BIOMATERIALI - FDS76

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BIOMATERIALI

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BIOMATERIALIUBGEN srlViale del Lavoro, 14 35010 Vigonza (PD) Italy

T +39 049 628630

[email protected]

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Innovazione,competitività,

affidabilità.

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UBGEN®: Generare nuovo business, rigenerando la salute.Generare è dare la vita, produrre frutti, redditualità, novità.Rigenerare è prendersi cura, ricostruire, guarire.UBGEN, acronimo di Ultra Bone GENeration, contiene nel suo nome i geni della nascita di nuovi modelli di business innovativi nel settore delle biotecnologie per la riparazione e rigenerazione dei tessuti duri e molli.

Marco Manno, fondatore e CEO si racconta.La via semplice: l’intuito per il business.Ci sono aziende che vengono ereditate, altre che si acquisiscono; altre ancora nascono con un’idea fulminea, che attraversa la mente del loro fondatore.All’International Dental Show di Colonia, nel marzo del 2007, mentre cercavo invano un produttore di biomateriali da distribuire sul mercato italiano, mi balenò il pensiero di creare una start-up, votata alla diffusione e commercializzazione di tecnologie biomedicali innovative per l’ingegneria tissutale in ambito odontoiatrico.L’occasione di concretizzare la mia intuizione giunse durante il Master presso il Sole 24ore, in cui il mio project work fu premiato dal corpo docente come il migliore tra i 7 presentati.

L’orgoglio e la felicità mi fecero comprendere che il sogno poteva diventare realtà, dipendeva solo da me.

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I nostri prodotti:concretezza e risultati.

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I nostri prodotti:concretezza e risultati.

La via coraggiosa: la pratica di modelli innovativi.Grazie al sostegno e alle preziose indicazioni di colleghi imprenditori e di professionisti, l’idea fu trasformata in un progetto di studio, in cui coinvolgemmo il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.

La mattina in cui l’attuale Rettore dell’Università, prof. Rizzuto, confermò la disponibilità a lavorare con la sua équipe allo sviluppo del processo di deantigenazione della matrice ossea, compresi che si cominciava a fare sul serio: stavo seduto al tavolo del suo ufficio, in completo giacca e cravatta, esteriormente calmo e controllato, mentre l’emozione per il traguardo a cui puntavo mi faceva battere il cuore.

Il dado era tratto.

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La via complessa: la costanza nelle difficoltà.Una volta definito il processo di deproteinizzazione dell’osso bovino, ci aspettava la fase di sperimentazione animale, la nascita della start-up UBGEN®, da attrezzare con la Camera Bianca e con tutti i macchinari atti a ottenere il prodotto finale, la sperimentazione su esseri umani, sino alla grande incognita: l’ottenimento delle certificazioni da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che richiedeva l’osservanza di innumerevoli adempimenti e si presentava come uno degli aspetti più ardui da affrontare per il successo del progetto.

La burocrazia non facilitò il nostro lavoro: appena risolvevamo un problema, se ne presentava un altro, poi un altro ancora, in un’interminabile, sconfortante sequenza che sembrava non avere mai fine, ma la tenacia, la perseveranza e la costanza di mia moglie e di tutto lo staff ci condussero al risultato: mentre combattevamo con gli incartamenti e i fascicoli tecnici richiesti per le certificazioni, non sapevamo ancora che saremmo stati i primi, a livello nazionale, a ottenerle.

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La via consapevole: il potere di decisione.Ogni idea richiede un grande coraggio per realizzarla. Quando fu il momento di cominciare davvero mi ritrovai solo: le persone che inizialmente si erano dette entusiaste si tirarono indietro, ma la chiarezza dei miei obiettivi e il sostegno di mia moglie e dello staff mi diedero forza e determinazione.

Consapevole che il mio ruolo consiste nel generare business in un mondo che cambia molto rapidamente, mi sono impegnato fin dal primo momento a guardare oltre e a diversificare prodotti e servizi, mantenendo la focalizzazione sul settore prescelto: l’ingegneria tissutale.

