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    Manualetto per il Laboratorio Progettuale del Corso di Disegno dellArchitettura I Prof. Stefano Brusaporci

    Universit degli Studi dellAquila

    Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Ingegneria Edile Architettura U.E.

    1

    UNIVERSIT DEGLI STUDI DELLAQUILA

    CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA A CICLO UNICO IN INGEGNERIA EDILEARCHITETTURA U.E.

    CORSO DI DISEGNO DELLARCHITETTURA I

    Prof. Stefano Brusaporci

    LABORATORIO PROGETTUALE

    Manualetto parte prima

    TUTOR

    Dr. Ing. Antonella DE RENZIS Gruppo A Dr. Ing. Vittorio LUCCHESE Gruppo B

    Dr. Ing. Gianluca SERCHIA Gruppo C Dr. Arch. Alessandro PANELLA Gruppo D

    Dr. Arch. Giuseppe Maria ROMEO Gruppo E

    a.a. 2014-2015

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    Indice

    PARTE PRIMA

    0. Informazioni generali

    1. Aspetti normativi per il disegno tecnico di architettura

    2. Consigli sugli errori da evitare

    3. Elaborati grafici a matita su cartoncino

    4. Modello materico

    5. Elaborati grafici al CAD bidimensionali

    6. Elaborati grafici al CAD tridimensionali

    7. LABORATORIO PROGETTUALE PRIMO SEMESTRE:

    Lettura ed analisi grafica di un edificio di architettura

    moderna o contemporanea

    7.1. Fasi del lavoro7.2 Scheda informativa sulledificio di studio

    PARTE SECONDA

    8. LABORATORIO SECONDO SEMESTRE: Elaborazioni

    grafiche per il progetto di un edificio modulare

    8.1. Fasi del lavoro8.2 Schede di sintesi

    9. Brochure di sintesi

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    2. CONSIGLI SUGLI ERRORI DA EVITARE

    R.MAESTRO, Disegno per lanalisi e per il progetto ,

    Editri ce Esculapio, Bologna 1991, pp. 210-217.

    ERRORI GRAFICI (dipendono dal modo in cui vengono usati gli strumenti per il disegno)

    - Usare strumenti che scrivono male (segno deve essere netto e preciso)

    - Usare carta non adatta

    - Usare segni di spessore diverso senza una precisa ragione

    - Tracciare segni che non significano niente per abbellire il disegno (meglio spiegazioni

    scritte)

    - Fare disegni in parte a mano libera e in parte a riga e squadra

    - Rendere il disegno schematico e spigoloso per la fatica di disegnare curve

    - Usare tecniche grafiche troppo complesse (Il disegno di architettura deve essere semplice e

    chiaro; evitare il colore quando non indispensabile)

    - Presentare disegni arrotolati o di dimensioni diverse dal formato scelto

    ERRORI DI ESPOSIZIONE (dipendono dal modo poco ordinato in cui vengono spiegate e mostrate le

    cose disegnate)

    - Pensare che chi guarda il disegno sia un indovino (I disegni debbono contenere tutte le

    spiegazioni necessarie alla loro comprensione)

    - Scrivere in modo disordinato (Attenzione alla disposizione e gerarchia delle scritte):

    cose pi importanti vanno scritte pi grandi, a stampatello;

    i titoli delle tavole vanno messi in alto;

    le tavole vanno numerate;

    in ogni disegno va scritto di cosa si tratta e in quale scala stato realizzato;

    note e didascalie scritte in corsivo in modo da non confonderle con i titoli;

    occorre scegliere un solo tipo di caratteri e almeno tre dimensioni: una per una per i

    titoli delle tavole, una per i disegni e una per le note e le didascalie.

