Bostridge Die Winterreise

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Emozioni in rete con Telecom Italia

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bostridgedie winterreise

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ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

Soci Fondatori

Sponsor Istituzionale

Media Sponsor

ASSESSORATO CULTURA, ARTE E SPORT

Istituzionali

Stato Italiano

Privati

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ORCHESTRA E CORODELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

BRUNO CAGLIPresidente - Sovrintendente

ANTONIO PAPPANODirettore Musicale

CIRO vISCOMaestro del Coro

e del Coro di Voci Bianche

CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE

BRUNO CAGLIPresidente

ALBERTO BASSOVicepresidente

GIOvANNI ALEMANNOSindaco di Roma - Consigliere

LUIGI ABETEConsigliere

PAOLO BUZZETTIConsigliere

GIOvANNI CARLI BALLOLAConsigliere

fULvIO CONTIConsigliere

AZIO CORGHIConsigliere

GIUSEPPE DALLA TORREConsigliere

vITTORIO DI PAOLAConsigliere

GABRIELE GALATERIConsigliere

GIANNI LETTAConsigliere

COLLEGIODEI REvISORI DEI CONTI

GIOvANNI SAPIAPresidente

ANDREA PIRROTTINAANTONIO SIMEONI

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MECENATIAssociazioni Arte Musica Solidarietà onlus Briguglio Siracusano vaccarella Studio associato Pirola Pennuto Zei & AssociatiTommaso Addario, Tessa Bressi, Antonio Briguglio, Nicola e Beatrice Bulgari, Maite Bulgari, Francesco Carbonetti, Federica Cerasi Tittarelli, Vittorio e Mimma Di Paola, Carla Fendi, Franca Fendi, Paola Fendi, Donatella Flick, Laura Fontanesi Ghella, Andrea e Cecilia Guarino, Luigi Gubitosi, Berardino Libonati, Francesco Musumeci, Yoko Nagae Ceschina, Alexander Rachmaninoff, Ludovica Rossi Purini, Laurel Schwartz, Dino Trappetti, Carla Zaffiri Cappelli

BENEfATTORIMaria Luisa Aglioti, Angiola Armellini, Lorenza Caputi, Claudia Cornetto Bourlot, Cristiana D’Attorre, Anna Fendi Venturini, Giovanni Fiori, Maria Antonietta Leopardi Patrizi di Ripacandida, Maria Cecilia Lazzarini Merloni, Elena Testa Cerasi, Milena Ugolini, Maria Teresa Vincenzi Mastromarino

DONATORI

Associazioni Circolo Canottieri Aniene, Compagnia per la Musica in RomaFondazioni fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, Libera fondazioneGiovanni Aldobrandini, Anna Maria Ambrosini Massari, Giuliana Annoni, Alfonso Archi, Teresa Berry e Gary Goodman, Antonietta Bufano, Marina Cascini, Anna Rosa Cotroneo, Pilar Crespi, Paola De Angelis Campilli, Andreina De Clementi, Valerio Di Gravio, Giorgio Donati, Nicoletta Fiorucci, Ileana Florescu Franchetti, Sabrina Florio, Maria Rita Grassi Lattanzi, Maddalena Labricciosa Amato, Gennaro Lalli, Luisa Laureati, Marina Letta Ottaviani, Gaetano Maccaferri, Franca Mancini, Cornelia Mattiacci, Adalvera Mayro, Camilla Morabito, Federico Nordio, Elena Penta, Mirella Petteni, Antonio Puri Purini, Sonia Raule, Stefania Repaci, Andrea Ripa di Meana, Gabriele Savarese, Giuseppe Scassellati Sforzolini, Nicola Staniscia, Paola Tittarelli

SOSTENITORI

Associazione P.A.A.S.C. - Associazione Culturale Arti CreativeFondazione fondazione Ettore Paratore

Rola Absi Halabi, Oscar Argentieri, Alberto Asor Rosa, Carlo Balzi, Maria Teresa Berruti, Luigi Bianchi, Mario Biritognolo, Jeffrey Blanchard, Daniela Blasutto, Federico Bonoli, Giuseppe Brusone, Giovanna Cadorna, Augusto Carli, Luigi Emanuele Carratelli, Giovanna Casalino, Giulia Catenacci, Giuseppe Chiarante, Domenico Chiaravalloti, Armande Cholette Guerreri, Maria Teresa Ciccone, Loretta Cifone, Paolo e Cristina Cobianchi, Lorenzo Codogno, Ferdinando Corelli, Rosario Cupolillo, Francesca D’Ambrosio, Pasquale De Marinis, Luisa Di Nicola, Claudia Erdmann, Antonio Fekeza, Silvia Genovese, Ada Gentile, Vincenzo Giribaldi, Rosalba Giugni, Matelda Grassi, Nicoletta Jelmoni di Stefano, Alessio Lupoi, Giandomenico Magrone, Flavio Mastrangelo, Noli Mazza, Stefano Monami, Tullio Monini, Carlotta Montefiore Cocchi, Donata Origo, Bruno Orvieto, Cristina Ottieri, Francesco Palladino, Matilde Passa, Maria Grazia Picozzi, Elisabetta Veronica Poli, Davide Poznanski, Bianca Riccio, Terenzio Sacchi Lodispoto, Michela Santoiemma, Raffaella Spaccarelli, Sara Staccioli Chiarante, Carlotta Staderini Chiatante, Mario e Marisa Stirpe, Luisa Todini, Rosita Tordi Castria, Maria Grazia Virzi Scalorbi, Maria Gabriella Vismara Currò, Ugo Zampetti, Gigliola Zecchi

L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA RINGRAZIA

Per diventare Mecenate, Benefattore, Donatore o Sostenitore: www.santacecilia.it alla voce Sostienil’Accademia o scrivi a [email protected], tel. 06 80 24 25 00-01.Aggiornato al 20 dicembre 2011.

SoStieoil’AccAdemiA!

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AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASala Sinopoli

venerdì 24 febbraio - ore 20.30 Turno V-Z

IAN BOSTRIDGETenore

jULIUS DRAkEPianoforte

STAGIONE DIMUSICA DA CAMERA

2011-2012

Il concerto è registrato da Radio Tre Raiper successive trasmissioni

Il concerto fa parte del ciclo PappanoInWeb ed è trasmesso in streaming live e on demand su www.telecomitalia.com

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Wilhelm August Rieder. Ritratto di Franz Schubert (1825).

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fRANZ SCHUBERT(Lichtenthal 1797 - Vienna 1828)

Die Winterreise (Il viaggio d’inverno)op. 89 D. 911

1. Gute Nacht (Buonanotte) 2. Die Wetterfahne (Labanderuola) 3. Gefrorene Tränen (Lacrimedighiaccio) 4. Erstarrung (Congelamento) 5. Der Lindenbaum (Iltiglio) 6. Wasserflut (Fluttid’acqua) 7. Auf dem Flusse (Sulfiume) 8. Rückblick (Unosguardoindietro) 9. Irrlicht (Fuocofatuo) 10. Rast (Sosta) 11. Frühlingstraum (Sognodiprimavera) 12. Einsamkeit (Solitudine) 13. Die Post (Laposta) 14. Der greise Kopf (Latestacanuta) 15. Die Krähe (Lacornacchia) 16. Letzte Hoffnung (Ultimasperanza) 17. Im Dorfe (Inpaese) 18. Der stürmische Morgen (Mattinatempestosa) 19. Täuschung (Illusione) 20. Der Wegweiser (Ilsegnalestradale) 21. Das Wirtshaus (L’osteria) 22. Mut (Coraggio) 23. Die Nebensonnen (Altrisoli) 24. Der Leiermann (L’uomodell’organetto)

Durata:1 h. e 15’ circa

senza intervallo

PROGRAMMA

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L’ARTE PETROSA DELLA WINTERREISE

di Quirino Principe

...algrancerchiod’ombrasongiunto,lasso!,ealbianchirde’colli,

quandosiperdelocolornel’erba...Dante Alighieri, Alpocogiorno, 1-3

...butwhenIlookaheadupthewhiteroadthereisalwaysanotheronewalkingbesideyou...