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RE-BONE®

Un linea specifica di sostituti osseiper favorire la rigenerazione dei tessuti

in chirurgia ossea e ricostruttiva.

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SOSTITUTO OSSEO RE-BONE®

RE-BONE® è il prodotto per il quale garantiamo la filiera di produzione interamente italiana: l’osso di origine bovina (certificato CE).

Gli altri produttori forniscono osso equino, suino o sintetico, ma la tecnologia per la decellularizzazione dell’osso bovino è stata messa a punto da UBGEN in esclusiva collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, utilizzando osso bovino proveniente da allevamenti italiani ad alimentazione naturale, con ingredienti bilanciati. Conosciamo i dettagli di ogni passaggio della produzione: dalla qualità dei terreni adibiti a pascolo, alla coltivazione naturale della materia prima per il mangime, alla salubrità dei locali che accolgono gli animali.Se l’animale vive e cresce bene, in un ambiente sano e rispettato nelle sue caratteristiche territoriali, i prodotti derivati possiedono i requisiti per la sicurezza e la salute.

È un materiale naturale di origine bovina trattato con un processo produttivo unico in sicurezza che permette di mantenere intatta la struttura della matrice ossea e la sua osteoconduttività, rendendo nel contempo il materiale biocompatibile.

RE-BONE® è un sostituto osseo che risulta essere molto simile al tessuto osseo umano ed è quindi in grado di creare un’ambiente favorevole alla chemiotassi, alla proliferazione degli ostoblasti e alla neoangiogenesi grazie al mantenimento delle proteine della matrice extracellulare.7

7. Miller A. Collagen: The organic matrix of bone. Philosophical Transaction of the Royal Society B:Biological Sciences. 1984, 304-455.

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Tessuto Osseo Tessuto Adiposo Tessuto Osseo Tessuto Adiposo

Colorazione ematossilina/eosina.Sez. istologica di osso bovino non trattato (20x).

Colorazione ematossilina/eosina.Sez. istologica di RE-BONE®.

Biocompatibilità del sostituto osseo RE-BONE®

Studi di laboratorio e letteratura hanno dimostrato l’efficacia rigenerativa del metodo di decellularizzazione UBGEN.

Coltivando cellule staminali mesenchimali di derivazione adiposa con il sostituto osseo RE-BONE®, si è documentato un’aumento della proliferazione cellulare fino a raggiungere il 35% di cellule in più dopo 14 giorni di coltura.

O.D. 570 nm 0,000 0,500 1,000 1,500 2,000 (optical density)

7 giorni / days

3 giorni / days

21 giorni / days

14 giorni / days

Tab.1 - Proliferazione ADSCProliferazione ADSC (Adipose Derived Stem Cells) in coltura su sostituto osseo RE-BONE®

valutata a differenti intervalli di tempo (test MTT).

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PROTEINA MARKER OSSEO FUNZIONE

OsteopontinaAiuta l’aggregazione e la comunicazione fra le cellule del tessuto osseo. È implicata anche nei processi di angiogenesi.3

OsteonectinaStimola l’interazione del collagene con le cellule del tessuto osseo, influenza l’adesione cellulare alla matrice collagenica e facilita la differenziazione cellulare.2

Osteocalcina Stimola il processo di mineralizzazione del tessuto osseo.1

Collagene di tipo IDona integrità ed elasticità al tessuto osseo, interagendo nei processi di reclutamento degli osteoblasti, di angiogenesi e di deposizione della matrice minerale.

Capacità osteoinduttivaL’osteoinduttività si riferisce all’abilità dell’innesto osseo di indurre la stimolazione di cellule staminali non differenziate (o osteoprogenitrici) dei tessuti circostanti a differenziarsi in osteoblasti.1

Questa caratteristica dipende dalla struttura del biomateriale: più essa si avvicina alla la matrice extracellulare del tessuto osseo più il biomateriale è osteoinduttivo.

