Bergamo SOStenibile 19 > Gennaio/Febbraio 2013

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Numero 19 > Anno III° > Gennaio/Febbraio 2013 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI www.bergamosostenibile.com All’interno 9 pagine di consigli degli esperti per le vostre nozze eco-compatibili ...e vissero felici e sostenibili Per un matrimonio green Chi votare? No, non c’è la domanda di riser- va, stavolta si deve sicuramente votare, anche se è forte la tenta- zione di porsi un’altra domanda: perché votare? Perché votare se tanto ci ritroviamo sempre con gli stessi personaggi che da de- cenni propongono ricette e so- luzioni che poi non vengono mai attuate? Perché votare se tanto già sap- piamo che molti candidati di cia- scuna lista saranno sicuramente rieletti nelle circoscrizioni più si- cure? Tutti sembrano concordi che così non si può più andare avanti, ma dopo infiniti discorsi, scandali e polemiche, nulla mai Gennaio Febbraio segue a pagina 2 Votate chi vi pare Tutti i numeri del 2012 Comune per Comune É sempre conveniente, nonostante tutto In Italia meno potenza ma più impianti Bergamo a tutta energia Pulizia uguale risparmio Palafrizzoni: nuovo bando per 19 edifici Ca.Lo.Pi.Cos: terminati 8 impianti Valbondione: energia pulita in tempi record Quando il vento soffia sul Web I Green Job emergenti Pagina 4 O’Leary «pagheremo i contributi in Italia» Ryanair cresce ancora Eco dalla Provincia Speciale Fotovoltaico Green Economy Pagina 40 Amsterdam Aeroporto In Olanda impazzano i taxi-scooter elettrici Eco dal Mondo Pagina 46 Sharon Gannon L’insegnante di yoga dei Vip di Hollywood Stili di Vita Pagina 26 Carceri Areté: il riscatto passa per la green economy Ecologia & Imprese di Diego Moratti

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Numero 19 > Anno III° > Gennaio/Febbraio 2013 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILIwww.bergamosostenibile.com

All’interno 9 pagine di consigli degli espertiper le vostre nozze eco-compatibili

...e vissero felici e sostenibili

Per un matrimonio green

Chi votare?No, non c’è la domanda di riser-va, stavolta si deve sicuramente votare, anche se è forte la tenta-zione di porsi un’altra domanda: perché votare? Perché votare se tanto ci ritroviamo sempre con gli stessi personaggi che da de-cenni propongono ricette e so-luzioni che poi non vengono mai attuate? Perché votare se tanto già sap-piamo che molti candidati di cia-scuna lista saranno sicuramente rieletti nelle circoscrizioni più si-cure? Tutti sembrano concordi che così non si può più andare avanti, ma dopo infiniti discorsi, scandali e polemiche, nulla mai

GennaioFebbraio

segue a pagina 2

Votate chi vi pare

Tutti i numeri del 2012Comune per Comune

É sempre conveniente, nonostante tutto In Italia meno potenza ma più impianti Bergamo a tutta energia Pulizia uguale risparmio Palafrizzoni: nuovo bando per 19 edifici Ca.Lo.Pi.Cos: terminati 8 impianti Valbondione: energia pulita in tempi record Quando il vento soffia sul Web I Green Job emergenti

Pagina 4

O’Leary «pagheremo i contributi in Italia»

Ryanair cresce ancora

Eco dalla Provincia

SpecialeFotovoltaico

Green Economy

Pagina 40

Amsterdam

Aeroporto

In Olanda impazzano i taxi-scooter elettrici

Eco dal Mondo

Pagina 46

Sharon Gannon

L’insegnante di yoga dei Vip di Hollywood

Stili di Vita

Pagina 26

Carceri

Areté: il riscatto passa per la green economy

Ecologia & Imprese

di Diego Moratti

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cambia. Non una tassa in me-no, non una riforma per ridurre la burocrazia o i parlamentari, non un incentivo verso una reale meritocrazia, a favore di giova-ni e donne. La politica dovreb-be contribuire al progresso della società: ma quali progressi ab-biamo fatto in tutti questi anni? Da tempo si è persa ogni aspet-

tativa di mettere mano ad alcune riforme basilari, da tutti ritenute urgenti e imprescindibili, come la riforma elettorale, il taglio dei parlamentari, delle province e dei mille enti locali a cui sono collegati una miriade di altri enti pubblico-privati. Con Cda a “no-mina” politica: amici, parenti o sostenitori. Il merito? I giovani? Il ricambio? Solo un bel concetto da sostenere durante la campa-gna elettorale. Chi votare. Per-sonalmente “sogno” un Paese in cui esista una matura alternanza politica alla guida della collettivi-tà, in cui al governo ci vada un solo partito, come in Usa o in Gran Bretagna, o al limite due soli partiti, come in Germania; sogno che questo partito gover-ni per un’intera legislatura senza problemi di maggioranza e che, terminata la legislatura, l’intero partito, dirigenti in testa, si pren-da tutte le responsabilità di ciò che è stato fatto e di ciò che non è stato fatto, senza poter attribu-ire colpe ad altri. Se dopo cinque anni quel partito riconquista la fi-ducia degli elettori, allora potrà

proseguire con le stesse perso-ne per un altro mandato, men-tre quando un partito perde, che sia di maggioranza o che sia di opposizione, allora basta. Quel partito venga completamente rinnovato nella leadership e nei suoi maggiori esponenti. Come del resto -senza sognare trop-po- avviene in tutto il mondo ci-vile. Ma non in Italia. L’alternanza di governo non dev’essere un trauma. Un partito può prova-re a proporre una linea politica, a proporre le proprie idee sulle soluzioni o sulle riforme da ap-portare. E, senza farne una que-stione personale, chi non ottiene un successo politico, può sem-pre tornare a fare altro nella vita. Ma soprattutto si permetta ad altri di farsi avanti. È qui però che entra in gioco la risposta alla do-manda di riserva. Perché votare? Votare è necessario perché altri-menti non si innesca nemmeno il meccanismo dell’alternanza,

quel meccanismo che permette di premiare o sfiduciare un po-litico o un partito che non ci ha convinto. Il ricambio è davvero la questione cruciale, per non per-mettere ai politici di creare radici troppo lunghe, tali da non poter più essere estirpate. Chi non vo-ta, delega la scelta soprattutto a coloro che invece dalla po-litica traggono profitto, diretto o indiretto: ci sono categorie di persone che non mancheranno mai di far avere il proprio voto a chi può procurare loro situazioni “favorevoli”, quando non di vero

privilegio. Sono davvero tante le persone che ruotano attorno ad una classe politica, ma la cosa preoccupante è che c’è sempre posto per tutti! Da qualche parte si trova sempre un posto adatto a ciascun politico o ex politico, che sia a Bruxelles o nella locale amministrazione comunale: un assessore o un consulente ser-ve sempre. Rimborsi elettorali ce ne sono per tutti, quelli non fini-scono mai e superano indenni (e indegni) ogni legislatura. L’accu-sa reciproca di “mettere le mani nelle tasche degli italiani” è sem-plicemente vera, è che le mani le mettono tutti insieme appas-sionatamente. E sono sempre le stesse mani. Per questo è inutile votare sempre le stesse perso-ne, vale a dire quelle persone che poi avrebbero il compito di riformare proprio la politica della quale esse beneficiano. Chi votare allora? E cosa volete che vi dica. Vorrei dirvi che non tutti i politici sono

uguali, che c’è chi si impegna di più o di meno e chi qualche ri-sultato l’ha conseguito. Ma poi è davvero normale ritrovarselo attorno per altri 10-15-20 anni solo perché -in mancanza di ve-ro ricambio- non c’è mai chi fa meglio?Vorrei dirvi di interessarvi alle storie e alle carriere persona-li di ogni singolo candidato che andrete a scegliere, per limitare la possibilità di cattive sorpre-se o di pentimenti postumi. Ma con il tasso di ricambio dei no-stri politici, dopo qualche anno, uno non sa più nemmeno di chi ri-pentirsi. Vorrei dirvi di non vo-tare i partiti più piccoli, per non disperdere il voto e frammentare ulteriormente il nostro desolato quadro nazionale, in cui le re-sponsabilità sono talmente sud-divise, che alla fine mai nessuno è responsabile di nulla. E quindi si ripresentano sempre tutti.Allo stesso tempo vorrei dirvi anche di non votare le solite co-

alizioni, perché appena dietro le prime linee vi sono le medesime persone che ci hanno allegra-mente “portato” in questa situa-zione. Quindi -direte voi- meglio votare i partiti nuovi. Non pro-prio. Anzi, fate molta attenzione a tutti i partiti che si presenta-no come nuovi e rivoluzionari, perché il rischio costante della nostra storia politica è sempre lo stesso: anche chi si presen-ta come nuovo e dirompente, dopo anni e anni è ancora lì, sempre nuovo e sempre dirom-pente, ma intanto rimane como-damente adagiato su qualcuna delle tante poltrone disponibili. Il mancato ricambio della classe

politica è un male pervasivo, un virus contagioso e lo strumento del voto sembra non avere alcun potere. Ma se non votiamo que-sta volta, cadremo nuovamente nella trappola di non innescare il ricambio. Una soluzione in fon-do c’è. Ed è l’unica che può ga-rantire un rinnovamento politico minimo. Magari non porterà ad una matura alternanza di gover-no, ma almeno eviterà le incro-stazioni politiche più durature. Sapete cosa vi dico? Fate così: dopo aver fatto le vostre valuta-zioni, il 24 e 25 febbraio votate chi vi pare. Ma la prossima volta, votate qualcun altro.

Diego Moratti

Editoriale

Segue dalla prima pagina

Editoriale

“Sono davvero tante le persone che ruotano attorno alla classe politica, ma la cosa preoccupante è che c’è sempre posto per tutti”

“Il “ricambio” è davvero la questione cruciale, per non permettere ai politici di creare radici troppo lunghe, tali da non poter più essere estirpate”“Sogno un Paese in cui

esista una matura alternanza politica alla guida della collettività”

Alice Motti - GiornalistaMario Salomone - Università di BergamoValeria Annovazzi - Giurista ambientaleAlessandra Loche - GiornalistaGiorgio Moratti - Scienze della ComunicazioneLivia Salvi - Moda e Storia dell’ArteAlessandro Sonzogni - Scienze della ComunicazioneMarta Morarelli - Scienze della ComunicazioneAlessandro Fortis - Scienze dell’EducazioneGabriele Palamara - GiornalistaRossana Madaschi - NutrizionistaClaudia Proserpio - Educazione e Formazione CEALuciano Valle - CEAArianna Corti - GiornalistaEnrico Ubiali - Scienze EconomicheMarcella Messina - Università di BergamoRoberto Simoni - GiornalistaFrancesca Valenti - Eventi con StileValeria Brunelli - Eventi con StileErica Balduzzi - Lingue e Letterature Straniere

Hanno collaborato a questo numero:EditoreStudio Green Solution S.r.l.Direttore Editoriale Marco [email protected] Responsabile Diego [email protected] organizzativa Francesca Togni - Roberta [email protected] Grafico ed impaginazione Nello Ruggiero - Layout Studio Service Srl www.layoutstudio.itStampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicità Studio Green Solution S.r.l. - [email protected] 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione28 gennaio 2013

© Copyright 2012. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press >30.000 copie

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S o m m a r i oAttualità

Eco dalla Provincia4. Aeroporto di Orio al Serio. I numeri di Mr Ryanair «Pagheremo i contributi in Italia»5. Buone prassi crescono. Premiate 11 aziende bergamasche6. Rifiuti: dopo due anni di Sistri si ritorna al MUD

Eco dal comunE8. Palazzo Frizzoni punta verso il sole per rinnovare l’energia della città9. Il Parco agricolo ecologico dedicato alla Madonna dei Campi

comuni virtuosi10. Promoserio: fare rete nelle Valli per “alleggerire” l’impatto ambientale11. Solarizzazione dei tetti pubblici a costo zero per i Comuni di Ca.Lo.Pi.Cos

Green EconomysPEcialE Fotovoltaico

12. È sempre conveniente nonostante tutto13. Ottimizzazione del fotovoltaico: pulizia=risparmio14. Fotovoltaico Italia, meno potenza, più impianti16. Bergamo a tutta energia. I dati Comune per Comune18. Nuova Centrale Idroelettrica a Valbondione. Energia Pulita in tempi record20. Quando il vento soffia sul web22. I nuovi green job

Ecologia & imPrEsE24. Coop: a Bergamo il supermercato che ama l’ambiente26. Il riscatto attraverso la green economy27. WHP: promuovere la salute è una bella impresa

Stili di vita e d’impresasPEcialE matrimoni grEEn

28. Matrimonio in…verde30. I “fiori d’arancio vip” si sposano con la natura32. Look da favola34. Ecologico? Ci vado a nozze! 35. Le dolcezze del matrimonio. L’amico a quattro zampe, ospite d’onore36. Wedding planner, un professionista al vostro fianco37. Il fascino della Seduzione. Due cene letterarie a tema

ambiEntE38. L’orso bruno è il gigante buono più minacciato in Italia39. Econnect il ripristino della rete della vita

Eco dal mondo40. Amsterdam…tutta eco la città!41. Taxi-scooter elettrici. In Olanda impazza il nuovo servizio

artE & tEndEnzE42. Doppia K: rapper senza catene e macchinoni / L’Ambiente SI Nota43. “Comunità sostenibili” esperienze concrete in provincia di Bergamo

sociEtà44. Sotto la lente d’ingrandimento l’agire sostenibile dei GAS45. !U.K Club: non tutti i Mali vengono per nuocere!46. A Bergamo Sharon Gannon. L’insegnante di Yoga dei Vip di Hollywood47. Ogni età ha il suo cibo

salutE & bEnEssErE48. La salute vien mangiando

alimEntazionE50. La pera, ritratto della salute

Il radicchio, la foglia del Nordest51. Risotto con pere, zola e radicchio rosso

Pancake zero sprechi dallo scarto del centrifugato di perastoria & PErsonaggi

52. Albert Schweitzer. Cristianesimo, Dio ed Etica della vita53. ANCI e CEA di Bergamo insieme per uno sviluppo sostenibile

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È sereno Michael O’Leary, pa-tron di Ryanair, mentre annuncia 4 nuove rotte in partenza dall’ae-roporto di Orio al Serio verso Ka-lamata (Grecia), Knock (Irlanda), Catania e Malta, in occasione della affollatissima conferenza stampa tenutasi il 22 gennaio per il 10° anniversario della com-pagnia a Milano-Bergamo.Il legame con l’aeroporto è forte, dice O’Leary, confermando tut-to il repertorio scenografico a cui ci ha abituati, che oltre che ma-nager lo qualificano come show-man. Non solo Orio rappresenta il più grande e il più affermato

scalo di Ryanair ma, scherza, da tifoso del Manchester City sa-rebbe anche disposto ad offrire un volo gratis, di sola andata, a Mario Balotelli. Dati alla mano O’Leary mostra i trend di cresci-ta di quella che definisce l’unica compagnia ultra low-cost in Eu-ropa e ribatte alle accuse mosse a Ryanair in materia di violazio-ni della sicurezza, di politica del carburante e di evasione fiscale.

Il bilancio di 10 anni di Ryanair a Bergamo è presto fatto: più di 7 milioni di passeggeri annui con una ricaduta di 7 mila posti di la-voro (stimati in mille per milione di viaggiatori dall’Airport Council International - ACI) e un trend in continua crescita. Per usare il motto della Compagnia: «Il co-sto più basso vince sempre».

Questione tasse, contributi e “One Bag Rule”

Con l’ironia che lo contraddistin-gue e un’apparente semplicità O’Leary liquida le questioni più pressanti per l’opinione pubbli-ca. “No problem”, dice a chi gli chiede delle tasse: basta che si decida dove vanno pagate e lo faremo, in Italia o in Irlanda non fa differenza. Poco importa per lui se la tassazione in materia in Irlanda è al 12% mentre in Italia è al 37%. O’Laeary non vuole entrare in merito alla questione tasse nel nostro Paese anche perché, dice, ora stanno cre-scendo in fretta anche in Irlanda. Resta il fatto che la normativa europea sui lavoratori mobili stabilisce che tasse e contribu-ti vadano pagati nel Paese do-ve ha sede la compagnia. «Una normativa che finora era favore-vole per l’Italia per la sua tradi-zione navale -dice O’Leary-. Ora

se l’Italia cambierà la legge, noi la rispetteremo, come sempre e come in tutti gli Stati su cui volia-mo. I nuovi dipendenti potranno versare i contributi in Italia, ma non può esserci retroattività per quelli che le hanno già corretta-mente pagate in Irlanda. Ryanair -ribadisce- ha operato secondo leggi europee», benificiando di un vuoto normativo europeo e italiano. E a un’eventuale condanna da parte del giudice del lavoro di Bergamo, che si pronuncerà in merito il 20 febbraio, Rya-nair presenterà ricorso. Se poi, stando al decreto crescita, le compagnie low cost saranno sottoposte al regime fiscale na-zionale italiano, Ryanair si ade-guerà. Nessun rischio quindi che Ryanair lasci il nostro Pa-ese, nè tantomeno Orio sulla

cui crescita infatti punta ancora molto. O’Leary ribatte anche alla questione degli aiuti statali. So-lo Alitalia prende contributi sta-tali, mentre Ryanair, come tutte le compagnie aeree fa trattative economiche e commerciali con gli aeroporti e gli enti turistici sul-la base dell’incremento del traf-fico e del numero di passeggeri (e quindi, nel caso di Bergamo, iscritti a bilancio alla voce “Costi per Servizi” - specifica il Diret-tore generale di Sacbo Andrea Mentasti). E a chi polemizza sulla One Bag Rule, ovvero la legge secon-do la quale Ryanair concede ai passeggeri un unico bagaglio a mano, O’Leary risponde ancora una volta coi numeri: dalla sua introduzione nel 2005, dettata da questioni di spazio e di si-curezza a bordo, si è passati da 40 ad 80 milioni di passeggeri. Come a dire: queste sono le re-gole per viaggiare low-cost, è la gente che ci sceglie: «Il costo più basso vince sempre».

La crescita continua

La luna di miele tra l’aeroporto di Milano-Bergamo e la Com-pagnia Irlandese sembra quin-di destinata a durare ancora a lungo. L’intenzione della compa-gnia infatti è chiaramente quella

di continuare a crescere e, con lei, anche lo scalo bergamasco. I lavori di ingrandimento dell’ae-roporto e di allungamento delle piste sono già cominciati e sa-ranno pronti per l’Expo 2015. Con buona pace dei comitati e dei Comuni limitrofi che, insieme a Legambiente, hanno commis-sionato al TAR un’indagine per la riduzione degli impatti inquinanti nell’aria e del rumore per quel-lo che ormai è divenuto il quar-to scalo italiano per numero di passeggeri e il terzo scalo italia-no per traffico di merci.

Nel dibattito in corso ogni me-se su BergamoSOStenibile, continueremo ad approfondi-re i diversi aspetti e le diverse prospettive con cui guardare “Il Caravaggio” e la sua crescita, crescita che si spera possa es-sere prima di tutto in sostenibilità ambientale.

Arianna Corti

Michael O’Leary, patron della compagnia irlandese, annuncia quattro nuove rotte in occasione del 10° anniversario di presenza a Bergamo

Aeroporto di Orio al SerioI numeri di Mr Ryanair «Pagheremo i contributi in Italia»

Eco dalla Provincia

“Il legame con l’aereporto è forte. Orio rappresenta il più grande e il più affermato scalo di Ryanair”

“Il bilancio di 10 anni di Ryanair a Bergamo è presto fatto: più di 7 milioni di passeggeri annui con una ricaduta di 7 mila posti di lavoro”

L’aeroporto in datiTraffico passeggeri 8.890.604Traffico merci 117.050 tCompagnie operanti (voli di linea) 14Collegamenti 115Nazioni 33Città 104

Ryanair BGY in datiRotte 80Voli settimanali 990Passeggeri annui 7 milioniPosti di lavoro ad Orio al Serio 7.000

4 www.bergamosostenibile.comNumero 19 - Gennaio/Febbraio 2013

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I numeri parlano chiaro: 78 aziende premiate (+34% rispetto al 2011), provenienti da tutte le 12 provincie della Lombardia e dai più disparati settori, dalla grande azienda alla cooperativa socia-le, anche se a farla da padrone sono come sempre le piccole e medie imprese. Milano risulta il territorio più pre-sente con 26 aziende ammesse, seguita da Bergamo a quota 11 aziende (+46% rispetto al 2011). Poi Monza Brianza, Sondrio e Pavia rispettivamente con nove, sei e cinque aziende premiate; Brescia e Como a quota 4, Lodi e Mantova 3, Crema e Lecco a quota 2 e Varese 1. Quasi tutte le provincie hanno aumentato il numero di imprese premiate; l’idea non è sicuramente quella di fare delle classifiche di me-rito ma offrire, anche in questo caso, un buon esempio per chi non ha partecipato per mancan-za di iniziativa o semplicemente di tempo. “Le buone prassi de-vono essere un atto volontario, non un’imposizione” dichiara in-fatti Federico Montelli, Direttore di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Proprio nell’ottica del migliora-mento continuo quest’anno è stata inaugurata una nuova se-zione per le imprese che hanno già partecipato alle scorse edi-zioni e che hanno voluto dare evidenza a nuove buone prassi all’evoluzione di quanto già fatto. Del numero totale delle aziende che hanno partecipato al ban-do quasi il 50% aveva già preso parte a una delle precedenti edi-zioni. L’altra novità di questa edi-zione, in linea con la filosofia della trasparenza, è il Repertorio Web delle Buone Prassi: un portale il cui obiettivo è raccogliere on-line le imprese selezionate per dare pubblica evidenza ai com-portamenti socialmente respon-sabili e agli elementi aziendali più qualificanti. Il repertorio sarà presente sul nuovo sito dedicato www.csr.unioncamerelombar-dia.it e sarà uno strumento di

comunicazione e condivisione con tutte le parti interessate per la diffusione delle buone prassi sul territorio lombardo.

Le 11 impreseBergamasche

Le imprese bergamasche pre-miate in questa edizione sono 11 e più precisamente (in ordi-ne alfabetico): Arti Grafiche FAIV (Grumello del Monte) - tipogra-fia a conduzione familiare certi-ficata FSC che conferma la sua presenza dopo la segnalazio-ne dell’anno scorso; Asilo Nido La Stellina (Azzano San Paolo) - esempio di buone prassi sia interne (verso dipendenti, utenti e clienti) che esterne (verso for-nitori e il proprio territorio) oltre che attraverso l’installazione di

pannelli fotovoltaici e all’utilizzo di giochi in legno; Aspan Servizi (Grassobbio) - associazione dei panificatori bergamaschi che promuove la filiera corta del gra-no; Capello (Bergamo) - storico panificio della città che confer-ma la sua presenza presentando un nuovo progetto riguardante la responsabilità sociale e territo-riale attraverso la partecipazio-ne al progetto “Bergamo la mia terra e il suo pane” e l’uso di fari-na a km 0; Ditta Gamba Edoardo (Almè) - salumificio storico ber-gamasco che, pur tramandando la propria tradizione dal 1880, si è impegnato negli acquisti a Km 0, senza OGM o derivati del latte, e collabora attivamente sul pro-prio territorio attraverso i Grup-pi di Acquisto Solidale; Kennew (Nembro) - azienda giovane del settore fotovoltaico, ma già for-temente impegnata in prima persona attraverso certificazioni di qualità, ambiente e gestione dell’energia dell’azienda stessa; NaturalBio (Bolgare) - negozio a gestione familiare aperto nel luglio 2011 che, oltre a vendere prodotti biologici, vuole essere anche luogo di incontro, infor-mazione e formazione sull’ali-mentazione naturale e sana;

Politerapica (Seriate) - poliam-bulatorio di riabilitazione che si impegna nell’organizzazione di incontri per la popolazione; Ressolar (Bergamo) - azien-da storicamente impegnata nel mondo dell’energia sin dal 1952 che investe le proprie risorse nel fotovoltaico anche attraverso la formazione e progettazione scolastica; Siti Targhe (Capria-te San Gervasio) - azienda di produzione di targhe industria-li secondo criteri di valutazione ambientali sia delle materie pri-me che dell’attività dell’azienda stessa; Vanoncini (Mapello) - azienda trentennale che ha svi-

luppato un sistema costruttivo a basso consumo di energia e ha realizzato la propria sede ren-dendola un “edificio energetica-mente efficiente”.“Anche se le imprese non ve-dono ancora la Responsabilità Sociale d’Impresa come un’op-portunità” è stato detto durante la giornata di premiazione “c’è una maggiore consapevolezza dei propri mezzi”. Non resta che aspettare che il prossimo ban-do per scoprire nuovi esempi di buone prassi, magari date dalle semplici pratiche di tutti i giorni.

Roberta Spinelli

Buone prassi crescono Premiate 11 aziende bergamascheIn aumento le imprese che rispondono al bando regionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012. Seconda dopo Milano la performance della provincia di Bergamo

“Un portale per dare pubblica evidenza ai comportamenti socialmente responsabili e agli elementi aziendali più qualificanti: è il Repertorio Web delle Buone Prassi”

Le imprese bergamasche premiate 1. arti grafiche Faiv (Grumello del Monte) 2. asilo nido la stellina (Azzano San Paolo)3. aspan servizi (Grassobbio) 4. capello (Bergamo) - panificio5. ditta gamba Edoardo (Almè) - salumificio 6. Kennew (Nembro) - settore fotovoltaico7. naturalbio (Bolgare) - alimentazione naturale 8. Politerapica (Seriate) - poliambulatorio di riabilitazione 9. ressolar (Bergamo) - settore energie rinnovabili 10. siti targhe (Capriate San Gervasio) 11. vanoncini costruzioni (Mapello)

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Novità in materia di rifiuti: dopo la sospensione del Sistri (Siste-ma di controllo della tracciabilità dei rifiuti), con la pubblicazione di fine anno del decreto del pre-sidente del consiglio (DPCM) 20 dicembre 2012, è stato emana-to il nuovo Modello Unico per la dichiarazione Ambientale (MUD) attraverso il quale denunciare i rifiuti speciali prodotti dalle atti-vità economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, av-viati al recupero, trasportati e in-termediati. Il MUD va presentato entro il 30 aprile di ogni anno alla Camera di Commercio compe-tente per territorio, ovvero quella della Provincia in cui ha sede l’u-nità locale, cioè la sede presso la quale il dichiarante ha detenu-to i rifiuti in relazione alle attività svolte: produzione, operazioni di recupero e smaltimento. L’Unità locale coincide con la sede legale per i soggetti che svolgono attività esclusiva di tra-sporto o attività di intermediazio-

ne e commercio di rifiuti senza detenzione. Il DPCM del 20 di-cembre 2012 ha modificato pro-fondamente il MUD, sia in merito alle informazioni da comunicare, più numerose e dettagliate, sia per quanto riguarda la modali-tà di trasmissione, da effettuare esclusivamente per via telema-tica, ad eccezione dei sogget-ti quali Comuni e Consorzi e di coloro che producono, nella propria unità locale, non più di 7 rifiuti, e per ogni rifiuto, utilizza-no non più di 3 trasportatori e 3 destinatari. Inoltre il DPCM intro-

duce l’obbligo di comunicazione annuale da parte dei Gestori di RAEE (Rifiuti da Apparecchiatu-re Elettriche ed Elettroniche). Il modello si compone di sei co-municazioni: quella sui “Rifiuti speciali” deve essere presenta-ta tramite il sito www.mudtele-matico.it dai seguenti soggetti: trasportatori, commercianti e intermediari di rifiuti senza de-tenzione; impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti; imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e aziende che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pe-ricolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni arti-gianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque, come depurazione delle acque reflue e dall’abbattimento dei fu-mi (così come previsto dall’art. 184, comma 3, lettere c, d e g); imprese agricole che produco-

no rifiuti pericolosi con un volu-me di affari annuo superiore a Euro 8.000,00. La seconda co-municazione “Veicoli Fuori Uso”, da presentare sempre tramite il sito, si rivolge ai soggetti che ef-fettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali, rientran-ti nel campo di applicazione del D. Lgs. 209/2003. La comunicazione “Imballag-gi” deve essere presentata da CONAI o altri soggetti di cui all’art. 221, comma 3, lettere a, c. La comunicazione “Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”, si rivol-ge ai soggetti coinvolti nel ciclo

di gestione dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 151/2005. La comuni-cazione “Rifiuti Urbani, Assimi-lati e raccolti in convenzione”, si rivolge ai soggetti istituzionali responsabili del servizio di ge-stione integrata dei rifiuti urbani e assimilati, quali ad esempio Comuni e Consorzi. Infine la comunicazione “Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, che deve essere inviata tramite il sito www.regi-stroaee.it, riguarda i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritte al Registro Nazionale e Sistemi Collettivi di Finanziamento.

