Bollettino interparrocchiale 4-2013

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1 PAG.2 TERRA SANTA PAG.4 GERUSALEMME AL TEMPO DI GESU’ PAG.6 ESPERIENZA IN TERRA SANTA PAG.8 LE DIFFICOLTA’ E LA BELLEZZA DELLA TESTIMONIANZA PAG.10 LE CROCIATE: un po’ di storia PAG. 12 CREAZIONE SITO WEB PAG. 13 GIOCHI PER BAMBINI PAG. 14 LEGGENDE DEL TRENTINO LA FESTA DI S.AGATA PAG.15 I VIGILI DEL FUOCO E S.AGATA PAG.15 GIORNATA DELLA VITA PAG. 16 5 MINUTI IN COMPAGNIA DI GESU’ PAG. 18 ORATORIO E CATECHESI PAG. 18 AIUTARE PER CRESCERE PAG. 19 PROGRAMMMA SETTIMANA SANTA BESENELLO PAG.23 PROGRAMMA SETTIMANA SANTA CALLIANO PAG.24 Anno 2013 N°4 Bollettino in comunione fra: La Parrocchia di S. Lorenzo Via Valentini n.15 Calliano (TN) Tel. 0464 834185 E la Parrocchia di S. Agata Via Trento n.3 Besenello (TN) Tel. 0464 834126

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Bollettino interparrocchiale 4-2013

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PAG.2 TERRA SANTA

PAG.4 GERUSALEMME AL TEMPO DI GESU’

PAG.6 ESPERIENZA IN TERRA SANTA

PAG.8 LE DIFFICOLTA’ E LA BELLEZZA DELLA TESTIMONIANZA

PAG.10 LE CROCIATE: un po’ di storia

PAG. 12 CREAZIONE SITO WEB

PAG. 13 GIOCHI PER BAMBINI

PAG. 14 LEGGENDE DEL TRENTINO

LA FESTA DI S.AGATA PAG.15

I VIGILI DEL FUOCO E S.AGATA PAG.15

GIORNATA DELLA VITA PAG. 16

5 MINUTI IN COMPAGNIA DI GESU’ PAG. 18

ORATORIO E CATECHESI PAG. 18

AIUTARE PER CRESCERE PAG. 19

PROGRAMMMA SETTIMANA SANTA BESENELLO PAG.23

PROGRAMMA SETTIMANA SANTA CALLIANO PAG.24

Anno 2013 N°4

Bollettino in comunione fra:

La Parrocchia di S. Lorenzo

Via Valentini n.15 Calliano (TN)

Tel. 0464 834185

E la Parrocchia di S. Agata

Via Trento n.3 Besenello (TN)

Tel. 0464 834126

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TERRA SANTAUn nome che evoca scenari esotici e

ricordi struggenti, una meta cara ad ogni

pellegrino ed ad ogni discepolo di Cristo,

terra promessa ma anche insanguinata,

luogo di Fede e di contraddizioni,

destinazione sempre sognata dai cristiani

ma spesso impossibile da raggiungere.

La terra dove Nostro Signore camminò,

guarì, amò e soffrì per infine risorgere per

la Salvezza di ciascuno di noi.

Terra Santa.

Una provocazione continua ecco cos'è la

Terra Santa. Ci obbliga a pensare

concretamente che Dio (sì proprio Dio!) si

è fatto realmente uomo. Veramente Dio

(sì proprio l'Onnipotente e l'Onnisciente!)

è nato in una grotta, ha calcato il passo su

quelle pietre, ha festeggiato le nozze in

quella città, ha sofferto in quel campo di

ulivi, è morto orrendamente sopra quella

montagnola di pietra. Se la Terra Santa

non ci fosse saremmo forse anche noi

tentati di pensare a Dio (come fanno le

altre religioni) come a Qualcuno, anzi

Qualcosa di lontano, irraggiungibile,

incomunicabile.

Non è così.

O Terra Santa! Che ci fai rivivere le

emozioni degli apostoli, quei Suoi amici

che Lo accompagnarono, timorosi e

increduli, nel Suo viaggio dalla Galilea a

Gerusalemme. Così simili a noi che,

timorosi ed increduli, ma pur sempre

Suoi amici, Lo seguiamo nel nostro

viaggio terreno.

O Terra Santa! Quinto Evangelo, che ci fai

comprendere meglio le scritture, sentire i

profumi delle parabole, scoprire gli scorci

del Buona Novella.

O Terra Santa! Pellegrinaggio dei

pellegrinaggi, immagine della Terra

Promessa dei cieli. Luogo della

redenzione degli uomini.

O Terra Santa! Che io non ti possa

dimenticare, che io non ti possa smettere

di sognare.

Don Roberto

“La decisione presa dal nostro decanato

di organizzare un Pellegrinaggio nella

Terra di Gesù (maggiori dettagli più

avanti) ci ha spinti a dedicare alcuni

articoli a questa landa così bella e

martoriata. Certo, vuoi per la mancanza

di tempo, vuoi per il costo non proprio

ridotto, tanti di noi non potranno

partecipare al Pellegrinaggio (almeno

una volta nella vita bisognerebbe

andarci!), ma tutti noi dobbiamo aver cari

i luoghi dove il Salvatore ha vissuto la sua

vita di Dio fra gli uomini e di Uomo fra i

suoi fratelli.”

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Data del pellegrinaggio: 7 - 14 novembre

Costo: 1.390,00 €

Preiscrizione: entro il 20 marzo con caparra

di 50€

Documenti: passaporto

Posti disponibili per il decanato: 50

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GERUSALEMME AL TEMPO DI GESÙLa localizzazione del Pretorio, il palazzo dove risiedeva Pilato al momento del processo a Gesù, è una questione che appassiona gli archeologici e gli storici che è tuttora aperta, in attesa del contributo di ulteriori scoperte, per questa breve illustrazione prenderemo la tesi maggiormente accreditata.

L'identificazione del pretorio. Col

termine Pretorio si intende la residenza del governatore romano a Gerusalemme.

Quello fu il luogo dove si svolse il processo a Gesù da parte di Ponzio Pilato. Gli esperti sono essenzialmente d’accordo nell’identificare il Pretorio con la Fortezza Antonia, già reggia di Erode il Grande, quindi con capienza sufficiente ad ospitare il Tribuno romano che normalmente risiedeva a Gerusalemme, la guarnigione formata da una coorte di 1000 uomini tra fanti e cavalieri ed a ospitare il proconsole (in questo caso Pilato) che risiedeva a Cesarea, tutte le volte che veniva a Gerusalemme.