Comparando la vitalità cellulare di osteoblasti a contatto con il sostituto osseo RE-BONE® con altro biomateriale di derivazione bovina disponibile in commercio, si può notare una maggiore sopravvivenza cellulare, dal 90% (campione di comparazione) al 96% (campione di RE-BONE®).

% Vitality 00,00 20,00 40,00 60,00 80,00 100,00

99%

17%

90%

96%

Controllo Positivo

Controllo Negativo

UBGEN RE-BONE®

Biomat. comparativo

Tab.2 - Test di vitalitàTest di vitalità cellulare di osteoblasti.

1. Finkermeier CG. Bone grafting and bone-graft substitutes. Journal of Bone & Joint Surgery. 2002, 84: 454-464.

2. Robey PG. Vertebrate mineralized matrix proteins: structure and function. Connective Tissue Research. 1996, 35: 131-136.

3. Mc Namara LM, et al. Attachment of osteocyte cell processes to the bone matrix. The anatomical record: advances in integrative anatomy and evolutionary biology (Hoboken) 2009, 292: 355-363.

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Relative RNA quantity 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0

Osteonectina

Osteopontina

Collagene di tipo I

Osteocalcina

L’osteoconduttività è l’abilità dell’innesto di assicurare l’adesione, la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule osteogenetiche, fornendo una struttura interconnessa attraverso la quale le nuove cellule possono migrare e i nuovi vasi si possono formare.5

Studi su umano11 e animale nella procedura di rialzo del seno mascellare hanno dimostrato come il sostituto osseo RE-BONE® sia in grado di indurre un’ottima rigenerazione ossea guidata (GBR).

Tab.3 - Analisi dell’espressione genicaAnalisi dell’espressione genica delle cellule coltivate in vitro su sostituto osseo RE-BONE®.

Il sostituto osseo RE-BONE® preserva la maggior parte delle proteine della matrice cellulare ossea importanti per la rigenerazione del tessuto circostante.Grazie al mantenimento della struttura extracellulare RE-BONE® stimola l’osteoinduttività del tessuto. Sperimentazioni in vitro con ADSCs dimostrano infatti che il sostituto osseo RE-BONE® è in grado di indurre un fenotipo osteoblastico sulle cellule staminali mesenchimali, grazie all’induzione di specifici marker ossei quali l’osteopontina, l’osteonectina, l’osteocalcina e il collagene di tipo I.8

L’espressione d’insieme di queste proteine caratterizza il fenotipo del tessuto osseo.4

4. Rodan GA, et al. Gene expression in osteoblastic cells. Critical Reviews in Eukaryotic Gene Expression. 1991, 1(2): 85-98.

5. FInkemeier CG. Bone-grafting and bone-graft substitutes. Journal of Bone & Joint Surgery. 2002, 84:454-464.

8. Roach HI. Why Does Bone-Matrix COntain Noncollagenous Proteins-the Possible Roles of Osteocalcin, Osteonectin, Osteopontin and Bone Sialoprotein in Bone Mineralization and Resorption. Cell Biology International 1994, 18:617-628.

11. Maxillary sinus augmentation with decellularized bovine compact particles: a radiological, clinical and histologic report of 4 cases. Antonio Scarano. BioMed Research International 2017

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A 15 giorni dall’innesto di granuli RE-BONE nel seno mascellare si nota la presenza di alcuni vasi intorno al sostituto osseo, requisito fondamentale per la formazione di nuovo tessuto osseo in quanto garantisce:_ nutrimento ed eliminazione delle sostanze residue;_ migrazione delle cellule osteoprogenitrici nell’innesto;_ differenziazione delle cellule osteoprogenitrici indotta dal biomateriale;_ movimento degli osteoblasti già differenziati per la deposizione di nuova matrice.

