BROCHURE ROADRUNNERFOOT febbraio2009 - Innovative … ROADRUNNERFOOT... · compresa tra 2600‐3500...
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Progettazione e produzione ausili per disabili www.roadrunnerfoot.com
Brochure Anno 2009
IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE
La Roadrunnerfoot Engineering s.r.l. nasce il 13 marzo 2007, su iniziativa di Daniele Bonacini, amputato, ingegnere meccanico e atleta paralimpico di Atene 2004, su spin off di Politecnico Innovazione, consorzio del Politecnico di Milano che promuove la nascita e la crescita di nuove imprese. La mission dell’azienda è rendere la tecnologia accessibile all’utenza: la Roadrunnerfoot si propone di ottenere un rapporto qualità/prezzo dei prodotti superiore ai concorrenti presenti sul mercato; infatti la nostra azienda si propone come obiettivo primario quello di fornire prodotti di elevato standard qualitativo, altamente prestazionali, fabbricati con materiali innovativi e costantemente controllati da noi stessi durante il ciclo produttivo e certificati secondo la normativa CE 93/42 relativa ai dispositivi medici e la ISO 10328. I prodotti e la loro fabbricazione sono assolutamente MADE in ITALY, facendo della Roadrunnerfoot Engineering s.r.l. la prima azienda italiana che progetta, produce e vende ausili per disabili tra cui soprattutto componenti per protesi ortopediche. La novità principale apportata della nostra azienda sta nella metodologia di processo innovativa seguita durante la progettazione: infatti ogni prodotto è realizzato pensando all’utenza, e alle esigenze funzionali che l’utenza ha; la base di partenza è l’analisi del cammino e della corsa di soggetti normali, per definire le caratteristiche che deve avere la protesi in modo che l’arto protesico abbia la stessa funzionalità dell’arto sano. Per affrontare questa attività ci serviamo di attrezzature sofisticate e costose tra cui sistemi optoelettronici, telecamere a infrarossi e pedane piezoelettriche e software di simulazione del cammino e delle caratteristiche meccaniche del componente protesico. Le linee di prodotto sono essenzialmente tre: per i giovani sono stati pensati ausili altamente performanti per consentire il recupero completo delle funzionalità motorie e per garantire una mobilità elevata, per le persone anziane sono stati pensati ausili che garantiscono elevato comfort e sicurezza e per le donne è stata curata maggiormente la parte estetica. L’entrata in Roadrunnerfoot di soci come Refraschini Components S.A. e Modelcar, tramite Alessio Abrami, hanno consentito alla Roadrunnerfoot di acquisire un alto profilo industriale e di dotarsi di sedi produttive proprie e ad elevate capacità. Di seguito siamo lieti di presentarvi il catalogo completo dei componenti per protesi ortopediche da noi sviluppati, in caso di necessità non esitate a contattarci ai seguenti recapiti: Roadrunnerfoot Engineering s.r.l Via Gadames 128, 20151 Milano Tel: 02.87380808 Fax: 02.87380809 Mail: [email protected], [email protected] www.roadrunnerfoot.com
PIEDE DA CORRERE: SPRINTER’S KING Il nuovo piede da correre ha lo scopo di consentire l’avviamento allo sport di nuovi utenti minimizzando l’energia spesa e quindi la fatica e il miglioramento della performance dell’atleta agonista. E’ previsto perciò l’impiego in pista con scarpa chiodata e in strada o al parco solamente con una soletta in gomma. Gli obiettivi principali della progettazione sono: ‐ l’eliminazione della componente negativa della forza in direzione di avanzamento (Fx) durante il caricamento, caratteristica dei piedi presenti in commercio (Cheeath‐Ossur e Springlite‐Otto Bock) ‐ ottenere una funzionalità del piede protesico che simuli in modo accurato la funzionalità della gamba umana, dove l’apparato muscolo‐tendineo rappresentato dai muscoli gastrocnemio‐soleo e dal tendine d’achille rappresentano circa il 90% dell’elasticità dell’arto ‐ vincolare i punti di picco massimo della forza verticale (Fz) e della forza di avanzamento (Fx) con l’istante della fase di contatto del piede con il terreno, in cui il femore è perpendicolare alla linea di terra, detto istante di Mid stance, in modo che l’utente possa sfruttare al massimo la risposta elastica generata dal piede ‐ una maggior risposta elastica rispetto ai piedi dei concorrenti tradotta in una maggiore forza sviluppata al contatto con il terreno in un minor tempo utile. ‐un migliore rapporto in modulo tra la forza verticale (Fz) e la forza in direzione di avanzamento (Fx) tale da consentire una falcata più ampia con una traiettoria del ginocchio più vicina al terreno. - ottenere una plantarflessione della caviglia più efficiente (40°);
La progettazione del nuovo piede è stata possibile grazie all’analisi cinetica della corsa di soggetti normali e soggetti amputati che ha messo in luce i limiti progettuali e funzionali dei piedi in commercio. Dopo la misura dei parametri antropometrici, la markerizzazione del soggetto e della protesi è
possibile iniziare l’acquisizione della corsa con il sistema optoelettronico Vicon e la pedana Kistler. Attraverso l’elaborazione dei dati si ottengono i parametri spazio temporali Lunghezza della falcata, cadenza, velocità, ecc), i grafici degli angoli delle articolazioni dell’arto inferiore e le forze scaricate al terreno sia dall’arto amputato che dall’arto protesizzato.
Le forze scaricate al terreno (Fz e Fx) sono di valore inferiore nel caso di soggetti amputati e asimmetriche tra gli arti sano e protesizzato, indice di una minor efficienza di corsa: per i normali Fz è compresa tra 2600‐3500 N, per atleti amputati nel caso di arto sano Fz è tra 2500‐ 3200 e nel caso dell’arto protesizzato è tra 2400‐2550 N; Fx per gli atleti amputati é di circa 250‐300 N pari alla metà delle forze scaricate dagli atleti normodotati (450‐600 N).
Nei piedi presenti in commercio si possono notare le seguenti caratteristiche: ‐ la fase di caricamento del piede protesico è superiore all’arto sano. ‐ la reattività del piede, ossia la restituzione di energia, del piede protesico deve aumentare e deve avvenire in tempi più brevi in modo da essere confrontabile con l’arto sano. ‐ Durante il Toe off il piede nella sua parte terminale non garantisce un appoggio sicuro tale da completare la falcata con l’arto sano, perciò la lunghezza della falcata tra gli arti è differente. ‐ Durante la fase di caricamento il piede si flette, il vertice della curva posteriore si abbassa e arretra a causa della geometria del piede e delle rigidezze dei singoli tratti: la congiungente il punto di contatto al suolo con il tallone ruota di 5° in senso orario e la rotazione genera una componente della forza negativa, contraria alla direzione di avanzamento. (incremento del lavoro muscolare dell’articolazione dell’anca arto protesizzato). Tutti questi limiti comportano una minor falcata e quindi una minor velocità dell’arto protesizzato rispetto a quello sano. La morfologia innovativa del nuovo piede prevede:
1‐ una inclinazione tra V° metatarso virtuale‐tallone virtuale tale da ottenere una plantarflessione del piede protesico simile a quella dei soggetti normali
2‐ punto di fissaggio del piede e inclinazione di fissaggio del piede sulla staffa in modo da avere la stessa funzionalità dell’apparato muscolo‐tendineo della gamba sana (gastrocnemio‐soleo e tendine d’achille).
3‐ una curvatura della caviglia virtuale tale da ridurre i tempi di risposta elastica in modo da avere la massima efficienza del piede.
