Bollettino Agosto-Settembre 2006

15

description

DISCORSO TENUTO DAL P. FAUSTO CARLESIMO menti biografici. Marzio Piccirillo nacque qui a Guardia Sanframondi nel 1598 da 2 tra i Padri Filippini di Roma e ne assimi- lò lo spirito e le regole di vita. Vivendo nella Comunità oratoriana romana, il giovane Marzio conobbe anche il Padre Foppa, che divenne poi Arcivescovo di Benevento. Sarebbe stato Marzio Piccirillo il 3 “Dio Padre ci elesse in Cristo prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’a- 4 5

Transcript of Bollettino Agosto-Settembre 2006

Page 1: Bollettino Agosto-Settembre 2006
Page 2: Bollettino Agosto-Settembre 2006

2

La celebrazione di oggi, 30 agosto 2006, è una celebrazione tutta guardiese non solo perché si sta ricordando la figura di un gigante di questa terra sannita, ma anche per la svolta storica determinata dall’o-pera svolta qui dal P. Marzio Piccirillo e dall’impulso, che egli diede alle istituzioni ecclesiali, poste da lui stesso alla base dell’a-nimazione complessiva dell’intera comunità di Guardia, che cono-sceva finalmente una nuova sta-gione di decisivi impegni sia sul piano strettamente religioso che su quello culturale.

Il quadro biografico del P. Marzio Piccirillo ci venne tratteg-giato, in maniera magistrale, dal P. Adolfo De Blasio, Preposito di questa Congregazione Oratoriana e Curato della Parrocchia di S.Maria Assunta e S.Filippo Neri di Guardia, che, in occasione del terzo centenario della morte del P. Marzio, diede alla stampa la pregevole monografia storiografica, che reca il titolo “Il Nostro Paese”.

Da quelle pagine emerge il profilo di una grandezza mai adeguatamente cele-brata e di una santità mai profondamen-te scoperta, anche se il tempo successi-vo è stato scandito, ininterrottamente, dai nuovi indirizzi di vita, che egli, il Piccirillo, riuscì ad imprimere nella comunità con i suoi orientamenti for-mativi e con la tenacia della sua azione.

Profilo biografico del PadreChi è il P. Marzio Piccirillo, che oggi

ricordiamo a trecentocinquanta anni dalla sua morte?

Ne richiamiamo rapidamente i linea-

mancare al suo affetto la gioia e la pre-senza del padre.

Vigilato dalle amorevoli cure della mamma, crebbe in lui la fede, mentre sentiva dilatarsi l’anima verso più ampi orizzonti di vita.

La di lui giovinezza, però, fu abbastanza problematica perché gravida di affanni, di delusioni, di travagli e di amarezze.

La madre, ravvisando nello svegliato ingegno di Marzio una speranza di miglior fortuna per tutta la famiglia, lo avviò alla car-riera degli studi secondari prima e poi alla facoltà universitaria di legge.

Il Nostro conseguiva, quindi, a Napoli il dottorato in diritto civile e canonico. I ricordi scritti lo dicono di bell’aspetto; traeva a sé i cuori di tutti, univa alla dol-cezza dei modi un contegno, che incuteva rispetto.

La laurea non appagò affatto le attese del nostro Marzio; anzi

per le condizioni familiari, lo troviamo oppresso da molte calamità, tanto che nel 1623 si decise di recarsi a Marsico Nuovo, dove era vescovo un nostro compaesano, i l domenicano fra’ Domenico Casillo, per chiedere a lui conforto e aiuto. Ma poco dopo ripren-deva la via del ritorno con i suoi proble-mi irrisolti e, forse, ancor più angoscian-ti.

Per il Nostro non è chiaro ancora il progetto, che Dio vuole realizzare in lui.

Ritornato a Guardia, mentre vive momenti di intensa preghiera davanti al Crocifisso, ascolta il pressante invito che gli arriva proprio dal Signore Gesù:

menti biografici.Marzio Piccirillo nacque qui a

Guardia Sanframondi nel 1598 da

Lucantonio e da Laudomia Fiore. Giovane, intelligente ed estroso, nei suoi anni giovanili, pur studiando le lingue di Dante e di Cicerone, curò anche lo stu-dio della musica e del canto, se in un inedito della Curia Vescovile di questa Diocesi, l’inedito mi venne mandato dal dott. Renato Pescitelli, che pubblica-mente ringrazio, si legge che il Padre suonava il “cimbolo” e cantava bene.

Ma seguiamo il corso degli eventi, secondo come si evolsero nella storia personale del nostro venerato Padre.

Il Piccirillo aveva appena dodici anni, quando il 16 luglio 1610, vennero a

Vattene a Roma.Il Piccirillo obbedisce alla voce divi-

na e, desideroso di battere il sentiero, che la Provvidenza gli stava aprendo davanti, nel novembre dello stesso 1923, parte alla volta di Roma, con la decisa volontà di capire e realizzare il disegno divino, che gli si andava manifestando.

Intanto l ’a l lora arciprete di Guardia, don Bartolomeo Piccinini, osteggiato, malvisto e perseguitato dal fratello del Duca di Maddaloni, Don Marzio II Carafa, che in quei tempi dimorava a Guardia, pure lui aveva raggiunto Roma, aspirando alla nomi-na di vicario generale di Mons. Castellano, nominato vescovo di Tivoli. E fu proprio a Roma che Don Bartolomeo incontrò il Piccirillo, che gli comunicava la sua decisione di orientarsi verso lo stato ecclesiastico.

Il Piccinini, a conoscenza delle ottime qualità del giovane Marzio, si propose di averlo come degno succes-sore nella parrocchia di Guardia e lo sollecitò ad accettare la rinunzia in suo favore.

Il disegno di DioPer il nostro Marzio il disegno divino

comincia gradualmente ad illuminarsi e ormai egli è pronto per lasciarsi guidare dallo Spirito, totalmente disponibile ad offrire la sua collaborazione, pienamen-te consapevole di non essere l’assoluto protagonista dei suoi destini. In altri ter-mini, il sacerdozio si va progressiva-mente delineando.

Intanto assillato da difficoltà finan-ziarie per il suo soggiorno a Roma, una sera, entrando nella Chiesa di S.Maria in Vallicella, la Chiesa di San Filippo, ascoltò commosso la predica del Padre Giuliano Giustiniano, allora Preposito della Congregazione Romana e il giorno dopo fu di nuovo alla Vallicella per chie-dere del Padre Giustiniano. Detto Padre ascoltava con interesse il Piccirillo e lo presentava al Padre Cesare Bacilli, che subito gli affidò un lavoro intorno all’o-pera del defunto Cardinale Cesare Baronio.

Fu così che il nostro Marzio dimorò

Arciprete riparte da zero, avendo trova-to a Guardia un deserto: la chiesa poco frequentata, trascurati la Parola di Dio e i sacramenti, ignorata l’Eucarestia, il Tempio senza sacrestia, malcurata l’i-struzione religiosa.

Don Marzio non si sgomenta; forte-mente ancorato sul dono di grazia del suo sacerdozio, assicura la sua presen-za nella comunità parrocchiale: è il padre, il fratello, l’amico, colui che condivide gioie e sofferenze dei com-ponenti la comunità, senza lasciare mai nulla per sé, moltiplicandosi in una carità senza limiti, volendo essere il servo di tutti e l’ultimo di tutti.

E’ instancabile: insegna la dottrina cristiana ai fanciulli, spiega il catechi-smo agli adulti, tiene discorsi e predi-che, visita gli infermi; è una figura tra-sparente di prete, attorno alla quale si stringono sacerdoti e popolo, mentre dovunque si avverte un poderoso risveglio di vita cristiana.

Quale il segreto di questa dinamica apostolica del Piccirillo?La spiritualità di San FilippoPer capirlo, è necessario tornare a

Roma, alla Vallicella, per trovare il Nostro a studiare, a ricercare e ad assi-milare gli indirizzi di spiritualità, quelli che San Filippo aveva insegnato ai fre-quentanti l’Oratorio Secolare.

Lascio la parola al P: Castellini, che li puntualizza così: “…i pochi scritti dei più antichi discepoli di San Filippo aiu-tano a delineare il volto spirituale della scuola filippina…Una premessa essen-ziale, e ai suoi tempi alquanto singolare, è che una intensa vita spirituale, “tenuta per cosa difficile” e riservata a pochi privilegiati, dovesse riuscire “talmente familiare e domestica, che ad ogni stato di persona si rendesse grata e facile…;ognuno, di qualsiasi stato e condizione, in casa sua o nella professione sua, laico o chierico, prelato o principe secolare, cortigiano, padre di famiglia, letterato o idiota, nobile o plebeo, mercante o arti-giano, ogni sorta di persone, insomma, era capace di vita spirituale”(Talpa). S. Francesco di Sales svilupperà genial-

tra i Padri Filippini di Roma e ne assimi-lò lo spirito e le regole di vita.

Vivendo nella Comunità oratoriana romana, il giovane Marzio conobbe anche il Padre Foppa, che divenne poi Arcivescovo di Benevento.

Sarebbe stato Marzio Piccirillo il

“paesano” previsto da San Filippo, che, avendo incontrato un Guardiese nella Chiesa di S.Maria in Vallicella, dopo avergli chiesto da dove veniva, con accento profetico gli diceva: “State alle-gro che non andrà molto e per mezzo di un vostro paesano saremo anco noi paesani”?

Tutti gli elementi storici in esame, sembra, confermino questa ipotesi.

Seguiamone gli sviluppi.Il 27 febbraio 1925 fu ottenuta da

Urbano VIII la bolla, con la quale il chierico Marzio Piccirillo venne ordina-to sacerdote a titolo della Chiesa Arcipretale di Guardia.

Don Marzio contava 27 anni.Dopo l’ordinazione presbiterale, egli

lascia Roma e si avvia verso Guardia: è animato da ardore apostolico, ma si sente strumento indegno e inadatto nelle mani del Signore, che lo aveva scelto e lo aveva mandato.

Guida illuminata della comunità par-rocchiale

Ed eccolo all ’opera. Il nuovo

3

COMMEMORAZIONE DELP. MARZIO PICCIRILLO

NEL TRECENTOCINQUANTESIMOANNIVERSARIO DELLA SUA PIA MORTEDISCORSO TENUTO DAL P. FAUSTO CARLESIMO

Page 3: Bollettino Agosto-Settembre 2006

2

La celebrazione di oggi, 30 agosto 2006, è una celebrazione tutta guardiese non solo perché si sta ricordando la figura di un gigante di questa terra sannita, ma anche per la svolta storica determinata dall’o-pera svolta qui dal P. Marzio Piccirillo e dall’impulso, che egli diede alle istituzioni ecclesiali, poste da lui stesso alla base dell’a-nimazione complessiva dell’intera comunità di Guardia, che cono-sceva finalmente una nuova sta-gione di decisivi impegni sia sul piano strettamente religioso che su quello culturale.

Il quadro biografico del P. Marzio Piccirillo ci venne tratteg-giato, in maniera magistrale, dal P. Adolfo De Blasio, Preposito di questa Congregazione Oratoriana e Curato della Parrocchia di S.Maria Assunta e S.Filippo Neri di Guardia, che, in occasione del terzo centenario della morte del P. Marzio, diede alla stampa la pregevole monografia storiografica, che reca il titolo “Il Nostro Paese”.

Da quelle pagine emerge il profilo di una grandezza mai adeguatamente cele-brata e di una santità mai profondamen-te scoperta, anche se il tempo successi-vo è stato scandito, ininterrottamente, dai nuovi indirizzi di vita, che egli, il Piccirillo, riuscì ad imprimere nella comunità con i suoi orientamenti for-mativi e con la tenacia della sua azione.

Profilo biografico del PadreChi è il P. Marzio Piccirillo, che oggi

ricordiamo a trecentocinquanta anni dalla sua morte?

Ne richiamiamo rapidamente i linea-

mancare al suo affetto la gioia e la pre-senza del padre.

Vigilato dalle amorevoli cure della mamma, crebbe in lui la fede, mentre sentiva dilatarsi l’anima verso più ampi orizzonti di vita.

La di lui giovinezza, però, fu abbastanza problematica perché gravida di affanni, di delusioni, di travagli e di amarezze.

La madre, ravvisando nello svegliato ingegno di Marzio una speranza di miglior fortuna per tutta la famiglia, lo avviò alla car-riera degli studi secondari prima e poi alla facoltà universitaria di legge.

Il Nostro conseguiva, quindi, a Napoli il dottorato in diritto civile e canonico. I ricordi scritti lo dicono di bell’aspetto; traeva a sé i cuori di tutti, univa alla dol-cezza dei modi un contegno, che incuteva rispetto.

La laurea non appagò affatto le attese del nostro Marzio; anzi

per le condizioni familiari, lo troviamo oppresso da molte calamità, tanto che nel 1623 si decise di recarsi a Marsico Nuovo, dove era vescovo un nostro compaesano, i l domenicano fra’ Domenico Casillo, per chiedere a lui conforto e aiuto. Ma poco dopo ripren-deva la via del ritorno con i suoi proble-mi irrisolti e, forse, ancor più angoscian-ti.

Per il Nostro non è chiaro ancora il progetto, che Dio vuole realizzare in lui.

Ritornato a Guardia, mentre vive momenti di intensa preghiera davanti al Crocifisso, ascolta il pressante invito che gli arriva proprio dal Signore Gesù:

menti biografici.Marzio Piccirillo nacque qui a

Guardia Sanframondi nel 1598 da

Lucantonio e da Laudomia Fiore. Giovane, intelligente ed estroso, nei suoi anni giovanili, pur studiando le lingue di Dante e di Cicerone, curò anche lo stu-dio della musica e del canto, se in un inedito della Curia Vescovile di questa Diocesi, l’inedito mi venne mandato dal dott. Renato Pescitelli, che pubblica-mente ringrazio, si legge che il Padre suonava il “cimbolo” e cantava bene.

Ma seguiamo il corso degli eventi, secondo come si evolsero nella storia personale del nostro venerato Padre.

Il Piccirillo aveva appena dodici anni, quando il 16 luglio 1610, vennero a

Vattene a Roma.Il Piccirillo obbedisce alla voce divi-

na e, desideroso di battere il sentiero, che la Provvidenza gli stava aprendo davanti, nel novembre dello stesso 1923, parte alla volta di Roma, con la decisa volontà di capire e realizzare il disegno divino, che gli si andava manifestando.

Intanto l ’a l lora arciprete di Guardia, don Bartolomeo Piccinini, osteggiato, malvisto e perseguitato dal fratello del Duca di Maddaloni, Don Marzio II Carafa, che in quei tempi dimorava a Guardia, pure lui aveva raggiunto Roma, aspirando alla nomi-na di vicario generale di Mons. Castellano, nominato vescovo di Tivoli. E fu proprio a Roma che Don Bartolomeo incontrò il Piccirillo, che gli comunicava la sua decisione di orientarsi verso lo stato ecclesiastico.