Cominciamo ad elencare i dettagli riferiti nei Vangeli che possono offrire elementi utili per una migliore definizione del Pretorio del Pretorio:

• I sacerdoti consegnano Gesù a Pilato (Mt 27:1-2; Mr 15:1; Lu 23:1): il luogo dove ciò avvenne è il Pretorio. • I Giudei restano fuori a parlare con Pilato (Gv 18:28). • Pilato rientra nel Pretorio per interrogare Gesù (Gv 18:28-29). • Pilato invia Gesù ad Erode Antippa, che poi glielo rimanda (Lu 23:6-11). • Pilato si siede in tribunale

(bema) alla presenza della folla (Mt 27:19). • Pilato discute con la folla sulla liberazione di un prigioniero per la festa di Pasqua (Mt 27:20-23; Mr 15:6-14; Lu 23:17-23). • Pilato si lava le mani davanti alla folla (Mt 27:24). • Pilato fa flagellare Gesù davanti alla folla (Mt 27:26a; Lu 15:15; Gv 19:1). • I soldati riportano Gesù nel cortile interno, cioè dentro il Pretorio (Mt 27:27; Mr 15:16). • I soldati gli mettono la corona di spine (Mt 27:29; Mr 15:17; Gv 19:2). • Pilato riconduce fuori Gesù, e presentandolo alla folla dice: “Ecco l’Uomo” (Gv 19:5). • Pilato riporta Gesù dentro il Pretorio per reinterrogarlo (Gv 19:9). • Pilato riporta ancora fuori Gesù (Gv 19:13a). • Pilato si pone (di nuovo) a sedere nel tribunale (Gv 19:13b). • Il luogo del tribunale era chiamato Lastrico e Gabbata (Litostroto) (Gv 19:13c). • Pilato consegna Gesù ai Giudei perché sia crocifisso (Mt 27:26b; Mr 15:20; Lu 23:24-25; Gv 19:16).

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Il Pretorio nella Torre Antonia.

Supponendo che il Pretorio si possa identificare con la Torre Antonia, vediamo che cosa dice Flavio Giuseppe riguardo a questa fortezza: “Sorgeva all’angolo dove si incontravano l’ala nord e l’ala ovest del portico di recinzione del Tempio, su una prominenza rocciosa. Era stata fabbricata dal re Erode [il Grande], che vi aveva sfoggiato tutto il suo naturale trasporto per la sontuosità. L’interno aveva l’ampiezza e la sistemazione di una reggia; infatti era suddiviso in appartamenti di ogni forma e destinazione, con portici, bagni e ampie caserme, sì da sembrare una città perché era fornita di tutto il necessario, ed una reggia per la sua magnificenza. Aveva quattro torri e dalla sua sommità si poteva spaziare su tutto il Tempio. Al suo interno era sempre acquartierata una coorte romana, che nelle feste si schierava in armi sopra ai portici per vigilare sul popolo e impedire qualche sommossa. Se il Tempio dominava la città come una fortezza, l’Antonia a sua volta dominava il Tempio, e chi la occupava dominava su tutti e

tre, anche se la città aveva la propria rocca nel Palazzo di Erode (Guerre Giudaiche,5.5.8).In base a quanto afferma lo scrittore ebreo, non sembra fuori luogo pensare che Pilato scegliesse proprio l’Antonia come sua residenza quando si recava a Gerusalemme. Ritornando ora ai dettagli dei Vangeli, vediamo che fuori del Pretorio propriamente detto (Gv 19:13a) si trovava il tribunale (gr. bema) (19:13b), in un luogo che la gente chiamava Lastrico (gr. Lithostrotos) e in ebraico Gabbata (19:13c).

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Il termine greco “Lithostrotos” indica un luogo lastricato con grosse pietre, e potrebbe essere lo spiazzo aperto davanti al palazzo, accessibile alla gente, che certamente aveva colpito la fantasia popolare per la sua particolare pavimentazione. Quanto al termine ebraico (o meglio, aramaico) “Gabbata”, esso non è l’equivalente del greco “Lithostrotos”, ma significa invece “altura”; questa parola avrebbe quindi sottolineato con forza che il posto dove Pilato amministrava la giustizia era un “luogo elevato”. Qualche considerazione sul luogo detto “Lithostrotos”:

Mettendo insieme le informazioni si parla dunque di uno spiazzo antistante, aperto ed elevato di circa 2400 metri quadri, con una capienza di circa 2500 persone, visto che uno spazio era comunque riservato alla guardia personale di Pilato, lo stesso faceva erigere in questo luogo il tribunale ed amministrava la giustizia. Se così stavano le cose, si comprende bene come gli ebrei potevano assistere al processo senza entrare nel pretorio vero e proprio per non contaminarsi. Da quanto sin qui detto, deve però emergere un dato importante, quello che

al processo a Gesù erano presenti circa 2000 persone, su una popolazione residente a Gerusalemme di circa 100.000 persone che però nelle solennità religiose come la Pasqua arrivavano quasi al doppio. La morte di Gesù non fu dunque chiesta dal “popolo di Gerusalemme” quel popolo minuto a cui Gesù predicava e che lo seguiva, ma da una sparuta minoranza legata ai sacerdoti, ai farisei e agli scribi e da questi inviata e manovrata. La Flagellazione e l’incoronazione di spine, avvennero invece all’interno del Pretorio vero e proprio, in un cortile facente parte dello spazio destinato alla guarnigione romana. Dalla fortezza Antonia si dipartì poi la triste processione di Gesù con la Croce per giungere al Golgota, distante circa 700/800 metri, e dopo la morte il corpo di Gesù fu deposto nel sepolcro nuovo di Giuseppe D’Arimatea, in un giardino situato a circa 150/200 metri dal luogo della Crocefissione. Il percorso di chi oggi visita Gerusalemme è chiamato appunto Via Dolorosa.

Marco Mongalieri.

ESPERIENZA IN TERRA SANTACarissimi, per mia fortuna ho potuto realizzare il mio sogno di visitare più volte la Terra Santa, con amici e compaesani, dove ho

imparato ad amare davvero il vangelo e tutta la storia della salvezza e dove i passi di Gesù diventano vivi come presenti ed attuali.

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I luoghi che visiterete sono luoghi santi perché stati teatro del cammino del popolo eletto verso la terra promessa, protagonista del mistero della salvezza e testimoni della nascita del “nuovo popolo di Dio”. E' un'esperienza che ci offre l'occasione per sottolineare il nostro attaccamento alle comuni radici e l'opportunità di incontrare i fratelli delle grandi religioni monoteiste presenti in Terra Santa: santuario dell'unico Dio degli Ebrei, dei Cristiani e dei Musulmani. Per vivere intensamente questa particolare esperienza ho assunto atteggiamenti di ascolto, di riflessione e di preghiera. Desidero inoltre sottolineare anche l'aspetto penitenziale del pellegrinaggio, che è impegno di

condivisione e di solidarietà con i fratelli che vivono in questa terra, ricca di amore e di dolore e che a volte sono privi di tutto: cibo, case, ospedali, scuole, ecc. Con amici e compaesani vorrei ricordare alcuni luoghi santi che maggiormente mi hanno emozionata. A Nazareth in Galilea si visita il Santuario dell'Annunciazione in cui si venera il

Mistero dell'incarnazione del Verbo di Dio avvenuto per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria. In seguito si sale al monte Tabor, visitando il Santuario della Trasfigurazione di Gesù. Vicino a Nazareth si visita Cana, dove Gesù compì il suo primo miracolo a un banchetto di nozze. Da Gerico, dove Gesù incontra Zaccheo, si raggiunge Gerusalemme dove tutto è sacro: la Basilica del S. Sepolcro con la tomba di Gesù ed il Calvario, la sala del Cenacolo e la via Dolorosa, la spianata del Tempio con la moschea di Omar ed il muro del pianto dove gli ebrei si riuniscono per pregare soprattutto il sabato. Il Getsemani è l'orto di olivi nel quale spesso Gesù si ritirava con i discepoli a pregare o per passarvi la notte. Infine si giunge a Betlemme dove la tradizione ricorda la nascita di Gesù nella Basilica della Natività dove Maria pose Gesù Bambino nella mangiatoia dopo averlo avvolto in fasce. Aver scelto un itinerario biblico è un'occasione di grazia da non perdere ed è un dono del Signore, poiché il pellegrinaggio è un momento significativo per le vite di tutti i credenti.