Si può notare inoltre l’avvicinamento degli osteoblasti verso la superficie di contatto del biomateriale/tessuto ospite, e il loro inserimento nella struttura del biomateriale con la deposizione di fibre di collagene.

Osteoblasti ovini a contatto con i biomateriale.

Collagene deposto dai fibroblasti.

Colorazione ematossilina/eosina (40x).

BIOMATERIALE

Colorazione Tricromia di Masson (20x).

Vaso.

Interazione tra biomaterialee matrice extracellulare.

TESSUTO OSSEO

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A conferma delle analisi osteoinduttive in vitro che hanno dimostrato l’espressione di marker ossei da parte delle celulle indifferenziate già a 21 giorni, anche le analisi istologiche di innesti ossei a 30 giorni dimostrano una marcata presenza di osteoblasti penetrati nei pori del biomateriale che depositano nuova matrice di collagene.

La deposizione di collagene da parte degli osteoblasti contribuisce alla formazione di WOVEN BONE, cioè una struttura di collagene molto densa, destinata in una fase successiva ad essere mineralizzata trasformandosi in osso maturo.

La corretta rigenerazione ossea che si nota da queste immagini è resa possibile dalla presenza di numerosi vasi presenti in prossimità del biomateriale che aiutano la migrazione di cellule osteoprogenitrici e l’approvvigionamento di nutrienti nonché l’eliminazione di sostanze residue.9

Colorazione Tricromia di Masson (20x).

Fibre di collagene depostedai fibroblasti ovini.

Inizio mineralizzazione della matrice.

Adesione degli osteoblastiall’osso bovino decellularizzato.

Colorazione ematossilina/eosina (20x).

Osteoblasti in contatto con il biomateriale.

Fibre di collagene deposte dai fibroblasti ovini.

Vaso.

9. Clarke B. Normal Bone Anatomy and Physiology. Clinical Journal of the American Society of Nephrology. 2008, 3 (Suppl. 3): S131-S139.

BIOMATERIALE

TESSUTO OSSEO

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Microporosità della struttura mineraleIn letteratura è ampiamente documentato come la microporosità dei biomateriali sia un fattore importante per la rigenerazione tissutale. Aumentando la superficie di contatto dell’innesto con le cellule del tessuto circostante, si aumenta la probabilità di colonizzazione del biomateriale da parte delle cellule progenitrici ossee.Biomateriali nanostrutturati, infatti, mimano la matrice extracellulare dell’osso naturale, creando un microambiente che promuove l’adesione, la proliferazione e la differenziazione cellulare.6

Sono state quindi condotte analisi al microscopio elettronico a scansione per valutare qualitativamente la microporosità del sostituto osseoRE-BONE®.

Dalle immagini riportate si può notare come la microrugosità del materiale intesa come apertura, fessurazione e non-continuità della superficie sia presente sia a livello più macroscopico (scala di osservazione a 200 μm), che microscopico, livello di dimensione cellulare (scala di osservazione a 1 μm).È inoltre evidente la presenza di fessurazioni interne al granulo che permetteranno alle cellule e ai vasi di colonizzare l’innesto in profondità, abbreviando il tempo di riassorbimento del sostituto osseo.

6. Gardin C, Ferroni L, Favero L, Stellini E, Stomaci D, Sivolella S, Bressan E, Zavan B. Nanostructured Biomaterials for Tissue Engineered Bone Tissue Reconstruction. International Journal of Molecular. Science. 2012, 13: 737-757.

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Granuli RE-BONE® 150x Granuli RE-BONE® 15000x

Granuli RE-BONE® 1000Kx

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RE-BONE®

applicazioni clinicheMantenimento dell’alveolo e della cresta ossea.

Chirurgia di rialzo del seno mascellare.Aumento orizzontale in difetti a due pareti.Aumento verticale in difetti a due pareti.

