Biosfera settembre 2015

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SETTEMBRE 2015 mensile anno 6 numero 09

BOLOGNA FERRARA ROVIGO

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400

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IN T

UTTA LA romAgNA

Settembre allegro con “bio”Settembre è un po’ come un secondo Capodanno: pur sen-za fuochi d’artificio e cenoni chiudiamo un ciclo e diamo il benvenuto al nuovo anno di attività che ci aspetta! A volte, però, la fine dell’Estate ci por-ta ansie e malumori, che pos-sono condizionare le nostre giornate, facendoci perdere

di vista i piaceri di cui l’inizio d’Autunno è particolarmen-te ricco. E allora, come ogni mese, noi di Biosfera vi por-tiamo tanti spunti e suggeri-menti per vivere al meglio l’e-nergia di stagione, dando un calcio ai pensieri negativi e aprendo le porte al benesse-re. Un buon modo per iniziare

è leggere l’articolo in cui gli esperti spiegano come evita-re le trappole del rientro. Non meno importante è partire al mattino col piede giusto: è più facile farlo con le 10 rego-le della prima colazione, che vi spieghiamo nelle prossime pagine. Tanti i temi green che affrontiamo anche in questo

numero: dall’upcycling – se non lo conoscete imparerete ad amarlo! –, alle oasi agri-cole che sempre più faranno parte delle nostre autostrade, passando per l’orto hi-tech da coltivare in casa e tanto, tan-to altro per un settembre da vivere intensamente....Buona lettura!

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.3mondo benessere

AnsiA dA rientro, con le mosse giuste

tornA il serenoI consigli degli esperti per non cadere nelle trappole del “dopo ferie”

“Il rientro dalle vacanze viene spesso vissuto con ansia, con pre-occupazione e con la sensazione di non riuscire a fronteggiare tutti gli impegni che durante l’anno af-frontiamo invece con una certa di-sinvoltura e con buono spirito or-ganizzativo”, a spiegarlo è la nota casa farmaceutica Angelini, che dal suo portale angelini.it analizza proprio il problema della “sindro-me da rientro al lavoro”, offrendo alcuni spunti interessanti:

I sintomi

“Lo scontento e la tristezza per le vacanze finite possono riflettersi sul piano somatico determinan-do la comparsa di astenia, calo dell’attenzione, mal di testa, scar-sa energia, diffuso senso di males-sere, ma anche disturbi digestivi, dolori muscolari, insonnia e sbalzi d’umore – spiegano gli esperti di Angelini.it -. Dopo un periodo di svago e di riposo l’impatto con la routine ed i doveri fa entrare in

crisi il corpo ed il sistema nervo-so, talvolta fin dagli ultimi giorni di vacanza”.

Cosa si può fare?

“Tutte le sensazioni spiacevoli che possono accompagnarci al rientro dalle vacanze sono naturalmente destinate a scomparire in breve tempo – continuano gli esperti -: durante i primi giorni che seguono il rientro dalle ferie il nostro organi-smo deve ‘riabituarsi’ nuovamente ai ritmi ed alle responsabilità della vita quotidiana. E’ possibile però adottare qualche accorgimento che ci può aiutare ad affrontare con maggiore tranquillità il pe-riodo post-vacanze. E’ una buona regola cominciare ad abituarsi al rientro per tempo e prepararsi in modo progressivo al cambiamen-to. Quindi sul finire delle vacanze ed in prossimità del ritorno a casa sarebbe opportuno cominciare a recuperare le consuete abitudini evitando ad esempio di fare ‘man-

giate pantagrueliche’ o di andare a dormire all’alba. Una volta rien-trati è poi fondamentale riprende-re tutte le consuete attività con gradualità: porsi piccoli obiettivi, non farsi prendere la mano dalla mole di lavoro, concedersi le ne-cessarie ore di riposo notturno e solamente in un secondo tempo, quando ormai si è conclusa la fase di ‘acclimatamento’, dedicare at-tenzione ed energie a progetti più impegnativi. E’ importante curare l’alimentazione che deve essere il più possibile corretta e bilanciata mentre è fortemente sconsigliato combattere il basso tono di umore con l’assunzione di alcolici o con il fumo. Molti di noi rimpiango-no l’aria aperta che caratterizza i giorni di vacanza, il sole, le nuota-te, le passeggiate, l’attività fisica e quella sensazione di benesse-re così piacevole che permeava il nostro corpo: è indispensabile non ‘seppellirsi’ in casa o in ufficio per i prossimi mesi – continuano

da Angelini.it - ma ritagliarsi degli spazi per fare un po’ di sport ma-gari concedendosi una semplice ma benefica passeggiata durante la pausa pranzo!

