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BOLLETTINOSALESIANO PERIODICOMENSILEDEICOOPERATORIDIDONBOSCO ANNO XLVI - N . 9 SETTEMBRE 1922 SOMMARIO Predichiamo l'amore fraterno . Cooperazione Missionaria . -- Nel III Centenario dell'I- stituzione della S. Congregazione «DePropaganda Fide» . Operapontificiadisoccorsoperibambiniaffamatiin Russia . DafamigliaricolloquiconD .Bosco :- Memoriedella MarchesaFassati . IlnuovoOrfanotrofiodiShiu-Chow(RelazionedelMis- sionarioD.CarloMariaBraga). - IV.Iprimiallievi . EpisodiMissionari :«Battèzzamialmeno! ...battèzzami presto! ... Duestorichefestescolastichenell'OspiziodelS .Cuore diGesùinRoma . CultodiMariaAusiliatrice . - Peril24corrente . - Echidellefestetitolari . - Grazieegraziati . Unazelatriceallezelatrici. FesteGiubilaridell'IstitutodelleFigliediMariaAusilia- tricenellaCasaCentralediNizzaMonferrato . AutografodelSantoPadreperilGiubileodelleFiglie diMariaAusiliatrice . AiutateleMissioni . Noteecorrispondenze : --AzioneSalesiana .- Perle Missioni . - GliEx-allievi . - Notizievarie .-Istituto "Card .Cagliero„perleMissioniEstere . NecrologioeCooperatoridefunti . REDAZIONEEAMMINISTRAZIONE - VIACOTTOLENGO, 32 - TORINO(9)

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BOLLETTINO SALESIANOPERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON BOSCO

ANNO XLVI - N . 9

SETTEMBRE 1922

SOMMARIO

Predichiamo l'amore fraterno .Cooperazione Missionaria . -- Nel III Centenario dell'I-

stituzione della S. Congregazione « De PropagandaFide » .

Opera pontificia di soccorso per i bambini affamati inRussia .

Da famigliari colloqui con D . Bosco : - Memorie dellaMarchesa Fassati .

Il nuovo Orfanotrofio di Shiu-Chow (Relazione del Mis-sionario D. Carlo Maria Braga). - IV. I primi allievi .

Episodi Missionari : « Battèzzami almeno!... battèzzamipresto! ... » .

Due storiche feste scolastiche nell'Ospizio del S. Cuoredi Gesù in Roma .

Culto di Maria Ausiliatrice . - Per il 24 corrente . -Echi delle feste titolari . - Grazie e graziati .

Una zelatrice alle zelatrici.

Feste Giubilari dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-trice nella Casa Centrale di Nizza Monferrato .

Autografo del Santo Padre per il Giubileo delle Figliedi Maria Ausiliatrice .

Aiutate le Missioni .

Note e corrispondenze : -- Azione Salesiana . - Per leMissioni . - Gli Ex-allievi . - Notizie varie.- Istituto"Card. Cagliero„ per le Missioni Estere .

Necrologio e Cooperatori defunti .

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE - VIA COTTOLENGO, 32 - TORINO (9)

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Predichiamo l'amore fraternoL'invito ci viene dal Papa .Il Santo Padre, preoccupato dei disordini, che

e recarono, a quanti amano di sincero affetto laloro Patria, un profondo dolore insieme ad ango-scioso timore per l'avvenire », ha indirizzato unatenerissima Lettera ai Vescovi d'Italia, nellaquale ricordando che è missione della Chiesa« riconciliare gli uomini con Dio e così ricondurrefra essi la pace e la fratellanza cristiana e insiemela prosperità sociale », li esorta a continuare« con zelo sempre più intenso, in questi trepidigiorni sopratutto, l'opera loropacificatrice »,« con tutti i mezzi propri del loro alto ufficiopastorale «, « sopra ogni altro con la preghieraprivata e pubblica » già tanto raccomandata daPapa Benedetto XV, « il quale volle egli stessodarne l'esempio e proporne la formola conve-n iente » (1) .

« La sublime missione di pace e di amore -scrive il Papa - che il Divin Redentore Ci volleaffidata in tempi sì tristi, e con essa anche ilcongenito senso della carità di patria nobilitato,non estinto, dalla universalità della Nostra curapastorale, non Ci consente di restare più oltresilenziosi di fronte a così doloroso spettacolo .Possa questo GRIDO DI PACE essere raccolto d atutti i nostri figli d'Italia!» Purtroppo la tempesta immane che è pas-

sata sulla terra ha lasciato anche in Italia, anzipiù in Italia che altrove, tristissimi germi diodio e di violenza, mentre ha sopito in moltil'onore naturale del sangue . Quindi vediamole fazioni moltiplicarsi, i loro seguaci inasprirsiogni giorno più, trascorrendo spesso, ora da unaparte, ora dall'altra, a sanguinose offese, conuno strascico interminabile di rappresaglie chesconvolgono tutta la compagine della vita sociale .

(1) La preghiera di Papa Benedetto XV venne riferitaanche da noi : ved . Boll. di settembre 1921, pag. 236.

Di qui danni immensi, così all'estero pel compro-messo prestigio, come all'interno, sia nell'or-dine materiale economico e finanziario, sia nel-l'ordine morale e religioso, a cui andrà anchecongiunta, se non si prendono in tempo i neces-sari provvedimenti, una inevitabile decadenzaintellettuale

» Il rimedio a questi mali non può aversi chedal ritorno a Dio ed alla piena osservanza dellasua legge, il cui disprezzo fu causa di tanta scia-gura secondo la parola del Signore al suo po-polo: « Avessi tu avuto a cuore i miei precetti :quasi fiume sarebbe la pace tua (1) » . Ritorninodunque gli uomini a Gesù che volle a prezzo delsuo sangue renderli tutti fratelli. Tornando aLui, gli uomini si ameranno anche fra loro, per-chè nell'amore di Dio e del prossimo è conte-nuta tutta la legge evangelica : « Da questi duecomandamenti pende tutta quanta la legge e iprofeti (2) » . Anzi, secondo la sublime dottrina diS. Agostino (3), « Gesù Cristo ci ha amati perchènoi ci amassimo scambievolmente, dandoci, coll'a-marci, il modo di legarci tra noi con scambievoleaffetto, perchè, unite le membra da sì dolce vincolo,potessimo essere il corpo di un tanto capo . . . » .

» E col ritorno di tutti a Gesù verranno pureregolati i rapporti sociali tra reggitori e sudditi,tra popoli e Governi, sui quali posa ogni beneordinata società e che sono disciplinati mira-bilmente sin nei loro dettagli dalla legge evan-gelica . . . » .

Che questo grido paterno sia raccolto da tuttigli Italiani! Saremmo lieti che a questo scopo,dovunque il 24 d'ogni mese si compiono de-voti esercizi ad onore di Maria SS . Ausiliatrice,il 24 p . v. privatamente e pubblicamente fosseroinnalzate particolari preghiere .

(1) ISAIA, XLVIII, 18 .(2) MATTEO, XXII, 40 .(3) Tract., 65, in JOANN ., 2 .

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COOPERAZIONE MISSIONARIA.Nel III Centenario dell'Istituzione della S. Congregazione De Propaganda Fide

Il fatale andare, il dissolversi e corrompersidell'elemento umano che quaggiù accompagnail divino, le negligenze, le sonnolenze degli amicidel bene, la perfida audacia dei fattori del male,i mali esempi in alto, e la facile imitazione inbasso, il ritorno al paganesimo nel costume pub-plico e privato, avevano nel secolo decimosestoscatenata in Europa la terribile bufera dellariforma che doveva strappare dai cuore dellaChiesa tanti popoli .

Ma Iddio, sollecito anzitutto dell'onore dellasua Sposa, la Chiesa, e volendo mostrare chenon era abbreviata la sua mano salvifica, chenon erano esauriti nella sua Chiesa i tesori dellaverità e della santità, del secolo della riformafa il secolo del Concilio di Trento, il secolo delrifiorire degli antichi Ordini monastici, il secolodel pullulare di innumerevoli nuove famigliereligiose, il secolo d'oro della santità, il secolodi Sant'Ignazio, di San Carlo Borromeo, di SanFilippo Neri, di San Francesco Saverio e diSanta Teresa : Questo fa fatto Iddio . Ed altroancora : chè per consolare e compensare la Sposasua della perdita di tanti popoli, ispirò la crea-zione della Congregazione de Propaganda Fide .

Istituzione e natura della Sacra Congre

-

gazione " de Propaganda Fide ".

Semplice e grande nelle sue linee fondamen-tali, la Sacra Congregazione de Propaganda Fidenon fu un'improvvisazione, ma il maturo fruttodi quell'esperienza di apostolato che aveva con-dotto la Chiesa alla conquista del mondo, daiprimi secoli dell'evangelizzazione fino a quelgiorno. La Congregazione de Propaganda chia-mava a raccolta, coordinava, disciplinava erendeva con ciò stesso più efficaci quante eranoforze vive per la difesa e per le conquiste dellaFede contro l'avanzare minaccioso della ri-forma: difesa che arrestasse e preservasse controdi questa i tesori della vita cristiana ; conquistache avanzasse per portare ovunque la luce delVangelo, la santità della legge, e per procurarenuovi figli alla Chiesa .

Magnifica schiera che su due fronti combatte!Da una parte Fedele da Sigmaringa e mille altriche lo seguono e che difendono la verità dellafede cattolica di fronte agli errori della riforma ;dall'altra Francesco Saverio e, si può ben dire,

milioni di apostoli novelli, venuti da ogni na-zione per portare in ogni angolo della terra laluce del Vangelo di Cristo Gesù . Ed insieme allaluce del Vangelo essi portano dovunque anchegli inizi primi della vera civiltà .

Frutti meravigliosi che ne seguirono .

Da questa trasecolare altezza alla quale cicondusse la mano di Dio, si offre agli occhi no-stri uno spettacolo di meravigliosa grandiositàe bellezza. Sono milioni di confessori che sacri-ficano la vita loro nell'apostolato, confermandolocon gli esempi della loro virtù . Sono migliaia dimartiri caduti nel solco stesso irrorato dal lorosangue, che dànno alla verità divina la testi-m onianza più solenne che si possa dare, la te-stimonianza del sangue . Sono innumerevolireligiosi che portano in mezzo alle barbare gentii gigli e le spine della loro vita a Dio consacrata .Sono migliaia e migliaia di vergini a Dio votate,che vanno seguendo i missionari per concorrereanche esse alla diffusione della luce del Vangelofino agli ultimi confini della terra .Ed insieme, sono milioni di anime strappate

alle tenebre dell'errore, alle aberrazioni dellabarbarie . Sono milioni di anime nelle quali tornaa risplendere l'immagine di Dio che era quasiscancellata. Sono milioni di anime per le qualiil cuore del Redentore non deve più dolersi,perchè per esse non è perduto il frutto della Re-denzione .

Di tutta questa grande opera è oggi degna rie-vocazione il terzo centenario di PropagandaFide e ad essa si volge commosso il Nostro cuorenel gaudio della riconoscenza verso Dio e versoi generosi che furono strumenti della sua infi-nita bontà . È per questo che oggi tutto il mondo,insieme a Noi, leva a Dio il suo pensiero di gra

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titudine e di ammirazione e per tutta la Chiesas'innalza fino al Trono di Dio Redentore l'innodella gloria e del ringraziamento .Per misurare gli effetti ed avere il giusto ri-lievo delle cose, bisogna guadagnare certi puntidi vista e raggiungere certe distanze . Dio ci haposto in queste condizioni . Oggi le cifre dellestatistiche mondiali hanno la loro eloquenza ed aquesta eloquenza il Nostro cuore esulta, il Nostrospirito si dilata, perchè lo spettacolo che per essasi contempla è grande e veramente divino .

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"Molto si è fatto. . . ma quante sono leanime che ancora si perdono!...".

Ma se la Nostra riconoscenza verso Dio everso tutti i generosi che furono e sono strumentodelle sue grazie non ha limite, lo ha purtroppo laNostra gioia. Venerabili Fratelli e Figli dilet-tissimi, molto si è fatto, molto si è ottenuto,molte anime si sono salvate, molta gloria si èdata a Dio . Ma quante non sono le anime cheancora si perdono, quante non sono quelle perle quali ancora invano è sparso il sangue delRedentore! Sono masse profonde di popoli,tanto profonde quanto il continente nero, quantole immense regioni dell'India e della Cina ; sonoqueste masse che aspettano ancora la paroladella salute. I missionari di Propaganda, le loroguide, i Vescovi, i catechisti loro coadiutori, ireligiosi, le vergini missionarie sacre a Dio,tutta la milizia santa di Dio è là, davanti aqueste masse ; ma il numero degli operai è in-sufficiente e mancano i mezzi all'opera . Pensate!Essi sono là sicuri della vittoria, pronti a dareper essa la vita ; ma le armi mancano, mancanole munizioni . E la schiera magnifica è costrettaad arrestarsi ; e frattanto altri accorrono sulcampo non loro, e non sono gli araldi della ve-rità. È uno spettacolo angoscioso . E questa l'an-goscia che tormentava il cuore del Nostro vene-rato Predecessore e Padre in Cristo e volgevail suo spirito alle opere missionarie chiamandotutto il mondo in aiuto di queste istituzionidivinamente benefiche e promettendo che sa-rebbe venuto qui oggi, e che da questo stessoluogo avrebbe rivolto la parola al mondo in-tero per chiamare ogni cuore cristiano in aiutoalle sante missioni.

"Grido di raccolta a tutto il mondo cat-tolico " .

Venerabili Fratelli e Figli dilettissimi, è anchein nome di così venerato Padre Nostro e vostroche a voi ci rivolgiamo e da questa vedetta apo-stolica lanciamo il grido di raccolta a tutto ilmondo cattolico . La splendida visione dell'a-postolato cristiano ci fa oggi più che mai sen-tire di essere, per quanto indegnamente, ilVicario di Gesù Cristo che diede il Sangue pel -le sue anime; oggi più che mai più profondo sen-tiamo il palpito della paternità universale allaquale Iddio Ci chiama . Così Ci conceda Iddiodi dare quanto ancora Ci resta di attività e divita per la salute di tante anime che ancora laaspettano! Così ascolti il mondo la Nostra chia-mata e tutti vengano in soccorso delle anime cheCristo ha redente e che ancora vanno perdutenell'errore e nella barbarie . Nessuno sarà così

angusto di cuore da non lasciarsi attrarre dallemagnifiche promesse di questo momento solenne :la partecipazione ai più alti meriti cui possal'uomo aspirare, i meriti di un'immensa opera,di apostolato divino, i meriti di tanti martiridella verità e della carità, i meriti di una bene-ficenza della quale lo stesso Iddio non potrebbefare la maggiore, perchè è la beneficenza della .fede e della salute nel Sangue del Redentore .Nessuno sia che lasci passare invano il momentosolenne di tante speranze per una più grandediffusione della grazia riparatrice .

Che anche un'anima sola si perda per la nostratardanza, per la nostra mancanza di generosità;che anche un solo missionario debba arrestarsiperchè gli vengano meno quei mezzi che noi po-tremmo avergli rifiutati, è un'alta responsabi-lità alla quale non abbiamo forse troppo fre-quentemente pensato nel corsa della vita nostra .

"Per la fede che abbiamo ricevuto daDio, cooperiamo a dare la fede ad altreanime ".

Quanti qui siamo, in più o meno larga misuraabbiamo tutti goduto ogni giorno dei benefizidella redenzione . Fin dalla culla il segno dellafede ha illuminato i giorni della nostra vita .Fino dai primi anni ci fu dato assiderci allaMensa divina e partecipare al celeste banchetto .Quante volte, nei momenti di calma, abbiamopensato, con pensiero fatto di meditazione edi ringraziamento, a questi benefizi ricevutidalle mani di Dio? E quale è stata la conse-guenza di queste riflessioni? Andremo forse altribunale di Dio senza aver ringraziato il Si-gnore e corrisposto ai benefizi che con tantalarghezza ci ha dato? Noi ci sentiamo debitoria Dio immensamente più che tutti gli altri; maanche l'ultimo dei fedeli può e deve ripetersi :Quid retribuam Domino pro omnibus quae re-tribuii mini? Che cosa posso offerire al Signorein corrispondenza delle grazie ricevute? Eccol'occasione, propizia come nessun'altra . PER LAFEDE CHE ABBIAMO RICEVUTO DA DIO, COOPE-RIAMO A DARE LA FEDE AD ALTRE ANIME . Peri tesori di grazie di cui Dio ci ha colmati, coope-riamo con tutte le forze a portare questi tesoripiù lontano che sia possibile, al più gran nu-mero di creature del buon Dio .

Ecco quello che oggi domanda a voi, a tuttii figli suoi il Vicario di Gesù Cristo. Ecco perchèEgli non esita da questa altezza a stendere lamano a tutti, a domandare a tutti aiuto, soc-corso, contributo .

Dall'Omelia detta in S . Pietroil giorno della Pentecoste

da PAPA PIO XI .

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Opera pontificia di soccorso

Sono note le spaventevoli condizioni in cuiversano a milioni gli abitanti della Russia, dovele maggiori e più strazianti vittime della famesono i bambini . A nulla giova l'amore eroico dellemamme costrette a constatare il progressivo de-perimento delle loro creature senza potervi por-tare un rimedio efficace .

Indeboliti dalla fame, i fanciulli diventanofacile preda di tutte le malattie, fra le altre, l'edemaspecifico delle estremità, che porta seco la cancrenae la morte. I poveri innocenti spirano a diecinedi migliaia e la Russia del Sud va diventando unvasto cimitero . Di fronte a sì terribile spettacolotutti conoscono l'interessamento preso e la caritàdella S. Sede. Il nome di Benedetto XV per questosuonerà sempre in benedizione presso tutti i buoni .Erede dello spirito del Suo Predecessore e non

meno profondamente commosso alla spaventosavisione di un intero popolo votato alla morte,Pio XI ne rinnova dall'alto dell'Apostolico Seggiol'appello pietoso, e pensando che sarebbe riuscitadi più sicuro vantaggio un'organizzazione perma-nente, ha fondato l'Opera Pontificia di soccorso peri bambini affamati in Russia .

Mentre alla Segreteria di Stato è istituito unUfficio per la raccolta dei soccorsi, alcune piepersone - inviate dalla S . Sede - le distribui

-

ranno in modo diretto e sicuro sui luoghi del do-lore, con l'urgenza richiesta dal bisogno e con lacarità che si ispira dal Redentore .

La partenza degli Inviati della S . Sede .

Gli inviati della S. Sede, in numero di 11, ap-partengono a varie congregazioni religiose e pre-cisamente tre alla Compagnia di Gesù, due aiMissionari del Cuore di Maria di Spagna, tre allaCongregazione del Divin Verbo e tre alla Pia So-cietà Salesiana. Questi sono i revv . don AristideSimonetti, don Pietro Czigüth e Giosuè Conti .

Gli inviati della S . Sede partivano da Roma il25 luglio, confortati dalla parola e dalla benedi-zione del S. Padre, che il giorno innanzi li ammet-teva ad assistere alla Messa, celebrata apposita-mente per loro, cui distribuiva la S. Comunione.