4‐ uno spessore del piede variabile in modo che le differenti rigidezze dei singoli tratti garantiscano una agevole ed efficace cinematica dell’arto.
5‐ l’avampiede deve avere una sezione trasversale pari a quella del piede sano e garantire un appoggio sicuro nel toe off in modo da consentire il completamento della falcata con l’arto controlaterale.
Il piede di nuova progettazione ha eliminato la componente negativa della forza in direzione di avanzamento durante il caricamento (limite dei piedi presenti in commercio), ha una maggiore plantarflessione alla caviglia, sviluppa una Fx e Fz maggiore con il picco massimo in corrispondenza del Mid stance, garantisce una maggiore stabilità nella corsa ed ha la funzionalità del tendine d’achille.
Simulazioni del piede in condizioni d’esercizio : Le prestazioni elasto‐cinematiche e strutturali del piede Sprinter’s King sono state valutate, in termini assoluti ed in riferimento a prodotti attualmente in commercio (Cheetah – Ossur, Springlite – Otto Bock) tramite simulazioni FEM grazie alle acquisizioni della corsa. La norma di riferimento per i componenti protesici, la ISO 10328, recepimento della direttiva europea 93/42 sui dispositivi medici non comprende gli ausili sportivi, perciò abbiamo dovuto adattare la norma alla necessità: il piede da correre ha superato i 7000 N nel caso di prova statica a rottura dove la norma prescriveva 3360 N e le condizioni di esercizio registrano forze scaricate al terreno di 3000 N per l’arto sano e 2500 N per l’arto protesizzato).
La prova a fatica ha visto l’applicazione di 3000 N per 300.000 cicli pari alla durata con le massime performances di un anno con allenamenti quotidiani. (ogni componente protesico viene testato presso il Laboratorio del Dip. di Meccanica del Politecnico di Milano e viene rilasciato un certificato del test superato firmato dalla prof.sa Vergani). Le configurazioni di montaggio del piede variano a seconda del livello dell’amputazione, ma il fissaggio del piede è semplicissimo grazie all’utilizzo della staffa su cui aderisce completamente il piede in modo da ottenere le massime prestazioni; il punto di ancoraggio del piede è sempre posteriore rispetto all’invaso. Fornito in 4 taglie a seconda del numero di scarpa dell’atleta:
Materiale: tessuti di fibra di carbonio Garanzia: 12 mesi
Caratteristiche Sprinter’s King Caratteristiche utenteCodice Categoria Tipo di
laminazione Range Peso
Nr scarpe Altezza utente
Distanza da terra apice piede
Distanza apice da asse principale
1.001.1.IV soft Classe IV
SOFT 65‐80 Over 42 Over 180 450‐540 65‐90
1.001.1.IV hard HARD 80‐100 1.001.1.IIi soft
Classe III SOFT 50‐65
38‐41 170‐180 415‐490 59‐75 1.001.1.III hard HARD 65‐80 1.001.1.II soft
Classe II SOFT 45‐60
34‐37 160‐170 365‐440 53‐65 1.001.1.II hard HARD 60‐75 1.001.1.I soft
Classe I SOFT 40‐55
30‐33 150‐160 325‐390 49‐60 1.001.1.I hard HARD 55‐65
RROOAADDWWAALLKKIINNGG ((PPIIEEDDEE DDAA CCAAMMMMIINNAARREE AADD AALLTTAA MMOOBBIILLIITTÀÀ))
Il Roadwalking è un piede altamente dinamico adatto alle persone giovani e attive, con grado di mobilità 4 (K‐Level). La sua struttura a 4 lamine consente di ottenere una risposta del piede in ogni fase dell’appoggio, poiché in ogni istante lavorano almeno due lamine, accompagnando il soggetto amputato nello svolgimento delle sue attività quotidiane. Nei piedi presenti in commercio sono presenti dei tempi morti in cui il piede non lavora e nella fase finale dell’appoggio il piede non lavora più. Il piede protesico è costituito da quattro
lamine principali, una lamina inferiore che definisce rispetto ad un piede umano il calcagno e l’avampiede, una posteriore che definisce il tallone ed ha la funzionalità dell’apparato muscolo‐tendineo soleo‐gastrocnemio e tendine d’achille, due lamine superiori che definiscono il collo del piede ed hanno la funzionalità del tibiale anteriore e da un attacco piramidale in prossimità della caviglia che servirà da aggancio per il tubo.
La lamina inferiore inizia a lavorare all’Initial Contact: la resistenza e l’elasticità devono essere tali da consentire l’accettazione e l’assorbimento del carico con una funzione di ammortizzazione del calcagno in modo da assicurare il comfort all’utente, ma allo stesso tempo tale da garantire la stabilità. La funzione della lamina inferiore si esaurisce nella fase finale del toe‐off, in quanto l’avampiede fornisce la propulsione finale. La lamina posteriore espleta le funzionalità del tendine d’achille e quindi del soleo che agisce in contrazione eccentrica durante il secondo rotolamento, per stabilizzare l’appoggio del piede nel piano sagittale; arriva a contatto con il terreno nel Mid stance e inizia a caricarsi e a generare energia propulsiva, favorendo il passaggio dal Mid stance alla fase finale di contatto dell’avampiede; incrocia la lamina inferiore grazie ad un asola presente in quest’ultima.
Le lamine anteriori hanno la funzionalità del tibiale anteriore e il compito di gestire il passaggio dall’initial contact al mid stance consentendo un graduale rotolamento del piede fino al contatto a terra dell’avampiede, la dorsiflessione in fase di midstance attraverso il loro caricamento e consentendo la plantaflessione del piede in fase di spinta propulsiva finale. Queste lamine sono connesse alla lamina inferiore tramite due fissaggi in corrispondenza dell’avampiede e alla lamina posteriore da due fissaggi in corrispondenza della caviglia. L’analisi cinetica del cammino di 4 soggetti amputati sotto il ginocchio ha consentito di definire i limiti funzionali dei principali piedi protesici presenti in commercio e di definire le specifiche di progettazione del nuovo piede. La scelta dei materiali del piede protesico di nuova progettazione e le rigidezze delle singole lamine sono state definite attraverso cicli di simulazione del piede in condizioni di esercizio per verificare che il piede si comporti secondo gli obiettivi di progettazione.
L’andamento delle forze di reazione al terreno consente un elevato comfort nella fase di assorbimento del carico al primo contatto al terreno con il tallone (A) e di sviluppare una elevata forza nella fase finale dell’appoggio che consente la propulsione e l’avanzamento (B) inferiore negli altri piedi in commercio. Sono stati superati i test secondo la ISO 10328 a rottura statica (condizione A60 2415 N) e a fatica (1330N 2 milioni di cicli) presso il Laboratorio del Dip. di Meccanica del Politecnico di Milano. Il piede da camminare è marcato CE. È disponibile in 5 taglie a seconda del numero di scarpa.
Materiale: tessuti in fibra di carbonio. Garanzia: 36 mesi
Codice Taglia piede N° Scarpa Peso[Kg] Tipo di laminazione
1.002.01.I I 35‐36 40‐50 Soft50‐60 Hard
1.002.01.II II 37‐38 45‐55 Soft55‐68 Hard
1.002.01.III III 39‐40 50‐60 Soft60‐75 Hard
1.002.01.IV IV 41‐42 55‐70 Soft70‐85 Hard
1.002.01.V V 43‐44 65‐80 Soft80‐100 Hard
CCAARRBBOONN FFIIBBEERR PPYYLLOONN
Il Carbon Fiber Pylon è un dispositivo con funzione strutturale: sostituisce lo scheletro umano della gamba formato da tibia e perone, e serve a connettere tra loro invaso e piede protesico. Il collegamento con l’invaso e il piede protesico avviene tramite due attacchi modulari, all’interno dei quali è inserito e serrato il tubo (con coppia di serraggio di 5N/m). Gli attacchi modulari sono dotati di quattro viti a brugola e consentono le regolazioni di allineamento della protesi.