Se durante le ferie estive abbia-mo coltivato dei piacevoli hobby non abbandoniamoli del tutto ma proviamo a praticarli durante il tempo libero dal lavoro: dedicarsi quando è possibile ad un’attività rilassante e gratificante ci aiuterà a conservare un po’ della magica atmosfera propria delle vacanze. Al rientro dalle ferie estive è im-portante, poi, non alimentare i sin-tomi ansiosi con pensieri negativi ma è invece raccomandabile con-centrarsi su pensieri positivi, porsi degli obiettivi precisi allo scopo di ottimizzare il proprio tempo e le proprie energie e sfruttare in questo modo le opportunità che nei mesi a venire sicuramente ci aspettano”.

4. mondo green

con l’upcycling lA vitA migliorA e l’Ambiente

ringrAziAGli oggetti creativi che nascono dai rifiuti: pochi, semplici gesti per tanti vantaggi

Trasformare i rifiuti in oggetti cre-ativi: è l’upcycling, un’azione che apporta moltissimi vantaggi agli individui e all’ambiente. In Italia viene spesso scambiato con il “rici-clo”, ma non si tratta esattamente della stessa cosa. Il termine, come ricorda un interessante articolo pubblicato sul magazine online inabottle.it, è stato coniato per la prima volta nel 1984 dal giorna-lista Reiner Pilz e sdoganato uffi-cialmente nel 1997 nell’omonimo libro di Gunter Pauli. “Il concetto di upcycling è dunque ben defini-to e soprattutto ben distinto dal più consolidato termine recycling – spiega Inabottle - che invece de-scrive un processo industriale di

trasformazione del rifiuto. Eppure una distinzione così evidente non ha attecchito in Italia”.

L’erroreLa questione non è un vezzo sofi-stico: parlare erroneamente di ri-ciclo creativo, ad esempio, signifi-ca ignorare tutto il processo indu-striale necessario a trasformare un rifiuto in una materia nuovamente lavorabile. “E alimenta il parados-sale errore tutto italiano – spiega il magazine - di pensare che una volta fatta la raccolta differenziata si sia risolto il ‘problema’ dei rifiu-ti. Del resto siamo anche l’unico Paese europeo ad essersi dato obiettivi di raccolta differenziata invece che obiettivi di riciclo.

Ecco alcuni vantaggi dell’upcyclingAmbientePermette di avere meno spazza-tura nelle discariche, meno inqui-namento dell’aria e dell’acqua e aumenta la consapevolezza am-bientale. Insegna, infatti, a vivere il green lasciandosi ispirare anche nell’intraprendere idee di busi-ness.EconomiaL’upcycling permette ampi benefi-ci finanziari. Molte aziende stanno comprando rifiuti a basso costo per creare prodotti molto redditi-zi ma che migliorano la vita delle persone a vantaggio, ovviamen-te, anche dell’ambiente. Ma que-sto non riguarda solo le aziende: anche artisti e artigiani possono

trarre enormi benefici dalla tra-sformazione artistica dei rifiuti.CreativitàIl lavoro creativo dà sempre mol-te gratificazioni e l’upcycling può darne davvero tante. Si può creare davvero di tutto: gioielli, poltrone di design, istallazioni artistiche. Al tempo stesso, se insegnato ai bambini, l’upcycling apre la mente fin da piccoli e crea socialità.ImprenditoriaL’upcycling può aiutare chiunque a diventare imprenditori di se stessi. Un’idea creativa, messa a frutto accuratamente, può essere trasformata in una vera e propria attività che può essere organizza-ta nel massimo della libertà e del-la flessibilità.

.5mondo hi-tech

pocA AcquA, niente terrA: ArrivA l’orto hi-tech

L’invenzione, presentata all’Expo, è in grado di produrre la quantità necessaria per una famiglia di quattro persone

Può essere collocato comodamen-te su un balcone ed è in grado di fornire vegetali e frutta a misura di famiglia: è il primo orto aereopo-nico per il pubblico, inventato da Matteo Sansoni. Vista la crescen-te urbanizzazione del mondo (oggi più della metà della popolazione globale vive in città e arriveremo all’80% di popolazione inurbata nel 2050) e la scarsità di terre fer-tili il futuro dell’agricoltura è verti-cale, commentano gli esperti. An-che i colossi stanno investendo in queste nuove tecnologie per cre-are sistemi hi-tech di coltivazione per poter coltivare anche indoor, con il minor uso possibile di suolo. Date le potenzialità di mercato, spiegano i promotori dell’iniziati-