Thomas Stearns Eliot, TheWasteLand, V, 361-362

«Habent sua fata libelli» (I libri hanno il loro destino): il verso di Terenziano Mauro (Delitteris,syllabisetmetris, 1286) è l’epi-taffio degli scrittori cui il tenace accanimento della storiografia letteraria ha riservato amorevolmente un posto all’ombra. Fra essi è registrato Wilhelm Müller, poeta di genio e di alta nobiltà che la tradizione critica, o semplicemente manualistica, colloca in postille frettolose o nelle note in calce come un accidente marginale alla creatività schubertiana, secondo il noto cliché co-stantemente applicato anche al teatro d’opera: grande musica, testo mediocre. Persino un germanista sommo e nemico dei luoghi comuni come Ladislao Mittner non trova di meglio che nominare fuggevolmente Müller, tedesco di nord-est, alla fine del paragrafo sui poeti svevi (Kerner, Hauff), con la strana for-mula “Ricordiamo qui un poeta non svevo [...]”. Insomma, il pezzo che dopo il montaggio è rimasto fuori, e non si sa dove mettere: un curioso modo di definire qualcuno secondo il cri-terio del “ciò che non è”. Meglio affidarsi all’orecchio, organo rivelatore e abitualmente veritiero: i versi di Müller hanno l’ener-gia di quelli di Uhland, a volte suonano con l’eco tenebrosa di Heine, conservano tracce della funerea poesia di quel Matthias Claudius che proprio a Schubert lasciò in eredità lo spettrale balenio di DerTodunddasMädchen.S’intenda, nessuna denigrazione (a Müller è sempre assegna-to sulla pagina troppo poco spazio, e occorre un certo spazio anche per denigrare), e neppure veri e propri giudizi riduttivi. Piuttosto, si sottintende che Müller fu un poeta estemporaneo,

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non professionale, e che egli stesso non intendeva prendersi troppo sul serio. Contro questa ignoranza della storia vorrem-mo trarre il poeta, almeno per poco, fuori dall’angolo buio.Wilhelm Müller nacque a Dessau, al confine tra Sassonia e Bran-deburgo, martedì 7 ottobre 1794, da una famiglia di artigiani. A quattordici anni aveva già scritto odi, elegie e una tragedia. Nel 1812 s’iscrisse all’Università di Berlino dove fu allievo del filologo e grecista Friedrich August Wolf; l’amore per l’antichità classica fu dominante nella sua formazione. Il 16 febbraio 1813, mentre ferveva in Germania la guerra decisiva contro Napo-leone, troncò gli studi e, diciannovenne, si arruolò volontario nell’esercito prussiano. Combatté a Lützen, Hanau, Bautzen e Kulm, poi in Belgio e in Olanda. Nel 1815 ritornò all’Università. Divenuto nazionalista acceso in seguito all’esperienza bellica, si volse allo studio della letteratura medievale tedesca. Entrò nella “Berlinische Gesellschaft für deutsche Sprache”, e nel 1816 pubblicò l’antologia BlumenleseausdenMinnesingern.A Berlino, frequentando i circoli e i salotti letterari, divenne ami-co di Gustav Schwab (1792-1850), autore dei DeutscheVolksbü-

Franz Schubertdurante un concertoin casa Frölich.

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cher ed editore della rivista “Deutscher Musenalma-nach” insieme con Adalbert von Chamisso; di Achim von Arnim (1781-1831), che insieme con il cognato Clemens Brentano fu autore della silloge DesKnabenWunderhorn, libro capitale del Romanticismo tedesco al pari dei Märchen raccolti dai Grimm; di Friedrich La Motte-Fouqué (1777-1843), autore della celeberri-ma Undine. Le poesie scritte da Müller in quegli anni d’esordio apparvero per la prima volta nella pubblica-zione collettiva di un circolo letterario (Bundesblüten, 1816) ed ebbero radice in un poetico gioco di società,

in cui ogni poeta doveva rappresentare in versi qualcosa cui il suo nome alludeva. Müller narrò poeticamente la malinconica storia di un mugnaio (=Müller), e nacque così il ciclo Müller-Lieder (1816) poi divenuto DieschöneMüllerin.Concluse nel 1817 gli studi universitari, e stava per lasciare Ber-lino quando la locale Accademia delle Scienze lo incaricò di accompagnare in Egitto un ricco nobiluomo, il barone Sack, come consulente culturale. Attraversando l’Italia, Müller visitò Venezia, Firenze e Roma. Come Goethe, fu vinto dal fascino dell’Urbe: interruppe il viaggio, abbandonò il barone e rimase in Italia per un anno. Da quel soggiorno nacquero due scritti: Rom,RömerundRömerinnen (1820) ed Egeria.Sammlungita-lienischerVolksliederausmündlicherÜberlieferungundfliegendenBlättern (1829, postumo).Ritornato a Dessau, vi insegnò latino e greco, e nel 1819 divenne bibliotecario del duca di Anhalt-Dessau. Il 21 maggio 1821 sposò Adelheid von Basedow, una giovane colta, ottima cantante, che parlava inglese, francese e italiano, e apparteneva a una delle fa-miglie più ragguardevoli di Dessau. Era figlia dell’illustre pedago-gista Johannes Bernhard von Basedow. Nel 1821, Müller pubblicò il Primo volume dei 77GedichteausdenhinterlassenenPapierenei-nesWaldhornisten (“77 poesie dal lascito postumo degli scritti di un itinerante suonatore di corno da caccia”). In quel volume era compreso il ciclo DieschöneMüllerin ed era già presente un primo gruppo delle poesie che poi avrebbero costituito DieWinterreise. Nello stesso anno uscirono i quattro quaderni dei LiederderGrie-

LIBRI

Sergio SablichL’altroSchubert

EDT, Torino 2002

Schubert:l’amicoeilpoeta

nelletestimonianzedeisuoicontemporanei

a cura di O. E. Deutsch,edizione italiana a cura di

Enzo RestagnoEDT, Torino 1999

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chen, con i quali Müller divenne in Germania il portavo-ce poetico dei Filelleni, ossia degli uomini di cultura che difendevano le ragioni dell’indipendenza ellenica dalla dominazione turca. Al movimento filellenico apparte-nevano uomini come re Ludwig I di Baviera e il poeta George Byron. Quella pubblicazione, grazie al significa-to civile del messaggio politico e culturale in essa impli-cito, valse a Müller grande fama in Germania.Nel 1820, Müller era entrato in stretti rapporti di col-laborazione con l’editrice Brockhaus di Lipsia, e aveva fondato il periodico “Askania”. Cominciò a scrivere per altri periodici editi da Brockhaus: “Das Taschenbuch Urania”, “Hermes”, “Das Konversationsblatt”. Scrisse la prima parte della Winterreise alla fine del 1821, e inviò le dodi-ci poesie all’editore Friedrich Arnold Brockhaus (1772-1823) il 16 gennaio 1822, intitolandole semplicemente Gedichtefür “Urania”. Sempre alla fine del 1821 scrisse per “Urania” un lungo articolo su Byron, che fu giudicato moralmente e politicamente scandaloso: fu tale articolo a far proibire la diffusione della rivista a Vienna. Tut-tavia, il decreto governativo entrò in vigore dopo che nella capitale austriaca aveva cominciato a circolare l’annata 1823 di “Urania”, proprio quella in cui erano state stampate le dodici poesie “inver-nali” di Müller. Fu là che Franz Schubert trovò la prima parte della Winterreise, poiché l’amico Franz von Schober, che allora lo ospi-tava in casa propria a causa delle condizioni di assoluta indigenza del musicista, aveva preparato per Schubert una piccola bibliote-ca di cui “Urania” 1823 faceva parte: fatale chiaroveggenza di un uomo magari affettuoso ma non brillante per acume.Nel 1823 Müller pubblicò dieci poesie, poi destinate a confluire nella seconda parte della Winterreise (mancavano ancora DiePost e Täuschung) su una rivista di Breslau, dove la censura era meno severa: i “Deutsche Blätter für Poesie, Literatur, Kunst und Theater”, nel numero del 13/14 marzo 1823. Su “Hermes” 1823 pubblicò un saggio sulla poesia di Thomas Moore, rive-lando così un crescente interesse per la letteratura inglese, già emerso al tempo dell’articolo su Byron. Finalmente, nel novem-bre 1824 uscì il Secondo volume dei 77Gedichteausdenhinter-