Deiscenze e fenestrazioni in lesioni peri-implantari.Rigenerazione parodontale in difetti infraossei

e difetti di forcazione a 2-3 pareti.10

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RE-BONE® applicazioni cliniche

Mantenimento dell’alveoloe della cresta ossea.

Chirurgia di rialzo del seno mascellare.

Aumento orizzontalein difetti a 2 pareti.

Granuli

Siringa

Blocchetto

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Deiscenze e fenestrazioniin lesioni peri-implantari.

Aumento verticalein difetti a 2 pareti.

Rigenerazione parodontalein difetti infraossei e difetti di forcazionea 2-3 pareti.

10. Bressan E, Favero V, Gardin C, Ferroni L, Iacobellis L, Favero L, Vindigni V, Berengo M, Sivolella S, Zavan B. Biopolymers for Hard and Soft Engineered Tissue: Application in Odontoiatric and Plastic Surgery Field. Polymers 2011, 3:509-526.

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SHELTER®

Una linea completa di membrane in pericardiocon tempi di riassorbimento diversi

per favorire la rigenerazione dei tessutinegli interventi di chirurgia ossea ricostruttiva.

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MEMBRANA SHELTER®

Shelter® è una membrana in pericardio di origine bovina e grazie ad un’innovativa procedura di decellularizzazione viene mantenuta la struttura tridimensionale del collagene.

La composizione multidirezionale delle fibre collagenose di pericardio consente di dare maggiore stabilità e protezione del sito d’innesto.

UBGEN ha sviluppato due tipologie di membrane in pericardio:

Shelter Fast, membrana a riassorbimento veloce (4-5 settimane) grazie alla particolare struttura del collagene a trama larga;

Shelter Slow membrana a riassorbimento più lento (3-6 mesi) grazie alla struttura tridimensionale modificata delle fibre collagene, rese più resistenti intensificandone i legami.

Shelter Fast e Shelter Slow sono OCCLUSIVE AL PASSAGGIO DELLE CELLULE, studiate per promuovere la proliferazione osteoblastica e delle cellule del ligamento parodontale proteggendo il sito dalla colonizzazione dei tessuti molli. Sono stabili e resistenti alle trazioni. Facili e maneggevoli nel posizionamento.

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Proprietà meccanicheLe membrane Shelter sono state testate attraverso prove di trazione meccanica da cui è stato possibile ricavare delle curve di sforzo-deformazione (grafico 1) con andamento caratteristico dei materiali collagenici e ciò a riprova del fatto che i processi di produzione UBGEN mantengono intatta la struttura delle fibrille del collagene e di altri componenti come l’elastina.

Zona 1: allineamento delle fibre con modulo elastico molto basso.Indica necessità di una bassissima forza per allungare la membrana.

Zona 2: le fibrille di collagene si riallineano con la direzione dello sforzo e iniziano ad opporre una certa resistenza dovuta ai legami inter e intra-molecolari.

Zona 3: i legami inter-fibrillari si rompono e si va incontro ad una deformazione plastica fino alla rottura del campione.

Le membrane, Shelter Fast, Shelter Slow e altra membrana in commercio, nonostante presentino valori differenti, sono probabilmente derivate da tessuti, attraverso dei processi che permettono di mantenere la matrice collagenica intatta (fibrille), talvolta unitamente ad altre componenti come l’elastina.

Pertanto in condizioni idratate, Shelter Fast e Shelter Slow presentano la disposizione del collagene naturale:_ una prima regione di allineamento fibrillare;_ una zona di resistenza allo sforzo;_ una terza fase di rottura graduale con fibre che continuano a mantenere unita e in situ la membrana.

Il grafico evidenzia chiaramente che la membrana Shelter Slow richiede un maggiore sforzo di trazione per raggiungere il punto di rotture, indice di una maggiore resistenza alla degradazione.