Anna Vitullo

Nella foto: “Anna e Clara sulle rive del Mar Morto”

Nella foto: "Anna, Pia, Don Valerio e Mauro

all'interno del Cenacolo".

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La difficoltà e la bellezza della testimonianza…Terra Santa In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria (Lc 4, 24)

…un nuovo ignobile atto di vandalismo ha profanato lunedì un luogo di culto cristiano a Gerusalemme, dove sconosciuti hanno lanciato pietre, bottiglie e spazzatura contro la chiesa ortodossa di San Giorgio…

…bruciata la porta principale del monastero trappista di Latrun. Scritte offensive sulla fede cristiana. Forse una vendetta per lo sgombero di un insediamento illegale di coloni israeliani. La denuncia dei patriarchi e dei vescovi cattolici: I cristiani come capro espiatorio…

…con una lettera al presidente israeliano, padre Pierbattista Pizzaballa ha chiesto di fermare gli atti vandalici contro le chiese. L’appello del Custode di Terra Santa giunge dopo la serie di scritte incivili ritrovate sulla chiesa battista di Narkis Street…

…“Noi abbiamo ucciso Gesù” e “Fuori i cristiani”. Gli estremisti hanno urinato sulla porta, un gesto divenuto quasi quotidiano. Il legame fra le scritte e le dichiarazioni di un vice-ministro israeliano secondo il quale il Vaticano reclama la sovranità sul Monte Sion…

…il cristiano 55enne Younas Masih è morto, dopo giorni di agonia. Il 31 gennaio 2013 un uomo armato lo ha fermato mentre rientrava dal lavoro e gli ha sparato cinque colpi. Di recente un gruppo di colleghi lo minacciava, intimandogli di abbracciare la fede di Maometto… Queste solo alcune delle gravi notizie provenienti dalla comunità cristiana in Terra Santa, il lembo di terra compreso tra i confini naturali che vanno dal fiume

Giordano al mare Mediterraneo. Un luogo ricco di storia, di bellezza e di sofferenza. Sorgente della fede di miliardi di persone: terra promessa per gli ebrei, luogo della nascita e della vita di Cristo, paese dove Maometto è asceso al cielo. Qui gli arabi cristiani sono una minoranza nella minoranza, schiacciati da una maggioranza composta da ebrei israeliani e da musulmani. Poco meno di duecentomila, circa il 2% dell’intera popolazione, tra Israele e Cisgiordania. Sono i dati dei cattolici in Terra Santa. Numeri che fanno riflettere, calati vertiginosamente dal 1948 fino ad oggi.

È il risultato di un conflitto drammatico, che al momento non trova una via d’uscita. L’esodo costante ha visto i cristiani arabi abbandonare progressivamente le loro case nel corso degli anni e trova nella situazione attuale una serie di

Nella foto: “Il portale dell’abbazia di Latrun,

situata a 15 km a ovest di Gerusalemme,

bruciato da sconosciuti che hanno lasciato

anche graffiti blasfemi, scritti in ebraico, sui

muri.”

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problematiche che rendono il futuro sempre più incerto. La discriminazione, il problema delle case, il lavoro ridotto ulteriormente dopo la costruzione del muro che divide i due popoli, i salari – quando ci sono – che non permettono di vivere in condizioni dignitose: tutti questi fattori hanno portato nel corso di pochi anni ad una drastica diminuzione della presenza cristiana in Terra Santa, dal 25% per cento del 1840 al 2% di oggi.

Secondo recenti studi il 30% dei giovani vorrebbe abbandonare il Paese e i matrimoni delle giovani coppie cristiane si attestano in media a sei o sette l’anno. Questo è il risultato di un conflitto che ha lacerato un paese. Nessuno rimane escluso, e spesso anche le vicende più normali della vita devono scontrarsi con ostacoli inimmaginabili. Sono storie di una quotidianità desolante e per certi versi paradossale. Eppure è la quotidianità che i cristiani locali affrontano ogni giorno.Un popolo a volte triste, ma mai disperato.L’Anno della Fede, di cui abbiamo ampiamente parlato

nel numero scorso del nostro notiziario, paradossalmente e con grande coraggio vale ancor più per questo popolo cristiano custode del lembo di terra “dell’incarnazione di Dio”. Accanto alle nostre riflessioni di cristiani, maggioranza “tranquilla” nella nostra cara Europa, si inseriscono giustamente le riflessioni che nascono dalla lettura della situazione dei cristiani in Terra Santa. Queste ultime non debbono essere riflessioni di sterile pietismo ma la lettura obiettiva di una situazione che ci fa comprendere come essere cristiani sia per certi versi un “dono” nella consapevolezza che tale dono può avere drammatiche conseguenze per le quali il

Signore ci ricorda “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5, 10)

«La nostra terra, forse più di ogni altra, - scrivono i capi delle comunità cattoliche in Terra Santa - è chiamata ad irradiare la fede. Milioni di persone vengono qui a rinnovare la loro fede visitando i Luoghi Santi. Eppure noi, le "pietre vive" di questa Terra Santa, chiamati ad essere custodi dei Luoghi Santi e ad animarli con le nostre preghiere e suppliche, con la diversità dei nostri riti e con la fedeltà della nostra continua bimillenaria testimonianza, siamo chiamati ad essere in un modo esemplare "popolo di fede".

L’Anno della Fede è un’opportunità benedetta per riflettere su come noi, sia come singoli credenti che come Chiesa, possiamo essere "segno vivo della presenza del Signore risorto" in questa terra e nel mondo»….

Il mondo intorno a noi a volte appare molto minaccioso. Per quanto riguarda la fede, cerchiamo di coltivarla, la nostra

Nella foto: “Pierbattista Pizzaballa (Cologno al

Serio, 21 aprile 1965) è un presbitero, teologo e

biblista italiano dell'Ordine dei Frati Minori,

attuale Custode di Terra Santa.”

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sfida più grande è la disperazione. È in questo contesto specifico, con tutte le sue non comuni sfide, che dobbiamo concepire in modo creativo e profetico una "nuova" evangelizzazione.