Entro il 30 aprile 2013 la presentazione del nuovo Modello Unicodi Dichiarazione Ambientale per enti e imprese

Rifiuti: dopo due anni di Sistrisi ritorna al MUD

Eco dalla Provincia

“Nuovi destinatari sono i trasportatori e gli intermediari/commercianti di rifiuti senza detenzione che dal vecchio modello Sistri erano stati esonerati”

Bergamo, 15 febbraio 2013Studio Amb organizza un incontro formativo sul MUD

Considerata la complessità della nuova dichiarazione, è pos-sibile che molte imprese possano riscontrare notevoli difficoltà nell’adempiere a quest’obbligo amministrativo. In linea con la propria mission aziendale, Studio Amb, che da vent’anni fornisce consulenza e supporto alle aziende in materia ambientale, ha organizzato per venerdì 15 febbraio al Centro Congressi Giovanni XXIII a Bergamo un incontro dal taglio par-ticolarmente operativo sulle problematiche legate alla compila-zione del nuovo MUD. I produttori di rifiuti, le aziende che operano nel settore del tra-sporto, dell’intermediazione, del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, i gestori di veicoli fuori uso, di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e i produttori (AEE), i Comuni e i consulenti ambientali, sono tutti invitati a partecipare. Nello specifico verranno evidenziate le novità introdotte dal DPCM del 20 dicembre 2012, la struttura del nuovo MUD e una guida alla dichiarazione per produttori, trasportatori, gestori di impianti di recupero e smaltimento, intermediari e commercianti, Comuni. Il pomeriggio sarà dedicato alla corretta compilazione della «Co-municazione veicoli fuori uso» e della «Comunicazione RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche».La quota di partecipazione di 250 euro (+Iva21%) comprende il materiale didattico, pranzo e attestato di partecipazione. Agli abbonati del portale Tuttorifiuti.it e ai clienti dello Studio Amb è riservato uno sconto del 10%. Tra i relatori, Paolo Pipere, Esper-to di diritto dell’ambiente e Segretario della Sezione Regionale Lombardia dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e Tiziana Ce-fis, responsabile formazione Studio Amb.

Per informazioni e modalità di partecipazione: Tel. 035 4243093 - [email protected]

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Il traguardo è fissato: produzio-ne di 25 MWp di energia pulita nel 2020. E Bergamo procede a grandi passi verso l’obiettivo. Anche l’amministrazione pub-blica fa la “sua parte”, promuo-vendo l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri edi-fici. Per sfruttare le agevolazioni statali il comune ha emesso an-che nel 2013 un bando con cui sono stati messi a disposizione dei privati i tetti degli edifici pub-blici, a fronte di un contributo economico corrispondente a un affitto. In questo stesso mo-do, lo scorso anno si è registra-to (rispetto al 2011) un aumento esponenziale della produzione di energia pulita. In dettaglio per il 2013 PalaFrizzoni propone l’installazione dei pannelli foto-voltaici sui tetti della Sede della circoscrizione 2 (in Largo Ro-entgen 3), della Biblioteca “Ti-raboschi” (via San Bernardino 74), presso la sede della polizia locale (via Coghetti 8), all’Urban center (viale Papa Giovanni XXIII 57), al Centro anziani Longuelo (via Giordano 1/a), ai Magazzini comunali (via Serassi 17/a), al Centro sociale Malpensata (via Furietti 21) al Palazzetto dello sport (piazzale Tiraboschi 2-5), sulle Abitazioni comunali a Ce-ladina (via Einstein 51– 53 – 55), al Nuovo albergo popolare (via Carnovali 95), al Centro sportivo

Celadina (via pizzo Scais 2), al-la Scuola elementare “Valli” (via Rovelli 34), alla Scuola elemen-tare “Don Bosco” (via Furietti 16) e al Centro atletica indoor (via Gleno 2/a).

Nel 2012 produzione esponenziale

La formula del bando pubblico ha permesso di far lievitare la produzione di energia pulita gra-zie agli impianti sugli edifici del Comune: dall’inizio del 2011 alla metà del 2012, da 8,06 kWp a oltre 1.200 kWp. Dopo che è stato pubblicato il primo bando comunale per la realizzazione degli impianti in 19 edifici comunali, ben 15 aziende tra le principali eccellenze locali nel settore delle energie alterna-tive hanno deciso di partecipare facendo rete: si sono riunite in un’impresa, la Bergamo Green Energy, e si sono aggiudicate il bando. I lavori di realizzazione degli impianti sono partiti all’ini-zio del 2012. Con due importan-ti risultati: l’aumento di energia elettrica derivante da fonti rinno-vabili e quindi il risparmio di 750 tonnellate annue di Co2 immes-se nell’atmosfera, e anche l’ap-porto del sostegno da alcune realtà economiche locali. La forte attenzione verso que-sto tipo di energia alternativa ha

“trascinato” nella conversione al fotovoltaico anche altri enti pub-blici della bergamasca che han-no puntato verso la realizzazione dei pannelli, anche con potenze di picco significative, dai circa 270 kWp dei pannelli installati nel 2010 alla Fiera, ai 141, 57 kWp dell’Università, fino ai 4,41 kWp della pensilina che si sta realiz-zando per la ricarica dei veicoli elettrici. A oggi, complessivamente, si contano quindi 27 impianti (for-mati da oltre 8.060 pannelli) in-stallati su edifici pubblici, sia comunali che di altri enti o socie-tà partecipate, con una poten-za di picco di oltre 1,643 kWp, mentre la potenza complessiva

sul territorio comunale è pari a 7.107 kWp. Il che significa che l’apporto pubblico al totale di energia fotovoltaica prodotta in città è pari al 23%, una percen-tuale destinata ad aumentare considerevolmente proprio in conseguenza del nuovo bando e che conferma Bergamo tra le prime città in Italia in relazione all’impatto pubblico sul totale di energia prodotta.

L’obbligo di fotovoltaico nel Regolamento edilizio

Con l’adesione al Patto dei sin-daci il Comune di Bergamo ha iniziato a progettare iniziative per

incentivare la produzione locale di energia da fonti alternative, in primo luogo dal sole, definen-do l’obiettivo di raggiungere nel 2020 una potenzia complessiva di 25 MWp.Puntando a questa meta, chiara già durante la stesura del Piano per le energie sostenibili, si è at-tuato uno studio conoscitivo in un quartiere pilota della città. Per far convergere tutti gli sforzi verso questo impegnativo obiet-tivo, nello stesso regolamen-to edilizio comunale si prevede l’obbligo di approvvigionamento energetico da impianti fotovoltai-ci per i nuovi edifici, definendo le potenze di picco minime da in-stallare.

Il Comune ha approvato il nuovo bando per l’installazionedei pannelli fotovoltaici su altri dodici edifici pubbliciNel 2012 sono state “rivestite” 19 strutture comunali

Palazzo Frizzoni punta verso il soleper rinnovare l’energia della città

Eco dal Comune

Palazzetto dello sport

Nuovo Albergo Popolare

Hai un’impresa?Vuoi promuovere

la sostenibilità tra i tuoicollaboratori?

PER INFORMAZIONICell. 335 362.358

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collaboratori?

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Dopo aver ricevuto nel 2011 il ri-conoscimento dalla Provincia di Bergamo, il Parco Agricolo Eco-logico dei territori di Bergamo e Stezzano ha iniziato a muovere i primi passi. È stato costituito il Comitato di Coordinamento, organo di gestione previsto dal-la convenzione sottoscritta dai due Comuni e rappresentato dai rispettivi assessori all’ambiente Massimo Bandera e Francesco Manaresi. Tra le prime decisioni prese dal Comitato di Coordina-mento del Plis la più significa-tiva ha riguardato la scelta del nome, alla ricerca di una parola che leghi il Parco al suo territo-rio, come del resto lo sono i no-mi di tutti i restanti 18 Plis della provincia di Bergamo. La scelta è caduta sul Santuario dedicato alla Madonna dei Campi, un luo-go situato al centro del Parco, da sempre un punto di riferimento per le famiglie e in particolare per gli agricoltori della zona.

A scuola di natura

È stato avviato inoltre un proget-

to di partecipazione e di educa-zione ambientale nelle scuole medie, volto da un lato a far co-noscere ai ragazzi il territorio del Plis e dall’altro a realizzare attraverso un concorso il logo del Parco. Sono stati elabora-ti e finanziati i primi progetti di fattibilità, riguardanti la cartel-

lonistica di perimetrazione e di informazione, così come la rete dei percorsi e la manutenzione straordinaria degli stessi. Per meglio far conoscere il Parco è in corso la realizzazione di un si-to web dedicato che sarà pronto entro il mese di aprile. Infine so-no stati costituiti due importanti

tavoli di partecipazione, il primo rivolto agli agricoltori, il secondo dedicato alle associazioni. “Due anime del parco che vogliamo avvicinare e far dialogare - ha affermato l’assessore Massimo Bandera - per superare le diffi-denze dei primi e valorizzare gli entusiasmi dei secondi”.

Il Parco agricolo ecologico dedicato alla Madonna dei CampiIl Santuario, che si trova al centro dell’area verde, è stato sceltodal comitato di coordinamento del Plis per dare il nome alla zona

“Avviato un progetto nelle scuole medie per far conoscere “l’oasi”, che si estende nei territori di Bergamo e Stezzano, ai giovani”

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La “divisione industria” di Pro-moserio, agenzia di promozione della Val Seriana e Val di Scalve, lancia per il 2013 un nuovo pro-getto dedicato alle aziende as-sociate, mirato alla “sostenibilità” e declinato nel settore di attività di ogni singola realtà. In primo piano, non solo i progetti che alcune delle imprese più grandi stanno già mettendo in campo, ma anche e soprattutto il “bilan-cio di sostenibilità” che può es-sere realizzato da ogni azienda.

Sviluppo del territorioOrientata principalmente verso lo sviluppo del territorio e del turismo, Promoserio è nata nel 2010 in forma associativa. I fon-datori sono la Comunità mon-tana Val Seriana, 39 Comuni, la Provincia, il Parco delle Oro-bie, gli operatori turistici, le as-sociazioni di categoria, gruppi

industriali e la Banca popolare di Bergamo. Oggi la divisione industria conta ben 86 aziende associate che credono nel ter-ritorio e sostengono il progetto di sviluppo turistico, realizzando anche progetti che non vanno a sovrapporsi con le iniziative delle associazioni di categoria. Come i diversi ingranaggi di un’unica auto, le anime dei vari settori di Promoserio lavorano insieme per la valorizzazione e il rispetto

del territorio in ogni sua declina-zione. Un punto di inizio lanciato dall’agenzia di promozione su cui le aziende, insieme, “potran-no aprire il dialogo e il confron-to”, ha spiegato la responsabile di Promoserio Industry Paola Bi-gatti. Tra le aziende associate, alcune hanno già come “core business” l’ambiente. Tra questi si ricordano Geogreen, Energe, Enki, Bonifiche ambientali, Fa-se, Tecnologie ambientali. Ma a questo elenco si affiancano al-tre imprese che “stanno affron-tando il problema dell’impatto ambientale”. Gli esempi non mancano: le certificazioni per l’u-tilizzo responsabile delle foreste di Pigna e Graphicscalve, l’im-ballaggio invisibile (che ha persi-no vinto l’oscar dell’imballaggio) promosso da Fonti Pineta. E an-cora, il bilancio di sostenibilità di Scorpion bay, il progetto Green

energy home realizzato dallo studio “Progettando” e le atti-vità di Ferri motori che puntano a limitare l’impatto ambientale delle auto. Ma questi sono solo alcune delle iniziative messe in campo dalle aziende associate e che Promoserio Industry mira a valorizzare. Un’attenzione par-ticolare è rivolta alla sostenibili-tà ambientale. Su questo tema Promoserio vuole fare il punto

della situazione e dare voce a ogni singolo progetto promosso dalle imprese. Nello specifico, il settore Industry dell’agenzia di promozione vuole sensibilizza-re maggiormente alcune azien-de (in primis le più strutturate) sull’importanza del bilancio di sostenibilità, “creando momenti di formazione sul tema –ha pre-cisato Paola Bigatti– e indicando gli interlocutori di riferimento per essere accompagnati nella sua stesura”. Inoltre, si stanno infor-mando le aziende “sulle poten-zialità del Conto Energia, perché siamo consapevoli della possi-bilità di avere forti incentivi sul-la riqualificazione energetica dei loro stabili”.

Alessandra Loche

La divisione Industry promuove il nuovo progetto per la sostenibilità

Promoserio: fare rete nelle Valliper “alleggerire” l’impatto ambientale

Comuni Virtuosi

“Come i diversi ingranaggi di un’unica auto, le anime dei vari settori di Promoserio lavorano insieme per la valorizzazione e il rispetto del territorio in ogni sua declinazione”

“M’illumino di meno”Anche Promoserio ha aderito alla campagna di “M’illumino di me-no”, promossa da Rai radio2, inviando una newsletter a Comuni, associazioni, Proloco, scuole e aziende per informare dell’iniziati-va e invitarli ad aderire. Come nelle precedenti edizioni, si chiede di spegnere simbolicamente per un’ora il 15 febbraio gli apparec-chi elettrici e le fonti luminose. E, per un uso consapevole dell’energia, ecco il decalogo:

1. spegnere le luci quando non servono; 2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici; 3. sbrinare spesso il frigor, tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro perché possa circolare l’aria;4. mettere il coperchio sulle pentole quando si fa bollire l’acqua ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola; 5. se si ha caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre; 6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lasci passare aria; 7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, agli infissi e alle porte esterne; 8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni; 9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni; 10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

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L’Associazione dei Comuni per l’Agenda21 Ca.Lo.Pi.Cos (Ca-stro, Lovere, Pisogne e Costa Volpino) ha attivato negli ultimi anni una serie d’iniziative per promuovere le fonti rinnovabili. Sul tema del fotovoltaico è stato intrapreso un percorso per pro-muovere la solarizzazione dei tetti pubblici a costo zero e per formare un gruppo di acquisto di cittadini a prezzi convenzio-nati. Dopo la selezione trami-te bando, i Comuni aderenti ad Agenda 21 Ca.Lo.Pi.Cos. han-no sottoscritto una convenzio-ne con una società esterna, in collaborazione con La ditta V.M. Elettrica di Osio Sotto, attraver-so la quale sono stati installati otto impianti fotovoltaici sui tetti comunali di Castro, Pisogne e Costa Volpino a costo zero per le 4 amministrazioni comunali. La formula del “comodato d’u-

so” permette infatti alle Pubbli-che Amministrazioni di produrre energia elettrica da fonti rinno-vabili per il proprio fabbisogno e usufruire di parte del rimborso Enel per l’energia ceduta in rete. L’azienda V.M. Elettrica di Osio Sotto sta installando gli impianti e provvedendo alle pratiche ne-cessarie per ottenere gli incen-tivi. I diversi edifici interessati stanno fornendo e forniranno energia elettrica da fotovoltai-co per circa 260 kWp. Il primo impianto installato ed entrato in esercizio nel mese di marzo 2012 si trova sulla copertura del tetto delle Scuole di Pisogne, frazione Gratacasolo, e ha una potenza pari a 96,462 kWp, in grado di soddisfare il proprio fabbisogno energetico, visibile grazie a un display, installato nella scuola, che riporta i dati relativi alla pro-duzione di energia elettrica e

alla quantità di CO2 non emes-sa nell’ambiente. Il secondo im-pianto, installato ed entrato in esercizio nel mese di Giugno, si trova sulla copertura della Scuo-la e Palestra di Via Aldo Moro a Costa Volpino e ha una poten-za pari a 48 kW. La tipologia del tetto ha permesso l’installazione di un impianto “integrato alla co-pertura con caratteristiche inno-vative”, di miglior impatto visivo e in grado di sostituire elementi della copertura. Anche per tale impianto è stato installato un di-splay informativo. Terminati ed entrsati in eserci-zio i tre impianti nel Comune di Castro. Sul Municipio sono sta-ti installati 14,912 kWp, mentre sulle case comunali di via Mat-teotti 32 e di via Roma 21 so-no stati installati due impianti di tipo “integrato alla copertura con caratteristiche innovative” di

11,8 kWp e 5,9 kWp; tali impian-ti sono in grado di far fronte al fabbisogno dell’energia elettrica per le parti comuni. È stata inol-tre sottoscritta all’inizio del mese di ottobre la convenzione per il secondo impianto nel Comune di Pisogne, presso la scuola me-dia di via Isonni sulla quale sono stati installati 49 kWp. La scelta è stata guidata dalla necessità di usufruire dell’incentivo relativo al 4° conto energia, con scaden-za a fine 2012, motivo per cui si è preferito optare per la scuola che non aveva necessità di una sostituzione della copertura del tetto, per cui si è potuto instal-

lare i moduli in aderenza. Infine si è conclusa a dicembre anche la realizzazione degli ultimi due impianti di Costa Volpino: un impianto sul Pala CBL per una potenza di 19,60 KwP e uno sull’edificio EX-ENAIP ora sede della Polizia Municipale con una potenza di 5,88 Kwp. Inoltre verrà rilanciata nel 2013 la creazione di un gruppo d’acqui-sto per i cittadini. Al momento si sono realizzati con tale formula una mezza dozzina di impianti, iniziativa che ha permesso in-stallazioni a costi vantaggiosi e a garantito la possibilità di usufrui-re del 5° conto energia.

Solarizzazione deitetti pubblici a costo zero per i Comuni diCa.Lo.Pi.Cos Terminati gli impianti fotovoltaici sui tettia Castro, Lovere, Pisogne e Costa Volpino

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Rimane meno di un mese di campagna elettorale e il nostro Paese si ritrova nel bel mezzo di una delle battaglie politiche più incerte e affollate degli ultimi an-ni. Uno dei temi a cui dovrà met-tere mano il prossimo Governo è sicuramente la questione degli incentivi a sostegno dell’energia solare fotovoltaica, uno dei set-tori trainanti della nostra zoppi-cante economia. Notizie negative? Solo fino ad un certo punto, perché se è vero che il Quinto Conto Ener-gia è ormai agli sgoccioli, esi-stono altri modi per rendere il fotovoltaico una scelta più che sostenibile, addirittura economi-camente remunerativa oltre che, naturalmente, ecologica. Stiamo parlando della tecnologia che avanza rendendo gli impianti sempre più efficienti, oltre che della detrazione Irpef del 50% che potrà essere applicata an-che agli impianti fotovoltaici.

Lo scenario odierno

Alla fine del 2011, l’Italia era il secondo paese al mondo per produzione potenziale di ener-gia solare. Un risultato invidiabile

e sorprendente visto che siamo abituati a essere etichettati come il popolo dell’immobilismo e delle caste. Il merito di questo boom, come tutti sanno, è stato dei ric-chi incentivi assicurati a partire proprio dal 2005 dal Conto Ener-gia, un sistema di finanziamento che, per 20 anni, assicura fondi pubblici a sostegno della pro-duzione di energia fotovoltaica. Solo fino al 2012 questi incenti-vi erano particolarmente elevati, se paragonati al resto dell’Euro-pa, a dispetto del crollo dei costi di produzione e d’installazione dei pannelli registrato nel tem-po. A dimostrazione di questo, quando nell’agosto dello scorso anno il Ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Corrado Passera, ha rivisto verso il basso la politica degli incentivi, in pochi sono rimasti sorpresi. Inaspetta-ta è stata invece un’altra scelta del Governo: l’introduzione di un tetto pari a 6,7 miliardi di euro sul totale degli incentivi versati an-nualmente a sostegno del mer-cato del fotovoltaico. Detto in parole povere, al raggiungimen-to della soglia, nessun nuovo impianto potrà godere dei finan-ziamenti pubblici.

Conto Energia

La brutta notizia è che il raggiun-gimento del fatidico tetto è ormai questione di settimane: le ultime stime prevedono infatti che la ghigliottina cadrà tra questo me-se e il prossimo. Solo fino a qualche anno fa le conseguenze della fine degli in-centivi sarebbero state disastro-se, i costi del solare sarebbero stati troppo alti per competere con petrolio, gas, carbone o nu-cleare. Negli ultimi anni lo scena-rio è però cambiato, in molti versi per il meglio. Grazie a pannelli sempre più economici ed effi-cienti, già nel 2013 l’assolata Ita-lia può diventare una delle aree al mondo in cui, per gli impianti più grandi, produrre energia solare costerà quanto farlo da fonti tra-dizionali anche senza aiuti dallo stato. Nel giro di un paio d’anni sarà così anche per gli impianti medi e domestici.

Il futuro

I tempi sono quindi maturi per staccare la spina dal Conto energia? Molti operatori del set-tore temono di no, senza però te-

ner conto dell’introduzione della detrazione Irpef del 50%, che potrebbe ora essere applicata anche agli impianti fotovoltaici (almeno questa sembra l’inter-pretazione dell’Agenzia delle En-trate, anche se ancora manca un documento ufficiale definitivo in tal senso). L’intervento di installazione dei pannelli fotovoltaici potrà per-tanto godere del bonus per le ristrutturazioni generiche resi-denziali (portato di recente dal 36 al 50%, almeno fino al prossi-mo giugno), ma non di quello del 55% per l’efficienza energetica.

Convenienza

È stata chiarita, inoltre, l’incom-patibilità della detrazione con le tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia agli sgoccioli: se un impianto gode di una delle agevolazioni, non può approfit-tare anche dell’altra. Basta incentivi, dunque, ma via alla detrazione. La notizia ha un risvolto importante proprio per la fine del Conto Energia. Ma c’è di più, perché, secondo i calcoli dei tecnici, anche in presenza degli incentivi del Quinto Conto Ener-

gia, e solo per alcune tipologie di impianti, il meccanismo della detrazione fiscale può essere più conveniente. Da non sotto-valutare, infine, la semplificazio-ne burocratica per la richiesta dell’agevolazione fiscale rispetto agli incentivi del Conto Energia.

Detrazione

La detrazione, aspetto non tra-scurabile, spetta non solo ai pro-prietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali o perso-nali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi che ne sostengono le relative spese: proprietari o nudi proprietari; tito-lari di un diritto reale di godimen-to (usufrutto, uso, abitazione o superficie); locatari o comoda-tari; soci di cooperative divise e indivise; imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; soci di società semplici, in nome col-lettivo, in accomandita semplice, e soggetti a questi equiparati, come le imprese familiari, alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Roberto Simoni

SpecialeFotovoltaico

Quinto Conto Energia in scadenza: stop agli incentivi via alle detrazioni

È sempre convenientenonostante tutto

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l’azienda informa Messaggio Pubbliredazionale

Come sfruttare al meglio le po-tenzialità dei propri impianti fo-tovoltaici? Con una costante pulizia dei pannelli. Non tutti lo sanno ma, quando sui pannelli si deposita la patina di sporco, la produzione di energia si riduce fino al 15%, assorbendo quindi anche parte del “risparmio eco-nomico” preventivato al momen-to dell’investimento sull’energia rinnovabile. Ma attenzione: la pulizia “fai da te” rischia di cre-are più danni che benefici, con il rischio di incidenti o di rovinare i pannelli. Meglio affidarsi a per-sonale esperto, come quello che opera alla Wolf Service, leader a livello nazionale in questo cam-po. L’azienda bergamasca, tra i maggiori partner di Schneider Electric, è certificata ISO 9001 e assicurata ed è spe-cializzata nella pulizia sia industriale che pri-vata degli impianti foto-voltaici. E lo fa mettendo in campo squadre di operatori che hanno seguito corsi specifici e lavorano in massima sicurezza. Usando acqua osmotizzata (co-me prescritto dai produttori) o, nei casi di sporco più “difficile”, prodotti adeguati e assoluta-mente ecologici.

Pulizia professionale

I vantaggi di affidarsi alla Wolf Service, che opera già per nu-merosi siti industriali, per la pulizia dei propri pannelli “do-mestici” sono numerosi. In primo luogo, il preventivo è gratuito e i prezzi trasparenti, con l’indica-zione dettagliata dei costi di ogni singolo intervento. Poi, come già accennato, il personale è alta-mente specializzato nella pulizia dei pannelli fotovoltaici, e dopo l’intervento viene rilasciato un certificato di qualità e di corretta esecuzione. Inoltre, gli operatori lavorano in massima sicurezza (non dimentichiamo che si tratta di generatori di energia sempre in tensione) con stivali e guanti isolanti e cinghie di ritenzione. L’azienda è inoltre dotata di piatta-forme aeree che possono arriva-

re sino a 21 metri ed è autonoma sia nella generazione di acqua (se non fosse a disposizione in prossimità della zona da pulire) che di corrente. La scelta di uti-lizzare acqua osmotizzata non è casuale: i furgoni sono dotati delle attrezzature Ionic system che producono acqua purificata al 100% (con conducibilità di un microsiemens) e quindi priva di agenti che possono lasciare re-sidui sui pannelli come calcare, sali minerali, calcio. Per l’ese-cuzione del lavoro si utilizzano delle speciali aste telescopiche isolanti con particolari spazzole morbide. La Wolf Service offre inoltre la garanzia dell’assicu-razione che copre sino a 5 mi-lioni di euro per eventuali danni che potrebbero essere prodotti all’impianto durante le fasi di la-voro.

I danni causatidallo sporco

Chi pensa che possa bastare l’acqua piovana per eliminare lo sporco dai pannelli commette un “costoso” errore. È sufficien-te guardare i vetri della propria

casa dopo la pioggia per

capire che que-sta non solo non

pulisce, ma lascia spes-so una patina opaca e an-

tiestetica. Quando si parla di impianti fotovoltaici il problema non è tanto visivo ma riguarda la riduzione del rendimento. E non c’è solo la patina di acqua che “rallenta” l’investimento: ci sono gli escrementi degli uccelli, la polvere e le particelle di spor-co d’olio sospese in atmosfera

che spinte dal vento si deposi-tano sui pannelli. E più tempo si aspetta per la pulizia, più lo spor-co si incrosta, si produce meno energia, e l’intervento diventa più difficoltoso. Facciamo un esem-pio: su un impianto da 100 Kw non procedere con il lavaggio si traduce (ipotizzando ricavi annui per circa 40mila euro) in una per-dita di ben 6 mila euro. Ecco per-ché la Wolf Service consiglia di effettuare la pulizia professionale

almeno una volta all’anno e offre il servizio a prezzi contenuti, con la possibilità di stipulare contratti pluriennali.