Dopo la santa Messa il S . Padre li ricevette inparticolare udienza, rivolgendo loro un lungo eaffettuosissimo discorso, e prendendo lo spuntodalla liturgia del giorno, rilevò che la lorodivisa dev'essere la carità per tutti i miseri e pertutte le miserie ; e concluse dicendo : « Siete soldati,vi attendo tutti a rapporto » .Pio XI - profondamente commosso - fece i

migliori auguri, perchè il Signore li accompagnicolla forza della sua grazia, e, con un tratto vera-mente squisito, volle rivolgere loro l'ultimo au-gurio in lingua russa.

per i bambini affamati in Russia

Mentre il S . Padre Pio XI lanciava all'episco-pato cattolico un nuovo appello a favore del popolorusso sofferente, per aggiungere all'invito il Suoesempio annunziava in pari tempo una nuovacospicua offerta personale ammontante a duemilioni e mezzo di lire . E insieme, per accompa-gnare l'appello e sollecitare l'affluenza delle offerte especialmente per mettere in rilievo le necessitàdi tanti bambini russi che muoiono d'inedia, latipografia vaticana pubblicava un opuscolo dipropaganda che va diffuso in tutto il mondo .

L'opuscolo si apre con il ritratto del Papa e lariproduzione di questo eloquente autografo diSua Santità Pio XI, di cui diamo la versione ita-liana :

« A tutti quelli - scrive il Papa - che scorrendoqueste pagine annunziatrici di cose tristissime, sa-ranno mossi a pietà di così immensa moltitudinedi pargoletti che muore di fame e le porgeranno aiuto,secondo le proprie facoltà, impartiamo con animogratissimo la benedizione e preghiamo fervidamenteIddio che, come certamente avverrà, rimuneri lar-ghissimamente con la Sua grazia la loro beneficenza .Dal Vaticano, il 25 luglio 1922 . - PIO PP. XI « .Le ultime pagine dell'opuscolo contengono

brevi e incisive formule pratiche che dimo-strano la facilità e la preziosità dell'opera carita-tevole che il Papa richiede .« Con un franco oro si mantiene un bambino

per circa una settimana ; con 20 franchi oro gli siassicura il sostentamento per qualche mese e forselo si salva dalla morte . Un franco è pel povero laprivazione di un sigaro, di un'ora di cinema, di unbicchiere di birra . . . Venti franchi sono pel ricco larinuncia ad un capriccio qualsiasi, una bottigliadi vino, un dolce. E chi non vorrà rinunziare, al-meno per una volta, al sigaro, al cinema, al bicchieredi birra, alla bottiglia di vino, al dolce, pur di sal-vare una vita umana? Quale bambino non si sen-tirà spinto a soccorrere il fratellino lontano, rinun-ziando al breve piacere di un nuovo giocattolo? Unbambino che muore di fame è un bambino che annega ;la persona che dà l'obolo per l'opera pontificia disoccorso è il generoso che lo salva, senza correrealcun pericolo » .

Sul frontespizio dell'opuscolo è l'immaginedella Madonna del Perpetuo Soccorso, venera-tissima anche dagli ortodossi . E intorno corronole scritte in lingua russa : « Salvatore del mondo,salva la Russia! - Il Papa di Roma ai bambinirussi » .

L'opuscolo è pubblicato in italiano, francese,inglese, tedesco e spagnuolo; e viene inviato aquanti ne faranno richiesta .NB. Le richieste dell'opuscolo e tutte quante

le offerte vanno indirizzate alla Segreteria di Statodi Sua Santità . - Palazzo Vaticano . - ROMA .

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Da famigliari colloqui con Don Bosco(Memorie della Marchesa Fassati).

Il 7 maggio u . s . il Marchese Filippo Crispolti,nel presentare al rev .mo don Rinaldi affettuosirallegramenti per il suo innalzamento all'ufficiodi Rettor Maggiore, gli faceva dono di alcune« notizie inedite intorno a Don Bosco, tratte dalcarteggio della Marchesa Fassati De Maistre » ri-

cevute «alcuni anni addietro dalla Figlia, ora com-pianta anch'essa, la Baronessa Ricci Des Ferres » .« . . . Non riuscivo - aggiungeva il Crispolti - aritrovare il piccolo plico, nonostante le minuziosericerche fra le mie carte . Oggi però le ho ritrovate,e, anche in nome di mia moglie, La prego di con-servarle presso di sè . Abbiamo pensato che il riudirela voce viva di Don Bosco, uscente da carte scono-sciute, potesse essere di suo gradimento e dirLe, innuova forma, quanto Don Bosco Le sia vicino equanta promessa d'assistenza Egli Le invii » .

Il riudire la voce viva di don Bosco, quale ri-suonò in una delle più illustri famiglie dei suoibenefattori, farà piacere anche ai nostri amici .Sempre la parola di don Bosco, anche nelle

conversazioni ordinarie, aveva un'efficacia pro-fonda: nell'intimità poi era di una semplicitàestrema e di un fascino irresistibile .

Ed ecco, dal suo labbro, la conferma, delica-tissima, di un fatto strepitoso, allo scopo di mo-strare la particolare assistenza celeste sull'operanascente degli Oratori - e il concetto altissimoin cui il Venerabile aveva la dignità sacerdotale -e un saggio dei sogni, o delle visioni mirabili, chenottetempo gli illuminavano la mente, rivelan-dogli lo stato delle coscienze e il futuro di questao quell'altra persona - e la carità inesauribileper i giovinetti, anche i più birichini - e l'inter-vento della Divina Provvidenza nella costruzionedella Basilica di Maria Ausiliatrice - e le millesollecitudini per cooperare con la Provvidenzaa raggranellare le somme necessarie per il mante-nimento dei numerosi ricoverati - e l'eroicagratitudine di questi per il loro padre e benefattore- e infine l'umiltà profonda che gli imponevadi evitare ogni fatto clamoroso attorno la suapersona e l'efficacia ammirabile delle sue preghiere- e, tutto questo, in tanti piccoli episodi, che sileggono con diletto .

Ma ecco, testualmente, le preziose memorie chenoi abbiamo distinto, a una a una, col proprio titolo .

La risurrezione di Carlo . (1)

Un giorno vennero a chiamare Don Boscoper un giovane che frequentava ordinariamentel'Oratorio e che trovavasi gravemente infermo .Don Bosco era assente ; non ritornò a Torinoche due giorni dopo e solo all'indomani, verso

(1) Cfr . LEMOYNE, Vita del Ven. Giovanni Bosco,Vol . I, pag . 43o e segg .

le quattro pomeridiane, potè avviarsi alla casadell'infermo . Giunto colà, vide, appesi alla porta,i tappeti neri d'uso, portanti il nome del gio-vane che egli appunto veniva a trovare . Co-munque, Don Bosco volle salire per salutaree confortare i poveri genitori, li trovò immersinel pianto, e da loro seppe che il figliuolo eramancato quella mattina stessa. Don Boscochiese allora di essere introdotto nella cameradel povero morto per poterlo vedere ancorauna volta.

Un domestico ve lo condusse. Entrando -racconta Don Bosco - mi passò per la menteil pensiero che il giovane non fosse morto ; miavvicinai al letto e lo chiamai per nome : -Carlo! -- Allora egli aprì gli occhi e mi salutòcon accento di profondo stupore : - Oh! DonBosco! Ella m'ha risvegliato da un sogno spa-ventoso! - Al suono di quella voce variepersone che si trovavano nella camera fuggironoterrorizzate, gettando alte grida e rovesciandodiversi lumi, mentre Don Bosco s'affrettava astrappare il lenzuolo in cui tutt'ora era avvoltoil corpo del giovane . Costui intanto continuavaa dire : - Mi pareva d'essere sospinto in unacupa caverna, tanto stretta che io mi sentivamancare il respiro. In fondo, in uno spazio piùvasto e meglio rischiarato, numerose animevenivano sottoposte a giudizio, ed io vedevocon crescente terrore che molte di esse eranocondannate. Venne infine il mio turno e giàstavo per subire la loro stessa orribile sorte -per aver fatto male la mia ultima confessione -quando appunto Ella mi ha svegliato .

Intanto i genitori del giovane, saputo che illoro figlio viveva, erano accorsi felici . Egli lìsalutò cordialmente, ma subito disse loro chenon dovevano sperare la sua guarigione ; li ab-bracciò e baciò, e raccontò a Don Bosco d'esseresventuratamente caduto in una colpa, che rite-neva mortale e della quale aveva avuto fermaintenzione di confessarsene e che a tale scopoappunto - sentendo aggravarsi la malattia -aveva mandato a chiamare Don Bosco; ma poiche non lo si era trovato, gli era stato condottoun altro prete, a lui sconosciuto, al quale nonaveva avuto il coraggio di confessare il fallocommesso. Ebbene, Iddio aveva voluto farglivedere come, per tale confessione sacrilega, egliavesse meritato l'inferno . Si confessò quindicon vivo dolore e, ricevuta l'assoluzione, chiusegli occhi e serenamente spirò.

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Ebbi questa narrazione dalla bocca di DonBosco stesso ed ho Procuralo di scriverla il piùfedelmente Possibile. - Nota dalla MarchesaF assati (1) .

La dignità sacerdotale nella mente di DonBosco.

Un giorno d'inverno, freddissimo, mentre noici stringevamo tutti attorno al camino, vedemmoDon Bosco allontanarsene, protestando che ilcalore gli dava fastidio .

- Credo piuttosto, disse mia sorella, che siala sua mortificazione che sia disturbata dal caldo!

-- E se cosi fosse? replicò Don Bosco. Iole permetto di pensare di me tutto il bene chevuole; ella non ne penserà mai abbastanza inconfronto di quello che se ne dovrebbe trovarein un prete!

Un " sogno ", più fruttuoso di una mis-sione.

Durante la novena di Natale Don Bosco sognòDon Cafasso, per tre notti di seguito. La primavolta gli parve riceverne avvertimenti per ladirezione della Casa ; la seconda volta fu postoin guardia verso alcuni cattivi elementi che visi trovavano ; la terza volta, infine, Don Cafassol'invitò a far con lui il giro dell'istituto, perchèera suo desiderio istruirlo su varie cose .

Lo condusse dapprima in una camera doveSilvio Pellico stava esaminando i documentidi varii allievi : alcuni erano regolari ed egli lifirmava ; altri no, ed egli li rimandava indietro .

Di là Don Bosco fu condotto dalla sua guidain una gran sala, ove, giacenti qua e là, videmolti dei suoi ragazzi, afflitti dai più terribilimali : gli uni ciechi, gli altri coperti di piaghe,ed altri anche col cuore roso. Don Bosco nonpoteva strapparsi a quello spettacolo desolante,ma Don Cafasso lo condusse via di là, dicendoglidi voler festeggiare quei giovani . Io condusseallora in un'altra sala ov'era imbandita unasplendida mensa, sulla, quale ciò che più atti-rava lo sguardo erano dei biscotti di dimensionieccezionali e d'aspetto straordinariamente appe-titoso, sicchè D. Bosco non rifiniva d'ammirarli .

Ed ecco che si fecero innanzi tutti gli allievidi cui eran stati prima esaminati e riscontratiregolari i documenti, e tutti ricevettero deibiscotti, mentre gli altri restavano presso laporta. Don Bosco avrebbe voluto chiamarli,ma Don Cafasso lo fermò dicendo : « Le lorocarte non sono firmate » .Don Bosco avrebbe almeno voluto portar

loro dei biscotti, ma anche ciò gli venne negato

(1) Le parole « Nota della Marchesa Fassati » sonodella figlia, la Baronessa Ricci des Ferres.

dalla guida, con queste parole : - No! essi hannoil palato guasto da pillole amare e non potreb-bero assaporare questo cibo . - Don Bosco sup-plicò allora il suo caro padre di spiegargliil significato di quanto avveniva, e nello stessomomento Don Cafasso, prendendolo per mano,gli disse: « Sta' attento! ma sta' attento! » ; ela sua voce era così forte che Don Bosco ne fusvegliato, e si trovò a sedere sul letto, ma conun'impressione così viva di quanto aveva vistoda saper dire esattamente in quale situazionesi trovasse ognuno dei suoi ragazzi .

A ricreazione raccontò il sogno, con la suaamabile semplicità, ed ecco tutti gli allievi afarglisi attorno, chiedendo : - E io, dov'ero io?- Quando due o tre di essi si furono riconosciutinel posto in cui Don Bosco li aveva visti, fuun'emozione generale ed un affrettarsi a fareuna buona confessione ed una gara ad essere iprimi nel mettere ordine alla propria coscienza,sicchè Don Bosco dovette dire che nessuna mis-sione aveva mai prodotto per l'innanzi un ef-fetto migliore, e che da quel giorno in poi unnuovo fervore s'era manifestato nella casa .

Com'ebbe fine la "cocca " di Valdocco. (1)

186o. - Delle compagnie di cattivi soggettis'erano proposto di disturbare le funzioni reli-giose all'Oratorio di Don Bosco . Facevano unchiasso d'inferno alla porta della Cappella,tanto che il predicatore, un giorno di domenica,fu costretto ad interrompersi . Alcuni chierici,inviati a rimettere l'ordine, furono cacciati acolpi di pietra . Infine uscì Don Bosco in per-sona. I mariuoli tentarono di disperdersi al suaavvicinarsi ; ma egli riuscì a farsi ascoltare . Lasua arringa, incominciata con la dichiarazionedi non voler abolire « la rassa dé birichin »,finì con la proposta ai capi della banda di rice-verli presso di sè, di nutrirli, di vestirli e d'in-segnar loro un mestiere .- Non vi fidate, disse una voce ; quando vi

avrà nelle mani, chiederà l'intervento della po-lizia e vi farà mettere in prigione .- No, Don Bosc a l'è trop galantom, e mi i vad ;

-- disse un altro : - No, don Bosco è troppogalantuomo, ed io ci vado . - Vi fu un minutod'esitazione ; poi, a poco a poco, si sentironoaltre voci : « Mi d' cò, mi d' cò . » « Anch'io,anch'io! »

A farla breve, dodici di essi si arresero al-l'invito e gli altri se ne andarono . Questi dodicifurono immediatamente condotti in chiesa : e,poichè mancavano i letti, fu giuocoforza, per

(1) Cfr . LEMOYNE, Vita del Ven.Giovanni Bosco,Vol. II, pag. 308 : « Da parecchi mesi . . . narra DonRua . . . ecc .» . Le cocche erano accozzaglie di giovinastrigirovaganti alla periferia della città .

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quella sera, rimandarli, con la promessa di ri-tornare l'indomani . Otto ritornarono : furonodistribuiti due per classe, per evitare i crocchi,giacchè erano veramente delle birbe da non per-dersi di vista . Così Don Bosco spera d'aver di-spersa quella banda matricolata . . .

La prima offerta per la Basilica di MariaAusiliatrice .

1863 . - Don Bosco- inizia la costruzione diuna Chiesa a Torino . In uno degli scorsi giorni

egli ci ha messo a parte di questo suo progettoe subito tutti noi siamo stati presi dal desideriodi vedere questa chiesa, dedicata a Maria e Au-xilium Christianorum », il qual titolo è statosubito approvato all'unaminità .

Tra i numerosi conoscenti di Don Bosco v'èuna persona assai mal pesante, la quale, purnutrendo per lui una certa amicizia, gli harifiutato qualunque aiuto . Qualche tempo faquesta persona inviò a Don Bosco un fanciulloabbandonato, pregando di accettarlo nell'Isti-tuto. Don Bosco le osservò :- Non le chiedo niente per il ragazzo, per-

chè so già che ella non vuol darmi mai nulla peri miei figliuoli, ma siccome mi accingo a far co-struire una chiesa, così mi dia qualche cosa atale scopo .

- Volentieri, rispose l'altro, ma ad una con-dizione: e cioè che la chiesa sia dedicata a MariaAuxilium Christianorum », poichè, o prestoo tardi, arriva sempre un'ora in cui si ha bi-sogno dell'aiuto della Vergine .- Stia tranquillo - disse Don Bosco, che

aveva già decisa la stessa cosa .E quel signore gli consegnò allora ottomila

lire. Ecco dunque più di quanto sia necessarioper mettere mano all'opera e la chiesa incomin-cerà a sorgere . Tanto è possibile, quando si hafiducia in Dio!

Come Don Bosco s'industriava per il man-tenimento dei ricoverati .

. . .giungendo a casa della Signora della Rocca,e mentre aspettavo d'essere ricevuta, mi trovovicina ad un tale che altra volta avevo cono-sciuto e poi dimenticato, e del quale inutilmentemi sforzavo di rammentare il nome . Giunte lepadrone di casa, la Signora della Rocca diced'aver pregato la signora Cibrario di passare dalei, perchè la signora De Foras aveva bisogno diottenere una Croce di Cavaliere per un certosignor X. Accordata la croce, la signora dellaRocca chiede di annotare sul taccuino dellasignora Cibrario il nome di un pittore straniero .Dopo qualche obbiezione il nome viene scrittoe la croce promessa . Allora la signora Cibrario

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si volge a me, scherzosamente, e mi chiede :- E lei, Marchesa, non ne ha una da regalare?- Io nego, dignitosamente . Alla sera viene adesinare da me Don Bosco ed io racconto laraia visita del pomeriggio : « Oh! se ci fossistato io! - esclama Don Bosco - io che houna cambiale di tremila lire che mi scade ilprimo maggio! E dire che una certa persona mela pagherebbe, pur di avere la croce di cavaliere!e un'altra persona, alla stessa condizione, mipagherebbe un mese di pane per i miei ragazzi,

e ciò che vuol dire cinquemila lire! ... ».Che fare? Mi raccolgo in me stessa e passo al

lambicco il mio cervello per distillarne un bi-gliettino seduttore, conquistatore, irresistibile!

Ventiquattr'ore dopo la signora Cibrario mene risponde uno non meno affascinante, ac-compagnato da due diplomi da Cavaliere, giàfirmati dal Re ; e poco dopo io giungo trionfanteda Don Bosco con le mie brave ottomila lirein tasca . Ma poichè ogni gioia della vita dev'es-sere sempre accompagnata da qualche amarezza,così il caro Don Bosco mi accoglie con questeparole : « Darmagi ch'a son già mangià da duim eis! Ades i son ant i crusi pel meis d' mars! ».« Peccato che son già mangiati da due mesi!adesso sono nei fastidi per il mese di marzo ! » .

Come Don Bosco era amato dai giovani .

1863 . - Il nostro caro Don Bosco ha avutoultimamente un terribile mal d'occhi . N'era tor-mentato già da tre settimane, quando, una do-menica, uno dei suoi figliuoli andò ad offrireal Signore i propri occhi, protestando che sa-rebbe rimasto ai Suoi piedi, finchè Don Bosconon fosse guarito . Nell'istante stesso il malepassò dal maestro all'allievo . Rividi Don Boscoperfettamente guarito, mentre tre giorni dopoil povero ragazzo aveva ancora gli occhi assaimalati. Guarì, in seguito, mercè la benedizioneche gli impartì Don Bosco, e che egli rifiutò perpiù giorni pel timore che il male non avesse aritornare al suo primitivo proprietario . . .

L'umiltà di Don Bosco e l'effetto di unasua Messa .