CD

DieWinterreise

Hermann Prey baritonokarl Engel pianoforteEmi 2011

Thomas Quasthoff baritonoDaniel Barenboim pianoforteDGG 2005 (Dvd)

Ian Bostridge tenoreLeif Ove Andsnes pianoforteEmi 2004

Dietrich fischer-Dieskau baritonoDaniel Barenboim pianoforteDGG 1997

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lassenenPapiereneinesreisendenWaldhornisten, in cui apparve la versione completa e definitiva della Winterreise.Sempre nel 1824 pubblicò HomerischeVorschule:eineEinleitungindasStudiumderIliasund Odyssee, e scrisse le “voci” Colerid-ge, Moore, Byron e Crabbe per il Konversations-Lexikon edito da Brockhaus. Lavorò per altre imprese editoriali di Brockhaus: per l’AllgemeineEnzyklopädiederWissenschaftenundKünste e, come curatore e coordinatore, per la Bibliothek deutscher Dichter dessiebzehntenJahrhunderts. Quest’ultimo lavoro fu per lui l’occasio-ne di esplorare da cima a fondo la poesia tedesca del Seicento. Nel 1827, poco prima della sua immatura scomparsa, pubblicò LyrischeReisenundepigrammatischeSpaziergänge, in cui ritornò alle amate memorie italiane, e la novella DerDreizehnte. Un’altra novella, Debora, fu edita postuma. Müller morì a Dessau domeni-ca 30 settembre 1827. Soltanto nel 1905 apparve a Berlino, a cura di J. T. Hatfield, l’edizione critica di tutte le sue poesie.Questo nostro scritto non sarebbe, forse, così mosso da pro-fonde motivazioni interiori se qualche anno fa non fosse ap-

Giovanni Segantini.Ritornodalbosco

(1890).San Gallo,

proprietà privata.

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parso un saggio che come pochi altri fa onore alla musicologia italiana e all’esercizio della Kulturgeschichte in Italia. Il giovane e valoroso autore, Carlo Lo Presti, mostra come la lunga gesta-zione del ciclo poetico destinato a incarnarsi nella Winterreise di Schubert (due anni, 1821-1823, e varie revisioni con notevoli varianti) sia stata una prassi inconsueta per Müller, abituato a comporre di getto poesie d’occasione in gran copia e a scrivere saggi e recensioni in tempi brevissimi.Scrive Lo Presti: “Il ciclo è una meditazione sganciata da occasioni biografiche; quindi più forte è la componente letteraria, che affon-da le sue radici nell’humus della cultura multiforme del poeta. Egli costruisce il racconto intorno alla figura del Wanderer, che divie-ne una proiezione della posizione dell’intellettuale nell’età della Restaurazione. Partito da un ciclo che racconta la fuga notturna di un amante respinto, Müller abbandona poi il tema amoroso e proietta il percorso dell’errare del Wanderer su uno spazio e un tempo indefiniti, trasformando il viaggio in un’allegoria della ricer-ca di un senso, che permetta di vivere. Il viandante assume alcuni tratti dell’ebreo errante, tema di una poesia coeva, che riecheggia il SongfortheWanderingJew di Wordsworth, pubblicato per la prima volta nella seconda edizione delle LyricalBallads, del 1800. Possia-mo quindi supporre che Müller conoscesse la raccolta e avesse letto anche la RimeoftheAncientMariner di Coleridge”. Carlo Lo Presti suggerisce, con ampia documentazione, la profonda affini-tà esistente tra la Winterreise di Müller e i Wanderlieder di Ludwig Uhland, uno dei quali s’intitola appunto Winterreise.Aggiungiamo, sviluppando alcuni cenni impliciti di Lo Presti, un’altra forte affinità: quella tra la Winterreise di Müller e la raccolta Lyrisches Intermezzo di Heinrich Heine, parzialmente messa in musica da Robert Schumann come testo per il suo ciclo liederistico Dichterliebe. Ma una poesia heiniana da un’al-tra raccolta, DieHeimkehr (“Ritorno a casa”, 1823/24) divenne un altro e supremo capolavoro della liederistica schubertia-na: alludiamo a “Still ist die Nacht, es ruhen die Gassen”, che Schubert, con il titolo DerDoppelgänger, inserì come penultimo Lied (il n. 13) nel suo ultimo ciclo liederistico, Schwanengesang(“Canto del cigno”), composto tra l’agosto e l’ottobre 1828 e ul-

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timato perciò poche settimane prima che egli morisse. L’idea di “sosia nel destino”, di “alter ego”, di virtuale “Doppelgänger” (il viandante misterioso e spettrale che ha le mie sembianze e mi cammina al fianco sulla neve e sul ghiaccio, come nel finale di TheWasteLand di Thomas Stearns Eliot) lampeggia sinistra già in DerLeiermann, l’ultimo Lied della Winterreise.C’è però un legame di affinità, anzi, di remota e segreta ma fortissima eredità poetica, di cui nessuno finora, per quel che ne sappiamo, si è accorto. Ci riferiamo alla parentela di san-gue tra la Winterreise di Müller e Schubert e il “viaggio d’in-verno” che nella poesia d’Occidente percorre il cielo della più alta poesia e raggiunge i vertici del sublime nell’invenzione linguistica, nell’asprezza aggressiva delle idee e nella densità delle immagini tradotta, secondo una celebre definizione di Ezra Pound, nella massima energia semantica: le cosiddet-te (da Vittorio Imbriani) “rime petrose” di Dante Alighieri. È possibile che nessuno abbia mai notato la consanguineità, ri-velata da abbaglianti coincidenze, tra il viaggio d’inverno sce-neggiato da Müller e da Schubert e i versi iniziali della rima “petrosa” di Dante?

Iosonvenutoalpuntodelarotachel’orizzonte,quandoilsolsicorca,cipartorisceilgeminatocielo,elastellad’amorcistaremotaperloraggiolucentechela‘nforcasìditraversochelesifavelo;equelpianetacheconfortailgelosimostratuttoanoiperlogrand’arconelqualciascundisettefapocaombra...

Il geminato cielo richiama i Nebensonnen, così come l’acqua di-venuta vetro per gelo, in versi successivi della canzone dantesca, richiamano le “lacrime gelate” di Müller. E molte altre coinciden-ze poetiche si evidenzierebbero ponendo a confronto i testi.Franz Schubert cominciò a mettere in musica la Winterreise nel febbraio 1827, e concluse il lavoro nell’ottobre di quell’anno. Il ciclo fu numerato da lui come op. 89; nel moderno catalogo di Otto Erich Deutsch reca il numero D. 911.