va, in Trentino è nata veve - vege-tali in verticale, la prima start-up dedicata alla realizzazione di orti verticali aereoponici, ovvero dove le radici di verdure e ortaggi risul-tano sospese nell’aria e gli elemen-ti nutritivi vengono erogati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua ed energia. Alla Lounge del Ministero delle Politiche agri-cole all’interno di Padiglione Italia in EXPO, durante l’evento Vivaio delle Idee, Matteo Sansoni, idea-tore di veve (con la minuscola) ha presentato la prima volta al gran-de pubblico il suo interessante progetto di orto verticale. Oggi le poche soluzioni offerte sul merca-to sono di tipo idroponico (ovvero senza terra, ma con abbondante

uso di acqua). veve ha optato per realizzare un orto ready-made ae-roponico. Questa scelta comporta due vantaggi: occupa poco spa-zio (anche solo un metro quadro per 2,30 m di altezza) e non ri-chiede impianti idrici comples-si, massimizzando la superficie di coltivazione. Tutti possono poten-zialmente averne uno in casa. Ba-sta attaccarlo alla presa elettrica e riempire il serbatoio di acqua. Il si-stema ha un impatto idrico limita-tissimo, risparmia il 90% di acqua rispetto ad un orto tradizionale. “veve è da considerarsi come un nuovo elettrodomestico smart, come la macchina del pane o del gelato”, spiega Sansoni. “E’ pen-sato per i semplici cittadini, per

i condomini, per chi vuole l’orto urbano ma ha un balcone troppo piccolo. La rivoluzione degli orti urbani nelle grandi città è lodevo-le anche se ancora non è diffusa come dovrebbe, poiché in tante abitazioni non esiste lo spazio e chi ha un terreno suo spesso deve bonificarlo per poter coltivare bio - continua Sansoni -. Insomma fi-nalmente si potranno avere tutte le verdure che si vogliono a km zero… Ops! Centrimentri zero!”. Veve è una start up innovativa di Progetto Manifattura, l’incubatore e hub della green economy creato da Trentino Sviluppo con sede a Rovereto.

.7mondo agricoltura

in AutostrAdA nAsce lA primA rete delle

oAsi AgricoleNei punti ristoro spazi con prodotti delle aziende agricole del territorio

Il progetto nasce da un accordo fra Coldiretti-Fai e Chef Express, la società del gruppo Cremonini per la gestione delle aree di servizio. L’intesa è stata presentata a Mila-no al Padiglione Coldiretti dell’Ex-po dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e dal direttore generale di Chef Express Cristian Biasoni: prevede che nei punti di ristoro vengano organizzate delle vere e proprie oasi di prodotti ali-mentari che arrivano dalle azien-de agricole del territorio.

La prima fase, spiega Coldiret-ti, prevede il coinvolgimento di 9 aree fra Emilia Romagna e La-zio: La Pioppa Est (autostrada A1, Bologna Borgo Panigale in dire-zione Milano), San Martino Ovest (autostrada A1 a Parma direzione Bologna), Santerno Ovest (au-

tostrada A14 tra Imola e Faenza direzione Ancona), Feronia Ponte (A1 Roma Nord), Frascati Ponte (A1 Roma Sud) , Trebbia Sud (A21 Piacenza), Tevere Est (A1 direzio-ne nord tra Attigliano e Orvieto), Fabro Est (A1 direzione nord tra Orvieto e Fabro) e Montefeltro Est (A14 direzione nord Riccione). A disposizione degli automobilisti, continua Coldiretti, ci saranno ol-tre 80 tipi di prodotti: dai vini all’olio extra vergine d’oliva, dalla pasta di farro a quella all’uo-vo, dai biscotti alle conserve dolci e salate, oltre a salse, sott’oli, ge-latine e piante aromatiche. Saran-no tutti prodotti FAI, firmati dagli agricoltori italiani, per garantire sia la qualità che la trasparenza della filiera ai viaggiatori. Secon-do un’analisi di Coldiretti/Ixe’, al

termine dell’estate, saranno stati circa 30 milioni gli italiani adulti ad essere andati in vacanza, con una spesa media di 504 euro a persona, ma nel dettaglio - sotto-linea la Coldiretti - il 33 per cen-to delle famiglie avrà speso tra i 500 ed i mille euro a persona, il 3 per cento tra i mille ed i duemila, mentre una minoranza dell’1 per cento oltre i duemila euro, con il 4 per cento che invece preferisce non rispondere. Un terzo del budget delle vacanze – dice la Coldiretti - è comunque destinato all’alimentazione e all’acquisto di souvenir enogastronomici. Quasi un italiano su tre (28 per cento) in vacanza – continua la Coldiretti – è rimasto però nella propria re-gione di appartenenza, con ben il 6 per cento che ha scelto destina-