1868 . - Ieri Don Bosco ci ha raccontatoche, trovandosi una signora milanese (sorelladel Presidente del nostro Senato, Casati), gra-vemente inferma, anzi pressochè agli estremi,il di lei marito gli aveva telegrafato pregandolodi prendere un treno speciale e recarsi immedia-tamente colà . Don Bosco gli aveva rispostomolto flemmaticamente che alcuni affari cheaveva per le mani gli rendevano impossibilequel viaggio. Nuove suppliche da Milano e nuovorifiuto di Don Bosco, accompagnato però questa

volta dalla promessa di celebrare una Messal'indomani, alle sette, a quella intenzione . Lamattina seguente, a quella stessa ora, l'ammalataquasi uscendo da un sogno, chiese perchè vifosse tanta gente nella sua camera .- Ma per curarti - le fu risposto .- Curarmi? ma io non sono ammalata .Le si disse allora di provare a muovere il

braccio e la gamba che aveva paralizzati, edessa li mosse, poi chiese i suoi abiti, si vestì evia, di filato in chiesa, a Messa .

L'indomani Don Bosco riceveva una racco-mandata contenente seimila lire per la sua nuovachiesa .

DALLE LETTERE DELLA MARCHESA FASSATI.

L'E.mo Card. CaglieroGran Cordone dell'Ordine Mauriziano.

Le solenni onoranze che recentemente sitributarono all'E.mo Card. Cagliero in ogniparte, specialmente in Roma, Frascati e To-rino, con la partecipazione dello stesso SommoPontefice nella forma già nota ai nostri lettori,ricevettero nuova solenne conferma da un'ono-rificenza veramente insigne conferita all'E .moPorporato .

Il 27 luglio u. s. S. E. il Senatore PaoloBoselli, Primo Segretario di Sua Maestà pel GranMagistero Mauriziano e Cancelliere dell'Ordinedella Corona d'Italia, ne dava l'annunzio allostesso Card . Cagliero, tornato da poco a To-rino, con questo telegramma :

« SUA EMINENZA CARD. CAGLIERO, TORINO- Mi è grato annunziare Vostra Eminenza cheAugusto Sovrano con odierno decreto di « Motuproprio » nominò Vostra Eminenza Gran Cor-done Ordine Mauriziano . Ossequi profondi cor-diali . - PAOLO BOSELLI » .

L'Eminentissimo rispondeva :S. E . BOSELLI, ROMA . - Considero onori-

ficenza conferitami quale novella prova costantebenevolenza Protezione dell'Augusta Casa Savoiaverso umile Opera Don Bosco. Prego V. E. rim-graziarne degnissimo Capo. Ricambio V. E. af-fettuosi ossequi ringraziando p elcortese annunzio.- CARD. CAGLIERO .

L'onorificenza può ritenersi la più alta dopoil Collare della SS .ma Annunziata: la notiziaquindi recherà molto piacere agli ammiratoridel Card. Missionario e delle Opere Salesiane .

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IV .

I primi allievi.

Il primo allievo. - Piccolo infermiere e bat-tezzatore della sua mamma .

Il primo allievo giunse il 31 dicembre coi con-fratelli del Lin-Chow e fu, tra i doni presentati aMonsignor Versiglia il giorno della sua consacra-zione, il più gradito al cuore del Vescovo Salesiano .Il piccolo A-Fuk è figlio di un lebbroso: è di in-gegno svegliato, d'una parlantina che incanta, fur-betto, vivacissimo, un vero birichino di Don Bosco .

La mamma sua, rimasta sola dopo il ritiro delmarito nel lazzaretto, si era così accasciata, cosìsfinita per i pensieri, per i crucci, per le fati-che, per gli strapazzi fisici e morali incontrati nelmantenere la famigliuola, e si indebolì talmenteche un giorno, portando del riso, cadde sfinita ecosì malamente da prodursi una larga ferita allaguancia destra . Don Cucchiara, chiamato dal pic-colo A-Fuk, corse in soccorso della disgraziata,disinfettò la ferita e le apprestò le cure del caso .La povera donna per un paio di giorni non risentìmolto del suo male, ma in seguito le sopraggiunseuna grave infermità . Il piccolo A-Fuk non l'ab-bandonò un istante e le fece da infermiere concura, con tanto amore, con tanta assennatezza,da commuovere chi osservava e valutava il suosacrificio . Il buon figliolo sentiva un grave dispia-cere, perchè, vedendo la madre aggravarsi ognigiorno più, temeva che venisse a morire senza bat-tesimo. Nei momenti in cui l'ammalata si assopivaegli pregava con gran fervore il buon Dio che toc-casse il cuore alla madre, che l'aiutasse a rinunciarealle superstizioni e trepidava più per la salute spia-rituale della manina, che non per quella del corpo .Non mancò, col suo dialogare vario e chiaro, d'i-struire bellamente la madre nelle verità fondamen-tali della fede, di indurla a ripetere le preghiere delmattino e della sera, di parlarle molto del Signoree del Paradiso . La buona donna ascoltava il suopiccolo catechista, non ancora dodicenne, con amo-re, con interesse sempre crescente, tanto che vennea sospirare ardentemente il giorno in cui avrebbepotuto essere battezzata . E quel giorno il buon Dioglielo anticipava oltre il previdibile ed in manieraaffatto speciale . Una sera, la malata, improvvisa-mente, si aggravò : freddi sudori le rigavano ilvolto, tremiti angosciosi la scotevano tutta, ed imedici accorsi disperavano vederla guarita . A -Fukascoltò in silenzio la tremenda parola : « Tua madrenon guarirà più! » Superiore al dolore e allo straziodel suo piccolo cuore, fu il pensiero della salute

(1) Vedi Boll. di luglio u. s.

Il nuovo orfanotrofio di Shiu=Chow(Relazione del Missionario D. Carlo Maria Braga)

eterna della madre: non potendo salvare la vitadel corpo, volle assicurata l'eterna vita dell'anima .

Il Missionario era troppo lontano per poter spe-rare di vederlo giungere in tempo per il battesimo,e allora il caro figliolo battezzò la madre, generandocosì alla vita della grazia colei che gli aveva datala vita del tempo . La madre, aiutata certamentedalla virtù del Sacramento, superò la crisi e guarì ;e ora sente più vivi e più intimi i vincoli del sanguesantificati da quelli più sublimi della grazia .

Con sette alunni s'inaugura l'Orfanotrofio . - Lefeste dell'inaugurazione . - « Il Papa! » - Tre« Ave Maria ».

Giunsero verso la fine di marzo altri due allievidal lontano villaggio di Fong-Tong, accompagnatidal nonno, un ometto a modo, cortese, distintonel tratto, preoccupato al mondo d'una cosa sola :educare cristianamente e civilmente i suoi nipo-tini . Visitato il collegio, ne rimase soddisfatto ; ma,giunto al dormitorio, sembrò d'un tratto impen-sierito, ed osò dire : - Ma, padre, qui non è ancorafinito, mancano le camerette per gli allievi . Comefarai a costruirne in pochi giorni un centinaio?

Risposi sorridendo : - Il lavoro è bell'è fatto, illocale è così vasto da contenere tutti gli allievi . -E gli diedi notizie del nostro sistema educativo .Quando comprese bene che i giovani erano accu-diti e sorvegliati continuamente dal sacerdote, chevive solo per loro e con loro, si rasserenò subito,si gettò in ginocchio a ringraziare, e volgendosiai piccini : « Oh che gran fortuna è la vostra di es-sere guidati da un sacerdote! Siategli sempre ubbi-dienti e rispettosi . . . Ora parto tranquillo, perchèvi lascio in buone mani » . Ma appena fece la mossadi avviarsi, i due frugoli scoppiarono in pianto edanche il vecchietto, vinto dalla commozione, simise a singhiozzare forte . Quelle lagrime fecerobene anche a me, e direi che quasi mi rallegraronopensando che un pezzo di cuore (fatto se si vuole amodo loro) l'hanno anche i cinesi .

Giunsero, un dopo l'altro, quattro nuovi allievidue dei quali già noti, per quanto scrisse il carodon Lareno: degli altri dirò qualcosa in seguito .

La sera del tre aprile, radunati i sette alunni,che per la loro allegria spensierata e serena, chia

-

mavamo le sette allegrezze di S . Giuseppe, dopoesserci prostrati ai piedi di Maria Ausiliatrice perinvocare protezione ed offrirle le nostre fatichi,il nostro lavoro, benedetti da Monsignor Versi-glia caricammo le poche masserizie, di cui il Ve-scovo aveva spogliato la povertà della sua resi-denza, e si discese sino all'incontro dei due fiumi .

Appena la barca si mosse, intonammo il santorosario e le voci argentine dei fanciulli, diffonden-dosi nella chiara sonorità del crepuscolo, sulle

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acque del fiume rosseggiante agli ultimi riflessidel tramonto, richiamavano ad ascoltare mottipescatori e barcaioli, ed erano le uniche voci chesi elevassero al Creatore, come riparazione degliincensi delle prostrazioni che i pagani offrivano aldemonio . Ed io vedeva un'altra barca e mi pareva diudire più viva la voce del Divin Maestro : - Siniteparvulos venire ad me! . . . talium est enim regnum coe-lorum . . .

Come nella lontana Patagonia, anche in Cina, laprima chiamata di Gesù è pei fanciulli, per questiteneri germogli della vita, che rappresentano nellefugacità del tempo un sorriso della giovinezzaeterna di Dio.Giunti all'approdo di Ho-Si si trasportarono

poche cosette all'Orfanotrofio, coadiuvati daglioperai, entusiasti per l'arrivo degli allievi, ed acui avevo promesso, come compenso, di far sen-tire una suonatina all'armonio .

Accesero le loro grandi lanterne e improvvisa-rono una fantastica e bizzarra fiaccolata, urlandomolto e lavorando poco, preoccupati di salvare dalvento i loro lumi. Quando furono pronti i letti sem-plicissimi, due cavalletti, tre assicelle, una stuoia,un pezzo di travicello per cuscino, eseguii la suo-nata promessa, ma non ne rimasero molto soddi-sfatti e mi pregarono di accompagnare uno deiloro canti popolari . Uno intonò, ma gli altri, preoc-cupati dal guardare le mie dita muoversi sui tasti,incominciarono un paio di battute dopo, e, pernulla commossi e disorientati, ciascuno proseguìil canto per proprio conto, applaudendosi e com-plimentandosi a vicenda, quando l'ultimo giunsea conchiudere col ritardo di parecchie battute .

Finito il trattenimento musicale, operai e ra-gazzi si radunarono in una sala a piano terrenoe, non ricordo come, il discorso cadde sul Papa .A me non parve vero di iniziare l'opera nostraeducativa col parlare del Papa . Fui felice che laprima esortazione, la prima parola di bene, dettanella nuova casa, abbia avuto per tema il SommoPontefice. Fatte tacere, con un cenno della mano,le chiacchiere, dissi del Papa, che aveva chiamatea raccolta tutte le energie, le forze del mondo catto-lico per dare sviluppo alle Missioni, per estendereil regno di Gesù Cristo, di cui egli è degnissimo rap-presentante in terra : dissi del Papa che aveva dettala parola più vera e più profonda sulla guerra esulla pace, del Papa che aveva ripetutamente, conpredilezione, con angoscia, inviati i suoi generosisoccorsi ai loro fratelli cinesi del Nord che mori-vano di fame : dissi dell'amor grande che il SantoPadre nutre pei fanciulli, per gli operai . Bimbi emuratori mi seguivano con attenzione, e, finitodi parlare, li invitai a recitare tre Ave Maria, laprima pel Papa, la seconda per la Società Sale-siana, la terza pei benefattori della Missione .

Mentre i piccini, dopo le orazioni della sera, dor-mivano vegliati dagli angeli, io pensava a Torino,a Maria Ausiliatrice, a Don Bosco e al buon Padredon Albera, che compì i voti del nostro VenerabileFondatore ; ripensava all'umile sorgere dell'OperaSalesiana da pochi birichini, da fanciulli delpopolo, e sviluppatasi prodigiosamente sotto ilm anto di Maria così vasto da accogliere in un solo

amplesso ed in un solo amore i cento e cento ecento figli sparsi in tutto il mondo . Vedeva nelfuturo la nostra opera di Cina, nata dal piccolograno di senapa e cresciuta gigante, e mi sentivoricco di speranze e di fede nella casa spoglia diogni cosa .

Le inscrizioni. - Accorrono anche le fanciulle .

Ai primi albori del mattino seguente festa del-l'Annunziata, fu un accorrere di ragazzi di ogni etàe condizione, con libri, quaderni, pennelli, tavo-lette, per essere inscritti alla nostra scuola . Tuttivolevano un posto, tutti insistevano per essereaccettati. Erano i fanciulli spontaneamente ac-corsi attorno Monsignore il giorno del suo ingressoin Shiu-Chow, che venivano per aver parte aquanto il Vescovo dei fanciulli aveva per loro pre-parato ed offerto .

Coi ragazzi accorsero anche buon numero difanciulle, linde, pulite, in calzoni e giacchetta,sperando di trovare un posticino nella grande casa .Non fu possibile ammetterle e se ne andarono scon-solate: due paganette non si vollero in alcun modorassegnare e per una settimana continuarono pun-tualmente a giungere al mattino per vedere se laloro costanza venisse premiata . Le consolai di-cendo loro che presto sarebbero arrivate le nostresorelle, le Figlie di Maria Ausiliatrice, che avrebberofatto per esse, quanto noi si iniziava pei fanciulli .

Riguardo a questi si pensò di accettare solo icristiani ed i figli dei catecumeni per potere, piùfacilmente e con più frutto, applicare il nostrosistema basato principalmente sulla religione, lapresenza di Dio e l'odio al peccato .

Oltre a questa selezione ne fu necessaria un'altrariguardo all'età. Erano venuti una ventina dipiccini, buon elemento per un asilo infantile, maun vero imbroglio per una scuola . Li radunai tutti,meno un putto di cinque anni, che, imbeccatoprecedentemente da papà, appena gli chiesi :« Quanti anni hai? » « otto » rispose così pron-tamente e così sicuramente che, li per li, gli prestaifede, tanto più che, coi fanciulli cinesi, tanto di-versi dai nostri per sviluppo e fisionomia, non m'eroancora abituato l'occhio a quell'indagine . Riuscì,colla sua industria, a salire coi fortunati sino alsecondo piano, nella sala adattata provvisoria-mente per scuola . Contento e lieto del successo otte-nuto dimenticò la sua età provvisoria e chiestogliimprovvisamente : » Quanti hanni hai? », « cin-que » rispose candidamente . Allora, in bel modo,lo persuasi a riscendere le scale sino al piano ter-reno, ove mi attendevano gli altri per essere riac-compagnati alle rispettive famiglie . Attorniatoda quei vivacissimi frugoli chiacchierini, come pas-serotti di prime piume, attraversammo la distesadegli orti ed i marmocchietti, esultanti per le te-pide carezze del sole nascente, incominciarono acantare l'Ave Maria . Gli ortolani sospendevanoil lavoro per porger attento orecchio a quel cantoinsolito ed armonioso e a sorridere a tanti piccini,mentre a me giungeva, fresco di vita e di amore,l'eco di un altro canto, dell'inno stesso della nostraMadre : Beatam me dicent omnes generationes! che

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il poeta cristiano fece altamente risuonare inmezzo al paganesimo delle arti, delle scienze,della vita :

Tutte le genti mi chiameran beata!

l primi giovani. - l nostri giuochi. - Deli-catezza gentile. - Meglio quattro sgambettiall'aria, che ammuffire sui divani .

I primi giorni fu un susseguirsi di scene, di pic-coli fatterelli gustosissimi e ci volle non poca pa-zienza a mettere un po' d'ordine e di armonia inmezzo a tanta varietà . I cinesi abituati solamentealle scale a piuoli, salivano e scendevano le duebranche di scale, aiutandosi di mani e di piedi e,giunti all'ultimo piano, non osavano affacciarsi allafinestra, perchè venivan presi da vertigini . Perridiscendere si prendevano per mano un coll'altro,prudentemente, facevano gradino per gradino, equando giungevano sulla solida terra tiravano ilfiato lungo con grande soddisfazione, come seavessero superato un grave pericolo .

Non avendo potuto accettare molti allievi permancanza di banchi, improvvisati i primi tempicolle tavole dei letti, si permise a tutti di venirealmeno a giuocare . I cinesi hanno grande abbon-danza e varietà di giochi sedentari, ma sono priviaffatto di giuochi di agilità, di destrezza, di forza,di movimento. L'introduzione quindi dei nostrigiochi fu per loro una vera rivelazione . Il cortilenon era ancora libero dal materiale di costruzione,non ancora livellato, né definito, e ci adattammoad usare un tratto di terreno abbastanza regolaree senza pietrame .Insegnai per primo il gioco di « Barrarotta »,

dandogli un pomposo nome cinese, che colpissela fantasia e fosse d'attualità : « la caccia ai pirati » .Il nome incontrò subito le simpatie generali, edivisi, non senza fatica, i giuocatori in due campi,che tutti volevano essere dalla parte dei pirati .

Dopo una sommaria spiegazione delle regole delgiuoco, si venne all'incontro delle parti avverse,e poco mancò che la commedia finisse in tragedia,chè ciascuno faceva al naturale la propria parte,dando e ricevendo delle santissime botte, alzandoacutissime grida ed imprecazioni di ogni genere .Quelli che venivano presi, erano subito saldamenteassicurati con cordicelle di bambù e, guai a mo-versi, a tentare l'evasione, ad uscire d'un palmodal luogo fissato come prigione . Con calma e pa-zienza riuscii gradatamente, a far perdere al giocotutto il selvaticume e la grossolanità che aveva as-sunto le prime volte, non permettendo di prenderviparte a coloro che facevano abbondante uso diimprecazioni, e rivolgendo agl'infuocati giocatoriqualche breve e pratica raccomandazione prima dicongedarli .

Si giocavano partite su partite, accorrendo ognigiorno nuove schiere di giocatori e di spettatori,contadini, soldati, commercianti, portatori, pe-scatori, barcaioli, che si soffermavano per lungotempo a vederci correre senza aver necessità dioppio e di vino caldo .I fanciulli, quando ebbero imparato bene il

giuoco, furono di delicato sentire, e appena pote-

rono fare da sè mi pregarono di essere il paciere, ilgiudice di campo, e, colla scusa ch'io mi stancavatroppo, mi esonerarono dal correre . Fecero conrami, fronde, e foglie una specie di sedile e mi pre-garono di accomodarmi. Per occupare il mio for-zato ozio mi offrirono semi di zucca, qualche pa-tata dolce e canne di zucchero ; ma per evitare aqualche piccolo lettore l'acquolina in bocca, notosubito che la canna da zucchero, dolcissima e rin-frescante, era presentata con certe mani, da certivisi, levata di sotto a certi abiti, da richiedere unatto di straordinaria mortificazione per mandarnegiù un pezzo . . .

Tra i ragazzi più matti pel gioco c'erano duemarmocchi, tarchiati e vivacissimi, che giungevanopuntualmente all'ora della ricreazione, portandosul dorso la loro futura sposina . Siccome le duepiccine strillavano a perdifiato se venivano posateper terra, i due disgraziati fanciulli erano obbli-gati a correre con quella specie di zaino sulla schienae, quando venivano presi o prendevano, erano indue a rammaricarsi od a gioire .

Una sera capita improvvisamente il padre d'unodi questi miei amici e lo rimbrotta acerbamenteperchè prendeva, in quella tenuta, così viva parteal gioco, e, passando dalle parole ai fatti, allungauno scapaccione, che il ragazzo, grazie all'agilitàacquistata giocando, riesce ad evitare .