L’analisi cinetica del cammino di 4 soggetti amputati sotto il ginocchio ha consentito di definire i carichi applicati sul tubo e di definire le specifiche di progettazione.
Le prove ISO 10328 sono state simulate applicando un carico concentrato in corrispondenza dei punti previsti dalla norma, e vincolando il sistema in tutti i gradi di libertà in corrispondenza del punto di allineamento superiore del carico. Il punto di applicazione della forza è stato inoltre vincolato a muoversi nella sola direzione del carico. Contrariamente alle prove statiche da norma ISO 10328, che prevedono l’applicazione di carichi di tipo I e II separatamente, la verifica a fatica sotto carichi sperimentali è stata condotta simulando un ciclo di carico come una successione di carico di tipo I ed uno di tipo II e valutando, in ciascun punto del pilone, ampiezza e valor medio del ciclo di tensione risultante.
Sono stati superati i test secondo la ISO 10328 a rottura statica (condizione I livello A100 3360 N, condizione II livello A80 2700 N) e a fatica (1330 N 3 milioni di cicli). Il prodotto è marcato CE. Materiale: fibra di carbonio Taglie e dimensioni: Short = 250mm (5.001.1.SH), Long = 500mm (5.001.1.LG) Diametro esterno: 30mm Spessore: 2,5 mm Peso max utente 110 Kg Garanzia: 36 mesi
STUMP SHOCK ABSORBER
Lo Stump Shock Absorber è un dispositivo di sicurezza che, nel caso di gioco tra invasatura e moncone, legato ad un improvviso dimagrimento del moncone o a problemi di variazione morfologica quotidiana del moncone, frequenti con il caldo in estate, protegge quest’ultimo dall’impatto sul fondo rigido dell’invaso.
Materiale: silicone utilizzato nella realizzazione dei plantari per uso sportivo
Proprietà meccaniche della resina siliconica
‐Resistenza alla trazione: 1,5 Mpa secondo la Norma ASTM D 412 ‐Allungamento alla rottura: 400% secondo la Norma ASTM D 412 ‐Resistenza alla lacerazione: 4 KN/m secondo la Norma ASTM D 624 ‐Durezza finale : 8 Shore A secondo la Norma ASTM D 2240 Garanzia: 12 mesi Il prodotto è marchiato CE e ha superato tutti i test della normativa internazionale ASTM Taglie a seconda della circonferenza del moncone, presa a 6 cm dall’apice dello stesso:
CODICE TAGLIA
CIRCONFERENZA del MONCONE [cm]
4.001.1.S S 14‐19 4.001.1.M M 20‐23 4.001.1.L L 24‐27 4.001.1.XL XL 28‐31 4.001.1.XXL XXL 32‐35
4.001.1.XXX XXX 36‐38
CCAALLZZAA TTUUBBOOLLAARREE IINN FFIIBBRRAA DDII CCAARRBBOONNIIOO
Scheda tecnica:
CODICE DIAMETRO[mm] 6.002.1.D15 15 6.002.1.D39 39 6.002.1.D60 60 6.002.1.D100 100
Diam 15 Diam 39 Diam 60 Diam 100 Diametro a ±45°(mm) 15 39 60 100 Peso a ±45°(g/ml) 14 41 68 136 Peso a ±45°(g/m2) 288 330 360 432 Diametro a ±30°(mm) 11 28 42 71 Peso a ±30°(g/ml) 11 33 55 111 Peso a ±30°(g/m2) 333 380 416 499 Diametro a ±60°(mm) 18 48 73 122 Peso a ±60°(g/ml) 19 58 96 192 Peso a ±60°(g/m2) 333 380 416 499 Roving 3K T300 12K T300 6K T300 6K T300 Spessore al 50% 0.31 0.37 0.41 0.57 Metraggio alla fornitura (m/1m a ±45°)
1.28 1.36 1.39 1.45
RESINA EPOSSIDICA Il formulato è limpido di riflessi azzurri con bassa tendenza all’ingiallimento. Indicato per stratificazioni a freddo con tessuti di vetro, carbonio e Kevlar, permette di ottenere laminati con ottime qualità meccaniche, rigidità e resistenza all’urto. Il punto di distorsione al calore è prossimo ai 70°C. Questa resina è un prodotto molto versatile e di facile impiego: l’impregnazione è agevolata da bassa viscosità e buon potere bagnante delle fibre. I laminati con tessuti leggeri risultano trasparenti con superfici lucide e non untuose. L’indurimento può essere accelerato con l’ausilio del calore; inoltre, una post cottura a 40°C migliora notevolmente le caratteristiche del laminato.
Caratteristiche della miscela Unità di misura
Valore
Viscosità della miscela a 25°C cPs 1200‐1300
Densità a 20°C g/cm3 1.06 Rapporto base/indurente 100/50 Pot‐life in massa di 200g a 25°C min 20 Indurimento apparente a 25°C h 12 Indurimento totale a 25°C h 72 Indurimento apparente a 50°C h 3 Indurimento totale a 80° con post cottura h 5
Proprietà fisiche del laminato 7 giorni a Tambiente
Unità di misura
Valore
Modulo elastico N/mm2 16800 Resistenza a flessione N/mm2 465 Allungamento a rottura % 2.4 Temperatura di distorsione °C 68
Proprietà fisiche del laminato 6 ore a 80°C Unità di misura
Valore
Modulo elastico N/mm2 19500 Resistenza a flessione N/mm2 440 Allungamento a rottura % 2.3 Temperatura di distorsione °C 75
NNAASSTTRRII IINN FFIIBBRRAA DDII CCAARRBBOONNIIOO
DESCRIZIONE NCU 380 Disponibili con altezze 5 e 10 cm
Armatura REPS
Fibra Ordito Carbonio alta resistenza T700 12K – 8000
dtex (o equivalente) Trama Poliestere – 55 dtex
Finissaggio Assente
PROPRIETA’ DEL TESSUTO
Proprietà Unità di misura
Valori tipici Norma di riferimento
Grammatura g/m2 387 ± 4% UNI 5114
Spessore µm 350 ± 15% UNI EN ISO 5084
Costruzione Fili/cm Ordito Trama UNI EN 1049‐2
4.6 ± 0.3 6.1 ± 0.3 Resistenza a trazione
N/cm Ordito Trama UNI EN 13934‐1 N/A N/A
PROPRIETA’ DEL TESSUTO
Peso g/m2 411 ± 5% ISO 4605
armatura plain ISO 2113
Tipo di fibra Carbonio 12 K
larghezza mm 50 ‐> 200 spessore mm 0.45 ± 5% ISO 4603
DESCRIZIONE: TCU 420 altezza 5 cm
Ordito Trama
Fibra 12 K HR Carbon EC9 68 tex Pollici per cm. 4.8 (ISO 4602) 2.0x2 (ISO 4602) Distribuzione in peso % 93% 7%
NASTRO CARBONIO
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
FILATO ‐ TEX ALTEZZA mm TRAMA ORDITO
Tramatura fine, adatto per rinforzi, fasciature, giunture e piccole costruzioni nel modellismo.
