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359 luglio settembre 2013 La potenza del falso Premessa [D.C.] 3 Pierangelo Di Vittorio Come pesci nell’acqua. Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano 9 Raoul Kirchmayr Spettralità del falso. Hegel, Freud e al di là 27 Antonello Sciacchitano O contraddittorio o non dimostrato o… Per l’epistemologia del falso 45 Renato Moglia La verifica incerta 63 Damiano Cantone Una richiesta di innocenza per il falso. A partire dalla “mimesis” di Platone 73 Massimiliano Roveretto Lo specchio e il velo. Paradigmi del falso 91 Alessandro Dal Lago, Serena Giordano Giochi di verità. O il contributo dei cosiddetti falsari all’arte 109 Boris Groys Iconoclastia come strumento artistico. Strategie iconoclaste nel cinema 133 Roy Menarini Strategie del falso nell’epoca del post-cinema 151 Paolo Fabbri “Yes, we (Zombies) can”: attualità mordace del Non Morto 163 Telmo Pievani Ingannare e ingannarsi: le ragioni del falso in natura 177 Marcello Ghilardi Il vero, il falso, il Dao 191

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La potenza del falso, "aut aut", 359, 2013

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359lugliosettembre 2013

La potenza del falso

Premessa [DC] 3Pierangelo Di Vittorio Come pesci nellrsquoacqua

Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano 9

Raoul Kirchmayr Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave 27

Antonello Sciacchitano O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso 45

Renato Moglia La verifica incerta 63Damiano Cantone Una richiesta di innocenza

per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone 73

Massimiliano Roveretto Lo specchio e il velo Paradigmi del falso 91

Alessandro Dal Lago Serena Giordano Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte 109

Boris Groys Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema 133

Roy Menarini Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema 151

Paolo Fabbri ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto 163

Telmo Pievani Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura 177

Marcello Ghilardi Il vero il falso il Dao 191

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3aut aut 359 2013 3-8

Premessa

Occuparsi del falso puograve apparire oggi una battaglia di retroguardia addirittura nostalgica se non reazionaria Siamo tutti

ben consapevoli di vivere in una realtagrave intessuta di finzione alla quale possiamo credere fino a un certo punto lo abbiamo ormai accettato e ci siamo adattati Da decenni con cinico buon senso ci ripetiamo che non possiamo credere a tutto quello che vediamo o sentiamo e lrsquoingenuitagrave di quanti rimangono vittime delle apparen-ze siano migranti che vengono ndash forse egrave meglio dire venivano ndash in Italia sedotti dalla nostra televisione o elettori che non smettono di credere alle promesse dei demagoghi non ci spinge piugrave in lagrave di uno stupore infastidito Diamo per scontate la finzione e la simu-lazione e del resto la storia degli ultimi due secoli (lrsquoinvenzione della fotografia risale proprio al secondo decennio dellrsquoOttocen-to) egrave il racconto di come le immagini abbiano progressivamente sostituito le cose nella nostra esperienza del mondo Certo le immagini accompagnano lrsquoumanitagrave da ben prima che nascesse la scrittura e di conseguenza la storia eppure solo la possibilitagrave della loro riproduzione tecnica e seriale mettendo fuori gioco la mano dellrsquouomo ne ha scatenato la potenza omnipervasiva che le ha rese progressivamente un perfetto sostituto dellrsquoesperienza

Il cinema la televisione e poi il computer e gli smartphones presentano diverse versioni di uno schermo che cattura il nostro sguardo le nostre attivitagrave coscienti e le nostre emozioni occupando un tempo progressivamente crescente delle nostre vite Lo schermo

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egrave lrsquooggetto della moderna contemplazione interattiva che di volta in volta definiamo lavoro divertimento amicizia amore gioco ecc Come sottolinea Di Vittorio nel suo articolo la vecchia coppia di nemici realtagrave e finzione si egrave trasformata in un groviglio di reality e fiction difficile da separare Un groviglio permeabile e a prima vista a-problematico nel quale ci muoviamo perfettamente a no-stro agio fino a essere ldquoi primi medium della nostra suggestionerdquo Sappiamo benissimo che i nostri amici su Facebook non sono i nostri veri amici e non confondiamo un amico virtuale con uno reale eppure la loro distanza si assottiglia sempre di piugrave

Al falso siamo dunque abituati abbiamo imparato a non temerlo e anzi a intuirne anche le potenzialitagrave emancipatrici Lrsquoampliarsi delle possibilitagrave di comunicazione lrsquoaccesso a una quantitagrave praticamente illimitata di informazioni sono indubbia-mente dei fattori positivi e pazienza se non egrave sempre facile veri-ficare lrsquoaffidabilitagrave delle notizie pubblicate in rete o se chattiamo un pomeriggio intero con qualcuno che si rivela essere solo un programma informatico che genera falsi accounts Ci fanno sor-ridere i discorsi di quanti rimpiangono un mondo piugrave semplice e in larga parte mitologico nel quale i rapporti personali erano piugrave autentici potevamo conoscere la provenienza del cibo che mangiavamo e riparare da soli gli oggetti che si rompevano senza necessariamente doverli buttare

Tuttavia spesso a questa trasformazione sul piano dellrsquoespe-rienza non corrisponde unrsquoadeguata comprensione del problema Proprio in questa abitudine pacificata si nasconde a nostro avviso il motivo di interesse del tema del falso il punto a partire dal quale rilanciare la questione al di lagrave di ogni fatalistica accettazione del presente Non si tratta certo di fare lrsquoelogio del falso ma neppure di indicare nuove forme di vero che a esso si oppongano ripro-ponendo la mossa classica e fatale della filosofia che intende pro-teggere la veritagrave dai pericoli del falso Se cosigrave facessimo sarebbe difficile uscire dagli stilemi attraverso i quali il falso egrave sempre stato pensato che fanno appunto riferimento al suo rapporto con il vero un rapporto che egrave inevitabilmente destinato a gerarchizzarsi a vantaggio di questrsquoultimo

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Nel presente fascicolo di ldquoaut autrdquo cominciamo perciograve a intra-prendere un lavoro di mappatura del falso cercando di osservarne gli effetti e di comprenderne i funzionamenti Proprio per il suo carattere non unitario il falso richiede di essere affrontato da prospettive e con approcci differenti Cominciamo innanzitutto col chiarire quelli che sono i presupposti del discorso sul falso A questo proposito Sciacchitano ripercorre la storia dellrsquoepiste-mologia del falso mostrando come con Cartesio e dunque con quella particolare forma di sapere che prende il nome di scienza si sia passati da una concezione negativa del falso in quanto con-trapposto al vero al considerare il falso come verosimile e quindi suscettibile di successivi miglioramenti Se possiamo affermare che il falso rende possibile la scienza dobbiamo tuttavia valutarne attentamente le forme solo ripensandolo radicalmente possiamo ricavarne gli elementi fecondi per il sapere stesso Alla fine come intuigrave anche Freud senza comprenderlo del tutto ldquoil falso egrave il di-scorso dellrsquoinfinitordquo un discorso che dobbiamo ancora imparare a maneggiare

Cartesio egrave il riferimento-cardine anche per Moglia che rico-struisce la scena del passaggio chiave dellrsquoepistemologia moderna fondata sullrsquoaffermazione cogito ergo sum Scena egrave certo un ter-mine importante percheacute egrave solo sullo sfondo del Barocco e della sua intrinseca teatralitagrave che possiamo comprendere lrsquoirruzione in filosofia del dubbio Tale dubbio non egrave quello dello scettico ma il dubbio scientifico capace di revocare lo statuto di veritagrave di ogni epistemologia precedente La veritagrave smette di essere considerata equivalente al sapere ldquoCartesio istituisce eticamente il soggetto della scienza come soggetto diviso tra un intelletto finito e una volontagrave infinita tra un sapere finito e una veritagrave infinitardquo

La potenza del falso viene esplicitamente messa a tema da Kirchmayr in un percorso che attraverso Hegel e Freud ci porta a confrontarci con le posizioni apparentemente inconciliabili della psicoanalisi lacaniana e delle filosofie di Lyotard e Deleuze La posta in gioco lrsquoelemento di scambio che circola tra il vero e il falso egrave quello del fantasma uno spettro che con il suo incerto sta-tuto circola come una moneta falsa allrsquointerno della filosofia degli

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

109aut aut 359 2013 109-131

Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Premessa

Occuparsi del falso puograve apparire oggi una battaglia di retroguardia addirittura nostalgica se non reazionaria Siamo tutti

ben consapevoli di vivere in una realtagrave intessuta di finzione alla quale possiamo credere fino a un certo punto lo abbiamo ormai accettato e ci siamo adattati Da decenni con cinico buon senso ci ripetiamo che non possiamo credere a tutto quello che vediamo o sentiamo e lrsquoingenuitagrave di quanti rimangono vittime delle apparen-ze siano migranti che vengono ndash forse egrave meglio dire venivano ndash in Italia sedotti dalla nostra televisione o elettori che non smettono di credere alle promesse dei demagoghi non ci spinge piugrave in lagrave di uno stupore infastidito Diamo per scontate la finzione e la simu-lazione e del resto la storia degli ultimi due secoli (lrsquoinvenzione della fotografia risale proprio al secondo decennio dellrsquoOttocen-to) egrave il racconto di come le immagini abbiano progressivamente sostituito le cose nella nostra esperienza del mondo Certo le immagini accompagnano lrsquoumanitagrave da ben prima che nascesse la scrittura e di conseguenza la storia eppure solo la possibilitagrave della loro riproduzione tecnica e seriale mettendo fuori gioco la mano dellrsquouomo ne ha scatenato la potenza omnipervasiva che le ha rese progressivamente un perfetto sostituto dellrsquoesperienza

Il cinema la televisione e poi il computer e gli smartphones presentano diverse versioni di uno schermo che cattura il nostro sguardo le nostre attivitagrave coscienti e le nostre emozioni occupando un tempo progressivamente crescente delle nostre vite Lo schermo

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egrave lrsquooggetto della moderna contemplazione interattiva che di volta in volta definiamo lavoro divertimento amicizia amore gioco ecc Come sottolinea Di Vittorio nel suo articolo la vecchia coppia di nemici realtagrave e finzione si egrave trasformata in un groviglio di reality e fiction difficile da separare Un groviglio permeabile e a prima vista a-problematico nel quale ci muoviamo perfettamente a no-stro agio fino a essere ldquoi primi medium della nostra suggestionerdquo Sappiamo benissimo che i nostri amici su Facebook non sono i nostri veri amici e non confondiamo un amico virtuale con uno reale eppure la loro distanza si assottiglia sempre di piugrave

Al falso siamo dunque abituati abbiamo imparato a non temerlo e anzi a intuirne anche le potenzialitagrave emancipatrici Lrsquoampliarsi delle possibilitagrave di comunicazione lrsquoaccesso a una quantitagrave praticamente illimitata di informazioni sono indubbia-mente dei fattori positivi e pazienza se non egrave sempre facile veri-ficare lrsquoaffidabilitagrave delle notizie pubblicate in rete o se chattiamo un pomeriggio intero con qualcuno che si rivela essere solo un programma informatico che genera falsi accounts Ci fanno sor-ridere i discorsi di quanti rimpiangono un mondo piugrave semplice e in larga parte mitologico nel quale i rapporti personali erano piugrave autentici potevamo conoscere la provenienza del cibo che mangiavamo e riparare da soli gli oggetti che si rompevano senza necessariamente doverli buttare

Tuttavia spesso a questa trasformazione sul piano dellrsquoespe-rienza non corrisponde unrsquoadeguata comprensione del problema Proprio in questa abitudine pacificata si nasconde a nostro avviso il motivo di interesse del tema del falso il punto a partire dal quale rilanciare la questione al di lagrave di ogni fatalistica accettazione del presente Non si tratta certo di fare lrsquoelogio del falso ma neppure di indicare nuove forme di vero che a esso si oppongano ripro-ponendo la mossa classica e fatale della filosofia che intende pro-teggere la veritagrave dai pericoli del falso Se cosigrave facessimo sarebbe difficile uscire dagli stilemi attraverso i quali il falso egrave sempre stato pensato che fanno appunto riferimento al suo rapporto con il vero un rapporto che egrave inevitabilmente destinato a gerarchizzarsi a vantaggio di questrsquoultimo

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Nel presente fascicolo di ldquoaut autrdquo cominciamo perciograve a intra-prendere un lavoro di mappatura del falso cercando di osservarne gli effetti e di comprenderne i funzionamenti Proprio per il suo carattere non unitario il falso richiede di essere affrontato da prospettive e con approcci differenti Cominciamo innanzitutto col chiarire quelli che sono i presupposti del discorso sul falso A questo proposito Sciacchitano ripercorre la storia dellrsquoepiste-mologia del falso mostrando come con Cartesio e dunque con quella particolare forma di sapere che prende il nome di scienza si sia passati da una concezione negativa del falso in quanto con-trapposto al vero al considerare il falso come verosimile e quindi suscettibile di successivi miglioramenti Se possiamo affermare che il falso rende possibile la scienza dobbiamo tuttavia valutarne attentamente le forme solo ripensandolo radicalmente possiamo ricavarne gli elementi fecondi per il sapere stesso Alla fine come intuigrave anche Freud senza comprenderlo del tutto ldquoil falso egrave il di-scorso dellrsquoinfinitordquo un discorso che dobbiamo ancora imparare a maneggiare

Cartesio egrave il riferimento-cardine anche per Moglia che rico-struisce la scena del passaggio chiave dellrsquoepistemologia moderna fondata sullrsquoaffermazione cogito ergo sum Scena egrave certo un ter-mine importante percheacute egrave solo sullo sfondo del Barocco e della sua intrinseca teatralitagrave che possiamo comprendere lrsquoirruzione in filosofia del dubbio Tale dubbio non egrave quello dello scettico ma il dubbio scientifico capace di revocare lo statuto di veritagrave di ogni epistemologia precedente La veritagrave smette di essere considerata equivalente al sapere ldquoCartesio istituisce eticamente il soggetto della scienza come soggetto diviso tra un intelletto finito e una volontagrave infinita tra un sapere finito e una veritagrave infinitardquo

La potenza del falso viene esplicitamente messa a tema da Kirchmayr in un percorso che attraverso Hegel e Freud ci porta a confrontarci con le posizioni apparentemente inconciliabili della psicoanalisi lacaniana e delle filosofie di Lyotard e Deleuze La posta in gioco lrsquoelemento di scambio che circola tra il vero e il falso egrave quello del fantasma uno spettro che con il suo incerto sta-tuto circola come una moneta falsa allrsquointerno della filosofia degli

