Bassapadovana feb2016 n19

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Bassapadovana feb2016 n19

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nuova apertura

CARTURA(Pd) Via Padova, 220• Visite cliniche

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della Bassa Padovana

di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!

Emergenza occupazione tra crisi e tensioni sociali

MONSELICE

Progetto Muppe sulle ceneri del cementificio7

AMMINISTRATIVE

Il Pd fa quadrato intorno al vice Agujari Stoppa11

ESTE - OSPEDALETTO

Stop alla fusione da Venezia, sindaci furibondi10

MONTAGNANESE

Tre Comuni studiano la possibile fusione12

Da Monselice ad Este, dalla chiusura dei cementifici alle battaglie nella coop di lavorazione dei rifiuti, tutti i fronti caldi servizi alle pagine 4 e 6

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L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova

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Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,

ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.

segue a pag 3

MARIACRISTINA GRIBAUDI

Storie di donne al vertice22

IL VENETO

Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20

CULTURA

L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade36

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Verso le Amministrative 2016elezioni

ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]

Facciamo il punto 3 www.lapiazzaweb.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Montagnana, Monselice, Este e Casale di Scodosia per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Eco impronta sul tablet

Q uando si parla di tutela dell’ambiente la prima regola è educare le nuove generazioni. Quest’anno in gran parte

delle scuole della Bassa padovana sono attivi dei laboratori che sensibilizzano i bambini a difendere l’ecosistema.

La novità del 2016 è uno specifico laboratorio che permet-te ai bambini delle scuole primarie e secondarie di calcolare la propria impronta ecologica con un simpatico quiz. Il tutto svol-to tablet alla mano.

Insomma, basta carta e matite, adesso per sapere quanto inquiniamo basta un dispositivo touch. Ai bambini vengono rivolte una serie di domande per capire quanto le loro abitu-dini quotidiane incidano nel rispetto dell’ambiente, scoprendo consigli e suggerimenti per garantire un futuro ecosostenibile del territorio.

Alla fine del quiz ricevono un voto che determina la loro “impronta ecologica” attraverso dei disegni di impronte ani-mali: dalla formichina che ovviamente inquina pochissimo, fino ad arrivare all’elefante che invece incide molto di più.

Le domande abbracciano ogni tipo di ambito: le abitudini di trasporto in bici, auto e mezzi pubblici, l’utilizzo di energie rin-novabili come il fotovoltaico, lo stile di vita a tavola e le diverse stagionalità delle pietanze, la scelta dell’abbigliamento e le va-canze sostenibili e infine la raccolta differenziata e la corretta gestione delle utenze energetiche in casa.

Emanuele Masiero

>twitter: @emanuelemasiero <

Un quiz aiuta gli studenti a valutare le abitudini di vita

è un marchio registrato di proprietà

di Srl

della Bassa PadovanaPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016

Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it

EditorialeGermana Urbani > [email protected] <

L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.

Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.

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Crisi e occupazione Cementifici

Duecento famiglie in apprensione

L a crisi dei cementifici è l’e-sempio del dramma occupa-

zionale che sta vivendo la bassa padovana. Sono oltre 200 le fami-glie le cui sorti economiche sono legate a quelle dei cementifici di Este e Monselice.

Ad aprile scade infatti la cas-sa integrazione straordinaria per 70 lavoratori della Zillo di Este, la cui produzione è ferma, ed entro il gennaio 2017 rischiano di tro-varsi in mezzo ad una strada e senza ammortizzatori sociali altri 58 dipendenti della Italcementi di Monselice. A questi bisogna sommare ulteriori 30 lavorato-ri, ultimi esodati in attesa della

settima salvaguardia, reduci dai tagli decisi in fase di passaggio di proprietà della Cementeria di Monselice ora sotto il controllo di Zillo.

Sulla questione si sta muo-vendo la politica tutta, ma la crisi dell’industria estrattiva nell’area sembra aver imboccato un senso unico senza possibilità di ripresa. A questa si aggiungono le diffici-lissime situazioni di altre aziende dei Comuni contermini a Mon-selice con i casi della Michelin a Tribano e della Omvl a Pernumia con il rischio di avere altri 100 posti di lavoro bruciati.

La contrazione del fabbiso-

gno di cemento è ovviamente riconosciuta anche dai sindacati come la prima causa della crisi del comparto ma “non è più pos-sibile assistere inermi alla deser-tificazione produttiva del territo-rio della bassa padovana e della provincia, con la conseguente tragedia dell’ulteriore diminu-zione occupazionale”.

A mancare all’appello, so-prattutto in Veneto, dove la ca-duta del giro d’affari del cemento è superiore alla media naziona-

le, sono le opere pubbliche. Per questo il progetto del Muppe dovrebbe essere un’alternativa che non rincorre più l’utilizzo del cemento, ma prova a cambiare volto al territorio della bassa pa-dovana valorizzando l’aspetto turistico e naturalistico. La spe-ranza dei lavoratori e delle loro famiglie è ormai appesa a un filo che potrebbe non reggere.

Emanuele Masiero

>twitter: @emanuelemasiero <

Cementerie, i numeri della crisi senza fine

L e cementerie ri-maste attive nel

Nordest sono la Ce-menteria di Monseli-ce, la Cementizillo di Fanna in provincia di Pordenone e la Ce-mentirossi di Pederob-ba in provincia di Treviso. Nel 2007, ossia all’inizio della crisi economica, erano presenti nella stessa area geografica 11 cemen-terie. Se nel Nordest la produzione di cemento era di 1015 chili per abitante nel 2007, nel 2015 è scesa a 340/350 chili procapite. Mentre la produzione nazionale tende a un meno 60%, nell’area del Nordest si toccano punte di riduzione del 70%. I dati sono stati diffusi durante l’incontro tenutosi ad Este fra lavoratori, sindacalisti della Cgil e i parlamentari del territorio.

Nella bassa padovana purtroppo si registrano dati ancor più negativi per quanto riguarda la crisi dell’edilizia e delle costru-zioni in generale: contro la scomparsa del 9,8% delle imprese a livello provinciale, nell’estense si raggiunge il meno 13,5%, nel monselicense il meno 13,7%, nel montagnanese addirittura il meno 16,5%. Alla situazione dell’edilizia va sommata quella del settore del legno nel distretto del Montagnanese – Casalese, con il 38,9% di imprese che hanno chiuso i battenti. Di fronte a numeri così drammatici, non c’è da meravigliarsi se la bassa padovana ha la condizione peggiore di tutta la provincia.

I parlamentari hanno espresso unanimemente solidarietà e vicinanza ai circa 150 lavoratori che rischiano di restare a breve senza lavoro e senza nessun sostegno per vivere dignitosamente e sostenere le loro famiglie. (e.m.)

Due immagini della recente protesta dei lavoratori davanti al municipio di Monselice.

Ad aprile scade la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Zillo di Este. A Monselice ancora un anno

Monselice 4 www.lapiazzaweb.it

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S i potrebbe dire che il caso “Nek” si sia risolto con un pareggio. L’accordo uscito dall’incon-

tro in Prefettura è stato approvato dall’assemblea chiudendo una vertenza durata un mese e mezzo abbondante non senza colpi di scena.

Il documento sottoscritto rispecchia quanto era già stato oggetto di scambi informali, avve-nuti tra le parti con la mediazione della prefet-tura. Il risultato della trattativa è la proposta di trasformare in risarcimento economico la perdi-ta del posto di lavoro con circa 17 mila euro.

“A questo punto d’incontro si è giunti dopo quasi due mesi di occupazione, dopo l’interven-to della polizia, dopo che si era rappresentato un

blocco compatto di potere composto da istituzio-ni, forze politiche e sindacali, volte ad avvalorare la rappresaglia antisindacale messa in atto da Libera - hanno commentato dallo sportello Adl Cobas - Le lavoratrici e i lavoratori licenziati, arrivati allo stremo delle forze dopo due mesi di occupazione, che hanno comportato un livello molto alto di stress, di comune accordo e in as-senza di altre strade percorribili, hanno ritenuto che l’unica possibilità di uscire da questa situa-zione fosse di accettare il confronto sulla pro-posta di un equo risarcimento economico”. Non sono mancate in queste settimane le tensioni an-che con la Cgil. Emanuele Masiero

La protesta Tensioni alla Nek occupata dalle lavoratrici dopo i licenziamenti di dicembre

Un mese e mezzo sulle barricate prima di trovare una soluzioneP rima la denuncia, poi il li-

cenziamento, quindi l’occu-pazione del cantiere, per arrivare al tentativo di sgombero e infine ad un accordo con la Prefettura. La recente storia delle lavoratrici della cooperativa Libera è carica di emozioni e di colpi di scena. Ancora una volta, si scrive un ca-pitolo negativo nella triste storia occupazionale della bassa pado-vana sempre più colpita da una crisi nera pronta a mietere vitti-me soprattutto tra le persone più bisognose.

Lo sciopero delle 26 lavora-trici di Libera, coop polesana im-pegnata nel cantiere Nek di via Umbria dove si pratica lo smi-stamento della plastica, ha inizio prima di Natale, quando dalla busta paga delle lavoratri-ci viene congelata la voce degli 80 euro dei buoni pasto. Ma gli 80 euro sono solo la proverbiale goccia che fa tra-boccare il vaso: due anni fa l’azienda aveva lasciato a casa 39 persone. Le lavoratrici e i lavoratori si sono trovati con 80 euro in meno ogni mese in seguito all’approvazione dello “stato di crisi”, che prevede tra le varie cose il congelamento di alcune voci della retribuzione.

Il recente sciopero diventa in brevissimo tempo un’occupa-zione: proprio nei giorni vicino a Natale il titolare non viene fatto entrare in sede e si verifica un misterioso danneggiamento dei nastri trasportatori all’interno dell’azienda.

Arriva una denuncia e con essa anche i licenziamenti. Tutto ciò innalza rapidamente la ten-sione sociale e il titolare viene a sua volta denunciato per un

pugno ad una donna. Non basta neppure l’intervento di Prefet-tura e Comune. L’occupazione non cessa nemmeno durante le festività natalizie con 24 lavora-tori, perlopiù donne di nazionali-tà marocchina, che rimangono a presidiare l’area. Lo stabilimento è di proprietà della società Nek, realtà specializzata nella lavora-zione dei rifiuti.

Nell’impianto arriva la pla-stica di Corepla, il consorzio nazionale, con sede a Milano, impegnato nella raccolta e nel riciclaggio degli imballaggi di plastica. Il trattamento del mate-riale è a carico di Libera, coope-rativa di Rovigo che ha ottenuto l’appalto da Nek. Nel frattempo

il sindaco France-sco Lunghi auspica “una soluzione ra-pida dell’occupa-zione per prevenire altri licenziamenti”.

Ma ancora una volta non ci sono novità e mentre le lavoratrici sono as-serragliate sopra

cumuli di rifiuti, arriva la Digos per far entrare i vertici dell’azien-da per un sopralluogo. Alla fine si rischia pure uno sgombero for-zato e scendono in piazza asso-ciazioni e lavoratori in difesa del presidio.

L’epilogo è l’accordo mediato dalla Prefettura con un risarci-mento economico per i licen-ziati. “Abbiamo fatto emergere come la legislazione sulle coo-perative sia sinonimo di grandi ingiustizie e come solo la lotta, a volte considerata illegale, possa produrre giustizia” conclude lo sportello Adl Cobas.

Emanuele Masiero

>twitter: @emanuelemasiero <

Dopo un lungo braccio di ferro il caso si risolve con un sostanziale “pareggio”

Con la mediazione

della Prefettura è

stato raggiunto l’accordo

Monselice 6 www.lapiazzaweb.it

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Prende forma il “Muppe” sul sito dell’ex cementificio

I l “Muppe” potrebbe mettere d’accordo tutti. Inoltre do-

vrebbe offrire ai visitatori la pos-sibilità di conoscere i paesaggi e i parchi europei, prima di acce-dere a un itinerario turistico nel parco Colli. L’idea è di utilizzare il lungo corpo longitudinale di 235 metri, chiamato “basilica” del sito ex Italcementi, che a sua volta sarà diviso in tre spazi.