Il Piccinini, a conoscenza delle ottime qualità del giovane Marzio, si propose di averlo come degno succes-sore nella parrocchia di Guardia e lo sollecitò ad accettare la rinunzia in suo favore.

Il disegno di DioPer il nostro Marzio il disegno divino

comincia gradualmente ad illuminarsi e ormai egli è pronto per lasciarsi guidare dallo Spirito, totalmente disponibile ad offrire la sua collaborazione, pienamen-te consapevole di non essere l’assoluto protagonista dei suoi destini. In altri ter-mini, il sacerdozio si va progressiva-mente delineando.

Intanto assillato da difficoltà finan-ziarie per il suo soggiorno a Roma, una sera, entrando nella Chiesa di S.Maria in Vallicella, la Chiesa di San Filippo, ascoltò commosso la predica del Padre Giuliano Giustiniano, allora Preposito della Congregazione Romana e il giorno dopo fu di nuovo alla Vallicella per chie-dere del Padre Giustiniano. Detto Padre ascoltava con interesse il Piccirillo e lo presentava al Padre Cesare Bacilli, che subito gli affidò un lavoro intorno all’o-pera del defunto Cardinale Cesare Baronio.

Fu così che il nostro Marzio dimorò

Arciprete riparte da zero, avendo trova-to a Guardia un deserto: la chiesa poco frequentata, trascurati la Parola di Dio e i sacramenti, ignorata l’Eucarestia, il Tempio senza sacrestia, malcurata l’i-struzione religiosa.

Don Marzio non si sgomenta; forte-mente ancorato sul dono di grazia del suo sacerdozio, assicura la sua presen-za nella comunità parrocchiale: è il padre, il fratello, l’amico, colui che condivide gioie e sofferenze dei com-ponenti la comunità, senza lasciare mai nulla per sé, moltiplicandosi in una carità senza limiti, volendo essere il servo di tutti e l’ultimo di tutti.

E’ instancabile: insegna la dottrina cristiana ai fanciulli, spiega il catechi-smo agli adulti, tiene discorsi e predi-che, visita gli infermi; è una figura tra-sparente di prete, attorno alla quale si stringono sacerdoti e popolo, mentre dovunque si avverte un poderoso risveglio di vita cristiana.

Quale il segreto di questa dinamica apostolica del Piccirillo?La spiritualità di San FilippoPer capirlo, è necessario tornare a

Roma, alla Vallicella, per trovare il Nostro a studiare, a ricercare e ad assi-milare gli indirizzi di spiritualità, quelli che San Filippo aveva insegnato ai fre-quentanti l’Oratorio Secolare.

Lascio la parola al P: Castellini, che li puntualizza così: “…i pochi scritti dei più antichi discepoli di San Filippo aiu-tano a delineare il volto spirituale della scuola filippina…Una premessa essen-ziale, e ai suoi tempi alquanto singolare, è che una intensa vita spirituale, “tenuta per cosa difficile” e riservata a pochi privilegiati, dovesse riuscire “talmente familiare e domestica, che ad ogni stato di persona si rendesse grata e facile…;ognuno, di qualsiasi stato e condizione, in casa sua o nella professione sua, laico o chierico, prelato o principe secolare, cortigiano, padre di famiglia, letterato o idiota, nobile o plebeo, mercante o arti-giano, ogni sorta di persone, insomma, era capace di vita spirituale”(Talpa). S. Francesco di Sales svilupperà genial-

tra i Padri Filippini di Roma e ne assimi-lò lo spirito e le regole di vita.

Vivendo nella Comunità oratoriana romana, il giovane Marzio conobbe anche il Padre Foppa, che divenne poi Arcivescovo di Benevento.

Sarebbe stato Marzio Piccirillo il

“paesano” previsto da San Filippo, che, avendo incontrato un Guardiese nella Chiesa di S.Maria in Vallicella, dopo avergli chiesto da dove veniva, con accento profetico gli diceva: “State alle-gro che non andrà molto e per mezzo di un vostro paesano saremo anco noi paesani”?

Tutti gli elementi storici in esame, sembra, confermino questa ipotesi.

Seguiamone gli sviluppi.Il 27 febbraio 1925 fu ottenuta da

Urbano VIII la bolla, con la quale il chierico Marzio Piccirillo venne ordina-to sacerdote a titolo della Chiesa Arcipretale di Guardia.

Don Marzio contava 27 anni.Dopo l’ordinazione presbiterale, egli

lascia Roma e si avvia verso Guardia: è animato da ardore apostolico, ma si sente strumento indegno e inadatto nelle mani del Signore, che lo aveva scelto e lo aveva mandato.

Guida illuminata della comunità par-rocchiale

Ed eccolo all ’opera. Il nuovo

3

COMMEMORAZIONE DELP. MARZIO PICCIRILLO

NEL TRECENTOCINQUANTESIMOANNIVERSARIO DELLA SUA PIA MORTEDISCORSO TENUTO DAL P. FAUSTO CARLESIMO

Page 4: Bollettino Agosto-Settembre 2006

2 Commemorazione del P. Marzio Piccirillo

8 Sotto la protezione dell’Assunta

9 Si sono uniti in matrimonio

9 Esprimono gratitudine all’Assunta

10 Una tappa imprortante per la Comunità Guardiese

11 Appunti di cronaca

13 In memoria di...

15 Sono tornati alla casa del Padre

15 Hanno collaborato con noi...

“guardiese”.Culto e devozioniCol Padre Marzio rifiorisce, nella

comunità parrocchiale, la vita cristiana con i suoi impegni rinnovanti e con le sue manifestazioni di fede, che danno linfa vitale alle coraggiose scelte di testi-monianza, che aiutano a superare il gri-giore religioso del passato.

L’Eucarestia torna ad essere al centro della devozione comunitaria e le Quarantore sono un tripudio di fede. Si promuove l’adorazione eucaristica la quarta domenica di ogni mese, ed è il Padre Marzio a sollecitare la conserva-zione permanente dell’Eucarestia nella chiesa dell’Annunziata. Istituisce, poi, la Confraternita del SS. Sacramento, i cui confrati assumono l’obbligo di accompa-gnare il sacerdote, che portava il Viatico

agli infermi.Anche l’impulso, che egli dà per il

completamento e l’abbellimento della chiesa parrocchiale, entra in questo qua-dro di promozione del culto eucaristico.

E che dire della devozione all’Assun-ta? Oltre alla filiale pietà e all’abbandono personale alla protezione di Maria, il buon Padre ne cura il culto, cercando di radicarlo sulla solida dottrina mariana, ad evitare che si riducesse a puro sentimen-talismo.

Il Picciri l lo non inventa i Riti Penitenziali in onore dell’Assunta, per-

giuridica alla Congregazione di preti e chierici già fondata dall’Arciprete D. Marzio.

La bolla ne riconobbe lo scopo santo: convivere insieme, attendere alla santificazione e perfezione propria e dei fedeli, ed alle pie pratiche della medita-zione, esami, colloqui, commenti scrittu-rali, casi morali, sacri riti, ministeri sacer-dotali per la cura delle anime, con impe-gno di estendere anche a tutta la Diocesi queste sante attività, e di predicare, con-fessare ed insegnare la dottrina cristia-na”.

La Congregazione si consoliderà, in maniera definitiva, con la Bolla di Papa Alessandro VII, emessa in data 17 ago-sto 1655, che assicurava l’unione perpe-t u a d e l l a Pa r r o c c h i a c o n l a Congregazione.

Una curiosità, che ci ricorda il P. De Blasio, la richiamiamo per comune sod-disfazione: quando al Card. Datario fu presentata la Bolla in oggetto, il Cardinale disse “essere questo negozio della Guardia il più arduo che fosse pas-sato in Dataria da molto tempo in qua”.

Detta Bolla ricevette l’assenso regio il 7 aprile 1656. Il 16 maggio 1656 gli otto Padri Filippini emisero la professione di fede ed elessero a viva voce don Marzio Piccirillo, che cessava di essere Parroco per l ’est inzione del l ’Arcipretura, Preposito e Curato perpetuo della Chiesa Madre di S.Maria Assunta in Cielo, e come tale confermato nello stes-so giorno dal Vescovo telesino, Mons. Marioni.

Le trame storiche, fin qui narrate, ci portano ad una conclusione: con la pro-clamazione di San Filippo a Patrono di Guardia e con la fondazione della Congregazione Filippina, si può dire, e non temo di sbagliare, che il “paesano” del profetico annunzio, fatto dal Neri al guardiese, in S.Maria in Vallicella, era proprio il P. Marzio: San Filippo, accla-mato Protettore di Guardia, si inserisce a buon diritto nella comunità e diviene il “paesano” di ogni guardiese.Per mezzo di un guardiese, San Filippo è diventato

ché li trova, ma ne coglie la valenza reli-giosa e pastorale e li vede come una periodica verifica della vita cristiana della comunità parrocchiale.

Vi sono, tuttavia, sfasature da correg-gere, entusiasmi da moderare, eccessi di penitenza da controllare, invadenze di laici da arginare. Tutto questo induce il Piccirillo ad inserire nella convenzione stipulata con l’Università di Guardia, in data 23 maggio 1654, per mezzo del notar don Michele Rabuanelli, un capi-tolo a parte, concernente, appunto, i Riti Penitenziali, ordinati secondo un suo criterio.

E qui vale la pena ricordare che il millenario culto assunzionistico, che ha trovato nel P. Marzio uno dei più ardenti sostenitori, è valso ad ottenere per la nostra Chiesa parrocchiale, prima il tito-lo di Santuario Mariano da Mons. Salvatore del Bene, il 7 dicembre 1955, e successivamente, con Mons. Felice Leonardo, l ’elevazione a Basil ica Pontificia Minore da Giovanni Paolo II, il 7 dicembre del 1989.

Anche la devozione a San Filippo fu per il nostro Padre, impegno costante, se, come innanzi notato, tutta la sua azione ministeriale trova un insostituibi-le appoggio nella spiritualità del Santo.

Le virtù del Padre MarzioNelle vicende di una vita così opero-

sa, cresce nel Padre il suo desiderio di perfezione, sapendo nascondere nel silenzio della sua anima gli affanni del cuore, ma anche le vittorie sopra se stes-so, vincendo quotidianamente sussulti di orgoglio o presunzioni di successo

Il Padre cerca di esercitarsi nelle virtù cristiane, e particolarmente nella pazien-za, nella umiltà e nella mitezza, pur avvertendo il suo carattere irruente, voglioso di esplodere davanti alle ingiu-stizie patite. Ma il richiamo del Maestro divino è più forte di ogni offesa e di ogni insulto: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”.

Un programma di vita, cui il Nostro rimarrà sempre fedele.

Nel richiamato inedito della nostra

54

mente questo assioma fondamentale, fis-sato mezzo secolo prima da Padre Filippo. Naturalmente è richiesto come condizione preliminare un gran desiderio di perfezione: “Importante è – diceva – che siamo santi!”. Anzi: “Bisogna deside-rar di fare cose grandi per servizio di Dio e non contentarsi di una bontà mediocre”; perfino aspirare a superare in santità i santi più celebrati, S.Pietro e S. Paolo, per esempio. E questo desiderio e impegno deve essere costante, durevole: la perseveranza nell’operare il bene è pure un postulato essenziale, e S. Filippo non cesserà di insistervi. Con questo siamo al punto nodale della spiritualità filippina, che si colloca nell’area dell’a-scetica cristiana classica, nella quale la volontà, aiutata sempre dalla grazia, ha valore prevalente”. Fin qui il P. Castellini.

Quando il Piccirillo ne afferra gli estremi, vi scorge subito gli elementi fondanti un’antropologia, che aiuta l’uo-mo a ritornare alle sue origini creative e a scoprire l’originaria santità, di cui venne dotato per essere l’amico e il confidente del suo Creatore e, nella pienezza dei tempi, dopo l’evento redentivo, il figlio adottivo di Dio.

In altre parole la santità è insita del DNA dell’essere umano, se Dio stesso nel Levitico ammonisce: “Voi siete santi, perché io sono santo”, richiamando a quella imprescindibile santità, che si accompagna con l’atto creativo.

In tale contesto si inserisce bene quanto San Paolo scrive agli Efesini:

festa per la prima volta il 26 maggio 1625, e, in occasione della seconda festa, i Guardiesi avevano finalmente il loro Protettore.

Scrive il P. Adolfo De Blasio: “Fu nell’occasione della seconda festa di S. Filippo che, con atto del notaio Oreste Golino del 2 giugno 1626, a richiesta di ogni ceto di persone e su proposta del Dott. G.B.De Pascale nel pubblico con-siglio, tenuto in detto giorno dagli eletti dell’Università di Guardia, fu scelto San Filippo come protettore del paese. La deliberazione fu approvata nel Sinodo Diocesano del 14.9.1626 dal vescovo Mons. Sigismondo Gambacorta…”.

Tanto fervore di opere e di devozione verso il Santo, induceva Don Marzio a p rog e t t a re l a fondaz ione de l l a Congregazione dell’Oratorio proprio a Guardia per assicurare stabilità al gover-no della parrocchia e per tenere accesa la fiaccola della spiritualità filippina, che tanto entusiasmo e risveglio di spirito cristiano aveva portato nella comunità parrocchiale.

Avendo conosciuto da vicino la natu-ra, le finalità e l’ordinamento giuridico della Congregazione istituita da San Filippo nella Casa della Vallicella, Don Marzio, essendosene innamorato, la volle anche qui, perché divenisse un cenacolo di virtù e di comunione per i presbiteri secolari del luogo e, nello stesso tempo, prolungasse il di lui magistero pastorale nella comunità parrocchiale.

Naturalmente la fondazione sarebbe stato un punto di arrivo e non un punto di partenza.

Il Piccirillo, che di tanto era convinto, pensò di gettare le fondamenta della futura istituzione, avviando l’esperienza della vita comune con alcuni preti seco-lar i , presso l ’ a t tua le sede de l la Congregazione.

Il De Blasio ci ricorda nella sua monografia che “Mons. Gambacorta, per undici anni, aveva paternamente seguita la santa attività del Piccirillo in parrocchia e in Diocesi, e fu certamente lieto di emettere la bolla del 30 giugno 1636, con la quale fu data personalità

“Dio Padre ci elesse in Cristo prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’a-

more, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi…”.