Il padre, inferocito, afferra una pietra per sca-gliarla sul figlio che si allontanava trotterellando .D'un tratto scoppia fra i giocatori un fragorosoapplauso che sconcerta il burbero uomo: erano ipirati fuori di sè per la gioia di essere riusciti a li-berare i loro prigionieri .

Terminata l'ovazione, il giuoco ripiglia anima-tamente ed il nostro uomo vi prende parte cosìviva, così attenta che non si accorge del tramontodel sole, non sente più gli stimoli dell'appetito, e siferrea per quasi due ore, immobile colla pietra inmano, cogli occhi fissi su quei diavoletti, come tra

-

sognato, finche il figlio lo chiama, prudentemente,da lontano, per la cena . . .

I gravi maestri del villaggio e della città, im-passibili nei loro lunghi abiti, impeccabili nel lorocerimoniale, portando come distintivo del loroalto rango le unghie lunghe ed adunche, essendovenuti frequentemente a farmi visita e, vedendomisaltare e giocare coi ragazzi, non approvarono tantamia famigliarità e accondiscendenza, e me lo feceronotare. La miglior mia difesa la fecero gli scolaridi quei pettoruti Sin-Sang e nel modo più con-vincente e persuasivo . Parecchi degli allievi dellescuole pagane, imparati che ebbero diversi giochi,li insegnarono a loro volta, a tutti i compagni edogni giorno nella loro palestra ginnastica giocavanocon tale passione, con tale clamore e vivacità,che i miei cari e nocchioluti Sin-Sang trovaronoanch'essi più igienico, più salutare, fare quattrosgambetti all'aria libera, che ammuffire sdraiatisui divani, accoccolati sui seggioloni, tra una fuma-tina di tabacco ed una tazza di pessimo the .

(Continua)Sac . CARLo MARIA BRAGA

Missionario Salesiano .

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Alla fin di maggio 1920 prendeva stanza nellaresidenza di Chi-Hing . Corsa la voce del mioarrivo, i pochi cristiani, sparsi nei paeselli vi-cini, accorsero tutti, e la prima festicciuolache si fece fu rallegrata dal battesimo del mioservo Lo Tan Sien . Era il primo battesimo so-lenne di adulti che amministravo . . . e ognunopuò immaginare la consolazione mia, quandoconosca la storia di Tan Sien .

Il 6 dicembre dell'anno prima mi trovava aChi Hing di passaggio, diretto a Fong Tong, perla festa dell'Immacolata . Un tempo uggioso mitenne tappato in casa tutto il giorno a decifrarecaratteri cinesi . Sul pomeriggio, stanco di leg-gere, discendo in porteria per chiacchierare unpoco col nostro vecchio, e trovo un giovinotto,di forte corporatura e di modi semplici, rittoavanti un quadro murale, intento a leggere al-cuni articoli del catechismo (utilità dei quadricatechistici) . Al mio apparire si volge tranquil-lamente e risponde con grazia modesta alle miedomande. A dir il vero, c'intendevamo pocol'un l'altro . Interviene il vecchio Sin Shang,e vengo a sapere che lo sconosciuto è Lo TanSien, di Ka Yin Tchiu, orfano di padre, con ununico fratello minore, venuto a chiamare SinShang, perchè vada a vedere il padrone suo am-malato . Sin Shang è anche medico, e assai ri-cercato .- Dove sta il tuo padrone? domandai al

giovane .A Tai Kai, in un gran negozio di scarpe .

- E tu fai il calzolaio?- Son con lui da pochi mesi, faccio il cuoco,

ma nello stesso tempo imparo a cucir pantofole .- Che dici di questi quadri che stai osser-

vando?- Son molto belli e contengono una dot-

trina interessantissima . Ti dico il vero che hodei giorni che non son soddisfatto dell'ambienteche mi circonda, sento una gran voglia di stu-diare, e mi pare che questa dottrina sia propriosecondo i miei desiderii .- Ascoltami . A tempo libero vieni a trovare

il bravo Sin Shang che ti ammaestrerà; anzi,siccome già conosci bene i caratteri, ti regaloun Catechismo, che potrai studiare a tuo bell'agio .

Il medico era pronto e il simpatico giovi-notto uscì con lui, lasciandomi una graditissimaimpressione . . . « Oh! Signore, dissi subito confede, chiamatelo alla verità del Vangelo! » .

EpisodiMissionari

"Battèzzami almeno!. .. battèzzami presto!"

Lo rividi un mese dopo. Sapeva già un po'di catechismo : e si lagnava sempre più di nonaver tempo per studiare, e mi supplicò di pren-derlo a servizio .- Presentemente non ne ho bisogno, gli ri-

sposi; ma dovendo provveder dei servi pei nuovimissionari, sta certo che mi ricorderò di te .Quanto ricevi dal tuo padrone?- Un dollaro e da mangiare .- Fin lì ci arrivo anch'io ; e, di più, avrai

tempo per studiare.- Sì, sì per studiare! Ti ripeto, in bottega

non posso, ed io voglio imparare la Dottrina .Ieri l'altro il padrone vedendomi fermo a stu-diare, mentre i miei compagni erano usciti, misgridò, ed io gli risposi : « Tutti son andati agiuocare e fumar l'oppio, e poteva ben anch'ioandarmene con loro a godermi un'ora di riposo :invece son rimasto qui, a studiare, e tu mi sgridi,come se facessi del male? »Queste parole mi rivelarono sempre più il

suo cuore, buono e retto, e gli dissi :- Abbi pazienza, e non far più questioni

col tuo padrone. Se vuoi venir con me, ti aspettoper l'anno cinese .

Ebbe un lampo di gioia . Quel giovane di piùdi 2o anni, nato e cresciuto in ambiente pagano,era proprio un fiore esposto ai rigori del gelo ebisognava presto metterlo in serra . Raccomandaial catechista di tenersi in relazione con lui e difarlo venire al più presto .

Ed eccolo un mattino a Kian Kong, all'oradi colazione, dicendo che aveva abbandonatoil padrone, perchè aveva finito il tempo con luipattuito ; e poiche questi avrebbe voluto rite-nerlo, era venuto via senza stipendio e senzacorredo, ed aveva pernottato a Nana Yung .L'affare mi sembrava un po' scuro, mi aveval'idea di una fuga; tuttavia l'accettai in casa,senza prendere ancora un impegno formale, inattesa di chiarire la faccenda. Senonchè, inbreve, ebbi a convincermi della sua sinceritàe squisita bontà di cuore, e non tardai a consta-tar in lui una grande volontà d'imparare e unaforte tendenza allo studio . Quando un giorno,mentre mi trovava a Leang Pai per la messadomenicale, mi si presentano due sconosciuti,e chiedono notizie di Lo Tan Sien . Uno era lozio, l'antico suo padrone . Risposi che il nipotenon era ancora definitivamente accettato allaMissione Cattolica, e che si trovava a Kian

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Kong, dove potevano andarlo a vedere, e dovemi affrettai a tornare anch'io, per essere pre-sente all'incontro. Vi giunsi sul mezzogiorno,nell'istante in cui i due uscivano dalla resi-denza :- Ebbene? chiesi loro .- L'abbiamo visto, ed è tanto contento che

non possiamo far a meno di dargli il consensodi rimanere .- Dite davvero?!- Sì; e, se occorre, noi stessi, ti preghiamo

di accettarlo . Accontèntalo e ci farai un favore,perchè noi non vogliamo renderlo infelice, co-stringendolo a stare dove non sta bene . Guarda,ci ha dato una lettera per la mamma, e tutto èa posto .

Ringraziai la Provvidenza che in modo cosimeraviglioso era venuta in soccorso del giovaneamico; il quale, fuori di sè per la contentezza,continuò a studiare di buona lena ed in pochigiorni venne a recitarmi tutto il catechismo edimparò anche le risposte per servir la S . Messa .Lo studio della Religione divenne l'unico suopensiero e bisognava vedere con qual impegnovi attendeva . Seppe sfruttare mirabilmenteanche il maestro (antico studente di teologia)che, rispondendo esaurientemente ad ogni que-sito, lo riempiva d'intima soddisfazione . Ungiorno vien da me, e, sotto voce, mi domanda :- Come mai il Leong Sin Shang, che conosce

cosi bene la Dottrina, non è prete?- Eh, mio caro, non son mica tutti chiamati

a farsi prete . Chi vuol farsi prete, tra l'altrodeve rinunziare a molte cose, deve vivere incastità, il che molti Cinesi trovano impossibile .- Oh se si tratta solo di non prender moglie,

la credo una cosa molto facile!- Bisogna anche studiare molti anni per

imparare il latino . . .- Ed io ci potrei arrivare?- Chissà? . . . Coltiva questi buoni sentimenti,

e vedremo .Da quel momento avrebbe voluto esser mis-

sionario e ne aveva e ne mostrava, in vero, latendenza e le doti. Un giorno, col volto pienodi gioia, mi si avvicina, e mi dice come in ariadi trionfo :- Appena avrò imparato la Dottrina, voglio

cercar altri, molti, che la imparino come me,perchè conoscano ed amino il vero Dio . Se tume lo permetti, io andrò di paese in paese apredicare .- Oh! poveretto! gli feci, fissandolo atten-

tamente per leggergli nell'anima . Chi vuoi cheti dia ascolto? Sei venuto ieri, e vuoi già inse-gnare?

Chinò la fronte pensieroso, e tacque per al-cuni istanti, come per dire : - Sia fatta la vo-

lontà del Signore! Se non son degno, pazienza!- poi si rianimò, mi guardò a lungo e infinelui disse : - Battèzzami almeno! . . . Batitzzamipresto! . . . Se sapessi che dolore è per me il doverattendere ancora dei mesi... Tu non puoi cre-dere quanto soffra a vivere tra i cristiani sen-z'esser cristiano, sopratutto quando vedo chesi accostano alla S . Comunione, mentr'io debbosempre restarne digiuno . . .

Caro giovane! Quanta fede aveva già nel cuore!Un giorno lo sgridai per una mancanza, e miscappò la parola che, se non si correggeva, eradisposto a licenziarlo dal mio servizio .- Se non sei contento di me, mi rispose con

calma, mandami via, se così ti piace ; ma primabattèzzami, perchè mi salvi l'anima!

La condotta irreprensibile e lo studio assiduo- aveva il mio da fare a provvedergli nuovilibri - meritarono a Lo Tan Siem d'essere am-messo al Battesimo prima del tempo . Io nonho parole per esprimere la pietà, la divozionee il fervore con cui lo ricevette . Volle esser chia-mato Giuseppe per amore al castissimo Sposodi Maria SS .ma .

L'indomani me lo vedo comparire in camera,si avvicina con aria misteriosa, e mi dice :- Ho deciso!- Che cosa?- Ho deciso di conservarmi casto e di met-

termi al servizio della Chiesa .Mi sentii un nodo alla gola, e confesso che a

stento potei soffocare la commozione che mitraboccava dal cuore nel vedere le vie ammira-bili della grazia .

Ora Giuseppe Lo Tan Siam continua a stu-diare con amore, è un zelante catechista e sognacontinuamente le conquiste dell'apostolato .

Shiu-Chow (Cina) .

Sac . GIOVANNI GUARONAMissionario Salesiano .

CARTOLINE MISSIONARIE.

Sono state allestite varie serie di cartoline dellenostre Missioni della Patagonia e della Terradel Fuoco, e della Cina, ad uso nostro e dei nostriamici e Cooperatori . Si vendono assortite al Prezzodi L. 1.5o alla dozzina - e di L. 10 al cento -franche di porto . - Richiederle all'UfficioPropaganda Missionaria - Via Cottolengo, 32,TORINO, 9 .

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Due storiche feste scolastichenell'Ospizio del Sacro Cuore di Gesù in Roma.

Ci piace riavvicinarle : la prima ebbe luogol'anno passato, la seconda il 16 luglio u . s . ; quella,cui si volle associata la commemorazione del VICentenario Dantesco, venne presieduta dall'E .moCard. Achille Ratti, arcivescovo di Milano, oggiPapa Pio XI ; questa, cui andò congiunta la ceri-monia per lo scoprimento di una lapide a ricordo

degli ex-allievi caduti in guerra, si svolse alla pre-senza dell'E.mo Card. Cagliero e fu presiedutadal presidente del Consiglio dei Ministri, on . Facta,coll'intervento del Senatore S . E. Paolo Boselli,del Principe di Scalea, Ministro della Guerra,dell'on. Anile, Ministro dell'Istruzione, dell'or .Bertini, Ministro dell'Agricoltura, dell'on . Cingo-lani, Sottosegretario al Lavoro, del Prefetto diRoma, S. E. Zoccoletti, e di altre ragguardevoliautorità ecclesiastiche, civili e militari .

Della prima cerimonia ci limitiamo a pubbli-care due istantanee, una delle quali dice eloquen-temente la cara semplicità, l'amabilità e la cor-dialità, con cui il futuro Pontefice si degnò pre-siedere la giocondissima festa, che, inframmezzatada scelte esecuzioni musicali, si protrasse lunga-mente . L'Eminentissimo, congedandosi, mani-festava ai Superiori la sua grande soddisfazione ;

e pochi giorni dopo, il i agosto, certo dovevanotornargli alla mente le ore passate nell'Ospiziodel Sacro Cuore, allorchè da Montecassino scri-veva al nostro compianto don Albera : « Le Istitu-zioni Salesiane si raccomandano talmente e per lasantità della loro origine e per i grandi meriti giàacquistati come in ogni parte del mondo così e par-

ticolarmente a Milano, che sarà per me un onoree un dovere circondarle di quella considerazione ebenevolenza di cui il venerato Antecessore mi la-sciava così larga eredità » .

Al Sommo Pontefice Pio XI, che Dio benedica,a Lui, sempre buono e troppo buono con noi,che pur tra i suoi inviati all'infelicissima Russiavolle tre figli di Don Bosco, a Lui, così pieno diammirazione per il nostro Venerabile Fondatoreche da vari mesi ci fa santamente orgogliosi nelriferirne eloquentissime prove, la nostra preghieraquotidiana e tutta la nostra vita .

La cerimonia del 16 luglio u . s .Al mattino si celebrò nella Basilica del S . Cuore

una fu nzione espiatoria in suffragio dei caduti .L o scoprimento della lapide ebbe luogo la sera,affollando il vasto cortile dell'istituto .

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Al suono della marcia reale le autorità preseroposto sul palco : il Card. Cagliero al centro, allasua destra il Presidente del Consiglio, a sinistraS. E. l'on . Paolo Boselli . A lato dell'On . Facta siassisero il ministro Di Scalea, il Prefetto Zocco-letti, Mons . Bevilacqua, il sen . Marchiafava, ilgenerale Arnaldi, S . E,. il conte Cappello, ilcomm. Pericoli, il gen. Vespignani, D . Vespignani, ilcomm. Corelli, il prof . Trabalza . A lato dell'on .Boselli, il ministro della P . I ., on . Anile, il ministrod'Agricoltura, on. Bertini, l'onorevole MarioCingolani, sottosegretario al Lavoro, il baroneMonti, l'ing. Foschi assessore, per il Sindaco ecc .

Il coram . Poesio, Presidente della FederazioneRegionale Romana degli Ex-allievi, promotoridell'omaggio, porse il saluto alle autorità ed aipresenti, ed elevò commosso il pensiero ai com-pagni caduti, i cui nomi - disse - « volemmoimpressi nel marmo, perchè l'amore riconoscenteverso di loro si estenda nello spazio e nel tempoe passi alle generazioni venture, che nella sicu-rezza dei riconquistati confini d'Italia, nel tran-quillo svolgimento dei liberi nostri ordinamenti,nella indipendenza da ogni straniero predominio,nel rinnovato prestigio del nostro nome all'estero,nella prosperità delle immancabili nuove fortunedel popolo nostro godranno i benefici della vitto-ria conquistata dal loro sacrificio . » .

Quindi l'oratore ufficiale, on . Cingolani, fecedegli eroi l'esaltazione più bella : « Cento erano : e

tutti sono passati qui, per questo cortile, perqueste aule, per questi laboratori . Giovinettiappena sbocciati, uomini già esperti dell'esistenza,tutti eguali, con animo eguale, si slanciarono versoil sacrificio, verso la morte, verso la gloria . . . » .

L'Oratore rileva l'espressione mirabile di tantavirtù, nella quale riconosce la tradizione italiana :« E questa tradizione che fa la vittoria nostra

non gloria passeggera, ma rievocazione e ricon-sacrazione della missione divina, che l'Italia ebbeed avrà nel mondo . Dalle opere della pace sorgeràla nuova Italia sperata e preparata nelle trincee» .

E si procede allo scoprimento della lapide. L'e-

pigrafe, sovrastante i nomi dei caduti, dettatada S. E. l'on . Paolo Boselli, dice :

Viva a gloria e ad esempio - il ricordo dei gio-vani - che - sorti in questa scuola educatrice -alle virtù del pensiero e del lavoro - fidenti in Dio- col cuore di D . Bosco -morirono da prodi - perla Vittoria della Patria - MCMXV-MCMXVIII.

Le Autorità riprendono posto sul palco . "Uncoro di giovinetti, con accompagnamento di banda,canta la Leggenda del Piave e s'inizia la premia-zione .Per la circostanza venne pubblicato un Albo

d'oro, che raccoglie una breve biografia, - con ri-tratto, degli eroici giovani commemorati: un verocapolavoro di arte tipografica, che venne distri-buito agli accorsi .

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IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE

Nel Santuario, il 24 del mese,si compiono mattina e sera, devote funzioniin onore di Maria Ausiliatrice . Al mattino haluogo la messa della Comunione generale, se-guita dalla Benedizione Eucaristica - allasera, alle 20, un'ora di adorazione predicata ;e sono particolarmente i divoti di Valdocco,con le associazioni della Parrocchia, che convivissima fede accorrono alla devota funzione .

Vogliano i buoni Cooperatori e le pie Coope-ratrici unirsi, ad essi, in ispirito .

ECHI DELLA FESTA TITOLARE .

Solenne incoronazione a Morelia (Messico) .

Era il 24 maggio 1919 . Le ultime ondate dipopolo, che aveva accompagnato Maria Ausi-liatrice in trionfo per le vie di Morelia, si accal-cavano nel Santuario della Vergine di D . Boscoquando, in mezzo all'entusiasmo religioso,una voce si alzò per esprimere un voto . Datempo e per varie ragioni l'Arcivescovo Mons .Leopoldo Ruiz y Flores viveva lontano dall'a-mata archidiocesi, senza che vi fosse probabi-lità di ritorno ; e l'ispettore salesiano, dott . donGuglielmo Piani, ora Arcivescovo titolare diDrama, interprete dei sentimenti del popolo,fece voto di cingere la fronte di Maria Ausi-liatrice con una preziosa corona, se l'Arcive-scovo fosse ritornato . Sull'istante alcuni nobilicavalieri cedettero anelli e monili per la forma-zione delle corone .