zioni più vicine rispetto allo scorso anno. In ogni caso l’82 per cento dei vacanzieri rimane in Italia an-che per la spinta dei recenti fatti di cronaca oltre che per ragioni economiche. E tra chi va all’este-ro, rileva la Coldiretti, ben il 20 per cento ha scelto un altro Pae-se europeo e solo una minoranza residuale Paesi extracomunitari. Si accorciano le distanze e - con-clude la Coldiretti - si riducono an-che i tempi con il 18 per cento dei vacanzieri che ha pianificato una durata inferiore ai tre giorni, il 27 per cento da 4 giorni ad una set-timana, il 26 per cento da una a due settimane, il 13 per cento da due a tre settimane, il 6 per cento da tre a quattro settimane e il 5 per cento oltre un mese, tra quelli che hanno già deciso.

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.9mondo bio

l’enkir, il cereAle Antico e bio AlleAto dellA sAlute

Si tratta di un farro piccolo, apparso migliaia di anni fa nel vicino Oriente: è ricco di proteine e carotenoidi

Un cereale che non necessita di alcun tipo di concimazione ed è naturalmente resistente a pa-togeni e parassiti, contiene poco glutine e possiede un alto conte-nuto di proteine e carotenoidi, efficienti antiossidanti naturali: è l’Enkir un farro piccolo apparte-nente alla specie diploide appar-sa nel vicino Oriente 10 – 12mila anni fa, che per le sue caratteri-stiche viene spesso indicato come “vero cereale biologico”.

“In natura esistono differenti ‘fa-miglie’ del cereale triticum mono-coccum nate spontanee – spiega il Mulino Marino Felice di Cossano Belbo (Cn) - e l’Enkir è una nostra selezione di alcune di queste: una ‘popolazione di semi’ che negli ultimi due decenni si è adattata

naturalmente al nostro territorio mantenendo la propria biodiver-sità. Perché crediamo che nella diversità si possa trovare un pro-dotto autentico e migliore.

Insieme alla cooperativa degli Agricoltori delle ‘Sette Vie del Belbo’ e altri contadini ‘virtuosi’ che hanno deciso di appoggiarci in questo progetto, facciamo se-minare l’Enkir in altura, oltre 500 metri sopra il livello del mare, in zone dove gli altri cereali, le viti, le nocciole ecc. non crescono in maniera ottimale, coltivandolo secondo il metodo biologico. In questo modo in zone colturali abbandonate e altrimenti desti-nate ad usi marginali, i contadini portano avanti questo antico cere-ale ottenendo anche un maggiore

riscontro economico. Nell’Enkir – continua il Mulino - convivono e si sviluppano la tutela di una ‘popo-lazione cerealicola’ che altrimenti andrebbe persa, la valorizzazione della sua biodiversità, una micro-economia di contadini che colti-vano qualcosa in cui credono, un mulino che macina rispettando le caratteristiche dei semi… e, soprattutto, panettieri, pizzaioli, pasticceri e appassionati che por-tano ‘l’antico verso il futuro’”.

È lo stesso Mulino Marino a spiegare come sfruttare al meglio le qualità dell’Enkir con una sele-zione di ricette che si possono trovare sul sito www.enkir.it. Tra i dolci l’azienda suggerisce la pa-stiera vegana, la ciambella all’olio e la frolla profumata alla fava ton-

ka con confettura di mele aroma-tica. Mentre tra le ricette salate troviamo delizie quali: il pane di enkir, le tartellette con patate e ci-coria, il chapati antico, il filoncino morbido al latte, il pane azzimo e tanto altro.

“Seguiamo direttamente la se-mina, la decorticatura e infine la macinazione – conclude il Mulino Marino - per garantire al consu-matore che l’Enkir sia un prodotto puro e non contaminato da grano, che sia biologico, ogm free e sen-za additivi chimici. La farina esalta tutto il suo particolare sapore nel-le preparazioni semplici. Risultati ottimali si ottengono utilizzandola con lievito selvaggio”.

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Gli antichi frutti d’italia s’incontrano a PennabilliIl 26 e il 27 settembre

Pennabilli (rn)La manifestazione, di rilevanza nazionale, ispirata e promossa dal Maestro Tonino Guerra, si propone l’obiettivo di difendere e celebrare le colture tra-dizionali salvaguardando ciò che l’uomo ormai sta perdendo. I partecipanti coglieranno l’occasione per esporre i frutti più stravaganti e meno conosciuti delle nostre campagne. È infatti a Pennabilli che il poeta ha ideato e creato “l’Orto dei Frutti Dimenticati”, un luogo dove vengono ancora coltivati frutti come il biricoccolo, il nespolo, il fico verdino, il giuggiolo, la ciliegia cuccarina, il sorbo, il melo limoncello e molti altri ancora. Nell’antico borgo del Monte-feltro avranno luogo mostre e convegni sulla difesa della biodiversità, eventi culturali e, per le strade e i vicoli del paese, sarà organizzato un mercatino dei frutti dimenticati e dell’artigianato di qualità.Sabato 26 e domenica 27 settembre, a PennabilliPer info: www.comune.pennabilli.rn.it