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Alcuni commentatori si sono soffermati sul carattere della struttura tonale ideata per i ventiquattro Lieder del ciclo, con osservazioni sovente troppo sottili, tanto da sfuggire di mano. Semplificando, notiamo come il ciclo cominci in re minore (GuteNacht) e si concluda in la minore (DerLeiermann): il rap-porto è di una quinta ascendente. Gli anelli della catena tonale sono costruiti su relazioni prossime (quinta o quarta) quando il tono poetico dei testi e della musica suggerisce una situazio-ne affine e un’aura comune; su lati tonali (come quello dal do minore del n. 4, Erstarrung, al mi maggiore del n. 5, DerLinden-baum) quando l’atmosfera cambia e crea un contrasto di colore e d’immagine; non di stato d’animo, poiché la tensione della psiche e della sensibilità estetica è immutata in tutto il ciclo, diversamente da quel che avviene, per esempio, in Schwanen-gesang. È significativa la sensibilità del compositore dinanzi ad alcune figure simboliche di animali: i derelitti, gli “ultimi”, gli esclusi dalla natura umana e viventi ai margini di ciò che l’uo-mo vive e fa, ma anche immagini di coloro che escludono, o

Caspar DavidFriedrich.L’albero dellecornacchie (1822).Parigi, Muséedu Louvre

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di coloro che prefigurano un destino funesto. Tali sono i cani di GuteNacht, che ululano sinistramente allontanando il vian-dante dalla casa dell’amata, o abbaiano accompagnati dal ru-moreggiare del trillo pianistico in ImDorfe, o ringhiano contro il misero suonatore d’organetto in DerLeiermann. Tale è, come nunzio di sventura e di morte, ma anche come “Doppelgän-ger”, la cornacchia in DieKrähe, dove il sobbalzo dell’anima, sulle parole “wunderliches Tier” (“strano animale”), si associa alla bizzarria di un’indimenticabile modulazione, prima dalla tonalità minore alla relativa maggiore, poi da questa a una to-nalità alla seconda maggiore ascendente.Il senso della morte come destino ineluttabile, prefigurata dal “viaggio agli inferi” di DasWirtshaus, trova un’altra immagine simbolica nelle frequenti citazioni di severa musica liturgica: del Corale protestante Wachetauf in ImDorfe, del Kyrie dalla MessadiRequiem gregoriana in DasWirtshaus, del Sanctusdalla DeutscheMesse D. 872 dello stesso Schubert in DieNebenson-nen (battute 5-9).La morte assume una sembianza penitenziale e gotica, alla Dü-rer, nell’ultimo Lied, DerLeiermann. Il suonatore d’organetto, che nessuno ascolta, nel cui piattino nessuno fa cadere una moneta, contro il quale i cani ringhiano, è il “fratello” in ispirito, colui al quale il viandante del ciclo schubertiano, con le parole di Müller, propone di adattare la musica dell’organetto ai “suoi versi”. È la cornacchia in sembianze umane? O piuttosto, an-cora una volta, il “Doppelgänger” al quale il viandante irrigidito dal gelo della stagione e dal gelo dell’anima dice: “Tu e io siamo la stessa persona?” Certo, i versi, affidati al povero suonatore, si perderanno nel nulla, così come si perde nel nulla la melo-dia quasi “aritmica”, o ritmicamente disfatta, dell’ultimo Lied. Non ci stupisce che l’eco di un frammento della Winterreise, il finale di DerLindenbaum, accompagni verso l’annientamento il protagonista Hans Castorp nel romanzo di Thomas Mann DerZauberberg (“La montagna incantata”).

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DIE WINTERREISEdi Wilhelm Müller

1. GUTE NACHT

Fremd bin ich eingezogen,fremd zieh’ ich wieder aus.Der Mai war mir gewogenmit manchem Blumenstrauss.Das Mädchen sprach von Liebe,die Mutter gar von Eh’, –nun ist die Welt so trübe,der Weg gehüllt in Schnee.

Ich kann zu meiner Reisennicht wählen mit der Zeit,muss selbst den Weg mir weisenin dieser Dunkelheit.Es zieht ein Mondenschattenals mein Gefährte mit,und auf den weissen Mattensuch’ ich des Wildes Tritt.

Was soll ich länger weilen,dass man mich trieb hinaus?Lass irre Hunde heulenvor ihres Herren Haus;die Liebe liebt das Wandern –Gott hat sie so gemacht –von einem zu dem andern.Fein Liebchen, gute Nacht!

Will dich im Traum nicht stören,wär schad’ um deine Ruh’,sollst meinen Tritt nicht hören –sacht, sacht die Türe zu!Schreib’ im Vorübergehenans Tor dir: Gute Nacht,damit du mögest sehen,an dich hab’ ich gedacht.

2. DIE WETTERfAHNE

Der Wind spielt mit der Wetterfahneauf meines schönen Liebchens Haus.Da dacht ich schon in meinem Wahne,sie pfiff den armen Flüchtling aus.

IL vIAGGIO D’INvERNOtraduzione di Pietro Soresina

1. BUONA NOTTE

Comeunestraneosonocomparso,comeunestraneomenevado.Maggiomièstatobenevolo,conqualchemazzofiorito.Lafanciullaparlavad’amore,lamadreaddiritturadimatrimonio;edorailmondoètantotriste,lastradaèsepoltanellaneve.

Perquestoviaggiononm’èdatodiscegliereiltempo,damedevotrovarelaviainquest’oscurità.Miaccompagnal’ombradellaluna,esullabiancaterracercolatracciadibestieselvagge.

Checosamitrattiene,daquandomihannocacciato?Guaite,canirandagi,davantiallacasadelpadrone!L’amoreamagirovagare–cosìl’hafattoDio–dall’unoall’altro.Amoremio,buonanotte!

Nontiturberònelsonno,vogliolatuapace;cammineròinpuntadipiedi,pianpianochiuderòlaporta!Passandotiscriveròsull’uscio:buonanotte.Cosìavrailaprovacheiot’hopensato.

2. LA BANDERUOLA

Ilventogiocaconlabanderuolasullacasadelmiobell’amore.Cosìgiàm’illudevochequestaavessescacciatoilpoverofuggiasco.

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Er hätt’ es eher bemerken sollen,des Hauses aufgestecktes Schild,so hätt’ er nimmer suchen wollenim Haus ein treues Frauenbild.

Der Wind spielt drinnen mit dem Herzenwie auf dem Dach, nur nicht so laut.Was fragen sie nach meinen Schmerzen?Ihr Kind ist eine reiche Braut.

3. GEfRORENE TRäNEN

Gefrorne Tropfen fallenvon meinen Wangen ab:Ob es mir denn entgangen,dass ich geweinet hab’?

Ei Tränen, meine Tränen,und seid ihr gar so lau,dass ihr erstarrt zu Eisewie kühler Morgentau?

Und dringt doch aus der Quelleder Brust so glühend heiss,als wolltet ihr zerschmelzendes ganzen Winters Eis!

4. ERSTARRUNG

Ich such’ im Schnee vergebensnach ihrer Tritte Spur,wo sie an meinem Armedurchstrich die grüne Flur.

Ich will den Boden küssen,durchdringen Eis und Schneemit meinen heissen Tränen,bis ich die Erde seh’.

Wo find’ ich eine Blüte,wo find’ ich grünes Gras?Die Blumen sind erstorben,der Rasen sieht so blass.

Soll denn kein Angedenkenich nehmen mit von hier?Wenn meine Schmerzen schweigen,wer sagt mir dann von ihr?

Mein Herz ist wie erstorben,kalt starrt ihr Bild darin;schmilzt je das Herz mir wieder,fliesst auch ihr Bild dahin!

Luidovevanotarla,l’insegnaissatasullacasa;nonsarebbepiùandatoacercarviunadonnafedele.

Ilventogiocacolcuorecomesultetto,siapurmenoforte.Cheglien’importadelmiodolore?Lalorofigliaèunariccasposa.

3. LACRIME DI GHIACCIO

Gelidegoccecadonodallemieguance:forsenonmisonoaccortochestavopiangendo?

Ahlacrime,mielacrime,sietetantotiepidedafarvisolideghiacciandocomerugiadamattutina?

Eppuredallafontedelmiopettosgorgatetantoroventi,quasivolestesciogliereilghiacciodituttol’inverno!

4. CONGELAMENTO

Invanocerconellaneveletraccedeisuoipassi,doveabraccettoconmevagavaperlaverdecampagna.