    - Impaginare male i disegni (occorre evitare che disegni diversi si sovrappongano

    confondendosi; ogni tavola deve contenere, ben impaginati, disegni, foto, scritti, schemi di

    riferimento, sufficienti a documentare il tema della tavola)

    - Cambiare modo di esporre tra una tavola e laltra dello stesso lavoro(un lavoro va progettato

    anche nel modo di impaginare i disegni e nellordine da dare alle tavole)

    - Non citare le fonti di informazione (per disegni, dati numerici)

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    - Usare per i disegni scale di rappresentazione sbagliata

    ERRORI GEOMETRICI (dipendono dalla scarsa conoscenza della geometria descrittiva)

    - Illudersi di poter disegnare correttamente senza conoscere almeno le basi della geometria

    descrittiva

    - Usare i cosiddetti schizzi (lavoro fatto in fretta con qualche effettaccio)

    - Usare la prospettiva senza conoscerne le regole

    - Mescolare metodi diversi di rappresentazione sullo stesso disegno (ad esempio proiezioni di

    Monge, con dettagli disegnati in prospettiva, assonometrie costruite senza regole, sezioni che

    non si capisce cosa sezionino, prospetti con fondali prospettici)

    - Non rendere chiara la distinzione tra quello che sezionato e quello che proiettato (il

    contorno di una sezione deve essere continuo e disegnato con un segno di spessore

    adeguato [3 volte almeno il segno di proiezione]; se non si conosce esattamente come

    costruito loggetto, meglio non inventarsi linterno delle sezioni)

    ERRORI CONCETTUALI (dipendono da cattiva interpretazione del tema da trattare)

    - Non assicurarsi di aver capito bene il tema da svolgere

    - Non tenersi in contatto con gli altri studenti (serve ad accorgersi se si stanno facendo errori)

    -

    Non tenere conto della distinzione tra disegno, rilievo, ricerca, progetto- Arrivare alla consegna di un lavoro finito senza averlo mai mostrato a un docente

    ERRORI DI ORGANIZZAZIONE (dipendono dal non saper programmare il tempo a disposizione)

    - Non valutare bene il tempo a disposizione

    - Non utilizzare bene le proprie forze

    - Non tenersi informati circa le consegne

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    3. ELABORATI GRAFICI A MATITA SU

    CARTONCINO

    I disegni dovranno essere quotati ed in formato al massimo A/1

    (salvo deroghe da concordare con il tutor).

    In ogni caso il formato dei disegni e la scala di rappresentazione sono scelti in relazione allo

    specifico tema, dintesa con il coordinatore del proprio gruppo di lavoro.

    Di norma vanno abbinati piante e prospetto ovvero pianta e sezione se necessario

    utilizzando anche pi fogli.

    Tutte le tavole devono riportare la scala grafica.

    Almeno sulla pianta del piano terra riportare lor ientamento e l indicazione dei piani di

    sezione.

    N. B.

    Le piante NON vanno disegnate come sommatoria di elementi cont igui.

    Prima bisogna procedere individuando linviluppo dellintero edificio, con gl i

    allineamenti principali (fronti , corridoi , maglia strutturale, ecc.); quindi

    lavorare per suddivisione.

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    Stralcio di pianta in scala originale 1:100.

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    3.2 Sezione longitudinale

    3.3 Sezione trasversale

    La definizione del disegno relativa ad una scala di rappresentazione 1:100.

    La sezione si prolunga a descrivere la situazione contestuale.

    Quote (indicazioni minime):

    - altezza della linea di gronda e del colmo del tetto;

    - altezza dellinterpiano;

    - spessore della chiusura orizzontale (solai + massetto + pavimento + eventuale

    controsoffittatura, ecc.).

    Tutte le quote di calpestio sono relazionate ad una quota di riferimento q=0.00 (in questo caso il piano

    di sistemazione esterna).

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    3.5 ASSONOMETRIE

    3.5.1 - Assonometria cavaliera militare con pianta

    3.5.2. - Spaccato assonometrico (vista dal basso)

    3.5.3. - Esploso assonometrico

    N.B. Tutte le assonometrie devono riportare la SCALA ASSONOMETRICA.

    Assonometria con pianta Esploso assonometricoAllievo: Mirko Trapasso

    Progetto: Richard Meier, Museo di Arte Contemporanea, Barcellona

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    3.6 PROSPETTIVE

    3.6.1 Prospettiva di insieme

    Metodo della pianta ausiliaria

    da DE SIMONI L.,DE SIMONI P., Spazio Prospettico, Bonacci Editore, Roma 1980, p.113

    Allievo: Marco VolpeProgetto: Ives Lion, Palazzo di Giustizia diDraguignan

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    James Stirling, Progetto per il Complesso della Siemens AG a Monaco-Perlach.Prospettiva a volo duccello e prospettiva di uno scorcio.