Su questa dottrina San Filippo elabo-ra un nuovo umanesimo, che vede l’uo-mo al centro del disegno di Dio, pur sempre chiamato a vivere la sua storia, senza mai perdere di vista la sua elezione in Cristo e la sua santità, indicata come il traguardo supremo del suo percorso ter-reno.

Il Piccirillo, come parroco, impianta il suo lavoro pastorale sulle linee maestre della spiritualità filippina e comincia il suo durissimo lavoro con la passione propria del maestro e del pedagogo, riu-scendo ad adattare il suo insegnamento ai singoli componenti la comunità e, con linguaggio suadente, si fa guida di ognu-no nel difficile cammino della formazio-ne cristiana. Difficile ma non impossibi-le, perché, Don Marzio, confidando esclusivamente nella grazia di Dio e non nelle sua forze, molto presto ha la gioia di raccogliere abbondante frutto dalle sue fatiche.

La Congregazione dell’OratorioLa conoscenza di San Filippo per i

Guardiesi significò la comune richiesta di acclamare il Santo, Patrono di Guardia.

Don Marzio ne aveva promosso la

in questo numero:

Page 5: Bollettino Agosto-Settembre 2006

2 Commemorazione del P. Marzio Piccirillo

8 Sotto la protezione dell’Assunta

9 Si sono uniti in matrimonio

9 Esprimono gratitudine all’Assunta

10 Una tappa imprortante per la Comunità Guardiese

11 Appunti di cronaca

13 In memoria di...

15 Sono tornati alla casa del Padre

15 Hanno collaborato con noi...

“guardiese”.Culto e devozioniCol Padre Marzio rifiorisce, nella

comunità parrocchiale, la vita cristiana con i suoi impegni rinnovanti e con le sue manifestazioni di fede, che danno linfa vitale alle coraggiose scelte di testi-monianza, che aiutano a superare il gri-giore religioso del passato.

L’Eucarestia torna ad essere al centro della devozione comunitaria e le Quarantore sono un tripudio di fede. Si promuove l’adorazione eucaristica la quarta domenica di ogni mese, ed è il Padre Marzio a sollecitare la conserva-zione permanente dell’Eucarestia nella chiesa dell’Annunziata. Istituisce, poi, la Confraternita del SS. Sacramento, i cui confrati assumono l’obbligo di accompa-gnare il sacerdote, che portava il Viatico

agli infermi.Anche l’impulso, che egli dà per il

completamento e l’abbellimento della chiesa parrocchiale, entra in questo qua-dro di promozione del culto eucaristico.

E che dire della devozione all’Assun-ta? Oltre alla filiale pietà e all’abbandono personale alla protezione di Maria, il buon Padre ne cura il culto, cercando di radicarlo sulla solida dottrina mariana, ad evitare che si riducesse a puro sentimen-talismo.

Il Picciri l lo non inventa i Riti Penitenziali in onore dell’Assunta, per-

giuridica alla Congregazione di preti e chierici già fondata dall’Arciprete D. Marzio.

La bolla ne riconobbe lo scopo santo: convivere insieme, attendere alla santificazione e perfezione propria e dei fedeli, ed alle pie pratiche della medita-zione, esami, colloqui, commenti scrittu-rali, casi morali, sacri riti, ministeri sacer-dotali per la cura delle anime, con impe-gno di estendere anche a tutta la Diocesi queste sante attività, e di predicare, con-fessare ed insegnare la dottrina cristia-na”.

La Congregazione si consoliderà, in maniera definitiva, con la Bolla di Papa Alessandro VII, emessa in data 17 ago-sto 1655, che assicurava l’unione perpe-t u a d e l l a Pa r r o c c h i a c o n l a Congregazione.

Una curiosità, che ci ricorda il P. De Blasio, la richiamiamo per comune sod-disfazione: quando al Card. Datario fu presentata la Bolla in oggetto, il Cardinale disse “essere questo negozio della Guardia il più arduo che fosse pas-sato in Dataria da molto tempo in qua”.

Detta Bolla ricevette l’assenso regio il 7 aprile 1656. Il 16 maggio 1656 gli otto Padri Filippini emisero la professione di fede ed elessero a viva voce don Marzio Piccirillo, che cessava di essere Parroco per l ’est inzione del l ’Arcipretura, Preposito e Curato perpetuo della Chiesa Madre di S.Maria Assunta in Cielo, e come tale confermato nello stes-so giorno dal Vescovo telesino, Mons. Marioni.

Le trame storiche, fin qui narrate, ci portano ad una conclusione: con la pro-clamazione di San Filippo a Patrono di Guardia e con la fondazione della Congregazione Filippina, si può dire, e non temo di sbagliare, che il “paesano” del profetico annunzio, fatto dal Neri al guardiese, in S.Maria in Vallicella, era proprio il P. Marzio: San Filippo, accla-mato Protettore di Guardia, si inserisce a buon diritto nella comunità e diviene il “paesano” di ogni guardiese.Per mezzo di un guardiese, San Filippo è diventato

ché li trova, ma ne coglie la valenza reli-giosa e pastorale e li vede come una periodica verifica della vita cristiana della comunità parrocchiale.

Vi sono, tuttavia, sfasature da correg-gere, entusiasmi da moderare, eccessi di penitenza da controllare, invadenze di laici da arginare. Tutto questo induce il Piccirillo ad inserire nella convenzione stipulata con l’Università di Guardia, in data 23 maggio 1654, per mezzo del notar don Michele Rabuanelli, un capi-tolo a parte, concernente, appunto, i Riti Penitenziali, ordinati secondo un suo criterio.

E qui vale la pena ricordare che il millenario culto assunzionistico, che ha trovato nel P. Marzio uno dei più ardenti sostenitori, è valso ad ottenere per la nostra Chiesa parrocchiale, prima il tito-lo di Santuario Mariano da Mons. Salvatore del Bene, il 7 dicembre 1955, e successivamente, con Mons. Felice Leonardo, l ’elevazione a Basil ica Pontificia Minore da Giovanni Paolo II, il 7 dicembre del 1989.

Anche la devozione a San Filippo fu per il nostro Padre, impegno costante, se, come innanzi notato, tutta la sua azione ministeriale trova un insostituibi-le appoggio nella spiritualità del Santo.

Le virtù del Padre MarzioNelle vicende di una vita così opero-

sa, cresce nel Padre il suo desiderio di perfezione, sapendo nascondere nel silenzio della sua anima gli affanni del cuore, ma anche le vittorie sopra se stes-so, vincendo quotidianamente sussulti di orgoglio o presunzioni di successo

Il Padre cerca di esercitarsi nelle virtù cristiane, e particolarmente nella pazien-za, nella umiltà e nella mitezza, pur avvertendo il suo carattere irruente, voglioso di esplodere davanti alle ingiu-stizie patite. Ma il richiamo del Maestro divino è più forte di ogni offesa e di ogni insulto: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”.

Un programma di vita, cui il Nostro rimarrà sempre fedele.

Nel richiamato inedito della nostra

54

mente questo assioma fondamentale, fis-sato mezzo secolo prima da Padre Filippo. Naturalmente è richiesto come condizione preliminare un gran desiderio di perfezione: “Importante è – diceva – che siamo santi!”. Anzi: “Bisogna deside-rar di fare cose grandi per servizio di Dio e non contentarsi di una bontà mediocre”; perfino aspirare a superare in santità i santi più celebrati, S.Pietro e S. Paolo, per esempio. E questo desiderio e impegno deve essere costante, durevole: la perseveranza nell’operare il bene è pure un postulato essenziale, e S. Filippo non cesserà di insistervi. Con questo siamo al punto nodale della spiritualità filippina, che si colloca nell’area dell’a-scetica cristiana classica, nella quale la volontà, aiutata sempre dalla grazia, ha valore prevalente”. Fin qui il P. Castellini.

Quando il Piccirillo ne afferra gli estremi, vi scorge subito gli elementi fondanti un’antropologia, che aiuta l’uo-mo a ritornare alle sue origini creative e a scoprire l’originaria santità, di cui venne dotato per essere l’amico e il confidente del suo Creatore e, nella pienezza dei tempi, dopo l’evento redentivo, il figlio adottivo di Dio.

In altre parole la santità è insita del DNA dell’essere umano, se Dio stesso nel Levitico ammonisce: “Voi siete santi, perché io sono santo”, richiamando a quella imprescindibile santità, che si accompagna con l’atto creativo.

In tale contesto si inserisce bene quanto San Paolo scrive agli Efesini:

festa per la prima volta il 26 maggio 1625, e, in occasione della seconda festa, i Guardiesi avevano finalmente il loro Protettore.

Scrive il P. Adolfo De Blasio: “Fu nell’occasione della seconda festa di S. Filippo che, con atto del notaio Oreste Golino del 2 giugno 1626, a richiesta di ogni ceto di persone e su proposta del Dott. G.B.De Pascale nel pubblico con-siglio, tenuto in detto giorno dagli eletti dell’Università di Guardia, fu scelto San Filippo come protettore del paese. La deliberazione fu approvata nel Sinodo Diocesano del 14.9.1626 dal vescovo Mons. Sigismondo Gambacorta…”.

Tanto fervore di opere e di devozione verso il Santo, induceva Don Marzio a p rog e t t a re l a fondaz ione de l l a Congregazione dell’Oratorio proprio a Guardia per assicurare stabilità al gover-no della parrocchia e per tenere accesa la fiaccola della spiritualità filippina, che tanto entusiasmo e risveglio di spirito cristiano aveva portato nella comunità parrocchiale.

Avendo conosciuto da vicino la natu-ra, le finalità e l’ordinamento giuridico della Congregazione istituita da San Filippo nella Casa della Vallicella, Don Marzio, essendosene innamorato, la volle anche qui, perché divenisse un cenacolo di virtù e di comunione per i presbiteri secolari del luogo e, nello stesso tempo, prolungasse il di lui magistero pastorale nella comunità parrocchiale.

Naturalmente la fondazione sarebbe stato un punto di arrivo e non un punto di partenza.

Il Piccirillo, che di tanto era convinto, pensò di gettare le fondamenta della futura istituzione, avviando l’esperienza della vita comune con alcuni preti seco-lar i , presso l ’ a t tua le sede de l la Congregazione.

Il De Blasio ci ricorda nella sua monografia che “Mons. Gambacorta, per undici anni, aveva paternamente seguita la santa attività del Piccirillo in parrocchia e in Diocesi, e fu certamente lieto di emettere la bolla del 30 giugno 1636, con la quale fu data personalità

“Dio Padre ci elesse in Cristo prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’a-

more, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi…”.

Su questa dottrina San Filippo elabo-ra un nuovo umanesimo, che vede l’uo-mo al centro del disegno di Dio, pur sempre chiamato a vivere la sua storia, senza mai perdere di vista la sua elezione in Cristo e la sua santità, indicata come il traguardo supremo del suo percorso ter-reno.

Il Piccirillo, come parroco, impianta il suo lavoro pastorale sulle linee maestre della spiritualità filippina e comincia il suo durissimo lavoro con la passione propria del maestro e del pedagogo, riu-scendo ad adattare il suo insegnamento ai singoli componenti la comunità e, con linguaggio suadente, si fa guida di ognu-no nel difficile cammino della formazio-ne cristiana. Difficile ma non impossibi-le, perché, Don Marzio, confidando esclusivamente nella grazia di Dio e non nelle sua forze, molto presto ha la gioia di raccogliere abbondante frutto dalle sue fatiche.

La Congregazione dell’OratorioLa conoscenza di San Filippo per i

Guardiesi significò la comune richiesta di acclamare il Santo, Patrono di Guardia.

Don Marzio ne aveva promosso la

in questo numero:

Page 6: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Un discorso difficile quello sulla ere-dità spirituale del Padre Marzio.

C’è la Congregazione, che dalla comunità di Guardia aspetta di essere alimentata e rinvigorita di nuovi ele-menti: Se qualche giovane manifesta chiari segni di chiamata al sacerdozio, ricordi che la Congregazione ha biso-gno di lui. Si faccia vivo, superi ogni remora o difficoltà dovuta ad una assen-za della cultura del sacerdote e chieda di essere informato circa la natura e le finalità della istituzione oratoriana e serenamente faccia poi la sua scelta.

L’Eucarestia, che per secoli ha con-trassegnato la religiosità guardiese, ridi-venti il centro propulsore dell’impegno cristiano e torni ad essere la fonte di energie spirituali, che rinnova la quoti-dianità, arricchendola di esaltanti pro-spettive di animazione evangelica della realtà sociale, a volte fortemente secola-rizzata.

Il culto assunzionistico e la devozio-ne a San Filippo, promossi con zelo dal padre Marzio, devono essere praticati e vissuti con costante impegno, assumen-do Maria come causa esemplare del per-sonale rapporto col Cristo, e San Filippo come amico e modello di vita.

Che dire della spiritualità Filippina, tanto cara al P. Marzio, da lui stesso interiorizzata e vissuta come esperienza personale e, quindi, scelta per essere propositivo davanti alle esigenze e alle emergenze culturali di una Guardia, che si preparava ad essere un importante centro della conciatura delle pelli?

Se, come innanzi detto, la comunità parrocchiale registrò una rifioritura dell’impegno cristiano, abbiamo la chia-ra dimostrazione che il tracciato spiri-tuale di San Filippo conserva una fre-schezza e una attualità, capace di inter-pretare le istanze dell’uomo di tutti i tempi, perché l’umanesimo integrale, quello che si fonda sulla grazia della redenzione, valse per l’uomo di ieri, vale per l’uomo di oggi.

ConclusioneIl Padre Marzio riposa nell’area di

questo presbiterio, dove venne trovato in occasione di un restauro della stessa area, e ivi fu risposto dopo il restauro, come attesta la lapide sepolcrale, che copre il loculo.

La nuova urna di legno fu commis-sionata all’artigiano guardiese, Virgilio Romano, e fui io ad attribuirmi l’onore di ricomporvi i resti mortali rinvenuti.

Probabilmente saranno pochi a ricordare la figura del venerato Padre Marzio, ma il suo messaggio, che ripro-pone la di lui eredità, resterà il punto di riferimento delle nostre tradizioni reli-giose e culturali, destinate a rivitalizzare nel tempo il cammino storico del nostro toponimo sannita.

76

Curia Diocesana si legge, cito, “che il 27 dicembre 1639, nella chiesa dell’Assun-ta, mentre il Piccirillo “recitava la dottri-na sopra il pulpito”, entrò Carlo Fiore il quale lo redarguì a viva voce irriveren-temente. Nel frattempo entrarono in chiesa anche Ottavio e Pompeo Fiore, fratelli di Carlo, i quali “s’inginocchiaro-no…e fecero oratione e poi alzatosi il detto Ottavio con enfasi verso detto Arciprete, che recitava la dottrina,

(disse): eh, che mannaggia li Morti tuoi, et seguitando detto Arciprete di sermo-neggiare”, Pompeo mandò al diavolo lui “et chi ti crede” e, uscendo tutti e tre dalla chiesa, lo stesso Pompeo “disse: te se porta lo diavolo te e quanti ce sono in questa chiesa”.