Vogliobaciareilsuolo,perforareconlacrimebollentilacrostadighiaccioedineve,finchénontrovolaterra.

Dovesonoifiori,dov’èl’erbaverde?Ifiorisonomorti,ilpratoapparegrigio.

Nonporteròconmediquinessunricordo?Quandotaceràilmiodolore,chimelaricorderà?

Ilmiocuoreècomemorto,lasuaimmagineèlìcongelata;maseilmiocuoredovesserinvenire,anchelasuaimmaginesvanirebbe!

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5. IL TIGLIO

Allafonte,davantialportone,vièuntiglio;distesoallasuaombra,facevosognid’oro.Nellacortecciaincidevotantedolciparole;lietootristechefossi,semprelapiantam’attirava.

Oggivisonopassatodavantinellanotteoscura,albuiohochiusoancoragliocchi.Eisuoiramimormoravano,comeperdirmi:vienidame,amico:quitroverailapace!

Ilventofreddomisoffiavainfaccia,mivolòilcappellodallatesta;nonmivoltai.Ora,varieoredicamminomiseparano;eancoralosentomormorare:làtroverestilapace!

6. fLUTTI D’ACQUA

Qualchelacrimadaimieiocchiècadutanellaneve:assetati,ifreddifiocchiassorbonoilcocentedolore.

Equandoleerbevoglionogermogliare,alitaunventotiepido,sispezzailghiaccio,siscioglielaneve.

Neve,tuconoscilemieansie;dimmi,dovevaiandando?Seguilemielacrime,esubitoarriveraialruscello.

Conluiarriveraiincittà,nevedrailevieanimate;maquandosentirailemielacrimebruciare,làèlacasadellamiaamata.

5. DER LINDENBAUM

Am Brunnen vor dem Toreda steht ein Lindenbaum;ich träumt’ in seinem Schattenso manchen süssen Traum.Ich schnitt in seine Rindeso manches liebe Wort;es zog in Freud’ und Leidezu ihm mich immer fort.

Ich musst’ auch heute wandernvorbei in tiefer Nacht,da hab’ ich noch im Dunkelndie Augen zugemacht.Und seine Zweige rauschten,als riefen sie mir zu:Komm her zu mir, Geselle,hier find’st du deine Ruh’!

Die kalten Winde bliesenmir grad ins Angesicht;der Hut flog mir vom Kopfe,ich wendete mich nicht.Nun bin ich manche Stundeentfernt von jenem Ort,und immer hör’ ich’s rauschen:Du fändest Ruhe dort!

6. WASSERfLUT

Manche Trän’ aus meinen Augenist gefallen in den Schnee;seine kalten Flocken saugendurstig ein das heisse Weh.

Wenn die Gräser sprossen wollenweht daher ein lauer Wind,und das Eis zerspringt in Schollenund der weiche Schnee zerrinnt.

Schnee, du weisst von meinem Sehnen,sag’, wohin doch geht dein Lauf?Folge nach nur meinen Tränen,nimmt dich bald das Bächlein auf.

Wirst mit ihm die Stadt durchziehen,munt’re Strassen ein und aus;fühlst du meine Tränen glühen,da ist meiner Liebsten Haus.

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7. SUL fIUME

Chiarofiumevigoroso,chescorreviallegramente,cometaci,ora,senzaneancheunaddio.

Tiseiricopertodiduraerigidacorazza,freddoeimmobilegiacidistesoneltuoletto.

Nellatuacoltreincidoconpietraaguzzailnomedelmioamore,eilgiornoel’ora:

Ilgiornodelprimosaluto,ilgiornoincuipartii;intornoanomeedatestaunanellospezzato.

Miocuore,tiriconosciorainquestoruscello?Forseanchesottolasualastradighiaccioc’ètantaagitazione?

8. UNO SGUARDO INDIETRO

Sentoscottarmiipiedi,anchesecamminosughiaccioeneve;nonvorreipiùtirareilfiatoprimacheletorrimiscompaianodagliocchi.

Hourtatocontroognisasso,tantomiaffrettavoviadallacittà;daognicornicionelecornacchiemitiravanoneveechicchidigrandinesulcappello.

Quantodiversamentemiaveviaccolto,ocittàdell’incostanza!Sulletuelindefinestrecantavanoagaral’allodolael’usignolo.

Fiorivanoitiglichiomati,mormoravanoilimpidicanaletti,e,ahimè,brillavanodueocchidifanciulla!...Perteerafinita,amicomio!

Sequelgiornomitornaamente,vorreiancoraguardarearitroso,vorreipianpianotornareindietro,efermarmidavantiacasasua.

7. AUf DEM fLUSSE

Der du so lustig rauschtest,du heller, wilder Fluss,wie still bist du geworden,gibst keinen Scheidegruss.

Mit harter, starrer Rindehast du dich überdeckt,liegst kalt und unbeweglichim Sande ausgestreckt.

In deine Decke grab’ ichmit einem spitzen Steinden Namen meiner Liebstenund Stund’ und Tag hinein:

Den Tag des ersten Grusses,den Tag, an dem ich ging;um Nam’ und Zahlen windetsich ein zerbroch’ner Ring.

Mein Herz, in diesem Bacheerkennst du nun dein Bild?Ob’s unter seiner Rindewohl auch so reissend schwillt?

8. RüCkBLICk

Es brennt mir unter beiden Sohlen,tret’ ich auch schon auf Eis und Schnee,ich möcht’ nicht wieder Atem holen,bis ich nicht mehr die Türme seh’.

Hab’ mich an jedem Stein gestossen,so eilt’ ich zu der Stadt hinaus;die Krähen warfen Bäll’ und Schlossenauf meinen Hut von jedem Haus.

Wie anders hast du mich empfangen,du Stadt der Unbeständigkeit!An deinen blanken Fenstern sangendie Lerch’ und Nachtigall im Streit.

Die runden Lindenbäume blühten,die klaren Rinnen rauschten hell,und ach, zwei Mädchenaugen glühten –da war’s gescheh’n um dich, Gesell’!

Kommt mir der Tag in die Gedanken,möcht’ ich noch einmal rückwärts seh’n,möcht’ ich zurücke wieder wanken,vor ihrem Hause stille steh’n.

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9. IRRLICHT

In die tiefsten Felsengründelockte mich ein Irrlicht hin:wie ich einen Ausgang finde,liegt nicht schwer mir in dem Sinn.

Bin gewohnt das Irregehen,’s führt ja jeder Weg zum Ziel:uns’re Freuden, uns’re Wehen,alles eines Irrlichts Spiel!

Durch des Bergstroms trock’ne Rinnenwind’ ich ruhig mich hinab,jeder Strom wird’s Meer gewinnen,jedes Leiden auch sein Grab.

10. RAST

Nun merk’ ich erst, wie müd’ ich bin,da ich zur Ruh’ mich lege;das Wandern hielt mich munter hinauf unwirtbarem Wege.Die Füsse frugen nicht nach Rast,es war zu kalt zum Stehen;der Rücken fühlte keine Last,der Sturm half fort mich wehen.

In eines Köhlers engem Haushab’ Obdach ich gefunden;doch meine Glieder ruh’n nicht aus:so brennen ihre Wunden.Auch du, mein Herz, in Kampf und Sturmso wild und so verwegen,fühlst in der Still’ erst deinen Wurmmit heissem Stich sich regen!

11. fRüHLINGSTRAUM

Ich träumte von bunten Blumen,so wie sie wohl blühen im Mai;ich träumte von grünen Wiesen,von lustigem Vogelgeschrei.

Und als die Hähne krähten,da ward mein Auge wach;da war es kalt und finster,es schrien die Raben vom Dach.

Doch an den Fensterscheiben,wer malte die Blätter da?Ihr lacht wohl über den Träumer,der Blumen im Winter sah?

9. fUOCO fATUO

Unfuocofatuom’haattiratoinfondoarupiselvagge:nonmièdifficileimmaginarecomeneuscirò.