Il monitoraggio

Per verificare quanto lo sporco incida sulla produzione di ener-gia basta controllare gli strumenti in dotazione all’impianto. Meglio non aspettare prima di interveni-re: il calo di produzione inizia già quando un velo di sporco si de-posita sul pannello, e peggiora

progressivamente incrostandosi negli angoli, diventando sempre più difficile da eliminare. Inve-ce, con una costante pulizia, gli impianti possono dare sempre il massimo possibile del rendi-mento. E allora, perché non cu-rare l’investimento iniziale fatto nel campo dell’energia rinnova-bile chiamando semplicemen-te gli esperti della Wolf Service per riportare i pannelli “all’antico splendore”?

Ottimizzazione del fotovoltaico: pulizia=risparmioWolf Service è leader a livello nazionale nella manutenzione degli impianti fotovoltaici per prevenire il mancato rendimento di energia a causa dallo sporco

WolfServiceVia Gabriele Rosa, 11 - BergamoTel. +39 035-322909 - Fax +39 [email protected] - www.wolfservicefotovoltaici.it

“Su un impianto da 100 Kw non procedere con il lavaggio si traduce (ipotizzando ricavi annui per circa 40mila euro) in una perdita di ben 6mila euro”

Speciale Fotovoltaico

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Il mercato del fotovoltaico in Ita-lia continua a crescere a buoni ritmi. Come ampiamente previ-sto dagli operatori del settore, nell’anno passato non registria-mo i tassi di crescita del 2011 quando avevamo assistito a una vera e propria corsa all’oro sola-re. La ridefinizione degli incenti-vi, oltre alla crisi economica che attanaglia ormai imprese e fami-glie da diversi anni, ha rallentato le installazioni.

Analizzando i numeri del settore degli ultimi tre anni è facile no-tare che, nell’ultimo anno, a cre-scere meno è stata la potenza installata, e non tanto il numero di impianti. Nel 2011 invece, ri-spetto al 2010 sono stati installa-ti 10.039,1 MW con una crescita del 413,13%, a dispetto dei “soli” 3.723,4 MW installati nel 2012 che equivalgono a una crescita percentuale del 29,86%. Tuttavia, rispetto al rallentamen-

to della crescita in potenza in-stallata, non corrisponde un così netto rallentamento del numero di impianti, che rimangono su livelli più che soddisfacenti. Nel 2011 sono stati installati 190.531 nuovi impianti (con una crescita del 148,37% rispetto al 2010), mentre nel 2012 gli impianti in-stallati sono stati 153.022 (con una crescita del 47,98% rispetto al totale installato nel 2011). L’a-sincronia tra potenza installata e numero di impianti è la testimo-nianza che il Governo ha centra-to gli obiettivi che si era posto rimodulando il Conto Energia a favore di investimenti non spe-culativi (come invece è successo ampiamente negli anni scorsi) a favore di quelli di piccole dimen-sioni per imprese e famiglie. Un taglio quindi alle installazioni a terra che ricoprivano di pan-nelli sterminati campi sottrattati all’agricoltura e al paesaggio, in favore di piccoli impianti su ca-pannoni e case, propedeutici alla produzione di energia effet-tivamente consumata in loco.

La classifica delle Regioni italiane

A livello regionale nei primi posti della classifica, sia per poten-za installata che per numero di impianti, è proprio il caso di dir-lo, “nulla di nuovo sotto il sole”.

Sui gradini più alti del podio per potenza installata si riconferma-no Emilia Romagna, Lombardia e al primo posto la Puglia. Ma il gap tra il primo e il secondo po-sto si è ridotto: analizzando in-fatti le percentuali di crescita la Puglia è la regione in Italia con la performance più bassa, solo il 14,3% (con una media nazio-nale del 29,9%) contro il 39,5% della Lombardia. La Lombardia è anche la regione che ha instal-lato la maggior potenza nel 2012 (507,7 MW), seguita da Emilia Romagna e Veneto. Le regioni invece che registrano le maggio-ri percentuali di crescita rispetto ai valori del 2011 sono le regioni del sud, con Calabria (+62,9%), Basilicata (+52,98%), Campania (+47,9%) e Sardegna (+47,7%).Resta invariata anche la classifi-ca per numero di impianti: Lom-bardia (67.569) e Veneto (64.190) continuano il testa a testa, men-tre l’Emilia Romagna (44.371) segue a distanza. Tutte e tre le regioni sul podio crescono me-no però rispetto alla media na-zionale del 48%. Come per la potenza, anche per numero di impianti quest’anno è il Sud a far registrare gli incrementi maggio-ri, con tassi di crescita superiori al 70%, prime fra tutte Campania e Calabria.

Marco Rossi

Speciale Fotovoltaico

I nuovi incentivi e la crisi rallentano il mercato dell’energia solareIl sud registra i migliori tassi di crescitaLa Lombardia incalza il primato della Puglia

Fotovoltaico Italiameno potenza, più impianti

“Un taglio alle installazioni a terra in favore di piccoli impianti su capannoni e case, propedeutici alla produzione di energia effettivamente consumata in loco”

Bergamo si conferma terza in LombardiaIn Lombardia resta totalmente invariata la classifica per poten-za installata delle province. Brescia è la più virtuosa, addirittura sopra Milano, con Bergamo terza classificata. Il tasso medio di crescita regionale è del 39,5% ed è Sondrio (+ 66,9%), seguita da Lecco (+ 55,3%), ha registrare le crescite percentuali più si-gnificative. Bergamo invece con un incremento del 34,7% è sot-to la media ed è tra le province che crescono meno in Lombardia (essendo già cresciuta molto negli anni precedenti). La classifica per numero di impianti ribadisce quella della per potenza installata, fatta eccezione per Mantova (5°) che ha sca-valcato in classifica Cremona (6°).

SITUAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI PROVINCE REGIONE LOMBARDIA

Numero PROVINCIA POTENZA INSTALLATA

Posizione rispetto al 2011

kW Installati al 04/01/2013

Differenza % 2012 > 2011

1 Brescia -- - 353.796 42,9

2 Milano --- 246.828 38,9

3 Bergamo --- 238.171 34,7

4 Cremona --- 207.526 33,4

5 Mantova --- 166.345 37,8

6 Pavia --- 156.798 46,6

7 Lodi -- - 108.086 29,1

8 Varese --- 97.591 37,7

9 Monza Brianza --- 73.165 42,0

10 Como --- 64.886 44,6

11 Sondrio -- - 44.905 66,9

12 Lecco --- 36.418 55,3

Totali 1.794.515 39,5

SITUAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI PROVINCE REGIONE LOMBARDIA

Numero PROVINCIA NUMERO IMPIANTI INSTALLATI

Posizione rispetto al 2011

N. impianti al 04/01/2013

Differenza % 2012 > 2011

1 Brescia -- - 15.759 39,6

2 Bergamo --- 10.103 36,8

3 Milano --- 8.080 45,2

4 Varese --- 5.959 43,0

5 Mantova + 1 4.748 47,4

6 Cremona - 1 4.715 38,1

7 Monza Brianza --- 3.817 51,1

8 Como --- 3.730 51,8

9 Pavia --- 3.271 51,8

10 Sondrio -- - 2.979 44,8

11 Lecco --- 2.253 41,4

12 Lodi -- - 2.155 43,9

Totali 67.569 42,8

Fonte GSE (estrapolazione al 04/01/2013 - Elaborazione dati Studio Green Solution Srl

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GRAFICO PER REGIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI INSTALLATI

0

10.000

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30.000

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80.000

ABRUZZ

O

BASIL

ICATA

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA

ROMAGNA

FRIULI VENEZI

A GIULIALAZIO

LIGURIA

LOMBARDIA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNASIC

ILIA

TOSCA

NA

TRENTINO ALTO

ADIGE

UMBRIA

VALLE

D'AOSTAVENETO

NUME

RO IM

PIANT

I

IMPIANTI FOTOVOLTAICIAL 31 DICEMBRE 2012

IMPIANTI FOTOVOLTAICIAL 31 DICEMBRE 2011

GRAFICO PER REGIONE POTENZA INSTALLATA (MW)

0,0

500,0

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ABRUZZ

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CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA

ROMAGNA

FRIULI VENEZI

A GIULIALAZIO

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LOMBARDIA

MARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNASIC

ILIA

TOSCA

NA

TRENTINO ALTO

ADIGE

UMBRIA

VALLE

D'AOSTAVENETO

POTE

NZA (

MW)

3.000,0

POTENZA INSTALLATA (MW)AL 31 DICEMBRE 2012

POTENZA INSTALLATA (MW)AL 31 DICEMBRE 2011

INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI NELLE REGIONI ITALIANE 2011 > 2012

REGIONEPOTENZA [MW] INSTALLATA NUMERO IMPIANTI INSTALLATI

2012 2011Diff. Potenza2011 > 2012

Diff. %2011 > 2012

2012 2011Diff. Impianti 2011 > 2012

Diff. %2011 > 2012

ABRUZZO 597 438,0 159,0 36,30 11.748 7.355 4.393 59,73BASILICATA 328,9 215,0 113,9 52,98 5.505 3.526 1.979 56,13CALABRIA 375 230,2 144,8 62,9 14.144 8.301 5.843 70,4 CAMPANIA 532,9 360,4 172,5 47,9 16.129 9.383 6.746 71,9

EMILIA ROMAGNA 1.587,50 1.222,6 364,9 29,8 44.371 30.080 14.291 47,5 FRIULI VENEZIA GIULIA 397,4 287,5 109,9 38,2 22.245 16.882 5.363 31,8

LAZIO 1.049,70 848,6 201,1 23,7 26.380 17.218 9.162 53,2 LIGURIA 73,2 50,0 23,2 46,4 4.318 3.060 1.258 41,1

LOMBARDIA 1.794,50 1.286,8 507,7 39,5 67.569 47.326 20.243 42,8 MARCHE 970,7 764,5 206,2 27,0 16.970 11.630 5.340 45,9 MOLISE 150,9 111,9 39,0 34,9 2.544 1.516 1.028 67,8

PIEMONTE 1.359,30 1.041,1 318,2 30,6 33.684 23.464 10.220 43,6 PUGLIA 2.432,20 2.127,4 304,8 14,3 33.184 22.088 11.096 50,2

SARDEGNA 550,2 372,4 177,8 47,7 22.021 14.086 7.935 56,3 SICILIA 1.101,10 837,6 263,5 31,5 31.481 18.876 12.605 66,8

TOSCANA 630,6 529,7 100,9 19,0 24.462 16.978 7.484 44,1 TRENTINO ALTO ADIGE 366 292,8 73,2 25,0 18.207 14.551 3.656 25,1

UMBRIA 410,7 307,2 103,5 33,7 11.306 7.746 3.560 46,0 VALLE D’AOSTA 17,8 13,0 4,8 36,9 1.514 1.024 490 47,9

VENETO 1.466,80 1.132,4 334,4 29,5 64.190 43.860 20.330 46,4 TOTALE 16.192,4 12.469,1 3.723,3 29,9 471.972 31.8950 153.022 48,0

Fonte GSE (estrapolazione al 04/01/2013 - Elaborazione dati Studio Green Solution Srl

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La città di Bergamo ha messo la quinta e ha sorpassato con de-cisione Isso nella gara virtuosa all’energia solare. La classifica è il risultato di diverse componenti che ne hanno influenzato l’esito. Tra queste c’è sicuramente il nuo-vo Conto Energia che premia gli impianti di piccola taglia su tetti di case e capannoni, a vantaggio quindi della città e a discapito di quelli sviluppati a terra sui terre-ni, com’era successo negli anni passati per i comuni della bassa, tra cui Isso. Altro fattore deter-minante per il sorpasso è stato sicuramente l’impegno con cui Palazzo Frizzoni e il suo asses-sorato all’ambiente porta avanti politiche energetiche in favore delle energie rinnovabili. Oltre la metà dei 2.223,9 kW in-stallati nel 2012 sono impianti realizzati dal Comune su edifici pubblici. L’anno scorso infat-ti ben 19 immobili pubblici tra edifici, scuole, centri sportivi e infrastrutture si sono dotate di impianti fotovoltaici per un tota-le di 1.158 kW, una potenza che permetterà al Comune di ridurre

le emissioni di CO2 di 750 ton-nellate l’anno. Il capoluogo van-ta altri due primati: una potenza installata pari a 2.223,9 kW nel solo 2012, e l’elevato numero di impianti (pubblici e privati): ben 90 in un solo anno. Azzano San Paolo, grazie ai 1.733 kW instal-lati nel 2012, con un balzo di ben 12 posizioni, è ora al terzo po-sto della classifica a discapito di Castelli Calepio (sceso di 3 posi-zioni, al sesto posto) e incalza la seconda posizione di Isso, visto anche che quest’ultimo ha in-stallato l’anno scorso solamen-te due impianti per soli 14,9 kW. Altra performance significativa è quella del comune di Calcio che grazie ai 1.557,5 kW installati è ora al quarto posto, recuperan-do 13 posizioni. Albino si ricon-ferma il comune con la più alta diffusione di impianti fotovoltaici: con i suoi 366 impianti, di cui 88 installati nel 2012, precede Ber-gamo e si piazza al decimo po-sto nella classifica generale per potenza installata. Pagazzano (72°) e Peja (125°) sono i comu-ni che hanno scalato il maggior

numero di posti in classifica, ben 85 a testa. Altri 7 comuni (Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ol-tressenda Alta, Ponte Nossa,

Valbondione e Valnegra) si sono aggiunti alla classifica installan-do i primi impianti. Complessiva-mente sono 234 i comuni dotati

di almeno un impianto, ma ne mancano ancora 10 all’appello.

Marco Rossi

Speciale Fotovoltaico

Il capoluogo è primo, sorpassando Isso. A sorpresa Azzano San Paoloal terzo posto. Albino il comune con più impianti installati

Bergamo a tutta energiaI dati Comune per Comune

CLASSIFICACOMUNE

POTENZA [kW] N. IMPIANTI2012 Differenza 2012>2011 Totale installata Incremento 2012>2011 Totale installati Incremento 2012>2011

1 1 BERGAMO 7.315,7 2.223,9 312 902 -1 ISSO 5.347,0 14,9 21 23 12 AZZANO SAN PAOLO 4.728,2 1.733,0 92 234 13 CALCIO 4.469,7 1.557,5 75 245 6 GRUMELLO DEL MONTE 4.464,0 1.085,3 118 406 -3 CASTELLI CALEPIO 4.386,4 583,2 100 327 6 GRASSOBBIO 4.372,4 1.095,1 82 218 -4 TREVIGLIO 4.309,2 528,2 162 409 -2 ANTEGNATE 4.185,6 550,6 63 1110 4 ALBINO 4.060,9 897,1 366 8811 -5 URGNANO 4.029,0 353,3 96 2512 4 CALCINATE 3.950,5 1.037,1 36 913 10 TELGATE 3.912,7 1.647,4 52 1614 8 CARAVAGGIO 3.823,7 1.483,0 109 3615 -7 COSTA DI MEZZATE 3.784,4 195,1 45 716 -11 VERDELLO 3.779,6 101,4 78 1817 12 ZANICA 3.689,4 1.744,8 67 1818 -8 CISERANO 3.652,5 144,3 58 1119 -10 SPIRANO 3.641,9 84,4 112 1720 -8 BOLGARE 3.487,3 200,4 95 22

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CLASSIFICA

COMUNE

POTENZA [kW] N. IMPIANTI

2012 Diff.2012>11

Totale installata

Increm.2012>11

Totale installati

Increm.2012>11

CLASSIFICA

COMUNE

POTENZA [kW] N. IMPIANTI

2012 Diff.2012>11

Totale installata

Increm.2012>11

Totale installati

Increm.2012>11

CLASSIFICA

COMUNE

POTENZA [kW] N. IMPIANTI

2012 Diff.2012>11

Totale installata

Increm.2012>11

Totale installati

Increm.2012>11

21 -1 Seriate 3.407,3 745,4 124 47

22 5 Cologno Al Serio 3.098,6 1.113,7 141 78

23 -4 Brembate 2.859,5 185,8 75 18

24 -6 Chiuduno 2.813,2 76,4 69 15

25 9 Comun Nuovo 2.743,8 1.021,9 47 13

26 5 Bottanuco 2.741,5 980,3 29 9

27 9 Ghisalba 2.714,0 1.187,3 57 18

28 -4 Romano Di Lombardia 2.658,3 498,7 122 28

29 -8 Martinengo 2.643,6 135,1 64 20

30 -4 Treviolo 2.488,1 490,1 85 13

31 51 Verdellino 2.353,5 1.643,6 64 23

32 29 Osio Sotto 2.283,2 1.349,2 67 23

33 -8 Stezzano 2.251,7 174,0 72 16

34 10 Fontanella 2.251,4 1.010,1 62 12

35 7 Pedrengo 2.111,5 785,4 70 16

36 14 Pontirolo Nuovo 2.111,5 963,5 82 17

37 -4 Cisano Bergamasco 2.101,6 350,9 60 8

38 8 Mapello 1.989,2 755,5 76 15

39 42 Arzago D’adda 1.985,2 1.272,2 90 15

40 -10 Medolago 1.982,0 111,8 46 6

41 -6 Covo 1.965,6 336,2 67 13

42 53 Carobbio Degli Angeli 1.957,7 1.390,7 43 16

43 -15 Pognano 1.953,2 0,0 11 0

44 -12 Bonate Sopra 1.914,4 163,3 121 39

45 14 Dalmine 1.908,0 957,6 146 49

46 -5 Almenno S. Bartolomeo 1.807,7 422,3 141 31

47 -10 Gazzaniga 1.673,2 193,6 37 8

48 39 Scanzorosciate 1.600,1 974,1 112 47

49 -11 Albano Sant’alessandro 1.566,4 93,8 66 16

50 -11 Cene 1.558,9 103,7 41 9

51 20 Alzano Lombardo 1.552,0 739,7 129 37

52 28 Filago 1.481,8 766,9 48 13

53 -13 Capriate San Gervasio 1.461,5 55,6 41 13

54 -11 Gorle 1.460,9 158,7 56 19

55 0 Leffe 1.445,8 393,2 55 16

56 -8 Palosco 1.422,4 250,0 85 20

57 -10 Gandino 1.410,9 234,2 70 16

58 8 Mozzanica 1.401,2 530,4 103 25

59 -7 Rogno 1.387,6 278,7 101 19

60 -15 Barzana 1.339,9 101,9 33 8

61 -7 Brignano Gera D’adda 1.335,7 279,9 52 14

62 -5 Nembro 1.328,4 354,8 115 41

63 -7 Villa Di Serio 1.252,6 278,5 129 26

64 4 San Paolo D’argon 1.226,3 393,7 78 38

65 -16 Lovere 1.193,9 26,5 35 7

66 -1 Presezzo 1.180,8 298,8 67 17

67 11 Brembate Di Sopra 1.166,5 442,4 61 16

68 -15 Fara Gera D’adda 1.151,4 43,8 75 7

69 -18 Bagnatica 1.147,2 23,9 27 6

70 29 Lurano 1.130,2 594,7 38 9

71 -8 Costa Volpino 1.123,9 215,6 111 22

72 85 Pagazzano 1.120,0 1.003,7 21 3

73 69 Cavernago 1.113,6 934,3 33 18

74 -16 Pradalunga 1.109,6 142,9 60 22

75 39 Levate 1.045,9 636,3 54 14

76 0 Curno 1.035,0 282,7 58 19

77 -8 Calusco D’adda 1.034,2 218,3 44 11

78 1 Parre 1.031,2 315,9 72 21

79 5 Pontida 1.030,2 331,1 49 15

80 -5 Cenate Sotto 1.030,1 246,1 34 10

81 2 Terno D’isola 1.024,5 314,6 53 18

82 52 Fornovo San Giovanni 1.024,3 800,7 31 7

83 -11 Zogno 1.012,8 221,1 47 19

84 -24 Bonate Sotto 1.003,8 58,5 68 18

85 0 Castel Rozzone 980,3 306,0 38 11

86 -12 Mornico Al Serio 963,6 177,0 60 5

87 4 Casnigo 931,6 350,2 54 17

88 -26 Cazzano Sant’andrea 930,3 20,7 24 6

89 -16 Gorlago 918,4 128,2 46 19

90 -26 Camerata Cornello 907,2 0,0 4 -1

91 -24 Cerete 892,8 45,5 13 3

92 -22 Lallio 875,6 63,1 41 11

93 12 Ponte San Pietro 844,8 378,0 79 24

94 2 Villongo 827,3 268,9 56 12

95 2 Morengo 814,4 266,6 105 21

96 -2 Ranica 795,3 227,3 106 23

97 55 Pumenengo 792,7 664,3 24 15

98 5 Sarnico 786,8 293,0 74 22

99 -22 Almè 766,6 27,0 27 5

100 16 Clusone 754,4 365,8 54 18

101 49 Orio Al Serio 746,5 608,8 21 5

102 -9 Barbata 714,0 142,1 19 7

103 -1 Casazza 709,1 192,7 58 15

104 -6 Sovere 687,6 143,9 73 27

105 -15 Suisio 687,6 104,5 51 11

106 -20 Brusaporto 680,7 50,6 60 12

107 -6 Viadanica 679,9 154,5 23 8

108 -2 Trescore Balneario 663,9 203,5 64 18

109 -5 Adrara San Martino 654,0 160,2 24 5

110 2 Vertova 648,6 232,4 56 11

111 -22 Cividate Al Piano 646,6 55,5 47 12

112 -12 Torre De’ Roveri 642,5 111,7 30 6

113 13 Carvico 626,0 318,3 29 11

114 -22 Torre Boldone 623,1 42,5 42 9

115 13 Canonica D’adda 578,2 278,2 24 5

116 4 Chignolo D’isola 552,3 210,4 31 5

117 -4 Zandobbio 533,3 119,8 25 3

118 31 Cortenova 523,0 380,7 13 7

119 -11 Colzate 521,4 86,6 31 9

120 3 Bariano 516,5 190,1 36 14

121 -6 Boltiere 515,0 120,6 34 13

122 -12 Calvenzano 507,8 83,9 56 6

123 -35 Casirate D’adda 505,8 -111,6 80 3

124 -13 Mozzo 504,1 81,6 51 9

125 85 Peia 503,1 491,4 12 8

126 -19 Palazzago 488,7 33,3 43 8

127 5 Misano Di Gera D’adda 473,1 228,7 84 21

128 -10 Endine Gaiano 455,6 93,7 41 16

129 12 Schilpario 445,4 265,3 16 8

130 -21 Madone 442,1 11,6 28 3

131 -14 Osio Sopra 440,9 73,0 31 8

132 -5 Villa D’adda 425,5 123,7 49 11

133 -8 Rovetta 408,3 88,3 51 20

134 -4 Sotto Il M. Giovanni XXIII 402,2 130,8 55 6

135 -14 Montello 398,3 65,5 22 8

136 -5 Arcene 395,0 143,6 33 13

137 -18 Valbrembo 389,1 29,5 24 7

138 -5 Torre Pallavicina 387,5 160,8 10 2

139 -17 Berbenno 353,6 26,5 16 3

140 30 Solza 352,7 271,7 24 5

141 -17 Ponteranica 349,8 24,7 64 7

142 23 Grone 339,3 251,2 13 4

143 8 Sorisole 333,4 204,4 46 13

144 20 Vilminore Di Scalve 323,1 232,1 51 36

145 -7 Villa D’almè 322,9 126,5 51 21

146 -17 Onore 310,4 14,6 9 3

147 -10 Credaro 296,1 98,1 15 6

148 -2 Castione Della Presolana 258,3 104,4 61 22

149 -4 Selvino 230,3 75,9 45 10

150 -15 Fara Olivana Con Sola 228,0 13,8 13 3

151 -15 Luzzana 217,4 13,0 32 2

152 -12 Ambivere 213,4 22,3 16 2

153 -10 Borgo Di Terzo 212,5 44,6 17 6

154 -15 Gandosso 212,2 19,5 17 5

155 -1 Brembilla 211,6 89,3 9 1

156 25 San Pellegrino Terme 198,0 154,3 13 4

157 4 Foresto Sparso 194,8 84,7 39 13

158 -14 Paladina 188,8 28,9 32 4

159 -12 San Giovanni Bianco 179,9 31,5 26 8

160 -12 Bossico 176,3 31,5 28 7

161 -5 Serina 164,1 44,5 23 7

162 5 Vigano San Martino 162,2 79,3 17 6

163 -10 Almenno San Salvatore 153,4 26,1 30 6

164 -1 Tavernola Bergamasca 152,3 51,3 34 10

165 -6 Cenate Sopra 152,3 40,9 32 6

166 18 Predore 149,0 111,2 14 4

167 6 Vedeseta 141,4 72,5 10 6

168 -8 Solto Collina 141,0 30,6 25 7

169 -7 Fiorano Al Serio 127,2 25,0 16 6

170 -15 Ranzanico 125,5 4,1 27 1

171 3 Lenna 122,6 53,7 3 1

172 0 Castro 111,6 35,7 25 4

173 -15 Caprino Bergamasco 109,8 -2,2 11 3

174 5 Berzo San Fermo 107,2 62,1 18 8

175 -9 Gaverina Terme 102,0 14,4 13 3

176 -5 Songavazzo 94,4 17,3 9 3

177 -8 Piazza Brembana 90,5 8,3 5 2

178 -10 Bedulita 82,8 0,0 10 0

179 -3 Taleggio 75,0 15,8 13 4

180 8 Gorno 68,9 33,9 13 4

181 -1 Premolo 68,6 24,7 17 6

182 -7 Entratico 68,0 3,0 9 1

183 9 Piazzatorre 67,8 41,7 6 2

184 -7 Riva Di Solto 67,1 11,5 12 4

185 13 Pianico 64,5 41,2 15 7

186 1 Sant’omobono Imagna 62,1 25,9 13 5

187 -5 Locatello 58,8 18,7 11 2

188 26 Costa Di Serina 53,0 44,1 4 2

189 -11 Ubiale Clanezzo 48,3 0,0 13 0

190 -7 Fino Del Monte 47,5 8,7 14 2

191 0 Vigolo 44,9 18,2 6 2

192 8 Spinone Al Lago 42,6 19,9 9 4

193 -7 Dossena 42,4 5,7 8 1

194 7 Roncola 41,6 19,5 5 1

195 -10 Rota D’imagna 40,3 2,8 6 1

196 -7 Azzone 37,3 5,9 6 2

197 -7 Moio De’ Calvi 35,5 8,8 4 2

198 32 Olmo Al Brembo 30,2 30,2 1 1

199 -3 Villa D’ogna 29,7 5,8 4 2

200 -7 Fonteno 28,3 3,0 5 1

201 -2 Algua 28,2 4,9 9 1

202 -5 Strozza 27,6 4,1 7 1

203 13 Parzanica 25,7 19,5 7 4

204 17 Oltre Il Colle 25,7 22,7 3 2

205 -11 Sedrina 24,9 0,0 7 0

206 6 Oneta 24,8 14,7 6 5

207 -2 Bracca 24,3 7,3 5 2

208 -13 Roncobello 23,9 0,0 7 0

209 -7 Capizzone 23,7 2,8 4 1

210 -6 Monasterolo Del Castello 21,9 4,3 6 1

211 -8 Ardesio 21,4 2,7 7 1

212 -5 Bianzano 20,6 5,8 5 2

213 -7 Costa Valle Imagna 19,5 3,2 3 1

214 3 Valgoglio 17,5 11,6 3 2

215 -7 Fuipiano Valle Imagna 17,2 3,0 4 1

216 -7 Foppolo 12,6 0,0 1 0

217 -6 Aviatico 11,3 0,0 3 0

218 -5 Piario 9,9 0,0 1 0

219 -4 Gandellino 8,2 0,0 2 0

220 4 Adrara San Rocco 7,6 4,7 2 1

221 1 Cornalba 5,9 2,9 2 1

222 9 Oltressenda Alta 5,9 5,9 1 1

223 -5 Corna Imagna 5,9 -0,1 1 0

224 -5 Branzi 5,6 0,0 2 0

225 3 Cusio 5,2 5,2 2 2

226 -6 Piazzolo 4,2 0,0 1 0

227 6 Valbondione 3,9 3,9 1 1

228 4 Ponte Nossa 3,0 3,0 1 1

229 -6 Santa Brigida 3,0 0,0 1 0

230 -4 Valleve 2,9 0,0 1 0

231 -6 Carona 2,9 0,0 1 0

232 -3 Mezzoldo 2,9 2,9 1 1

233 1 Valnegra 2,7 2,7 1 1

234 -7 Valtorta 1,4 0,0 1 0

Fonte GSE (estrapolazione dati al 04/01/2013)Elaborazione dati Studio Green Solution Srl