MacfrutDal 23 al 25 settembre

riMini exPo centreMacfrut si conferma come punto di riferimento a livello nazionale e interna-zionale per il settore ortofrutticolo. Sempre attenta alle politiche di crescita comuni ed alla innovazione, Macfrut è rivolta a tutti gli operatori professio-nali specializzati nell’intero comparto dell’ortofrutta. La manifestazione offre una ampia offerta espositiva a 360° sull’intera filiera ortofrutticola con dibat-titi, convegni, incontri tecnici e scientifici, eventi e visite tecniche guidate in grado di soddisfare tutte le esigenze. Tra le tante novità, quest’anno sarà pre-sente un innovativo format di valorizzazione di frutta e verdura, il “Fruit and Veg Fantasy Show” in versione trade. Grazie all’accordo di media partnership siglato da Macfrut con Il Gambero Rosso, le tre giornate di Fiera saranno animate da star televisive del calibro di Giorgione ed Hiro che realizzeranno show cooking dedicati a frutta e verdura a cui si aggiungeranno momenti educational organizzati dalle Scuole del Gambero Rosso per presentare con-tenuti e modalità di preparazioni ideali per l’ortofrutta.Per info: macfrut.com

Giardini d’autoreIl 19 e il 20 settembre

riccione (rn)Sabato 19 e domenica 20 settembre torna l’edizione autunnale di Giardini d’Autore, la rassegna florovivaistica dedicata a tutti gli appassionati di giardi-naggio a Villa Lodi Fè Riccione.Settembre è un mese speciale per il giardino, l’orto e il frutteto, il mese in cui si torna a lavorare, piantare e progettare per la primavera che verrà. Per que-sta ragione l’edizione autunnale di Giardini d’Autore è forse l’appuntamento più atteso, l’occasione per scoprire e acquistare in anteprima piante, bulbi, semi e frutti direttamente dai produttori e collezionisti presenti.A Villa Lodi Fè sarà difficile non restare incantati dai colori degli arbusti, dai toni accesi di dalie, aster, echinacee, piante acquatiche, piante tropicali e orchidee. Come resistere poi alle romantiche sfumature di rose antiche e moderne, anemoni giapponesi e piante rampicanti. Protagoniste indiscusse di ogni edizione autunnale le numerose varietà di graminacee che con i loro toni caldi e il loro portamento contribuiscono sempre a creare un giardino moderno in eterno movimento, e ancora la collezione di salvie ornamen-tali con colori e forme davvero eleganti e suggestivi. Per i giardinieri golosi Giardini d’Autore è un vero paradiso in cui dare sfogo alla propria passione e reperire varietà antiche e storiche come la mela “Orcola” del Botticelli, la mela “Decio” degli Antichi Romani o il “Fico Africano” di Plinio il Vecchio o dedicarsi alle insolite varietà di frutti di bosco insoliti e introvabili. Per maggiori info: giardinidautore.net

aPPuntaMenti

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ritrovA il benessere con lA cromoterApiA

Ecco come sfruttare gli effetti del colore sui nostri stati d’animo

“Esiste una correlazione, tanto ancestrale quanto scientifica, tra i colori, l’umore e i nostri para-metri vitali”, a spiegarlo è il Prof. Piero Barbanti, Primario Neuro-logo del San Raffaele Pisana di Roma, che questo mese ci guida in un interessante viaggio nel cervello umano e nelle reazioni fisiologiche che si verificano alla vista del blu o del rosso, della luce o del buio. Non tutti i colori, infatti, sono uguali per il cervello e diversi sono gli effetti che que-sti determinano sul nostro stato d’animo, sulle nostre prestazioni fisiche nonché sui parametri vitali. “Il verde e il blu – spiega Barbanti - ad esempio, sono i colori preferi-ti dall’essere umano: ciò dipende probabilmente anche dalla serena rievocazione dell’immagine di cie-li e prati. E’ dimostrato che il blu

riduce la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la frequenza del respiro, attivando il sistema nervoso parasimpatico (…)”. È inoltre accertato che questi colo-ri stimolino le attività creative. Il rosso è, invece, per antonomasia il colore della passione e della seduzione, oltre che quello più “primordiale”. Alla sua presenza è deputata l’attivazione negli in-dividui maschili di alti livelli di te-stosterone e quindi una maggiore aggressività, motivo per cui ad esso sarebbe connessa anche una migliore prestanza fisica e sporti-va. Come ricorda Barbanti: “Non si tratta di scaramanzia, esiste una fiorente letteratura che ha eviden-ziato che negli ultimi cinquanta anni la Premier League inglese sia stata vinta prevalentemente da chi indossava divise rosse; e ciò

è capitato anche agli atleti di tae-kwon-do e ai pugili alle olimpiadi di Atene 2004”.

