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    Ufficio federale dellambiente,

    delle foreste e del paesaggio (UFAFP)

    Numero10Guida allambiente

    Costruire

    proteggendoil suolo

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    Ufficio federale dellambiente,

    delle foreste e del paesaggio (UFAFP)

    Costruireproteggendoil suolo

    Guida allambiente Numero 10

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    Il terreno esisteanche di notte.

    Max Frisch (da Luomo nellOlocene, 1981)

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    5Prefazione

    PrefazioneDurante lesecuzione di opere edili vengono spes-

    so asportate, depositate e successivamente riutiliz-zate grandi cubature di suolo fertile, ad esempioper le ricoltivazioni. Inoltre, il suolo viene tem-

    poraneamente sollecitato con le instal-lazioni, le piste, i depositi e gli alloggi dicantiere.

    La legge sulla protezione dellambiente,e soprattutto lordinanza contro il dete-rioramento del suolo del 1998, esigonoche il suolo e il materiale di sterro siano

    trattati in modo da preservarne la ferti-lit. Queste disposizioni presuppongonotuttavia che chi utilizza il suolo ne co-nosca la struttura, la vita, le funzioni e lavulnerabilit.

    La presente guida sostituisce e aggiornail manuale esaurito Bodenschutz beimBauen del 1996. Essa fornisce conoscen-ze di base di pedologia e illustra, median-

    te sei istruzioni pratiche, come si possapreservare il suolo dal deterioramento durantelesecuzione dei lavori di costruzione. La guidaintegra le norme, le istruzioni e le direttive cheriguardano progetti specifici (per es. lestrazionedi inerti o la costruzione di condotte del gas e distrade) indicando i provvedimenti applicabili atutte le opere edili.

    La guida rivolta alle autorit competenti in ma-teria di edilizia e tutela ambientale, ma soprattuto

    alle imprese attive nel settore edile.Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipatoalla realizzazione di questaiuto allesecuzione eche lo applicano nella pratica.

    Ufficio federaledellambiente, delleforeste e del paesaggio

    Bruno OberleDirettore

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    Indicazioni bibliografiche conindirizzi per le ordinazioni

    Indicazioni bibliografiche con indirizzi per le ordinazioni

    Questo elenco contiene i principali testi di

    riferimento per la protezione chimica e fisicadel suolo

    Per ordinazioni:

    www.bundespublikationen.admin.ch

    Legge del 7 ottobre 1983 sulla protezionedellambiente (rev. luglio 1997), RS 814.01

    Ordinanza del 1 luglio 1998 contro ildeterioramento del suolo (O suolo), RS 814.12

    Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR)del 10 dicembre 1990, RS 814.600

    Ordinanza del 26 agosto 1998 sul risa-namento dei siti inquinati (Ordinanza sui siticontaminati, OSiti), RS 814.680

    Per ordinazioni:

    www.ambiente-svizzera.ch

    UFAFP, Spiegazioni sullordinanza del1 luglio 1998 contro il deterioramento del

    suolo (O suolo). Ambiente Esecuzione,Berna 2001

    UFAFP, Istruzioni Esame e riciclaggio delmateriale di sterro (Istruzioni materialedi sterro). Ambiente Esecuzione, Berna 2001(sostituisce la Comunicazione n. 4 del 1993dellUFAFP relativa allO suolo)

    UFAFP, Direttiva per il riciclaggio, iltrattamento e il deposito di materiale di scavo(Direttiva sul materiale di scavo). Ambiente

    Esecuzione, Berna 1999

    UFAFP, Bereich Boden, UVP-Mitteilung Nr. 6,Berna 1991

    UFAFP, video: Bodenschutz auf der Baustelle,Berna 1999

    UFAFP, Manuale: Prelievo e trattamento pre-liminare dei campioni per lanalisi del tenoredi sostanze nocive nel suolo, Ambiente Esecuzione, Berna 2003 (sostituisce in parte laDirettiva sul prelievo di campioni e sullanalisidelle sostanze nocive nel suolo dellUFAFPe della FAC del 1987, in revisione)

    Per ordinazioni:

    www.energia-svizzera.ch

    UFE, Direttive per la protezione del suolorelative alla costruzione di impianti di tra-sporto in condotta (Direttive per la protezionedel suolo), Berna 1997

    Per ordinazioni:

    www.vss.ch

    USTRA, Rapporto di ricerca n. 425,Umgang mit Boden im Tiefbau, ChristophSalm & Stephan Husler, Associazione svizzeradei professionisti della strada e dei trasportiVSS, Zurigo 1999

    Per ordinazioni:

    www.admin.ch/sar

    FAL, IUL, RAC & FAW [Agroscope FAL Rec-

    kenholz], Schweizerische Referenzmethodender Eidgenssischen landwirtschaftlichenForschungsanstalten, Zurigo-Reckenholz 1997[aggiornamento annuale]

    Stazione federale di ricerche in agroecologiae agricoltura Agroscope FAL Reckenholz,Kartieren und Beurteilen von Landwirtschafts-bden, quaderni FAL n. 24, Zurigo-Reckenholz1997

    Per ordinazioni:

    www.afu.gr.ch

    Ufficio per lambiente del Cantone Grigioni,Praktischer Bodenschutz; Anleitungen fr tief-bauliche Eingriffe, Coira 1997

    Per ordinazioni:

    www.vol.be.ch

    Amt fr Landwirtschaft und Natur (LANAT)Bodenschutz beim Bauen. Richtlinie frTerrainvernderungen mit Materialzufuhr,Berna 2000

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    Orizzonte B= strato infe-riore (o minerale) delsuolo; presenta una strut-tura sviluppata del suoloed biologicamente attivo;minore tenore di humus eminore pervasione radicalerispetto allorizzonte A

    8

    Introduzione

    Introduzione

    CONCETTIPedologia Protezione qualitati-

    va del suolo

    Terreno naturale

    Orizzonte A= strato supe-riore del suolo con finoal30%di sostanza organica

    Orizzonte C= sottosuolo(roccia madre), strato privoo pressoch privo di radi-ci, costituito da sedimentisciolti o roccia

    IlsuolosecondolaLPAmb(8)

    Profilodelsuolo

    Limite della crescitaradicale = limite tra suoloe sottosuolo secondola LPAmb (8)

    Strato inferioredel suolo

    Strato superiore del suolo(di regola 5-30 cm di spes-sore)

    La presente guida un aiuto allesecuzione

    relativo agli articoli 6 e 7 dellordinanza del1 luglio 1998 contro il deterioramento del

    suolo (O suolo, 7*). Essa tratta della prote-

    zione dello strato superiore e dello strato infe-riore del suolo (vedi illustrazione sottostante)in caso di interventi edili.

    Rappresentazione schematica di un profilodel suolo e dei campi dapplicazione delle diversepubblicazioni (*cfr. bibliografia a pagina 81)

    Orizzonte B = strato infe-riore (o minerale) del suolo;presenta una strutturasviluppata ed biologi-camente attivo; minoretenore di humus e minorepervasione radicale rispet-to allorizzonte A

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    9Introduzione

    Campodapplicazione

    dellaguida

    Edilizia e genio civile, genio rurale

    Suolo asportato = materiale di sterro

    Materiale di scavo

    ScavoSecondo la Direttiva sulmateriale di scavo (9)

    Il limite inferiore dellascarifica del materiale disterro dipende dagli obiet-tivi di riutilizzo (spesso-re del suolo dopo il ripri-stino)

    Materiale di sterroIstruzioni (2)

    Strato inferiore del suoloasportato

    (se lo spessore e la qualitsono sufficienti, asportaree depositare transitoria-mente uno strato di almeno50 cm)

    Strato superiore del suolo(di regola 5-30 cm di spes-sore): scarificazione dellostrato di humus/asportazio-ne del suolo

    Essa contiene, da un lato, istruzioni pratiche e

    concrete per la protezione del suolo in tutte lefasi di costruzione, dalla progettazione allin-

    Rappresentazione schematica di un profilodel suolo e dei campi dapplicazione delle diversepubblicazioni (*cfr. bibliografia a pagina 81)

    tervento e al collaudo (sezioni 0-6) e, dallaltro,

    spiegazioni e informazioni sul tema del suolo edella pedologia (capitoli 1-8).

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    Istruzionipratiche

    Sezioni 0 - 6

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    Protezione dei suolisui cantieri

    Capitolato doneri della supervisione pedologicasul cantiere da parte di specialisti della protezionedei suoli sui cantieri (6)

    Un capitolato doneri adattato alla portata delprogetto pu essere impiegato anche perprogetti di minore entit non soggetti allob-bligo di EIA.

    Sezione0

    Protezione dei suoli sui cantieri

    Le opere di movimentazione della terra in

    grandi cantieri soggetti a un esame dellimpat-to sullambiente (EIA) sono oggi accompagnateda specialisti in scienze della terra (pedologi)riconosciuti. Questa supervisione pedologicasul cantiere da parte di specialisti della prote-

    zione dei suoli sui cantieri (SPSC) ha una fun-

    zione fiduciaria di tutela del suolo.

    Il capitolato doneri SPSC si presenta di regolacome segue:

    Fase 1:pianificazione e progetta-zione

    - Misure di protezione del suo-

    lo: proposte per la protezio-ne dei suoli sensibili al costi-pamento, piani di misure eadattamenti o modifiche delprogetto.

    - Partecipazione allappaltodei lavori: indicazioni relativeallelenco delle macchine, al-lorganizzazione dei lavori, aicalendari desecuzione delleopere, alle disposizioni per

    il maltempo e a interruzionidei lavori.

    - Gestione del materiale: pia-nificazione della cernita delmateriale di sterro, dei flussidel materiale e dei depositiintermedi.

    - Orientamento dei proprietarie dei gestori interessati in vi-sta di una copertura vegetale

    preventiva delle superficicoltive scoperte nellarea delcantiere.

    Fase 2:costruzione e intervento

    - Informazione degli addetti ai

    lavori sulla protezione del suo-lo e sulle misure da adottarein cantiere (vedi sezione 6).

    - Consulenza della direzione deilavori per tutte le questioniriguardanti la protezione delsuolo: delimitazione di suffi-cienti superfici idonee al depo-sito intermedio (vedi sezione3), supervisione sul postodellasportazione di suolo,

    formulazione delle prescrizioniesecutive e disposizione dieventuali misure di protezione.

    - Partecipazione a tutte le riu-nioni di cantiere rilevanti peril suolo, osservazione indipen-dente del calendario desecu-zione delle opere, presenza econtrollo preventivo nelle fasidi costruzione rilevanti per ilsuolo.

    - Informazione dei servizi canto-nali di protezione del suolo inmerito allo svolgimento dei la-vori e al rispetto delle misuredurante la costruzione.

    Fase 3:ripristino e collaudo

    - Supervisione della ricoltiva-

    zione tenendo conto delletensioni capillari tollerabili(vedi sezioni 2 e 6).

    - Collaudo dei suoli ripristinati(collaudo dopera) alla pre-senza di rappresentanti del-limpresa, della committenzae dei proprietari fondiari/ge-stori con verbale di collaudo(vedi sezione 4).