Per nulla turbato di tutto ciò il Piccirillo terminò di sermoneggiare et di recitare la dottrina” e, sceso dal pulpito, “si pose a sonare il cimbolo avanti l’alta-re maggiore”.

Rientrato Carlo in chiesa, “in dispreggio dell’istesso Arciprete, si pose a sonare con le deta sopra il bancone delli Mastri del Sacramento che sta din-tro della Chiesa et facendo segno di sonare con le deta, diceva, cantando alla pastorale. Che mannaia li Morti tuoi, ne avesse mille fosse piene”.Il manoscritto non ci fornisce altri particolari né ci dice la ragione degli improperi e, quindi, del malanimo dei Fiore nei riguardi del Piccirillo; tuttavia a noi ciò che interessa

stai male ed io che potrò fare, lasciando-mi tu? Io non sono troppo abile. Prega il Signore che ti lasci un altro poco di tempo”.

Il nostro buon Padre, a quelle parole, alzò le mani e gli occhi al cielo e rispose: “Orazio, Orazio, non dubitare; che è peso di Dio!”

Poco dopo riceveva i SS. Sacramenti e rimaneva in estatica contemplazione dei sacramenti ricevuti.

Allo spuntare delle prime luci dell’al-ba del 30 agosto, Don Marzio faceva sue le parole bibliche, che lo sconosciu-to lottatore disse a Giacobbe: “Lasciami andare, già spunta l’aurora”.

Per il Padre Marzio spuntava vera-mente una nuova aurora, quella del giorno senza tramonto.

Venne pianto dall’intera comunità diocesana, anche perché il Padre Marzio era stato Vicario Generale della Diocesi, nominato da Mons. De Rusticis, quando lasciò la nostra diocesi per assumere il governo della diocesi di Isernia.

Tumulato inizialmente davanti alla cappella di San Filippo, in occasione delle ricognizione del suo corpo, mentre era Preposito il P. Carlo Golino, alla presenza di Mons. Foppa, i resti mortali furono collocati all’interno del presbite-rio, mentre Mons. Foppa dettava la lapi-de ricordo, che ancora oggi è collocata sotto il medaglione del venerabile Padre.

L’eredità del Padre Marzio Piccirillo

è l’atteggiamento dell’offeso che, con il sermone prima e con la musica poi, il buon Padre offrì cristianamente al Signore le offese subite (Pescitelli).

Lo stesso dicasi dell’affronto patito, quando, la sera del 19 gennaio 1648, il nostro Padre fu costretto da alcuni sol-dati a raggiungere il locale Convento di San Francesco, per rimanervi in stato di arresto per tutta la notte. Venne scarce-rato la mattina successiva.

Sono alcuni degli elementi, che evi-denziano la santità del Padre Marzio, con la quale egli superava questi incre-sciosi episodi.

Pia morte del P. Marzio PiccirilloNell’estate del 1655, la peste, che già

affliggeva molti paesi del napoletano, si propagò anche a Guardia.

Il P. Marzio, nonostante i suoi cin-quantotto anni, si fa prossimo di tutti gli appestati, correndo da un capezzale all’altro, per abbracciarli, consolarli, sol-levarli. Egli è il buon samaritano, che cura con le piaghe del corpo anche quelle dell’anima.

Ma è soprattutto il buon pastore che dà la vite per le sue pecore.

La sera del 29 agosto 1656, colto egli stesso dalla peste, si ritira all’Oratorio tutto stanco e sfinito. Non salì nella sua stanza, ma gli fu apprestato un letto in un angolo del refettorio. Accorse subito il fratello Orazio, che, vedendolo in quello stato, gli disse: “Fratello mio, già

Page 7: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Un discorso difficile quello sulla ere-dità spirituale del Padre Marzio.

C’è la Congregazione, che dalla comunità di Guardia aspetta di essere alimentata e rinvigorita di nuovi ele-menti: Se qualche giovane manifesta chiari segni di chiamata al sacerdozio, ricordi che la Congregazione ha biso-gno di lui. Si faccia vivo, superi ogni remora o difficoltà dovuta ad una assen-za della cultura del sacerdote e chieda di essere informato circa la natura e le finalità della istituzione oratoriana e serenamente faccia poi la sua scelta.

L’Eucarestia, che per secoli ha con-trassegnato la religiosità guardiese, ridi-venti il centro propulsore dell’impegno cristiano e torni ad essere la fonte di energie spirituali, che rinnova la quoti-dianità, arricchendola di esaltanti pro-spettive di animazione evangelica della realtà sociale, a volte fortemente secola-rizzata.

Il culto assunzionistico e la devozio-ne a San Filippo, promossi con zelo dal padre Marzio, devono essere praticati e vissuti con costante impegno, assumen-do Maria come causa esemplare del per-sonale rapporto col Cristo, e San Filippo come amico e modello di vita.

Che dire della spiritualità Filippina, tanto cara al P. Marzio, da lui stesso interiorizzata e vissuta come esperienza personale e, quindi, scelta per essere propositivo davanti alle esigenze e alle emergenze culturali di una Guardia, che si preparava ad essere un importante centro della conciatura delle pelli?

Se, come innanzi detto, la comunità parrocchiale registrò una rifioritura dell’impegno cristiano, abbiamo la chia-ra dimostrazione che il tracciato spiri-tuale di San Filippo conserva una fre-schezza e una attualità, capace di inter-pretare le istanze dell’uomo di tutti i tempi, perché l’umanesimo integrale, quello che si fonda sulla grazia della redenzione, valse per l’uomo di ieri, vale per l’uomo di oggi.

ConclusioneIl Padre Marzio riposa nell’area di

questo presbiterio, dove venne trovato in occasione di un restauro della stessa area, e ivi fu risposto dopo il restauro, come attesta la lapide sepolcrale, che copre il loculo.

La nuova urna di legno fu commis-sionata all’artigiano guardiese, Virgilio Romano, e fui io ad attribuirmi l’onore di ricomporvi i resti mortali rinvenuti.

Probabilmente saranno pochi a ricordare la figura del venerato Padre Marzio, ma il suo messaggio, che ripro-pone la di lui eredità, resterà il punto di riferimento delle nostre tradizioni reli-giose e culturali, destinate a rivitalizzare nel tempo il cammino storico del nostro toponimo sannita.

76

Curia Diocesana si legge, cito, “che il 27 dicembre 1639, nella chiesa dell’Assun-ta, mentre il Piccirillo “recitava la dottri-na sopra il pulpito”, entrò Carlo Fiore il quale lo redarguì a viva voce irriveren-temente. Nel frattempo entrarono in chiesa anche Ottavio e Pompeo Fiore, fratelli di Carlo, i quali “s’inginocchiaro-no…e fecero oratione e poi alzatosi il detto Ottavio con enfasi verso detto Arciprete, che recitava la dottrina,

(disse): eh, che mannaggia li Morti tuoi, et seguitando detto Arciprete di sermo-neggiare”, Pompeo mandò al diavolo lui “et chi ti crede” e, uscendo tutti e tre dalla chiesa, lo stesso Pompeo “disse: te se porta lo diavolo te e quanti ce sono in questa chiesa”.

Per nulla turbato di tutto ciò il Piccirillo terminò di sermoneggiare et di recitare la dottrina” e, sceso dal pulpito, “si pose a sonare il cimbolo avanti l’alta-re maggiore”.

Rientrato Carlo in chiesa, “in dispreggio dell’istesso Arciprete, si pose a sonare con le deta sopra il bancone delli Mastri del Sacramento che sta din-tro della Chiesa et facendo segno di sonare con le deta, diceva, cantando alla pastorale. Che mannaia li Morti tuoi, ne avesse mille fosse piene”.Il manoscritto non ci fornisce altri particolari né ci dice la ragione degli improperi e, quindi, del malanimo dei Fiore nei riguardi del Piccirillo; tuttavia a noi ciò che interessa

stai male ed io che potrò fare, lasciando-mi tu? Io non sono troppo abile. Prega il Signore che ti lasci un altro poco di tempo”.

Il nostro buon Padre, a quelle parole, alzò le mani e gli occhi al cielo e rispose: “Orazio, Orazio, non dubitare; che è peso di Dio!”

Poco dopo riceveva i SS. Sacramenti e rimaneva in estatica contemplazione dei sacramenti ricevuti.

Allo spuntare delle prime luci dell’al-ba del 30 agosto, Don Marzio faceva sue le parole bibliche, che lo sconosciu-to lottatore disse a Giacobbe: “Lasciami andare, già spunta l’aurora”.

Per il Padre Marzio spuntava vera-mente una nuova aurora, quella del giorno senza tramonto.

Venne pianto dall’intera comunità diocesana, anche perché il Padre Marzio era stato Vicario Generale della Diocesi, nominato da Mons. De Rusticis, quando lasciò la nostra diocesi per assumere il governo della diocesi di Isernia.

Tumulato inizialmente davanti alla cappella di San Filippo, in occasione delle ricognizione del suo corpo, mentre era Preposito il P. Carlo Golino, alla presenza di Mons. Foppa, i resti mortali furono collocati all’interno del presbite-rio, mentre Mons. Foppa dettava la lapi-de ricordo, che ancora oggi è collocata sotto il medaglione del venerabile Padre.

L’eredità del Padre Marzio Piccirillo

è l’atteggiamento dell’offeso che, con il sermone prima e con la musica poi, il buon Padre offrì cristianamente al Signore le offese subite (Pescitelli).

Lo stesso dicasi dell’affronto patito, quando, la sera del 19 gennaio 1648, il nostro Padre fu costretto da alcuni sol-dati a raggiungere il locale Convento di San Francesco, per rimanervi in stato di arresto per tutta la notte. Venne scarce-rato la mattina successiva.

Sono alcuni degli elementi, che evi-denziano la santità del Padre Marzio, con la quale egli superava questi incre-sciosi episodi.

Pia morte del P. Marzio PiccirilloNell’estate del 1655, la peste, che già

affliggeva molti paesi del napoletano, si propagò anche a Guardia.

Il P. Marzio, nonostante i suoi cin-quantotto anni, si fa prossimo di tutti gli appestati, correndo da un capezzale all’altro, per abbracciarli, consolarli, sol-levarli. Egli è il buon samaritano, che cura con le piaghe del corpo anche quelle dell’anima.

Ma è soprattutto il buon pastore che dà la vite per le sue pecore.

La sera del 29 agosto 1656, colto egli stesso dalla peste, si ritira all’Oratorio tutto stanco e sfinito. Non salì nella sua stanza, ma gli fu apprestato un letto in un angolo del refettorio. Accorse subito il fratello Orazio, che, vedendolo in quello stato, gli disse: “Fratello mio, già

Page 8: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Agosto 2006 6 - Palladino Pierantonio e Pigna Milena. 12 - sanzari Alberto e Ciarleglio Dalina. 27 - Romano Filippo e Del Vecchio Andreana.

setteMbRe 20061 - Plenzick Raffaele e Palladino Katia.2 - tebano Luigi e Ceniccola Angelica.

si sono uniti in matrimonio

9

esprimono gratitudine all’Assunta

Agosto 20065 - Foschini Nino.6 - Carlesimo espedito.7 - Del Vecchio Diomira in tesoriero (Australia).8 - Una devota.12 - Romano gina.13 - sebastianelli Antonio e Angelina (Australia).15 - I battenti - Labagnara giuseppina.20 - De blasio Patrizia (Roma). - Morone Pasquale e Falato Maria. - Una devota.26 - Ceniccola Angelo e Ciarleglio Rina per il 25° di matrimonio.

settembre 20062 - benevento Abele e De Vincentis Maria gianna per il 25° di matrimonio.3 - Panza Angelina. - Del Vecchio Raffaele e garofano Antonietta per il 50° di matrimonio.10 - sanzari Raffaele e grillo gilda per il 50° di matrimonio.15 - gambuti Angelina.16 - Cielo gambuti Ada (Usa).30 - Falato Filippo.

SANTUARIO DELL’ASSUNTA82034 Guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. Filippo Di Lonardo

Responsabile: P. Giuseppe Lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini

82034 Guardia Sanframondi (BN)Tel. e Fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956n. 25/56 del Registro Stampe

C.C.P. 11000825

IBAN: IT63Q0101075360041200000632BIC: IBSPITNA

Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

Regione Campania -BN

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di AGOSTO 2006 da:TipoLitoGrafica NUOVA IMPRONTA

Cusano Mutri (Bn) - Tel.-fax 0824/[email protected]

Foto di copertina: Giuseppe Caporaso

sotto la protezionedell’Assunta

8

sotto la protezionedell’Assunta

In occasione dellaprima Comunione del figlio

Luca Pascale (3-6-2006),i coniugi Raffaele e Ida Ceniccola pongono la

loro famiglia sottola protezione dell’Assunta

I nonni Liliana e Oreste affidano alla protezione della Vegine

Assuntail nipote Luca.

Francesco, stefano,Alessandro

I nonni Lina Filippelli e Alfredo Fusco pongono i nipoti sotto la celeste protezione dell’Assunta.

Asia Di CosmoI genitori Elena e Alfredola affidano alla materna

protezione dell’Assunta perchèla benedica e la protegga.

Marco gioiae Raffaella Varrone sposi il 29-7-2006 a Como

I genitori Varrone Remo e Sanzari Maria li pongono sotto la materna protezione dell’Assun-

ta.

tanisha LouiseI nonni paterni pongono sotto

la protezione dellaVergine Assunta la loro nipotina.

Jessica De Vincentisresidente in Australia

In occasione della prima Comunione i genitori Laurentino

e Ida De Vincentis con la sorella Belinda la affidano alla materna protezione dell’Assunta.

Mario e Francesco D’Addona

Nel giorno della loroprima Comunione (14-5-2006)

i nonni paterni Mario e Lina Garofano li affi-dano alla materna protezione dell’Assunta.

Matthew e Jamie Rotturaresidenti in Australia

I genitoriJohn e Del Rosso Daniela

li affidano alla protezione dell’Assunta.

John e MatthewI nonni paterni li affidano

alla Vergine Assunta perchéli benedica e li protegga.

Nel giorno del Battesimo di Ty, Guido e Gelsomina Labagnara, USA, pongono sotto la

protezione dell’Assunta il figlio Domenico, la nuora Rosa e i nipoti Nico e ty.