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Speciale Fotovoltaico

Lo scorso 22 dicembre a 1095 metri di altitudine è entrata in funzione la nuova centrale idro-elettrica a Valbondione: in meno di 6 mesi è stata realizzata e at-tivata l’intera centrale, dopo aver atteso per ben 3 anni le autoriz-zazioni amministrative e buro-cratiche. Grazie alla concretezza tutta bergamasca delle imprese coinvolte, a guida Ressolar, si è potuto così portare a termi-ne una centrale che dimostra che -nonostante le difficoltà e la continua riduzione degli incentivi anche nel comparto delle rinno-

vabili- è ancora possibile trarre profitto dalle energie alternative.In primo luogo è sempre valida la questione che grazie ad un quantitativo sempre maggiore di energia prodotta valorizzando le potenzialità del nostro ter-ritorio, l’Italia può pro-gressivamente puntare

a limitare la nostra svantaggiosa dipendenza dalle fonti energeti-che fossili e quindi dall’estero.Ma non meno importante è il fatto che la centrale frutterà alle casse del Comune di Valbon-dione introiti annuali per oltre 400 mila euro. Si diceva che nonostante le lungaggini statali, una volta avute le autorizzazioni, il Comune di Valbondione, la Provincia di Bergamo e la stessa Enel hanno dimostrato notevole interessamento nello sbrigare la pratica nel più breve tempo possibile. L’operatore privato si è impegnato nella progetta-zione e pianificazione econo-mica, nella realizzazione, e nella messa in funzione della centrale, senza lasciarsi intimorire né dalle asperità montane, né dal meteo rigido, specialmente nelle stagioni fredde: in poco tempo sono state collocate oltre 1 chilo-metro e 160 metri di tubazioni tra molteplici ostacoli naturali e non. Analizzando tecnicamente l’im-pianto, il picco di potenza rag-giunge i 1300 kilowatt e, grazie alla proficua stagione invernale per por-

tata d’acqua, caratteristica tipica delle zone come la Val Seriana, la centrale sta già producendo le prime soddisfazioni. Dalle prime stime si può dunque quantifi-

care una produzione annuale di 2 milioni e mezzo di kilowattora, che come detto genereranno introiti annuali di oltre 400 mila euro per l’ente comunale pro-

prietario. A fronte di tale ragiona-mento si evince un progressivo ammortamento di tutto l’im-pianto in poco più di cinque anni, cedendo l’energia alle reti Enel. Tale prospettiva ipotizza quindi che tutti gli utili vengano intera-mente versati a coprire le spese ma, con un buon business plan, possono essere studiate forme di leasing volte a generare già dal primo anno dei proventi dall’i-droelettrico, dilazionando su più tempo il pagamento con rate di importi inferiori. Tale prospet-tiva di investimento è interes-sante non solo per gli enti locali ma anche per i soggetti privati che vogliono cimentarsi in que-sto settore. “L’iter burocratico è stato molto impegnativo e si è protratto per un arco di tempo sei volte superiore alla realizza-zione dell’impianto stesso -sot-tolinea Gianluigi Piccinini, presi-dente di Ressolar-. “Allo stesso tempo sono ancora numerose le potenzialità del territorio, berga-masco e italiano, potendo sfrut-tare non solo bacini acquiferi montani, ma anche valorizzando le vecchie rogge o i canali dislo-cati su tutta l’area, un tempo di grande fermento dal punto di vista industriale, soprattutto nel settore tessile. L’auspicio è quello di ridare vita al settore, magari recuperando le grandi centrali oggi dismesse, in linea con uno sviluppo sostenibile e con l’ambizioso obiettivo di una maggiore indipendenza energe-tica da fonti tradizionali. Spesso le novità sono viste con diffi-denza specialmente in tempi

di congiunture economi-che negative, ma ritengo

che per vincere la crisi si debba puntare su

un’innovativa forma mentis facendo leva sulla positiva

sinergia di tutti gli attori del ter-ritorio”.

Enrico Ubiali

Dopo 3 anni di lungaggini burocratiche, realizzato in 5 mesiun impianto che ripaga il comune di 400 mila euro l’anno

Nuova Centrale Idroelettricaa Valbondione in Val SerianaEnergia Pulita in tempi record

“Con un buon business plan, possono essere studiate forme di leasing volte a generare già dal primo annodei proventi dall’idroelettrico”

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Tutti ormai si sono accorti che in Italia il settore delle Nuove Fon-ti Energie Rinnovabili (NFER) in pochissimi anni, dal 2007 ad oggi, ha fatto passi da gigante, convertendo numeri di nicchia in numeri di massa, introducendo fattori di scala che hanno otti-mizzato la catena di valore del settore. Tutto ciò si è realizzato soprat-tutto per il comparto fotovoltai-co che ha visto una vertiginosa crescita, spesso accompagnata da situazioni di fibrillazione sul-le scelte degli investitori, indotte dai repentini aggiornamenti delle “regole del gioco” italiane. Rego-le che hanno visto la nascita del 5° Conto Energia il 5 Luglio 2012, cinque anni dopo lo storico 1° Conto Energia del 2007. Anche questa ultima edizione dovrà essere presto aggiornata a causa del raggiungimento del volume di finanziamenti dispo-nibili, pari a 6,7 miliardi di euro. Un ottimo risultato se si pensa che già a fine Dicembre 2012 la potenza installata fotovoltaica superava i 16 GWp: fatti i dovuti raffronti in produzione energeti-ca complessiva significa che in Italia abbiamo installato l’equiva-lente di una centrale nucleare da 2,3 GW in soli 5 anni.

A differenza del comparto foto-voltaico, con incentivi in progres-siva diminuzione, il mini-eolico, ovvero gli impianti realizzati con aerogeneratori di taglia fino a 200 KW, sta vivendo una secon-da giovinezza grazie al D.M. 6 Luglio 2012, la cui applicabilità è valida dal 1 Gennaio 2013. L’eolico ha comunque sempre dimostrato una notevole vivaci-tà e, guardando i dati aggregati nazionali, risulta che alla fine del 2011 sono stati installati 6.936 MW, distribuiti su 807 impianti, pari al 17% del totale degli im-pianti FER, con una variazione percentuale dal 2010 del 19,3%. La produzione di energia del comparto eolico è stata nel 2011 pari a 9.856 GWh (Tabella 1), registrando un aumento di 730 GWh nell’ultimo anno, pari al 7,4% (Fonte: GSE). Le modifiche sostanziali appor-tate dal nuovo decreto, pur ab-bassando il valore della Tariffa Unica Onnicomprensiva per unità di energia prodotta, pre-vedono però l’allungamento del periodo incentivato da 15 a 20 anni (Tabella 2), apportando so-stanziali miglioramenti nella ren-dita finanziaria dell’operazione complessiva misurata dall’Inve-stement Return Ratio (IRR).

Rimane inteso che, affinché l’in-tera operazione sia economica-mente remunerativa, nelle aree deputate all’installazione del si-stema eolico si debba procedere prima con un’appropriata cam-pagna anemometrica, necessa-ria alla misurazione dell’intensità e della direzione del vento: oltre al valore medio del vento va con-siderata anche la sua turbolenza (ad esempio la frequenza di raf-fiche di vento) perché se questa fosse troppo elevata indurreb-be inutili sollecitazioni agli aero-generatori, diminuendo così la producibilità energetica e l’affi-dabilità delle macchine nell’arco dei 20 anni.

La tecnologia Eolica

Al fine di procedere con l’instal-lazione di un aerogeneratore, va fatta inizialmente una valutazio-ne preliminare dell’area prescelta

con strumenti on line come l’at-lante eolico (http://atlanteeolico.rse-web.it). Successivamente vanno registrati per alcuni mesi i dati anemometrici e al termine dell’acquisizione, dopo l’elabo-razione dei dati raccolti, il sito può essere definito “wind-farm enabled”, garantendo la remu-nerazione dell’investimento per l’installazione del generatore.

Oltre ai costi preliminari relativi all’analisi anemometrica sono da considerare i costi di installazio-ne e quelli legati all’iter di connes-sione alla rete elettrica nazionale. Solitamente i parametri di eleggi-bilità del sito vengono raggiunti quando i valori della media an-nuale del vento sono almeno pari a 5,5 m/sec. In questo articolato contesto occorre un approccio

Quando il vento soffia sul webNovità dalle rinnovabili: seconda giovinezza per il comparto mini-eolico con le turbine controllate via web

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

5631.179 1.404 1.458

1.8472.343

2.971

4.0344.861

6.543

9.1269.856

Tabella 1 > Produzione eolica in Italia in GWh

Speciale Fotovoltaico

Vista interna della navicella. Particolare albero cavo

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multidisciplinare in grado di inte-grare i diversi ingredienti di tipo tecnico-progettuale, installativo e manutentivo, oltre che econo-mico-finanaziario. Esistono oggi soluzioni in grado di considera-re e gestire tutte le variabili a cui si è fatto cenno, come ci spiega Ezio Tedoldi, fondatore di CRI-EL srl, società che già da diversi anni ha creduto fortemente nel mini-eolico: “Abbiamo progetta-to aerogeneratori per mini-eolico nella gamma di potenze 50-200 KW, adottando le metodologie progettuali del Grande Eolico, ossia replicando e adattando le peculiarità delle turbine da 1 MW e oltre, tipiche dei grandi impian-ti eolici. Ad esempio abbiamo reso possibile l’ascesa alla na-vicella dall’interno senza utilizzo di piattaforme mobili. I nostri ae-rogeneratori sono equipaggiati con sistemi autolubrificanti i cui livelli vengono monitorati co-stantemente, ma la caratteristica

che abbiamo implementato con maggior efficacia è il controllo dell’angolo di incidenza per sin-gola pala (single blade pitch). Abbiamo iniziato quest’avven-tura con un’idea ben precisa in mente: realizzare una gamma di aerogeneratori che si avvici-nassero il più possibile al motto: “installato, dimenticato”, mai ap-plicabile ad un periodo di tempo illimitato, ma valido nell’arco di tempo che va da una manuten-zione periodica programmata alla successiva, ovvero senza alcun costo aggiuntivo e, a giu-dicare dai risultati ottenuti dagli aerogeneratori della linea Ecofly, abbiamo conseguito ottimi risul-tati”. “L’innovazione nella gestio-ne e regolazione delle pale (Pitch Control) -spiega l’ingegnere Carlo Gabriele- avviene tramite tre motori brushless indipenden-ti tra loro, e permette di sfrutta-re venti con velocità variabili dal cut-in a 3 m/s, passando dalla

velocità nominale di 10.5 m/s, fino al raggiungimento della so-glia massima (cut-out) di 25 m/s: un’innovazione che permette di incrementare la produzione di 20 MWh/anno. L’installazione pilota in Basilicata ha confermato la

bontà delle scelte progettuali in quanto i dati rilevati che mettono in relazione la potenza generata, e quindi l’energia immessa in re-te, e le caratteristiche anemome-triche, sono risultate al di sopra delle aspettative, rendendoci in questo momento leader nella fa-scia di mercato indirizzata”. La disponibilità di dati di telemetria costantemente aggiornati e di facile consultazione rendono possibile la messa a punto di una macchina complessa installata anche a centinaia di chilometri di distanza dagli uffici di progetta-zione. L’ingegnere Roberto Caspa-ni di W2W Solutions, che ha seguito la messa a punto del sistema di monitoraggio e tele-metria attraverso la piattaforma telematica via web Wind&metrY, commenta: “La partnership con CRIEL ci ha richiesto la realizza-zione della piattaforma software Wind&metrY, spingendo al mas-simo le prestazioni di velocità di

acquisizione della mole di dati da gestire: se pensiamo che il dato “vento” deve essere letto dagli strumenti a bordo macchi-na ogni secondo, al fine di avere una quantificazione dell’energia il più possibile aderente alla re-altà, possiamo avere una prima idea di quanto il sistema debba essere performante. Se inoltre -continua Caspani-consideriamo che la connes-sione può solo essere di tipo satellitare per la maggior parte dei siti, allora abbiamo un’altra in-dicazione importante per capire che il sistema si basa su tecnolo-gie allo stato dell’arte, per garan-tire un servizio impeccabile ed efficace”. I sistemi di monitorag-gio devono inoltre poter essere utilizzati con estrema facilità da tutti: “La possibilità da parte dei manutentori degli aerogenerato-ri di poter visualizzare tutto ciò che riguarda gli impianti instal-lati in siti remoti, è fondamentale per dare ai clienti la tranquillità di un buon investimento” preci-sa Caspani. Impianti dislocati a svariate centinaia di chilometri, e magari installati all’estero, de-vono essere “accessibili” in qua-lunque momento con estrema facilità e soprattutto in mobilità, ovvero da smartphone o tablet, o in ufficio accedendo al sito web Wind&metrY. Solo in que-sto modo eventuali stati di allerta o di allarme, verrebbero istanta-neamente inoltrati al personale di manutenzione e controllo in modo da essere gestiti e risolti con rapidità ed efficienza.

Diego Moratti

Quando il vento soffia sul webNovità dalle rinnovabili: seconda giovinezza per il comparto mini-eolico con le turbine controllate via web

Tabella 2 > Tariffe incentivanti 2013

Fonterinnovabile

Eolica

Tipologia

On-shore

Off-shore

Potenza

1 < P ≤ 20

20 < P ≤ 200

200 < P ≤ 1000

1000 < P ≤ 5000

P > 5000

1 < P ≤ 5000

P > 5000

20

20

20

20

20

25

25

291

268

149

135

127

176

165

VITA UTILEdegli

IMPIANTI

TARIFFAINCENTIVANTE

BASE(per il 2013)

(Tb)

KW Anni €/MWh

Torre eolica da 60 kW

Fasi dell’installazione

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Speciale Fotovoltaico

Lo sviluppo delle energie rinno-vabili e l’efficienza energetica rappresentano un fattore im-portante per l’economia reale e mostrano, nella crisi che sta at-traversando il nostro Paese, una possibile rivoluzione culturale, forse la vera rivoluzione del XXI secolo. A livello europeo i dati del WWF mostrano che nel 2008 l’occupazione verde ha raggiun-to i 3.400.000 posti di lavoro di cui 400.000 per le energie rinno-vabili, 2.100.000 per la mobilità sostenibile e 900.000 per l’edili-zia sostenibile. Si tratta quindi di una reale opportunità per la qua-le vale la pena investire. Anche

attraverso i dati ISTAT si osserva un incremento di tendenza circa il mercato del lavoro ambienta-le, attraverso il monitoraggio dal 1993 al 2008, che attesta una crescita dell’occupazione da 5300 occupati nel 2003 a 14800 nel 2008.

La recente ricerca dell’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), finanziata dal fondo sociale europeo e pubblicata nel volume “Energie rinnovabili ed efficienza energetica” met-te in luce nuovi bisogni forma-

tivi ed occupazionali alla luce delle trasformazioni fisiche che interessano oggi l’ambien-te, delle normative in materia ambientale, dei programmi di intervento comunitari e nazio-nali, delle innovazioni tecniche e, elemento fondamentale, dei mutamenti nell’atteggiamento delle persone in quanto cittadini e consumatori. Nella prima par-te della ricerca emergono i dati delle interviste fatte ad alcuni in-terlocutori privilegiati e i risultati dei questionari sottoposti a un campione di imprese, enti pub-blici e consorzi per raccoglie-re informazioni e valutazioni sul sistema professionale. Gli esiti

della ricerca evidenziano la ne-cessità di figure innovative rife-rite a 3 filoni professionalizzanti: sistemi energetici ecosostenibili, compresa l’architettura a basso impatto ambientale, l’efficienza energetica e l’agro-alimentare a filiera corta.

Le nuove figure professionali più ricercate

Più in particolare, per quan-to riguarda i sistemi energetici eco-sostenibili è stato sottoline-ato lo stretto collegamento tra l’ampliamento nell’utilizzo del-le rinnovabili e l’incremento del risparmio energetico al fine di innovare il modello di consumo nei comportamenti individuali e collettivi.Ma sia le energie rinnovabili che il risparmio energetico devono essere in stretta relazione con il territorio e dovranno essere va-lorizzati gli aspetti fisici, sociali

ed economici dello stesso.Da qui l’esigenza di delineare una figura professionale esper-ta in interventi energetici a livello territoriale e lo specialista eco-nomico-finanziario in interventi in campo energetico-ambienta-le. Il primo professionista indivi-dua le opportunità e i vincoli di un territorio ai fini della pianifi-cazione di progetti energetici, il secondo affronta la sostenibilità economica degli interventi. An-che nell’ambito dell’architettu-ra a basso impatto ambientale esistono grandi potenzialità di azione grazie allo sviluppo di tecnologie innovative e all’utiliz-zo di materiali eco-compatibili.Le nuove figure professiona-li individuate in questo setto-re riguardano la qualificazione ambientale dell’impresa, la ge-stione degli edifici in chiave eco-sostenibile e l’amministratore di condominio il cui profilo è stato rivisitato in chiave sostenibile, af-finché possa esercitare il proprio ruolo verso modalità innovative. Per quanto riguarda il settore agro-alimentare è stato valoriz-zato il rapporto con il territorio in tutte le sue molteplici dimensioni e specificità. Le tre figure indi-viduate sono: l’esperto in pro-grammazione e pianificazione dei processi produttivi a filiera corta, il responsabile gestione ambientale e qualità, il tecnico dei processi produttivi a filiera corta. Tutte le professioni risen-tono della forte innovazione che ha attraversato la filiera corta sia nell’organizzazione della pro-duzione che in quella dei siste-mi di consumi e degli acquisti, nonché della rivisitazione della filiera in chiave sostenibile in cui è centrale l’utilizzo delle energie alternative, la valorizzazione del territorio e la commercializzazio-ne dei prodotti agricoli di qualità. Tutti i profili individuati, ad oggi, per via del carattere innovativo, sono presenti solo in parte sul mercato. Tuttavia tali figure sono ritenute necessarie dalle stesse organizzazioni che esprimono un alto tasso di adesione e pre-vedono un’evoluzione molto po-sitiva.

Marcella Messina

Emergono 3 filoni: sistemi energetici ecosostenibili, architettura a basso impatto ambientale e agro-alimentare a filiera cortaLe nuove figure professionali più ricercate nel settore della green economy

I nuovi green job

“A livello europeo i dati del WWF mostrano che nel 2008 l’occupazione verde ha raggiunto i 3.400.000 posti di lavoro di cui 400.000 per le energie rinnovabili, 2.100.000 per la mobilità sostenibile e 900.000 per l’edilizia sostenibile”

“Il mercato del lavoro ambientale attesta una crescita dell’occupazione da 5300 occupati nel 2003 a 14800 nel 2008 (dati ISTAT)”

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Da alcuni mesi in via Autostra-da a Bergamo è aperto il nuovo superstore di Coop Lombardia. Un supermercato di 2500 mq caratterizzato da una grande attenzione alla sostenibilità am-bientale e sociale, alla qualità, sicurezza alimentare e tutela del potere di acquisto. Tutti carat-teri distintivi della Coop, che a breve, in provincia di Bergamo, aprirà un altro supermercato, a Trescore. Gli investimenti di Co-op Lombardia nella bergamasca colmano un vuoto di presenza commerciale dell’insegna che, in tutta la regione occupa oltre 4100 dipendenti dislocati in 51 supermercati e ipermercati. I so-ci Coop in Lombardia sono oltre 900 mila a cui, nei primi mesi di attività in via Autostrada, si so-no aggiunti oltre 5 mila abitanti di Bergamo. I nuovi punti vendi-ta evidenziano le caratteristiche proprie di una catena com-merciale che si distingue per le scelte ambientali e sociali: se consideriamo l’aspetto ambien-tale la struttura del supermerca-to di via Autostrada è il risultato delle innumerevoli esperienze progettuali e delle più innovative tecnologie green che Coop ha adottato per rendere sostenibili i propri punti vendita. Scelte che hanno portato a grandi risultati: nel 2012 Coop, unica azienda italiana, ha ottenuto il premio eu-ropeo “Greenlight Award 2012”,

per l’impegno nel campo della salvaguardia ambientale attra-verso l’uso di sistemi di risparmio energetico per l’illuminazione. Ad esempio, la copertura dell’e-dificio di Bergamo è realizzata a giardino verde nel rispetto del-le regole della bioarchitettura. Il verde pensile contribuisce alla riduzione del fabbisogno ener-getico dell’edificio e conseguen-temente delle emissioni di CO2, assorbendo temporaneamente l’acqua piovana e rilasciandola lentamente, in modo da ridurre gli effetti delle “isole di calore ur-bane”. Oltre a questo aumenta la resistenza termica della co-pertura, sulla quale è in funzione un impianto fotovoltaico del-la potenza di 52 KWp, per una produzione annua stimata di circa 56.800 KWh (produzione equivalente al consumo medio annuale di 21 famiglie).

L’illuminazione naturale invade l’ingresso del supermercato e la tecnologia di illuminazione a LED riduce significativamente i consumi rispetto alle soluzioni tradizionali. Inoltre, grazie ad un sistema di supervisione e con-trollo automatico del comfort

ambientale, consente sia la re-golazione delle temperature sia dei livelli di illuminazione artifi-ciale, in funzione dell’apporto di luce naturale delle grandi ve-trate. Il negozio inoltre è servito dall’impianto di teleriscaldamen-to cittadino e il raffrescamento

avviene sia in modo naturale, con le facciate “ventilate” che permettono il passaggio di una lama d’aria, sia attraverso l’im-pianto di condizionamento che ha un ODP (Ozone Depletion Parameter) uguale a zero, ov-vero nessun impatto sull’ozono. Nel punto vendita i banchi frigo-riferi per i surgelati sono coperti per evitare dispersioni di freddo e si possono acquistare i deter-genti sfusi ecologici della linea “viviverde”. Coop ha definito la propria attivi-tà anche nel campo sociale, cul-turale e della sicurezza e qualità alimentare. Nell’area del super-store troviamo lo spazio “scopri coop” dove è possibile svolge-re attività culturali, ricreative e didattiche come ad esempio i percorsi del consumo consa-pevole per le scuole, conferen-ze a tema e incontri culturali, a partire dalle attività di Bergamo Scienza o dalle presentazione di libri, mostre, ecc. La solida-rietà verso le persone svantag-giate indirizza le scelte di Coop attraverso diversi progetti: dalla “carta equa” al progetto “Buon fine”, che recupera e dona gratu-itamente i prodotti invenduti ma ancora integri e perfettamente commestibili che per vari motivi come la scadenza ravvicinata, la confezione esterna ammaccata, i residui di attività promozionali, non possono essere riproposti alla vendita. Particolarmente im-portanti sono i freschi e freschis-simi quali verdura, frutta, latticini, salumi, carne, che recuperiamo e destiniamo a “km zero” per as-sociazioni e organizzazioni no profit che operano nel territorio vicino al punto vendita. Una for-ma di sostegno sociale che tra-sforma gli invenduti da “spreco” a “risorsa” e che oltre al valore sociale ha anche un importante valore ambientale perché riduce significativamente gli scarti che altrimenti andrebbero smaltiti come rifiuti.

Il nuovo superstore di Coop Lombardiain via Autostrada pensa sostenibile

Coop: a Bergamo il supermercato che ama l’ambiente

Ecologia & Imprese

“Nel 2012 Coop, unica azienda italiana, ha ottenuto il premio europeo “Greenlight Award 2012”, per l’impegno nel campo della salvaguardia ambientale attraverso l’uso di sistemi di risparmio energetico per l’illuminazione”

I numeri del supermercatodi Bergamo:

75 dipendenti; 2500 m2 di superficie; 270 posti auto coperti

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Carcere, terra di nessuno. Lim-bo in cui le speranze rieducati-ve e di inserimento rischiano di cozzare contro una dura realtà che di storia, invece, ne racconta un’altra, ben più cruda: quella di una pena che pare configurarsi più come una repressione, che come redenzione sociale. Eppu-re, tra i dati della vergogna che la cronaca riporta -proprio di questi giorni è la condanna del Tribunale di Strasburgo all’Italia per le condizioni disumane delle sue carceri, tra sovraffollamento, suicidi e carenza di personale

di sorveglianza- fanno capoli-no anche le buone notizie: un esempio nostrano è la Coope-rativa Sociale Aretè, che da anni porta avanti progetti per l’inse-rimento sociale e lavorativo dei detenuti bergamaschi. «Lo sco-po dei nostri progetti -spiega il vicepresidente della Cooperati-va Sociale Aretè Bruno Pelliccio-li- è duplice: da un lato offriamo ai detenuti opportunità lavorati-ve, dall’altro creiamo competen-ze che saranno spendibili anche una volta usciti dal carcere, fa-cendo da ponte per eventuali inserimenti civili e rispondendo

così ad un’esigenza di sicurez-za sociale». Un impegno, quello della cooperativa, che si svilup-pa lungo diversi fronti tra loro interconnessi, come l’assegna-zione di borse lavoro e l’ideazio-ne di progetti ad hoc, creando una rete economica che parte già dall’interno della struttura penitenziaria e prosegue anche dopo lo sconto della pena. «Al momento -continua Pelliccio-

li- stiamo avviando un progetto con la Cassa delle Ammende, grazie al quale nove detenu-ti verranno inseriti nella nostra cooperativa dopo un periodo di formazione e lavoro in carcere. Ci sono poi le borse lavoro, as-segnate con la collaborazione del Comitato Carcere e Territorio di Bergamo, e i tirocini formativi, grazie ai quali tre detenuti, dopo un periodo di formazione pres-so la cooperativa, sono inseriti in aziende della bergamasca attive nel campo del vivaismo, della ristorazione biologica, della re-staurazione del verde». Non solo: l’attività della coope-rativa e dell’associazione Amici

di Aretè ha permesso negli anni scorsi la realizzazione di un or-to interno al carcere nell’ambito del progetto “realizzazione di un’impresa agricola con finalità sociali” e nell’immediato futuro si porterà avanti anche la costru-zione di una serra. Durante le festività natalizie, invece, è stato organizzato a Bergamo il Merca-to di Natale per la vendita di pro-dotti realizzati dai detenuti nelle varie carceri lombarde. I progetti della cooperativa Aretè sono rivolti a detenuti di età di-verse, scelti a seguito di una valutazione congiunta degli edu-catori del carcere e dell’equipe di Aretè a seconda delle personali inclinazioni di ciascuno, e si svol-gono su periodi medio-lunghi (dai 6 mesi ai 2 anni, con possi-bilità di proroga). «Ciò che spesso non è sottoline-ato -spiega ancora Pelliccioli- è la straordinaria importanza delle attività lavorative per i detenuti in un carcere, che non solo per-mettono di abbattere la recidivi-tà dal 70% al 20%, ma creano anche opportunità civili e so-ciali. Non è una cosa da poco,

specialmente per persone che rischierebbero altrimenti di ve-dersi eternamente bollate come “criminali”». La cooperativa Aretè non è nuo-va a iniziative di questo tipo; nata nel 1987 come realtà nell’ambito dell’agricoltura biologica e so-stenibile, in 25 anni ha coinvolto più di 200 detenuti del carcere di via Gleno in progetti di inse-rimento lavorativo: numeri a cui poi vanno aggiunti quelli relativi alle persone con disagio psi-chico, altra categoria alla quale la cooperativa offre opportunità altrimenti difficilmente ritrovabili.