Al centro sarà collocato un museo permanente dei Colli Eu-ganei e al piano sopra una gran-de serra con la flora del territorio. Ad una delle estremità il piano terra sarà dedicato a 2 mila metri quadri di mostre tematiche itine-ranti, sempre riferite all’ambien-te e comunque legate ad una rete nazionale di musei. Sempre in questo spazio troveranno posto un auditorium, spazi ristorativi,

l’area per la vendita di gadget e la sede del Parco Colli attualmente operativa a Este.

Il costo dell’intervento è di 40 milioni di euro. Una spesa mica da poco che però potreb-be dimezzare grazie a dei fondi regionali, nazionali ed europei. Al convegno, con un centinaio di persone, c’erano il capogruppo del PD di Monselice Vittorio Ivis, il collega Francesco Corso, il sin-daco Francesco Lunghi, l’archi-tetto Davide Ruzzon e Paolo Bo-naldi del Circolo, e ancora Dario Verdicchio di Fillea Cgil, il presi-dente del Parco Colli Luca Calle-garo, il senatore Giorgio Santini e i consiglieri veneti Claudio Sini-gaglia e Piero Ruzzante.

“E’ un progetto che deve pro-cedere con ampia condivisione - ha commentato Ivis - Una ri-

Parcheggio piazza Mazzini a pagamento

partenza per una città che vuole cambiare e che cerca di essere d’esempio e capofila per la bassa padovana. Non è solo un proget-to, ma anche uno stile di fare po-litica: un lavoro che continua da mesi su cui terremo alta l’atten-zione. Ora attendiamo il master-plan di Italcementi per procede-re con lo studio di fattibilità”.

Emanuele Masiero

Vittorio Ivis del Pd cittadino: “Serve una ampia condivisione, ora attendiamo il masterplan di Italcementi per procedere”.

I lavori per la rotatoria di via Padova sono pronti al via. Il

consiglio comunale ha infatti approvato la sua realizzazione che comporterà l’eliminazione dei mezzi pesanti da via Galilei diretti versi la cementeria. Il costo previsto per l’intervento è di 450 mila euro che saranno coperti con un mutuo. Novità anche in piazza Mazzini con il ritorno della sosta delle auto. Ma se prima bastava il disco orario, ora la tariffa è di 2 euro all’ora, mentre per la pausa pranzo dalle 13 alle 15 la sosta rimane gratuita. Piccolo lifting anche per le Sette Chiesette dove è tornata l’illumi-nazione dopo uno stop forzato per la caduta di un masso sulla linea elettrica. Buone notizie anche dall’ex cinema Corallo che già a dicembre potrebbe tornare operativo grazie ad un accordo tra Comune e Parrocchia del Duomo per l’utilizzo non solo come cinema, ma anche come sala pubblica. (e.m.)

Il Museo dei parchi e dei paesaggi europei comincia a delinearsi. Al convegno arriva il primo “sì” trasversale.

Monselice 7 www.lapiazzaweb.it

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Siglato l’accordo per il distretto del commercio, tutti i vantaggiUna libera e strutturata collaborazione che ha un doppio obiettivo: il rilancio commerciale del centro storico di Este e l’appetibilità ai turisti della cittadina. Ora c’è l’accordo ufficiale.

E’ stato ufficialmente siglato il protocollo d’intesa per lo svilup-po del Distretto del commercio di Este, uno dei 50 di tutta la Regio-ne e forse tra i più attivi del pa-norama veneto. A firmarlo sono stati il sindaco Giancarlo Piva e l’assessore Matteo Pajola da una

parte, l’associazione “Verso il contratto di rete di imprese Este in Centro” dall’altra.

Con questa adesione il Co-mune si è impegnato, tra le al-tre cose, ad introdurre misure di fiscalità di vantaggio quali ad esempio la riduzione dei canoni per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche o la riduzione dei tri-buti e delle tariffe sui servizi: tra le proposte c’è una riduzione del 30% sulla bolletta rifiuti o di una percentuale su quella dell’acqua.

Il Comune si impegna poi ad ero-gare contributi annui per la rea-lizzazione di iniziative ed eventi in centro, a garantire presidi nei momenti delicati, a mettere a di-sposizione sale e spazi comunali per le attività dell’associazione.

I commercianti, dal canto loro, danno disponibilità a proporre iniziative utili allo sviluppo del commercio del centro, a suppor-tare il Comune nella gestione, a contribuire economicamente alla realizzazione dei vari pro-

grammi e a garantire aperture domenicali o straordinarie du-rante l’anno, nonché a stimolare negli associati la continua forma-zione professionale.

Nicola Cesaro

> [email protected] <

In alto la stretta di mano dopo la stipula dell’accordo, qui sopra il centro di Este

Cinque nuovi autovelox ad Este,

Ospedaletto e Lozzo Atestino

Cinque nuovi velox di cui ben tre a Este. Si tratta delle nuove postazioni per

autovelox sistemate fra Este, Ospedaletto Euganeo e Lozzo

Atestino. Tre di questi si trovano nella città atestina e saranno attivi a breve. Quel-lo più evidente si trova sulla Padana Inferiore, all’altezza

di Motta d’Este. Un altro è stato sistemato in via Pra’ e l’altro ancora in via Cane-vedo, nella provinciale che

porta alla frazione. Altri due box per velox

sono stati installati quindi nell’area residenziale di Ospedaletto Euganeo e a

Lanzetta di Lozzo Atestino. Commenta il comandante

dei vigili Enzo Bellon: “Sa-ranno utilizzabili solo con

una pattuglia a fianco. L’o-perazione fa parte dell’avvio delle attività del nuovo di-

stretto di polizia che fa capo a Este: confidiamo nell’im-

portanza della sicurezza stradale e investiamo anche su questa apparecchiatura”. Una curiosità: a pochi giorni

dall’installazione il box di via Canevedo è stato divelto e fatto sparire. Il danno è di

1.300 euro.Nicola Cesaro

Este 8 www.lapiazzaweb.it

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Omaggio a San Giovanni Bosco

Stop alla fusione, Venezia rinvia

C ontro le previsioni della vigi-lia, il consiglio regionale ha

rispedito alla Prima commissio-ne la proposta di legge 80, quel-la sulla fusione tra i due Comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo: con 30 voti a favore e 17 contra-ri, il progetto è quindi ritornato al punto di partenza. Cosa si-gnifica? Alle prossime elezioni si voteranno i governi dei due Co-muni, e per quello dell’eventuale maxi-Comune – c’è sempre un referendum di mezzo – si dovrà attendere chissà quanto.

Il rinvio del progetto di legge sulla fusione alla Prima commis-sione è stato proposto da Mas-similiano Barison (Forza Italia) e condiviso dal consigliere re-gionale Sergio Berlato e dal ca-pogruppo della lista Zaia-Lega, il consigliere regionale Nicola Finco. I tre hanno chiesto che il progetto sia oggetto di un sup-plemento di istruttoria e di veri-fica, additando ai sindaci Gian-carlo Piva e Antonio Battistella il ritardo della presentazione del

progetto in Regione. Il voto che ha bocciato la fu-

sione ha mandato su tutte le fu-rie il sindaco Piva: “Non hanno nemmeno avuto il coraggio di votare contro o di motivare il rin-vio in commissione. Non c’è sta-to il coraggio di dire che questo percorso era meritevole, come lo erano tutti i progetti di fusione approdati in consiglio regionale fino a questo momento. Hanno deciso di usare un tecnicismo per affossare il futuro dei cittadini di Este e Ospedaletto: per me è sta-to allucinante seguire le dichia-razioni con cui questo consiglio si è dimostrato inappropriato a rappresentare i veneti”.

Indignati sono anche i con-siglieri regionali del Pd Claudio Sinigaglia, Piero Ruzzante e Ales-sandra Moretti: “Vigliaccamente, la maggioranza ha scelto di dire no al referendum nascondendosi dietro il rinvio alla commissione. Ci troviamo davanti a una grave lesione del diritto dei cittadini di pronunciarsi sul loro futuro: Zaia

tace e tradisce i cittadini di Este e Ospedaletto togliendo loro la pa-rola di bocca e impedendo loro la possibilità di attivare 18 milioni di incentivi”.

E ancora Roger De Menech, segretario regionale del Pd: “Sono i cittadini e non le ammi-

nistrazioni a doversi esprimere sulla fusione. Non si può consen-tire che la spregiudicatezza po-litica abbia il sopravvento sulla vita dei cittadini”.

Nicola Cesaro

> [email protected] <

A fianco il sindaco Giancarlo Piva, sotto uno dei consigli comunali dedicati alla fusione

Il taglio del nastro di fronte all’istituto Manfredini

La nuova rotatoria del Manfredini è completata e non poteva mancare la dedica

Una statua intitolata a san Giovanni Bosco campeggia infat-ti da qualche settimana lungo la Padana Inferiore. Nei giorni della

festa del religioso salesiano, sacer-doti, studenti e amministrazione comunale hanno inaugurato l’in-stallazione che fa da decoro alla nuova rotatoria del Manfredini, terminata solo da qualche setti-mana.

La statua, che rappresenta don Bosco con alcuni bambini, è stata donata dallo stesso istituto salesiano e i lavori di installazio-ne sono stati offerti da alcune dit-

te locali. “Chi arriva ad Este e nota que-

sta statua capisce già una delle vocazioni della nostra città. - è il commento del sindaco Giancar-lo Piva, presente alla cerimonia - Ossia l’attenzione per i giovani. Ecco che la rotatoria dedicata a don Bosco si lega a quella in zona Zuccherificio, dove un mezzo meccanico rappresenta il lavoro e i lavoratori, a quella della Ko-matsu, dove i tre coni in ceramica simboleggiano la pace”.

La stessa rotatoria che ora è ombreggiata dal santo è stata re-alizzata per agevolare l’ingresso e l’uscita da scuola degli studenti dell’istituto Manfredini. Intanto va via via completandosi anche l’ennesimo rondò in zona Lidl, sempre lungo la Padana Inferio-re.

Anche in questo caso l’inter-vento è finanziato dalla società commerciale, che come in altre occasioni ha voluto il nuovo in-crocio utile ai propri clienti e dunque alla propria attività. La rotonda del Manfredini è stata invece finanziata in larga parte dalla Provincia di Padova.

Nicola Cesaro

Il progetto di legge torna in prima commissione su iniziativa di Barison, Berlato e Finco. Insorge il sindaco di Este Giancarlo Piva: “Usato un tecnicismo per affosssare il futuro dei nostri concittadini”

Protezione civile, le caricheFabrizio Finco è stato confermato coordinatore del Grup-

po di Protezione civile di Este come per il triennio appena trascorso, così anche il vice coordinatore, Andrea Bonato. Membri del direttivo si sono riconfermati Andrea Bonato e Paolo Berton, mentre i nuovi entrati sono Davide Lisiero e Roberto Panigada.

Solenghi-Dapporto il 30 marzoPiccola variazione nel programma di “EsteTeatro2016”.

“Noi due”, lo spettacolo di Massimo Dapporto e Tullio Solen-ghi in programma al Farinelli lo scorso 10 febbraio, per cause indipendenti alle volontà del Comune è stato rinviato a mer-coledì 30 marzo.

Il resto della rassegna prosegue invece come da calendario già divulgato e disponibile in teatro, sul sito internet del Co-mune e in diversi luoghi pubblici.

Il mondo della musica rende omaggio a Pietro Fongaro

Maestro di musica e tenore dalle grandi doti. Il mondo della musica piange Pietro Fongaro, morto il 27 gennaio all’età di 76 anni. Nativo di Piacenza d’Adige, ha debuttato vincendo il concorso Toti dal Monte al Teatro Comunale di Treviso nel 1970. Nella sua carriera ha cantato con artisti del calibro di Katia Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani, Di Stefa-no e la Olivero, Luciana Rezzadore. La sua carriera si è tut-tavia interrotta ben presto. Fongaro si è quindi dato alla do-cenza, insegnando musica nelle scuole medie del territorio.