TC‐181 NCT‐50/1
105 0,12 tela
bilanciata carb. 1k carb. 1k 25
TC‐182 NCT‐50/3
105 0,12 tela
bilanciata carb. 1k carb. 1k 50
Rinforzi, giunture, fasciature nelle costruzioni in composito, barche tavole da surf e aerei; modellismo.
TC‐183 NCT‐100/3
198 0,24 tela
bilanciata carb. 3k carb. 3k 50
Rinforzi ad alta resistenza per sollecitazioni in senso longitudinale (quasi nulla nel senso trasversale). Costruzione di tubi, profilati, tangoni con la tecnica dell'avvolgimento a spirali incrociate.Costruzioni di longheroni e balestre.Rinforzi di timoni, pinne e derive.Fasciature e
rinforzi ad omega.
TC‐188 NCUD‐25/3
125 0,19 unidirez. 85%
carb. 3k carb. 3k 100
TC‐189 NCUD‐50/3
180 0,24 unidirez. 90%
carb. 3k vetro 22tx
50
TC‐190 NCUD‐100/3
180 0,24 unidirez. 90%
carb. 3kvetro 22tx
100
NASTRO KEVLAR
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
FILATO ‐ TEX ALTEZZA mm TRAMA ORDITO
Rinforzio fusoliere di aeromodelli.
TC‐201 NK‐30 176 0,22 tela
bilanciata kevl. 127tx
kevl. 127tx
30
Pale di elicotteri.
TC‐202 NK‐50 176 0,22 tela
bilanciata kevl. 127tx
kevl. 127tx
50
Rinforzo settore nautico e aereo.
TC‐203 NK‐100
176 0,22 tela
bilanciata kevl. 127tx
kevl. 127tx
100
Profilati soggetti a flessione, archi sospensioni; attrezzi sportivi; telai; rinforzi e fasciature; modellismo.
TTEESSSSUUTTII IINN FFIIBBRRAA DDII CCAARRBBOONNIIOO
CF 206: Tessuto Twill 2x2 0°/90° Disponibili con altezza di 1 m.
CBX (400/600):
DESCRIZIONE
Armatura Twill 2/2
Fibra
Ordito Carbonio alta resistenza T700 12K – 8000 dtex (o equivalente) Filato termoplastico ( ~ 1%)
Trama Carbonio alta resistenza T700 12K – 8000 dtex (o equivalente)
Finissaggio Assente
PROPRIETA’ DEL TESSUTO
Proprietà Unità di misura
Valori tipici Norma di riferimento
Grammatura g/m2 200 ± 4% UNI EN 12127
Spessore µm 450 ± 15% UNI EN ISO 5084
Costruzione Fili/cm Ordito Trama UNI EN 1049‐2
1.25 ± 0.3 1.25 ± 0.3 Resistenza a trazione
N/cm Ordito Trama UNI EN 13934‐1 N/A N/A
FORMATO E IMBALLAGGIO
Tessuto arrotolato su tubetto di cartone e avvolto in film protettivo Altezza standard TBD Lunghezza TBD
Tipo 400 600 Materiale 100% Carbonio Peso Totale 400 [g/m2 ] 600 [g/m2] Ampiezza Standard 1270 [mm] 1270 [mm] Spessore asciutto 0.45(±15%) [mm] 0.60(±15%) [mm] Orientamento fibre ±45° ±45° Peso 200 [g/m2] 300 [g/m2] Tipo di fibra Carbonio 12K T700 FC50C Carbonio T700 (o equivalente)
[Compatibile con resina epossidica e poliestere
CC201: FIBRA T700 3K grammatura circa 200 g/m2 H = 127 o 135 cm Orientamento fibre: 0°/90° Armatura : PLAIN
DESCRIZIONE CC 201
Armatura Tela
Fibra Ordito Carbonio T300 3K ‐ 2000 dtex (o equivalente)
Weft/Trama Carbonio T300 3K ‐ 2000dtex (o equivalente)
Finishing Assente
PROPRIETA' DEL TESSUTO
Proprietà Unità di misura Valori tipici Norma di riferimento
Grammatura g/m^3 194 +/‐ 4% UNI EN 12127
Spessore µm 250 +/‐ 15% UNI EN ISO 5084
Costruzione fili/cm Warp/Ordito Weft/Trama
UNI EN 1049‐2 4.9 +/‐ 0.3 4.9 +/‐ 0.3
Resistenza a trazione N/cm Warp Weft/Trama
UNI EN 13934‐1 N/A N/A
C205: Fibra T700 3K, grammatura circa 200g/m^2, H= 127 o 135 cm Orientamento fibre: 0°/90°, armatura: TWILL 2X2
DESCRIZIONE CC 205
Armatura Twill 2x2
Fibra Ordito Carbonio T300 3K ‐ 2000 dtex (o equivalente)
Weft/Trama Carbonio T300 3K ‐ 2000dtex (o equivalente)
Finishing Assente
PROPRIETA' DEL TESSUTO
Proprietà Unità di misura Valori tipici Norma di riferimento
Grammatura g/m^3 194 +/‐ 4% UNI EN 12127
Spessore µm 250 +/‐ 15% UNI EN ISO 5084
Costruzione fili/cm Warp/Ordito Weft/Trama
UNI EN 1049‐2 4.9 +/‐ 0.3 4.9 +/‐ 0.3
Resistenza a trazione N/cm Warp Weft/Trama
UNI EN 13934‐1 N/A N/A
ALTRI TESSUTI IN CARBONIO
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TC‐141 C‐
95/T 660 0,1 tela 7 7 1k 1k 100
TC‐142 C‐
120/T 416 0,12 tela 9 9 1k 1k 100
TC‐143 C‐
200/T 300 0,25 tela 5 5 3k 3k 100‐120
TC‐144 C‐
200/D 280 0,25 batavia da 4 5 5 3k 3k 100‐120
TC‐145 C‐
280/T 280 0,3 tela 7 7 3k 3k 100‐120
TC‐146 C‐
280/D 195 0,3 batavia 2/2 7 7 3k 3k 100
TC‐147 C‐
300/R 195 0,31
raso turco da 4
3,5 3,5 6k 6k 100‐120
TC‐148 C‐
420/D 120 0,5 batavia 2/2 4 4 6k 6k 100‐120
TC‐149 C‐
660/D 95 0,75 batavia 2/2 4,5 4,5 6k 6k 100
TESSUTI IN FIBRA DI VETRO
TESS VETRO VES 50 Tessuti tela molto leggeri con i quali si ottengono laminati perfettamente trasparenti.
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TV‐122 VES ‐ 50
49 0.05 tela 23.5 18.5 11 11 110
TESS VETRO VE 165 Tessuti tela molto leggeri con i quali si ottengono laminati perfettamente trasparenti.
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TV‐126 VE ‐ 165
165 0.12 batavia da 4 11.8 12 68 68 100
TESS VETRO VT 200 Tessuti di media grammatura di uso generico, per costruzioni leggere in composito.
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TV‐127 VES ‐
200 200 0.19 Tela 7.3 7.3 136 136 100
TESS VETRO VE 290 ‐ TESS VETRO VE 295 Tessuti batavia di grammatura più pesante
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TV‐131 VES ‐
290 290 0.21 Batavia da 4 7 7 3X68 204 100
TV ‐ 133
VES ‐
295 295 0.25 Batavia da 4 7.5 7.5 204 204 120
TESSUTO KEVLAR Tessuti resistenti a forti sollecitazioni, come flessione ed urto. Evitare l'impiego nei manufatti soggetti a vibrazioni di elevata frequenza.
