Joseph A. Scarcella, Ph.D. California State University, San Bernardino College of Education
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale...
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Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Dove sta andando la Medicina?Dove sta andando la Medicina?L’appropriatezza terapeutica e la ricerca di nuove L’appropriatezza terapeutica e la ricerca di nuove
tendenzetendenzeMilano, 12 dicembre 2009Milano, 12 dicembre 2009
L’appropriatezza terapeuticaL’appropriatezza terapeuticanella clinica orizzontalenella clinica orizzontale
Dr. Carmelo ScarcellaDr. Carmelo ScarcellaDirettore GeneraleDirettore Generaledell’ASL di Bresciadell’ASL di Brescia
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
aumento della durata della vita aumento dell’età media
aumento della sensibilità dei serivizi sanitari a prendere in carico sistematicamente i malati cronici aumento della richiesta da parte degli assistiti e delle loro famiglie di essere presi in carico sistematicamente prolungamento della durata della “malattia presa in carico”
aumento dell’incidenza di nuovi casi
La prevalenzadelle persone prese in carico per patologie croniche
è in continuo, progressivo incremento
I nuovi orizzonti per i servizi sanitariI nuovi orizzonti per i servizi sanitari
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Risorse limitate a fronte della progressiva crescita dei bisogni
I sistemi sanitari devono sviluppare e consolidare nuove modalità organizzative, in grado di ottimizzare l’uso delle risorse e amplificare efficacia ed efficienza
Le ASL rappresentano il luogo privilegiato per presidiare la rete locale dei servizi sanitari in modo da coinvolgere i diversi attori nel processo di “Governo
Clinico”, che li chiama a rendersi responsabili e consapevoli protagonisti del miglioramento continuo della qualità dei loro servizi e degli standard sanitari raggiunti, in modo da garantire i migliori risultati a
fronte di un uso oculato delle risorse
I nuovi orizzonti per i servizi sanitariI nuovi orizzonti per i servizi sanitari
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia MMG isolato
MMG in associazione
Governo Clinico del MMG
MMG nel sistema
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Il MMG isolato Libero professionista che lavora da solo
Rimane in attesa e risponde alle singole domande che gli pervengono
Fornisce singole prestazioni
È esterno all’ASL (un convenzionato “sotto” la vigilanza amministrativa dell’ASL che lo paga)
Agisce non coordinato nella rete sanitaria
Presenta un comportamento clinico-prescrittivo variabile
Non è formato specificamente per la Medicina Generale; spesso ha seguito un percorso ospedaliero specialistico, scelto in base ad interessi/opportunità personali, in branche specialistiche lontane dalla Medicina Generale
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
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Lo sviluppo dell’associazionismo L’esperienza preliminare nei “Team”:L’esperienza preliminare nei “Team”:
i MMG cominciano a parlarsi e a confrontarsi, ma su tematiche individuate spontaneamente e autonomamente
L’associazionismo semplice:L’associazionismo semplice:è un passaggio non significativo; il MMG, spesso, vi aderisce solo perché ciò rappresenta una opportunità economico-logistica
L’associazionismo in rete e in gruppo:L’associazionismo in rete e in gruppo:spesso non riesce ad offrire all’assistito un miglioramento oggettivo o percepibile
Anche quando la forma associativa è ben Anche quando la forma associativa è ben funzionante,funzionante,
rimane comunque una entità “isolata” dal sistemarimane comunque una entità “isolata” dal sistema
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
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Il Governo Clinico Rottura dell’isolamento funzionale:Rottura dell’isolamento funzionale:
Con l’introduzione dei PDTA si favorisce l’integrazione del MMG con il livello specialistico e si riduce la variabilità clinico-prescrittiva
Individuazione di indicatori di Governo Clinico:Individuazione di indicatori di Governo Clinico:L’avvio del loro utilizzo consente di iniziare a riscontrare il raggiungimento di risultati di processo, di adeguatezza del comportamento clinico, di salute e di individuare le aree di possibile miglioramento
Audit clinico:Audit clinico:a livello distrettuale, nei “Gruppi di Miglioramento” ciascun MMG è facilitato nel “confronta tra pari” con modalità non empiriche o anedottiche, ma sulla base di indicatori effettivamente misurabili e confrontabili
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
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Verso il MMG nel sistema Nei confronti del singolo assistito:Nei confronti del singolo assistito:
Il MMG diventa il “regista” della conduzione clinica dell’assistito, avvalendosi dell’apporto consulenziale dei diversi livelli specialistici
Una partecipazione attiva del MMG al governo del Una partecipazione attiva del MMG al governo del sistema:sistema:
Il MMG entra in un rapporto strutturato, mediato dal Distretto, con gli altri MMG Il MMG produce “risultati generali”, non solo sul “singolo assistito”, ma anche “sull’insieme degli assistiti che presentano i medesimi quadri clinici” e, complessivamente, “sull’intera popolazione” Il MMG diventa osservatore privilegiato a supporto della programmazione di sistema, contribuendo alla rilevazione dei bisogni di salute e alla individuazione delle aree di criticità/miglioramento
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
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Una possibile visione veramente olistica
Il MMG conosce dell’assistito:Il MMG conosce dell’assistito: i problemi di salute e la storia sanitaria il contesto familiare e di vita le abitudini gli elementi di fragilità e di potenzialità
(dell’assistito e della famiglia)può pertanto:può pertanto:
effettuare interventi preventivi personalizzati e contestualizzati (es.: prescrivere comportamenti nutrizionali con una posologia adattata sia alla sua condizione clinica che al suo contesto socio-familiare)
valorizzare l’alleanza con i familiari (es.: favorire la compliance terapeutica e dei controlli, rilevare tempestivamente situazioni di rischio, ottimizzare l’educazione terapeutica)
L’evoluzioneL’evoluzionedella collocazione del MMG nel della collocazione del MMG nel
sistemasistema
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L’evoluzione del ruolo e dell’integrazionedel MMG nel sistema
può avvenire solo se il processoè sostenuto a livello locale
da una azione dell’ASL svolta tramite i Servizi Centrali e i Distretti
Consapevole Forte Continuativa Metodica Efficace
La crescita e la qualificazioneLa crescita e la qualificazionedel Sistema delle Cure Primariedel Sistema delle Cure Primarie
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Dispongono e fanno circolare informazioni:Dispongono e fanno circolare informazioni: qualificate significative tempestive
Contribuiscono alla soluzione dei problemi:Contribuiscono alla soluzione dei problemi: del singolo assistito con bisogni complessi delle problematiche clinico-assistenziali da organizzare e razionalizzare (con PDTA, protocolli professionali, ecc.) dei conflitti, visti come opportunità di avvicinamento tra le parti e spazio di miglioramento
Orientano e guidano:Orientano e guidano: trasversalmente tra le diverse componenti dando continuità nel tempo
Mettono a disposizione strumenti professionaliMettono a disposizione strumenti professionali
ASL e DistrettoASL e Distretto“autorevoli” e “proattivi”“autorevoli” e “proattivi”
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L’attivazione del sistema delle Cure Primarie, ovvero del Medico di Famiglia supportato dal Distretto a ciò appositamente organizzato, consente di promuovere, in modo efficace, capillare, estensivo, proattivo: l’appropriatezza e la persistenza delle terapie nel tempo, il follow up congruente e sistematico nel tempo, l’accesso gerarchizzato ai livelli di cura a intensità più
elevata.
Il coinvolgimento del sistema delle Cure Primarie consente inoltre di attivare processi di razionalizzazione dell’uso delle risorse, con la possibilità di riallocare le risorse liberate dalla ottimizzazione delle attività sanitarie territoriali: evitare la ripetizione di iter diagnostici, promuovere l’appropriatezza e l’oculatezza delle prescrizioni
farmaceutiche, favorire l’integrazione e la contestualizzazione degli
interventi specialistici, contenere gli accessi al pronto soccorso, prevenire/evitare ricoveri ospedalieri.
Governo clinico e miglioramento Governo clinico e miglioramento continuocontinuo
delle Cure Primariedelle Cure Primarie
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L’attivazione di un sistema delle Cure Primarie evoluto e competente apre la nuova e promettente prospettiva di integrare in un processo unitario la integrare in un processo unitario la pratica clinica con la ricerca sul campopratica clinica con la ricerca sul campo, andando sistematicamente a riscontrare nel “mondo reale” e a livello locale:
la effettiva implementazione dei PDTA (quali strumenti di traduzione operativa contestualizzata delle linee guida e delle EBM)
gli effettivi esiti di salute prodotti a seguito della implementazione dei PDTA
Governo clinico e miglioramento Governo clinico e miglioramento continuocontinuo
delle Cure Primarie: le prospettive delle Cure Primarie: le prospettive futurefuture
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
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Promuovere il sinergico miglioramento continuo da parte dei singoli MMG, basato sul riscontro del proprio operato mediante il confronto tra pari a livello distrettuale sui ritorni informativi personalizzati.
“Patrimonializzare” l’esperienza clinico-gestionale collettiva con un monitoraggio diretto ed interattivo di tutti i pazienti, senza limitazioni di campionamenti statistici e selezioni cliniche, ma riscontrando ciò che avviene effettivamente nel “mondo reale”.