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Il sindaco di Este Piva con il suo vice Agujari Stoppa durante una recente

uscita pubblica

L’attuale vicesindaco, leader delle Civiche d’Este, era stato il primo candidato ad uscire allo scoperto, ora incassa il via libera dello schieramento

Ravazzolo lascia

La colonnadella Sogit

Orietta Ravazzolo la-scia il consiglio comunale per motivi personali: “Ho dato voce agli anziani e alle persone emarginate, dedicandomi in partico-lare a battaglie come la salvaguardia della riabili-tazione per le donne ma-stetomizzate e del punto prelievi”. Al suo posto, Giu-seppe Raffo, primo dei non eletti della Lega Nord.

Este piange la scompar-sa Eleonora Tarroni Blotta, 92 anni, presidente onora-rio della Sogit di Este. La donna era vedova di Fran-cesco Blotta, medico. Era stato proprio il marito a fondare nel 1985 la sezione locale del Soccorso Ordi-ne di San Giovanni Italia. Dal 1996 la donna era stata presidente del sodalizio di volontariato.

Verso le elezioni Il centrosinistra gioca la carta della coesione per mantenere il governo di Este

Il Pd punta tutto sulla continuità con l’appoggio ad Agujari Stoppa

I l Partito Democratico “rinun-cia” a un candidato e punta

tutto su Stefano Agujari Stoppa, per dieci anni vice del democrati-co Giancarlo Piva. “Un’alleanza forte e solida che ha dimostrato forti capacità di innovazione, dando vita ad una compagine amministrativa che si pone qua-le riferimento istituzionale per il futuro”. Usa queste parole il segretario Stefano Papa per an-nunciare ufficialmente l’appog-gio alla candidatura dell’attuale vicesindaco.

Agujari Stoppa, leader delle Civiche d’Este, era stato il primo candidato sindaco in vista delle prossime elezioni. “Il circolo del Pd ha avviato in questi mesi un percorso condiviso con il diretti-vo e l’assemblea degli iscritti per valutare come affrontare la cam-pagna elettorale per le prossime elezioni amministrative.

Il Pd di Este ha fermamente sostenuto il processo di fusione, ritenendo che dovesse essere data preventivamente la parola ai cittadini di Este e Ospedaletto per decidere il loro futuro, cosa che, per ora, in modo antidemo-cratico e discriminante, la Regio-ne ha negato”.

Superata la delusione, i de-mocratici non hanno potuto che affrontare la realtà dei fatti: “Riteniamo che il buon governo che abbiamo garantito in questi 10 anni alla nostra città sia stato un valore aggiunto cui i cittadini non devono rinunciare.

Per il Pd di Este è prioritaria la costruzione di un progetto stra-tegico per il futuro della nostra città e del territorio, valorizzando tutte le forze che hanno dimo-strato di mettere al primo posto il bene della città e gli interessi dei cittadini al di là di ogni persona-lismo politico”.

Il Pd continua: “Riteniamo che certi progetti siano realiz-zabili solo mantenendo forte il legame politico che ha messo in-sieme le forze di questa maggio-ranza a partire dalle Civiche d’E-ste. Con loro abbiamo raggiunto in questi anni un forte radica-mento in città espressione della

capacità di affrontare i problemi con lungimiranza e forza di ag-gregazione.

Crediamo pertanto che la candidatura di Stefano Agujari Stoppa a sindaco di Este rappre-senti le capacità di buon gover-no e l’affidabilità per mantenere solida la compagine politica con cui abbiamo amministrato in questi anni con profonda passio-ne civile”.

Nicola Cesaro

> [email protected] <

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Fusione a tre, avviato il percorso

Q uando si parla di fusione non si pensa solo ad Este

ed Ospedaletto Euganeo. In bal-lo, e i lavori sono avviati, c’è an-che il percorso di avvicinamento tra Casale di Scodosia, Urbana e Merlara.

Un Comune da 9.700 abitan-ti esteso su 50 chilometri quadri. Ma, soprattutto, una scelta che porterà in un decennio una som-ma pari a 10,5 milioni di euro nel territorio. Sono questi i nu-meri su cui punteranno i sindaci di Casale di Scodosia, Urbana e Merlara per spingere i rispettivi cittadini verso la fusione dei tre enti.

Le amministrazioni si sono ritrovate già più volte nella sede del Comune capofila – Casale di Scodosia – assieme ai vertici di Anci e ai responsabili che cure-ranno la campagna comunica-tiva che correrà assieme all’iter di fusione. Hanno partecipato anche i sindaci di Castelbaldo e Masi, forse pronti ad aggregarsi in un secondo momento.

È stato innanzitutto dettato

programmati incontri con i cit-tadini in ogni Comune, oltre ad altri eventi con categorie econo-miche ed associazioni. Volanti-ni e portali online sono inoltre prossimi ad essere distribuiti ed avviati.

A marzo si vuole già organiz-zata una conferenza di bilancio del percorso e un momento me-diatico-popolare dedicato a tutte

e tre le comunità. “La fusione fa la forza» e «+ servizi, - costi e = iden-tità” sono i motti che stanno per essere lanciati, ma molto più forti sono le cifre che stanno alla base dell’ipotesi di fusione. A parti-re da quel +40% di trasferimenti statali, che si tradurranno in 899 mila euro all’anno, 8.999.000 in un decennio.

È stato inoltre stimato un ri-sparmio annuale di 104.500 euro. Nel primo triennio la Regione garantirà anche un bonus di 600 mila euro.

I 10 milioni di euro di soldi nelle casse dell’eventuale “su-per Comune” vengono dunque superati. “È come dire che basta questa operazione per pagare il 75% delle spese del personale per coprire gli ammortamenti di tutti i debiti”.

Nicola Cesaro

> [email protected] <

Scuola Chinaglia “occasione perduta”

I consiglieri d’opposizione Alessandro Uguccioni e Marco Fa-vero criticano l’operato del sindaco Loredana Borghesan sul-

la scuola Chinaglia, il cui edificio vecchio e instabile non ha più potuto ospitare gli alunni da quest’anno: “Il problema era noto da anni. La precedente amministrazione ipotizzava di realiz-zare una nuova struttura, nella zona del centro di formazione Sacchieri e della superiore Jacopo da Montagnana. - ricordano i due - Il progetto prevedeva una nuova scuola modulare, 100 po-sti di parcheggio, una palestra e un auditorium aperto alla città, il tutto ad un costo di 5,2 milioni di euro. Si era già in trattativa per cedere il vecchio Chinaglia e ottenere 900 mila euro e peral-tro si erano già trovati 1,2 milioni”.

La giunta di Borghesan ha optato invece per l’abbattimento di una porzione di Chinaglia, che dovrà essere dunque ricostru-ita, e per il restauro del rimanente plesso: “Diceva che in questo modo avremmo speso solo 3,2 milioni di euro, ricordando però che non ci sarebbero stati né palestra né auditorium. Ora il suo cavallo di battaglia elettorale viene meno: è emerso che tra pri-mo e secondo stralcio di lavori si sono già spesi 4 milioni di euro”. (n.c.)

Nella foto grande i tre sindaci di Casale di Scodosia, Merlara e Urbana.

Avvicinamento tra Casale di Scodosia, Urbana e Merlara. A marzo in programma la conferenza di bilancio e un primo evento per spiegare conseguenze e vantaggi sia economici che organizzativi

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un cronoprogramma di incon-tri formativi per le comunità, per evitare polemiche e ritardi sul fronte della comunicazione come quelli denunciati ad Este nella fusione con Ospedalet-to Euganeo: con febbraio tutti i consigli comunali hanno portato in assemblea l’analisi dello stu-dio.

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Ambiente Stime della Coldiretti parlano di un animale ogni dieci abitanti

“Bassa invasa dalle nutrie” agricoltori preoccupatiU na nutria ogni dieci abitan-

ti. E’ il dato scioccante dif-fuso da Coldiretti Padova in me-rito alla proliferazione di questi roditori nel Veneto. L’analisi non arriva da uno studio scientifico ma prende le misure da un’ela-borazione compiuta dall’Univer-sità di Pavia in Lombardia: qui si conta una nutria ogni dieci per-sone, con il record negativo di Lodi e Mantova dove si scende a un esemplare ogni due abitanti o poco più mentre a Cremona il rapporto è di uno a tre e a Pavia

che le profonde buche che i ro-ditori scavano nei campi, con il concreto rischio di ribaltamento dei trattori e dei mezzi agricoli al lavoro. A questo si aggiunge la di-struzione delle coltivazioni. “La Regione deve intervenire senza indugio per permettere ai Co-muni di mettere a punto i piani di intervento su tutto il territo-rio. Dobbiamo inoltre coinvol-gere i Consorzi di Bonifica della nostra provincia, che già affron-tano da anni questa emergenza sostenendo spese importanti per

di uno a cinque.“Secondo l’università di Pavia

bisognerebbe riuscire a elimina-re più di un milione e 400 mila esemplari per risolvere il proble-ma. - denuncia Coldiretti, spo-stando il focus sulla nostra regio-ne - In Veneto non è ancora stato compiuto uno studio simile ma ricordiamo che le aree di pianura della nostra provincia si trovano in situazioni analoghe a quelle della Lombardia”. Aggiunge il presidente Federico Miotto: “E’ evidente che ormai ci troviamo di fronte ad una invasione incon-trollata. Questo animale nocivo sta creando seri danni in tutto il territorio padovano, mettendo a rischio, come già è accaduto, la tenuta degli argini. Con le pros-sime piogge i corsi d’acqua po-trebbero riempirsi velocemente. Abbiamo centinaia di chilometri di argini a rischio a causa delle gallerie scavate dalle nutrie, dalla Bassa all’Alta Padovana. E pro-prio l’aumento improvviso del livello d’acqua potrebbe portare a cedimenti o, peggio, a vere e proprie rotte anche lungo i ca-nali più importanti, con danni ingenti”. Miotto tira in ballo an-

ridurre il rischio provocato da questi roditori. Per gli ammini-stratori locali si tratta dell’enne-sima incombenza ma noi siamo pronti a fornire la collaborazione necessaria per mettere a punto le misure più efficaci». La via è semplice: caccia e trappole uti-lizzando anche il personale isti-tuzionale, come peraltro la legge permette.

Nicola Cesaro

Grazie Morello cronista attento e appassionato

E’ mancato a 58 anni, trentadue dei quali passati

a raccontare cronache, vicende e storie della città murata. La città di Montagnana e il mondo del giornalismo piangono Roberto Morello, 58 anni, storico collaboratore de “il mattino di Padova”, stroncato da una malattia che ormai lo accompagnava dal lontano 1992. Morello è morto nel reparto di Lungodegenza dell’ospedale di Montagnana, dove era ricoverato da parecchi mesi. Lascia nel dolore il fratello Maurizio e i nipotini Filippo e Jacopo.

Negli anni è diventato figura di riferimento e storico corrispon-dente per Montagnana e tutta la cintura Montagnanese per numerose riviste locali e per il quotidiano della provincia. Nella sua attività, sempre attenta, sen-sibile e puntuale, ha raccontato i cambiamenti della cittadina, le sue vicissitudini politiche e soprattutto la sua manifesta-zione principale, il Palio dei 10 Comuni.

C’è chi lo ricorda con affetto e stima appoggiato alla balaustra del consiglio comunale, penna e taccuino in mano, a seguire le

decine di consigli comunali e di assemblee degli ultimi trent’anni. Morello è riuscito a collaborare attivamente con la nostra testata fino a due anni fa, momento in cui le sue condizioni fisiche non gli hanno permesso più di dedicare tempo e risorse a questo impegno.

Operato una prima volta nel 1992, ha dovuto subire poi altri tre delicati interventi nel 2002, nel 2012 e nel 2014.

Dai primi anni Settanta Morello era anche impiegato al Centro per l’impiego di Mon-tagnana, dove in tanti anni di “militanza” era riuscito anche a scalare qualche grado gerarchico. Ha sempre seguito con passione e preparazione le vicende del suo territorio, raccontandole con chiarezza e competenza. (n.c.)