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TA‐153 K‐
170/D 170 0,25 batavia 2/2 6,7 6,7 127 127 100
TESSUTO IBRIDO FIBRA DI CARBONIO‐KEVLAR
CK‐200/D Tessuto ibrido bilanciato composto da 2 fili di Kevlar e 1di carbonio alternati sia in trama che in ordito CK‐204/P Tessuto ibrido bilanciato con fili di carbonio solo in ordito e Kevlar in trama.
CODICE TIPO GRAMMATURA
gr/mq SPESSORE ARMATURA
COMPOSIZIONE FILI/CM
TITOLO FILI‐TEX. ALTEZZA
CM. ORDITO TRAMA ORDITO TRAMA
TI‐161 CK‐
200/D 195 0,22 batavia 2/2
2 carb., 4 Kevl.
2 carb., 4 Kevl.
3k 127 tex
3k 127 tex
120
TI‐162 CK‐
204/P 204 0,24 batavia 2/2 7 carb. 7 Kevl. 3k 127 tex 120
TESSUTO TITANTEX
Titan tex è una fibra di titanio ottenuta dalla fusione ad alta temperature di titanio unita ad altri minerali. La massa fusa passa attraverso una filiera in platino con numerosi fori; all'uscita la fibra viene stirata fino a raggiungere il diametro desiderato e subito raffreddata. Le singole bave vengono poi raggruppate in numero prestabilito per formare il filato o il roving con i vari titoli. Esistono varie 2 grammature di Titan tex 200 e 290 gr per mq possiedono ambe due buone qualità meccaniche. Spiccata resistenza chimica. Caratterizzati da una maggiori prestazioni meccaniche in confronto al vetro, soprattutto per il suo prezzo non elevato. Viene sostituito, con vantaggio quindi dalle fibre in vetro. Il Titan tex Batavia o twill viene usato in prevalenza nelle armature batavia un filo di ordito scavalca più fili di trama e viceversa, quindi presentano un intreccio più sciolto, i fili scorrono meglio fra loro, e ciò conferisce al tessuto maggior deformabilità e drappeggiabilità rispetto all'armatura a tela. I batavia hanno però una minor stabilità dimensionale, si deformano facilmente anche quando si maneggiano. I tessuti batavia possono essere saia da 4, chiamato anche twill 2/2, oppure twill 3/1 a seconda dei fili scavalcati, e mostrano lo stesso disegno in entrambe le facce. I tessuti con questa armatura vengono anche chiamati diagonali perché trama e ordito si incrociano secondo un ordine a scalare, in modo da formare il caratteristico disegno spinato a righe diagonali.
LLAASSTTRREE RRIIGGIIDDEE TTEERRMMOOPPLLAASSTTIICCHHEE STIFF Copolimero stirene‐butadiene SOFT Copolimero Polietilene –Metacrilato EXTRASOFT Copolimero EVA‐Polietilene PE300, PE500, PE1000 Polietilene ad alta densità PP Polipropilene PETG Copolimero Polietilene Tereftalato
Caratteristiche tecniche:
Stiff Soft Extra‐soft
PE 300 PE 500 PE 1000
Densità g/cm3 1.01 0.95 0.95 0.95 0.95 0.93 Sforzo a trazione MPa 21 25 10 30 35 30 Elongazione a rottura % 250 350 800 500 400 300 Modulo a flessione (F)/trazione (T)
MPa 1150(F) 350(F) 30(F) 900 (T) 1100 (T) 700 (T)
Resistenza all’impatto kJ/m2 Non si
rompe Non si rompe
Non si rompe
Non si rompe
Non si rompe
Non si rompe
Durezza(Shore D) 68 65 33 63 66 62 Temperatura di lavorabilità
°C 170 150 150 ‐ ‐ ‐
Precauzioni per l’uso delle lastre Stiff, soft ed extrasoft:
‐ Il posto di lavoro deve essere ben ventilato per evitare surriscaldamenti. Tuttavia, non ci deve essere corrente per evitare un raffreddamento disomogeneo del materiale attivato.
‐ Assicurarsi di avere tutti gli strumenti necessari a portata di mano al fine di lavorare velocemente ed efficientemente.
‐ Indossare un abbigliamento adeguato ed evitare di entrare in contatto con il materiale ad alta temperatura. Indossare sempre guanti di protezione adeguati.
PRODOTTO SPESSORE [mm]
Stiff 8 10 12
Soft
4.7 6.3 8.5 11.5
Extra‐soft 9 12 15
PE 300
6 8 10 12
PE 500 8 10 12
PE 1000 8 10 12
Tecniche di attivazione: 1. Per fare le ortesi, le lastre possono essere attivate su un piastra riscaldata o in un forno a piastra o a
convezione. Per fare l’invaso, è richiesto l’uso di un forno a convezione che possa contenere la cornice, facendo in modo che il materiale termoplastico si possa afflosciare.
2. Ogni lastra ha una sua temperatura ottimale di attivazione: ‐ Stiff: 170°C ‐ Soft: 150°C ‐ Extra‐Soft: 150°C
3. Assicurarsi che il termometro del forno funzioni correttamente e sia settato in maniera adeguata. Le lastre non sono abbastanza lavorabili a temperature molto basse e fluidificano abbondantemente a temperature troppo alte.
4. La piastra del forno deve essere coperta con un film di Teflon, e sia il teflon che la lastra devono essere pulite con un pò di acetone prima di procedere all’attivazione.
5. Per attivare la lastra per fare l’invaso, questa viene racchiusa in una cornice e scaldata in modo che si afflosci gradatamente e assuma l’aspetto di una goccia che sta per cadere. Quando la lunghezza di questa goccia raggiunge circa i 2/3 della lunghezza del calco positivo (minimo 15 cm), la lastra è pronta per essere lavorata.
Il tempo medio di attivazione dipende dal materiale e dallo spessore della lastra:
LASTRA SPESSORE TEMPO DI ATTIVAZIONE MEDIO
IN MIN.
Stiff 8 10 12
20 25 27
Soft
4.7 6.3 8.5 11.5
12 16 18 24
Extra‐ Soft 9 12 15
11 14 17
6. Non usare vai la fiamma viva per l’attivazione della lastra perché può causare un rischio di
incendio. Proprietà di lavorazione (per realizzare l’invaso): Prendere la forma 1. Il calco positivo deve essere asciutto, liscio e privo di polvere. È preferibile un pre‐riscaldamento a
60°C che consente un maggior tempo di lavorabilità. 2. Tirare fuori dal forno, con guanti appositi, il materiale attivato. Girare la “goccia” sottosopra e
calzarla lentamente sul calco positivo finché la cornice non tocca la base del calco. 3. Accendere la pompa per il vuoto delicatamente in modo da riuscire ad eliminare le eventuali grinze
della plastica prima che il processo sia finito.
Raffreddamento 1. Il processo di raffreddamento prende un tempo piuttosto lungo e deve essere fatto a temperatura
ambiente 2. Lasciare la lastra sul calco positivo finché non si è raffreddata completamente per evitare sforzi
interni che ne potrebbero modificare la forma. 3. Tagliare l’invaso dalla cornice e asportare, con un taglierino, il materiale in eccesso. Utilizzare un
abbigliamento e guanti appropriati prima di eseguire il taglio. Finitura 1. I bordi della lastra vengono rifiniti tramite rettificazione e lucidati utilizzando ruote apposite con
una velocità di 3000 giri/min. Fare attenzione alle regole di sicurezza vigenti durante le fasi di rettificazione e lucidatura.