Erica Balduzzi

I progetti per l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti bergamaschi proposti dalla cooperativa sociale Aretè si muovono nell’alveo della sostenibilità

Il riscattoattraverso la green economy

Ecologia & Imprese

“Creiamo competenze che saranno spendibili anche una volta usciti dal carcere”

“I detenuti, dopo un periodo di formazione presso la cooperativa, sono inseriti in aziende della bergamasca attive nel campo del vivaismo, della ristorazione biologica, della restaurazione del verde”

“Non solo permettono di abbattere la recidività dal 70% al 20%, ma creano anche opportunità civili e sociali: in 25 anni Aretè ha coinvolto più di 200 detenuti del carcere di via Gleno”

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“Promuovere la salute è una bel-la impresa”, così recita lo slogan della campagna di promozione della salute avviata da oltre 2 anni dall’ASL di Bergamo. Mot-to contemporaneo e allo stesso tempo avanguardistico in quan-to, dati alla mano, chi si sente bene fisicamente e mentalmen-te, mantenendo uno stile di vita sano e sostenibile, vive sostan-zialmente meglio con se stesso e con la società. Il Progetto WHP acronimo di Workplaces Health Promotion consiste nel promuovere i corret-ti stili di vita all’interno dei luoghi di lavoro, abbracciando tanto le Aziende pubbliche quanto quelle private presenti sul territorio. L’ini-ziativa, ideata in partnership dal-la principale istituzione sanitaria orobica assieme a Confindustria Bergamo, si pone l’importante obiettivo di raggiungere i lavora-tori direttamente sul luogo di la-voro migliorando gli stili di vita e aumentandone, di fatto, oltre che la qualità del benessere percepi-to, anche il rendimento sul posto di lavoro. La Rete WHP berga-

masca, avviata nell’anno 2010 con una sperimentazione in due aziende (Heineken e Sessamari-ne), ha preso rapidamente piede sul territorio: a oggi 49 aziende hanno aderito al programma per

un indotto di oltre 10.000 lavora-tori. Variegate quanto estese le azioni messe in campo dall’ASL: alle tematiche più tradizionali e maggiormente note come ali-mentazione, fumo e alcool sono state affiancate opere integrate su settori come l’attività fisica, le principali dipendenze, la sicurez-za stradale e il benessere; argo-mentazioni che correlate fra loro determinano la riduzione delle malattie croniche e favoriscono

un miglioramento sia qualitativo che quantitativo della vita. Alla base dei programmi di pro-mozione della salute ci sono pilastri come la partecipazio-ne reticolare e il coinvolgimento

collettivo del lavoratore. La con-divisione dell’importanza delle tematiche, unita al mantenimen-to di elevati livelli di attenzione dei lavoratori, favorisce la riuscita del progetto: “Per tale motivo -sot-tolinea il dottor Roberto Moretti, responsabile del servizio di pro-mozione della salute dell’ASL

Bergamo- è essenziale l’indivi-duazione di referenti operativi fin dalle prime battute sia nella progettazione e diffusione del progetto, sia nella costituzione di gruppi di lavoro mirati alla sensi-

bilizzazione sulla salute”.Il progetto, certificato a livello europeo “Partner of Excellence” Move Europe, prevede azioni integrate fra loro: alle attività di formazione tradizionali, rivolte ai fumatori o dedicate alla gui-da sicura, sono state associate azioni di informazione continua.

Il dipendente viene “raggiunto” regolarmente con messaggi di comunicazione che rinforzano quanto appreso nelle sedute di formazione interna. Dalle to-vagliette della mensa alla car-tellonistica tradizionale, dalla messaggistica sulla busta paga o sul cellulare, passando per eventi di socializzazione a carat-tere ludico-sportivo, tutto viene studiato ed equilibrato al fine di favorire una promozione genera-le e di alto profilo sul benessere psico-fisico. Il progetto, che ha già orientato alle buone pratiche di salute 6.800 lavoratori, si svi-luppa praticamente a costo zero e in totale eco-sostenibilità. Man-giare bene in modo equilibrato, regolare e pesato, associando una dieta fisica alimentare cor-retta è, innanzitutto, un piace-re che si fa a se stessi. Se tutto ciò avviene in piena armonia con l’ambiente e con la società cir-costante, WHP non solo è un incentivo alla vita, ma diviene acronimo di buona vita per tutti.

Gabriele Palamara

WHP: promuovere la salute è una bella impresaUn successo la campagna di promozione della salute avviata dall’ASL di Bergamo che promuove i corretti stili di vita all’interno dei luoghi di lavoro

“Il progetto, che ha già esposto alle buone pratiche di salute 6.800 lavoratori, si sviluppa praticamente a costo zero e in totale eco-sostenibilità”

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Il matrimonio è uno dei giorni più intensi e importanti per una coppia, è il punto di partenza di un percorso e di un progetto di vita da realizzare insieme. Chi crede che con piccoli gesti quo-tidiani si possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e alla realizzazione di un futuro soste-nibile, sicuramente sceglierà di

esprimere il proprio stile di vita personale organizzando un ma-trimonio eco-compatibile, eco-sostenibile, eco-consapevole.Per la buona riuscita di un ma-trimonio “eco-friendly” serve consapevolezza, sensibilità ed originalità: ridurre l’impatto am-bientale e non eccedere in tutto ciò che è superfluo senza rinun-ciare all’eleganza e all’atmosfe-ra di festa, è possibile. Come?

Innanzitutto optiamo per scel-te sostenibili ma non drastiche, perché il messaggio sia com-preso e apprezzato anche dagli invitati più scettici…e perché no, possa essere di ispirazione nel loro stile di vita. Lasciamo che sia la naturale semplicità degli allestimenti, l’utilizzo di materiali naturali e uno stile meno forma-le a farci vivere con divertimento una giornata ricca di emozioni e sensazioni positive.

Chiesa (o Municipio) e location per il ricevimento

L’ideale sarebbe organizzare la cerimonia e il ricevimento nel-lo stesso luogo, o almeno in luoghi non distanti, in modo da limitare al massimo gli sposta-menti in auto degli invitati e di conseguenza ridurre i consumi di CO2. Trovare un luogo incan-tevole e in sintonia con il tenore “eco-friendly” del matrimonio è sicuramente possibile, magari un agriturismo, un castello o una villa di campagna immersa nei vigneti con un breve percorso a

piedi dal luogo della cerimonia. Cerchiamo di evitare il corteo di auto degli invitati, proponendo ai nostri ospiti di condividere le auto, oppure organizziamo degli autobus. Per la location infor-miamoci se utilizzano energia da fonti rinnovabili, se svolgono la raccolta differenziata dei rifiuti e con quali modalità gestiscono la manutenzione dei parchi e dei giardini.

Partecipazioni e inviti

Che ne dite di un matrimonio in-timo? Una lista degli invitati corta per celebrare il giorno più impor-tante della vostra vita circondati dalle persone che vi amano ve-ramente, le persone care che sinceramente gradiranno il vo-stro invito. Basta ai matrimoni con 200 invitati, frutto in molti casi di convenzioni o del timore di fare scontento qualcuno. Un matrimonio intimo vi consentirà di essere più rilassati, liberi di vi-vere a pieno le vostre emozioni e avere più tempo da trascorrere con i vostri ospiti, oltre a con-

tenere i costi. Le partecipazioni vanno spedite almeno 2 mesi prima della data del matrimonio e anticipano lo stile del matrimo-nio, creano aspettativa e devono ovviamente essere in linea con la filosofia green. C’è solo l’imba-razzo della scelta, ma partiamo dal presupposto che tutto ciò che è realizzato con carta tra-dizionale (busta da lettera, se-gnaposto o menu) può essere scelto in ottica sostenibile. Per cui ricerchiamo partecipazio-ni su carta riciclata o certificata ecologica FSC o PEFC, oppure carte grezze in fibra di cocco o canapa. Possiamo anche pen-sare alle partecipazioni solidali, valutando le numerose proposte di Onlus e Cooperative sociali che sostengono progetti vicini alla nostra sensibilità.

L’abito da sposa

Per la sposa il cammino verso l’abito perfetto è spesso in sa-lita: si sta scegliendo l’abito dei sogni e dei desideri, ma ci si deve confrontare con esigenze che riguardano lo stile, il proprio

aspetto fisico, il portamento, il budget e il risultato desiderato. L’abito da sposa è l’espressione della personalità, un abito spe-ciale e unico che non scorderete mai. Ma come scegliere un abi-to “eco-friendly”? Ci sono stilisti che credono nel valore dell’am-biente e nel sociale, e investono sulla produzione di abiti da spo-sa ecosostenibili ed eticamente corretti;

La promessa e le fedi

Forse non siamo del tutto con-sapevoli che il processo di estra-zione dell’oro genera un effetto devastante sull’ambiente nei Pa-esi di produzione, producendo rifiuti di cianuro e mercurio e sfruttando la manodopera loca-le spesso sottopagata. È ancora poco diffuso in Italia, ma oggi esiste in commercio l’oro “etico” o “ethical gold”, oro ottenuto senza lo sfruttamento dei lavoratori e facendo in mo-do che i proventi della vendita dell’oro non vengano destinati ad uso illecito come il finanzia-

“Per guidarci nelle varie decisioni teniamo sempre presente di favorire un fornitore od un prodotto locale e di limitare gli sprechi”

Consigli e suggerimenti per organizzare nozze eco-compatibili,eco-sostenibili, eco-consapevoli

Matrimonio in…verde

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Segue da pagina 28

Speciale Matrimoni Green

mento di guerre civili. Come per l’abito, possiamo provare a riuti-lizzare l’oro di oggetti preziosi di famiglia ormai inutilizzati facen-doli fondere da un orefice per realizzare delle personalissime fedi ancora più preziose visto il grande significato affettivo.Anche per i diamanti non biso-gna dimenticare le difficili con-dizioni in cui versano la maggior parte dei lavoratori nei Paesi del terzo mondo in cui vengono estratti: una scelta consapevole si muove nella direzione di dia-manti certificati “no conflict”, con la garanzia di provenienza da zo-ne non di guerra.

Le bomboniere

Per evitare di regalare un ogget-to che verrà riposto in qualche cassetto, perché non scegliere dei prodotti tipici del territorio: vasetti di miele, conserve, vino, olio. Scegliamo produttori locali, se possibile prodotti biologici, e la bomboniera sarà molto golo-sa e senza dubbio green! Per una bomboniera di sicuro successo potete regalare una ricercata selezione di confetti con gusti assortiti: cercate una confetteria artigianale e dedicate il giusto tempo alla degustazio-ne! Altra idea molto originale e apprezzata è regalare una pian-tina o sacchetti contenenti semi di fiori da piantare, un ogget-to con un alto valore simbolico che rappresenta la crescita della coppia. Come per le partecipa-zioni, c’è la possibilità di sceglie-

re bomboniere solidali donando un contributo a sostegno di pro-getti sociali o ambientali.

Gli allestimenti floreali e la scenografia

Per un matrimonio “green” fac-ciamoci ispirare dal romantici-smo della natura, utilizzando fiori di stagione e di produzione locale come rose, peonie e pian-te aromatiche. Per il ricevimento riscopriamo un sapore retrò, inserendo negli al-lestimenti oggetti usati, alzatine in ceramica, pizzi e tessuti natu-rali, vetri e candele. Allestiamo qualche angolo in stile shabby-chic, ricreiamo un’atmosfera fa-miliare ma ricercata e studiata nei dettagli.

Il menu

Orientiamoci verso prodotti a km zero e produzioni locali; chiedia-mo un menu con frutta e verdu-ra di stagione, se possibile con prodotti biologici: cibi freschi e sapori autentici con un occhio anche alle calorie. Ricordiamoci che primizie e ci-bi esotici non sono scelte eco-sostenibili, anche se gustose e scenografiche, perché impli-cano lunghi viaggi dalle zone di produzione. Evitiamo gli sprechi e diciamo no alle abbuffate; rispolveriamo il galateo del ricevere che sugge-risce un pranzo di quattro porta-te servite a tavola, si può iniziare con antipasto, un primo piatto,

un secondo piatto e un dolce al cucchiaio. Non costringiamo i nostri ospiti a stare a tavola ore, ma lasciamo tempo per le chiacchiere, una passeggiata in giardino e offriamo un piacevole

intrattenimento musicale.In generale, per guidarci nelle varie decisioni teniamo sempre presente di favorire un fornito-re od un prodotto locale e di li-mitare gli sprechi. Organizzare

un matrimonio eco-sostenibile, ecologico ed eco-compatibile sarà un impegno non indifferen-te, ma potrà darvi grandi sod-disfazioni senza rinunciare alla favola.

Gli stampati a basso impatto ambientale sono uno dei punti di forza dell’azienda di Treviolo che ha implementato una sup-ply chain totalmente green. Per le lavorazioni utilizza l’ener-gia proveniente da un impianto fotovoltaico e per l’imballaggio usano packaging riciclati o eco-logici. Il rispetto per l’ambiente avvolge anche la carta e gli in-chiostri (questi ultimi sono a base vegetale). Mentre per gli impianti produttivi si è sposata una nuo-va tecnologia che, riducendo il consumo di energia, solventi e sostanze chimiche, consente di abbattere la produzione di rifiuti pericolosi. E per i clienti più attenti, ci sono i prodotti a impatto zero, che dan-no la possibilità di compensare le emissioni di anidride carbo-

nica prodotta dalla lavorazione con l’acquisto di crediti di Co2 e altri gas a effetto serra in Paesi in via di sviluppo.

Una scelta variegata

“L’attenzione all’ambiente è un valore fondante per la nostra azienda -ha spiegato il titolare della Grafinvest Carlo Malerba- a cui sono ispirati tutti i processi di lavoro e a cui si aggiungono cura per i dettagli e precisione”. Tra i servizi offerti, le partecipa-zioni di nozze che “rientrano tra le nostre specialità - ha prose-guito Malerba - perché sappia-mo offrire una vasta scelta di soluzioni, da quella più classica a quella più divertente e insolita”. E come è successo con Patrizia

Rossetti, “scegliamo con i clien-ti lo stile più adatto, dai colori ai caratteri, fino alla carta, in modo da consegnare un prodotto che rifletta totalmente i gusti della coppia e il loro modo di vedere un giorno così speciale”.

I “fiori d’arancio vip”si sposano con la naturaAnche Patrizia Rossetti sceglie la Grafinvest, ecotipografia di Treviolo, che stampa partecipazioni di nozze a basso impatto ambientale

10 regole di Bon Ton GreenSiete sposi prossimi al giorno del sì? State perfezionando gli ulti-mi dettagli? Anche per un matrimonio green il galateo è sempre un buon alleato per evitare errori e per sciogliere dubbi e per-plessità; tenete sempre presente che il buon gusto è il consiglio principe!Per iniziare, 10 facili accorgimenti…

Inviate le partecipazioni e gli inviti due mesi prima del matri-monio

Evitate di inserire nelle partecipazioni l’IBAN per la lista nozze Eleganza e raffinatezza per le decorazioni floreali in Chiesa e al

ricevimento: ricordate che non siamo al mercato dei fiori! L’abito della sposa: che valorizzi senza rendere volgare Per lo sposo: orologio e gemelli sono gli unici gioielli ammessi L’ingresso della sposa in Chiesa può avere un ritardo massimo

di 15 minuti Location e Chiesa (o Comune) il più vicini possibile Evitate ai vostri ospiti lunghe attese dopo la cerimonia: aprite il

ricevimento e poi dedicatevi 20 minuti per le foto Cene e pranzi sobri, no alle abbuffate Le bomboniere e la confettata: un dolce ringraziamento a fine

ricevimento per tutti.

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I due grandi co-protagonisti del giorno delle nozze, saranno guardati, ammirati e commenta-ti. Il bon ton impone delle rego-le molto precise e conoscerle è un buon inizio. La prima regola per lei è sulla lunghezza dell’a-bito: corto solo per matrimoni diurni, lungo per la sera. Per lui, il tigth solo di giorno (testimoni e genitori dovranno anch’essi in-dossarlo), mentre per la sera è preferibile un abito classico. No allo smoking, adatto a una cena di gala e non a un matrimonio. Oltre a tenere sempre presente lo stile del matrimonio, la loca-tion e il contesto, se si tratta di una cerimonia civile o religiosa, se il ricevimento sarà formale ed elegante, in campagna o in cit-tà, è importante che ci sia la giu-sta armonia d’insieme tra i due abiti per un gradevole risultato. La manicure professionale è un must: le mani sono le protagoni-ste durante lo scambio delle fe-di e immortalate dallo scatto del fotografo. Deciso l’abito, via alla scelta degli accessori, a iniziare dalla sposa.

A braccetto nella scelta dell’abito giusto per lei e per luiLook da favola

Speciale Matrimoni Green

Il veloTornato di moda negli ultimi anni, è un elemento che rende pre-zioso qualsiasi abito ed estre-mamente romantica la sposa. Le possibilità sono molteplici: lungo, con strascico importante, corto o solo a copertura del volto. Nella scelta fatevi aiutare dal personale dell’atelier dove avete acquistato l’abito e sa-rete sicure di non sbagliare. Ci vuole poco per sembrare avvolte in un sudario!

Il cappelloPer una sposa più grintosa, o semplicemente per chi non ama il velo, ci sono infinite soluzione alternative: la prima su tutte è il cappello. A tesa larga, oppure solo un copricapo, o ancora i modelli con la veletta… sbizzarritevi, il segreto è portarlo con disinvoltura. Non toglietelo in chiesa, va tenuto per tutta la ce-rimonia.

Le scarpeGrandi protagoniste se non altro perché slanciano la figura e rendono il passo molto più sensuale. Potete sceglierle come più vi piacciono, le proposte sono molteplici. Se ve la sentite, potete osare con un paio colorato, in linea con il fil rouge del matrimonio.Unica accortezza: il tacco! Scegliete quello che più si addice a voi, al vostro modo di essere e alla vostra camminata. E poi ricordatevi di prevedere un paio più basso come “ancora di sal-vezza”.

I guantiEleganti e raffinati, corti al polso o lungi oltre il gomito; come volete purché in armonia col vostro abito. Più belli ancora se vintage, magari della nonna. Toglieteli una volta arrivate all’alta-re… per non farvi cogliere impreparate durante lo scambio degli anelli! Vanno tolti lentamente, con eleganza, un dito alla volta!

Orecchini e collaneGli orecchini (di perle o punti luce) devono essere piccoli, da lobo. Per la collana vale lo stesso principio: sottile, magari un filo di perle o un punto luce. Non esagerate con lo scintillio e ricordatevi sempre com’è il vostro abito. Non lasciate al caso questi gioielli.

Anche lo sposo non ha vita facile: le possibilità sono molte e il bon ton

impone delle ferree regole di eleganza.

Gilet, camicia e cravattaIl gilet completa un abito ed è generalmente di colore chiaro, in contrasto con quello della giacca, ma nello stesso tessuto. La camicia è meglio che sia bianca. Se si indossa il tight, la cami-cia avrà il colletto rigido con gli angoli piegati e polsini chiusi dai gemelli, invece della cravatta ci sarà il plastron di seta fermato al centro con una mini spilla. Se si indossa il classico abito tre pez-zi, vale quanto sopra per il gilet, la camicia avrà il classico col-letto morbido e i gemelli possono essere una elegante opzione.

OrologioÈ il solo gioiello consentito allo sposo, da indossare sotto il pol-sino della camicia.

ScarpeClassiche e stringate, no ai mocassini. Il colore più indicato è il nero in tutte le stagioni.

Cilindro e bastoneUno sposo eccentrico saprà portare con disinvoltura cilindro e bastone, il primo da scegliere intonato all’abito. Il cilindro deve essere tolto prima di entrare in chiesa e tenuto sotto braccio per tutta la navata, quindi appoggiato.

Tornato di moda negli ultimi anni,

Le possibilità sono molteplici: lungo, con strascico importante,

le possibilità sono molte e il bon ton impone delle ferree regole di eleganza.

Gilet, camicia e cravatta

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Ogni abito nuziale può raccon-tare una storia iniziata molto pri-ma del giorno del matrimonio. Prima di diventare un vestito era un pezzo di tessuto, spes-so prodotto lontano dall’Italia; confezionato con cura da ma-ni esperte, ha preso forma fino a diventare abito e dopo innu-merevoli prove e modifiche si è adattato perfettamente al corpo della futura sposa. Per rendere indimenticabile la “mise” del-le nozze sono necessari molto tempo ed energie, ma l’utilizzo del vestito è limitato a poche ore: per quanto sia importante si trat-ta di una sola giornata. Per que-sto motivo, in questa sede non possiamo esimerci dal dirvi che l’abito nuziale è un articolo po-co ecologico. Per porre rimedio a questa situazione e coniugare eleganza e sostenibilità ci sono diverse strade. Negli ultimi tempi in Italia si sta affermando la mo-da green dell’abito a noleggio, già diffusa all’estero, ma si può optare anche per un abito vinta-ge, un vestito realizzato con tes-suti naturali o equosolidali e, per le innovatrici, un capo realizzato con materiali biodegradabili.

Sposa d’altri tempi

Con il termine vintage si intendo-no capi d’abbigliamento che sia-no stati prodotti almeno 20 anni fa. L’aspetto ecologico legato a questo tipo di abito sta nel fatto che, grazie al nuovo utilizzo, si allunga la vita di un capo d’ab-bigliamento già esistente, evi-tando di produrne uno nuovo. I vantaggi non si limitano al solo fattore ecologico: una volta gli abiti erano realizzati con mate-riali che garantivano alta qualità e spesso le linee erano originali e attuali. Ne è prova il fatto che molti dei grandi stilisti di oggi stanno rivalutando la moda del passato, in particolare lo stile dei decenni tra gli anni Venti e i Cin-quanta.

Natural woman

Gli abiti realizzati in fibre naturali, come seta, lana, cotone e ca-napa, sono sostenibili per l’am-

biente solo quando le materie prime provengono da filiere bio-logiche certificate. Questo è ga-ranzia di attenzione all’ambiente e ai lavoratori: si tratta di produ-zioni nelle quali il consumo di ac-qua è limitato, i pesticidi chimici di sintesi non sono utilizzati e i lavoratori sono rispettati e tratta-ti eticamente. Anche i processi utilizzati per sbiancare e tingere i tessuti rispettano standard di qualità ecologici. Esistono la-boratori specializzati in questo tipo di prodotti, per esempio l’a-zienda fiorentina Altarosa (www.altarosa.it) propone una linea di abiti nuziali ecofriendly, comple-ti di bouquet composto con fiori in materiali riciclati come carta e rame.

Made in dignity

Ovvero: fabbricato con dignità. La prima collezione di abiti nu-ziali equo-solidali commercia-lizzata in Italia è stata proposta nel 2008 dal marchio milanese “Orlo del mondo” (www.orlodel-mondo.net). L’azienda è tuttora

attiva e propone abiti in seta re-alizzati dagli artigiani indiani del Craft Resource Center, organiz-zazione di produttori indipen-denti con sede a Calcutta. Alla base della filosofia dell’azienda ci sono la volontà di valorizzare la manodopera locale rispettan-do i produttori e gestendo lavoro e prezzo finale con equità e tra-sparenza.

Legame indissolubile, abito solubile

Premettiamo che per la don-na che sceglie questa opzione non è valido il celebre proverbio “sposa bagnata, sposa fortuna-ta”. Il motivo è semplice: l’abito nuziale è realizzato con materiali solubili nell’acqua e alla fine della giornata si può eliminare senza impatto sull’ambiente. Il partico-lare tessuto, biodegradabile e non inquinante, è frutto della ri-cerca degli studenti della Shef-field Hallam University di Londra. Una certa resistenza è garantita ma si tratta di un capo usa e get-ta, pensato per essere indossa-to un solo giorno.

L’abito fa la sposa sostenibile

Ecologico?Ci vado a nozze!

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Conoscete la storia del confet-to? Una data precisa che sta-bilisca la nascita del confetto è difficile da identificare: scritti antichi trattano di frutta secca ricoperta di miele indurito già in epoche antiche, ovvero nel 447 a.C., altre narrano di un prepa-rato medicinale ricoperto da un guscio dolce. È con le prime importazioni di zucchero dalle Indie occidentali che il miele vie-ne soppiantato da una specie di glassa, assumendo così un for-ma e un sapore più simili a quelli che conosciamo. Sicuro è che per trovare traccia del confetto “moderno”, dobbiamo aspettare il XV secolo quando a Sulmona se ne iniziò la produzione. Per lungo tempo è stato consi-derato come un dolce prelibato da servire a fine pasto, come gesto per sugellare accordi e contratti, o come regalo con cui omaggiare gli sposi. Una pre-giata e preziosa leccornia. Nel corso dei secoli il suo ruolo è cambiato ed è diventato il picco-lo dono che gli sposi fanno ai lo-ro ospiti. Questo dolcetto è stato amato da grandi personaggi come Napoleone, Luigi XIV, la regina Elisabetta, da Leopardi, Manzoni, Carducci, Verga, Pa-

scoli e D’annunzio che l’hanno anche citato nelle loro opere! Il confetto è quindi da sempre usato per celebrare e festeg-giare eventi unici e ancora oggi il confetto viene associato a una ricorrenza speciale! Matrimo-nio in primis! La tradizione vuole che il confetto usato per il ma-trimonio sia bianco per indicare la purezza della sposa e che il loro numero sia cinque. Sape-te perché? Perché questo è un numero indivisibile così come la neo coppia e perché cinque sono le qualità che non dovreb-bero mai mancare nella vita: fe-licità, salute, ricchezza, fertilità e lunga vita. Non sbagliate colore, perché c’è una ricorrenza per ogni colore. Il primo anniversario di nozze, le cosiddette nozze di

cotone, richiede il colore rosa, le nozze di seta per i 5 anni si fe-steggiano con il confetto fuxia, quelle di stagno, ovvero i 10 an-ni, con il giallo. Si usa l’argento per i 25, il color mare per le nozze di perle, i 30 anni, il verde per i 40 anni, le nozze di smeraldo, il rosso per i 45, le nozze di rubino e l’oro per i 50 anni. Questi stessi

colori assumono invece un altro significato se abbinati ad una ri-correnza non legata al matrimo-nio e ai suoi anniversari: rosa o azzurri per il battesimo, bianchi per la prima comunione e la cre-sima, rossi per la laurea. Anche la bomboniera ha una sua storia. Il nome deriva dal francese bon bon ed era un piccolo scrigno

contenente dolcetti da esibire in società e soprattutto duran-te eventi lieti. Trasformatosi ne-gli anni, è diventato la moderna bomboniera. La bontà (e bellez-za) dei confetti è riconosciuta da tutti tanto che allestire una con-fettata durante il ricevimento di nozze è una consuetudine molto apprezzata!