Piera ed Alfonso in occasione della prima Comunione della figlia

benedettaaffidano sotto la protezione della

Vergine Assuntatutta la loro famiglia

Ludovico Florisn. 2-9-2005 a Poirino (TO)

Il nonno Filippo Garofano ela nonna Maria Paola lo affidano

alla materna protezione dell’Assunta.Chiara barbei

nata a Torino il 14-7-2006

I nonni materni Nicolella Giuseppee Foschini Speranza pongono

la loro nipotina sotto la protezionedella Vergine Assunta.

Pasquale e Ugo silvestriI nonni affidano i loro nipotinialla Vergine Assunta perché

li benedica e li protegga.

Daniela e RebeccaUSA

I nonni Evaldo e Gilda affidanole loro nipotine alla materna

protezione dell’Assunta

Charlotte bauxI nonni materni Claude Colrate Elena Pezzullo la affidano

alla Vegine Assunta.

Leo ColratI nonni paternilo pongono sotto

la protezione dell’Assunta.

Page 9: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Agosto 2006 6 - Palladino Pierantonio e Pigna Milena. 12 - sanzari Alberto e Ciarleglio Dalina. 27 - Romano Filippo e Del Vecchio Andreana.

setteMbRe 20061 - Plenzick Raffaele e Palladino Katia.2 - tebano Luigi e Ceniccola Angelica.

si sono uniti in matrimonio

9

esprimono gratitudine all’Assunta

Agosto 20065 - Foschini Nino.6 - Carlesimo espedito.7 - Del Vecchio Diomira in tesoriero (Australia).8 - Una devota.12 - Romano gina.13 - sebastianelli Antonio e Angelina (Australia).15 - I battenti - Labagnara giuseppina.20 - De blasio Patrizia (Roma). - Morone Pasquale e Falato Maria. - Una devota.26 - Ceniccola Angelo e Ciarleglio Rina per il 25° di matrimonio.

settembre 20062 - benevento Abele e De Vincentis Maria gianna per il 25° di matrimonio.3 - Panza Angelina. - Del Vecchio Raffaele e garofano Antonietta per il 50° di matrimonio.10 - sanzari Raffaele e grillo gilda per il 50° di matrimonio.15 - gambuti Angelina.16 - Cielo gambuti Ada (Usa).30 - Falato Filippo.

SANTUARIO DELL’ASSUNTA82034 Guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. Filippo Di Lonardo

Responsabile: P. Giuseppe Lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’Oratorio PP. Filippini

82034 Guardia Sanframondi (BN)Tel. e Fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

Aut. Tribunale BN Dec. 3/4/1956n. 25/56 del Registro Stampe

C.C.P. 11000825

IBAN: IT63Q0101075360041200000632BIC: IBSPITNA

Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

Regione Campania -BN

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di AGOSTO 2006 da:TipoLitoGrafica NUOVA IMPRONTA

Cusano Mutri (Bn) - Tel.-fax 0824/[email protected]

Foto di copertina: Giuseppe Caporaso

sotto la protezionedell’Assunta

8

sotto la protezionedell’Assunta

In occasione dellaprima Comunione del figlio

Luca Pascale (3-6-2006),i coniugi Raffaele e Ida Ceniccola pongono la

loro famiglia sottola protezione dell’Assunta

I nonni Liliana e Oreste affidano alla protezione della Vegine

Assuntail nipote Luca.

Francesco, stefano,Alessandro

I nonni Lina Filippelli e Alfredo Fusco pongono i nipoti sotto la celeste protezione dell’Assunta.

Asia Di CosmoI genitori Elena e Alfredola affidano alla materna

protezione dell’Assunta perchèla benedica e la protegga.

Marco gioiae Raffaella Varrone sposi il 29-7-2006 a Como

I genitori Varrone Remo e Sanzari Maria li pongono sotto la materna protezione dell’Assun-

ta.

tanisha LouiseI nonni paterni pongono sotto

la protezione dellaVergine Assunta la loro nipotina.

Jessica De Vincentisresidente in Australia

In occasione della prima Comunione i genitori Laurentino

e Ida De Vincentis con la sorella Belinda la affidano alla materna protezione dell’Assunta.

Mario e Francesco D’Addona

Nel giorno della loroprima Comunione (14-5-2006)

i nonni paterni Mario e Lina Garofano li affi-dano alla materna protezione dell’Assunta.

Matthew e Jamie Rotturaresidenti in Australia

I genitoriJohn e Del Rosso Daniela

li affidano alla protezione dell’Assunta.

John e MatthewI nonni paterni li affidano

alla Vergine Assunta perchéli benedica e li protegga.

Nel giorno del Battesimo di Ty, Guido e Gelsomina Labagnara, USA, pongono sotto la

protezione dell’Assunta il figlio Domenico, la nuora Rosa e i nipoti Nico e ty.

Piera ed Alfonso in occasione della prima Comunione della figlia

benedettaaffidano sotto la protezione della

Vergine Assuntatutta la loro famiglia

Ludovico Florisn. 2-9-2005 a Poirino (TO)

Il nonno Filippo Garofano ela nonna Maria Paola lo affidano

alla materna protezione dell’Assunta.Chiara barbei

nata a Torino il 14-7-2006

I nonni materni Nicolella Giuseppee Foschini Speranza pongono

la loro nipotina sotto la protezionedella Vergine Assunta.

Pasquale e Ugo silvestriI nonni affidano i loro nipotinialla Vergine Assunta perché

li benedica e li protegga.

Daniela e RebeccaUSA

I nonni Evaldo e Gilda affidanole loro nipotine alla materna

protezione dell’Assunta

Charlotte bauxI nonni materni Claude Colrate Elena Pezzullo la affidano

alla Vegine Assunta.

Leo ColratI nonni paternilo pongono sotto

la protezione dell’Assunta.

Page 10: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Maria Grazia d'Angelo. Tutte le altre noti-zie negli altri articoli di questo "speciale" dedicato alla ricorrenza.

In paese si è svolta la tredicesima edi-zione di Vinalia (venerdì 4 - giovedì 10) promossa dal Circolo Viticoltori e dal Comitato Vinalia, con il “Percorso del gusto” che quest'anno si è allungato fino a piazza San Filippo. Numerosi gli esposi-tori ed in forte aumento anche i visitatori, sempre più qualificati. La conclusione ha coinciso con "Calici di stelle", organiz-zata in contemporanea nazionale dall'As-

sociazione Città del Vino alla quale Guardia S. da tempo aderisce. Le m a n i f e s t a z i o n i s u l c a s t e l l o d e i Sanframondo sono state chiuse da "sentieri invisibili di solidarie-tà" (sabato 26), una serata di beneficenza a favore del Burundi orga-nizzata dall'associazione Arkegòs con il patroci-nio dell'Amministrazio-ne Comunale.

settembre 2006Il tempo è stato brutto per una setti-

mana circa a partire dalla metà del mese, cosa che ha guastato tutti i programmi fatti per festeggiare Sant'Antonio. Negli ultimi dieci giorni il tempo si è messo al bello favorendo l'inizio dei lavori della vendemmia.

In parrocchia è continuata in pieno l’attività dei gruppi. L'Oratorio P. Marzio Piccirillo ha organizzato (sabato 2) una gita a Montecassino e gaeta alla quale hanno partecipato i ragazzi accompagnati dai genitori con due pullman.

Il Gruppo di Preghiera S. Pio da Pietrelcina “Il Tralcio” ha organizzato (giovedì 7) un pellegrinaggio sulla tomba di s. Pio. Un pullman di fedeli, guidati dalla respon-sabile Fortunata Mazzacca e accompagnati

volontà dei fedeli del rione Croce. Una festa religiosa (mercoledì 16) che ha coin-volto la comunità parrocchiale con la solenne processione serale seguita alla S. Messa celebrata da P. Giancarlo Giannasso O.F.M. Cappuccini. Al termine, un ricco spettacolo di bellissimi fuochi pirotecnici, sia al Convento che in piazza Croce.

E' proseguito anche la proiezione di film nel cortile dei PP. Filippini (domeni-ca 27 - martedì 29). Questa volta la scelta è caduta su tre film che sono stati girati a Guardia e dintorni negli anni cinquanta,

tra cui il famosissimo "Maddalena" della Titanus con la regia di Augusto Genina, che hanno richiamato tantissima gente anche se non sempre le serate sono state favorevoli.

Il giorno dopo (mercoledì 30), grande appuntamento in parrocchia con la cele-brazione del 350° anno della morte di Padre Marzio Piccirillo, fondatore della Comunità dei Padri Filippini. Il program-ma è iniziato con la solenne concelebra-zione Eucarist ica del le ore 18 al Santuario, presieduta dal P. Fausto Carlesimo d.O., attorniato da tutti i Padri. Ovviamente alla S. Messa hanno parteci-pato autorità civili e militari e numerosi gruppi parrocchiali. I canti sono stati ese-guiti dalla corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia" guidata dalla maestra

Agosto 2006Il mese dal punto di vista climatico si è

diviso in due. Nei primi quindici giorni ricco di acqua e temporali. Nella seconda metà ha prevalso il bel tempo con tempe-rature estive.

In parrocchia c'è stato il terzo turno delle Prime Comunioni (domenica 6) con 16 ragazzi che si sono accostati per la prima volta alla Mensa Eucaristica. Alle 10:30 la S. Messa in Basilica celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo attorniato dall'intero gruppo di catechiste che ha curato la cerimonia. I canti sono stati eseguiti dalla corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia" guidata dalla maestra Maria Grazia d'Angelo. Per la festività della Madonna della Neve (sabato 5) sono state celebrate tre SS. Messe a S. Sebastiano e nel Santuario è conti-nuata la devozione del Primo sabato con l'Assunta (ore 21). Il Novenario per l'Assunzione, predicato dal P. Giancar lo Giannasso O.F.M . Cappuccini, si è concluso con la celebra-zione dei Primi Vespri e dell'Eucarestia di lunedì14 (alle 18:30), presieduta dal Vescovo Mons. Michele De Rosa, che ha chiuso la novena. La sera, ancora, c'è stata prima la Veglia di preghiera dell'Azio-ne Cattolica Diocesana (ore 22:30) ed a seguire la S. Messa (ore 24) celebrata dal P. Giancarlo Giannasso O.F.M. Cappuccini. Il giorno dopo Festa dell'Assunzione (martedì 15) di nuovo SS. Messe come da programma e messa solenne delle ore 11 celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo, e animata dalla corale parroc-chiale.

Anche quest’anno san Rocco è stato celebrato con particolare solennità per

1110

appunti di cronacaappunti di cronacaMorone salesiano e il sempre presente Padre Giancarlo Giannasso cappuccino. Va solo annotato che alla cerimonia religiosa hanno par-tecipato tanti fedeli che hanno gremito la Basilica-Santuario e che hanno vissuto momenti esaltanti e commoventi per il bel pergamo tenuto da Padre Fausto Carlesimo, nel corso dell’omelia, sul perso-

naggio di cui si onorava il 350° della morte: Padre Marzio Piccirillo, fondatore dell’Ora-torio Filippino in Guardia.

L’oratore con semplicità ed eleganza discorsiva e con sapienza ha delineato un quadro completo della figura del Piccirillo, servendosi anche di notizie inedite rinve-nute negli archivi della Curia Vescovile, a partire dagli elementi biografici essenziali per conoscerne le origini e le inclinazioni, gli studi intrapresi, i dubbi e le incertezze che caratterizzano la vita di ogni uomo, le conoscenze e l’impegno mostrato lontano dal paese, per concludere con il ritorno a Guardia e con la missione pastorale a favo-re dei suoi compaesani. Non sono stati tra-scurati i doverosi accenni alla particolarità dei tempi difficili in cui il Piccirillo visse ed operò, alle difficoltà che pure gli contrap-posero quanti avrebbero potuto e dovuto agevolargli il compito, ai patimenti ed alle umiliazioni a cui fu destinato ed alla morte che accettò serenamente nella cura degli

ammalati di peste. L’oratore non ha trascurato, però di esaltarne le doti umanitarie che gli sono valsi l’amicizia di grandi personaggi del tempo, tra cui l’Arcivescovo di Benevento Giovan Battista Foppa, e la sua particolare propensione ad aiutare il prossimo, l’altruismo e l’u-miltà che sempre lo caratterizzarono, l’impegno riversato nel sociale e le tante qualità che ebbe modo di far rifulgere in ogni circostanza della sua vita e della sua attività di religioso.

Siccome ritengo che sintetizzare il discorso commemorativo sia una cosa estremamente riduttiva, se non scorretta, nei confronti di Padre Carlesimo, mi astengo dal dire altro visto che è pubblicato inte-gralmente sul Bollettino, affinché anche quanti non sono stati presen-ti alla cerimonia liturgica possano venirne a conoscenza e meditare sulla sorte di un uomo, prima che religioso, per evitare che certi errori ricorrano nella storia di una comunità.

Dopo l’intervento del Sindaco Ing. Carlo Falato, che pure ha volu-to ricordare il Piccirillo con un suo breve intervento, e dopo la con-clusione della cerimonia religiosa, si è passati, nel cortile del Santuario, a qualcosa che gli intervenuti possono veramente conside-rare straordinario ed importante, per il futuro delle giovani generazio-ni, che rispondono positivamente alle sollecitazioni ad interessarsi delle “cose patrie”: la premiazione dei

Le manifestazioni che sono anche commemorazioni hanno alme-no un duplice scopo: contribuiscono all’aggregazione degli individui e consentono di riflettere sui momenti simbolici ed essenziali dell’agire umano e della vita di una società. Nel caso poi che si tratti della com-memorazione specifica e mirata, fortemente voluta perché ritenuta valida oltre che indispensabile per la vita comunitaria, di un personaggio di alta leva-tura, eccezionale nel suo duplice ruolo di sacerdote e di componente attivo della locale realtà sociale, che ha dato indiscussa ed incisiva prova del suo impegno, religio-so, umano e sociale insieme, la manifesta-zione acquista una valenza assoluta ed offre un contributo indispensabile per un auspi-cato ritorno a quei valori, troppo spesso e per tanti motivi trascurati oggi, che rappre-sentano comunque la meta irrinunciabile per la società del domani.

Non potrà mai essere bella la sorte di quel popolo che non ha la piena consape-volezza della propria storia, delle proprie tradizioni, dei tanti e tali valori in cui hanno creduto tanti personaggi che, animati da quegli stessi valori, hanno agito ed operato fino a diventare simbolo di tenacia, di coraggio ed anche di eroismi, rendendo grande la “terra” stessa che li ha generati. Per un popolo “facile a dimenticare” le manifestazioni o le celebrazioni non avrebbero quel senso che invece hanno, anzi esse forse servirebbero ad immergere ancor più le coscienze nella nebbia dell’incerto, dell’indefinito. Anche una parteci-pazione distaccata, indifferente, confusa contribuirebbe ad affievolire, fino a spegnerlo, il luminoso fuoco dell’umano sentire ed agire che dal lontano passato promana sempre quel calore intenso, tale da “accendere” l’umanità tutta, non il singolo individuo, a tante “egregie cose” sempre più indispensabili nell’odierna società. Basterebbe, di questo calore, avvertire almeno un lieve tepore per provare l’intensità di quei sentimenti antichi, che non tradiscono mai le attese ed anzi rinvigoriscono le energie più vuote e riposte, e per mostrarsi degni del passato e vicino idealmente a quanti hanno contribuito, con le opere, ad innalzare gli altari della gloria.

