AUGURI DEL PRESIDENTE NON MOLLARE DELLE PENNE … · sia dall’alto che dal basso ... stante.[...]...

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AUGURI DEL PRESIDENTE 85° ALLA GRANDE TESSERAMENTO: NON MOLLARE AL BOSCO DELLE PENNE MOZZE FRANCO PINI, QUADERNO DI VITA VOLONTARI IN MOZAMBICO E’ RINATA LA FANFARA OROBICA UN ALPINO DI MARE UNITA’ CINOFILE, NUOVI RINCALZI CRONACA DAI GRUPPI RACCONTI: FIORINO SE N’E’ ANDATO SPORT: BERGAMO PRIMEGGIA PROSSIMI APPUNTAMENTI Periodico della Sez. ANA di Bergamo SPED. IN A.P. ART . 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BERGAMO ANNO 65 - N. 3 Dicembre 2006 STAMPATO NEL MESE DI DICEMBRE 2006

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AUGURI DEL PRESIDENTE

85° ALLA GRANDE

TESSERAMENTO: NON MOLLARE

AL BOSCO DELLE PENNE MOZZE

FRANCO PINI,QUADERNO DI VITA

VOLONTARI IN MOZAMBICO

E’ RINATA LA FANFARA OROBICA

UN ALPINO DI MARE

UNITA’ CINOFILE,NUOVI RINCALZI

CRONACA DAI GRUPPI

RACCONTI: FIORINOSE N’E’ ANDATO

SPORT: BERGAMO PRIMEGGIA

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Periodico della Sez. ANA di BergamoSPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BERGAMO

ANNO 65 - N. 3 Dicembre 2006STAMPATO NEL MESE DI DICEMBRE 2006

SSoonnoo ddiimmaaggrriittoo ttrreennttaacciinnqquuee cchhiillii!!Io sono stato catturato il ventisette gennaio del Quarantatré. Mi ricordo an-cora tutto di quel drammatico momento! [...] I Russi ci sparavano addossosia dall’alto che dal basso della collina, quindi ci siamo arresi, essendoci tro-vati completamente accerchiati. In quella zona eravamo dunque alcune cen-tinaia di soldati disperati. [...]Appena catturati, quella notte ci hanno fatto camminare: chi riusciva a cam-minare camminava, gli altri rimanevano lì, per terra, e venivano uccisi all’i-stante.[...] Quei partigiani russi non avevano scrupoli e, al minimo proble-ma, essi sparavano e uccidevano senza pietà [...]. Solo quella notte, duran-te i primi spostamenti, per quanto mi ricordo io, essi ne avranno fatti fuoripiù di duecento. [...] Io avevo dovuto levare le scarpe dai piedi gonfi, che avevo poi avvolti in duestracci di coperte. [...] Dopo circa quindici giorni ci hanno portato in unaspecie d’ospedale, per una visita sommaria: quelli che potevano ancora cam-minare sono partiti subito, mentre gli altri sono rimasti lì per le cure princi-pali. Io avevo i piedi semi congelati, quindi mi avevano fermato qualchegiorno in quel posto. [...]Ricordo ancora bene un soldato della Roncola, mio commilitone, al qualehanno tagliato entrambe le gambe congelate, ma poco dopo l’interventoegli è morto. Solo qualche giorno prima, quel soldato era venuto da me a far-mi vedere le sue gambe, che stavano marcendo, e mi aveva detto: «Mi devonotagliare le gambe ...». Purtroppo egli non ce l’ha fatta. Io, oltre i piedi, ave-vo anche la mani congelate: però mi è andata bene, perché sono riuscito aportare a casa la pelle! [...]Prima di portarci via, però, mi avevano ordinato, con altre persone di an-dare a raccogliere tutti i morti sparsi qua e là sul terreno: ho fatto quel lavoroalmeno per una settimana, buttando i cadaveri nelle fosse comuni. Seppel-livamo, italiani, tedeschi e russi insieme, perché non era sempre facile di-stinguerli. Quanti mucchi di cadaveri, soprattutto soldati italiani! [...] Do-po averne trascinati alcuni, uno di noi scendeva sempre nella fossa, ponen-do i piedi sopra il mucchio di cadaveri, per sistemarli un po’.Non mi ricordo come si chiamava il luogo di prigionia in Siberia, anzi nonce l’hanno mai rivelato. Vi dico però che il viaggio in treno è durato bentrentadue giorni! Non si viaggiava dentro semplici vagoni, ma rinchiusi ad-dirittura in gabbie di ferro. [...] Nella mia gabbia un prigioniero è morto ac-canto. [...] Il cadavere di quel povero soldato italiano è rimasto lì più di tregiorni, immobile, al mio fianco, prima che lo portassero via. [...] Io mi sonosalvato perché ho cercato di mantenere sempre la calma. Ma chi aveva unafamiglia, con moglie e bambini a casa ... era vinto da sconforto e disperazione![...]In quella zona noi eravamo completamente isolati: non potevamo nemme-no scrivere ai nostri familiari a casa, per i quali io ero praticamente morto, nonavevano più ricevuto mie notizie. Insomma io figuravo tra i tanti dispersi inRussia. [...]In seguito mi hanno portato, sempre da prigioniero, nel Tikestan, uno Sta-to vicino all’Asia, che adesso non esiste più. Quell’anno di Siberia ci avevaletteralmente decimati: se stavamo là ancora un po’ saremmo morti tutti.[...]Siamo passati dal freddo della Siberia al caldo del Tikestan! Laggiù ci face-vano raccogliere il cotone e tenere in ordine la piantagione. Nel nuovo cam-po il cibo non è mai mancato: appena sufficiente, quindi scarso [...] Mentregiravo la minestra ho detto un giorno: «Ah, hanno messo dentro un po’di car-ne!» [...] arrivato in fondo, però, ho visto che c’erano dei peli e ... solo allo-ra mi sono accorto che erano di un topo. [...] Noi mangiavamo tutto quelloche c’era. [...]Sono stato catturato il ventisette gennaio Quarantatrè e sono tornato a ca-sa solo la vigilia di Natale del Quarantacinque. [...] Ero dimagrito trenta-cinque chili.

Alpino Placido Perucchini(tratto da “Combattenti e reduci”– Centro Studi Valle Imagna)

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SSTTOORRIIEE DDII AALLPPIINNII

LO SCARPONE OROBICO

Periodico quadrimestraledella Sezione di Bergamodell’Associazione Nazionale AlpiniPresidente: Antonio Sarti

Anno 65 - N. 3Dicembre 2006

Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96Filiale di Bergamo

Autorizzazione Tribunaledi Bergamo n. 309 del 1°-4-1955

Direzione, Redazione,Amministrazione: Via Gasparini, 3024125 BergamoTel. 035/31.11.22 - Fax 035/4248766E-mail: [email protected] nazionale: www.ana.itsito sezione bergamo:www.bergamo.ana.it

Tiratura: copie 27.350

Direttore responsabile:Luigi Furia -- O.N.G. Tess. n.08221

Vice direttore:Francesco Brighenti

Comitato di redazione:Antonio Arnoldi – PresidenteRoberto BezziRaoul ChiesaMauro PelizzoliGiorgio SonzogniGianni TorriArnaldo VillettazRaffaele Vitali

Segretaria di redazione:Adele Borlini

Hanno collaborato a questo numero:Angelo Barcella, Mirko Brozzoni, DarioCarenini, G. Battista Colombi, EmilioFerla, Rossella Ferrari, Leo Giannelli,Alessio Granelli, Giovanni Martinelli,Angelo Moro, Romeo Panseri, AlbertoParis, Dino Perolari, Isidoro Persico,Angelo Piantoni, Enrico Pozzi, PatrikPozzi, Enrico Rappi, Bruno Silini, BrunoSurini.

Fotocomposizione: Myprint s.r.l. - Clusone (BG)Stampa: Ferrari Grafiche s.r.l.Scanzorosciate (BG)

CCooppeerrttiinnaa aanntteerriioorree::Adunata sezionale, sfila il vessilloscortato dai presidenti nazionale e se-zionale.

CCooppeerrttiinnaa ppoosstteerriioorree::Presepio allestito in un ceppo,realizzato dall’alpino Rino Berlendis

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EEDDIITTOORRIIAALLEE

Carissimi Alpini,

è con il vivere emozioni profonde, con grande se-renità e gioia, che ci stiamo avvicinando al SantoNatale, a quel momento che davvero ci porta a riflet-tere sul senso della vita, su quei sentimenti di amici-zia, di condivisione, di disponibilità che sono alla ba-se del nostro essere Alpini.Credo infatti che questi valori debbano continuare arappresentare una delle caratteristiche della nostravita associativa, di quel mondo così lontano dalla du-ra realtà sociale, che ci fa essere una grande, forte fa-miglia.Dobbiamo darci come importante e costante obiet-tivo il vero e profondo senso di amicizia, quella che tifa essere certo che, pur con idee diverse e tutte ri-spettabili, si abbia sempre la forza di un rapporto fran-co e sincero, del pensare e comportarci nell’interessesuperiore della nostra splendida Associazione.Lo dobbiamo fare anche per il doveroso rispetto e lagiusta riconoscenza nei confronti di quegli uominicon la “U”maiuscola, che ci hanno preceduto e han-no scritto la meravigliosa e quasi leggendaria storiadelle Penne Nere. Ma in questi giorni, con nostalgia,credo che ognuno di noi stia rivivendo un anno dav-vero ricco di significativi momenti associativi.Ricordiamo infatti, fra gli altri momenti importanti,

la Giornata Nazionale della Solidarietà, celebrazio-ne di questa nostra missione che ci fa essere portatoridi aiuto concreto particolarmente alle fasce debolidella popolazione, l’incontro poi come sempre ricco diemozioni ed orgoglio, con i nostri reduci, quegli Alpiniche sono il simbolo di dovere duramente compiutoe di amore alla nostra Patria, ed infine un particolarericordo credo vada alle manifestazioni per l’85° difondazione della Sezione, con l’indimenticabile sfi-lata del 10 Settembre, fra due ali di folla che ci ha fat-to comprendere come la gente ci voglia bene per ilnostro impegno e per i valori morali che rappresen-tiamo.Con questi sentimenti di orgoglio e profonda amici-zia, auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie, carissi-mi Alpini, un santo, felice Natale ed un anno nuovoche ci veda essere davvero ed ancora una forte, com-patta famiglia di uomini che si stimano e condivido-no speranze ed ideali.

Un fraterno abbraccio ed una forte stretta di manoda parte del vostro Presidente.

Antonio Sarti

Disegno dell’Alpino Bepi Locatelli

Auguri

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VVIITTAA DDEELLLLAA SSEEZZIIOONNEE

La venticinquesima Adunata sezionale ha supe-rato ogni più rosea previsione di partecipazio-ne e di coinvolgimento della cittadinanza. So-

no stati cinque giorni intensi e gioiosi.I festeggiamenti per l’85° della Sezione si sono aper-ti mercoledì 6 settembre con la presentazione del li-bro “Gli Alpini bergamaschi decorati al Valore Milita-re – La storia, i documenti, le immagini”, curato daAntonio Arnoldi e Luigi Furia, con la collaborazionedi Gianni Torri, Raffaele Vitali, Claudio Ridolfi e Ro-berto Bezzi; sponsorizzato dal Credito Bergamasco estampato da Ferrari Edizioni. In un’elegante veste ti-pografica, oltre ai nomi dei decorati, sono riportatemolte cartoline della prima e seconda Guerra mon-diale e tante lettere scritte dai soldati al fronte. La col-locazione temporale delle lettere è facilitata da brevicronistorie degli eventi bellici. Non mancano neppu-re i profili di alcuni alpini di spicco che hanno onoratola penna nera. Infine sono riportate notizie sui prin-cipali Sacrari italiani.Giovedì le manifestazioni si sono spostate in quel diEndine Gaiano per celebrare il 30° dell’inaugurazio-ne della Casa degli alpini. Dopo la celebrazione diuna Messa che ha riempito la chiesa parrocchiale, ifesteggiamenti si sono concentrati proprio all’internodella Casa per poi trasferirsi nel teatro dell’oratoriodove si è tenuto un concerto dei cori alpini di Rognoe Sovere.Il venerdì è stata la giornata dell’apertura delle mostre,allestite nelle sale Manzù della Provincia e nel chio-stro di Santa Marta. La prima esponeva una raccoltadi cartoline, documenti e cimeli messi a disposizio-ne dell’alpino Piero Brignoli; la seconda è stata cu-

rata dall’IFMS e dalla Protezione Civile e rappresen-tava, con documenti e attrezzature, l’attività svoltadai due settori della Sezione.La giornata del sabato è stata dedicata all’omaggioai Caduti e al suffragio degli alpini defunti. La primadeposizione di una corona d’alloro è stata al parcodelle Rimembranze, alla Rocca. Poi tutti davanti a Pa-lafrizzoni con la banda alpina di Trescore già all’ope-ra con la corona deposta davanti al monumento deifratelli Calvi da Sarti, Bruni e Bettoni. Stessa cerimo-nia a poche decine di metri, alla Torre dei Caduti, inPiazza Vittorio Veneto. Si è poi formato il corteo che haraggiunto il monumento all’Alpino per il dovutoomaggio. Nel pomeriggio la fanfara di Sorisole ha al-lietato la cittadinanza con un concerto al Quadripor-tico del Sentierone. La sera, poi, dopo la Messa insuffragio degli alpini defunti in San Bartolomeo, so-no seguiti concerti di cori alpini tenuti sotto i porticidel palazzo della Ragione in Città Alta e nei teatri de-gli oratori di Borgo Santa Caterina e delle Grazie ealla scuola media Lotto della Malpensata.La giornata clou è stata naturalmente domenica conuna sfilata che rimarrà nella mente e nel cuore dellemigliaia di alpini che vi hanno partecipato. E’ statoun grande abbraccio: degli alpini alla loro città e del-la città ai suoi alpini. Diecimila penne nere hanno sfi-lato in una città imbandierata di tricolori e tra due alidi folla festante, che ha dimostrato quale vincolo stret-tissimo leghi i bergamaschi agli alpini.In testa il mitico striscione “Berghem de sass”e poi igonfaloni della Provincia di Bergamo e della “Cittàdei Mille”ai quali facevano da scia un centinaio digonfaloni dei comuni bergamaschi con i relativi sin-daci, le associazioni d’arma, poi il vessillo sezionalecon il presidente e il consiglio direttivo sezionale, ivessilli delle sezioni ospiti e dietro un mare di penne

Adunata Sezionale

Un abbraccio tra Bergamo e gli alpiniTante penne nere, tanta gente: una festa coi fiocchi

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nere: i Reduci, i coordinatori di zona, i capigruppo, icori alpini, gli atleti ANA, i delegati dell’IFMS e glialpini divisi in quattro settori, secondo l’area d’ap-partenenza. Infine i volontari delle Unità cinofile, deiNuclei antincendio e della Protezione civile, i mulied a chiusura 85 tricolori a simboleggiare il traguardoraggiunto dalla Sezione. Il corteo era intervallato dadecine di striscioni: ogni gruppo uno striscione, ognistriscione un groppo alla gola. Il procedere è stato ca-denzato dal suono di ben nove fanfare, tra cui quelladella Brigata Taurinense.Il fiume di penne nere è scivolato ininterrottamenteper un’ora e mezza tra gli applausi della folla. «E’unagrande festa – esulta il presidente Antonio Sarti – ciaspettavamo una buona partecipazione, ma questoè uno spettacolo che va oltre ogni aspettativa; la mi-gliore dimostrazione di quanto la nostra sezione siaunita e motivata».(In allegato allo Scarpone vi è un supplemento specialeche illustra l’Adunata sezionale)

Certo è stata una gran bella adunata seziona-le, ma, come tutte le donne belle, qualche pic-colo neo l’ha avuto. E se vogliamo migliora-

re, certe cose dobbiamo dircele. Non è affatto veroche gli alpini siano dei santi, siamo uomini come glialtri, con i nostri pregi e i nostri difetti. L’apprezza-mento e la stima che abbiamo guadagnato in questianni, non sono dovute alle singole virtù, ma all’ope-ra dell’A.N.A. che ha saputo indirizzare al meglio ledoti d’ogni singolo socio, amalgamandole in iniziati-ve di solidarietà.Questi meriti, purtroppo, non sono frutto della tota-lità degli iscritti, ma solo di quelli che all’invito delloro Gruppo o della Sezione dicono “presente”e so-no presenti. Non certo di quelli che non fanno altroche criticare l’operato dei loro dirigenti, che hannosempre mille impegni o cento magagne quando sitratta di rimboccarsi le maniche. Però quando c’è dasfilare, magari sgomitano per essere in prima fila. Al-cuni li abbiamo visti anche alla sfilata di Bergamo:non tesserati o iscritti ma mai partecipi alla vita del-l’associazione, oppure spesso e volentieri artefici so-

VVIITTAA DDEELLLLAA SSEEZZIIOONNEE

lo di una continua critica dei quadri dirigenti. Questisi possono definire “ladri di consensi e scippatori d’ap-plausi”, e non fanno certo un bel vedere tra coloroche le maniche le hanno sempre rimboccate. L’averfatto il servizio militare negli alpini, non basta per es-sere Alpino.Un neo minore è stato quello di vedere qualcunomarciare in tenuta da spiaggia con calzoncini corti.La sfilata deve essere fatta con un certo decoro, chivuol essere stravagante è meglio che non sfili. Me-glio ancora se tutti avessero il giubbino ufficiale del-la Sezione, naturalmente senza l’aggiunta d’estem-poranee patacche.Che dire poi di coloro che invece di marciare ballano!Per carità è un peccato veniale, anzi forse non lo è af-fatto, però non fa un bel vedere uno scoordinato su egiù di penne nere. Le fanfare c’erano, bastava aguzzarele orecchie o dare un occhio ai compagni che mar-ciavano a fianco. Se poi qualcuno si prendesse la bri-ga di dare il passo meglio ancora. Idem per l’allinea-mento. Qualche riga aveva più del serpente che nondella retta. Pure lo scioglimento non è stato uno deimigliori, anche se la colpa può essere dei vigili chel’hanno anticipato.Infine l’ammassamento ha creato qualche problema, inmodo particolare l’accoglimento dei Reduci e poi glialtoparlanti che non amplificavano un granché, per-ciò non tutti sentivano le istruzioni per l’inquadra-mento e si sono dovuti arrangiare con il passa parola.Piccole cose, ma anche le piccole cose servono a faregrande una sfilata.Per migliorare

Anche le piccole cose fanno grande una sfilata

C’ero anch’ioLe emozioni di una donna dal cuore alpino

C’ero anch’io, domenica mattina, tra le migliaiadi bergamaschi che hanno fatto festa agli al-pini. C’ero anch’io tra quelli che applaudi-

vano con forza, cercando di trasmettere con le maniquell’affetto che lega da sempre i bergamaschi ai loroalpini. C’ero anch’io tra quelli che non sono riusciti atrattenere una lacrima di emozione e amore, magarinascosta dietro gli occhiali scuri, perché a noi berga-maschi non piace mettere in piazza le emozioni...

