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AUTODETERMINAZIONE NELLA VITA E PER LA MORTE ASSOCIAZIONE PER UNA MORTE UMANA

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AUTODETERMINAZIONE NELLA VITA E PER LA MORTE

ASSOCIAZIONE PER UNA MORTE UMANA

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«Per ciò che concerne la morte volontaria:io non intravvedo in essa né un peccato, né una viltà.Ritengo invece che la certezza che questa soluzione sia per noi disponibile rappresenti un buon aiuto per sostenere la vita e tutte le sue difficoltà.»

Hermann Hesse, scrittore (1877 – 1962)

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DIVENTATI MEMBRI ANCHE VOI: PROTEGGETEVI!

• EXIT protegge voi e i vostri cari in ospedale. Trattamenti medici contro il volere del paziente non sono autorizzati. Nel momento in cui voi non potete esprimere la vostra opinione in merito ai trattamenti entra in vigore il testamento biologico EXIT.

• EXIT aiuta a morire persone che soffrono gravemente. In Svizzera l’assistenza al suicidio è legale da decenni. EXIT è attiva in questo campo da oltre 30 anni. I professionisti impiegati presso la sede centrale ed un team di assistenti al suicidio esperti offrono consulenza e aiuto nel rispetto delle severe norme di EXIT.

• EXIT si impegna anche politicamente a favore del diritto di autodeterminazione. Dal 2000 nei parlamenti cantonali e nelle camere federali ci sono stati 25 interventi sul suicidio assistito. EXIT intrattiene contatti con partiti, parlamentari e consiglieri federali informando e seguendo le varie fasi politiche riguardanti i temi per cui si batte.

• In caso di bisogno EXIT si impegna attivamente e con tutti i mezzi giuridici a far valere il vostro testamento biologico. EXIT è l’unica organizzazione in Svizzera che in caso di necessità si reca in ospedale per aiutare i vostri parenti a far rispettare la volontà da voi espressa nel testamento biologico.

• EXIT rispetta la legge svizzera e le condizioni quadro legislative riguardanti l’aiuto legale al suicidio. EXIT coopera con la classe medica, con le autorità, con la giustizia e la polizia.

• EXIT è politicamente e religiosamente neutrale e non ha alcuno scopo economico. EXIT, prima associazione con testamento biologico, fondata nel 1982, è oggigiorno una delle maggiori organizzazioni al mondo per l’assi-stenza al suicido.

• EXIT è un’associazione senza scopo di lucro, finanziata anche tramite donazioni e legati. Oltre all’attività riguardante il testamento biologico e l’assistenza al suicidio, EXIT si occupa di consulenza a persone in difficoltà, di problematiche giuridiche inerenti al tema, dell’attuazione di una legge liberale, della gestione di palliacura – una fon-dazione di EXIT, e di molto altro ancora.

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COLOFONE

EDITOREEXIT Deutsche SchweizMühlezelgstrasse 45Casella postale 8048 Zurigo

RESPONSABILEErnesto Streit

TESTIIlona BethlenAndreas BlumMelanie KuhnBernhard Sutter

FOTOEXIT

COMPOSIZIONEKurt BläuerTypografie und GestaltungZinggstrasse 163007 Berna031 302 29 00

STAMPADMGUntermüli 116302 Zugo041 761 13 [email protected]

Questo opuscolo è disponibile anche in lingua tedesca.

12a edizione / 2015

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Oggigiorno il tema del suicidio assistito non è più un tabù, ma un argo­mento ben ancorato nell’agenda politica e nella realtà sociale.

Da decenni ormai EXIT si impegna in favore del diritto all’autodeter­minazione nell’ultima fase della vita fornendo altresì un importante aiuto alle persone che soffrono. Nel fare ciò EXIT si occupa in particolare di redigere e di far valere il testamento biologico dei suoi membri, di offrire consulenze durante momenti particolarmente critici, di sostenere la medicina palliativa e di fornire un suicidio assistito professionale e competente, svolto secondo regole severe e con chiarimenti attenti e fondati, in un clima di empatia e grande responsabilità.

Soltanto l’individuo che soffre può essere il giudice unico e ultimo della sopportabilità di un male. I passi avanti compiuti dalla medicina moderna non sono infatti in grado di lenire ogni sofferenza. Anche fra i medici è in corso una discussione sui valori legati a questa professione che sta mettendo sempre più in primo piano il rispetto dell’autonomia del paziente in contrapposizione agli atteggiamenti paternalistici del passato. Questa visione è ancorata anche nel nuovo diritto di protezione degli adulti in vigore dal 1° gennaio 2013, una legge alla quale ha contribuito anche il costante lavoro di EXIT.

Una buona parte della popolazione svizzera sostiene la causa di EXIT, come dimostrano le votazioni e i sondaggi indipendenti svoltisi negli ultimi 12 anni.

Con questo opuscolo vogliamo da un lato mostrare come lavora la nostra organizzazione e dall’altro rispondere ai quesiti che si pongono i nostri mem­bri e una parte cospicua dell’opinione pubblica. Vogliamo inoltre abbattere eventuali riserve e convincere all’adesione persone che da tempo pensavano già di farlo.

Per esistere come organizzazione EXIT deve poter contare sull’adesione di persone che passano da una simpatia passiva a un’adesione attiva. Anche per noi vale la seguente regola: più è grande la nostra organizzazione, più abbiamo possibilità di rafforzare la nostra posizione a livello politico.

Vi ringraziamo per il vostro interesse.

Zurigo, primavera 2015

Per il comitato direttivo di EXIT: Saskia Frei, presidentessa

EXIT SI IMPEGNA IN FAVORE DEL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE DURANTE E ALLA FINE DELLA VITA DI OGNI PERSONA

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Cosa significa autodeterminazione nella vita e per la morte? pagina 7

Cos’è EXIT? E cosa offre? pagina 8

La situazione sotto il profilo giuridico pagina 9

Diventate membri di EXIT pagina 11 EXIT aiuta anche chi non è membro? pagina 11 Richieste dall’estero pagina 11

A cosa serve il testamento biologico di EXIT? pagina 12 Valore giuridico del testamento biologico pagina 13 Il diritto del paziente pagina 13

Per chi è pensato un suicidio assistito con EXIT? pagina 14 Capacità di intendere e di volere e di agire pagina 14 Autonomia e desiderio di morte consapevole e irreversibile pagina 14 Prognosi senza speranza, dolori insopportabili e/o menomazioni insostenibili pagina 14 Capacità di intendere e volere nelle persone con problemi psichici pagina 15 EXIT aiuta anche persone che soffrono di demenza e Alzheimer? pagina 15

Come avviene concretamente un’assistenza al suicidio? pagina 16

Consulenza e prevenzione dei suicidi pagina 18

E che dire delle cure palliative? pagina 19

La vostra donazione per una buona causa pagina 20 Voci illustri a favore di EXIT pagina 21

Statuti pagina 22

La filosofia di EXIT pagina 24

Glossario: diverse forme di assistenza al suicidio pagina 25

Comitati, indirizzi pagina 26

INDICE

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COSA SIGNIFICA AUTODETERMINAZIONE NELLA VITA E PER LA MORTE?

EXIT si impegna in favore del diritto delle persone all’autodeterminazione.

Non tutto ciò che la medicina moderna offre è sensato dal punto di vista dei pazienti vittime di sofferenze. Sono infatti sempre più le persone che, in caso di malattia grave o di ictus cerebrale, rifiutano di essere tenute «in vita» per forza da una tecnica medica sempre più perfetta.

Secondo il Tribunale federale il diritto all’auto deter-minazione vale anche per quelle persone la cui malattia non porta a morte imminente ma che, a causa della loro situazione disperata, non vedono più alcuna ragione di continuare a vivere. In particolari condizioni appartengono a questa categoria anche persone che soffrono di malattie psichiche.

EXIT difende il diritto delle persone a poter deci­dere della propria morte. Il diritto alla vita e il diritto ad una morte consapevolmente scelta sono inscindibili.

Una persona deve poter decidere da sola il momento in cui lasciare questo mondo in pace. Questa è una sua respon-sabilità, ma non solo sua.

Nel momento infatti in cui EXIT si offre di aiutarla, anche l’associazione si assume parte della responsabilità. E que-sta responsabilità condivisa può essere credibile soltanto se non si influisce in nessun modo nella decisione della per-sona che vuole morire, né in modo diretto né indiretto. Per questo EXIT lascia sempre che sia la persona a fare il primo passo non attivandosi mai di propria iniziativa.

Per EXIT i valori centrali sono la dignità umana e il diritto all’autodeterminazione.

In quanto organizzazione seria e scrupolosa, EXIT svolge i suoi compiti in modo responsabile e rimane al fianco dei suoi membri consigliandoli per lunghi periodi ed esaminando attentamente ogni richiesta di aiuto secondo le procedure stabilite.

La dignità umana è qualcosa di assolutamente dovuto alla persona a causa della sua particolare unicità e condi zione di essere umano. Questa dignità è minacciata quando una persona, nel momento del suo declino fisico o mentale, diventa oggetto di disposizioni (mediche) di terzi. EXIT con-sidera ogni trattamento medico atto a protrarre la vita del paziente e svolto contro la sua volontà, come un mancato rispetto del diritto all’autodeterminazione e un’offesa alla dignità umana.

L’autodeterminazione è infatti la capacità di poter deci-dere liberamente e di farlo avendo ben presenti le conse-guenze delle proprie decisioni.

Il diritto di disporre della propria vita è una questione di coscienza che tocca la persona interessata: è espressione della sua autonomia e quindi della sua dignità. In un tale contesto non esistono risposte valide per tutti. Per questo motivo in questo ambito nessuno ha il diritto di decidere per altri.

EXIT si batte a favore dell’autoderminazione rimanendo neutrale da un punto di vista politico e ideologico.

EXIT è membro della sezione europea e mondiale dell’associazione («World Federation of Right-to-Die Socie-ties»). Per festeggiare i primi 30 anni di esistenza di EXIT nel 2012 il congresso mondiale delle organizzazioni a fa-vore dell’autoderminazione nella vita e per la morte si è tenuto in Svizzera.