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

109aut aut 359 2013 109-131

Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Premessa

Occuparsi del falso puograve apparire oggi una battaglia di retroguardia addirittura nostalgica se non reazionaria Siamo tutti

ben consapevoli di vivere in una realtagrave intessuta di finzione alla quale possiamo credere fino a un certo punto lo abbiamo ormai accettato e ci siamo adattati Da decenni con cinico buon senso ci ripetiamo che non possiamo credere a tutto quello che vediamo o sentiamo e lrsquoingenuitagrave di quanti rimangono vittime delle apparen-ze siano migranti che vengono ndash forse egrave meglio dire venivano ndash in Italia sedotti dalla nostra televisione o elettori che non smettono di credere alle promesse dei demagoghi non ci spinge piugrave in lagrave di uno stupore infastidito Diamo per scontate la finzione e la simu-lazione e del resto la storia degli ultimi due secoli (lrsquoinvenzione della fotografia risale proprio al secondo decennio dellrsquoOttocen-to) egrave il racconto di come le immagini abbiano progressivamente sostituito le cose nella nostra esperienza del mondo Certo le immagini accompagnano lrsquoumanitagrave da ben prima che nascesse la scrittura e di conseguenza la storia eppure solo la possibilitagrave della loro riproduzione tecnica e seriale mettendo fuori gioco la mano dellrsquouomo ne ha scatenato la potenza omnipervasiva che le ha rese progressivamente un perfetto sostituto dellrsquoesperienza

Il cinema la televisione e poi il computer e gli smartphones presentano diverse versioni di uno schermo che cattura il nostro sguardo le nostre attivitagrave coscienti e le nostre emozioni occupando un tempo progressivamente crescente delle nostre vite Lo schermo

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egrave lrsquooggetto della moderna contemplazione interattiva che di volta in volta definiamo lavoro divertimento amicizia amore gioco ecc Come sottolinea Di Vittorio nel suo articolo la vecchia coppia di nemici realtagrave e finzione si egrave trasformata in un groviglio di reality e fiction difficile da separare Un groviglio permeabile e a prima vista a-problematico nel quale ci muoviamo perfettamente a no-stro agio fino a essere ldquoi primi medium della nostra suggestionerdquo Sappiamo benissimo che i nostri amici su Facebook non sono i nostri veri amici e non confondiamo un amico virtuale con uno reale eppure la loro distanza si assottiglia sempre di piugrave

Al falso siamo dunque abituati abbiamo imparato a non temerlo e anzi a intuirne anche le potenzialitagrave emancipatrici Lrsquoampliarsi delle possibilitagrave di comunicazione lrsquoaccesso a una quantitagrave praticamente illimitata di informazioni sono indubbia-mente dei fattori positivi e pazienza se non egrave sempre facile veri-ficare lrsquoaffidabilitagrave delle notizie pubblicate in rete o se chattiamo un pomeriggio intero con qualcuno che si rivela essere solo un programma informatico che genera falsi accounts Ci fanno sor-ridere i discorsi di quanti rimpiangono un mondo piugrave semplice e in larga parte mitologico nel quale i rapporti personali erano piugrave autentici potevamo conoscere la provenienza del cibo che mangiavamo e riparare da soli gli oggetti che si rompevano senza necessariamente doverli buttare

Tuttavia spesso a questa trasformazione sul piano dellrsquoespe-rienza non corrisponde unrsquoadeguata comprensione del problema Proprio in questa abitudine pacificata si nasconde a nostro avviso il motivo di interesse del tema del falso il punto a partire dal quale rilanciare la questione al di lagrave di ogni fatalistica accettazione del presente Non si tratta certo di fare lrsquoelogio del falso ma neppure di indicare nuove forme di vero che a esso si oppongano ripro-ponendo la mossa classica e fatale della filosofia che intende pro-teggere la veritagrave dai pericoli del falso Se cosigrave facessimo sarebbe difficile uscire dagli stilemi attraverso i quali il falso egrave sempre stato pensato che fanno appunto riferimento al suo rapporto con il vero un rapporto che egrave inevitabilmente destinato a gerarchizzarsi a vantaggio di questrsquoultimo

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Nel presente fascicolo di ldquoaut autrdquo cominciamo perciograve a intra-prendere un lavoro di mappatura del falso cercando di osservarne gli effetti e di comprenderne i funzionamenti Proprio per il suo carattere non unitario il falso richiede di essere affrontato da prospettive e con approcci differenti Cominciamo innanzitutto col chiarire quelli che sono i presupposti del discorso sul falso A questo proposito Sciacchitano ripercorre la storia dellrsquoepiste-mologia del falso mostrando come con Cartesio e dunque con quella particolare forma di sapere che prende il nome di scienza si sia passati da una concezione negativa del falso in quanto con-trapposto al vero al considerare il falso come verosimile e quindi suscettibile di successivi miglioramenti Se possiamo affermare che il falso rende possibile la scienza dobbiamo tuttavia valutarne attentamente le forme solo ripensandolo radicalmente possiamo ricavarne gli elementi fecondi per il sapere stesso Alla fine come intuigrave anche Freud senza comprenderlo del tutto ldquoil falso egrave il di-scorso dellrsquoinfinitordquo un discorso che dobbiamo ancora imparare a maneggiare

Cartesio egrave il riferimento-cardine anche per Moglia che rico-struisce la scena del passaggio chiave dellrsquoepistemologia moderna fondata sullrsquoaffermazione cogito ergo sum Scena egrave certo un ter-mine importante percheacute egrave solo sullo sfondo del Barocco e della sua intrinseca teatralitagrave che possiamo comprendere lrsquoirruzione in filosofia del dubbio Tale dubbio non egrave quello dello scettico ma il dubbio scientifico capace di revocare lo statuto di veritagrave di ogni epistemologia precedente La veritagrave smette di essere considerata equivalente al sapere ldquoCartesio istituisce eticamente il soggetto della scienza come soggetto diviso tra un intelletto finito e una volontagrave infinita tra un sapere finito e una veritagrave infinitardquo

La potenza del falso viene esplicitamente messa a tema da Kirchmayr in un percorso che attraverso Hegel e Freud ci porta a confrontarci con le posizioni apparentemente inconciliabili della psicoanalisi lacaniana e delle filosofie di Lyotard e Deleuze La posta in gioco lrsquoelemento di scambio che circola tra il vero e il falso egrave quello del fantasma uno spettro che con il suo incerto sta-tuto circola come una moneta falsa allrsquointerno della filosofia degli

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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egrave lrsquooggetto della moderna contemplazione interattiva che di volta in volta definiamo lavoro divertimento amicizia amore gioco ecc Come sottolinea Di Vittorio nel suo articolo la vecchia coppia di nemici realtagrave e finzione si egrave trasformata in un groviglio di reality e fiction difficile da separare Un groviglio permeabile e a prima vista a-problematico nel quale ci muoviamo perfettamente a no-stro agio fino a essere ldquoi primi medium della nostra suggestionerdquo Sappiamo benissimo che i nostri amici su Facebook non sono i nostri veri amici e non confondiamo un amico virtuale con uno reale eppure la loro distanza si assottiglia sempre di piugrave

Al falso siamo dunque abituati abbiamo imparato a non temerlo e anzi a intuirne anche le potenzialitagrave emancipatrici Lrsquoampliarsi delle possibilitagrave di comunicazione lrsquoaccesso a una quantitagrave praticamente illimitata di informazioni sono indubbia-mente dei fattori positivi e pazienza se non egrave sempre facile veri-ficare lrsquoaffidabilitagrave delle notizie pubblicate in rete o se chattiamo un pomeriggio intero con qualcuno che si rivela essere solo un programma informatico che genera falsi accounts Ci fanno sor-ridere i discorsi di quanti rimpiangono un mondo piugrave semplice e in larga parte mitologico nel quale i rapporti personali erano piugrave autentici potevamo conoscere la provenienza del cibo che mangiavamo e riparare da soli gli oggetti che si rompevano senza necessariamente doverli buttare

Tuttavia spesso a questa trasformazione sul piano dellrsquoespe-rienza non corrisponde unrsquoadeguata comprensione del problema Proprio in questa abitudine pacificata si nasconde a nostro avviso il motivo di interesse del tema del falso il punto a partire dal quale rilanciare la questione al di lagrave di ogni fatalistica accettazione del presente Non si tratta certo di fare lrsquoelogio del falso ma neppure di indicare nuove forme di vero che a esso si oppongano ripro-ponendo la mossa classica e fatale della filosofia che intende pro-teggere la veritagrave dai pericoli del falso Se cosigrave facessimo sarebbe difficile uscire dagli stilemi attraverso i quali il falso egrave sempre stato pensato che fanno appunto riferimento al suo rapporto con il vero un rapporto che egrave inevitabilmente destinato a gerarchizzarsi a vantaggio di questrsquoultimo

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Nel presente fascicolo di ldquoaut autrdquo cominciamo perciograve a intra-prendere un lavoro di mappatura del falso cercando di osservarne gli effetti e di comprenderne i funzionamenti Proprio per il suo carattere non unitario il falso richiede di essere affrontato da prospettive e con approcci differenti Cominciamo innanzitutto col chiarire quelli che sono i presupposti del discorso sul falso A questo proposito Sciacchitano ripercorre la storia dellrsquoepiste-mologia del falso mostrando come con Cartesio e dunque con quella particolare forma di sapere che prende il nome di scienza si sia passati da una concezione negativa del falso in quanto con-trapposto al vero al considerare il falso come verosimile e quindi suscettibile di successivi miglioramenti Se possiamo affermare che il falso rende possibile la scienza dobbiamo tuttavia valutarne attentamente le forme solo ripensandolo radicalmente possiamo ricavarne gli elementi fecondi per il sapere stesso Alla fine come intuigrave anche Freud senza comprenderlo del tutto ldquoil falso egrave il di-scorso dellrsquoinfinitordquo un discorso che dobbiamo ancora imparare a maneggiare

Cartesio egrave il riferimento-cardine anche per Moglia che rico-struisce la scena del passaggio chiave dellrsquoepistemologia moderna fondata sullrsquoaffermazione cogito ergo sum Scena egrave certo un ter-mine importante percheacute egrave solo sullo sfondo del Barocco e della sua intrinseca teatralitagrave che possiamo comprendere lrsquoirruzione in filosofia del dubbio Tale dubbio non egrave quello dello scettico ma il dubbio scientifico capace di revocare lo statuto di veritagrave di ogni epistemologia precedente La veritagrave smette di essere considerata equivalente al sapere ldquoCartesio istituisce eticamente il soggetto della scienza come soggetto diviso tra un intelletto finito e una volontagrave infinita tra un sapere finito e una veritagrave infinitardquo

La potenza del falso viene esplicitamente messa a tema da Kirchmayr in un percorso che attraverso Hegel e Freud ci porta a confrontarci con le posizioni apparentemente inconciliabili della psicoanalisi lacaniana e delle filosofie di Lyotard e Deleuze La posta in gioco lrsquoelemento di scambio che circola tra il vero e il falso egrave quello del fantasma uno spettro che con il suo incerto sta-tuto circola come una moneta falsa allrsquointerno della filosofia degli

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

109aut aut 359 2013 109-131

Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

163aut aut 359 2013 163-175

ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Nel presente fascicolo di ldquoaut autrdquo cominciamo perciograve a intra-prendere un lavoro di mappatura del falso cercando di osservarne gli effetti e di comprenderne i funzionamenti Proprio per il suo carattere non unitario il falso richiede di essere affrontato da prospettive e con approcci differenti Cominciamo innanzitutto col chiarire quelli che sono i presupposti del discorso sul falso A questo proposito Sciacchitano ripercorre la storia dellrsquoepiste-mologia del falso mostrando come con Cartesio e dunque con quella particolare forma di sapere che prende il nome di scienza si sia passati da una concezione negativa del falso in quanto con-trapposto al vero al considerare il falso come verosimile e quindi suscettibile di successivi miglioramenti Se possiamo affermare che il falso rende possibile la scienza dobbiamo tuttavia valutarne attentamente le forme solo ripensandolo radicalmente possiamo ricavarne gli elementi fecondi per il sapere stesso Alla fine come intuigrave anche Freud senza comprenderlo del tutto ldquoil falso egrave il di-scorso dellrsquoinfinitordquo un discorso che dobbiamo ancora imparare a maneggiare

Cartesio egrave il riferimento-cardine anche per Moglia che rico-struisce la scena del passaggio chiave dellrsquoepistemologia moderna fondata sullrsquoaffermazione cogito ergo sum Scena egrave certo un ter-mine importante percheacute egrave solo sullo sfondo del Barocco e della sua intrinseca teatralitagrave che possiamo comprendere lrsquoirruzione in filosofia del dubbio Tale dubbio non egrave quello dello scettico ma il dubbio scientifico capace di revocare lo statuto di veritagrave di ogni epistemologia precedente La veritagrave smette di essere considerata equivalente al sapere ldquoCartesio istituisce eticamente il soggetto della scienza come soggetto diviso tra un intelletto finito e una volontagrave infinita tra un sapere finito e una veritagrave infinitardquo

La potenza del falso viene esplicitamente messa a tema da Kirchmayr in un percorso che attraverso Hegel e Freud ci porta a confrontarci con le posizioni apparentemente inconciliabili della psicoanalisi lacaniana e delle filosofie di Lyotard e Deleuze La posta in gioco lrsquoelemento di scambio che circola tra il vero e il falso egrave quello del fantasma uno spettro che con il suo incerto sta-tuto circola come una moneta falsa allrsquointerno della filosofia degli

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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ultimi due secoli scardinandone e confondendone continuamente le prospettive Solo cominciando a pensare il falso a partire da questo resto spettrale da questo elemento indefinibile possiamo confrontarci con ldquoquellrsquoiscrizione sociale archi-originaria in cui si stringono le pulsioni di vita e di morterdquo

Ci sono poi dei punti di osservazione privilegiati a partire dai quali affrontare il problema degli effetti del falso lrsquoarte egrave sicura-mente uno di questi almeno per due motivi principali Il primo ha a che fare con la storia della filosofia e con il fatto che essa ha sempre guardato allrsquoarte con un misto di interesse e diffidenza proprio per la sua capacitagrave di relazionarsi con il falso in modo cosigrave disinvolto Sono due gli articoli che prendendo le mosse dal momento inaugurale di questo rapporto sviluppano tesi com-plementari nel mio ripercorro la concezione platonica del falso in relazione allrsquoarte per mostrare come nel pensiero del filosofo ateniese convivano su questo argomento diversi livelli di discorso trascurati dalle sistematizzazioni successive ma che ancora hanno una notevole efficacia per ripensare la forma attuale del falso come potenza Roveretto mostra come a partire da questo punto di scon-tro iniziale lrsquoarte sviluppi una sua idea di falso che corre parallela al percorso storico della concettualizzazione filosofica Anzicheacute considerarlo un nemico da combattere lrsquoarte ha ricercato il falso puro il falso che fosse tale in se stesso slegato da ogni strategia che puntasse a ricondurlo a una qualche forma di realtagrave e di veritagrave