    - Supervisione delle misure dieliminazione dei danni (even-tuale ripuntatura dello stratoinferiore del suolo, drenaggiecc.).

    - Spiegazione ai gestori dellacorretta coltivazione succes-siva per la ristrutturazionedei suoli ricostituiti (vedi se-zione 5).

    - Collaudo finale delle superfi-ci, confronto del risultato conlo stato iniziale (prova dellavanga, vedi sezione 5) e auto-rizzazione alluso normale.

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    12 Stato iniziale

    Stato iniziale

    Prescrizioni, metodi

    Sezione1 Il rilevamento dello stato iniziale obbligato-rio per progetti soggetti allesame dellimpattosullambiente.

    Interventi di lunga durata(categoria A)

    Per interventi di lunga durata e su superficiestese, durante i quali il materiale di sterro vie-

    ne depositato provvisoriamente per unoo pi anni e successivamente ricoltivato sepa-ratamente (esempi: estrazione di ghiaia, cave

    di pietra, tunnel allaperto e altri grandi can-

    tieri), va applicata la cartografia dettagliata delsuolo secondo il metodo Reckenholz (1).

    Interventi di breve durata(categoria B)

    Per interventi di breve durata, di regola nelcaso di cantieri lineari, la rappresentazionetopografica non conviene. In questi casi, vienecartografata la striscia di costruzione.I risultati dei rilevamenti cartografici vengonosuddivisi, nei piani dei tracciati, nei segmenti

    pedologicamente congruenti riscontrati edescritti. I mezzi ausiliari e i criteri di valuta-zione sono identici a quelli utilizzati per la car-tografia areale del suolo.

    * Sostanze nocive, granulometria, sostan-za organica

    ** Densit apparente, stabilit meccanicaecc.

    Quadro riassuntivo delle procedure per ilrilevamento dello stato iniziale (4).

    LegendaIl rilevamento dello stato iniziale, ossia dello sta-to attuale , di regola, gi richiesto nel quadrodi un EIA o di una procedura di approvazione deipiani o pu essere richiesto per esempio comeprovvedimento per lassunzione preventiva deimezzi di prova.

    Queste misure sono raccomandabili a titolo com-plementare, per una valutazione complessiva-mente migliore, come metodo peritale usuale ocome possibilit di paragone.

    Progetto Misure Cartografia Cartogafia Prova delle Analisi Misurazionidel suolo assiale vanga del suolo* fisiche**

    (confronto)

    Grandi cantieri (strada/ferrovia)

    Luoghi destrazione(ghiaia, pietra, argilla)

    Discariche e riempimenti

    Condotte interrate

    Ripristino

    Grandi adattamenti del terreno

    Constatazione di danni precedenti

    Danni di coltivazione

    Apporto di suolo/substrati

    Sgombero di materiale di sterro

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    13Stato iniziale

    Sezione1

    Suoli inquinati

    (indagine supplementare)

    Se viene asportato del suolo, occorre tenereconto delle Istruzioni UFAFP Esame e rici-claggio del materiale di sterro (2). In caso disospetto di inquinamento, il materiale di sterrova analizzato. Se il suolo risulta inquinato, ilservizio cantonale per la protezione del suolodecide sulle misure da adottare. Per la categoriaA, questa analisi parte del rilevamento dellostato iniziale.

    Procedimento pratico

    La valutazione del suolo in profondit, la co-siddetta diagnostica del suolo, avviene di rego-la con una trivella a mano (trivella Edelman ditipo olandese o sonda concava a sezione semi-circolare) fino a una profondit di circa un me-tro se la presenza di sassi non ostacola il lavorogi a profondit minori.

    A partire dagli effettivi affioramenti (profilo)viene allestita una descrizione particolareggiatasotto forma di una scheda di profilo.

    Categoria A

    Un campione ottenuto mediante carotaggioviene prelevato in linee (transetti) a distanze di25-50 metri, a seconda della configurazione delpaesaggio e delle diversit previste nella con-formazione del suolo.

    Il colore degli orizzonti del suolo offre le primeindicazioni sullevoluzione, la profondit delterreno vegetale e la permeabilit del suolo.

    Mediante il test tattile viene determinata ladistribuzione granulometrica (tessitura) (3).Allo stesso tempo possono essere constatatele alterazioni nel regime idrico e dellaria (im-bibimento, macchie ocra, colorazione grigia,odore).

    Con lacido cloridrico (HCl) possibile stabili-re la presenza di carbonato di calcio e con unreagente liquido o barrette di prova pu essere

    misurata approssimativamente lacidit del

    suolo (pH) in base a una scala cromatica.

    I tipi di suolo identificati vengono indicati suuna carta, di regola in scala 1:5000, e raggrup-pati in aree come unit pedologiche.

    Allinterno di ogni unit, viene scavato unprofilo pedologico. Solo nel profilo possibilericonoscere in modo affidabile, valutare e ri-portare nella scheda di descrizione del profilola struttura del suolo, il contenuto di scheletro,i processi di migrazione e le reazioni chimiche,

    la crescita radicale, lattivit biologica (vermidi terra), la profondit di disaggregamento ei limiti degli orizzonti. Dal profilo vengonoestratti campioni composti per le analisi di la-boratorio chimico-fisiche (4).

    Categoria B

    Per i cantieri lineari (per es. per la posa di con-dotte del gas) i requisiti per la cartografia sonoleggermente diversi e descritti nelle direttivespecifiche ai cantieri (5).

    In primo luogo vanno determinate le caratte-ristiche esterne rilevanti dal profilo tecnico-costruttivo come la pendenza longitudinale etrasversale del terreno, gli scoscendimenti, leesfiltrazioni e gli accumuli dacqua locali, lepietrosit appariscenti ecc.

    Con un carotatore si esamina soprattuttolo spessore dello strato superiore del suolo(profondit dasportazione), il regime idrico(permeabilit ed essiccazione), la profondit di

    disaggregazione (suoli superficiali o profondie la tessitura (sensibilit al costipamento).

    Le caratteristiche vengono descritte a sezionisulla carta dei tracciati secondo i criteri rilevan-ti per la costruzione, la sensibilit del suolo e lemisure di protezione da adottare (4,5).

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    Tipo di suolo (cfr. cap. 3 e 4) Sensibilit Resistenza al carico/

    del suolo al trafficabilitcostipamento

    Suoli organici Rischio permanente di costipamento Suoli spesso bagnati fino Bastano carichi deboli per danneg-

    in superficie Estremamente giare in modo irreversibile la struttu-Suoli caratterizzati da acque sensibili ra del suolo

    stagnanti oppure ricchi dargilla o siltraramente saturi fino in superficie

    Suoli caratterizzati da acque Carico meccanico limitato salvo insotterranee o di pendio ma raramente caso di prolungati periodi di siccit

    saturi fino in superficie Scelta limitata delle macchine Suoli siltosi influenzati da acque Fortemente impiegabilistagnanti, acque di pendio o acque sensibilisotterranee con pi del 50% di silte meno del 10% di argilla

    Suoli influenzati da acque stagnanti, Carico meccanico limitatoacque di pendio o acque sotterranee durante prolungati periodi di

    Suoli siltosi con pi del 50% di silt pioggia e al di fuori del periodoe meno del 10% di argilla con regime vegetativoidrico e dellaria equilibrato Sensibilit I periodi con suolo

    normale ben asciutto vanno sfruttatial massimo

    Il transito richiede una maggioreprecauzione

    Suoli con regime idrico e dellaria Se adeguatamente prosciugati, inequilibrato e struttura stabile genere buona resistenza al carico(esclusi suoli siltosi con pi Scarsa sensibilit meccanicodel 50% di silt e meno del 10% Precauzione normaledi argilla)

    Suoli con contenuto di scheletro di Pressoch nessuna sensibilitoltre il 50% alla pressione

    Sabbie ricche di ghiaia e pietre Minima sensibilit In genere buona resistenza al caricocon meno del 50% di silt e meno del meccanico

    10% di argilla Precauzione normale

    Sezione1

    Stato iniziale

    Categorie A e B

    Il rilevamento della sensibilit al costipamentodei suoli si basa su parametri rilevati nel qua-dro della cartografia del suolo. La suddivisionein categorie di sensibilit avviene come segue:

    Rappresentazione tabellare della sensibilitdel suolo al costipamento (4)

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    Sezione1

    Stato iniziale

    Possono essere chiesti e integrati nella carto-

    grafia ai sensi dellassunzione preventiva deimezzi di prova sia la valutazione (controllo deirisultati) di una ricoltivazione conclusa (ad es.per lestrazione di ghiaia) sia la constatazionedi danni esistenti come danni di coltivazione,insufficiente manutenzione dei sistemi didrenaggio o danni in seguito a interventi pre-cedenti (per es. posa di condotte) (6).

    Inquinamento del suolocon sostanze nociveSecondo lO suolo del 1 luglio 1998, il deterio-ramento chimico e fisico del suolo devesseresorvegliato e valutato (7). Questordinanza sibasa sugli articoli 29, 33, 35 e 36 della revi-sionata legge federale del 7 ottobre 1983 sullaprotezione dellambiente (LPAmb) (8).

    La Direttiva sul materiale di scavo tratta losmaltimento del sottosuolo minerale (orizzon-te C) (9).

    Per lesame e il riciclaggio del materiale disterro (orizzonti A e B) fanno stato le IstruzioniUFAFP Esame e riciclaggio del materiale disterro (2) che sostituiscono la nota Comuni-cazione n. 4 del 1993 dellUFAFP relativa allOsuolo, che dovette essere adattata alla nuovasituazione giuridica. Dette Istruzioni contengo-no valori per la valutazione dellinquinamentocon sostanze nocive (valori limite di inquina-mento), stabiliscono quando e come i suolivanno esaminati e determinano come va rici-clato o depositato il materiale di sterro.

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    Progetto edilizio Rinverdimento, Asportazione Asportazione Asportazionenessuna e riutilizzo e deposito e rimozioneasportazione immediato intermedio del suolo

    Estrazione di mate- Riporto solo su strati Altezza del depositoriale continua inferiori del suolo secondo sezione 3,(rinverdimento inter- con rinverdimento nessun transito, prov-medio) intermedio. vedere subito al rin-

    verdimento.Estrazione di mate- Riporto sulla tappariale a tappe (ripri- ultimata (strato infe-stino immediato) riore del suolo pre-

    disposto) e provvede-re al rinverdimento.

    Grandi cantieri: Scarificazione del- In caso di superficistrade, ferrovie ecc. lhumus in zona sterro edificate laddove

    e piste. Nessuna sca- eccedente.rificazione dellhu-mus sulla superficiedi deposito.

    Discariche di mate- Scarificazione del-riale di sterro, lhumus dalle aree diriempimenti (terra- sterro e accesso, nes-pieni?) suna scarificazione

    dellhumus sulla su-perficie di deposito.

    Condotte Nessuna asportazio- Depositare lo stratointerrate ne salvo nella superiore del suolo e

    zona del fossato. il materiale di sterrodirettamente sullacotica erbosa.

    Costruzione di linee Pista posata diretta-aeree e piloni mente sullerba,

    asportazione puntua-

    le di suolo nellareadelle fondazioni.