Le nostre chiese non devono diventare ghetti chiusi dove ci separiamo dal mondo minaccioso che ci circonda, ma piuttosto centri pulsanti di vita, di attività e di celebrazione».

A noi aprire gli occhi su realtà così lontane da noi per poter apprezzare e condividere con “il sorriso dell’anima” la nostra fede…prendiamo spunto da queste riflessioni per osservare ciò che di positivo stiamo vivendo all’interno delle nostre piccole comunità e riuscire a manifestare appieno la nostra fede all’interno di un tessuto sociale favorevole ed il più delle volte minato esclusivamente dalla nostra “pigrizia” alla

quale il Signore ci chiama alla nostra vocazione di “pietre vive”. Dice un aforisma del filosofo cattolico Hans Hoerderlin: “Iddio non ci chiede di abbattere l’albero, ma di farci trovare con l’ascia in mano.” Concludo con una breve testimonianza di una suora che fa la missionaria a Gaza: “Potrei lamentarmi, potrei dire che non resisto, che sto male e che non ce la faccio più a subire tutte queste cose con il rischio quotidiano di morire. Riceverei tanta solidarietà. Ma non importa, io vivo con Gesù risorto che mi è sempre vicino. Non ho bisogno di altro».

Romano Panizza ([email protected])

LE CROCIATE: un po’ di storia!

Anno 638 dopo Cristo, Gerusalemme. L’Impero Arabo in espansione occupa la città che fino a quel momento era appartenuta all’Impero Romano d’Oriente (proprio in quegli anni rinominato Impero Bizantino). Per quasi cento anni i cristiani e gli ebrei che vivevano in quelle zone ricevettero lo status di dhimmi, ovvero sudditi di seconda categoria ma tutelati, in quanto Gente del Libro, dalle conversioni forzate a cui erano costretti ad esempio i pagani. Essi non potevano costruire ma solo ristrutturare i luoghi di culto, non potevano testimoniare

contro nobiluomini musulmani e dovevano pagare una tassa sulla persona, tassa non applicabile però alle donne, agli inabili e ai monaci cristiani. Tuttavia i califfi non erano in grado

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controllare le orde di militari assetati di sangue che attaccavano a più riprese i pellegrini cristiani europei e saccheggiavano i luoghi sacri di entrambe le comunità dhimmi. La divisione tra sciiti e sunniti e un primo tentativo di occupare la Siria da parte dei bizantini portarono a regnare il Califfo al-Hakim “il pazzo”: egli distrusse chiese e sinagoghe ma anche moschee sunnite (egli era sciita) e costrinse i cristiani, gli ebrei e i sunniti a convertirsi o ad andarsene. Un nuovo accordo, alla sua morte, tra Baghdad e Costantinopoli portò ad un decennio di pace che fu però interrotto dall’invasione dell’Impero Arabo da parte dei Turchi Selgiuchidi. Essi erano assai meno tolleranti degli arabi e sotto di loro luoghi come il Santo Sepolcro, fino ad allora rispettato anche dai musulmani, vennero distrutti. Questo spinse l’imperatore bizantino, ortodosso, ad allearsi con un Europa cattolica impegnata nella “Reconquista” spagnola e nel dibattito tra Chiesa di Roma e Sacro Romano Impero. Papa Urbano II rispose all’appello dell’Imperatore d’Oriente invocando un pellegrinaggio armato in Terra Santa al motto di “Deus vult”, Dio lo vuole. La reazione del popolo fu però incontrollata e la Prima crociata si divise in due gruppi: il primo, “la crociata dei pezzenti”, fu un esodo di contadini e nobili diseredati e mal equipaggiati, guidati da predicatori fanatici che li portarono solo alla morte sulle coste anatoliche e ad una serie di massacri contro gli ebrei della Dalmazia; il secondo, composto da nobili e cavalieri, nonostante il massacro sia di musulmani che di cristiani (in quanto arabi) a Gerusalemme, fu il più vittorioso, permettendo la ricostruzione dei luoghi

sacri (solo cristiani) e alla nascita degli stati d’Outremer, corrispondenti a varie città negli odierni Libano, Siria e Armenia. Proprio durante questa crociata, i pellegrini cominciarono a indossare una croce rossa cucita sui vestiti. Nonostante ciò non è per questo che furono chiamati crociati, bensì per via della parola spagnola cruzar, derivata dal latino cruciare, segnare con la croce. La seconda e la terza crociata, istituite per poter rafforzare il Regno di Gerusalemme, si tramutarono in un serie di sconfitte, nonostante la presenza dei più grandi sovrani d’Europa (fra cui Federico Barbarossa e Riccardo Cuor di Leone). Molti stati d’Outremer caddero, Gerusalemme fu presa da Saladino e i Crociati si ritirarono ad Acri, ultimo regno cristiano. Nonostante i dubbi da parte dell’Ordine dei Templari, in questo periodo nacque il termine di malicidio: uccidere un persona dichiarata “malvagia” significava uccidere il male intrinseco che la possedeva perciò, su entrambi i fronti, l’azione non difensiva verso l’avversario non venne più considerata un peccaminoso omicidio.La quarta e la quinta crociata videro invece una crisi di potere nell’Impero Bizantino, il quale fu smembrato dai crociati per

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!!! CREAZIONE SITO WEB !!!

E’ attivo il sito delle nostre parrocchie, al seguente indirizzo:

www.parrocchiecallianobesenello.it , è ancora in fase di costruzione ma

già sono presenti alcune importanti informazioni.

Il motivo della sua creazione nasce dal fatto che riteniamo opportuno e soprattutto comodo poter accedere velocemente a tante informazioni inerenti le nostre parrocchie: gli avvisi settimanali, il bollettino, piuttosto che i recapiti (sia telefonici che mail) del nostro parroco, oppure segnalazioni di appuntamenti proposti della diocesi, solo per fare degli esempi.

Il sito web permette ai vari gruppi parrocchiali, oltre che essere informati delle varie opportunità, di scrivere anche degli articoli inerenti appunto il proprio gruppo. Per esempio: il gruppo giovani, le catechiste, l'Azione Cattolica, ecc...