Oggigiorno le convinzioni e lo stile di vita personali vengo­no generalmente rispettati dalla società, a patto che essi non vadano a scapito della libertà ed autonomia di altri. Viviamo dunque in una società tollerante. Chi sostiene per esempio che la vita sia un dono di Dio sul quale l’uomo non ha alcun diritto può contare sulla tolleranza altrui. Allo stesso tempo, però, si deve dare prova di tolleranza anche verso coloro che in merito a queste questioni hanno una visione non religiosa e preferiscono ascoltare la propria coscienza.

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• EXIT (Deutsche Schweiz) è un’associazione basata sul diritto svizzero.

• Essa si impegna in favore dell’autodeterminazione delle persone nella vita e per la morte* ed è neutrale dal punto di vista ideologico e confessionale.

• I pilastri portanti dell’organizzazione sono: testamento biologico, consulenza e prevenzione dei suicidi, sostegno delle cure palliative grazie a un’istituzione propria e assistenza al suicidio.

• Per i membri queste e tutte le altre prestazioni dell’associazione sono gratuite.

• Con la fondazione palliacura EXIT sostiene le cure palliative già da più di 25 anni.

• L’associazione conta più di 90'000 membri (numero tendenzialmente in crescita), suddivisi in tutti i Cantoni della Svizzera tedesca e in Ticino. Questa cifra corrisponde al numero di adesioni di un partito rappresentato nel Consiglio federale.

• La sede dell’associazione è Zurigo. Esistono inoltre uffici regionali a Berna, Basilea e in Ticino

• La consorella di EXIT (Romandie) ha sede a Ginevra, conta circa 20'000 membri e porta il nome di ADMD (Associa-tion pour le Droit de Mourir dans la Dignité).

• EXIT è stata la prima organizzazione in Svizzera a creare un testamento biologico. È la più antica organizzazione per l’assistenza al suicidio nel nostro paese e una delle prime al mondo.

• EXIT è stata fondata nel 1982 su iniziativa di Hedwig Zürcher e Walter Baechi. Negli ultimi 25 anni vi sono stati altri importanti esponenti della causa: il pastore Rolf Sigg insignito del Prix Courage, il consigliere nazionale Meinrad Schär, Elke Baezner, il pastore Werner Kriesi e l’ex consigliere municipale Hans Wehrli.

• L’attuale presidentessa è l’ex gran consigliera basilese Saskia Frei, sostenuta all’interno del Comitato da autorevoli esperti. Una commissione di controllo indipendente verifica le attività più importanti.

• EXIT ha un vasto comitato patrocinatore di grande rilievo (vedere a pag. 26), in grado di far sentire il proprio peso sulla politica e sulla società. Una commissione etica valuta inoltre tutte le richieste di suicidio assistito di tipo particolare.

• La sede di Zurigo è composta da un team di oltre 25 professionisti che fungono da consulenti e si occupano dell’organizzazione. Parzialmente sono coinvolti anche gli uffici di Berna, Basilea e del Ticino.

• Gli assistenti al suicidio di EXIT sono persone di grande esperienza, spesso provenienti da professioni sociali o mediche, che si impegnano in favore dei membri di EXIT in difficoltà. Essi seguono una severa formazione e vengono sottoposti a valutazione dall’Università di Basilea.

• EXIT viene supportata da medici, scienziati, politici e molte altre personalità. Cittadini di ogni estrazione sociale sostengono inoltre l’autodeterminazione idealmente e finanziariamente.

• In quanto organizzazione non profit, EXIT dipende per il proprio lavoro, in buona parte, da donazioni e legati.

* vedere anche glossario a pagina 25

COS’È EXIT? E COSA OFFRE?

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La tradizione liberista della Svizzera ha permesso l’esistenza di un'assistenza al suicidio dignitosa. Solo pochi Stati con-cedono ai propri cittadini una simile libertà d’azione.

La Svizzera permette alle persone sofferenti di farsi ac-compagnare nella morte da parenti o da terzi. Ciò funzi-ona senza grandi problemi dal 1918. Dal 1942 il suicidio assistito è regolato dall’articolo 115 del Codice penale. Unica condizione: che l’assistenza al suicidio non scatu-risca da motivi egoistici (per esempio per soldi o odio).

Questa situazione giuridica liberale ha finora per­messo a migliaia di persone malate e senza speranza di lasciare questa vita in modo dignitoso, invece che di suicidarsi da sole in modo violento.

Il diritto all’autodeterminazione è una regolamentazione molto liberale che distingue la Svizzera da quasi tutti gli al-tri paesi europei. Solo in Belgio, nei Paesi Bassi e in Lussem-burgo la legge è ancora più permissiva. In questi paesi, a certe condizioni, anche l’eutanasia attiva diretta, l’omicidio cioè su esplicita richiesta della vittima, non è penalmente rilevante. In Svizzera ciò è ancora proibito (articolo 114 del Codice penale). In Svizzera i confini entro i quali muoversi sono comunque ampi. Il Tribunale Federale cita sì altre condizioni, come per esempio, la capacità di intendere e volere e un desiderio di morire libero, autonomo, ben ponderato e durevole, ma in linea di principio ognuno ha il diritto di ricorrere al suicidio assistito. Dal punto di vista giuridico una malattia non rap-presenta l’unico presupposto. Maggiore è lo spazio d’azione tollerato dalla legge, mag-giore si rivela essere la responsabilità di chi agisce, un prin-cipio chiaro a EXIT fin dall’inizio della sua attività e che costituisce il fondamento di ogni attività. L’associazione agisce dunque in modo etico tramite severe normative in-terne. EXIT dispone inoltre di una commissione etica e di controllo.

EXIT ha definito premesse e criteri che vanno al di là di ciò che la legge richiede e che devono essere rispettati prima che EXIT aiuti un persona che ha de­ciso di togliersi la vita. Le premesse più importanti in questo senso sono una prognosi disperata, una sof­ferenza intollerabile o una menomazione inaccetta­bile; la situazione dev’essere inoltre generalmente senza speranza e soggettivamente insopportabile.

Bisogna inoltre anche sottolineare che il medicinale letale va prescritto con ricetta medica. Ciò significa che EXIT non agisce in modo autonomo, ma necessita della collabora-zione di un medico. In Svizzera il suicidio assistito è infatti una procedura di tipo medico.

EXIT non solo rispetta le leggi in vigore, ma collabora anche attivamente con le autorità, cosa che vale in parti-colare per Zurigo, cantone con il quale EXIT aveva stretto un accordo che andava ben al di là del minimo richiesto dal Codice penale svizzero.

Questo accordo teneva conto delle scrupolose pratiche portate avanti da anni da EXIT. Il Tribunale Federale lo ha in seguito sospeso poiché toccava anche la legislazione fe-

LA SITUAZIONE SOTTO IL PROFILO GIURIDICO

LA SITUAZIONE LEGALE IN SVIZZERA OGGI:

• La legge regola l’omicidio su richiesta della vittima (punibi­le) e l’assistenza al suicidio, offerta da EXIT (autorizzata).

• La legge non regola invece tutto ciò che si trova entro questi limiti: l’eutanasia passiva (la rinuncia a intrapren­dere o a continuare un trattamento) e l’eutanasia attiva indiretta (l’impiego di mezzi, ad esempio morfina, per alle­viare le sofferenze, i quali possono tuttavia come effetto secondario abbreviare la vita).

Maggiori informazioni sul sito www.exit.ch.

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derale. Da allora EXIT ha deciso di orientarsi comunque a queste regole responsabili e coscienziose ma in modo autonomo e unilaterale, svolgendo così un servizio impor-tante ai suoi membri in Svizzera.

Poiché nei paesi limitrofi i problemi legati al desiderio di morire di una popolazione sempre più vecchia rimangono insoluti, vi sono stranieri che vengono da noi in Svizzera per ricevere un suicidio assistito. Gli statuti che regolano EXIT permettono però all’associazione di aiutare stranieri soltanto se residenti in Svizzera. Gli stranieri si rivolgono dunque ad altre organizzazioni in grado di accogliere le loro richieste. Ciò ha spronato con il passare del tempo la politica ad occuparsi di questa problematica. Non a caso negli ultimi anni nei parlamenti cantonali e nelle camere federali ci sono stati all'incirca 25 interventi mirati a regola-mentare il suicidio assistito nel nostro paese.

EXIT è in continuo contatto con le commissioni parlamentari che si occupano delle tematiche a lei care, con il Consiglio Federale e con i Dipartimenti di giustizia e polizia di alcuni cantoni. Grazie ai loro numerosi membri le organizzazioni che si occupano di suicidio assistito sono infatti in grado di far senti­re tutto il loro peso (il numero totale corrisponde a uno dei grandi partiti politici svizzeri).

EXIT si auspica una migliore regolamentazione. Le linee guida volontarie sono comunque relativamente severe. EXIT prende parte al processo politico in modo attivo lavo-rando a stretto contatto con le autorità.

L’obiettivo ultimo rimane il mantenimento del dirit­to all’autoderminazione da parte di tutti i cittadini.

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DIVENTATE MEMBRI DI EXIT

EXIT AIUTA ANCHE CHI NON È MEMBRO?

Negli ultimi anni ci sono state sempre più persone che si sono rivolte ad EXIT nella speranza di essere aiutate pur non essendo membri. Molte persone trovano che EXIT sia un’organizzazione sensata e utile ma decidono di rivolgersi ad essa soltanto all’ultimo minuto. Ciò crea diversi problemi alla stessa EXIT.• Per EXIT è di importanza fondamentale il diritto all’auto-

determinazione. Ciò è però possibile solo se accompa-gnato da un’autoconsapevolezza. Partiamo dal fatto che l’adesione ad un’organizzazione come EXIT sia la conse-guenza di una riflessione interiore riguardo alla propria vita e alla propria morte e rifletta di conseguenza questa autoconsapevolezza.