Forse per i guardiesi ciò è avvenuto, e forse almeno in parte (è una speranza), con la cerimonia del 30 Agosto, che resterà comunque una tappa importante del percorso storico della locale comunità, anche se non tutti potranno dire: “Io c’ero”. In realtà di particolarmente stra-ordinario non c’è stato molto, in quella manifestazione che è iniziata con una celebrazione liturgica officiata solennemente dai Padri della Comunità Filippina locale, cui si sono aggiunti il Preposito di Aci Catena P. Mario Corrado Magnano d.O, il guardiese Sac. Mario

Una tappa importante per la comunità Guardiese

(Continua a pag. 12)

Page 11: Bollettino Agosto-Settembre 2006

Maria Grazia d'Angelo. Tutte le altre noti-zie negli altri articoli di questo "speciale" dedicato alla ricorrenza.

In paese si è svolta la tredicesima edi-zione di Vinalia (venerdì 4 - giovedì 10) promossa dal Circolo Viticoltori e dal Comitato Vinalia, con il “Percorso del gusto” che quest'anno si è allungato fino a piazza San Filippo. Numerosi gli esposi-tori ed in forte aumento anche i visitatori, sempre più qualificati. La conclusione ha coinciso con "Calici di stelle", organiz-zata in contemporanea nazionale dall'As-

sociazione Città del Vino alla quale Guardia S. da tempo aderisce. Le m a n i f e s t a z i o n i s u l c a s t e l l o d e i Sanframondo sono state chiuse da "sentieri invisibili di solidarie-tà" (sabato 26), una serata di beneficenza a favore del Burundi orga-nizzata dall'associazione Arkegòs con il patroci-nio dell'Amministrazio-ne Comunale.

settembre 2006Il tempo è stato brutto per una setti-

mana circa a partire dalla metà del mese, cosa che ha guastato tutti i programmi fatti per festeggiare Sant'Antonio. Negli ultimi dieci giorni il tempo si è messo al bello favorendo l'inizio dei lavori della vendemmia.

In parrocchia è continuata in pieno l’attività dei gruppi. L'Oratorio P. Marzio Piccirillo ha organizzato (sabato 2) una gita a Montecassino e gaeta alla quale hanno partecipato i ragazzi accompagnati dai genitori con due pullman.

Il Gruppo di Preghiera S. Pio da Pietrelcina “Il Tralcio” ha organizzato (giovedì 7) un pellegrinaggio sulla tomba di s. Pio. Un pullman di fedeli, guidati dalla respon-sabile Fortunata Mazzacca e accompagnati

volontà dei fedeli del rione Croce. Una festa religiosa (mercoledì 16) che ha coin-volto la comunità parrocchiale con la solenne processione serale seguita alla S. Messa celebrata da P. Giancarlo Giannasso O.F.M. Cappuccini. Al termine, un ricco spettacolo di bellissimi fuochi pirotecnici, sia al Convento che in piazza Croce.

E' proseguito anche la proiezione di film nel cortile dei PP. Filippini (domeni-ca 27 - martedì 29). Questa volta la scelta è caduta su tre film che sono stati girati a Guardia e dintorni negli anni cinquanta,

tra cui il famosissimo "Maddalena" della Titanus con la regia di Augusto Genina, che hanno richiamato tantissima gente anche se non sempre le serate sono state favorevoli.

Il giorno dopo (mercoledì 30), grande appuntamento in parrocchia con la cele-brazione del 350° anno della morte di Padre Marzio Piccirillo, fondatore della Comunità dei Padri Filippini. Il program-ma è iniziato con la solenne concelebra-zione Eucarist ica del le ore 18 al Santuario, presieduta dal P. Fausto Carlesimo d.O., attorniato da tutti i Padri. Ovviamente alla S. Messa hanno parteci-pato autorità civili e militari e numerosi gruppi parrocchiali. I canti sono stati ese-guiti dalla corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia" guidata dalla maestra

Agosto 2006Il mese dal punto di vista climatico si è

diviso in due. Nei primi quindici giorni ricco di acqua e temporali. Nella seconda metà ha prevalso il bel tempo con tempe-rature estive.

In parrocchia c'è stato il terzo turno delle Prime Comunioni (domenica 6) con 16 ragazzi che si sono accostati per la prima volta alla Mensa Eucaristica. Alle 10:30 la S. Messa in Basilica celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo attorniato dall'intero gruppo di catechiste che ha curato la cerimonia. I canti sono stati eseguiti dalla corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia" guidata dalla maestra Maria Grazia d'Angelo. Per la festività della Madonna della Neve (sabato 5) sono state celebrate tre SS. Messe a S. Sebastiano e nel Santuario è conti-nuata la devozione del Primo sabato con l'Assunta (ore 21). Il Novenario per l'Assunzione, predicato dal P. Giancar lo Giannasso O.F.M . Cappuccini, si è concluso con la celebra-zione dei Primi Vespri e dell'Eucarestia di lunedì14 (alle 18:30), presieduta dal Vescovo Mons. Michele De Rosa, che ha chiuso la novena. La sera, ancora, c'è stata prima la Veglia di preghiera dell'Azio-ne Cattolica Diocesana (ore 22:30) ed a seguire la S. Messa (ore 24) celebrata dal P. Giancarlo Giannasso O.F.M. Cappuccini. Il giorno dopo Festa dell'Assunzione (martedì 15) di nuovo SS. Messe come da programma e messa solenne delle ore 11 celebrata dal parroco P. Filippo Di Lonardo, e animata dalla corale parroc-chiale.

Anche quest’anno san Rocco è stato celebrato con particolare solennità per

1110

appunti di cronacaappunti di cronacaMorone salesiano e il sempre presente Padre Giancarlo Giannasso cappuccino. Va solo annotato che alla cerimonia religiosa hanno par-tecipato tanti fedeli che hanno gremito la Basilica-Santuario e che hanno vissuto momenti esaltanti e commoventi per il bel pergamo tenuto da Padre Fausto Carlesimo, nel corso dell’omelia, sul perso-

naggio di cui si onorava il 350° della morte: Padre Marzio Piccirillo, fondatore dell’Ora-torio Filippino in Guardia.

L’oratore con semplicità ed eleganza discorsiva e con sapienza ha delineato un quadro completo della figura del Piccirillo, servendosi anche di notizie inedite rinve-nute negli archivi della Curia Vescovile, a partire dagli elementi biografici essenziali per conoscerne le origini e le inclinazioni, gli studi intrapresi, i dubbi e le incertezze che caratterizzano la vita di ogni uomo, le conoscenze e l’impegno mostrato lontano dal paese, per concludere con il ritorno a Guardia e con la missione pastorale a favo-re dei suoi compaesani. Non sono stati tra-scurati i doverosi accenni alla particolarità dei tempi difficili in cui il Piccirillo visse ed operò, alle difficoltà che pure gli contrap-posero quanti avrebbero potuto e dovuto agevolargli il compito, ai patimenti ed alle umiliazioni a cui fu destinato ed alla morte che accettò serenamente nella cura degli

ammalati di peste. L’oratore non ha trascurato, però di esaltarne le doti umanitarie che gli sono valsi l’amicizia di grandi personaggi del tempo, tra cui l’Arcivescovo di Benevento Giovan Battista Foppa, e la sua particolare propensione ad aiutare il prossimo, l’altruismo e l’u-miltà che sempre lo caratterizzarono, l’impegno riversato nel sociale e le tante qualità che ebbe modo di far rifulgere in ogni circostanza della sua vita e della sua attività di religioso.

Siccome ritengo che sintetizzare il discorso commemorativo sia una cosa estremamente riduttiva, se non scorretta, nei confronti di Padre Carlesimo, mi astengo dal dire altro visto che è pubblicato inte-gralmente sul Bollettino, affinché anche quanti non sono stati presen-ti alla cerimonia liturgica possano venirne a conoscenza e meditare sulla sorte di un uomo, prima che religioso, per evitare che certi errori ricorrano nella storia di una comunità.

Dopo l’intervento del Sindaco Ing. Carlo Falato, che pure ha volu-to ricordare il Piccirillo con un suo breve intervento, e dopo la con-clusione della cerimonia religiosa, si è passati, nel cortile del Santuario, a qualcosa che gli intervenuti possono veramente conside-rare straordinario ed importante, per il futuro delle giovani generazio-ni, che rispondono positivamente alle sollecitazioni ad interessarsi delle “cose patrie”: la premiazione dei

Le manifestazioni che sono anche commemorazioni hanno alme-no un duplice scopo: contribuiscono all’aggregazione degli individui e consentono di riflettere sui momenti simbolici ed essenziali dell’agire umano e della vita di una società. Nel caso poi che si tratti della com-memorazione specifica e mirata, fortemente voluta perché ritenuta valida oltre che indispensabile per la vita comunitaria, di un personaggio di alta leva-tura, eccezionale nel suo duplice ruolo di sacerdote e di componente attivo della locale realtà sociale, che ha dato indiscussa ed incisiva prova del suo impegno, religio-so, umano e sociale insieme, la manifesta-zione acquista una valenza assoluta ed offre un contributo indispensabile per un auspi-cato ritorno a quei valori, troppo spesso e per tanti motivi trascurati oggi, che rappre-sentano comunque la meta irrinunciabile per la società del domani.

Non potrà mai essere bella la sorte di quel popolo che non ha la piena consape-volezza della propria storia, delle proprie tradizioni, dei tanti e tali valori in cui hanno creduto tanti personaggi che, animati da quegli stessi valori, hanno agito ed operato fino a diventare simbolo di tenacia, di coraggio ed anche di eroismi, rendendo grande la “terra” stessa che li ha generati. Per un popolo “facile a dimenticare” le manifestazioni o le celebrazioni non avrebbero quel senso che invece hanno, anzi esse forse servirebbero ad immergere ancor più le coscienze nella nebbia dell’incerto, dell’indefinito. Anche una parteci-pazione distaccata, indifferente, confusa contribuirebbe ad affievolire, fino a spegnerlo, il luminoso fuoco dell’umano sentire ed agire che dal lontano passato promana sempre quel calore intenso, tale da “accendere” l’umanità tutta, non il singolo individuo, a tante “egregie cose” sempre più indispensabili nell’odierna società. Basterebbe, di questo calore, avvertire almeno un lieve tepore per provare l’intensità di quei sentimenti antichi, che non tradiscono mai le attese ed anzi rinvigoriscono le energie più vuote e riposte, e per mostrarsi degni del passato e vicino idealmente a quanti hanno contribuito, con le opere, ad innalzare gli altari della gloria.

Forse per i guardiesi ciò è avvenuto, e forse almeno in parte (è una speranza), con la cerimonia del 30 Agosto, che resterà comunque una tappa importante del percorso storico della locale comunità, anche se non tutti potranno dire: “Io c’ero”. In realtà di particolarmente stra-ordinario non c’è stato molto, in quella manifestazione che è iniziata con una celebrazione liturgica officiata solennemente dai Padri della Comunità Filippina locale, cui si sono aggiunti il Preposito di Aci Catena P. Mario Corrado Magnano d.O, il guardiese Sac. Mario

Una tappa importante per la comunità Guardiese

(Continua a pag. 12)

Page 12: Bollettino Agosto-Settembre 2006

13

in memoria di...in memoria di...

I nipoti Silvio e Ida li ricordano con immutato affettoe li affidano alla misericordia divina.

silvio Di Crostan. 6-4-1913 – m. 14-5-1994 Angelo orso

n. 11-8-1927 – m. 26-9-1999

La moglie Concetta e i figlilo ricordano e lo affidano alla preghiera

della Chiesae alla misericordia divina.

gino guarnierin. 2-11-1926 – m. 1-7-2006

I familiari lo ricordanocon immutato affetto

e lo affidano al Signore risortoe alla Vergine Assunta.

Ida Foschinin. 8-4-1919 – m. 21-8-2002

La figlia Maria li affida alla infinita misericordiadel Signore, perchè gioiscano nella luce dei giusti.

Antonio Contin. 15-12-1928 – m. 11-6-2002

ersilia garofanon. 31-8-1924 – m. 27-8-1999

La moglie e i figlilo ricordano conimmutato affettoe lo affidano alla

preghiera della Chiesa.

Vinicio Di Lonardon. 19-7-1941 – m.28-7-1996

elpidia e MicheleFoschini

Angelo Foschini

La congiunta Angelina Foschini carbone li ricorda a quanti li conobberoe li amarono in vita e implora per loro la pace eterna.

Renato Foschini giovanni Foschinin. 5-2-1938 – m. 26-8-2005

Nel primo anniversario della morte la moglie e le figlie lo ricordano

e lo affidano alla Vergine Assunta e alla misericordia divina.

sul castello (sabato 23 ore 17:30). L'argomento trattato dal Dott. Luigi Matarasso è stato "I fattori di rischio car-diovascolare nell'anziano: monitoraggio e prevenzione", ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, provinciali e regionali.

Luca Iuliani

quasi normalmente. Solenne S. Messa al Santuario (ore 17) celebrata dal Parroco seguita dalla processione con l’immagine del Santo che ha avuto un percorso più breve per la forte minaccia di pioggia. Pioggia che ha scombinato anche il ricco prog ramma c iv i l e promosso da l Comitato: niente concerto bandistico né fuochi pirotecnici. La serata del concerto di Don Michele Pecoraro, che si doveva tene-re sabato sera, è stata spostata a lunedì (18) riscuotendo, tra i pochi presenti, applausi a scena aperta.

In parrocchia è stata celebrata anche la Festa di san Pio da Pietrelcina (sposta-ta a domenica 24) organizzata dal Gruppo di Preghiera "Il Tralcio". Il tutto è iniziato con la S. Messa alle 18 in Basilica, seguita dalla breve processione alla Statua vicino al Santuario, conclusa dal bacio della reli-quia. I convenuti si sono poi portati nei locali parrocchiali per consumare il ricco buffet preparato dai devoti di San Pio.