Non ci rimane che invitarvi alla “navigazione”!

diventare il Regno latino di Costantinopoli. Importante fu il contributo durante la quinta crociata di San Francesco d’Assisi, il quale tentò inutilmente di battezzare il sultano del Cairo. Agli inizi del ‘200, l’Imperatore Germanico Federico II sposò l’erede di Gerusalemme, Isabella di Brienne, e per vie diplomatiche, ottenne Gerusalemme e quasi tutti gli antichi regni d’Outremer dai Sultani del Cairo e di Damasco. Per il continuo rimandare di un’operazione militare, e per la conclusione inaspettata e pacifica della sesta crociata, papa Gregorio IX scomunicò l’Imperatore definendolo l’Anticristo. L’ottava e la nona crociata furono rivolte alla distruzione da parte di Luigi il Santo di Francia dello strapotere Egiziano in Nord Africa e Levante. Le battaglie si concentrarono tuttavia in Sud Italia, dove Napoli fu occupata dai francesi con la scusa di creare un ponte verso l’Africa, e sulle isole del Mediterraneo, con

l’occupazione di Malta, Pantelleria e Cipro e la conversione dei sovrani di Beirut e Tunisi, rendendo le ultime crociate quasi una guerra globale per l’epoca. Dopo quasi duecento anni di guerra si stabilì un equilibrio precario che si sarebbe tramutato in pace, anch’essa molto delicata, solo più di 500 anni dopo, con la fine degli scontri tra Europa e Impero Ottomano. Da quel momento il potere mercantile italiano, in particolar modo veneziano e genovese, cominciò a prendere forza mentre i templari, unico Ordine costituito in maniera stabile in occasione delle crociate, cominciarono la loro inarrestabile decadenza, che contribuì a generare le numerose leggende che hanno arricchito, ed a volte incupito, un periodo storico di grandi cambiamenti e sconvolgimenti all’interno di due grandi religioni monoteiste: l’Islam e il Cristianesimo.

Mattia Cofler

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…giochi per bambini…

CrUcIvErBa!!!

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1. Qual era il lavoro di Gesù?

2. Per quanti giorni Gesù è stato nel deserto?

3. Gesù attraversò i paesi della P _ _ _ _ _ _ _ _ predicando e pregando.

4. Nel deserto Gesù, da chi è stato messo in tentazione?

5. Cosa fecero gli apostoli nell’Orto degli Ulivi mentre Gesù pregava?

6. Di cos’era fatta la corona di Gesù?

7. Fra gli apostoli, chi era il traditore?

8. Quanti erano gli apostoli?

9. Dove venne inchiodato Gesù?

10. Chi erano i due sul calvario insieme a Gesù?

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…leggende del Trentino…

La chiesa di San Silvestro.

Finalmente venne deciso che San Silvestro

avrebbe avuto una Chiesa tutta sua.

Quelli di Caorià discussero a lungo e alla

fine si stabilì che la nuova chiesa sarebbe

stata costruita nel fondo valle, in località

Propedàs. E lì, infatti, vennero ammassati

i materiali occorrenti: sabbia, mattoni,

travi, pale e picconi. Tuttavia, quando

all’alba del giorno stabilito per l’inizio dei

lavori i muratori giunsero sul posto, non

trovarono nulla. Subito si pensò ad una

banda di ladri e un ragazzo venne

immediatamente mandato a chiamare le

guardie, quand’ecco giungere di corsa un

pastore: “Lo sapevate cosa c’è lassù in

cima a quella montagna?”. E gli sguardi

di tutti si alzarono in alto fino a fermarsi

su una cima di una rupe che sovrastava

Propedàs. “Un grande mucchio di sabbia,

una quindicina di travi e poi mattoni,

badili…”.

Era stato solo uno scherzo, altro che

ladri!! Qualche buontempone aveva

voluto rovinare la festa del paese,

spostando lassù tutto il materiale

necessario per la costruzione della chiesa!

Bè, poco male: gli operai si armarono di

pazienza e nel giro di una giornata

riportarono l’occorrente a Propedàs. Ma

la mattina dopo, tutto era tornato sul

monte, “Adesso basta” urlò il capo

muratore “se scopro chi si diverte a farci

lavorare a vuoto se la dovrà vedere con le

mie mani!”. Ci volle ancora una giornata

intera per tornare al punto di partenza e

quella notte vennero messe alcune

sentinelle. Ma niente da fare: al mattino,

sabbia, travi e badili si erano nuovamente

spostati sulla cima della rupe.

Fu il parroco allora a intervenire. Convocò

tutto il paese a Propedàs e disse: “E’

chiaro come il sole: qualcuno desidera che

la nuova chiesa venga costruita sulla

vetta di quel monte. Senz’altro non è di

Caorià perché nessuno di voi ama alzarsi

ogni domenica con il pensiero di quella

bella salita per andare a Messa… E non è

nemmeno opera di forestieri, perché non

vedo la ragione di tanta fatica nello

spostare tutto questo materiale, non

rimane che lui.. San Silvestro! E’ inutile

cari miei il nostro Santo desidera che la

sua chiesa sia posta in alto, a dominio

della valle e lontana dai pericoli di essere

allagata ad ogni piena del torrente.

Perciò rassegnamoci e obbediamo alla

volontà di chi è più grande di noi…” E,

infatti, ancora oggi la chiesetta di San

Silvestro la si può ammirare sulla cima del

monte Totoga, orgogliosa per la piccola

battaglia vinta sulla pigrizia degli uomini.

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LA FESTA DI S. AGATAGli abitanti di Besenello hanno sempre festeggiato il 5 febbraio (anche se era giorno feriale) la Santa Patrona in modi e con spirito diversi nel corso degli anni.

Una volta, al mattino venivano celebrate anche tre S. Messe: alle 5:30 Messa prima, alle 7:00 e alle 10:00 Messa solenne allietata dal coro parrocchiale. Dopo pranzo alle ore 14:00 la gente ritornava in chiesa per la recita dei Vespri. Subito dopo la processione per le vie del paese, davanti a tutti c'era la Croce, il coro, seguiva la statua di S. Agata portata dalle donne (coscritte) vestite di bianco, con a fianco i confratelli o le consorelle che portavano le torce, altri portavano i confaloni; seguivano i Chierichetti e i Sacerdoti, poi gli uomini e dietro le donne del paese che formavano la processione.

In piazza c'era il vaso della fortuna e una bancarella ( un carretto che era stato trainato dalla bicicletta del Bepi da Matarel) che vendeva carrube, castagne

secche, liquirizia ecc. Tutto si fermava in silenzio al passaggio della processione. La vendita dei biglietti del vaso della fortuna era fatta dai bambini che giravano per le case. Alle 19:00 un'altra funzione religiosa in chiesa. La giornata si concludeva al teatro parrocchiale dove la filodrammatica di Besenello presentava una commedia. All'inizio degli anni 70 Don Vito ha tolto la processione che poi è stata

ripristinata recentemente da Don Gino. Dagli anni 70 alla festa religiosa (spostata alla domenica più vicina) si è abbinata la festa di carnevale con la sfilata dei bambini della scuola materna e scuola elementare in maschera con canti e filastrocche, scenette e un dono per tutti i partecipanti, con la maccheronata e il vaso della fortuna: tutto organizzato dal gruppo giovani e dalla polisportiva, non mancando le tradizionali bancarelle; recentemente si è aggiunto il gruppo alpini con il tradizionale vin brulè.