    (IZZOA.,GUBITOSI C., James Stirling, Officina Edizioni, Roma 1976, pp.127, 132)

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    4. MODELLO MATERICO

    Il modello realizzato con materiali a scelta dellallievo.

    .

    Seguono esempi di modelli elaborati da allievi degli anni precedenti.

    Modello in cartoncino.La dontestualizzazione eil ricorso a coloriture peri diversi corpi delledificioevidenzianolarticolazione dei volumi.

    Modello in cartone di

    reimpiego. Lutilizzo dimateriali di differenteorigine, denunciato inmaniera palese,evidenzia larticolazionevolumetrica.

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    Modello volumetrico e modello finale dello stesso edificio

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    Modello volumetrico e modello finale dello stesso edificio

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    5. ELABORATI AL CAD BIDIMENSIONALI

    Realizzare una tavola di sintesi con pianta del piano terra, due sezionie

    due prospetti.

    N.B. sezioni e prospetti vanno disegnati in corrispondenza della pianta

    La scelta del software a discrezione dello studente.

    I disegni devono essere stampati nella STESSA SCALA, presentare lo stesso livello

    di dettaglio e le STESSE INFORMAZIONI(didascalie, quotature, etc.) di quelli

    realizzati a matita.

    Esempio di disegni impaginati in corrispondenza della pianta:

    Allievo: Alessandro Zucchi Brewer; Progetto: Giuseppe Samon, Teatro a Sciacca

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    Gli errori pi comuni

    Errori concettuali

    - Indifferenza dello strumento alla scala di rappresentazione (ad es.

    sovrabbondanza di particolari o carenza di informazioni; scritte o

    quote troppo grandi o troppo piccole)

    - Mancata progettazione del disegno (ad es. uso dei colori delle

    linee a caso, senza associarvi un significato: linea di terra,

    sezionata)

    - Errori geometrici (in particolare nel caso della modellazione solida)

    - Errori di linguaggio (tipi di linee e spessore in relazione al loro

    impiego)

    -

    Errori derivanti dalla non capacit di utilizzo del mezzo

    - Ignoranza dei comandi o incapacit nel loro utilizzo (in particolare

    snap e retinature)

    - Errori di simbologia per incapacit di rappresentare ci loperatore

    vorrebbe rappresentare

    - Errori derivanti dello strumento che consente di visualizzare solo

    una porzione del disegno (solo con la stampa il disegno viene

    controllato nel suo complesso)

    - Errori di stampa (in particolare colore linee, grossezza linee con

    pennini non adeguati alla scala di rappresentazione; errori nella

    visualizzazione, soprattutto per modelli tridimensionali)

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    6. ELABORATI AL CAD TRIDIMENSIONALI

    Realizzazione del modello 3D con un livello di definizione corrispondentealla scala 1:100.La scelta del software a discrezione dello studente.

    Realizzare le vetrate come volumi sottili trasparenti.Non inserire le porte.

    Modellotexturizzatoeconambientazione

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    Visualizzazioni di sintesi:

    6.1 Visualizzazioni wireframe (a fil di ferro o semplice tratto):

    Assonometria, Esploso assonometrico, Spaccato assonometrico,

    Prospettiva con vista dellesterno delledificio, Prospettiva degli spazi

    interni, Sezione prospettica a quadro verticale e a quadro orizzontale.

    6.2 Illustrare differenti configurazioni di rendering in ordine a: tipo di

    proiezione (ovvero ortogonale, assonometrica, prospettiva a quadrovertice, prospettiva a quadro inclinato), punto di vista, caratteristiche

    della camera (fermo restando la posizione del punto di vista), materiali,

    illuminazione, figure umane, arredi, verde, sfondo. Nel loro complesso

    illustrare ledificio sia esternamente che internamente.