    Sezione2

    Asportazione del suolo

    Asportazione delsuolo

    Introduzione

    Lasportazione del suolo va considerata dalpunto di vista giuridico come un intervento digenio civile poich il suolo viene rimosso dallasua posizione naturale. Ci pu comportareuna grave minaccia per la fertilit del suolo, ilche contraddice il principio dellarticolo relati-vo allo scopo della LPAmb (8).

    Pertanto, lasportazione del suolo va vincolata

    a un permesso di costruzione. Al fine del man-tenimento della fertilit del suolo si applicail principio che in assenza di una licenza dicostruzione valida non permesso asportare lo

    strato superiore del suolo e che la necessit di

    una tale misura, segnatamente in caso di inter-venti di breve durata come la posa di condotte,devessere comprovata.

    Se sussiste il sospetto che il suolo da asportarepossa essere contaminato, la superficie desti-nata allasportazione va esaminata almeno percampionamento in merito alla presenza di so-stanze nocive (vedi anche sezione 1).

    Sul riciclaggio del materiale di sterro informa-no le Istruzioni UFAFP Esame e riciclaggio del

    materiale di sterro (2)

    Trattamento dello strato superiore del suoloin diversi progetti di costruzione (6)

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    Sezione2

    Asportazione del suolo

    Molti Cantoni dispongono inoltre di prome-

    moria e direttive di lavoro con prescrizioni piprecise e dettagliate sullasportazione dellostrato superiore del suolo (vedi anche Indica-zioni bibliografiche, p. 6).

    Lasportazione comeintervento

    Con la rimozione dello strato superiore delsuolo umico, il suolo privato del suo prin-cipale strato protettivo. Lo strato inferiore

    del suolo messo a nudo instabile ed espostosenza protezione alle influenze meteorologi-che. Lattivit biologica nel suolo in effetticoncentrata negli strati pi superficiali, che diregola, per un breve periodo, sono sufficiente-mente stabili a resistere alla detrazione di ter-reno (erosione) da parte dellacqua e del ventoanche senza copertura vegetale protettiva. Insuoli coltivi sfruttati intensivamente, in parti-colare in loess poveri di humus, lo strato su-periore del suolo senza copertura altrettantominacciato di erosione come lo strato inferiore

    del suolo messo a nudo.

    Lintervento di asportazione del suolo presentaconseguenze pi negative se il suolo non vienericostituito direttamente e dotato di coperturaverde ma viene conferito in un deposito inter-medio per un periodo pi o meno lungo.

    Lesposizione senza protezione agli influssi me-teorologici dello strato inferiore del suolo mes-so a nudo dimostrata dal test della stabilitstrutturale in acqua.

    In due bicchieri dacqua vengono collocatecon precauzione rispettivamente una zolla diterra dello strato superiore del suolo e una zol-la di terra della stessa dimensione dello stratoinferiore del suolo. Dopo breve tempo, la zolladello strato inferiore inizia a sfaldarsi, mentrequella dello strato superiore rimane intatta.

    Determinazione delmomento dellinterventoSe lasportazione di suolo inevitabile, oc-corre adottare perlomeno tutte le misure attea limitare al massimo i danni al suolo bio-logicamente attivo. In linea di principio, almomento dellintervento il suolo devesserecompletamente asciutto; per quanto possibileva ricostituito direttamente e in ogni caso do-tato subito di copertura vegetale. Solo in casodi interventi molto brevi, per esempio per la

    posa di condotte, si pu rinunciare al rinver-dimento. Le malerbe crescenti vanno tagliateprima della maturazione dei semi (evitare lusodi erbicidi!).

    Le condizioni per un intervento a suolo asciut-to e un rapido rinverdimento sono date sol-tanto durante il periodo vegetativo, che in pia-nura dura pi a lungo che in montagna. Tuttii lavori con terreno colturale vanno previsti neimesi estivi.

    Nel tardo autunno, il suolo spesso pi asciut-to che a inizio estate, in modo che anche inottobre possibile lavorare ancora in condizio-ni ideali. Limpianto di un prato permanentedeve avvenire prima di met agosto. Per coper-ture vegetali tardive, occorre eventualmenteutilizzare un cereale invernale (segale da forag-gio ecc.).

    Umidit del suolo

    Lo strato superiore del suolo (humus) e quelloinferiore non possono in nessun caso esserepercorsi con veicoli, asportati, spostati, depo-sitati transitoriamente e ricostituiti in statocompletamente bagnato. Lumidit del suolotollerabile dipende dalla tessitura (tenore dar-gilla) nonch dal peso e dalla pressione di con-tatto (pressione sul suolo) delle macchine e deiveicoli impiegati. Come grandezza di misura-zione si rivelata pi idonea la tensione idrica,detta anche tensione capillare o di suzione, deltenore dacqua assoluto. Ci consente di deter-minare quali classi di pori sono ancora piene

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    Manometro

    Tappo a vite

    Colonna dacqua

    Punta diceramica

    Tubo contenitore

    Guarnizione

    18

    Sezione2

    Asportazione del suolo

    pF Cb Prosciugamento secondo pori

    1,8 6,3 Macropori prosciugati (acqua gravitazionale)

    2,0 10 Prosciugamento pori > 30 m

    2,5 31,5 Prosciugamento pori > 10 m

    2,7 50 Prosciugamento pori > 06 m

    2,8 63 Prosciugamento pori > 05 m

    2,9 80 Limite di misurazione del tensiometro

    4,2 1500 Tutti i pori medi prosciu- gati (punto di appassimento permanente)

    dacqua o gi prosciugate. Nel genio civile, per

    la tensione idrica (cap. 7.2) pi usuale il va-lore pF; sul campo la tensione misurata conil tensiometro in centibar. La seguente tabellacrea una correlazione con i principali valori diriferimento.

    Al di sotto del valore pF 2 non possono pi essereimpiegate macchine edili. A partire da pF 2,5non sono pi probabili gravi danni in seguitoallimpiego di macchine da cantiere usuali (cingo-lati). Da pF 2,8 il suolo resiste anche al carico dimacchine pesanti.

    Installazione

    Per una misurazione affidabile, devono essereimpiegati cinque tensiometri per sito, dato chele differenze di suolo possono determinare for-ti variazioni. Il tensiometro va inserito in unforo prescavato su misura a una profondit di35 cm. Affinch si stabilisca un buon contattocon il suolo, il materiale terroso estratto vie-ne mescolato con un po dacqua e versato in

    Rappresentazioneschematica di un tensio-metro e delle

    sue componenti.

    Misurare con tensio-metri (cfr. capitolo 8.2)La misurazione della tensione capillare me-diante tensiometri un metodo sperimentatoda lunga data e utilizzato nella pratica peresempio per lirrigazione di colture. I tensio-metri sono disponibili in diversi modelli finoallapparecchio digitale a controllo elettronico.Per limpiego in cantiere particolarmenteadatto il semplice e robusto apparecchio a ma-nometro. conveniente nel prezzo e indipen-

    dente da una fonte denergia.

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    A

    B

    C

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    Sezione2

    Asportazione del suolo

    in un luogo protetto dal gelo in acqua distillata

    o deionizzata (va bene anche acqua piovanapulita). Eventuali residui di sporco o depositidalghe vanno rimossi prima del deposito.Prima di una nuova utilizzazione lanno suc-cessivo opportuno procedere a un accuratocontrollo del funzionamento.

    Spessore del suoloasportato

    Il profilo di un suolo ben sviluppato si sud-

    divide schematicamente in tre strati, i cosid-detti orizzonti (A, B e C). Questi orizzonti sonoseparati da transizioni progressive o da una

    successione nettadegli strati, e quindisono pi o meno fa-cili da individuare.A seconda della rocciamadre e del tipo disuolo, gli orizzontipossono essere stabi-liti anche a partire da

    una netta distinzionedel colore.

    Schema di un profilodi suolo con lo stratosuperiore del suolo (A),lo strato inferiore delsuolo (B) e la rocciamadre (C). In terrenigrezzi (suoli AC) lostrato superiore del

    suolo contenente humus e biologicamente attivopoggia direttamente sulla roccia madre non altera-ta, che pu essere costituita sia da pietra compatta

    (roccia) sia da sedimenti sciolti (argilla, limo, silt,sabbia, ghiaia).

    piccola parte nel foro prima di inserirvi lappa-

    recchio. Dopo linserimento del tensiometro, ilforo trivellato viene cosparso in superficie conun po di polvere dargilla e compresso attornoal tubo per evitare che lungo il tubo possa in-filtrarsi dellacqua e falsare cos il risultato dellamisurazione. Anche un manicotto di gommaben aderente impedisce la penetrazione di ac-qua piovana.

    Lettura dei dati e analisi

    Dopo un giorno si pu iniziare la lettura dei

    dati relativi alla tensione capillare. Dai risultatidi un gruppo viene determinata la mediana.La lettura va effettuata a intervalli quotidiani oalmeno a intervalli costanti e prolungati, sem-pre alla stessa ora e di preferenza al mattino.Occorre procedere parallelamente alla misura-zione delle precipitazioni.

    Manutenzione

    Linterno del tensiometro riempito dacqua.In caso di tensione capillare di ca. 80 Cb, la

    tensione capillare pu subire un crollo improv-viso (desaturazione).

    I tensiometri desaturati devono essere apertie riempiti nuovamente con acqua disaerata(preferibilmente bollita). Laria rimanente nellaparte orizzontale della diramazione verso lacapsula manometrica devessere aspirata conun depressore, dato che a causa delleffetto dicuscinetto daria una parte della tensione ca-pillare assorbita con conseguente pregiudizioper la precisione della misurazione. I tensiome-

    tri installati non vanno mai scossi.

    Per limpiego durante linverno, occorre ag-giungere allacqua nel tensiometro un prodot-to antigelo.

    Deposito

    I tensiometri utilizzati non devono essiccarsiperch i pori della punta ceramica potrebberoincrostarsi con i sali disciolti nellacqua delsuolo. Fino al prossimo impiego, vanno tenuti

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    Sezione2

    Asportazione del suolo

    Procedimenti e impiegodelle macchineGli effetti negativi di interventi del genio ci-vile sul suolo, soprattutto il costipamento, pos-sono essere fortemente influenzati mediantela scelta e limpiego delle macchine e procedi-menti per lesecuzione dei lavori idonei.

    Particolarmente adatti allasportazione sonogli escavatori (eventualmente dragline, escava-tori a benna raschiante), i dozer e gli apripista

    tipo scrapedozer leggeri; il mezzo idoneova stabilito in funzione della topografia e dellasuperficie del sito dintervento nonch delladistanza di spostamento del materiale.

    Per contro, sono inadatti in virt della cattivaripartizione del peso, dellelevata pressionedappoggio (carico puntuale) o della scarsa effi-cienza tutte le pale gommate o cingolate,i caricatori frontali su trattori, i Bobcat e leruspe gommate.

    Limiti dimpiego

    Per ogni tipo di macchina pu essere calcolatala tensione capillare tollerabile per un impiegodelle macchine rispettoso del suolo. Essa indi-ca la tensione capillare che consente il transitosu un suolo senza causare danni durevoli.