Il secondo motivo egrave che lrsquoarte egrave diventata un elemento pervasivo della nostra esperienza del mondo estetizzando massicciamente la realtagrave con cui dobbiamo rapportarci Dal Lago e Giordano ci mettono di fronte ai paradossi nei quali ci imbattiamo quando cominciamo ad analizzare il problema dei falsi in arte Il falso non sta certo dalla parte dellrsquoopera neacute completamente da quella dellrsquoautore piuttosto esso egrave un effetto sociale il risultato di un intreccio di intenzioni individuali e meccanismi culturali condivisi che vanno a formare una sorta di costellazione del falso unrsquoopera corale nella quale spesso gli attori recitano in modo involontario e inconsapevole Le trasformazioni sociali generate dallrsquoambiguo rapporto tra arte e veritagrave sono il punto di partenza anche del la-

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

9aut aut 359 2013 9-25

Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

45aut aut 359 2013 45-61

O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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voro che Groys dedica al potenziale iconoclasta del cinema Esso egrave caratterizzato da un paradosso di fondo ldquoDa una parte egrave una celebrazione del movimento la prova della sua superioritagrave su tutti gli altri media dallrsquoaltra tuttavia pone il suo pubblico in uno stadio di immobilitagrave fisica e mentale che non ha egualirdquo Al tempo stesso egrave cioegrave nemico di ogni iconizzazione e monumentalizzazione della realtagrave che fa letteralmente a pezzi in unrsquoottica avvicinabile alle emergenze rivoluzionarie e carnascialesche della storia dellrsquoumani-tagrave contro i sistemi di valori consolidati e un formidabile dispositivo di passivizzazione dello spettatore

Al cinema o per meglio dire al post-cinema si rivolge anche lrsquoattenzione di Menarini Il suo saggio si interroga su come sia pos-sibile parlare di falsificazione rispetto ai film se infatti egrave piuttosto marginale il problema dei ldquofilm falsirdquo almeno in proporzione a quanto avviene per la pittura o la scultura si fa sempre piugrave forte la questione della falsificazione del supporto Il progresso tecnico dei media ha portato con seacute una trasformazione della fruizione del film (dal dvd che si puograve arrestare quando si vuole al filmato su YouTube che si puograve manipolare a piacimento) che al di lagrave di un semplice problema di copyright rilancia una questione di autenticitagrave del cinema apparentemente distante dallrsquoorizzonte problematico di unrsquoopera che vive solo attraverso le sue copie Lrsquoapproccio semiotico al tema del falso passa nellrsquoarticolo di Fabbri attraverso lrsquoanalisi del termine ldquozombirdquo protagonista dellrsquoimmaginario orrorifico contemporaneo Lo zombi egrave una buo-na cartina di tornasole per dirci cosa siamo ldquoin veritagraverdquo dato che intercetta in modo trasversale tutta una serie di dibattiti filosofici sul rapporto mente-corpo vita-morte responsabilitagrave individuali ecc Egrave un esempio calzante di quanto intendiamo per ldquoeffetti del falsordquo ovvero di come unrsquoinvenzione letteraria cosigrave radicale ci costringa a ripensare profondamente le categorie con le quali giudichiamo ldquochi siamo davverordquo

Passando a un approccio che prende le sue mosse dalla filosofia della scienza e in particolare dalla biologia evoluzionista di stampo darwiniano ci misuriamo con lrsquoipotesi di Pievani secondo la quale ci sarebbe una predisposizione biologica al falso nella doppia

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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accezione dellrsquoingannare e del farsi ingannare La natura ci mostra mirabili strategie del falso dalle rane pescatrici alle orchidee ma se veniamo allrsquoanalisi della nostra specie ci imbattiamo in un ele-mento ancora piugrave inquietante Sembrerebbe esserci una naturale tendenza dellrsquouomo ad autoingannarsi a sviluppare credenze che non sono corroborate da alcun dato e che pure possono avere una loro importanza in termini di mantenimento della coesione sociale e del rispetto delle regole Il falso dunque egrave una presenza costante ldquotanto nella specie umana quanto negli altri animali per ragioni autonome e non come riflesso negativo di una ricerca della comunicazione veritierardquo

Infine il testo di Ghilardi ci invita a spostare radicalmente il nostro punto di vista proponendoci un confronto con la concezio-ne del falso presente nel pensiero cinese Innanzitutto scopriamo che la distinzione tra vero e falso non egrave un problema prioritario per il pensiero cinese ma egrave subordinato a quello dellrsquoefficacia del loro uso nella realtagrave concreta Essi non si contrappongono come le due istanze consegnateci dalla tradizione occidentale ma sono predicabili solo a partire dallrsquounico corso degli eventi Il compito del pensiero saragrave dunque ldquosaper cogliere ed esprimere non tanto ciograve che egrave nettamente definito separando in maniera univoca il vero dal falso ma al contrario ciograve che sta tra il vero e il falsordquo [DC]

9aut aut 359 2013 9-25

Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Come pesci nellrsquoacqua Prospettive genealogiche sulla mediatizzazione del quotidiano

PIERANGELO DI VITTORIO

Sogno o realtagrave Con questo dubbio Inception prende congedo dallo spettatore fissando il disagio che non ha smesso di crescere nel

corso del film1 Dominic Cobb egrave un ldquoestrattorerdquo che entra nei sogni per rubare informazioni e che un giorno accetta di ldquoinne-starerdquo nella mente di Robert Fischer erede di un grande impero economico lrsquoidea di smantellarlo In cambio gli viene promesso di cancellare le false accuse che gli impediscono di rientrare nel suo paese Alla fine del film dopo aver portato a termine lrsquoinne-sto grazie a una peripezia onirica degna di un action movie il protagonista passa senza problemi la dogana e puograve finalmente riabbracciare i suoi figli Il disagio esplode nel momento in cui il dubbio ndash sogno o realtagrave ndash ricompare nel finale prendendo in contropiede lo spettatore giagrave pronto allrsquohappy end Quando appa-re il ldquototemrdquo ndash un oggetto strettamente personale e segreto che dovrebbe offrire la certezza di non essere nel sogno di un altro o di poter distinguere il sogno dalla realtagrave ndash vediamo una piccola trottola di metallo girare vacillare girare ancora prima che la schermata nera sancisca la fine del film Lo spettatore non puograve decidere se essa ricadragrave sul tavolo come avverrebbe nella realtagrave o se continueragrave invece a girare allrsquoinfinito come in un sogno La

Una precedente versione di questo saggio egrave stata pubblicata in Envoucirctements meacutediatiques ldquoMultitudesrdquo 51 2012

1 C Nolan Inception UsaRegno Unito 2010

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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fine egrave quindi ldquoapertardquo e questa sospensione produce lrsquoeffetto di implicare gli spettatori nel problema dellrsquoerosione delle frontiere tra il sogno e la realtagrave La sensazione di smarrimento rinforzata dalla sospensione dellrsquohappy end serve a impiantare nella loro mente lrsquoidea o almeno il sospetto che la realtagrave sia in generale solo la continuazione di un sogno o di un film

La scena dellrsquoipnosi Inception interroga il rapporto tra la realtagrave e il sogno pensandolo in termini di continuum di confusione delle frontiere o di rove-sciamento gerarchico Significativa la scena nel retrobottega del chimico che elabora i sedativi necessari a sprofondare nei sogni Simile a una fumeria drsquooppio si vedono alcune persone distese sul letto ldquoVengono qui non per essere addormentate ma per essere svegliate percheacute il sogno egrave diventata la loro realtagraverdquo Questo rove-sciamento allude alla questione del ldquosovrappiugraverdquo di sogno necessario alla realtagrave per manifestarsi come tale Questione che rinvia senza dubbio al surrealismo con la sua idea del ldquomeravigliosordquo frutto della costante espansione della vita cosciente da parte della vita onirica e capace di sospendere la realtagrave aprendola ad altre possi-bilitagrave di senso e di esistenza Ma si puograve pensare anche a unrsquoaltra forma di ldquosurrealismordquo che non ha affatto la stessa portata e che egrave il prodotto massiccio e industrializzato del medium televisivo In Videodrome il professor Brian OrsquoBlivion fondatore della ldquoChiesa Catodicardquo fa lrsquoannuncio apocalittico di una nuova religione uni-versale ldquoLo schermo televisivo egrave ormai il vero occhio dellrsquouomohellip La televisione egrave la realtagrave e la realtagrave egrave meno che la televisionerdquo2

Il riemergere di questa problematizzazione del rapporto tra sogno e realtagrave puograve essere interpretato in due modi diversi che non si escludono a vicenda In primo luogo egrave evidente che tale questione egrave come una freccia che percorrendo tutta la curva storica del cinema torna a interrogare le sue origini segrete ldquoA causa della sua natura ipnotica il cinema costituisce il linguaggio piugrave penetrante che il genere umano abbia concepito essendo

2 D Cronenberg Videodrome Canada 1983

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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capace di inoculare a grande velocitagrave concetti e desideri nella nostra menterdquo3 Il cinema sarebbe in fondo in quanto tale una pratica di innesto che potrebbe trovare la propria origine nella ldquoscena dellrsquoipnosirdquo matrice comune dalla quale sorgono e si sviluppano al tempo stesso il cinema e le scienze psicologiche tra cui la psicoanalisi ossia una forma di spettacolo e una forma di scienza Egrave questa genealogia che cercheremo di tracciare per considerare se il fenomeno della reality television e piugrave in gene-rale lrsquouniverso attuale del reality show come fusione di realtagrave e spettacolo non si inscrivano ancora in un modo o nellrsquoaltro nella scena originaria dellrsquoipnosi

La seconda chiave di lettura egrave che la confusione delle frontiere tra la realtagrave e il sogno (o piugrave in generale tra la realtagrave e tutte le sue mediatizzazioni a livello di finzione o di spettacolo) sia sentita oggi con una preoccupazione accresciuta per ragioni al tempo stesso politiche e culturali in senso ampio concernenti le condizioni di produzione della ldquoveritagraverdquo nel mondo contemporaneo4 Basti pensare alle ricorrenti prese di posizione in favore di un certo ldquorealismordquo ndash si tratti di letteratura di arte o di sapere scientifico e filosofico ndash il cui limite egrave che ignorano o fanno finta di ignorare che oggi i prodotti culturali capaci di sedurre un pubblico e di trovare un posto nel mercato sono quelli che riescono a fondere la realtagrave e la finzione fino a non poterli piugrave distinguere Si predi-ca il realismo ma si finisce spesso per contribuire alla ldquomessa in spettacolordquo della realtagrave

Vecchi e nuovi carismiIl reality show rappresenta lrsquoincarnazione operativa di una sorta di double bind fusione perfetta della realtagrave e della sua mediatiz-zazione spettacolare della banalitagrave o della trivialitagrave quotidiane e della loro trasposizione onirica o ipnotica della vita ordinaria e

3 O Senna citato in R Bellour Le corps du cineacutema Hypnose eacutemotions animaliteacutes POL Paris 2009 p 21

4 In Italia questa discussione intorno al rapporto tra la realtagrave e il sogno la finzione lo spettacolo ha potuto appoggiarsi su unrsquoevidenza politica maggiore il ldquopopulismo mediaticordquo di Silvio Berlusconi

27aut aut 359 2013 27-43

Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Spettralitagrave del falso Hegel Freud e al di lagrave

RAOUL KIRCHMAYR

1 Hegel la moneta e il diavoloIl discorso filosofico pone se stesso come accesso alla veritagrave e come modo cui giungervi Cammino e metodo sono i due poli tra cui la filosofia si colloca e si dibatte nella contesa tra pensiero e calcolo tra esperienza e ragione A seconda del maggiore o minore rilievo dato al cammino o al metodo il pensiero si presenteragrave piugrave nei termini di unrsquoesperienza che di una scienza o viceversa accen-tuando cosigrave la sua apertura ad altri discorsi o al contrario la sua volontagrave egemonica a porsi quale fondamento stesso del discorso Nel caso dellrsquoaccentuazione del percorso il pensiero fa esperienza dellrsquoaltro da seacute toccando ciograve che gli egrave eterogeneo attraversandolo e serbandone la memoria Nel caso dellrsquoaccentuazione del metodo esso tende a presentarsi come unrsquoarchitettura razionale del sapere collegata a una logica apofantica

Il XX secolo ha imbrogliato i cammini confuso i percorsi desti-tuito le ragioni Le vicissitudini del pensiero contemporaneo hanno rimescolato i termini Dopo Nietzsche non possiamo non vedere come la messa in questione della veritagrave sia un tratto specifico di quel che rimane della metafisica occidentale Se il compito del pensiero egrave di mettere in questione tale volontagrave di veritagrave ndash con i suoi effetti di dominio e potere ndash allora non saragrave piugrave possibile ripetere il gesto con cui la metafisica ha preteso di gettare le fondamenta di una conoscenza vera di svelare ciograve che egrave vero e reale di contro a ciograve che egrave falso e apparente di definire le metodologie per una esatta (o logica) rappresentazione del mondo

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

45aut aut 359 2013 45-61

O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Di contro alla volontagrave della filosofia di presentarsi come il discorso che giunge allrsquoevidenza quale fonte di veritagrave occorre procedere su un terreno impervio e cedevole dove lrsquoopposizione tra il vero e il falso smette di fare la legge rivelandosi piuttosto lrsquoeffetto sistematico di unrsquoarticolazione archi-originaria e mai riducibile a unrsquoonto-teologia Tale terreno instabile egrave piugrave antico dei fondamenti della metafisica ne fornisce il fondo mobile e irriducibile alla semplice presenza non ci troviamo piugrave in regime di sola rappresentazione siamo in un altro ordine discorsivo spazio-temporale e di visibilitagrave dove prevale la logica della simu-lazione del simulacro e del sembiante delle ldquopotenze del falsordquo (Deleuze) Non possiamo piugrave solamente pensare in termini di falso e di falsificazione quando lrsquoopposizione tra vero e falso egrave usurata quando vale tuttrsquoal piugrave in settori parziali di ldquorealtagraverdquo e quando ciograve che garantisce la rappresentazione egrave piuttosto una incessante produzione tele-tecnica di spettralitagrave

Per scelta e per un certo gusto dellrsquointempestivitagrave mi accingo a indicare un percorso che dentro e fuori la filosofia ritorna a Hegel e a Freud per mostrare alcuni punti in cui la metafisica della pre-senza e della rappresentazione mostra smagliature e cedimenti Per iniziare prenderograve a esempio una pagina tratta dalla Premessa della Fenomenologia dello Spirito di Hegel dove ne va appunto del vero e del falso Mi limiterograve a indicare dei tracciati che sono altrettanti bordi di una scucitura quella che il discorso metafisico mostra ogni qualvolta tenta di mettere economicamente a regime il falso