La grazia si ottenne : e il voto si è compiuto .L'Arcivescovo è rientrato nella sua archidio-cesi, ed una corona di oro e di gemme brillasulla fronte della Madonna .La cerimonia ebbe luogo il 17 dello scorso

maggio, anniversario dell'incoronazione di MariaAusiliatrice nel Santuario di Torino . Il cortiledel Collegio salesiano venne sontuosamenteabbellito e trasformato in vasto tempio, perdar comodità a tutto il popolo di parteciparvi .La messa solenne venne cantata dallo stessoArcivescovo Mons. Ruiz y Flores, e il Vescovodi Queretaro prese la parola per infervorarei fedeli, ricordando l'origine della festa e il voto

fatto, riallacciando il ritorno dell'Arcivescovocol ritorno a Roma di Papa Pio VII . Eranopresenti l'Arcivescovo di Puebla ed altri Ecc .miVescovi, vari Capitoli, e numerosi parroci,autorità e nobili famiglie .Terminata la S . Messa, l'Arcivescovo recitò

una fervorosa preghiera invocando la benedi-zione e la pace su tutto il popolo, sulla Patria,sulla Chiesa . Quindi, in mezzo alla commo-zione generale, in abiti pontificali, circondatodagli altri Prelati depose l'aurea corona sullafronte della Madonna, mentre l'Arcivescovodi Puebla ne posava un'altra su quella delBambino. Impossibile descrivere l'entusiasmodel popolo. Un canto risuonò e fu un grido diringraziamento a Dio, ed una supplica per lapatria agitata, ad implorare benedizioni celesti .Gli Ecc.mi Arcivescovi non avevano finito

di compiere l'atto dell'incoronazione, che unfatto singolare venne a scuotere le più intimefibre dei cuori . Una candida colomba volòa posarsi sulla corona della Madonna, e vi sifermò a lungo. Furono istanti di commozionee di trepidazione profonda . L'apoteosi eracompleta: la Vergine incoronata, il voto perla patria, il simbolo di pace . Non è a dire l'im-pressione universale . A lungo tutto il popolorimase in preghiera .Nel pomeriggio, quando la Madonna fu

portata in processione dai Cavalieri di Colombo,lieti e giocondi canti salirono al cielo, unitialle preghiere sgorganti da migliaia di anime .

A Rivalta Torinese .La festa di Maria Ausiliatrice, che da ben 19

anni si celebra in modo solennissimo a Rivalta To-rinese la 1.a domenica di agosto, ebbe quest'announa caratteristica tutta speciale . Per l'occasione,alle solenni funzioni religiose, alle processioni,alla illuminazione con archi trionfali, ai concertimusicali e trattenimenti drammatici, che si svolserodal 3 all'8 agosto, si associarono importanti lavoridi restauro della chiesa parrocchiale . In due anniil rev . Arc . Teol . D. Candido Balma, coadiuvatoe corrisposto dalla buona popolazione rivaltese,spendendovi oltre 60 mila lire seppe ridurre ilcadente tempio a un vero gioiello d'arte, decoratoa nuovo, in stile basilicale romanico, su disegnidell'ing . Reycend e del prof . Mario Guglielmino .Per la ricostruzione dell'altare dedicato a MariaSS. Ausiliatrice, « Adiutrici Christianorum », su

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disegno dell'architetto salesiano Giulio Valotti,furono spese circa 12 mila lire. Il rev.mo Arciprete .il quale con amore e con fede guidò alacrementei lavori, può andar lieto di quest'opera che abbel-lisce Rivalta e ne rende più gradito il soggiorno .Coi sette altari rifatti ex novo dalle fondamenta,colla bellissima facciata, col nuovo organo, col-l'artistico pulpito che presto sarà anch'esso aposto, il tempio di Rivalta è divenuto uno deipiù devoti; e solennissime e affollate furono leprime funzioni religiose che vi si celebrarono contriduo e panegirico del nostro Missionario D . Torre,in onore di Maria SS. Ausiliatrice .

GRAZIE E FAVORI (*)

Grazie, o Maria Ausiliatrice .Il giorno primo di novembre dello scorso anno1921, il mio piccolo Gustavo di nove anni fuoperato di appendicite acuta. Ancora in cat-tivissime condizioni per tale operazione fu as-salito da polmonite doppia, seguìta da pleu-rite, per la quale dovette subire altra dolorosaoperazione. Dato che le tre malattie si eranomanifestate entro il breve spazio di venti giorni,i medici e i professori chiamati a consulto lodissero senz'altro spedito .

Priva di qualsiasi umana speranza, tentatetutte le vie, una fiducia insolita e straordinariami spinse ad invocare l'Ausiliatrice, incomin-ciando la Sua Novena, mandando tenue offerta,e promettendo la pubblicazione a grazia rice-vuta .

Fu veramente visibile l'intervento della Ma-donna Ausiliatrice, poichè il mio Gustavo subitocominciò a migliorare .

Grazie, o Maria, per questa e per altre grazieche ci avete fatte. Sarò sempre vostra divotaed inviterò tutti alla vostra divozione ; e Voi,o Maria, continuate a tenere sotto la vostraprotezione tutta la mia famiglia .

Ziano Trentino, 25-7-22.CAROLINA SIEFF .

TORINO . - 7 - VII - 1922 . - Ai primi di gennaiofui colto da paralisi celebrale ed emiplegia sini-stra che per un mese circa mi tenne fuori dei sensida non conoscere alle volte le persone che mi siavvicinavano . La famiglia era costernata e te-meva di vedermi soccombere da un giorno all'al-tro. Non appena potei rinvenire un poco, in unionecon i miei cari, consigliati da un sacerdote, ilquale mi veniva a visitare e a portare il Pane dei

(*) A quanto è riferito in queste relazioni s'intende nondoversi altra fede, da quella in fuori che meritano atten-dibili testimonianze umane .

forti, si fece la novena di Maria Ausiliatrice consi-gliata dal Ven . Don Bosco, invocando nel con-tempo anche la sua intercessione colla promessadi una offerta e di pubblicare la grazia sul Bollet-tino Salesiano . Dopo alcuni giorni il male andòdecrescendo, ma ero tanto debole, ed avendogamba e braccio sinistro immobilizzati non potevo,da me, neppur mettermi a sedere sul letto . Lafamiglia continuò la novena, e, in breve tempo,grazie alla SS . Vergine e al Ven . Don Bosco, illeale diminuì, potei lasciare il letto, e uscire dinuovo quasi perfettamente guarito . I miei primipassi furono al Santuario di Valdocco per la graziainsigne ricevuta .

G. BATTISTA FRASSATI .

MONTEROTONDO DI GAVI . - II - luglio - 1922 .- Ritornando a casa dalle funzioni di Quinqua-gesima p.p ., mi sentii così affranto e spossato chedopo qualche giorno dovetti pormi a letto e nonero capace di altro che dormire di seguito . Fuchiamato il Dottor Rebora di Gavi che diagno-sticò la malattia per encefalite letargica, e il prof .Ingiani di Novi Ligure nel consulto seguito laconfermò pienamente . Il caso era grave, ricevettii Sacramenti, e fui da persona amica consigliatoa ricorrere a Maria Ausiliatrice per mezzo delVen. Don Bosco, facendo la novena consigliatadal Venerabile. Nel fare la devota novena m i siponeva sul capo l'immagine di Maria Ausiliatrice,e fin dal secondo giorno provai gran migliora-mento, constatato subito anche dal medico cu-rante. Dopo una quindicina di giorni potei lasciareil letto e, sebbene non abbia ricuperato le forzedi prima, spero che la Madre Celeste vorrà com-piere la grazia . Adempio la promessa di farnerelazione sul Bollettino Salesiano, ed invio l'obolodalla pietà grata e riconoscente .

BAILo AGOSTINO .

GENOVA. - 24 - VII - 1922 . - Il 3 aprile u . s .fui chiamata al letto di un mio figlio nel Collegiodelle Missioni qui in Genova, che doveva esserepromosso al sacerdozio. Accorsi e lo trovai malatoabbastanza gravemente di scarlattina col prin-cipio con tutte le complicazioni che porta secoquesta malattia. Afflitta in modo indicibile, mirivolsi fiduciosa alla SS . Vergine, incominciandola novena consigliata dal Ven . Don Bosco, e portaia mio figlio un'immagine della Vergine Ausilia-trice e un'altra di Don Bosco, che pregai a inter-cedere con me e per me . Subito scomparve ilprincipio di nefrite che si era manifestata, la ma-lattia fece il corso regolare e il dottore disse piùvolte a mio figlio : « È stato fortunato » . La difte-rite durò un po' di più, ma alfine scomparve, emio figlio potè esser consacrato sacerdote . Ev-viva Maria Ausiliatrice!

MATILDE ANSALDO .

NIZZA MONFERRATO . - La nostra famigliaera assai dolorosamente provata. Riposi la miafiducia in Maria Santissima Ausiliatrice ; La pregaicon i bimbi e con moltissime persone commossedel nostro caso pietoso ; e la Vergine Santissima

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Ausiliatrice, fatta riconoscere la verità, ritornòpure la gioia nella nostra casa .

Alla nostra Celeste Protettrice ci unisce orauna più grande fiducia e una più profonda grati-tudine, che vogliamo eterna.

T. A .PORZANO (Brescia) . - 23 - Iv - 1922 . - Da

tempo ero oppresso da forte palpitazione di cuore,quando pensai di ricorrere alla potente Madonnadi Don Bosco . La buona Ausiliatrice vide la miaviva fede, ascoltò la mia preghiera e mi guarì . Tiringrazio con tenerezza, o cara Mamma Ausilia-trice. Mentre soddisfo alla promessa della pubbli-cazione della segnalata grazia, invio un'offertaper l'Opera dei Figli di Maria, e Ti prego a volersempre guardare con occhio dolce e benigno iltuo divoto e tutti i miei famigliari.

LUIGI BONOMETTI .

GARESSIO . - 29 - 5 - 1922 . - Con l'animo pro-fondamente commosso sento il dovere di ringra-ziare pubblicamente Maria SS . Ausiliatrice . Invo-lontariamente, io veniva ad essere causa di unagrande discordia . Afflitta, titubante, indecisa, nonsapeva a qual partito appigliarmi, . temendo unoscioglimento tragico. Disperata, invocai aiuto esoccorso a Maria SS . Ausiliatrice e al VenerabileDon Bosco. La Madonna e il suo gran Servo miascoltarono. Appianarono tutte le difficoltà; tornòla pace, ond'io, riconoscente per la grazia ricevuta,li prego a continuarmi il loro potente aiuto .

C. M.

VERCELLI . - 6-III-1922 . - Ausiliatrice, miraccomandai con fiducia, e con tutto il cuore a Te,interponendo l'intercessione del tuo umile servo,il Ven. D. Giovanni Bosco . Fui esaudita e conso-lata . Il 25 febbraio u . s . è scesa sopra di noi splen-dida, immensa, la grazia tua . Con viva ricono-scenza il mio umile grazie. . . e l'adempimento dellamia promessa .

L. M. C .

VALLE MAGGIA (Canton Ticino) . - 30 - xII - 1921 .- In un momento di estrema necessità feciricorso alla cara Madonna del Venerabile D . Bosco,ed Ella mi guarì in breve da una malattia cheda lungo tempo mi tormentava e che, a detta deimedici, m'avrebbe condotta presto alla tomba .Ora è cessato ogni pericolo e confido che la Madonnacompleterà la grazia, proteggendomi non solodai usali fisici, ma anche dalle pene morali allequali devo sottostare . M'ottenga almeno la forzadi sopportarle per amor di Dio .

N. A .

Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausiliatrice ealcuni, pieni di riconoscenza, inviarono offerte per lacelebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per ilTempio erigendo alla Sacra Famiglia, per le MissioniSalesiane, o per altre opere di Don Bosco, i seguenti:A) - A. E. di Bussoleno, A . G. cooperatrice Sale-siana di A . G . di Lombardore, A . L . di Alessandria,A. M . C . di Torino, A . N . di S . Benedetto Belbo, A. R .di Pianiga, Aime Vittoria ed Annetta, Albanesi Carlotta,

Allais Battista, Allisiardi Aurelia, Andreis Suor Ferdi-nanda, Ansaldi D . Giovanili, Ansaldo Matilde, ArezzoMaria, Arrigoni Maria, Astolfi Antonia, Atzeni Maria,Andrito Francesco .B) - B . L. di Brusson, B . L. di Torino, B . M . diCatanzaro, B . S . di Baldissero, Bailo Agostino, BallariniMaria, Balocco Letizia, Baratta Maria, Barbera Filomena,Barbero Sartina, Barbieri Ida, Barcellini Elisabetta, BargeGiuditta, Bartolaso Gaetano, Basilio Cesarina, BattistiniGiuditta in Morelli, Bellini Maria, Benciolini Gemma inDonati, Benedettini Nazzarena, Benzi Dante, BerettaMaria, Bergomi Maddalena, Berteletti Anna, BertuzziGiovanni, Bensenval Cesarina, Bessolo Maria, BettinTeresa, Bezzi Erancesco, Bianchi Giuseppina, BianchiMartina, Bianchi Olimpia, Binda d . Agostino, BiancoSalvatore, Boccignone Lidia, Boglioni Corinna, Boi Co-simo, Bollano Domenica, Bologna Raffaele, Borsetti Te-resa, Bonini Giovannina, Bonola Maria, Bonsignore Ama-lia, Bontempelli Agnese, Bordini Giulia, Borgna Amalia,Borgna Emilia, Bosio Basilia, Bricarelli Angiolina, BroggiFederica, Brugnoli Teresa, Bruni Giuseppina, BrunoMaria, Brussone Giovanni Battista, Buffatti Maria, BuffoloAndrea, Buffolo Emilio, Buffoni Maddalena in Alandolini,Bussetti Adele .

C) - C . L . di Lomello, C . AI . di Cornigliano Ligure,Caddeo Eleonora, Cagliero Vittorio, Campagnolo Maria,Campetti Luigina, Cannato Teresa in Aschieri, CantoneAntonio, Capra Maria, Caputo-Bruno Luigi, Caretta Ca-terina, Carignano Vittoria cooperatrice salesiana, CarreraLetizia, Casale Chiaffredo, Casaleggio Emma, CaselliniCarolina v. Pinferetti, Cassani Angela, Cassi D . Pietro,Castagnotto Giorgio, Castaldini Luigi, Castellacci Emiliain Malfatti, Castelli Carlo, Cattaneo Anna, Cattaneo An-tonia in Pozzi, Cattana Virginia in Guaschino, Catra-stellero Domenica, Cavallo Reda, Cavanna Rosa in Dacò,Caviglia Errnenegilda, Ceccon Eugenia, Celada Carolina,Ceolini Agata in Coccetta, Cerutti Teresa, Ceschin 'Varia,Chiappori Emilio ed Agnese, Clementi Maria, ChiavassaRosa, Maria, Colombani Giovanna, Colombero Caterina,Congin Caterina, Coniugi Brindesi, Cooperatrice Sale-siana di ***, Cooperatrici Salesiane di Groppello Cairoli,Copetti Giuseppina, Cora Rosa, Corradini Giovanni, CortiMartina, Corvo Maria, Costa Benedetta, Costa Maria,Costalla Domenica, Costanzo Sebastiano, Cotti Antonietta,Cova Maria, Cravero Francesca, Crippa Andreina, Cri-velli Ersilia, Crobn Giovanni, Cullino Flavia .

D) - D. P . di Busalla, D . P . di S . Giuliano, DamianiCaterina, Darbesio Martino, Darbesio Antonio, De FalcoEmilia, De Gese Giuseppe, Dejana Lucia, Delfino Anna,De Piccoli Maria, De Rosa Evelina in Lobina, DestefanisGiovanna, Destefanis Teresa, D'Orsola Davide, Di Roccodr. Angelo, Divota dell'Ausiliatrice .

E) - E. M. di Savona, E . R. di Mattie, Ellena An-tonio, Enrico Caterina v . Pastè, Pastè Ida .

F) - F. C. di Buttigliera Alta, F. C. di Orbassano,F. O. di Porto Maurizio, F . T . di Matti Torinese, Fal-cione Arturo, Famiglie Belvisotti, Buola, Bufatti, Corti-novis, Chiavarino, Gabutti, Martano, Moulin, FangazioRosa in Fia, Faranda Paola, Favretto Luigi, FedericoRochina, Fenati Angelina, Ferlosio Teresa in Morassi,Figlia di Maria Ausiliatrice di ***, Filotti Giuseppina inBalzaretti, Fioretta Margherita, Fontana Carlo, FontanaRosina, Forcheri Angiolo, Formenti Giustina, Forni Te-resa in Modestini, Franceschini Ester Anna, FranceschiniItalia, Franco Anna, Franzini Angela, Frattin Maria .

C) - G. B. di Airasca, G . B. di S . Giorgio di Susa,G. C. di C ...., Gabino Celestina, Gagliano Pasquale,Gaiotto Maria, Galeazzi Savina, Galli Maddalena, Gan-dino Luigi, Gariglio Emilio, Garis Francesca, GasparoBeatrice, Gatto Giovanna, Ghetti Rosa, Ghisla Ersilia,Giacchino Caterina, Michele Giannini, Gigli Ferruccio,Cooperatore, Giovannini Modesta, Giromini Pietro, GironiPeppina, Giuliani Agabito, Ginso Lucia, Gnaga Teresa,Greppi Antonia, Gratino Caterina, Grimaldi Margherita .

1) - Ibba Maria in Peri, Invernizzi Maria, Iob Filo-mena, Iob Giovanni .

L) - L. C . di Conegliano, L . Z . C . di Penango Mon-ferrato, Lama Palmira, Lana Antonietta in Deposito,Lanfredi Santa, Lanzarotta Luigi, La Rosa Francesca,Lauricella Antonina, Lauricella Vincenzo, Legé Marghe-rita, Lenzi Maria, Leonardi Prof . R., Leoncino Gerolama,

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in Barello, Leone Margherita, Locatelli Angela, LoveraPietro, Lovesio Giuseppina, Lovison Olga, Lurgo Se-condina .

M) - M. F. di Cerano, M . L. di Lucera, M . M . diLodi Vecchio, M . M . di ***, Machera Giuseppa in Giar-dina, Magnano Severina, Magri Lucia, Majorana Arcan-gelo, Malatesta Rina, Manfredi Serafina, Marchi Erminia,Marcin d. Pietro, Mari Margherita, Martinelli Marietta,Martinetto Lucia, Marzocchi d . Alessandro, MaschettaAntonio, Masola Maria in Prevost, Mattelloni Melania .Mazzadi Anna, Menchetti d . Pietro, Meucci Savina, Mi-canzo Elisa, Michele Maria, Miglini R ., Milanesio Antonio,Minella Angiolina, Molina d . Giuseppe, Momi Marianna,Mondino Isabella, Monferrino Angela, Mongrandi Giu-seppe, Morandi Maria, Morando Angela in Orsi, MorfinoRosa, Moretti Maria, Morino Generina, Moschino Lucia,Mossi Antonio, Motta Luigi .

N) - N. N. di Almese, Avigliana, Borgo Vercelli,Cairo d'Egitto, Casale Monferrato, Challant St . Anselme,Filadelfia (S . U), Genazzano, Mombello Torinese, Monza,Orani, Ornasso, Pralormo, Reggio Calabria, Roma, SanFrancesco al Campo, S . Giorgio Canavese, S . Marzarode' Burgondi, S . Ambrogio Torinese, Sestri Ponente,Tricerro Vercellese, Villastellone, N . S . di Sandigliano,Necchi Carolina, Negruzzi Luigia, Nenna d . Giacomo,Nenna d. Gennaro, Nervo Maria, Nicolello Elena, Ni-cosia Rosario, Norie Bartolomeo, Novello Almerico Nu-suraca Cecilia .