Mpa

8

7

6

5

4

3

2

1

0

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Membrana di altro produttore

SHELTER Slow

SHELTER Fast

GRAFICO 1Bone Implant Contact

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0 5 10 15 20 25

Massa Persa, %

UBGENSHELTER Slow

UBGENSHELTER Fast

Membrana dialtro produttore

0 20 40 60 80 100

Equilibrium water contert 72h, %

UBGENSHELTER Slow

UBGENSHELTER Fast

Membrana dialtro produttore

A

B

Proprietà di riassorbimentoLe membrane Shelter Fast e Slow sono state sottoposte a test di degradazione in vitro.

Il processo di cross-linking della membrana Slow consente a quest’ultima di essere riassorbita in un maggiore lasso di tempo (3-6 mesi). Ciò è dovuto al maggior numero di legami intramolecolari tra le fibrille di collagene (grafici A e B).

La membrana Fast invece ha un tempo di degradazione attestato sulle 4-5 settimane.

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0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Equilibrium water contert 72h, %

UBGENSHELTER Slow

UBGENSHELTER Fast

Membrana dialtro produttore

C

Proprietà di idratazioneIl processo produttivo della membrana Shelter permette di mantenere la struttura reticolare della matrice di collagene conferendole una certa porosità dopo la disidratazione (grafico C).

La membrana risulta essere molto idrofilica, assorbe velocemente la soluzione, mantenendo comunque una buona struttura, senza collassare e acquisendo la proprietà di adesione e conformazione su superfici estremamente importante per applicazioni, in cui la membrana deve essere adagiata e quindi conformata a superfici anche molto irregolari.La membrana Shelter Slow, a differenza della Shelter Fast, conserva le proprietà di elasticità e maneggiabilità, ma è più rigida e resistente e leggermente meno idrofilica.

Il processo di crosslinking della membrana Shelter Slow rende il reticolo della membrana maggiormente compatto, aumentando la resistenza alla trazione e mantenendone invariata l’elasticità.

In conclusione, si considerano le membrane UBGEN SHELTER Fast e Slow adatte per applicazioni nella rigenerazione del tessuto osseo alveolare tramite la tecnica della Guided Tissue Regeneration (GTR).

La loro capacità di idratarsi le rende maneggevoli, in grado di aderire alle superfici irregolari e in posizioni difficilmente accessibili.

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SHELTER®

applicazioni clinicheMantenimento dell’alveolo e della cresta ossea.

Chirurgia di rialzo del seno mascellare.Aumento orizzontale in difetti a due pareti.Aumento verticale in difetti a due pareti.

Deiscenze e fenestrazioni in lesioni peri-implantari.Rigenerazione parodontale in difetti infraossei

e difetti di forcazione a 2-3 pareti.10

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MEMBRANA SHELTER® applicazioni cliniche

MembranaFast

Mantenimento dell’alveoloe della cresta ossea.

Chirurgia di rialzo del seno mascellare.

Aumento orizzontalein difetti a 2 pareti.

MembranaSlow

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10. Bressan E, Favero V, Gardin C, Ferroni L, Iacobellis L, Favero L, Vindigni V, Berengo M, Sivolella S, Zavan B. Biopolymers for Hard and Soft Engineered Tissue: Application in Odontoiatric and Plastic Surgery Field. Polymers 2011, 3:509-526.

Deiscenze e fenestrazioniin lesioni peri-implantari.

Aumento verticalein difetti a 2 pareti.

Rigenerazione parodontalein difetti infraossei e difetti di forcazionea 2-3 pareti.