• Per EXIT un suicidio assistito è l’ultimo atto di un proces-so di consulenza e accompagnamento che richiede tem-pi lunghi.

• Le capacità e le risorse di EXIT sono limitate. L’aiuto ai non membri richiede tempo e lavoro che non vogliamo sottrarre ai nostri membri, fra i quali figurano persone che sostengono EXIT da anni.

EXIT è però consapevole del fatto che le persone possa-no incontrare tragici destini spesso impreparate e nel bel mezzo della loro vita. Il Comitato ha pertanto pensato alla soluzione seguente :

Per un’assistenza al suicidio gratuita il periodo d’adesione minimo è di 3 anni.A chi aderisce ad EXIT da meno di 3 anni viene richiesta, per un’assistenza al suicidio, una quota di partecipazione ai costi che varia da 1100 a 3700 franchi, in funzione della durata di affiliazione. Le persone affiliate hanno comunque sempre la precedenza sui non affiliati. Se il medico di fami­glia non dovesse emettere la ricetta e si dovesse far ricorso a un medico di fiducia di EXIT, i costi per il medico di fiducia saranno sostenuti dalla persona che richiede l’accompagnamento al suicidio, indi­pendentemente dalla durata di affiliazione.

Questa modalità permette di aiutare chi è in difficoltà, sen-za sfavorire i membri di lunga data.

RICHIESTE DALL’ESTERO

Negli ultimi anni la legge liberale concernente l’assistenza al suicidio e l’accompagnamento alla morte vigente in Svizzera ha spinto sempre più persone residenti all’estero, a rivolgersi a EXIT. EXIT non può però accettare richieste dall’estero.

I motivi• EXIT può intervenire soltanto quando si è assodato che

tutte le premesse sono state rispettate. Nella maggior parte dei casi un accertamento fatto con serietà su per-sone residenti all’estero non è possibile.

• Una liberalizzazione della prassi verso gli stranieri mette-rebbe sotto pressione i mezzi e le strutture di un’orga-nizzazione già molto cresciuta all’interno dei confini na-zionali.

• Un’apertura agli stranieri ridurrebbe la pressione che al momento grava sui paesi europei affinché introducano una liberalizzazione della legge. Ciò non è nell’interesse degli scopi perseguiti da EXIT.

Possono diventare membri di EXIT tutti i mag­giorenni con cittadinanza svizzera oppure con residenza in Svizzera.La quota annuale di membro ammonta a fr. 45.–; la quota di membro a vita costa invece al mo­mento fr. 1100.–. L’iscrizione è possibile chiamando lo 043 343 38 38 oppure tramite il sito www.exit.ch/it.

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EXIT offre ai suoi membri un testamento preformulato che su richiesta può venir modificato in modo individuale e che rappresenta un documento vincolante al quale i medici de-vono attenersi. Mentre sono solo pochi i membri che si trovano a dover considerare un suicidio assistito, succede invece spesso di dover decidere riguardo all’impiego di an-tidolorifici e di misure atte a prolungare la vita. In questo senso il testamento biologico può offrire un valido aiuto e un’altrettanta valida protezione.

Se qualcuno non è più in grado di intendere e volere (per esempio dopo un ictus oppure perché si trova in coma o in un avanzato stato di demenza) non può richiedere un suicidio assistito. Quando la morte è vicina e/o un migliora-mento delle condizioni risulta improbabile, spetta normal-mente ai medici, dopo aver parlato con i parenti, decidere se proseguire o sospendere le misure atte a prolungare la vita del paziente.

Nei casi in cui invece la persona possieda un testamento biologico esso può fungere da guida per indicare la volon-tà del paziente (vedere art. 370 e segg. del Codice civile svizzero).

Prima di redarre un testamento biologico è importante porsi le seguenti domande:• Come mi immagino una «bella morte»?• Come sarebbe la mia vita se soffrissi di demenza e/o se

per vivere necessitassi di cure continue?• Come affronto la malattia e la morte di persone a me

vicine?

A COSA SERVE IL TESTAMENTO BIOLOGICO DI EXIT?

• Chi sono le persone di cui mi posso fidare? Sono esse in grado di soddisfare i desideri da me formulati e di im-porre la mia volontà? Posso indicarle come persone di riferimento nel mio testamento biologico?

• Ci sono persone di cui mi fido e alle quali posso delega-re la decisione in merito all’impiego o meno di misure mediche dando loro la procura per il rispetto delle mie disposizioni?

• Posso confidare nel mio medico di famiglia o in altri me-dici? Posso indicarli come persone fidate nel mio testa-mento biologico?

Il testamento biologico di EXIT è preformulato. Esso può comunque venir accorciato o ampliato per essere adattato ai propri bisogni personali. Esso com­prende inoltre anche una dichiarazione nella quale la persona descrive con le proprie parole ciò che per lei è una buona qualità di vita e le limitazioni che non accetterebbe mai. È inoltre possibile beneficiare di una consulenza personale o telefonica.

I testamenti biologici compilati e firmati possono essere depositati elettronicamente presso EXIT. Ciò permette l’accesso online dal mondo intero. Non è dunque più ne-cessario portare con sé il testamento biologico: basta il do-cumento d’appartenenza a EXIT in formato tessera.

Se le persone di fiducia dovessero avere difficoltà nell’imporre la volontà del paziente con il personale medi-co, esse possono rivolgersi ad EXIT e richiedere supporto, sia sotto forma di un semplice colloquio con i medici che un aiuto di natura giuridica.

Aderendo a EXIT si riceve un opuscolo che spiega in det-taglio i contenuti del testamento biologico e la sua regi-strazione online.

IL TESTAMENTO BIOLOGICO COSTITUISCE QUINDI:

• un valido aiuto nella decisione sulle scelte mediche da com­piere alla fine della vita;

• uno strumento a discarico per i medici e i parenti quando le misure atte a prolungare la vita vengono sospese;

• un punto di partenza per i parenti che possono così porre domande al medico discutendo anche delle proprie paure.

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VALORE GIURIDICO DEL TESTAMENTO BIOLOGICO

I medici sono tenuti a informarsi in merito alle volontà dei pazienti non più in grado di intendere e di volere e ad agire secondo le loro disposizioni. In questo ambito devono te-ner conto dapprima del testamento biologico e in seguito informarsi presso la persona di fiducia in esso nominata, che ha ricevuto la delega. Solo se il paziente non ha lascia-to disposizioni entrano in gioco le persone indicate dalla nuova legge come rappresentanti, ovvero chi è stato desi-gnato per la curatela oppure i parenti dello stesso. Dal 1° gennaio 2013 per tutti i pazienti incapaci di intendere e volere i medici sono tenuti a cercare eventuali testamenti biologici e a seguirli. Se non lo fanno devono spiegare per iscritto il perché nel dossier del paziente.

Un testamento biologico va compilato per iscritto e va datato e firmato. Si consiglia di aggiornarlo regolarmente con data e firma.

La prima persona nominata nel testamento biologico di EXIT funge da rappresentante ed è quindi autorizzata a prendere decisioni mediche per il paziente nel caso si verifichi una situazione non contemplata nel testamento biologico.

IL DIRITTO DEL PAZIENTE

Il diritto del paziente ad essere informato sulla diagnosi, sulle possibili terapie, sui rischi e sugli effetti collaterali è sa-crosanto. Ogni intervento medico dev’essere inoltre appro-vato. Allo stesso modo, ogni trattamento medico, special-mente se esso viene recepito dall’interessato quale insensato prolungamento delle sue sofferenze o quale impedimento ad una morte serena, può essere rifiutato dal paziente stesso senza alcuna motivazione anche se il medico lo ritiene utile o addirittura necessario. Se l’alimentazione artificiale di un paziente avviene per esempio contro la sua volontà è da considerarsi una coercizione e una lesione personale con conseguenze civili e penali.

In merito a questa problematica le direttive dell’Ac-cademia svizzera della scienze mediche (ASSM) del 2004 contengono la raccomandazione seguente:

«Il rispetto della volontà del paziente capace di inten­dere e volere deve avere un ruolo centrale per le cure me­diche. Un trattamento medico contrario al volere esplicito del paziente capace di intendere e volere è dunque illecito. Ciò vale anche se questa volontà, ad occhi estranei, sem­brerebbe essere contraria agli interessi del paziente stesso.

Anche minorenni o interdetti possono avere capacità di intendere e volere in merito all’approvazione di un tratta­mento.»

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Durante la sua attività EXIT ha accompagnato al suicidio all’incirca 350 persone all'anno. Per un’organizzazione che conta più di 90'000 membri si tratta di un cifra rela-tivamente modesta che mostra come anche fra i membri di EXIT sono pochi coloro che prendono questa decisione irreversibile. L’assistenza al suicidio non può dunque esse-re definita l’attività principale di EXIT.

CAPACITÀ DI INTENDERE E VOLERE E DI AGIRE

La capacità di intendere e volere è la premessa più impor-tante per un’assistenza al suicidio fornita da EXIT. È capace di intendere e volere chi è in grado di decidere in modo autonomo ed è consapevole sulle conseguenze del suo atto. La persona che desidera morire deve inoltre essere capace di compiere autonomamente l’ultimo atto (di ingerire cioè il medicinale letale o di azionare l’infusione). Se non è più capace di compiere questo gesto l’assistenza al suicidio non è possibile.

PER CHI È PENSATO UN SUICIDIO ASSISTITO CON EXIT?

PREMESSE PER UN SUICIDIO ASSISTITO:

• Essere membro di EXIT.• Essere capace di intendere e volere.• Avere un desiderio di morte consapevole, autonomo e irre­

versibile.• Avere una prognosi priva di speranza, dolori insopportabili

o una menomazione insostenibile.• Avere la capacità di agire assumendosene le responsabilità

I documenti necessari per un suicidio assistito sono:• un’attuale diagnosi del medico curante;• un certificato che provi la capacità di intendere e volere ri­

lasciato da un medico;• una ricetta medica per l’assunzione del medicinale letale

pentobarbital sodico (NaP).