0) - O . B . di ***, O . N . di Genova, Oliveri Pellegrina .F) - P. A. di Cornigliano Ligure, P . F. F. A . di

Ferrara, P . S. di Milano,' Pagani Giuseppe, PaglianoLuigia, Pandini Pia, Parolin Luigi, Parra Aurelia, Pa-squeri Giovanna, Pasquini Rosa, Pastoello Nelda, PavoneAnnibale, Pavot can . Pio, Pecorini Alfonsa, PedevilìaPlacida, Penna Maurizio, Perasso Emilia, Pellerino Se-verina, Pellizzari avv . Valentino, Piancetti Tommaso,Pianca Zita in Gnaga, Picozzi Maria, Piffaretti Berto,Pinardi Maria, Pincetti Bice veci . Sovera, Pinelli prof.saAnna, Pia Margherita, Pogna Caterina, Polese Maria,Pollastri Clara, Pontiglione Giuseppe, Pozzali Adele, Pre-marini Pietro, Primo Giovanni, Profeta Serafina, PuiattiCaterina, Puiatti Maria fu Andrea, Puiatti Maria fu G . B .

Q) - Quaglia Maddalena .R) - R. B. di Torino, R . G. di Livorno Toscana,

R. S . di Reggio Emilia, Ramello Maria in Giaume, ReanoDomenica, Recrosio Angiolina, Regazzi Antonia, Reggia-rini Maria, Reginato Antonietta, Reginato Costantino,Rellini Tina, Renzi Albina, Renzi Rosa, Riconda Teresain Vigliano, Riglietti Melania, Rigotti Gianmaria, Ripa-monti' Maria, Rittatore Elisabetta, Rizzi Domenico, Ro-dolfi Lucia, Romagliuolo Suor Maria, Roncina A . d .Ronco, Parroco, Rosa Bartolomeo, Rosa Maria n . Chia-vassa, Roscio dott. Francesco, Rosso Giovanna, RoveroGiuseppina, Rovida Silvia in Negri, Rubeo coniugi A .e D., Ruggiti Luigina .

S) - S. C. di Sampierdarena, S . C. di Aosta, S . C .R. di Torino, S . O. di Piacenza, Sacchi Amalia, SacchiAugusta, Sala Maria Mangili, San Lorenzo Carmelina,Sartorio Caterina, Satta Albina, Sazzetti Bianca, SberniniMargherita, Schiavi Maria, Sciandrello Sanica, SegagniEmilia, Selva Giuseppina, Seminara Maria, Serci Paolinain Patzella, Serrantini Francesco, Silena Carlotta in Sa-gnone, Silvestri Elisa, Silvestrini Lena, Sionis MariaLaura, Sola Isolina, Sorelle Bonicelli, Campana, Gar-baccio, Spagnoli Anna, Suppi Carlo .

T) - T. A . di S . Pellegrino, T . F . di Massone, T . S .di Modena, Tamassia Alfio, Tamburini Maria in Morini,Tedoldi Margherita, Terzi Pietro, Thiebat C ., Thomas-set D . Cesare, Tibaldi Bernardo, Toesca Rosina in Ve-ronesi, Tonacci Angelo, Tonon Angela, Torcoli Paola,Tossi Giuseppina, Traversi Francesco, Trombetta prof.Michelangelo, Trucchi Mario .

C) - Urbani Maddalena, Urenle Vittoria in Angiolin .V) - V. P. di Ornavasso, V . R. di Carignano, Va-

lero Maria, Vallenzasca Giuseppina, Vallet Isolino, Val-macchino Clorinda, Vazzola Caterina, Vellani Margherita,Vendrame Santa, Venier Maria, Verardo Laura, VezzosiGiuditta, Vigliano Severina in Pastè, Vigo Adelina,Vittino suor Cecilia, Volpe Gaetano,

Z) - Z. M. di Novara, Zanandrea Giuseppe, Zanoned . Luigi, Zanotti d . Giuseppe, Zanta Eugenio, Zigliacciprof . d . Luigi, Zoboli Emma, Zoncada Celeste, ZoppisElisa, Zorzi Regina .

Una zelatrice alle zelatrici .. . . Il bisogno di educare la gioventù si fa ogni

giorno più sentito. Lo avvertiamo nelle nostre fa-miglie, ne incontriamo tristi indizi ad ogni svoltodelle nostre strade . D'altra parte come le esigenzedel popolo sono oggi cento volte maggiori di unavolta, così anche le esigenze dei fanciulli sono assaipiù grandi di un tempo .

La colpa non è di loro, è di tutto un insieme dicose che noi, mamme, sentiamo ed intuiamo anchesenza saperlo esporre, e, forse in parte, la colpa èanche nostra .

L'abbiamo contratta ieri, quando, del superfluoche la. Divina Provvidenza aveva disposto nellenostre mani, ce ne servimmo a passare qualche orain maggior lusso, invece di impiegarlo ad asciugaree a prevenire quei dolori che avrebbero procuratoqueste lagrime. Comunque oggi è così, ed urge ri-chiamare i giovani in ambienti sani ; ma per richia-marli ci vogliono mezzi che un tempo si sarebberodetti esagerati e che invece ora costituiscono appenal'indispensabile. Sento quindi il bisogno di rivolgereun caldo appello a tutti i cuori buoni . Lavoriamoe facciamo sacrifizi per salvare la gioventù . Nonlimitiamoci a lamentare la cattiveria dei tempi, nonlimitiamoci ad ammirare, o a criticare, coloro chegià lavorano per arginare tanta depravazione chesta dilagando .

Lavoriamo, signore, lavoriamo . L'altare, in cuisi consacrano i nostri futuri destini, porti anche ilnostro sacrifizio, la nostra offerta, che sarà tantopiù preziosa, quanto più ci costa . Purtroppo moltevolte vani timori, esagerata modestia, ci trattengonodal fare ciò che con un po' di buona volontà si otter-rebbe indubbiamente . Questi timori bisogna allon-tanarli; questa modestia è falsa, in chiare paroleessa è opera del diavolo, che vuol mettere lo zam-pino in tutto ciò che è bello, buono e santo . Oh! al-ziamo una buona volta la fronte e operiamo concoraggio . L'essere cattoliche, il lavorare per la causadi Cristo ci deve rendere orgogliose e fiere!

Un'altra cosa che fa molto male, specialmentein tutti i paesi di provincia, è questa: quando sorgeun'iniziativa si comincia a dire press'a poco così .-- Ciò è bello . . . sarebbe bene farlo . . . ma . . . il paese èpiccolo . . . non offre risorse . .. - e purtroppo questasequela di ma si ripete tanto, che finisce col paraliz-zare tutte le nostre forze . E un'idea sbagliata e bi-sogna assolutamente togliersela dal capo, pensandoche Iddio non rimunera a seconda del risultato piùo meno vistoso, ma tien conto dei sacri fini e delledifficoltà, che per ottenerlo si sono incontrate . E ri-cordiamo un po' più spesso il miracolo della molti-plicazione dei pani . Iddio avrebbe ben potuto fareil miracolo senza ricorrere al fanciullo dai cinquepani e dai pochi pesci, ed invece volle proprio ser-virsi di lui .

E noi ci rifiuteremo di fare, in qualunque miracolovoglia operare il Signore, la parte di quel fanciullo?

Don Bosco infonda in noi tutti quello slancio digenerosità cristiana con cui Egli, povero, porse aDio tante occasioni di compiere il miracolo . . .

ANNA MASOLINI-GHETTI di Faenza

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Nizza Monferrato, che fin dai tempi del Ven .Don Bosco, e per diretta opera sua, divenne, dopola piccola Mornese, la sede centrale delle Figliedi Maria Ausiliatrice, nel compiersi dei cinquan-t'anni del religioso Istituto non volle esser secondaa nessun'altra città nell'innalzare a Dio l'inno delringraziamento.

Le feste ebbero luogo dal 5 al 15 agosto, conpartecipazione di tutto il Consiglio Generalizioe di numerosissime suore d'Italia e dell'Estero,alle quali si aggiunsero, cordialmente, largheschiere di ex-allieve e di cooperatori .

resta intima .Il 5 agosto - il giorno del Cinquantenario -

fu solennissima festa di famiglia. « O MARIAAUSILIATRICE - diceva l'epigrafe che precedevail programma - LEPANTo e ROMA T'offerseropalme e trofei, MORNESET'educò una fiorita digigli, NIZZA T'inghirlanda di un serto d'alloro ;DIECI LUSTRI sorrisi dal tuo amore e dalla tua lucene germinarono le fulgidissime fronde, lo composeroi cuori delle tue Figlie . - E gigli e allori da noiovunque avrai, o MADRE DIVINA, finchè nello spiritoci arderà quella fiamma che nel cuor di DON Boscoaccendevi e la Tua santa mano ci sosterrà benedi-cente e Protettrice» .Al mattino un folto stuolo di postulanti rice-

vette dalle mani dell'E.mo Card. Cagliero l'abitoreligioso, e un eguale stuolo di novizie innanzi alsig. don Rinaldi emetteva con gioia santa la pro-fessione religiosa . Alla sera vi fu commemorazionesolenne della data giubilare, con le più affettuoserievocazioni del Ven. Fondatore don Bosco edella Serva di Dio Suor Maria Mazzarello, primaSuperiora generale, alternate da deliziosissimipezzi musicali del M°. D . Pietro Magri .

Il 6 agosto con intimo raccoglimento l'Istitutoiniziò la novena dell'Assunta, avendo fissato questasolennità per il culmine dei festeggiamenti, econtemporaneamente apriva la serie delle festepubbliche, le quali, a facilitare una più ampia esolenne partecipazione, vennero fissate in giornidistinti per le Oratoriane, per i Benefattori, perle Ex-allieve e per l'incoronazione della Madonna .

Per le Oratoriane .La domenica 6 agosto fu il giorno dedicato alle

pie giovinette assidue al fiorentissimo Oratoriodel S. Cuore. Al mattino Comunione Generale,alle 10 adorazione eucaristica, alle 16 funzioniserali con discorso commemorativo, e alle 19accademia musico-letteraria, chiusa, come quella

FESTE GIUBILARIdell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

nella Casa centrale di Nizza Monferrato .

del giorno precedente, col canto dell'Inno : Viva,viva la Donna dei Cieli! musicato per la circostanzadal nostro don Pagella .

Le adesioni .

Ed ecco, durante la novena, affluire da ogniparte le più cordiali adesioni di eminenti perso-naggi del Clero e del Laicato, e giungere al nostroSuperiore un Autografo del S . Padre .

Non si può dire a parole l'entusiasmo che suscitònella religiosa famiglia la lettura della preziosaLettera Pontificia, pubblicata dal Momento e daquasi tutti i giornali il 13 agosto, quando a Nizzasi svolgeva la festa per i Benefattori e gli Aderentialle Opere Salesiane .

Per i Benefattori .

L'E.mo Card. Cagliero celebrò la messa dellaComunione Generale e S . E. Mons. Comin, VicarioApostolico di Gualaquiza, pontificò alla MessaSolenne, durante la quale la Schola cantorumS. Cecilia dell'Oratorio Maria Ausiliatrice di To-rino eseguì alla perfezione la Messa del Lotti .

Alla Messa tenne dietro, divotissima, un'oradi Corte a Maria : e dopo le funzioni della sera,nel cortile dell'Oratorio femminile, pavesato afesta, si tenne un riuscitissimo saggio ginnastico,da più di 500 giovinette, accorse dai vicini Oratorie Convitti, tra cui ammiratissime la squadraSr. Emilia Mosca di Nizza con più di 100 ginnaste,e quella delle « Roselline di Maria » compostadi orfanine di guerra di Alessandria .

Più che un semplice saggio ginnastico, vario,attraente, elegantissimo, fu un vero trattenimentodi alto valore dimostrativo, da cui emerse la ne-cessità e l'utilità che anche l'educazione fisicasia amorevolmente coltivata negli Oratori e negliIstituti femminili .

Congresso e Convegno .

Il 14 agosto, lunedì, fu destinato al « III Con-gresso Internazionale delle Ex-Allieve » e al « IConvegno Regionale dei Cooperatori e delle Coope-ratrici salesiane » .

Ne ebbe la presidenza d'onore l'E .mo Card . Ca-gliero insieme coi Vescovi Mons. Comin e Mons . Ver-siglia e il nostro Rettor Maggiore D . Rinaldi :- e la presidenza effettiva l'avv . cav. FeliceMasera, Presidente della Federazione Interna-zionale degli Ex-Allievi Salesiani .

L'assemblea non durò più di due ore e mezzo,ma vi eran presenti più di mille ex-allieve d'ogni

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parte d'Italia, con rappresentanti di varie esterenazioni, non solo d'Europa, ma anche d'America;e numerosi cooperatori, laici e sacerdoti .

Per il primo prese la parola il sig . D. Rinaldi .« Maria Ausiliatrice, egli disse, a Nizza è la Ma-donna delle Grazie. Non ultima grazia sua è quelladi aver qui radunata tutta intiera la FamigliaSalesiana. Veggo rappresentanze di Salesiani edi Figlie di Maria Ausiliatrice, di ex-allieve e diex-allievi, di Cooperatrici e di Cooperatori, chesaluto proprio di cuore. Domani verrà incoronatoil simulacro di Maria Ausiliatrice : è la 2a voltache in pochi mesi ho la consolazione di assisterea questa cara cerimonia; già a Faenza l' 11 giugnoebbi questa fortuna. Ma la corona più bella dob-biamo esser noi. Don Bosco con le associazionidei suoi ex-allievi ebbe in mira di assicurare adessi per tutta la vita il frutto della buona educa-zione ricevuta. Egregiamente quindi le Figlie diMaria Ausiliatrice hanno stabilito di fare altret-tanto con le loro ex-allieve . L'opera degli Ex-al-lievi e delle Ex-allieve dev'essere opera di pene-trazione dello spirito di Don Bosco nelle famigliee nella società, perche gli Ex-allievi e le Ex-allievedevono, a lor volta, attirare la gioventù al benecoll'usare gli stessi mezzi che usò il Ven . D. Bosco .E questo lo studio di questa solenne adunanza .Maria Ausiliatrice benedica i nostri lavori e licoroni della sua Benedizione, e ci faccia più degni,coi nostri propositi di bene, di assistere domanialla sua incoronazione » .

Tre furono i temi proposti, illustrati il I° dallaSig .na Maestra Clementina Balestrino di NizzaMonferrato, il II° dalla Sig.na Maestra MariaFracchia di Alessandria, il III° dal Sac. StefanoTrione. E tutti e tre, coi relativi deliberati, ven-nero approvati all'unanimità .

L'E.mo Card . Cagliero chiuse l'adunanza ricor-dando l'amore che il S . Padre ha per don Bosco eper l'Opera sua e la viva brama di vederla diffon-dersi sempre più a bene della Chiesa e della CivileSocietà.A mezzodì ebbe luogo un'agape fraterna per

tutto il Clero e i più illustri Cooperatori accorsial Congresso, molti dei quali presero la parola .Un sacerdote, Don Poggio, lanciò l'idea di unmonumento a Don Bosco all'ingresso di Nizzae la proposta incontrò così il favore di tutti chesi spera di vederla tradotta in realtà .

Commemorazione ufficiale .

A sera, nel cortile delle oratoriane, pavesatodalle bandiere di tutte le nazioni in cui si è diffusol'Istituto, si adunava una nuova folla di ex-allieve,di cooperatori e di popolo, con a capo le Autoritàcittadine, il Commissario prefettizio e il Pretore,per la Commemorazione ufficiale del Cinquante-nario. Questa fu tenuta dall'avv . Cav. FeliceMasera: e fu un'animata esposizione del benecompiuto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, inogni campo, nei cinquant'anni decorsi, ed unfervido augurio perche l'opera loro, diffondendosisempre più, narri le glorie d'Italia e della civiltàcristiana a tutto il mondo .

La banda musicale dell'Oratorio di Torinoprestò servizio d'onore e accompagnò, tra l'entu-siasmo popolare, l'inno del Pagella .

Il giorno solenne .E sorse il giorno solenne, atteso nelle più fer-

venti preghiere . Dalle 22 alle 24 della notte del14 al i5 agosto si fecero due ore di adorazionedevota a Gesù in Sacramento. Alla mezzanottes'impartì la Benedizione e dopo altri canti edaltre preghiere cominciò la celebrazione delleS. Messe all'altare di Maria Ausiliatrice e la distri-buzione delle Sante Comunioni . Tutto il buonpopolo di Nizza e moltissimi devoti dei dintornisi alternarono con le centinaia di Suore e di Ex-allieve presenti, assiepando di continuo la SacraMensa .

Prima della messa solenne il rev.mo D. Rinaldibenedisse la bandiera dell'Istituto : « Maria Ausi-liatrice, disse, ha ormai il suo esercito valorosoe all'esercito non deve mancare la bandiera . Icolori di questa sono un simbolo . Il rosa simbo-leggia la carità, che bisogna diffondere in tuttoil mondo per legare popolo a popolo, famiglia afamiglia, individuo a individuo . L'azzurro cirichiama il cielo, premio e riposo a tutte le fatiche .La bandiera dell'Ausiliatrice sventolerà questasera per le vie di Nizza : porti a tutti la paroladella pace e della concordia, e tutti indistintamentene comprendano l'alto linguaggio » . Madrina allacerimonia fu la benemerita Contessa Roberti diRoseto.

Alle 10 pontificale di S. E. Mons. Versiglia,Vicario Apostolico di Shiu-Chow in Cina, conassistenza in cappa magna dell'E .mo Card. Ca-gliero . Al Vangelo sale in pulpito il nostro D . Trioneper il discorso di circostanza, dopo il quale l'E .moimparte solennemente la Benedizione Papalealla moltitudine che gremisce fin le adiacenzedella chiesa. Le novizie e le suore dell'Istitutoaccompagnano la messa con scelta musica delRavanello .

L'incoronazione della Madonna .Alle 17.30 il cortile dell'Oratorio, nel quale

garrivano nuovamente al vento le splendide ban-diere delle singole Nazioni dove le Figlie di MariaAusiliatrice hanno scuole di lavoro, collegi, con-vitti, oratori, esternati, ospedali, segretariati delpopolo e residenze di missione, era un mare diteste. Tutta Nizza si è riversata là, attorno losplendido palco, dove posa sorridente la statuadella Vergine Ausiliatrice, senza corona e senzascettro, in attesa del rito solenne dell'incorona-zione. Dalla vicina chiesa del S . Cuore esce ilsacro corteo, composto di sacerdoti, parroci, ca-nonici, che precedono il Card . Cagliero, accom-pagnato dai Vescovi Mons . Versiglia e Mons . Cominin abiti pontificali; e comincia il sacro rito . Bene-dette ed imposte le auree corone, adorne d'innu-merevoli gemme, dono delle ex-allieve, la Scholacantorum intona l'antifona Corona aurea supercaput eius del Maestro Cav . Dogliani, fra la com-

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mozione generale. Una piccola nube, che si èfermata sopra il cortile, par che voglia prometterela desideratissima pioggia . Piove infatti per pochiminuti: ma la processione sfila egualmente e siavvia verso la città, dove tutti i balconi sonomessi a festa, tutti si scoprono riverenti, e tuttiammirano il religioso trionfo con rispetto e condivozione. Il simulacro della Vergine incoronataprocede lentamente, tra due ali di popolo, su diun autocarro, adorno di fiori, di trine, degli stem-mi delle varie nazioni, e di angioletti viventi ;e un'immensa massa ondeggiante lo segue, can-tando inni sacri. Un trionfo indimenticabile! Giànei giorni precedenti la a Madonna di don Bosco »aveva trionfato in molte anime, da tempo lontanedai Sacramenti : ed ora la sua comparsa in Nizzaguadagna altri cuori che la guardano con le la-crime agli occhi e la seguono come vinti e nontrovano più pace finchè non si son gettati ai piedidi un confessore .

