Bassapadovana ago2014 n101

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1994 - 2014 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 101 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana QUALITÁ • PROFESSIONALITÁ • SERVIZIO • MADE IN ITALY SCONTI FINO AL 50% - Via Orti 7/A - Monselice - 0429 72209 / 72779 PROMOZIONE VALIDA DAL 18 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 2014 - 25% su articoli selezionati OUTLET

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Bassapadovana ago2014 n101

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1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 101 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Rimesso a nuovoil lago del parco Buzzaccarini

Monselice

pag. 6

Polo strategicodella logistica,siglato l’accordo

Este, economia

pag. 10

pag. 12

Due anni per la fusionefra Este e OspedalettoA settembre 2015 il referendum, se i sìvincono, il nuovo Comune nasce nel 2016

Referendum entro l’autunno 2015 e nuovo Comune alla luce entro febbra-io 2016. E’ questo il cronoprogramma

aggiornato dell’iter che potrebbe portare alla nascita del nuovo superComune, figlio della fusione di Este ed Ospedaletto Euga-neo. Ad aggiornare la scaletta dei lavori è il sindaco atestino Giancarlo Piva, che promette di avviare entro settembre la cam-pagna di informazione e sensibilizzazione destinata ai cittadini dei due Comuni. Ad oggi, effettivamente, sono state veramente

poche le iniziative messe in atto per soste-nere la causa della fusione: negli ultimi mesi si sono tenuti solo due incontri, entrambi fis-sati per il 12 giugno, seguiti da un lungo silenzio. Conferma Piva: “Riteniamo che il nuovo Comune possa venire alla luce nel febbraio 2016, quando sarà già operativa la nuova Regione e quando ormai saranno in scadenza i mandati delle amministrazioni di Este ed Ospedaletto”. Nell’occasione, il primo cittadino atestino risponde agli attac-chi che il processo di fusione ha subìto nelle

ultime settimane, soprattutto per mezzo dei volantini firmati dal comitato “Resta ad Ospedaletto – No Fusione”: “Gli autori di questo volantino diffondono solo pregiudizi e difendono interessi corporativi. Si parla tanto di tasse in aumento e non si contano le risorse di Sesa che con la fusione andran-no a finire anche nei bilanci di Ospedaletto. Ricordo che, oltre all’innalzamento della qualità dei servizi, la fusione muoverà verso le nostre casse almeno 18 milioni di euro.

fratta sorvegliatoper inquinamento

C’è anche Montagnana nel numero dei trenta Comuni osservati speciali per

l’inquinamento da perfluoro alchilico. Un anno fa la Regione, con uno studio del Cnr alla mano, aveva denunciato la

presenza di una sostanza inquinante.pag. 14

rifiuti abbandonatisegnalazioni via web

E’ proprio vero: c’è un social network per tutto. E come poteva man-

carne uno relativo ai rifiuti abbandonati? Nasce così il progetto Città Pulita, un

sistema di segnalazione delle situazioni di degrado che lavora su internet.

pag. 6

1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 101 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domanidi germana urbani*

Da che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per

disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit-ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fi no ad ora non si sia visto o sen-tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen-tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi…

Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei fi gli.

La buona scuola che vorrei, e dovrem-mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel-lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 8

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras-segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono defi niti discorsivamente

i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di giuseppe gasparetto Stori*

continua a pag. 8

Intervento

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contrasse-gnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così

vengono defi niti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

NordestBassapadovana Nordestmonselice

pag. 8

Dalle mura allapolitica, diamo i voti a Monselice

este, i progetti

pag. 9

Mezzo milioneper mettere manoagli edifici scolasticie renderli più sicuri

montagnana

pag. 16

La triste paraboladel Parco del Fiumicello

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domaniE ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modifi care le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in diffi coltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio.

So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fi ducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffi are sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri fi gli, mio fi glio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero.

Sono materia preziosa, appassionata e intelligente. Ascoltiamoli nel merito, sarà utile al Paese e al futuro.

segue da pag. 1

*[email protected] - [email protected]

Confindustria, bene l’exportindustria padovana

in lenta ripresa

L’industria padovana esorcizza i rischi di nuovo ribasso e manda segnali di graduale, ma lenta ripresa. Dopo un

inizio d’anno piatto, la crescita annua della produzione nel secondo trimestre 2014 (+2,1%) conferma l’inversione

di tendenza registrata dalla seconda metà 2013, sia pure discontinua. Gra-zie alla spinta dell’export, specie Ue,

spiega Confindustria Padova, ma anche al recupero della domanda interna.

Qualche segnale positivo dal lavoro, primo effetto del decreto Poletti. Cauto miglioramento delle prospettive, ma la dispersione dei giudizi è alta. La risalita

sarà lenta e selettiva, il risultato va costruito nella seconda metà d’anno.

Appello degli esercenti Appe“buoni pasto, cosìci rimettiamo noi”

Appello dell’Appe di fronte al caso dei buoni pasto: “in qualità di maggiore Associazione di categoria del settore dei pubblici esercizi della provincia di

Padova, riteniamo che gli esercenti meritino il dovuto ascolto da parte delle

Autorità, perché sono gli esercenti gli unici a pagare per un meccanismo che, nel tempo, ha subìto delle distorsioni”.

Lo scopo è creare una filieradebutta a padova

associazione droni

Presentata a Padova la neonata Asso-ciazione Italiana Droni. L’Associazione

Italiana Droni nasce a livello nazionale, già con più sedi operative: in Veneto, a Padova, ed in Basilicata vicino Potenza, e con l’adesione in corso di altre Regio-ni con l’intento di costituire un Polo di

Competenze e di Collaborazione di alto livello industriale e con la vocazione alla qualità dei sistemi e servizi, tra

i vari attori della “filiera industriale”: Produttori di tecnologie e di mezzi di volo, Enti normativi, Enti di Controllo,

Operatori, Sviluppatori di software.

Posticipata la consultazioneelezioni provinciail 12 ottobre

Il vice presidente Mirko Patron ha firmato il decreto che posticipa al 12 ottobre le operazioni di voto per eleg-gere il nuovo presidente e il Consiglio provinciale. Lo spostamento si è reso necessario in applicazione alla recente circolare ministeriale sulla riforma della Pubblica amministrazione. La Provincia diventerà così un ente di area vasta di secondo livello i cui organi non saranno eletti direttamente dai cittadini, ma da-gli amministratori locali. Sono chiamati al voto 104 sindaci e 1.252 consiglieri comunali. Le candidature presentate il 21 e 22 settembre.

Lavori anche agli Scrovegnimezzo milione aimusei civici di padova

Buone notizie in arrivo da Roma per Padova: il Ministero dei Beni e delle At-tività Culturali e del Turismoha stanziato 500.000 euro a favore della Cappella degli Scrovegni e del Complesso dei Musei Civici di Padova. “La somma- spiega Giulia Narduolo, deputata del Pd in commissione cultura -servirà a realizzare lavori indifferibili e urgenti, già concordati con la Soprintendenza”.

Nell’ambito di Acquae Veneziaterme euganeead expo 2015

La salute e il benessere esclusivi del termalismo euganeo, per i quali Abano e Montegrotto sono noti nel mondo, l’esperienza sensoriale delle terme del Veneto saranno parte del contenuto del racconto che l’Italia farà di sé all’Expo 2015 e agli eventi ad esso collegati, come Aquae Venezia 2015, l’evento espositivo internazionale dedicato all’acqua promosso da Expo Venice in programma da maggio a ottobre 2015, collaterale e patrocinato da Expo Milano 2015. Il racconto del wellness e dello star bene offrirà un’esperienza sensoriale delle Terme euganee e del Veneto.

accuse dure

pagg. 20-21

Minori dimenticati dalla politica e dalla società

expo venice

pag. 22

Acqua e cibo protagonisti a Marghera nel 2015

politica

pag. 26

La pagella di Lucio Tiozzo alla giunta Zaia

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4 Argomento del mese

le iniziative al mattei di conselve prosegue l’attivitÀ teatrale

Un successo il corso di lingua cinese

Scuola non signifi ca solo lezioni, interroga-zioni e compiti in classe, ma anche nuovi progetti, laboratori, stage, sperimentazioni.

I migliori istituti della provincia sono una fucina di idee, e spesso contano decine di iniziative realizzate con pochi mezzi e tanto entusiasmo. A Monselice al liceo “Cattaneo” , per fare un esempio, verranno sicuramente riproposte le le-

zioni pomeridiane di lingua cinese. “L’anno scorso - spiega il dirigente Luigi Michielon - il corso ha avuto un successo incredibile. E’ tenuto da professori, madrelingua, della scuola italo cinese di Padova, una delle poche riconosciute in Italia alla stessa Cina. Oltre una sessantina di studenti si sono cimentati con questa lingua così complessa ma affascinante per una trentina di ore. Hanno imparato i primissimi rudimenti ma è stata una bella soddisfazione. Contiamo di riproporla anche per altri studenti”. A Conselve prosegue con successo l’intensa attività teatrale che ogni anno coinvolge tanti ragazzi con gli insegnanti, così come danno soddisfazioni gli scambi con l’estero, dal comune gemello di Jaszbereny in Ungheria al liceo di Capodistria. Poi ci sono gli stage, momen-to di raccordo sempre più strategico fra mondo della scuola e del lavoro. «Dalle aziende abbiamo un importante aiuto anche per il nostri laboratori. Anche gli studenti del liceo fanno stage estivi in farmacie, studi professionali, laboratori di analisi. E non vanno certo a fare fotocopie ma imparano a confrontarsi con il mondo del lavoro”. A.A.

Sicuramente la ripresa delle lezioni a settembre è il mo-mento in cui la scuola gode di maggiore attenzione. Nel corso dell’anno scolastico poi si tende a preoccuparsi

sempre meno di quanto succede in classe, nonostante le implicazioni quotidiane sui gli studenti. Quest’anno, invece, il periodo che ha preceduto il suono della prima campanella, quasi per tutti il 15 settembre, è stato particolarmente ricco di novità, a partire dagli annunci di “riforma epocale” sull’or-ganico degli insegnanti, con la fi ne del precariato, scandalo tutto italiano, e l’avanzamento in carriera per merito e non più per anzianità. Ma al di là delle promesse, tutte da verifi care nei prossimi mesi, come è iniziato l’anno scolastico nel nostro territorio? Quali sono i problemi con cui fare i conti fi n dai primi giorni di lezione? Lo abbiamo chiesto a due dirigenti scolastici di Monselice. Giacomo Zanellato guida l’istituto Kennedy che conta oltre 980 iscritti divisi in 43 classi e strutturate in otto in-dirizzi. Fra le novità il corso enologico vitivinicolo mentre sono una solida e positiva conferma i due corsi serali per ragionieri. “Prima dell’inizio delle lezioni l’organico di base dell’istituto è stato completato con le nomine dell’Uffi cio Scolastico - spiega Zanellato - mentre noi dirigenti ci occuperemo delle supplenze

rimanenti. Siamo entrati a pieno regime ma purtroppo siamo carenti con l’organico insegnanti di sostegno, insuffi ciente di fronte al consistente numero di disabili più o meno gravi del nostro istituto. Io ed altri presidi abbiamo chiesto al dirigente regionale una deroga sul numero insegnanti per ottenere posti in più.

Il rapporto stabilito quest’anno delle ore di sostegno per ogni studente è nettamente inferiore al passato. Anche le famiglie se ne sono accorte e si stanno mobilitando. Altro capitolo dolente riguarda la gestione delle risorse disponibili. Il fondo d’istituto è calato di quasi un terzo e questo crea non poche diffi coltà nella gestione dei progetti delle attività ag-giuntive. Solo nella nostra scuola abbiamo oltre un centinaio di iniziative e nonostante la carenza dei fondi cercheremo di conservarli tutti, introducendo una sorta di spending review ma potendo contare sulla disponibilità di chi se ne occupa». Conta ben 1.250 iscritti l’istituto Cattaneo di Monselice, gui-dato dal dirigente Luigi Michielon, che comprende anche il Mattei di Conselve e il professionale ex Duca D’Aosta. Cin-quantuno le classi complessive strutturate in corsi che van-no dal liceo ai corsi professionali. Nel dettaglio a Monselice

troviamo il liceo scientifi co, il liceo di scienze applicate e il nuovo liceo delle scienze umane, il professionale chimico e il professionale dei servizi commerciali. A Conselve il liceo scientifi co, il liceo di scienze applicate, il corso di meccanica e meccatronica e quello di fi nanza e marketing. Novità di quest’anno l’unione formale fra il Cattaneo e il Mattei, ades-so un unico istituto a tutti gli effetti. “I due istituti mantengo-no le loro specifi cità - spiega Michielon - ma l’unione, dopo l’esperienza dello scorso anno scolastico, permette la speri-mentazione trasversale tra le sedi. Ferme restando le singole identità è il momento di pensare ad una scuola unica, come nel nostro territorio sta avvenendo anche per l’ospedale. Per favorire questa visione e questa potenzialità andrebbero però incrementati i servizi di trasporto e collegamento. Sogno un incremento in questo senso, con una sorta di linea “circolare” che dal conselvano porti gli studenti a Monselice e viceversa, passando i due istituti, l’ospedale e la stazione ferroviaria. Probabilmente è solo una mia fantasia ma permetterebbe di realizzare quell’unità di cui il nostro territorio ha bisogno. Pur non disponendo di risorse ingenti e di mezzi enormi riusciamo a fare un buon lavoro, grazie all’impegno di tutti”.

di Nicola Stievano

Zanellato: “E’ calato di quasi un terzo il fondo

di istituto per i progetti, ma l’entusiasmo e la vo-

glia di fare non mancano”

Michielon: “Alle prese con la sfi da di un gran-de istituto su due sedi

separate, una scelta che porterà benefi ci”

DAL MONDO DELL’ISTRUZIONERiprende un nuovo anno sui banchi,

fra annunci e qualche novità. Ne abbiamo parlato con due dirigenti

scolastici di Monselice, Luigi Michielon e Giacomo Zanellato, alla guida di due

grandi istituti superiori e alle prese con i problemi quotidiani dell’organico

da completare, specie per gli insegnanti di sostegno che scarseggiano,

e i magri bilanci da far quadrare, consapevoli della necessità di garantire servizi e opportunità ai propri studenti Le nuove sfi de della scuola alle prese con il cambiamento

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5Argomento del mese

“Regole del gioco” fi n dal primo giorno di lezione Le misure disciplinari Dalla legge antifumo al divieto dei cellulari

Non mancano le novità nemmeno sul fronte disciplinare, a partire dalla necessità di far rispettare, a tutti, il divieto assoluto di fumo, in tutto il perimetro dell’istituto, compresi i cortili. “L’anno scorso il provvedimento era sperimentale - spiega il dirigente Giacomo Zanellato - ora invece è legge nazionale che va applicata per tutti, studenti, insegnanti e personale. Per

farla rispettare serve un’adeguata sorveglianza e abbiamo pensato di installare delle telecamere di videosorveglianza e rafforzare il controllo dentro e fuori la scuola da parte dei collaboratori scolastici. Altro tema assai dibattuto è l’uso del cellulare. Prima dell’inizio delle lezioni ne abbiamo parlato a lungo con i docenti ed è innegabile che il telefono crea disturbo in classe perché molti studenti fanno i furbi e cercano di usarlo, in un modo o nell’altro. Così abbiamo deciso di acquistare delle cassettiere da mettere in classe, nelle quali gli studenti lasceranno, sotto la loro responsabilità, i cellulari spenti per riprenderli durante l’intervallo o alla fi ne delle lezioni”. Al Cattaneo di Monselice e al Mattei di Conselve il dirigente Luigi Michielon ha fatto esporre quelle che defi nisce le “regole del gioco”. Si tratta di una sintesi del regolamento d’istituto tradotta per gli studenti, anche sul fronte pratico. “In sostanza i ragazzi sapranno subito quali conseguenze avrà il non rispetto di queste regole - spiega Michielon - e come questo infl uirà sul voto di condotta. E’ tutto scritto, tutto spiegato, senza possibilità di fraintendimenti. Nel complesso comunque posso affermare che la nostra è una bella scuola sana, dove i ragazzi sono rispettosi e tolleranti. I casi di bullismo e situazioni critiche sono in percentuali bassissime, quasi trascurabili, ma l’attenzione non viene mai meno. Sotto il profi lo disciplinare adottiamo una certa severità ma sempre con l’intento di educare a certi valori e di condividerli insieme. Come abbiamo deciso di fare esponendo appunto le “regole del gioco”, in modo da responsabilizzare gli stessi ragazzi”.

Le nuove sfi de della scuola alle prese con il cambiamento

La parola agli studenti eccellenti

Idee chiare e ottimismo “Preferiamo studiare e lavorare in Italia”. All’estero solo per fare esperienza Ragazzi con le idee chiare dopo la maturità, nel segno della concretezza con

tanta voglia di fare e di non cedere al pessimismo. Sono alcun degli studenti che hanno concluso brillantemente gli studi superiori e ora si affacciano al

mondo dell’università oppure a quello del lavoro. Hanno superato l’esame con un bel 100 al “Mattei” di Conselve ma oltre a studiare si dedicano anche alla musica o allo sport. E i più si augurano di trovare un lavoro qui in Italia e si dicono fi duciosi, ma c’è anche chi conta sulla possibilità di fare un’esperienza signifi cativa all’estero. Mattia Martin ha le idee chiare, ormai da diversi mesi: “Mi sono iscritto ad inge-gneria aerospaziale all’Università di Padova. Penso che dopo i cinque anni di liceo l’esame di stato sia il giusto “scalino” per aiutare noi ragazzi a maturare. Porto con me l’esperienza positiva di questi anni al “Mattei”, dove ho trovato insegnanti molto preparati. Adesso speriamo bene per la nuova avventura. Certo sarei disposto a studiare all’estero e anche lavorarci”. Anche Veronica Capuzzo cercherà un lavoro ma ha un progetto ben preciso, con l’obiettivo di indossare la divisa da carabiniere. “E’ da circa tre anni che ci penso - racconta - e anche un mio cugino ha iniziato questa esprienza. Adesso mi metterò a studiare per affrontare i concorsi per l’Arma e se necessario farò anche l’anno di servizio militare. Comunque se ce la farò a diventare carabiniere ho intenzione di iscrivermi all’università, probabilmente a Giu-risprudenza. L’esame è una bella esperienza, lo pensavo più diffi cile. Invece mi sen-tivo tranquilla, soprattutto con gli scritti. In questi cinque anni mi sono trovata bene con i compagni di classe e i docenti”. Università e conservatorio invece per Luca Mastella: “Farò matematica a Padova e continuerò con lo studio di chitarra classica al conservatorio “Venezze” di Rovigo. Mi aspetto dall’università un ambiente ricco di stimoli e che possa arricchirmi. Il periodo all’estero potrebbe essere bello da questo punto di vista, ma problematico da conciliare col conservatorio che frequento. In futuro non penso ad un lavoro all’estero, mi sentieri un pesce fuor d’acqua. Il corso di matematica, malgrado le personali antipatie di molti, credo sia un indirizzo ricco di stimoli e sfi de intellettuali”. Niccolò Sturaro conserverà un buon ricordo degli anni trascorsi al “Mattei”. “Credo che l’università sarà una bella sfi da, perchè affronterò un ambiente nuovo e del tutto diverso da quello delle superiori. Mi aspetto tanta serietà, perchè Padova è una delle migliori se non la migliore città universitaria. Dopo un periodo di rifl essione ho scelto farmacia e al test sono arrivato secondo. Non penso di dover andare a studiare all’estero, vista l’ottima preparazione fornita nelle nostre università, ma se un giorno, dopo aver conseguito la laurea non potrò fare altrimenti allora per forza proverò l’esperienza lavorativa fuori dall’Italia. Per quanto riguarda il test di ingresso credo che dovrebbe essere data a tutti la possibilità di entrare nel corso desiderato, adottando però poi il metodo francese, in base al quale se non si superano tutti gli esami del primo anno si è automaticamente esclusi”.

In alto a sinistra: Luca Mastella e Mattia Martin. Sotto da sinistra Niccolò Sturaro e Veronica Capuzzo

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6 Monselice

I lavori di manutenzione del parco Buzzac-carini sembrano procedere per il meglio. Perfino la natura ha voluto esprimere

soddisfazione con una tenerissima nidiata di pulcini che in poche ore ha spopolato su Facebook. Il cantiere ha previsto delle analisi effettuate sul terreno prelevato dal fondale del laghetto e provvisoriamente messo sull’area della pista della quintana, in attesa si asciughi per essere trasportato in discarica. La bonifica del lago è conclusa e sono stati realizzati i contrafforti di sostegno del tratto di muratura parallelo a via San Giacomo. Ora che l’acqua è tornata a riempire il laghetto e i canali dell’area verde, tutti gli animali, cigni compresi, hanno potuto finalmente riappropriarsi del parco.

Gli interventi dovevano risolversi in 5 giorni, ma ce ne sono voluti 14 a causa del maltempo che si è abbattuto sulla bassa padovana. Per riuscire a ultimare l’intervento, si sono dovute utilizzare anche delle pompe per asciugare l’acqua piovana, dato che l’escavatore non poteva operare nel fango o sollevare melma. Senza contare l’odore nauseabondo avvertito durante la fase di svuotamento dell’acqua e di pulitura del fon-dale. Qualche dubbio era sorto sulle tempistiche del cantiere che avrebbe penalizzato gli utenti nel periodo estivo. Ma l’amministrazione comunale ha fatto sapere che era necessario operare in tempi stretti per non perdere il finanziamento ricevuto e che sono state salvaguardate le aree fondamentali come giochi, tavoli e area pic-nic.