Mi piacciono “una cifra”Mi piacciono gli alpini, da sempre. Mi piacciono “unacifra”come dicono i giovani. Sarà per una semplicequestione di logiche conseguenze (adoravo il miopapà, il mio papà era un alpino, quindi adoro gli alpi-ni); sarà perché ne conosco moltissimi; sarà perchéda ragazzina ho scritto cartoline e lettere a tutti i mieiamici che andavano a fare la naja negli alpini a Mera-no,Vipiteno, Bolzano, Silandro e via dicendo, per por-

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tare loro aria di casa e di amicizie che fa-cessero compagnia nelle camerate dellecaserme; sarà perché gli alpini, a Berga-mo, sono qualcosa di davvero speciale (miscuseranno tutti gli altri, primo tra tuttimio marito che – ahimè – è stato in fante-ria); sarà per quello che sono stati, che so-no e che saranno ...Comunque sia, il mio cuore batte per loro,con quel passo lento, deciso e cadenzatoche ti smuove qualcosa dentro ogni voltache senti i tamburi segnarne il ritmo. So-no belli, gli alpini. Tutti, anche quelli checome uomini sono un po’ bruttarelli. Daalpini sono belli comunque. Credo che illoro fascino stia nel loro incredibile spiritodi corpo.“Alpini una volta alpini per sem-pre”diceva uno striscione domenica. Ve-ro, verissimo! Qualche tempo fa ho telefonato al Ca-pogruppo del mio paese per invitarlo ad una riunione;non poteva doveva andare ad un funerale. «Un pa-rente?», gli ho chiesto. Non era un parente, non eranemmeno uno che conosceva. Ma era un alpino, etanto bastava.Una forza della naturaSpirito di corpo ma non solo. Gli alpini sono dispo-nibili e pronti a correre in aiuto, quando si chiamano.Magari al primo momento sono recalcitranti, e tu losai, così lanci velocemente la tua proposta e poi te nevai, lasciandoli sfogare, certa che dopo pochissimotempo arriverà la telefonata: «Alura, cose tè ocór?»Straordinario quello che gli alpini hanno saputo crea-re negli anni. Invece di rimanere semplicemente “exalpini”e di ritrovarsi magari ogni anno per fare una“ciòca”hanno saputo inventarsi un nuovo modo difare gli alpini. Non al servizio dello Stato come sol-dati di leva, ma al servizio di chi ha bisogno come vo-lontari pronti a tutto.Ricordo (e questo, accidenti, dichiara la mia età) il di-sastro del Vajont. Ricordo che la maestra ci portava inun bar di Città Alta, appena fuori dalla scuola, per far-

ci vedere i servizi alla televisione, per farci cogliere ildramma che aveva interessato un intero paese. E ri-cordo gli alpini di Bergamo che partivano per andarea “dare una mano”. Così, semplicemente. Senza farecaos, perché loro sono ordinati e organizzati (anchese a vederli a fine sfilata non sembra molto ...) e sonopresenze preziose ed indispensabili. Non so più quan-te volte, da allora, li ho rivisti in mille e mille servizitelevisivi. Sempre pronti a partire, veloci a montareospedali da campo e tende per ospitare la gente, a co-struire e ricostruire. Inarrestabili, come una forza del-la natura.

Il mio grazieRivolgo il mio grazie a tutti gli alpini, uno per uno: a te“bocia”che hai sfilato con jeans strappati e le scarpe datennis, ma con la camicia “di ordinanza”e l’orgoglionegli occhi e nel cuore. A te,“vecio”, che continui acamminare con il portamento di un tempo, anche seogni tanto controlli i piedi del tuo vicino, timoroso di“perdere il passo”. A te, cappellano, che mi ricordi lefirme sulle cartoline che il mio papà mandava a casadal fronte e che provavano in modo inconfutabile che

aveva rispettato il precetto pasquale,rendendo felice la nonna.A tutti voi, che oggi, in modo e con mez-zi diversi, continuate con la vostra pre-senza, la vostra allegria, la disponibilitàe l’entusiasmo di sempre, a renderci or-gogliosi di voi. Perché se è vero che tut-ti gli alpini sono così, concedetemelo, imigliori sono quelli di Bergamo. Perchéso che ogni volta che ci sarà bisogno,loro diranno sempre il loro “sì”.Adesso capite, vero, perché mi piaccio-no gli alpini, da sempre. Mi piacciono“una cifra”, come dicono i giovani, comeho detto prima ...

Rosella Ferrari

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Assemblea sezionale

Candidati 2007 aConsiglieri sezionali

LOCATELLIGIOVANNI

SONZOGNIGIORGIO

TIRABOSCHIENRICO

ZILIOLIGIMMY

TESTAMOSÈ

MANZONIGIUSEPPE

AGONIRICCARDO

COLOMBIG. BATTISTA

RAPPIENRICO

BONALDIGIUSEPPE

GOTTIMASSIMO

ARNOLDIANTONIO

Sonzogni Giorgio – Gruppo di San PellegrinoManzoni Giuseppe – Gruppo di SeriateLocatelli Giovanni – Gruppo di MapelloTesta Mosè – Gruppo di Trescore BalnearioColombi G. Battista – Gruppo di Cazzano S. AndreaTiraboschi Enrico – Gruppo di Serina

Agoni Riccardo – Gruppo di SchilparioZilioli Gimmy – Gruppo di ComendunoGotti Massimo – Gruppo di SedrinaArnoldi Antonio – Gruppo di BG-BoccaleoneRappi Enrico – Gruppo di TreviglioBonaldi Giuseppe – Gruppo di Serina

Ordine di sorteggio effettuato il 9 ottobre 2006 alla presenza di:Carrara, Gritti, Ridolfi,Torri,Vitali.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINISEZIONE DI BERGAMO

ANNO ASSOCIATIVO 2006TOT. SOCI 26932 VAR. –165

ALPINI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006ANNO PREC 21541 21413 21414 21358 21145 20912 20845 20813NUOVI BOCIA 423 426 299 217 153 89 66 33NUOVI VECI 310 365 412 348 342 454 518 492DECEDUTI 290 308 273 275 249 263 259 296NON HANNO RINNOVATO 571 482 494 503 479 347 357 400

SOCI EFFETTIVI 21541 21413 21414 21358 21145 20912 20845 20813 20642VAR . -171

76,6 %

AGGREGATI 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006ANNO PREC 4558 4743 4964 5169 5378 5560 5830 6284NUOVI SOCI 512 559 528 576 531 601 750 488NON HANNO RINNOVATO 327 338 323 367 349 331 296 482

SOCI EFFETTIVI 4558 4743 4964 5169 5378 5560 5830 6284 6290VAR. +6

23,4 %

TOT. SOCI 26932VAR. -165

ALPINI PER FASCE D’ETA’ FINO A 30 ANNI: 2010 DA 61 A 70 4976DA 31 A 40 3012 DA 71 A 80 355DA 41 A 50 3119 OLTRE 80 854DA 51 A 60 4316

Carissimi Alpini, mi rivolgo a tutti voi, ma partico-larmente ai Capigruppo, per un commento al tesse-ramento del 2006, proprio mentre siete già impegnatinel tesseramento per il prossimo anno.Le cifre indicano una sensibile diminuzione nel nu-mero dei soci Alpini, ma credo che i numeri debba-no essere motivo di riflessione ed interpretazione. De-sidero infatti sottolineare come i 492 nuovi soci vo-gliano dire il nostro credere nel futuro e motivanoquindi un lungo e difficile lavoro di ricerca e convin-cimento, ricco però di grande soddisfazione per i nuo-vi Alpini che vengono a far parte della nostra grandee forte famiglia.Sono a testimoniare, questi 492 nuovi soci, che NONVOGLIAMO MOLLARE e sono certo che anche per ilfuturo questa nostra attività di proselitismo proseguiràcon entusiasmo e determinazione, con l’obiettivo diguardare avanti, ad un futuro ancora lungo e sereno.Mi rendo conto di come sia un compito sempre piùimpegnativo, ma credo che tutti noi abbiamo forti mo-tivazioni morali e l’orgoglio di far parte di una splen-dida e gloriosa Associazione.Vorrei poi dire, alla luce dei 400 sospesi, che condivi-

do come non si possa insistere più di tanto nei con-fronti di quei soci che non desiderano più appartene-re alla nostra Sezione, ma vorrei farvi un forte invitoperché questi casi vengano attentamente soppesati esi tentino tutte le vie possibili per un recupero di que-sti associati limitando comunque il “ non rinnovo “ aicasi estremi.Se, per ipotesi, questa voce fosse stata uguale a zero,avremmo avuto addirittura un incremento di ben 229Alpini. Per il prossimo tesseramento, ripeto quindil’invito a volervi muovere nello spirito di quanto pre-cedentemente detto, certo della vostra sensibilità etenacia.A conclusione, carissimi Alpini, grazie per il vostrogrande impegno e proseguiamo il nostro camminotutti uniti, con convinzione ed entusiasmo, determinatia fare in modo che la Sezione di Bergamo continui adessere forte, numerosa, ricca di iniziative, con l’orgo-glio di essere Alpini, di essere Alpini bergamaschi

Il vostro PresidenteAntonio Sarti

Tesseramento 2006

Non dobbiamo mollareL’appello del Presidente

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Gran folla al Raduno del 2°Raggruppamento svolto-si a Casteggio il 14 e 15

ottobre. La gente dell’Oltrepò pa-vese, con una partecipazione co-rale al raduno alpino, ha dimo-strato ancora una volta l’affetto ela stima che nutre per le PenneNere.Bergamo era rappresentata dalpresidente Sarti, dai vicepresiden-ti Arnoldi e Marinoni, dai consi-glieri Bombardieri, Facchinetti,Fantoni, Furia, Quarteroni, San-galli,Taramelli e Tiraboschi, dall’exvicepresidente nazionale Sonzo-gni e da una compagine di alpiniche facevano da scorta al vessillosezionale e ad una trentina di ga-gliardetti. Per la verità un po’ pochi, vista la dimen-sione della nostra Sezione. Da lodare invece la rap-presentanza del Gruppo di Cividino Quintano, pre-sente con un buon numero di alpini e con un bellostriscione.La sfilata, partita dal Parco Fiera, ha percorso le viedel centro per poi dirigersi nella parte alta del paese,la più antica, caratterizzata da viuzze strette e da edi-fici storici. Per la cerimonia degli onori ai Caduti, ilcorteo è stato fermo per qualche minuto e la rappre-sentanza di Bergamo si è trovata a sostare davanti al-la Casa di Riposo. E’stato allora che Fantoni, uno checoglie l’attimo, ha dato il la alla canta “Figli di nessu-no”. A quella ne sono seguite altre, mentre gli anzia-ni della Casa affollavano le terrazze e si affacciavanoalle finestre, applaudendo e segnando il tempo conle mani. E’stata una cosa improvvisata e di raro calo-re e simpatia.Preso l’abbrivio, è nato un concerto itinerante, susci-tando gli applausi della gente. Il presidente Sarti, rien-trando nei “ranghi”dopo l’onore ai Caduti, si è tro-vato davanti a questa sorpresa. Per un attimo abbia-mo letto nei suoi occhi uno sprazzo di perplessità peril fatto inconsueto, ma poi il suo viso si è illuminato diun radioso sorriso: un po’matti, ma bravi e simpaticii suoi alpini.La cerimonia si è conclusa nella centrale piazza Ca-vour dove si sono tenuti le allocuzioni ufficiali, chiu-si dall’appassionato discorso del presidente naziona-le Corrado Perona.

Ell’effe

Al Raduno del 2° RaggruppamentoBergamo improvvisa un concerto itinerante

Domenica 3 settembre, una numerosa rappre-sentanza della Sezione, accompagnata dalConsigliere Nazionale Antonio Arnoldi, dal

Vicepresidente Ezio Nespoli e da numerosi Consi-glieri sezionali, si è recata al “Bosco delle Penne Moz-ze”, dove è stata posata la targa in ricordo dei Cadu-ti bergamaschi, unitamente a quelle della Sezione diCremona e Reggio Emilia. Presente anche il Presi-dente Corrado Perona che partecipava alla cerimoniacon vari Consiglieri nazionali. Come è noto, il “Bo-sco delle Penne Mozze”è stato creato per conservarela memoria dei fratelli Alpini Caduti e Dispersi, con ilperpetuo rifiorire degli alberi ad ogni primavera. Il“Bosco”, che non finisce mai di destare ammirazioneper come è stato concepito, per le finalità proposte eper quanto di più alto esso rappresenta, venne costi-tuito in una prima fase con la posa del “Cristo degliAlpini”, opera in legno posta su di un basamento dipietra e benedetto il 21 settembre 1969; ai piedi del-l’edicola, un cappello alpino scolpito nella pietra re-ca le parole: ”A tutte le penne mozze – ovunque sepolte –perché riposino ora e tutte – sotto il segno della redenzio-

Nel bosco dellePenne MozzePosata la targa in memoria dei Caduti bergamaschi

ne”.Nel 1970, l’alpino trevigiano Mario Altarui, ideatoredel “Bosco”, sogna un “Tempio che viva”, che abbia pertetto il cielo e che, legato il nome di ogni Caduto ad unalbero e ad una stele, possa custodire la memoria delsacrificio.Vennero ripuliti i pendii dai molti rovi, si pre-

pararono le buche per le nuove piante e per il basa-mento della stele, si provvide a spianare lo spazio do-ve sorgerà poi il Monumento simbolo del piazzale.Il 5 settembre del 1981, in occasione del 10° Raduno,fu inaugurato il monumento a Maria. La statua inbronzo venne collocata sull’area di una ex-casera, inposizione centrale, per ricordare il dolore di tutte lemadri.Piace chiudere questa breve presentazione del “Bo-sco”con le parole pronunciate il giorno dell’inaugu-razione dal relatore ufficiale: “La memoria dei nostrimartiri del dovere, del sacrificio e del valore è necessaria pervivere degnamente il presente e preparare un futuro de-gno dell’uomo. Siamo contro la guerra che sparge ognigiorno il sangue del fratello innocente ed auspichiamo la fi-ne della fame nel mondo causa prima dei conflitti. Il Cri-sto che ci guarda dall’alto, la Vergine che abbraccia le Pen-ne Mozze e le quasi tremila stele del nostro Bosco ci am-moniscono”.