    A una tensione capillare inferiore a 10 centibarnon possono essere impiegate macchine dacantiere.

    La misurazione dellumidit del suolo va effet-tuata dove il suolo percorso con veicoli dopola scarificazione dellhumus, vale a dire a unaprofondit di 35 cm. Lo strato inferioredel suolo pu essere molto umido anche se lostrato superiore risulta prosciugato.

    Lo strato superiore del suolo

    Lorizzonte A facilmente riconoscibile nelprofilo grazie alla sua colorazione scura. bio-logicamente attivo e presenta, nel confrontocon lo strato inferiore del suolo, un elevatotenore di humus. Di regola densamente per-vaso da radici e attraversato da gallerie di lom-brichi e quindi forma uno strato abbastanzasciolto. Nei terreni agricoli lorizzonte A corri-sponde allincirca alla profondit arata.

    Strato inferiore del suolo

    Lorizzonte B sottostante costituito da ma-teriale minerale disaggregato e presenta untenore di humus nettamente inferiore, motivoper cui la sua colorazione meno scura. Per-lomeno nella sua parte superiore presenta unacrescita radicale ancora elevata ed biologica-mente attivo. Verso il basso evolve in modopi o meno marcato verso lorizzonte C nonalterato; sulla roccia e sulla ghiaia la transi-zione pi evidente che in limo e loess senzascheletro.

    Idoneit del materiale

    Oltre ai criteri pedologici descritti, impor-tante anche laspetto dellidoneit del materia-le asportato. I criteri di idoneit sono descrittinella sezione 1. Ai fini della protezione delsuolo occorre provvedere affinch il materialeidoneo di tutte le categorie possa essere ricicla-to utilmente.

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    Sezione2

    Asportazione del suolo

    Influenza della tessitura

    importante tener conto anche della tessituradel suolo. Nei suoli a elevato tenore dargilla(> 30%) occorre aumentare del 10 centibar latensione capillare tollerabile.

    Carico multiplo

    Laddove in un punto sono previsti ripetutipassaggi, leffetto di costipamento aumenta pirapidamente con la tensione capillare decre-scente. In casi limite, questi lavori e proce-

    dimenti (apparecchi a spinta e scavo, trasportorotabile) vanno sospesi.

    Calcolo della pressionecapillare tollerabile

    La pressione capillare tollerabile pu esserecalcolata singolarmente per qualsiasi macchinacon sistema di movimento cingolato se sononoti il peso (con carico) e la pressione di con-tatto (pressione sul suolo, con carico) (vedi an-che capitolo 7).

    Formula per il calcolodella pressione capillare tollerabile

    in centibar:

    Peso x pressione (tonnellate) sul suolo (bar) x 1.25

    Questa formula non applicabile ai veicoligommati. Le indicazioni concernenti la com-patibilit con i requisiti in materia di prote-

    zione del suolo applicati ai veicoli gommati sitrovano al capitolo 7.

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    Tipo di materiale Altezza del depo- Tensioni capillari ammis- Misure di validitdi sterro sito intermedio sibili per lasportazione/ generale

    sciolto il deposito

    Strato superiore del suolo 2,5 m sabbioso: > 25 centibar

    per un deposito inter- argilloso: > 35 centibarmedio breve (< 1 anno)

    Strato superiore del suolo 1,5 m sabbioso: > 25 centibarper un deposito inter- argilloso: > 35 centibarmedio lungo (>1 anno)

    Strato inferiore del suolo, 1,5 m > 35 centibarda fortemente aestremamente sensibileal costipamento (4)

    Strato inferiore del suolo, 2,5 m > 25 centibarda normalmente adebolmente sensibileal costipamento (4)

    Strato inferiore del suolo, > 2,5 m > 15 centibarscarsamente sensi-bile al costipamento (4)

    - Asportare e depositare

    lo strato superiore e lostrato inferiore del suolosempre separatamente.

    - Deposito intermedio susuperficie con buona per-meabilit non sensibileal costipamento. Nonasportare lhumus dallasuperficie di deposito.

    - Non circolare mai con

    veicoli edili e non pasco-lare mai bovini sui depo-siti intermedi. Rinverdirei depositi intermedicon piante a radici pro-fonde.

    Deposito intermedio

    Sezione3

    Deposito intermedio

    Prescrizioni

    In alcuni Cantoni esistono prescrizioni concer-nenti il deposito intermedio di materiale ter-roso, specialmente per lo strato superiore delsuolo. Queste prescrizioni riguardano lal-tezza massima del deposito (di regola tra 1,5e 2,5 m), dovendosi peraltro distinguere tradeposito sciolto e compattato. Esse richiedonoin genere la formazione del deposito a ritroso,ossia senza transito sul materiale depositato.

    Altre direttive sono state elaborate dallAsso-ciazione svizzera dei professionisti della stradae dei trasporti VSS (vedi tabella sottostante),dallAssociazione svizzera dellindustria degliinerti e del calcestruzzo e dalla Societ Svizzera

    di Pedologia (SSP), con indicazioni analoghe

    relative al deposito intermedio dello strato su-periore del suolo.

    Per la successiva ricoltivazione devessere di-sponibile, oltre allo strato superiore del suolo,anche un idoneo materiale dello strato infe-riore del suolo. Le prescrizioni concernenti ildeposito intermedio di materiale dello stratosuperiore e dello strato inferiore del suolo pos-sono essere dedotte dalla tabella sottostante.

    La presente terza sezione intende completare

    utilmente le norme esistenti. Nella ricerca disoluzioni ottimali e tenendo conto della tes-situra del suolo e delle sue specifiche caratte-ristiche sono comunque possibili determinatiscostamenti.

    Altezze di deposito e tensioni capillari nel depositointermedio di materiale di sterro (6)

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    Sezione3

    Deposito intermedio

    Effetti del depositointermedioLo strato di suolo superficiale ben aerato si formato in seguito a unintensa attivit biolo-gica. Il metabolismo chimico di questo stratodel suolo avviene in condizioni aerobiche.La formazione di humus e di importanti com-plessi argillo-umici una propriet caratteristi-ca di questa zona ricca di ossigeno.

    Sotto tale strato, le radici delle piante, i lom-

    brichi e altri organismi del suolo raggiungonoorizzonti sempre pi profondi. Tuttavia, laporosit, il tenore di humus e lattivit bio-logica diminuiscono nettamente con laumen-to della profondit.

    Se si ammucchia questo suolo a scopo di de-posito, compaiono innanzitutto al centrodel deposito, ossia al punto pi lontano dal-laria esterna, fenomeni dasfissia. In condi-zioni anaerobiche la vita nel suolo soffoca,si sviluppano processi di putrefazione e si for-

    mano gas di fermentazione o metano. Quandoil deposito viene asportato, si possono con-statare una colorazione grigiastra e spesso unnetto odore di putrescenza del suolo (odoreemanato dai fanghi di depurazione).

    Mediante il deposito intermedio in mucchi aforma trapezoidale e limitandone laltezza,si cerca di ridurre al minimo o evitare la for-mazione di un nucleo centrale anaerobico deldeposito.

    In seguito al peso proprio, gli strati inferioridel deposito vengono compressi. Ci comportaprima di tutto la scomparsa dei grandi ma-cropori aeriferi. Anche sotto il deposito inter-medio il suolo viene leggermente compattatoe quindi abbassato, talch si forma una depres-sione dove si accumula acqua che risale percapillarit nel deposito e pu inzupparlo.

    Va quindi definito un piano per la protezio-ne del deposito intermedio. Pi il depositosi prolunga nel tempo, pi occorre rispettare

    tale piano. Nel singolo caso si tratta di indi-

    viduare tra le varie possibilit la varianteche riunisce il maggior numero di fattori adeffetto positivo.

    Formazione dei depositiintermedi

    In funzione delle diverse esigenze, i depositihanno durata e forme diverse.

    Deposito di breve durata

    (categoria A)

    Viene allestito per esempio nella posa di con-dotte, la costruzione di sentieri e canalizzazio-ni ecc., dove la durata dellopera, e quindi deldeposito intermedio, non supera un anno.

    Deposito di lunga durata(categoria B)

    Dura di regola diversi anni, come nel caso digrandi cantieri, nellestrazione di ghiaia e pie-

    tra, nelle cave di sabbia e di argilla e nelle di-scariche allaperto.

    Forma e sistemazione

    Per quanto concerne la forma, possibile di-stinguere tra un cumulo trapezoidale allungatonon coltivato e un deposito pianeggiante uti-lizzabile a fini agricoli.

    I seguenti principi per la protezione del suolosono vincolanti per la categoria B, mentre per

    la categoria A sono possibili scostamenti.

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    24 Deposito intermedio

    Sezione3

    Deflusso dellacqua

    Il deposito va formato in modo da consentireil deflusso libero delle acque superficiali e daevitare ristagni ai piedi del deposito (colloca-mento su un dosso, eventualmente su un lettodi ghiaia).

    In nessun caso il deposito va formato in unadepressione o su suolo impermeabile.

    Aerazione

    Il deposito devessere ben arieggiato in tuttoil suo volume. Va quindi accumulato in statopossibilmente asciutto e non devessere per-corso con veicoli. La distanza tra il centro deldeposito e la superficie va ridotta al minimo(forma trapezoidale acuta). Nei depositi pia-neggianti laltezza va ridotta.

    Pendenza

    La superficie del deposito pianeggiante va ese-guita possibilmente con una pendenza > 5%

    affinch lacqua eccedente non si accumuli enon si infiltri ma defluisca.

    Copertura vegetale

    Il deposito va rinverdito immediatamentedopo la sua formazione; in caso di grandi og-getti anche a tappe. A tal fine va seminato unmiscuglio di lunga durata e a radicamento pro-fondo di erba medica, erba e trifoglio. Le radi-ci mantengono attivo il suolo. La coperturavegetale evapora destate fino a 5 litri dacqua

    per m2e giorno e mantiene asciutto il deposi-to.

    Strato inferiore del suolo

    Per i depositi intermedi dello strato inferioredel suolo si applicano sostanzialmente gli stessiprincipi, eccetto per quanto concerne la formae laltezza del deposito. In virt della sua per-meabilit strutturale, il materiale dello stratoinferiore del suolo ghiaioso-sabbioso, pura-mente minerale, potrebbe essere depositato inaltezza, ma il suolo sottostante verrebbe com-presso dal carico eccessivo. Nelle nostre regio-ni, caratterizzate da frequenti precipitazioni,il materiale permeabile particolarmente adat-

    to alla ricostituzione dei suoli. Meno adattisono i suoli molto argillosi o strati inferiori delsuolo con unimportante componente orga-nica. Linflusso della tessitura sulle caratteristi-che di deposito vale per analogia anche peril materiale dello strato inferiore del suolo (cfr.tabella a pagina 22).