AUTONOMIA E DESIDERIO DI MORTE CON-SAPEVOLE E IRREVERSIBILE

Il desiderio di morire non può essere influenzato da terzi né la decisione può essere presa sotto pressione.

Succede molto raramente che qualcuno si rivolga ad EXIT con il desiderio di morire per poi cambiare improvvi-samente idea.

Il desiderio consapevole e irreversibile di morire sono le premesse per garantire che si è in presenza di una decisione ben ponderata e non frutto di una crisi o di una depressione passeggera.

PROGNOSI SENZA SPERANZA, DOLORI INSOPPORTABILI E/O MENOMAZIONI INSOSTENIBILI

«Il fatto di avere una prognosi senza speranza, dolori in-sopportabili e/o menomazioni insostenibili» non sono pre-messe prescritte dalla legge ma inserite volontariamente da EXIT nei suoi statuti (art. 2, vedere a pag. 22). Questa formulazione lascia spazio a interpretazioni.

Per EXIT è della massima importanza che la perso­na in questione decida, in modo completamente autonomo, cosa sia per lei insopportabile o inso­stenibile.

Negli ultimi anni questa regola ha permesso di aiutare anche persone anziane che non soffrono di una malattia che porta a una morte imminente ma per le quali la pre-senza di dolori, acciacchi e malanni, le ha rese nel vero senso della parola, stanche di vivere.

Oggigiorno sta entrando nella vecchiaia una generazi-one che è abituata a decidere per sé in ogni situazione della vita. Ovviamente queste persone non vogliono affi-darsi alla volontà di terzi quando in gioco c’è la loro dignità

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personale o la loro morte. Sempre più spesso nella politica si parla di libertà delle persone anziane di scegliere il mo-mento della loro morte (permettendo l’accesso facilitato al medicinale letale per le persone anziane in grado di inten-dere e volere). In quando organizzazione che si occupa di difendere il diritto all’autoderminazione, EXIT comprende questo genere di necessità. Non bisogna però dimenticare che in Svizzera il pentobarbital sodico (NaP) è da sempre sottoposto a prescrizione medica.

CAPACITÀ DI INTENDERE E VOLERE NELLE PERSONE CON PROBLEMI PSICHICI

Parlare di suicidio assistito nel caso di persone con proble-mi psichici è una questione molto delicata. Solo raramente è infatti possibile giudicare la capacità di intendere e vole-re. Una cosa è comunque certa: così come è insensato af-fermare che chi soffre di problemi psichici è generalmente incapace di intendere e volere, è allo stesso modo insensa-to asserire che ne sia sempre capace. Nel 2003, per chiarire se, nel rispetto di severe condizio ni, sia possibile offrire un’assistenza al suicidio anche a per-sone che soffrono di problemi psichici, EXIT ha richiesto una perizia scientifica interdisciplinare, che è stata intitola-ta «Assistenza al suicidio offerta a persone con problemi psichici» e i cui autori sono l’esperto di etica Klaus Peter Rippe, il professore di diritto penale Christian Schwarzen-egger e i medici Georg Bosshard e Martin Kiesewetter.

Questa perizia giunge alla conclusione che in persone con problemi psichici il desiderio di morire spesso è un sintomo della malattia (cosa che esclude la possibilità di un suicidio assistito), ma che in alcuni singoli casi il desi-derio di un malato psichico di lasciare questo mondo sia da definire come la volontà di una persona in grado di intendere e volere e che dunque sia da rispettare.

Sulla base di questa perizia le richieste di persone che soffrono di malattie psichiche non vengono più rifiutate sistematicamente ma analizzate a fondo con esami psichiatrici. Se la persona è capace di intendere e volere riguardo alla sua volontà di morire può ri­

chiedere un suicidio assistito. Se invece non si giunge ad una conclusione univoca in merito alla capacità di intendere e volere EXIT non può far altro che aste­nersi da qualunque intervento.

Questa procedura viene sostenuta anche dal Tribunale Federale che nel 2006 è giunto alla conclusione che, in certe condizioni e dopo attente analisi, è possibile offrire un’assistenza al suicidio anche a persone con problemi psi-chici. Ciononostante da allora EXIT ha trattato solo pochi casi di questo tipo.

EXIT AIUTA ANCHE PERSONE CHE SOFFRONO DI DEMENZA E ALZHEIMER? Sono sempre più le persone che oggigiorno soffrono di queste insidiose malattie.

L’Alzheimer è per esempio una malattia che può essere diagnosticata relativamente presto, in un momento in cui sussiste ancora un’importante premessa per l’assistenza al suicidio, la capacità cioè di intendere e volere. Nel corso del-la malattia il paziente perde questa capacità, cosa che non rende più possibile un suicidio assistito. In altre parole: la persona malata di Alzheimer dovrebbe decidere di morire in una fase in cui la sua qualità di vita è ancora abbastanza alta. In uno stadio più avanzato, dal disorientamento alla completa demenza, un’assistenza al suicidio diventa impos-sibile poiché si rischia di entrare in conflitto con la legge.

Ai membri ai quali è stata diagnostica una malat­tia come la demenza o l’Alzheimer EXIT consiglia di annunciarsi in tempo per discutere della propria situazione e dei passi futuri da compiere. Per i malati di Alzheimer che, per chiari motivi, nella fase iniziale non vogliono ricorrere alla soluzione estrema, l’unica via d’uscita è il testamento biologico.

Nel testamento biologico queste persone possono decidere che, in uno stadio avanzato dell’Alzheimer, rinunceranno ad ogni trattamento medico atto a prolungarne la vita e, se ne-cessario, addirittura ad ogni tipo di alimentazione artificiale.

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COME AVVIENE CONCRETAMENTE UN’ASSISTENZA AL SUICIDIO?

Se un membro di EXIT si trova in una situazione da lui ritenuta disperata può rivolgersi personalmente o tramite persone di fiducia alla sede centrale (n. di tel. 043 343 38 38). Questo dovrebbe avvenire presto e non unicamente nella fase terminale della malattia visto che per soddisfare i requisiti di legge in vista di un suicidio assistito va messa in atto una procedura che richiede tempo.

Dopo aver inviato tutti i documenti necessari (diagnosi e attestato di capacità di intendere e volere rilasciati da un medico), il membro di EXIT riceve la visita di un ap-partenente al team per l’assistenza al suicidio che discute con lui della situazione cercando alternative e, se possibi-le, il contatto con i parenti. Se la capacità di intendere e volere è confermata e la decisione di morire è stata ben ponderata ed è irremovibile, il medico di famiglia, il me-

dico curante o il medico di fiducia prescrive la ricetta per il medicinale letale (il pentobarbital sodico NaP, utilizzato anche come narcotico e sonnifero). EXIT si fa prescrivere la ricetta a nome del paziente e poi deposita il medicinale in un luogo sicuro. A partire da questo momento la persona è libera di decidere se e quando richiedere un’assistenza al suicidio.

Il suicidio assistito avviene a casa propria, in presenza di parenti o amici. Il giorno stabilito la persona in questione riceve da un appartenente al team di EXIT il medicinale letale nel rispetto delle modalità stabilite dalla persona stessa.

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Una condizione per l’assistenza al suicidio è il fatto che l’ultimo passo, l’assunzione cioè del medicinale sciolto in acqua o l’azionamento dell’infusione, venga svolto dalla persona stessa senza aiuti esterni.

Pochi minuti dopo aver assunto il medicinale la persona cade in un sonno profondo e muore senza dolori. La mor-te, che sopraggiunge per un arresto respiratorio e cardia-co, avviene dunque in modo tranquillo.

Ogni suicidio, anche uno assistito da EXIT, è un caso di «morte non naturale». Per questo dopo aver accertato la morte è necessario chiamare la polizia.

Generalmente quest’ultima si presenta accompagna-ta da un medico delegato che svolge un’ispezione con il compito di verificare che tutto sia avvenuto nel rispetto delle norme giuridiche.

EXIT ovviamente rispetta questa norma giuridica ma si riserva il diritto di intervenire se nel corso dell’ispezione vengono infranti il principio della proporzionalità o i detta-mi del rispetto umano.

Nei suicidi assistiti da EXIT non è solitamente neces­saria un’autopsia.

EXIT mantiene un controllo interno rigoroso e una con-tinua verifica di tutte le procedure.

P.S. Nel libretto di EXIT in lingua tedesca intitolato «Und dann schlief sie friedlich ein» si trovano le testimonianze di persone che hanno assistito al suicidio di un famigliare a loro caro che era vittima di grandi sofferenze. Le storie raccontate aiutano a capire. Il libretto può essere richiesto presso la sede centrale di EXIT (vedere indirizzi a pag. 26).

DOPO UN SUICIDIO ASSISTITO DA EXIT LE PRESTAZIONI ASSICURATIVE VENGONO PAGATE INTEGRALMENTE?

Una perizia redatta dal giurista dr. Klaus Hotz giunge alle seguenti conclusioni.

• Assicurazioni sulla vita: per ottenere una risposta definitiva è necessario fare una verifica della polizza in questione. In linea di massima la copertura assicurativa dovrebbe rimanere inalterata.

• Assicurazioni private contro gli infortuni: affinché un incidente venga considerato tale deve venir soddisfatto il cri­terio dell’involontarietà. In base al diritto comune questo criterio viene a mancare nel caso di un suicidio assistito poiché non si tratta di un incidente. Le assicurazioni contro gli infortuni non contemplano comunque quasi mai capitali in caso di morte o rendite ai parenti dei defunti, il che non solleva quindi praticamente mai la questione. Se, in casi eccezionali, sono previste prestazioni esse vanno perse con il suicidio.

• Assicurazioni sociali: nel caso di un suicidio i parenti del defunto non subiscono decurtazioni delle prestazioni. Ciò vale in modo particolare per l’AVS e l’assicurazione invalidità.

• Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni: sulla base della situazione giuridica attuale non vengono versate prestazioni a meno che il suicidio assistito non sia conseguenza di un grave infortunio.