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Con il titolo “Quaderno di vita”, è uscito un nuo-vo libro che illustra la vita e l’opera di Franco Pi-ni. Nello scorrerlo si rimane meravigliati, qua-

si increduli: non è possibile! Invece lo è, e come lo è.L’Alpino Franco Pini ha fatto tutto quello che in sintesila bella pubblicazione illustra. La sua vita è stata unacontinua avventura e le opere un miracolo del suo mul-tiforme ingegno e quotidiano impegno.Fin da piccolo la sua esistenza è stata dura, ma non si èmai arreso davanti alle difficoltà, anzi queste l’hannospronato ad affinare i suoi talenti facendoli fruttare almassimo. Dopo una vita di lavoro e le tante avventu-re a cavallo del suo rombante cavallo d’acciaio per lepiste di mezzo mondo, ha scelto di dedicare la restan-te parte della sua esistenza ad aiutare i più umili.Con flashback brevi e incisivi, simili a colpi di scalpel-lo, Susanna Pini rappresenta in modo efficace la figu-ra e l’opera dell’Alpino bergamasco. I testi sono ac-compagnati da immagini che catturano la vista ed ilcuore. Un libro che ti avvince e ti accompagna a co-noscere ed ammirare l’ultima avventura di Franco Pi-ni, il villaggio keniota di Nyagwethe.Prima da solo, poi con i familiari ed ora con il sostegnodell’Associazione Franco Pini Onlus dal 1982 ha dotatoil villaggio di molti servizi, tra cui: un piccolo ospeda-le, l’acquedotto, una scuola primaria, una mensa, uncentro commerciale con trattoria, una casa alloggio peri visitatori, una scuola tecnica (edilizia, meccanica, fa-legnameria, sartoria), la casa per gli insegnanti, un luo-go di culto.Tutto questo con manodopera locale,“an-che se un muro è un po’storto, poco importa, è stato

costruito da chi se ne servirà, con orgoglio e dignità”.Grazie allo sviluppo di queste opere, il villaggio è pas-sato dai 700 abitanti del 1984 agli attuali 2500 e le con-dizioni di vita della popolazione sono sensibilmentemigliorate. Ma l’opera non è ancora compiuta. Ora sista costruendo una scuola secondaria, una sorta di li-ceo, inoltre c’è da sostenere le varie iniziative in corso,da ammodernare le strutture e dotarle di attrezzature.Per questo è sorta pure l’Associazione Franco Pini On-lus che si prodiga in varie iniziative per dare speranzae sostegno alla gente di Nyagwethe.Lo stesso ricavato della vendita del libro “Quadernodi vita”è finalizzato a questo scopo. L’offerta è libera,ma si ritiene doverosa un contributo minimo di cin-que €. I Gruppi e gli Alpini possono trovare la pub-blicazione presso la Sezione. Che bello se ogni Alpinone acquistasse almeno una copia. Sarebbe il massimo.Franco Pini lo merita: ha onorato egregiamente il cap-pello d’alpino, ha dato lustro alla penna nera. Diamo-gli una mano. Tra Penne Nere è il minimo.

Luigi Furia

Se servisse, ecco come mettervi in contatto con l’Associazione Franco Pini OnlusSito web: www.francopini.itIndirizzo e-mail: [email protected] te. 035/572081 (casa Pini)

Un nuovo libro su Franco Pini

“Quaderno di vita”

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«Il primo amico che ho incontrato nelle cinque settimaneche ho trascorso in Mozambico, è stato il caldo secco,confortevole e molto sopportabile».Così inizia il racconto di Giuseppe Birolini, classe 1948– 6° Rgt. Alpini – Btg. Bolzano - Capogruppo di Co-menduno – muratore da una vita - che incontriamopresso la Sezione mentre partecipa ai lavori per il 3°lotto della nuova sede.«Il nostro gruppo era composto da due muratori (berga-maschi), un capocantiere, un’ elettricista, un piastrellistaed un medico. Siamo partiti dall’aeroporto di Venezia il2 giugno alle 19,00 e dopo uno scalo a Roma, si è giuntia Nampula alle ore 18,00 del giorno successivo. Dopo ilpernottamento presso la Missione dei Padri Dheoniani,abbiamo raggiunto, in sei ore di viaggio percorrendo 190chilometri di strada tortuosa, il villaggio di Lalaua luogodella nostra destinazione».Come vivono gli abitanti di Lalaua?«Lalaua è un paese in cui non c’è niente, costituito soloda capanne e raggiungibile tramite una strada in terrabattuta; l’acqua e l’energia elettrica arrivano a fasi al-terne. Si è fuori dal mondo. Gli abitanti vivono dei po-chissimi prodotti degli orti e di poca pastorizia».Come è proceduto il vostro intervento? «Con l’aiuto di diciannove giovani locali, molto premurosima evidentemente inesperti, abbiamo continuato i lavoridal punto dove li avevano interrotti i volontari del turnoprecedente, provvedendo ad intonacare l’ interno e l’ ester-

no del piccolo ospedale, alla posa degli impianti elettrici edidraulici, alla piastrellatura dei pavimenti. I lavori sonodurati 4 settimane, al termine delle quali abbiamo ini-ziato la costruzione di una piccola scuola di taglio, cucitoe ricamo per le ragazze del villaggio. Il giorno 8 giugno, ab-biamo lavorato solamente al mattino, in quanto è giuntoin visita al villaggio il Presidente del Mozambico; un po-meriggio di festa quindi, con il paese imbandierato, ed èstato un vero spettacolo di colori, osservare le donne nei lo-ro tradizionali costumi».Al termine di questa esperienza, cosa puoi ancora ri-ferire agli Alpini?«Il sorriso delle persone e soprattutto dei bambini io nonlo dimenticherò mai. Quel sorriso che noi occidentali,abituati a spendere e spandere, consumare e guadagnare,ormai abbiamo perso. E’ una lezione di etica che ho rice-vuto e di cui sono grato all’ANA dell’opportunità che miè stata offerta. Se la salute non mi abbandona, mi candi-derò l’anno prossimo per la costruzione, sempre in Mo-zambico, di una scuola, come già programmato dalla Se-de Nazionale e richiesta dal Vescovo Mons.Tomè».

Gianni Torri

Volontari in Mozambico

Per paga un sorrisoLa testimonianza dell’alpino Giuseppe Birolini

Squillano le trombe

È rinata la Fanfara Brigata Alpina OrobicaSono aperte le adesioni

E’rinata la mitica fanfara della Brigata AlpinaOrobica. Sembra una fiaba, ma è realtà. Lospirito alpino è anche questo, basta crederci

e niente diventa impossibile.Per Bergamo e la sua provincia, ricostituire la fanfaraOrobica composta da ex musicanti in armi e alpinidell’Orobica è un motivo di orgoglio e soddisfazione.Quando sono partite alcune telefonate: “Cosa ne dici

di tentare di ricomporre la Fanfara Alpina Orobica?”pochi ci hanno creduto.Frugando nella memoria, sono affiorati i nomi degliamici con i quali si era condiviso parte della vita a Me-rano nella gloriosa Fanfara. E’ cominciato un giro ditelefonate, di passaparola; chi si ricordava di questo, chidi quello.Ci siamo riusciti!

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Al primo raduno delle cinque Fanfare Alpine dei con-gedati, tenutosi a Brescia il 30 settembre scorso, c’e-ravamo anche noi, le altre quattro sono attive già datempo. Siamo in 51 d’età compresa tra i 35 e i 66 an-

ni, provenienti da Berga-mo, Brescia, Varese, Son-drio, Milano e dalla Valtel-lina; siamo diretti dal mae-stro Antonio Coter. Ab-biamo ricevuto tra i com-plimenti, anche quelli delGen. Cesare Di Dato, perl’assiduo impegno che ciha consentito in così brevetempo, quattro mesi, la co-stituzione della FanfaraOrobica dei congedati.Per i nostri bisogni mate-riali: divise, libretti, stru-menti, ci ha aiutato il no-stro amico e membro del-la Fanfara titolare dellaProject for building di

Mornico al Serio. Invitiamo coloro che abbiano militatonelle file della Fanfara Orobica e vogliano ancora far-ne parte, a contattare: Bassetti Franco tel. 035592451 oGiuseppe Tasca tel. 035574869.

Il 28, 29 e 30 luglio si è svolto il 43° Pellegrinaggiosull’Adamello, rinnovando ancora una volta il ri-cordo dei combattimenti sui ghiacciai di questo

massiccio alpino durante il Primo conflitto mondialee definiti “Guerra bianca”dato il loro svolgimento ol-tre i 3.000 metri di quota.Il Pellegrinaggio, organizzato quest’anno dalla Sezionedi Trento e precisamente dal Gruppo di Carisolo, al-l’imbocco della Val di Genova, ha visto sei colonnepartire da diverse località venerdì 28, per darsi ap-puntamento all’Altare di Papa Giovanni Paolo II, do-ve è stata concelebrata la S. Messa da Mons. LuigiBressan, Arcivescovo di Trento e da vari CappellaniAlpini. Vi è stata poi la visita al ristrutturato RifugioCaduti dell’Adamello alle Lobbie con l’inaugurazio-ne della sala dedicata al Papa scomparso lo scorsoanno.Molto faticosa la giornata di sabato, con sveglia alleore 3,00 e partenza alle 4,00 con la salita al PassoVenerocolo, Porta Venerocolo e, attraverso il Pian diNeve tra pericolosi crepacci, arrivo alle 10,30 alleLobbie per la S. Messa all’Altare del Papa. Dopo lacerimonia si è proseguito per il Rifugio Mandrone,attraversando il ghiacciaio della Vedretta di Mandronesempre con l’insidia dei crepacci.Verso le ore 16,00 cisono stati i primi arrivi al Rifugio Bedole, situato infondo alla Val di Genova ed una serata in allegria a

Carisolo, concludeva la giornata.Domenica la cerimonia conclusiva, con la sfilata, laS. Messa ed i discorsi ufficiali alla presenza delle au-torità civili e militari. Massiccia è stata la presenza deivessilli sezionali e gagliardetti, di cui una ventina del-la Sezione di Bergamo con il segretario Gen. ElioCarrara ed i Consiglieri sezionali Macalli e Paris.

Alberto Paris

Ricordando la “Guerra Bianca”

43° pellegrinaggio in Adamello

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E’proprio vero che buon sangue non mente. Lodimostra questa volta il bergamasco G. MarioGervasoni, attuale presidente della Sezione

di Savona. Suo nonno, Giovanni Rinaldi, è stato tra gliartefici della rinascita del nostro Scarpone, avvenutanel 1955 dopo la chiusura obbligata del 1937, e suo di-rettore responsabile fino al 1977. Ci confida Gervaso-ni: « Un giornale che ho sempre letto, specie da quando nel1980 sono diventato un “Alpino di mare”, pur mantenen-do care le mie origini montanare di Roncobello.»E quanto sia attaccato alle sue radici lo dimostra il fat-to che, come dice lui: «Tutte le volte che in qualche ma-nifestazione alpina in giro per l’Italia trovo qualche ber-gamasco mi emoziono, gli parlo, gli chiedo se conosce qual-che mio amico e lo prego di salutarmelo. E’ proprio veroche il mondo alpino è enorme, ma il bello è che con due pa-role ti trovi un amico, uno che ti saluterà sempre quando tiincontrerà, uno che se avrai bisogno ti aiuterà.»Gli chiediamo se torna ogni tanto in terra bergama-sca: «Il mio nuovo incarico di Presidente della Sezione di Sa-vona mi porta via molto tempo, ma appena posso facciouna scappata nel bergamasco a trovare i miei parenti maanche gli Alpini, partecipando alle loro feste e chissà cheun domani non ci scappi un gemellaggio o altro!»

E riferendosi alla nostra Sezione: «Nel mio nuovo inca-rico cerco di copiare un po’, nei limiti del possibile, la vostraorganizzazione, il vostro calore, la vostra passione, il vo-stro spirito d’iniziativa unico nel mondo alpino.» Ricordacon stima anche un grande alpino bergamasco: «Sa-bato primo luglio ero in gita in montagna nel Cuneese e,passando al ritorno in un paese in festa, ho trovato il “gran-de”Caprioli Nardo. La sua presenza e le sue parole mi han-no infuso un po’di quella sua “forza presidenziale”che lo hareso indimenticabile nel mondo alpino ed anche fuori.»

Ai vertici della Sezione di Savona

Da Penna Nera bergamascaad “Alpino di mare”

In vacanza alla Casa di Endine

UN GRAZIE ED UN INVITOCarissimi Alpini, siamo quattro Piccole Apostole della Carità, portatrici di handicap, che vivono con Mariarosapresso la comunità il “Roveto“, a S. Ilario Milanese, una frazione di Nerviano.Quest’estate, abbiamo trascorso le vacanze nella vostra casa di Endine, insieme ad alcuni ragazzi della stes-sa comunità alloggio ed alle sorelle Rosetta, Carla e Piera.Per noi è stata una vacanza indimenticabile per diversi motivi.Il primo è sicuramente l’ampiezza dei locali, nei quali ci potevamo muovere e spostare liberamente con le no-stre carrozzine elettriche e ausili vari, senza paura di rovinare porte o muri. Inoltre ci sentivamo a nostroagio, come a casa nostra, sia per il clima familiare con cui ci sentivamo accolte che per la disinvoltura con cuile persone che ci aiutavano, anche se per diverse di loro era la prima esperienza comunitaria, con noi af-frontavano ogni situazione senza eccessive difficoltà e fatiche fisiche scherzando e divertendosi.Abbiamo riscontrato anche molta familiarità dalle persone amiche e dai volontari che frequentavano la ca-sa, espressione d’infinita generosità e simpatia per questa comunità. Sicuramente il merito di questaProvvidenza quotidiana è anche vostro per aver donato questa casa e incentivata la solidarietà degli abitan-ti di Endine.Ci complimentiamo con voi, cari alpini, per la sensibilità dimostrata aiutando questa comunità.Vi invitiamo con le sorelle e i ragazzi che ci hanno così familiarmente accolto, a venirci a trovare a S. Ilario pertrascorrere insieme una giornata e poterci così conoscere personalmente.

Francesca, Laura, M.Grazia e Nunzia

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In occasione dell’85° della nostra Sezione ha portato unbuon numero dei suoi “Alpini di mare”che, come dicelui: «Sono tosti e molto legati al loro cappello ed al loroCorpo di appartenenza. Pensa che la maggior parte di loroè della Julia, essendoci stato, negli anni ’60 e ’70, un forte re-clutamento alpino in Liguria, in quanto negli Abruzzi laforza maschile era molto scarsa a causa dell’emigrazione.»Termina il nostro colloquio con: «Un saluto alpino a tut-ta la Dirigenza ed a tutti gli Alpini de Bèrghem!» E noi, anome di tutte le Penne Nere bergamasche, gli facciamoi complimenti per la sua elezione a Presidente sezionaledi Savona e auguriamo ogni bene a lui e a tutti gli “Al-pini di mare”.

L.F.

Montozzo, 1 luglio 2006La Sezione di Vallecamonica ha scelto il Montozzo, unodei teatri della Guerra Bianca, per festeggiare il suoi 85anni di vita, alla presenza di autorità civili, militari ereligiose. Un ambiente molto suggestivo dove neglianni 1997/2000 tanti Alpini in congedo, affiancati dai“bocia”in armi, hanno lavorato al recupero di trincee,camminamenti e tutte le casermette, creando un mu-seo a cielo aperto.Visto che anche tanti Alpini bergamaschi hanno par-tecipato a tale recupero, non poteva mancare la pre-senza del nostro vessillo, affiancato dai gagliardetti diPredore e Sovere. Gran merito alle Penne Nere camu-ne ed al loro Presidente Ferruccio Minelli per aver idea-to e organizzato una così significativa manifestazione.

Alberto Paris

Tra le trincee della Guerra Bianca

L’85° dell’ANAVallecamonica

Nuovi rincalzi nel nucleo cinofilo“ARGO”

Al termine di un proficuo anno di addestra-mento, sono stati presentati agli esami previ-sti per l’abilitazione sei allievi conduttori, del

13° corso indetto dal Nucleo Cinofilo da Soccorso“ARGO”del gruppo Alpini di Fiorano al Serio.Il gruppo degli esaminandi, era composto anche da treconduttori veterani che portano agli esami il loro nuo-vo ausiliare, da tre allievi conduttori della Sezione diAlessandria e da un allievo conduttore della Sezionedi Verona, si presentavano inoltre agli esami per ot-tenere l’abilitazione alla ricerca di persone sepolte inmacerie tre unità del nucleo “ARGO”già operativi insuperficie. Le prove si sono svolte sabato 14 e dome-nica 15 ottobre, giudice designato dall’E.N.C.I. (entenazionale cinofilia Italiana) Antonio Bartolini e di-rettore di campo per le prove Vittorio Martinelli.Sabato mattina hanno avuto luogo le prove di ricer-ca in superficie; nel pomeriggio sono state effettuatele prove di obbedienza e di passaggio su ostacoli.Al termine degli esami sono stati abilitati: GiovanniMartinelli con Becy, Giovanni Rienzi con Hulk e Pao-lo Merlini con Malombra. Oltre a queste unità si ag-giungono agli operativi in forza al nucleo ARGO ineoconduttori Chiara Aldeni con Artea, Anna Bo-nandrini con Rex, Pier Angelo Comi con Vicky, Gior-gio Mazzoleni con Jevale, Paola Scolari con Gundoe Silvia Bosio con Joyce.Domenica 15 ottobre, si sono svolte le prove di ricer-ca di sepolti sotto le macerie, all’esame per l’abilita-zione si sono presentate tre unità cinofile del nucleo“ARGO”già operative in superficie, buoni i risultati, altermine delle prove venivano abilitati : Claudia Cal-vi con Gabry, Pierangelo Radici con Benny e Quiri-no Pasquino con Axel.