Adesso si apre però una fase di ricerca di ulteriori fondi. La parte di mura che si affaccia su via Vo’ De Buffi sta cedendo e l’amministrazione è stata costretta a vietare la sosta alle auto lungo il perimetro. In alcuni punti si stanno staccando dei mattoni che potrebbero essere pericolosi anche per le persone. La giunta ha stanziato 50 mila euro per gli interventi più urgenti, ma per completare l’opera ne servirebbero circa 400 mila.

lavori

Concluso l’intervento di bonifica del laghettoparco buzzazzarini, caccia ai fondi

E.M.

E’ proprio vero: c’è un social network per tutto. E come poteva mancarne uno relativo ai rifiuti abbandonati? Na-

sce così il progetto Città Pulita, un sistema di segnalazione delle situazioni di degrado che rende i cittadini parte attiva nella tutela del territorio. Il servizio è attivo ormai da qualche anno ed è stato recentemente rin-novato. Tanto da avere un utilizzatore di grande “autorevolezza” in materia, deciso a testarne il funzionamento. E’ l’assessore all’ambiente Giorgia Bedin che di recente ha segnalato dei rifiuti abbandonati a Mon-selice. “Avevo notato dei rifiuti abbandonati nei pressi del cimitero a San Bortolo – ha spiegato l’assessore – a quel punto ho fatto una foto con il cellulare e sono andata sul sito www.pdtre.it/cittapulita per fare la se-gnalazione caricando anche l’immagine dei rifiuti”. Sul posto erano presenti rifiuti indif-ferenziati ed inerti. La segnalazione è stata presa in carico dagli operatori che in 4 giorni sono intervenuti bonificando l’area e pubbli-cando le foto dell’avvenuto intervento.

“Trovo che sia un servizio molto utile – ha commentato l’assessore – Per i cit-tadini non ha una spesa ed è possibile fare le segnalazioni direttamente dal proprio smartphone o tablet senza dover attendere l’apertura degli sportelli e senza telefona-re. Invito tutti ad utilizzare Città Pulita per segnalare i rifiuti abbandonati”. Navigando nel portale si possono vedere anche dei dati statistici: Piove di Sacco è il Comune “più segnalato” con 131 richieste. Monselice

segue a ruota con 128. Un numero consi-derevole considerando che sommando le se-gnalazioni di tutti i Comuni si arriva a 623. Il tempo di soluzione è mediamente di 5 giorni, ma nei casi più rilevanti può aumen-tare considerevolmente. Non è raro vedere delle vere e proprie discariche abusive che richiedo l’intervento di più uomini e mezzi: in quei casi la segnalazione viene registrata in uno stato parziale ed è possibile seguirne le operazioni di bonifica.

di Emanuele Masiero

L’assessore Bedin ha testato personalmenteil servizio on line: “In pochi giorni tutto ripulito”

Ambiente Entra nel vivo il progetto “Cittù pulita” con centinaia di segnalazioni

Rifiuti gettati, una piaga

I rifiuti abbandonati a San Bortolo nella foto dell’assessore

Casa delle Associazioni e parcheggio rinnovato. In zona ferrovia sembra finalmente muoversi qualcosa. Il Co-

mune di Monselice ha da poco raggiunto un accordo per trasformare il palazzo dell’ex dopolavoro ferroviario nella Casa delle As-sociazioni. Un risultato frutto di una lunga trattativa che ovviamente è stato accolto con grande soddisfazione del primo cittadi-no Francesco Lunghi. In pratica il Comune ha ottenuto, il comodato d’uso gratuito, per 16 anni, rinnovabili per altri 16. L’edificio in questione è quello posizionato lungo il primo binario, tra il passaggio a livello e i bagni della stazione. Ovviamente, come gran parte delle strutture di proprietà delle ferrovie, la struttura non è più utilizzata ed è in uno stato di degrado. Ora sarà possibile recuperarlo e dargli una destinazione civica, particolarmente importante vista la grave penuria di spazi pubblici a Monselice.

Il punto cruciale ora sarà definire gli in-terventi da realizzare per poter utilizzare la struttura. “Non abbiamo ancora una stima della spesa ma sarà molto probabilmente meno di 50 mila euro – ha spiegato Lun-ghi - Sarà sufficiente ridipingere, mettere a posto gli infissi e spostare alcune porte”. Tra i lavori urgenti è in programma la chiusura dell’ingresso sul lato della ferrovia, che ri-marrà al massimo come uscita di sicurezza, e la creazione invece di un nuovo accesso che si affacci sulla strada. Subito dopo sarà necessario ripristinare e riordinare l’area dei giardinetti antistante l’edificio. Altro punto cruciale sono le tempistiche per la realizza-

zione degli interventi. L’obiettivo sarebbe la prossima primavera, ma tenere qualche mese di lasco sembra quasi obbligatorio. In fin dei conti si tratta di un intervento fermo da anni, quindi uno o due mesi in più non faranno una gran differenza. Ma le novità non finiscono qui.

L’altro fondamentale intervento riguar-da l’agognato parcheggio che finalmente 125 nuovi posti auto. Si tratta solo del primo stralcio del progetto che dovrebbe ga-rantire la giusta capienza di posti per tutti i pendolari che ogni giorno usano il treno per motivi di lavoro e studio. Alla fine saranno 250 i posti totali e l’opera sarà completata con la regolazione della circolazione interna con una rotatoria e un nuovo impianto di illuminazione. La spesa totale ammonta a 315 mila euro, dei quali 100mila sono stati stanziati dall’intesa programmatica d’area per la Bassa padovana, 160 mila euro da Rete Ferroviaria Italiana e 55 mila euro dal Comune di Monselice.

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8 Monselice

E’ tempo di tornare dalle ferie. Con settembre riparte ufficialmente il nuovo anno produttivo. Vediamo le novità che i monselicensi hanno

trovato al rientro dalle vacanze attraverso questa “pagella”.

LAVORI DI MARENDOLE. Voto 5 per la tempisti-ca. Va bene che in estate c’è meno traffico, ma tre cantieri uno dietro l’altro, nella Sr 10, hanno reso più semplice raggiungere Padova piuttosto che Este. Per fortuna non serviranno lavori per le prossime tre generazioni visto che tra i tratti interessati c’è addirittura la carreggiata che passa sotto alla linea delle ferrovia.

STRADINI AL SOLE Voto 8 per gli operai dell’a-sfaltatura che sono riusciti a beccare gli unici cinque giorni di sole cocente. Considerato che tutti abbiamo pregato per un po’ di calura, forse non sono stati così fortunati, ma di certo sono stati pazienti con gli automobilisti impazienti.

CA’ EMO.Voto 7 per lo spiraglio che si apre sul recupero di Ca’ Emo, la villa storica di via Santo Ste-fano. I lavori sono stati appaltati per poco più di 30 mila euro. Un importo stanziato per sistemare il tetto ormai in uno stato disastroso. Forse sarà piccola cosa rispetto al restauro complessivo, ma visti i tempi di crisi è sempre meglio di niente.

FAST-FOOD Voto 8 a chi è riuscito ad aprire un “fast-food” a Monselice. Ormai da anni si parlava di quale catena avrebbe aperto per prima, ma nella bassa padovana i cittadini si sono sempre spostati a Padova o Rovigo. Alla fine l’ha spuntata la steak-house Old Wild West.

CONSIGLIO SEGRETO Voto 3 per la politica che si arena su un consiglio comunale segreto. Il tema era la riorganizzazione del personale comunale. Ma sul serio serviva? Forse ci sono problemi più gravi che coinvolgono centinaia di famiglie in difficoltà.

FIBRA OTTICA Voto 7 per il nuovo sistema di internet super veloce. Per ora è ancora tutto in divenire, ma i lavori sarebbero a buon punto. Se diventasse realtà sarebbe un bel punto a fare delle aziende di Monselice che utilizzano internet per la-vorare quotidianamente.

PULIZIA DEI FOSSI Voto 4 per l’erba alta. Ogni anno stessa storia: erba altissima in prossimità di canali, canalette scoli. Vabbè che i costi di sfalcio sono alti, ma una soluzione va trovata altrimenti ci si trova con i fossi intasati e pieni di erba.

MURA SULLA ROCCA Voto 4 per la situazione delle mura sulla Rocca. Via del Santuario e vicolo Scaloncino sono in uno stato sempre peggiore. Colpa anche delle solite piante “spacca sassi” che rendono la pavimentazione completamente sconnessa. Ma

non preoccupiamoci per i turisti: ormai non se ne vedono più.

MISS RIFATTA Voto 8 per il singolare concorso. Un’idea quantomeno originale che ha saputo attirare un pubblico gremito, composto non solo da uomi-ni desiderosi di vedere belle forme. Le tecniche di chirurgia plastica interessano ormai tutta la società moderna.

STAZIONE FERROVIARIA Voto 6 per i lavori messi in cantiere. Progetti interessanti, soprattutto il nuovo parcheggio e la casa delle associazioni, ma ormai più che un successo sono una spina nel fian-co. Da anni pendolari, turisti e cittadini di Monselice attendono un parcheggio quantomeno dignitoso per le auto, ma anche per le bici. Con un ritardo così, gli applausi sono rimandati.

di Emanuele Masiero

Cosa c’è di nuovo Una rapida carellata, con relativa valutazione, sugli aspetti del momento

Promossi & “rimandati”

Un trattodellemura diMonselice

Nella “pagella” degli interventi spiccal’impegno degli stradini, male inveceper la situazione di mura e fossati

Sotto la lente

Preservare i fiumi significa soprattutto tenerli puli-ti. Per questo anche a Monselice è intervenuto il battello anti-rifiuti del Consorzio Padova Sud per

intervenire e risolvere l’emergenza che si era creata a seguito dell’inversione del flusso della corrente del canale. Nell’ultimo mese il flusso è stato cambiato per consentire i lavori di sistemazione del quartiere Ortazzo a Battaglia Terme. Il cambiamento ha quindi portato i rifiuti galleggianti, che di solito arrivano nel

centro di Battaglia, verso la parte nord di Monselice. La corrente ha fatto confluire i rifiuti nel manufatto del Genio Civile, costituito da due paratie, che si trova all’altezza di viale Della Repubblica. In rifiuti accumu-lati avevano iniziato ad emanare un odore terribile mettendo a repentaglio anche l’igiene della zona. Per questo il Comune di Monselice in accordo con il Con-sorzio Padova Sud, ha richiesto l’intervento dell’in-novativo battello anti-immondizia che in tre giornate

ha raccolto quasi 14.000 mila chili di rifiuti. “Siamo sempre attenti ai rifiuti che vengono abbandonati per strada – ha commentato Giorgia Bedin, assessore all’ambiente di Monselice – ma non dobbiamo sot-tovalutare nemmeno quelli presenti nel canale. Solo perchè non li vediamo nei marciapiedi o vicino a casa, non significa che siano meno pericolosi. Anzi, essendo a contatto con l’acqua, rischiano di diventare un pro-blema ambientale di grandi proporzioni”.

bonifica Intervento lungo il canale in corrispondenza delle paratiebattello antirifiuti raccoglie 14.000 chili di immondizia

E.M. Lo speciale battello in funzione a Monselice

segue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

Intervento

di giuseppe gasparetto Stori*

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

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STIAMO SELEZIONANDO

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9Este

Mezzo milione di euro per rimettere in sesto le scuole atestine. Il Co-mune ha confermato la volontà di

investire su istruzione e giovani, mettendo a punto un piano di interventi da oltre 500 mila euro destinato alle scuole cittadine. Uno dei cantieri più importanti riguarda la scuola Santa Maria del Pilastro di Este, og-getto di un importante progetto di amplia-mento. L’amministrazione comunale vuole realizzare una nuova sala polivalente: lo spazio che ne nascerà potrà accogliere incontri e assemblee di vario genere ma

anche fungere da palestra per gli studen-ti, le cui famiglie da anni auspicano spazi più funzionali all’attività dei ragazzi. Per questo intervento sono stati impegnati 300 mila euro, che serviranno anche a garantire l’adeguamento anti-sismico dell’edificio.

Ed è proprio in materia di sicurezza anti-sismica che si sta procedendo in altri tre plessi scolastici atestini: si tratta delle scuole primarie Sartori Borotto, Verdi e Pa-scoli. Il capitolo di spesa totale è di 120 mila euro e prevede in particolare il raffor-zamento del vano ascensore alla Pascoli

e la sistemazione di controsoffitti e pareti nelle altre due scuole, oltre ad interventi di minore entità.

Meno oneroso – l’investimento è di 95 mila euro – è l’intervento pensato per l’asi-lo Giovanni Paolo II di via Salvo d’Acquisto: oltre alla modernizzazione degli impianti, il Comune provvederà ad eliminare le nume-rose infiltrazioni d’acqua che interessano la copertura della scuola e il marciapiede antistante.

Situazioni, queste, che rischiano di compromettere l’aspetto igienico-sanitario

dell’ambiente scolastico e che sono ancor più fastidiose se si pensa che l’edificio ha poco più di dieci anni di vita. C’è poi un al-tro progetto “caldo” sui tavoli del Comune: il recupero della scuola media Carducci di via San Martino e dell’ex sede liceale. Qui la spesa arriva a toccare il milione di euro.

L’amministrazione comunale non ha ancora reso nota la tempistica del recupero, che interessa di fatto uno dei più importanti palazzi del centro storico. Sempre in tema

di edilizia scolastica, studenti e associazio-ni della città attendono con ansia anche il completamento dei lavori per la palestra del liceo Ferrari, nuova di zecca ma ad oggi inu-tilizzabile per l’assenza di alcuni permes-si: le responsabilità in materia, in questo caso, sono della Provincia, che da mesi latita costringendo gli studenti del liceo ad inutili spostamenti e privando i gruppi sportivi estensi di spazi fondamentali allo svolgimento dell’attività annuale.

di Nicola Cesaro

Nuova sala polivalente, sicurezza antisismica in tre plessi, strutture da rendere più efficienti

Tutti i cantieri Ecco il piano degli interventi messo a punto dall’amministrazione

Mezzo milione alle scuole

Al Lieco Ferrari resta aperta la questione dei lavori alla palestra, ma in questo caso la compentenza è della Provincia

Il liceo Ferrari triplica. Lo scorso 19 agosto l’ufficio scolastico ter-ritoriale di Padova, in occasione dell’emanazione dell’organico di fatto che determina il numero delle classi da attivare per l’or-

mai prossimo anno scolastico, ha infatti concesso l’attivazione di una terza classe di liceo scientifico tradizionale all’istituto superio-

re atestino. Il buon risultato ottenuto dall’istituto guidato dalla di-rigente Barbara Frizzi aumenta dunque l’offerta formativa di Este. Non può che essere entusiasta il sindaco Giancarlo Piva, che ha accolto molto positivamente la notizia: “Considerando il rilevante numero di studenti iscritti, questa decisione permette di evitare di partire nell’anno scolastico 2014-2015 con due classi prime di liceo scientifico che sarebbero state composte da 35 persone, numero che, come è facile immaginare, avrebbe creato difficoltà

enormi dal punto di vista didattico e formativo”. Continua il sin-daco: “La crescita cospicua dell’indirizzo scientifico non è un fatto isolato, perché anche gli altri corsi hanno registrato un aumento rilevante di iscrizioni. Questo conferma il valore e l’attratività del liceo “Ferrari” nel territorio, a riscontro anche della positiva azione della Provincia, che tra le varie cose ha voluto realizzare la nuova struttura all’avanguardia che ospita l’istituto e che, anche in que-sta fase, si è spesa molto insieme al Provveditorato”. N.C.

più classi al liceo ferrariterza sezione allo scientifico

Iscrizioni

segue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

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10 Este

Diventa finalmente accessibile e visita-bile l’antico sito archeologico di via Santo Stefano, culla di una necropoli

romana ma da troppo tempo abbandonato a sé stesso. Il Comune ha deciso di investire 100 mila euro sul recupero dell’area: “L’i-dea è quella di rendere accessibile questo sito di fondamentale importanza per la sto-ria della nostra città”- spiega , assessore ai Lavori pubblici - Esiste un progetto esecutivo approvato nel 2001 che tuttavia non ha mai avuto seguito per svariati motivi, non solamente legati alla scarsità di risorse eco-nomiche”.

Il Comune ha affidato i lavori alla ditta Atheste Costruzioni: partiranno entro set-tembre e si concluderanno a fine 2014. Continua l’assessore: “La necropoli sarà coperta da una serie di vetrate che garan-tiranno perennemente un’illuminazione naturale. Verrà poi realizzata una terrazza panoramica per visionare l’area da una posi-zione privilegiata e saranno eliminate tutte le barriere architettoniche. L’aspetto più im-

portante riguarda tuttavia l’accessibilità alla necropoli: creeremo un percorso per visitare in loco gli scavi, ovviamente sempre con l’ausilio di personale addetto”. L’area verrà dotata di un servizio di videosorveglianza. La gestione del polo archeologico, testimo-nianza della civiltà paleoveneta a Este, sarà invece molto probabilmente affidata al Mu-seo Nazionale Atestino.

La necropoli di via Santo Stefano non ha certamente passato un decennio roseo: protetta da una parete in muratura e da una copertura poco elegante (che tuttavia non hanno scongiurato infiltrazioni di acqua e proliferare di erbacce), l’area è uscita dall’i-tinerario archeologico di Este divenendo un sito marginale. «Purtroppo Este ha un patri-monio storico ed archeologico notevole e il solo Comune non può provvedere alla ge-stione, alla manutenzione e alla sviluppo di questi siti. La necropoli ne è un esempio», è l’amaro commento di Agujari Stoppa. Il restauro del sito di via Santo Stefano sarà realizzato con fondi Avepa.

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N.C.

Sono salve le dodici sofore di viale Fiume, la cui sopravvivenza è stata messa a rischio dal cantiere che da

inizio estate interessa la via. Comune e Cvs sono infatti impegnati nella sistema-zione dell’assetto fognario e la riquali-ficazione del marciapiede che porta al patronato Redentore. Progettisti e operai, a lavori iniziati, hanno dovuto fare i con-ti con un ostacolo: le dodici piante che ombreggiano il viale affondano infatti le loro radici proprio sulla condotta fognaria ammalorata. Mettere mano alle condotte avrebbe sicuramente compromesso la sopravvivenza delle sofore. Per questo l’amministrazione comunale ha optato per un altro tipo di intervento: “L’alterna-tiva più semplice era quella di intervenire sulla tubatura compromettendo le radici di questi alberi - conferma il sindaco Giancarlo Piva - Abbiamo invece voluto salvaguardare l’integrità di questo patri-monio verde, decidendo di deviare la tra-iettoria della condotta. In questo modo le piante saranno salve”. Oltre a sistemare il percorso fognario grazie all’intervento del Cvs, il Comune ridisegnerà il marcia-piede, che una volta terminati i lavori non sarà più a ridosso della strada ma sarà compreso tra un’area verde e una nuova pavimentazione.

ambiente

Lavori alle fognesalve le 12 piantedi viale fiume

N.C.

Sociale Sessantatre ospitati dalle famiglie

I sessantatre bambini degli istituti di Cher-nobyl, centro tristemente noto per il disa-stro nucleare del 1986, sono tornati in

patria dopo un’estate passata nell’Estense. Il 10 giugno sono arrivati in Italia, attraver-so un progetto ormai consolidato, per tra-scorre un periodo di serenità lontano dagli orfanotrofi che li accolgono. Il soggiorno in Italia ha soprattutto uno scopo terapeutico e negli anni ha portato nel nostro Paese deci-ne di migliaia di bimbi ucraini e bielorussi. I pericoli legati alla contaminazione nucleare scattata con l’incidente del 1986, infatti, dopo venticinque anni ancora non sono pas-sati: un soggiorno di almeno trenta giorni lontano dal luogo del disastro nucleare ha dimostrato avere effetti estremamente be-nefici sulla salute dei bimbi. L’operazione di accoglienza è stata curata dall’associazione Abc onlus di Opsedaletto Euganeo. Quaran-

tacinque bambini sono stati ospitati da al-trettante famiglie per un periodo di settanta giorni. Nell’ambito dello stesso progetto, dal 29 luglio altri diciotto ragazzi sono stati accolti dall’istituto salesiano Manfredini di Este, diretto da Don Pietro Bianchi. A fine agosto è partita per l’Ucraina anche Ludmy-la, la giovane insegnate che nel mese di giugno è stata sottoposta a un intervento chirurgico per displasia alle anche. L’ope-razione è stata eseguita dall’èquipe del professor Sergio Candiotto nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospeda-le Sant’Antonio di Padova. Il presidente dell’associazione Abc onlus ha voluto ringra-ziare quanti hanno collaborato al progetto, in particolare il presidente del Club Rotary di Padova est e Este, Mario Trivellato, e Luigi Visentin della casa di accoglienza Santa Rita di Padova. N.C.

Vacanze spensierate ad Esteper i bambini di Chernobyl

Foto di gruppo ai giardini del Castello di Este per i ragazzi

La preziosa necropoli di via Santo Stefano ora è accessibile

La logistica della Bassa fa sistema e punta a rilanciarsi nel mercato. Confin-dustria Este ha lanciato un progetto di

unione tra le aziende logistiche della Bassa per ridurre i costi e migliorare le performance aziendali. Una ricetta contro la crisi che ha lo scopo di assicurare nuova competitività a questa zona della provincia. Nel concreto, la delegazione atestina di Confindustria ha promosso un raggruppamento di 13 aziende della Bassa Padova, che si pone come obiet-tivo quello di promuovere la logistica come driver competitivo e fornire strumenti alle Pmi per migliorare le performance aziendali: riduzione di tempi e costi, gestione ordini, just-in time e consegna diretta al cliente.