Lrsquoipotesi che mi guida egrave che in trasparenza al tessuto del testo una certa imbastitura del discorso si lasceragrave vedere Per mostrare nel movimento testuale il lavoro di imbastitura si rende necessario un contro-movimento una scucitura-ricucitura che faragrave appello a una certa psicoanalisi freudiana Non tanto nel senso che riferen-dosi alla sua ereditagrave ne imiteragrave il gesto ndash poicheacute lo stesso Freud come si sa non riuscigrave a prendere congedo da una certa volontagrave di veritagrave e da una certa metafisica rappresentativa ndash quanto nel senso che sono i tracciati della psicoanalisi a mostrarci il revers del discorso filosofico Perciograve mi limito ad affermare la necessitagrave meto-dologica di questa scelta in ordine al problema del falso delle sue

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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potenze e della falsificazione la psicoanalisi ha fornito un accesso discorsivo al fondo archi-originario aprendo e aprendosi a esso in modo tale da porre una delle grandi questioni teoriche che sono in grado di dislocare in un colpo solo lrsquointera pretesa metafisica di fornirci lrsquoaccesso alla veritagrave Con la questione del fantasma (ancora solo in parte metafisica) la psicoanalisi effettua la disloca-zione a patto che con essa non riduca il significante ldquofantasmardquo alla sola sfera soggettiva ma lo si disponga in uno spazio che non egrave neacute soggettivo neacute oggettivo e in un tempo che egrave quello della sua apparizione fugace nellrsquoattimo in altre parole che lo si reperisca nello spazio-tempo sempre anacronico di una fantasmagoria e di unrsquoapparizione spettrale

I fantasmi e gli spettri Hegel avrebbe voluto saperne o quanto meno ci ha fatto credere di saperne se non altro convocandoli come effetto di doppio prodotto dal discorso del Geist La lezione che Hegel ci ha lasciato circa la sintassi del vero e del falso circa il movimento del Geist ndash che per lui non poteacute che essere un pro-gredire tappa dopo tappa verso lrsquoautograve del pensiero stesso ndash dagrave ancora oggi da pensare E ciograve che ci dagrave da pensare egrave in primo luogo lo scambiarsi dei posti tra il vero e il falso secondo un principio di permutabilitagrave che sembra appartenere piugrave che alla tragica durezza di un Weltgericht (in cui ne va di un giudizio che vuole affermare la veritagrave) al mobile mascheramento di una commedia teatrale

Contro una concezione statica del rapporto tra vero e falso Hegel rivendica la loro reciprocitagrave come altrettanti movimenti del Geist Dopo aver fissato il rapporto tra il vero e il movimento del Geist nel circolo della ldquologica o filosofia speculativardquo1 egli si domanda retoricamente ldquoA che scopo infatti occuparsi del falsordquo2 In ef-fetti Hegel mette in guardia dalla tentazione di voler disfarsi del negativo riducendolo semplicemente al falso e di commisurare il progresso del sapere come percorso che conduce ldquosenzrsquoaltro alla veritagraverdquo3 Di conseguenza scrive ldquoIl vero e il falso appartengono

1 GWF Hegel Fenomenologia dello Spirito (1807) trad a cura di G Garelli Einaudi Torino 2008 p 27

2 Ibidem3 Ibidem

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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O contraddittorio o non dimostrato ohellip Per lrsquoepistemologia del falso

ANTONELLO SCIACCHITANO

1 Cosa dobbiamo intendere per ldquofalsordquoSul piano strettamente logico le concezioni del falso che in filosofia hanno tenuto banco sono essenzialmente due con prevalenza della prima sulla seconda la classica e lrsquointuizionista la prima ontolo-gica intende il falso come contraddittorio la seconda epistemica concepisce il falso come non dimostrato

Aristotele pose il principio di non contraddizione a fonda-mento della logica classica come principio metalogico che non si puograve dimostrare contraddittorio senza implicarlo Inteso come contraddittorio il falso fu espulso ndash Lacan direbbe ldquofuorclusordquo ndash dalla buona logica cioegrave dal pensiero cosigrave egrave stato da Platone in poi fino al galileiano Simplicio1 Il campo della veritagrave logica egrave classicamente coesteso al campo del non contraddittorio In Kant il non contraddittorio stabilisce la portata necessaria e univer-sale delle categorie trascendentali Per Hilbert fondatore della matematica formalista il non contraddittorio fornisce il criterio di esistenza di un oggetto matematico anche quando non lo si sappia effettivamente individuare per via algoritmica La coppia

1 ldquoSembra impossibile opinare alcuncheacute falsamenterdquo (Platone Teeteto 188c) ldquoLa scienza egrave dersquo veri e non dersquo falsirdquo (G Galilei Dialogo dei massimi sistemi 1632 in Opere a cura di F Flora Ricciardi Milano-Napoli 1953 p 506) Cfr anche ldquoDelle cose che io tengo false non credo di poterne saper nullardquo (ibidem) Da contraddittorio il falso non si puograve pensare renderebbe il pensiero contraddittorio

Veritas odium paritCicerone

En logique classique [hellip] le faux ne srsquoaperccediloit pas qursquoagrave ecirctre de la veacuteriteacute lrsquoenvers il la deacutesigne aussi bienJ Lacan Lrsquoeacutetourdit

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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non contraddittorio-contraddittorio equivale formalisticamente alla coppia esistente-non esistente senza margini di incertezza2

(Qui dovrei aprire unrsquoampia parentesi psicoanalitica sui rappor-ti tra falsitagrave e incertezza magari spinta fino a mettere in questione tutta la portata del dubbio cartesiano I presupposti di ogni dub-bio risalgono alla questione infantile ldquoChi egrave mio padrerdquo Pater incertus si sa Allora le religioni corrono ai ripari e propongono la certezza del padre unico uguale per tutti Una soluzione eviden-temente troppo drastica Freud a suo modo alquanto riduttivo offre delle certezze soggettive rispondendo ldquoEgrave tuo padre chi ti castrardquo cioegrave lacanianamente parlando chi ti separa dalla madre Come si vede pur di avere delle certezze il soggetto egrave disposto ad ammettere il falso ldquoa fare carte falserdquo come si dice Segnalo il punto e procedo oltre con il discorso epistemologico)

In effetti piugrave che metalogica la proposta di Aristotele era metafisica Infatti lo Stagirita intendeva convalidare lrsquoontologia parmenidea dellrsquoessere che egrave e del non essere che non egrave nel momento in cui tentava di indebolirla ndash generalizzandola ndash co-me passaggio dallrsquoontologia della potenza a quella dellrsquoatto Per Aristotele lrsquoontologia in potenza era regolata dal principio di ragion sufficiente secondo cui crsquoegrave sempre una causa che regola la transizione (metaboleacute) dalla potenza allrsquoatto concretamente nella fisica aristotelica occorre sempre un corpo in moto per muovere un altro corpo e questo lo crede tuttora il senso comu-ne3 Lrsquoontologia in atto era governata da tre principi logici che per millenni fino alla Grande logica di Hegel sono state veritagrave

2 Il principio di esistenza che vale in logica classica ma non in logica intuizionista egrave una variante della legge di doppia negazione se qualcosa non implica contraddizione allora quel qualcosa esiste In formule 2(xf(x) A F) A xf(x) dove 2 egrave il simbolo della negazione il quantificatore esistenziale applicato alla variabile x A il simbolo dellrsquoimplicazione e F egrave la marcatura del falso Poicheacute (xf(x) A F) equivale a 2xf(x) il principio classico di esistenza si puograve scrivere 22xf(x) A xf(x) In logica classica il principio di non contraddizione essendo non contraddittorio esiste onticamente Ciograve rende la logica classica una logica ldquointernardquo allrsquoontologia

3 Sotto lrsquoocchiuta sorveglianza del buon senso medico o giuridico in posizione superegoica

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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indiscusse ndash ldquologicherdquo per antonomasia4 precisamente per ogni proposizione A valgono

1 principio drsquoidentitagrave egrave impossibile che A abbia un valore di veritagrave diverso dal valore di A5

2 principio di non contraddizione egrave impossibile che A e non A siano entrambe vere

3 principio del terzo escluso egrave impossibile che A e non A siano entrambe false6

Lrsquoabbozzo di formalizzazione aristotelica fortemente binaria regolava il funzionamento degli operatori logici non vel ed et noncheacute parzialmente dei quantificatori per ogni ed esiste la for-malizzazione saragrave perfezionata nel XIX secolo da Boole nellrsquoalgebra che fornisce una semantica della logica classica

Percheacute dico fortemente binaria Percheacute prevede solo due valori di veritagrave il vero e il falso No anche nellrsquoapproccio intuizionista i valori di veritagrave sono due Le differenze tra le due logiche stanno nelle transizioni tra i due valori di veritagrave Il passaggio dal vero al falso attraverso la negazione avviene in logica intuizionista come nella classica la negazione del vero egrave il falso Dico che la logica classica egrave fortemente binaria percheacute la negazione inversa dal falso al vero avviene incondizionatamente la negazione del falso egrave sempre e comunque vera Allora dico che lrsquointuizionismo egrave debolmente binario percheacute la transizione dal falso al vero egrave soggetta a certe restrizioni

4 In effetti in logica classica i tre principi sono uno solo essendo equivalenti Si tratta di binarismo forte Nel Libro IV della Metafisica Aristotele considera il principio del terzo escluso un corollario del principio di non contraddizione Curiosamente i tre principi si differenziano solo allrsquointerno della logica intuizionista che indebolisce il binarismo sospendendo il terzo escluso considerato non equivalente agli altri due principi a loro volta considerati tra loro equivalenti Classicamente si parla infatti di principio di identitagrave-non contraddizione che fonda tutto il logocentrismo occidentale

5 Il principio di identitagrave viene meno in logica lineare dove le singole occorrenze di A possono assumere valori di veritagrave diversi per esempio in funzione del tempo

6 Egrave in un certo senso naturale elevare la logica modale del ldquonecessariordquo e del ldquopossibilerdquo a metalogica della logica apofantica Il contraddittorio infatti dagrave dellrsquoimpossibile un modello ldquointernordquo alla sintassi La catena logica delle implicazioni egrave contraddittorio A non esistente A impossibile Questa logica modale corrisponde al sistema formale S4 di Lewis che tratta lrsquoimpossibile come ldquodimostrazione del contrariordquo Con unrsquoopportuna trascrizione Goumldel provograve S4 equivalente alla logica intuizionista (K Goumldel ldquoUnrsquointerpretazione del calcolo proposizionale intuizionistardquo 1933 in Opere a cura di S Feferman trad di S Bozzi Bollati Boringhieri Torino 1999 vol I p 222)

63aut aut 359 2013 63-72

La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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La verifica incerta

RENATO MOGLIA

1 Avanzando sotto mentite spoglieIl tema del falso in filosofia mi suggerisce qualche rapsodica con-siderazione sul secolo ndash il XVII ndash in cui nasce il moderno soggetto della scienza Soggetto che nella sua prassi intellettuale indebolisce la categoricitagrave del rapporto vero-falso indebolendo la logica binaria aristotelica Lrsquoepoca barocca infatti presenta in un nuovo intreccio il rapporto intercorrente tra menzogna e veritagrave In questo senso il secolo XVII rappresenta un modello di transizione e di passaggio da uno statuto ontologico del sapere e della veritagrave a uno statuto epi-stemico del sapere e della veritagrave Con Cartesio vero e falso entrano in una dimensione meno assoluta meno binaria il principio del terzo escluso ndash e con esso anche i principi di non contraddizione e di identitagrave ndash viene indebolito dalle bordate della letteratura del teatro della pittura della musica e dellrsquoarchitettura ndash oltre a quelle derivanti dalla performance cartesiana Nellrsquoepoca barocca il nuovo avanza assistiamo allo svilupparsi delle moderne forme espressive del romanzo e del dramma viene alla luce il melodramma moderno nuova unione tra parole rappresentazione teatrale e musica

Una nota sociologica nasce il teatro pubblico a pagamento I potenti nelle cittagrave concedono alla popolazione ldquoluoghi dati al pubblico per lrsquoesercizio di spettacolirdquo cosigrave il teatro diventa ldquosta-bilerdquo nel tessuto urbano Nasce il pubblico pagante che determina autonomamente il successo o lrsquoinsuccesso di una rappresentazione Questo pubblico col suo gusto nascente diventa parte attiva dello spettacolo entrando di fatto nella rappresentazione e influenzando

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

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Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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lrsquointera macchina teatrale Il teatro diventa lo spazio fisico ndash nella disposizione dei posti e nella planimetria ellittica della platea ndash di rappresentazione sinottica dellrsquoordine sociale Diventa anche luogo di controllo di tartuferia di delazione e verifica dellrsquoortodossia Egrave proprio questo controllo rigido equivalente nellrsquoarea riformistica e in quella controriformistica che obbliga le modalitagrave espressive a perseguire la dissimulazione lrsquoallusione e la doppiezza Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale

ldquoIo non sono quel che sonordquo proclama Jago che trasforma un fazzoletto nella vela che raccoglie il vento tempestoso della gelosia ldquoSono un uomo senza nomerdquo dice il seduttore e adescatore Don Giovanni Le maschere se con lrsquoanonimato salvano dagli agguati dallrsquoaltro lato rendono anonimi anche i sicari e i loro mandanti Le maschere rendono invisibili impenetrabili allusivi elusivi e sfuggenti anonimi e insidiosi ipocriti impostori e traditori1 Sul palcoscenico del secolo i personaggi si impossessano di altre iden-titagrave a volte inventate ex nihilo a volte ci si impossessa dellrsquoidentitagrave di un altro spesso attraversando in entrambi i sensi lrsquoincrocio delle differenze sessuali Infatti mai come in questo secolo il maschio della nostra specie risulta imbellettato adornato e travestito tutto impegnato in una performance di femminilizzazione nei modi e nella figura del cicisbeo La scrittura e la sua rappresentazione di-ventano cifra di un discorso dissimulato che nei suoi travestimenti rende incerta anche lrsquoidentitagrave sessuale

La teatralitagrave il gusto ridondante della rappresentazione e del rappresentarsi coinvolgono anche le altre arti la musica con lrsquoar-te della fuga e dellrsquoimprovvisazione lrsquoarchitettura con il trionfo di forme ellittiche e iperboliche la contaminazione dei generi e degli spazi e con un prospettivismo ingannatore la pittura dove il pittore si rappresenta e appare sulla scena del quadro2 Ma egrave

1 Cfr S Nigro Impostura e veritagrave il modello barocco in N Borsellino e W Pedullagrave (a cura di) Storia generale della letteratura italiana vol VI Il secolo barocco Arte e scienza nel Seicento Motta Milano 2004 pp 1-18 Devo a questo testo alcuni spunti e riferimenti necessari allrsquoimpostazione del presente paragrafo

2 Ormai classico egrave il caso di Velaacutezquez che in Las meninas del 1656 fa della metapittura rappresentandosi sul palcoscenico della rappresentazione pittorica Rimandiamo allrsquoanalisi di M Foucault (Les mots et les choses 1967)