Manutenzione ed eliminazione degli scarti:
‐ Le protesi e le ortesi costruite con le nostre lastre vanno pulite quotidianamente con acqua tiepida e sapone o detergenti neutri.
Non usare solventi. ‐ La disinfezione degli invasi e delle ortesi è possibile con alcool, quaternario di ammonio o
normale sapone per disinfezione. ‐ Dopo l’uso l’invaso o l’ortesi possono essere gettati nella normale spazzatura senza creare danni
all’ambiente. Consigli ai pazienti:
‐ Dare ai pazienti tutte le informazioni necessarie ad un corretto utilizzo e ad una corretta manutenzione della protesi o ortesi.
Conservazione: ‐ Le lastre devono essere conservate nella loro confezione originale, in una stanza asciutta e con
una temperatura tra i 10°C e 30°C. Evitare l’eccessiva esposizione alla luce. Istruzioni generali di sicurezza:
‐ Le lastre non possono essere usate per applicazioni interne, su ferite aperte o in bocca. ‐ Usare guanti appositi mentre si maneggiano le lastre scaldate. ‐ Lavorare sempre in ambiente ben ventilato. ‐ Non utilizzare mai la fiamma viva per l’attivazione delle lastre in quanto può causare rischio di
incendio.
Dettaglio caratteristiche tecniche lastre PE 300:
Polietilene commerciale , in genere è il tipo estruso. Buone proprietà chimiche, elevata lavorabilità, in relazione alla scarsa durezza, ed economicità sono le sue doti principali. Rispetto al PE1000 vanta minore resistenza all'urto e all'usura e minore resistenza alle tensioni interne.
‐ buone resistenze chimiche tipiche dei materiali poliolefinici ‐ resistenza all'urto, buona anche a basse temperature ‐ basso peso specifico ‐ compatibilità alimentare FDA ‐ ECC 90/128 ‐ basse resistenze meccaniche generali (trazione, flessione, usura, ecc.) ‐ rispetto ai pesi molecolari superiori minor resistenza all'usura, all'urto ripetuto e alle tensioni interne ‐ stabilità dimensionale dei particolari limitata ‐ difficoltoso da verniciare , incollare e saldare ad alta frequenza ‐ limitata la resistenza agli agenti atmosferici
Proprietà UM Metodo PE ‐ HD Densità g / cm3 ISO 1183 ‐ DIN 53479 ‐ ASTM D 792 0,95 Conformità alimentare (UE) ‐ EEC 90/128 Sì Conformità alimentare (USA) ‐ FDA Sì Resistenza a trazione , alla rottura N / mm2 ISO 527 30 Allungamento a rottura % ISO 527 500 Modulo elastico a trazione N / mm2 ISO 527 ‐ DIN 53455 900 Resistenza alla penetrazione della biglia (Brinell)
N / mm2 ISO 2039.1 ‐ DIN 53456 40
Durezza Shore (durometro) ‐ ISO 868 ‐ DIN 53505 ‐ ASTM D‐2240 D63 Resistenza all'urto Charpy, senza intaglio
KJ / m2 ISO 179 ‐ DIN 53453 n.b.
Resistenza all'urto Charpy , provino con intaglio
KJ / m2 ISO 179‐3C ‐ DIN 53453 15
Creep: Deformazione 1 % in 1000 h N / mm2 ISO 899‐1 3 Temperatura minima di utilizzo C° ‐ ‐50 Temperatura di utilizzo continuo C° ‐ 80 Temperatura di utilizzo per breve periodo senza carico
C° ‐ 90
Deformazione a temperatura HDT ‐ A C° ISO 75 45 Deformazione a temperatura HDT ‐ B C° ISO 75 75 Punto di fusione C° ‐ 130 Conducibilità termica W / Km DIN 52612 0,39 Coefficiente di dilatazione termica lineare
10‐6 K‐1 ASTM E 831 DIN 53752 VDE 0304/1 180
Assorbimento di umidità al 50% u.r. % ISO 62 0 Assorbimento d'acqua (a saturazione) % ISO 62 0,02 Indice di ossigeno ( LOI ) % ISO 4589 18 Comportamento alla fiamma UL 94 ‐ UL 94 HB
Dettaglio caratteristiche tecniche lastre PE 500:
Polietilene a peso molecolare medio uguale a 500.000; offre valori meccanici migliori rispetto al PE 1000 grazie alla sua maggiore rigidità; lavorabilità migliore rispetto al tipo estruso ; resistenza chimica buona come per tutte le poliolefine.
‐ buone resistenze chimiche ‐ resistenza all'urto buona anche a basse temperature ‐ maggiore stabilità dimensionale rispetto a PE 300 ‐ basso peso specifico ‐ compatibilità alimentare FDA ‐ ECC 90/128 ( limitatamente ai tipi colorati il dato è da confermare
di volta in volta ) ‐ basse resistenze meccaniche generali (trazione, flessione, usura ) ‐ rispetto al PE 1000 minor resistenza ad urto ripetuto e maggior coefficiente d'attrito ‐ difficoltoso da verniciare , incollare e saldare ad alta frequenza ‐ limitata la resistenza agli agenti atmosferici
Proprietà UM Metodo PE ‐ HML Densità g / cm3 ISO 1183 ‐ DIN 53479 ‐ ASTM D 792 0,95 Conformità alimentare (UE) ‐ EEC 90/128 Sì Conformità alimentare (USA) ‐ FDA Sì Resistenza a trazione , alla rottura N / mm2 ISO 527 35 Allungamento a rottura % ISO 527 400 Modulo elastico a trazione N / mm2 ISO 527 ‐ DIN 53455 1100 Resistenza alla penetrazione della biglia (Brinell)
N / mm2 ISO 2039.1 ‐ DIN 53456 45
Durezza Shore (durometro) ‐ ISO 868 ‐ DIN 53505 ‐ ASTM D‐2240 D66 Durezza Rockwell HR ‐ ISO 2039.2 R60 Resistenza all'urto Charpy, senza intaglio KJ / m2 ISO 179 ‐ DIN 53453 n.b. Resistenza all'urto Charpy , provino con intaglio
KJ / m2 ISO 179‐3C ‐ DIN 53453 50
Creep: Deformazione 1 % in 1000 h N / mm2 ISO 899‐1 3 Temperatura minima di utilizzo C° ‐ ‐100 Temperatura di utilizzo continuo C° ‐ 80 Temperatura di utilizzo per breve periodo senza carico
C° ‐ 90
Deformazione a temperatura HDT ‐ A C° ISO 75 45 Deformazione a temperatura HDT ‐ B C° ISO 75 75 Punto di fusione C° ‐ 130 Conducibilità termica W / Km DIN 52612 0,39 Coefficiente di dilatazione termica lineare 10‐6 K‐1 ASTM E 831 DIN 53752 VDE 0304/1 180 Assorbimento di umidità al 50% u.r. % ISO 62 0 Assorbimento d'acqua (a saturazione) % ISO 62 0,02 Indice di ossigeno ( LOI ) % ISO 4589 18 Comportamento alla fiamma UL 94 ‐ UL 94 HB
Dettaglio caratteristiche tecniche lastre PE 1000:
Polietilene con peso molecolare medio superiore a 6 000 000 ; rispetto ai gradi con peso molecolare minore , essendo costituito da catene polimeriche assai più lunghe , è molto più resistente all'urto ripetuto e possiede un coefficiente di attrito più basso ; migliorano così in modo deciso la resistenza ad usura e la stabilità dimensionale ‐ resistenza all'urto elevata anche a bassissime temperature ‐ elevate resistenze chimiche tipiche dei materiali poliolefinici ‐ coefficiente d'attrito basso e resistenza all'usura buona ‐ basso peso specifico ‐ compatibilità alimentare FDA ‐ ECC 90/128 rispetto ai tecnopolimeri ha basse resistenze meccaniche, trazione, flessione , compressione, creep