Parlando del nero, invece, non si può non richiamare la classica espressione “Vedere tutto nero”: essa è utilizzata per descrivere lo stato depressivo, che anche in questo caso ha un fondamento scientifico. “In presenza di un sog-getto depresso – ha sottolineato Barbanti - compare una preferen-za netta per i colori negativi (nero e grigi), una sensibile riduzione del rosso tra quelli neutri e un’a-bolizione dei toni positivi (verde e giallo in particolare). La spiegazio-ne è che l’influenza esercitata dal sistema emotivo sull’ipotalamo fa quasi rifiutare al paziente di ac-cettare stimoli visivi importanti, preferendo toni poco luminosi, in

perfetta sintonia con il rifiuto della vita tipico del depresso”. Curare con i colori – E’ scientificamente provato che associare determina-ti colori (intesi come ambiente) ad una terapia può essere molto vantaggioso: “I toni caldi (tonali-tà del rosso) hanno la proprietà di migliorare l’umore, la pressione, la frequenza cardiaca e l’attività mu-scolare. Quelli freddi invece (to-nalità del blu) sono utili per ansia, tensione muscolare e ipertensione arteriosa”. Oltre ai colori, anche la luce (che tecnicamente compren-de tutti i colori principali) è un po-tente strumento terapeutico. “La ‘luce blu’ ad esempio, nei soggetti con depressione stagionale, rap-presenta la prima scelta terapeu-tica (10.000 lux per 30 minuti al giorno)”, conclude Barbanti.

mondo salute

12. mondo alimentazione

più energiA Al rientro con le 10 regole dellA

primA colAzioneAlla larga dai cali del dopo ferie: l’alimentazione ci dà una mano

L’alimentazione è una grande al-leata del dopo vacanze. Quando la routine torna ad abitare le no-stre giornate e il cambiamento di ritmo ci rende stanchi e svogliati, il momento della colazione viene in nostro aiuto, dandoci quella carica extra che ci serve per ri-partire. Il primo pasto del giorno aiuta il benessere psico-fisico e fa bene all’umore: è per questo che l’Osservatorio “Io Comincio bene” dell’Aidepi ha stilato 10 semplici regole del risveglio per non per-dere tutti i benefici che questo momento può apportare. Eccole:

1. Non saltarla – Così come non saltiamo il pranzo e la cena, allo stesso modo vale la pena ricor-dare che anche la colazione è un pasto a tutti gli effetti e in quanto tale non va saltato.

2. Meglio se a casa – Fare co-lazione a casa è preferibile: si ha la possibilità di mangiare entro un’ora dal risveglio, come consi-gliano gli esperti, scegliendo i cibi più adatti al proprio fabbisogno energetico.

3. Non troppo in fretta – Se-condo Andrea Ghiselli, ricercato-re del CRA-NUT, “il primo nemico da combattere a colazione è la fretta [...] L’avvio calmo aiuterà per tutta la giornata”, oltre a evi-tare l’aumento del senso di fame durante la mattinata.

4. Solo il caffè non basta – Una colazione senza mangiare non può dirsi vera; sì al caffè, per chi lo ama, ma attenzione a introdur-re la giusta dose di carboidrati, proteine, vitamine, fibre e grassi.

5. Mai dimenticare la frutta - Bi-scotti, cereali, muesli, pane o fette biscottate, marmellate o crema alla nocciola, tè, caffè o latte, scegliete pure secondo i vostri gusti, ma ri-cordate di accompagnarli sempre con frutta fresca di stagione.

6. Abbasso la monotonia – Portare a tavola ingredienti e cibi sempre diversi aiuta a trovare ogni giorno lo stimolo giusto per non saltarla.

7. Essere previdenti –Un appun-tamento è stato anticipato? Ap-parecchiando e preparando l’oc-corrente per la colazione la sera prima, non c’è il rischio di saltarla; se invece siete in orario, la lungi-miranza vi farà guadagnare attimi preziosi da dedicare al risveglio.

8. Rispettare i propri gusti – Dol-ce o salata? Consistenze, profumi e

colori sono importanti a colazione; imparare a riconoscere quello che più ci piace, ci aiuta a stare meglio e ad affrontare la giornata con una marcia in più.