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CONSULENZA E PREVENZIONE DEI SUICIDI

A EXIT non si rivolgono soltanto persone che ottemperano a tutti i requisiti per poter usufruire di un suicidio assistito. Sempre più spesso EXIT è confrontata con richieste da parte di persone che si trovano in situazioni difficili, ad esem pio perché si sentono sole, hanno perso il partner, soffrono di una malattia psichica o poiché sono vittime di altri fattori psicosociali che le portano a pensare al suicidio e a richiedere il nostro aiuto.

Per EXIT è molto importante trattare con serietà ogni richiesta discutendo al telefono o durante un colloquio personale i problemi che la persona sta affrontando e che le stanno togliendo la capacità di pensare serenamente. Insieme a lei EXIT cerca inoltre di esplorare vie d’uscita e passi da intrapren­dere in futuro.

EXIT offre alle persone che la contattano uno spazio pro-tetto dove parlare liberamente della propria voglia di mori-re senza temere il ricovero coatto in una clinica psichiatrica. L’organizzazione non è inoltre legata a limiti imposti da questioni economiche o di tempo, come di solito avviene nel contesto di cliniche o strutture statali. Il fatto che le persone cerchino qualcuno con cui parlare può rappresentare già il primo piccolo aiuto verso la riso-luzione positiva di una crisi, verso una vita più tollerabile e soprattutto lontano dalla decisione di terminare la propria vita, magari in modo violento. Durante questi colloqui si cer-ca di capire su quali risorse una persona può contare e quale importanza abbia la morte per l’individuo in questione. La molteplicità delle richieste che le persone fanno a EXIT dà vita a una molteplicità di risposte e di concrete offerte di aiuto. A volta basta un solo colloquio per portare un po’ di speranza, altre volte cerchiamo invece di motivare le persone a seguire una terapia o a fare cambiamenti di tipo terapeutico. Con le persone che ne necessitano, man-teniamo un contatto regolare anche per diverse settimane.

Una delle priorità principali di EXIT è quella di ve­nire incontro alle persone attraverso un colloquio franco e diretto ascoltando sempre le loro esigen­ze e facendo tutto il possibile per evitare suicidi violenti.

Tutto questo purtroppo però non sempre riesce e di tanto in tanto veniamo a sapere che una persona che si è rivolta ad EXIT, in seguito, si è tolta la vita. Bisogna accettare il fatto che alcune persone scelgono questo passo per uscire da una grave crisi.

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E CHE DIRE DELLE CURE PALLIATIVE?

Il suicidio assistito praticato oggigiorno in Svizzera è una pratica corretta e responsabile. La rinuncia a intraprende-re o a continuare un trattamento (eutanasia passiva*) e l’impiego di mezzi per alleviare le sofferenze (eutanasia attiva indiretta*) sono diventate realtà ormai irrinunciabi-li negli ospedali. Il suicidio assistito offerto da EXIT viene invece utilizzato da pochi pazienti. La maggior parte delle persone vede questa possibilità come l’unica via di scam-po per liberarsi da sofferenze o dolori insopportabili, lesivi della dignità umana.

La possibilità di usufruire dell’assistenza di EXIT è anche un modo efficace per prevenire i suicidi. Ogni anno sono circa 2500 i membri che richiedono una consulenza per un suicidio assistito, ma in seguito, dopo aver parlato con il personale di EXIT, sono soltanto all'incirca 500 quelli che decidono effettivamente di togliersi la vita.

Negli ultimi tempi si è parlato molto nell’ambito della discussione politica e dei media di medicina palliativa. È un’alternativa?

EXIT ritiene che si tratta di un’alternativa sensata: le cure palliative e il suicidio assistito sono due pratiche che si completano in modo sensato.

La medicina palliativa offre trattamenti in caso di ma-lattie incurabili, croniche o mortali. Essa offre ai pazien-ti cure mediche e sostegno psichico, sociale e spirituale, durante l’ultima fase della vita. Il suo scopo è quello di rendere la morte indolore e dignitosa, anche negli ospe-dali. Finora non sono stati raggiunti però grandi succes-si. La Svizzera è infatti ben lontana dall’obiettivo fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità che vede la fondazione di 80 centri di cure palliative per ogni milione di abitanti. Nello studio condotto a livello mondiale dal rinomato ente britannico Economist Intelligence Unit del 2010, la Svizzera si trova soltanto al 19° posto. Questo risultato scaturisce dal fatto che i costi sono esorbitanti e “la qualità della morte” invece scarsa. Sempre secondo lo studio le cure palliative migliori vengono offerte per esem-pio in Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda.

EXIT si impegna da più di 25 anni per il miglioramen­to delle cure palliative. A questo scopo ha istituito la fondazione palliacura (vedere a pag. 26). Così facendo può sostenere istituzioni, personale di cura, privati e ricercatori che si occupano di attenuare le sofferenze delle persone alla fine della loro vita. EXIT ha puntato sulla medicina palliativa molto tempo prima che ques­ta venisse scoperta dai media e dai politici.

Dal 2009 il Consiglio federale porta avanti una costosa campagna PR – iniziata dall’allora ministro della salute Pas-cal Couchepin, un oppositore del suicidio assistito – per far conoscere la medicina palliativa e promuoverla nei cantoni. Questo è il motivo per cui i media hanno cominciato a par-lare di questo tema, dopo averlo ignorato per anni. Ciò va comunque nella direzione auspicata da EXIT, che da anni si batte proprio in questo senso e non solo dal punto di vista finanziario. Durante i colloqui con i membri, EXIT include sempre la medicina palliativa come possibile soluzione per le persone sofferenti. Capita pure che persone sottoposte a trattamenti con la medicina palliativa si rivolgano a noi per richiedere il suicidio assistito poiché con la medicina palliativa non riescono più a trovare l’auspicato sollievo.

EXIT è in continuo contatto con medici e istituzioni che si occupano di medicina palliativa. A congressi di speciali-sti, e in particolare a quello avvenuto nel 2012 che ha riuni-to le organizzazioni a favore dell’autoderminazione nella vita e per la morte di tutto il mondo, importanti esperti di medicina palliativa si sono espressi a favore del suicidio as-sistito portato avanti da EXIT. Queste due pratiche infatti non si escludono, ma sono complementari.

* vedere glossario a pag. 25

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Il testamento biologico, l’assistenza al suicidio e altri servizi offerti da EXIT sono gratuiti per i membri.

In questo modo i membri, in cambio di un modesto contributo, ricevono in ogni momento da EXIT consulenze e prote-zione per tutta la vita.

Questo servizio, che aiuta i membri colpiti da un destino avverso, è in buona parte coperta tramite i contributi annuali, ma non solo.

EXIT dipende infatti in parte da donazioni e legati che le vengono generosamente versati.

• Per la consulenza a persone colpite dal destino avverso.• Per casi giuridici complicati nel campo dell’assistenza al suicidio.• Per il raggiungimento politico di una legge liberale.• Per la ricerca e gli studi.• Per la gestione di palliacura, fondazione di EXIT.

In tempi come questi, nei quali alcuni ambienti stanno svolgendo azioni di lobby per limitare il diritto all’autodeterminazione, sono necessari grandi sforzi sia a livello politico che per continuare ad assicurare anche in futuro pratiche rispettose della dignità umana. Questo lavoro supplementare può essere compiuto e portato a termine proprio grazie alle donazioni e ai legati.

LA VOSTRA DONAZIONE PER UNA BUONA CAUSA

VOLETE SOSTENERCI ANCHE VOI?

Il nostro ufficio può essere contattato telefonicamente allo 043 343 38 38.

• Pagamenti con la dicitura DONAZIONE possono essere eseguiti direttamente sul conto postale 80­30480­9.• Per legati è possibile contattare la responsabile delle questioni legali, lic. iur. Ilona Bethlen, chiamando lo

078 649 33 80 o inviando un’e­mail a [email protected].• EXIT ringrazia tutti coloro che, con le loro donazioni, rendono possibile il suo lavoro!

LE DONAZIONI POSSONO ESSERE DETRATTE DALLE TASSE?Ciò dipende dal domicilio tributario di chi effettua la donazione. L'importo può venir detratto dalle tasse a seconda del cantone interessato. Nel canton Zurigo, dove si trova la sede principale, EXIT è infatti registrata come organizza­zione benefica non profit e di pubblica utilità (cosa che la libera essa stessa in parte dal pagamento delle tasse). EXIT consiglia di inserire comunque nel modulo delle tasse la donazione effettuata alla voce corrispondente.

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«Dev’essere permesso porre fine ad una vita non più dignitosa. Quando le azioni più semplici ed elementari diventano impossibili. Quando ogni miglioramento della propria salute è escluso. Quando vi è una disposizione in tal senso. Quando alla persona sofferente la morte appare come l’unica via d’uscita [...]. Amo la vita. Non sono religioso. Credo di poter avere il diritto di abbandonare questa terra prima del tempo. Non bisogna infatti aspettare di essere in uno stato in cui non si riesce più ad esprimere volontà e desideri. Apparecchiature, antidolorifici, alimentazione artificiale: no!» JOHANNES MARIO SIMMEL †, SCRITTORE

«Sono contenta che EXIT esista. Non so se avrò mai il coraggio di rivolgermi a questa organizzazione in prima persona, ma so per certo che è bello sapere di poter usufruire di un aiuto legale e professionale quando ci si trova in una situazione disperata e si desidera morire dignitosamente.»BARBARA SCHEEL, MOGLIE DELL’EX PRESIDENTE DELLA GERMANIA

«La mia appartenenza a EXIT mi garantisce il diritto di morire in modo dignitoso. Nessun medico, nessun giudice, nessun teologo e, men che meno, nessun politico deve potermi imporre come morire.» DR. HANS WEHRLI, EX CONSIGLIERE COMUNALE ED EX PRESIDENTE DI EXIT

«Finora ho vissuto la mia vita e i miei amori con grande gioia e pace interiore. Voglio poter decidere esattamente allo stesso modo anche del mio andarmene quando mi sarò stancata del mondo. La vita è nelle mie mani e così dev’essere anche la morte.»CHRISTA DE CAROUGE, STILISTA

«Dev’essere compito dello stato quello di fare in modo che i suoi cittadini possano morire in modo dignitoso. Non di-mentichiamolo mai: nessuno deve credere di poter decidere quale sia il modo più dignitoso di lasciare la vita, a meno che non lo decida per se stesso.»SIMONETTA SOMMARUGA, CONSIGLIERA FEDERALE

«Nella mia vita l’autodeterminazione ha sempre avuto una grande importanza. E così voglio che continui a esserlo fino alla fine.»ELISABETH SCHNELL, ATTRICE E MODERATRICE RADIOFONICA

«In una società civilizzata, illuminata e secolare, ogni persona deve avere il diritto di decidere della propria vita. E ciò significa poter valutare l’opzione di decidere autonomamente del momento della propria morte.» ROLF LYSSY, CINEASTA

VOCI ILLUSTRI A FAVORE DI EXIT

EXIT può contare su un comitato patrocinatore di tutto rispetto al quale appartengono personalità quali la ex portavoce di Swissair Beatrice Tschanz, il personaggio televisivo Hans Räz, il regista Rolf Lyssy o l’imprenditore

Werner Kieser. La loro motivazione è simile a quella di tut-ti gli altri membri di EXIT: la convinzione dell’importanza del diritto all’autodeterminazione e l’impegno in favore della dignità umana.