Sonoabituatoacamminare,ognistradaportaallameta:lenostregioie,inostridolori,tuttoèvuotaillusione!

Scendotranquillolungogliasciutticanaloni;ognicorsod’acquafinirànelmare,ognidolorefinirànellatomba.

10. SOSTA

Solooramiaccorgodiquantosonostanco,almomentodidistendermiperriposare;ilvagaremitenevasvegliosullastradainospitale.Legambecercavanoquiete;facevatroppofreddoperfermarsi;lespallenonsentivanopeso,labuferamiaiutavaaprocedere.

Hotrovatorifugionell’angustacasadiuncarbonaio,malemiemembranonsiriposano:tantobrucianoleferite.Anchetu,miocuore,cosìaudaceefortenellalottaenellatempesta,proprionellapacesentiacuirsiituoidolori.

11. SOGNO DI PRIMAvERA

Sognavodifiorivariopinti,cosìcomefiorisconoinmaggio;sognavodiverdiprati,dilietocinguettio.

Ealcantaredelgallomisvegliai;facevofreddo,erabuio,sultettogracchiavanoicorvi.

Maaivetridellefinestre,chimaidipinsequestefoglie?Ridete,vero,delsognatorechehavistofiorid’inverno?

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Ich träumte von Lieb’ um Liebe,von einer schönen Maid,von Herzen und von Küssen,von Wonne und Seligkeit.Und als die Hähne krähten,da ward mein Herze wach;nun sitz ich hier alleineund denke dem Traume nach.

Die Augen schliess’ ich wieder,noch schlägt das Herz so warm.Wann grünt ihr Blätter am Fenster?Wann halt’ ich mein Liebchen im Arm?

12. EINSAMkEIT

Wie eine trübe Wolkedurch heit’re Lüfte geht,wenn in der Tanne Wipfelein mattes Lüftchen weht:

So zieh ich meine Strassedahin mit trägem Fuss,durch helles, frohes Lebeneinsam und ohne Gruss.

Ach, dass die Luft so ruhig!Ach, dass die Welt so licht!Als noch die Stürme tobten,war ich so elend nicht.

13. DIE POST

Von der Strasse her ein Posthorn klingt.Was hat es, dass es so hoch aufspringt,mein Herz?

Die Post bringt keinen Brief für dich.Was drängst du denn so wunderlich,mein Herz?

Nun ja, die Post kommt aus der Stadt,wo ich ein liebes Liebchen hatt’,mein Herz!

Willst wohl einmal hinüberseh’nund fragen, wie es dort mag geh’n,mein Herz?

Sognavol’amorericambiato,d’unabellafanciulla,cuoreebaci,gioiaefelicità.Ealcantaredelgallosisvegliòilmiocuore;orasiedoquisolo,eripensoalsogno.

Dinuovochiudogliocchi,ancorabatteforteilcuore.Quandorinverdirannolefoglieallafinestra?Quandostringeròfralemiebracciailmioamore?

12. SOLITUDINE

Comeunanubeoscurasimuoveperl’ariaserena,quandotralecimedegliabetispiraunasciuttoventicello:

Cosìprocedoperlamiastradaconpassofiacco,attraversolavitagioiosa,dasoloesenzaunsaluto.

Ohariacosìplacida!Ohmondocosìluminoso!Mentreinfuriavalatempesta,nonmisentivotantomiserabile.

13. LA POSTA

Perlaviarisuonalacornettapostale.Cos’ha,perchésobbalzatantoilmiocuore?

Nonc’ènessunaletteraperte.Perchétiagititanto,miocuore?

Comunque,lapostaarrivadallacittàdoveavevoilmioteneroamore,miocuore!

Vuoidareun’occhiataechiederechec’èdinuovo,miocuore?

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14. DER GREISE kOPf

Der Reif hatt’ einen weissen Scheinmir übers Haar gestreuet;da glaubt’ ich schon ein Greis zu seinund hab’ mich sehr gefreuet.

Doch bald ist er hinweggetaut,hab’ wieder schwarze Haare,dass mir’s vor meiner Jugend graut –wie weit noch bis zur Bahre!

Vom Abendrot zum Morgenlichtward mancher Kopf zum Greise.Wer glaubt’s? Und meiner ward es nichtauf dieser ganzen Reise!

15. DIE kRäHE

Eine Krähe war mit miraus der Stadt gezogen,ist bis heute für und fürum mein Haupt geflogen.

Krähe, wunderliches Tier,willst mich nicht verlassen?Meinst wohl, bald als Beute hiermeinen Leib zu fassen?

Nun, es wird nicht weit mehr geh’nan dem Wanderstabe.Krähe, lass mich endlich seh’nTreue bis zum Grabe!

16. LETZTE HOffNUNG

Hie und da ist an den Bäumenmanches bunte Blatt zu seh’n,und ich bleibe vor den Bäumenoftmals in Gedanken steh’n.

Schaue nach dem einen Blatte,hänge meine Hoffnung dran;spielt der Wind mit meinem Blatte,zittr’ ich, was ich zittern kann.

Ach, und fällt das Blatt zu Boden,fällt mit ihm die Hoffnung ab;fall’ ich selber mit zu Boden,wein’ auf meiner Hoffnung Grab.

14. LA TESTA CANUTA

Labrinam’hastesounvelobiancosulcapo;egiàmicredevounvecchioemenerallegravo.

Maprestoessas’èsciolta;orahodinuovoicapellineri,edetestolamiagiovinezza.Ancoratantolontanodallabara!

Qualchetestaèincanutitadaseraamattino.Elamia(chilocrederebbe)nonloèintuttoquestoviaggio!

15. LA CORNACCHIA

Unacornacchiaerauscitaconmedallacittà,finoadogginonhasmessodisvolazzarmiintorno.

Ohcornacchia,bizzarroanimale,nonmivuoidunqueabbandonare?Pensidiavereprestoilmiocorpocomepreda?

Certo,nondureràpiùmoltoilmiocammino.Ocornacchia,fa’ch’iovedafinalmentelafedeltàfinoallatomba.

16. ULTIMA SPERANZA

Quaelàsinotasuglialberiqualchefogliacolorata,spessomifermolìdavantipensieroso.

Vedounafoglia,viappuntolamiasperanza;ilventogiocaconlamiafoglia,iotremodamorire.

Ahimè,cadelafogliaaterra,conessasvaniscelamiasperanza;anch’iocadoaterra,epiangosullatombadellamiasperanza.

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17. IN PAESE

Abbaianoicani,stridonolecatene;dormonogliuominineiloroletti,sognanociòchenonhanno,nelbeneenelmalesiristorano;

Edomanituttosaràdimenticato.Masì,hannoavutolaloroparte,esperanoditrovareilrestosulguanciale.

Scacciatemipure,ocanichevegliate,nonfatech’ioriposinellapacenotturna!

Io,hofinito,io,disognare:checistoafarefracolorochedormono?

18. MATTINA TEMPESTOSA

Comehalaceratolatempestailgrigioveloceleste!Svolazzanoindebolelottaibrandellidinuvole.

Erossibaglioridifuocos’accendononelmezzo.Eccounamattinadavveroadattaame!

Ilmiocuoresiriconoscenelquadroceleste;altrononècheinverno,freddoeselvaggioinverno!

19. ILLUSIONE

Unalucedanzalietamentedavantiame;laseguosuegiù;volentieriletengodietro,ecapiscocomeattiriilviandante.

Ahimè,chièmiseroatalpunto,silasciabensedurredalmiraggio,chedietroghiaccio,notteeorroreglimostraunchiaroecaldofocolare.

E,dentro,un’animabuona...Solol’illusioneancoramisostiene!

17. IM DORfE

Es bellen die Hunde, es rasseln die Ketten;es schlafen die Menschen in ihren Betten,träumen sich manches, was sie nicht haben,tun sich im Guten und Argen erlaben;

Und morgen früh ist alles zerflossen.Je nun, sie haben ihr Teil genossenund hoffen, was sie noch übrig liessen,doch wieder zu finden auf ihren Kissen.