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

109aut aut 359 2013 109-131

Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

163aut aut 359 2013 163-175

ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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sempre il teatro che ci presenta unrsquoinfinita sequela di coscienze false e instabili lacerate se oneste altrimenti tenebrose diaboli-che vischiose e gaglioffe furbe e attentatrici Nel secolo lrsquoonestagrave e la sinceritagrave diventano modalitagrave della menzogna propugnare il vero traveste e veicola il falso e viceversa Si tratta di un continuo gioco della variazione dello scambio di astuzie e contro astuzie una volpineria infinita Lrsquoonesta sagacia allrsquointerno della comme-dia degli equivoci puograve ingannare con la veritagrave medesima una volta che tutto egrave avvolto nel dubbio e nel sospetto Al lettore di Freud viene in mente il riferimento ndash in un testo chiave della produzione freudiana ndash allrsquoamletico Polonio relativamente alla possibilitagrave di catturare la carpa della veritagrave proprio con lrsquoesca della menzogna3 Cosigrave anche lrsquoanima piugrave candida e pia puograve essere stratagemma di falsitagrave ovvero giocare o essere giocata sul palcoscenico di una comunicazione che diventa addobbo di enigmi e festa drsquoinganni della ben rotonda veritagrave

In un contesto cosigrave complicato labirintico e pericoloso la pru-denza intellettuale si presenta in scena con la maschera della falsitagrave per proteggere un sapere appena nato percheacute allora ne andava della vita4 Se la vita diventa recita in maschera ed esercizio del falso imperano lo sconcerto conoscitivo e lrsquoangoscia identitaria5 allora anche la veritagrave necessita di maschere cautelative

La prudenza si istituisce allora come stilema dialettico che mette in tensione ciograve che nel discorso egrave ammesso con ciograve che nel discorso egrave meglio omettere tensione tra ciograve che si mette in linea di principio sotto la luce del lumen naturale e ciograve che della veritagrave egrave bene che resti par provision innominato Ben lo sapeva Cartesio che nel Discours de la meacutethode (1637) teorizzograve e praticograve la necessitagrave di una scrittura

3 Scrive Freud ldquoMit Polonius zu reden den Wahreitskarpfen grade mit Hilfe des Luumlgenkoumlders gefangenrdquo in Konstruktionen in der Analyse (1937) in Sigmund Freud gesammelte Werke Fischer Frankfurt aM 1999 vol XVI p 48 (ldquoPer dirla con Polonio catturare la carpa della veritagrave proprio grazie allrsquoesca della menzognardquo S Freud Costruzioni in analisi in Opere Boringhieri Torino 1979 vol XI p 546 trad modificata)

4 Ai nostri tempi la maschera che va per la maggiore egrave quella di un sapere perverso e onnisciente di proprietagrave esclusiva del maicirctre

5 Il riferimento canonico egrave a La vida es suentildeo (1635) di Calderoacuten de la Barca che mette a fuoco un altro luogo peculiare della modernitagrave fonte di incertezza inganno e sgomento ma anche motore di ricerca per nuove veritagrave e nuova fonte conoscitiva il sogno

73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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73aut aut 359 2013 73-89

Una richiesta di innocenza per il falso A partire dalla ldquomimesisrdquo di Platone

DAMIANO CANTONE

Da sempre la filosofia ha preso partito per il vero La sua stessa ragione di esistenza risiede nel ricercare la veritagrave nel portarla

alla luce nello svelarla e poi nel dirla nel testimoniarla nel chia-rirla nel sopportarne il peso e la fatica Questa ricerca come ovvio non egrave priva di ostacoli e pericoli la veritagrave va salvata dallrsquoopinione dallrsquoillusione dallrsquoerrore in una parola dal falso Fin dalla celebre sentenza di Parmenide il falso lo pseudos egrave stato il grande avversa- rio del vero una spina nel fianco e un nemico spietato prendere il falso per vero ha significato secondo le parole che la divinitagrave rivolge al padre della filosofia ldquopercorrere il sentiero della notterdquo condan-narsi a una vita di oscuritagrave e ignoranza Il filosofo egrave ossessionato dal falso lo teme e lo sospetta celarsi sotto ogni veritagrave comunemente accettata come tale La veritagrave egrave una ma il suo dominio egrave insidiato da ogni sorta di pretendenti di falsari di spacciatori di veritagrave contraf-fatte imbonitori convincenti e persuasivi ai quali egrave facile arrendersi

Socrate il grande amante della veritagrave non cessa di ricercarla al fondo dei discorsi dei sapienti Egli rimane in silenzio di fronte agli equilibrismi verbali dei sofisti che strappano applausi agli astanti togliendo sgabelli logici da sotto il sedere dei loro malcapitati interlocutori per vederli cadere in confusione1 ma poi interviene per censurarne il comportamento e per mostrare i loro errori So-crate si rende spiacevole agli occhi dei suoi concittadini che non

1 Cfr Eutidemo 278

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

133aut aut 359 2013 133-150

Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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hanno nessuna propensione naturale alla veritagrave e che sono invece pragmaticamente piugrave interessati allrsquoefficacia persuasiva dei discorsi e al loro possibile sfruttamento Va cosigrave incontro alla sua tragica condanna anchrsquoessa basata su false accuse e apre in tal modo gli occhi del suo allievo Platone sui limiti della democrazia ateniese

Perciograve Platone costruisce la sua filosofia sulla base di una nuova pratica la politica che egrave il tentativo di rispondere alla domanda su cosa siano il giusto e il vero in relazione allrsquouomo e alle sue azioni anzicheacute alla natura Egli non sottovaluta la potenza del falso per Platone la veritagrave che pretende di fare a meno del falso di negarlo completamente cade nel paradosso di diventare non meno falsa dellrsquoavversario che vuole combattere Per questo dagrave cosigrave tanto spazio al tema della finzione del fare finta e della simulazione Tutta la sua opera se si eccettuano le lettere egrave unrsquoopera di finzione il cui pro-tagonista egrave di nuovo Socrate lrsquoistanza veritativa della filosofia Un Socrate fittizio tuttavia che da sempre ha creato agli storici della fi-losofia il problema di distinguerlo da quello autentico e di separarne il pensiero vero da quello attribuitogli dal suo allievo Unrsquooperazione di restituzione resa ancor piugrave complicata dal fatto che non esiste un pensiero autografo di Socrate che non ama la scrittura poicheacute come afferma nel Fedro ldquochi crede di poter tramandare unrsquoarte affidandola allrsquoalfabeto e chi a sua volta lrsquoaccoglie supponendo che dallo scritto si possa trarre qualcosa di preciso e di permanente deve essere pieno drsquouna grande ingenuitagraverdquo E drsquoaltra parte ldquola scrittura egrave in una strana condizione simile veramente a quella della pittura I prodotti cioegrave della pittura ci stanno davanti come se vivessero ma se li interroghi tengono un maestoso silenziordquo2

Nel discorso di Socrate la scrittura egrave solo unrsquoimmagine del di-scorso vero quello orale vivo e animato in grado di dire la veritagrave e dunque egrave una sua falsificazione Questa radicale posizione socratica (ma di quale Socrate quello vero che non scrive o di quello fittizio platonico che conosciamo solo attraverso la scrittura) non egrave con-divisa da Platone La forma del dialogo la vera e propria immagine letteraria silenziosa del discorso vivo lrsquouso dei miti per spingere il

2 Fedro 275c-276a

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

163aut aut 359 2013 163-175

ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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pensiero oltre e prima della filosofia dimostrano la sua capacitagrave di fare un uso della finzione finalizzata al vero In questo uso egrave perograve implicito un grande rischio come puntualizza a piugrave riprese lo stesso Platone che egrave quello di scambiare lrsquoimmagine del vero per il vero Non stupisce dunque che nella principale opera della maturitagrave la Repubblica dedichi ampio spazio a questo rischio allrsquointerno del suo grandioso tentativo di pensare la forma del governo giusto Si tratta del problema della mimesis e del suo rapporto con il vero Egrave un tema troppo complesso per essere risolto in questo rapido excursus nella filosofia platonica ma egrave importante fissarne alcune caratteristiche3 Nella mimesis si assommano infatti sia il carattere imitativo attraverso il quale Platone fonda la relazione gerarchica tra modello e copia sia quello produttivo ovvero il fatto che la mi-mesis sia essenzialmente unrsquoattivitagrave e dunque una forma di techne

Egrave la mimesis infatti che nel mito del Demiurgo guida felicemente la creazione del mondo naturale (physis) a partire dalle idee-modello sancendone il rapporto di continuitagrave e partecipazione Le idee sono causa del mondo in un rapporto di produzione tecnica che ne ga-rantisce la qualitagrave la corrispondenza al modello Allo stesso modo il buon falegname quando produce il letto usa la mimesis4 e il suo lavoro saragrave tanto piugrave riuscito quanto piugrave il suo prodotto saragrave una copia pedissequa dellrsquoidea cui fa riferimento Il rischio della mime-sis non risiede allora tanto nel suo carattere imitativo fondato sulla contemplazione quanto in quello produttivo dove puograve annidarsi un elemento imprevisto secondario o ornamentale che fa saltare il buon rapporto modello-copia Egrave quello che accade nella poesia che ha come suo intento primo non di riprodurre semplicemente i fatti come sono accaduti ma di ricordarli e dunque di celebrarli in quanto appartenenti a un passato al contempo mitico e condiviso La polemica che Platone conduce nel libro II della Repubblica sempre nellrsquoottica di pensare quale sia la forma di educazione politicamente migliore egrave rivolta proprio verso i due padri della poesia greca Esiodo

3 Per una prima introduzione al tema si veda P Montani Arte e veritagrave dallrsquoantichitagrave alla filosofia contemporanea Laterza Roma-Bari 2002 p 45 sgg

4 Repubblica 597b sgg

91aut aut 359 2013 91-107

Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Lo specchio e il velo Paradigmi del falso

MASSIMILIANO ROVERETTO

Inaugurando una concezione della veritagrave de-stinata a costituire per oltre due millenni un vero e proprio canone del pensiero occiden-

tale Aristotele aveva circoscritto lrsquoutilizzo dei termini ldquoverordquo e ldquofalsordquo al ਨਠਬਮਞrsquoਸ਼ਬਲਞਪਰਦਧਮ ovvero alle sole proposizioni dichia-rative escludendone di contro lrsquoimpiego sia in relazione ai singo-li elementi del discorso sia per i discorsi non apofantici quali per esempio esortazioni preghiere ecc Conseguentemente aveva identificato la veritagrave con la conformitagrave della proposizione alla realtagrave e il falso con la sua difformitagrave rispetto a essa1

Se guardiamo tuttavia allrsquoetimo del termine la sua derivazione dal latino fallere (ingannare) evoca una scena molto piugrave ampia che nella varietagrave delle sue accezioni trova un puntuale riscontro Oltre a ciograve che egrave ldquocontrario o non corrispondente al verordquo nel senso di Aristotele ldquofalsordquo indica infatti tutto ciograve che egrave ldquomenzognero bugiardo [] simulato fintordquo Falsi sono un ragionamento una supposizione o una testimonianza qualora privi di un adeguato riscontro fattuale ma false possono essere anche le promesse fatte senza lrsquointenzione di mantenerle le lacrime che non riflettono un sentimento genuino e piugrave in generale tutto ciograve che risulta ldquoman-

1 Cfr Aristotele Metafisica libro VI 1027b 18-28 e libro IX 10 Cfr inoltre Dellrsquoespressione 4 17a 1-8 Ma si veda anche Metafisica libro V 1024b 17-1025a 13 in cui Aristotele sebbene a titolo di ricognizione preliminare dellrsquouso linguistico corrente distingue tre ulteriori accezioni del termine ldquofalsordquo come inconsistente come illusorio e come mendace (detto di un uomo)

Non mi piacciono le vostre labbra Sono drittecome quelle di uno che non ha mai mentitoO Wilde

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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cante di naturalezzardquo o ldquoartefattordquo Falsa egrave inoltre una nota che suona male cosigrave come un evento o un oggetto il cui proprium non consiste nemmeno nel simulare ciograve che non egrave quanto piuttosto nel discostarsi da ciograve che dovrebbe essere in base a una qualche norma2 Ed egrave proprio allrsquoampiezza di tale spettro semantico che sembra corrispondere la presa in carico della dimensione del falso da Platone operata nel libro X della Repubblica in relazione alla celebre condanna dellrsquoarte imitativa che vi egrave contenuta

Lrsquoimmagine fallace (Platone)Comrsquoegrave noto Platone considera lrsquoopera dellrsquoartista come la copia della copia tre gradi ldquolontana dal verordquo3 il quale si identifica dal canto suo con lrsquoessenza della cosa riprodotta Se prendiamo un oggetto qualunque come per esempio un letto dovremmo cioegrave riconoscere che ve ne sono di tre tipi quello naturale che coin-cide con lrsquoidea stessa di letto e che dobbiamo pertanto supporre sia opera di un dio quello costruito conformemente al modello fornito dal primo dallrsquoartigiano e quello che il pittore rappresenta guardando a questrsquoultimo Nondimeno le cose sono meno sem-plici di quanto a prima vista potrebbe sembrare in quanto la serie che va dallrsquoidea allrsquoartefatto fino alla sua riproduzione pittorica puograve essere scomposta in due modi diversi Da una parte gli og-getti prodotti dallrsquoartigiano e dal pittore cosigrave come saragrave per quelli forgiati dal demiurgo nel Timeo si oppongono allrsquoopera del dio in quanto molteplici Se oltre al letto che Platone definisce ldquosecondo lrsquoessenzardquo il dio ne producesse un secondo sarebbe poi necessario per poterne riconoscere lrsquoappartenenza a una medesima specie ammetterne anche un terzo e cosigrave via allrsquoinfinito Dallrsquoaltra lad-dove il lavoro del mobiliere presenta ancora una qualche analogia con quello del dio in quanto pur operando sul molteplice della materia ne ripete nondimeno il gesto creatore quello del pittore sembrerebbe non avervi piugrave alcun rapporto Dellrsquooggetto di cui

2 Cfr la voce ldquofalsordquo in G Devoto GC Oli Il dizionario della lingua italiana Le Monnier Firenze 1990

3 Cfr anche per quanto segue Platone La Repubblica libro X 597a-598d (trad di G Lozza Mondadori Milano 1990 pp 429-431)

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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lrsquoartigiano e il dio sono gli artefici lrsquoartista egrave un semplice imitatore percheacute nel riprodurlo non solo non ne realizza lrsquoessenza ndash cosa che nemmeno lrsquoartigiano egrave in grado di fare ndash ma neppure la prende di mira limitandosi a considerarne lrsquoapparenza sensibile Da cui il prodursi tra creazione autentica e mera imitazione di un vero e proprio iato la cui portata resta tuttavia occultata proprio nella misura in cui mantenendo fermo il paradigma della riproduzione mimetica Platone lo ribatte sulla differenza tra mondo vero e mondo apparente in quanto realizzazioni piugrave o meno compiute di un medesimo essere