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Al termine delle prove, il responsabile del nucleo ha sottoli-neato che questi esami devono essere considerati un punto dipartenza e non un punto di arrivo, ottenuta l’abilitazione biso-gna continuare ad addestrare i cani per migliorare in continua-zione e per poter essere sempre pronti per le chiamate di rea-le soccorso.Un ringraziamento sentito va a tutti i componenti del nucleo especialmente ai nostri “figuranti”, che svolgono una preziosissimaopera nell’ombra, essi sono indispensabili nel cammino adde-strativo dei nostri cani e sono gli artefici, unitamente agli istrut-tori, dei successi delle unità cinofile, non salgono mai alla ribal-ta della cronaca dopo un soccorso, vengono ringraziati solo dal-lo scodinzolìo festoso con il quale vengono riconosciuti dai no-stri cani e sanno bene di quanta gratitudine e stima godonopresso i nostri cinofili.

Al termine dell’Adunata Nazionale ad Asiago,c’era rimasta la voglia di …Ortigara e cosi cisiamo accordati con il Nucleo Cinofilo “Berico”

di Vicenza ed abbiamo organizzato un “pellegrinaggio”sul monte sacro degli Alpini.Sabato 23 settembre, partiti di buon’ora e raggiunto gliamici cinofili vicentini, e siamo saliti sino al piazzaledel Lozze.Qui,“zaino in spalla”, i nostri splendidi amici a quat-tro zampe rigorosamente in fila dietro a noi e via suisentieri rocciosi costellati di buche e trincee.Anche il tempo è stato clemente, non c’era sole, ma ilcielo velato e la nebbiolina che a banchi saliva dallaValsugana, contribuiva a creare un’atmosfera che ave-va un qualcosa di irreale. Sulla montagna non c’eranessuno, siamo saliti in silenzio, ognuno raccolto neisuoi pensieri, sulle mulattiere che portavano alle re-trovie italiane, sotto a cima Caldiera e poi su sino agliosservatori scavati nella roccia.Le lapidi che riportano il nome della compagnia odel battaglione che aveva scavato la galleria, si sta-gliavano contro la roccia e sembrava quasi impossibileche pochi uomini avessero potuto scavare nella roc-cia viva in tempi cosi brevi queste opere di difesa.Si arriva in Cima alla Caldiera, da li si vedono le trin-cee e si scende verso l’Ortigara, si passa davanti aibaraccamenti e poi giù nella valle che porta alla basedel sentiero che con una ripidissima salita ti porta aquota 2.180 in cima all’Ortigara.Pensare che in quel vallone, in pochissimi giorni, in ri-petuti attacchi sono morti migliaia di soldati, ti fa ve-ramente meditare sull’immane sciagura che è la guer-ra.Quanti figli morti lassù. Saliamo attraverso le galleriein cui erano annidate le mitragliatrici austriache e poi

arriviamo in cima, qui si incontra il cippo austriaco, undoveroso omaggio a loro e poi dopo un breve per-corso sul crinale si arriva alla nostra “colonna moz-za”.Depositato ai suoi piedi una corona di fiori, con lascritta “le unità cinofile da soccorso degli Alpini, sul-le orme dei nostri Padri …..per non dimenticare.”, esostato un poco, abbiamo raggiunto al crepuscolo lachiesetta del Lozze, per un momento di raccogli-mento. Trasferitici alla Malga che ci ha ospitato perla notte, gestita da un alpino vicentino, siamo statiraggiunti dal Consigliere Sezionale di Vicenza, tra-scorrendo una serata di vera amicizia alpina.Domenica visita al Museo storico e sosta al Sacrario diAsiago. Ritorno verso casa con promessa, il prossi-mo anno ……………. sul Pasubio!!

I cinofili di “ARGO” sull’Ortigara

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La Squadra antincendi boschivi delNucleo di Villa d’Almé ha rap-presentato l’A.N.A. nell’esercita-

zione operativa A.I.B.“LI STATIALI INGADDHURA 2006”in Sardegna dal 26luglio al 9 agosto, con base a Luogo-santo in Gallura. A questa grossa ope-razione organizzata dal DipartimentoNazionale della Protezione Civile, han-no partecipato anche le regioni Lom-bardia, Emilia Romagna e Friuli VeneziaGiulia.Tra i 38 volontari mandati dalla Regio-ne Lombardia e provenienti dalle varieComunità Montane, gli 8 volontari diVilla d’Almé rappresentavano l’A.N.A.al 2° livello; con il mezzo antincendio

Bremach, hanno percorso in pattuglia-mento 2765 km. con 902 ore di servizioeffettivo.Dal 1° al 9 settembre, la squadra, è sta-ta presente col mezzo antincendio an-che in Liguria, nel Parco Nazionale del-le 5 Terre con base a Volastra di Rio-maggiore, operando con 3 volontari afianco del Corpo Forestale dello Stato.In pattugliamento col mezzo hanno per-corso km 604 con 259 ore di effettivoservizio. Il giorno dopo il loro rientro, lasquadra con oltre 20 volontari ed il mez-zo antincendio ha partecipato compat-ta e con fierezza alla splendida Aduna-ta Sezionale a Bergamo.

Raoul Chiesa

Volontari antincendi boschiviOperativi in Sardegna e Liguria

In Valmalenco

Cerimonia al “cimitero degli Alpini”Bergamo presente con il vessillo sezionale e il gagliardetto di Calusco

Come è ormai tradizione, anche quest’anno ilGruppo di Lanzada (SO), guidato dal CapoGruppo Angelo Marangoni, ha organizzato,

nella giornata di sabato 12 agosto 2006, la cerimoniain ricordo delle 16 giovani vittime travolte da una va-langa il 2 aprile 1917, mentre sul fronte alpino gli ita-liani combattevano aspramente contro l’esercito au-stro-ungarico.“Lo Scarpone Orobico”di aprile 2004 ha già ricorda-to sia l’evento luttuoso consumatosi silenziosamente89 anni fa, sia questo particolare “Cimitero degli Al-pini”, dove riposano, tra gli altri, anche tre alpini ber-gamaschi (Pietro Bonzi di Dossena, Mauro Mapelli diTrescore Balneario e Ernesto Pellegrinelli di Rota Den-tro). E’tuttavia doveroso ricordare la cerimonia, sem-pre commovente, che anche quest’anno ha avuto luo-go a 2500 metri di quota, alla presenza del vessillodella Sezione di Sondrio, accompagnato dal suo Pre-sidente, Ettore Leali, dal Direttore del giornale sezio-nale “Valtellina Alpina”Marino Amorini, dal respon-sabile dei Nuclei di P.C. sezionali Ruggero Moretti,dei gagliardetti dei Gruppi valtellinesi di Lanzada,Ponchiera, Piateda, Spriana e Tresivio. Presenti anche

il vessillo della Sezione di Bergamo, portato dal con-sigliere sezionale Giovanni Ferrari e il gagliardetto diCalusco, portato da Leo Giannelli.Commovente la cerimonia, consistente nella celebra-zione della S. Messa, officiata da Don Renato di Lan-

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zada. All’appello nominativo dei sedici alpini, i par-tecipanti hanno risposto con il “Presente!”, mentre imomenti salienti venivano sottolineati da squilli ditromba.Val qui la pena di aggiungere che il 1 aprile 1917, nelsottostante alpeggio di Musella, un’altra valanga ave-va travolto e ucciso altri 8 alpini dei quali, in questaoccasione, è stato scandito il nome, senza conoscerneperò il luogo di provenienza. E’molto probabile, stan-do ad alcuni cognomi, che anche tra questi vi siano

bergamaschi. La cerimonia ha voluto accomunare an-che loro nel ricordo, aumentando la commozione deipresenti.A riempire di magia e di suggestione la giornata è sta-ta l’improvvisa quanto gelida e abbondante nevicatache ha interessato, proprio durante l’intera cerimonia,il vallone dello Scerscen, quasi come se il cielo avessevoluto rinnovare la bianca coltre sotto la quale, 89 an-ni fa, i sedici giovani alpini erano stati avvolti.

Leo Giannelli

TOUR DELLE FORTIFICAZIONI

Nel mese di settembre, si è svolto con successo ilprimo tour delle “Opere”, fortificazioni lungol’arco alpino costruito fra gli anni 1939 e 1942.Dal Passo Resia al Brennero, attraverso le localitànelle quali era accasermato il Val Chiese, comeGlorenza, Santicolo, Fortezza ed in Val di Vizze,dove è in corso la sistemazione da parte di per-sone del luogo, dell’Opera n° 10 di Saletto, il tourquest’anno si è fermato a Vipiteno, già sede delBattaglione.Al raduno hanno partecipato gli Alpini già ap-partenenti ai disciolti Battaglioni Val Brenta e ValChiese inquadrati rispettivamente nel 21° e 22°Raggruppamento Alpini da posizione, che già sisono dati appuntamento per l’anno prossimo inVal Pusteria, passando da Brunico, Dobbiaco, SanCandido, raggiungeranno quindi Prato alla Drava,tutte località dove il Val Brenta aveva operato.

Alberto Carrara

I.F.M.S.50° KAMERDENKREIS DER GEBIRSTRUPPE

Mittenwald, 30 settembre 2006

Col ripetersi degli incontri annuali al Brendten,per onorare i Caduti, sono cresciute la stima el’amicizia, che hanno portato il presidente dellalocale associazione soldati di montagna, HansHostler, ad invitarci alla manifestazione per il lo-ro 50° anniversario di fondazione. Invito ricevu-to con vero piacere dalla commissione IFMS se-zionale che ha immediatamente confermato lasua presenza. Con nostra piacevole sorpresa,Hans Ostler ci ha trovato il posto di pernotta-mento nella locale caserma.Nel pomeriggio di sabato 30 settembre c’è statala deposizione di un serto di fiori al monumen-to al Brendten in onore dei Caduti di tutte leguerre e nazioni. La manifestazione, natural-mente di stampo tedesco, è poi continuata con lasfilata. Presenti molte associazione tedesche, lafanfara di Mittenwald; la nostra delegazione conAdriano Rocci presidente IFMS nazionale, Ales-sio Granelli con il vessillo della sezione e scudoIMFS, Matteo e Simone Brumana con il gagliar-detto di Costa Imagna e Adriano Bonalumi diTreviolo; da Ausburg gli amici Redivo con il ves-sillo sezione Germania, Josef, Bernd e il mag-giore americano Rickard. La sfilata ci ha porta-to presso il parco dove è stata celebrata la S. Mes-sa, poi nuovamente in corteo ha percorso le viedella cittadina, caratterizzata da edifici lindi e or-nati da artistiche decorazioni.Alla sera è seguito la cena d’onore con i discor-si delle autorità presenti. Un grazie a GiovanniRedivo e moglie che ci hanno fatto da interpreti.

Alessio Granelli

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VVIITTAA DDEELLLLAA SSEEZZIIOONNEE

La sede, terzo lottoPreparate gli gnocchi, siamo al tetto!

Dal 26 giugno al 28 ottobre sono intervenuti i seguentivolontari :1a AreaAMBIVERE: Alborghetti Angelo (36 giornate)BONATE SOPRA: Boroni Vincenzo (5 giornate)BOTTANUCO: Moioli Carlo, Moioli Luigi (10 gior-nate)CALOLZIOCORTE: Bonaiti Bernardino, CarsanaEgidio , Prati Claudio,Valsecchi Aldo (27 giornate)CAPRINO: Ravasio Mario, Andreotti Pierangelo (9giornate)CARENNO: Arigoni Gaetano, Arigoni Lanfranco,Carsana Natale, Fontana Ugo (22 giornate)CHIGNOLO D’ISOLA: Esposito Alessandro (12giornate)CISANO BERGAMASCO: Donadoni Roberto,Locatelli Bruno, Secomandi Sergio, Malighetti Mario,Sangalli Giancarlo (21 giornate)DALMINE: Giupponi Domenico (83 giornate)LOCATE: Pelizzari Giuseppe, Rota Graziosi Bernardo(27 giornate)MADONE: Cornelli Patrizio,Teoldi Gian Paolo,TironiGiovanni, Ravasio Vittorio (37 giornate)MAPELLO : Bolis Giuseppe, Caccia Giuliano, LonghiGiuseppe, Locatelli Livio, Peruta Giuseppe, SalaArmando (11 giornate)MONTE MARENZO: Bonanomi Elio, Papini Benito(6 giornate)OSIO SOTTO: Arioli Gigi (3 giornate)PALAZZAGO: Carrara Giovanni, Mazzoleni Ferruccio,Mazzucotelli Mario Riceputi Umberto (12 giornate)PONTIDA: Crippa Adriano, Crippa Alberto, CodalliAttilio, Ghisleni Bruno, Mangili Alfredo, PanzeriPierino, Secomandi Giuseppe (25 giornate)PONTE SAN PIETRO: Bonalumi Giuseppe,Bonalumi Pietro, Feltri Aurelio, Ferrari Giovanni,

Nodari Antonio (6 giornate) PREZZATE : Gandolfi Vito (2 giornate)SANT’ANTONIO D’ADDA : Belometti Egidio, RotaCaterina (8 giornate)SOGNO: Balossi Antonio, Meoli Andrea, RottoliGiacomo (5 giornate)SOLA FARA OLIVANA: Morandi Mario (10 gior-nate) Per un totale di 367 giornate

2a AreaAVERARA: Calvi Marcello (3 giornate)BAGNELLA: Scanzi Flavio (4 giornate)BREMBILLA: Fustinoni Carlo, Scanabessi GianBattista (11 giornate)CASSIGLIO: Milesi Giovanni (9 giornate)COSTA SERINA: Persico Ferdinando (6 giornate)CUSIO: Lazzaroni Angelo (5 giornate)OSSANESGA: Brembilla Mario, Rota Silvano, SirtoliGian Luigi, Tironi Anacleto (22 giornate)PIAZZA BREMBANA: Gervasoni Renato (4 giornate)PIAZZATORRE: Arioli Renato (1 giornata)S.OMOBONO IMAGNA: Frosio Furio, PellegriniAdriano, Previtali Claudio (9 giornate)SERINA: Tiraboschi Alfredo (7 giornate)SORISOLE: Baggi Giancarlo, Zambelli Amedeo (8giornate)ZONA 5: Finassi Abramo, Finassi Emilio (87 giorna-te) Per un totale di 176 giornate

3a AreaARDESIO: Filisetti Evaristo, Zucchelli Giovanni (7giornate)FINO DEL MONTE: Savoldelli Antonio, BelliniAntonio (9 giornate)GANDELLINO: Dordi Giovanni, Fiorina Fulvio,

VVIITTAA DDEELLLLAA SSEEZZIIOONNEE

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Zambonetti Angelo (13 giornate)GANDINO: Caccia Valentino, Campana Gaetano,Merelli Giuseppe, Moro Angelo, Ricciardi Vincenzo(15 giornate) GAZZANIGA: Gusmini Enzo, Merici Vitalino (4 gior-nate)NEMBRO: Bergamelli Bonifacio, Bernardi Mario,Foini Riccardo,Moretti Pietro, Novelli Giuseppe (17giornate)PARRE: Bertuletti Romeo, Bossetti Maurizio, BossettiSergio, Cominelli Andrea, Cossali Maria, FioriniFrancesco, Guerinoni Adriano, Imberti Domenico,Simoncini Giorgio, Torri Paolo, Seghezzi Giuseppe,Zanotti Amedeo, Zanotti Luigi (32 giornate) PEIA: Bertocchi Mario, Bosio Pietro (2 giornate)PIARIO: Trussardi Daniele (11 giornate)SONGAVAZZO: Barzasi Enzo, Barzasi Pietro, SuriniLuigi, Zamboni Rodolfo (13 giornate)TORRE BOLDONE: Gotti Giovanni (2 giornate)VERTOVA: Merelli Bernardo, Merelli Franco, RinaldiCelesto (12 giornate)VILLA D’OGNA: Pendezza Roberto, ZenoniGiovanni (10 giornate) Per un totale di 147 giornate

4a AreaADRARA SAN MARTINO: Bresciani Adriano, MaffiAngelo, Tallarini Sergio, Vavassori Gian Pietro,Vavassori Paolo, Zanini Daniele (6 giornate)ALBANO: Cortinovis Bruno (5 giornate)BAGNATICA: Testa Italo (5 giornate)BERGAMO BOCCALEONE: Bonzanni Francesco(10 giornate)BOSSICO: Arrighetti Giuseppe, Chiarelli Angelo,Chiarelli Benedetto, Chiarelli Giuseppe, MognettiLuigi (37 giornate)CASTELLI CALEPIO: Cabiddu Mariano, CamottiPierino, Foresti Angelo, Mascherona Modesto,Manenti Angelo, Manenti Antonio, Novali Ottorino (15 giornate)CIVIDINO – QUINTANO: Lecchi Giuseppe, MetelliGiulio (8 giornate)COSTA VOLPINO: Corona Luigi, Cretti Santo,Marini Giacomo (15 giornate)ENDINE: Bonetti Giovanni, Castelli Battista, FigaroliVincenzo (37 giornate)GORLE: Piazzoli Domenico (2 giornate)GRASSOBBIO : Belotti Mario, Gafforelli Fausto (15giornate)GRUMELLO DEL PIANO: Bonalumi Giovanni,Devoti Giovanni, Invernici Francesco (12 giornate)PEDRENGO: Carminati Francesco, Spini Giuseppe