9. Buone abitudini – Insegnare a bimbi e ragazzi a non saltare la colazione li mette al riparo da mol-te malattie, su tutto l’obesità e il diabete mellito di tipo 2. In più la colazione migliorerà le loro perfor-mance cognitive, in particolare at-tenzione e apprendimento.

10. Coccolarsi – Non sempre ci si sveglia col piede giusto, ma a volte la giornata può prendere una piega diversa grazie a piccoli gesti: seder-si attorno al tavolo con chi si ama, chiacchierare e mangiare quello che più ci piace, aiuta ad affrontare gli impegni quotidiani con uno spi-rito tutto diverso.

.13mondo gusto

FALAFEL

PREPARAZIONE

Per prima cosa mettete in ammollo i ceci all’interno di una bacinella di acqua fredda per tutta la notte. Il giorno dopo scolateli, asciugateli e mescolateli in un tritatutto con la cipolla, l’aglio, il prezzemolo e il coriandolo fino a raggiun-gere la consistenza desiderata che non dovrà essere troppo cremosa.

A questo punto aggiungete il cumino, la farina, il sale, il lievito e due cucchiai d’acqua. Amalgamate bene il tutto e trasferire il composto in una pirofila co-perta e ponete in frigorifero per almeno un’ora.

Dopo esservi bagnati le mani iniziate a formare le polpettine che dovranno avere una forma rotonda e dovranno essere di dimensioni non troppo grandi. Passatele in un piattino in cui avrete versato i semi di sesamo, poi friggetele in una padella dai bordi alti con abbondante olio di semi. Per essere ben cotti i falafel dovranno essere totalmente immersi nell’olio. Cuocete le polpettine per qualche minuto, rigirandole con l’aiuto di una paletta, poi asciugate con della carta assorbente. Servite subito.

lA ricettAINgREdIENtI

per 2 persone:

- 300 gr di ceci secchi

- mezza cipolla

- 1 spicchio d’aglio

- prezzemolo

- cumino

- coriandolo

- mezzo cucchiaino di lievito in polvere

- 2 cucchiai di farina

- olio di semi

- semi di sesamo

- sale

14. mondo ecologia

A rAvennA un pArco ecologico trA ponti

tibetAni e orti sinergiciSi chiama Kirecò ed è improntato al consumo di energia “quasi zero”

Arrivando nell’area parco di via don Carlo Sala a Ravenna non è difficile notare le due alte tor-ri di tubi metallici che svettano sulla campagna e che danno im-mediatamente il segno che lì stia nascendo qualcosa di decisamen-te nuovo. Avvicinandosi alle strut-ture lo spazio si svela, inaspetta-to. Circondati da filari di alberi emergono orti sinergici, un forno in terra cruda, la spirale delle erbe aromatiche… e si scopre che le torri metalliche avvistate poc’anzi altro non erano che i sostegni di un ponte tibetano, sospeso sulla campagna. Tutto questo è Kire-cò, “il parco di innovazione per le imprese, il territorio e le persone” ideato e realizzato dalle coope-rative Impronte e Kirecò e al mo-mento in via di completamento. Il parco si pone come un luogo di interazione con la città, grazie ad

una serie di aree a disposizione dei cittadini e delle imprese, come lo spazio attrezzato, Romagna outdoor camp, con due torri di arrampicata, archeocamp, il tiro con l’arco, il labirinto coperto e altre attività motorie per bam-bini; l’area degli orti sinergici con il laboratorio per la picco-la falegnameria, l’area picnic e i barbecue; e infine il cosiddetto “Sasso”, ancora in via di com-pletamento, una struttura circo-lare completamente in legno che conterrà un ristorante sostenibile, uno show room, una sala conve-gni, aule didattiche e spazi per il co-working. Il tutto immerso in un parco di 15mila metri quadrati.

L’idea progettuale delle due coo-perative è quella di uno spazio in-tegrato con il territorio, che faccia dell’eccellenza il suo punto di for-

za e che possa attrarre realtà inte-ressate a promuovere messaggi di sostenibilità ambientale e sociale. Il progetto iniziale è allora diventa-to un’idea architettonica, e quindi una progettazione ingegneristica che sorge su un’area che prima versava in stato di abbandono e degrado, come spiegano le coo-perative realizzatrici. Oggi si stan-no realizzando concretamente i primi spazi di Kirecò, che già nel corso dell’estate ha ospitato even-ti e momenti significativi per la cit-tadinanza e che, a fine settembre – dal 24 al 26 – organizzerà il Fe-stival “Sostenibilità Creative”.