Lrsquoideale sarebbe per Platone che il falso sorgesse sempre assie-me al vero in modo da poter di volta in volta stabilire tra i due un immediato raffronto Dopo aver ironicamente definito lrsquoartista come un prodigio di sapienza ldquoche fa tutto quanto gli artigiani fanno per unordquo Socrate ce lo mostra infatti nellrsquoatto di tenere tra le mani uno specchio che volge da ogni parte ciograve che lo rende in grado non solo ldquodi realizzare qualsiasi oggettordquo ma anche di far ldquospuntare tutte le piante dalla terra e [] nascere tutti gli esseri viventi seacute compreso e poi la terra e il cielo e gli dei del cielo e tutto quanto sta sotto terra nellrsquoAderdquo4 Ma la sua opera a prima vista prodigiosa e straordinaria egrave in realtagrave di ben poco conto in quanto priva di ogni intrinseca forza e capacitagrave di generazione

Rappresentando lrsquoartista come una sorta di regista cinemato-grafico dotato sigrave di una macchina da presa ma non della pellicola Platone intendeva evidentemente negargli la facoltagrave di produrre dei simulacri della realtagrave sensibile sufficientemente consistenti da opporsi a quel poco di essere che questrsquoultima conserva e da affermarsi di contro a essa nella loro autonomia Ma egrave altrettanto chiaro che cosigrave facendo egli si fabbricava un obiettivo polemico ad hoc del tutto slegato dalla realtagrave delle pratiche artistiche e let-terarie di cui egli stesso in altri passi della Repubblica5 dimostra di possedere ben altra cognizione se non considerazione Tanto che nel Gorgia in cui a partire dallrsquointerrogazione circa lrsquoessenza

4 Cfr ivi libro X 596c (p 427)5 Cfr D Cantone Una richiesta di innocenza per il falso in questo fascicolo

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Giochi di veritagrave O il contributo dei cosiddetti falsari allrsquoarte

ALESSANDRO DAL LAGO SERENA GIORDANO

Crisi del dualismo esteticoChe il dualismo inteso come opposizione tra inconciliabili governi i mondi simbolici egrave comprovato non tanto e non solo dai miti della caduta in cui il mondo egrave il prodotto di una scissione di una sepa-razione dal Dio buono o dellrsquoopera del Dio cattivo il demiurgo1 quanto soprattutto dalla costituzione dualistica dei significati fon-damentali della nostra cultura estetico morale scientifico politico e cosigrave via Si direbbe che lrsquoumanitagrave non possa esistere senza un altro da seacute simmetrico e opposto inevitabilmente negativo insomma un nemico2 Ed ecco che i concetti di sinistro buio cattivo brutto falso illusorio ecc pur non coincidenti ndash in quanto pertinenti alla topologia allrsquoottica alla morale allrsquoestetica allrsquoepistemologia alla psicologia ecc ndash finiscono per attirarsi e convergere fino a rappre-sentare unrsquoalteritagrave negativa indispensabile a ogni discorso o retorica 3

1 Valga per tutta la letteratura mitologica dualistica lrsquoimportante raccolta sapienziale nota come La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto a cura di P Scarpi Fondazione Lorenzo Valla-Arnoldo Mondadori Milano 2011 Non egrave privo drsquointeresse il fatto che ਡਤਦਬਭਠਮ in Omero significhi ldquolavoratore liberordquo nel senso di ldquoartefice che viene dal popolordquo In seguito la parola indicograve chi ldquolavora per il popolordquo e quindi una sorta di magistrato Nella letteratura gnostico-sapienziale i due significati si uniscono in quello di ldquoArtefice-reggitorerdquo del creato (proprio come Leopardi in un celebre frammento definisce Arimane dio cattivo dello zoroa-strismo ldquoreggitor del mondordquo) Non egrave del tutto arbitrario sintetizzare lrsquoossessione per i falsari come riflesso di una sorta di ostilitagrave di lunga data per gli artefici del male i demiurghi cattivi

2 C Schmitt ldquoIl concetto del lsquopoliticorsquordquo in Le categorie del ldquopoliticordquo (1922) trad di P Schiera il Mulino Bologna 1972

3 R Hertz La preminenza della mano destra (1928) trad di S Vacca e A Prosperi Einaudi Torino 1994

Si vede come si vuol vedere ed egrave questa falsitagrave che costituisce lrsquoartemotto attribuito a Edouard Manet

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Nella sua critica alla metafisica Nietzsche ha gettato le premesse per una decostruzione radicale del dualismo e dellrsquoindebita traduzio-ne da un dualismo allrsquoaltro Qualche decennio dopo Nietzsche Max Weber ha affermato con forza la non coincidenza di veritagrave bellezza giustizia ecc ndash e di conseguenza la non traducibilitagrave dei relativi contrari4 Questo vale soprattutto in campo artistico Unrsquoopera puograve essere vera (nel senso di autentica) senza avere alcun valore estetico riconosciuto (come le innumerevoli ldquocrosterdquo che riempiono i magaz-zini dei musei) Viceversa un falso puograve essere (o essere considerato) bello anche quando egrave stato smascherato5 Le combinazioni sono molteplici e non possono essere schematizzate in una tabella a due valori La ragione principale di questa indeterminatezza costitutiva del mondo artistico egrave nel fatto che lrsquoarte egrave indissociabile dalla sua aura cioegrave in definitiva dal giudizio del pubblico E questo per sua natura egrave mutevole socialmente condizionato e storicamente determinato6

A pensarci bene possiamo coinvolgere in questa considerazione la stessa realtagrave delle opere Non egrave necessario che unrsquoopera esista percheacute sia inclusa nel mondo dellrsquoarte Cosigrave egrave nel caso dellrsquoorinato-io di Duchamp (Fountain 1917) considerato un atto battesimale dellrsquoarte contemporanea e celebrato in migliaia di articoli e saggi unrsquoopera di cui circolano perograve solo un paio di copie dallo statuto incerto (data la personalitagrave di Duchamp egrave persino possibile che lrsquooriginale non sia mai esistito)7 Ma consideriamo un caso ancora piugrave famoso di opera ipotetica La battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci8 La storia del dipinto egrave istruttiva del rapporto tra arte veritagrave e

4 M Weber Il lavoro intellettuale come professione (1919) trad di A Giolitti Einaudi Torino 2004 Per uno sviluppo dellrsquoargomento si veda A Dal Lago Il politeismo moderno (1985) Ipoc Press Milano 20132

5 Anche i falsi accertati possono essere considerati piugrave belli degli originali Si veda il caso di Eric Hebborn discusso qui alla nota 24

6 HS Becker I mondi dellrsquoarte (1982) trad a cura di M Sassatelli il Mulino Bologna 2004

7 Le copie autenticate da Duchamp appartengono alla collezione Arturo Schwarz Esse potrebbero essere copie di un originale perduto Se perograve lrsquooriginale non crsquoegrave mai stato potrebbero essere due unici ma anche due simulacri (nel senso in cui ne discute G Deleuze Differenza e ripetizione 1968 trad di G Guglielmi il Mulino Bologna 1972) Duchamp amava molto disseminare equivoci intorno alle sue opere

8 G Vasari ldquoVita di Lionardo da Vinci pittore e scultore fiorentinordquo in Le vite dei piugrave eccellenti pittori scultori e architetti (1550) Newton Compton Roma 1991 pp 564-565

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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realtagrave storica Lrsquoaffresco commissionato dalla repubblica di Firenze per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio fu realizzato nel 1505 da Leonardo con una tecnica che si dimostrograve fallimentare lrsquoencausto (la cui descrizione originaria si trova nella Storia naturale di Plinio il Vecchio) e in gran parte svanigrave letteralmente Ciograve che ne restava fu coperto da un dipinto di Vasari che ammirava Leonardo e probabilmente voleva nascondere il suo scacco oltre che completare la parete9 Alcuni fortunati come lrsquoerudito Paolo Giovio riuscirono a vedere La battaglia di Anghiari prima che sparisse e furono toccati proprio dal suo strano destino10 Rubens ne fece una copia ovvia-mente nel suo stile che aveva poco a che fare con Leonardo (ma egrave certo che fece una copia di qualche altra copia percheacute allrsquoinizio del XVII secolo lrsquoaffresco originale era giagrave scomparso figura 1)11 A ben vedere poi anche lrsquoevento che lrsquoaffresco doveva celebrare la battaglia di Anghiari (tra fiorentini e milanesi 1440) egrave incerto Machiavelli cosigrave ne parla ldquoEd in tanta rotta e in sigrave lunga zuffa che durograve dalle venti alle ventiquattro ore non vi morigrave che un uomo il quale non di ferite neacute drsquoaltro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirograverdquo12

Ecco dunque che una pseudo-battaglia egrave nota soprattutto per un non-affresco che esiste solo nella dubbia13 memoria dei contem-

9 Lrsquoaffresco di Vasari La battaglia di Scannagallo in val di Chiana raffigura tra lrsquoaltro schiere di soldati con bandiere In una di queste egrave riportata la scritta ldquocerca trovardquo e ciograve ha fatto pensare che Vasari alludesse alla sottostante Battaglia di Anghiari

10 Secondo Giovio quella che oggi chiameremmo aura dellrsquoopera risiedeva proprio nella sua dissolvenza ldquoIl rammarico per il danno inatteso sembra avere straordinariamente accresciuto il fascino dellrsquoopera interrottardquo La citazione si trova in M Melani ldquoIl fascino dellrsquoopera interrottardquo La Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci Edizioni CB Poggio a Caiano (Po) 2012

11 La storia della Battaglia di Anghiari egrave cosigrave stratificata da renderne difficile la decifrazione Raffaello fu tra i primi a copiarla dal vero ma in seguito fu possibile riprodurla solo attraverso copie secondarie (di vari autori per lo piugrave anonimi) Si veda C Pedretti (a cura di) La mente di Leonardo Al tempo della ldquoBattaglia di Anghiarirdquo Giunti Firenze 2006

12 N Machiavelli Istorie Fiorentine libro V cap 33 Piugrave in lagrave Machiavelli sostiene che comunque la ldquovittoriardquo dei fiorentini segnograve una svolta politica e ciograve egrave ancora piugrave straordinario percheacute getta una certa luce sulla ldquorealtagraverdquo degli eventi storici Si veda anche N Capponi La battaglia di Anghiari Il giorno che salvograve il Rinascimento il Saggiatore Milano 2011

13 Giovio egrave uno scrittore affascinante ma assai liberale in termini di accertamento dei fatti date ecc Cfr P Giovio Elogi degli uomini illustri (1546) Einaudi Torino 2006 La vita di Leonardo egrave un frammento di questa opera incompiuta

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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Iconoclastia come strumento artistico Strategie iconoclaste nel cinema

BORIS GROYS

Il cinema non ha mai fatto parte di un contesto sacro Fin dai suoi albori ha sempre percorso la strada oscura della vita profana e commer-

ciale eterno compagno dellrsquointrattenimento di massa da quattro soldi Anche i tentativi di elevare il cinema intrapresi dai regimi totalitari nel XX secolo non hanno mai ottenuto successo il risul-tato fu solo una breve lista di film per scopi propagandistici La ragione di tutto questo non va cercata tanto nella natura del cine-ma come medium il cinema egrave semplicemente arrivato troppo tardi Al tempo della nascita del cinema la cultura aveva giagrave per-so il suo potenziale consacratorio Quindi date le sue origini laiche sembrerebbe inappropriato associare a prima vista lrsquoiconoclastia al cinema I film al massimo sembrano solo in grado di rappre-sentare e illustrare scene storiche di iconoclastia senza mai riusci-re a essere iconoclasti di per seacute

Nonostante ciograve si puograve sostenere che nel corso della sua storia di medium il cinema abbia intrapreso una lotta piugrave o meno aperta contro altri media tra cui pittura scultura architettura compresi il teatro e lrsquoopera lirica Tutti questi media possono vantare origi-ni sacre che nella cultura odierna ancora permettono uno status aristocratico di arte ldquoaltardquo Tuttavia egrave proprio la demolizione di

Edizione originale Iconoclasm as an artistic device Iconoclastic strategies in film in B Latour P Weibel (a cura di) Iconoclash MIT Press Cambridge (Mass) 2002 La presente traduzione egrave tratta da B Groys Art Power Postmedia Books Milano 2012 Ringraziamo lrsquoeditore per la gentile concessione

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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questi valori culturali alti che egrave stata ripetutamente rappresentata e celebrata nei film Lrsquoiconoclastia cinematografica funziona in termini di conflitto tra media diversi piuttosto che sulle tensioni religiose o ideologiche egrave unrsquoiconoclastia che non si rivolge contro la sua provenienza sacra ma contro altri media Per lo stesso mo-tivo nel corso della lunga storia dellrsquoantagonismo tra i media il cinema si egrave guadagnato il diritto di agire da icona della modernitagrave laica Al contrario il cinema trasferitosi nel campo tradizionale delle arti egrave divenuto a sua volta sempre di piugrave il soggetto di gesti iconoclasti grazie alle nuove tecnologie ndash video computer e dvd ndash il movimento del film egrave stato fermato e dissezionato

In termini storici il gesto iconoclasta non ha mai funzionato come espressione di unrsquoattitudine scettica nei confronti della veritagrave dellrsquoimmagine Questa attitudine scettica si rispecchia di piugrave in una curiositagrave spassionata verso una pletora di aberrazioni religiose e intensificata da una ben intenzionata conservazione museale dellrsquoevidenza storica di tali aberrazioni (senza di certo accompagnarsi alla distruzione di queste prove) La dissacrazione degli antichi idoli egrave perseguita esclusivamente in nome di altre piugrave recenti divinitagrave Lo scopo dellrsquoiconoclastia egrave provare che gli antichi dei hanno perso il loro potere e non sono piugrave in grado di conseguenza di difendere i propri templi e immagini terrene Cosigrave lrsquoiconoclasta dimostra con quanta serietagrave egli prenda le riven-dicazioni degli dei al potere contestando lrsquoautoritagrave degli antichi dei e affermando il proprio potere Con questo spirito per fare qualche esempio i templi delle religioni pagane furono distrutti in nome del cristianesimo le chiese cattoliche spogliate in nome dellrsquointerpretazione protestante del cristianesimo e piugrave tardi ogni sorta di chiesa cattolica fu distrutta in nome della religione della ragione ritenuta piugrave potente dellrsquoautoritagrave dellrsquoantico dio biblico A sua volta il potere della ragione come mostrato da unrsquoimmagine umana particolare definita in termini umanistici fu attaccato in modo iconoclasta in nome della crociata sponsorizzata dallo stato per ottimizzare le forze di produzione per assicurare lrsquoonnipotenza della tecnologia e promuovere la totale mobilitazione della societagrave almeno nel Centro e nellrsquoEst europeo Proprio di recente abbiamo

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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assistito allo smantellamento cerimonioso e alla rimozione degli idoli caduti del socialismo questa volta in nome dellrsquoancor piugrave potente religione del consumismo sfrenato Sembra che a un certo punto il progresso tecnologico sia stato realizzato per dipendere dal consumismo in linea con il detto che lrsquoofferta si alimenti con la domanda Cosigrave per il momento i marchi restano la nostra ul-tima famiglia di divinitagrave almeno sino a quando una nuova rabbia iconoclasta si ergeragrave anche contro di loro