    Tessitura e altezzadel deposito

    La relazione tra la tessitura e le propriet fisi-

    che di un suolo sono esposte in dettaglio nellaparte generale della presente guida. Le altezzeammissibili del deposito risultano dalla tabellaa pagina 22. Lumidit del suolo al momentodello spostamento del materiale ha unimpor-tanza maggiore della tessitura. Se il conferi-mento in deposito avviene in condizioni di ec-cessiva umidit, soprattutto i suoli argillosi rea-giscono con grande sensibilit al costipamen-to. Nel materiale di suolo organico il rischiodi asfissia cresce con laumento dellumidit.I suoli siltosi sono soggetti al rischio derosio-

    ne. In questi casi occorre provvedere in parti-colare a un immediato rinverdimento (stabiliz-zazione della superficie). Per quanto concernelaltezza del deposito, fa stato anche la forma.Inoltre va tenuto conto delle differenze traun materiale appena ammucchiato e il mate-riale compattato.

    Depositi pianeggianti

    Il deposito intermedio di durata medio-lunga,previsto sullarco di diversi anni, di materialedello strato superiore del suolo su un sottosuolo

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    25Deposito intermedio

    Sezione3

    permeabile (per es. suolo di cave di ghiaia) am-

    mette unaltezza di al massimo 1,5 m, a con-dizione che le piante a radicamento profondo(miscuglio di erba medica, erba e trifoglio)mantengano lattivit del suolo.

    In condizioni favorevoli (breve durata di depo-sito, tessitura adatta, zona con scarse precipita-zioni), i depositi pianeggianti di breve duratacoltivati a scopo agricolo, per esempio la borsadel suolo di un grande cantiere, possono essereelevati fino a unaltezza di al massimo 2,5 m.

    Depositi a forma di vallo(terrapieno)

    Questi depositi di regola non vengono coltivati-ma unicamente falciati in caso di bisogno (peres. infestazione da malerbe). Inoltre, sono arieg-giati e penetrati da radici anche lateralmentefino a una determinata profondit. Tramiteesperimenti si constatato che nel materialeterroso depositato in altezza, nei primi dueanni si forma una zona dasfissia che si estendedal basso, la quale tuttavia regredisce sensibil-

    mente in seguito alla crescente ristrutturazionedel suolo, dovuta in particolare alla crescitadelle radici e allattivit dei vermi di terra. Nelprofilo triangolare la pressione di appoggio delmateriale ammucchiato in aggiunta dimez-zata. Il suolo secco pu essere depositato finoa unaltezza di 2,5 m misurata sul materialesciolto.

    Macchine

    e procedimentiIn funzione del progetto, il suolo viene aspor-tato e depositato lateralmente con la stessamacchina in una sola operazione (per es. nelloscavo di fossati). In caso di distanze maggiori,il materiale caricato su autocarri o dumpere quindi ribaltato. Il materiale direttamentedislocato con escavatori o draglie, ad esempioin caso di grandi correzioni del terreno o operedi risanamento.

    In ogni caso il suolo va depositato in forma

    sciolta e non pu essere percorso con veicoli.Per questa ragione, i dozer e gli apripista cin-golati possono essere utilizzati tuttal pi per iltrasporto, non per per la formazione del de-posito di suolo.

    Per il livellamento dei depositi pianeggiantipossono essere impiegati solo livellatori cingo-lati leggeri con meno di 15 tonnellate di pesoin esecuzione, adatta per suoli organici (pres-sione sul suolo < 200 g/cm2).

    Principi generali

    Per la formazione di depositi intermedi dimateriale di sterro a forma di cumulo e pianeg-gianti si applicano, in analogia alla ricoltiva-zione, i seguenti principi:

    In pendenza occorre sempre procedere dal-lalto verso il basso affinch in nessuna fasedei lavori si formi un ristagno dacqua.

    Non si deve mai accumulare la terra su un

    sottosuolo bagnato. Le depressioni nel pro-filo grezzo del piano (plania grezza), incui potrebbe accumularsi dellacqua, vannolivellate con materiale dello strato inferioredel suolo permeabile.

    I depositi direttamente ribaltati possonoessere eseguiti solo a strisce, vale a dire senzatransito sul materiale depositato.

    La semina di un miscuglio di erba medica,erba e trifoglio va effettuata subito, se ne-

    cessario a tappe. Uno strato depositatoin forma sciolta non pu mai essere lasciatosenza copertura verde.

    Misure complementari

    In via di principio occorre procedere in mododa evitare misure supplementari. In casi specia-li, tuttavia, esse possono contribuire a indivi-duare soluzioni compatibili con la protezionedel suolo e dellambiente.

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    26 Deposito intermedio

    Sezione3

    Alcuni metodi collaudati sono esposti qui di se-

    guito. Essi riguardano specificatamente undeposito intermedio prolungato del materialedi sterro.

    Drenaggio

    In situazioni sfavorevoli, soprattutto in pendiidove sussiste il rischio di imbibimento, rac-comandabile uno strumento per facilitare lin-filtrazione. La captazione dellacqua di ruscel-lamento a monte del deposito pi efficacedellonerosa preparazione di uno strato piano

    sottostante di ghiaia che di regola va protettada inzuppamento con una stuoia di separazio-ne.

    Aerazione

    Se il deposito intermedio devessere formato aunaltezza superiore del previsto, possibile in-serire nel cumulo tubi daerazione. Soprattuttonella parte inferiore, questimpianto devessereintersecante dai due lati in modo da garantirelaerazione anche al centro.

    Protezione dascoscendimenti

    Se per motivi di spazio il deposito va allestitoin forte pendenza, per esempio per il depositointermedio a lungo termine di materiale ido-neo dello strato inferiore del suolo presso unacava di ghiaia, i bordi del deposito possonoessere consolidati e protetti da scoscendimentimediante cespugli pionieri a forte radicamen-to. A seconda del sito, per il consolidamento

    diretto, si prestano bene talee verdi di salice,ontano, nocciolo, oppure piantine radicate diolivello spinoso, prugno selvatico, biancospinoo altre specie in piantagione diretta o sotto for-ma di piantoni.

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    27

    Ripristino

    Ripristino

    Sezione4

    Entit e applicazione

    Questa parte descrive il ripristino del terrenocoltivo dopo interventi di lunga durata. Siapplica laddove sono stati asportati e deposi-

    tati transitoriamente lo strato superiore e lo

    strato inferiore del suolo che devono esserericostituiti e riattivati come superficie coltiva.Di regola il procedimento il seguente:

    1. Accordo con il gestore/il pro-prietario.

    2. Esecuzione del profilo grezzo

    del piano (la plania grezza).

    3. Drenaggio della plania grezza: - sistemazione delle pen- denze; - inserimento di dispositivi per facilitare la percolazione; - impianto di un sistema di drenaggio.

    4. Ripristino con macchine

    adatte e in condizioni asciutte.

    Per suoli agricoli profondi ricostituiti vale in genere: - messa in opera dello strato

    inferiore del suolo per uno spessore di almeno80cm;

    - inerbimento intermedio selo strato inferiore del suolo

    stato depositato transito-riamente per lunghi periodi

    (> 1 anno);

    - messa in opera dello stra- to superiore del suolo per unospessoredi 30-35 cm

    (nel periodo da giugno ad agosto dellanno successivo alleventuale rinverdimento intermedio dello strato in-

    feriore del suolo).

    5. Collaudointermedio(collaudodellopera) per leliminazionedei difetti alla presenza dellospecialista della protezionedei suoli sui cantieri, di rap-presentanti dellimpresa,dellacommittenza e del proprieta-rio/gestore del fondo:

    - verbaledi collaudo(6); - provadellavanga(sezione5);

    - determinazione vincolante della natura e della durata

    della ricoltivazione/delluti- lizzazione successiva con il proprietario e il gestore del fondo.

    6. Se necessario, riparazionedelle tracce esistenti e detur-panti dellintervento (per es.medianteripuntatura,drenag-gio o spietratura).

    7. Per tutti i suoli ricostituiti vapredisposta una ricoltivazio-ne/utilizzazione successivaestensiva e rispettosa delsuo-

    lo (sezione 5).

    8. Collaudo finale/valutazione(in analogia alla cifra 5):

    - verbale di collaudo dellaricoltivazione;

    - valutazione dello stato rag- giunto, eventualmente confronto con lo stato ini- ziale (4): prova della vanga, eventualmente misurazione della resistenza alla pene- trazione, volume dei macro- pori, tasso dinfiltrazione e/o conducibilit idraulica allo stato saturo (capitolo8); - eventualmente coinvolgi-

    mento delservizio canto-

    nale per la protezione del suolo.

    9. Eventualmente eliminazionedei danni (in analogia allacifra 6).

    10. Restituzione del terreno perluso normale.

    Nel caso concreto possibile ri-nunciare a singole tappe!

    Ripristino e collaudo di suoli temporaneamenteoccupati (6).

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    Sezione4

    Ripristino

    La ricoltivazione pu essere effettuata anche

    con suolo di fresco asporto. Ci sovente ilcaso nellestrazione di ghiaia, allorquando ilcolmataggio ultimato di una parte della cava ricoltivato direttamente con lo strato superioree lo strato inferiore del suolo di una nuova tap-pa estrattiva.

    Evitare lasportazione

    Dove viene asportato del suolo, generalmen-

    te previsto un obbligo di ricoltivazione e ripri-stino. Prima di un intervento di genio civile vaquindi appurato se e in quale misura davveronecessario asportare il suolo.

    Per i cantieri lineari, la scarificazione di humusfinora praticata della pista di lavoro e di tra-sporto comporta un maggiore onere di ricolti-vazione, giustificato solo in casi eccezionalimotivati.

    Pertanto occorre evitare la scarificazione del-

    lhumus sulle superfici non direttamente inte-ressate dallintervento. Nella progettazione deltracciato occorre quindi evitare i suoli difficilie proteggere i tratti critici rimanenti da uneccessivo compattamento con mezzi ausiliariidonei, come per esempio materassi di legno opiste in ghiaia. Se la superficie era prativa giprima dellintervento, nella maggior parte deicasi sar in grado di rigenerarsi da s. Altrimen-ti dovr essere rinverdita. Di regola non occor-rono altri provvedimenti.

    Ricostituzione diretta

    Se un suolo viene rimosso dalla sua dimoranaturale e ricostituito prontamente, le sue ca-ratteristiche saranno meno modificate che senon fosse prelevato e riportato da un depositopluriennale. Pertanto si potr rinunciare allapreattivazione biologica a strati, ossia non oc-correr un inerbimento intermedio dello stratoinferiore del suolo prima del riporto dello stra-

    to superiore. Va appurato se la ricostituzione

    diretta degli strati superiore e inferiore del suo-lo asportati, e quindi il ripristino definitivodel terreno coltivo in un altro luogo, pos-sibile senza deposito intermedio del materialedi sterro. Il processo supplementare di carico escarico comporta infatti unulteriore sollec-tazione meccanica per il suolo e un maggioreonere finanziario.