Le dolcezze del matrimonioDopo la tanto ammirata torta nuziale, qual è l’altro immancabile dolcettodi cui siamo tutti ghiotti? I confetti

“La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco per indicare la purezza della sposa e che siano cinque a indicare felicità, salute, ricchezza, fertilità e lunga vita”

Matrimonio alle porte e se ave-te un cane o un gatto la doman-da d’obbligo è: dove lo lascio? Il gatto in genere non ama essere coinvolto e sta bene a casa da solo, basta che abbia acqua e cibo in abbondanza. L’amico con i baffi non si farà coinvolgere dalla frenesia dei preparativi e parteciperà con il suo impeccabile stile felino: troneggiando sulla poltrona di casa e mostrando indifferenza, registrerà ogni minimo movi-mento e suono… pregustan-do il momento in cui uscirete e lo lascerete solo per un meri-tato pisolino. Discorso diverso per il cane che ha sicuramen-te più bisogno di attenzioni e ama essere coinvolto o co-munque essere presente per avere sott’occhio il padrone. Con lui si pone più seriamente il problema “dove lo lascio?”. Ci sono tanti asili e pensioni per cani che lo potranno ospitare per la giornata, oppure qual-che vicino di casa sarà di cer-to disponibile a curarlo, dargli da mangiare e portarlo a fare una passeggiata, ma sappiate che è anche possibile portarlo al ricevimento (alla cerimonia, soprattutto se religiosa, meglio di no), avendo l’accortezza di chiedere prima se la location è disposta ad ospitarlo. Im-portante, anzi fondamentale, è trovare chi lo segue, lo coccola

e stia attento che non impor-tuni gli ospiti (qualcuno che ha paura dei cani, ad esermpio…) ed eviti che salti addosso agli sposi (le zampe del nostro amico sull’abito non sono il massimo dello chic). Anche in questo caso, amici e parenti ci possono venire in aiuto. Ma se vogliamo ovviare a questa situazione permettendo a tutti di godere della giornata di festa, perché non pensa-re a un dog sitter di pro-fessione? Un modo per creare le condizioni per-ché il nostro amato ca-ne possa stare tranquillo, seguito, accudito e possa giocare e correre in tutta si-curezza (nostra e sua!). I dog sitter sono amanti dei cani, spesso sono esperti cinofi-li, perfetti conoscitori delle abitudini e delle necessi-tà dei cani e si prende-ranno cura del vostro “migliore amico” per

tutta la giornata. Ci sono vere e proprie società che offrono questo servizio e che non si li-mitano solo ad attività di mero accudimento: offrono toeletta-tura speciale prima dell’even-to, collare o papillon in tema col colore del matrimonio, magari di fiori, servizio foto-grafico dedicato e soprattutto giochi nel corso della giornata e compagnia garantita, in mo-do tale che non sia mai solo. Il tutto preceduto da un incontro conoscitivo col cane. Il gior-no del matrimonio è un giorno speciale per tutti…ricordiamo-ci dei nostri amici animali, ma nel totale rispetto dei loro ritmi, tempi, temperamento e abitu-dini, niente deve essere forza-to, nemmeno per loro.

L’amico a quattro zampe: ospite d’onoreTutte le soluzioni perché al matrimonio partecipino proprio tutti, amici animali compresi

“I dog sitter spesso sono esperti cinofili, perfetti conoscitori delle abitudini e delle necessità dei cani e si prenderanno cura del vostro “migliore amico” per tutta la giornata”

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Wedding planner sì o wedding planner no? È una domanda che si fanno molte coppie quan-do si accingono a organizzare il matrimonio. Da una parte c’è il desiderio di facilitarsi la vita dele-gando le incombenze a un pro-fessionista, dall’altra il desiderio di fare da sé per essere certi che il matrimonio sia personale e “su misura” di coppia! E poi c’è

l’aspetto economico. Come si inserisce questa figura profes-sionale nel susseguirsi di questi pensieri e considerazioni? All’estero, soprattutto negli Sta-ti Uniti, è ormai una presenza costante e fondamentale. Chi ricorda il film “Il padre della spo-sa” interpretato da Liz Taylor? La madre della sposa assumeva un wedding planner per la perfetta organizzazione del matrimonio della figlia (Liz Taylor, appunto);

siamo nel 1950 e già si parlava di questa figura professionale! Avere un valido supporto a cui delegare tutte le incombenze sarebbe già un primo buon moti-vo che consentirebbe, inoltre, di arrivare al giorno del matrimonio sereni e con una bassa dose di agitazione; in più un professioni-sta ha la possibilità di dedicare tempo ed energie alla ricerca e realizzazione di quei dettagli che fanno la differenza, rendendo ricercato anche il più semplice dei matrimoni; wedding planner esperti e professionali hanno un loro team di professionisti per ogni aspetto delle nozze, aven-doselezionato nel corso degli anni i migliori fornitori, e inoltre il loro lavoro consentirà di vivie-re appieno il giorno del vostro matrimonio anche a mamme e sorelle, sgravandole di tutte le incombenze. Il compito del wedding planner è accompa-gnare i futuri sposi, aiutandoli e alleggerendoli nelle faccende pratiche, condividendo sempre tutte le scelte e le decisioni, le virate dell’ultimo minuto, le gioie e qualche piccola ansia. Niente ha inizio senza aver conosciuto

la coppia, aver capito chi sono e cosa vogliono gli sposi. La ri-cerca della location e della Chie-sa (o Comune) è il primo step di lavoro che avviene contempora-neamente con la stesura di un progetto: ricerca dei fornitori, del materiale, la proposta di idee per gli allestimenti floreali e non, per la musica. Le idee non nascono per caso: è la coppia che, volon-tariamente o involontariamente, fornisce input e materiale per elaborare un matrimonio “tai-lor made”. Un wedding planner che si rispetti è presente anche il giorno delle nozze perché tutto sia sotto controllo e si svolga co-me da decisioni prese, gestendo qualsiasi tipo di imprevisto.Il lavoro nasce dunque dalla consulenza e dal confronto, da scambi, da chiacchierate, da risate e dall’ascolto: il wedding planner cerca di capire quel-lo che viene detto a parole, ma anche dai gesti, dagli sguardi e dai silenzi, con pazienza è pron-to a gestire l’imprevisto: qualsiasi cosa succeda durante l’evento, noi abbiamo sempre il sorriso sulle labbra e gli sposi vengono lasciati in pace il più possibile.

Lavorano con gli sposi, non si sostituiscono a loro nelle scelte, il matrimonio sarà il loro al 100%. Tutto ciò che gli sposi fanno e scelgono deve essere frutto di una loro decisione, non perché di moda o perché è stato visto in televisione: il matrimonio deve

parlare della coppia e se è anche sostenibile, meglio ancora!

Lo speciale matrimonioè stato curato da

Francesca e [email protected]

Matrimonio “su misura” ma senza stress: rivolgetevi all’esperto

Wedding plannerun professionista al vostro fianco

“Wedding planner esperti e professionali hanno un loro team di professionisti per ogni aspetto delle nozze”

Speciale Matrimoni Green

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E chi ancora non si sposa? E chi invece ha già “dato”? Oppure chi ancora è alla ricerca dell’altra metà… salvo poi decidere se sa-rà per tutta la vita o meno? Beh, in qualunque situazione sentimentale voi siate, single o coppie, all’agriturismo Villa De-lizia di Mornico (Bg) l’invito è a cena con il “Fascino della Se-duzione”. Una simpatica serata da trascorrere in compagnia, la-sciandosi sedurre da immagini e icone che hanno fatto storia, dai quadri più famosi alle scene di film memorabili che racchiudo-no i mille segreti dell’attrazione fatale. La formula è ormai con-solidata: una serata conviviale dove, tra una chiacchiera e l’al-tra, insieme a un gustoso menù, si assaggiano piacevoli momen-ti di intrattenimento. Nell’attesa, tra una portata e l’altra, tra l’an-tipasto e il primo, tra il primo e il secondo e tra il secondo e il des-sert, ci si fermerà per alcuni mi-nuti durante i quali una relatrice e un lettore, attraverso la proiezio-ne di immagini, si alterneranno per provare a tratteggiare quali

siano gli ingredienti che fanno di una donna o di un uomo l’emble-ma della seduzione. Dopo il suc-cesso dello scorso anno, la cena

“L’arte della seduzione femmini-le” viene riproposta quest’anno nel giorno di San Valentino, gio-vedì 14 febbraio alle 20, mentre venerdì 8 marzo alle 20, festa della donna, si terrà la cena “L’ar-te della seduzione maschile”. I due eventi sono “indipenden-

ti” l’uno dall’altro ed è inutile di-re che per tutti… c’è sempre qualcosa ancora da imparare! Quindi in coppia o tra amici, in-

namorati o disincantati, l’invito è a prenotarvi al 328 7448046 op-pure tramite mail a [email protected]. Il costo di 25 euro a persona comprende un menù completo che prevede il 14 feb-braio un fantastico antipasto di degustazione di prodotti caseari artigianali e salumi tipici berga-maschi con assaggio di verdure dai vecchi sapori e bis di primi: risotto con rosmarino e taleggio e pasta al granchio, bocconcini alla boscaiola con polenta e per dessert cestino di meringa con gelato e frutti di bosco, caffè e vini inclusi. L’8 marzo invece, oltre al fanta-stico antipasto di degustazione, ci saranno gli gnocchi con zuc-chine e zafferano e le lasagne con spinaci e formaggio, seguiti da filetto di maiale al pepe ver-de con patate al forno e per fi-nire gelato artigianale soft allo yogurt, sempre con caffè e vi-ni inclusi. Entrambe le serate si svolgeranno nella suggestiva lo-cation dell’agriturismo Villa Deli-zia, in via Marconi 7, Mornico al Serio (Bg).

Il fascino della SeduzioneDue cene letterarie a temaIl 14 febbraio e l’8 marzo appuntamento in agriturismoalla scoperta della seduzione nell’arte e nel cinema

“Qual è la donna più seducente mai ritratta?Quali gli ingredienti dell’attrazione fatale?”

“Quali sono i grandi seduttori della storia e dell’arte?Quali scene di film esprimono meglio il fascino maschile?”

“Due serate conviviali per donne e uomini alla scoperta delle più belle immagini e dei segreti della seduzione”

Prenotazioni: 3287448046

[email protected] www.facebook.com/promoeventibg

della Seduzione

8 marzo - Cena letteraria

Il fascino della seduzione maschiletra arte, letteratura e cinema

MENU’Buffet di antipastiGnocchi con zucchine e zafferanoLasagne con spinaci e formaggioFiletto di maiale al pepe verdecon patate al fornoGelato artigianale softallo yogurt, caffè e vini

25 euro a personaAlle ore 20Agriturismo Villa DeliziaVia Marconi, 7Mornico al Serio (Bg)

L’Arte

Relatrice:dott.ssa Helga OgliariLetture: Yuri Plebani

Prenotazioni: 3287448046

[email protected] www.facebook.com/promoeventibg

della Seduzione

14 febbraio - Cena letteraria

Il fascino della seduzione femminiletra arte, letteratura e cinema

MENU’Buffet di antipastiRisotto con rosmarino e taleggioPasta al granchioBocconcini alla boscaiolacon polentaCestino di meringa con gelatoe frutti di bosco, caffè e vini

25 euro a personaAlle ore 20Agriturismo Villa DeliziaVia Marconi, 7Mornico al Serio (Bg)

L’Arte

Relatrice:dott.ssa Helga OgliariLetture: Yuri Plebani

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Ambiente

L’orso bruno è il gigantebuono più minacciato in Italia

Sull’Appennino centrale sopravvivono non più di 50 specie di Ursus arctos e sulle Alpi non arrivano a 30 esemplari

L’orso bruno è un animale tipi-co delle foreste temperate con querce, faggi e aceri, ma lo si incontra anche in climi fred-di, come nei boschi di conifere delle nostre Alpi. È il più grande carnivoro terrestre della regio-ne eurasiatica sopravvissuto nonostante secoli di durissime persecuzioni e l’incessante di-struzione del suo ambiente na-turale. Imponente e massiccio, dotato di una folta pelliccia for-mata da vari strati digradanti, dai peli lunghi anche 10 cm di diversi colori -dal marrone scuro a quel-lo chiaro, dal bruno rossiccio al rosso fulvo, fino all’argento, con differenti sfumature- l’orso è un

plantigrado, cioè un animale che si muove appoggiando sul ter-reno l’intera pianta della zampa, dotata di ampi cuscinetti digitali e di robusti unghioni non retratti-li. Ha la testa quasi rotonda, con orecchie relativamente piccole, il cranio è largo e la bocca è mu-nita di 42 denti, tra cui dei canini piuttosto affilati. La sua vista è

mediocre, mentre l’olfatto e l’u-dito sono molto sviluppati.

Un simpaticovagabondo

L’orso è un animale timido e schi-vo che ama la solitudine e i gran-di boschi silenziosi e tranquilli. Non ha un territorio ben definito ma vagabonda per lo più di notte all’interno di un’area dove, di tan-to in tanto, può incontrare i segni rassicuranti della presenza di al-tri suoi simili: tracce nel bosco, graffi sugli alberi, pietre smosse, segnali odorosi. Si sposta mol-to in cerca di cibo e per questo si serve di diversi rifugi tempo-

ranei, preferibilmente nei pressi dell’acqua.

La merendadell’orso

Nonostante abbia la dentatura tipica di un carnivoro, l’orso è on-nivoro e mangia di tutto: formi-che, vespe, api, coleotteri e altri insetti, piccoli mammiferi, caro-gne di animali selvatici, miele, er-be, tuberi e radici, noci, nocciole e castagne. In autunno, quando deve accumulare le riserve di grasso per l’inverno, ricerca in particolar modo la frutta: mele, pere, mirtilli, ribes, fragoline di bosco, lamponi, le bacche delle

rosa canina, l’uva ursina. Grazie a questa dieta ricca di zucche-ri l’orso può ingrassare anche di un chilo ogni due giorni! Solo occasionalmente, e solo se non trova prede naturali, può aggre-dire il bestiame domestico come pecore, polli, capre, bovini o ri-correre alle arnie dell’uomo.

Sogni d’oro!

A fine autunno, quando il tempo si fa più rigido, gli orsi si prepa-rano ad andare in letargo, scel-gono con cura una caverna o un anfratto di roccia nascosto e ben riparato, spesso lo imbot-tiscono di rametti, foglie e mu-

“Disboscamenti, bracconaggio, strade forestali, nuovi impianti sciistici...Per l’orso la vita è diventata davvero difficile!”

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Le Alpi toccano oltre otto Sta-ti, estendendosi dalle sponde francesi del Mediterraneo fino alla Slovenia e costituiscono il punto d’incontro tra le gran-di culture europee. Ospitano una straordinaria varietà di pa-esaggi, animali e piante e sono fra i territori europei considerati più importanti ai fini della con-servazione della biodiversità. Sembrerebbe di poter dire che la natura si apre su vette e valli senza frontiere. Invece esistono numerosi ostacoli: strade molto trafficate, corsi e specchi d’ac-qua con sbarramenti o superfici dedicate all’agricoltura intensiva. Rendere accessibili territori e ri-sorse tramite la creazione di col-legamenti è di vitale importanza per la sopravvivenza di specie e popolazioni. Il paesaggio alpino è un mosaico di biotopi differen-ti. Prati, boschi, specchi e corsi d’acqua, superfici aperte ma an-che strutture realizzate dall’uo-mo quali alpeggi, cigli dei campi, terrazzamenti e siepi. Spazi vitali di grande varietà si alternano e intersecano ospitando specie

estremamente diverse. Nel cor-so di un anno o di un ciclo vitale, i diversi elementi del paesaggio forniscono cibo e riparo agli ani-mali e siti per la riproduzione o lo svernamento. Il WWF collabora, insieme a or-ganizzazioni internazionali come Alparc, Cipra e Iscar, al progetto Econnect, mirato alla creazione di corridoi ecologici che colle-ghino tra loro aree separate per permettere agli animali di muo-versi liberamente attraverso l’in-tero arco alpino, all’interno della Convenzione delle Alpi. In que-sto ambito nasce la “Piattaforma rete ecologica” con lo scopo di favorire la creazione di una rete alpina transfrontaliera di aree protette e di elementi connettivi. Nell’ambito del progetto Econ-nect, sette aree modello stan-no sperimentando la possibilità di conservare e ripristinare reti ecologiche in cooperazione fra aree protette e altri attori chia-mati in causa nella regione. Per maggiori informazioni: www. al-pi.wwf.it, www.alpine-ecologi-cal-network.org

WWF per una Naturasenza confini

Econnectil ripristino della rete della vita

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile

schio, preparandosi un morbido giaciglio sul quale dormire fino alla primavera successiva. Dor-mono per tutto l’inverno come “sassi”? Non proprio: se distur-bati dall’uomo o minacciati da qualche pericolo gli orsi abban-donano il loro nascondiglio per cercarne uno più tranquillo e, se le giornate invernali sono parti-colarmente miti, ne approfittano per fare un giro a caccia di cibo.

Nascerein una grotta...

Mamma orsa partorisce nel cuore dell’inverno, nel silenzio ovattato della tana. I cuccio-

li, generalmente uno o due, più raramente tre, al momento della nascita sono davvero minusco-li: pesano 400 grammi appena, 400 volte meno della madre! Da piccoli sono gracilini, ciechi, sen-za denti, con pochissimo pelo e con le unghie appena accen-nate. Nulla nel loro aspetto da neonati lascia presagire quale sarà il loro eccezionale sviluppo da adulti. L’orsa li riscalda con la sua morbida pelliccia, li allatta e si prende cura di loro con infinita pazienza e tenerezza. Mamma orso può avere cuccioli solo ad anni alterni, perciò l’attenzione che dedica alla prole è davvero grande.

E’ primavera!Svegliatevi orsetti!

In primavera inoltrata i piccoli orsi escono dalla tana in com-pagnia della madre. Sono vispi, giocherelloni e molto curiosi: nessun rametto, foglia o sasso-lino che incontrano nella foresta, “sfugge” al loro controllo: ogni cosa viene annusata, addentata e rivoltata. Mamma orsa insegna loro cosa mangiare e dove e co-me trovarlo. La famigliola reste-rà insieme finché i cuccioli non avranno compiuto 2 anni. Poi, una volta autonomi, lasceranno la madre per avventurarsi da soli nel mondo.

Il WWF per l’orsoIl WWF lavora affinché gli orsi trovino un ambiente più accogliente e più sicuro. Per difenderli dai fucili dei bracconieri, dalle trappole, dai bocconi avvele-nati e dagli incidenti stradali, è stata creata una rete alpina transfrontaliera di aree protette per creare dei corridoi faunistici e sentieri per permettere agli orsi di spostarsi senza imbattersi in centri abitati, strade e autostrade. Inoltre sono stati piantati alberi di mele di cui gli orsi sono ghiottissimi. Se vuoi aiutare il WWF a salvare l’orso bruno visita il sito:www.wwf.it/adozioniwwf.it/predatoriwww.life-arctos.it

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Città a traffico quasi zero, sem-pre più vivibili. Un’utopia? Sicu-ramente sì, ma c’è anche chi ci prova. Amsterdam, tra le metro-poli più effervescenti e innovati-ve d’Europa, celebre per i suoi canali e i tulipani, si candida a modello d’eccellenza europea, imboccando la strada del rispar-mio energetico e del rispetto per l’ambiente. Dove tutto (o quasi) diventa ecosostenibile, con un piede nel passato -tra cultura, arte e tradizione- e uno nel futu-ro: accanto agli splendidi palazzi del Seicento che caratterizzano lo skyline della città, sono stati appena inaugurati i primi cinque distributori per mezzi ecologici, macchine e motorini, che nel gi-ro di un paio d’anni saliranno a 200. Tra edifici storici ed innova-zione il miglior mezzo per gusta-

re l’atmosfera magica della città rimane sicuramente la bicicletta. Non a caso i Paesi Bassi sono l’unica nazione al mondo dove il numero dei ciclisti prevale su-gli automobilisti. Nella sola Am-sterdam circolano 600 mila bici a fronte di 743 mila abitanti e di 215 mila automobili e le piste ci-clabili coprono un percorso di 400 chilometri all’interno della cerchia urbana. Giovani e anziani e persone d’ogni ceto sociale pe-dalano tranquil-lamente, con gran vantag-gio anche per la salu-te, in

ogni stagione dell’an-no. In questa città costruita sul fiume Amstel il trasporto è anche su acqua. Lungo la rete di canali ideata e realizzata all’inizio del Seicento si affacciano le tradizionali house boat galleggianti (alcune trasfor-mate in albergo) o le modernissi-me GeWoonboot, le case-barca

totalmente eco-so-stenibili, che genera-

no energia e che dalle acque di scarico pro-ducono acqua nuova-mente potabile. Anche

tram e metro viaggiano con l’elettricità verde che

viene prodotta dalla combustio-ne dei rifiuti: circa il 99% della spazzatura viene trasformato in energia. Amsterdam, che è sta-ta votata come una delle città più verdi d’Europa ed è una meta perfetta per coloro che hanno a

cuore l’ambiente, lavora costan-temente per essere sempre più sostenibile, grazie alle energie rinnovabili e politiche ambientali. Ogni quattro anni il comune ela-bora un programma di politica ambientale. Il piano più recente definisce gli obiettivi per rendere Amsterdam una città sostenibile e “pulita”. Uno sforzo, che mette in campo 30 “ufficiali di polizia ambientale”, 10.000 biciclette e 100 barche, per monitorare costantemente il livello di inqui-namento. Per i cittadini che non

osservano le regole, comprese le aziende, sono previste multe. La città si trasforma così in uno spazio da reinventare, tutelando l’ambiente, per evitarne il collas-so. I mulini a vento rappresenta-no una delle immagini evocative per eccellenza dei Paesi Bassi, e proprio l’energia eolica trova in Olanda un’applicazione pratica: il 3,4% dell’intera elettricità pro-dotta in UE è fornita dall’eolico olandese. Rispetto alle emissio-ni d CO2, la capitale del paese dei tulipani, punta per il 2025

Eco dal Mondo

Amsterdam…tutta eco la città!Mobilità sostenibile, risparmio energetico e rispetto per l’ambienteLa capitale delle bici e dei tulipani lavora per essere sempre più green

“I Paesi Bassi sono l’unica nazione al mondo dove il numero dei ciclisti prevale sugli automobilisti. Nella sola Amsterdam circolano 600 mila bici a fronte di 743 mila abitanti e di 215 mila automobili”

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Ancora una volta l’Olanda si con-ferma smart city. Nella città delle biciclette per antonomasia, un nuovo servizio di trasporto eco-logico e a basso consumo ha appena invaso canali e stradine antiche del centro. È Hopper, un’organizzazione di Amsterdam che ha appena messo in azione 100 mezzi a due ruote dal motore elettrico, per un nuovo servizio di taxi cittadino, che presto diven-terà un’alternativa al bike sharing e raggiungerà anche altri cen-tri olandesi. È da qui che nasce Hopper, oggi finanziato, tra gli al-tri, anche dal Comune di Amster-dam e dalle Ferrovie nazionali: un servizio di eco-taxi svolto esclu-sivamente su scooter elettrici di colore verde che sono sfruttati per un servizio taxi innovativo, silenzioso e a basso impatto ambientale, sfidando il traffico delle ore di punta. Gli orari in cui operano questi mezzi alternativi sono dalle 8 del mattino alle 20 di sera, almeno per il primo pe-riodo.La caratteristica che ren-de questo taxi-scooter davvero concorrenziale è rappresentata dalla sua alimentazione ad ener-gia elettrica. Inoltre sono high-tech, essendo attrezzati con sistemi di navigazione e di loca-lizzazione satellitare TomTom e smartphone Samsung, incasto-nati nel cruscotto, e un display sul retro che viene utilizzato per la pubblicità digitale.Lo scooter ha motore elettrico che permet-te di raggiungere una velocità massima di 25 km/h per una

percorrenza di 130 km a ricarica. La prenotazione è facile e velo-ce: è stata creata un’applicazio-ne specifica per questo servizio, che permette di localizzare i taxi-scooter sulle mappe cittadine

dei relativi smartphone, di cui sono equipaggiati tutti i mezzi. Ai clienti basterà quindi verificare la disponibilità e l’ubicazione dei taxi e prenotarne uno attraverso il web (o anche via telefono). Anche il costo è sostenibile: 2 euro e mezzo a corsa, una ta-riffa davvero rivoluzionaria, resa possibile dall’affitto degli scooter e dalla pubblicità collocata su ognuno di essi, tramite un tablet posto nello spazio sopra la tar-ga.Ruben Beugels, l’imprendi-tore olandese inventore di tale progetto, è ottimista, tanto che definisce questi scooter elet-trici come “una nuova forma di trasporto pubblico” che colma alcune lacune presenti in quel-lo tradizionale. L’obiettivo pre-fissato, infatti, è quello di fornire

un’alternativa economica, ma soprattutto ecosostenibile, ai tradizionali taxi e mezzi pubblici, spesso lenti o troppo costosi per essere davvero competitivi. L’im-prenditore ha definito la propria impresa una scommessa nata da una sua esigenza persona-le. Come infatti dichiara Beugels stesso, l’idea di questo originale servizio di mobilità deriva da una disavventura su un tram blocca-to in mezzo al traffico: “Ero dav-vero scocciato anche perché ero in ritardo per un appuntamento ed è stato proprio in quel mo-mento che ho pensato che con uno scooter a portata di mano avrei risolto il problema”.Il progettista e i suoi ideatori ve-dono in grande: dopo Amster-dam è prevista, prima della fine dell’anno, un’espansione ad altre tre grandi città olandesi, quali Rotterdam, L’Aia e Utrecht. Nel 2013 dovrebbero aggregarsi an-che altri 34 comuni olandesi di medie dimensioni. Per quanto riguarda l’Europa invece si parla di una colonizzazione di Berlino e Londra.

Alessandro Sonzogni

Taxi-scooter elettriciIn Olanda impazzail nuovo servizioUn servizio di eco-taxi svolto esclusivamente su scooter elettrici che vengono impiegati per un servizio innovativo, silenzioso e a basso impatto ambientale

ad emissioni minori del 40% ri-spetto al 1990, anche attraverso programmi di risparmio energe-tico. In Olanda, in particolare ad Amsterdam, sorgono alcuni fra i più grandi inceneritori d’Europa per produrre energia (dai mezzi per il trasporto all’illuminazio-ne pubblica). La politica -oltre a porsi l’obiettivo di ridurre il con-ferimento in discarica di rifiuti recuperabili- sta incominciando a seguire la strategia di bruciare sempre meno rifiuti, favorendo altresì la prevenzione, il riciclo e il riuso, ad esempio mediante incentivi, come cauzioni e ricon-segna presso i centri commer-ciali sul riutilizzo delle bottiglie di vetro e di plastica.

“La politica - oltre a porsi l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica di rifiuti recuperabili - sta incominciando a seguire la strategia di bruciare sempre meno rifiuti, favorendo altresì la prevenzione, il riciclo e il riuso”

“Anche il costo è sostenibile: 2 euro e mezzo a corsa, una tariffa davvero rivoluzionaria, resa possibile dall’affitto degli scooter e dalla pubblicità collocata su ognuno di essi, tramite un tablet posto nello spazio sopra la targa”

“Questi scooter elettrici sono una nuova forma di trasporto pubblico che colma alcune lacune presenti in quello tradizionale”

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Ho incontrato Doppia K, al seco-lo Maurizio Bassora, classe ‘77, un veterano della scena Hip Hop made in Bergamo. L’intenzione iniziale era di svol-gere un’intervista, ma entrambi ci siamo sentiti più a nostro agio scambiando due parole in tran-quillità senza troppe domande-risposte, chiacchierando a ruota libera per circa un paio d’ore da-vanti a un caffè (io) e a una taz-za di tè (lui). Ci siamo incontrati a Seriate, dove risiede con la mo-glie e il loro bambino, la sua oc-cupazione principale insieme alla musica.

Già, una delle prime cose che ho chiesto (come avviene di soli-to quando si conosce qualcuno) è stata “Cosa fai nella vita?” e lui, Doppia K, mi ha risposto “Mi de-dico a tempo pieno alla musica e a mio figlio” ed ecco che i miei timori e le varie aspettative piene zeppe di stereotipi causati dai vi-deo su MTV di rapper “maledet-ti”, venuti dal ghetto o presunti tali, si sono frantumate definiti-vamente. Certo l’idea che non si trattasse di un personaggio da “catena col dollaro al collo” si era subito delineata dopo aver visto i numerosi video delle sue canzoni. La tradizione Hip Hop è nel sangue e si sente. Ma in un certo senso possiamo dire che non si vede.