Si potrebbe quindi affermare che lrsquoiconoclastia funga da mec-canismo di innovazione storica come strumento di rivalutazione dei valori attraverso un processo di costante distruzione dei vecchi valori e la loro sostituzione con i nuovi Questo spiega percheacute il gesto iconoclasta sembra sempre puntare nella stessa direzione storica almeno fincheacute la storia saragrave percepita nel tradizionale senso nietzschiano come storia della scalata al potere Da questo punto di vista lrsquoiconoclastia appare come una serie di movimenti progressivi storicamente ascensionali continuamente impegnati a sgombrare le proprie vie da tutto ciograve che egrave ridondante senza potere e privo di significato interiore per far posto a qualsiasi cosa riserbi il futuro Ecco percheacute qualsiasi critica allrsquoiconoclastia ha tradizionalmente avuto un retrogusto reazionario

Ciononostante questa stretta connessione tra iconoclastia e progresso storico non egrave logicamente necessaria dato che lrsquoicono-clastia non egrave indirizzata solo al vecchio ma anche al nuovo nella fase iniziale della loro missione i devoti alle nuove divinitagrave sono sempre stati soggetti a persecuzioni e alla dissacrazione dei loro simboli sia che fossero i primi cristiani i rivoluzionari i marxisti e persino gli hippie i martiri del consumismo e della moda Essen-zialmente ogni volta questa persecuzione egrave anche un segnale dello scarso potere delle nuove divinitagrave o perlomeno non sono potenti quanto quelle antiche In molti casi questo gesto si egrave dimostrato molto efficace i nuovi movimenti religiosi sono stati soppressi ripristinando il potere degli antichi dei Certo volendo qualcuno potrebbe disporre un circolo hegeliano su questo e interpretarlo come unrsquoastuzia della ragione che presta un supporto reazionario al cammino del progresso Comunemente questi atti di soppressione

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Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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151aut aut 359 2013 151-161

Strategie del falso nellrsquoepoca del post-cinema

ROY MENARINI

Difficile trovare un mezzo piugrave scivoloso del cinema per parlare di falso Tanto vale sgombrare subito il campo dagli equivoci

Esiste una ricca letteratura giuridica a proposito di uno degli aspet-ti solitamente identificati con il falso cinematografico ovvero il plagio Molto meno noti gli esempi di vera e propria commercializ-zazione di oggetti scambiati per qualcosa di diverso allografi come accade invece in pittura e nelle arti rappresentative In che senso infatti potremmo dire di aver spacciato un ldquofalsordquo Alfred Hitchcock per un ldquoverordquo Alfred Hitchcock Gli unici strumenti possibili sono quelli della filologia truffaldina Un laboratorio di restauro cinema-tografico puograve affermare di aver ritrovato un film perduto di Hitchcock e magari servire al suo posto unrsquoanonima pellicola inglese girata negli anni del periodo britannico del maestro della suspense e attri-buirla a lui Anche in questo caso ndash come nelle arti tradizionali ndash toc-ca agli esperti e ai tecnici valutare credibilitagrave della copia e autentici-tagrave della firma Ma avrebbero poco da dire a proposito del supporto che comrsquoegrave noto fin dai tempi di Benjamin e del suo Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoepoca della sua riproducibilitagrave tecnica possiede caratteristiche plurali e meccaniche che ne alienano il ricorso alla copia originale Non a caso ricco e dibattuto egrave il problema allrsquointerno della filologia del cinema che qui sarebbe dispersivo ricostruire interamente1

1 Cfr G Bursi S Venturini (a cura di) Critical Editions of Film Film Tradition Film Transcription in the Digital Era Campanotto Udine 2008

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

163aut aut 359 2013 163-175

ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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La gran parte delle contraffazioni riguardanti il cinema hanno dunque a che fare con i supporti Un falso dvd venduto (ma egrave giagrave archeologia della modernitagrave) nelle bancarelle di una grande cittagrave egrave una copia non autorizzata di un film verissimo e viene perseguita dalla legge per violazione di copyright Di recente Valentina Re si egrave occupata delle strategie retoriche attraverso le quali gli spot anti-pirateria di questi anni hanno cercato di costruire consenso nei confronti della repressione e hanno provato a colpevolizzare coloro che magari scaricando i film via web colpiscono la filiera della distribuzione e della protezione degli autori2 Pur non en-trando nel problema specifico del rapporto tra falso e digital piracy ndash su cui esistono alcuni testi molto bene informati3 ndash Valentina Re richiama lrsquoattenzione sul filmato piugrave celebre quello in cui si paragona lrsquoacquirente di un film contraffatto a colui che ruba unrsquoautomobile con la voce fuori campo che afferma ldquoRubere-sti mai unrsquoautordquo o altri oggetti e conclude che ndash per lo stesso motivo ndash non bisogna rubare i film Il ragionamento egrave semplice portare a coscienza del consumatore il peso dellrsquoatto che compie protetto dalla mancanza di una vera e propria sanzione sociale Peccato perograve che lo spot denunci un vuoto teorico grande come una casa Ovvero se rubo unrsquoauto sottraggo il mezzo al legittimo proprietario Se scarico un film da Internet non tolgo niente a nessuno E non egrave nemmeno detto che sottragga me stesso allrsquoac-quisto del biglietto di quel singolo film poicheacute chissagrave se lo sarei andato a vedere a pagamento

Dunque il problema degli oggetti infinitamente riproducibili viene semplicemente enfatizzato dalla scomparsa del suo supporto in epoca digitale Infatti non sottraevo un oggetto al suo legittimo proprietario nemmeno quando acquistavo un vhs o un dvd alla bancarella del viale centrale della mia cittagrave e nemmeno quando registravo un lungometraggio dalla televisione sul mio videoregi-

2 V Re ldquoGet the real filmrdquo la sala e la pirateria ldquoCinergierdquo (nuova serie) 2 2012 pp 12-213 R Braga G Caruso (a cura di) Piracy Effect Norme pratiche e casi studio Mimesis

Milano-Udine 2013

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

163aut aut 359 2013 163-175

ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

164

no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

165

rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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stratore pratica comunissima ma (forse si egrave dimenticato) per un certo periodo di tempo considerata illegale4

Ecco la premessa riguardante il ldquofalsordquo supporto e la sua recen-te trasformazione in assenza di supporto e dunque in contraffazio-ne digitale ci avvicina al primo paradosso del falso nel cinema il film egrave vero e riproducibile dunque lrsquoindustria protegge il supporto attraverso cui circola lrsquoopera drsquoarte Valentina Re spiega ancora meglio ldquoLe riproduzioni (per esempio la riproduzione fotografica di un dipinto in un libro drsquoarte o in un manifesto) costituiscono una manifestazione indiretta dellrsquoopera originale vale a dire lsquotutto ciograve che puograve fornire una conoscenza piugrave o meno precisa di unrsquoopera in sua assenza definitiva o momentanearsquo si tratta di manifestazioni lsquoqualitativamente parzialirsquo dellrsquoopera (della quale condividono solo alcuni tratti) di lsquoartefatti intenzionali e tipicamente funzionalirsquo e che tuttavia non necessariamente implicano unrsquoesperienza estetica meno gratificante di quella che possiamo avere attraverso lrsquoorigina-le Lrsquoattento esame di una riproduzione puograve insegnarmi benissimo piugrave cose su un quadro di quanto possa fare la sua frequentazione furtiva e strattonata dalla calca di unrsquoesposizionerdquo5

Come si vede la questione si fa intricata e la stessa studiosa conclude ricordando che ldquole campagne antipirateria rapidamente esaminate fanno appello (non importa quanto consapevolmente o intenzionalmente) a una cultura dellrsquooriginale che viene fatta coincidere (cosigrave come coincide nella percezione comune) con la cultura della sala cinematografica Questo appello tuttavia rischia di rivelarsi controproducente e inefficace percheacute automaticamente esclude dal dominio dellrsquooriginale tutte le forme di circolazione e di esistenza del film diverse dalla sala Un dvd dunque non saragrave mai originale o falso al limite saragrave ldquocommercialmente fraudolentordquo6

4 Cfr M Boldrin DK Levine Abolire la proprietagrave intellettuale (2008) trad di E Corbetta e M Molinari Laterza Roma-Bari 2012

5 V Re ldquoGet the real filmrdquo cit p 196 Ivi p 20 Ma sulla comprensione dello statuto delle ldquocopie digitalirdquo del film ha riflet-

tuto recentemente anche Leonardo Quaresima in un intervento (Du cimetiegravere des eacuteleacutephants au parc theacutematique Lrsquoarchive agrave lrsquoeacutepoque de la numeacuterisation) presentato al Convegno Afeccav (Association franccedilaise des enseignants et chercheurs en cineacutema et audiovisuel) presso lrsquoUni-versiteacute Paris-Est-Marne-la-Valleacutee (9-11 luglio 2012) dedicato al tema Des sources aux reacuteseaux

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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ldquoYes we (Zombies) canrdquo attualitagrave mordace del Non Morto

PAOLO FABBRI

1 Epidemie un saldo di qualitagrave1

Negli anni obamitici dal 2008 a oggi prolifera lo Zombi2 Attante epidemico dellrsquoorrore che infesta tutto il mediascape cinema televisione video e videogiochi canzoni romanzi e fumetti molti-plicando remake varianti narrative (prequel e sequel) variazioni di generi (thriller e parodia) e varietagrave fisiognomiche3 Un trattamento anti-age del mostro morfologicamente deforme isolato e infecon-do legato alla colpa o al rimorso ammonitore e morale ndash mentre lo Zombi egrave mutante anomalo ndash un errore innocente di copiatura nel brogliaccio genetico anche se le sue apparizioni hanno la piugrave disparata eziologia (radiazioni cosmiche droga inquinamento pandemie ecc) Il suo apparire ndash un baudelairiano sovrapporsi della vita sulla morte ndash non comporta una rivelazione ma una revulsione (Barthes)

I ldquoNon Mortirdquo vivi in articulo mortis o diversamente estinti so-

1 Egrave legittimo per una italianoa lrsquointeresse portato al fenomeno Zombi iscritto comrsquoegrave nel primo verso dellrsquoinno garibaldino ringrazio quindi Hiroko Fudemoto Al patriota egrave suggerito lo scandaglio scaramantico del semiologo ringrazio quindi Nicola Dusi

2 Per lrsquoorrendo periodo precedente a Obama vedi gli studi di R Wood Hollywood from Vietnam to Reagan Columbia University Press New York 1986 J Halberstam Skin Shows Gothic Horror and the Technology of Monsters Duke University Press Durham (NC) 1995 J Hawkins Cutting Edge Art Horror and The Horrific Avant Garde University of Minnesota Press Minneapolis 2000 K Gelder (a cura di) The Horror Reader Routledge New York 2000 R Greene KS Mohammad (a cura di) The Undead and Philosophy Chicken Soup for the Soulless Open Court Chicago 2006 WS Larkin et al (a cura di) Zombies Vampire and Philosophy New Life for the Undead Carus Publishing Co Chicago 2006

3 Vedi lrsquoindimenticato Thriller di Michael Jackson del 1984

Arte di creare esseri che non sono imitando quelli che sono [sarebbe] la vera poesiaD Diderot Il sogno di DrsquoAlambert

Si scopron le tombe si levano i morti1

Inno di Garibaldi

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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no lrsquoopposto semantico dei Non Vivi cioegrave i sopravvissuti lungode-genti in coma profondo o i sottovissuti embrioni della fecondazione artificiale in vitro ndash con trapianto di personalitagrave se non drsquoanima I Non Morti e i loro Zombi sinonimi sono diventati icone della mondializzazione e il luogo sinistro per cui hanno abbandonato i cimiteri lo Zombistan egrave infiltrato nellrsquoimmaginario collettivo il people-lore piugrave che folk-lore della cosiddetta postmodernitagrave E poicheacute la cultura ldquobassardquo irriga le opere ldquomaggiorirdquo e il processo di ldquoartificazionerdquo egrave inarrestabile si parla giagrave di Halloween o Horror Art A giusto titolo lrsquoereditagrave culturale egrave ldquonepotistardquo non assicura la discendenza diretta delle storiografie estetiche procede per parentele trasverse (Jenkins)

Lo Zombi ha buon pedigree letterario (Edgar Allan Poe Ho-ward Phillips Lovecraft Richard Matheson) e cinematografico (Howard Hawks Victor Halperin ecc) e anche una mitica radice creola il vudugrave haitiano (Alfred Meacutetraux) Invasivo e pervasivo infesta definitivamente il cinema dalla Corsa allrsquoOrrore dei cupi settanta con la figura eponima e ancora attivissima di George Ro-mero (coadiuvato da Dario Argento) autore di La notte dei morti viventi (1968) mitografo creatore di una vera saga e inventore del termine gore film ndash ldquoil cruentordquo (Diary of the Dead 2008 Survival of the Dead 2009) E ha dato luogo a saghe ininterrotte come il sestetto di Romero o il Resident Evil (2002) negli anni dei due zeri Ma la trasmissione delle semiologie ha un percorso punteggiato come nelle scienze i momenti inventivi sono seguiti da revisioni e sistemazioni

Cosigrave negli anni obamitici lo Zombi cittadino planetario dei nostri incubi ha fatto un salto di qualitagrave partecipando allrsquoibri-dazione generalizzata delle figure dellrsquoOrrido e precisando i suoi connotati Rigenerato e degenerato che sia il Non Morto infatti non egrave solo una definizione privativa lento purulento afasico ha occhi cerchiati e giallastri andatura dinoccolata abbigliamento trasandato gestualitagrave catatonica e carnagione putrefatta Non ci sono prove etnografiche che sia fecondo o sappia nuotare ma ha buona dentizione e solido appetito nonostante la poca coordina-zione tra occhio mano e lingua I precedenti folklorici comunque ci

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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rassicurano egrave lrsquoanticomportamento dei vivi che provoca il contatto con lo sterminato mondo dei morti (Uspenskij)

Trova un posto di spicco se non di dominanza nel diorama spettrale della cosiddetta cultura demassificata nella sua bio-diversitagrave immaginaria Lo Zombi ha affrontato tutti gli eroi dei comics dallrsquoUomo Ragno a Hulk da Giant-man a Wolverine non si egrave limitato a sostituire con la sua iniziale Z quella giagrave celebre di Zorro Si egrave fatto largo tra un campo semantico di peri-Zombi figuri di spavento come Angeli e Robot Cyborg e Alieni Replicanti e Fantasmi Mummie e Vampiri con cui condivide differenze che si somigliano Lo Zombi solidamente intra-terrestre egrave contrario per la sua corrotta fisicitagrave agli ectoplasmatici Angeli e Fantasmi e alla perfezione meccanica del Robot come il carnalissimo scudiero Gurdulugrave si oppone allrsquoarmatura vuota e angelicata del cavaliere inesistente il calviniano Agilulfo