Ad oggi le realtà che hanno aderito al progetto sono Bcube, Delarom & Just in time, la rete d’impresa costituita dal Grup-po Terraciano e Valbona, Geodis Logistics, Servizi Logistici, Studio Lovato Engineering, Transpack Group Service, Zp Trasporti, e aziende come Gimi, Giplanet, Komatsu Utility Europe, Plastotecnica, Serenissima

ristorazione. Queste realtà rappresentano un settore che per il nostro territorio ha una forte valenza: nel triangolo che tocca in particolare Monselice, Stanghella e Boara Pisani opera infatti un distretto che conta ben 54 aziende specializzate nella logisti-ca, comprese multinazionali di rilievo come il gruppo BCube della famiglia Bonzano, realtà che vanta 81 sedi di cui 32 in Italia e un fatturato di 460 milioni nel 2013 e 4 mila addetti nel mondo. Ma anche come la Geodis Logistics del gruppo francese Sncf Geodis, tra i primi cinque operatori al mondo di trasporto e logistica, 184 milioni di fattu-rato e 380 collaboratori solo in Italia.

“Siamo dentro un cambiamento epoca-le. La globalizzazione ha aumentato il fab-bisogno logistico delle imprese, per muovere le merci sui mercati e soddisfare la domanda in tempo reale” spiega Luca Iazzolino, pre-sidente di Confindustria Este. “Per controlla-re i costi e aumentare l’efficienza si riducono le scorte, aumentano i trasporti, si diversi-ficano le spedizioni. Vuol dire ripensare la

funzione logistica all’interno delle aziende. Una sfida da cogliere, cambiando modelli or-ganizzativi e innovando i processi. La Bassa è un territorio ad alta potenzialità logistica per la vicinanza a due grandi arterie , come la A13 e la nuova Valdastico, crocevia dei principali assi di flusso logistico, i corridoi eu-ropei 1 e 5. Serve però un impegno corale delle istituzioni, per attivare gli investimenti in tecnologie e infrastrutture necessari a migliorare i trasporti e gli scambi”, chiude Iazzolino.

Sul fronte delle imprese altra novità nella Bassa è l’incarico a Marco Pilenga in qualità di nuovo direttore commerciale di Valbona SpA, azienda leader nella tra-

sformazione di verdure destinate al settore del retail e del catering, che conta 100 di-pendenti, 36 milioni di fatturato annuo, 35 milioni di vasi prodotti all’anno destinati al mercato nazionale e internazionale, con una presenza in oltre 20 paesi nel mondo. Clas-se 71, padovano di nascita, una laurea in economia, prima di entrare in Valbona Pilen-ga ha maturato una consolidata esperienza nel mondo del food. Lavora dapprima per il Gruppo Cremonini, divisione salumi, per i mercati esteri, approda poi alla F.lli Saclà in qualità di responsabile di tutti i paesi export, mentre il successivo ruolo di responsabile del mercato italiano presso Ortalli SpA dà la pos-sibilità di arricchire la sua esperienza.

di NIcola Cesaro

Nel “distretto” della Bassa le imprese scelgono di fare sistemaper essere più competitive

Industria Al via il progetto di unione tra le aziende per contenere i costi

Un network per la logistica

Luca Iazzolino, presidente di Confindu-stria Este

E’ ormai prossima ad un epilogo posi-tivo la bagarre tra Fondazione Santa Tecla ed ex lavoratrici della casa di

riposo. Ente, ex dipendenti e sindacato Usb avrebbero messo nero su bianco un accor-do capace di accontentare ambo le parti, e di mettere fine anche alla vertenza legale intentata dalle stesse lavoratrici contro i vertici della casa di riposo atestina. Alle ex dipendenti della Santa Tecla è stato offerto, di fatto, lavoro come operatrici sociosanita-rie nella “Casa dei Fondatori” di Padova, fiore all’occhiello dell’Oic (ente che ha saldi legami con Santa Tecla), struttura di via Nazareth inaugurata solo lo scorso marzo. Le lavoratrici non saranno semplicemente riassunte, ma reintegrate con gli stessi livelli, le stesse posizioni e gli stessi scatti d’anzianità che avevano quando lavorava-no in Santa Tecla. La bozza di accordo è stata redatta presso il Tribunale di Rovigo e interesserà una trentina di lavoratrici. Pri-ma di chiudere la vertenza, tuttavia, Usb e lavoratrici attendono la firma dei contratti e lo scadere del periodo di prova, al termine del quale Usb e lavoratrici sono disposti a ri-tirare la causa avanzata dalle ex dipendenti verso la Fondazione.

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12 Ospedaletto Euganeo

Referendum entro l’autunno 2015 e nuovo Co-mune alla luce entro febbraio 2016. E’ questo il cronoprogramma aggiornato dell’iter che potrebbe

portare alla nascita del nuovo superComune, figlio della fusione di Este ed Ospedaletto Euganeo. Ad aggiornare la scaletta dei lavori è il sindaco atestino Giancarlo Piva, che promette di avviare entro settembre la campagna di informazione e sensibilizzazione destinata ai cittadini dei due Comuni. Ad oggi, effettivamente, sono state vera-mente poche le iniziative messe in atto per sostenere la causa della fusione: negli ultimi mesi si sono tenuti solo due incontri, entrambi fissati per il 12 giugno, seguiti da un lungo silenzio. Conferma Piva: “Riteniamo che il nuovo Comune possa venire alla luce nel febbraio 2016, quando sarà già operativa la nuova Regione - che l’anno prossimo andrà alle elezioni - e quando ormai saranno in scadenza i mandati delle amministrazioni di Este ed Ospedaletto”. Nell’occasione, il primo cittadino atestino risponde agli attacchi che il processo di fusione ha subìto nelle ultime settimane, soprattutto per mezzo dei vo-lantini firmati dal comitato “Resta ad Ospedaletto – No Fusione”: “Gli autori di questo volantino diffondono solo pregiudizi e difendono interessi corporativi. Si parla tanto di tasse in aumento e non si contano le risorse di Sesa

che con la fusione andranno a finire anche nei bilanci di Ospedaletto. Ricordo che, oltre all’innalzamento della qualità dei servizi, la fusione muoverà verso le nostre casse almeno 18 milioni di euro. Chi dice no alla fusione, dice no a questi soldi che cittadini e territori attendono da anni”. E incalza: “A essere contrario a questo progetto, sia chiaro, è solo chi vede sfumare le proprie ambizioni di potere, che in Comune più grande e potente sono ben difficili da concretizzare”. Tra i portavoci del dissenso ver-so la fusione c’è in particolare il consigliere comunale di Ospedaletto Euganeo, Giacomo Scapin, che in un proprio volantino ha ricordato come la fusione “non risponda a un obbligo di legge, sia una decisione imposta dai sindaci di Este ed Ospedaletto e penalizzi soprattutto Ospeda-

letto, essendo di fatto un’incorporazione”. Il consigliere teme la dequalificazione professionale dei dipendenti in forza a Ospedaletto e un attacco all’identità del paese, ma anche alle frazioni di Tresto, Palugana, Peagnola, Santa Croce e Vallancon. Stando alle cifre riportate da Scapin, poi, debito pro capite e tassazione subiranno un vertiginoso aumento per gli abitanti del Comune minore. Conclude Scapin: “In più occasioni pubbliche il sindaco Piva ha dato questa fusione come un affare già fatto. Ma anche lui dovrebbe sapere che non si vende la pelle dell’orso prima del tempo. I cittadini di Ospedaletto non vedono l’ora di andare a votare al referendum perché vogliono chiudere in fretta questa faccenda che per loro crea solo tanta confusione, disagi e disguidi”.

di Nicola Cesaro

Per il sindaco di Este Piva la strada è ormai ben delineatama cresce l’opposizione del comitato “Resta ad Ospedaletto”

Le tappe del progetto Ad autunno 2015 la consultazione e il nuovo comune entro febbraio 2016

Referendum sulla fusione

La seduta congiunta del Consiglio Comunale che ha affrontato il tema fusione

Più di qualche que-sito sulla fusione arriva anche da

Carlo Zaramella, con-sigliere comunale del-la Lega Nord. Incalza il consigliere padano: “Come sarà articola-ta la nuova struttura burocratica? Quali saranno le forme di investimento a cui destinare le risorse derivanti dalla fusione? Quali sono le voci di risparmio e quanto pesano? Non basta dire quanti denari si conta di avere, ma come saranno spesi. Non basta dire quanto si risparmierà nella diminu-zione del numero dei consiglieri comunali, ma come sarà la qualità della rappresentanza e come questa potrà rispondere ai cittadini di tutta la nuova città”.

Aggiunge Zaramella: “Non basta dire che la fusione è bella e chi la osteggia non capisce nul-la, ma serve mettere i cittadini nelle condizioni di sapere chiaramente i pro e i contro per decidere in-formati. E ancora: ci sono o no degli interessi politici da parte di qualcuno? Il percorso sin qui seguito è lineare e chiaro oppure ci sono delle ombre e dei dubbi?” Va nel concreto il consigliere: «Piva dice che il referendum si farà l’anno prossimo per evitare commissariamenti da parte della Regione, ma non dice chiaramente che si poteva votare in autunno e ridurre eventualmente di un anno il suo mandato da sindaco ed il nostro da consiglieri”.

Interviene il consigliere della Legatutti gli interrogatividi carlo zaramella

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14 Montagnana

Nomen omen. Peccato che non sia bastato, alla via, chiamarsi Borgo

Alberi. La parallela alla Pada-na Inferiore, che sbuca sulla provinciale 90 “dell’Argine Padovano”, saluta infatti un-dici storici tigli. A fine agosto gli operatori incaricati dalla Provincia di Padova, titolare della strada, ha messo in atto il taglio di undici piante storiche della via. Il motivo? I tigli era-no considerati malati e ormai a rischio anche per la sicurezza di residenti ed automobilisti. Lo spiega bene una nota della Provincia stessa: “I lavori si sono resi necessari per salvaguardare la pubblica incolumità. Non sono mancati negli anni interventi sulle piante per rottura dei rami, ma in seguito all’abbattimento di uno di essi, si è riscontrata una estesa zona di marciume all’interno della corteccia. A seguito di molteplici verifiche, vista l’impossibilità di garantire la stabi-lità, si è provveduto all’abbattimento dei tigli”. Il Comune, dal canto suo, ha assicurato di voler sostituire quanto prima gli alberi tolti. La decisione di rimuovere quei tigli, alcuni dei quali ombreggiavano la via da quasi un secolo, ha ovviamente gettato il malumore su residenti e numerosi cittadini, che da un giorno all’altro si sono accorti dello scempio. Nei social network si sono spesi molti post dedicati al taglio dei tigli, accusando Provincia e Comune di non aver valutato seriamente lo stato degli alberi, di non aver garantito la corretta potatura e manutenzione negli anni e di aver proceduto con l’abbattimento degli alberi senza il giusto buonsenso. La rimozione delle piante si è accodata peraltro allo stato precario in cui versa la vicina rotatoria, inaugurata solo da qualche mese è già oggetto di danneggiamenti e vandalismi.

il caso

undici alberi abbattuti in via Borgo Alberitagliati i tigli malati, scoppia la polemica

N.C.

Uno degli tigli abbattuti a Montagnana

C’è anche Montagnana nel numero dei trenta Comuni osservati speciali per l’inquinamento da perfluoro alchilico.

Un anno fa la Regione, con uno studio del Cnr alla mano, aveva denunciato la presenza di una sostanza inquinante nei principali corsi idrici del Veneto, compreso il tratto montagnanese del Fratta-Gorzone: un perfluoro-alchilico trovato nelle acque su-perficiali di almeno una trentina di Comuni veneti. L’unica municipalità padovana inte-ressata al fenomeno è Montagnana, il cui territorio è legato al collettore consortile che trasferisce i reflui depurati di cinque depura-tori (Trissino, Arzignano, Montecchio, Mon-tebello e Lonigo) nel canale Fratta-Gorzone all’altezza di Cologna Veneta.

Pur scongiurando da subito pericoli per la popolazione, le autorità hanno avviato una serie di approfondimenti: l’ultimo, in ordine di tempo, è il Piano di campionamen-to degli alimenti approvato dalla Regione e coordinato da varie Usl venete, compresa l’Usl 17. Verranno presi in esame le attività

agricole e zootecniche attive nell’area Mon-tagnanese interessata dal Fratta-Gorzone; l’utilizzo agronomico di fanghi, digestati e compostati recuperati dal trattamento di acque da acquedotti interessati; l’utilizzo agronomico di acque, superficiali o di fal-da contaminate; l’acqua da abbeverata da acque superficiali o di falda.Saranno inoltre oggetto di campionato allevamenti di galli-ne ovaiole, allevamenti bovini e ovi-caprini basati sul pascolo e sull’utilizzo di foraggi

aziendali, e ancora allevamenti estensivi di pesce, foraggi e produzioni da tubero e a foglia larga, animali da cortile alimentati prevalentemente con foraggi aziendali o sel-vaggina. L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, ha sottolineato l’importanza di questa nuova campagna di monitoraggio, fondamentale per stimare correttamente il rischio connesso all’esposizione alimentare per l’utilizzo di alimenti di produzione loca-le.

di NIcola Cesaro

C’è anche Montagnana fra i 30 Comuni inseritinella lista stilata dalla Regione per i controlli

Ambiente Lo studio del Cnr aveva confermato la presenza di perfluoro alchilico

Fratta sorvegliato speciale

Il Fratta Gorzone durante una piena dello scorso inverno

Troppi incarichi esterni, l’ex assessore si rivolge alle autorità. Porta la firma di Nicola Correzzola, già in giunta

nel primo mandato di Giuseppe Mossa, l’esposto presentato nelle scorse settimane a Procura, Corte dei Conti e Prefettura per denunciare il “continuo ed ingiustificato ricorso all’affidamento di incarichi a tecnici esterni al Comune”. Correzzola parte da un presupposto: in municipio le forze non mancano, a partire dai 9 dipendenti – tra architetti, ingegneri, periti agrari, geometri ed amministrativi – in servizio a Urbanistica e Lavori pubblici.

Nonostante questo, l’amministrazione comunale ha affidato numerosi incarichi a figure esterne al Comune, “imponendo ai cittadini una maggiore spesa per la proget-tazione delle opere pubbliche”. La denuncia va nel concreto: l’ex amministratore cita i lavori di realizzazione di marciapiedi e illuminazione a Borgo San Marco, l’ade-guamento della casera dei carabinieri, la messa a norma della scuola primaria “De Amicis”, la sistemazione delle vie Stangon, Fossa di Buoso, Coatta Marzolla, e ancora il completamento dell’urbanizzazione del pia-no di lottizzazione “Montagnana Giardino”, la messa in sicurezza della scuola “Collodi” e della mensa, il ripristino delle pavimenta-zioni di via Matteotti e la demolizione della scuola “Chinaglia”. Progetti, questi, ogget-to di delibere nell’ultimo anno e mezzo. Continua Correzzola: “L’amministrazione comunale, prima di assegnare un incarico esterno, deve preliminarmente accertare

l’impossibilità di utilizzare risorse umane disponibili al suo interno. L’ufficio tecnico vanta 9 dipendenti e le progettazioni in que-stione riguardano lavori non particolarmente complessi. Il Comune, poi, non ha in questo periodo da gestire lavori pubblici di grande impatto e rilevanza”. Da qui la richiesta agli enti competenti: verificare, cioè, se l’affida-mento degli incarichi esterni sia stata una prassi ragionata e, in caso contrario, di va-lutare eventuali danni alle casse pubbliche e alle tasche dei cittadini. Correzzola stima infatti che le spese per le progettazioni, affi-date a professionisti esterni, richiedono una spesa cinque volte maggiore a quella richie-sta per progettazioni redatte in municipio.

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Settembre sarà un mese di fuoco per il Parco Produttivo del Fiumicello, realtà ormai prossima alla liquidazione. Non

naviga infatti in buone acque una delle Stu più note della Bassa Padovana, la società di trasformazione urbana nata nel 2007 per proporre interventi di trasformazione urba-na ed edilizia nell’area del futuro casello autostradale di Santa Margherita d’Adige. Le ultime due assemblee dei soci hanno segnato due tappe dolorose di questa real-tà, che vede al suo interno quattro Comuni (Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Santa Margherita D’Adige e Mon-tagnana), Provincia di Padova, Camera di Commercio e Consorzio Zip. Il 4 luglio scor-so la maggioranza dei soci, riuniti in assem-blea ordinaria, non ha ravvisato il requisito fondamentale della continuità aziendale: per questo motivo il bilancio non è stato approvato. Il 29 luglio si sarebbe dovuta approvare dunque la liquidazione volontaria del Parco, ma l’ordine del giorno è saltato per alcune bagarre ed incomprensioni tra i soci. La liquidazione dovrebbe essere appro-vata nel prossimo consiglio di settembre.

Tecnicamente la liquidazione volontaria dà il via alla fase finale della vita aziendale di una società.

E’ quel processo che avvia le attività finalizzate a rendere “liquido” il patrimonio sociale residuo, a distribuire tale patrimonio tra i soci e a cancellare la società dal Regi-stro delle Imprese. Una scelta inevitabile, presa per salvare un progetto che era nato sotto ben altra stella. Il Parco del Fiumicello

era stato messo in piedi in un periodo tutto sommato florido per l’economia e paralle-lamente alle rosee previsioni sull’arrivo di Valdastico Sud e nuova regionale 10, stra-de che dovevano essere pronte da più di due anni. Il tracollo dell’economia e i ritardi nella realizzazione di questa importante viabilità hanno tolto appetibilità ai terreni gestiti dal Parco, 500 mila mq (ma con la previsione di raddoppiare e, addirittura, di arrivare a 2,5 milioni di mq) tra Montagna-na e Santa Margherita d’Adige, tanto che ad oggi solo un quinto dei terreni è stato venduto. Poche vendite e poche entrate dunque.

Ad oggi la Stu deve più di 8 milioni alla banca che ha finanziato l’attività di questi anni e l’anno scorso è stato proposto anche un aumento di capitale, bocciato tuttavia da soci come il Comune di Montagnana, Pro-vincia e Camera di Commercio. A gennaio

di Nicola Cesaro

A fine luglio è saltato il voto sul provveimento a causa di alcune incomprensioni tra i soci

Economia locale Questo dovrebbe essere il mese decisivo per procedere

Parco del Fiumicelloverso la liquidazione

L’ingresso del Parco del Fiumcello a Montagnana

era avvenuta pure un’iniezione di liquidità grazie a Zip e negli ultimi mesi sono stati ridotti i costi di gestione, ma a quanto pare non è bastato. I vertici del Parco (l’attua-le presidente è Daniela Bordin, sindaco di Megliadino San Fidenzio) non vogliono tuttavia sentir parlare di funerale della Stu: liquidazione volontaria (una sorta di “congelamento”), completamento di Sr 10 e Valdastico Sud e possibili vendite future possono ancora far ridecollare questo ambi-zioso progetto di sviluppo del territorio.

Verso la chiusurala societàdi trasformazioneurbana fondatasette anni fa

Ammontano a 8 milioni i debitiverso la banca,inutile l’iniezionedi liquidità

Si chiama Ufficio Europa dei Comuni del Montagnanese e partirà ufficial-mente l’1 gennaio. A dar vita a que-

sta nuova realtà sono i Comuni di Merlara, Casale di Scodosia e Urbana: si tratta di un ufficio mandamentale di monitoraggio e progettazione europea, per non arrivare “spiazzati” e divisi di fronte alle opportuni-tà rappresentate dai fondi europei 2014-2020. Tutti i Comuni del Montagnanese sono stati invitati ad aderire al progetto, portato avanti in particolare dall’assessore merlarese Nicola Ferro: “Operativamente l’iniziativa è semplice: mettiamo nei nostri bilanci di previsione una cifra modesta, ad esempio 1,5 o 2 euro ad abitante, e stu-diamo in tempi brevi una convenzione che porti come risultato finale alla costituzione di un ufficio di progettazione europea del Montagnanese, con il compito di racco-gliere e coordinare le esigenze e proporre, monitorando le opportunità offerte dai sin-goli fondi, ipotesi di intervento per sfrut-tare i finanziamenti Europei. Che, come sappiamo, sono anche esclusi dal patto di stabilità”. Indipendentemente dal numero di adesioni, l’Ufficio Europa comincerà a lavorare dall’1 gennaio 2015.

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Nel 1997 il World Heritage Committee ha ammesso l’Orto Botanico patavino della prestigiosa lista dell’Unesco in

quanto “origine di tutti gli orti botanici del mondo”, “culla della scienza, degli scambi scientifi ci e della comprensione delle relazio-ni tra la natura e la cultura”. Oggi l’antica – la sua fondazione risale al 1545 – e illustre istituzione torna alla ribalta con l’inaugura-zione, lo scorso 16 settembre, di nuova in-novativa sezione dedicata alla biodiversità, a ribadire la sua millenaria vocazione.

Dalla sua nascita sono passate dentro le mura dell’Orto patavino semi di piante all’e-poca sconosciute in Italia e in Europa e poi da qui diffuse nel continente sino a diventa-re comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Ancora oggi nello storico sito prosperano rigogliose specie rare, minaccia-te dall’estinzione, in alcuni casi tra i pochis-simi esemplari ancora esistenti al mondo. Si stima che ogni giorno siano centinaia le specie vegetali che si estinguono sena essere state neppure conosciute dall’uomo,

d’altra parte solo il 10% di quelle presenti sulla terra è noto ai botanici. La necessità di salvaguardare le biodiversità nel mondo vegetale attraverso la loro conoscenza è il messaggio alla base dell’avveniristico pro-getto fi rmato dall’architetto Giorgio Strap-pazzon (studio Vs Associati). In un’area di 15mila metri quadrati sono state costruite cinque serre, inserite in una galleria di vetro e acciaio, che riproducono altrettanti biomi, zone della Terra caratterizzate da uniformità climatica e vegetale.