Montagnana 15 www.lapiazzaweb.it

“Non solo danni alle coltivazioni ma

anche rischi concreti per la sicurezza idraulica e per

la tenuta degli argini in occasione delle ricorrenti piene.

Le tane scavate sono un pericolo evidente”

Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova interviene sull’emergenza nutrie.

Page 16: Bassapadovana feb2016 n19

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Sanità 16 www.lapiazzaweb.it

Ai vertici nominati Pierotti, Bizzarri e Stecchini

I l Commissario Claudio Dario ha fir-mato la delibera di nomina dei nuovi

vertici aziendali. La Direzione Sanitaria è stata affidata alla dottoressa Silvia Pie-rotti. 57 anni, laureata in Medicina e Chi-rurgia a Ferrara con due specializzazioni. E’ stata fino a qualche giorno fa responsa-bile della Direzione Medica dell’Ospedale di Rovigo, presso l’Azienda Usl 18. La Di-rezione Amministrativa è stata affidata all’ingegner Giancarlo Bizzarri, in prece-denza dirigente presso l’Azienda Usl 9 di Treviso con il ruolo di Direttore del’Uoc Programmazione e Controllo di Gestione, facente funzioni del Servizio Economico Finanziario e Direttore del Dipartimento Servizi Generali e Programmazione. In-gegnere, 47 anni, prima di arrivare a Tre-viso ha avuto incarichi importanti anche presso società private di consulenza e for-

mazione. Direttore dei Servizi Socio-Sanitari e

della Funzione Territoriale è infine Carlo Stecchini. Proviene dall’Usl 1 di Belluno dove nell’ultimo triennio dal 2013 al 2015 ha ricoperto lo stesso ruolo alla direzione dei servizi socio sanitari territoriali. Abi-litato all’esercizio della professione di av-vocato - si è laureato in Giurisprudenza a Padova - 53 anni, è originario di Mon-selice e proprio nella Bassa Padovana ha svolto il suo primo incarico in ambito sa-nitario. (n.c.)

Il manager E’ alla guida delle tre Uls padovane, ha incontrato la Conferenza dei sindaci della Bassa

Claudio Dario a capo dell’Ulss 17, “possibili sinergie fra aziende”Non vuole rivoluzioni, vuole continuare quanto di buono fatto e sviluppare le potenzialità del nuovo ospedale.

Claudio Dario è il nuovo direttore ge-nerale dell’Usl 17. Ma anche dell’Usl 15 e dell’Usl 16, come deciso dal governatore Luca Zaia che ha ridotto i direttori generali accorpando più azienda sanitarie. Prende il testimone di Giovanni Pavesi, emigrato a dirigere le Usl 5 e 6 del Vicentino. In passa-to è stato anche direttore generale dell’Usl 9 di Treviso, dell’Usl 7 di Pieve di Soligo, nonché direttore sanitario dell’Usl 16 di Padova.

“Innanzitutto mi complimento con chi ha realizzato questa struttura - ha esor-dito riferendosi al nuovo ospedale - Oltre che tecnica, ci è voluta indubbiamente ca-pacità politica”. Sul concentramento delle Usl, Dario vede solo aspetti positivi: “Di-

rigersi verso la concentrazione è l’evolu-zione del sistema nazionale, è un percorso inevitabile e noi lo stiamo anticipando. Potremmo diventare un modello. Grazie a questo percorso si possono fare importan-ti sinergie. Un esempio? Pensate ai bunker per la radioterapia dello Iov, che saranno realizzati qui a Schiavonia. Qui c’è spazio, ci sono parcheggi, c’è una struttura nuova su cui è più facile costruire: tutto il territo-rio padovano ne guadagna”.

Ha continuato il nuovo dirigente: “Cre-do fortemente nella programmazione e nel controllo e per questo chiederò l’aiuto di tutti, a partire dei sindaci. Lavorerò su un modello organizzativo che consenta di capire le esigenze del territorio. Sono un progettista, un direttore dei lavori, uno stimolatore di idee: questo è il mio ruolo. Guai a chiamarmi commissario: è un brut-to termine che non spiega bene quello che devo essere per questa azienda sanitaria. La sanità veneta è grande non per merito dei direttori”. Come primo atto Dario ha incontrato gli esponenti della conferenza dei sindaci. (n.c.)

Il direttore generale Dario durante l’incontro con i sindaci dell’Usl 17.

Page 17: Bassapadovana feb2016 n19

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Porta il nostro Sorriso in giro!

L’antidoto a bufale e pseudoscienzaPremio Galileo, selezionata la cinquina dei finalisti che si contenderà il prestigioso riconoscimento assegnato a maggio a Padova: cinque libri per comunicare la scienza con chiarezza e coinvolgimento

R esa nota la cinquina fina-lista del Premio letterario

Galileo: i cinque libri scelti dal-la Giuria Scientifica, presieduta quest’anno dal professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, passano ora al vaglio della Giuria popolare, composta da una classe per ogni provincia italiana individuata fra le quarte classi di Scuole Superiori di se-condo grado. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 6 maggio riceverà il Premio Galileo 2016 in una cerimonia presso il Palazzo della Ragione di Padova.

In un’epoca in cui le infor-mazioni sono, grazie a internet, alla portata di tutti, sempre più importanza acquistano iniziati-ve come questa, che premiano lavori di divulgazione seri, docu-mentati e di valore: “Da un lato la comunità scientifica è sempre più efficace nell’adottare tecni-che per divulgare a un pubblico sempre più vasto le proprie sco-perte – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Matteo Cavatton - dall’altro è importante praticare un’etica della comunicazione che ci met-ta al riparo dal rischio che si dif-fondano pseudoscienza e bufale attraverso i media” .

Le cinque opere selezionate affrontano tematiche di grande fascino, rendendo comprensibili al grande pubblico anche le ma-terie più complesse. È il caso ad esempio del volume di Umberto Bottazzini, Numeri. Raccontare la matematica, Il Mulino, 2015, un’avventura affascinante per far comprendere il valore cultu-rale della matematica e la sua in-fluenza sulle civiltà.

Di Dario Bressanini e Beatri-ce Mautino è invece Contro Na-tura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola, Rizzo-li Editore, 2015 un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per essere finalmente in grado di farci un’idea più chiara

di ciò che mangiamo davvero. Altro tema di grande attualità

quello trattato da Paolo Gallina in L’anima delle macchine. Tec-nodestino, dipendenza tecno-logica e uomo virtuale, Edizioni Dedalo, 2015.

Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irri-verenza ed equilibrio casi scien-tifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un

quadro insospettato e convin-cente della nostra dipendenza tecnologica.

Con Che ora fai? Vita quoti-diana, cronotipi e jet lag sociale, Edizioni Dedalo, 2015, il crono-biologo tedesco Till Roenneberg, coniugando aneddoti illustrativi a spiegazioni scientifiche facil-mente accessibili, dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì

dal funzionamento del nostro “orologio biologico”.

Il suo ritmo condiziona non solo la quantità e la qualità del nostro sonno, la digestione e la regolazione dei livelli ormonali, ma anche la probabilità di co-minciare o meno a fumare, il ri-schio di obesità e la tendenza ad ammalarsi più facilmente. Infine, gli appassionati dei misteri co-smici apprezzeranno particolar-mente il lavoro di Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, Carrocci Edi-tore-Città della scienza, 2015, un libro dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell’universo e alla loro storia affascinante rac-contato con un linguaggio chia-ro, in modo avvincente.

Laura Organte

>[email protected]<

Una precedente cerimonia del prestigioso Premio Galileo al Palazzo della Ragione

Brignano “Evolushow 2.0”Domenica 10 aprile sul palco del Teatro Geox Enrico Brigna-

no si esibirà in “Evolushow 2.0”, un viaggio attraverso l’evoluzio-ne, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Intorno a Brignano, immagini suggestive e futuristiche, musica emozionante, presenze magiche e ironiche confezionano due ore di gustoso intrattenimento.

De Gregori canta Bob DylanGiovedì 14 aprile Francesco De Gregori regalerà al pubblico

le canzoni di “De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto”, l’al-bum in cui traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. “Tradurre Dylan è stata una grande avventura,– racconta De Gregori – non avrei mai potuto pensare ad un pro-getto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordina-rio repertorio”. (l.o.)

Sergio Rodella, quarant’anni di sculture e capolavori

Quarant’anni di lavoro dello scultore padovano Sergio Ro-della saranno concentrati al Centro culturale Altinate San Gae-tano fino al 21 febbraio 2016: dall’Apocalisse, già esposta nel 1983 a Montagnana, del 1976, al gruppo de “I due ladroni” che l’artista esporrà per la prima volta, e che riproduce nei minimi dettagli anatomici gli spasmi di una crocifissione senza croci ed è il risul-tato di anni di sperimentazione su una tecnica basata sull’inca-stro del marmo nel bronzo. Al centro dell’Agorà sarà esposto il “Cristo in marmo nero del Belgio”..

Cultura 17 www.lapiazzaweb.it

Page 18: Bassapadovana feb2016 n19

Sport 18 www.lapiazzaweb.it

Ciclismo Emozioni e scatti d’epoca

Mezzo secolo di storia per il club di EsteL a mostra fotografica organiz-

zata nella sala congressi del ristorante La Mandria di Ospeda-letto è di una bellezza struggente. I corridori di un tempo convenu-ti si soffermano a lungo a guar-dare le foto, alcune ingiallite dal tempo, sguardi pieni di nostalgia dove rivedono la loro giovinezza, tutto intorno un brusio gioioso, vecchi compagni di corse e di storia che si reincontrano.

Questo il prologo della con-viviale organizzata dal club ci-clistico di Este per festeggiare il cinquantesimo anniversario di attività e alla quale hanno aderito 230 tra ex atleti dirigenti sponsor politici e ragazzi in attività.

“Era il 26 gennaio 1966, co-mincia la nostra favola” e sulle onde emozionali di queste paro-le, tra una portata e l’altra, i saluti

del presidente regionale Raffaele Carlesso, del presidente provin-ciale del Coni Flaviano Buratto che ha ricordato che la stella di bronzo con la quale è stata insi-gnita la società nel 2005 è solo un piccolo riconoscimento non ab-bastanza gratificante per l’enor-me attività del club a favore dei giovani e dello sport.

Presente anche il presiden-te provinciale Stefano Carletto, poco avvezzo al microfono, ma sempre propositivo con quella sua verve polemica che calamita l’attenzione e crea discussione. Incalzata poi dallo spiker Mo-reno Martin è toccato a Stefania Paluello, presidente dal 2010, a far gli onori di casa consegnan-do pergamene ricordo ai parte-cipanti partendo naturalmen-te dagli ex presidenti Romano

Buongiorno, con il quale il grup-po sportivo abbandona la deno-minazione Gs Pilastro (1974) e assume il nome attuale Cc Este, Francesco Braggion (1998-2004), Orlando Pegoraro il reggente la presidenza più longevo, dal 1976 al 1986 e Renzo Graziato (2004-2009).

Spazio poi agli atleti che han-no raggiunto il professionismo partendo dal club: Fabrizio Ver-za, marito della presidentessa e

papà di Riccardo, che esordirà in questa stagione tra gli Under 23 con già due tricolori e mol-te corse di spessore in bacheca. Magro e in forma come quando da dilettante vinceva il giro della Valle d’Aosta Fabrizio, da prof ai tempi di Gimondi e Moser, si im-pose in un Gp di Larciano e con-quistò due volte la maglia bianca di miglior giovane al giro d’Italia prima che un banale ma dram-matico incidente gli stroncasse un futuro luminoso. Anni di pro-fessionismo anche per Filippo Baldo con la partecipazione a giri d’Italia e un quarto posto in un campionato italiano. Tuttora in attività con un team continental olandese è Massimo Graziato che cercherà il rilancio dopo due sta-gioni in ombra.