Zero apparenza

Niente anelli, macchinoni, don-ne e nemmeno pose da divo. Quando ci sono vengono osten-tati in maniera ironica e satirica, come è possibile apprezzare nel video “SUV”, dove si vede che il sogno di un’auto nuova, enorme, sulla quale “fare festa”,

viene spezzato sul finale da un triste cartello “vendesi”. Appie-dato, ad accogliere la richiesta di autostop è addirittura “Il Be-pi”. Non una semplice comparsa nel singolo video ma un amico di vecchia data, con il quale sono state svolte diverse collabora-zioni dal vivo e un featuring nel-la canzone “Dal Volt al Bàs”, un pezzo coinvolgente e per nulla banale con un ritornello che non si scorda facilmente e un testo che presenta tre diverse tipolo-gie di “bergamasco”: il murato-re, lo studente figlio di papà e un padre di famiglia che si sente eterno giovane. Maurizio Basso-ra Doppia K fa parte del G.A.S. (gruppo di acquisto solidale) di Seriate, ha ridotto al minimo l’utilizzo della macchina ed è ve-getariano. La sua condotta di vi-ta al 100% sostenibile si riflette nelle sue canzoni. Il suo ultimo video “Camminando le parole” ci riporta a una delle azioni che caratterizza l’essere umano nel-la sua natura più vera: “umano movimento mentre il sole resta fermo”. Il cammino, appunto, dell’uomo ci ha portato troppo lontano dalla Terra. Calpestarla, vuol dire scoprirla e custodirla ri-portandoci alla nostra natura di “animali” non sedentari con “un

cucciolo di uomo” sulle spalle. Il messaggio delle canzoni a vol-te si legge fra le righe e altre volte

è più diretto. “Il velo di Maya” è una presa di posizione decisa in nome della decrescita, distante da una società che confonde bi-sogni e desideri superflui quali “case più grandi, auto più gran-di, labbra più grandi”.

Galeotta fu la K, figuriamoci se doppia

La canzone che incorona “L’e-ra dell’acquario” come un gran bel CD è sicuramente “Salvami” in cui prende forma la ricerca di

un sostegno imprescindibile per continuare nella direzione de-siderata. Non è un caso quindi che a impreziosire il pezzo sia il ritornello cantato dalla moglie di Doppia K: Klaudya2K. È una coincidenza molto curiosa inve-ce la somiglianza dei loro nomi d’arte, usati già prima del loro incontro avvenuto anni fa a un concerto in cui si sono casual-mente esibiti entrambi. Come di-re: Dio li fa, poi li aKKoppia!In ambito musicale è sempre più raro trovare qualcosa di al-ternativo ed è ancora più diffi-cile quando ormai tutto sembra essere alternativo. Le classiche basi Hip Hop di Doppia K con-tengono rime mai scontate che danno vita a testi diversi da ciò che siamo abituati ad ascoltare nelle canzoni rap. La positività è la chiave di lettura e a buoni in-tenditori poche parole… Soltan-to un consiglio: www.doppiak.it

Giorgio Sappilo

Quattro chiacchiere con l’artista bergamasco Maurizio Bassora Il suo Hip Hop lontano dagli stereotipi e da tutto ciò che è superfluo

Doppia KRapper senza catene e macchinoni

Arte & Tendenze

“Nel video “SUV”, appiedato, ad accogliere la richiesta di autostop è addirittura “Il Bepi”. Non una semplice comparsa ma un amico di vecchia data”

Ecologia, musica e solidarietà. Questi gli ingredienti de “L’Am-biente SI Nota”, primo festival na-zionale degli strumenti musicali riciclati che si è svolto a dicem-bre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Chitarre

realizzate con manici di scopa, batterie con bidoni di latta e c’è chi suona persino gli elettrodo-mestici! L’ecoconcerto di Nata-le ha visto come protagoniste le maggiori band italiane che hanno reinventato, in ottica eco-

logista, i tradizionali strumenti musicali, creandone di nuovi con materiali di recupero: Capone & Bungt Bangt, Riciclato Circo Musicale, Miatralvia e ovviamen-te non potevano mancare i no-stri amici bergamaschi Manzella Quartet. Il ricavato del concerto è stato devoluto in beneficenza al-la Comunità di Sant’Egidio, che sin dalla sua fondazione si rivol-ge ai bambini in difficoltà, e ai Sonidos de la Tierra, organizza-zione paraguayana che dal 2002 si occupa di istruire musicalmen-te bambini e ragazzi provenien-ti dalle zone più emarginate del Paraguay. La manifestazione è promossa da Pentapolis, asso-ciazione no profit che dal 2006 svolge attività di sensibilizzazio-ne volte alla responsabilità socia-le e allo sviluppo sostenibile.

L’Ambiente SI Notale più importanti “eco-band” italiane per la prima volta insieme per un’iniziativa benefica

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L’interesse di “Comunità soste-nibili. Le nuove forme della par-tecipazione” a cura di Davide Fortini ed edito da Maggioli Edi-tore, è duplice. Da un lato non si presenta come un manuale di cose da fare, ma come una te-stimonianza dall’interno (in for-ma di “racconto” autobiografico) di progetti effettivamente realiz-zati. È un repertorio ricco, che di-mostra quante cose si possano fare se si hanno inventiva e buo-na volontà. Dall’altro, mostra in presa diretta il divenire dei progetti: la loro pri-ma origine, le difficoltà e le resi-stenze materiali e psicologiche, il loro progressivo consolidarsi e i risultati apportati a vantaggio di una migliore qualità della vita, di formazione di capitale sociale e di riduzione di impatti ambientali. I diversi attori compaiono in sce-na, con le loro motivazioni, i loro tic, i loro entusiasmi, le loro in-genuità, i loro pregiudizi, i loro interessi materiali, perfino le loro ostilità a un’idea di cambiamen-to. Territorio, politiche pubbliche e creatività sociale sono tre ter-

mini fondamentali che compaio-no nel “racconto”. Le sperimentazioni raccontate nel testo fanno riferimento a due Agende 21 locali del cui ufficio Fortini è direttore: l’Isola berga-masca (che conta ventidue co-muni soci e un ufficio, il Point21) e l’Agenda 21 Calopicos (che sta per i quattro comuni soci: Castro, Lovere, Pisogne, Co-sta Volpino). La popolazione in-teressata è calcolabile in più di 150.000 unità. Le esperienze raccontate han-no un analogo sviluppo, seppur parziale e in forma discontinua, in una terza aggregazione di am-ministrazioni comunali, al mo-mento non ancora strutturata come associazione, che fa rife-rimento a sette comuni dell’area Sebino e Fanciacorta, con ca-pofila Iseo. Tra i promotori dell’esperienza di Ecopolis a Milano, tra i fondatori dell’Osservatorio Progetti Bam-bini del Politecnico di Milano, tra i soci fondatori della cooperati-va Coclea e socio di Bioecose-vizi, Fortini si è quindi dedicato

alla progettazione partecipata con valenze ecologiche intorno a progetti di spazio pubblico e di pianificazione urbanistica locale. Le Agende 21 locali nascono con la conferenza internazionale del 1992 a Rio de Janeiro: il più grande tentativo di governance ambientale partecipativa mai inventato. I governi riuniti a Rio de Janeiro per l’Earth Summit lanciarono infatti una campagna che mirava a diffondere ovunque delle sedi di confronto e concer-tazione sulle politiche ambienta-li, le “Agende 21 locali”. Davide Fortini da quasi vent’an-ni sperimenta la promozione di politiche e progetti partecipati orientati all’ecologia e/o alla so-stenibilità, a partire dalla messa in relazione del soggetto pubbli-co, spesso il promotore di questi percorsi, con il privato sociale e sempre più spesso con l’ingres-so nell’arena degli operatori di mercato.Ma tutto questo non potrà pro-durre realmente la svolta richie-sta dalla dimensione, gravità e urgenza dei problemi socio

ambientali del mondo contem-poraneo, finché esperienze co-me quelle descritte in questo volume non saliranno ai “piani alti” della politica, fino a scale decisionali di area vasta (metro-politana, provinciale, regionale, nazionale, europea e mondiale) e se il mix qui ben rappresentato

di intrecci pubblico-privato e di approcci “top down” e “bottom up” non si consoliderà in diffu-se e robuste pratiche sociali per la sostenibilità, fatte di regole, di politiche istituzionali e di com-portamenti collettivi.

Mario Salomone

“Comunità sostenibili” esperienze concrete in provincia di BergamoNel libro di Davide Fortini le Agende 21 dell’Isola Bergamasca e di Calopicos

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L’Università di Bergamo ha pre-sentato a fine 2012 i risultati della ricerca, “Dentro il capitale delle relazioni”, realizzata dall’Osser-vatorio Cores in collaborazio-ne con il Tavolo Nazionale Res. La presentazione si è svolta nell’ambito del progetto “Men-Sana in corpore sano. Buone pratiche di Green Procurement per l’impegno delle autorità lo-cali nel sostegno a filiere corte, locali e ad alto valore ambien-tale”. Un lavoro pluriennale che aveva come obiettivo l’analisi del fenomeno dei Gruppi di Acqui-sto Solidale (GAS): con questo termine, si intende quell’insieme di persone che condividono un modello di consumo e di eco-nomia profondamente diverso da quello tradizionale e che, per questo, sono alla continua ricer-ca di una valida alternativa quo-tidiana. La scelta della parola “solida-le” non è casuale: i GAS, infatti, scelgono la solidarietà come re-gola di appartenenza al gruppo e come criterio nella scelta dei prodotti. La ricerca è iniziata nel settembre 2011, nella sola pro-vincia di Bergamo, seleziona-ta come “caso pilota” per poi estendersi, un anno più tardi, alle altre province della Lombardia. Il lavoro dei ricercatori si è svolto in due fasi: la prima dedicata al-lo studio delle caratteristiche dei soggetti e della struttura interna dei Gruppi di Acquisto Solidale

e una seconda fase dedicata all’approfondimento delle rela-zioni che i GAS instaurano con altri soggetti del territorio (asso-ciazioni, Pubbliche Amministra-zioni, produttori locali, ecc.) con l’obiettivo di stabilire circuiti eco-nomici nuovi. I GAS sono un fe-

nomeno che all’interno dell’area “altra economia” si rivela in con-stante e forte espansione. Ad oggi i GAS presenti sul territorio, in riferimento a quelli registra-ti sul sito www.retegas.it, sono circa 900, ma si stima che ce ne siano almeno altrettanti non an-cora registrati. Di conseguenza, il numero di persone che usufru-iscono di questi gruppi si aggi-ra intorno ai 200 mila (circa 40 mila famiglie) con un “fatturato” complessivo annuo di oltre 80 mila euro.

I dati della ricerca

Ad oggi, in Lombardia, hanno aderito alla ricerca dell’Univer-sità degli Studi di Bergamo 127 referenti di GAS e 991 famiglie (Bergamo, Monza Brianza, Mi-lano zona parco sud, Sondrio, Como, Varese, Lecco, Pavia, Mantova) e nonostante i dati si-ano ancora parziali, inizia a deli-nearsi un profilo piuttosto chiaro.Il 20,5% di questi GAS è costi-tuito in associazione; nel 92,9% dei casi la relazione più frequen-te avviene tramite le e-mail che però non sostituisce quella “vis à vis” attraverso le riunioni. La distribuzione dei compiti, la rotazione degli incarichi e il coinvolgimento di tutti i gasisti all’interno del gruppo è la caratte-ristica principale: solo l’11,3% dei gasisti intervistati si limita a fare

solo acquisti. Oltre alla semplice spesa per le famiglie, i membri dei Gruppi di Acquisto Solidale si cimentano, per esempio, in produzione propria di pane, rac-colta collettiva e visite ai produt-tori (74,8%), organizzazione di dibattiti/seminari e iniziative per la cittadinanza (presentazione dei produttori, approfondimen-ti su agricoltura, beni comuni, energie alternative, questioni legate al territorio, educazione alimentare, commercio equo e solidale…) e adesione a reti locali e nazionali. Secondo i dati pre-sentati dalle ricercatrici, la pro-fessoressa Francesca Forno e la professoressa Silvana Signori, emerge come questi gruppi si caratterizzino per essere degli spazi “auto-educanti”, all’interno

dei quali il ripensamento rispetto al consumo individuale è spesso il primo passo per l’affermazione di un nuovo tipo di cittadinanza attiva e “sostenibile”. All’interno dei Gruppi di Acqui-sto Solidali, si riflette infatti ri-guardo l’insostenibilità sociale e ambientale del nostro modello di vita, anche attraverso la spe-sa di tutti i giorni. Così, le mo-dalità d’acquisto, rispondono a esigenze personali e sociali: le persone si relazionano con i “compagni gasisti” ma anche con i produttori. I cibi sono sa-ni e i piccoli produttori, grazie ai GAS, trovano un nuovo canale di vendita, differente da quello del-la grande distribuzione. Prodot-ti biologici e locali che riducono notevolmente l’impatto ambien-tale e la conoscenza diretta del produttore, che consente di porre attenzione alle condizio-ni di lavoro, rendono la spesa un “acquisto critico”. L’aspetto etico pare, quindi, il lato più im-portante che definisce i Gruppi di Acquisto Solidale come pure esperienze nel campo del con-sumo critico.

Marta Morarelli

Sotto la lente d’ingrandimentol’agire sostenibile dei GASL’Università di Bergamo studia i Gruppi di Acquisto Solidale, nuovo modello economico fondato su etica, giustizia e saldi legami relazionali

“La ricerca è iniziata nel Settembre 2011, nella sola provincia di Bergamo per poi estendersi, un anno più tardi, alle altre provincie della Lombardia”

“La scelta della parola “solidale” non è casuale. I GAS, infatti, scelgono la solidarietà come regola di appartenenza al gruppo e come criterio nella scelta dei prodotti”

Il profilo socio-economicoe partecipativo dei 991 gasisti• Elevatotitolodistudio: il 36,2% è laureato• Età: il 49,6% ha tra i 30 e 44 anni• Famiglieconfigli,perlopiùsoprai5anni: 46,8%• Perlopiùoccupatiinposizioniimpiegatizie: 63,8%• Redditofamiliaremedio: 56,7% tra 2067 e 3615 euro al mese• Interesseperlapolitica: molta il 24,5%, abbastanza il 45,4%• Informazione: attraverso internet, radio e tv, discussione con amici• Partecipazionealmondodell’associazionismo: 93% in diverse associazioni Bassa fiducia nei partiti• Partecipazioneadattivitàpolitiche: firmare per leggi, referendum, petizioni, boicottaggi

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Tutto nacque da un viaggio in Costa Azzurra terra di yacht, ele-vati consumi e auto di lusso. Du-rante quella vacanza due amici si sono resi conto di quanto, per la società attuale, fosse fonda-mentale ostentare la propria ricchezza mostrando beni mate-riali: non è sufficiente possedere uno yacht, ma deve essere il più sfarzoso possibile. Da un inizia-le senso di disagio e sdegno è nata un’idea, alimentata dalla voglia di prendere le distanze da tutto questo inutile consumi-smo strari-pante. C’era bisogno di reagi-re a tutto ciò e de-pennare St. Tropez e altre città con i loro simboli di ric-chezza super-flua. Ecco quindi che anche Milano e la sua scarpa col tacco entra-no sulla lista nera, come Dubai e la pompa di benzina e cosi via per Porto Cervo, Montecarlo e Beverly Hills. Tutto ciò non poteva restare nelle agende personali dei ra-gazzi, sarebbe servito a poco. Bisognava metterlo in mostra, combattendo l’apparenza con la stessa apparenza. I ragazzi, diventati tre (Michele, Davide e Francesco), hanno creato un progetto chiamato !U.K Club e hanno deciso di stampare su T-Shirt i simboli d’ostentazione di queste città, finite appunto sulla lista nera, con una bella ri-ga tracciata sul loro nome, per cancellarle. Ovviamente le ma-gliette non vengono vendute a scopo di lucro e quindi !U.K Club, grazie all’appoggio della onlus “UnAltroMondo”, ha deci-so di donare l’intero ricavato in beneficienza al fine di finanziare le piccole imprese artigianali in Mali per progetti di Microcredito. La prima linea di T-shirt ha spo-polato nella bassa bergamasca

dove Michele, Davide e Francesco, supportati da un gruppo di sostenitori sempre più folto, hanno partecipato con il loro banchetto al maggior nu-mero possibile di feste e sagre, raccogliendo risultati inizialmen-te nemmeno ipotizzabili.

Il percorso: Italia - Mali Mali - Polaresco… E non finisce qui!

“Vedere coi nostri occhi quello che tutti noi abbiamo deciso di finanziare era il minimo che po-tessimo fare”: Dopo il viaggio in Mali intrapreso per toccare con mano la situazione “sul campo” e capire il vero aiuto che stava-no dando alla popolazione afri-cana, !U.k Club si è rimesso al lavoro con ancora più determi-nazione di prima. Il tutto è sfo-ciato il 20 dicembre 2012 presso lo Spazio Agorà del Polaresco, nella splendida serata inaugura-le della nuova linea di T-shirt e felpe. Questi nuovi prodotti non raffigurano più immagini dalle

quali prendere le distanze, come le città glamour ed i loro simboli di ostentazione, ma rappresentano un nuovo messaggio positivo che avvi-cina tutti alla realtà del Mali.

Fra simpatici siparietti, video documentari, sfilate goliardiche e musica etnica, ha preso vita una serata all’insegna del sorri-so, un sorriso pieno di speranza. Attraverso un sondaggio indetto dal club e promosso soprattut-to online, tutti i sostenitori hanno potuto scegliere il nuovo pro-getto da sostenere. Il vincitore, con il 43% dei voti, è stato “Un pozzo per l’OASIS”. L’OASIS si prende cura dei bambini sen-za fissa dimora fornendo loro le cure necessarie, un’istruzione e un avviamento ad alcune attività artigianali che, grazie al pozzo, potranno interessare anche la coltivazione di frutta e ortaggi da vendere al mercato locale. Si parla spesso di progetti so-lidali mostrando la triste real-tà delle popolazioni bisognose ma l’approccio positivo che il !U.K Club ha voluto sottolinea-re rispecchia la semplicità della gente di Bamako, capace di sor-ridere per le piccole cose, una capacità che forse dalle nostre

parti si è persa da tempo. Acqui-stare una maglietta o una felpa è una piccola cosa, ma diventa una cosa enorme se si pensa che questo semplice gesto può accendere un sorriso che signi-fica futuro. Avanti così!

Per conoscere meglio !U.k Club e la loro linea di abbigliamento solidale: www.ukclub.it o scrive-re a [email protected]

Giorgio Sappilo

Spazio Polaresco:qui i giovani contano!Prendete un edifico storico, costruito negli anni Trenta e dotato di ampi e luminosi spazi, immaginate che sia circondato da uno splendido parco, collocatelo in un quartiere facilmente raggiun-gibile, provate a dotarlo di attrezzature moderne e funzionali, in grado di fornire servizi accessibili e di qualità indirizzati alla po-polazione giovanile bergamasca: benvenuti al Polaresco! Uno spazio interamente dedicato ai giovani che al suo interno ospita l’Informagiovani, tre sale prova musicali, l’area teatrale, la zona espositiva, la sede di Polar TV e l’Ufficio Giovani del Comune di Bergamo. Il parco attorno all’edificio offre campi da calcetto, da basket e uno degli skatepark più grandi d’Italia. Il fulcro dello Spazio è l’Agorà del Polaresco, cioè il bar con servizio di ristoro che in pochi anni è diventato uno dei principali punti di riferimen-to dei giovani bergamaschi grazie alle serate musicali di qualsi-asi genere e l’apertura a nuove proposte.

!U.K Club: non tutti i Malivengono per nuocere!Presentata al Polaresco a Bergamo l’iniziativa per finanziare le piccole imprese in Mali. Dall’idea di tre giovani in collaborazione con la onlus “UnAltroMondo”

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Henry James, famoso scrittore britannico del diciannovesimo secolo, diceva che tre cose sono importanti nella vita umana: “La prima è essere gentili, la secon-da è essere gentili, la terza è es-sere gentili”. Noi ne aggiungiamo una quarta: essere sostenibili. Il più possibile. Con tutto e con tutti. È su queste note che il 3 di-cembre 2012 la nostra provincia ha ospitato, in una delle poche date italiane, Sharon Gannon e la presentazione del suo nuovo libro “Vivere lo yoga”.Sharon, grande maestra yoga Jivamukti, sembra incarnare queste caratteristiche: la sua amorevolezza per le creature e il mondo che la circonda la rende quasi una sorta di venere della gentilezza. È una filosofa che co-munica le sue idee attraverso lo Yoga e l’arte. Nel 1982 conosce il suo com-pagno David Life con il quale a tutt’oggi gestisce i suoi centri yoga a New York, luogo d’in-contro e di disciplina anche di famose star come Sting, Ma-donna e Uma Thurman. Insieme viaggiano attraverso quell’India ancora lontana dal business, in-contrando guru e sviluppando la loro pratica dello Yoga che nel 1986 iniziarono ad insegnare a New York.

Lo Yoga Jivamukti è sostenibilità

È così che nasce il metodo Yo-ga Jivamukti, un percorso ver-so l’illuminazione attraverso la compassione per tutti gli esseri. Lo yoga con Shannon riprende l’antica matrice letterale san-scrita ricordandoci, attraverso il suo significato etimologico, la necessità di tendere all’illumina-zione, uno stato in cui la separa-zione dell’io e gli altri si dissolve nella consapevolezza dell’unità dell’essere. Non solo, perciò, un insieme di gesti, posizioni e pra-tiche fisiche, che sotto il nome di Asana si configurano come un potente mezzo per purificare le nostre relazioni con gli altri (il co-

siddetto yoga da materassino). Lo Yoga Jivamukti è qualcosa di più. Nei sutra dello Yoga, Pa-tanjali, profondo ispiratore per Sharon e David, da alcuni defi-nito padre dello yoga moderno, espone infatti un piano di otto rami per la liberazione chiama-to Raja yoga. Il primo di questi, Yama (moderazione) include cinque limitazioni etiche. Ed è proprio attraverso di esse che Sharon fa coincidere perfetta-mente la pratica dello yoga con la morale vegana. Gli Yama illustrano come la ri-cerca dello Yoga corrisponda a limitazioni del proprio com-portamento verso gli altri, ani-mali inclusi. Limitazioni che ci impongono di non far loro del male (Ahimsa), non ingannarli (Satya), non rubare loro (Asteya), non manipolarli sessualmente (Brahmacharya) e non essere avidi con loro, privandoli egoisti-camente del nutrimento e della felicità (Aparigraha).Sharon spiega come la nostra cultura “troppo” carnivora ha effetti non solo sugli animali ma anche sull’ambiente, a causa dell’elevata quantità di risorse “utilizzate” per allevare animali per l’alimentazione.Il pensiero di Sharon ci riporta al-la natura del nostro essere che, anche attraverso le parole del-la profonda e convinta Renata Balducci, presidente dell’asso-ciazione vegani italiani, si mani-

festa nella necessità di una dieta sana, rispettosa e figlia di una morale chiamata compassione. All’incontro non poteva mancare il grande chef bergamasco Chic-co Coria, che ricorda, dall’alto della sua tecnica gastronomi-ca, come una dieta vegana si

possa sposare con la più alta cucina italiana senza dover ri-nunciare a soddisfare anche i palati più esigenti. Chicco Coria è infatti coautore del libro “Nobi-li scorpacciate Vegan”, scritto a quattro mani proprio con la bio-contessa Renata Balducci.

Alessandro Fortis

Il 3 dicembre a Dalmine la famosa maestra di Yogaha presentato il suo nuovo libro «Vivere lo Yoga»

A Bergamo Sharon GannonL’insegnante di Yoga dei Vipdi Hollywood

Società

“Sono appassionata della felicità. Voglio portare più felicità nel mondo. Praticare lo Yoga ti rende più felice, o comunque ti rende più felice se lo fai con questa intenzione”

“Dubitate di tutto.Non date la vitaper scontata.Guardate a fondonelle cose.Vivete una vita...esaminata”

Chicco Coria, Renata Balducci e Sharon Gannon a Dalmine

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Nell’età scolare il cervello e il si-stema nervoso, strutturati orga-nicamente nel primo settennio, devono ricevere un’alimentazio-ne che li mantenga attivi nelle loro funzioni. Fondamentale è il metabolismo degli zuccheri, di cui non bisogna abbonda-re. Infatti lo zucchero semplice non riesce a essere assorbi-to dall’organismo se non è ac-compagnato dalla vitamina B1; quando questa manca si verifica un accumulo di acido succinico e acido lattico che provocano nervosismo e carente capacità di concentrazione. Cibi ricchi di carboidrati e di vitamina B1 sono quelli contenenti cereali integrali. Altresì importante per i proces-si mentali è il fosforo, sostanza che si trova non solo nei cereali integrali ma anche nel latte e nel-le nocciole. Alla formazione del pensiero concorre significativa-mente anche il ferro. Il processo su cui si fonda la formazione del

pensiero è sostanzialmente un processo salino. Quando il cervello lavora, la pro-teina si distrugge e si formano acido urico e sali che devono essere eliminati. Solo nel son-no la sostanza organica viene nuovamente ricostruita. Questo processo è simile a quello che avviene nei processi di mine-ralizzazione svolti dalla radice delle piante. È utile allora un’a-

limentazione ricca di radici an-che per prevenire la fiacchezza e l’eccessiva sonnolenza. Come nell’epoca della prima infanzia il massimo peso dello sviluppo poggia sul sistema nervoso, co-sì nel secondo settennio poggia sulla formazione di cuore e si-stema circolatorio e respiratorio.

Ora il ritmo del cuore e del respi-ro devono affiatarsi e in questo periodo viene creato il terreno per il dispiegarsi del mondo del sentimento. Come possiamo favorire lo sviluppo di questa sfera? Guidando il bambino a un’assunzione ritmica dei cibi:

non solo i pasti devono venir consumati alla stessa abituale ora, ma anche la composizione deve avere un certo ordine ritmi-co, pur nella varietà. Nel terzo settennio si costitu-iscono le membra nella loro forma definitiva, perciò è impor-tante promuovere il libero svilup-

po della personalità individuale attraverso l’assimilazione dei cibi che influiscono sull’essere della per-sona. Ecco perché ci-bi scadenti possono portare alla rassegna-zione o alla mancanza

d’incentivo oppure alla brama di stimoli negativi. Nel periodo della maturazione, in cui tan-ti sentimenti prima sconosciu-ti pervadono gli adolescenti, è bene scegliere un regime che non ecciti la vita emozionale ma la tranquillizzi. Si evitino perciò spezie piccanti, eccessi di uova

e carne e si preferiscano frutta e verdure spesso in forma di cru-dità, oppure latticini e cereali. La segale va a pennello perché es-sendo ricca di potassio aiuta la costruzione del fegato.

Duccio Colombowww.biofafmspineto.com

Ogni età ha il suo ciboL’alimentazione nel secondo e terzo settennio

“Il secondo settennio poggia sulla formazione di cuore e sistema circolatorio e respiratorio”

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Il 2013 è appena iniziato e come ogni anno abbiamo a nostra di-sposizione 365 giorni per stare in salute! Si, sono fermamente convinta che la salute sia so-prattutto nelle nostre mani e che migliori o peggiori sulle no-stre tavole! “Anno nuovo, vita nuova!”, suggerisce un saggio proverbio invitandoci a cambia-menti: il momento adatto per darci nuove regole, scegliere la giusta direzione per star bene, ottimizzare le nostre scelte ali-mentari e, a completamento di tutto ciò, adottare stili di vita più sani come smettere di fumare, ridurre o evitare gli alcolici, fare attività fisica quotidiana. “Mangiare bene per vivere me-glio” non è sinonimo di dieta, che è parola con etimologia greca (diaita) che indica “modo di vivere”, (quindi sarebbe estre-mamente riduttivo attribuirle il classico ed esclusivo signifi-cato di dieta dimagrante). Per effettuare qualche piccolo cam-biamento evidenziamo i pasti principali della giornata, al fine di osservare con attenzione cosa ruota intorno a questi momen-ti di “rifornimento”. Verifichiamo se uno o più di questi atteggia-menti riflettono i nostri compor-tamenti, con l’invito di prenderli in considerazione per eventuali variazioni.