(10 giornate)PREDORE: Belotti Efrem, Ferrari Mario, MarchettiGiuseppe, Paris Alberto, Pezzini Fausto (17 giornate)SAN PAOLO D’ARGON: Cortesi Giuseppe, MolinoLuciano (11 giornate)SARNICO: Picco Luigi, Ravelli Angelo (7 giornate)SOVERE: Marinini Mario, Mazzucchelli Cristiano,Valenghi Francesco (18 giornate) VIADANICA : Bellini Vittorio, Belometti Francesco,Paris Fausto, Paris Lorenzo, Plebani Federico (5 gior-nate)ZONA 1 : Granelli Alessio ( 66 giornate ) Per un totale di 301 giornate

Da ricordare le numerose presenze in cantieredei responsabili Ferrari Giovanni e SchiaviFrancesco Un particolare ringraziamento va a quanti hanno di-mostrato il loro spirito collaborativo inviando mate-riale:Alba Impresa di BergamoAndreoli Costruzioni di BagnaticaBossetti Sergio di ParreBrumana Matteo di Costa Valle ImagnaClerici Fratelli di Costa VolpinoComune di RovettaCurnis Impresa Edile di DalmineEdil Center di Comun NuovoFamiglia Eredi Luigi Mistri di ColzateFracassetti Alfredo e Lino Impresa di BagnaticaGherardi Battista di Osio SottoGruppo Alpini di Albano S.AlessandroGruppo Alpini di Osio SottoGruppo Alpini di Torre BoldoneItalcementi BergamoLafarge Adria Sebina di Tavernola BergamascaOpreni Milo di Bonate SopraTiraboschi Enrico – SerinaTraina Piergiorgio di MadoneZanga Giuseppe di Zandobbio

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DDOONNAARREE VVUUOOLL DDIIRREE AAMMAARREE

Donare vuol dire amareNuova sede sezionale Gruppi: €

BG-GRUMELLO DEL PIANO 500,00 CALCINATE 1.000,00 S. GIOVANNI BIANCO 250.00 COSTA MEZZATE 10,00CELANA 300,00CASTELLI CALEPIO 500,00S. OMOBONO TERME 1.000,00SCANZOROSCIATE 1.000.00PRADALUNGA 1.000,00BG-REDONA 300,00BG-CAMPAGNOLA 300,00MONTELLO 504,00

Reduce Luigi Facchinetti-Gruppo di Zandobbio 2.000,00 Maria e Giovanni Redivo-Augsburg (Germania) 100,00 Fratelli Sartirani - Bergamo 100,00Un Alpino - Clusone 20,00

Casa Alpini di EndineGruppi:STABELLO 500,00GROMO 500,00BRUSAPORTO 1.000,00 SOMENDENNA 200,00TERNO D’ISOLA 150,00CARVICO 300,00Agnese Gotti in memoria del marito Imerio Premoli 50,00Amici del G.A.B. 50,00

Solidarietà AlpinaMaria Rosaria Oprzadek-Macerata 1.000,00Gruppo di VALGOGLIO 70,00

Un Alpino in occasione 85°anniversario Sezione di BG 1.000,00

Centro Tumori-MilanoCARVICO 300,00

Dal gruppo di CARVICO: Fondazione don Carlo Gnocchi 300,00Assoc.ne Paolo Belli-Bergamo 300,00

L’alpino Luca Zanella del Gruppo di Lovere ha re-galato un attrezzo ginnico per la palestra della Casaalpina di Endine Gaiano. L’attrezzo è stato moltogradito e si è dimostrato molto utile per gli ospiti.

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Sono servite oltre 2100 ore di lavoro, con squadredi volontari, Alpini e Amici, alternatisi sul can-tiere e capitanati da Gesualdo Carrara, capo-

gruppo di Amora, per completare il nuovo monu-mento ai Caduti. E si può finalmente tirare un sospi-ro di sollievo, per aver raggiunto il traguardo di que-sta grande struttura in granito, che riproduce la Cor-nagera, montagna simbolo sovrastante la frazione.L’opera, progettata dallo Studio Marco e W. Tirabo-schi e seguita dal Direttore dei lavori, l’alpino Lean-dro Carrara, è stata benedetta in occasione della S.Messa a suffragio degli Alpini “andati avanti”, mentrel’inaugurazione ufficiale avverrà l’anno prossimo.La cerimonia è stata seguita da folto pubblico ed al-la presenza del Sindaco Stefano Dentella e del coor-dinatore di zona e consigliere sezionale Gimmy Zi-lioli. Nel prendere la parola, l’assessore al turismoLeonardo Carrara, ha voluto sottolineare, che oltre almonumento, gli Alpini, dimostrando ancora una vol-ta un grande senso di solidarietà, hanno ripristinatoun tratto della vecchia mulattiera che conduce adAmora bassa.

Sono stati numerosi gli alpini bergamaschi, chedomenica 17 settembre sono confluiti a Brigna-no Gera d’Adda per celebrare il 20° di fonda-

zione del locale gruppo Alpini, tanto da scoraggiareGiove Pluvio a tenersi lontano dalla manifestazione,nonostante la giornata non si presentasse delle mi-gliori dal punto di vista meteorologico.Oltre 50 gagliardetti si sono presentati al ritrovo sitonel Palazzo Visconteo, nel quale ebbe i natali tale Ber-nardino Visconti che molti identificano nell’Innomi-

nato di manzoniana memoria.Folta anche la rappresentanza dei dirigenti seziona-li, capeggiata dal Vice Presidente Riceputi coi consi-glieri Ferrari, Giupponi e Granelli e dai coordinatoriLimonta, Locatelli, Monieri, Turani e Rappi che hafatto da cerimoniere.Dopo l’alzabandiera e l’Onore ai Caduti, il corteo haraggiunto Piazza Nassiria dove si sono tenuti i di-scorsi ufficiali da parte del Sindaco alpino GiuseppeFerri con accanto il capogruppo Gianfranco Carmi-nati, dal Vice presidente Riceputi e dal presidente del-la Provincia Valerio Bettoni.La Santa Messa celebrata nella parrocchiale ha con-cluso la parte ufficiale della cerimonia, alla quale hafatto seguito il tradizionale rancio alpino, durante ilquale sono stati distribuiti riconoscimenti ai soci me-ritevoli.

Enrico Rappi

Gli Alpini di Calcinate anche quest’anno han-no dedicato la sagra alpina alla solidarietà. Lasagra si è svolta fra il 19 ed il 23 luglio. No-

nostante il poco tempo a disposizione, il programmaed il lavoro sono proseguiti nel migliore dei modi e siè articolato con giornate di festa, alla presenza delleautorità del paese, dedicate di volta in volta ai ragaz-zi disabili ed agli anziani di Calcinate, con intratte-nimenti musicali, danze, tombola, pranzo.Domenica 23 luglio l’impegno è stato maggiore perl’organizzazione del 3° concorso ippico per benefi-cenza, con la ragguardevole presenza di 200 cavalli ecavalieri. Al divertimento si è unita una bella manife-stazione sportiva.I ricavati del concorso ippico e della sagra alpina han-no consentito al Gruppo di sostenere con 4.000 € il

Amora

Ai suoi Caduti

Brignano

Vent’anni d’impegno

Calcinate

Un grande cuore alpino

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progetto Ambulaclown, per l’acquisto di un’ambu-lanza adibita al trasporto di bambini bisognosi di par-ticolari cure; sono stati donati inoltre 1.000 € alla Se-zione di Bergamo, per la ristrutturazione della sede, edaltri 1.000 € alla C.R.I. di Calcinate per l’acquisto diuna nuova ambulanza.Complimenti agli organizzatori per la manifestazio-ne di alto valore sociale, che rispecchia il grande cuo-re alpino.

Bamby

Nei giorni 22, 23 e 24 settembre, a Castelli Ca-lepio si è tenuta la manifestazione “A...cale-piando l’autunno”, ambientata nelle frazio-

ni di Tagliuno, Cividino Quintano e Calepio.Il Gruppo alpini “Calepio”ha contribuito all’ambien-tazione del borgo antico edificando, in una delle vec-chie strade di accesso, un tradizionale portale adornatocon fronde verdi e festoni colorati. Inoltre ha allieta-to i numerosi partecipanti alla manifestazione conmusiche, canti alpini e piatti della cucina locale.

Sabato 7 e domenica 8 ottobre 2006, Calvenzanoha vissuto due giornate memorabili, che han-no visto protagonista il Gruppo alpini del pae-

se, per i festeggiamenti del 25° di fondazione ed il 3°Raduno intergruppo della zona 23 “Bassa Bergama-sca”, comprendente i comuni di: Brignano Gera d’Ad-da, Calcio, Calvenzano, Caravaggio, Casirate d’Ad-da, Cividate al Piano, Covo, Mozzanica, Pumenen-go, Romano di Lombardia, Sola di Fara Olivana e Tre-viglio.Le manifestazioni hanno avuto inizio sabato mattina,con la consegna, da parte delle penne nere, agli stu-denti della classe terza del “Libro del Tricolore”e del-la bandiera; in serata, presso il Centro Parrocchiale,il Coro Alpa di Caravaggio ha presentato un applau-ditissimo e coinvolgente repertorio di tipiche canzo-ni alpine.Il clou delle manifestazioni si è però avuto domeni-ca, quando Calvenzano è stato invaso pacificamenteda un’ondata di penne nere: ben quarantacinque ga-gliardetti e centinaia di alpini. Presenti anche le rap-presentanze di decine associazioni d’arma, nonché diesponenti delle associazioni di volontariato operan-ti sul territorio, unitamente alle autorità civili, milita-ri e religiose.Accolti dal Capogruppo, Marco Rivoltella, sono in-tervenuti ai festeggiamenti il sindaco di CalvenzanoNatale Molinari con la giunta comunale, Antonio Sar-ti Presidente della Sezione, il coordinatore della zo-na 23 Enrico Rappi, il presidente della Provincia ValerioBettoni, numerosi Sindaci e rappresentanti delle am-ministrazioni comunali vicine. Dopo la deposizione diuna corona al monumento ai Caduti e di un mazzo difiori al monumento all’Artigliere, le autorità interve-nute hanno tenuto i discorsi ufficiali.Il corteo ha avuto come meta la chiesetta della Ma-

Calepio

A… calepiandol’autunno

Calvenzano

Raduno Bassa bergamasca

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INSERTO

INSERTO

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donna dei Campi, dove il parroco di Calvenzano donSesto Bonetti, coadiuvato dal vicario don Davide Ot-toni, ha officiato la S. Messa all’aperto, accompagna-ta dal coro Alpa di Caravaggio. Nella ricorrenza glialpini calvenzanesi hanno inteso manifestare la lorogratitudine conferendo targhe ed attestati alle autorità,ai capigruppo ed al decano del Gruppo, Serafino But-tinoni, classe 1922, reduce dal Fronte russo.Durante questi venticinque anni di vita, il GruppoAlpini di Calvenzano si è distinto con impegno nelproporre, aderire e sostenere molte iniziative a favo-re di progetti umanitari e di solidarietà., che sono sta-te molto apprezzate dalla cittadinanza, ma una, par-ticolarmente lodevole, ha riguardato il restauro di unautentico gioiello dell’arte sacra lombarda qual’è l’O-ratorio dell’Assunta, conosciuta anche come “Ma-donna dei campi”o come “Chiesetta degli Alpini”. E’un suggestivo oratorio del secolo XIV, impreziositodai pregevoli affreschi di Tomaso Pombioli datati 1623che, merito degli Alpini calvenzanesi, sono ritornati al-l’originario splendore.

Emilio Ferla

Si è svolta, domenica 2 luglio sulla vetta del Mon-te Tesoro, la cerimonia organizzata dal gruppoAlpini Carenno per commemorare il 21° anni-

versario del Sacrario dedicato ai Caduti per la Patria,qui costruito. Hanno partecipato molti Alpini deiGruppi della Val S. Martino e della Valle Imagna.Tra leautorità presenti, il vice sindaco di Carenno Mauri-zio Mazzoleni ed il sindaco di Torre de’Busi Igor Bru-mana, il vice presidente della Sezionale Umberto Ri-ceputi, i consiglieri sezionali Brumana e Rota, il coor-dinatore di zona della valle Imagna Mager ed il coor-dinatore della valle S. Martino sud Sangalli; inoltreerano presenti alcuni reduci del gruppo di Carenno emolti simpatizzanti.

La cerimonia è iniziata con un breve corteo dal vici-no altare dell’U.O.E.I verso la chiesetta del Sacrario,e all’alzabandiera un coro spontaneo di tutti i pre-senti intonava l’Inno nazionale.In seguito, deposta la corona d’alloro alla lapide a ri-cordo dei Caduti, è stato il momento dei discorsi del-le autorità, al termine dei quali si è tenuta la S. Mes-sa, officiata da Don Battista Manzoni e da Padre Gio-vanni Benaglia, sacerdoti molto vicini al Gruppo diCarenno.Il rancio alpino ha concluso e allietato tutti coloro chehanno partecipato a questa splendida giornata. IlGruppo di Carenno, forte del suo motto “Avanti …Sempre”, ha dimostrato ancora una volta che la vo-lontà di far vivere il Sacrario del monte Tesoro è piùforte delle difficoltà oggettive che ci si presentanoquotidianamente. L’obiettivo è quello di proseguiresul sentiero fino ad ora percorso con tenacia e spiri-to alpino, per onorare i sacrifici di tutti le penne neredi Carenno che sono andati avanti.

Dario Carenini

Domenica 3 set-tembre, gli al-pini di Cazza-

no S. Andrea hannofesteggiato con unasemplice ma toccantecerimonia, il 45° difondazione del Grup-po.Ci si è dati appunta-mento alla cappellet-ta votiva in località“Poot”, alla presenzadi numerosi veci e bocia, unitamente ai combattentie reduci della seconda guerra mondiale. La manife-stazione è iniziata con un breve corteo, a cui è segui-ta l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloroin onore dei Caduti e dispersi di tutte le guerre.Prendendo la parola, il capogruppo Giovan BattistaColombi ha esternato a tutti i presenti il saluto delGruppo, sottolineando il motivo della manifestazio-ne; quindi è stata benedetta e scoperta una lapide al-la memoria dei soci fondatori: Giulio Bertocchi, Gio-vanni Bonomelli, Adamo Colombi, Andrea Colombi eAdelio Tomasini.La S. Messa è stata celebrata dal parroco don FrancoBertocchi, alla presenza del sindaco Nunziante Con-siglio e di un buon numero di fedeli che si sono unitiagli alpini per condividere questo importante traguardodella vita associativa. Prima del termine della cele-

Carenno

21° del sacrario delMonte Tesoro

Cazzano S. Andrea

45° in sordina

CCRROONNAACCAA DDAAII GGRRUUPPPPII

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brazione, sono stati consegnati gli attestati di ricono-scimento ai reduci Giacinto Campana, Giovan MariaCapitanio e Giacomo Moro, orgoglio del Gruppo.Un piccolo rinfresco per tutti i presenti è stato il mo-mento conclusivo della cerimonia, semplice nella for-ma, ma ricca di significati.

Giovan Battista Colombi

Sabato 2 settembre, il Gruppo di Chiuduno, gui-dato da Angelo Brevi, ha ricordato tutti gli Alpini“andati avanti”in questi ultimi anni e ha reso

onore a quei pochi Combattenti e Reduci che, graziea Dio, sono ancora in mezzo a noi.Dopo un breve saluto alle autorità presenti, la Fan-fara di Sorisole, diretta dal maestro Costajoli, ha da-to inizio al concerto; nell’intervallo sono state con-segnate delle pergamene di benemerenza ai Com-battenti e Reduci. La consegna delle pergamene, ve-de uniti nel comune ringraziamento sette chiudone-si, testimoni all’epoca di lutti e sofferenze causate dalsecondo conflitto mondiale; ma per alcuni di questinostri “vecchi”, purtroppo la consegna è stata alla me-moria, essendo recentemente scomparsi.Dopo la consegna degli attestati, la manifestazioneè proseguita con la “Festa del Tricolore, incontro conla storia”. Durante l’anno scolastico 2005\2006, tra leclassi terze della scuola media locale ed il Gruppo al-pini, si era costituito un gruppo di lavoro, che ha avu-to per tema “il Tricolore”con un approfondimento sul-la storia delle Truppe alpine e dell’ANA. Gli elabo-rati degli alunni, hanno messo in evidenza come ilTricolore, completato dall’ Inno di Mameli, rappre-senti ancora oggi il più alto simbolo di unità nazionale,sicuro riferimento di amor patrio e di rinascita spiri-tuale e morale del popolo italiano.Gli alunni, accompagnati dalla loro insegnante di let-tere prof.ssa M.C. Ardizzone, sono stati premiati,”exaequo”, dal sindaco Mauro Cinquini, e da altre per-sonalità, tra il sentito applauso dei presenti. La Fan-

fara ha poi dato esecuzione alla seconda parte delconcerto, concludendolo con l’Inno di Mameli ac-compagnato dal canto dei presenti. Un ringrazia-mento va a tutti gli alpini che hanno collaborato allabuona riuscita di questa significativa manifestazione.