Seguendo un percorso nord- sud, a rap-presentare l’itinerario lungo un meridiano terrestre, il visitatore attraversa i principali ecosistemi del pianeta, dai tropicali ai subar-tici, per terminare con le condizioni estreme: la vita vegetale nello spazio, dove la tecno-logia può sopperire all’assenza dei requisiti minimi per la sopravvivenza. Accanto alla relazione tra pianta e ambiente, verrà evi-denziata anche quella tra pianta e uomo: l’utilizzo economico dei vegetali nei diversi ambiti storici e geografi ci sarà illustrato in

un percorso specifi co. Al di là della ricchezza e spettacolarità

delle collezioni botaniche che vi si possono conoscere, il nuovo Giardino della Biodiver-sità si presenta unico al mondo per l’inno-vazione dell’impianto, per la totale autosuf-fi cienza di acque e energia, per e soluzioni tecnologiche qui sperimentate anche con il

concorso della Nasa. In riconoscimento di questo progetto e della lunga storia che l’Ateneo di Padova vanta nella diversa co-noscenza delle biodiversità nel mondo vege-tale, è nata anche una partnership con Expo 2015 che ha offerto uno spazio espositivo all’ateneo e all’Orto botanico nel Padiglione Italia.

L’Orto Botanico, il più antico del mondo, apre le serre dedicatealle specie vegetali rarissime

L’inaugurazione Conta quasi 500 anni di storia e ora si rinnova con un grande e avvenieristico padiglione

Il “gioiello” della biodiversità

Uno scorcio delle nuove serre dell’Orto Botanico di Padova

Dal 12 settembre al 2 novembre una mostra a Palazzo Zuckermann ripercorre il percorso artistico di Gustavo

Millozzi, uno dei più signifi cativi autori del Neorealismo italiano, attivo dal 1957 a Ve-nezia e nella nostra città dal 1961, ideatore e già presidente del Fotoclub Padova e del Gruppo Fotografi co Antenore e Vicepresidente onorario della FIAP (Fédération Internationale de l’Art Photographique). Primo fotografo italiano a ricevere la distinzione di Maitre FIAP per i suoi meriti artistici fotografi ci, è ancora oggi tra i “top 100” della fotografi a italiana per le premiazioni e segnalazioni a concorsi fotografi ci nazionali ed internazionali. La mo-stra presenta la sua attività in più di ottanta scatti in bianco e nero suddivisi tra suggestivi vintage dagli anni Cinquanta e nuove stampe digitali realizzate a partire da inediti negativi d’epoca riscoperti dall’autore.

allo zuckermann

L.O.

Neorealismo italianofi rmato da Millozziin mostra a Padova

Gustavo Millozzi

27Cultura provinciale

di Laura Organte

Il riconoscimento Assegnato il certifi cato di eccellenza di Trip Advisor

Non sarà come un’elezione a Patrimo-nio dell’Umanità da parte dell’Une-sco, ma il certifi cato di eccellenza di

Trip Advisor, il noto sito di viaggi in cui si possono trovare le recensioni dei visitatori a strutture e siti turistici, è al giorno d’oggi un riconoscimento più che ambito. Ad otte-nerlo, tra le attrazioni del padovano, è stata quest’anno la Casa del Petrarca ad Aquà, sui Colli Euganei.

Il certifi cato di eccellenza, si legge nel sito, «premia una selezione di alloggi, attra-zioni turistiche e ristoranti che dimostrano con costanza il proprio impegno nell’eccel-lenza del servizio» e per ottenerlo bisogna mantenere un punteggio complessivo di almeno quattro su cinque, ed avere un certo numero di recensioni da parte dei viaggia-tori.

Una bella soddisfazione per il buen retiro del sommo poeta, che qui trascorse gli ultimi giorni della sua vita dedicandosi alla conclusione della sua monumentale opera De viris illustri bus - che non riuscì a fi nire - e al giardinaggio, suo grande hob-by, circondato dall’affetto dei suoi cari, la fi glia Francesca, il genero Francescuolo, la nipotina Eletta. In queste stanze Petrarca esalò l’ultimo respiro, la notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, e fu sepolto come da sue

volontà nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Arquà. Sei anni dopo la sua morte venne realizzata per volere dei familiari l’arca mo-numentale che ancora oggi si vede davanti alla chiesa.

La struttura originale, già modifi cata dal poeta, è stata ulteriormente manipo-lata nel cinquecento, quando ne divenne proprietario il nobile padovano Pietro Paolo Valdezocco: è lui a far dipingere le pareti con tempere rappresentati scene ispirate al Canzoniere, ai Trionfi e all’Africa, tutte ope-re petrarchesche, che rendono oggi il sito ancora più evocativo. Restaurato nel corso

del secolo scorso, conserva lo studiolo con la sua libreria e la sedia (pare) originali, e la curiosa gatta imbalsamata in una nicchia all’esterno, che secondo la leggenda avreb-be tenuto compagnia al poeta durante i giorni sereni della sua vecchiaia euganea.

Certo,oltre al fascino “letterario” del luogo avrà agito sui viaggiatori il fascino che da sempre emana il bellissimo borgo medievale di Arquà, che d’altra parte vanta un riconoscimento forse meno alla moda del certifi cato TripAdvisor ma certamente di grande prestigio, la Bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Casa del Petrarca di Arquà premiata dagli internauti

La Casa del Petrarca, simbolo del borgo medievale di Arquà

Laura Organte

eventi e mostre

“NESSUN LUOGO E’ LONTANO”Fino al 5 ottobre il suggestivo spazio espositivo dell’Ex Macello di via Cornaro ospita la mostra “Nessun luogo è lontano” con opere di veronica de Giovannelli, Andrea Grotto, Cristiano Menchini, Stefano Moras. I quattro giovani artisti da diversi anni si occupano di approfondire il senso del paesaggio e dell’immaginario paesaggistico, osservando il quotidiano attraverso l’arte. I quadri e le installazioni, realizzati appositamente per questa mostra, trattano il paesaggio come qualcosa che non è mai così come lo si vede, ma al contempo come dimensione relazionale frutto della mediazione tra stato di natura ed esigenze umane.

CONCORSO LIRICO CORRADETTI Sabato 11 ottobre il Teatro Verdi di Padova ospiterà la serata fi nale della XXVII edizione del Concorso Lirico Internazionale dedicato alla fi gura del grande soprano milanese ma padovana di adozione Iris Adami Corradetti. I fi nalisti si esibiranno accompagnati dall’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e al termine della serata avverrà la proclamazione dei vincitori..

GLI SCATTI DI MAINARDIAlla Galleria Cavour la mostra personale di Claudio Mainardi conduce alla scoperta dell’A-vana attraverso 150 fotografi e in bianco e nero realizzate dal 2002 al 2013, che raccontano con stile realistico l’affascinante e fragile città caraibica. Frutto di un progetto iniziato nel 2002 questa esposizione propone un’inedita riscoperta della capitale cubana su e giù per i quattro luoghi cardinali dell’Avana, i suoi quattro fantasmi tenuti insieme dal Malecón: il porto, la città coloniale, il centro e il Vedado.

a cura di Laura Organte

18 Cultura

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26 Sport provinciale

Torna a battere l’indomito cuore bianco-rosso e lo fa in maniera entusiasmante nel centro della città invasa da una folla

festante e appassionata. Il Monselice 1926 era sparito due anni fa travolto da una crisi fi nanziaria insanabile, ma la fede di alcuni irriducibili, su tutti Stefano Loverro, hanno operato il miracolo sportivo costruendo una compagine che partirà dalla terza categoria con il chiaro proposito di ritornare in pochi anni ai fasti di un tempo.

La presentazione avvenuta in un palco allestito in piazza Mazzini ha vissuto mo-menti di esaltante entusiasmo: ha aperto la banda cittadina eseguendo l’inno naziona-le, poi dopo l’esibizione delle majorette le parole del sindaco Stefano Lunghi, accom-pagnato dall’assessore allo sport Andrea Ta-sinato: ”dopo due anni di sofferenza sono felice della rinascita di questa società che parte con uno spirito nuovo nel nome dello sport che resta un elemento fondamentale per la nostra comunità, auspico che tutti i cittadini diano supporto a questa bella nuo-va realtà”.

E’ stato poi il momento dell’amarcord quando sono saliti sul palco alcuni giocatori protagonisti a fi ne anni 70 dell’approdo in C2, tra loro il mister Mauro Gatti, indimenti-

cato terzino biancoscudato, alla guida della storica compagine: “i ricordi sono lontani nel tempo ma l’entusiasmo che trovo qui è sempre lo stesso, in bocca al lupo a questi ragazzi”.

L’entusiasmo dei 400 presenti ha rag-giunto l’apice quando in contatto telefonico gli autoparlanti hanno diffuso il vocione di Edy Reja, tecnico friulano che proprio in quelli anni cominciò a Monselice la carriera di allenatore: “saluto con affetto augurando grandi successi il battesimo di questa nuova avventura”.

E’ stata poi la volta della presentazione

dei giocatori, quasi tutti monselicensi, saliti uno alla volta sul palco chiamati dallo spiker tra gli olè degli ultras e lo sventolio delle bandiere biancorosse cosi capitan Loverro: “una serata così mi era apparsa in sogno, ma la realtà è ancora più bella grazie a tutti. ”Presentate anche le maglie rigorosamente bianche con strisce verticali rosse, mentre la maglia di riserva sarà blù, il perché è spie-gato da un vecchio tifoso: “ai tempi della C2 ci toccò un girone di coppa con Padova e Lanerossi Vicenza, entrambe biancorosse, dovemmo inventarci un’altra maglia, portò bene”.

Batte il cuore biancorossomemorial

I biancorossi del Maserà si sono imposti, su Azzurra Due Carrare e Albignasego nel triangolare dedicato alla memoria di Gianluca Servadio, atleta scomparso dopo un incidente stradale e che nella sua giovane carriera aveva indossato le maglie dei tre

club. Era la 5. edizione dell’evento, andato in scena come di consueto al comunale di via Pontemanco a Due Carrare, con la formula dei tre tempi di 45 minuti. I ragazzi di mister Brocca, apparsi già pimpanti sul piano fi sico, ma soprattutto convincenti nella coralità della manovra, dopo aver impattato (0-0) soccombendo ai calci di rigore contro l’Albignasego di Pippo Maniero, hanno operato lo scatto decisivo battendo (2-0) i locali dell’Azzurra, con gol di Leustan e Keità. Al secondo posto i locali di mister Alessandro Garbin che nell’ultimo incontro hanno auto la meglio (2-1) sull’Albignasego grazie ai gol realizzati da Andrea Bergamasco e Enrico Rigoni, per i granata in gol all’ultimo minuto Simone Lotto.

Attimi di commozione alle premiazioni operate dal presidente di casa Massimo Carraro alla presenza dei genitori e sorella dell’ atleta ricordato.

il maserÀ vince e ricorda gianluca servadio

Walter Lotto

Al via la preparazione per l’Asd Cartura iscritto al prossimo campionato di 2. Categoria. La novità più rilevante è

l’arrivo in panchina di Fabrizio Bortoli, ex grande bomber di un recente passato che prende il posto di Claudio Magni passato a ruoli dirigenziali. “E’ una destinazione che mi soddisfa pienamente – ha detto il neo tecnico- personalmente coltivo l’ambizione di diventare un buon allenatore, qui ho trova-to un ambiente tranquillo e soprattutto per-sone genuine, per quel che concerne la rosa che avrò a disposizione, fermo restando lo zoccolo duro dello scorso campionato sono stati fatti degli innesti che ne migliorano la qualità, l’obiettivo è quello di gravitare vicino alle parti nobili della classifi ca”.

Sono otto le facce nuove: Marco Tra-marin e Piergiorgio Pupi ex Conselve 1926, Emanuele Cortese arrivato dal Due Monti; Eugenio Bronzato prelevato dal Galzignano;

Marco Masin ex Pernumia; Mattia Minelle arrivato dall’Atletico Terrassa; Simone Boc-cardo e Matteo Di Luccia rispettivamente ex Trebaseleghe e S.Agostino. Questo per quel che riguarda la prima squadra, per il settore giovanile continua la collaborazione con l’Atletico Conselve e Canossa per la categoria Juniores, le altre categorie fi no ai piccoli amici verranno gestiti autonomamen-te. Confermata anche la squadra a 5- serie D che sotto la guida di mister Marco Bordin tenterà la conquista dei play off sfi orati lo scorso campionato.

SECONDA CATEgORIA. L’ex grande bomber al posto di Magnibortoli sulla panchina dell’asd cartura

W.L.

Monselice 1926 La squadra rinasce dopo la crisi fi nanziaria di due anni fa

Gli atleti schierati la sera della presentazione della squadra

Grande soddisfazione, per il Moto club del Conselvano per l’ottima riuscita del 34. Moto-raduno dell’Assunta . Partecipazione record con oltre 300 motociclisti che hanno invaso il piazzale del municipio di Cartura, per uno spettacolo davvero unico. Non solo moto,

ma anche tante auto d’epoca in bella vista per la felicità degli appassionati. Dopo il raduno dove tutti hanno potuto ammirare, fotografare motori e carrozzerie luccicanti bikers, il classico giro turistico attraverso i colli Euganei, sposalizio perfetto tra sport e turismo, la passione per i motori e la valorizzazione del territorio. La manifestazioneha avuto il suo felice epilogo con una conviviale al ristorante Distillerie Clandestine di Cagnola, con le premiazioni di gruppi e auto più vecchie, premi speciali per i gruppi giunti da più lontano (Bergamo). Alla fi ne i ringraziamenti del presidente del Motoclub Conselvano Alfredo Bazzacco.

più di 300 biKers al motoraduno dell’assunta

Fabrizio Bortoli

il capitano Keità con il presidente carrarese e i genitori di Gianluca

W.L.

di Walter Lotto

19Sport

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Bambini e adolescenti sono fi niti nel cono d’ombra della politica e degli investimenti istituzionali”. Sono durissime le parole che

il Pubblico tutore dei minori del Veneto Aurea Dissegna ha pronunciato in consiglio regionale durante la presen-tazione della relazione annuale sull’attività dell’uffi cio regionale garante dell’infanzia conclusasi con un appello al presidente del Consiglio regio-nale Clodovaldo Ruffato perché l’assemblea legislativa del Veneto individui politiche che mettano al centro l’infanzia e l’adolescenza “come investimento sul futuro”.

“Conto sulla sua sensibilità e collaborazione – ha scritto il tutore a nome degli 828 mila minori del Veneto – perché i bambini, le bambine e gli adolescenti siano presenti nell’agenda politica di questa Regione e perché siano promosse le condizioni di ascolto e partecipazione effettiva nelle questioni e de-cisioni che riguardano”. “I dati demografi ci dimostrano il continuo calo della natalità in Italia e nella nostra Re-gione e in parallelo l’aumento delle fasce di popolazione anziana con età sempre più avanzate. É uno dei segnali a cui la politica dovrebbe prestare attenzione – è stato il richiamo del Pubblico Tutore - favorendo in tutti i modi la natalità e i servizi per la prima infanzia a supporto delle

famiglie, superando logiche di interventi spot, ma con interventi strutturali e di sistema”.

Solo nel 2013 l’uffi cio del Pubblico Tutore ha se-guito 422 minori, formato 274 tutori legali volontari e fornito tutela legale a 131 minori stranieri non accom-pagnati.

Numeri dietro ai quali stanno volti segnati da sto-rie dense di sofferenza. E sarà per questo che Aurea Dissegna ha voluto offrire ai politici anche una valutazione sullo stato dei servizi per l’infanzia.

“Non solo si riscontra un limi-tato investimento per i minori e le

famiglie a livello istituzionale nazionale, regionale e locale – ha sottolineato Aurea Dissegna - ma si può parlare di un vero e proprio disinvestimento. Si sta as-sistendo, infatti, ad una generale e drastica riduzione di risorse economiche e di capitale umano in ambito scolastico, sociale e sociosanitario”.

“Nel dettaglio – ha spiegato Dissegna - la scuola sta investendo meno per i suoi alunni (vedi precariato, impoverimento della ricerca, riduzione delle ore di so-stegno) contribuendo così ad aumentare la dispersione scolastica; i Comuni e i servizi sociali investono sempre meno nella prevenzione primaria e secondaria, riducen-

do o eliminando servizi e azioni di supporto ai minori e alle famiglie più vulnerabili, e la sanità appare privile-giare gli interventi di diagnosi e cura, mentre riduce gli interventi di presa in carico terapeutica o di accompa-gnamento dei minori e delle loro famiglie, in particolare nelle situazioni di abuso, maltrattamento o di semplice carenza delle funzioni genitoriali”.

Parole dure come massi che il Pubblico tutore pronuncia con gran-de coraggio, facendosi paladina di un mondo ai margini che solo nel momento della disgrazia o dello scandalo conquista le prime pagine dei quotidiani nazionali.

Invece, chi lavora e vive con i minori sa bene che sostenerli a dovere nel periodo di crescita è essenziale per la loro formazione e realizzazione futura.

“Non intervenire in modo appropriato nel supporto alle famiglie più fragili e ai minori – ha dichiarato il Pubblico tutore – comporterà la necessità di interventi ben più radicali in futuro, con maggiori costi in termini di sicurezza, salute, benessere sociale”.

La società che cambia necessita di visioni politiche e scelte di lunga gittata. Se così non è, allora il futuro sarà problematico. Bastano pochi dati esposti sempre dal Pubblico Tutore Aurea Dissegna a dipingere uno

scenario per nulla roseo che riguarda proprio le nuove generazioni.

L’incremento delle separazioni altamente confl ittua-li, la crescente vulnerabilità delle famiglie “aggredite e aggredibili dal fenomeno della povertà economica” stanno determinando un aumento dei minori allontanati dalla loro famiglia e affi dati a nuclei affi datari o a comu-

nità (in totale sono 3145, dei qua-li 1573 in comunità, la maggior parte adolescenti ultraquindicenni) e un parallelo aumento delle se-gnalazioni all’autorità giudiziaria “che hanno determinato, di fatto – ha puntualizzato il Tutore -l’in-

gresso di tanti bambini e ragazzi (1017 nel 2012) in percorsi giudiziari senza che vi sia possibilità, da parte dei servizi sociali, di una loro effettiva presa in carico per la realizzazione dei necessari percorsi di protezione e cura”. Il Pubblico tutore richiama l’attenzione, infi ne, sull’alta percentuale (circa il 25 per cento) degli adole-scenti (15-17enni) che rimangono in comunità per oltre tre anni, ultima tappa di un percorso di allontanamento dalla famiglia d’origine spesso accidentato e sfortuna-to: sono un segnale dei “fallimenti dell’affi do” – ha sottolineato Aurea Dissegna - che dovrebbe interpellare istituzioni e rete dei servizi.

di germana urbani

Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto, denuncia una realtà preoccupante e chiede alla politica un’inversione di rotta con interventi strutturali e di sistema

La relazione Una denuncia a tutti gli effetti di politiche lontane dai bisogni reali

L’atto d’accusa del tutore: “Minori dimenticati dalla politica e dalla società”

A fi anco, Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto

Invece di investire si taglia là dove le famiglie hanno più bisogno di essere seguite

La sanità privilegia gli interventi di diagnosi e cura, riducendo la presa in carico terapeutica

20

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11Il Veneto in primo piano

E proprio sulla rete di servizi l’autorità di garanzia dei minori ha dato un giudizio fortemente nega-tivo. Secondo Dissegna l’intera rete dei servizi

appare lacunosa, “insuffi ciente”, “disomogenea”, addirittura poco strutturata come si evince dai nuovi piani aziendali delle Ulss. La condizione sociale dei bambini e degli adolescenti in Veneto, invece – se-condo l’osservatorio del Pubblico Tutore – richiede-rebbe più attenzione e reti di protezione più effi caci. Non sono mancate le repliche a quest’intervento ricco di spunti e particolarmente duro per la realtà descritta nella rendicontazione dell’attività 2013 dell’organo di garanzia istituito nel 1988 (prima

regione in Italia) per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che dallo scorso anno ha assunto anche le funzioni di Garante dei detenuti, in vista dell’istituzione (dal 2015) della fi gura unica del Ga-rante regionale dei diritti alla persona. Certo è che ciò che ha detto in Consiglio il Tutore non è tutto. “Il Tutore dei minori – spiega Claudio Sinigaglia consi-gliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità e sociale - e Garante della popolazione carceraria, da metà ottobre si troverà senza personale e senza risor-se per espletare le sue importanti funzioni”. “Dall’in-contro con Aurea Dissegna – continua Sinigaglia – è emerso che a settembre 2014 l’uffi cio non ha ancora

ricevuto lo stanziamento per l’anno in corso e che la dotazione organica dell’uffi cio, già ridotta al minimo, è del tutto insuffi ciente per occuparsi anche della po-polazione carceraria del Veneto. Inoltre – prosegue Sinigaglia – l’uffi cio del Garante continua a dipende-re dalla Giunta regionale, mentre le altre fi gure con ruoli istituzionali di garanzia, come il Difensore Civico o il Corecom, sono più correttamente incardinate presso il Consiglio regionale, massimo organo demo-cratico della Regione”. “Evidentemente – conclude Sinigaglia – i presidenti Zaia e Ruffato condividono la medesima insensibilità verso il sociale”.

di germana urbani

Sotto la lente I nuovi piani aziendali delle Ulss

“Lacunosa l’intera rete dei servizi”

l’appello

I malati di Parkinson fanno appello alla Regione Veneto perché continui a fi nanziare le attività riabilitative continuative offerte dai fi siatri delle Ulss. Cure che alleviano e rallentano tremori, rigidità e diffi coltà di movimento

causati dalla malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che interessa il 3 per cento della popolazione, circa 300 mila persone in Italia, di cui il 25 per cento con meno di 50 anni. A portare in viva voce la richiesta di rivedere le linee guida del Veneto per la cura del morbo di Parkinson è stata Maria Origano, presidente

dell’Unione parkinsoniani di Verona, che ha incontrato – a nome anche delle altre associazioni provinciali dei malati di Parkinson – la commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le associazioni dei malati di Parkinson del Veneto – ha spie-gato – ritengono insuffi cienti gli interventi previsti dalla normativa attuale e richia-mano l’attenzione del legislatore regionale sull’esigenza di affi ancare alle cure farmacologiche anche l’attività motoria rieducativa e riabilitativa. La riabilitazione precoce e continuativa permette al malato di conservare le abilità residue più

a lungo, evitando il rapido aggravamento della propria condizione psico-fi sica”. L’Unione parkinsoniani di Verona denuncia in particolare la soppressione dei corsi di attività motoria e riabilitativa gestiti dai fi siatri dell’Ulss 20 a Verona e Illasi e il progressivo disinvestimento, anche da parte delle altre Ulss del Veneto, nelle attività riabilitative per i malati nella fase iniziale o intermedia: proprio quando l’attività motoria di gruppo, sottolineano i rappresentanti dei parkinsoniani, sareb-be più necessaria ed effi cace.