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I. NOME, SEDE E SCOPO

Art. 1 Con il nome di EXIT (Deutsche Schweiz) Associazione per una morte uma-na, denominata in seguito EXIT o Associa-zione, ha sede a Zurigo un’associazione ai sensi degli articoli 60 e seguenti del Codice civile svizzero. Essa è neutrale dal punto di vista politico e confessionale e non perse-gue alcun obiettivo economico.

Art. 2 EXIT si impegna per il diritto all’au-to determinazione dell’essere umano nella vita e per la morte. EXIT sostiene i propri membri nel far rispettare questo diritto. EXIT sta al fianco di membri e non memb-ri – che soffrono a causa di malattie, me-nomazioni o disagi dovuti all’età – offren-do loro la necessaria consulenza. EXIT si impegna affinché il testamento biologico venga rispettato dai medici e dal personale sanitario. EXIT aiuta i propri membri nella stesura e nell’attuazione del loro personale testamento biologico. Nel caso di prognosi priva di speranza, di dolori insopportabili o di menomazioni insostenibili deve essere reso possibile il suicidio assistito.EXIT si ingaggia per il suicidio delle perso-ne anziane e si impegna affinché persone attempate possano avere accesso facilitato alla medicina letale.EXIT sostiene organizzazioni e istituzioni che si occupano di cure palliative volte a permettere a pazienti gravemente malati una morte naturale e dignitosa.EXIT intrattiene relazioni con organizzazio-ni che hanno scopi analoghi, sia in Svizzera che all’estero. EXIT è membro della «World Federation of Right to Die Societies».

II. MEMBRI

Art. 3 EXIT accetta, in qualità di memb-ro, le persone capaci di intendere e di vole-re che abbiano compiuto i 18 anni di età e abbiano cittadinanza svizzera o, se stranie-ri, siano residenti in Svizzera. L’ammissione avviene su richiesta della persona interes-sata. Il Comitato può respingere una do-manda di ammissione. Il registro dei membri va mantenuto segreto. Si decade dalla qualità di membro nel caso di morte, dimissioni, annullamento o espulsione.

Art. 4 Le dimissioni possono essere date, per iscritto, in qualunque momento. Esse entrano in vigore immediatamente. Le quote associative già pagate non vengono rimborsate. In caso di non ottemperanza agli obblighi finanziari e dopo ripetuti richiami senza esi-to avviene lo stralcio dal registro dei mem-bri. Una successiva reiscrizione può essere costituita solo in qualità di membro a vita.

Art. 5 Un membro che ha danneggiato in modo grave gli interessi o la reputazione di EXIT può, previa indicazione scritta dei motivi, essere espulso da parte del Comi-tato. Tale decisione non può essere ogget-to di ricorso all’Assemblea Generale.

Art. 6 L’Assemblea Generale può nomi-nare come membri onorari persone che si sono particolarmente distinte a favore di EXIT. I membri onorari non sono tenuti al pagamento della quota sociale.

III. FINANZE

Art. 7.1 Le entrate di EXIT sono costituite da quote sociali, interessi sul capitale, do-nazioni e altri introiti.

Art. 7.2 Le uscite di EXIT sono determi-nate dal preventivo annuale, approvato dal Comitato entro l’inizio del nuovo anno di attività.

Art. 7.3 La quota annuale di membro ammonta a fr. 45.–, la quota di membro a vita costa fr. 1100.–.

Art. 7.4 Il rendiconto annuale è compos-to dal conto dei profitti e delle perdite e dal bilancio. Essi devono essere allestiti secon-do i principi generalmente ammessi dalla pratica commerciale (articoli 959 e seguenti del Codice delle obbligazioni svizzero).

Art. 8 I membri del Comitato svolgono la loro attività a titolo onorifico. Essi ricevono un rimborso spese.Il lavoro che essi svolgono in qualità di responsabili di un settore – oltre a quello ordinario svolto nell’ambito del Comitato – viene regolato contrattualmente e ade-guatamente remunerato.L’importo totale versato durante un anno di attività ai membri del Comitato viene pub-blicato annualmente, prima dell'Assemblea generale, sulla rivista “EXIT”.

IV. ORGANIZZAZIONE

[Le definizioni delle funzioni valgono per entrambi i sessi]

Art. 9.1 Gli organi dell’Associazione sono l’Assemblea Generale, il Comitato, la Commissione di controllo e l’Organo di revisione.

Art. 9.2 Nessuno può far parte contem-poraneamente, di più di uno di questi or-gani: Comitato, Commisione di controllo e Organo di revisione.

Art. 9.3 Con riserva di altre norme sta-tutarie, per tutte le decisioni e le elezioni degli organi vale la maggioranza semplice dei votanti.

A. Assemblea generale

Art. 10.1 L’Assemblea generale ordinaria é convocata dal Presidente entro la prima metà dell'anno civile.

Art. 10.2 Un’Assemblea generale straor-dinaria é convocata dal Presidente quando il Comitato, la Commissione di controllo o almeno 250 membri lo richiedono.

Art. 10.3 Se almeno 20 membri inoltra-no richiesta per la convocazione di un’As-semblea generale straordinaria, il Comi-tato deve prendere posizione in merito entro 30 giorni. Se rifiuta la richiesta, ne va fatta pubblicazione sul numero succes-sivo della rivista «EXIT», con l’indicazione dell’indirizzo al quale altri membri posso-no rivolgersi se appoggiano la richiesta. Richieste di questo tipo vanno formulate per iscritto e devono contenere una breve motivazione.

Art. 11 L’Assemblea generale ordinaria tratta i seguenti punti:

a) approvazione• del verbale della precedente Assemblea

generale• del rapporto annuale del Presidente, di

altri membri del Comitato e del respon-sabile della Sede centrale

• del rapporto annuale della Commissio-ne di controllo

• del rendiconto annuale • del rapporto dell’Organo di revisione;

b) scarico agli organi societari;

c) elezione• del Presidente • del Vicepresidente • degli altri membri del Comitato• dei membri della Commissione di cont-

rollo • dell’Organo di revisione;

d) decisioni• su proposte formulate dai membri • su questioni che il Comitato sottopone

all’assemblea per una deliberazione.

Art. 12.1 Il Presidente e il Vicepresidente, così come i membri della Commissione di controllo, devono essere eletti uno alla vol-ta; gli altri membri del Comitato possono invece essere eletti tutti insieme, così come i membri dell’Organo di revisione, qualora questo sia composto da più persone.

Art. 12.2 Il Presidente, il Vicepresidente e gli altri membri del Comitato sono eletti per un periodo di tre anni. Se il Presidente é impedito a svolgere il proprio mandato, il Vicepresidente lo sostituisce fino alla pros-sima Assemblea generale ordinaria. Doves-sero essere impediti sia il Presidente che il Vicepresidente, il Comitato sceglie al prop-

STATUTI

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rio interno un Presidente che rimarrà in ca-rica fino alla prossima Assemblea generale. L’Assemblea generale ordinaria sostituis-ce la persona impedita nell’esercizio della sua funzione per la durata rimanente del mandato.

Art. 12.3 I membri della Commissione di controllo sono eletti per un periodo di tre anni. Se durante questo lasso di tem-po un membro dovesse uscire dalla Com-missione la successiva Assemblea genera-le elegge un nuovo membro che rimarrà in carica fino alla scadenza del mandato. L’Organo di revisione é nominato ogni anno.

Art. 13 Le proposte dei membri per in-serire all’ordine del giorno determinate questioni vanno inoltrate per iscritto e spedite al Presidente tramite un ufficio postale svizzero al più tardi tre mesi prima dell’Assemblea generale ordinaria. Una proposta per sciogliere l’Associazione va invece presentata almeno sei mesi prima. Queste proposte vanno allegate – con l’ordine del giorno dell’assemblea ed in-sieme alle proposte e prese di posizione del Comitato – all’invito per i membri all’Assemblea generale, vanno pubblicate sulla rivista EXIT e inviate ai membri, al più tardi un mese prima dell’assemblea stessa.

Art. 14.1 Il Presidente presiede l’Assem-b lea generale; in caso di suo impedimento se ne incarica il Vicepresidente, a meno che l’assemblea non nomini un Presidente del giorno.

Art. 14.2 L’Assemblea generale nomina un responsabile del verbale, che redige al-meno un verbale sulle decisioni.

Art. 14.3 Colui che presiede l’Assemblea generale ne definisce lo svolgimento. Egli decide inoltre in merito alla sequenza dei votanti e delle votazioni.

B. Comitato

Art. 15 Il Comitato è composto, compre-si il Presidente e il Vicepresidente, di alme-no cinque ma al massimo sette membri. Il Comitato si organizza al proprio interno autonomamente.