Pergamene poi per tanti altri atleti. In coda i saluti del sindaco Giancarlo Piva e l’assessore Fa-brizio Brugin “due persone molto importanti per il sostegno della nostra attività” ha sottolineato la presidentessa Paluello, poi mega torta e finale con lotteria primo premio, manco a dirlo una bici-cletta. E la storia continua.

Walter Lotto

Ludoteca dello Sport novità a Monselice

L ’Assessorato allo Sport di Monselice, in col-

laborazione con l’Associa-zione Move, ha avviato da gennaio il progetto “Ludo-teca dello sport”. Lo scopo è quello di fornire ai bam-bini di età compresa fra i 4 e i 12 anni un’opportunità di sviluppo educativo, legato all’attività fisica propedeutica allo sport, all’interno di un ambiente protetto, ma allo stesso tempo propositivo e stimolante. L’attività ludico ricreativa proposta è strutturata in modo che i bambini possano, attraverso il gioco, avvicinarsi a varie discipline sportive, comprendendo le proprie predisposizioni e attitudini. Caratteristica importante del pro-getto è la possibilità per i genitori di interagire con i bimbi nei giochi e di creare occasioni di socializzazione.

I giochi e le attività si svolgeranno a Monselice nei locali della palestra di via Emilia 37, sede dell’associazione, nelle domeniche fino al 30 marzo, dalle 15 alle 18, e saranno organizzati e coordi-nati da personale preparato dal punto di vista didattico, moto-rio e sportivo. I bambini saranno invitati ad eseguire dei giochi, a rotazione, utilizzando piccoli attrezzi o lo spazio della pale-stra, in modo che vengano valorizzate sia le attività individuali sia il lavoro di gruppo. Il gioco sarà il filo conduttore delle varie attività, che mireranno a far acquisire ai partecipanti consape-volezza del proprio corpo e delle proprie propensioni. Per poter aderire è necessario versare all’Associazione Move un contributo di 25 euro, per la copertura assicurativa dei partecipanti.

n.c.

Ben 230 tra ex atleti, dirigenti, sponsor, politici e giovani campioni in attività hanno animato la serata che ha ripercorso l’avventura del Club Cicistico di Este

Nella foto di Giovanni Milani i giovani alteti durante la festa del cinquantesimo

IIl patrimonio ereditario di ciascun soggetto si compone di una quota disponibile, destinabile a chicchessia, e di una

quota indisponibile, riservata per legge al coniuge, agli ascendenti ed ai discendenti del “de cuius”.

La devoluzione del proprio patrimonio può avvenire in vita tramite donazione o dopo la morte a mezzo testamento (pubblico, olografo o segreto).

Sul piano fiscale le aliquote e le franchigie sono le stesse per successione e donazione, variando solo in base al rapporto di parentela: 4% per coniuge e parenti in linea retta (con una franchigia fino ad € 1.000.000,00 per beneficiario); 6% per fratelli e sorelle (con una franchigia di € 100.000,00 per beneficiario); 6% per altri parenti fino al 4° grado e per affini in linea retta o collaterale fino al 3° grado (senza franchigia); 8% per altri beneficiari (senza franchigia).

Le norme fiscali per la donazione sono quelle vigenti al momento dell’atto dispositivo, mentre non si può prevedere quali saranno quelle applicabili “post mortem” all’apertura della successione.

Essendo il regime fiscale italiano in materia successoria uno dei più favorevoli in Europa ed ipotizzandosi da tempo un possibile inasprimento della normativa, parrebbe forse preferibile optare per la donazione. Questa, però, comporta costi notarili per la stipula dell’atto pubblico, mentre la redazione di un testamento olografo non comporta esborso

alcuno. La donazione con riserva di usufrutto è interessante perché permette al donante di utilizzare finché è in vita il bene donato. Le eventuali imposte si pagano solo sul valore della nuda proprietà, calcolato ex tabelle millesimali in base all’età del donante. Inoltre la rivalutazione dell’immobile non va considerata nel conteggio del valore catastale. Alla morte del donante usufrutto e nuda proprietà si riuniscono automaticamente con il solo modesto esborso della cancellazione dell’usufrutto dal certificato catastale.

Nello scegliere le modalità più convenienti di destinazione del patrimonio occorre, pertanto, valutare il singolo caso, soppesando l’età del donante/testatore, le tipologie di beneficiari e l’entità del patrimonio.

DIRITTO SUCCESSORIO

Donazione, successione o donazione con riserva di usufrutto. Quale conviene?

Studio Legale Avvocato Laura Giolo - Via G. Mazzini, 12 - 45100 Rovigo Tel. 0425/21221 - Fax 0425/28796 - email: [email protected]

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

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Avv. Laura Giolo

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Attualità 20 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

Page 21: Bassapadovana feb2016 n19

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paolo.dezuani@tin. i twww.edi l iz iadezuanipaolo.com

La Prenotazione avviene presso il RistoranteInfo: 041 932127 - 335 5294045Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

www.ristoranteallafornace.com - [email protected] - seguici su

Menù di Pasqua

Aperitivo della Casa con salatiniAntipasti

Schiette con polentinaAntipasto Fornace:

Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare,latticini di Seppia, Gamberoni, 1/2 Astice al proseccoPrimi

Linguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentina,

Insalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

SgroppinoCaffè e Grappa della casa

Vino e Acqua Minerale compresi

€ 45,00 a persona

Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta.Ampia sala per banchetti.

Specialità Pesce con tutte le ricettedella Tradizione Veneta.

RistoranteAlla FornaceRistoranteBuona Pasqua

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

Caffè e Grappa della casaVino e Acqua Minerale compresi

Attualità 21 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

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“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

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Società 22 www.lapiazzaweb.itSocietà 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

Società 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

Page 25: Bassapadovana feb2016 n19

Politica 25 www.lapiazzaweb.it

Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”

I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-

mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.

Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?

“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.

Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-

le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione

dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.

Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-

retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.

Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?

“Molti provvedimenti sono

“Tre assi di sviluppo per il Veneto”

già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.

Gaia Ferrarese

“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”

P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono

tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.

I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.

“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.

Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.

Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento

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Voci da palazzo

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

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Voci da palazzo piedino

O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-

dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e

Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.

Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune

Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e

colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità

dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project

Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”

Ora viene il bello con la progettazione

di un’opera attesa da almeno vent’anni.

Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato

financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.

Nicola Stievano

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Page 28: Bassapadovana feb2016 n19

U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bi-sognerebbe dire: una città e il “suo” albergo.

Perché il Grand Hotel della Posta è legato a dop-pio filo con la città capoluogo della Valtellina, sin da quando era ancora parte del cosiddetto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai succes-sori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quan-do per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzio-ne venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta erano già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimo-nia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traffici commerciali. Uno snodo vitale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da ol-tre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recen-te restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e poter respira-re certe atmosfere della seconda metà dell’Otto-cento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore as-soluto. Si tratta di intere collezioni che la proprie-tà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtellinese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’alber-go per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di opere d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Martini. Un galleria di capolavori d’autore che spaziano dal Settecento all’arte contemporanea.

L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un sing0lare, riccoe variegato spazio museale

L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Lombardia Un tempo l’attuale “4 stelle” gestito dai Giovannini era anche una frequentata stazione di cambio cavalli

Turismo 2 www.lapiazzaweb.it

Sembrerebbe di passare dal sacro al profano ci-tando anche l’enogastronomia fra gli aspetti che ren-dono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimentare di un territorio, spe-cie quella artigianale, è considerata parte integran-te della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in vetrina, a cominciare dalla bresaola, salume crudo a pezzo in-tero ottenuto da sapiente stagionatura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti formaggi di alpeggio, a cominciare da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno, la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve passite tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ottenuto la Docg come lo Sforzato. La base prevalente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.

Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Sondrio. In aprile è

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Page 29: Bassapadovana feb2016 n19

Turismo 3 www.lapiazzaweb.it

La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.

Dal 23 al 25 aprile

ospiterà “Art de

Vivre”un evento

d’arte, moda e

alta gastronomia

L’albergo è uno

dei focus di piazza

Garibaldi il cuore

pulsante di un

centro storico

tutto da scoprire

prevista la prima edizione di un evento – conteni-tore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intrattenimento. Oggi la ge-stione dell’hotel è affidata alla società Lungolivi-gno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le grif-fe più quotate e sono molto frequentati dai turi-sti, anche stranieri) e che ha esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Gio-vannini, compreso il ristorante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.

Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata amplia-ta la Spa e ricavate la sala colazione, una rustica taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i riflettori, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tutte le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand

Hotel della Posta. L’itinerario del passeggio com-prende la vicina piazza Campello, dove prospet-tano il Palazzo Pretorio (oggi sede municipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Protasio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Li-gariana, è nel contempo anche torre civica. Una visita della città deve comprendere anche il Mu-seo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una stra-da in salita conduce al Santuario della Sassella che presenta pregevoli affreschi del ‘500.

La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.

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Page 30: Bassapadovana feb2016 n19
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Salute

La figura dello psicologo di base sta ottenendo sempre maggiore visibilità e attenzione sui media,

nella discussione tra professionisti e nell’agenda politica, che ha anche recentemente visto la presentazione di un progetto di legge regionale su questo argomento. Si tratta di una figura professionale che ha lo scopo di favorire la salute e il benessere psicologico delle persone lavorando negli stessi ambienti dei medici di medicina generale, o medici di base. Tali ambienti sono frequentati normalmente dalle persone, non sono distanti dai luoghi della vita quotidiana e non sono generalmente percepiti come luoghi “pericolosi” o “da evitare” come possono essere visti, ad esempio, gli ospedali.

Tale caratteristica degli ambulatori di medicina generale è fondamentale nella prospettiva di avvicinare la psicologia e gli psicologi alle persone, che ad oggi usufruiscono solo limitatamente delle loro prestazioni professionali. Se infatti il bisogno di psicologia è in costante aumento – le rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano tale tendenza – l’accesso alla professionalità degli psicologi è ancora limitato. La vicinanza e la possibilità di contatto, concetti già cari alla psicologia sociale, in questa prospettiva possono facilitare l’accesso a prestazioni che altrimenti che richiederebbero una ricerca attiva di un professionista privato o il rischio di dover attendere presso strutture pubbliche. A ciò si aggiunge un’ancora scarsa familiarità delle persone con la psicologia, scienza “giovane” nella sua configurazione contemporanea e quindi ancora non pienamente conosciuta da tutti, tanto nelle sue aree d’intervento quanto nelle sue possibilità di migliorare la salute e il benessere. Per questo l’istituzione della figura dello psicologo di base, che non può prescindere da una volontà condivisa con i medici e con le amministrazioni regionale e locale, deve proseguire al fine di realizzare un ulteriore presidio di salute nel Veneto, regione già d’eccellenza in sanità.

Lo psicologo di base: perchè è importante

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dott. Alessandro De Carlo*

L’Editoriale

pag 1 e 2 editoriale per provincia rovigo(o anche padova)

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Utero in affitto: la storia della donna che sta

facendo riflettereanche l’America

La sinusitecos’è

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Sciatica: sintomi, cura e rimedi per il dolore sciatico

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L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

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L’intervento

La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre

disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.

Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.

In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?

Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.

Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.

Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”

Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”

La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.

Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.

Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Il 19 gennaio, laVI sezione del Consiglio di Stato ha dato ragione ai ricorsi presentati da Fnomceo, affiancata dall’Ordine dei Medici e degli odontoiatri di Milano, contro l’ammenda di 800.00 euro inflitta alla fine del

2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato(AGCOM). L’ammenda era stata inflitta alla fine del 2014 dall’AGCOM alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici(FNOMCEO), successivamente più che dimezzata dal TAR di Roma, per un articolo contenuto nel nostro Codice Deontologico riguardante il divieto all’utilizzo della pubblicità commerciale da parte degli iscritti a sostegno della propria attività professionale. Gli Ordini devono continuare la attività di verifica della veridicità e correttezza dei messaggi pubblicitari degli studi odontoiatrici e medici nel rispetto della legge Bersani e a tutela dei consumatori, eventualmente sanzionando l’iscritto che, divulgando informazioni inveritiere ed ingannevoli, viola il Codice Deontologico. La soddisfazione è legittima in quanto si tratta di una sentenza che, pur non entrando nel merito, costituisce un punto fermo riguardo le competenze ascritte all’Istituzione Ordinistica ed inoltre e non certo di poco conto, perché a fronte di una nostra sempre chiara e netta posizione, nel tempo ed in corso d’opera in tanti si sono esercitati nelle più fantasiose soluzioni. La sentenza del Consiglio di Stato costituisce una grande vittoria per la professione che in questi anni ha assistito a promozioni in campo odontoiatrico inverosimili in termini di prezzi e di prestazioni, che sicuramente hanno disorientato il cittadino. Un conto è infatti la pubblicità informativa che permette al paziente di essere edotto appieno sulle terapie offerte, compresi i prezzi, diversa è la pubblicità commerciale che ha lo scopo di attrarre mediante spot promozionali il potenziale “ cliente” non mettendolo nelle condizioni migliori per operare una libera scelta su ciò di cui ha effettivamente bisogno. Noi ci adopereremo sempre affinché le regole del Codice Deontologico vengano rispettate per continuare ad operare affinché il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della costituzione sia sempre tutelato e prevalga su qualsiasi logica di profitto e di mercato senza regole e per poter riaffermare ancora una volta la libertà e l’indipendenza della Deontologia Professionale, e dei suoi principi etici e civili, con l’obiettivo della tutela dei diritti dei cittadini. Siamo consapevoli che a fronte dei cambiamenti culturali e dei mezzi di informazione di massa, il medico è sollecitato a modificare le tradizionali forme di comunicazione, ma proprio per questo, come Ordine, sosteniamo con forza il nostro diritto a vigilare nell’interesse della salute dei singoli e della collettività.

L’opinione

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

Pubblicità informativa, la sentenza che dà ragione al codice deontologico

dott. Bruno Noce*

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Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (DDAI o il corrispondente inglese ADHD)?Il DDAI è un disturbo evolutivo che investe la capacità di autocontrollo. Il bambino che ne è colpito manifesta: difficoltà di attenzione e concentrazione, intensa attività motoria, difficoltà a rimanere seduto per un tempo sufficiente a lavorare su un compito e a seguire le istruzioni, disorganizzazione nello svolgimento di un’attività, riluttanza all’impegno e scarsa fiducia nelle proprie capacità. Il DDAI è un vero problema per il bambino, per la famiglia e per la scuola; spesso costituisce un ostacolo alla crescita personale e sociale, anche nelle età successive.Come distinguere il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività da una semplice vivacità o irrequietezza? Per una diagnosi di DDAI il bambino deve presentare diversi sintomi per un minimo di sei mesi, in almeno due contesti di vita, tali da compromettere il rendimento scolastico e/o sociale e devono essere presenti prima dei 7 anni. Il DDAI si trova spesso associato ad impulsività e iperattività, ma non sempre; la scarsa capacità di controllo sulla propria attenzione può manifestarsi anche in assenza di un’eccessiva attività motoria o scarso controllo comportamentale.A cosa sono dovuti tali disturbi? Innanzitutto il DDAI non è il risultato di uno stile educativo inefficace (anche se gli atteggiamenti degli adulti in risposta a tali comportamenti possono accentuare il disturbo) e tanto meno un problema legato alla «cattiveria» del bambino. Anche se le cause non sono ancora del tutto chiare, i

risultati di recenti studi neurofisiologici ipotizzano che il disturbo sia dovuto ad un carente funzionamento dei circuiti dopaminergici che agiscono nella corteccia prefrontale (dove avvengono i processi di pianificazione delle azioni), da cui deriverebbe l’incapacità del bambino di pianificare il proprio comportamento in relazione al tempo e alle richieste dell’ambiente. Come si aiuta il bambino con DDAI? Le ricerche compiute in questo ambito dimostrano che i migliori risultati si ottengono quando si interviene su più fronti: bambino-famiglia-scuola. È fondamentale che genitori ed insegnanti si avvalgano di una consulenza psicologica per apprendere metodi e strategie da applicare con sistematicità e costanza, anche per potenziare l’apprendimento e l’autostima. E’ da evitare invece il ricorso ai farmaci in quanto, pur placando le reazioni del bambino, non insegnerebbero a quest’ultimo i processi di controllo di cui necessita.

Mio figlio non riesce a stare attento; si tratta di Deficit di Attenzione/Iperattività?

Dr.ssa Daniela MarioPsicologa

Poliambulatorio San FermoDir. San. Dr.ssa Federica Corrà - Medico Chirurgo

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COSA SONO I SENI PARA-NASALI? Sono delle cavità nelle ossa craniche contenenti aria. Sono: seni mascellari, etmoidali, frontali e sfenoidali. I primi tre sono collegati fra loro e con le fosse nasali, mentre lo sfenoidale è separato, alla base del cranio. I seni sono rivestiti da mucosa e sono ricchi di ghiandole che secernono muco.A COSA SERVONO? Hanno funzioni molto complesse: alleggerire il peso del cranio, fare da cassa di risonanza alla voce, costituire un naturale air-bag contro i traumi, riscaldare e umidificare l’aria respirata prima che arrivi ai polmoni.COS’E’ LA SINUSITE? E’ una infiammazione acuta o cronica delle mucose dei seni, dovuta a cause diverse. Le più frequenti sono quelle allergiche, virali ( in corso di raffreddore e influenza), batteriche(quando si sovrappone una infezione batterica), micotiche (dovute a funghi), odontogene (per infezioni di denti o a causa di manovre chirurgiche).HANNO CAUSE FAVORENTI? Sì. Prima di tutto le allergie, poi l’esposizione a smog e sostanze irritanti, ma anche una deviazione del setto nasale, un ingrossamento esagerato dei turbinati nasali, la presenza di polipi che ostruiscono le comunicazioni fra seni e naso, i tuffi in acqua, lo sport subacqueo, i frequenti voli aerei, i raffreddamenti... cioè ogni cosa che impedisce la libera circolazione dell’aria al loro interno.COME SI MANIFESTANO? Con senso di peso alla faccia e ai denti superiori, cefalea frontale, naso chiuso con abbondante catarro, secrezioni nasali giallastre o verdastre,

La Sinusite, cos’è

Dott. Giuliano Menaldo Specialista in Otorino-laringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale

Molti pazienti si presentano dallo specialista ORL con una frase classica: “ho la sinusite!”. Vediamo di capire perché.

febbricola,alitosi. COME SI FA LA DIAGNOSI? Lo specialista ORL effettua una valutazione visiva, palpatoria e diafanoscopica per una prima diagnosi. Poi, per approfondire, potrà prescrivere una TAC. Un tampone nasale e un esame colturale possono indirizzare l’eventuale trattamento antibiotico indicato.COME SI CURA? Con decongestionanti nasali o antiallergici/antistaminici, lavaggi nasali, specie nei bambini, antiflogistici, antibiotici (per lungo periodo, solo quando vi è presenza certa di batteri), analgesici e antifebbrili. I vari aerosol con mucolitici, espettoranti, ecc. sembrano servire a molto poco! Più utili i lavaggi con soluzioni saline più volte il giorno.QUALI POSSONO ESSERE LE COMPLICANZE? Di solito, ogni sinusite acuta guarisce ANCHE SENZA FARMACI nell’arco di qualche giorno Quando le cause persistono (cronicità) o quando diventa batterica, la sinusite può dare complicanze anche serie: Poliposi , Riduzione/perdita dell’olfatto, Osteomielite mascellare o frontale, Ascesso peri-orbitario, Neurite ottica e cecità, Meningite e ascesso cerebrale.CI SONO DEI TRATTAMENTI CHIRURGICI? Solo per le forme croniche, e mirano a rimuovere le cause predisponenti o le complicanze in atto.

La sciatalgia, ovvero la nevralgia del nervo sciatico, non è propriamente una patologia, bensì un insieme di sintomi

che può avere alla sua base problemi di diversa natura. Il nervo sciatico è il nervo più lungo e voluminoso del nostro corpo che origina in sede lombare (dalla quarta,quinta vertebra lombare e dalle prime sacrali) che va ad innervare la parte posteriore e laterale di coscia, gamba e piede.SINTOMI Il sintomo principale della sciatalgia è il dolore che in genere colpisce solo un lato del corpo e dalla zona lombare della schiena si irradia lungo il percorso nel nervo sciatico, ovvero scende sulla parte glutea, sulla parte posteriore e laterale della coscia fino alla parte posteriore di gamba e piede. La sensazione dolorifica può avere diverse manifestazioni, cioè essere acuto e intervallato o sordo ma continuo. In alcuni casi il dolore è limitato a zone più ristrette, può essere per esempio localizzata alla sola natica oppure fermarsi al ginocchio o in altri casi ancora interessare solo polpaccio, tallone e pianta del piede. Oltre al dolore, possono presentarsi altri disurbi come parestesie formicolio e difficoltà motorie della gamba. Altri sintomi (nei casi più gravi) possono essere incontinenza fecale e urinaria.CAUSE L’infiammazione del nervo sciatico è quasi sempre dovuta a una compressione dello stesso che può avvenire alla radice dove fuoriesce dal midollo spinale o lungo il suo percorso. Se la compressione avviene alla radice le cause possono essere: ernia del disco, che si ha quando un disco intervertebrale fuoriuscendo dalla sua sede nella colonnna vertebrale va a comprimere la radice del nervo; degenerazione del disco: col progredire degli anni o per problemi di artrosi, sulle vertebre si formano protusioni (rigonfiamenti) che premono e comprimono le terminazioni nervose; stenosi del canale spinale, cioè il restringimento del

Sciatica: sintomi, cura e rimedi per il dolore sciatico

Dott.ssa Francesca Maggiore Specialista in fi sioterapia

canale attraverso cui scorre il midollo e compromissione di quest’ ultimo e delle terminazioni che da esso si dipartono. Se la compressione avviene lungo il percorso del nervo sciatico le cause possono essere: sindrome del piriforme, un muscolo che si trova nella regione glutea che per diversi motivi diventa più grande e rigido e va ad irritare o comprimere il nervo sciatico che si trova al di sotto di esso; spondilolistesi: una patologia in cui le vertebre degenerano e scivolano una sopra l’altra andando a premere sulla terminazione nervosa; danneggiamenti traumaticidelle vertebre; gravidanza, in cui l’utero gonfiandosi con la crescita del feto può comprimere direttamente il nervo sciatico nella zona iliaca; tumore spinale o del nervo stesso raumi che possono danneggiare il nervo.DIAGNOSI La diagnosi di scialatgia viene stilata grazie ad un iniziale visita medica ( in particolare fisiatrica) attraverso dei test fisici e muscolari e successivamente, qualora il quadro clinico non sia sufficiente, si ricorre a dei test diagnostici come TAC risonanza magnetica, elettromiografia o analisi del sangue.TRATTAMENTO La cura migliore per la sciatalgia dipende dalla causa che l’ha generata. In generale il dolore di tipo sciatico può essere allontanato semplicemente mediante il riposo e la somministrazione di farmaci antidolorifici, antinfiammatori o miorilassanti, oppure seguendo un programma riabilitativo, che mira a sostenere la schiena, correggere la postura, irrobustire o rilasssare (dipende dai casi) la muscolatura e migliorare la flessibilità del rachide. Nel caso di ernia del disco evidente può rendersi necessario l’interento chirurgico.

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#Comunichiamo?# Facebook, hashtag, whatsapp: tanti modi per…non “comunicare”!