Le associazioni dei malati sono preoccupate dei tagli“la regione mantenga le cure riabilitative dei malati di parKinson”

Sono sempre di più le separazioni confl ittuali in cui i bambini sono “strattonati” e soffrono. Aumentano anche le famiglie che devono fare i conti con la povertà economica

21Il Veneto in primo piano

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22 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Acquae è questo il nome del padiglio-ne veneziano dell’Expo di Milano che sorgerà nell’area del parco tecnologico

e scientifi co di Marghera Vega 2. Insomma l’Expo Venice punta tutto sul rapporto fra acqua e cibo e acqua e ambiente, in una perfetta sinergia armonica con la città lagunare che emerge dalle barene poco distanti, dopo il ponte della Libertà. Expo Venice avrà perciò una grande “area food” in cui si proporranno piatti di pesce di tut-ti i tipi e origini, dalle “sarde in saor” e il baccalà mantecato, fi no alle infi nite va-rianti gastronomiche con cui il pesce viene cucinato e mangiato nel resto del mondo. Nell’area del Vega 2, tra il ponte della Li-bertà e la laguna, il padiglione espositivo principale sarà circondato da altre struttu-re più piccole, destinate a uso ricettivo e commerciale, il tutto su un’area di 40 mila metri quadri bonifi cata e riedifi cata con un progetto che ha richiesto un investimento

dal valore complessivo di 30 milioni sui 50mila metri quadri complessivi. Il tutto nel segno della riqualifi cazione e senza ulterio-re sfruttamento del territorio. Va ricordato infatti che il padiglione sorgerà proprio in una zona in cui un tempo c’erano terreni che ospitavano le industrie chimiche di Por-to Marghera. ”Expo Venice 2015 - spiega

Bruno Polesel vicepresidente e delegato alle attività produttive della Municipalità di Marghera - sarà un’altra occasione per riqualifi care un territorio nel tempo da sem-pre segnato da inquinamento e problemi legati alla crisi del Petrolchimico. Speriamo che i prossimi amministratori che saranno

eletti a Venezia, puntino su questi temi che in questi tempi offrono più opportunità occupazionali che i classici stabilimenti che tante brutte conseguenze hanno avuto sulla nostra salute. Stavolta non si tratterà del solito capannone, ma di una sorta di mo-derna cattedrale che continuerà ad essere una grande area espositiva di qualità e di grande respiro. Una struttura che resterà in eredità a Venezia e Marghera per i de-cenni a venire”. E i numeri importanti non mancheranno davvero in questo progetto. Secondo le stime degli esperti a Venezia in arrivo sono previsti 800mila visitatori da tutto il mondo, mentre le aziende espositri-ci (nazionali e internazionali) saranno circa 500. L’apertura del padiglione è fi ssata per i il 1° maggio 2015 quando prenderà uffi -cialmente il via l’Expo 2015 di Milano. Da ottobre, una volta esaurita l’esposizione, nell’area sarà possibile organizzare conve-gni o spettacoli per 3.500 posti a sedere

di Alessandro Abbadir

Previsti, nel 2015, 800mila visitatori in arrivo da tutto il mondo. Le aziende espositrici nazionali e estere saranno circa 500

Marghera Lavori a ritmo serrato per consegnare le strutture entro dicembre

Expo Venice punta su acqua e cibo

e 7mila persone in piedi. Nelle dettaglio: ci saranno tre percorsi connotati da altrettanti colori. Ci sarà il blu per “Acqua da bere”, verde per “Acqua e alimentazione”, bianco “Acqua e lavoro”. Non mancheranno così le aziende che operano nell’ambito delle bonifi che, delle depurazioni e, più in gene-rale, del trattamento delle acque. Ci sarà anche il percorso “Pianeta Aquae”, dedica-to alle tematiche ambientali. Nei sei mesi di esposizione al Vega 2 si terranno inoltre eventi specifi ci dedicati al wellness, all’uso dell’acqua in ambiente domestico, al tempo libero, all’economia e alla fi nanza.

E’ in programma anche un evento di carattere prettamente culturale dedicato alle religioni e alle culture sorte sulle rive dei grandi fi umi. Nel dettaglio i numeri della struttura: il padiglione di Expo Venice che al centro avrà una struttura avveniristica di zinco e titanio, sospesa a un’altezza di 14 metri per una superfi ci di circa un ettaro, so-stenuta solo da quattro pilastri, con l’imma-gine tridimensionale dell’acqua che sembra

cadere a cascata dal cielo. Il progetto è sta-to messo a punto dagli architetti veneziani Giovanni Caprioglio e Michele De Lucchi e prevede anche una porta d’accesso da terra ma anche una dall’acqua, per creare colle-gamenti acquei con Venezia e l’aeroporto. Qualche timore comunque c’è. “Speriamo - spiega il delegato alla viabilità di Marghera Valdino Marangon - tutto sia monitorato con estrema attenzione dal punto di vista viabilistico, in modo da non arrecare disagi con ingorghi e rallentamenti al territorio. Disagi provocati dall’affl usso imponente dei visitatori a Marghera”. Dal punto di vista ambientale sono previste vasche e specchi d’acqua, gruppi di betulle, macchie vegetali, prati fi oriti e pergolati, mentre gli spazi coperti ospiteranno esposizioni, atti-vità esperienziali e convegni, opportunità di business e workshop. L’impegno degli organizzatori è quello di concludere la rea-lizzazione delle strutture per il prossimo 23 dicembre, alla vigilia di Natale. Insomma sarà proprio un bel regalo per Venezia.

Il connubio tra cibo e natura insegnato ai bam-bini. E’ questo il senso

di “Sgulp! La città del gioco” l’appuntamento in programma che dal 7 al 10 novembre torna alla Fiera di Padova. Di cosa si trat-ta? L’iniziativa si rivolge ai bambini dai 3 agli 11 anni, sotto forma di una grande città del gioco: una vasta area sarà allestita in Fiera per stimolare l’estro infanti-le, per coinvolgere nel gioco anche i genitori, per invitare a scoprire il magico ed entusiasmante mon-do del gioco. I temi saranno precisi. Questa seconda edizione, sarà dedicata al riciclo, all’agricoltura biologica, alla riscoperta della cultura dell’orto, del mangiare sano e del vivere all’aria aperta attraverso attività ludi-che, ricreative e di socializzazione. Per coin-volgere di più le associazioni e le cooperati-ve del territorio Sgulp! ha lanciato una “call for proposal” con la richiesta di presentare le proprie proposte di partecipazione all’edizio-

ne 2014. C’è stata una buona risposta. E’ stato un modo effi cace per coinvolgere tutto il mondo del volontariato e delle associazio-ni legate all’infanzia che su questi temi han-no esperienze decennali . Gli organizzatori si aspettano da questo evento un buon riscon-tro in termini di pubblico. Sempre più infatti sono i genitori interessati ad educare i fi gli ad una alimentazione corretta slegata dai modelli indotti dalle pubblicità che i bambini subiscono da tv ed internet

A NOVEMBRE ALLA FIERA DI PADOVAARRIVA SguLP PER EDuCARE AL BIOLOgICO

Nell’area del Vega 2 il padiglione espositivo “Aquae” su un’area di 40 mila metri quadrati

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13Il Veneto in primo piano

“Questa è una decisione per la vita, non per la morte; per dare una possibilità alle persone che desi-

derano generare una nuova vita; per evitare costosi e purtroppo a volte truffaldini viaggi della speranza verso l’estero. Diamo un colpo decisivo ad un business sempre più diffuso, che sfrutta la sofferenza delle coppie”.

Sono le parole di soddisfazione, rivolte anche a quei settori del mondo cattolico che si sono espressi criticamente, che il presiden-te della Regione del Veneto Luca Zaia ha pronunciato nell’annunciare l’approvazione da parte della Conferenza dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome, lo scor-so 4 settembre, delle linee guida per l’e-rogazione da parte delle strutture pubbliche della fecondazione eterologa.

Linee guida che la Giunta regionale del Veneto, nella seduta del 9 settembre, ha re-cepito per partire subito nei 36 centri veneti

accreditati dove si pratica già l’omologa.“In Veneto - ha quindi annunciato

Zaia - partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo fosse assolutamente popolare e che naturalmente dev’essere uguale in tutta Italia”.

A metà settembre i direttori generali

delle Regioni procederanno alla defi nizione del ticket e per il 24 è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori che do-vrebbe uffi cializzare il costo della compar-tecipazione”.

“Saranno applicate - ha detto il Gover-natore veneto - le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito no

all’eugenetica, la totale gratuità della dona-zione per evitare l’indecoroso business che si verifi ca in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infer-tilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia”.

“Per simmetria giuridica con la feconda-

zione omologa - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, coordi-natore degli assessori colleghi italiani - l’ete-rologa dovrà assolutamente essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché è divenuta diritto costituzionalmente riconosciuto, e fi nanziata dallo Stato all’in-terno del Fondo Sanitario Nazionale”.

“Di fronte ad una infertilità incurabile l’eterologa è un fatto di civiltà” ha osser-vato l’assessore auspicando che le linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane “possano essere una vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo” considerato che “più le regole saranno omogenee a livello interna-zionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti”.

Nel Veneto, questa è la stima della Regione, l’incidenza della nuova terapia do-vrebbe attestarsi attorno ai 500 casi l’anno.

di Ornella Jovane

Sanità Ora le coppie infertili troveranno risposte anche in regione

Eterologa, in Veneto si parte a ottobreLe Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida, la giunta regionale del Veneto le ha recepite. Zaia: “Partiremo, a prescindere da Roma, nei 36 centri già accreditati per l’omologa”

Il governatore del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto

Emerge anche dalla delibera con cui la Giunta regionale del Veneto ha rece-pito le linee guida sulla fecondazione

eterologa. “In Veneto - ha detto il Gover-natore Luca Zaia - forniremo anche un ac-compagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’a-spetto meramente tecnico-scientifi co, ma si occupi anche della persona”.

L’implicazione psicologica di una scelta così complicata per la coppia - che matura peraltro dopo un percorso sofferto di presa di coscienza e quindi di metabolizzazione di una “sentenza” così severa, com’è quella di infertilità incurabile - rappresenta un aspetto non secondario della questione.

“Il primo punto da prendere in conside-razione è di carattere sociale e psicologico del giudizio o meglio del pre-giudizio che dall’esterno può essere espresso nei confronti della coppia che decide di ricorrere alla fecon-dazione eterologa per avere un fi glio” spiega

lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato fa-cendo riferimento a quella pratica di emettere sentenze, del tipo “perché forzare la natura se vi sono anche altri modi per diventare genitori come ad esempio l’adozione?”, “senza avere coscienza delle ferite profonde – fa osservare - che una coppia vive sulla propria pelle prima di arrivare alla decisione di sottoporsi ad un per-corso di procreazione medicalmente assistita”.

“Ci sono - spiega lo psicoterapeuta - diver-si modi di reagire delle coppie nel momento in cui prendono coscienza del fatto di non poter avere fi gli: c’è chi non si preoccupa di approfondire la problematica dal punto di vista medico, per capire se si tratti di infertilità tran-sitoria o di sterilità, e ricorre all’adozione che è un modo bellissimo di diventare genitore. Altri invece sentono il bisogno di approfondire. Decidono di ricorrere alla medicina avvalendosi dei progressi nel campo della scienza”.

“Una società che evolve deve aiutare chi è in diffi coltà e deve consentire all’individuo la libertà, ovviamente regolamentata, - osserva

lo specialista - di poter diventare genitore se ci sono i mezzi scientifi ci per farlo. Avere un fi glio è una scelta intima della coppia che va compiuta, in ogni caso, in piena libertà”.

“Dal punto di vista psicologico - prosegue il dottor Busato - la fecondazione eterologa, più che una cura all’infertilità, rappresenta una scelta profonda e consapevole di affrontare un percorso impegnativo, stressante e non sem-pre di sicuro successo. Una scelta non semplice che necessariamente presuppone una grande motivazione a diventare genitori”.

“L’approccio psicologico, una volta che la coppia ha deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa, - spiega - serve come momento propedeutico utile a far emergere tutto quello che c’è sotto pelle: i fantasmi, le paure, le con-vinzioni e le pressioni sociali. Aiuta la coppia a confrontarsi sulla scelta, ad affi nare complicità e intesa necessarie in una così forte esperienza emotiva, con picchi di felicità alternati a mo-menti di paura e disagio”.

C’è un altro punto cruciale con il quale i

genitori che ricorrono alla fecondazione etero-loga si devono confrontare ed è quello relativo alle informazioni da dare ai fi gli. Va detta o no ai fi gli nati da fecondazione eterologa, la verità? E se sì, quando e come?

“La paura più ricorrente dei genitori - spie-ga lo psicoterapeuta - è che la verità possa ri-fl ettersi negativamente e quindi compromette-re il rapporto con il fi glio. In un rapporto basato sulla fi ducia e sulla sincerità tuttavia è opportu-no dire al proprio fi glio com’è stato concepito. Qual è il momento giusto? E’ soggettivo. Ciascun genitore capisce qual è il momento opportuno e da sè trova le parole. Se il com-pito non dovesse essere così naturale, allora è bene ricorrere ad un aiuto e farsi consigliare su come gestire al meglio la situazione. E’ innata nell’essere umano la necessità di conoscere le proprie radici, le origini: un’esigenza che può manifestare il fi glio che è adottato e che può essere anche del fi glio nato dalla fecondazione eterologa. Si tratta di un passaggio che viene vissuto con grande emozione nella famiglia

ma che può essere condiviso e “assorbito” se il rapporto di coppia dei genitori è forte e quello con i fi gli è sano. L’importante è che il fi glio non arrivi ad idealizzare il genitore biologico, considerandolo come qualcuno che avrebbe potuto cambiare in meglio la propria esisten-za. Un rischio che può verifi carsi nei soggetti in diffi coltà”.

“Detto questo - conclude - per qualsiasi padre e madre, essere genitori è una missione impossibile e comunque meravigliosa, a pre-scindere da come lo si diventa”.

focus Parola di specialista. Lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato le delicate questioni del cuore e dell’anima nelle coppie che decidono di avere un figlio con la fecondazione eterologa

O.J.

Lino Busato

25Il Veneto in primo piano

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Page 28: Bassapadovana ago2014 n101

26 Voci da palazzo 33Voci da palazzo

A marzo i veneti tornano alle urne per votare la nuova Giunta del Veneto. Che voto date voi del Pd al lavoro del presidente Zaia?

“Mi è capitato in questi giorni di chiedere ad alcuni cittadini se ricordavano un provvedimento importante varato della giunta Zaia. Qualcuno non ha saputo rispon-dere, qualcun altro si è ricordato la questione dell’in-dipendenza. Questo per dire che è stata una stagione in cui grandi interventi, grandi opere, grandi progetti di cambiamento per la nostra regione non ci sono stati.

Zaia è stato il continuatore della vecchia politica, ha gestito la coda degli interventi messi in campo da Galan. E’ stato un commentatore capace di interveni-re su tutto e polemizzare col Governo centrale su ogni provvedimento. Ma è mancato totalmente di visone sui grandi temi della trasformazione della nostra regione”.

Il Consiglio regionale ha lavorato meglio?“C’è stato un discreto lavoro

su alcuni temi che reputo impor-tanti e dove il Pd ha giocato la sua parte all’interno del Consiglio Regionale. Usciamo con l’approva-zione di una nuova legge elettorale e uno Statuto equilibrato e frutto di una mediazione politica importante tra le forze di maggioranza e opposizione. Anche se, proprio per colpa della Lega, il Veneto è stata l’ultima regione d’Italia a darsi uno statuto.

Importantissimo è stato anche licenziare il Piano so-cio sanitario dopo tantissimi anni d’attesa. E nel merito il Pd ha avuto un ruolo molto importante perché per la prima volta non si è parlato solo di ospedali ma anche di strutture territoriali diffuse e dei servizi ad esse connessi.

Importantissima e sempre varata dal Consiglio, è la legge sul turismo nata da un lavoro di concerta-zione e dialogo con le categorie del mondo turistico, un comparto strategico per il futuro. Se riuscissimo a mettere in rete il nostro patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico, è mia convinzione che i 100mila posti di lavoro che abbiamo perso nel settore industriale e manifatturiero dall’inizio della crisi ad oggi, potrem-mo recuperarli in altri cinque anni, rilanciando proprio il comparto turistico”.

Dove ha fallito davvero Zaia?“Zaia è stato il presidente delle polemiche. Parole

invece che fatti. Sembra che lui goda quando può dire che il potere romano si dimentica del Veneto perché gli permette di far polemica. Invece dovrebbe cercare di avere un potere di interlocuzione e dialogo col potere centrale a tutto vantaggio dei cittadini veneti.

Il grande fallimento di Zaia è il federalismo e l’au-tonomia. Va detto che Zaia mentre sollecita l’ipotesi del referendum indipendentista, bocciato dal governo perché palesemente incostituzionale come avevamo denunciato noi del Pd, non utilizza l’unica vera leva pre-vista dalla nostra Costituzione, cioè l’articolo 116-117 sull’autonomia differenziata”.

Veniamo al Pd che si prepara alle elezioni con qualche acciacco dopo l’inchiesta Mose.

Galan e Chisso sono sicuramente i grande pro-tagonisti della tangentopoli del Mose ma anche il Pd non ci ha fatto una bella fi gura.

“I reati sono reati, e vanno perseguiti in qualsiasi caso. E nes-suno si deve nascondere dietro im-munità di sorta. Attenzione però.

Per quanto riguarda il Pd siamo di fronte a dei casi isolati di illecito fi nanziamento ai partiti. Comportamenti sicu-ramente da sanzionare senza difesa, infatti Marchese è uscito da tempo dal Pd e si è anche dimesso. Ben più complessa, se sarà dimostrata, tutta la vicenda legata alla gestione del potere del centro destra e del prece-dente presidente della nostra regione, Giancarlo Galan.

Ma queste vicende ci pongono il tema sempre più urgente della costruzione dei gruppi dirigenti futu-ri. Quando non c’è ricambio e alternanza sia per chi governa che per chi resta all’opposizione prevale una logica consociativa che può produrre anche i risultati che abbiamo visto”.

La cifra vincente per rinnovare il Veneto e la società sta, dunque, nel cambiamento.

“Sono dell’idea che si debba cambiare spesso. I Veneti, stavolta, dovrebbero scegliere con il voto di dare una svolta. Zaia è il continuatore delle vecchie giunte di centrodestra. La Lega è lì dal 2000. Zaia, già vicepre-

sidente di Galan, una volta divenuto presidente ha con-fermato Chisso in continuità con lo stesso assessorato che aveva prima.

Inoltre, non ho ancora visto nessun provvedimento di proget sugli ospedali o sulle infrastrutture bloccato da Zaia. Eppure si cominciano già a vedere gli effetti negati-vi di queste scelte. Solo sull’ospedale di Padova (grazie ad un emendamento presentato dal Pd) era passata la linea di fi nanziarlo con i soldi pubblici: 50 milioni per tre anni”.

Quali saranno i temi su cui il Pd cercherà di con-quistare i veneti?

“Primo: Sanità. Come attrezziamo il territorio oltre agli ospedali per acuti. Dove mandiamo l’anziano che esce dall’ospedale, dove collochiamo la lungodegenza e strutturiamo i servizi territoriali. Su questo riteniamo ci sia molto da proporre vista l’assenza totale dell’attuale assessore, interessato solamente agli ospedali di Verona.

Secondo: Organizzazione, va-lorizzazione e tutela del territorio.

Le emergenze e i danni cau-sati dai fenomeni atmosferici sono i frutti della massiccia cementifi -cazione. Crediamo che dire no al consumo ulteriore di suolo sia il grande teme su cui la classe politica dovrà misurarsi nei prossimi anni. Noi su questo abbiamo già fatto battaglia presentando proposta di legge che sarà presto dibattuta in sede di commissione e poi in consi-glio.

Terzo: Lavoro. Per far ripartire l’economia serve una strategia più organica e strutturata. Accanto a turismo e cultura occorre investire sulla logistica. Il Veneto è la piattaforma logistica per eccellenza italiana e europea. Qui sta uno dei porti più importanti d’Italia, c’è il terzo scalo aereo italiano e arriva l’alta velocità ferroviaria. Peccato che i tre sistemi non siano per nulla intercon-nessi.