‐ rispetto ai tecnopolimeri ha basse resistenze termiche ‐ difficoltoso da verniciare , incollare e saldare ad alta frequenza ‐ limitata la resistenza agli agenti atmosferici Proprietà UM Metodo PE ‐
UHMW Densità g / cm3 ISO 1183 ‐ DIN 53479 ‐ ASTM D
792 0,93
Conformità alimentare (UE) ‐ EEC 90/128 Sì Conformità alimentare (USA) ‐ FDA Sì Resistenza a trazione , alla rottura N / mm2 ISO 527 30 Allungamento a rottura % ISO 527 300 Modulo elastico a trazione N / mm2 ISO 527 ‐ DIN 53455 700 Resistenza alla penetrazione della biglia (Brinell)
N / mm2 ISO 2039.1 ‐ DIN 53456 40
Durezza Shore (durometro) ‐ ISO 868 ‐ DIN 53505 ‐ ASTM D‐2240
D62
Durezza Rockwell HR ‐ ISO 2039.2 R60 Resistenza all'urto Charpy, senza intaglio KJ / m2 ISO 179 ‐ DIN 53453 n.b. Resistenza all'urto Charpy , provino con intaglio KJ / m2 ISO 179‐3C ‐ DIN 53453 n.b. Creep: Deformazione 1 % in 1000 h N / mm2 ISO 899‐1 3 Temperatura minima di utilizzo C° ‐ ‐200 Temperatura di utilizzo continuo C° ‐ 80 Temperatura di utilizzo per breve periodo senza carico
C° ‐ 90
Deformazione a temperatura HDT ‐ A C° ISO 75 40 Punto di fusione C° ‐ 130 Conducibilità termica W / Km DIN 52612 0,39 Coefficiente di dilatazione termica lineare 10‐6 K‐1 ASTM E 831 DIN 53752 VDE
0304/1 160
Assorbimento di umidità al 50% u.r. % ISO 62 0 Assorbimento d'acqua (a saturazione) % ISO 62 0,02 Indice di ossigeno ( LOI ) % ISO 4589 18 Comportamento alla fiamma UL 94 ‐ UL 94 HB
POLIPROPILENE Polimero della famiglia delle poliolefine, ha una resistenza agli agenti chimici molto buona. Meccanicamente di poco superiore al polietilene con cui condivide in ogni caso la sostanziale limitatezza delle proprietà di resistenza meccanica. Resistenza all'urto elevata, ma non a basse temperature.
‐ elevate resistenze chimiche ‐ basso peso specifico e costo limitato ‐ facilità di lavorazione sia alle macchine sia per saldatura a caldo ‐ colore grigio RAL 7032, naturale e nero ‐ rispetto ai tecnopolimeri ha basse resistenze meccaniche, trazione, flessione,compressione e
usura basse le resistenze termiche rispetto ai PE è più rigido e meno resistente agli urti ‐ limitata resistenza agli agenti ossidanti ‐ difficoltoso da verniciare , incollare e saldare ad alta frequenza ‐ limitata la resistenza agli agenti atmosferici
Proprietà UM Metodo PP Densità g / cm3 ISO 1183 ‐ DIN 53479 ‐
ASTM D 792 0,91
Conformità alimentare (UE) ‐ EEC 90/128 Sì (naturale) Resistenza a trazione , alla rottura N / mm2 ISO 527 30 Allungamento a rottura % ISO 527 50 Modulo elastico a trazione N / mm2 ISO 527 ‐ DIN 53455 1400 Resistenza alla penetrazione della biglia (Brinell)
N / mm2 ISO 2039.1 ‐ DIN 53456 70
Durezza Shore (durometro) ‐ ISO 868 ‐ DIN 53505 ‐ ASTM D‐2240
D70
Durezza Rockwell HR ‐ ISO 2039.2 R64 Resistenza all'urto Charpy, senza intaglio KJ / m2 ISO 179 ‐ DIN 53453 n.b. Resistenza all'urto Charpy , provino con intaglio KJ / m2 ISO 179‐3C ‐ DIN 53453 7 Creep: Deformazione 1 % in 1000 h N / mm2 ISO 899‐1 4 Temperatura minima di utilizzo C° ‐ 0 Temperatura di utilizzo continuo C° ‐ 95 Temperatura di utilizzo per breve periodo senza carico
C° ‐ 110
Deformazione a temperatura HDT ‐ A C° ISO 75 65 Deformazione a temperatura HDT ‐ B C° ISO 75 100 Punto di fusione C° ‐ 160 Conducibilità termica W / Km DIN 52612 0,22 Coefficiente di dilatazione termica lineare 10‐6 K‐1 ASTM E 831 DIN 53752
VDE 0304/1 160
Assorbimento di umidità al 50% u.r. % ISO 62 0 Assorbimento d'acqua (a saturazione) % ISO 62 0,03 Indice di ossigeno ( LOI ) % ISO 4589 18 Comportamento alla fiamma UL 94 ‐ UL 94 HB
SCHIUME ESPANSE CELLE CHIUSE
Plastazote ed Evazote sono i materiali termoplastici espansi più utilizzati in ambito medico nel contatto diretto con la pelle. L’Evazote è più resistente ed elastico. Sono schiume pure e chimicamente inerti, senza alcun residuo di espansione e con struttura e pareti cellulari uniformi. Non contengono lattice e sono atossiche e ipoallergeniche. Espanse in un ambiente libero (ossia senza l’ausilio di stampi), presentano esigue sollecitazioni intrinseche e minima tendenza alla deformazione durante la conversione. Grazie a questi attributi, lavorarle e realizzare prodotti finiti è molto facile. Possono venire tagliate in modo molto pulito, per realizzare le forme più complesse. Poiché sono reticolate, sono anche idonee per processi di termoformatura – a compressione o sottovuoto. È anche possibile dividerle, fresarle, tagliarle a idrogetto, saldarle di testa e termolaminarle per ottenere prodotti più spessi. • Atossica e sicura • Leggerezza e durata • Struttura cellulare chiusa, idrorepellenza • Eccellente resistenza chimica • Vari gradi di densità e rigidità • Ottimo termoisolamento • Purezza e odore esiguo • Alta resistenza a pomate e lozioni • Facilmente lavorabile e modellabile • Trasparente nelle procedure radiografiche, RMN e CAT • Non contiene CFC & HCFC COME USARE LE SCHIUME AZOTE: È possibile tagliare e plasmare manualmente le schiume Azote, con l’ausilio di un taglierino affilato o delle forbici. Possono essere segate, assottigliate, trapanate, smerigliate, fresate a macchina, lavorate in stampi, profilate a getto d’acqua, saldate di testa e laminate per ottenere blocchi più spessi. Le schiume Azote sono reticolate e possono venire termoformate mediante calore e pressione per realizzare forme tridimensionali più complesse. È anche possibile formarle sottovuoto e sagomarle a pressione, con l’ausilio di utensileria in legno realizzabile velocemente e a costo contenuto. Detto questo, la possibilità di utilizzare tecniche manuali di termoformatura le rende particolarmente utili in svariate applicazioni sanitarie.