Art. 16.1 Il Comitato é responsabile per tutti gli affari dell’Associazione che, se-condo la legge o gli statuti, non sono di competenza dell’Assemblea generale. Il Comitato può delegare la direzione ope-rativa salvo quanto indicato nel successivo art. 16.2.

Art. 16.2 Al Comitato spettano i seguen-ti compiti, né delegabili né sottraibili:

a) la direzione dell’Associazione;

b) la definizione dell’organizzazione dell’As-so cia zione;

c) l’assunzione e il licenziamento delle per-sone incaricate, dal Comitato stesso, del-la direzione operativa e di altri compiti;

d) la supervisione delle persone incarica-te, dal Comitato stesso, della direzione operativa e di altri compiti;

e) la nomina del responsabile per l’ac-compagnamento al suicidio e la defini-zione, in un regolamento, della relativa organizzazione;

f) la pianificazione finanziaria ed il con-trollo degli aspetti economici secondo quanto stabilito dalla legge, dagli statuti e dai regolamenti;

g) la nomina dei membri del Consiglio di fondazione di palliacura, una fondazio-ne di EXIT;

h) la costituzione della Commissione etica e la nomina dei suoi membri;

i) la costituzione e lo scioglimento di altre commissioni interne ed esterne nonché l’assunzione e il licenziamento di esperti.

Art. 17.1 Le sedute del Comitato sono convocate dal Presidente o, in caso di suo impedimento, dal Vicepresidente con un preavviso di due settimane e con una co-municazione degli argomenti all’ordine del giorno. Ogni membro del Comitato ha il diritto di chiedere la convocazione di una seduta.

Art. 17.2 Il Comitato raggiunge il nume-ro legale e ha facoltà di deliberare quando è presente più della metà dei suoi membri. In caso di parità di voti decide colui che presiede la seduta.

Art. 17.3 Delle sedute del Comitato deve essere tenuto verbale.

Art. 17.4 I membri del Comitato sono te-nuti a trattare le questioni relative alla loro attività con assoluta riservatezza.

Art. 18 Il Comitato determina le perso-ne che possono firmare con responsabilità giuridica a nome di EXIT e regola il tipo e l’entità di questa competenza. La condizione minima per una firma valida giuridicamente a nome di EXIT é la firma collettiva a due.

C. Commissione di controllo

Art. 19.1 La Commissione di controllo è composta da tre membri.

Art. 19.2 La Commissione di controllo esamina l’attività del Comitato e della di-rezione operativa. Verifica inoltre periodi-camente che le norme legali e statutarie ed i regolamenti del Comitato siano stati

applicati correttamente e che le decisio-ni dell’Assemblea generale e del Comi-tato siano state rese esecutive secondo le regole. Con rapporto scritto riferisce all’Assemblea generale in merito alle pro-prie constatazioni.

Art. 19.3 La Commissione di controllo può consultare in ogni momento, presso il Comitato, gli atti dell’Associazione e chie-dere informazioni al Comitato e al respon-sabile della Sede centrale. I membri della Commissione di controllo sono tenuti, per quanto riguarda gli atti messi a disposizio-ne e le informazioni ricevute, al dovere di riservatezza.

D. Organo di revisione

Art. 20 L’Organo di revisione esamina i conti annuali e redige un rapporto scritto all’attenzione dell’assemblea generale.

V. ANNO D’ESERCIZIO

Art. 21 L’anno d’esercizio corrisponde all’anno civile.

VI. PUBBLICAZIONI

Art. 22 L’organo di informazione ufficia-le dell’Associazione è il bollettino «EXIT Info» che viene pubblicato almeno tre vol-te all’anno.

VII. SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE

Art. 23.1 Lo scioglimento dell’Associa-zione può esser deciso esclusivamente da una maggioranza pari a due terzi dei membri tramite una votazione per iscritto che coinvolge tutti i membri di EXIT (con-sultazione della base).

Art. 23.2 Il capitale dell’Associazione dev'essere devoluto – in base ad una votazione per iscritto che coinvolge tut-ti i membri di EXIT (consultazione della base) oppure in base ad una decisione dell’Assemblea generale, e in ambedue questi casi secondo la maggioranza sem-plice dei voti espressi – ad una o più isti-tuzioni che abbiano un eguale o analogo scopo sociale. Una restituzione di questo capitale ai membri di EXIT è esclusa.

VIII. ENTRATA IN VIGORE

Art. 24 I presenti statuti sono stati ap-provati dall’Assemblea generale il 24 mag-gio 2014.Essi sono stati tradotti dalla versione in lin-gua tedesca. Valenza giuridica ce l’ha esclu-sivamente la versione in lingua tedesca.

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IL NOSTRO COMPITO • EXIT si adopera per il diritto all’ autodeterminazione di

ogni essere umano, sia durante la vita che per la morte. L’autodeterminazione, quale espressione della dignità umana, é un diritto fondamentale dell’uomo.

• EXIT si impegna a tutti i livelli per il riconoscimento di questo diritto e quindi a favore di una cultura umana della morte.

• EXIT sostiene i propri membri nel formulare e nel far rispettare quanto indicato nel testamento biologico.

• EXIT aiuta i propri membri a trovare soluzioni adeguate alla loro situazione personale. Se EXIT non è in grado di pre-stare aiuto, viene fornito, quando ciò è desiderato e richie-sto, un contatto con organizzazioni o persone qualificate.

• L’assistenza al suicidio rappresenta l’ultimo servizio che EXIT può fornire al prossimo. EXIT accompagna, su loro esplicito desiderio, quei membri che, a causa di gravi malattie fisiche, menomazioni o molteplici disagi dovuti all’età, soffrono così tanto da non poter più intravedere alcun senso nella propria esistenza. Nel caso di una de-cisione autonoma volta a rinunciare alla vita, EXIT aiuta a realizzare questa scelta in modo dignitoso e con riguar-do verso tutte le persone coinvolte.

• Tramite la fondazione Palliacura, EXIT promuove le cure e l'assistenza palliativa.

IL NOSTRO MODO DI LAVORARE • Al centro delle attività di EXIT vi sono la consulenza per-

sonale ed il desiderio di assistere i propri membri e stare al loro fianco.

• Per fare ciò EXIT si orienta ai principi etici dell’autonomia e della dignità umana. Nel caso di incertezze, EXIT si appoggia su consulenze specifiche da parte di esperti. La decisione finale si basa tuttavia sulla volontà della persona interessata.

• EXIT rispetta strettamente le norme di diritto vigenti. Allo stesso tempo EXIT si impegna a favore della libera-lizzazione delle condizioni quadro legislative, nel senso di un rispetto incondizionato del diritto all’autode ter-minazione degli esseri umani.

• EXIT è a disposizione di ogni persona che, riguardo alla questione esistenziale della propria morte, ha deciso di ri-correre all’aiuto di EXIT. In linea di massima, EXIT lascia alle persone interessate il compito di effettuare il primo passo.

LE NOSTRE RELAZIONI • EXIT è politicamente e religiosamente neutrale.

• EXIT é interessata a un dialogo aperto e concreto con i rappresentanti dello stato, delle chiese, del diritto e dei media.

• EXIT si apre nei confronti di istituzioni scientifiche, per permettere ad un ampio pubblico la conoscenza delle proprie posizioni e, contemporaneamente, per aver ac-cesso ai risultati delle ricerche.

LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE • Sotto il profilo legale, EXIT è un’associazione. Ogni

membro del Comitato si assume la responsabilità per un determinato settore.

• La regolamentazione chiara e trasparente delle respon-sabilità, nonché percorsi decisionali brevi, permettono un lavoro efficiente. Direttive vincolanti garantiscono modi di procedere omogenei.

• EXIT è interessata ad essere composta da un elevato nu-mero di membri, perché ciò permette, proprio nelle di-scussioni in merito all’assistenza alla morte, di avere il necessario peso.

• Per questo motivo, EXIT informa adeguatamente su di sé e sulle proprie prestazioni, rinuncia però consapevol-mente a campagne pubblicitarie aggressive.

• Grazie a un potenziamento a livello regionale l’infor-mazione e la consulenza avvengono quanto più possibi-le vicino ai propri membri.

LE NOSTRE COLLABORATRICI E I NOSTRI COLLABORATORI • Tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori di EXIT di-

spongono delle necessarie competenze umane, sociali e specifiche, per poter svolgere i loro compiti in modo au-tonomo e responsabile.

• La loro retribuzione avviene secondo le tariffe di orga-nizzazioni analoghe non-profit.

• EXIT dà molta importanza alla formazione e al perfezio-namento sistematici dei propri collaboratori.

• Spirito di gruppo, rispetto, franchezza e capacità di affron-tare conflitti plasmano la collaborazione interna di EXIT.

LE NOSTRE FINANZE• L’unico obiettivo economico di EXIT consiste nell’as si-

curare finanziariamente le proprie attività. Le entrate sono composte dalle quote sociali, dagli interessi sul ca-pitale, da donazioni e da altri introiti. EXIT usa i mezzi disponibili con parsimonia e cosciente della loro destina-zione specifica.