Ripensando la logistica potremmo diventare una piattaforma straordinaria di arrivi e partenze di merci e persone e far decollare così un altro pezzo di sviluppo occupazionale importante.

Quanto alle nostre aziende. Alcune, straordinarie,

sono cresciute da sole a livello internazionale ma ades-so dobbiamo aiutarle a restare sui mercati mondiali. La sfi da sarà mettere in campo una rete di servizi che le supportino sul tema dell’innovazione del prodotto e della qualità per essere più competitive sul piano inter-nazionale”.

Fatto il programma vi serve un leader. Lo sce-glierete nel Pd o ancora fuori…

“Il prossimo candidato Presidente dev’essere del Pd! Anche se perdiamo io devo avere un leader che sta lì all’opposizione. Se no ogni volta diamo l’impressione di non avere un gruppo dirigente che lavora per costruire un’alternanza vera per il futuro. Uno che non abbando-na il campo ma sta lì dimostrando che ha un progetto politico da realizzare”.

Primarie sì o primarie no?“Sono per fare le primarie se servono. Non sempre

a tutti i costi. Se ci fosse un candi-dato condiviso a tutti i livelli, frutto di una partecipazione di tutti gli organi dirigenti e lo avessimo già subito, oggi, si partirebbe. Con le primarie regaliamo tre mesi a Zaia sui giornali che sarebbe l’unico can-

didato in campo che parla ai veneti”.Ciò signifi ca che un candidato ce l’ha in mente!“Il candidato migliore oggi è quello che ha capacità

di entrare velocemente in empatia con i veneti. Il nodo è che Zaia pur avendo fatto quasi niente ha un indice di popolarità molto alto”.

Allora le primarie del Pd i veneti le hanno già fatte e la Moretti è il candidato in pectore.

“Non a caso io quando ho visto il suo risultato alle Europee ho pensato che quei voti fossero indice di una verifi ca che il Pd ha fatto su una possibile candidata a presidente. Soprattutto perché la campagna elettorale sarà corta abbiamo bisogno di qualcuno che sia già conosciuto e apprezzato. E lei lo è. Inoltre è una don-na e visto che dobbiamo impegnarci per aumentare la rappresentanza femminile in Regione, magari con una modifi ca alle legge elettorale per introdurre la doppia preferenza di genere, non sarebbe male come candidato presidente”.

di germana urbani

La pagella di Lucio Tiozzo: “Boccio Zaia, promuovo il consiglio”

Bilancio Cinque anni di lavoro in Regione tra mediazioni diffi cili, proclami e qualche scandolo

“Il Pd ha bisogno di un candidato presidente interno al Pd e che sia rapidamente in grado di parlare ai veneti, meglio se donna. La Moretti, secondo me, è sicuramente una candidata in campo”

“I veneti questa volta con il loro voto dovrebbero scegliere di dare una svolta”

“Zaia è stato il presidente delle polemiche con Roma, invece dovrebbe cercare di dialogare col potere centrale”

Lucio Tiozzo

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29Voci da palazzo 15Voci da palazzo

Il gioco d’azzardo in tempo di crisi è una piaga che dilaga e, invece che diminuire aumenta. L’illusione di fare soldi affi dandosi alla fortuna cattura, parados-

salmente, soprattutto chi non riesce ad arrivare a fi ne mese aggravando una situazione già precaria. Da tempo il Consiglio regionale sta lavorando per regolamentare il settore del gioco d’azzardo e per garantire cure adegua-te alle vittime.

Ora, Il testo al vaglio dell’organo consiliare guidato da Leonardo Padrin (FI) fa sintesi di cinque diverse ini-ziative legislative: una a fi rma del Pd, primo fi rmatario Claudio Sinigaglia, una della Lega presentata da Cristia-no Corazzari, altre due presentate rispettivamente da Stefano Valdegamberi (Futuro popolare, ex Udc) e da Stefano Peraro (Udc) e infi ne una di Italia dei Valori, primo fi rmatario il capogruppo Antonino Pipitone. Il nuo-vo testo coniuga la prevenzione dei danni causati dalla ‘febbre da gioco’ con le azioni di contrasto al proliferare di sale da gioco e scommesse, sino a sanzioni verso chi installa apparecchi illeciti o ‘truccati’. Gli interventi prin-cipali di contrasto al gioco d’azzardo delineati nel ‘testo unico’ sono: l’introduzione di un marchio ‘slot free’, sgravi Irap per i locali che non ospitano slot machines

e apparecchi da gioco, aumento dell’addizionale regio-nale Irap per chi invece li mantiene, distanze minime delle sale gioco da scuole, patronati, centri sportivi e case di riposo, un numero verde con relativo indirizzo mail per avere informazioni e consigli, programmi di prevenzione ad ampio spettro per tutte le età. Il ‘cuore’ dell’intervento normativo della Regione – secondo il te-sto in discussione – sta nella modulazione dell’imposta regionale per le attività produttive (Irap) che verrebbe alleggerita per gli esercenti che rinunciano ad installare le macchinette mangia-soldi e invece resa più gravosa per i locali che sceglieranno di ospitare slot, videopoker e giochi vari.

Oltre ad incentivi e disincentivi fi scali, la proposta in discussione punta ad allontanare i punti-scommessa e le sale giochi dai luoghi di aggregazione, scuole, ospedali ed edifi ci pubblici imponendo una distanza minima di 300 metri, pena salate sanzioni. Parallelamente il pro-getto di legge investe sulla prevenzione, potenziando i servizi per le dipendenze delle Ulss perché siano in grado (attraverso interventi educativi e presa in carico dei casi patologici) di porre un argine alle ludopatie e di evitare tanti drammi umani e familiari. La bozza di leg-

ge in discussione prevede un piano triennale regionale per ridurre il rischio della dipendenza da gioco, istituisce l’Osservatorio regionale, un numero verde e un indirizzo di posta elettronica per fornire i primi orientamenti, dise-gna un rapporto di collaborazione organica tra Comuni, Ulss e associazioni del terzo settore sia sul fronte della prevenzione che su quello del trattamento, cura e riabi-litazione delle persone dipendenti dal gioco compulsivo. In rappresentanza di circa 800 concessionari attivi nel territorio nazionale, la Federazione Sistema Gioco Ita-lia, che realizza 17 mld di euro di fatturato annuo (di cui 8 vanno allo Stato), si è dichiarata sostanzialmente d’accordo con la proposta di legge in discussione in Ve-neto in tema di contrasto al gioco d’azzardo illegale e di prevenzione delle ludopatie.

I gestori di sale gioco e punti scommessa sono invece critici sul limite dei 300 metri di distanza dai luoghi ‘sensibili’: “Là dove è stato introdotto ha creato un effetto boomerang, facilitando i giochi clandestini – hanno osservato i rappresentanti della Federazione confi ndustriale - Nel 2013 a fronte di 7300 punti le-gali di scommessa si calcolano siano attivi circa 7 mila punti illegali, privi di ogni controllo, nei quali secondo

la Guardia di Finanza vengano giocati ‘in nero’ almeno 23 miliardi l’anno. Piemonte ed Emilia Romagna hanno infatti rinunciato ad introdurre la distanza ‘minima’ nelle rispettive leggi regionali”.

L’eventuale introduzione della distanza minima di 300 metri da luoghi sensibili – calcola la Federazione Sistema gioco – provocherebbe la chiusura del 75 per cento delle sale gioco attualmente in attività. Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate nel 2013 tra videopocker e slot machines, Gratta e vinci e schedine del lotto e dell’Enalotto. E’ inoltre la prima regione in Italia, insieme all’Emilia Romagna, nell’in-dustria di produzione di slot machines e software per scommesse.

di germana urbani

Meno tasse ai locali che non mettono le slotGioco d’azzardo La commissione Sanità discute la proposta di testo unico

Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate

L’opinione

“La commissione - ha dichiarato Leonardo Padrin, presidente della commissione Sanità – interpellerà direttamente il questore di Genova, per verifi care gli effetti prodotti dal regolamento comunale di Genova che ha introdotto la distanza minima di 300 metri

tra i punti scommesse e scuole, case di riposo, chiese, ospedali. I rappresentanti dei gestori dei punti scommesse denunciano l’esplosione del gioco illegale, a seguito di tale norma. Credo sia opportuno verifi care con la massima autorità di pubblica sicurezza del capoluogo ligure la ricaduta effettiva di questa regola di distanza”.

Leonardo Padrin (FI) gioco d’azzardo, attenzione sulla regola della distanza minima

“Sul nuovo ospedale di Padova si sta creando una situazione paradossale che lascia i cittadini piuttosto sconcertati”, ha detto il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato a seguito delle notizie e dei commenti che si succedono

quasi quotidianamente sul tema. L’inseguirsi di progetti e controprogetti, ipotesi e nuove tesi di localizzazione “mostra di sicuro che il mondo politico sta cercando di assumere decisioni defi nitive e affi dabili, ma rischia di arrivare ai cittadini di Padova, della regione e anche di tutto il Paese – vista l’importanza del polo sanitario padovano – come un insieme di messaggi a volte contraddittori, che rischiano soprattutto di aumentare le diffi denze che la società civile già ha maturato nei confronti della politica e di favorire la fuga dei clinici più preparati e della ricerca medico-scientifi ca”. Per que-sto, ricorda il presidente del Consiglio, “è necessario che la politica regionale e locale faccia lo sforzo di rimettere al centro del dibattito il tema salute e assistenza sanitaria in modo trasparente, evitando gli scontri pretestuosi. Ricordo che uno degli interventi più signifi cativi sul tema è stato quello del presidente dell’Ordine dei medici di Padova, che ha ricordato pochi giorni fa che più che i contenitori sono importanti i contenuti, e che quindi più dei mattoni e delle pareti sono importanti la qualità dei servizi. Mi sento quindi di chiedere con energia – ha concluso Ruffato - che tutti coloro sono coinvolti negli indirizzi, nelle decisioni e nelle operatività si mettano nell’ottica del bene comune: ripensare e riqualifi care la sanità attraverso il nuovo ospedale signifi ca soprattutto progettare risposte migliori, più effi caci e più vicine ai cittadini, ai malati e alle loro famiglie, confermando allo stesso tempo che miglior clinica e la ricerca più avanzata devono rimanere all’interno del polo padovano e non emigrare altrove. Questi devono essere i valori che guidano l’attuale dibattito”.

“sì a migliore sanitÀ, no alle polemiche”Clodovaldo Ruffato (Ncd). Nuovo ospedale Padova

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16 Cultura veneta

Sui tre piani dell’edifi cio, oltre un centinaio di opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografi e e abiti da collezioni private e musei internazionali

Un tuffo all’inizio del secolo scorso con una delle più note protagoniste della vita mondana ed artistica dell’epoca. Venezia rievoca la fi gura e il mito di Luisa Casati Stampa,

la donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo da Boldini a Bakst, da Ma-rinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks. La mostra che ha un titolo chiarissimo ed esplicativo “La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli”, sarà ospitata a Palazzo Fortuny a Venezia, uno dei luoghi più amati dalla “Divina Marchesa”, che diventerà la sede della prima straordinaria mostra interamente a lei dedicata. Tre piani di Palazzo Fortuny “immergeranno” il visitatore nell’atmosfera in cui visse la “Divina Marchesa” che, per mezzo secolo, fu una leggenda vivente, una dark lady, un’importante collezionista d’arte e mecenate, musa di sim-bolisti, fauves, futuristi e surrealisti: un mito che ispira ancora oggi gli artisti e le grandi maison dell’alta moda. La mostra sarà aperta il 3 ottobre 2014 e terminerà l’8 marzo 2015. “Questa donna – spiegano i curatori della mostra- a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia” . L’esposizione, ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori, è coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da” 24ore

Cultura – Gruppo 24 Ore”, conta oltre un centinaio opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografi e e abiti provenienti da collezioni private e da musei internazionali. Della straordinaria collezione di opere d’arte e di ritratti che le furono dedicati o da lei commissionati, in mostra saranno esposti pezzi provenienti da collezioni private : la testa di ceramica policroma opera di Renato Bertelli, “La Marchesa Casati”di Romain e Brooks, e la scultura di Paolo Troubetzkoy “Ritratto della marchesa Casati con un levriero”. Si affi ancano poi capolavori assoluti provenienti da musei di tutto il mondo come “Ritratto della marchesa Casati” di Giovanni Boldini della Gnam di Roma, “Marchesa Casati” di Augustus Edwin John dell’Art Gallery of Ontario, i molti ritratti che le dedicò Alberto Martini, “Linee di forza di paesaggio ma-iolicato” di Giacomo Balla e i gioielli di Cartier a lei ispirati. Poi

la sezione fotografi ca ricchissima anch’essa: gli scatti di Adolphe Gayne de Meyer, Man Ray e Mariano Fortuny, a quelli rubati, quando viveva in miseria a Londra, di Cecil Beaton. “Il percorso della mostra- continuano i curatori - attraverso continui rimandi, ricostruisce le relazioni sociali e artistiche che attraversarono la vita di Luisa Casati Stampa: dalla gabbia dorata dell’alta società all’incontro con Gabriele d’Annunzio. Un incontro che la cambiò per sempre e che divenne un legame d’amore e amicizia che durò tutta la vita, dalle stravaganze ai travestimenti, alla pratica dell’occulto per arrivare al periodo “futurista” in cui incontra Filip-po Tommaso Marinetti e sposa la causa del movimento artistico, promuovendone gli artisti e collezionando le loro opere, per con-cludersi con la rovina economica e l’esilio nella capitale britannica dove muore nel luglio 1957”.

di Alessandro Abbadir

Venezia Dal 3 ottobre esposizione dedicata a Luisa Casati Stampa protagonista della Bella Epoque

La “Divina Marchesa” a Palazzo Fortuny

Teatro Stabile del Veneto e Fondazione Musei Civici di Venezia inaugurano l’attivi-tà autunnale con una nuova convenzione,

a vantaggio di visitatori e spettatori. Secondo il nuovo accordo gli abbonati alla stagione di Prosa 2014-2015 di Teatro Goldoni e Teatro Verdi possono, infatti, acquistare la Muve Friend Card a tariffa ridotta presso le bigliette-rie di tutte le sedi museali, mentre i possessori della Muve Friend Card hanno diritto alla ta-riffa di ingresso ridotta per gli spettacoli della stagione 2014-2015 di entrambi i teatri. Si tratta di un’ulteriore strategia di co-marketing che si inserisce nello spirito di una crescente collaborazione tra le istituzioni cittadine, rivol-gendosi al pubblico degli spettatori e dei visita-tori, sia residenti che turisti, con l’obiettivo di incentivare la conoscenza e la frequentazione del patrimonio culturale della città, di cui il te-atro e il sistema museale civico rappresentano due componenti fondamentali.

teatro e musei

una convenzione per la cultura

A.A.

Ritratti e foto-grafi e dell’e-sposi-zione

30 Cultura veneta

Incontriamo Mauro Dalla Villa, uno dei funzionari commerciali dello Studio Investigativo Galileo Srl, al quale poniamo alcune domande.Chi si rivolge.... investigativa e perchè?Non esiste una categoria specifica di soggetti che necessitano servirsi dell’attività investigativa, ma una grande quantità di settori in cui questa può essere impiegata utilmente, per ot-tenere le prove a conferma di sospetti o anche semplicemente per fugare dubbi, per esempio sul comportamento di persone vicine o dei propri familiari. E comunque, in tutte quelle situa-zioni dove sia necessario reperire elementi ed informazioni che possano poi essere utilmente utilizzate, anche in eventuale giudizio.Si spieghi meglio.Molto facilmente, parlando di investigazioni private viene alla mente, per prima cosa l’infedeltà coniugale, che è sicuramente uno dei settori di inter-vento dell’agenzia, ma certamente non è il solo. Per rimanere nell’ambito del privato, si può ricorrere all’agenzia per verificare chi frequentano i figli e se hanno comportamenti non legali (come per esempio l’assunzione di sostanze stupefacenti). Oppure per verificare le frequentazioni, situazione importante per la tutela dei minori, come anche nei casi di affidamento, per comprovare la non affidabilità dell’uno o dell’altro coniuge. Ma anche l’osservazione e ve-rifica dei collaboratori ai quali affidiamo i nostri anziani o bambini. O ancora, per tornare all’argomento matrimoniale, laddove sia necessario documenta-re il mutamento delle condizioni di vita del coniuge titolare dell’assegno di mantenimento, per la sua riduzione o comunque variazioni delle condizioni a monte della definizione degli accordi.E in ambito non strettamente familiare come viene utilizzata la vostra attività?Per le aziende l’argomento più frequente è il rispetto degli orari di lavoro ma anche dei patti di non concorrenza, o verifica per concorrenza sleale, o ancora, atteggiamenti che danneggino l’immagine aziendale (doppio lavoro, assenteismo, lavoro non regolare, etc.). Ma anche, indagini e raccolta infor-mazioni in fase di pre-assunzione per meglio delineare il profilo del candidato e la veridicità di quanto dichiarato nel curriculum professionale. Così come la ricerca e bonifica di eventuali dispositivi per l’intercettazione di conversa-

zioni telefoniche e/o ambientali. In estrema sintesi, l’attività dell’agenzia investigativa è mirata all’ottenimento di prove e documentazioni idonee a confermare dei sospetti. Siano que-sti di natura privata, come l’ infedeltà coniugale, oppure di tipo aziendale, come ad esempio il rispetto dell’obbligazione intercorrente tra lavoratore e datore di lavoro. L’agenzia investi-gativa con i propri operatori, reperirà le prove necessarie sì a confermare i sospetti, ma, anche questo importante in molti casi, ad eliminare dei dubbi. Lo studio tecnico investigativo Galileo, offre ai propri clienti le professionalità adeguate alle

esigenze sopra descritte, con personale di comprovata esperienza ed in pos-sesso delle migliori tecnologie, oltre che, naturalmente, di idonea formazione e preparazione. Tutte le indagini investigative sono svolte nel pieno rispetto delle norme vigenti, in particolare sulla privacy e senza l’impiego di strumen-tazioni non consentite.Chi si rivolge a voi come conosce quanto spende?Ogni attività di indagine viene opportunamente progettata, concordata e piani-ficata con la struttura commerciale dell’agenzia che, raccolte le informazioni e le notizie dal cliente, provvede a formulare il preventivo per la sottoscrizione del regolare conferimento di incarico. Il committente, se lo desidera, è infor-mato dello svolgimento del servizio in tempo reale, con la possibilità per-tanto di apportare, se necessario, aggiustamenti e/o variazioni. Sempre con il personale commerciale di riferimento, il cliente è nelle condizioni di avere un quadro economico preciso dell’attività in corso, per la quale poi, non si troverà ad affrontare impreviste e spiacevoli lievitazioni dei costi preventivati.Bene. Se qualcuno avesse necessità di entrare in contatto con voi come deve fare?Per ogni necessità, o anche per semplici curiosità sull’attività dello studio tecnico investigativo Galileo, il cliente può chiamare direttamente il numero verde aziendale 800-680775 o rivolgersi al funzionario commerciale di zona al n° 334-2540224, che saprà meglio indirizzarlo in relazione alle sue esi-genze e fornire, se richiesto, un dettaglio sui costi ed un preventivo per le sue necessità. La consulenza ed il preventivo sono predisposti senza alcun impe-gno per il cliente, in forma del tutto gratuita, lasciandogli perciò la possibilità di decidere, se e quando, avvalersi dei servizi offerti dall’agenzia.

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Mauro Dalla Villa

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Page 33: Bassapadovana ago2014 n101

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32 Cultura veneta 17Cultura veneta

di Massimiliano granato

Venezia come sogno, come possibile punto di arrivo ma anche in questo caso come illusione. Il terzo lungo-

metraggio di Antonioni (pochissimo tempo dopo “I Vinti“) racconta, come fa Luchino Visconti nel suo “Bellissima“ (1951), di come il cinema possa essere una macchina che attiri i sogni ma che anche sia lesta nello spegnerli e inghiottire la persona, a distrug-gerla.

E’ forse l’Antonioni più effi cace, più affascinante, che è in bianco e nero ed in debito sia della lezione neorealistica, sia del melodramma vero e proprio: è un’opera più vicina a quella di esordio e il cerchio si chiu-de se si pensa che vi si trova ancora Lucia Bosè.

Il mondo della celluloide è passionale ma è anche e soprattutto artefatto: Clara si muove non solo in mezzo a fondali fi nti, ma

anche in situazioni fi nte e costruite.Questi atteggiamenti sono chiari fi n

dall’inizio, quando vediamo lei passeggiare al cinema Fiamma dove proiettano il suo ultimo fi lm. Così com’è il cinema che attor-nia la protagonista, così è lei nella realtà: i dialoghi tra lei e il marito sembrano il pro-

sieguo di un fi lm che sta girando. Antonioni sente questa progressiva

mercifi cazione della macchina cinema e lo analizza, interrogandosi sulla sua funzione e sul suo fi ne.

In questo caso il Veneto è rappresenta-

to da Venezia che è protagonista di un mon-taggio parallelo tra verità (la vita stessa di Clara) e la fi nzione del Cinema: si alternano quindi le reazioni del pubblico al fallimen-tare “Giovanna D’Arco“ e le reazioni della stessa protagonista, che diserta la prima del fi lm.

Abbiamo quindi una Venezia che dap-prima illude con la sua confezione sontuosa come si confà ad un festival, ma anche una Venezia che sa essere crudele e distruggere i sogni di una giovane che si trova a torna-re al punto di partenza: vive una sconfi tta dopo aver tentato la scalata al successo. A questo proposito Antonioni sembra volerci dire che “è così il mondo dello spettacolo: bello ma anche crudele“.