    6.3 Utilizzo dei modelli tridimensionali per lanalisi formale delledificio:

    elementi di chiusura laterale (facciate), elementi di collegamento con il

    terreno (attacchi a terra), elementi di copertura (tetti, terrazze), elementi

    di raccordo tra le chiusure laterali (soluzioni dangolo), elementi di

    collegamento esterno-interno (ingressi, atrii, etc.), elementi di

    collegamento verticale (scale, rampe, etc.).

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    7. LABORATORIO PROGETTUALE PRIMOSEMESTRE

    LETTURA ED ANALISI GRAFICA DI UN EDIFICIO DIARCHITETTURA MODERNA O CONTEMPORANEA

    Il lavorosar svoltoprevalentemente in aulanelle ore di laboratorio con verifiche

    settimanali dello stato di avanzamento.

    7.1 FASI DEL LAVORO

    Sintesi delle fasi del lavoro del Primo Semestre:

    - Analisi a analisi a mano libera (tavola di sintesi con pianta del piano terra,

    prospetti e sezioni in corrispondenza)

    - Modello volumetrico, Analisi grafica a mano libera (schizzi volumetrici),

    Scheda informativa sulledificio

    - Piante (disegno tecnico a matita su cartoncino realizzato con riga e

    squadre)

    - Sezioni

    - Prospetti

    - Modello materico

    - Assonometria cavaliera militare

    - Spaccato assonometrico dal basso

    - Prospettiva a quadro verticale

    - Prospettiva a quadro orizzontale

    - Tavola di sintesi in CAD

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    7.2. SCHEDA INFORMATIVA SULLEDIFICIO IN STUDIO

    I CONTENUTI DELLA SCHEDA VANNO DESUNTI DAI LIBRI E DALLE RIVISTE CONSULTATI

    A - Scheda 1 (massimo 1 cartella : 30 righe per 60 battute per riga)

    Titolo

    Progettista

    Nome Prevalente ambito geografico di lavoro Eventuali collaborazioni con altri progettisti Caratteri salienti della attivit progettuale Precedenti opere significative e/o attinenti alledificio oggetto dello studio

    B - Scheda 2 (massimo 1 cartella 30 righe per 60 battute per riga)

    Committente

    DenominazioneEventuali richieste specifiche e vincolanti della committenza sullopera in questione

    Ubicazione delledificio

    StatoCittEventuale descrizione dei caratteri fisico-geografici del sitoEventuali vincoli normativi e legislativi

    Anno di progettazione

    Anno(i) di realizzazione

    C - Scheda 3 Scheda di analisi

    Destinazione duso

    Definizione e analisi per piani

    Caratteri tipologic i

    Individuazione dei caratteri tipologici delledificioConfronto con altre esperienze progettuali dellautore e di altri progettisti

    Caratteri distributiv i

    Analisi dei caratteri distributivi delledificio, anche con riferimento ai successivi disegni

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    Accessi pubblici/privatiPercorsi distributivi orizzontali pubblici /privatiPercorsi orizzontali: verticali pubblici/privatiRiferimenti alla sistemazione esterna

    Caratteri stru tturali

    Struttura portanteScheletro indipendenteMuratura portanteChiusure verticaliCopertura (piana, a falde, a guscio)Riferimento ad eventuali soluzioni tecnologiche particolari e caratterizzanti

    D - Repertor io di immagini fotografiche della realizzazione e/o dei plastici , di

    schizzi e disegni desunti dai libri e dalle riviste consultate e fotodellarchitettura in oggetto eseguite di persona dallallievo.

    E - Riferimenti bibliografici (effettivamente consultati)

    Esempio di indicazione bibliografica

    - per le riviste nome rivista, numero, anno, pagine

    esempio: Casabella, n. 709, a. 2003, pp.6-19

    - per i libri AUTORE, (a cura di), titolo libro, casa editrice, luogo, anno dipubblicazione (anno di prima pubblicazione), pagine

    Esempio: GIDEONS., Spazio, Tempo ed Architettura, Hoepli,Milano 1984 (1941)Esempio:CIUCCI G., a cura di, Giuseppe Terragni OperaCompleta, Electa, Milano 1996

    - per materiale informatico http://www.aaaaaa.bbb/ . /cccccc