In paese: L'associazione guardiese Onlus Gli Amici del Cuore (domenica 3 ore 9:30) con una solenne cerimonia tenutasi nella sala convegni del castello medievale ha proceduto al gemellaggio con l'associa-zione Amici del Cuore di Grassano, in pro-vincia di Matera, ed ha sottolineato la set-tima giornata mondiale del cuore con un importante convegno tenutosi sempre

dal parroco, è partito alla volta di S. Giovanni Rotondo. Per l'occasione è stata consegnata un'offerta di mille Euro per l'acquisto di una nuova attrezzatura medi-ca all 'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Al ritorno breve sosta e visita al Santuario di San Michele al Gargano.

La Corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia", invitata a partecipare alle cele-brazioni della Madonna dell'Olmo a Cava de' Tirreni, si è lì recata (sabato 9) con due pullman per la solenne celebrazione Eucaristica delle ore 19:30 dove ha ese-guito bei canti, tra cui un inedito "Inno alla Madonna dell'Olmo". Partenza da Guardia alle ore 15:00 e rientro alle ore 23:00. Si sono uniti ai componenti del gruppo anche altri guardiesi. Tutti sono rimasti colpiti dall'accoglienza che il grup-po ha ricevuto da parte dei Padri di quell'Oratorio. All'inizio c'è stato il P. Giuseppe Lando d.O., fondatore della Corale guardiese, che ha voluto salutare ogni partecipante. Dopo la S. Messa nel cortile è stato offerto un ricco buffet.

La nostra festa di sant’Antonio da Padova (17 settembre, terza domenica) iniziata con la tradizionale “tredicina”, tutte le sere al Santuario (ore 18), è stata disturbata dal cattivo tempo che ha scom-bussolato soprattutto il programma civile. Il programma religioso invece si è svolto I figli e quanti erano

a lui legati, lo ricordanoe lo affidano

alla misericordia di Dioe alla Vergine Assunta.

Pietro Pascalen. 4-3-1930 – m. 26-6-2006

12

(Continua da pag. 10)

lavori a Concorso sul Padre Marzio Piccirillo. Il Parroco P. Filippo Di Lonardo aveva avuto preventivamente la lodevole idea di coin-volgere le scuole del paese per celebrare più degnamente l’anniver-sario della morte del Piccirillo. E le scuole hanno risposto con tan-tissimi e vari lavori realizzati dagli studenti delle Scuole Elementari e del Liceo Scientifico che hanno accolto con entusiasmo gli inviti dei loro docenti ad impegnarsi in un’attività di ricerca per realizzare il loro elaborato. Le opere di tutti i partecipanti sono state visionate e valutate da un’apposita Giuria, formata all’atto stesso del Bando del Concorso, che ha assegnato, con le opportune ed ovvie motivazioni, i premi stabiliti (ed anche qualcuno in più, per la generosità del Parroco). Dispiace solo che non abbiano presentato i loro lavori gli alunni delle Scuole Medie, forse impegnati già in altre attività. Comunque c’è stato, tra gli studenti, un fervore che forse pochi avrebbero potuto immaginare (noi più grandi, che pure cerchiamo di indirizzare i più piccoli, dovremmo in questo loro impegno apprendere qualcosa) e che ha trovato un degno coronamento nella realizzazione di un lavoro che, al di là della premiazione, è la prova di un impegno valutato positivamente dai tanti visitatori che hanno

gradito ammirare tutti i disegni esposti nel locale dell’Ex Museo Degli Argenti, prima dei fuochi e del rinfresco preparato dai gruppi ecclesiali che non potevano mancare a coronamento di un buon evento.

Prof. Enrico Garofano

Page 13: Bollettino Agosto-Settembre 2006

13

in memoria di...in memoria di...

I nipoti Silvio e Ida li ricordano con immutato affettoe li affidano alla misericordia divina.

silvio Di Crostan. 6-4-1913 – m. 14-5-1994 Angelo orso

n. 11-8-1927 – m. 26-9-1999

La moglie Concetta e i figlilo ricordano e lo affidano alla preghiera

della Chiesae alla misericordia divina.

gino guarnierin. 2-11-1926 – m. 1-7-2006

I familiari lo ricordanocon immutato affetto

e lo affidano al Signore risortoe alla Vergine Assunta.

Ida Foschinin. 8-4-1919 – m. 21-8-2002

La figlia Maria li affida alla infinita misericordiadel Signore, perchè gioiscano nella luce dei giusti.

Antonio Contin. 15-12-1928 – m. 11-6-2002

ersilia garofanon. 31-8-1924 – m. 27-8-1999

La moglie e i figlilo ricordano conimmutato affettoe lo affidano alla

preghiera della Chiesa.

Vinicio Di Lonardon. 19-7-1941 – m.28-7-1996

elpidia e MicheleFoschini

Angelo Foschini

La congiunta Angelina Foschini carbone li ricorda a quanti li conobberoe li amarono in vita e implora per loro la pace eterna.

Renato Foschini giovanni Foschinin. 5-2-1938 – m. 26-8-2005

Nel primo anniversario della morte la moglie e le figlie lo ricordano

e lo affidano alla Vergine Assunta e alla misericordia divina.

sul castello (sabato 23 ore 17:30). L'argomento trattato dal Dott. Luigi Matarasso è stato "I fattori di rischio car-diovascolare nell'anziano: monitoraggio e prevenzione", ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, provinciali e regionali.

Luca Iuliani

quasi normalmente. Solenne S. Messa al Santuario (ore 17) celebrata dal Parroco seguita dalla processione con l’immagine del Santo che ha avuto un percorso più breve per la forte minaccia di pioggia. Pioggia che ha scombinato anche il ricco prog ramma c iv i l e promosso da l Comitato: niente concerto bandistico né fuochi pirotecnici. La serata del concerto di Don Michele Pecoraro, che si doveva tene-re sabato sera, è stata spostata a lunedì (18) riscuotendo, tra i pochi presenti, applausi a scena aperta.

In parrocchia è stata celebrata anche la Festa di san Pio da Pietrelcina (sposta-ta a domenica 24) organizzata dal Gruppo di Preghiera "Il Tralcio". Il tutto è iniziato con la S. Messa alle 18 in Basilica, seguita dalla breve processione alla Statua vicino al Santuario, conclusa dal bacio della reli-quia. I convenuti si sono poi portati nei locali parrocchiali per consumare il ricco buffet preparato dai devoti di San Pio.

In paese: L'associazione guardiese Onlus Gli Amici del Cuore (domenica 3 ore 9:30) con una solenne cerimonia tenutasi nella sala convegni del castello medievale ha proceduto al gemellaggio con l'associa-zione Amici del Cuore di Grassano, in pro-vincia di Matera, ed ha sottolineato la set-tima giornata mondiale del cuore con un importante convegno tenutosi sempre

dal parroco, è partito alla volta di S. Giovanni Rotondo. Per l'occasione è stata consegnata un'offerta di mille Euro per l'acquisto di una nuova attrezzatura medi-ca all 'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Al ritorno breve sosta e visita al Santuario di San Michele al Gargano.

La Corale parrocchiale "Cantate Domino in laetitia", invitata a partecipare alle cele-brazioni della Madonna dell'Olmo a Cava de' Tirreni, si è lì recata (sabato 9) con due pullman per la solenne celebrazione Eucaristica delle ore 19:30 dove ha ese-guito bei canti, tra cui un inedito "Inno alla Madonna dell'Olmo". Partenza da Guardia alle ore 15:00 e rientro alle ore 23:00. Si sono uniti ai componenti del gruppo anche altri guardiesi. Tutti sono rimasti colpiti dall'accoglienza che il grup-po ha ricevuto da parte dei Padri di quell'Oratorio. All'inizio c'è stato il P. Giuseppe Lando d.O., fondatore della Corale guardiese, che ha voluto salutare ogni partecipante. Dopo la S. Messa nel cortile è stato offerto un ricco buffet.

La nostra festa di sant’Antonio da Padova (17 settembre, terza domenica) iniziata con la tradizionale “tredicina”, tutte le sere al Santuario (ore 18), è stata disturbata dal cattivo tempo che ha scom-bussolato soprattutto il programma civile. Il programma religioso invece si è svolto I figli e quanti erano

a lui legati, lo ricordanoe lo affidano

alla misericordia di Dioe alla Vergine Assunta.

Pietro Pascalen. 4-3-1930 – m. 26-6-2006

12

(Continua da pag. 10)

lavori a Concorso sul Padre Marzio Piccirillo. Il Parroco P. Filippo Di Lonardo aveva avuto preventivamente la lodevole idea di coin-volgere le scuole del paese per celebrare più degnamente l’anniver-sario della morte del Piccirillo. E le scuole hanno risposto con tan-tissimi e vari lavori realizzati dagli studenti delle Scuole Elementari e del Liceo Scientifico che hanno accolto con entusiasmo gli inviti dei loro docenti ad impegnarsi in un’attività di ricerca per realizzare il loro elaborato. Le opere di tutti i partecipanti sono state visionate e valutate da un’apposita Giuria, formata all’atto stesso del Bando del Concorso, che ha assegnato, con le opportune ed ovvie motivazioni, i premi stabiliti (ed anche qualcuno in più, per la generosità del Parroco). Dispiace solo che non abbiano presentato i loro lavori gli alunni delle Scuole Medie, forse impegnati già in altre attività. Comunque c’è stato, tra gli studenti, un fervore che forse pochi avrebbero potuto immaginare (noi più grandi, che pure cerchiamo di indirizzare i più piccoli, dovremmo in questo loro impegno apprendere qualcosa) e che ha trovato un degno coronamento nella realizzazione di un lavoro che, al di là della premiazione, è la prova di un impegno valutato positivamente dai tanti visitatori che hanno

gradito ammirare tutti i disegni esposti nel locale dell’Ex Museo Degli Argenti, prima dei fuochi e del rinfresco preparato dai gruppi ecclesiali che non potevano mancare a coronamento di un buon evento.

Prof. Enrico Garofano

Page 14: Bollettino Agosto-Settembre 2006

sono tornati alla casa del Padresono tornati alla casa del Padre

Agosto 20061 - guarnieri gino (trigesimo), la moglie e figli.4 - Morone Vittorino (trigesimo), la moglie e figli.5 - Labagnara Luigi, i genitori. - De blasio Domenico, la moglie e figlie.6 - Iuliani Filippo, la moglie e figli. - tessitore Maria Assunta e sanzari Francesco, la nuora Rosalia. - silvestri Franco e Luisa, la sorella Angelina.10 - Nicolella Mario, il figlio giuseppe.11 - sanzari Filippo, la moglie Adriana.13 - Iacobucci Carlo (anniversario), la moglie e figli. - Foschini Marino e garofano Romualdo, la congiunta Filomena. - sanzari Alfredo e Malvina, il figlio Raffaele.15 - orso Angelo, la moglie e figli. - sanzari Adamo (trigesimo), la moglie e figli.16 - Labagnara Roberto, la moglie e figli.17 - Pingue generosa (trigesimo), il marito e figlie.

in memoria di...in memoria di...

Agosto 20063 - Foschini ernesto, nato a guardia sanframondi il 7 maggio 1940, coniugato Iannicelli

giuseppina. 26 - Pengue Umberto, nato a guardia sanframondi il 28 maggio 1931, coniugato Pengue

Lucia.setteMbRe 20061 - Del Vecchio giovanna, nata a guardia sanframondi il 19 gennaio 1922, vedova Labagnara

elvio.

2 - Acinelli Angelina, nata a san Lorenzo Maggiore il 14 novembre 1920, nubile.5 - Di Cesare Nicola, nato a san Martino in Pensilis il 26 aprile 1958, coniugato Pigna silvia.12 - Fappiano Maria grazia Filomena, nata a Castelvenere il 30 giugno 1935, coniugata

Foschini giuseppe.22 - Conte ennio, nato a guardia sanframondi il 11 marzo 1938, coniugato Romano Consiglia.

setteMbRe 20062 - Di Lonardo Vinicio, la moglie e figli. - Falato Filena, i genitori.3 - Falato Fausto, il fratello Pasquale. - Foschini giuseppe e Rossi stellina, la nuora teresa. - sanzari Lina, il marito e figli. - garofano Ida Assunta, la figlia Filomena.4 - Foschini ernesto (trigesimo), la moglie e figlie. - Del Vecchio Michele (anniversario), i figli.5 - Foschini Filippo, la moglie Labagnara Caterina.6 - Ceniccola Albino, i familiari.7 - Mancinelli Umberto e Letizia, la figlia Marianna.9 - Uccellini giovanni (anniversario), la moglie e figli.10 - Del Vecchio Umberto (anniversario), la moglie e figli. - Mastantuono silvio e Ceniccola Adelina, la figlia Angelina. - Mancini Angelo e Maiorani Assunta, la nuora Angelina.11 - Mastantuono Angelina, un’amica.12 - Ceniccola Maria, la figlia emma.

18 - Morone elena (trigesimo), i nipoti.19 - tommasino benedetto e Maria, la figlia giuseppina.20 - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata. - De blasio Filomena, la figlia Milena.24 - brini Maria (trigesimo), i figli.25 - Carlesimo Umberto (trigesimo), la moglie e figli.26 - Pingue Maria, il marito e figli. - Fasulo Michele (anniversario), la figlia.27 - Mancini Ludovico, la moglie. - Foschini giovanni (anniversario), la moglie e figlie. - santillo Lorenzo e Filomena, il figlio Angelo. - Ceniccola Filippo, la nipote Luisa. - De blasio Umberto e sebastianelli Angelina, la figlia.29 - Mastantuono Angelina (trigesimo), il marito e figlia.

13 - Lombardi Maria, la nuora gina.14 - Iannucci Raffaele, la moglie e famiglia.16 - sanzari Adamo, la moglie e figli.17 - Parente Pascasio, la figlia Filomena. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata. - Di Crosta silvio e Ida, il figlio Vincenzo.18 - Per i devoti di sant’Antonio defunti, il comitato.19 - Ron, la cugina Maria teresa e Nino.21 - Romano Filippo (Canada), i familiari di guardia.22 - Conte giovanni (anniversario), la moglie e figli.23 - garofano Luigi, la moglie e figli.24 - Perugini Rocco, Filomena e giovanna, la congiunta Vittoria. - orso Angelo, la moglie e figli. - Falato belinda, il marito e figli. - gambuti elena, i nipoti.26 - Pengue Umberto (trigesimo), la moglie e figli.28 - Anime del purgatorio, De blasio Rachele.30 - Foschini Marino e Falato Concettina, la congiunta Filomena.

in memoria di...in memoria di...