La ventiduenne Lucia Bosè incarna otti-mamente il ruolo dell’attrice e, come detto, è alla seconda partecipazione per Antonioni

dopo la pellicola d’esordio del regista ferra-rese “Cronaca di un amore“, datata 1950. Nel cast anche il veterano Andrea Checchi nel ruolo del marito di Clara e Gino Cervi nel ruolo del produttore.

Al fi lm partecipano anche due vene-ziani: Pier Maria Pasinetti, che collabora alla sceneggiatura, ed Enzio Serafi n alla fotografi a.

Venezia è rappresentata come un mondo parallelo tra verità (la vita della protagonista Clara) e la fi nzione del Cinema

Cinema Il terzo lungometraggio di Antonioni

“La signora senza camelie” in una Venezia sospesa tra sogno e illusione

Il fi lm racconta di come il cinema possa essere una macchina che attira i sogni ma anche è lesta a spegnerli

L’assicurazione auto è necessaria, oltre che obbligatoria, ma spesso il guidatore sente di avere poca scelta. Ora sul mercato c’è una novità che la trasforma in un vero e proprio ser-vizio di assistenza su strada e che il cliente, volendo, paga un poco alla volta. “ViaggiaConMe” di Intesa San-paolo punta infatti sulla sicurezza ed offre la possibilità di rateizzare mese per mese il premio annuo.

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40 Concerti e non solo

Padovaun inverno di concerti

Counting Crows22 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Fabi Silvestri Gazzè Tour 201422 novembre 2014PalaFabris Padova

Cesare Cremonini27 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Raf29 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Circo de Los Horrores7, 6, dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Glenn Miller Orchestra13 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Umberto Tozzi20 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Balletto di Mosca “La Classique” in “Lo Schiaccianoci”26 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Gran Concerto di Natale27 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

Piove di SaccolaKe festival dal 12 al 14 settembre

Il Lake Fe-stival 2014 è la prima

edizione di un evento che in realtà inaugura quella che sarà una fi tta programmazione musicale live. Il Fe-stival e tutte le altre iniziative si terranno nella nuovissima location “La Corte al Lago” a Pio-ve di Sacco. “La Corte al Lago” si compone di un locale dalla capienza di circa 300 persone ed un parco di circa 17000 mq. Il Lake Festi-val propone una line up di tutto rilievo: 12/9 REZOPHONIC + Cinema Bianchini 13/9 EX LIVE GIANCARLO ONORATO E CRISTIANO GO-DANO (cantante Marlene Kuntz) + Facciascu-ra 14/9 YAVANNA + LUPO (ROMINA SALVA-DORI) + Out of Time L’intento della Direzione Artistica e di tutto lo staff della Corte al Lago è quello di offrire fi nalmente al pubblico un polo sicuro e qualitativamente elevato per la musi-ca live e per le iniziative culturali in genere.

in veneto eventi

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1133

sguardo a nordest patti smith “the (patti) smiths” venerdì 5 dicembre 2014, ore 21:00 udine, teatro nuovo giovanni da udine

Con l’estate concertistica quasi terminata si iniziano a de-lineare già quelli che saranno alcuni degli spettacoli più importanti della stagione autunnale e invernale. Il 2014

- 2015 vede in questo senso rinsaldata la sinergia fra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Azalea Promotion, che uffi cializ-zano oggi un primo grande evento musicale con protagonista un grande nome della scena musicale internazionale. Sarà la sacerdotessa del rock PATTI SMITH a salire sul palco del Teatrone il prossimo venerdì 5 dicembre per lo spettacolo organizzato dallo stesso Teatro e Azalea Promotion, in collaborazione con il Comune di Udine e inserito nel pacchetto “Music&Live” dell’A-genzia TurismoFVG. Dopo il successo della stagione concertistica

la nuova programmazione riparte da un nome simbolo, PATTI SMITH. La sacerdotessa del rock è pronta a tornare a grande richiesta in Italia con un nuovo spettacolo e tour che vedrà a Udine l’unica data in Friuli Venezia Giulia, a 4 anni dall’ultima emozionante esibizione al Grado Festival Ospiti d’Autore. “THE (PATTI) SMITHS”, questo il titolo del nuovo tour, che vedrà per la prima volta sul palco insieme, in un live acustico, la famiglia Smith al gran completo: Patti, i fi gli Jesse Paris e Jackson, oltre al fi dato Tony Shanahan. Uno spettacolo che si annuncia già come uno dei più attesi della stagione, che vedrà in scaletta tutti i più grandi classici dell’artista newyorkese, eseguiti quindi in un’inedita formazione a quattro. Erano gli anni ‘60 quando la

giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferì nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, fi no al contratto con la Arista e la pubblicazione di “Horses”. Senza dubbio tra gli artisti più infl uenti di sempre, cantautrice e poetessa di enorme talento, Patti viene spesso citata da illustri colleghi come gran-de fonte di ispirazione. Brani come “People Have The Power”, “Gloria” (cover del brano dei Them di Van Morrison), “Dancing Barefoot” e “Because The Night” (di Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica. Al Teatro Nuovo Gio-vanni da Udine Patti Smith sarà protagonista di un concerto acustico, che stupirà i suoi affezionati fans.

“50 anni di rocK”, la passione di graziano edi corazza diventa un libro di 700 pagine

E’ in libreria da pochi giorni “50 anni di rock! 1964/2014” il nuovo libro di Graziano Edi Corazza.

Il nostro musicologo giornalista ha iniziato dieci anni fa a scrivere il “suo” libro di rock di 700 pagine (650 pagine scritte e 50 pagine di foto vintage). Dopo avere ascoltato 15 mila dischi circa e letto decine di libri sul rock, ha terminato il libro (giusto giusto) in occasione del cinquan-tesimo compleanno del rock.

Il libro, pubblicato dalla AltroMondo Editore di Vicenza, è nelle librerie italiane dal..., che corrisponde ad una data importantissima per il rock!

La spiegazione sta nel libro... Graziano Edi elenca ed analizza minuziosamente, in oltre 35 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della fami-glia del rock.

Quello che ha voluto scrivere è in effetti il Libro del Rock e dei Vari Stili del Rock (blues rock, country rock, soul rock, funky rock, folk rock, rock acido, rock psichedelico, rock roman-tico, rock progressivo, hard rock, heavy metal,

reggae, punk, new wave, grunge, jazz rock, jazz elettrico, rock sperimentale, rock indie, rock alternativo, rap metal, eccetera) nel modo più dettagliato possibile. Dice Edi: “In 50 anni di rock ho poi cercato di scegliere, credo, il meglio dei Dischi del Rock. Li ho recensiti fa-cendo attenzione anche alla particolarità di un LP quando ha determinato un nuovo genere musicale.

Ho voluto classifi care i LP’s dal 1964 al 2014, catalogando o citando i dischi più belli e quelli fondamentali trattando diffusamente gli anni 60’, 70’ 80’, 90’, ecc.

In effetti ogni disco viene presentato nel libro con la copertina; il titolo del disco; il nome del gruppo e/o artista, e/o entrambi; l’anno di uscita; la casa discografi ca; i titoli delle songs; il voto; il nome dei musicisti della band e/o dell’artista e gli strumenti suonati; gli ospiti (se ci sono) che hanno suonato nel disco e gli stru-menti suonati; una breve introduzione del disco e della band e/o artista; la recensione: song per song del disco; la conclusione-recensione.

Ci sono inoltre dichiarazioni di chi il Rock lo ha inventato”.

All’uscita del libro sono già numerosi i gior-nali che lo hanno recensito. “Cinquant’anni di storia del rock, visti con gli occhi di un appas-sionato nel vero senso della parola, dato che ascoltare 15mila dischi ed assistere a 1200 concerti denota una passione non comune per questo tipo di musica.” “Mai nessuno aveva recensito un lavoro di così ampio respiro, e che questo primato spetti a Graziano Edi Corazza, un veneziano, crea un ulteriore valore aggiunto.”“Un lavoro che riassume, ma dettagliatamente 50 anni di rock fatti da uno che chiaramente (lo si capisce sfogliando le 700 pagine) lo conosce bene.”Queste sono alcune delle frasi estrapolate dalle varie recensioni e commenti. Nelle ultime pagine del libro un glossario spiega i termini musicali espressi nell’opera.Ora Graziano è in giro per librerie, radio e tv.

Le star del Bel Canto mondialeIl tenore José CuraIl soprano Maria GuleghinaIl baritono Carlo Guelfi Orchestra Filarmonica Arturo ToscaniniMassimo Zanetti, direttorePresenta Michele MirabellaRegia Enrico StinchelliCoro Teatro Regio di Parma – Maestro Salvo SgròCoro Università degli Studi di Perugia – Maestri Franco Andreucci e Marta Alunni PiniCoro Università di Parma e Reggio Emilia – Maestro Antonella CoppiCorpo di Ballo Modulo Factory – Coreografi e Modulo Project

Le più famose e melodiche arie dell’Opera verranno interpretate da tre grandi star internazionali del Bel Canto all’apice della loro carriera mondiale in un contesto architettonico mozzafi ato restituito ai fasti dell’antico splendore e al contempo esaltato dalle più innovative tecnologie:

le luci e le proiezioni della Mav – Mad About Video, giochi prospettici per garantire sempre, a tutti gli spettatori, una visione a 360° dell’azione scenica, un palco contemporaneo ma perfettamente inserito nel contesto antico. Anche i momenti più legati alla tradizionale grandiosità dell’Opera in Arena, come le grandi masse sceniche, avranno soluzioni di grande impatto e grande scioltezza: lo spettatore verrà sorpreso da un intero reggimento di Carabinieri a Cavallo, ma in modo nuovo, inatteso. La novità assoluta de L’Opera è la Grande Bellezza nasce dal vulcanico Enrico Stinchelli, star assoluta tra i melomani italiani. Enrico Stinchelli ha deciso di fare il grande passo e affrontare con l’amico produttore Massimo Cappelli, il tempio popolare della lirica: l’Arena. Ma ovviamente, dopo tanti anni trascorsi ai microfoni e sui palchi, non sarà certo con uno spettacolo prevedibile...

l’opera È… la grande bellezza all’arena di verona

il gala’ lirico 2014

34 Concerti e non solo

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A U T U N N O / I N V E R N O / 2 0 1 4 / 1 5

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La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione

Bambini, cos’è il D.s.a.? L’esperto risponde

I sintomi del Disturbo Depressivo Maggiore

Continua a pag. 40Continua a pag. 39

L’udito e la sordità: al centro il valore della persona

Continua a pag. 39

L’Editoriale

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-iatri ha come fine istituzionale la tutela della salute dei cittadini garantendo l’

indipendenza,l’ autonomia, la dignità ed il decoro dei professionisti. Proprio perché la nostra professione coinvolge la vita delle per-sone, riteniamo sia impensabile non avvalerci di un Codice deontologico che per noi medici risale al V° secolo a.c. quando Ippocrate di Cos trasformò di fatto la professione medica avvicinandola alla natura delle cose e dei corpi, allontanandola vieppiù da una visione ieratica secondo cui le malattie provenivano dalla collera delle divinità, e dettando le prime regole per i Medici nell’esercizio della loro pro-fessione. Il nostro Codice deontologico infatti indica al Medico i principi etici cui deve ispirarsi la sua condotta e detta le regole di compor-tamento da quei principi derivate. Aspetti, questi, fondamentali anche per il medico stesso la cui professionalità vive soprattutto della considerazione e della fiducia di chi si rivolge a lui.

Quest’anno gli Ordini dei Medici hanno licenziato un nuovo Codice, inserendovi delle novità come la medicina potenziativa degli atleti e la medicina in pace e in guerra. Nel nostro Ordine il Codice viene consegnato a tutti i nuovi medici rodigini che si affacciano alla professione nel corso di una cerimonia in cui sono chiamati a pronunciare solenne giu-ramento alla professione Medica davanti alla società e alle autorità ma soprattutto davanti alla propria coscienza.

Continua a pag. 38

di Francesco Noce*

OccOrre rIstaBILIre una fOrte aLLeanza MeDIcO-pazIente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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38

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L’EditorialeSegue da pag. 37

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Il dr. Andrea Betteto

StUdiO deNtiStiCOdott. Andrea BettetoVia Perosi 5 Robegano di Salzano Ve tel 041 5740054Via Barche 47/d Mirano Ve tel 041 431262Convenzionato con Previmedical

E’ una cerimonia pubblica in cui questi giovani si prendono un impegno morale per la vita.

Vorrei che i cittadini ci pensassero e riconsiderassero l’importanza di questi gesti e impegni e che tornassero a darci fiducia come fino a non molto tempo fa.

Purtroppo i tempi in cui viviamo sono particolar-mente complessi. In campo medico, poi, si verifica un fenomeno nuovo e non del tutto positivo,tale da indurre molte persone,sempre più informate attraverso Internet o giornali e televisioni, (e questo è positivo), a contrat-tare con il medico una diagnosi o un percorso diagnostico-terapeutico senza avere le basi per poter decodificare i messaggi ricevuti ponendosi in un clima di diffidenza,(e questo è negativo) e, risulta spesso se non di danno, certamente non utile allo stesso paziente.

Ecco perché l’Ordine lavora seriamente per rifondare quel rapporto di fiducia finaliz-zato a creare quell’ alleanza terapeutica che unisce il medico ed il paziente nella lotta alla malattia.

Oggigiorno questo settore è in continua evoluzione e, purtroppo, risente molto anche delle scelte economiche di Governo e Regione. I continui tagli ai finanziamenti, i ritardi nella riorganizzazione dei servizi territoriali…rallentano e, a volte, ostacolano le scelte puramente mediche. In tutto questo, per il buon funzionamento della sanità, anche il cittadino deve esser chiamato a fare la sua parte utilizzando bene il sistema, evitando di appesantire il bilancio sanitario con richieste inappropiate, generando così un dispendio di risorse che potrebbero, invece, mancare quando ne avesse davvero bisogno.

Come Ordine di Rovigo abbiamo deciso da tempo di favorire il colloquio con i citta-dini al fine di agevolare la tutela della salute. Per questo abbiamo istituito lo “Sportello del Cittadino” dove vengono ricevuti coloro che ritengono di esporre situazioni che certo non vanno nella direzione di tutela della loro salute. Spesso,per fortuna, si tratta di incomprensioni o di lamentele di comportamenti, e ancor più spesso di problematiche legate all’ organizzazione di una sanità complessa e malata di troppa burocrazia. Tutti ricevono ascolto e ci si prende cura delle problematiche esposte e a tutti viene assicurata una risposta che , e lo dico con orgoglio,fino ad oggi è risultata quasi sempre positiva.

Ritengo sia indispensabile che cittadino torni ad aver fiducia nel medico che sceglie spezzando così quel circolo vizioso che può costringere i medici ad attuare una medici-na difensiva prescrivendo esami inutili per mettersi al riparo da eventuali ripercussioni future. Questa spirale di sfiducia, da un lato, e tutela preventiva, dall’altro, va interrotta per il bene di tutti.

Occorre sapere che all’Ordine è stato affidato il compito di certificare il percorso formativo dei propri iscritti attraverso un processo di aggiornamento e formazione con-tinua con cui viene garantita la professionalità ed il continuo studio che per il medico dura tutta la vita.

Ogni medico, infatti, deve adempiere ad obblighi formativi che avranno sempre più peso per il loro rapporto di lavoro, senza sottovalutare un riscontro economico sui premi assicurativi ed un possibile riflesso in ambito giudiziario in cui,il mancato adempimento potrebbe costituire un aggravante.

Ma devo dire che chi ha scelto questa professione con lo spirito ippocratico ha nel suo DNA i cromosomi rivolti allo studio continuo ed al suo paziente; e, ricordo con commozione che alla fine della cerimonia del giuramento solenne da parte dei giovani colleghi mi rivolgo loro con questo auspicio:” che se alla fine della loro vita professionale riusciranno a rileggere il giuramento che hanno appena pronunciato senza dover mai abbassare lo sguardo,allora e solo allora potranno dire di essere stati dei buoni medici. Sono certo che per la maggior parte, per fortuna, è così.

OccOrre rIstaBILIre una fOrte aLLeanza MeDIcO-pazIente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

di Francesco Noce*

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3939

Forse pochi sanno che l’ipoacusia, ossia la riduzione più o meno grave dell’udito, è uno dei problemi più diffusi al mondo. Più del 10% degli italiani ne soffre

e la causa è da attribuire a vari fattori quali l’invecchia-mento, esposizione a forti rumori e infezioni. La sordità se non affrontata in tempo si accompagna ad un veloce ed irreversibile decadimento delle funzioni cognitive e mnemoniche. Per le persone anziane la modificazione dell’umore e dell’affettività che si accompagna a difficol-tà di comunicazione e ritiro sociale, sono da affrontare con un semplice controllo dell’udito per escludere o ac-certare l’eventuale esistenza di un deficit uditivo. I Centri Dimensione Udire offrono un servizio professionale con la presenza di Audioprotesisti qualificati, per risolvere ogni problema di udito, mettendo al primo posto la centralità del paziente/utente, il suo stato di salute e la qualità nell’erogazione delle prestazioni.

Attraverso un colloquio con l’Audioprotesista sarà semplice capire le necessità della persona, tenendo conto della sua storia passata e dello stile di vita del pre-sente, per trovare la soluzione più adeguata alla propria perdita uditiva. Dimensione Udire si prende cura della persona in un vero e proprio percorso programmato per il recupero della perdita dell’udito, fatto di:

- tempestività nel servizio e controllo dell’udito gratuito

- tecnologie avanzate per la prova audiologica, con stanze silenti insonorizzate, per determinare la funzio-nalità uditiva

- scelta della protesi acustica digitale wireless, con design quasi invisibile

- prova di 30 giorni per trovare l’adattamento ideale- un servizio di assistenza continuo di post-vendita- apparecchi acustici tramite ASL INAIL (per aventi

diritto la protesi è gratuita)- un servizio a domicilio per chi ha difficoltà a recarsi

nelle varie sedi I Centri Dimensione Udire offrono, competenza ed

esperienza, un rapporto con il paziente votato all’a-scolto e all’instaurarsi di una relazione di fiducia. Ma soprattutto offrono la straordinaria possibilità di tornare a sentire e ritrovare, fin da subito, un po’ di felicità!

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1313

Tra i cambiamenti subiti dal nostro organismo con il passare degli anni, c’è anche sicura-mente un’evoluzione del nostro apparato

scheletrico. Se attorno ai 30 anni viene registrato un picco della massa ossea, con l’invecchiamento poi c’è un progressivo indebolimento delle ossa dovuto ad un aumento del processo di riassor-bimento osseo. L’osteoporosi rientra in questo quadro, in quanto si tratta di una malattia in cui le ossa diventano talmente fragili da rompersi anche in seguito a piccoli eventi traumatici. Gene-ralmente è considerata una malattia che colpisce il sesso femminile, dopo la menopausa infatti le donne sono particolarmente soggette al rischio di osteoporosi per i numerosi cambiamenti ormonali a cui vanno incontro. Tuttavia anche gli uomini possono esserne colpiti e per entrambi è impor-tante la prevenzione.

Una reale prevenzione dell’osteoporosi può portare ad una diminuzione del rischio di insor-genza e delle complicanze associate.

E’ importante considerare innanzitutto che la salute dell’osso è un processo che si sviluppa tutta la vita, fi n dall’infanzia. E’ stato dimostrato infatti che un non completo sviluppo dell’osso in età adolescenziale, aumenta il rischio di insorgen-

za di malattie scheletriche in età adulta. Risulta dunque ancora più importante adot-

tare delle semplici regole che possono prevenire la malattia.

Innanzitutto seguire una dieta bilanciata ricca di calcio e vitamina D. Il fabbisogno di quest’ul-tima è normalmente garantito dall’esposizione al sole (almeno 10 minuti al giorno); tuttavia, dopo una certa età o se non è possibile l’esposizione al sole, può essere necessaria un’integrazione ali-mentare se il medico lo ritiene opportuno.

E’ poi sempre consigliabile svolgere una mo-derata ma costante attività fi sica, come passeg-giate all’aperto o il sollevamento di piccoli pesi.

Naturalmente in caso di osteoporosi concla-mata è sempre meglio consultare il medico per concordare il miglior tipo di esercizio.

Oltre a ciò seguire sempre uno stile di vita sano, libero da vizi come il fumo o l’alcol.

Infi ne un aiuto fondamentale arriva anche dai test diagnostici che consentono di controllare il li-vello di mineralizzazione del nostro osso e capire se siamo a rischio di fratture.

Presso la nostra farmacia viene eseguito mensilmente in test ad ultrasuoni al calcagno.

Si tratta di un test breve e semplice in cui con

Osteoporosi: prevenirla in 10 minuti con un semplice test

Farmacia tre Colombine della Farmacia San Gaetano s.n.c.dott.sse Maddalena e Patrizia ZanettiVia Leopoldo Baruchello, 30 - ROViGO tel.0425/412038 -www.farmaciatrecolombine.it

Alle farmacia Tre Colombine, un test ad ultrasuoni in soli 10 minuti aiuta i pazienti a rischio di osteoporosi a prevenire l’insorgere della patologia

un apposito strumento ad ultrasuoni vengono misurate la densità e la qualità ossea.

Perché viene eseguito nel piede? Perché la struttura dell’osso del calcagno è simile dal pun-to di vista biomeccanico a quella del femore, le sedi più soggette a rischio di fratture in caso di osteoporosi.

Eseguire questo semplice test può aiutarti a capire se le tue ossa stanno davvero bene ed in base ai risultati decidere con il tuo medico cosa fare per mantenerle sane.