    Sistema a due fasi

    Il sistema a due fasi corrisponde al procedi-mento a due tappe con rinverdimento inter-medio dello strato inferiore del suolo prima delriporto dello strato superiore. Questo procedi-mento va applicato laddove lo strato inferioredel suolo riportato dal deposito e devesserecolonizzato e attivato mediante piante pionie-re con forte sviluppo radicale prima del riportodello strato superiore del suolo. Un inerbimen-to intermedio indicato anche per superficiin cui lo strato inferiore del suolo naturale

    stato messo a nudo (mediante scarificazionedellhumus) e utilizzato senza copertura o conla stesura di uninghiaiata come pista prov-visoria di cantiere o transito. Per analogia, ilrinverdimento intermedio va applicato anchenellambito del ripristino dello stato naturaledi strade, sentieri e piazze consolidate. Questoprocedimento comporta un anno dattesa inpi fino alla ricoltivazione definitiva del suolo,in quanto solo in rari casi possibile effet-tuare nello stesso periodo vegetativo linerbi-mento temporaneo, il riporto dello strato

    superiore del suolo e il rinverdimento dellostesso.

    Nel seguito sono illustrate le varie fasi di unaricoltivazione completa cos come va eseguitaad esempio dopo lestrazione di ghiaia.

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    Strato superiore del suoloStrato inferiore del suolo

    Strato di percolazione Corpo di ghiaia

    Colmataggio(plania grezza)

    Canaletta dideflusso

    Discarica chiusa

    Massicciata di ghiaia

    29

    Sezione4

    Ripristino

    Colmataggio (plania grezza)

    Un suolo di buona qualit pu svilupparsi econservarsi solo sopra un sottofondo permea-bile allacqua. Anche allo stato naturale un suo-lo soggetto a ristagno dacqua pi o menolimitato nella sua natura di luogo di crescitadelle piante e quindi anche nelle sue possibilitdi utilizzazione. I suoli da ripristinare dopolestrazione della ghiaia si trovavano origina-riamente sopra un sottofondo permeabile dovedi regola hanno potuto svilupparsi fertili terrebrune lisciviate (capitolo 3). Per tale ragione, in

    questi casi assai difficile unadeguata ricolti-vazione.

    Rappresentazione schematica della struttura delsuolo di un colmataggio con ricoltivazione comeprevisto da diverse direttive.

    Tramite la messa in opera in piano di unostrato drenante in ghiaia pulita si cerca di fardefluire lacqua dinfiltrazione in una penden-

    za regolare creata sopra il colmataggio (planiagrezza) verso la parete di ghiaia permeabileancora esistente. Lo spessore minimo prescrittoper questo strato, di norma 15 cm, non suf-ficiente allorquando:

    a. il tratto da percorrere troppo lungo(resistenza al flusso);

    b. la superficie della plania grezza non com-pletamente regolare (interruzione del flusso);

    c. il materiale terroso riportato instabile (in-crostamento).

    Inoltre, questo strato drenante spesso esegui-

    to con materiale grossolano e lavato (ghiaiadi drenaggio). In effetti, questa ghiaia consenteun buon deflusso dellacqua. Tuttavia, poichla ghiaiata non presenta pori fini, lacqua nonpu defluirvi dalla massa di suolo sovrastantee vi rimane pertanto trattenuta in virt dellaforza capillare (margine bagnato sopra il livellodi rottura della continuit dei pori).

    Per prima cosa bisogna verificare se la planiagrezza impermeabile e se deve restare tale(discarica chiusa) o se, prima del riporto del-

    lo strato inferiore del suolo, va eventualmentesmossa e resa sufficientemente permeabile(prove dinfiltrazione).

    Se non permeabile, occorre stabilire dove po-trebbe essere fatta defluire e infiltrare lacquadi percolazione risultante o se possibile eva-cuarla tramite un collettore aperto. La siste-mazione della superficie della plania grezza edel futuro terreno coltivato dovr tenere contodi queste possibilit di deflusso.

    Le vie di deflusso realizzate in superficie (fos-se aperte) e i bacini di raccolta per lacqua ec-cedente possono essere integrati in questa pro-gettazione come elementi di arricchimento.Essi possono essere inseriti nel nuovo paesag-gio culturale da sistemare come superfici dicompensazione ecologica.

    Le facilitazioni di infiltrazione e deflusso possonoessere eseguite anche cos. Con questo sistema possibile risparmiare molta materia prima pre-giata, ottenendo comunque un buon effetto didrenaggio.

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    30 Ripristino

    Sezione4

    Riporto dello strato inferiore

    del suolo

    A seconda del procedimento e della distanza,lo strato inferiore del suolo trasportato conun autocarro, un dumper o uno scrapedozer eripartito con un escavatore o un dozer legge-ro per terreni soffici. In condizioni favorevoli(sottosuolo completamente asciutto, stratoinferiore del suolo secco, macchine adatte leg-gere e operatori esperti), lo strato inferiore delsuolo pu essere riportato direttamente con loscrapedozer.

    Il materiale dello strato inferiore del suolo al-loctono pu essere messo in opera soltanto se di qualit idonea. Non ammesso luso disuolo molto argilloso o torboso.

    Inerbimento intermedio

    Lo strato inferiore del suolo riportato scioltoviene preparato con attrezzi agricoli e semina-to. Il letto di semina non va preparato troppofinemente perch lo strato inferiore del suolo

    tende comunque fortemente alla disgregazionee allincrostamento. La successiva formazionedi una crosta in superficie impedisce spesso lagerminazione della semente. Nei letti di semi-na preparati grossolanamente i semi vanno inparte persi perch affondano troppo in profon-dit tra le zolle. Per questa ragione, per la semi-na sullo strato inferiore del suolo la quantitnormale di semina va maggiorata del 50%.

    Sulla quantit e la composizione di un even-tuale sovescio informano i campionamenti

    e le analisi delle sostanze nutritive. Anche lospargimento di concimi organici come letamee compost va dosato con prudenza, poich gliorganismi responsabili del processo di decom-posizione sono poco presenti nello stratoinferiore del suolo scarsamente attivo. perpossibile migliorare considerevolmente lecondizioni di partenza con materiale organico

    attivo incorporato superficialmente quale lo

    stallatico decomposto aerobicamente e il com-post. Per contro, inadatto il colaticcio.

    Scelta della coltura

    Diverse direttive raccomandano limpiego dirafano oleifero, senape bianca, ravizzone qualipiante a radicazione profonda. Tuttavia, questepiante non riescono a sviluppare il loro effettopositivo in tutti i suoli. A seconda della tessi-tura, del pH e del clima si sviluppano altrettan-to bene anche altre specie di piante pioniere.

    Questi miscugli di sementi sono sotto moltipunti di vista pi sicuri di sementi pure. Dal-tra parte, determinate piante non sopportanola concorrenza di altre piante e non cresconoin miscugli, mentre si sviluppano vigorosa-mente e rapidamente se seminate da sole.

    Riporto dello strato superioredel suolo

    Lo strato superiore del suolo va riportato nel-lanno successivo al rinverdimento intermedio

    (in caso di suoli ben prosciugati eventualmen-te ancora durante lo stesso anno), al pi tardicomunque a inizio agosto. Se linerbimentointermedio rigoglioso va sfalciato e lasciatoal suolo sminuzzato (trinciaerba, falciatrice-pacciamatrice).

    Le piante gelate non resistenti al freddo (sor-go, girasole, grano saraceno, rafano oleifero) diregola non devono essere sminuzzate.

    Si pu rinunciare alla rimozione del materiale

    vegetale se la preparazione del letto di seminaavviene sotto forma di unaerazione profon-da (vangatrice, coltivatore MM100). Laccumu-lo di materiale vegetale va distribuito accurata-mente prima del riporto dello strato superioredel suolo (evitare la formazione di mucchietti).

    Lo strato superiore del suolo pu essere appor-tato e messo in opera in vari modi. Occorretuttavia evitare, per quanto possibile, di transi-tare sullo strato inferiore del suolo preatti-vato e gi colonizzato da radici e limitare co-munque il transito a quando perfettamenteasciutto.

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    31Ripristino

    Sezione4

    Lavorazione e semina

    Lo spessore del riporto sciolto deve superarealmeno del 25-30% lo spessore in stato sedi-mentato. Non ha molto senso elevare lo spes-sore del riporto dello strato superiore del suoloumoso di oltre 40 cm (eccezione: borsa delsuolo). Lo strato superiore del suolo riportatodeve consentire la penetrazione dellaria finoallo strato inferiore organicamente attivato.La ripuntatura per la preparazione del letto disemina pu eventualmente creare tali condi-zioni.

    Il letto di semina cos preparato viene semi-nato con un miscuglio pluriennale di erba medi-ca, erba e trifoglio (inoculare dapprima lerbamedica con un preparato batterico) e colti-vato per almeno tre anni con riguardo (vedisezione 5).

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    32

    Sezione5

    Ricoltivazione

    Ricoltivazione

    Prescrizioni

    Nei progetti soggetti a EIA, la durata e linden-nit per minor valore della ricoltivazionevanno stabiliti contrattualmente con i proprie-tari interessati.

    La ricoltivazione ha lo scopo di sviluppare insuoli danneggiati e labili unattivit biologicache possa avviare e sostenere una stabilizzazio-ne e ristrutturazione durevole dei suoli.

    Fase verde di breve durata

    La ricoltivazione breve indicata in tutti i casiin cui il suolo stato fortemente costipatonella sua dimora naturale e si reso necessa-rio un intervento di ripuntatura (per es. posadi condotte senza scarificazione dellhumusdella pista di transito e della striscia di lavoro).

    In questi casi, di regola sufficiente una fase

    di ristrutturazione sotto forma di praticolturaestensiva durante un anno prima di tornare dinuovo al normale avvicendamento delle col-ture.

    Ricoltivazione normale

    In tutti i casi in cui il suolo stato rimosso dal-la sua dimora naturale e si quindi procedutoa un rinverdimento intermedio dello stratoinferiore del suolo, bisogna prolungare la dura-ta della ricoltivazione (per es. ricoltivazione in

    seguito a estrazione di ghiaia, posa di condottecon pista di transito eseguita con scarificazio-ne dellhumus). Un periodo vegetativo non sufficiente per ristabilire e stabilizzare le con-dizioni dequilibrio nel suolo di fresco riporto.Come minimo, occorrono tre anni interi. Leesperienze con suoli difficili in posizioni sfavo-revoli dimostrano che in molti casi non basta-no cinque anni e talvolta nemmeno dieciper raggiungere lauspicato consolidamentodel suolo.

    Le seguenti misure sono racco-mandazioni per una ricoltivazionepluriennale di suoli agricoli ri-costituiti (dopo il collaudo inter-medio).

    Essi consentono unefficace ri-strutturazione del suolo (ricolti-

    vazione prima del collaudo finalee della restituzione allutilizzazio-ne normale):

    - transito sul suolo solo se asciutto e solo con macchineleggere;

    - nessuna lavorazione del suolo;- piantagione di piante a radi-camento profondo (erba medi-ca/trifoglio violetto);

    - utilizzazione per foraggio secco;- nessuna concimazione azotata,

    nessun colaticcio e nessun im-piego di erbicidi;

    - nessun taglio basso e precoce;- nessun pascolo;- sufficiente durata di sviluppo

    (almeno 4 anni dal collaudo del-lopera alla restituzione allusonormale).