Facebook, Twitter, Whatsapp, Meetic, etc., quanti sono ormai i modi per comunicare? Al giorno d’oggi

la tecnologia ci permette di essere “connessi” con chi vogliamo, in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi posto in cui ci troviamo e qualsiasi cosa stiamo facendo. Lo smartphone, il tablet e tanti altri dispositivi elettronici sono oggetti ormai in possesso di quasi tutti di noi, indipendentemente dall’età. Molti ragazzini delle scuole elementari e delle medie posseggono uno smartphone e si “messaggiano” con i loro amici o sono membri di gruppi whatsapp. Anche gli adulti, tra Facebook, Twitter, sono spesso “connessi” e usano questi social network per comunicare, condividere foto o esperienze di giornata. Torniamo indietro con la memoria, in quegli anni in cui tutto ciò non esisteva e domandiamoci: come facevano le persone a comunicare tra loro? La risposta è semplice: si parlavano vis a vis o usavano la rete fissa per condividere informazioni. E’ vero che la società odierna, la tecnologia avanzata e soprattutto il sentirsi al passo con la modernità ha comportato quasi un obbligo nel possedere almeno uno smartphone. Ed è anche corretto rimanere al passo con i tempi. Ma quale può essere il rischio? In studio ascolto le preoccupazioni di genitori nei confronti di figli che passano molto tempo a chattare, twittare o ad essere connessi in Facebook. Ascolto anche le paure di adulti nel sentirsi soli o nell’avere difficoltà a trovare un partner: mi raccontano che, attraverso siti di incontri come Meetic o Tinder, in qualche modo superano i limiti di tempo che hanno a disposizione per frequentare situazioni in cui conoscere persone nuove o la timidezza di mettersi in gioco in una comunicazione diretta. E allora utilizzano lo schermo del pc per instaurare una forma di comunicazione con uno sconosciuto, conoscendolo e facendosi conoscere attraverso una descrizione digitata nella tastiera. Eppure questi adulti

Psicologia Dott.ssa Francesca Polato- via Arzerdimezzo 4/A - Monselice (PD) telefono 348 3762878 [email protected]

sono cresciuti in un mondo in cui non esistevano i social network ed hanno imparato a relazionarsi con i coetanei, con gli adulti, con il mondo intero attraverso la più semplice forma di comunicazione: il discorso diretto con l’altro. Allo stesso tempo penso ai ragazzi, cresciuti in un mondo di twittate, chat…hanno mai imparato davvero a comunicare direttamente? E’ un modo per nascondersi dietro alla paura o all’incertezza? Se comunichiamo in famiglia è più facile che i nostri ragazzi imparino a comunicare anche fuori di essa. Dobbiamo, prima di tutto noi adulti, essere un esempio di comunicazione ed insegnare loro come affrontare le relazioni dirette. Allo stesso modo, se noi adulti affrontiamo ciò con difficoltà, disagio, è probabile che nella nostra famiglia di origine non abbiamo vissuto direttamente esperienze di comunicazione perché i nostri genitori non comunicavano o parlavano poco. Quando i miei pazienti mi presentano problemi di insicurezza, poca autostima, facilità a ricorrere a forme di comunicazione indiretta come quella dei social network, ripercorro la storia comunicativa della loro famiglia di origine per indagare dove si è creato questo disagio relazionale che li ha portati a non essere in grado di instaurare una relazione diretta con l’altro. Spero di essere riuscita a farvi riflettere un po’ sull’importanza di comunicare e di non nascondersi dietro le incertezze della comunicazione diretta con il nostro interlocutore, ma provando ad affrontarle insieme al terapeuta.

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per

ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in

dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti

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Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta

Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.

Nicoletta Masetto

Cultura veneta 1 www.lapiazzaweb.it

L’opera prima di Guido Barbato

Vinca il migliore? Speriamo di no!

A fianco Guido Barbato e la copertina del libro

Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.

Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.

Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.

Nicoletta Masetto

Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade

Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-

dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-

stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-

nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-

sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende

una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e

Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,

dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra

l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.

Melania Ruggini

Dal 27 febbraio

al 5 giugno 200 opere

tra ‘800 e ‘900

che rappresentano

un tesoro per la

Fondazione Cassa

di Risparmio

di Padova e Rovigo

Page 37: Bassapadovana feb2016 n19

   

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Scuola Il concorso della Biennale sulla creatività

I ragazzi-scenografi di Olmo vincono per la seconda volta H anno fatto il bis gli studen-

ti-artisti-scenografi di della media dell’Istituto comprensivo G. Matteottidi Olmo- Maerne (nel Miranese), che hanno porta-to a casa da Venezia, dal concorso Leone d’argento della Biennale, un altro prestigioso riconosci-mento, dopo quello ottenuto lo scorso anno.

Molto apprezzato e degno della Menzione d’onore il loro la-voro sul fondale per lo spettacolo teatrale “L’orsa”, allestito dagli studenti della scuola secondaria di primo grado, che è andato in scena con successo lo scorso giu-gno.

L’opera, nel suo complesso, è un piccolo e sorprendente ca-polavoro, realizzato dall’istituto scolastico che da anni si caratte-

rizza per il suo Progetto teatrale, di cui il laboratorio di scenografia è parte integrante.

Il testo che ha ispirato la rap-presentazione è stato scritto, infatti, dal professor Alessandro Voltolina, insegnante in pensio-ne che continua da volontario a dare una mano con la propria opera, ed è ispirato alle notizie anche di attualità sull’uccisione degli orsi.

Come spesso accade, il tema ispiratore ha offerto lo spunto per sviluppare una riflessione in una trasfigurazione metaforica sul mondo dei ragazzi e anche degli adulti relativamente al “di-verso”, a chi è etichettato come disadattato o problematico, e per questo è discriminato, sfiorando la questione - altrettanto attuale

- dell’accoglienza degli stranieri.“Letto il copione - spiega

la professoressa Annunziati-na Vitetta che ha curato, anche quest’anno, il laboratorio di sce-nografia - ho subito avviato una ricerca su materiali che potessero contenere dei messaggi, espliciti o impliciti, per proporre un’am-bientazione che creasse un certo pathos in una realtà rivisitata”.

“Siamo partiti - prosegue la professoressa - dalla rivisitazione dell’opera “Gli orsi” di Ulo Soo-ster, artista estone, che è divenu-ta il cuore del nostro paesaggio. Paesaggio dove il viola e il giallo imperversano tra assonanza e contrasti”.

Due in particolare i momenti del “viaggio artistico” che l’inse-gnante ha voluto sottolineare: la

realizzazione del paesaggio - che ha coinvolto a pieno i ragazzi tanto da farli diventare “tavo-lozze vive e palpitanti”, con le mani intinte a pieno nel colore che dava corpo e concretezza alla loro immaginazione - e la corali-tà del lavoro che ha coinvolto ra-gazzi di varie classi, dalla prima alla terza media. “Il primo piano della scuola un giorno - racconta la prof - si è trasformato in una sorta di fucina creativa, dove gruppi di ragazzi hanno coopera-to alla realizzazione interagendo in modo costruttivo”.

Un lavoro che ha prodotto i sui buoni frutti: lo scorso 30 gen-naio infatti i ragazzi-scenografi e la loro insegnate si sono recati all’Arsenale di Venezia, dove in occasione dell’Apertura del Car-nevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la ce-rimonia di premiazione. Per loro la prestigiosa Menzione d’ono-re del concorso indirizzato alle scuole che riguarda progetti fina-lizzati allo sviluppo della creati-vità applicata al campo delle arti.

Ornella Jovane

>[email protected]<

Gli studenti dell’Istituto comprensivo “G. Matteotti” di Maerne-Olmo con la professoressa Vitetta sono stati premiati per il fondale realizzato per lo spettacolo teatrale “L’orsa”

Il fondale che ha ottenuto la Menzione d’onore. Ragazzi del laboratorio di scenografia al lavoro per la sua realizzazione

Page 38: Bassapadovana feb2016 n19

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La Terra dei Tiepolo viaggia on line

Si chiama www.terradeitiepolo.com ed è il nuovo sito inter-

net tutto dedicato al Miranese con l’obiettivo di sviluppare il turismo nel territorio tra Mirano, Spinea, Martellago, Scorzè, Santa Maria di Sala, Noale e Salzano, un’area che ha molte potenzialità. L’iniziati-va, promossa dalla Confesercenti della provincia di Venezia con il contributo delle Pro loco, è stata presentata a Martellago nelle scor-se settimane. L’obiettivo è far co-noscere questo territorio, dalle ville ai percorsi tra la natura, dai centri

storici all’enogastronomia, pas-sando per il graticolato romano.La pagina iniziale è composta di sette sezioni. Non manca il riferimento al 19 maggio prossimo, quando il Giro d’Italia di ciclismo partirà proprio da Noale, con destinazio-ne Bibione. Ci sono dei riferimenti alla vita di Giandomenico Tiepo-lo, nato a Venezia nel 1727 e nel 1791 intraprese l’ultima parte dei lavori dell’affresco della sua villa a Zianigo. L’artista morì nel 1804. “Un settore di sicura crescita sarà il turismo – fa sapere il presidente di Confesercenti di Venezia Mauri-zio Franceschi. Il sito è un concreto passo per sostenere e promuovere l’identità del Miranese”. A breve

Uno spazio è stato dedicato alle ville venete, a decine dislocate tra la Moglianese, la Castellana, la Miranese, in centro a Salzano e Santa Maria di Sala, e nel territorio di Mirano e delle sue frazioni

nascerà un’applicazione per i cel-lulari. Il contenitore internet va ad aggiungersi alla guida “I colori del gusto nella Terra dei Tiepolo”. All’interno si potranno trovare le sezioni dedicate ai posti dove dor-mire, mangiare o fare una passeg-giata lungo gli itinerari. Uno spazio è stato dedicato solo alle ville vene-te, infatti ce ne sono decine disloca-te tra via Moglianese, la Castellana, la Miranese, in centro a Salzano e Santa Maria di Sala, ma anche nelle frazioni di alcuni importanti centri, come Campocroce di Mirano (con Villa Pamio Muneratti e Villa Salo-mon Bembo) oppure Cappelletta di Noale (con Villa Lazzari Agazzi Sailer). E poi lo spazio ai prodotti come i bisi di Peseggia, l’asparago, il radicchio rosso, ma anche delle ricette tipiche che si sono posso-no provare. C’è anche uno spazio dedicato agli appuntamenti. In fu-turo, poi, si cercherà di avere una maggiore collaborazione con la Ri-viera del Brenta, altra zona ricca di storia e di eccellenze, come hanno precisato il sindaco di Martellago Monica Barbiero e Dario Bertoc-chi, che si occupa di tecnologie e turismo all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Info [email protected].

Alessandro Ragazzo

Page 39: Bassapadovana feb2016 n19

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“Limenamente”, il grande teatro

A teatro con “Limenamente”, la rassegna diretta da Simo-

ne Toffanin e ospitata nella sala teatro Falcone e Borsellino nella Barchessa di Limena.

“Andare a teatro a Limena è diventata una consuetudine. Anche il 2016 si apre con una sta-gione teatrale che può essere ap-prezzata da tutti, vista la sua ete-rogeneità: commedie in dialetto veneto, cabaret, musica cantau-torale e perfino numeri di gio-coleria”, spiega Giuseppe Costa, sindaco di Limena, che aggiunge che l’amministrazione ha deciso di mantenere invariato il prezzo del biglietto per permettere a più persone possibili di regalarsi una o più serate all’insegna della cul-tura e dell’intrattenimento.

Ed ecco che prende forma il programma per la stagione ap-pena iniziata.

Ha aperto le danze la com-media “Nessuno xè perfetto” del Teatro dei Curiosi di Vigonza. I prossimi appuntamenti (tutti alle ore 21) sono: venerdì 19 feb-braio lo spettacolo per famiglie

Furono quasi 350 mila le per-sone che all’indomani del tratta-to di pace del 1947, abbandonati i propri beni e imballata la loro vita, preferirono avventurarsi verso un’Italia disastrata, affa-mata e diffidente, piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più”.

Si prosegue con “Vualà” di Circo Teatro (4 marzo), spettaco-lo che intreccia comicità, cabaret e circo, per poi approdare al ca-baret di Bepi e Maria “Più giorni che luganeghe!”, venerdì 18 mar-zo.

Ad aprile è la volta della com-pagnia di Teatro Insieme con “Festa in famiglia”, spettacolo che inscena un anniversario di matrimonio e che diventa l’oc-casione perfetta per una serie di divertenti sospetti ed esilaranti litigi (1 aprile), mentre il 15 aprile andrà in scena un classico della commedia veneta, “La locandie-ra” di Goldoni, portata sulla sce-na dal Teatro La Loggia.