Al ritorno del corteo, sull'altare eretto nell'e-legantissimo palco del cortile, è già esposto ilSS. Sacramento, che, solennemente, a coronadella memoranda cerimonia, è levato a benedire .L'entusiasmo della moltitudine è al colmo . Glievviva a Gesù Sacramentato e a Maria Ausilia-trice s'intrecciano colle note del Te Deum, alquale, per lunga ora, seguono a voce di popoloinni e canti devoti, finchè, sul far della notte, lastatua della Vergine venne ricondotta alla suachiesa .

Mai si era veduto in Nizza uno spettacolo cosìimponente!

Riconoscenti suffragi .Il 16 agosto, come già il 7, all'altare di Maria

Ausiliatrice incoronata si celebrarono alcunemesse per i Cooperatori e Benefattori, e le Coope-ratrici, Benefattrici ed ex-allieve defunte, conapplicazione di sante indulgenze ed altri suffragi .

Anche nelle altre Case dell'Istituto, la solennecelebrazione della data cinquantenaria è seguitadallo stesso affettuoso tributo per i benefattoridefunti .NB . - Delle altre celebrazioni più solenni ai

prossimi numeri, nei quali facciamo conto di con-tinuare la breve rassegna già iniziata sullo svilupporaggiunto dall'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-liatrice in Italia e all'Estero .

TEMI E DELIBERATI

del III Congresso delle Ex allieve

I.Come far penetrare lo spirito di Don Bosco nelle

famiglie e nella società, specialmente per l'educa-zione della gioventù .

Convinto del bisogno di ricostruire le famigliee la società, ricostruendo l'anima giovane, il Con-gresso fa voti che :

I) a) si studi profondamente lo spirito diDon Bosco che ha fatto meravigliosa prova dellasua potenza redentrice, per coglierne il segreto :lo si studi traverso ai libri scritti da lui, traversoai libri e fogli che trattano di lui, traverso a quantilo conobbero : lo si studi traverso alle affermazionimigliori della Pedagogia moderna ;

b) lo si viva con sincerità di convinzione,riconoscendolo quale profonda e vitale interpre-tazione del Vangelo di Gesù Cristo .

Il) Si diffonda sempre più il nome di Don Bosco,i suoi scritti e gli scritti che parlano di lui e dellesue istituzioni; si facciano avvicinare e conoscere isuoi Figli e le sue Figlie e si favorisca in ogni modolo sviluppo delle loro istituzioni ; si frequentinole Radunanze, Conferenze, Feste, Rappresenta-zioni, e, occorrendo, se ne prenda l'iniziativa ; intutto tenendo presente che D . Bosco è l'Educatoredel popolo, e che la classe, che deve più attingereda lui e più può oggi diffonderlo, è la classe ma-gistrale .

II .Collaborare con le Figlie di Maria Ausiliatrice

per favorire l'incremento dell'Oratorio Festivo làdove esiste; istituirlo dove non c'è ; e coadiuvare iRev .mi Parroci nell'insegnamento del catechismo,nella preparazione dei bambini alla Prima Comu-nione, nelle varie opere secondo lo spirito del Vene-rabile Don Bosco .

Considerando l'efficacia pratica sociale dell'Ora-torio festivo, istituzione caratteristica di don Boscoper la salvezza della gioventù; e considerando laCarità diffusiva propria dello spirito di don Bosco,che si estende a ogni forma di bene, ovunque,specie quando riguardi la gioventù, il Congressofa voti che :

I) Le ex-allieve e quante sono amiche eCooperatrici Salesiane, si propongano di favorirein ogni maniera e con tutte le forze, l'incrementodell'oratorio festivo là dove c'è; e d'istituirlo dovenon c'è ; sia col farne propaganda, conquistandoglila benevolenza, l'appoggio, l'aiuto di tutta la cit-tadinanza, e impegnandosi acciò tutte le fanciulledel paese o città lo frequentino ; sia col prestarsia rendere sempre più attraenti ed efficaci le fun-zioni religiose, le rappresentazioni, le feste diogni genere, sia aiutando e sostenendo le istitu-zioni che gli dànno vita più ricca, e completanola sua azione di bene : scuole festive, serali, asso-ciazioni ginnastiche, biblioteche, ecc .

II) Si prestino volentieri a coadiuvare i parrociin tutte quelle opere di zelo che sono secondo lospirito del Ven. Don Bosco, specialmente perl'insegnamento del Catechismo e la preparazionedei bambini alla prima Comunione .

La scienza dei santi è fare e so vive, così arriva-rono essi alla gloria . Se noi so riremo con fortezzae costanza per Iddio e con Dio, avremo ancor noi e lasantità e la gloria .

S. Francesco di Sales .

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AL DILETTO FIGLIO

Sac. FILIPPO RINALDIRETTOR MAGGIORE DELLA PIA SOCIETÀ SALESIANA

E DELEGATO APOSTOLICO DELL'ISTITUTO

DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

TORINO

PIO PAPA XI .

Diletto Figlio, Salute ed Apostolica Benedizione,Quell'uomo di Dio, che fu il Venerabile Gio-

vanni Bosco, dopo aver consolidata la FamigliaSalesiana, mosso certamente da divino consiglio,pose mano alla fondazione dell'Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice, che egli volle monu-mento perenne della sua riconoscenza alla Ver-gine Madre di Dio, celeste Patrona di tutte leopere sue. Egli infatti conosceva benissimo quantogiovasse al bene della società la sana educazionedelle fanciulle: massimamente poi in tempi cosìtristi, in cui dai perversi nulla si lasciò d'inten-tato per la morale rovina della donna. Già da grantempo infatti essa è così circondata da seduzioniche, se la religione non avesse posto convenienteriparo, di certo il libertinaggio l'avrebbe comple-tamente allontanata dal retto sentiero .

Pertanto il Fondatore e Padre si valse, comed'istrumento, dell'umile Serva di Dio Maria Maz-zarello per gettare le basi di questa seconda Fa-miglia Salesiana . Ed ora è con vera compiacenzadel Nostro cuore, che, nella ricorrenza cinquante-naria dalla fondazione di quest'Istituto, rile-viamo molto sommariamente qualcuna di quelleopere mirabili, che le Suore Salesiane, con l'aiutodi Maria Santissima, hanno felicemente compiutoper la salvezza delle anime e per l'incremento dellaS. Chiesa .

Non vi è quasi forma di apostolato, di cui questeSuore non abbiano preso l'iniziativa in questoperiodo di tempo; tant'è che negli Asili d'infanziae nei Convitti d'ogni genere, nelle Istituzioni perle umane infermità e nelle stesse sacre Missioniattesero sempre ad esercitare la carità di GesùCristo e allo stesso tempo a coltivare ogni fiore divirtù nelle giovinette. Inoltre chi potrà dire tuttoquello che hanno compiuto, specialmente nell'in-fierire dell'immane guerra, a sollievo degl'infe-lici? Ormai sono 140 le diocesi, sparse per tuttala terra, in cui svolgono la loro opera benefica congrande soddisfazione e plauso dei Vescovi .

AUTOGRAFO DEL S. PADREper il Giubileo delle Figlie di Maria Ausiliatrice

Insieme con voi rendiamo adunque a Dio lepiù vive azioni di grazie e con voi sentitamenteci congratuliamo di questi frutti salutari; tantopiù che è noto quanto i Romani Pontefici, e spe-cialmente Pio IX di s. m., abbiano contribuitoal progresso delle varie opere del vostro Fondare .

Facciamo voti che le Suore Salesiane, ripi-gliando nuovo vigore da questa fausta ricorrenza,proseguano, come ottimamente hanno incomin-ciato, a ben meritare della cristiana e civile so-cietà: più alacremente anzi quanto più dolorosa-mente si trova ora in pericolo la virtù delle gio-vinette. E a render loro più propizia la graziadivina volentieri concediamo che, dovunque saràcelebrata solennemente questa lieta ricorrenza,tanto le Suore quanto le loro alunne possano lu-crare l'indulgenza plenaria soddisfacendo allepratiche consuete .

Auspice infine dei doni celesti e testimonio dellanostra paterna benevolenza sia la Benedizione chea Te, diletto Figlio, e a tutti quelli che in qua-lunque modo appartengono all'Istituto delle Figliedi Maria Ausiliatrice impartiamo con effusionedi cuore .

Dato a Roma, presso S . Pietro, il 27 luglio 1922,del Nostro Pontificato anno primo .

PIO PP. XI .

AIUTATE LE MISSIONI .Nei mesi scorsi sono partiti molti nuovi mis-

sionari Salesiani, sacerdoti, chierici e catechisti,per varie parti. Un ultimo drappello, diretto par-ticolarmente al Cile, si congedava solennementeall'altare di Maria Ausiliatrice l'ultima domenicadi agosto. Un altro drappello partirà entro l'annoper il nuovo Vicariato Apostolico di Kimberleynell'Australia .

Cari Cooperatori, per queste ed altre urgentie dispendiose iniziative il nostro Superiore si trovanelle più gravi strettezze : vogliate venirgli gene-rosamente in aiuto .

Ogni offerta sia diretta al rev.mo don .FilippoRinaldi, Rettor Maggiore dei Salesiani . - ViaCottolengo, 32, Torino (9) .

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NOTE E CORRISPONDENZE

AZIONE SALESIANA .Convegni di direttori e decurioni .

A Milano, il 26 luglio u . S ., nell'Istituto S. Am-brogio, ad iniziativa dell'ispettore don FedeleGiraudi, convenivano attorno al nostro Prefettogenerale, rev .mo don Pietro Ricaldone, i direttoridiocesani e i decurioni dei cooperatori di Milano,Bobbio, Bergamo, Brescia, Como, Crema, Lodie Pavia, con alcuni salesiani . Riferì sullo statodella Pia Unione don Fasulo .Frutto del Convegno, che ebbe un simpatico

carattere di affiatamento e di praticità, sarà lanomina di nuovi Decurioni, Zelatori e Comitatidi Azione Salesiana e la preparazione di altri Con-vegni Diocesani e di plaga, preludio di un Convegnogenerale dei Cooperatori Salesiani di Lombardia .

Il 7 agosto, a Schio, ebbe luogo un Convegnodei vecchi e nuovi decurioni della plaga nel qualesi richiamarono e chiarirono i punti programmaticidella Cooperazione Salesiana ed i compiti affidatiai Decurioni per attuarla. Fu deliberato che questiin conformità dei regolamenti :

1. Tengano aggiornato l'elenco dei Cooperatori ;2 . Li radunino in conferenza almeno le due

volte prescritte dal Regolamento ;3. Promuovano il culto di Maria Ausiliatrice ;4. Costituiscano comitati di azione salesiana

per attuarne il programma e portare un contributonel none di D . Bosco alle opere buone locali .

Fu anche stabilito che si tenga annualmenteil Convegno dei Decurioni .D. Trione e l'Ispettore D . Giraudi annunziarono

e raccomandarono caldamente la nuova operache si inizierà nel Collegio Salesiano di Schio colnuovo anno scolastico : l'Opera dei Figli di Mariaper le Vocazioni degli adulti allo stato ecclesiastico .

Chiusero il convegno con opportune parole l'Ar-ciprete Mons. Dalla Costa e il R .mo Don PietroRicaldone. A sera don Fasulo teneva, dinanzi ascelto pubblico, una conferenza con proiezioni .

I deliberati del Convegno di Nizza Monferrato .

Semplici e pratici, li diamo qui a parte; permeglio segnalarli ai lettori :

Come intensificare la diffusione dei CooperatoriSalesiani e zelarne l'azione, a norma del rispettivoloro programma, nelle Parrocchie, in unione e sottola guida dei Parroci .

Considerando l'alta importanza che hanno perl'azione salesiana la diffusione e la buona orga-nizzazione dei Cooperatori e delle CooperatriciSalesiane, massime localmente nelle singole Par-rocchie, il Convegno fa voti che :

I) I Cooperatori e le Cooperatrici Salesianasi adoperino ad ottenere molte iscrizioni alla PieUnione, sia con propaganda personale, sia indi-rizzando pure a tale intento le Conferenze Sale-siane di S . Francesco di Sales e di Maria Ausilia-trice, che preferibilmente si possono tenere anchein pubblico nelle chiese .

II) In ogni Parrocchia i Cooperatori e le Coo-peratrici Salesiane si costituiscano in organizza-zioni locali e diano anche la loro cooperazionespirituale, morale ed economica, a quelle opereparrocchiali che più direttamente appartengonoal programma d'azione che il Ven . D . Bosco trac-ciava alla Pia Unione .

III) I benemeriti Parroci abbiano la bontàdi favorire lo sviluppo della Pia Unione dei Coo-peratori Salesiani nella loro Parrocchia, anzi neassumano essi stessi la direzione, potendo cosìpiù facilmente ripromettersi un maggior beneper le suddette opere parrocchiali .

Un nuovo salone "pro Oratorio".

Ad Intra, sul Lago Maggiore, la domenica 25giugno u . s. con solennità e grande concorso diautorità e popolo si svolse la cerimonia della posae benedizione della priora pietra di un magnificosalone, di circa 28o metri quadrati, per l'Oratoriofemminile in via G . De Lorenzi . Alla spesa dicirca L . 65 .000 si provvide con sottoscrizionicittadine e col provento di un grandioso Banco diBeneficenza, opera di un zelantissimo Comitato,composto di Signore e Signori della Città .

Alla cerimonia prese parte la Fanfara del Col-legio Salesiano che eseguì un applaudito program-ma. Pronunciarono elevate parole di circostanzail rev. Prevosto della Città ed il nostro caroex-allievo Piero Carganico, fondatore e membrodel Comitato, illustrando gli scopi dell'Oratorioe l'odierna missione della donna .

Padrino della cerimonia fu il Comm . Avv. Lo-renzo De Lorenzi; madrina la signora AntoniettaCeretti Parinelli, rappresentata dalla sorellaSignora Teresa Albertini Farinelli .

Vivi rallegramenti e cordiali auguri .

"Sala Don Bosco ".

A La Valle (Belluno) per iniziativa del circologiovanile Giosuè Borsi è sorto un Comitato percostrurre un ritrovo giovanile, intitolato SalaDon Bosco, che sarà caro luogo di riunione aigiovani per intrattenerli in onesti divertimentied offrir l'oro i mezzi per integrare la propria istru-zione intorno ai problemi più importanti dellareligione e della vita . Il Vescovo diocesano ha

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approvato l'iniziativa e benedetto di cuore glioblatori . I lavori furono già iniziati e vi contri-biscono tutti i buoni popolani, con prestazionedi lavoro ed offerte . La prima pietra venne bene-detta il 24 maggio, conte data di lieto auspicioper il trionfo dell'iniziativa .

I " Cavalieri di Don Bosco ".A Cuba, nelle Scuole Professionali Don Bosco

si è costituita una società denominata « Cavalieridi Don Bosco », allo scopo di esercitare un'attivapropaganda cattolica e di procurare i mezzi egli aiuti necessari per una sana e cristiana educa-zione della gioventù . La nuova associazione, giàfiorente e ricca di promesse e di speranze, haincontrato il plauso di tutti i buoni .

A Cordoba (Argentina) .Il Consiglio direttivo dei Cooperatori di Cordoba

(Argentina), visitando le scuole professionali delCollegio Pio X, constatava il notevole aumentodi fanciulli e la buona volontà che anima allievie maestri nel lavoro, e l'insufficienza di macchi-nario, che causa una lacuna dannosa nella for-mazione del giovane operaio . Senz'altro inizia-rono una colletta, impegnandosi a procurare ifondi necessari per la sistemazione del repartofalegnami e, gradualmente, quella delle altre se-zioni, fino a dare a tutti i laboratori un funziona-mento, qual è richiesto dalle attuali esigenze .

La "Casa del giovane operaio" .

Nell'Oratorio festivo Don Bosco di Santiago(Cile) si è inaugurato un « Patronato » e una« Casa del giovane operaio » per iniziativa del-l'Unione ex-allievi. Queste due opere, dovutealla munificenza di una gentildonna cilena, ven-gono a colmare una lacuna molto sentita nelpopoloso sobborgo, dove abbondano gli operai escarseggiano i mezzi di istruzione ed elevazionemorale. Alla cerimonia inaugurale assistette nu-meroso pubblico, e l'Ecc .mo Nunzio ApostolicoMons. Masella benedisse i locali .

In seguito si svolse un ameno trattenimentomusico-letterario, durante il quale il direttorecav. D. Ambrogio Turriccia tenne un applauditodiscorso sull'opera eminentemente popolare ebenefica degli Oratori festivi .

Trecento nuove Cooperatrici.L'Oratorio Salesiano di Trieste la domenica 18

giugno promuoveva un devoto pellegrinaggio alSantuario di Strugnano d'Istria sul battello « Na-zario Sauro » . Erano 650 gitanti : le varie compagniefilodrammatiche, la sezione bandistica e i cantoridell'Oratorio, i loro genitori e il gruppo Donne Cat-toliche di Via dell'Istria . Recatisi processionalmenteal Santuario, ascoltarono la S . Messa celebrata daDon Rubino, che rivolse loro brevi parole sullanecessità della devozione alla Madonna.

« Essa viene dipinta - disse - col divin In-fante sulle braccia . Ebbene, questo Gesù che si è

cercato di allontanare dal popolo, deve ritornarein mezzo alla società per mezzo della Madonna .Allora potremo sperare davvero di ottener la pacetanto sospirata. Oggi noi siamo qui raccolti ai piedidella Vergine, attratti dal Suo amore ; in cittàinvece i partiti si dilaniano : ci sono vittime appenasbocciate alla vita che cadono nel proprio sangue .Ma perche? Perchè la povera gioventù viene pa-,sciuta d'odio e non d'amore ; essa viene armata, nongià dell'arena nostra « il Rosario », ma delle armifuneste delle bombe e delle rivoltelle » . E conchiusecol voto di veder ascriversi molti e molti all'OperaSalesiana, che coltiva i giovani ad essere degnifigli della Chiesa e della Patria .

Tutte le Donne Cattoliche di via dell'Istria chie-sero d'inscriversi alla Pia Unione dei CooperatoriSalesiani, in numero di oltre 300 .

PER LE MISSIONI.

Triduo Missionario .La S. Congregazione di Propaganda, con sua

Lettera in data 3 dicembre 1921, raccomandavache a commemorare il III Centenario della stessaCongregazione in ogni chiesa cattedrale, parroc-chia e ecc. venisse celebrato apposito triduo .

In molti luoghi si è compiuto con grande so-lennità, ingente frutto spirituale, e raccolta diobolo abbondante per la Pia Opera . Dove ancoranon è stato fatto, esortiamo vivamente i nostriDirettori Diocesani ad adoprarsi con impegnoperche si compia entro l'anno commemorativo .E un'occasione propizia per risvegliare nel popololo spirito missionario.