Il parco, come anche la struttura “Sasso”, è improntato al consumo di energia “quasi zero”. Quasi, per-ché vi è una minima quantità ne-cessaria a far funzionare le strut-tura, ma deriva da fonti rinnovabi-

li. L’investimento per il primo anno di lavori, coperto per la quasi to-talità dalla cooperativa Impronte, si aggira intorno ad 1 milione di euro.

Dall’inizio dell’estate le strutture per le attività ludiche e sportive, che saranno man mano imple-mentate, sono già funzionanti. Sono già partiti i laboratori per bambini e ragazzi e il lavoro negli orti urbani. Il forno in terra cruda cuoce già il pane di un gruppo di cittadini che vi si radunano in-torno periodicamente. Ma, come spiegano le cooperative realizza-trici del parco, c’è da “rimanere sintonizzati” perché tante novità aspettano gli amici di Kirecò. Per restare in contatto con gli orga-nizzatori si può consultare il sito www.kireco.eu

L’area è ad ingresso libero

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Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail [email protected] - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: [email protected] – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà.La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventualepubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito.Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è [email protected] - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.

mondo viaggi slow

riolo terme, viAggio nellA grottA

del re tiberio Un’escursione affascinante tra testimonianze archeologiche

e opere d’arte naturali

Le numerose testimonianze arche-ologiche in essa presenti la rendo-no la grotta più affascinante e più nota del Parco della Vena del gesso Romagnola: è quella del Re Tiberio, che attesta una fre-quentazione dell’uomo protratta per diversi millenni. A spiegarlo è Emiliaromagnaturismo.it, che con-tinua: “La grotta è raggiungibile per uno stretto, ed in alcuni punti ripido, sentiero panoramico, che si inerpica sul fianco della parete gessosa, ed è collegato alla viabi-lità interna del cantiere minerario. Durante la salita, poco prima di giungere all’ingresso della grotta, si nota l’imbocco di una galleria di cava, tra le tante scavate negli anni ‘60 e ‘70. All’interno di Mon-te Tondo esiste, infatti, un reticolo di gallerie artificiali lungo oltre 20 chilometri”. Il nome gli derive-rebbe da un’antica e famosa leggenda che vuole che l’Impe-

ratore romano Tiberio si sia na-scosto a lungo al suo interno per sfuggire ad una profezia che gli anticipava la sua morte a causa di un fulmine. Stanco dell’isolamen-to, in una giornata serena egli uscì infine all’aperto, ma il tempo cam-biò repentinamente e Tiberio morì folgorato così come predettogli. Dall’atrio di accesso della grotta, suggestivo per la presenza di nu-merose nicchie artificiali, si scova-no “sedili” e veri e propri abbeve-ratoi scavati nella roccia. Da qui lo spettatore avrà una vista unica sulla valle e sul sottostante Borgo Rivola. La grotta, lunga complessi-vamente oltre quattro chilometri, è facilmente percorribile, con abiti normali, per un tratto di una ses-santina di metri fino alla Sala Go-tica. Più oltre può essere visitata solo con attrezzatura speleologica (è comunque sempre necessario il permesso della ditta proprietaria

della cava), in quanto i rami infe-riori della grotta sono molto im-pegnativi per la presenza di pozzi e strettoie. I visitatori saranno ac-compagnati dalle esperte Guide Speleologiche del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola - le visite durano circa 90 minuti.

Dopo 13 anni di chiusura, a causa di un crollo, la grotta ha riaperto il 10 maggio del 2014. Dopo il re-cupero per fini museali, sono state inaugurate le opere e gli interventi effettuati nel sito.

Data la sua importanza archeo-logica e naturalistica, la Grotta del Re Tiberio è accessibile al pubblico solo con visita guidata. Le guide speleologiche del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola sono a disposizione per interessanti e approfonditi accompagnamenti, organizzati in collaborazione con l’associazione

“la Nottola APS – ASD”.

Le visite al tratto archeologico sono gratuite fino al 15 novem-bre 2015 grazie al contributo del parco della Vena del Gesso e del Comune di Riolo Terme, nei se-guenti giorni e orari: sabato ore 15,30/ domenica e festivi ore 10,00 e ore 15,30. Durata 60-90’ – Posti limitati, necessaria la pre-notazione.

Info e prenotazioni: cell 389. 031. 2110 – [email protected] – www.facebook.com/grotta.retiberio.

Le Guide Speleologiche sono di-sponibili anche in differenti giorni e orari a quote agevolate per le scuole e i gruppi organizzati.

Per i più avventurosi è possibile anche organizzare delle visite spe-leologiche nelle zone più interne della Grotta. Solo per piccoli grup-pi con buone capacità motorie.