Lina Postinghel

I VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI E S. AGATAE’ domenica 3 febbraio: la comunità di Besenello festeggia la sua patrona S. Agata. Le campane richiamano, come ogni domenica, all’incontro con il Signore;

questa volta i loro rintocchi echeggiano più nel profondo: c’è nell’aria il profumo di una festa speciale. La chiesa, anch’essa particolarmente adornata a festa, accoglie un gran

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numero di persone: si notano volti consueti, altri meno conosciuti ma tutti con lo sguardo rivolto alla statua della giovane S. Agata. Alle 10 inizia la celebrazione solenne presieduta dal nostro parroco don Roberto affiancato dal diacono Alberto e da tanti preparati chierichetti. I primi banchi sono occupati dalle autorità del paese: il sindaco con parte del Consiglio Comunale affiancato da alcuni rappresentanti del Consiglio Pastorale di Calliano e da noi Vigili del Fuoco. Il nostro compito, come ormai tradizione, è quello di prestare il nostro servizio nel portare la statua di S. Agata durante la processione. Quest’anno però il forte vento non ha permesso di uscire lungo le vie del paese per dare testimonianza della nostra fede. La presenza di ognuno di noi alla celebrazione, magari seppur per alcuni vista solamente come puro servizio, è stata davvero sentita.

Il nostro Corpo, vantando un forte legame con il territorio, ha accettato con orgoglio di partecipare per portare il “simbolo” del paese. Alla base del nostro agire di squadra infatti sta il bene della comunità. Durante l’omelia, don Roberto è riuscito con semplici parole a mostrare che S. Agata con la propria vita ha illustrato come ogni cristiano dovrebbe vivere pienamente il proprio peregrinare. Occorrerebbe che ognuno fosse disposto a fare un cambiamento di vita, di abitudini, di mentalità per diventare veri testimoni in tutte le situazioni di ogni giorno: in famiglia, al lavoro, a scuola, nell’impegno alla carità … Noi, sostenuti dallo spirito di squadra, cercheremo sull’impronta della nostra patrona, di essere uniti e disponibili a servizio della comunità di Besenello.

Alessandro Adami Vigile del Fuoco

GIORNATA DELLA VITA - IL PERDONO DI DIO

In occasione della 35° Giornata per la Vita, come ogni anno, le associazioni cattoliche di Calliano e Besenello organizzano una serata per sensibilizzare sull’uguale dignità di ogni persona dal concepimento fino alla morte naturale. Il CAV (Centro Aiuto alla Vita di Rovereto) ci ha proposto un incontro aperto a tutti: perché ciascuno è coinvolto da un argomento così fondamentale. Abbiamo raccolto la testimonianza sofferta di una giovane donna (sposata, e già mamma di due bambini) che è ricorsa all’aborto del suo terzo figlio perché si è

ritrovata sola e confusa a decidere. Da allora non è più stata bene con se stessa: non dormiva più, si sentiva in colpa verso i suoi due bambini, era come se dai loro sguardi trasparisse cosa era successo. Quindi giunse ad uno stato di depressione tale da necessitare di cure in un ospedale psichiatrico. Aveva un risentimento verso alcune persone coinvolte nella sua dolorosa scelta. Ci fu lasciato del tempo per delle domande: “Nessuno l’ha aiutata a non prendere questa triste decisione?” Ci

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spiegò quindi la sua storia per capire, non per accusare, in quale realtà di indifferenza viviamo: disse di non essere mai stata convinta di abortire, ma il marito la lasciò decidere da sola; il medico di famiglia, senza curarsi del suo stato d’animo, le fissò soltanto un appuntamento dal ginecologo; quest’ultimo nella stessa indifferenza, le fece un’ecografia e le parlò di embrione (vocabolo di cui lei non conosceva il significato) anziché di bambino, fissandole poi l’appuntamento per l’intervento; all’ospedale, il deserto: nessuno l’ascoltò, nessuno le stette vicino, era da sola; Il suo rammarico è di non averne parlato prima a sua madre: lei certamente l’avrebbe aiutata. Grazie ad un’amica si rivolse al CAV dal quale ricevette grande apertura ed un aiuto sostanziale: da loro ebbe anche la proposta di partecipare ad un seminario spirituale di recupero “La Vigna di Rachele” per donne con il suo stesso problema. Accettò subito con coraggio di parteciparvi, lì trovò comprensione e un aiuto incredibile: l’hanno ascoltata con il

cuore, condividendo il suo dolore. Lei aveva abortito solo da un anno mentre alcune delle altre, nonostante fossero passati più di vent’anni, si portavano ancora dentro il peso. Attraverso il Sacramento della Riconciliazione ha ricevuto il Perdono di Dio e il Suo abbraccio Paterno portò in lei una trasformazione interiore profonda, si sentì incredula quando provò di sentirsi perdonata dal suo bambino non nato.

Durante il ritiro rientrò nel suo cuore e nella sua vita di relazione il marito, che fino ad allora era chiuso anche lui nel suo dolore: comprese perfettamente con commozione quale era il suo ruolo di marito e di padre. Da allora questa mamma ritrovò insieme alla serenità pure il sonno (senza più il bisogno di prendere medicinali) nell’oblio di questa rinascita. Non era più inconsolabile perché aveva trovato Amore, Perdono e nei suoi familiari vicinanza. Riflettendo…Quanto sono importanti le relazioni con chi ci passa accanto, chiunque esso sia. Se siamo ascoltati, compresi, accolti ci sentiamo bene. Se invece siamo nell’indifferenza e nella solitudine, ci assale lo sconforto; e nel buio la convinzione di non farcela. La fragilità delle persone va compresa, accettata, lenita e condivisa. La testimonianza positiva di questa donna vuol essere un grido per far riflettere sull’importanza di ogni vita umana.

Lucia e Nadia

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5 MINUTI IN COMPAGNIA DI GESÙAppuntamento quotidiano insolito: alle 7.45 dal lunedì al venerdì per quattro settimane alla “pianta di mimosa” tra il piazzale della scuola e il sagrato della chiesa. Potrebbe essere il titolo per una nuova serie televisiva e invece è qualcosa di molto più speciale. E’ stato l’appuntamento che per quattro settimane ha dato l’ avvio alla giornata di poco meno di una trentina di bambini della scuola elementare che si sono ritrovati in chiesa una decina di minuti prima dell’inizio della scuola per pregare in attesa della nascita di Gesù. Ogni giorno puntuali perchè era assolutamente vietato arrivare a scuola in ritardo, ma ogni giorno puntuali anche con il cuore che ha ascoltato un pezzetto della Parola di Dio, che ha pregato, che ha cantato, che a condiviso con tutti gli altri un semplice ma importante momento di comunione. Un’iniziativa partita in punta di piedi, in via “sperimentale” se vogliamo usare un vocabolo importante ma che è stata invece apprezzata molto da chi ha accettato l’invito. Alle volte cerchiamo cose complesse perché ci sembrano più appetibili, cerchiamo cose nuove e strabilianti perché ci sembra che siano quelle che avranno più successo..

senza accorgersi che la Parola di Dio passa attraverso i canali meno usuali, che entra nel cuore di ognuno di noi, grandi o piccoli, con dolcezza, come una carezza. Abbiamo tutti pensato di “provare” a vedere se questa iniziativa funzionava, abbiamo pensato che ci bastava vedere entrare in chiesa anche soltanto 3 bambini e due adulti, non ci abbiamo investito, per paura di un po’ di umana delusione, molta pubblicità. Ma poi la gioia è stata davvero grande perché abbiamo condiviso una bella esperienza di chiesa in preghiera e in cammino e ogni giorno qualcuno si aggiungeva. .. alla fine c’è stato chi era dispiaciuto che le settimane erano terminate, era così bello cominciare la giornata insieme e in compagnia di Gesù! Nessun dispiacere Gesù è sempre al suo posto, lì pronto ad aspettarci, contento di vederci camminare verso di Lui… allora tutto sommato tra un po’ ricomincia un nuovo cammino, quello della Quaresima, potremmo farlo nuovamente insieme. Allora l’appuntamento torna “alla pianta di mimosa” che vedremo fiorire insieme mentre aspettiamo la gioia del Cristo Risorto. A presto.