    Misure raccomandate per una ricoltivazionepluriennale (6)

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    33Ricoltivazione

    Sezione5

    Effetti ottenuti

    Una ricoltivazione accurata ha lo scopo di ri-stabilire in un suolo ricostituito le proprietnecessarie alla fertilit. Si tratta in particolaredegli effetti seguenti:

    rafforzamento della struttura labile del suolomediante consolidamento vivo con radici.Ci migliora la portanza e la trafficabilit delsuolo;

    evaporazione dellacqua in eccesso: un pratoevapora in un solo giorno estivo fino a 5 litriper m2;

    colonizzazione biologica di zolle inerti com-pattate con radichette: i batteri delle radicidellerba medica fissano fino a 170 kg di azo-to puro dellaria per ha e anno;

    attivazione della pedofauna, in particolaredei lombrichi, importanti non solo per lo

    scavo di macropori ma soprattutto per la for-mazione di complessi argillo-umici (grumi).

    Per raggiungere questi obiettivi occorre con-vincere il gestore che durante la fase di ripri-stino prioritaria lottimizzazione delle condi-zioni di vita per le piante e la fauna del suolorispetto alla massimizzazione del rendimento. quindi opportuno regolare anticipatamen-te le questioni della ricoltivazione e dellinden-nit per la perdita di reddito.

    Concimazione

    La concimazione si basa in linea di massimasullofferta di sostanze nutritive caratteristicadel posto e determinata in precedenza me-diante unanalisi del suolo. Il prelievo di cam-pioni avviene in almeno 15 punti ripartitiomogeneamente sulla superficie interessata dalcampionamento. Se allinterno della particellarisultano differenze di superficie, queste sezio-ni vanno campionate separatamente e contras-segnate. Si raccomanda di effettuare unanalisi

    completa e di determinare sia le sostanze nutri-

    tive solubili in acqua sia le riserve di sostanzenutritive.

    Nessun azoto

    Le colture eccessivamente concimate nonsviluppano un apparato radicale robusto; unradicamento profondo la conseguenza dellaricerca, da parte della pianta, di sostanze nutri-tive e acqua nel suolo. Per favorire lo sviluppodella coltura di erba medica occorre rinunciarealla concimazione azotata.

    Concimi organici

    I concimi organici, sotto forma di letame bendecomposto o compost (scarti vegetali), van-no apportati in dosi moderate e ripartiti fine-mente. Essi sono ben tollerati dai lombrichie favoriscono lo sviluppo delle popolazionidi vermi di terra. Grazie allattivit di scavo edi digestione dei vermi, la terra fine mineraleviene intensamente mescolata con la sostanzaorganica nel tubo digerente della pedofauna

    formando preziosi complessi argillo-umici(grumi).

    Nessun colaticcio

    Il colaticcio danneggia le popolazioni dei ver-mi di terra poich soprattutto le specie prezio-se che scavano in profondit non riescono arifugiarsi nelle loro gallerie verticali e vengonocorrose. Inoltre, il colaticcio favorisce la cresci-ta delle graminacee che fanno concorrenzaallerba medica fino a provocarne la scompasa.

    Durante la fase di ricoltivazione occorre quin-di rinunciare allimpiego di colaticcio. A par-tire dal secondo anno di coltivazione, tollera-bile lo spargimento a basso dosaggio di li-quame completo ben aerato e non corrosivo.

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    34 Ricoltivazione

    Sezione5

    Controllo del regime dellesostanze nutritive

    Dopo due o tre anni di ricoltivazione, lapprov-vigionamento di sostanze nutritive va nuo-vamente controllato tramite analisi del suoloeffettuate in condizioni simili. Per garantire lacomparabilit dei risultati, i campioni vannoaffidati allo stesso laboratorio per lanalisi.Per linterpretazione dei risultati va consultatoun consulente agricolo di provata esperienza.

    Prova della vanga

    La prova della vanga viene effettuata in pipunti, anche appena allesterno del perimetrodi ricoltivazione, scavando una buca profondacirca 45 cm e prelevando una sezione di ter-ra per lintera profondit. Questo blocco di ter-ra viene esaminato accuratamente dalla su-perficie verso il basso. I riscontri vanno regi-strati ogni 5 cm (vedi scheda a lato).

    Nellambito di questa prova sono di particolareinteresse le seguenti caratteristiche:

    la resistenza alla penetrazione (grado dicostipamento);

    la regolarit e la profondit della crescitaradicale (colonizzazione);

    la presenza e lattivit della pedofauna(soprattutto lombrichi);

    la forma e la stabilit dei grumi; lattivit di decomposizione anche nelle

    zone profonde (non vi sono pi residui delrinverdimento intermedio?) e

    la densit apparente e laerazione (le zollesi rompono facilmente, si notano zone conasfissia o trascolorate?).

    La prova della vanga fa di regola parte del col-laudo di grandi ricoltivazioni da parte degliorgani di controllo competenti.

    Utilizzazione

    Nellanno di semina indicato un taglio au-tunnale per le semine precoci e uno sfalciodi pulizia per quelle tardive lasciando sparpa-gliato al suolo lo scarso materiale di sfalcio.Evitare di falciare lerba medica troppo prestoe troppo corta.

    Foraggio secco o insilati

    Dal secondo anno si raccomanda unutilizza-zione regolare per foraggio secco. In questomodo, il rischio di un costipamento del suolo minimo. Se rigorosamente rispettata lacondizione del suolo asciutto e portante, sonotollerabili anche insilati.

    Nessuno raccolto di foraggioverde e pascolo

    In questa fase occorre rinunciare al raccoltodi foraggio verde e al pascolo. Uno sfalcio fre-

    quente indebolisce le colture di erba medicae trifoglio violetto e pu causare un costipa-mento del suolo. Il pascolo causa costipamentipuntuali. Inoltre, il pascolo porta alla rapidascomparsa dellerba medica e del trifoglio vio-letto, piante preziose per le loro radici pro-fonde.

    Controllo dei risultati

    Durante il periodo della ricoltivazione, i dannicome lumidit di ristagno, lasfissia ecc. sono

    riconoscibili in virt delle modifiche della ve-getazione. Di norma, dopo un intervento diricoltivazione accurato, la vegetazione dovreb-be svilupparsi regolarmente e diventare semprepi rigogliosa ed equilibrata. Forti irregolaritdella vegetazione indicano carenze che di nor-ma vanno corrette con misure supplementaricome la ripuntatura e il drenaggio.

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    35Ricoltivazione

    Sezione5

    Prova della vanga Tessitura:Criteri Profondit del suolo (cm)

    05 10 15 20 25 30 35 40

    Stato generale del suolosciolto, glomeruli

    duro, tenace, grumoso

    sostanza organica non decomposta

    Odore

    gradevole, terroso, fresco

    sgradevole, di fanghi di depurazione

    inodore

    Colore

    caldo, regolare

    pallido, screziato

    Struttura fine

    friabile, arrotondata

    rottura netta, a spigoli vivi

    Crescita radicale

    spessa, regolare

    limitata alle fessure e alle gallerie dei lombrichi

    nessuna

    Vermi di terra

    visibili, attivinessuna attivit

    Analisi sommaria Raccomandazioni

    Superficie del suolo Misure

    sciolta, ben aggregata nessuna

    infangata, incrostata erpicare, sarchiare

    erosa semina

    Umidit del suolo/descrizione Evitare il costipamento

    secco, a zolle dure trafficabile ma non lavorabile finemente

    umido, friabile, ideale lavorabile ma non trafficabilebagnato, pastoso, plastico n trafficabile n lavorabile

    Regime dellaria, attivit biologica Attivazione

    Odore, colore, decomposizione della massa organica Allestire a maggese, a prato artificiale

    colore grigiastro, putrescente non lavorare il terreno in stato bagnato, ev. senza aratro

    residui del raccolto non degradati lavorare pi in superficie

    Altre indicazioni (coltura, vegetazione, suolo bagnato ecc.)

    Data: Firma:

    Modulo relativo alla prova della vanga (4)

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    36 Ricoltivazione

    Sezione5

    Passaggio allavvicen-damento delle coltureNei tre anni di ricoltivazione un suolo non po-tr mai sviluppare la sua completa stabilitstrutturale. Questo dato di fatto va tenuto pre-sente al momento di riprendere la piena attivitagricola. Occorre pertanto rinunciare, duran-te i primi anni, alla coltivazione di tuberoseche consumano il suolo quali le patate o gli or-taggi di coltura estensiva, come pure di col-ture a raccolto tardivo con metodi di raccolto

    pesanti come le barbabietole da zucchero e ilmais insilato. Va invece data la preferenzaa una rotazione a base cereale con tempestivaintroduzione di un prato artificiale.

    Non ha molto senso investire tempo ed ener-gia per preparare un suolo sciolto per poi costi-parlo in profondit creando uno zoccolo chepu essere smosso o sciolto solo con difficolt.La ripuntatura non un rimedio contro ilcostipamento del suolo. Si tratta di un inter-vento piuttosto pesante per creare le condizio-

    ni per la ristrutturazione del suolo danneg-giato. Questintervento non va in nessun casoconsiderato una misura per la lavorazione delsuolo ripetibile a piacimento.

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    37Transito sul suolo

    Transito sul suolo

    Sezione6

    Transito sul suoloin caso di interventi delgenio civile

    Per la coltivazione del suolo, il raccolto e il tra-sporto del raccolto occorre circolare sul suolonaturale nel campo e nel bosco. Con laumen-to della meccanizzazione sono gi sorti diversiproblemi. Tali problemi sono noti e vannoaffrontati nel quadro dei nuovi articoli sullaprotezione fisica del suolo dellordinanza con-

    tro il deterioramento del suolo (O suolo, 7).

    Se il suolo viene percorso per interventi delgenio civile, sussistono generalmente con-dizioni diverse. Le principali differenze rispettoalla lavorazione agricola della terra consistonogeneralmente nel fatto che:

    lo strato superiore del suolo viene dapprimaasportato su una grande superficie e conferitoin deposito intermedio (scarificazione del-lhumus);

    in base al progetto, i lavori di costruzionevengono svolti generalmente durante tuttolanno;

    i passaggi non sono unici come per la pre-parazione del suolo e il raccolto, ma frequentie ripetuti sulla stessa area;

    vengono spesso impiegati veicoli e macchinepi pesanti;

    vengono spostati sempre materiali pesanti(ad es. materiale di sterro, elementi di costru-zione, ghiaia e calcestruzzo).

    Determinate opere del genio civile, specie peri trasporti e lapprovvigionamento energetico,richiederanno anche in futuro unoccupazionetemporanea di grandi superfici agricole e fo-restali. Si tratta quindi di porre in evidenza lepossibilit della protezione meccanica del

    suolo affinch possano essere considerate in

    modo ottimale in sede di progettazione ed ese-cuzione di siffatte opere.

    Conservare la fertilitdel suoloLobiettivo generale e supremo la conserva-zione a lungo termine della fertilit del suolo(per la definizione delle nozioni di base, vedicapitolo 1). Si tratta di evitare che in seguitoa sollecitazioni meccaniche il suolo perda le

    sue naturali qualit come luogo per la crescitadelle piante. Occorre salvaguardare lequilibriodel suolo naturale ed evitare ogni inutile co-stipamento o alterazione degli orizzonti natu-rali (stratificazione) del suolo.