Bellt mich nur fort, ihr wachen Hunde,lasst mich nicht ruh’n in der

[Schlummerstunde!Ich bin zu Ende mit allen Träumen.Was will ich unter den Schläfern säumen?

18. DER STüRMISCHE MORGEN

Wie hat der Sturm zerrissendes Himmels graues Kleid!Die Wolkenfetzen flatternumher im matten Streit.

Und rote Feuerflammenzieh’n zwischen ihnen hin;das nenn’ ich einen Morgenso recht nach meinem Sinn!

Mein Herz sieht an dem Himmelgemalt sein eig’nes Bild –es ist nichts als der Winter,der Winter, kalt und wild!

19. TäUSCHUNG

Ein Licht tanzt freundlich vor mir her,ich folg’ ihm nach die Kreuz und Quer;ich folg’ ihm gern und seh’s ihm an,dass es verlockt den Wandersmann.

Ach! Wer wie ich so elend ist,gibt gern sich hin der bunten List,die hinter Eis und Nacht und Grausihm weist ein helles, warmes Haus.

Und eine liebe Seele drin. –Nur Täuschung ist für mich Gewinn!

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20. IL SEGNALE STRADALE

Perchéevitoisentieribattutidaglialtriviandanti,ecercopassagginascostiattraversorupiinnevate?

Nonhocommessonulla,perchéiodebbaevitarel’uomo;qualeassurdabramamispingeneiluoghideserti?

Lungoleviesilevanosegnali,indicanolecittà;ediomidirigoaltrovesenzapace,macercopace.

Quivedounsegnale,fissodavantiame;devoprenderelaviadacuimainessunoèritornato.

21. L’OSTERIA

Lamiastradam’hacondottoauncimitero;quivoglioentrare,hopensatoframe.

Voi,verdicoronefunebri,potetefardasegnale,cheinvitaglistanchiviandantinelfreddoritrovo.

Sonotutteoccupatelecamere,inquestacasa?Sonospossato,nonmireggopiù,sonomortalmenteferito.

Crudeletaverna,mivuoiproprioscacciare?Avantidunque,avanti,omiofedelebastone.

22. CORAGGIO

Selanevemivolainfaccia,lascuotovia.Seilcuoremiparlanelpetto,cantoconvocechiaraeallegra.

Nonascoltoquelchemidice,nonsento;nonavvertoisuoilamenti,lamentarsièdastolti.

20. DER WEGWEISER

Was vermeid’ ich denn die Wege,wo die ander’n Wand’rer gehn,suche mir versteckte Stegedurch verschneite Felsenhöh’n?

Habe ja doch nichts begangen,dass ich Menschen sollte scheu’n, –welch ein törichtes Verlangentreibt mich in die Wüstenei’n?

Weiser stehen auf den Strassen,weisen auf die Städte zu,und ich wand’re sonder Massenohne Ruh’ und suche Ruh’.

Einen Weiser seh’ ich stehenunverrückt vor meinem Blick;eine Strasse muss ich gehen,die noch keiner ging zurück.

21. DAS WIRTSHAUS

Auf einen Totenackerhat mich mein Weg gebracht;allhier will ich einkehren,hab’ ich bei mir gedacht.

Ihr grünen Totenkränzekönnt wohl die Zeichen sein,die müde Wand’rer ladenins kühle Wirtshaus ein.

Sind denn in diesem Hausedie Kammern all’ besetzt?Bin matt zum Niedersinken,bin tödlich schwer verletzt.

O unbarmherz’ge Schenke,doch weisest du mich ab?Nun weiter denn, nur weiter,mein treuer Wanderstab!

22. MUT

Fliegt der Schnee mir ins Gesicht,schüttl’ ich ihn herunter.Wenn mein Herz im Busen spricht,sing’ ich hell und munter.

Höre nicht, was es mir sagt,habe keine Ohren;fühle nicht, was es mir klagt,klagen ist für Toren.

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Sucongioiaperilmondo,controventoeintemperie!Senonc’ènessunDiosullaterra,noistessisiamodei!

23. ALTRI SOLI

Treastrihovistoincielo,intensamentelihoosservati;erancosìimmobili,parevanonvolesseroallontanarsidame.

Ahimè,nonsietevoiimieisoli!Rivolgeteviaqualcunaltro!Già,unattimofaneavevotre;iduemigliorisonotramontati.

Andasseviaancheilterzo!Albuiostaròmeglio.

24. L’UOMO DELL’ORGANETTO

Allimitaredelpaesec’èunuomocon[l’organetto;

conleditainduritegiralamanovella.Scalzo,sulghiacciovacillaquaelà,ilpiattellorestasemprevuoto.

Nessunol’ascolta,nessunolovede,eringhianoicaniintornoalvecchio.Indifferenteatuttoluigira,gira,l’organettomainontace.

Vecchiomisterioso,esevenissiconte?Accompagnerestiimieicanticoltuoorganetto?

Lustig in die Welt hineingegen Wind und Wetter!Will kein Gott auf Erden sein,sind wir selber Götter!

23. DIE NEBENSONNEN

Drei Sonnen sah ich am Himmel steh’n,hab’ lang und fest sie angeseh’n;und sie auch standen da so stier,als wollten sie nicht weg von mir.

Ach, meine Sonnen seid ihr nicht!Schaut ander’n doch ins Angesicht!Ja, neulich hatt’ ich auch wohl drei;nun sind hinab die besten zwei.

Ging nur die dritt’ erst hinterdrein!Im Dunkel wird mir wohler sein.

24. DER LEIERMANN

Drüben hinterm Dorfe steht ein Leiermannund mit starren Fingern dreht er, was

[er kann.Barfuss auf dem Eise wankt er hin und herund sein kleiner Teller bleibt ihm immer leer.

Keiner mag ihn hören, keiner sieht ihn an,und die Hunde knurren um den alten Mann.Und er lässt es gehen, alles wie es will,dreht und seine Leier steht ihm nimmer still.

Wunderlicher Alter, soll ich mit dir geh’n?Willst zu meinen Liedern deine Leier dreh’n?

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GLI INTERPRETI

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IAN BOSTRIDGE

Il tenore inglese Ian Bostridge ha frequentato il post-dottorato in sto-ria presso il Corpus Christi College di Oxford prima di dedicarsi a tempo pieno alla carriera di cantante. Si è esibito in recital internazio-nali nelle più famose sale da concerto ed è stato ospite dei Festival di Salisburgo, Edimburgo, Vienna, Aldeburgh e alla Schubertiade. Nel 1999 ha eseguito in prima mondiale un ciclo di Lieder scritto espres-samente per lui da Hans Werner Henze (SechsGesängeausdemAra-bischen). È stato artista “in residence” in diverse stagioni concerti-stiche: nel 2003-2004 presso il Konzerthaus di Vienna e alla Schu-bertiade Schwarzenberg, nel 2004-2005 presso il Concertgebouw di Amsterdam dove ha condiviso la serie “Charte Blanche” insieme a Thomas Quasthoff, nel 2005-2006 presso la Carnegie Hall con il ciclo da lui ideato “Perspectives”, nel 2008 al Barbican di Londra. Ha debuttato nel repertorio operistico nel 1994, cantando Lysander in AMidsummerNight’sDream di Britten con la Opera Australia al Festi-val di Edimburgo. Nel 1996 ha debuttato all’English National Opera prima nel ruolo di Tamino (Ilflautomagico), quindi in quello di Jupi-ter nella Semele (Händel). Nel 1997 ha cantato Quint in TheTurnof