Feste o Giornate Missionarie .Sono un mezzo potentissimo di propaganda .

Vario è il modo di celebrarle, ma lo schema essen-ziale può essere questo :1) Preparazione remota dei fedeli con discorsisulle Missioni, distribuzione di stampa missiona-ria, ecc .

2) Comunione generale nel dì della festa conpartecipazione collettiva delle associazioni pie,ed omelia analoga, possibilmente ad ogni Messa .

3) Nel pomeriggio discorso sui bisogni delleMissioni e le Opere missionarie, il cui frutto pra-tico sia:

a) la iscrizione degli adulti in massa all'Operadi Propagazione della Fede, dei fanciulli alla SantaInfanzia, delle anime più ardenti all'Opera diSan Pietro Apostolo per il clero indigeno ;

b) la costituzione di un Comitato permanenteper le Missioni Salesiane, formato dai Cooperatoripiù attivi ed animati da vero zelo apostolico, cheassicuri il mantenimento dello spirito missionarionei singoli centri, a favore delle Missioni Cattolichein genere, e delle Missioni Salesiane in particolare .

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GLI EX ALLIEVI

Convegni regionali e nazionali .

A Siviglia il 25 giugno si tenne il III Convegnodell'Associazione Regionale Andalusa . Le assem-blee, affollatissime, riuscirono un'apoteosi delVenerabile Don Bosco e del suo sistema pedago-gico. Dopo aver dato ampia relazione del lavorocompiuto e dello stato attuale dell'organizzazione,si presero gli accordi per una ripresa energica diattività . Organo ufficiale dell'associazione regio-nale sarà la rivista mensile « Don Bosco » .

Dai quattro angoli della Francia, dalla Sviz-zera e dalla lontana Tunisia convennero a Mar-siglia, il 4 giugno, 45 delegati delle Unioni ex-allievi per un Convegno Nazionale . Giorno di le-tizia fu quello, di rievocazioni soavi e di santipropositi. Da Torino, vi andò espressamente de-legato dal nostro Rettor Maggiore, il M.° Don G .B. Grosso, antico direttore dell'Oratorio S . Leone .Il convegno ebbe lo scopo pratico di affrattel-lare in unità di intenti tutti gli ex-allievi salesiani :dei collegi, degli esternati, dei pensionati, deglioratori .Nello stesso giorno il Patronato Maria Ausilia-

trice dell'Oriol celebrava il giubileo d'argento difondazione ; e i Congressisti si portarono tutti alladevota chiesetta per cantare a Dio l'inno del rin-graziamento ed implorare da Maria Ausiliatricele divine benedizioni per mantenersi degni figlidi Don Bosco .

NOTIZIE VARIE

In Italia .

ROMA. - UNA COMMOVENTE MANIFESTAZIONERELIGIOSA ebbe luogo alla Chiesa di S . Maria Libe-ratrice per la festa titolare . Ne furono promotoriprincipali i giovani, che vollero portare in trionfoper le vie di Trastevere la loro Madonna, Reginadella Pace . Al mattino oltre 400, delle varie se-zioni dell'Oratorio, si accostarono a ricevere ilPane dei forti . A sera si aggiunsero ad essi nume-rose altre unioni giovanili, compresi gli studentiuniversitari . La Madonna portata dai valorositestaccini passò in mezzo a due fitte ali di popolo .Lungo il percorso, che altre volte vide cortei diodio e di sangue, echeggiavano canti pieni, di fedee di amore . Tratto tratto squillava il grido antico :« Viva! Trionfo! » I giovani cantavano e pre-gavano, e la folla piegava il ginocchio e piangeva .Quando la Madonna rientrò sotto le volte del

tempio, un grido scoppiò da ventimila petti : « VivaMaria! » La benedizione della Madre celeste ap-porti la serenità e la pace nelle anime ancor tra-viate dall'odio e dall'errore .

MILANO . - L'IsTITuTo S. AMBROGIO di Mi-lano commemorava, il 28 maggio, il 25° di fonda-zione con solenni funzioni in S . Agostino, con in-tervento di S . E. Mons . Comin e del 1° DirettoreDon Lorenzo Saluzzo, e convegno degli ex-allievi .All'accademia commemorativa presero parte anchenumerose autorità cittadine . Il discorso ufficialevenne pronunciato dall'on. avv. . Giovanni Paleari,che passò in rassegna il bene compiuto dall'isti-tuto in 25 anni di vita . Seguì un saggio ginnasticodato dagli alunni artigiani, quindi fu inauguratala Mostra Didattica delle scuole professionali . Asera, conferenza con proiezioni luminose, tenuta dadon Fasulo, sulle Opere Salesiane .

L'esposizione, raccolta in un ampio salone apian terreno, offriva interessanti esperimenti di-dattici e saggi delle sezioni dei sarti, calzolai, fab-bri-meccanici, falegnami, tipografi, compositori estampatori, e legatori, completati da alcuni studi,dai più semplici ai più complessi, di disegno, cheha l'importanza che si merita nelle scuole profes-sionali salesiane. I lavori, disposti in ordine pro-gressivo, dicevano lo sforzo dell'allievo dall'inizioalla fine del corso, mettendo in luce adeguata daun lato la via lunga e faticosa che conduce all'artee al perfezionamento, dall'altra la cura diligentee costante che, sbozzando la rozzezza prima delgiovane, ne forma un operaio compito, abile nelsuo mestiere e dotato delle cognizioni più utilied importanti .

La mostra, assai frequentata, riscosse applausianche da persone competenti, per i criteri e gliinsegnamenti didattici che metteva egregiamentein rilievo .VERONA. - NELL'ISTITUTO DON BOSCO si è

chiuso l'anno scolastico-professionale con la festadei premi ed una riuscitissima esposizione delleScuole professionali dei fabbri-meccanici, fale-gnami, sarti e calzolai. Nei vari giorni che l'Espo-sizione rimase aperta, numerosi furono i visitatori,attirati altresì da varie conferenze con proiezioniluminose, che si tennero periodicamente, nelleore più opportune, sulle Opere e Missioni Salesiane,da Mons. Versiglia, Vicario Apostolico di Shiu-Chow in Cina, dal nostro don Fasulo e dal salesianoprof. don Mario Signorini .

Le quattro Scuole professionali rappresentanogià per l'Istituto una passività assai grave : neiprimi sei mesi del 1922 l'attivo per lavori eseguitiin esse fu complessivamente di 95 .630 lire, mentreil passivo (anche per le enormi spese di arreda-mento) fu di L . 142.624 . Resta dunque un passivodi L. 46.994 .

E c'è un'altra lacuna da colmare: 65 giovinetti,parte studenti, parte artigiani, vi son mantenutigratuitamente o semigratuitamente, cosicchè tral'introito presumibile e quello reale rimane un'altralacuna di 65 mila lire; perchè nell'Istituto - purvivendo poveramente - la spesa individuale è dipiù di 1000 lire all' anno .

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Eppure, è indispensabile procedere alla costru-zione di nuovi locali per l'impianto di altre scuoleprofessionali, col preventivo di una spesa di unmezzo milione, se si vuol far fronte agli urgentibisogni di tanti figli del popolo!

FRASCATI. - A CHIUSURA dell'anno scola-stico nel Collegio Salesiano di Villa Sora, vennesolennemente celebrata la festa del Sacro Cuore .Nel pomeriggio il rev .mo P. Quirico S . I . benedissela nuova bandiera del Circolo S . Carlo, alla pre-senza di numerosi circoli e associazioni giovaniliconvenute dai dintorni . L'avv. Ossicini, dellaPresidenza generale della Gioventù Cattolica Ita-liana, tenne il discorso ufficiale . Allievi dell'Isti-tuto recarono il saluto ai Superiori, ed ex-allievirievocarono gli anni della giovinezza . Altri oratoriportarono l'adesione entusiastica delle varie asso-ciazioni intervenute . Quindi ebbe luogo un'im-ponente processione Eucaristica pei viali dellosplendido Istituto .CAGLIARI. - NELL'ORATORIO SALESIANO il

14 maggio si compì la rassegna generale degli esplo-ratori cattolici . E da ricordare che la prima scin-tilla dell'istituzione, in Sardegna, partì dall'Ora-torio. La rivista verme passata dal Capo degliEsploratori Cattolici Italiani, il conte Mario diCarpegna. Dopo la S . Messa con comunione gene-rale, i giovani sfilarono per le vie della città, pre-ceduti dalle fanfare, suscitando entusiasmo e sim-patia . Nel pomeriggio svolsero un grazioso tratte-nimento, terminato con la consegna delle onori-ficenze assegnate dal Consiglio Centrale di Roma .

Nello stesso Oratorio hanno vita e fioridissimail Circolo giovanile Don Bosco e la Società Sportiva

Càlaris » . La domenica II giugno il Circolo ri-cevette la bandiera e i ginnasti fecero la prima colli-parsa ufficiale . La cerimonia, a cui parteciparonole autorità cittadine, venne allietata dalla paroladel prof . Martelli del R . Istituto Tecnico, e da luielevato discorso dell'Arcivescovo Mons . G. Pio-vella, che spiegò il significato della bandiera .

La domenica seguente tutta la gioventù cattolicacagliaritana convenne all'Oratorio per un omaggioeucaristico . A turno i vari circoli si alternarono nel-l'adorazione al SS . Sacramento, e in fine oltre 8oogiovani parteciparono alla solenne processione, chesi svolse nei pressi dell'Oratorio e terminò nellapalestra, dove Mons . Arcivescovo impartì la trinabenedizione . In seguito vennero distribuiti ipremi delle gare di cultura religiosa .

BARI . -L'INAUGURAZIONE dei nuovi locali an-nessi all'Istituto del Redentore per gli orfani diguerra, riuscì imponente, presenti le Autorità,il Prefetto gr . uff. Olivieri, il Sindaco avv . Bovio,il Gen. Tallarico e Bonomo, il Comm . Volpe Pri-gnai per il Governo, S. E. Mons . Del Buono, ac-compagnato da rappresentanze ecclesiastiche, ilProcuratore del Re, il Questore, il Presidente delTribunale, la Presidente del Comitato pro Operesalesiane contessa Casale y Figoroa, ed altre nume-rose personalità. Prestò servizio la fanfara delI5° artiglieria .L'adunanza venne aperta dal Direttore del col-

legio, Don Emmanuel, che ebbe parole di vivoringraziamento per i generosi benefattori . Dopola benedizione rituale, Mons . Del Buono, con ac-cento vibrante, disse della necessità di venir inaiuto ad un'opera così benemerita della società, eterminò augurando all'Istituto un prospero av-venire. Seguì il deputato on. Antonio Marino, ilquale, dopo aver accennato ai nuovi bisogni creatidalla guerra e al dovere di soccorrere quelli chene furono le vittime innocenti ed inconscie, invocòda tutti generosità di propositi e di opere per assi-curare alla patria e alla società un avvenire sereno .

PEDARA . - IL VENTICINQUESIMO DI FONDA-ZIONE DELL'ISTITUTO SALESIANO . - A festeg-giarlo, un gruppo di volonterosi si costituì in comi-tato per raccogliere i mezzi necessari alla costru-zione, già iniziata, dei locali dell'Oratorio festivoe delle Scuole serali ; e, preceduta da un triduo pre-dicato, il 24 maggio si celebrò la festa di MariaAusiliatrice, con solennità speciale, per ringraziarela buona Madre di 25 anni di benedizioni e favori .Vi accorsero con stendardi e bandiere numerosis-simi giovani di circoli e associazioni dei dintorni,che si accostarono alla S . Comunione mostrando findal mattino quello che fu il carattere specifico dellafesta : di giornata eucaristica giovanile . Nel po-meriggio sfilò per la città un'imponente proces-sione col SS.mo, che destò intensa commozione .

ISTITUTO " CARD . CAGLIERO "

per le Missioni Estere Salesiane.

Provvederà ai bisogni delle nostre Missioni ericorderà il 6o° Anniversario dell'OrdinazioneSacerdotale dell'E.mo Card. Cagliero, capo deiprimi Missionari Salesiani inviati dal Ven . DonBosco all'Argentina nel 1875. Ancor tre anni el'Opera delle Missioni Salesiane festeggerà il suo1 ° Cinquantenario, e parte del programma deifesteggiamenti sarà l'inaugurazione solenne del-l'Istituto « Card . Cagliero » per le MissioniEstere Salesiarie .

L'Istituto « Card . Cagliero » sorgerà nelle vici-nanze di Torino, ma fin dal prossimo anno scola-stico inizierà i primi corsi nella casa salesianad'Ivrea (Torino), in conformità del programmapubblicato lo scorso mese nel Bollettino .Le domande devono essere accompagnate da

una dichiarazione del Parroco che attesti dellabuona condotta degli aspiranti e dell'inclinazionee capacità loro alla vita missionaria .

Gli aspiranti saranno accettati gratuitamente .Ogni domanda va diretta al Rev.mo D . FilippoRinaldi, Via Cottolengo 32 - Torino, 9.Il venerato Superiore confida nella Divina

Provvidenza, nella materna assistenza di MariaAusiliatrice, e nel concorso di tutti gli amici e be-nefattori dell'Opera Salesiana .

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NECROLOGIO

Giovanni Minetti .La vita di questo esemplare cooperatore tori-nese si spegneva ai primi di luglio, dopo lungae penosissima malattia .

Zelante di ogni opera buona, volse le sue moltee stimate energie nell'azione cattolica, facendosiapostolo sopratutto della crociata contro la be-stemmia e il turpiloquio, attraendo nell'orbitadi quest'opera risanatrice per la Patria nostrapersone dei più alti gradi sociali .La Pia Società del S . Nome che ha vita nelSantuario di Valdocco lo ebbe a confondatore e aPresidente attivissimo per parecchi anni ; anzialla sua instancabile iniziativa deve l'acquistodella sua candida bandiera .

Dio lo chiamò a sè per dargli il premio meritato,quando più necessaria e feconda pareva la suaoperosità; e noi, deponendo il fiore della ricono-scenza sopra la sua tomba, lo raccomandiamo cor-dialmente ai suffragi di tutti i Cooperatori, au-gurandoci, per il trionfo della Santa Causa, chemolti ne rinnovino gli esempi di purissimo zelo .

Contessa M . Teresa Ledóchowska .Il 6 luglio nella Casa centrale del Sodalizio di

S. Pietro Claver, Roma, via dell'Olmata 16, sispegneva dolcemente nel bacio del Signore, laContessa Maria Teresa Ledòchowska . Nata nel1863, aveva subìto fin dall'infanzia l'influenzadelle cristiane tradizioni della sua illustre famiglia .Il suo bisavolo paterno, rimasto vedovo, eraentrato tra i Lazzaristi; suo zio, il Cardinale Le-dòchowski, dopo aver sofferto come confessoredella fede, morì Prefetto della S . C. de PropagandaFide. Un fratello dell'illustre defunta è il Generaledi Gesuiti, un altro è generale nell'armata polaccaed una sorella è suora Orsolina in Polonia .Educata con accuratezza e con fine cultura

nelle lingue e nelle arti, la Contessa Maria Teresa,ancor giovine, fu collocata alla corte della Gran-duchessa di Toscana a Salisburgo, dove, nel 1888la crociata antischiavista del Cardinale Lavigeriela guadagnò interamente . Senza indugio ella misedapprima i beni e la penna al servizio della santacausa, compose drammi con soggetti missionari,fondò una rivista dal titolo l'« Eco dell'Africa »,e, in fine, abbandonando la corte, formò il pianodi un'opera speciale : il « Sodalizio di San PietroClaver per le missioni africane e la redenzione deglischiavi », approvato da Leone XIII .

La memoria sua vivrà in benedizione: ad altriil continuare il bene che ella ha incominciato,

Preghiamo anche per i Cooperatori :

AGOSTINELLI Giov. Batta, † a Bottagna (Genova) .BALZA Rosa, + a Alassio .BIAZZOLI Pietro, + a Verzano Ligure.BONDONE Luigi, † a Viguzzolo (Alessandria) .BONICELLI Camilla, † a Lovere (Bergamo) .BOREAN Don Isidoro, † a Anione Veneto .Bosio Lucia, † a Gandino (Bergamo) .BovERI Filomena, † a Costa Vescovato .CANAPERIA Teol . Don Domenico, † a Torino .CAPUANA Giovannina, † a Mineo (Catania) .CARADITA Angela ved. CONTARINI † a Bagnacavallo .CATANZARO Crocifissa, † a Chiesanuova (Trapani) .COLUSSI Rinaldo, † a Casarsa della Delizia .CONTESSA Maria Antonietta, † a Cegira .CORNELLI Don Giulio, † a Castelletto di Cuggiono .CORRADETTi Luigi, † a Acquaviva Picena .CRETIER Giov. Battista, † a Montjovet (Torino) .DALLEPEZZE Angela, † a S. Pietro Incariano .DAVID Modesta, † a Introd (Torino) .DE BELLA Celestino, † a Pozzuolo del Friuli .DESIMONE Carmela, † a Canicattì .DOTTA Don Antonio, + a Mollese (Cuneo) .FERRINI Chiara ved. FERRI, † a Guastalla.GAFFURI Don Annibale, † a Monza .GIANGRANDI Antonio, † a Vezzano Ligure .GIUDICI Caterina, † a Vilminore (Bergamo) .GILBERTI Giuseppa, † a Passirano (Brescia) .GIRIBALDI Cav . Luigi, † a Bordighera.MARONI Luigi, † a Palazzolo (Brescia) .MECHINI Marg . ved. MERCATO, + a Sampierdarena .MARLINi Giacone avv . Giuseppe, † a Sambuca .MOLTENI Giovanni, + a Asnago (Como) .PANIZZON Antonio, † a Monte di Malo .PERNIZZI Ida n. FoSCOLINI † a Manzano (Udine) .PICCOLI Penelope, + a Milano .PoLi Giovanni, † a Bondo (Bergamo),PRADOLLI Vittoria, † a Milano .QUARANTA Francesca, † a Carmagnola (Torino) .RAGGI March . Paolo, † a Vezzano Ligure .RAVENNA Luigia ved . , + a TorinoRIDELLA Maria, † a Carrega (Alessandria) .MINCHETTI Andrea, † a Capo di Ponte .RONCO Giov. Battista, † a Trino Vercellese .ROVERO Giuseppe, † a Mongardino .SAPORETTI Carlotta, † a Bagnacavallo.SAVIO don Giuseppe, † a Cesarò .SCALFI Annunziata, † a Sesto S. Giovanni .SCAPOLLA Luigia, † a Carrega (Alessandria) .SCHENONE Matilde, † a Bùsalla .SCIACCA Felice, + a Catania .SCIANDRA Maddalena, † a Garessio (Cuneo) .SILILIO don Michele, + a Afragola (Napoli) .SPEZIA Geremia, † a Vezzano Ligure .STAGNOLI Antonio, † a Ponte Caffaro .STEFANETTI Sabris Maria, † a Zompicchia (Udine) .TAGLIAFERRO DovIco Teresa, † a Campiglia (Vig .) .TOFFOLETTI Antonio e Marianna, † a S. Leonardo.TURCO Elda, † a Castelnuovo d'Asti .VENTURINI Filippo, † a Bottagna .ZAPPELLi Luigia ved ., † a Genova .