Dott.ssa Maddalena Zanetti

dr A. Nanni RosoliaPsicologo - Specializzato in dSA e difficoltà dell’apprendimentoVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

intraprendere degli specifi ci” training” che potrebbero favorire una riduzione del disturbo. Negli ultimi anni l’u-so di software specifi ci hanno permesso buoni risultati per quanto riguarda le abilità di base e hanno motivato notevolmente l’esercizio da parte degli interessati. Un bambino con D.S.A. o con diffi coltà di apprendimento si stanca molto facilmente ed è importante che riceva un adeguato supporto scolastico che tenga conto dei suoi punti di debolezza e che può derivare da un’effi cace collaborazione tra scuola, famiglia e professionisti.

I Disturbi Specifi ci dell’Apprendimento Scolastico(D.S.A.) sono disturbi di origine neuropsicologica che interessa-no alcune abilità specifi che necessarie all’apprendimen-

to scolastico e non permettono ai bambini che ne soffrono una completa autosuffi cienza nell’apprendimento, nono-stante la presenza di buone capacità intellettive. Non si tratta dunque di diffi coltà momentanee dovute alle mo-dalità in cui avvengono i processi relativi all’apprendimen-to scolastico o alla “cattiva volontà” del bambino. Essi interessano, nella maggior parte dei casi, la lettura (Di-slessia e Disturbo della Comprensione del Testo Scritto), la scrittura (Disgrafi a e disortografi a) e il calcolo (Discal-culia). I primi sintomi del D.S.A. possono essere osservati fi n dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia nei compiti che riguardano pre-scrittura , pre-lettura e nel linguaggio. Questi bambini incontrano vere e proprie diffi coltà sia nei primi anni della scuola primaria sia nei successivi gradi . Ad esempio, i bambini dislessici compiono spesso inversioni di lettere o sillabe (es.: li al posto di il). Inoltre, si osser-vano diffi coltà nel memorizzare informazioni in sequenza come i giorni della settimana, i mesi, le tabelline, ecc. Si è notato che spesso confondono la destra con la sinistra e così via. Allo stato attuale esistono indagini e strumenti che indagano specifi catamente i D.S.A e la diagnosi de-fi nitiva viene posta da Specialisti esperti, mediante test specifi ci verso la fi ne della seconda primaria, questo per garantire al bambino una maggiore maturazione fi sio-logica e un’ adeguata esperienza scolastica. Le recenti indicazioni in materia suggeriscono che già alla fi ne del primo anno della scuola primaria si potrebbe anticipare il sospetto di profi li funzionali compromessi al fi ne di

Bambini, cos’è il d.s.a? L’esperto rispondeQuando imparare è più difficile

Dott. Antonino Nanni Rosolia ok16

Per screening oncologico si intende un in-tervento di Sanita’ Pubblica che consiste in un percorso organizzato di diagnosi pre-

coce rivolto ad una popolazione asintomatica che aderisce volontariamente, con l’obbiettivo di individuare il tumore, se presente, in fase iniziale, o i suoi precursori.

Tale procedimento è garantito gratuita-mente cosi’ pure l’eventuale percorso diagno-stico e terapeutico successivo in tutte le sue fasi.

La diagnosi precoce è una delle modalità di prevenzione che ha lo scopo di individuare le malattie nelle sue fasi iniziali grazie agli esami clinici consigliati per età e sesso.

Da molti anni sono attivi programmi di prevenzione organizzati dalle Regioni e dai Co-muni in tutta Italia che tramite lettere, invitano i cittadini ad aderire per effettuare il test.

Il cancro della cervice uterina, della mam-mella, e del colon-retto sono i tre principali tu-

mori che colpiscono la popolazione italiana e se vengono diagnosticati in fase precoce possono essere trattati adeguatamente e tempestiva-mente aumentando così in maniera tangibile la percentuale di guarigione.

Grazie a questi screening ed alla sensibiliz-zazione della popolazione per merito anche del lavoro dei Medici di Medicina Generale, degli operatori dei Distretti Sanitari, delle Associazio-ni e degli organi di informazione, in Italia ven-gono individuati allo stato iniziale 3.500-4000 nuovi casi di tumore al collo dell’utero, 36.000 di tumore del seno e di 40.000 circa di tumore del colon-retto.

Il Pap test , che prende il nome dal me-dico greco-americano Georgios Papanicolau è un esame semplice, non doloroso che consiste nel prelevare una piccola quantità di materiale presente nel collo dell’utero che verrà poi ana-lizzato in laboratorio.

Viene eseguito nelle donne tra i 25 ed i 64

anni ogni tre anni.La mammografi a, per il tumore della mam-

mella, viene eseguito nelle donne fra i 50 ed i 69-74 anni una volta ogni due anni .

L’esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto (SO), per il tumore del colon-retto si esegue nella popolazione di ambo i sessi di età tra i i 50 ed i 69 anni.

Il tumore del colon-retto è la seconda cau-sa di morte per tumori sia per gli uomini che per le donne e, lo screening si è dimostrato in grado di ridurre la mortalità per tale neoplasia del 25%.

Gli screening oncologici rappresentano per-tanto, un complesso investimento per la salute ed hanno come risultato una diagnosi precoce e di conseguenza una riduzione della mortalità.

Occorre, pertanto, che l’autorità Politica Regionale individui i programmi di screening come sistema di programmazione, intervento e valutazione della realtà sanitaria.

L’importanza dello screening nella prevenzione oncologicaIl cancro della cervice uterina, della mamella, e del colon-retto sono i tre principali tumori che colpiscono la popolazione. Se diagnosticati in fase precoce possono essere trattati tempestivamenete aumentando la percentuale di guarigione

dott. Francesco Sacco -Medico ChirurgoSpecialista in Ostetricia e Ginecologia Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836 - [email protected]

Dott. Francesco Sacco

La protesi Avvitata su 4 ( ALL ON FOUR ) 0 6 ( ALL ON SIX ) Impianti, è un tipo di dispositivo che negli ultimi tempi ha spopolato tra gli studi Odontoiatrici

riscuotendo un discreto successo nelle riabilitazioni IM-PLANTO-PROTESICHE. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. In primo luogo è necessario inserire gli impianti, il medico creerà gli alloggiamenti per le viti implantari nell’osso mandibolare o mascellare a seconda che la riabilitazione sia inferiore o superiore, verrà poi posizio-nato un provvisorio, che rimarrà per il tempo necessario affi nché le viti implantari si integrino nell’osso, una volta avvenuta l’integrazione si procederà con la presa dell’impronta per costruire la protesi defi nitiva che po-trà essere fatta con diversi materiali, metallo ceramica, zirconia, resina, composito.Di seguito sono riportate le foto con i rispettivi materiali, la prima a dx metallo ce-ramica, sotto a dx zirconia, la prima a sx resina, sotto a sx composito. Tutte queste protesi sono ben tollerate dai pazienti e se ben fatte hanno una durata che va molto

E’ indispensabile affidarsi a medici esperti e personale qualificato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno

Protesi avvitata su impianti

avanti nel tempo soprattutto per quanto riguarda quelle in zirconia e metallo ceramica, anche l’aspetto economi-co è vantaggioso, con una modesta spesa, in particolare per la protesi avvitata su 4 impianti, il paziente si assi-cura una riabilitazione funzionale, estetica e duratura. E’ sempre comunque indispensabile affi darsi a medici esperti e personale qualifi cato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno, non si può infatti proporre estrazioni di tutti gli elementi dentali na-turali per sostituirli con degli impianti, a meno che non

ve ne sia certa indicazione, e per saperlo devono essere fatte le dovute indagini radiologiche specifi che per ogni singolo caso. Per quanto riguarda la protesi avvitata su sei impianti valgono le stesse regole di valutazione, bi-sogna dire che è un po’ più costosa della prima visto che ci sono due impianti in più, e proprio per questo diventa anche più sicura e stabile . consiglio vivamente, visto che la differenza di prezzo non sarà abissale, di optare per questo tipo di protesi, naturalmente se l’equipe me-dica ve ne darà indicazione.

Lo studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualifi cato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima

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dott.ssa Mariangela Gaudio - Psicologa PsicoterapeutaRiceve su appuntamento presso “Studio di Psicologia e Psicoterapia” – Mirano (Ve)tel. 342 1655155 www.mariangelagaudio.it

Il Disturbo Depressivo Maggiore, co-munemente defi nito ‘depressione’, appartiene alla categoria diagnostica

dei Disturbi dell’Umore, ed è caratterizzato dalla presenza di sintomi di tipo cognitivo (visione negativa di se stessi, della propria vita, del proprio futuro, autocritica, autosva-lutazione, mancanza di speranza, idee di morte, etc.), emotivo (tristezza, angoscia, disperazione, mancanza di motivazione e ri-dotta capacità di trarre piacere dalle attività che in passato procuravano gioia e soddi-sfazione, sensi di colpa eccessivi o inappro-priati, etc.), comportamentale (riduzione delle attività quotidiane, isolamento sociale, riduzione dell’attività sessuale, etc.) e fi sio-logico (perdita di energia, senso di fatica, diffi coltà di concentrazione e di memoria, perdita dell’appetito, disturbi del sonno, etc.).

A fronte di tale quadro sinto-matologico appare chiaro come la depressione può creare gravi ripercussioni sulla vita quotidia-na della persona, in quanto lo svolgimento delle abituali attività quotidiane può diventare molto diffi coltoso a causa della sfi ducia in sé e dei sintomi che tipica-mente si manifestano, i quali possono ali-mentare ulteriormente la visione negativa, globale e assolutistica, che la persona ha di se stessa (arrivando ad auto-defi nirsi come “incapace”, “fallita”, “senza speranza”, etc.) e le conseguenti intense emozioni di tristezza e angoscia provate. In relazione a ciò, assume rilevanza evidenziare come la persona che attraversa un periodo di depressione mette in atto alcuni comporta-menti disfunzionali ‘tipici’, i quali creano un ‘circolo vizioso’ e mantengono nel tempo lo stato di sofferenza. In tale prospettiva, si rileva come nel Disturbo Depressivo si manifesta una marcata compromissione nello svolgimento di attività consuete in quanto, a causa della mancanza di inte-resse o energia, spesso vengono abban-donati o ridotti notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, diminuendo in questo modo la possibilità di sperimentare un seppur breve stato mentale positivo, ed allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti e dalla persona che era. Ad esempio, sperimentando molta fatica nell’affrontare e gestire le normali oc-cupazioni quotidiane (es. lavorare, studiare, fare la spesa, preparare da mangiare, svol-

gere faccende domestiche, etc.), la persona inizia ad evitarle, a rimandarle, o a delegar-le a qualcuno; provando apatia e disinteres-se quasi per tutto, smette di uscire, evita il contatto con altre persone e trascorre molto tempo a letto o davanti alla televisione, rimuginando sui propri pensieri negativi ed impedendo a se stessa di vivere esperienze maggiormente gratifi canti.

Tale situazione può condurre ad uno stravolgimento delle relazioni sociali abituali, in quanto la persona può prova-re vergogna, senso di inferiorità o di colpa per la situazione che vive e, a causa di ciò, allontanarsi ulteriormente dagli altri, intrap-polandosi in una solitudine dolorosa; in altri casi, può considerarsi incapace di svolgere autonomamente le attività consuete, e so-

pravvalutare irrealisticamente le diffi coltà insite in esse, diventando in tal modo ecces-sivamente dipendente dagli altri. L’umore depresso infl uisce anche sul rapporto con il proprio corpo, ovvero la persona che soffre di depressione spesso manifesta mancanza di interesse o diffi coltà nel curare il suo aspetto fi sico e mangiare in modo regolare.

Purtroppo i comportamenti di evi-tamento sopra tratteggiati, pur dando l’illusione di alleviare momentaneamente il malessere (in quanto sottraggono la per-sona allo sforzo di fare ciò che non ha più voglia di fare), in realtà conducono ad un graduale peggioramento della situazio-ne problematica ed hanno una profonda ricaduta sull’autostima del paziente, in quanto la persona può giungere a per-cepirsi maggiormente come “incapace” e “diversa” da come era in precedenza, convincendosi di non essere più in gra-do di svolgere attività precedentemente attuate; inoltre, può credere di non riuscire più a trarne soddisfazione e piacere, aggra-vando in tal modo la valutazione negativa di se stessa e della propria vita attuale e la sfi ducia verso il futuro.

La psicoterapia cognitiva confi gura i

Sintomi cognitivi e comportamentali nel disturbo depressivo Maggiore

Dott.ssa Mariangela Gaudio

A causa della mancanza di interesse o energia, spesso la persona abbandona o riduce notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti

processi di insorgenza e mantenimento del-la depressione attraverso l’individuazione delle cognizioni disfunzionali che inducono la persona a considerare se stessa, la sua vita e il suo futuro in maniera irrealistica-mente o irreversibilmente negativa. In tal senso, emerge come molti sintomi sopra citati costituiscono la conseguenza dell’at-tivazione di errori sistematici insiti nel modo di pensare della persona, che determinano la conseguente sofferenza emotiva e i com-portamenti problematici, e mantengono viva la convinzione della validità dei suoi concetti negativi, malgrado vi siano chiare prove del contrario.

Le distorsioni cognitive caratteristiche della depressione si manifestano con diversi livelli di gravità. In tal senso, mentre nella

depressione più lieve generalmente la persona riesce a rendersi consa-pevole più facilmente del fatto che l’auto-critica durissima, l’interpre-tazione eccessivamente negativa degli eventi o la sua aspettativa di un futuro nero è generata da invo-lontari errori di valutazione, i quali costruiscono una ‘realtà’ distorta, deformata, viceversa nel momen-to in cui la depressione peggiora

la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi angoscianti, persistenti e ripetitivi, che generano descrizioni della realtà gravemente falsate, e di-viene molto diffi cile constatare che non sussiste connessione tra le situazioni effettive e le in-terpretazioni negative che essa ne trae. Ad esempio, la perso-na può valutare erroneamente se stessa come globalmente “inadeguata”, completamente priva di qualche qualità conside-rata importante, oppure nutrire l’aspettativa che le sue diffi coltà e sofferenze attuali si protrarranno indefi nitamente, provando dunque uno stato d’animo di disperazione e angoscia.

Sulla base di quanto sopra delineato, nell’ambito del modello teorico cognitivo, l’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focaliz-za soprattutto sull’attenta valutazione e correzione delle cognizioni attraverso cui il soggetto costruisce l’interpretazione, la spiegazione, l’anticipazione degli eventi passati presenti o futuri, la valutazione di se stesso e della sua vita, aiutando la

persona a individuare e modifi care le convinzioni disfunzionali che contribui-scono a creare, mantenere ed esacerbare la sofferenza emotiva. In relazione a ciò, si rileva come la correzione delle valutazio-ni distorte relative a se stessi, alla propria vita o al proprio futuro conduce ad un graduale cambiamento sul piano emotivo e comportamentale. Ad esempio, nel caso di un episodio depressivo conseguente ad un evento molto doloroso la persona può riuscire progressivamente ad abbandonare la convinzione iniziale di un futuro irrime-diabilmente rovinato, giungendo a costruire una successiva ri-valutazione della propria esperienza; in tal modo, riuscendo ad attua-re un cambiamento nel modo di pensare,

pian piano la persona riesce a superare la disperazione iniziale e, conseguentemente a ciò, comincia a sentire il riemergere di una maggiore fi ducia in sé e nelle proprie possibilità di migliorare la situazione attua-le, giungendo ad una successiva graduale ripresa della motivazione e dell’energia ne-cessaria per gestire gli impegni quotidiani.

Parallelamente a ciò è necessario intervenire sul piano del comportamento quotidiano, attuando in maniera gradua-le specifi ci cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale in-dotta dal disturbo. In tal senso, a fronte della sintomatologia evidenziata è necessa-rio attuare una progressiva riattivazione a livello comportamentale, che gradualmente consentirà alla persona di trarre sollievo e distrazione dalle rimuginazioni negative e dalla disforia, e successivamente permette-rà di valutare empiricamente l’infondatezza delle idee estremamente negative relative a se stesso e alla propria capacità di svolgere le normali attività e di trarne piacere. In

tale direzione, il cambiamento dei comportamenti depressivi consente di giungere a cambiamenti cognitivi, ovvero sul piano dei pensieri, della visione di se stesso e delle proprie capacità, della propria vita attuale e del proprio futuro.

A fronte di quanto esaminato nel presente contributo, pertanto, si rileva come il cambiamento cognitivo

conduce ad un conseguente miglioramento del tono dell’umore e ad una progressiva diminuzione dell’intensità dei vari sintomi manifestati, i quali a loro volta infl uiranno positivamente sui pensieri e sul compor-tamento quotidiano, interrompendo in tal modo il circolo vizioso della depressione in cui la persona si era intrappolata.

Nel momento in cui la depressione peggiora la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi ancoscianti, persistenti e ripetitivi

E’ necessario individuare e interrompere il “circolo vizioso” che genera il mantenimento del disturbo

L’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focalizza soprattutto sulla valutazione e correzione delle convinzioni disfunzionali attraverso cui la persona costruisce i giudizi distorti relativi a se stessa ed alla propria vita, e sulla progressiva riattivazione del comportamento quotidiano, che consente di trarre sollievo dalle rimuginazioni e di valutare empiricamente l’infondatezza delle previsioni negative sulle proprie capacità”

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42 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ALTI E BASSI IN

ARRIVO IN CAMPO SENTI-MENTALE. SARETE CONTRADDIT-

TORI: ORA PASSIONALI E GRINTOSI ORA INCERTI SALUTE NON STRAPAZZATEVI TROPPO ANCHE SE VI SENTITE IN FORMA. UNA SANA ALIMENTAZIONE VI AIUTERÀ A STAR BENE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO LA

MORBIDEZZA UNITA AD UNA BELLA DOSE DI

SENSUALITÀ VI AIUTERANNO A CONQUIS-TARE CHIUNQUE. SIATE LEGGERI SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROB-LEMA SAPPIATE CHE LA CONVALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO VOGLIA DI SE-

DURRE E GIOCARE CON GLI SGUARDI CHE VI GA-RANTIRANNO IL SUCCESSO

NEGLI AFFARI DI CUORE SALUTE SE DOVRETE RIPRENDERVI DA UN PROBLEMA SAPPIATE CHE LA CON-VALESCENZA SARÀ BREVE. OTTIMO QUADRO ASTRALE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO I CON-TRASTI TACIUTI NEL

CUORE DI CHI AMATE METTONO RADICI: CORRETE AI RIPARI E CONCEDETEVI UN CHIARIMENTO SALUTE NON SCEGLIETE IL CIBO COME MEZZO CONSOLATORIO. DOVETE AVERE UNA BUONA SCORTA DI PAZIENZA. EVITARE GLI ECCESSI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE APPAS-SIONATI E AUDACI, PRONTI A

SPAZZARE VIA ANTICHI RESI-DUI DEL PASSATO. IN AR-RIVO NOVITÀ IMPORTANTI SALUTE I PIANETI INCOR-

AGGIANO LO SPORT E LA MUSCOLATURA PER SMALTIRE PESO E DELINEARE LA SILU-ETTE UN PO’ APPESANTITA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO LE BRACCIA DI CUPIDO SONO AP-

ERTE E TI ASPETTANO. OCCORRE, PERÒ, CHE TU ABBIA FIDUCIA E TI LASCI AN-DARE SALUTE AMMINISTRATE BENE LE VOSTRE FORZE PERCHÉ ARRIVATE UN PO’ STANCHI E ALL’ORIZZONTE NON C’È UNA RIPRESA COMPLETA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO QUALCHE CONTRADDIZIONE FA-

MILIARE POTREBBE RENDERVI LA VITA DIFFICILE. SIATE PAZIENTI CON CHI AM-ATE SALUTE SARETE MOLTO NERVOSI, IRRITABILI, SCONTENTI. SI FARANNO SENTIRE I CLASSICI ACCIACCHI DI STAG-IONE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO SIETE

PERSONE DI-VERSE: I PROBLEMI

CHE AVETE AFFRONTATO IN PASSATO VI HANNO RESO PIÙ FORTI SALUTE LA FORMA FISICA SARÀ SOGGETTA A QUAL-CHE CALO IMPROVVISO, MA IL BILANCIO SARÀ POSITIVO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RICHIESTE IRRITANTI IN FAMIGLIA,

BATT I- BECCHI CON GLI AMICI, EQUIVOCI E AMBIGUITÀ: TOLLERANZA SALUTE RAFFREDDORI E CLASSICI MALANNI DI STAGIONE STANNO IN AG-GUATO: ATTENTI AI COLPI DI FREDDO ALLE VIE RESPIRATORIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO MOLTE LE CONTRADDIZIONI CHE AGITANO

I RAPPORTI PERSONALI. SIATE CAUTI E NON PRETENDETE DI IM-

PORRE IL VOSTRO PARERE SALUTE LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE VI FANNO SENTIRE FIACCHI E SVOGLIATI. DOVETE SFORZARVI DI ESSERE PIÙ ATTIVI

LEONEDAL 23/07AL 23/08

FASCINO TANTA VOGLIA DI VIAGGIARE, DIVER-TIRSI E CONOSCERE GENTE NUOVA. FINAL-MENTE SI ESCE DAL LETARGO CRONICO

SALUTE SE SIETE SPORTIVI QUESTO È IL MOMENTO DI RAGGIUNGERE TRAGUARDI IMPORTANTI. SE NON LO SIETE INIZIATE ORA

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

FASCINO SARETE PIÙ CHE MAI ATTRAENTI E BENDISPOSTI NEI CON-FRONTI DEL PARTNER E DI PROBABILI NUOVI INCONTRI SALUTE SONO CONSI-GLIATE CURE MIRATE ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLA BELLEZZA NATURALE. CURATE LA PELLE DEL VISO

OroscopoE’ TEMPO DI GRANDI CAMBIAMENTI:

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