MODULI DI COLLEGAMENTO con Trattamento RRF Electric shield
ATTACCHI PIEDE SEZIONE OVALE Materiale: Lega di alluminio Hokotol e titanio
ATTACCHI a piramide centrata Materiale: Lega di alluminio Ergal e titanio
ATTACCHI TUBOLARI Materiale: Lega di alluminio Hokotol
Trattamento ceramico che aumenta la resistenza superficiale del pezzo e garantisce la schermatura del moncone in presenza di correnti elettriche disperse
Trattamento ceramico che aumenta la resistenza superficiale del pezzo e garantisce la schermatura del moncone in presenza di correnti elettriche disperse
Trattamento ceramico che aumenta la resistenza superficiale del pezzo e garantisce la schermatura del moncone in presenza di correnti elettriche disperse
RRIIVVEESSTTIIMMEENNTTII CCOOSSMMEETTIICCII CCoovveerr ssttaannddaarrdd iinn ssiilliiccoonnee ppeerr ppiieeddee RRooaaddwwaallkkiinngg
Rivestimenti in silicone standard Shore A Specific
volume Specific gravity
Mixed viscosity
Tear strenght Tensile strenght
40 25,08 1,07 35000cps 120 pli 800 psi
Codice N° Scarpa Taglia Lung. Piede[mm]
2.002.01.01 35 22 220
2.002.01.02 36 22,5 226
2.002.01.03 37 23 232
2.002.01.04 38 24 240
2.002.01.05 39 25 248
2.002.01.06 40 25,5 255
2.002.01.07 41 26 260
2.002.01.08 42 26,5 265
2.002.01.09 43 27 270
2.002.01.10 44 28 276
RIVESTIMENTI IN POLIURETANO RRF PU 35:
Densità: 35 kg/m^3 Colore: pelle Altezza blocco: cm. 50 (gamba) ‐ 100 (coscia)
ESENTE DA FREON E SOLVENTI CLORURATI Densità +/‐ 5% (Metodo ASTM D 3574‐86) Resistenza a comp. +/‐ 15% (Metodo DIN53577‐ISO 3386) Indentazione +/‐ 15% (Metodo ISO 2439) Resistenza a trazione +/‐ 5% (Metodo ASTM D 3574‐86
RIVESTIMENTI COSMETICI PERSONALIZZATI: PIEDE E GAMBA Viene preso il calco sull’arto sano in modo da realizzare il rivestimento protesico esattamente identico all’arto sano. Il materiale utilizzato è il silicone.
Caratteristiche di partenza Resistenza a trazione Def. Per.
Resistenza alla comp. 40%
[KPa]
Indentazione [N] Carico a
rottura [KPa]
Allungamento [%]
Compressione 50% 25% 40% 65%
3.9 140 165 285 110 215 2
PROSSIMI PRODOTTI IN USCITA: • Strutture tubolari in lega di alluminio (marzo 2009) • Piede Media Performance‐segmento TRIAS (aprile 2009) • Piede Bassa Performance‐Nom. Tariffario (giugno 2009) • Cover in EVA (maggio 2009) • Cuffie in silicone (giugno 2009) • Completamento gamma moduli collegamento (sett 2009) • Molle di Codeville • Carrozzina Ultraleggera in fibra di carbonio
REFRASCHINI
Azienda familiare fondata da Eligio Re Fraschini nel 1946, si compone di ufficio tecnico, officina, reparto compositi e sala controllo per una superficie totale di 3300 mq.
Oggi è diretta da Piero Refraschini e Massimo Refraschini, che hanno maturato esperienze dirette ed approfondite in settori diversi: Piero è più orientato verso aspetti commerciali ed organizzativi, Massimo segue invece i clienti ed i fornitori esterni e contribuisce, con la propria esperienza, a coordinare i reparti di produzione. La direzione inizia nel 1983; già nel 1986 l'acquisizione della prima macchina utensile a controllo numerico e relativo sistema di programmazione CAD‐CAM dà il via ad un rinnovamento e sviluppo tecnologici che oggi ne fanno un'azienda leader nel settore.
Attività: Progettazione e realizzazione di stampi e attrezzature di tipologie differenti, impiego di attrezzature a controllo numerico e produzione di parti in serie limitate. Vengono realizzati attrezzi in materiale composito, lay‐up tools, attrezzi in infusione, attrezzi di incollaggio, di stiratura e di taglio, stampi a compressione, master models, mandrini di foratura.
I materiali utilizzati sono: tessuti in fibra di carbonio, materiali compositi, alluminio, acciaio inox, nuovi materiali di sperimentazione.
Settori di attività: aeronautico e spaziale, automobilistico, nautico, racing.
Reparto Compositi: Dal 2002 la Società ha inserito in azienda una nuova divisione, aggiungendo un nuovo segmento produttivo nell'ambito del settore dei materiali compositi: è stata infatti allestita una vasta area dove sono installate 4 autoclavi fino a 2800mm di diametro e 6 metri di lunghezza che consentono un controllo completamente computerizzato di temperatura e pressione; possibilità di ventilazione automatica dei sacchi programmabile; registrazione continua di temperatura interna, pressione, temperatura locale del particolare e vuoto di ogni singolo sacco; storico degli interventi macchina e degli allarmi di processo; disponibile a richiesta il report di controllo qualità relativo ad ognuna delle variabili sopra menzionate; pressurizzazione ad azoto. Clean room con una superficie ca. 300 mq comprensiva di locale dedicato al taglio automatico (Lectra Vector 2500). 3 Celle frigorifere, area distaccanti dedicata con cabina chiusa a ventilazione forzata, Forno per postcura con dimensioni utili interne 1000 x 1000 x1000, ciclo controllabile da programmatore e temperatura max 350°C.
ALESSIO ABRAMI, socio di ModelCar, CarStudio e TecnoCar
Car Studio: Attività: Definizione dello stile, Reverse Engineering, Progettazione e verifiche strutturali Settori: auto motive, trasporti, motocicli, macchine movimento terra Software utilizzati: Catia, UniGraphics, ProE, Alias Studio, Computer Vision, Euclid
Model Car: Attività: modellazione manuale, fresatura, sinterizzazione, stampi siliconici/resina, Fusione All, Assemblaggio, Verifiche dimensionali e taglio a controllo numerico
Tecno Car: Attività: Schiumatura PUR, Stampaggi Rim, Stampi VTR
Esempi applicativi di prodotti: Alfa 166: Reverse Design Engineering, 3D Modelling Tecnologie: termoformatura, PU schiumatura, modellazione 3D, prototipazione rapida
ALINTEC
Politecnico Innovazione, oggi Alintec, supporta la ROADRUNNERFOOT ENGINEERING srl, attiva nel settore della progettazione, della prototipazione e dello sviluppo di protesi articolari in materiali avanzati, nella fase di start up di questa nuova iniziativa imprenditoriale di Daniele Bonacini, per l’attività trasferimento tecnologico verso ROADRUNNERFOOT, per ottenere finanziamenti attraverso bandi a livello regionale, nazionale e comunitario e per favorire i processi di innovazione organizzativa, di prodotto e di processo all’interno di ROADRUNNERFOOT.
- Nel corso del biennio trascorso 2006‐2007 Politecnico Innovazione ha supportato la Roadrunnerfoot nella stesura del Businnes Plan, nell’esame del mercato nazionale e internazionale del settore protesico e del relativo posizionamento strategico sul mercato, nella gestione della proprietà intellettuale avvenuta tramite il deposito di due brevetti relativi al piede da correre Sprinter’s King e al piede da camminare Roadwalking.