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RE-BONE®

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PRODOTTO CONFEZIONE CODICE

RE-BONE® Granuli cortico-spongiosi 0,25g - 0,25-1 mmBMrebone01A (confezione da 1)BMrebone01A6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 0,5g - 0,25-1 mmBMrebone01B (confezione da 1)BMrebone01B6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 1g - 0,25-1 mm BMrebone01C (confezione da 1)BMrebone01C6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 2g - 0,25-1 mm BMrebone01D (confezione da 1)BMrebone01D6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 0,5g - 1-2 mmBMrebone01E (confezione da 1)BMrebone01E6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 1g - 1-2 mmBMrebone01F (confezione da 1)BMrebone01F6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 2g - 1-2 mmBMrebone01G (confezione da 1)BMrebone01G6 (confezione da 6)

Granuli cortico-spongiosi 5g - 1-2 mm BMrebone01H (confezione da 1)BMrebone01H6 (confezione da 6)

PRODOTTO CONFEZIONE CODICE

RE-BONE® Granuli spongiosi 0,25g - 0,25-1 mmBMrebone01I (confezione da 1)BMrebone01I6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 0,5g - 0,25-1 mmBMrebone01J (confezione da 1)BMrebone01J6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 1g - 0,25-1 mmBMrebone01K (confezione da 1)BMrebone01K6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 2g - 0,25-1 mmBMrebone01L (confezione da 1)BMrebone01L6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 0,5g - 1-2 mmBMrebone01M (confezione da 1)BMrebone01M6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 1g - 1-2 mmBMrebone01N (confezione da 1)BMrebone01N6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 2g - 1-2 mmBMrebone01O (confezione da 1)BMrebone01O6 (confezione da 6)

Granuli spongiosi 5g - 1-2 mmBMrebone01P (confezione da 1)BMrebone01P6 (confezione da 6)

PRODOTTO CONFEZIONE CODICE

RE-BONE® Blocchetto da 10x10x10 mm BMrebone02A (confezione da 1)

Blocchetto da 10x10x20 mm BMrebone02B (confezione da 1)

PRODOTTO CONFEZIONE CODICE

RE-BONE® Siringa da 0,25g per granuli da 0,25-1mm BMrebone03A

Siringa da 0,5g per granuli da 0,25-1 mm BMrebone03B

Siringa da 0,5g per granuli da 1-2 mm BMrebone03C

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MEMBRANA SHELTER®

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PRODOTTO CONFEZIONE CODICE

SHELTER® F Membrana in pericardio 15x20x0,2 mm BMFpshelter04A

Veloce assorbimento. Membrana in pericardio 30x25x0,2 mm BMFpshelter04B

Membrana in pericardio 50x30x0,2 mm BMFpshelter04C

Membrana in pericardio 15x20x0,4 mm BMFpshelter04D

Membrana in pericardio 30x25x0,4 mm BMFpshelter04E

Membrana in pericardio 50x30x0,4 mm BMFpshelter04F

Membrana in pericardio 15x20x0,8 mm BMFpshelter04G

Membrana in pericardio 30x25x0,8 mm BMFpshelter04H

Membrana in pericardio 50x30x0,8 mm BMFpshelter04I

SHELTER® S Membrana in pericardio 15x20x0,2 mm BMSpshelter05A

Lento assorbimento. Membrana in pericardio 30x25x0,2 mm BMSpshelter05B

Membrana in pericardio 50x30x0,2 mm BMSpshelter05C

Membrana in pericardio 15x20x0,4 mm BMSpshelter05D

Membrana in pericardio 30x25x0,4 mm BMSpshelter05E

Membrana in pericardio 50x30x0,4 mm BMSpshelter05F

Membrana in pericardio 15x20x0,8 mm BMSpshelter05G

Membrana in pericardio 30x25x0,8 mm BMSpshelter05H

Membrana in pericardio 50x30x0,8 mm BMSpshelter05I

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BIBLIOGRAFIA

Immagini SEM gentilmente concesse da Nobil Bio Ricerche srl.Immagini gentilmente concesse dalla Dott.ssa Barbara Zavan Università delgi Studi di Padova.SEM images kindly provided by Nobil Bio Ricerche srl.Images kindly provided by Dr. Barbara Zavan University of Padua.

1. Finkermeier CG. Bone grafting and bone-graft substitutes. Journal of Bone & Joint Surgery. 2002, 84:454-464.

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