Luciano sanzarin. 14-9-1921 – m. 9-10-2001

Rosa Mastantuonon. 16-10-1923 – m. 24-2-2006

Innocenzo Penguen. 26-3-1902 - m. 15-11-1982

Maria Libera garofanon. 9-12-1897 – m. 10-8-1963

Filippo garofanon. 14-8-1931 – m. 1-3-2004

Lucia Masellan. 23-4-1965 – m. 24-4-2006

Maria bagnolon. 26-11-1911 – m. 12-10-2005

silvio Di Lonardon. 31-8-1909 – m. 5-4-1978

Maddalena Moronen. 28-9-1903 – m. 16-12-2005

emilio garofanon. 28-12-1905 – m. 17-10-1991

14 15

I figli Giuseppe e Maria li affidano alla misericordia divinae alla preghiera della Chiesa.

Il marito e i figli la affidanalla misericordia divina,

perchè gioisca nella luce dei giusti.Il figlio e la nuora li ricordanocon immutato affetto e implorano

per loro la pace eterna.

La congiunta Alfonsina Di Lonardo affida alla misericordia divina i genitori Maria e Silvio e i suoceri Emilio e Maddalena.

gaetana smeriglion. 28-7-1922 – m. 1-11-1974

La figlia e il genero li affidano alla misericordia divina

La moglie AlfonsinaDi Lonardo affida il marito

alla misericordia divina.

Antonio Pelosin.18-1-1914 – m. 24-12-1996

DA GUARDIA: Ceniccola Carlo - Rossi Gabriele - Morone Pasquale e Falato Maria - Sanzari Nevio - Plenzich Pumizio - Di Santo Concetta - De Nicola Luigi e Del Vecchio Elvira - Silvestri Vera - Pigna Alfonsina - Sebastianelli Oreste e Liliana - Pengue Maria - Di Blasio Benita - Florio Giuseppe - De Lucia Giuseppina - Labagnara Giovanni – Foschini Luigi - Iuliani Maria Luisa - Morelli Maria Vincenza - Varrone Vittorio - Del Vecchio Filippo – Falato Concetta - Cusano Maria - Ciervo Lorise - Pascale Michele - Labagnara Filippo - Maiorani Renato - D’Onofrio Alfredo - Sebastianelli Gilda - Filippelli Luisa - Labagnara Francesco - Gambuti Giovanna - Foschini Irma - Ceniccola Vincenzo - Di Blasio Vittorio - Santopietro Carmine - Pingue Gemma.

DALL’ITALIA: Morone Adelina, Milano - Iuliani Emiliana, Montepulciano (SI) - Conte Maria, Reggello (FI) - Bagnolo Antonio, Napoli - Morone Romolo, Cassina R,. (CO) - Di Santo Marisa, Torino - Cicchiello Ornella, Torino - Falato Guido, Aprilia (LT) - Garofano Rosina, Asti - Garofano Luigi, Benevento - Di Cosmo Franco e Garofano Rosalia, Milano - Conte Brunella, Asso (CO) - Sanzari Maria, Lipomo (CO) - Assini Everdina, Roma - Sanzari Morone Rosalia, Moncaliaeri (TO) - Romanelli Maria Grazia, Castelvenere (BN) - Garofano Lina, S.Lorenzo Magiore (BN) – Sacco Livia, Castelvenere (BN) - Garofano Agostino, Castelvenere (BN) - Carlo Davide, Castelvenere (BN) – Foschini Olga, S.Giuliano M.(MI) – Del Vecchio Silvana, S.Prisco (CE) – Foschini Pasquale, Cinisello Balsamo (MI) – De Blasio Rachele, Alvea (RM) – Sanzari Giuseppe, Telese Terme (BN) - Cicchiella Falato Luisa, Gaeta - Cusano Alfredo, Telese Terme (BN) - Fraenza Evelina, Torino – Ceniccola Pasqualina, Napoli - Pigna Enrico, Sulmona (AQ) – Silvestri Pasquale, Napoli – Turco Albino, Telese Terme (BN) - Sebastianelli Mario, Erba (CO) – Izzo Umberto, Telese Terme (BN) - Maffei Elvio, Serra Riccò (GE) - Garofano Flaviano, Chieri (TO) – Garofano Nina, Torino –Gambuti Orlando, Castelvenre (BN)

DALL’ESTERO: Sebastianelli Antonio, Australia – Orso Angelina, Australia – Gambuti Antonio, Inghilterra – Grillo Alfonsina, Inghilterra – Colrat Claude e Pezzullo Elena, Francia – Sebastianelli Alfredo, Francia – Civitillo Evaldo e Gilda, USA – Russo Assunta, USA – Gambuti Cielo Ada, USA – Orso Giovannina in Foschini, Australia – Rottura Daniela, Australia- Perugini Livia, Canada – Falato Mario, Inghilterra.

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

Angelina Mastantuonon. 29-8-1948 – m. 28-7-2006

Il marito e la figlia con grande fede nella Risurrezione, la affidano

al Signore della Vita,perchè gioisca nella luce dei giusti.

giuseppe Iannuccim. 20-12-1992

Rosina orsom. 18-10-1997

Il nipote Iannucci Giovannili ricorda con immutato

affetto e li affidaalla preghiera della Chiesa.

Page 15: Bollettino Agosto-Settembre 2006

sono tornati alla casa del Padresono tornati alla casa del Padre

Agosto 20061 - guarnieri gino (trigesimo), la moglie e figli.4 - Morone Vittorino (trigesimo), la moglie e figli.5 - Labagnara Luigi, i genitori. - De blasio Domenico, la moglie e figlie.6 - Iuliani Filippo, la moglie e figli. - tessitore Maria Assunta e sanzari Francesco, la nuora Rosalia. - silvestri Franco e Luisa, la sorella Angelina.10 - Nicolella Mario, il figlio giuseppe.11 - sanzari Filippo, la moglie Adriana.13 - Iacobucci Carlo (anniversario), la moglie e figli. - Foschini Marino e garofano Romualdo, la congiunta Filomena. - sanzari Alfredo e Malvina, il figlio Raffaele.15 - orso Angelo, la moglie e figli. - sanzari Adamo (trigesimo), la moglie e figli.16 - Labagnara Roberto, la moglie e figli.17 - Pingue generosa (trigesimo), il marito e figlie.

in memoria di...in memoria di...

Agosto 20063 - Foschini ernesto, nato a guardia sanframondi il 7 maggio 1940, coniugato Iannicelli

giuseppina. 26 - Pengue Umberto, nato a guardia sanframondi il 28 maggio 1931, coniugato Pengue

Lucia.setteMbRe 20061 - Del Vecchio giovanna, nata a guardia sanframondi il 19 gennaio 1922, vedova Labagnara

elvio.

2 - Acinelli Angelina, nata a san Lorenzo Maggiore il 14 novembre 1920, nubile.5 - Di Cesare Nicola, nato a san Martino in Pensilis il 26 aprile 1958, coniugato Pigna silvia.12 - Fappiano Maria grazia Filomena, nata a Castelvenere il 30 giugno 1935, coniugata

Foschini giuseppe.22 - Conte ennio, nato a guardia sanframondi il 11 marzo 1938, coniugato Romano Consiglia.

setteMbRe 20062 - Di Lonardo Vinicio, la moglie e figli. - Falato Filena, i genitori.3 - Falato Fausto, il fratello Pasquale. - Foschini giuseppe e Rossi stellina, la nuora teresa. - sanzari Lina, il marito e figli. - garofano Ida Assunta, la figlia Filomena.4 - Foschini ernesto (trigesimo), la moglie e figlie. - Del Vecchio Michele (anniversario), i figli.5 - Foschini Filippo, la moglie Labagnara Caterina.6 - Ceniccola Albino, i familiari.7 - Mancinelli Umberto e Letizia, la figlia Marianna.9 - Uccellini giovanni (anniversario), la moglie e figli.10 - Del Vecchio Umberto (anniversario), la moglie e figli. - Mastantuono silvio e Ceniccola Adelina, la figlia Angelina. - Mancini Angelo e Maiorani Assunta, la nuora Angelina.11 - Mastantuono Angelina, un’amica.12 - Ceniccola Maria, la figlia emma.

18 - Morone elena (trigesimo), i nipoti.19 - tommasino benedetto e Maria, la figlia giuseppina.20 - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata. - De blasio Filomena, la figlia Milena.24 - brini Maria (trigesimo), i figli.25 - Carlesimo Umberto (trigesimo), la moglie e figli.26 - Pingue Maria, il marito e figli. - Fasulo Michele (anniversario), la figlia.27 - Mancini Ludovico, la moglie. - Foschini giovanni (anniversario), la moglie e figlie. - santillo Lorenzo e Filomena, il figlio Angelo. - Ceniccola Filippo, la nipote Luisa. - De blasio Umberto e sebastianelli Angelina, la figlia.29 - Mastantuono Angelina (trigesimo), il marito e figlia.

13 - Lombardi Maria, la nuora gina.14 - Iannucci Raffaele, la moglie e famiglia.16 - sanzari Adamo, la moglie e figli.17 - Parente Pascasio, la figlia Filomena. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata. - Di Crosta silvio e Ida, il figlio Vincenzo.18 - Per i devoti di sant’Antonio defunti, il comitato.19 - Ron, la cugina Maria teresa e Nino.21 - Romano Filippo (Canada), i familiari di guardia.22 - Conte giovanni (anniversario), la moglie e figli.23 - garofano Luigi, la moglie e figli.24 - Perugini Rocco, Filomena e giovanna, la congiunta Vittoria. - orso Angelo, la moglie e figli. - Falato belinda, il marito e figli. - gambuti elena, i nipoti.26 - Pengue Umberto (trigesimo), la moglie e figli.28 - Anime del purgatorio, De blasio Rachele.30 - Foschini Marino e Falato Concettina, la congiunta Filomena.

in memoria di...in memoria di...

Luciano sanzarin. 14-9-1921 – m. 9-10-2001

Rosa Mastantuonon. 16-10-1923 – m. 24-2-2006

Innocenzo Penguen. 26-3-1902 - m. 15-11-1982

Maria Libera garofanon. 9-12-1897 – m. 10-8-1963

Filippo garofanon. 14-8-1931 – m. 1-3-2004

Lucia Masellan. 23-4-1965 – m. 24-4-2006

Maria bagnolon. 26-11-1911 – m. 12-10-2005

silvio Di Lonardon. 31-8-1909 – m. 5-4-1978

Maddalena Moronen. 28-9-1903 – m. 16-12-2005

emilio garofanon. 28-12-1905 – m. 17-10-1991

14 15

I figli Giuseppe e Maria li affidano alla misericordia divinae alla preghiera della Chiesa.

Il marito e i figli la affidanalla misericordia divina,

perchè gioisca nella luce dei giusti.Il figlio e la nuora li ricordanocon immutato affetto e implorano

per loro la pace eterna.

La congiunta Alfonsina Di Lonardo affida alla misericordia divina i genitori Maria e Silvio e i suoceri Emilio e Maddalena.

gaetana smeriglion. 28-7-1922 – m. 1-11-1974

La figlia e il genero li affidano alla misericordia divina

La moglie AlfonsinaDi Lonardo affida il marito

alla misericordia divina.

Antonio Pelosin.18-1-1914 – m. 24-12-1996

DA GUARDIA: Ceniccola Carlo - Rossi Gabriele - Morone Pasquale e Falato Maria - Sanzari Nevio - Plenzich Pumizio - Di Santo Concetta - De Nicola Luigi e Del Vecchio Elvira - Silvestri Vera - Pigna Alfonsina - Sebastianelli Oreste e Liliana - Pengue Maria - Di Blasio Benita - Florio Giuseppe - De Lucia Giuseppina - Labagnara Giovanni – Foschini Luigi - Iuliani Maria Luisa - Morelli Maria Vincenza - Varrone Vittorio - Del Vecchio Filippo – Falato Concetta - Cusano Maria - Ciervo Lorise - Pascale Michele - Labagnara Filippo - Maiorani Renato - D’Onofrio Alfredo - Sebastianelli Gilda - Filippelli Luisa - Labagnara Francesco - Gambuti Giovanna - Foschini Irma - Ceniccola Vincenzo - Di Blasio Vittorio - Santopietro Carmine - Pingue Gemma.

DALL’ITALIA: Morone Adelina, Milano - Iuliani Emiliana, Montepulciano (SI) - Conte Maria, Reggello (FI) - Bagnolo Antonio, Napoli - Morone Romolo, Cassina R,. (CO) - Di Santo Marisa, Torino - Cicchiello Ornella, Torino - Falato Guido, Aprilia (LT) - Garofano Rosina, Asti - Garofano Luigi, Benevento - Di Cosmo Franco e Garofano Rosalia, Milano - Conte Brunella, Asso (CO) - Sanzari Maria, Lipomo (CO) - Assini Everdina, Roma - Sanzari Morone Rosalia, Moncaliaeri (TO) - Romanelli Maria Grazia, Castelvenere (BN) - Garofano Lina, S.Lorenzo Magiore (BN) – Sacco Livia, Castelvenere (BN) - Garofano Agostino, Castelvenere (BN) - Carlo Davide, Castelvenere (BN) – Foschini Olga, S.Giuliano M.(MI) – Del Vecchio Silvana, S.Prisco (CE) – Foschini Pasquale, Cinisello Balsamo (MI) – De Blasio Rachele, Alvea (RM) – Sanzari Giuseppe, Telese Terme (BN) - Cicchiella Falato Luisa, Gaeta - Cusano Alfredo, Telese Terme (BN) - Fraenza Evelina, Torino – Ceniccola Pasqualina, Napoli - Pigna Enrico, Sulmona (AQ) – Silvestri Pasquale, Napoli – Turco Albino, Telese Terme (BN) - Sebastianelli Mario, Erba (CO) – Izzo Umberto, Telese Terme (BN) - Maffei Elvio, Serra Riccò (GE) - Garofano Flaviano, Chieri (TO) – Garofano Nina, Torino –Gambuti Orlando, Castelvenre (BN)

DALL’ESTERO: Sebastianelli Antonio, Australia – Orso Angelina, Australia – Gambuti Antonio, Inghilterra – Grillo Alfonsina, Inghilterra – Colrat Claude e Pezzullo Elena, Francia – Sebastianelli Alfredo, Francia – Civitillo Evaldo e Gilda, USA – Russo Assunta, USA – Gambuti Cielo Ada, USA – Orso Giovannina in Foschini, Australia – Rottura Daniela, Australia- Perugini Livia, Canada – Falato Mario, Inghilterra.

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

Angelina Mastantuonon. 29-8-1948 – m. 28-7-2006

Il marito e la figlia con grande fede nella Risurrezione, la affidano

al Signore della Vita,perchè gioisca nella luce dei giusti.

giuseppe Iannuccim. 20-12-1992

Rosina orsom. 18-10-1997

Il nipote Iannucci Giovannili ricorda con immutato

affetto e li affidaalla preghiera della Chiesa.