Patrizia

ORATORIO E CATECHESI: BAMBINI E RAGAZZI IN AZIONE!E’ proseguita nei mesi di dicembre e gennaio l’ “avventura oratorio” che già da qualche tempo chiama a raccolta e regala momenti di sana allegria e sicuro divertimento a bambini e ragazzi della parrocchia; il tutto condito da grande

semplicità ma anche da molto entusiasmo tanto di chi prepara le giornate quanto di chi vi partecipa. E così eccoci ancora numerosi al laboratorio creativo organizzato sabato 1 dicembre in vista del Natale. Ben 5 sale per

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altrettante proposte di decorazioni, sempre aiutati e stimolati da giovani, catechiste, mamme e … chi più ne ha più ne metta! Palline di polistirolo decorate a decoupage, pigne dei nostri boschi allegramente verniciate, profumate catenelle di buccia d’arancia, fantasiose forme in feltro e cartoncini colorati artisticamente ritagliati e punzonati. Insomma delle vere e proprie opere d’arte da far invidia ai più grandi decoratori!

Un piccolo break per preparare l’altro grande appuntamento che da qualche anno ci accompagna al Natale: il presepio vivente per le vie del paese. Di nuovo protagonisti i bambini, quelli della catechesi, ognuno con il suo ruolo preciso e il suo costume: pastori, osti, artigiani, soldati, angeli e perfino i “butta dentro” e i butta fuori” schierati nelle vicinanze della scena clou del presepio: la Natività, solitamente interpretata dai bambini

prossimi alla Prima Comunione e quest’anno allestita nella suggestiva chiesetta di Santa Marina. Tanto lavoro, tante energie, grande sostegno da parte dei genitori e di tante persone del paese coinvolte nella preparazione delle scene, ma soprattutto l’entusiasmo contagioso dei bambini. (Parlo per esperienza diretta, visto che tutti quattro i miei figli hanno partecipato al presepio e sono tornati a casa davvero eccitati e soddisfatti!). Quest’anno anche un’interessante novità per sensibilizzare la gente alla solidarietà verso chi è meno fortunato: un piccolo mercatino di beneficenza allestito proprio all’interno della città ricostruita nella piazza del paese.

Tanti insegnamenti trasmessi sul campo invece che sui libri, ma sicuramente più incisivi di tante belle parole!

Veronica Depedri

Per le classi quinte la catechesi di quest’anno vuole essere un percorso per cercare di aprirsi a gesti di solidarietà nella nostra comunità, per conoscere in profondità cosa significa “aiutare chi mi

sta vicino”. Lavorare con i bambini e far capire loro che è davvero bello FARSI DONO PER GLI ALTRI, è una grande soddisfazione. Il gruppo di quinta, composto quest’anno da 28 bambini, grazie al prezioso aiuto di parecchie mamme, si è impegnato nella realizzazione di piccoli manufatti dal mese di ottobre fino al periodo di Natale. Tutto ciò che è stato preparato i

bambini lo hanno venduto durante la rappresentazione del presepe vivente nella tappa a loro assegnata: “la città di Betlemme”. Tanto l’entusiasmo e

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l’impegno che tutti hanno dedicato a questo nuovo progetto che ha voluto devolvere il ricavato all’associazione Athena (associazione trentina handicap e normalità a confronto). Nata dall’unione di famiglie di minori e giovani adulti con handicap, Athena persegue l’ambizioso obbiettivo di diventare il punto di riferimento e di coordinamento dei differenti e numerosi soggetti che, in Trentino, si occupano di handicap. La sua visione rivoluzionaria è quella di mettere al centro la famiglia, intesa come la principale protagonista degli interventi e dei progetti a loro favore. La consegna dei soldi raccolti è avvenuta, in uno speciale incontro tra bambini, catechista, parroco, alcuni genitori e la vicepresidente dell’Associazione assieme al suo bambino Paolo. Queste le semplici parole con le quali Valentina a nome dell’

Associazione che rappresenta, ha ringraziato i bambini per il loro lavoro: “Vi vogliamo ringraziare uno per uno per essere stati nella vostra semplicità e spontaneità una risorsa importante per la nostra associazione. Siamo mamme e papà di bambini speciali e cerchiamo di raccogliere fondi per attivare progetti per loro.”

Anche le classi quinte hanno voluto donare un disegno con le loro dediche che, spontanee, hanno saputo davvero emozionare. Per tutti è stato molto bello condividere la gioia del donarsi gratuitamente rendendo felici, con piccoli gesti, le persone che sono meno fortunate.

Morena e i bambini delle classi quinte

…fare per gli altri per far crescere se stessi!

Siate sempre felici!

Spero che ogni bambino possa vivere come gli altri!

Aiutare è un’esperienza grandissima che non si dimentica

facilmente!

Sono molto contenta di aiutare persone meno fortunate di me!

Aiutare il prossimo è importante!

Tutti i bambini siano felici nelle loro famiglie!

Bisogna sempre aiutare tutti!

Vorrei che la gente fosse felice aiutando gli altri!

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DURANTE L’ANNO 2012, NELLA PARROCCHIA DI SANT’AGATA DI BESENELLO:

Hanno ricevuto il Dono della Vita Divina col Sacramento del Battesimo:

29 aprile: Filippo Battisti; Matteo Battisti;

Benedetta Iuni; Arianna Tina Tushaj.

26 maggio: Emily Gioia Santamaria.

24 giugno: Emma Bevilacqua; Geremia

Chini; Keila Ogolo; Linda Gasperotti;

Beatrice Zucal; Aurora Zambotti.

20 luglio: Lorenzo Marinelli.

5 agosto: Pietro Caliari; Samuel

Santinello; Jacopo Cofler.

14 ottobre: Filippo Goller.

28 ottobre: Angelica Piffer; Aron

Borghetti; Beatrice Anzelini; Camilla

Copat; Gabriel Corcione; Massimo

Ziarelli; Thomas Gerosa.

18 novembre: Davide Magno; Sofia

Zamberlan; Pietro Maria Del Deserto;

Dafne Deias; Isabel Ondertoller; Stefano

Adami.