Tra i morti di ritorno dalla loro societagrave di conservazione lo Zombi si ridesta come la Mummia o lo Scheletro da cui si dif-ferenzia per lo stadio di decomposizione Lo scheletro egrave secco e articolato come il Robot mentre il Non Morto suscita il disgusto per lrsquoavanzato marciume la Mummia meglio conservata pour cause si situa tra lo Scheletro e lo Zombi di cui condivide lrsquoincerta andatura Ma egrave nel Vampiro per i condivisi istinti cannibali che il Non Morto trova il competitor dai maggiori addentellati nella semantica sepolcrale Un ldquomitemardquo con le stesse proprietagrave ldquoemer-gentirdquo ma ne differisce nello stile di vita e di consumi il Vampiro egrave (ancora ma per poco) lrsquoelegante abitatore di dimore e sepolcri gli Zombi frequentano fosse comuni in periferia e supermercati middle class parchi di attrazioni isole-prigione e persino set del Grande Fratello il seducente per quanto declassato Vampiro sugge sangue da zone erogene mentre gli Zombi escono sgualciti dalle bare e divorano surplace lacerti di carni umane crude e scondite Lo Zombi segue una dieta strettamente cannibale non egrave vegano ma egrave rispettosamente animalista non consuma carne animale (meat) ma solo flesh Ci sono peraltro anche animali Zombi comrsquoera prevedibile tenuto conto dellrsquoaumento dei pet-cimiteri per animali di compagnia

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Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

193

piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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177aut aut 359 2013 177-190

Ingannare e ingannarsi le ragioni del falso in natura

TELMO PIEVANI

La sagoma di un piccolo pesciolino simile a quella di uno scorfano o di altri pesci di scoglio ondeggia sinuosa nei pressi

del fondale poco sopra le rocce incrostate di alghe e di spugne Le macchie oculari il profilo della bocca le pinne le complesse striature sul corpo sono proprio quelle tipiche di molte specie appartenenti alla fauna costiera Non vi sarebbe nulla di strano se qualche predatore nei paraggi si preparasse ad avventarsi su questo gradito e familiare bocconcino La sua sorpresa sarebbe perograve grande (se avesse il tempo di accorgersene) poicheacute la preda mostrerebbe di essere tuttrsquoaltro che un pesce Lrsquoingenuo caccia-tore si renderebbe conto troppo tardi di essere cascato in una delle piugrave incredibili e complesse trappole ordite da un animale Il pesciolino egrave in realtagrave un falso unrsquoimitazione e da una delle rocce ligrave accanto si aprirebbero di scatto in pochi millisecondi le fauci sullrsquoignaro predatore

Questo articolato marchingegno mimetico egrave unrsquoinvenzione del-la rana pescatrice Lophius piscatorius che sulla punta della spina della sua lunghissima pinna dorsale ha sviluppato una controfigura di pesce che usa come richiamo per le sue prede Completamente mimetizzata fra le rocce sottostanti la rana pescatrice (piugrave nota ai cuochi come coda di rospo) attende che la sua messinscena tragga in inganno i potenziali predatori del finto pesciolino La spina della pinna dorsale egrave cosigrave lunga da poter essere usata come unrsquoautentica lenza lrsquoestremitagrave finisce davanti alla bocca e fa ondeggiare il finto

178

pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

179

da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

1

192

La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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pesciolino come esca Di specie in specie le falsificazioni ad arte sono molteplici in alcuni casi lrsquoesca egrave un pesce in altri un verme e cosigrave via

Strategie simili sono adottate anche da alcuni molluschi di ac-qua dolce come il Lampsilis che si immergono parzialmente nel fondale sabbioso facendo sporgere la parte posteriore del corpo dalla quale spunta quello che sotto ogni aspetto sembra un pesce In questo caso la strategia mimetica consiste nellrsquoattrarre poten-ziali predatori del pesciolino (che presenta occhi bocca e pinne realistici ma in realtagrave egrave unrsquoestensione di tessuto del mantello del mollusco) per poter iniettare in essi le larve che in queste specie di acqua dolce crescono come parassiti allrsquointerno delle branchie dei pesci Il finto pesce sulle spalle del mollusco egrave dunque una sacca colma di larve che vengono lanciate verso i potenziali predatori in avvicinamento1 Lrsquoinganno e la falsificazione sono frequenti strategie di sopravvivenza in natura come possiamo interpretare questo dato nei termini della filosofia della biologia

Le strategie del falso nel mondo naturaleProviamo innanzitutto a identificare alcune categorie di ldquoprodu-zione del falsordquo che osserviamo con una frequenza significativa nellrsquoevoluzione In prima istanza sappiamo che piante e animali hanno ripetutamente sviluppato in molte linee filogenetiche non strettamente correlate elaborate capacitagrave di ingannare individui di altre specie per proprio vantaggio Nelle diversificate dinamiche preda-predatore simulare il falso o sviare lrsquoavversario con inganni egrave unrsquoopzione assai promettente Tramite ldquocamuffamentordquo o mime-tismo criptico il predatore cerca di confondersi nel contesto per colpire piugrave da vicino mentre la preda da par suo vi ricorre per non farsi notare (spesso con virtuosismi eccezionali come negli insetti stecco o fasmidi e nellrsquoinsetto foglia Phyllium giganteum) cosigrave un camaleonte scompare nel fogliame pronto a sparare la sua lingua viscosa e il cavalluccio marino Phycodurus eques egrave indistinguibile

1 SE Luria SJ Gould e S Singer Una visione della vita (1981) trad di A Novelletto Zanichelli Bologna 1984

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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da unrsquoalga Nel ldquomimetismo fanericordquo invece predatori e prede riescono ad assomigliare fortemente per forme e colori a un oggetto specifico o a un altro animale che respinge il predatore percheacute disgustoso o velenoso (mimetismo batesiano spettacolare in certe farfalle che assomigliano in tutto e per tutto a unrsquoape) oppure attrae la preda La rana pescatrice egrave unrsquoartista di queste tecniche

Ancor piugrave spesso lrsquoinganno egrave funzionale non tanto allrsquoapprov-vigionamento quanto alla riproduzione Nella coevoluzione fra le numerose specie di orchidee e gli insetti che garantiscono la loro fecondazione assistiamo a unrsquoescalation formidabile di inganni e di relative contromisure Gli impollinatori vengono adescati con falsitagrave di ogni tipo Alcune specie di orchidee hanno fiori con forme che ricordano le sembianze delle femmine dei pronubi inducendo i maschi a visitarle continuamente e a cercare di accoppiarsi con le loro inflorescenze Altre anzicheacute affidarsi a forme sessualmen-te attraenti emanano direttamente i feromoni delle femmine di insetto mentre lrsquoimenottero tenta invano di copulare con il fiore viene cosparso dal polline che dovragrave trasportare

Orchidee ancor piugrave estrose (come Dendrobium sinense en-demica dellrsquoisola cinese di Hainan) liberano nellrsquoaria messaggeri chimici simili a quelli rilasciati da prede in difficoltagrave richiamando lrsquoattenzione delle vespe predatrici Altre ancora come lrsquoorchidea sudafricana Satyrium pumilum producono sostanze odorose simili a quelle liberate da carcasse di animali in putrefazione attiran-do cosigrave una grande varietagrave di insetti in particolare ditteri che depongono le uova proprio nelle carcasse In cambio lrsquoorchidea opportunista (e parassita) non concede nemmeno il nettare che spesso egrave invece la ricompensa per lrsquoinsetto vettore del polline Prima che lrsquoinsetto memorizzi lrsquoinganno ed eviti in futuro quella pianta ha giagrave svolto a sufficienza il suo compito di impollinatore e lrsquoorchidea puograve riprodursi Si instaura insomma una rincorsa di co-adattamenti reciproci tra ingannatore e ingannato i quali possono anche scambiarsi di ruolo Lrsquouno funge da pressione selettiva per lrsquoaltro e lrsquoequilibrio raggiunto di volta in volta egrave sempre precario A volte il vantaggio egrave reciproco (mutualismo) ma non necessaria-mente (parassitismo)

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Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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191aut aut 359 2013 191-203

Il vero il falso il Dao

MARCELLO GHILARDI

Ogni tentativo di circoscrivere e riassumere in poche pagine la complessitagrave delle teorie sul vero e sul falso che emergono dal dibattito interno

alla tradizione cinese non puograve certo pretendere di essere esaustivo data la varietagrave delle proposte e la pluralitagrave di approcci che si riscon-trano allrsquointerno del percorso anche di singoli autori Tuttavia egrave non solo utile ma anche auspicabile un confronto con le modalitagrave e con i termini principali che il pensiero cinese ha impiegato per identificare diverse ldquoformerdquo del vero e del falso Va innanzitutto sottolineato come indagare le nozioni di ldquoverordquo e ldquofalsordquo non significhi tout court avanzare delle asserzioni sulla presenza o meno di una teoria della veritagrave A proposito di questo concetto il dibattito interno agli studi sinologici egrave vivo e serrato Secondo Chad Hansen ldquoi filosofi della Cina classica non avevano alcun concetto di veritagrave Ovviamente per i cinesi (sia filosofi che uomini comuni) la veritagrave di una dottrina faceva senzrsquoaltro la differenza e in generale i cinesi rifiutavano de re proposizioni false e ne adottavano di vere Ma non usavano un lsquoconcetto di veritagraversquo quando riflettevano filosoficamente su ciograve che facevanordquo1 Questa tesi provocatoria egrave stata variamente discussa e criticata ciograve che ora interessa perograve egrave considerare in che misura siano state elaborate e utilizzate espressioni per indicare il vero e il falso senza la necessitagrave di erigere un concetto o una teoria della veritagrave

1 C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth ldquoThe Journal of Asian Studiesrdquo 3 1985 pp 491-519

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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La parola cinese che esprime questa nozione zhenli 真理 egrave di conio recente ha circa un secolo e mezzo di vita e nasce per tra-durre il termine occidentale (truth Wahrheit veriteacute) Il carattere zhen non compare nei Dialoghi di Confucio neacute in Mencio o in altri testi fondativi per la cultura cinese come il Classico dei docu-menti (Shujing) il Classico dei mutamenti (Yijing) il Libro dei riti (Liji) o gli Annali delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu) Si trova nel testo taoista Zhuangzi ma senza possedere il significato di ldquoverordquo o di ldquoveritagraverdquo che assume solo in epoca moderna Egrave il saggio a essere definito come zhenren 真人 cioegrave ldquouomo autenti-cordquo il carattere zhen non significa dunque ldquoverordquo bensigrave genuino schietto attendibile puro

Alcune traduzioni di testi taoisti in lingua inglese hanno pro-posto truth come parola per rendere dao 道 piugrave spesso reso con ldquoViardquo ldquoprocessordquo o piugrave impropriamente ldquoprincipiordquo2 Ma se da un lato una versione simile puograve essere accettabile a livello operativo intendendo ldquoveritagraverdquo e dao come nozioni che rivestono un ruolo analogo allrsquointerno delle rispettive tradizioni ndash Raimon Panikkar le avrebbe definite ldquoequivalenti omeomorficirdquo ndash dallrsquoaltro bisogna anche riconoscere il rischio di una totale incomprensione delle istanze proprie del pensiero classico cinese se si accogliesse in maniera immediata una tale proposta di traduzione Con una resa di questo tipo sarebbe difficile aggirare lrsquoaccusa di addomesticare la specificitagrave e lrsquoalteritagrave cinese ingabbiandola e inscrivendola di forza allrsquointerno di categorie eminentemente occidentali

Al tempo stesso non ci si puograve arrestare alla considerazione ndash pur supportata da elementi concreti ndash di chi sottolinea lrsquointeresse soprattutto pratico dei pensatori della Cina classica Secondo Donald Munro ldquoin Cina la veritagrave e la falsitagrave nel senso greco dei termini sono state considerate importanti solo di rado in rapporto allrsquoaccettazione di una certa proposizione da parte di un filosofo queste sono preoccupazioni occidentali Per i cinesi egrave importante

2 Cfr per esempio Lin Yutang The Wisdom of China and India Random House New York 1942 e le riflessioni presenti in Xu Keqian Chinese ldquoDaordquo and Western ldquoTruthrdquo A Comparative and Dynamic Perspective ldquoAsian Social Sciencerdquo 12 2010 pp 42-49

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41

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piuttosto considerare le implicazioni per il comportamento in rapporto alla credenza o alla proposizione in questione Che effetto provoca sulle persone lrsquoaderire a una certa credenza Quali im-plicazioni si possono trarre da una certa affermazionerdquo3 Eppure anche accettare un primato della ragione pratica un interesse piugrave concreto e rivolto allrsquoefficacia non implica il fatto che non vi fosse alcuna sensibilitagrave per questioni di ordine teoretico e semantico

Le prospettive ermeneutiche rivolte allo studio del pensiero cinese tra lrsquoepoca degli Stati combattenti (453-221 aC) e la fine della dinastia Qin (221 aC-206 dC) possono divergere forte-mente rispetto alla rilevanza accordata alla questione della veritagrave e della sua effettiva presenza o assenza in tale contesto In linea generale si puograve sostenere che in quel contesto non vi sono teorie moniste della veritagrave mentre vi si puograve riscontrare un approccio pluralistico come evidenzia Alexus McLeod ldquoUno dei tratti principali delle teorie pluraliste consiste nel ritenere il predicato lsquoegrave verorsquo come espressione di diverse proprietagrave in diversi ambiti o discorsi [hellip] Un pluralista puograve sostenere dunque che lsquoverorsquo in una discussione di fisica o di metafisica per esempio esprime una proprietagrave di corrispondenza mentre lsquoverorsquo in una discussione di etica o di estetica esprime una proprietagrave di coerenza con altre cre-denze e con la visione del mondo complessiva di qualcunordquo4 Per McLeod egrave fondamentale riconoscere nella tradizione di pensiero sviluppatasi nella Cina antica un pluralismo aletico che permette di intendere le affermazioni ldquoegrave verordquo o ldquoegrave falsordquo secondo accezioni diverse ndash corrispondenza coerenza pragmatismo ndash che si alter-nano o si combinano in relazione ai differenti contesti discorsivi

Egrave questo il punto che qui merita di essere approfondito trovia-mo modi diversi per dire ldquoegrave verordquo ldquoegrave falsordquo senza che in Cina sia stata ipostatizzata una nozione di veritagrave come idea trascendente o regolativa Il pensiero cinese tende a sposare il corso della realtagrave la

3 DJ Munro The Concept of Man in Early China Stanford University Press Stanford (Cal) 1969 p 55 (citato in C Hansen Chinese Language Chinese Philosophy and Truth cit p 491)

4 A McLeod Pluralism about Truth in Early Chinese Philosophy A Reflection on Wang Chongrsquos Approach ldquoComparative Philosophyrdquo 1 2011 p 41