L’annuale castagnata, organizzata dal GruppoAlpini e dal CAI, quest’anno si è svolta all’im-pronta della solidarietà, avendo ospitato gli

amici diversamente abili del “Servizio di formazioneall’autonomia Scarabeo”, dell’Associazione Gulliver edella Cooperativa “l’Alveare”di Brivio (LC), che han-no potuto trascorrere alcune ore veramente felici in-tervallate da caldarroste, da una partita di calcio econcluse, ormai a sera, con una cena preparata ap-positamente per loro e per i volontari, dai giovani del-l’associazione cisanese “Senza far rumore”. La “Gran-de Castagnata”è giunta al suo epilogo, quando leattenzioni di tutti i volontari sono state riservate aibambini delle Scuole dell’Infanzia, sia statale, cheparrocchiale di Villasola, che oltre alle caldarroste han-no avuto la sorpresa di ricevere in dono un bel pallo-ne dalle mani del capogruppo Giancarlo Sangalli edal presidente C.A.I. Francesco Panza.

Gi.Erre

Onore agli attivissimi alpini di Costa Volpinoche hanno raggiunto il traguardo dei 35 an-ni di fondazione del Gruppo ed i 20 anni del-

la costituzione del Nucleo di Protezione Civile. UnGruppo dinamico impegnato in attività e servizi perla comunità sia locale, che in ambito provinciale e re-gionale.Con una manifestazione semplice e senza fronzoli,le penne nere hanno organizzato una festa alla qua-

Chiuduno

Onorati i Reduci

Cisano Bergamasco

Castagnata solidale

Costa Volpino

35° di fondazione

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le, oltre a numerosi alpini, hanno presenziato il sin-daco Laura Cavalieri, una rappresentanza della Co-munità Montana Alto Sebino, il Coordinatore di zo-na Angelo Perdonà, il Consigliere della Sezione ValleCamonica Pietro Solari, il Comandante della GuardiaForestale Eugenio Contessi e rappresentanti dei Ca-rabinieri e della Guardia di Finanza. Hanno dato lu-stro alla cerimonia il Presidente sezionale AntonioSarti, il Generale Carrara, il cav. Francesco Schiavi,nonché vari gruppi dell’Alto Sebino.La manifestazione svoltasi lo scorso luglio, coordi-nata dal capogruppo Pietro Martinelli e dal segreta-rio Petenzi Ennio, è stata motivo di ritrovo ed aggre-gazione per alpini, amici e cittadini. Il corteo sfilan-do lungo le vie di Volpino, addobbate da tricolori econ in testa la Banda cittadina, si è portato presso laparrocchiale per assistere alla S. Messa celebrata daDon Giuseppe Figaroli, Cappellano del Gruppo; al-l’omelia il celebrante ha sottolineato come il rievo-care avvenimenti e atti eroici di caduti alpini o diogni altra arma, non debba rimanere cosa inutile, in-vitando nel contempo vecchi e giovani, alla fratellan-za, concordia e collaborazione. La cerimonia religio-sa è stata accompagnata dai canti del coro “La Pine-ta”di Costa Volpino.Poi tutti sul piazzale antistante la Chiesetta Alpinadove Antonio Sarti, nel portare il saluto della Sezio-ne, si è soffermato sulla vita del Gruppo, ricca di ini-ziativa, e che lo ha visto brillare nel volontariato, pun-to di riferimento per la popolazione e le istituzioni.Il capogruppo Pietro Martinelli, nel ringraziare i pre-senti, ha espresso riconoscenza a Bruno Coter, cheper 18 anni ha ricoperto l’incarico di responsabile delNucleo di Protezione Civile con grande entusiasmo,augurando buon lavoro al suo successore Lollio Vi-vano.Per questa ricorrenza è stato realizzato un opusco-letto, che in modo semplice traccia il cammino e lavita associativa di questi alpini, nel ricordo del dott.Giuseppe Martinelli capogruppo fino al 1990. Primadel rancio sono stati distribuiti riconoscimenti al me-rito tra cui spiccavano quelli consegnati dal Genera-le Carrara in occasione della “ Giornata del Ricordo“ai reduci di Russia Amighetti Elia, Amighetti Valen-tino e Baiguini Bortolo.

E’stata una riuscitissima festa quella organiz-zata dai gruppi di Curno e della Valserina, do-menica 3 settembre in occasione del 26° pel-

legrinaggio al Santuario del Perello di Algua. Il ritro-vo era fissato alla Passata di Miragolo San Marco do-ve è poi partito il corteo aperto dal corpo musicale diSerina che precedeva: il sindaco di Algua Bruno Ci-marra, i consiglieri sezionali Giancarlo Quarteroni edEnrico Tiraboschi, i coordinatori delle zone 8 Bianchie 25 Persico, la bandiera dei Combattenti e Reduci,24 gagliardetti di cui alcuni giunti anche dalla bassabergamasca, infine un nutrito gruppo di alpini connumerosi fedeli e simpatizzanti.Sul piazzale antistante il Santuario è stata concele-brata la S. Messa da don Angelo Lorenzi, don VittorioMuttoni e don Giancarlo Bresciani; la corale di Rigo-sa ha accompagnato la funzione religiosa. Nell’ome-lia Don Angelo ha evidenziato la devozione degli al-pini per la Madonna e la loro disponibilità e genero-sità quando le chiese ne hanno bisogno.Al termine della S. Messa, dopo la preghiera dell’al-pino recitata da Giovanni Cortinovis, l’alpino SergioFezzoli ha declamato una sua poesia. Il sindaco diAlgua Bruno Cimarra ha ricordato i promotori di que-sto incontro e ringraziato quelli che ancora oggi siprodigano per realizzarlo. Il professor Santo Locatel-li ha fatto un breve riassunto della storia del Santua-rio e, quale presidente dei bergamaschi nel mondo,non poteva non ricordare la tragedia di Marcinelle inBelgio, dove 50 anni fa perirono anche tanti alpiniitaliani. Ha infine espresso la sua preoccupazione peri militari italiani in Libano, augurandosi che possa-no ritornare tutti sani e salvi.Nel discorso conclusivo, il consigliere sezionale Gian-carlo Quarteroni, nel portare i saluti del PresidenteAntonio Sarti, si è poi soffermato sulla bellezza delluogo e dell’aria pulita che se ne respira. Ha infineinvitato gli alpini a continuare questi incontri perchéservono a rinsaldare la nostra fratellanza. Infine hapoi rivolto un caro saluto ai reduci presenti.

Isidoro Persico

Domenica 24 settembre, il sole e Giove pluvio sisono presi una giornata di riposo e, in una si-tuazione climatica abbastanza piacevole, i

Gruppi alpini di Gandino e Clusone e le Sezioni C.A.I.

Curno e Valserina

Al Santuario del Perello

Gandino e Clusone

13° incontro intervalle

dei due paesi hanno potuto mandare in onda il 13° in-contro Intervalle alla Capanna Ilaria posta a ForcellaLarga del Pizzo FormicoQuando alle ore 10,30 il Parroco di Gandino, donEmilio Zanoli, e l’arciprete di Clusone, Mons. Giaco-mo Panfilo, hanno dato inizio alla celebrazione dellaS. Messa, l’anfiteatro naturale della conca della Ca-panna Ilaria era esaurito in ogni ordine di posti (cir-ca 600 persone presenti alla cerimonia). Durante l’o-melia Mons. Panfilo ha messo in evidenza i valori del-l’amicizia e della solidarietà che la gente di monta-gna sa esprimere.Per l’A.N.A. Bergamo erano presenti i consiglieri Lui-gi Furia e Claudio Zucchelli che ha portato i salutidel Presidente Sezionale Sarti e del Consiglio Diret-tivo; i coordinatori di zona Carlo Macalli e Jimmy Zi-lioli. A far da cornice al Vessillo sezionale, portato dalcoordinatore della zona 15 Giambattista Colombi, vierano una ventina di gagliardetti della Valgandino edella zona dell’Altopiano di Clusone, i vessilli dellasezione Fanti di Gandino, della sezione Paracadutistidella Val Seriana, del C.A.I. Presolana e del C.A.I. Lef-fe. Fra le autorità presenti anche il Consigliere C.A.I.Domenico Capitanio che ha salutato anche a nomedel Presidente Provinciale Valoti, il Luogotenente Gio-vanni Mattarello, comandante della Stazione Cara-binieri di Gandino, molto applaudito per il nuovogrado, il Maresciallo della Guardia di Finanza Mat-teo Cattedra ed i rappresentanti dei Vigili del Fuocodel distaccamento di Gazzaniga.Il sindaco di Gandino Gustavo Maccari, il vice sin-daco di Clusone Giacomo Scandella, ed il presidentedella Comunità Montana Valle Seriana Bernardo Mi-gnani, nei loro interventi si sono complimentati con glialpini e con gli appassionati della montagna per l’i-niziativa di avvicinare le genti delle due vallate con-finanti. La giornata è stata allietata dai canti del coro“Voci Orobiche”di Casnigo e non potevano mancarei rintocchi della campana del terzo millennio collo-cata l’anno scorso dal comitato organizzatore del-l’incontro.Dopo la consegna di un riconoscimento all’Arch. Al-pino Leonardo Motta, progettista della struttura del-la campana, il pubblico presente è sceso alla tendopoli

installata nella sottostante Piana della Montagnina,per il rancio. Arrivederci a domenica 23 settembre2007.

Angelo Moro

Immancabilmenteogni anno a Gan-dosso, in località

Pitù, il CapogruppoAngelo Monieri orga-nizza la festa di com-pleanno del nostroPresidente onorario eReduce di Russia Dr.Enzo Crepaldi.Giovedì 13 luglio, nelgiorno del suo 94° compleanno, attorniato da vice-presidenti, consiglieri e tanti alpini, Crepaldi è stato fe-steggiato con tanto di Fanfara alpina, quella di Tre-score. Nonostante il carattere forte e temprato dallaguerra, i suoi alpini sono riusciti a commuoverlo perl’affetto dimostratogli.

La Chiesetta dei Cervi (Madonna del Mùt), re-staurata definitivamente nel 2004 con il ricol-locamento all’esterno delle lapidi dei 70 ma-

pellesi dispersi o che sono “andati avanti”, è stata la te-stimome della cerimonia svoltasi nella splendida se-rata autunnale di mercoledì 25 ottobre, nella ricor-renza della nascita di don Carlo Gnocchi; il piazzaleantistante è abbellito con una scultura bronzea, raffi-gurante il volto di Don Carlo con cappello alpino,opera dello scultore Giancarlo Defendi, con incisa lafrase:”Amis ve raccomandi la mia baracca”.Alle 18,30 dopo l’alzabandiera e l’Inno di Mameli, haavuto inizio la S. Messa concelebrata dal nostro Cap-pellano Padre Stefano e dal nuovo Parroco di Mapel-lo Don Alessandro che ha raggiunto la sommità delmonte, affrontando agilmente i ripidi tornanti, in sel-la alla propria bicicletta. Oltre al presidente AntonioSarti, vi erano numerosi Consiglieri sezionali e tuttii gagliardetti della zona.Al termine, il capogruppo Davide Fantoni ha ringra-

CCRROONNAACCAA DDAAII GGRRUUPPPPII

30

Gandosso

Crepaldi conquistaquota 94

Mapello

Commemoratodon Gnocchi

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CCRROONNAACCAA DDAAII GGRRUUPPPPII

ziato i presenti, ed essendo al termine del suo man-dato di consigliere sezionale, ha invitato tutti pressola sede del gruppo per il rancio.La rappresentante dell’Associazione Don Gnocchiha poi ringraziato commossa tutti quanti, comuni-cando che l’offerta raccolta durante la S. Messa saràdevoluta per la costruzione di un villaggio dell’As-sociazione in America Latina.

Gianni Torri

In data 30 luglio sono partiti dalla Provincia di Ber-gamo una trentina di volontari per recarsi in Ma-lawi per un periodo di circa un mese per lavori di

volontariato presso la missione dei Padri Monfortanie delle Suore Poverelle. Tra questi tre alpini di Mon-tello, che sono stati dislocati presso la missione diKankao per ultimare la pavimentazione di una chie-sa. Con loro hanno portato viveri, vestiario e offerteraccolte per gli abitanti di questa missione, veramen-te una delle più povere del mondo.

Dall’inaugurazione della sede, avvenuta nel1992, non si era più tenuta nessuna festa al-pina di una certa importanza, ma ora, con la

buona volontà e la tenacia di tutto il Gruppo, si è vo-luto dare significato e importanza al 40° di fondazio-ne, ospitando il 3° raduno della zona 5 - Bassa ValleBrembana.Un traguardo importante per il gruppo Alpini di Os-sanesga (Valbrembo), che ha voluto celebrare questoevento con dieci giorni di assiduo impegno, coinvol-gendo tutta la comunità ed allestendo una mostra fo-tografica sulla “storia alpina”, sulla naja di tutti i com-ponenti del Gruppo e sugli alpini “andati avanti”nelfior degli anni.Sabato 1° luglio, nella parrocchiale, si è tenuta l’ele-vazione musicale con i cori alpini: ”Monte Alto”diRogno, diretto dal maestro Duilio Del Vecchio e “Oro-bico”di Boccalone (BG), diretto dal maestro MauroZappella, riscontrando apprezzamento e coinvolgi-mento da parte di tutti i numerosi presenti.Domenica 2 luglio - con il Presidente Sarti vi erano iconsiglieri Taramelli, Giupponi, Granelli e Ferrari, icoordinatori di zona Locatelli e Turani in veste di ce-rimoniere - si è tenuta la sfilata tra le vie addobbatedi tricolori, accompagnata dalle note della Fanfara al-pina di Prezzate; su di un automezzo messo a dispo-sizione da Ferruccio Benedetti (che molto ha dato perquesta manifestazione), hanno preso posto alcuni“veci”che non hanno voluto mancare alla manife-stazione. Unitamente al Vessillo sezionale ed ai ga-gliardetti di gruppi bergamaschi erano altresì pre-senti: il gagliardetto del gruppo Ticino, il vessillo del-la Sezione di Luino, scortato dal vicepresidente Clau-dio Toma e seguito da gagliardetti di questa Sezione.Il corteo, dopo aver percorso le vie del paese, si è fer-mato nella nuova piazza per l’alzabandiera e la de-posizione della corona d’alloro al monumento ai Ca-duti. Prendendo la parola, il capogruppo Elio Man-gili ed il sindaco di Valbrembo, Gianleo Bertrand Bel-tramelli - che durante la sfilata ha portato in mano ilcappello del padre (capitano degli Alpini andato avan-ti) - hanno messo in evidenza lo spirito di solidarietàdegli alpini. Il presidente Sarti ha ribadito che il grup-po di Ossanesga è forte e compatto, per la presenza dimolti giovani ed il coinvolgimento delle “donne”de-gli alpini.Dopo le premiazioni dei reduci, dei presidenti di Se-zione (Bergamo e Luino) e dei giovani del Gruppo,

Montello

Tre alpini in Malawi

Ossanesga

Quarant’anni di attività

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nella parrocchiale don Vanni Foiadelli, guida spiri-tuale del Gruppo, ha celebrato la S. Messa, accom-pagnata dalla corale di Valbrembo. Il pranzo, presso ilsalone del parco faunistico “Le Cornelle”, ha postofine alla giornata.

Ottant’anni e non sentirli è una realtà per glialpini di Paladina, uno dei Gruppi più lon-gevi della bergamasca. Un anniversario che

resterà inciso nella memoria collettiva, sia per la par-tecipazione che per l’affetto e la stima dimostrata dal-la popolazione.Il 25 giugno scorso, hanno sfilato per le vie del paeseonorando la loro storia e rafforzando quello spiritodi amicizia e solidarietà che li lega alla comunità civilee religiosa. Oltre trecento penne nere erano presen-ti alla manifestazione, unitamente alla municipalità,rappresentata dal Sindaco Oscar Locatelli e dal suo Vi-ce Romeo Leidi, e con il festoso accompagnamentomusicale delle Fanfare di Sorisole e Ramera.Il capogruppo Giacomo Micheletti, ha definito il tra-guardo degli 80 anni un evento importante che riem-pie di orgoglio e commozione le penne nere di Pala-dina. Il gruppo è nato nel 1926 grazie alla determi-nazione di don Silvio Dossi, fondatore e primo ca-pogruppo, nonchè cappellano militare decorato diMedaglia di Bronzo al Valor Militare. Dopo di lui, sisono succeduti dal 1936 in poi: Augusto Bonati, Fer-dinando Rottini, Tomaso Farina, Mario Pellegrini eMario Zambotto. Doveroso è stato il ricordo del Ca-pogruppo degli amici scomparsi, portatori di uno spi-rito di solidarietà e amor patrio.Dopo la deposizione di corone d’alloro al monumentoagli Alpini ed a quello ai Caduti, il sindaco Locatelli,ha avuto parole di riconoscenza per gli alpini del pae-se, segno indiscusso di fratellanza e solidarietà. Dopola S. Messa, celebrata dal parroco don Luigi Gherar-

di nel piazzale della nuova sede, gli Alpini di Paladi-na hanno concluso la manifestazione con il tradizio-nale pranzo in allegra compagnia.