Hanno formato una famiglia cristiana:

8 settembre: Alessandro Feller con

Kateryna Fedorova.

8 dicembre: Gianluca Valle con Tiziana

Marzari.

Sono morti nella pace del Signore:

18 gennaio: Urbano Brusco (anni 80).

1 febbraio: Remo Adami (anni 89).

7 maggio: Renzo Ferrari (anni 89 ).

1 giugno: Itala Marzari (anni 82).

3 giugno: Gianpaolo Giovanelli (anni 78).

7 giugno: Liviana Calavin (anni 63).

24 giugno: Franco Battisti (anni 70).

27 giugno: Giacinto Moschin (anni 88).

3 luglio: Rosetta Postinghel (anni 94).

17 luglio: Guido Pompermaier (anni 73).

6 agosto: Edvige Cestari (anni 82).

12 agosto: Santina Comper (anni 87).

28 agosto: Romana Comper (anni 89).

14 settembre: Giorgio Anzelini (anni 51).

21 settembre: Tecla Noriller (anni 88).

16 ottobre: Luigi Grieco (anni 87).

1 novembre: Diego Buccella (anni 86).

29 novembre: Pio Dadam (anni 82).

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DURANTE L’ANNO 2012,

NELLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO DI CALLIANO:

Hanno ricevuto il Dono della Vita Divina col Sacramento del Battesimo:

29 gennaio: Marta Mittempergher.

20 maggio: Agnese Tasin, Lucrezia

Wieser.

15 luglio: Riccardo Ziglio, Federico

Battisti.

09 settembre: Filippo Gasperotti, Simone

Agostini, Patrick Miggiano, Aurora

Dellaidotti.

23 settembre: Federico Manzoni.

18 novembre: Antea Eccher, Lisa

Giovanazzi.

09 dicembre: Caterina Toldo.

Hanno formato una famiglia cristiana:

1 settembre: Francesco Sterpetti con Laura Iovine.

Sono morti nella pace del Signore:

09 febbraio: Cinzia Filippi, Gabriele

Casata (madre e figlio).

07 aprile: Lina Dapor.

22 aprile: Alfredo Ondertoller.

15 agosto: Francesco Giapponi, Bruno

Bebber.

27 agosto: Maria Teresa Lorenzi.

08 settembre: Luigina Scarperi.

24 dicembre: Renzo Cench.

26 dicembre: Antonia Baggio.

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PROGRAMMA SETTIMANA SANTA - BESENELLO

Sabato 23 marzo – Vigilia delle Palme

ore 18.00 – S. Messa.

Domenica 24 marzo – Domenica delle

Palme

ore 9.00 Piazzale dell'Oratorio –

Benedizione dei rami d'ulivo e Processione

alla Chiesa Parrocchiale dove si terrà la S.

Messa.

Dalle ore 14 alle 19 – Adorazione per tutta

la comunità.

Lunedì 25 marzo – Lunedì Santo

Ore 8.00 – Celebrazione della Parola, a

seguire ora di Adorazione comunitaria.

Martedì 26 marzo – Martedì Santo

Ore 8.00 – S. Messa a seguire ora di

Adorazione comunitaria.

Mercoledì 27 marzo – Mercoledì Santo

Ore 8.00 – Celebrazione della Parola, a

seguire ora di Adorazione comunitaria.

Giovedì 28 marzo – Giovedì Santo

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi.

Ore 20.00 – Messa in Cœna Domini (con

offerta dei salvadanai e lavanda dei piedi)

al termine della Messa ora di Adorazione

comunitaria a cura dei giovani e a seguire,

per chi lo desidera, Adorazione personale

fino alle ore 23.00.

Venerdì 29 marzo – Venerdì Santo

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi. A seguire

ora di Adorazione Comunitaria fino alle 15.

Ore 15.00 – Via Crucis animata dai bambini

della catechesi.

Ore 20.00 – Liturgia in Passione et Morte.

Sabato 30 marzo – Sabato Santo

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi. A seguire

ora di adorazione della croce.

Ore 21.00 – Solenne Veglia Pasquale.

Domenica 31 marzo – Domenica di Pasqua

Ore 9.00 – S. Messa Solenne.

Lunedì 1 aprile – Lunedì dell’Angelo

Ore 18.00 – S. Messa.

CONFESSIONI:

Lunedì 18 marzo ore 20.15 - Confessione

con preparazione comunitaria (ci saranno

4 confessori).

Mercoledì 27 marzo dalle ore 16 alle 18.

Venerdì 29 marzo dalle ore 16 alle ore 18.

Sabato 30 marzo dalle ore 15 alle ore 18.

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PROGRAMMA SETTIMANA SANTA - CALLIANO

Domenica 24 marzo – Domenica delle

Palme

ore 10.30 Chiesetta di S. Sebastiano –

Benedizione dei rami d'ulivo e Processione

alla Chiesa Parrocchiale dove si terrà la S.

Messa.

Dalle ore 16 alle 17 – Adorazione per tutta

la comunità.

Ore 19.00 - S. Messa.

Lunedì 25 marzo – Lunedì Santo

Ore 7.45 – Preghiera delle lodi.

Ore 8.00 – S. Messa, a seguire ora di

Adorazione comunitaria.

Martedì 26 marzo – Martedì Santo

Ore 7.45 – Preghiera delle lodi.

Ore 8.00 – Celebrazione della Parola.

Dalle ore 20 alle 21 – Adorazione

comunitaria.

Mercoledì 27 marzo – Mercoledì Santo

Ore 7.45 – Preghiera delle lodi.

Ore 8.00 – S. Messa.

Dalle ore 20 alle 21 – Adorazione

comunitaria.

Giovedì 28 marzo – Giovedì Santo

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi.

Ore 20.00 – Messa in Cœna Domini (con

offerta dei salvadanai e lavanda dei piedi) al

termine della Messa ora di Adorazione

comunitaria e a seguire, per chi lo desidera,

adorazione personale fino alle ore 23.

Venerdì 29 marzo – Venerdì Santo

Ore 7.00 – Adorazione guidata dalla

Confraternita del SS. Sacramento.

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi. A seguire

fino alle ore 15 Adorazione.

Ore 15.00 – Via Crucis.

Ore 20.00 – Liturgia in Passione et Morte.

Sabato 30 marzo – Sabato Santo

Ore 8.00 – Preghiera delle lodi. A seguire

adorazione della croce fino alle ore 15.00.

Ore 21.00 – Solenne Veglia Pasquale.

Domenica 31 marzo – Domenica di Pasqua

Ore 10.30 – S. Messa Solenne.

Ore 19.00 - S. Messa.

Lunedì 1 aprile – Lunedì dell’Angelo

Ore 10.30 – S. Messa.

CONFESSIONI:

Lunedì 25 marzo ore 20.15 - Confessione

con preparazione comunitaria (ci saranno

3 confessori).

Giovedì 28 marzo dalle ore 16 alle 18.

Venerdì 29 marzo dalle ore 9 alle ore 11.

Sabato 30 marzo dalle ore 9 alle ore 11.