    Questo obiettivo pu essere raggiuntomediante le seguenti misure:

    circolare solo su suolo asciutto e consufficiente portanza;

    impiegare solo macchine e procedimentiadatti;

    evitare tragitti inutili;

    ridurre al minimo la superficie dellinter-vento;

    evitare ogni spostamento inutile di suolo,segnatamente la scarificazione dellhumus e

    non lasciare mai il suolo senza copertura

    vegetale, ossia incolto e non protetto.

    Queste misure devono obbligatoriamente es-sere previste dal progetto preliminare, dal pro-getto principale e dal suo calendario nonchdal relativo bando ed essere attuate e control-late nella fase di realizzazione. Ci implicain genere la consulenza da parte di uno specia-lista della protezione dei suoli sui cantieri (cfr.sezione 0).

    Lattuazione pratica delle singole misure brevemente illustrata di seguito nellordinesummenzionato. Si troveranno indicazioni

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    40/85

    04 t 08 t 16 t 32t 64t

    10'000g/cm2

    9'000

    8'000

    7'000

    6'000

    5'000

    4'000

    3'000

    2'000

    1'000

    010 Cb 20 Cb 30 Cb 40 Cb 50 Cb

    1 2 3 4 5 6

    100

    50

    0

    Numero di passaggi

    Grado di costipamento

    38

    Sezione6

    Transito sul suolo

    dettagliate in merito ai singoli punti nella

    seguente sezione dedicata alle spiegazioni con-cernenti il tema del suolo.

    Suolo asciutto

    Un suolo asciutto portante. La misura dellatrafficabilit data dalla tensione capillare,misurata mediante tensiometri. Ununit dimisurazione composta da cinque tensiometri.Fa stato la mediana dei singoli valori rileva-ti. Se la pressione capillare risulta inferiore a10 centibar, il suolo non transitabile.

    Macchine idonee

    Sono adatte le macchine possibilmente leggeree con buona ripartizione del peso, vale a direcon basso carico sul terreno. I telai larghi elunghi riducono la pressione sul suolo. Le mac-chine ben equipaggiate possono facilmenteraggiungere tempi dimpiego doppi rispettoalle macchine normali, specialmente nelle fasidi costruzione con suolo relativamente umido.

    Il grafico illustra il caricosul terreno ammissibilein g/cm2(a sinistra) e il

    peso delle macchine intonnellate (t) a una deter-minata pressione capillareespressa in centibar(Cb, in basso). Risulta cosad esempio che raddoppian-do la superficie dappoggioun escavatore del pesodi 16 t e una pressione sulsuolo di 1000 g/cm2pu es-sere impiegato gi a partireda 10 anzich da 20 Cb.

    Minore frequenza di passaggi

    Ogni fase di lavoro va pianificata in mododa poter essere eseguita con il minor numeropossibile di tragitti. La frequenza dei passaggi una delle principali cause di costipamento.

    Soprattutto i veicoli gommati pesanti (auto-carri, pale gommate) presentano un elevatorischio di costipazione. Pertanto, si dovrebbe

    rinunciare al loro impie-

    go in terreni coltivi. Ingenerale, per un transitoripetuto non sono am-messe tensioni capillariinferiori a 20 Cb in suoliricchi dargilla (tenoredargilla > 30%) poichlarea del suolo sollecitatasi trova in uno stato dideformabilit plastica. Seil transito ripetuto sullostesso tratto inevitabile,

    prima dellinizio dei lavo-ri va predisposta una pista(materassi di legno, pistain ghiaia).

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    39

    Sezione6

    Transito sul suolo

    Superfici ridotte

    Occorre limitare e circoscrivere al massimolestensione delle superfici sollecitate. Per gran-di cantieri, come per esempio per la costruzio-ne di pipeline (acquedotti, oleodotti, gasdotti),il procedimento va adattato di conseguenza.Per il colmataggio di terreni e le ricoltivazioni,le piste daccesso vanno allestite in modo taleda poter essere smosse su tutta la superficie pri-ma del riporto dello strato inferiore e superioredel suolo.

    Nessuna scarificazionedellhumus

    La rimozione accurata dello strato superioredel suolo prima di un intervento del geniocivile nel terreno ha una lunga tradizione. An-che molti proprietari fondiari sono convintidellutilit di questa misura (argomento: menospreco di humus). Malgrado ci, nellotticadella protezione del suolo, la scarificazione dihumus ammissibile soltanto in suoli moltosuperficiali.

    Soprattutto laddove si tratta di utilizzare ilsuolo per pochi transiti preferibile lasciare adimora lo strato superiore del suolo come stra-to di protezione. In virt della sua attivit bio-logica, lo strato superiore del suolo disponedi una capacit di rigenerazione molto miglio-re dello strato inferiore sottostante.

    In uno strato inferiore del suolo compatta-to una ristrutturazione pressoch impossibile.Il risanamento di strati inferiori del suolo co-

    stipati costoso e oneroso in termini di tempo.

    Anche in caso di deposito intermedio breve, preferibile depositare il materiale di sterro sullostrato superiore del suolo. Bench sia possibileuna locale asfissia del suolo (riconoscibiledallodore putrescente al riporto), lattivit bio-logica riprende rapidamente dopo una sarchia-tura e unaerazione superficiali.

    Se con macchine dello stesso peso nello stra-to superiore del suolo si producono traccemolto pi profonde che nello strato inferiore,ci dipende dalla compattazione dei macropori.

    Siccome lo strato inferiore del suolo contiene

    meno macropori, la loro compattazione risultameno visibile, ma implica nella maggior par-te dei casi una quasi completa perdita deimacropori. Questi danni non possono essereeliminati senza il ricorso a costosi metodi dirisanamento.

    Dotare sempre il suolo dicopertura vegetale

    Un suolo rinverdito ha una portanza consi-derevolmente maggiore del terreno nudo.

    In estate normale che a un prato vengano sot-tratti, ogni giorno, cinque litri dacqua per m2a seguito dellevaporazione. Il rinverdimentodella superficie sollecitata deve avvenire il pipresto possibile, idealmente gi uno o due anniprima dellintervento, affinch il prato pos-sa svilupparsi completamente. Dopo il transi-to, di regola il prato si rimette rapidamente.Solo in casi gravi necessaria una nuova semi-na. Solitamente sufficiente un ravvivamentocon una risemina.

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    1. La fertilitdel suolo

    1. La fertilit del suolo

    Cap. 1

    Definizioni

    Nellarticolo 2 dellordinanza del 1 luglio 1998contro il deterioramento del suolo (7) il con-cetto di fertilit del suolo descritto come segue.

    Nella pubblicazione Physikalischer Boden-schutz della Societ Svizzera di Pedologia (15)la fertilit del suolo definita come capacitdel suolo di adempiere alle sue funzioni allin-terno dei propri limiti come ecosistema e nel-linterazione con altri sistemi ambientali.

    Il suolo fertile

    quando:

    a.possiede una biocenosiricca di specie e biologica-mente attiva e una strutturadel suolo tipiche per lasua posizione nonch unacapacit di decomposizioneintatta;

    b.permette la crescita e losviluppo normali o in-fluenzati dalluomo di pian-

    te e associazioni vegetali,naturali o coltivate, e nonpregiudica le loro caratte-ristiche;

    c. consente una produzionevegetale di buona quali-t che non mette in peri-colo la salute delluomo edegli animali;

    d.non mette in pericolo la

    salute delluomo e deglianimali che lo ingerisconodirettamente.

    In questo senso la fertilit delsuolo va interpretata comemisura della multifunzionalitdel suolo.

    Le principali funzioni del suo-

    lo sono le seguenti.

    bioreattore per la decom-posizione delle sostanze or-ganiche;

    substrato per la vegeta-zione naturale e le piantecoltivate;

    biotopo per gli organismidel suolo;

    filtro e tampone per lesostanze;

    corpo di compensazionenel regime idrico, termico edellaria;

    archivio storico (il suolocome memoria storica);

    sottofondo portante per

    edifici o carreggiata per vei-coli e apparecchi;

    deposito di materie prime.

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    2. Vita nel suolo

    2. Vita nel suolo

    Cap. 2

    Nel suolo vive una ricca flora e fauna. Ben nota

    e visibile soprattutto la pedofauna pi gran-de, come i lombrichi, i gasteropodi, gli insetti ele loro larve. Tuttavia, questa fauna costituisce,dal punto di vista numerico e ponderale (dimassa), solo una piccola parte della biomassadel suolo. Gran parte della vita del suolo in-vece difficilmente riconoscibile o perlomenonon riconoscibile a occhio nudo.

    Questo capitolo offre solo un quadro sinteti-co e non esaurisce certo il tema della biologiadel suolo. Lo schema seguente propone una

    rappresentazione grafica semplificata della par-te della biomassa presente nello strato supe-riore del suolo.

    1 Parte minerale dellamassa del suolo

    2 Massa organica totaledella massa del suolo

    3 Massa della flora efauna vivente nel suolo

    4 Parte della pedofauna visibile(macrofauna e megafauna)

    Fig. 01 - Rappresentazione schematica delladistribuzione ponderale nel suolo.

    2.1 Interfaccia suolo /pianta

    La pianta trova nel suolo sostegno e nutri-mento. In tal modo pu crescere e molti-plicarsi. Il suolo, a sua volta, colonizzato dal-le radici delle piante. I secreti delle radici dellepiante sciolgono le sostanze nutritive nelsuolo. Gli aggregati del suolo, soprattutto quel-li calcari, vengono aggrediti, disgregati e di-

    sciolti da questi essudati radicali. Larea di con-

    tatto attivo tra le radici delle piante e il suolo detta rizosfera.

    Fig. 02 - Raffigurazione della vita nel suolo alivello di grumo (grandezza naturale ca. 4 mm dilato). Al centro in alto raffigurato un acaro ein basso a sinistra un collembolo. Questi rappre-sentanti della mesofauna sono appena visibili

    a occhio nudo. A destra e a sinistra del grumo siintravedono i peli radicali dellestremit delleradici.

    Suolo/peli radicali/microorganismi

    Le parti minerali del pi piccolo glomerulodi suolo sono aggregate da una pellicola dac-qua, un numero infinito di finissimi peli radi-cali e ife fungine.

    La superficie del grumo (aggregato) spesso

    ricoperta del tutto o in parte da un tappetobatterico che rende stabile (tramite strut-turazione viva) il grumo formato dalle particel-le primarie pi fini (argilla, silt e sabbia).

    Microorganismi/piante

    I microorganismi e le piante convivono invario modo e si completano in modo ideale.

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    Cocchi Bacilli Spirilli

    Actinomiceti Muffe Alghe azzurre

    432. Vita nel suolo

    Cap. 2

    Capita spesso che lo sviluppo di una specie ve-

    getale dipenda da determinati microorganismi.Daltra parte, diversi microorganismi dipen-dono da piante vive. Nel seguito sono illustratidue esempi noti di scambio reciproco di so-stanze.

    Fig. 03 - Simbiosi con batteri fissatori dellazoto,specialmente nelle leguminose. La capacit di sin-tesi notevole: un prato di erba medica o trifo-glio pu fissare fino a 170 kg di N per ha e anno.

    Fig.