Bruno Silini

Sono tanti gli alpini che soffrono di mal d’Africa,tra questi vi sono anche alcune penne nere diParre che stanno aiutando padre Girolamo Re-

golini, costruendo degli edifici necessari per la suaopera missionaria a Zenneti in Tanzania.Gli alpini Alberto Regolini e Clemente Cossali – in-sieme agli amici degli alpini Luigi Vecchi, Amelia Re-golini e Caterina Visini – anche quest’anno, per circadue mesi, hanno prestato la loro meritevole e capaceopera a favore delle abitanti del villaggio africano.

Davanti ad un pubblico di oltre 400 persone siè svolta, il 20 Giugno u.s. presso lo stand “Al-pini in festa”a Petosino, la III rassegna di co-

ri alpini dove è stato presentato ufficialmente il “CO-RO VALLE DEL CANTO”affidato alla direzione delmaestro Marco Cordini.Il coro, nato all’interno del gruppo di Petosino, è com-posto da 25 elementi prevalentemente giovani spin-ti dalla passione per il canto tradizionale e di mon-tagna. Presentatore della serata lo spumeggiante Fran-cesco Brighenti, soddisfatto di poter tenere a batte-simo il nuovo coro. Nel corso della manifestazionecanora, si sono esibiti altri tre importanti cori,”il Pic-colo Coro di Fiorano”diretto da Mario Maffeis, il “Coro gruppo alpini di Melzo”diretto da Emilio Scar-panti ed il “Coro Ana di Sovere”diretto da Sergio Vi-gani.Oltre a numerose autorità, presente alla serata anche

Parre

In Africa con amore

Petosino

III rassegna Cori alpini

Paladina

Ottant’anni portati bene

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il nostro presidente Antonio Sarti il quale, nel corso diun breve discorso, ha espresso la propria soddisfa-zione per la nascita di un nuovo coro alpino che rap-presenta una delle massime espressioni della nostratradizione.Nell’intento di ampliare la rosa dei coristi, chiunqueabbia voglia di cantare e di far parte del “CORO VAL-LE DEL CANTO”prenda contatto con gli incaricati:Enrico Pozzi tel. 335/5864572 o Emiliano Fagiani tel.035/574584.

Enrico Pozzi

Domenica 3 settembre, in occasione del 2° Ra-duno della Zona 13 “Bassa Valle Seriana”econ la partecipazione di centinaia di alpini, si

è festeggiato l’inaugurazione ufficiale della nuova se-de del gruppo di Pradalunga. Questa, che sorge alcentro del Parco pubblico Don Bosco, è stata realizzatacon la ristrutturazione di una vecchia proprietà delComune e tra le rinnovate mura, ha trovato spazioun punto di ristoro, aperto tutti i giorni, in differentiorari secondo la stagione.Oltre ai cinquanta gagliardetti, erano presenti i vessillidelle Sezioni di Bergamo, Firenze, Bolognese-Roma-gnola, Marche e Ivrea; tra le autorità vi erano i Presi-denti della Provincia Bettoni e della Comunità Mon-tana Mignani, il Vicepresidente sezionale Marinoni,i consiglieri Macalli e Zilioli ed il responsabile della

Commissione sportiva sezionale Perolari.Il Sindaco Domenico Piazzini ed il capogruppo RenatoValoti, che assieme hanno tagliato il tradizionale na-stro, erano ben fieri del risultato ottenuto, che ripagale Penne Nere di Pradalunga del lavoro profuso a pie-ne mani.

Il Gruppo Alpini di Presezzo, dopo lunghi prepa-rativi, ha festeggiato domenica 24 settembre il 45°di fondazione ed il 30° anniversario dell’inaugu-

razione della chiesetta realizzata dalle penne nere.Una serata di Cori alpini, tenutasi presso il boccio-dromo il giorno precedente, è stato un simpatico mo-do di coinvolgere la cittadinanza, che non ha man-cato di fare ala, domenica mattina, alla sfilata per le viedel paese.Alla presenza del vessillo sezionale, sono sfilati unacinquantina di gagliardetti e quarantacinque tricolo-ri sorretti dagli alunni delle scuole elementari e me-die. Durante una sosta del corteo, di fronte alla chie-setta, sono state consegnate alcune targhe ricordo daparte del capogruppo Ezio Bonisolli, particolarmenteemozionato durante la cerimonia. Prima della S. Mes-sa, il parroco don Achille Albani Rocchetti ha bene-detto il nuovo gagliardetto, madrina la sig.ra AgneseLocatelli, figlia di Camillo, disperso in Russia.Il rancio, che ha concluso la giornata, come sempresuccede tra gli Alpini, ha visto centinaia di personeriunite in allegria; un grazie a tutti coloro che hannocollaborato per la riuscita della festa, ed uno partico-lare al socio Angelo Rottoli vero regista della mani-festazione.

Toccante cerimonia quella tenutasi sabato 2 Set-tembre a Punta Serauta, a quota 3000 sullaMarmolada: si sono ricordati 15 militari del 51°

Pradalunga

La nuova sede

Presezzo

45° di fondazione

Pumenengo

Per non dimenticare

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e 52° Regg. Fanteria Alpi, tutti perugini tranne il fan-te Giacomo Donati di Pumenengo, deceduti il 26 Set-tembre 1917 nel tentativo di scavare una galleria perraggiungere il nemico. Furono intercettati dagli Au-striaci che la fecero crollare e quella divenne la lorotomba.“Ogni tentativo per recuperare i loro resti è stato va-no”ha ricordato il Generale di C.A. Fulvio Meozzi,che durante il suo periodo di comando del IV Corpod’Armata Alpino ha fatto ogni sforzo per dar loro de-gna sepoltura, ma forse a tanti anni di distanza la“Montagna”può considerarsi il più imponente mo-numento che onora il loro sacrificio.Alla cerimonia organizzata dal Comando Truppe Al-pine e dalle Amministrazioni locali, anche la comunitàdi Pumenengo col sindaco Cecchi, col parroco donGaribaldi e con le associazioni d’arma ha voluto esserepresente; quindi non potevano mancare gli Alpiniguidati dal capogruppo Tomasoni, accompagnati daicolleghi di Romano col capogruppo Volpe e dal coor-dinatore di zona Rappi.Al termine della S. Messa celebrata dal CappellanoCapo don Manenti e degli interventi delle autoritàpresenti, tra le quali il Gen. D. Primicerj Vice Coman-dante T.T.A.A. , si è provveduto allo scoprimento delcippo coi nomi dei caduti perennemente tolti dall’o-blio della storia.

Enrico Rappi

Alpini in festa al Pian della Palù in occasionedella “festa della montagna”, organizzata dalGruppo di Rogno. Alla cerimonia erano pre-

senti circa duecento persone. Tra loro anche il presi-dente della Comunità montana Alto Sebino, Ferruc-cio Ducoli, il sindaco, Guerino Surini, ed il parrocodi Castelfranco, don Raimondo Sterni, che ha cele-brato la Messa.

Il discorso di rito è statotenuto dal CapogruppoBruno Surini che, dopoaver ricordato i Caduti, al-pini e non, e ringraziatoquanti hanno consentitola buona riuscita dellamanifestazione, ha mes-so in evidenza come la“festa della montagna”siauna felice occasione perstare insieme e rinnovarei valori della solidarietà.

Un lungo serpentone, formato da una sessan-tina di gagliardetti, Alpini con striscioni e ban-diere, accompagnato dalla Fanfara della Ra-

mera e dalla Banda di Curnasco di Treviolo, domeni-ca 27 agosto, ha attraversato le vie del paese tra gliapplausi dei cittadini, in occasione del 50° di fonda-zione del gruppo Sedrina\Botta. In piazza del Muni-cipio, dopo l’alzabandiera, presenti il Vicesindaco Or-feo Baggi ed il Presidente della locale Sezione Com-battenti e Reduci Tironi, è stata deposta una corona almonumento ai Caduti; la Sezione di Bergamo erarappresentata dal Vicepresidente Ezio Nespoli, daGiorgio Sonzogni, dai coordinatori di Zona Gotti,Bianchi e Persico.In seguito, presso il campo dell’oratorio, il parrocodon Carlo Gelpi ha celebrato la S. Messa, sottolinea-ta dai canti del Coro “Fior di Monte”di Zogno ed altermine è stato benedetto il nuovo gagliardetto che haavuto per padrino l’alfiere Giuseppe Tiraboschi. Quat-tro attestati di riconoscimento sono stati consegnati:ai familiari di Giovanni Salvi, fondatore del gruppo eprimo capogruppo dal 1956 al 1971, a Natale Gamba,Angelo Gotti e Raffaele Marchesi, che hanno prece-duto l’attuale capogruppo Federico Gotti.Il capogruppo, nel prendere la parola, si è rivolto so-prattutto ai giovani, esortandoli ad una presenza at-tiva, in modo che il gruppo possa sempre essere un

Rogno

Al Pian della Palù

Sedrina/Botta

50° alla grande

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punto di riferimento per tutta la Sezione e per la co-munità di Sedrina aiutandolo a portare “lo zaino delgruppo“, il cui peso, con il passare degli anni si fasempre più pesante.Nel corso dei festeggiamenti per il cinquantesimo, èstata inaugurata una mostra di vecchie cartoline su-gli Alpini, nonché la presentazione di un libro inti-tolato: “Fede, Patria e Famiglia”, scritto dai fratelli Die-go e Osvaldo Gimondi e realizzato con il contributodella Municipalità. Una copia del volume sarà dona-ta a tutte le famiglie di Sedrina. Nel volume sono rac-colte le storie di decine di combattenti sedrinesi.Ancor prima, in preparazione dei festeggiamenti del50°, le penne nere sedrinesi avevano ricostruito unacappelletta sul sentiero per Cler, completamente di-strutta da un albero sradicato. «Questo per lasciare -come dice il Capogruppo Federico Gotti – un ricordoindelebile della ricorrenza».

L’otto ottobre si è svolto a Semonte il 4° Ra-duno della zona 14 che comprende i Gruppidi Cene, Gazzaniga, Fiorano al Serio, Se-

monte e Vertova Colzate. Deve essere la prima voltache un raduno avviene a cavallo di due comuni. Infattila frazione di Semonte, unica come parrocchia, ha ilsuo territorio che si estende su due comuni,Vertova eFiorano al Serio. L’antico Sub-monte, già comune nel1220 e poi declassato a frazione, fu oggetto nei seco-li di dispute accese tra i comuni e le parrocchie di Ver-tova e Fiorano al Serio, fino a che la sua chiesa, dedi-cata a S. Bernardino da Siena, fu eretta a parrocchia l’8maggio 1911 dal vescovo Mons. G.M. Radini Tede-schi.Risolto il problema della parrocchia, il suo territorio ri-mase ed è tuttora diviso tra i due comuni, ma gli abi-tanti si sentono comunque e soprattutto semontesi. Ela frazione conserva gelosamente le sue tradizioni,compreso il Gruppo Alpini che nel tempo ha segna-

to la vita della piccola comunità. Da ciò si spiega lacorale partecipazione alla manifestazione. Non ultimii ragazzi del catechismo che erano presenti alla ce-lebrazione finale.Ma andiamo per ordine. Dopo il ritrovo presso il mo-derno Centro Parrocchiale, si è svolta la sfilata per levie della frazione, accompagnata dalle note della fan-fara di Colzate. Al corteo hanno partecipato i vice-presidenti Arnoldi e Marinoni, i consiglieri sezionaliMacalli e Furia, il responsabile sportivo Dino Perola-ri, al seguito del vessillo sezionale e scortati da unatrentina di gagliardetti e da numerosi alpini. Presen-ti anche i gonfaloni dei comuni della zona con le au-torità amministrative e militari, le bandiere e i labaridelle associazioni locali.Dopo la deposizione della corona al Monumento aiCaduti il corteo è tornato al Centro Parrocchiale, do-ve è proseguita la cerimonia sotto la puntuale regiadello speaker Merelli, con la benedizione del tricolo-re, regalato dal Gruppo al Centro Parrocchiale, e l’al-zabandiera. Sono seguiti i discorsi ufficiali tenuti dalgiovane Capogruppo Luca Belotti, dal sindaco di Fio-rano Masserini Giancarlo, dal Vicesindaco di VertovaLuigi Gualdi e del Vicepresidente Antonio Arnoldi. IlCoordinatore Macalli ha consegnato il Crest al Ca-pogruppo. Al termine il parroco Don Mario Gregisha celebrato la S. Messa, accompagnata dai canti delcoro alpino del Gruppo Vertova Colzate. Un’agapefraterna ha chiuso la festa.

Lüf

Grande successo dell’ormai tradizionale con-certo alpino che si svolge ogni anno nella sta-gione estiva a Somendenna.

Il 13 agosto si è esibito il Coro Fior di Monte di Zognoche ha proposto un bel repertorio di canti alpini. Allamanifestazione canora ha assistito un numeroso pub-blico, nonostante il tempo non fosse troppo estivo.

Semonte

Raduno intergruppo

Somendenna

Un “fiore” in concerto

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Il concerto s’è svolto nel contesto delle feste di fer-ragosto, organizzate dal Gruppo Alpini in collabora-zione con l’associazione Oasi, per la promozione di at-tività rivolte a questa bella frazione.

Mirko Brozzoni

Fra la metà di aprile e quella di giugno il grup-po di Stezzano, in collaborazione con le autoritàcomunali e didattiche del paese ha svolto due

mesi di intenso lavoro.Si è iniziato ad aprile con la realizzazione di aiuole,siepi ed un orto all’interno delle scuole medie. A mag-gio vi è stata la consegna del Tricolore a tutte le clas-si delle medesime, assecondando così il desiderio del-l’amministrazione comunale di sensibilizzare gli stu-denti in occasione del sessantesimo anniversario difondazione della Repubblica Italiana, ricordato poi ilsuccessivo 10 giugno, alla presenza del Prefetto diBergamo, unitamente alle autorità comunali ed allie-tata dalle note della fanfara Città dei Mille.Fra gli eventi culturali deve essere annoverata la per-sonale del pittore Antonio Moscheni, svoltasi da apri-le a giugno. Inoltre, nei primi giorni del mese di mag-gio si è svolta la tradizionale festa di Calendimaggio,manifestazione dedicata alle associazioni di volonta-riato attive sul territorio.Tutte queste manifestazioni, che li hanno visti prota-gonisti, hanno rappresentato per gli Alpini momen-ti significativi ed importanti per farsi conoscere perquello che realmente sono, altruisti e generosi, al dilà del trito e ritrito stereotipo con cui vengono spes-so rappresentati.

Domenica 15 luglio, in una bellissima giornatadi sole, gli alpini di Strozza sono finalmenteriusciti a coronare i loro sforzi che da anni li

hanno visti impegnati, per ristrutturare i locali che ilComune ha offerto per realizzare la loro sede.L’edificio risalente al 1400, ora denominato Ca’ delMaestro, venne acquisito una decina di anni fa dal-l’amministrazione comunale guidata da Cesare Roc-chi. Grazie ai contributi ottenuti per il suo recupero edalla manodopera dei volontari, oggi questo edificio el’attigua piazzetta sono ritornati ad essere un punto diincontro e di ritrovo importante per gli alpini e pertutti gli abitanti del ridente paese.La giornata di festa, organizzata in occasione del ra-duno degli Alpini della Valle Imagna, ha visto la par-tecipazione di una cinquantina di gagliardetti. Gra-zie all’aiuto del locale gruppo sportivo e del gruppopesca sportiva, le penne nere di Strozza sono riusci-te a completare la giornata con giochi originali, co-me il “lancio del tronco”, la pesca alla trota e i “gon-fiabili” per tutti i bambini presenti.La fanfara della Ramera ha cadenzato la sfilata versoil monumento ai Caduti e allietato il pranzo, eccel-lentemente organizzato presso il campo sportivo, conle sue allegre note.Gli alpini di Strozza: «Ringraziamo il VicepresidenteEzio Nespoli, tutti i consiglieri sezionali intervenutie tutti gli alpini che ci hanno onorato della propriafestosa presenza. Un pensiero va ai soci che ci han-no lasciato e che tanto avrebbero voluto vedere rea-lizzata la nostra sede; siamo sicuri che da lassù cistanno guardando e che il loro esempio sarà sempreuna linea guida, che porterà il nostro Gruppo a trovaresempre il coraggio di farsi avanti in aiuto del prossi-mo».