© Ben Ealovega

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theScrew di Britten nella premiata produzione di Debora Warner alla Royal Opera, dove da allora ha interpretato Caliban in TheTempest di Thomas Adès, Don Ottavio nel DonGiovannidiretto da Antonio Pappano, e Vasek nella Sposavenduta diretta da Bernard Haitink. Nel 1998 ha debuttato al Festival di Monaco cantando Nerone nell’Inco-ronazionediPoppea con la regia di David Alden, e sempre a Monaco ha in seguito interpretato Tom Rakewell in TheRake’sProgess. Ha can-tato nel Diariodiunoscomparso di Janácek, nella nuova traduzione di Seamus Heaney messa in scena da Deborah Warner, a Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam e New York. Più recentemente ha interpretato Don Ottavio all’Opera di Stato di Vienna e il suo “primo” Aschenbach nella nuova produzione di MorteaVenezia di Britten per l’English Na-tional Opera, in seguito ripresa al Teatro de la Monnaie a Bruxelles e in Lussemburgo.Le sue incisioni includono DieschöneMüllerin di Schubert con Gra-ham Johnson (Gramophone Award 1996); TheRake’sProgesscon Sir John Eliot Gardiner (Grammy Award, 1999) e Ilrattodalserraglio con William Christie. Con EMI Classics, con cui ha un contratto in esclu-siva, ha registrato tra l’altro i Lieder di Schubert e Schumann (Gramo-phone Award 1998), songs inglesi e i SechsGesängeausdemArabischen di Henze con Julius Drake, Idomeneocon Charles Mackerras, Winter-reise di Schubert con Leif Ove Andsnes, Schwanengesang con Antonio Pappano, Songs orchestrali di Britten con i Berliner Philharmoniker e Sir Simon Rattle, le Cantate di Bach con Fabio Biondi, i Canticles e TheTurnoftheScrew di Britten (Gramophone Award 2003).Si è esibito con orchestre quali i Berliner e Wiener Philharmoniker, Chicago Symphony, Boston Symphony, London Symphony, London Philharmonic, BBC Symphony, Royal Concertgebouw Orchestra, New York Philharmonic, Los Angeles Philharmonic e l’Orchestra del Me-tropolitan, sotto la direzione di Sir Simon Rattle, Sir Colin Davis, Sir Andrew Davis, Seiji Ozawa, Riccardo Muti, Mstislav Rostropovic, Da-niel Barenboim, Daniel Harding, Donald Runnicles, James Levine e Sir Antonio Pappano.Nel 2001 è stato eletto allievo onorario del Corpus Christi College di Oxford e nel 2003 ha conseguito il Dottorato Onorario in Musica all’Università di St. Andrews.Durante la cerimonia per le Nuove Onorificenze del 2004 è stato in-signito dell’Ordine dell’Impero Britannico. Ian Bostridge è ospite abituale dei concerti di Santa Cecilia.

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jULIUS DRAkE

julius Drake è considerato tra i massimi pianisti al mon-do specializzati nella difficile arte di accompagnare il canto, come testimoniano i celebri cantanti con i qua-li ha fino ad ora collaborato: Thomas Allen, Olaf Bär, Phillip Langridge, Angelika Kirchschlager, Sergei Leifer-kus, Felicity Lott, Christopher Maltman, Mark Padmore, Christoph Prégardien, Amanda Roocroft, José van Dam, Lorraine Hunt, Thomas Quasthoff, Willard White, Ge-rald Finley, Joyce DiDonato, Simon Keenlyside, Diana Damrau, Ian Bostridge.Julius Drake è inoltre stato Direttore artistico del Festival internazionale di musica da camera di Perth in Australia

e attualmente è Direttore artistico di un Festival di musica da camera in Galles e del Festival “Julius Drake and Friends” a Londra.Da alcuni anni si esibisce in una propria serie di concerti alla Wigmo-re Hall di Londra e viene invitato regolarmente a dirigere rassegne di Liederabende al Concertgebouw di Amsterdam, BBC di Londra e presso altri importanti festival e teatri.È Professore alla Royal Academy of Music di Londra e visiting Profes-sor al Royal Northern College of Music. Inoltre tiene regolari master-class ad Amsterdam, Bruxelles, Oxford, Parigi e all’istituto Schubert a Baden, presso Vienna; dal 2010 è anche Professore all’Università di Graz.Incide regolarmente con i maggiori cantanti e strumentisti di oggi, per le principali case discografiche e le sue registrazioni hanno rice-vuto i massimi riconoscimenti internazionali.Julius Drake vive a Londra con la moglie Belinda e le loro due figlie.

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prossimi concertifebbraio

orozco-estradablechacz

Sala Santa Cecilia

sab 25 ore 18 turno A-A2 | lun 27 ore 21 turno B | mar 28 ore 19.30 turno C

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa CeciliaAndrés Orozco-Estrada direttore | Rafal Blechacz pianoforte

beethoven Canto elegiaco | Calma di mare e viaggio feliceConcerto per pianoforte n. 4

dvorák Sinfonia n. 7

dom 26 ore 18 Fuoriabbonamento Sala Santa Cecilia

The Dutch National Student OrchestraLucas vis direttore

brahms Ouverture Accademica | ravel Tziganeuffin-conti Colorissimi | stravinskij La sagra della primaveraPrezzi: posto unico 10 E; speciale studenti 2 E

olandae musica

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Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

01 Molinari h De Sabata

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

02 De Sabata h Ferrara

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

03 Cantelli h Barbirolli h Ferrero h Previtali

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

04 Previtali h Giulini

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

05 Markevitch h Sawallisch h Gatti

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

06 Sinopoli

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

07 Prêtre h Chung

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

08 Pappano

1937 : 2010Dagli archivi : From the archivescofanetto di 8 cd a tiratura limitata

L’Orchestra di Santa Cecilia apre i suoi archivi: il cofanetto presenta per la primavolta al pubblico registrazioni rare o inedite che ne raccontano la storia attraverso le esecuzioni di alcuni dei più grandi direttori di tutti i tempi. Da Bernardino Molinari a Victor De Sabata, da John Barbirolli a Carlo Maria Giulini,da Igor Markevitch a Georges Prêtre fino ai nostri giorni con le più recenti interpretazioni di Antonio Pappano. All’interno un libretto illustrativo con un riccoapparato fotografico.

Prezzo 56,00 euro + spese di spedizione • acquistabile online sul sito www.santacecilia.itoppure in Auditorium presso il Museo degli Strumenti Musicali, la Bibliomediatecae il punto vendita dei programmi di sala nel foyer della Sala Santa Cecilia in occasionedei concerti serali. • Piano completo dell’opera su: www.santacecilia.it/dagliarchivi

“Una antologia memorabile e splendida, una festa autentica di ascolti indimenticabili”. Claudio Strinati, La Repubblica

“A retrospective that reveals Santa Cecilia Orchestra had quality all along”. David Nice, bbcMusic Magazine

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prossimi concertimarzo

tharaudbach

Sala Sinopoliven 2 ore 20.30 turno V-Z

Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa CeciliaAlexandre Tharaud pianoforte

scarlatti 7 Sonate

bach Concerto in sol minore BWV 1058; Siciliana dal Concerto BWV 596 Concerto in fa minore BWV 1056; Concerto Italiano BWV 974: Adagio Concerto in re minore BWV 1052

Sala Santa Cecilia

sab 3 ore 18 turno A-A1 | lun 5 ore 21 turno B | mar 6 ore 19.30 turno C

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa CeciliaAntonio Pappano direttore | janine jansen violino

brahms Concerto per violino | prokof’ev Sinfonia n. 5

pappanojansen

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ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

Ufficio Marketing e coMUnicazione Responsabile Giovanna Maniezzo

PrograMMi di sala Responsabile Emanuela Floridia Collaborazione Clemens Wolken

cover concePt Mauro D’Alessandro; illUstrazione Marco Saurofoto di coPertina Simon Fowler

iMPaginazione e staMPa Tipografia Eurosia

WWW.SANTACECILIA.IT

E 4,00

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EMI_santaceciliaPUBBcol 9-11-2011 15:09 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

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