Le informazioni significative provenienti sia dalla gestione clinica quotidiana dei MMG che dai dati amministrativo- gestionali a disposizione dell’ASL, opportunamente integrate per evitare autoreferenzialità, consentono il monitoraggio permanente delle condizioni di salute dell’intera popolazione locale, andando anche ad individuare possibili aree di criticità su cui innestare interventi mirati di miglioramento (con una angolatura quindi non clinica ma di sanità pubblica).
Governo clinico e miglioramento Governo clinico e miglioramento continuocontinuo
delle Cure Primarie: le prospettive delle Cure Primarie: le prospettive futurefuture
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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
L’evoluzione del sistema delle Cure Primarie,L’evoluzione del sistema delle Cure Primarie,a fronte dello sviluppo di specifiche competenze e a fronte dello sviluppo di specifiche competenze e conoscenze, oltre che di strumenti di lavoro, da parte conoscenze, oltre che di strumenti di lavoro, da parte dei diversi professionisti convenzionatidei diversi professionisti convenzionati
MMG (ed i loro infermieri e collaboratori di studio), MCA, PLS, Farmacisti territoriali,
richiede lo sviluppo di nuove professionalità da parte richiede lo sviluppo di nuove professionalità da parte degli operatori dell’ASL/Distrettodegli operatori dell’ASL/Distretto
Medici dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base (i “Medici OSSB”), Farmacisti del “Servizio Farmaceutico ASL”, Infermieri delle cure domiciliari, Amministrativi (che devono divenire facilitatori competenti per la soluzione di problemi, soprattutto della integrazione e della comunicazione).
Necessità di nuove professionalitàNecessità di nuove professionalitànell’ASL e nel Distrettonell’ASL e nel Distretto
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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Esce “Esce “tradizionalmente” tradizionalmente” dalle Scuole di Igiene ma dalle Scuole di Igiene ma non gli è richiesto alcuno dei ruoli non gli è richiesto alcuno dei ruoli “tradizionali”“tradizionali”; ; infatti non è:infatti non è:
un igienistaun medico della direzione sanitaria di struttura un epidemiologo un ricercatore della prevenzione
Il suo nuovo ruolo:Il suo nuovo ruolo: “facilitare” l’integrazione e la comunicazione tra i diversi attori sanitari attivi a livello locale in funzione del miglioramento continuo dell’efficacia ed efficienza della rete potrebbe essere individuato come il”medico della direzione sanitaria dei servizi territoriali”
Il Medico dell’Organizzazione dei Il Medico dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base (il “Medico Servizi Sanitari di Base (il “Medico
OSSB”)OSSB”)
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Le nuove competenze richieste:Le nuove competenze richieste:
elaborare ed analizzare informazioni, analizzare report informativi personalizzati e contestualizzati al distretto e all’ASL, utilizzando indicatori specifici dell’area delle Cure Primarie, diagnosticare problemi organizzativi, analizzare stili prescrittivi, pianificare azioni locali di miglioramento, animare incontri di aggiornamento, condurre gruppi di lavoro, facilitare incontri di audit clinico e di confronto tra pari, applicare metodologie di problem solving, specialmente per la gestione integrata di casi complessi, porsi come mediatore tra le diverse componenti, specialmente in occasione di conflitti.
Il Medico dell’Organizzazione dei Il Medico dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base (il “Medico Servizi Sanitari di Base (il “Medico
OSSB”)OSSB”)
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Brescia
Il Medico dell’Organizzazione dei Il Medico dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di Base (il “Medico Servizi Sanitari di Base (il “Medico
OSSB”)OSSB”)
Le nuove provenienze formativo-professionali:Le nuove provenienze formativo-professionali:
non solo dalle Scuole di Igiene, ma anche
dalla Clinica
dalla Medicina generale
Dr. Carmelo Scarcella - Direttore Generale dell'ASL di Brescia Milano, 12 Dicembre 2009
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Infermieri perInfermieri per: supportare l’educazione terapeutica ed il follow
up dei malati cronici, la valutazione e l’assistenza della
compromissione dell’autosufficienza, l’uso appropriato ed oculato di dispositivi ed
ausili, il problem solving a livello domiciliare, finalizzato
ad autonomizzare il contesto familiare e ad abbattere le “micro-barriere” domestiche;
Farmacisti perFarmacisti per: promuovere l’uso appropriato, motivato ed
oculato dei medicinali, la lettura dei consumi di farmaci e dei relativi
comportamenti prescrittivi;Amministrativi perAmministrativi per:
Il supporto competente agli operatori sanitari e agli assistiti, mediante lo sviluppo di specifiche capacità di accoglienza delle richieste, di orientamento nella rete dei servizi, di soluzione di problemi, soprattutto della integrazione e della comunicazione.
Le altre figure professionali Le altre figure professionali dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di dell’Organizzazione dei Servizi Sanitari di
BaseBase