Conclude la rassegna “C’è un uomo nel mio letto” del Cast di Pernumia, con un’esilarante commedia su uno strampalato triangolo amoroso.

Nicol Stefani

Nella foto grande Simone Cristicchi, a fianco Bepi e Maria e sotto la compagna teatro la Loggia.

“Ormai la rassegna ha creato una consuetudine fra i nostri concittadini grazie alla sua eterogeneità” ricco infatti il cartellone fra commedie, cabaret, musica e perfino numeri di giocoleria

Il 22 febbraio è la

volta di Simone

Cristicchi con il suo

“Magazzino 18”

che racconta

il drammatico esodo

degli italiani d’Istria

“Tramaci par l’eredità” di Schio Teatro Ottanta, lunedì 22 febbra-io lo spettacolo di e con Simone Cristicchi, in scena con Promo Music e Tetaro Stabile del FVG, “Magazzino 18”, opera che mette in scena“Il racconto dell’esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiu-me e Dalmazia, parte da un luo-go “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.

Arte, il fumetto di Trabujo premiato a Rovigo

Dalla narrativa al fumetto, dai gialli alla poesia. Sono circa

700 le opere edite che la commis-sione giudicatrice del Concorso let-terario Unicorno Rovigo ha esami-nato. Tra i vincitori c’è Gianfranco Trabuio, un cittadino di Olmo. L’iniziativa ha visto la partecipa-zione di scrittori poeti e illustra-tori da tutta Italia. “Il concorso era diviso in tre sezioni – spiegano gli organizzatori – una sulla narrativa, dedicata ai romanzi, dal thriller al noir, dai memoriali agli psicoromanzi senza dimentica-re la narrativa per l’infanzia. Poi c’era quella dedicata alla poesia, anche nei vari dialetti d’Italia, e infine una dedicata al fumetto”. Il primo premio per la narrativa è andato a Emanuele Gagliardi, un giornalista della Rai, autore di ‘Un’ “Ombra”, un’opera sul se-questro Moro. Tra le poesie, primo è arrivato Paolo Carinello, di Montegrotto, autore de “Il tarlo nel cassetto”. Per i fumetti, inve-ce, hanno vinto Francesco Lucianetti e Gianfranco Trabuio autori di ‘San Francesco e il sultano’ ed “Ezzelino da Romano”. L’idea di portare all’attenzione di tutti gli amanti della pace e del francesca-nesimo la pubblicazione del fumetto storico-artistico sull’incontro tra Francesco di Assisi e il sultano Malek al-Kamel nel 1219 è nata proprio dalla collaborazione tra Lucianetti e Trabuio, cooperato-re del Commissariato della Custodia Francescana di Terra Santa per il Triveneto. I vincitori hanno ricevuto una scultura di vetro raffigurante un unicorno, realizzata dall’artista Jone Suardi. Le premiazioni si sono svolte al Teatro Sociale di Rovigo.

A.R.

Page 41: Bassapadovana feb2016 n19

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Il personaggio Edoardo Degli Innocenti

Da Piove di Sacco verso la Cina per studiare nuove tecnologie sulla comunicazione

C Edoardo Degli innocenti è uno tra i 10 studenti univer-

sitari italiani selezionati per par-tecipare al programma annuale di formazione “Talent Lab-Seeds for the Future” promosso da Huawei, MIUR e MISE. Iscritto alla facoltà di ingegneria dell’U-niversità di Padova, Edoardo, classe 1991, già musicista diplo-mato in chitarra classica, nonché insegnante negli istituti Einstein ed E.C. Davila di Piove di Sacco, ha presentato la propria candi-datura per entrare a far parte del progetto che prevede un viaggio a Shangai, Shenzen e Pachino e si conclude con un periodo di stage in una delle aziende selezionate in collaborazione con il Mise.

Il giovane musicista piovese è partito lo scorso 16 gennaio ed è rientrato il 31, portando con sé il bagaglio di un’esperienza formativa che lascerà certamen-te un traccia positiva nel suo già brillante curriculum. “Sono stato selezionato come uno dei 10 ragazzi scelti per TalentLab, programma studio organizzato da Huawei in Cina, in collabora-zione con il MISE e il MIUR – ha spiegato Edoardo – E’ stata un’e-sperienza incredibile, che mi ha permesso di studiare da vicino il funzionamento delle reti 3G e 4G, per permettere ai telefoni di comunicare e navigare in inter-net. Huawei è leader mondiale nel settore delle telecomunica-zioni e investe moltissimo nella

Ricerca e Sviluppo – continua - Da Shenzhen a Pechino, pas-sando per Hong Kong, ho avuto modo di seguire training inten-sivi sulle tecnologie più avanzate di comunicazione. Il gruppo con cui ho condiviso questa mera-vigliosa esperienza era formato da ragazzi e ragazze davvero ta-lentuosi. Mi sono trovato molto bene con loro e abbiamo legato come fossimo una famiglia ita-liana in Cina. Immerso in questo grande Paese ho scoperto una cultura molto ricca e profonda”.

Come spiegato nel sito del progetto, www.talentlab.it, il viaggio ed il programma di tiro-cinio sono interamente finanzia-ti da Huawei, in base all’accor-do sottoscritto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero dello Sviluppo Economico nel giugno del 2015. Nel corso delle due set-timane di soggiorno degli studen-ti in Cina, Huawei ha organizzato una serie di momenti formativi, che prevedevano una prima tap-pa presso il quartier generale a Shenzhen, dove gli studenti han-no partecipato a training tecnici e visitato gli impianti di produ-zione. Il programma è seguito, poi, con una visita a Shanghai, al centro Globale di Ricerca e Sviluppo della società, attivo su progetti innovativi che riguarda-no, fra gli altri, cloud computing, Internet of Things e soluzioni a banda ultralarga. Il viaggio è ter-

“Q uesta iniziativa rappresenta un’incredi-bile opportunità per favorire l’incontro

di due grandissime culture: quella italiana e ci-nese – ha detto Edoardo, nel corso della cerimo-nia per la consegna dei certificati, dove si è fatto portavoce in rappresentanza del gruppo - Du-rante il nostro intenso percorso di formazione, abbiamo appreso le più avanzate tecniche di comunicazione che hanno permesso a Huawei di diventare leader nel suo settore. Abbiamo svol-to lezioni teoriche nell’headquarter a Shenzhen sulle reti 2G, 3G e 4G, ma il vero valore aggiunto è rappresentato dalle esperienze di laboratorio pratico che abbiamo affrontato con entusiasmo e voglia di apprendere. Specialmente il laborato-rio sulle GPON (Gigabit-capable optical passive networks). Avere la possibilità di partecipare al training e ai laboratori Huawei ci ha regalato

un’esperienza unica e complementare ai no-stri studi universitari. Il beneficio che abbiamo potuto trarre da questo programma di studio è enorme e senza alcun dubbio ha avuto un effetto positivo sul nostro percorso di studi. Non ci sia-mo però accontentati – ha concluso - Ci siamo avvicinati alla lingua cinese, osservando da vici-no le meraviglie della Cina, dalla Grande Mura-glia alla Cittá Proibita. Abbiamo aperto le nostre menti e accolto gli stimoli che questa Nazione ha voluto consegnarci, attraverso le sue usanze e costumi”. Ora non resta da augurarsi che l’e-sperienza vissuta da Edoardo possa fungere da esempio per i suoi coetanei, affinchè altri giovani italiani, e magari piovesi, aspirino a mettersi in gioco, candidandosi e partecipando ad esperien-ze formative di questo tipo.

L.T.

I commenti: “Una grande opportunità per mettere a confronto e fare incontrare culture diverse

E’ uno dei dieci studenti universitari italiani che ha partecipato al programma di formazione universitari italiani selezionati per partecipare al programma annuale di formazione “Talent Lab-Seeds for the Future” promosso da Huawei, Miur e Mise

minato con un soggiorno a Pe-chino, dove era in programma una visita all’università, per uno scambio di esperienze con gli studenti cinesi ed una cerimonia presso l’Ambasciata Italiana, il 30

gennaio, in occasione della quale sono stati consegnati i certificati di partecipazione, alla presenza dell’Ambasciatore Ettore Sequi.

Linda Talato

Page 42: Bassapadovana feb2016 n19

Protagonisti 42 www.lapiazzaweb.itPersonaggio 1 www.lapiazzaweb.it

Sonia, una vocazione per gli animali

Morrison e Sonia Paccagnella al rifugio Città degli Angeli

Sonia Paccagnella dirige con grande dedizione, dal 1998, la Città degli Angeli, rifugio per animali a Grignella.

Com’è nata questa vocazione per gli animali?

“Originaria di Padova, sin da piccola amavo gli animali e il contatto con la natura, perciò finiti gli studi ho cercato di spo-starmi dalla caotica città per tro-vare uno spazio tranquillo dove

costruire il mio sogno. La prima casa che visitai è stata proprio quella dove oggi esiste Città degli Angeli. Me ne innamorai subito e vedevo con il cuore e la mente come sarebbe diventata”.

Da dove hai iniziato?“Ho iniziato a ospitare e rac-

cogliere cani e gatti abbandona-ti o randagi, ma col passare del tempo mi sono resa conto che a livello sociale mancava un rife-rimento per le famiglie del ter-ritorio in caso di necessità con il proprio amico a quattro zampe”.

Come può essere definita la vostra missione?

“Fortunatamente grazie a molti volontari che in questo ul-timo periodo mi aiutano riuscia-mo a fare tanto all’interno del parco. Un altro aiuto indispensa-bile per le adozioni sono i social networks, infatti attraverso la no-stra pagina possiamo proporre le creature che cercano casa e pub-blicare, fortunatamente, le mol-tissime storie a lieto fine.Stimia-mo infatti che ultimamente sono circa 100 le adozioni all’anno”.

Qual è il vostro obiettivo?“Siamo una organizzazione

no-profit, tra poco Onlus, che cerca di creare un mondo più giusto dove anche gli animali meno fortunati trovino dignità e amore. Lo facciamo tracciando un ponte tra l’abbandono che l’animale ha subito e una nuova opportunità”.

Cosa fate nel concreto? “Promuoviamo attraverso

eventi e campagne come “adot-ta un angelo a distanza” e “cam-pagna filariosi 2016” la nostra attività, cercando volontari e materiale utile.Viviamo grazie al supporto di volontari e dell’im-menso amore che abbiamo per queste creature”.

Anna Bergantin

Page 43: Bassapadovana feb2016 n19

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costruire il mio sogno. La prima casa che visitai è stata proprio quella dove oggi esiste Città degli Angeli. Me ne innamorai subito e vedevo con il cuore e la mente come sarebbe diventata”.

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La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-

tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così

come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-

ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»

tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;

ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])

Nicola Ruzza

Sotto padre Luigi Giacometti

“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”

ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti

La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943

Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.

E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due

gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare

gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943

ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-

viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.

Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.

Alessandro Cesarato

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La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

Nota

Ca r m e n B e l l i n ,

E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.

Carmen Bellin

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TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI

Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.

Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.

CROCCHETTE DI VERDURE

Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.

Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.

TORTA DI CAROTE

Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.

Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.

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Oroscopo 46 www.lapiazzaweb.itOroscopo 1 www.lapiazzaweb.it

ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.

Comunicate di più.

Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.

Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,

positivi anche per risolvere tensioni familiari.

Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e

carichi di energia.

Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche

delusione.

Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di

relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi

allo sport.

Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni

problemi si sistemeranno entro la metà del mese.

Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e

siate poco possessivi.

Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di

impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.

Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.

Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.

Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate

qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a

voi stessi.

Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per

affrontare nuove sfide.

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Pesci

Acquario

Capricorno

Sagittario

ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,

tutto andrà per il verso giusto

Febbraio

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v i a N i c o l a B a d a l o n i , 2 7 - 2 9 · 4 5 1 0 0 R o v i g o · t e l . + 3 9 0 4 2 5 0 7 0 7 2 6

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