I pasti della giornata Mangiamo troppo!

Molte persone danno scarsa importanza ai pasti della gior-nata o sottovalutano la finali-

tà del mangiare sano. Ciò che principalmente conta per loro è mangiare, non cosa mangiare. L’apporto calorico è inoltre spes-so sproporzionato rispetto alle nostre reali esigenze nutrizionali.

Mangiamo mediamente troppo, davvero troppo…e non mi riferi-sco alle feste natalizie da poco concluse. Le nostre porzioni sono abbondanti, i condimen-ti eccessivi (anche se di origine vegetale come ad esempio l’olio extra-vergine di oliva) e non ci al-ziamo mai da tavola finché non ci sentiamo completamente sazi. Questi pasti non sono nemmeno goduti in tranquillità: quante vol-te ci capita di consumarli di fret-ta a causa di impegni di lavoro o necessità quotidiane soprattut-to durante la pausa pranzo, ren-dendo difficile la digestione, oltre al fatto che una cattiva e fretto-losa masticazione comporta l’in-gerimento di aria nello stomaco provocando gonfiore. Un tempo il potersi riunire a tavo-la con i vari commensali era un piacere a cui difficilmente si in-terponevano impegni (e i cellulari non suonavano!). La cuoca era

maestosamente regina nell’e-largire diversi piatti succulenti che venivano presto “bruciati” con lavori molto faticosi, spes-so all’aperto e, in certi periodi dell’anno, anche con tempera-ture molto rigide.

La qualità delle materie prime

Un altro aspetto da considera-re quando acquistiamo gli ali-menti per la realizzazione delle nostre ricette è la qualità delle materie prime. Il nostro corpo è

paragonabile a un’automobile: un carburante di cattiva qualità potrebbe danneggiare il moto-re e inoltre più un cibo conserva le caratteristiche iniziali e meno è manipolato dall’uomo, meglio è. Vorrei fare un esempio mol-to semplice: un chicco di un cereale (meglio se integrale) è, nutrizionalmente parlando, più completo di un derivato quale può essere la farina; quindi un piatto di riso è più completo di un piatto di pasta. Infatti trovia-mo in natura pianticelle di riso, mentre nessuno potrà mai dire di aver visto una pianta di spa-ghetti o di fusilli!

Le diverse tipologie di cottura dei cibi

Se le fritture sono da limitare non significa che debbano es-sere necessariamente eliminate, ma di certo non potremo far-

Salute & Benessere

“Il nostro corpo è paragonabile a un’automobile; un carburante di cattiva qualità potrebbe danneggiare il motore”

La salute vien mangiandoMangiar bene per vivere meglio: gli atteggiamenti corretti da adottare per stare in salute e sentirsi in forma

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ne un uso settimanale. Proprio per lo stesso concetto di non alterare le proprietà degli ingre-dienti, cerchiamo di utilizzare stili di cottura che conservino un maggior patrimonio nutriziona-le, quale ad esempio la cottura

a vapore. Di fondamentale im-portanza è anche rispettare i 5 pasti della giornata senza salta-re nessun pasto (anche perché saltare i pasti è il miglior modo per ingrassare!) ed evitare di “in-golfarci” concentrando le calorie

giornaliere in pasti esclusivi. Non dimentichiamo inoltre che il no-stro stato emotivo ci nutre: sa-rebbe auspicabile non parlare di lavoro a tavola o portarci preoc-cupazioni e tensioni varie mentre stiamo mangiando.

Come distribuire le calorie giornaliere in 5 pasti

Il grafico pubblicato consente di vedere rappresentate le varie percentuali dei singoli pasti della giornata, mettendo in rilievo co-me dovrebbero essere corretta-mente suddivise, a differenza di come invece si presentano per la maggior parte di noi. L’appor-to calorico giornaliero di ogni singolo individuo può subire va-riazioni in base a diversi fattori come ad esempio l’età, il ses-so, l’attività lavorativa e/o spor-tiva anche se, indicativamente,

corrisponde a circa 1600-1800 Kcal. per le donne e 1800-2200 Kcal. per gli uomini. Ora toc-ca a voi. Ogni viaggio inizia con un primo piccolo passo! Anche per questo cammino l’augurio è

che il 2013 vi doni il meglio di ciò che desiderate e di ciò che non aspettate!

Rossana Madaschiwww.nustrirsidisalute.com

CORRETTA

Esempiodistribuzionescorretta

0

10

20

30

40

50

60

colazion

espu

ntino

pranzo

merenda cen

a

dopo ce

na

Varietà a tavola!Oltre alla corretta distribuzione delle percentuali delle calorie giornaliere nei cinque pasti della giornata, è altrettanto importante la varietà a tavola! Ecco alcune proposte.

Prima colazione

Una tazza di latte (o latte di soia, di mandorle, di riso) con fette biscottate con miele o marmellata, biscotti secchi o integrali, cereali soffiati o in fiocchi, pane Una tazza di the (o tisana) con bi-

scotti integrali oppure con fette biscotta-te con miele o marmellata Un vasetto di yogurt naturale o yo-

gurt vegetale (yogurt di soia o di riso) Frutta fresca, essiccata, spremute o

centrifughe di frutta fresca Frutta a guscio (mandorle, noci,

nocciole, semi di sesamo, di girasole, ecc..) Caffè d’orzo, tisane, o caffè (con mo-

derazione)

Pranzo & cena

Variate i primi piatti (pasta, riso, gnocchi, polenta, orzo, farro, grano sa-raceno, cous-cous, bulghur…) Alternate i secondi piatti dando pre-

ferenza alle fonti proteiche di origine vegetale come i legumi secchi, freschi o surgelati oppure, se li conoscete, variate anche con alimenti vegetali alternativi (tofu, seitan, muscolo di grano, ecc.) Inserite quotidianamente verdure

fresche e/o cotte, ricche di fibra, vitami-ne e sali minerali Utilizzate condimenti di origine ve-

getale e moderate l’utilizzo del burro Riducete il consumo di sale e di salse

piccanti Evitate di bere durante i pasti soprat-

tutto bevande gassate e, se fate uso di bevande alcoliche, moderate il loro consumo.

Spuntini(mattutini e pomeridiani)

Frutta fresca di stagione, frutta essic-cata, spremute o centrifughe di frutta fresca Uno yogurt con fiocchi di cereali o

yogurt vegetale (yogurt di soia o di riso)

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Della famiglia delle cicorie, le sue varietà più conosciute sono il Radicchio Rosso di Treviso, il Radicchio Rosso di Chiog-gia, il Radicchio Variegato di Castelfran-co (questi tre insigniti del marchio IGP) e la Rosa di Gorizia. La forma dei radicchi varia molto in base alle tipologie, dalle più tradizionali, come la “foglia affusolata”, al-le più particolari, a “rosa”. In base al colore sono divisi in due categorie: i radicchi ros-si, con foglie colorate da diverse sfumatu-re di rosso, e i radicchi variegati, con foglie striate di diversa forma. La sua coltivazio-ne si è sviluppata soprattutto in Veneto, che da solo produce ben il 40% del rac-colto nazionale, in seguito alla notevole specializzazione acquisita dai produttori locali, e in Puglia (30%). Il periodo del rac-colto inizia il primo ottobre, per il radicchio variegato di Castelfranco, mentre per il Rosso Tardivo di Treviso, il più pregiato, si deve attendere il primo novembre. Le origini del noto “fiore d’inverno” non sono del tutto chiare. Secondo gli stori-ci, già i greci e romani parlavano del ci-chorium intybus. Altri sostengono che questa verdura abbia origini orientali. L’unica data certa risale alla metà del XVI secolo quando iniziò la coltivazione nel

territorio di Dosson, nella provincia di Tre-viso. Uno dei grandi pregi del radicchio, che lo rendono consigliato per chi soffre di obesità, è la particolarità di indurre sen-so di sazietà nonostante lo scarso conte-nuto di calorie (13 kcal per 100 grammi); inoltre l’alto contenuto di fibre e il gusto amaro favoriscono la digestione e l’equi-librio intestinale. Da recenti studi svolti all’Università di Urbino sembra addirittura

che il radicchio rosso contenga molte più sostanze antiossidanti rispetto a mirtilli e uva passa, alimenti più famosi per questa proprietà; grazie a questa sua caratteri-stica il radicchio rosso ha la proprietà di rallentare l’invecchiamento della pelle e di prevenire l’insorgere di alcuni tipi di tumo-re, soprattutto a livello intestinale.

William, Abate Fetel, Kaiser, Conferen-ce: di varietà tra i bancali del supermer-cato ne troviamo a bizzeffe, anche se a contraddistinguerle è sempre la stessa classica forma tondeggiante e allunga-ta. Parliamo di pere, frutti dell’albero del pero (Pyrus communis, della famiglia delle Rosaceae), originario delle regioni

sud-orientali dell’Europa ed occidentali dell’Asia. Coltivato da più di 4000 anni, il pero cresce spontaneo nei boschi ed è caratteristico dei climi temperati e non tollera né gli eccessivi freddi invernali né i forti calori estivi. Il pero è un albero con radici molto profonde, con foglie ovali e

fiori bianchi o leggermente rosati riuniti a gruppi che si sviluppano da gemme frut-tifere all’estremità dei rami.Il frutto della pianta, la pera, è conosciu-to fin dall’antichità: consumate dai Gre-ci (persino Omero ne fa menzione) e dai Romani (detto Pirum in Latino), il frutto ha avuto un calo di popolarità nel medioevo,

recuperato però nel Settecento, quando i missionari spagno-li esportarono le piante in Mes-sico e in California. Attualmente il pero è coltivato in tutte le zone

caldo-temperate del mon-do: la Cina è la nazio-

ne produttrice più importante e soddisfa più della metà del raccol-to globa-le. L’Italia, con il 5,2 % dell’intera produzione mondiale, è la terza pro-duttrice al

mondo, dopo gli USA, con in

testa l’Emilia Ro-magna (62,7% del raccolto na-

zionale), seguita dal Veneto (13,5). Il periodo di raccolta generalmente va da giugno a ottobre, a seconda delle diver-se varietà che richiedono tempi differen-ti e ciò fa si che le pere siano disponibili pressoché lungo tutto l’anno. La pera è matura quando, toccando leggermente la zona del picciolo, si ammorbidisce leg-germente. Per velocizzare la maturazione delle pere, basta chiuderle qualche gior-no in un sacchetto di carta: mentre ma-turano le pere producono etilene, un gas naturale che è anche un ormone naturale che ne favorisce la maturazione. Atten-zione però: proprio a causa dell’etilene le pere possono deteriorare la verdura se si conservano insieme!

Il radicchiola foglia del Nordest

La peraritratto della salute

La rubrica che vi invitaa conoscere e gustare i frutti che la

natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e

minor impatto ambientale

Poverissimo di calorie ma nutrienteideale per depurarsi dopo le feste

Ricca di zuccheri sempliciIl frutto verde è noto da più di 4000 anni

“coltivate in tutte le zone caldo-temperate del mondo, l’Italia è la terza produttriceal mondo di perecon il 5,2 % dell’interaproduzione mondiale”

“consigliato per chi soffre di obesità, ha la particolaritàdi indurre senso di sazietà nonostante lo scarsocontenuto di calorie(13 kcal per 100 grammi)”

Radicchio, sedano, cardo, cime di rapa, spinaci, cavolfiori

Verdura di stagioneGennaio

Mandaranci, mandarini, arance, clementine, mele, pere, kiwi

Frutta di stagioneGennaio

Alimentazione

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Page 51: Bergamo SOStenibile 19 > Gennaio/Febbraio 2013

La ricetta di Lisa Casali

Pancake zero sprechi dalloscarto del centrifugato di pera

PrEParazionEPreparatevi un buon centrifugato di pera o di altri frutti di stagione come melagra-na, mela e agrumi. La polpa di scarto del centrifugato rappresenta circa il 50% della frutta utilizzata e di solito vien buttata via ma non è altro che frutta (solo un po’ meno bella). Tenete da parte la polpa di scarto e preparatevi per una ricetta perfetta per una colazione senza sprechi e super vitamini-ca: pancake da servire con miele, qualche chicco di melagrana e un buon bicchiere di centrifugato. Preparate un centrifugato di pere o di altri frutti di stagione. Gustate il succo e conservate la polpa di scarto. Mescolate farina, uovo, lievito, zucchero, sale e la polpa del centrifugato e lavorate con una frusta. Unite il latte a filo e conti-nuate a me-scolare in modo da avere un composto omogeneo. Ungete e scaldate una padella per frittelle o in alterna-tiva una piccola padella antiaderente. Quando sa-rà ben calda versate un mestolino di com-posto per ogni frittella. Lasciate cuocere a fuoco basso fino a quando il composto si

sarà ben rappreso. Quindi girate il panca-ke e cuocetelo bene anche sull’altro lato. Proseguite in questo modo fino a termina-re il composto. Tenete i pancake in caldo e serviteli con miele, sciroppo di malto, orzo o riso o con il classico sciroppo d’acero, purché prodotto in Italia, frutta a piacere come melagrana, uva, mele e pere.

ingrEdiEnti• 200 gr. di polpa di scarto

di centrifugato di pere• 100 gr. di farina• 1 cucchiaino da tè

di lievito in polvere• Un pizzico di sale• 1/2 cucchiaio di zucchero di canna• 1 uovo•200 ml. di latte vegetale

(riso, mandorla o soia)•Olio (solo per ungere la padella)•2 cucchiai di Miele per guarnire•Chicchi di melagrana per guarnire

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

La ricetta biologica del Villino di Erica

Risotto con pere,zola e radicchio rosso

PrEParazionEPonete sul fuoco una pentola con l’olio e lasciate appassire la cipolla tritata. Ap-pena ammorbidita, aggiungete il radic-chio tagliato a listarelle, mescolate per insaporire e unite il riso. Quando i chicchi brillano, versate il vino, fate evaporare, ba-gnate con un mestolo di brodo bollente e continuate ad aggiungerne mano a mano che viene assorbito. Dopo 15-18 minuti unite il formaggio zola e le pere tagliate a pezzettini. Regolate di sale, mantecate con il burro, aggiungete il formaggio gra-na grattugiato e servite al dente.

ingrEdiEnti per 4 persone

•350 gr. riso Carnaroli•3 cucchiai olio e.v. oliva•40 gr. burro•1/2 bicchiere di vino bianco•1 cipolla•100 gr. radicchio rosso•100 gr. zola•1 pera•3 cucchiai di formaggio grattugiato•brodo di verdure q.b.•Sale q.b.

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Proseguendo la nostra rifles-sione sul pensiero di Albert Schweitzer, ben possiamo com-prendere come sia soprattutto il Cristianesimo ad averne fornito il quadro concettuale ed etico-spirituale decisivo per fondare la “filosofia del rispetto” per la vita. Un Cristianesimo che rimarrà sempre la Fontalitas più auten-tica e viva d’ispirazione: un cri-stianesimo senza l’apocalittica e

l’escatologica del “milieu” tardo-giudaico che l’aveva contami-nato; liberato poi dal dualismo e dall’atteggiamento negativo ver-so il mondo in età moderna, gra-zie al Rinascimento, alla Riforma e all’Illuminismo. L’Etica della vita si manifesta da subito nell’infanzia di Schweitzer come espressione di una sua specifica sensibilità generale, nella forma della preghiera: “Pa-dre nostro, proteggi e benedici tutto ciò che ha vita”. Nell’adole-scenza la comunicazione con gli animali -nei ricordi di Schweitzer

ricorrono spesso il cane di no-me Phylax, un morello, un altro cane, i pesci- porta il giovane Schweitzer alla “convinzione che la morte e il dolore possano essere inflitti ad altri esseri sol-tanto nel caso che ciò sia asso-lutamente inevitabile”. La vera e propria rottura epistemologica che lo conduce, all’età di quasi quarant’anni, a coniare anche l’espressione “rispetto per la vi-ta” avviene, poi, nel settembre del 1915, due anni dopo l’appro-do a Lambaréné. Durante un viaggio di quattro giorni, in battello lungo il fiume Ogooyé per raggiungere e cu-rare la moglie del missionario svizzero Pelot, la vista di quattro ippopotami con i loro piccoli fa esplodere la nuova consapevo-lezza etica: l’Etica della vita che, nella sua struttura “elementare ma completa”, possedeva una profondità totalmente diversa, una vivacità differente, un’ener-gia completamente nuova. Un’e-tica non antropocentrica ma che apre a un rapporto spirituale con l’universo, che stimola a pensare e ad agire a un inedito e “più ele-vato” livello. Il 23 febbraio 1919 Schweitzer presenta per la pri-ma volta pubblicamente la sua nuova concezione, in una pre-dica a Strasburgo nella Chiesa di San Nicola. Una seconda, più ampia occasione pubblica per la presentazione delle sue nuove

idee, Schweitzer la incontra nel 1920, dopo Pasqua, all’Universi-tà di Uppsala dove era andato a predicare su invito del Vescovo Söderbloom. Nel giudizio che Schweitzer ebbe a pronunciare sul proprio programma di Etica della vita e sulle dimensioni di progettualità pedagogica ad es-so legate, è possibile cogliere la consapevolezza di una progres-siva legittimazione: nel 1951, l’Etica della vita veniva insegna-ta ad Hannover in una “Grande scuola”, nel 1963 era diventata, secondo la stessa testimonian-za di Schweitzer, materia d’in-segnamento in “molte scuole” del mondo e nel 1965, infine, come Schweitzer stesso ebbe a riconoscere (il 2 aprile, pochi mesi prima di morire) “l’etica del rispetto della vita” iniziava ad af-fermarsi nel mondo.

La struttura ontologica: i caratteri del mondo della vita

Lo “Sguardo dell’intelligenza analitica” porta Schweitzer al-lo scoperto in un quadro on-tologico-fenomenologico ben distante dal carattere di “gloria”, di unità di etica ed estetica che attraversa Genesi, Salmi, Sa-pienza, dove la creazione “bella e buona” è manifestazione della Sapienza e dell’Amore di Dio. Il mondo naturale che Schweitzer

vede è, oltre all’aspetto fenome-nico, un mondo drammatico, lacerato. È il mondo della mise-ricordia, noumenica “volontà di vivere” di cui hanno parlato tra gli altri Spinoza, Leibniz, Scho-penauer, Darwin, Freud. Una vo-lontà di vivere in lotta con le altre volontà di vivere: così “il mondo consegnato a un egoismo inco-sciente, è come una valle im-mensa nell’oscurità”. Un mondo che è “scissione” e non “armo-nia”. A cui corrisponde una scis-sione nella struttura dell’uomo e di cui è fondamento, come si è detto, una scissione originaria nel profondo dell’Essere di Dio, unità misteriosa e dialettica di creazione e distruzione: “Dio è la forza che mantiene in vita tut-to il creato. Perché il Dio che si manifesta nella natura è la nega-zione di tutto ciò che noi perce-piamo come morale, e quindi è contemporaneamente una forza che costruisce la vita e le dà sen-so e una forza che senza alcun senso, distrugge la vita? Come possiamo unificare il Dio che è forza della natura con quel Dio che è volontà etica, il Dio dell’a-more […]?”.

A cura di Luciano ValleDirettore Scientifico del CEA

Storia & Personaggi

“Un’etica non antropocentrica ma che apre a un rapporto spirituale con l’universo, che stimola a pensare e ad agire ad un inedito e più elevato livello”

Storia &personaggi:La rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”.A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeti-caambientale.com

Nel mondo della misericordia, il pensiero del rispettoper la vita del teologo tedesco

Albert SchweitzerCristianesimo, Dio ed Etica della vita

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Page 53: Bergamo SOStenibile 19 > Gennaio/Febbraio 2013

E’ stato siglato giovedì 15 no-vembre a Roma presso la sede dell’ANCI, l’Associazione Na-zionale dei Comuni Italiani, un protocollo d’intesa con il CEA, Centro di Etica Ambientale di Bergamo. A firmare l’importan-te documento don Francesco Poli, presidente del Centro di Etica Ambientale, e Graziano Del Rio, presidente dell’associa-zione che rappresenta i comuni italiani. Condividendo gli obiettivi di tu-tela dell’ambiente, di promo-zione di stili di vita sostenibili, di riduzione delle emissioni cli-malteranti e incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, ANCI e CEA inten-dono favorire -anche attraverso questo importante protocollo d’intesa- iniziative per l’educa-zione, la sensibilizzazione e la formazione ambientale. Le due associazioni si impegna-no a svolgere attività di sensibi-lizzazione e informazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversità, del risparmio ener-getico, delle energie rinnovabili e dell’uso intelligente dell’ener-gia (Smart City e Community), del riuso e del riciclo dei rifiuti. In

questa sfida complessiva, il CEA si impegna a coordinare le attivi-tà culturali ed empiriche dei suoi associati, nella direzione della sostenibilità ambientale, della ri-cerca e della tutela del territorio, in sinergia con gli enti locali e i soci. L’ANCI, dal canto suo, intende promuovere azioni di sensibiliz-

zazione dei comuni, supportan-do concretamente il processo di insediamento di Centri di Etica Ambientale nel territorio nazio-nale. Notevole interesse, viste le rispettive competenze, sarà rivolto allo sviluppo di sinergie condivise per elaborare stru-menti e metodi per lo sviluppo delle Smart City e Community.

ANCI e CEA di Bergamo insieme per uno sviluppo sostenibileSiglato il protocollo d’intesa per la tutela dell’ambiente e la promozione di stili di vita eco-compatibili

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Page 54: Bergamo SOStenibile 19 > Gennaio/Febbraio 2013

Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altroper comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili

Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili

Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

Vuoi vedere pubblicati i tuoi “Appuntamenti Sostenibili”?

Non vi è garanzia che gli appuntamenti vengano pubblicati. La pubblicazione degli appuntamenti resta a discrezione e ad insindacabile giudizio dell’editore.

Manda i tuoi comunicati all’[email protected]

31 Gen 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

1/3 Feb Bergamo Sposi 2013 Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga www.fierabergamosposi.it

1 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

1 Feb 20.30 Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Skerk” Cena con degustazione Agriturismo Polisena - Pontida Località Riviera Prenotazione obbligatoria - Tel. 035.795841 - [email protected]

1 Feb 14.30 - 18.30 Convegno sulla riqualifica energetica di enti pubblici e privati Convegno Brescia, Corso Matteotti, 6/A c/o Teatro San Carlino Per informazioni Tel. 340.7582715 - [email protected]

2 Feb 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Stezzano (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

2 Feb 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

2/9 Feb 19.30 - 20.00 Serata di degustazione Birre, con assaggi Degustazione e Visita Comun Nuovo, via Autieri d’Italia (via Europa) Tel. 035.334206 - www.elavbrewery.com

3 Feb 9.00 - 18.00 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Coldiretti Tel. 035.4524125

5 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125

5 Feb 20.00 Il nostro nuovo infinito - Strade che portano lontano Corso di filosofia Bergamo, Liceo scientifico L. Mascheroni www.noesis - bg.it

5 Feb 10.00 Tra 9 mesi Mamma “Per loro è meglio… Quali sono i bisogni…” Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

7 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

7/10 Feb 20.45 - 16.00 Chicago Boys - In bici biglietto ridotto Spettacolo teatrale Atir Teatro - Teatro Ringhiera Milano www.atirteatro.it

8 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

9 Feb 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

9 Feb 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

10/15 Feb 19.30 - 20.00 Serata di degustazione Birre, con assaggi Degustazione e Visita Comun Nuovo, via Autieri d’Italia (via Europa) Tel. 035.334206 - www.elavbrewery.com

11 Feb 21.00 Violoncellisti Sollima Leskoval - In bici biglietto ridotto Concerto Via Conservatorio, 12 Milano www.seratemusicali.it

12 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125

12 Feb 10.00 Tra 9 mesi Mamma “Sono incinta: cosa fare ora?” Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

12/24 Feb 21.00 - 15.30 Greease - In bici biglietto ridotto Spettacolo teatrale Teatro della Luna - Milano www.teatrodellaluna.com (con prenotazione)

13 Feb 15.30 Maglia che ti passa! Incontri di maglia e ucinetto Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

14 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

14 Feb 20.00 Cena “L’arte della seduzione femminile” Cena letteraria Agriturismo Villa Delizia - Mornico Prenotazioni 328 7448046 - [email protected]

15 Feb 20.30 Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Bollicine e sciabola” Cena con degustazione Agriturismo Polisena - Pontida Località Riviera Prenotazione obbligatoria - Tel. 035.795841 - [email protected]

15 Feb 8,30 - 17,30 Convegno MUD 2013 Incontro formativo Centro Congressi “Giovanni XXIII” - Bergamo Studio AMB tel. 035.4243093 - [email protected] - www.studioamb.it

15 Feb 18.00 M’illumino di meno - 9° edizione Evento Italia/mondo http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/

15 Feb 20.00 Viaggio nella ricerca della fisica fondamentale - Strade che portano lontano Corso di filosofia Bergamo, Liceo scientifico L. Mascheroni www.noesis - bg.it

15 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

16 Feb 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

16 Feb 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

17 Feb 9,00 - 13,00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Corna Imagna (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

19 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125

19 Feb 20.00 Prossimità e distanza - Strade che portano lontano Corso di filosofia Bergamo, Liceo scientifico L. Mascheroni www.noesis - bg.it

19 Feb 10.00 Tra 9 mesi Mamma “Il mio corpo che cambia” Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

21 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

22 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

22 Feb 10.00 Chi ben comincia è a metà dell’opera. La salute nella borsa della spesa Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

23 Feb 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

23 Feb 9.00 - 13.00 Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Bergamo, piazzale Alpini [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

23 Feb 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

23 Feb 16.00 Settimana Europea: Riduzione dei Rifiuti Incontri Formativo Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

26 Feb 10.00 Tra 9 mesi Mamma “La gioia del parto” Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

26 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125

27 Feb 15.30 Maglia che ti passa! Incontri di maglia e ucinetto Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

28 Feb 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

1 Mar 20.30 Sette appuntamenti di … vini alla Polisena “Grandi vini di Toscana” Cena con degustazione Agriturismo Polisena - Pontida Località Riviera Prenotazione obbligatoria - Tel. 035.795841 - [email protected]

1 Mar 8.00 - 12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

2 Mar 19.30 - 20.00 Serata di degustazione Birre, con assaggi Degustazione e Visita Comun Nuovo, via Autieri d’Italia (via Europa) Tel. 035.334206 - www.elavbrewery.com

2 Mar 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Stezzano (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

2 Mar 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

2 Mar 15.30 Tra 9 mesi Mamma “La nascita nel mondo” Incontri a Tema Bergamo, Borgo Santa Caterina 14/C - PaguroBlu Per iscrizione: [email protected] - Tel. 349.5929542

3 Mar 9.00 - 18.00 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Coldiretti Tel. 035.4524125

5 Mar 20.00 Sul sentiero dell’amore - Strade che portano lontano Corso di filosofia Bergamo, Liceo scientifico L. Mascheroni www.noesis - bg.it

8 Mar 20.00 Cena “L’arte della seduzione maschile” Cena letteraria Agriturismo Villa Delizia - Mornico Prenotazioni 328 7448046 - [email protected]

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