LA FILOSOFIA DI EXIT Autodeterminazione nella vita e per la morte

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ASSISTENZA AL SUICIDIOattività di EXIT

• Accompagnamento da parte di terzi al suicidio volontario• In caso di un desiderio di morte consapevole, autonomo e irreversibile

➜ attività consentita dalla legge, se non portata avanti per motivi egoistici, art.115 del Codice penale

EUTANASIA PASSIVApossibile a seguito di quanto stabilito nel testamento biologico di EXIT

• La rinuncia a intraprendere o a continuare un trattamento per il prolunga-mento della vita

• Per motivi etici, medici o umani

➜ regolamentata nel diritto di protezione degli adulti e praticata in più del 40% di tutti i decessi in Svizzera

Esempi: mancato trattamento di una polmonite con antibiotici; rinuncia alla respirazione artificiale

EUTANASIA ATTIVA INDIRETTAtramite terapia nello stadio terminalenon attività di EXIT

• L’impiego di alte dosi di medicamenti per alleviare le sofferenze• Porta spesso ad accorciare la durata di vita

➜ non regolamentato giuridicamente / in generale si tratta di una pratica consentita

Esempio: a un paziente terminale che soffre di tumore viene somministrata un’alta dose di morfina che lo porta al decesso

EUTANASIA ATTIVAnon attività di EXIT

• Uccisione diretta e attiva di una persona su suo espresso desiderio

➜ attività vietata dalla legge, art. 114 del Codice penale

ULTERIORI TERMINI

SUICIDIO IN SOLITARIA • Una persona si toglie la vita di mano propria (spesso questo tipo di suici-dio avviene in uno stato mentale alterato, al contrario di ciò che succede durante un ben ponderato suicidio assistito effettuato con l’aiuto di EXIT)

TESTAMENTO BIOLOGICOattività di EXIT

• Documento che contiene le volontà del paziente• Direttive per il personale medico e curante, che ne deve rispettare i contenuti

➜ attività principale di EXIT – compilazione, registrazione e verifica del rispetto del testamento biologico; consulenza e informazione dei famigliari

Esempio: rinuncia a misure di prolungamento della vita in caso di una prognosi disperata

NAP • L’utilizzo del pentobarbital sodico NaP è regolato dalla Legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope

• Medicinale letale che procura una morte sicura, indolore e dignitosa – la morte sopraggiunge nel sonno

➜ sono richiesti alti criteri di sicurezza che possono essere garantiti soltanto da un’organizzazione per l’assistenza al suicidio riconosciuta

CURE PALLIATIVEIncentivate tramite la fondazione Palliacura di EXIT

• L’insieme delle cure mediche, psicolgiche, sociali e spiriturali per alleviare le sofferenze di pazienti terminali

➜ la fondazione palliacura fondata da EXIT, da anni si occupa di rafforzare la presenza della medicina palliativa in Svizzera

GLOSSARIO: DIVERSE FORME DI SUICIDIO ASSISTITO

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COMMISSIONI

COMITATO PATROCINATOREElke BaeznerSibylle BergSusan BilandThomas BilandAndreas BlaserRudolf KelterbornWerner KieserMarianne KleinerRolf LyssyCarola Meier-SeethalerVerena MeyerSusanna PeterHans RäzDori Schaer-Born Barbara ScheelKatharina SpillmannKurt R. SpillmannJacob StickelbergerBeatrice TschanzJo Vonlanthen

COMMISSIONE ETICAKlaus Peter Rippe (presidente)Bernhard RomMarion SchafrothTanja SolandNiklaus Tschudi

COMMISSIONE DI CONTROLLOElisabeth Zillig (presidentessa)Patrick MiddendorfRichard Wyrsch

INDIRIZZI

SEDE CENTRALEEXIT - Deutsche SchweizMühlezelgstrasse 45Casella postale8048 ZurigoTel. 043 343 38 38Fax 043 343 38 [email protected]

RESPONSABILE Bernhard [email protected]

RESPONSABILE ASSISTENZA AL SUICIDIOHeidi [email protected]

Le richieste dei membri riguardanti l’assistenza al suicidio devono, in ogni caso, essere indirizzate alla sede centrale. È importante annunciarsi per tem­po in presenza di una grave ma­lattia. Spesso i lavori preparativi possono richiedere più settimane.

UFFICIO A BERNAEXITMittelstrasse 563012 BernaTel. 043 343 38 38 Fax 043 343 38 39Martedì dalle 9 alle 12,visite solo su appuntamento

UFFICIO A BASILEAEXITHauptstrasse 244102 BinningenTel. 061 421 71 21 Lunedì dalle 9 alle [email protected] solo su appuntamento

UFFICIO IN TICINOEXITVia Sottomontagna 20b6512 GiubiascoTel. 091 930 02 [email protected] solo su appuntamento

PRESIDENTESSASaskia FreiStudio d’avvocatura di Basel-MitteGerbergasse 13, 4001 BasileaTel. 061 260 93 93Fax 061 260 93 [email protected]

ASSISTENZA AL SUICIDIO / VICEPRESIDENTESSAMarion SchafrothWidmannstrasse 13, 4410 [email protected]

FINANZEJean-Claude DübyFlugbrunnenstrasse 173065 [email protected]

QUESTIONI GIURIDICHEIlona BethlenHadlaubstrasse 1108006 ZurigoTel. 078 649 33 [email protected]

COMUNICAZIONEJürg [email protected]. 079 310 66 25

FONDAZIONE PALLIACURApalliacura – fondazione per il sostegno palliativo Mühlezelgstrasse 45Casella postale 8048 Zurigo

Maggiori informazioni in italiano sul sito www.exit.ch/it

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Wir und 9905 weitere EXIT-Mitglieder in derSchweiz sagen Ja zur Selbstbestimmungim Leben. Aber auch im Sterben. Und Sie?

Beatrice TschanzKommunikationsberaterin

EXIT-Mitglied seit 1984

Viktor GiacobboTV-Kabarettist

EXIT-Mitglied seit 2008

Kurt R. SpillmannETH-Professor für Sicherheitspolitik

EXIT-Mitglied seit 2009

Sibylle BergSchriftstellerin

EXIT-Mitglied seit 2006

Werner KieserFitness-Unternehmer

EXIT-Mitglied seit 1992

Hans RäzEx-Leiter «Kassensturz»

EXIT-Mitglied seit 2003

Christa de CarougeModedesignerin

EXIT-Mitglied seit 2008

Rolf LyssyRegisseur

EXIT-Mitglied seit 1990

Hans WehrliAlt-Stadtrat Zürich

EXIT-Mitglied seit 1986

Erich GyslingJournalist

EXIT-Mitglied seit 1988

Stephanie GasserSchauspielerin

EXIT-Mitglied seit 2011

Mike MüllerSchauspieler

EXIT-Mitglied seit 2010

Jacob StickelbergerRechtsanwalt und Chansonnier

EXIT-Mitglied seit 1987

Karl LüöndPublizist

EXIT-Mitglied seit 2011

Marianne KleinerNationalrätin

EXIT-Mitglied seit 1987

Chris von RohrMusiker und Produzent

EXIT-Mitglied seit 2012

Rolf KnieKünstler

EXIT-Mitglied seit 1987

Dori Schaer-BornAlt-Regierungsrätin Kt. Bern

EXIT-Mitglied seit 1988

Esther GirsbergerPublizistin und Dozentin

EXIT-Mitglied seit 1986

Möchten auch Sie Ihr Leben bis zum Schluss selbst bestimmen, und zwar so, wie es Ihrenpersönlichen Vorstellungen entspricht, dann ist EXIT seit mehr als 30 Jahren für Sie da. Mehrüber EXIT und warum es sinnvoll ist, eine Patientenverfügung zu machen, erfahren Sie ander MUBA. Oder kontaktieren Sie uns unter Telefon 043 343 38 38 oder auf www.exit.ch.

Selbstbestimmungim Leben

und im Sterben.

Andreas Blumehem. Direktor Radio DRS

EXIT-Mitglied seit 1996

EXIT_MUBA Sobli_204x290_V1:Layout 2 18.2.2013 12:27 Uhr Seite 1

3Noi e più di 90 000 altri membri di EXIT in Svizzera diciamo SÌ all’autoderminazione nel vivere. E anche nel morire. E voi?

Consulente di comunicazione,membro di EXIT dal 1984

Giornalista,membro di EXIT dal 1988

Avvocato e cantautore,membro di EXIT dal 1987

Musicista e produttore,membro di EXIT dal 2012

Proprietario di centri fitness,membro di EXIT dal 1992

Ex consigliera di stato del Canton Berna,membro di EXIT dal 1988

Ex direttore della radio DRS,membro di EXIT dal 1996

Pubblicista e docente,membro di EXIT dal 1986

Scrittrice,membro di EXIT dal 2006

Ex consigliere municipale di Zurigo,membro di EXIT dal 1986

Consigliera nazionale,membro di EXIT dal 1987

Ex responsabile della trasmissione Kassensturz,membro di EXIT dal 2003

Cabarettista televisivo,membro di EXIT dal 2008

Stilista,membro di EXIT dal 2008

Publicista,membro di EXIT dal 2011

Attrice,membro di EXIT dal 2011

Professore di Politica di sicurezza presso il Politecnico di Zurigo, membro di EXIT dal 2009

Regista,membro di EXIT dal 1990

Attore,membro di EXIT dal 2010

Artista,membro di EXIT dal 1987

Volete decidere anche voi della vostra vita fino alla fine e secondo le vostre personali

convinzioni? Allora rivolgetevi a EXIT, attiva da più di 30 anni per stare al vostro fianco.

Trovate maggiori informazioni su EXIT e sull’importanza di un testamento biologico chia-

mando lo 043 343 38 38 oppure visitando il sito www.exit.ch/it.

Autodeterminazione

nella vita e

per la morte.

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• EXIT si impegna a favore del diritto di autodeterminazione dell'essere umano, nella vita e per la morte.

• EXIT è stata fondata nel 1982 e conta oggi più di 90'000 membri. EXIT è politicamente e ideologica-mente neutrale.

• Possono diventare membri di EXIT coloro che hanno compiuto i 18 anni di età e sono cittadini svizzeri oppure cittadini stranieri residenti in Svizzera.

• La quota di membro ammonta a fr. 45.–, la quota di membro a vita costa invece fr. 1100.–.

• EXIT aiuta i propri membri a far rispettare la volontà da loro e -spressa nel testamento biologico.

ASSOCIAZIONE PER UNA MORTE UMANA

• EXIT aiuta le persone in grado di intendere e volere, che soffrono gravemente e non intravvedono più alcun senso nel prolungare la pro-pria vita, a lasciare questo mondo in modo tranquillo e sereno.

• EXIT rispetta scrupolosamente le condizioni quadro legislative che in Svizzera regolano l’assistenza al suicidio.

• EXIT collabora in maniera coopera-tiva e costruttiva, in Ticino e nel resto della Svizzera, con i medici, le autorità, la giustizia e la polizia.

• EXIT non persegue in alcun modo interessi economici.

www.exit.ch