade, piazze, parchi e sponde dei fiumi di 4.500 località: oltre 70.000 sacchi riempiti con ogni genere di spazzatura e 200 container di rifiuti ingombranti. «Quest’anno con Puliamo il mondo saremo anche a Paestum – spiega andrea Poggio, vice direttore di Legambiente – il degrado nell’area archeologica è grave: rifiuti abbandonati, atti di vandalismo e scavi mai completati. Legambiente sta portando avanti una campagna per la tutela ambientale del sito, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Chissà che sotto tanto pattume, grazie ai volontari, non si riscopra la bellezza di questo luogo unico al mondo».Quest’anno l’iniziativa parte il 28 settembre per terminare il 30: un lungo week end in cui “strani esseri” vestiti di giallo – pettorina e cappellino giallo di Legambiente – saranno al lavoro per ripulire dai rifiuti spiagge, grotte, strade, rive di fiumi e anfratti di città dove il cittadino incivile butta di tutto: lavatrici, sacchetti della spesa, scheletri di motorini bruciati, pneumatici, mobili e sostanze non meglio identificate. a Venezia grazie all’adesione dell’amministrazione comunale i sub ripuliranno il Canal Grande, al iii municipio di roma i volontari del Cigno penseranno invece alla pulizia di Villa torlonia, in Lombardia studenti e volontari

si daranno da fare lungo i corsi d’acqua, in particolare a bozzente-Lura e Lambro, dove le sponde del fiume omonimo sono in forte stato di degrado. anche le aziende scendono in campo: 50 dipendenti della Findus sabato 29 settembre puliranno la spiaggia di Capocotta, in provincia di roma, in collaborazione con il circolo “Litorale romano” di Legambiente. La lista è arricchita dal Comune di Vigarano mainarda, in provincia di Ferrara, che aderirà per il quinto anno consecutivo a Puliamo il mondo: un’adesione tutt’altro che scontata quella del 2012, alla luce del sisma che ha colpito l’emilia-romagna a fine maggio, che non ha risparmiato questo piccolo centro. La voglia di ripartire, assieme ai bambini delle scuole, anche attraverso la pulizia del parco rodari e della ciclabile di via rondone, è più forte delle difficoltà. La merenda di fine giornata sarà, quest’anno più degli altri, oltre che un momento di svago dopo il duro lavoro di pulizia e ripristino delle aree verdi, anche un modo per rinsaldare i legami all’interno di una comunità segnata dal dolore. (Umberto Di Maria)i www.puliamoilmondo.it

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tanti progetti che difendono l’ambiente e la tua salute. Tante le modalità per unirsi al Cigno: dal socio junior per i più piccoli al socio sostenitore,

alla tessera collettiva per gruppi o aziende. Senza dimenticare di sottoscrivere l’abbonamento a La Nuova Ecologia. Con la tessera potrai accedere a molte agevolazioni e servizi dedicati ai soci. Scopri come iscriverti: visita www.legambiente.it, scrivi a [email protected] oppure chiama il numero 0686268316.

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