Stezzano

Due mesi d’intenso lavoro

Strozza

Raduno Valle Imagna

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Un cippo costruitocon le rocce e ichiodi prove-

nienti dalle macerie diGemona: questo il mo-do con cui gli alpini delGruppo di Treviglio han-no voluto ricordare il lo-ro storico capogruppo,Carlo Longaretti, mortotrent’anni fa in un graveincidente stradale, men-tre si trovava proprio aGemona per partecipa-re all’opera di ricostruzione della cittadina friulana,distrutta dal disastroso terremoto.Il cippo è stato inaugurato durante una raccolta ceri-monia tenutasi al Roccolo, il parco sede del Gruppo.Gli alpini convenuti, prima hanno onorato i vessillidelle sezioni di Bergamo e Gemona, poi sono segui-ti l’alzabandiera, la processione alla chiesetta del Roc-colo all’esterno della quale è stato posizionato il cip-po, costituito da un basamento in roccia, da una cro-ce realizzata con chiodi (estratti dalle macerie di Ge-mona) e dall’immancabile penna nera.La scoperta del monumento è avvenuta per mano diAmanzio e Trento, due dei fratelli di Carlo. Trento hapoi ricordato con gli occhi umidi gli anni giovanilitrascorsi con Carlo. Dopodichè, a ricordare l’innatoaltruismo di Longaretti, sono intervenuti i sindaci diGemona negli anni del terremoto e l’allora presiden-te della Sezione di Bergamo, Leonardo Caprioli, cheha ricordato il momento in cui Longaretti gli chiese diessere aggregato al gruppo degli alpini in Friuli: «Glifeci presente che aveva 75 anni, ma lui mi rispose cheper un alpino, quando si tratta di portare aiuto, l’etànon ha importanza».

Patrik Pozzi

Il gruppo Valtesse /Valverde, come da tradizione,ha messo in cantiere iniziative di carattere socio-ricreative e di ricordo dei valori nazionali.

Sabato 14 ottobre, nella parrocchiale di S. Colomba-no è stata celebrata una S. Messa, un’occasione per ri-cordare con la preghiera coloro che ci hanno lasciato.Il giorno successivo, la dodicesima castagnata alpi-na, svoltasi nell’oratorio di S. Colombano, ha visto

una straripante folla partecipare. All’interno dell’ini-ziativa, ha trovato spazio anche la vendita di meledella Valtellina a scopo benefico, in favore dei bimbidell’associazione Aiutiamoli a Vivere.Sabato 4 novembre, non è mancato il ricordo per laFesta dell’Unità nazionale e della Vittoria, con la de-posizione della corona d’alloro al monumento ai Ca-duti in via Pietro Ruggeri da Stabello ed alle lapidi diValverde e Valtesse; questa iniziativa, molto sentita,coinvolge la popolazione residente in entrambi i quar-tieri.

Romeo Panseri

Gli Alpini di Zandobbio hanno evidentementeun rapporto difficile con il mese di luglio. Nel‘92, per l’inaugurazione della nuova sede pio-

veva che Dio la mandava e faceva pure freddo; in que-sto 2006 (domenica 23), c’era un sole che spaccava lepietre ed una temperatura africana; solleone a parte,la festa per il 50° del gruppo è riuscita benissimo.Il sabato sera, all’oratorio, dove si stava svolgendo lafesta dello sport, si sono esibiti il gruppo folk “La Ga-ribaldina”di Terno d’Isola ed il coro “Orobico”di Boc-caleone.Domenica mattina, l’imponente corteo ha sfilato perle vie del paese pavesato di tricolori. Dietro il vessil-lo sezionale ed il gonfalone del comune, hanno pre-so posto le insegne dei Combattenti e reduci, dei Re-duci di Russia, dell’IFMS, dell’AVIS, oltre ad un cen-tinaio di gagliardetti tra i quali spiccavano quelli deigruppi di Soave, di Pressana e di San Giovanni Ila-rione appartenenti alla sezione di Verona e quello delgruppo di Piana di Valdagno.Tantissime le penne nere bergamasche presenti.Il Presidente sezionale Sarti, i vicepresidenti Arnoldie Nespoli con i consiglieri Bombardieri, Giupponi,Sonzogni e Facchinetti rappresentavano la Sezionee tra le autorità civili spiccavano il Presidente dellaComunità Montana Val Cavallina Mario Barboni, Emi-lio Mazza Presidente del Consiglio Provinciale, il par-lamentare On.Giovanni Sanga, il sindaco di Zan-dobbio Luigi Marchesi con vari rappresentanti deicomuni della Val Cavallina. Graditissimi ospiti Cara-binieri in armi ed in congedo e i ragazzi della Casadi Endine con gli operatori.Dopo gli onori al monumento ai Caduti, la sfilata si èconclusa sul sagrato della chiesa parrocchiale con idiscorsi ufficiali (molto apprezzato quello del capo-gruppo Giuseppe Volpi) e con la consegna di scul-ture raffiguranti il cappello alpino alle autorità ed aigruppi intervenuti. Al termine della Santa Messa ce-lebrata da Mons. Gaetano Bonicelli coadiuvato dalparroco don Giampaolo Mazza, è stata benedetta

Treviglio

Per Carlo Longaretti

Valtesse/Valverde

Un autunno operoso

Zandobbio

50° del gruppo

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un’effige in legno raffigurante Gesù Crocefisso conai lati la Madonna ed un alpino, opera di Pietro Volpi.Il rancio alpino in oratorio ha concluso la manifesta-zione.

Angelo Barcella

Alta Valle BrembanaLa terza domenica di luglio si è tenuto l’annuale ra-duno alpino al Passo S. Marco che quest’anno ha rag-giunto quota trenta. Almeno 2.500 le persone chehanno assistito alla sfilata, alla cerimonia del ricordoe alla S. Messa di suffragio. Premiati due alpini chediedero vita, tre decenni orsono, al raduno: Fortuna-to Lazzaroni di Averara e, alla memoria, Egidio Aba-te di Albaredo.GrumelloA luglio è stata inaugurato l’ampliamento della sededel Gruppo. Gli alpini, aiutati da molti amici, si sonoalternati al lavoro per tre mesi alfine di ampliare erendere più bella la loro casa.VillongoIl 6 agosto sono partiti i 28 componenti del gruppo“Alpini e volontari per il Brasile”di Villongo. Desti-nazione la favela di Nova Monlevada, alla periferiadella città di Juao Monlevada, nello Stato di MinasGerais. Quest’anno la missione dei volontari è quel-la di costruire un centro pastorale: tre aule, un’aulapiù grande per le riunioni, un refettorio, la sacrestia ecinque bagni.PredoreIl 6 agosto scorso si è inaugurata la “Casa Caigiù”, ilcui recupero si deve agli alpini e ai volontari di P.C. delGruppo locale. Svolto in collaborazione con la par-rocchia, proprietaria dell’edificio, l’intervento ha ri-chiesto quasi due anni di lavoro gratuito. L’immobilesarà utilizzato per incontri e ritiri.Verrà gestito dallepenne nere.SongavazzoIl 20 agosto il Gruppo ha festeggiato il 30° di fonda-

zione. Dopo la sfilata per le vie del paese e gli onori aiCaduti, è seguita la S. Messa al “Cappello alpino”inFalecchio.RossinoDomenica 27 agosto grande festa a Rossino in occa-sione del 45° di fondazione del Gruppo ed al radunodegli alpini della Val San Martino. Presenti anche isindaci della valle, il presidente della Provincia di Lec-co e i rappresentanti della Sezione di Bergamo.Costa di MezzateGli alpini di Costa di Mezzate, domenica 24 settem-bre, hanno festeggiato i cinquant’anni del Gruppocon l’inaugurazione della nuova sede. La palazzina, al-l’interno del centro sportivo comunale, è stata co-struita grazie al lavoro di 50 penne nere in circa 7.000ore e con il contributo del Comune e di privati.ParreDomenica 8 ottobre i componenti della Brigata Juliadegli anni di leva 1972-73 si sono riuniti a Parre in-sieme ai loro comandanti, il generale Claudio Clau-dani e il colonnello Emilio Morettin.GandossoQuest’anno tra i premiati con “ol Rosare d’or”c’è sta-to anche il Gruppo alpini. Il tradizionale riconosci-mento, che Gandosso assegna in occasione della “Ter-za di ottobre”, è dato a coloro che si sono contrad-distinti per l’impegno a favore della comunità. A riti-rare il riconoscimento il capogruppo Angelo Monie-ri, che dal 1988 guida veci e bocia.Adrara S. MartinoAlpini e protezione civile, dopo un anno di intensaattività, hanno voluto concedersi un momento di sva-go e riflessione in terra polacca, visitando Wadowi-ce, paese natale di Giovanni Paolo II, e la bellissimaCracovia dove visse e divenne arcivescovo. Non han-no tralasciato di recarsi al santuario di Cestokowa,dove hanno pregato per tutti gli alpini del Gruppoche sono andati avanti.

Foppolo – Capogruppo: Marco CattaneoConsiglieri: Edoardo Monaci,Tiziano Piantoni, MirkoMonaci.Roncobello Capogruppo: Alberto Gervasoni Consiglieri: Fabrizio Milesi, Umberto Milesi, Giovan-ni Bonetti, Gabriele Milesi, Domenico Milesi, Fran-cesco Milesi, Elio Gervasoni, Alessandro Rizzini.Lizzola – Capogruppo: Luigi SemperboniConsiglieri: Michele Semperboni, Giovanni Semper-boni, Michele De Campi, Giancarlo Conti, Oscar Ga-lizzi, Antonio Semperboni, Domenico Semperboni.

Gruppi vari

Notizie in breve

Gruppi vari

Rinnovo cariche

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LLEETTTTEERREE AALL DDIIRREETTTTOORREE

Addio, alpino Fiorino!Caro direttore,essendomi impossibile farlo personalmente e singo-larmente chiedo ospitalità allo “Scarpone”per ringra-ziare, anche a nome di tutti gli alpini di Colere, i con-siglieri sezionali, i tanti alfieri, i numerosi atleti ANA,i moltissimi alpini che hanno partecipato alle onoran-ze funebri del nostro alfiere Fiorino Bettineschi.E’stata una partecipazione corale che ha suscitato com-mozione e ammirazione in tutta la popolazione delpaese.Vedere tutti quegli alpini precedere il feretro conpasso lento e solenne al suono della marcia funebreha commosso molta gente. E poi il silenzio e il cantodel “Signore delle cime”nel piccolo cimitero ha fattovenire i brividi a tutti i presenti, mentre le superbe pa-reti della Presolana, mute e gelide, a loro modo parte-cipavano al grande lutto che ha colpito il nostro Grup-po.Grazie mille, siete stati tutti veramente grandi.

Il Capogruppo di ColereGiacomo Belingheri

Caro Giacomo, Fiorino se lo meritava. Lui ha dato molto altuo Gruppo e alla Sezione con la sua testimonianza lim-pida e coerente di un’alpinità genuina, temprata dalla suadura vita di combattente e di minatore.. Era “un Alpinocon la A maiuscola”, come ha scritto una sua nipote,“sem-pre in prima linea con il gagliardetto, la camicia a qua-drettoni d’ordinanza e la penna nera e lucida, portata conuna fierezza unica”. Un esempio per tutti, sarà per semprenel cuore di chi l’ha conosciuto

A proposito dell’Inno NazionaleSu “L’Alpino”dell’aprile scorso il direttore, in rispostaad una lettera di un socio alpino sulla questione del-l’Inno nazionale, affermava che il 17 novembre 2005 ilSenato aveva approvato, in via definitiva, la legge chedefinisce inno nazionale ufficiale, e non più provviso-rio, l’Inno di Mameli.Siccome ritengo, con molti altri, che le parole che sicantano non hanno più senso e sono largamente fuo-ri dal tempo, mi piacerebbe sapere se tale decisione èstata preceduta da un approfondito esame e se la de-cisione è stata presa con cognizione di causa. A menon sembra.Data la sua ufficialità, dovrebbe essere un inno, oltreche conosciuto, sentito dalle nuove e vecchie gene-razioni, quindi le sue parole dovrebbero avere un si-gnificato coerente con quello che è il comune sentiredei cittadini, rispondente al cammino di progresso eciviltà che la nostra cara Italia ha compiuto in oltre unsecolo e mezzo, dall’anno in cui Mameli scrisse l’in-no.Pure agli apatici batte il cuore nel sentire la musica delnostro inno nazionale, ma le bocche restano chiuse.

Con quale convinzione e cognizioni di causa può essererecepito il senso di un testo ormai obsoleto? In conclusione sarebbe stato meglio coinvolgere l’interapopolazione, in una specie di gara nazionale, nel pro-porre e riscrivere il testo, un testo più rispondente al co-mune sentire dei cittadini. La dignità e vorrei dire lafierezza d’essere italiani è ancora più sentita, più capitaquando l’inno nazionale rispecchia realmente il patri-monio di valori umani e civili della maggioranza deicittadini. Il popolo italiano ha il diritto di proporre unanuova scrittura, depurata dalla retorica per non direaltro.

Alpino Giulio Carrara

Alpino Giulio, mi scuserai se ho dovuto tagliare la tua lun-ga lettera, ma lo spazio è tiranno.Tu hai mille e più ragioni nel chiedere un testo aggiornatoai tempi nostri dell’Inno nazionale, ma purtroppo in que-sto è sovrano il Parlamento, che magari, nel caso, avrà avu-to pure delle buone intenzioni, ma sai che le vie dell’infer-no ne sono lastricate. Per l’iter parlamentare seguito non sa-prei dirti, in questo ti sarà sicuramente d’aiuto il Presi-dente del Senato al quale hai scritto un’appassionata letteradi cui mi hai fatto avere copia. In proposito altri auspi-cherebbero una musica nuova, più solenne, più consona adun inno nazionale, ma anche in questo non si è mai rag-giunto un accordo.In ogni caso non c’è molto da sperare che l’inno venga mo-dificato. Purtroppo in questi tempi prevale l’arrivismo, etroppi sono presi dalla brama della poltrona per pensaread altro che non sia la sua conquista o il suo manteni-mento. Sono solo una minoranza quelli come te, idealistiallo stato puro, che continuano a battersi per nobili principie per valori superiori. Grazie per questo. Intanto però, nel-la speranza che sia modificato, quando le note dell’Innonazionale ti prendono il cuore, cantalo con noi. Non bada-re alle parole, ma al fatto d’essere italiano tra italiani.

Lo Scarpone apprezzato anche “all’estero”Sono un’amica degli alpini, iscritta alla squadra di pro-tezione civile ANA di Reggio Emilia. Frequentando laSezione mi capita di leggere il vostro giornale, e quan-do il tempo me lo permette partecipo ai raduni. Perme ci sono sei raduni che sono diventate tappe obbli-gatorie: Adunata nazionale (28 c’ero anch’io), RifugioContrin, Ortigara, Bosco Penne Mozze, la nostra Adu-nata provinciale, Cerreto Laghi dove la Sezione di Reg-gio Emilia ha posto i massi provenienti dalle zone del-le Brigate Alpine, e leggendo i vari giornalini scelgouno o due raduni in città diverse.Con questo mio scritto chiedo di poter ricevere il vo-stro giornalino al mio indirizzo pagando il dovuto ab-bonamento. Salutandovi cordialmente.

Florina Rossi – Reggio Emilia

Gentile signora, complimenti, da quel che scrive lei è un’al-pina tutta d’un pezzo. Beati gli alpini che l’hanno a fianco.Per quanto riguarda l’abbonamento al nostro periodico, hogirato la richiesta a chi di dovere. Buona lettura e grazie del-la stima!

A voi la penna

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RRAACCCCOONNTTII AALLPPIINNII

Se n’è andato Fiorino, se n’è andato in un mattinodi novembre, proprio il giorno in cui la brina fa-ceva la sua prima comparsa.

Fiorino amava l’inverno e la neve. Quando i primi fioc-chi coprivano come un manto i verdi prati della valle,Fiorino, a bordo della sua Panda 4x4, percorreva in lun-go e in largo tutto il paese a clacson spiegato, contento,allegro, sorridente e gesticolante. Voleva far partecipitutti della sua gioia. Era il suo modo per festeggiare l’ar-rivo dell’inverno e della “bianca”, come alcuni chiama-no la neve da queste parti.Tutti i giorni lui saliva in “Cima bianca”con gli operaiper essere il primo sciatore del giorno a percorrere in“libera”tutta la pista. Gli sarà sembrato di essere comel’aquila: planare sulle piste con stile impeccabile, consicurezza e maestria. E come l’aquila si allontana quan-do dall’alto scruta e vede movimenti sospetti, così Fio-rino si eclissava all’arrivo della massa di sciatori.Torna-va nella sua Valrichetti, poggio esposto ad est, drittodritto sulla Val d’Angolo, dove le correnti del lago d’Iseomitigano le polari temperature dell’alta Valle di Scalve.Una lunga storia, quella di Fiorino. I primi anni dellagioventù a pascolare mucche e capre “all’Albarete”: trecase disperse lungo i pendii della Valle Sponda, in queldi Colere.Poi era venuta la guerra e Fiorino era partito. E quandolo ascoltavi raccontare gli angoscianti episodi di guerra,sembrava di sentire quella bella canzone di Fabrizio DeAndré,“La guerra di Piero”. E poi la prigionia, le umi-liazioni, i maltrattamenti, la fame e, finalmente, il ritor-no a casa.Dopo la guerra gli anni nelle miniere del Belgio. Poi aColere, sul finire degli anni ’50 la “Montecatini”avevariaperto le miniere nella zona del rifugio Albani, a quo-ta 2000, e Fiorino aveva fatto domanda: minatore. Era or-goglioso di esserlo; si sentiva realizzato ad operare conla mina. Preciso e sistematico non sbagliava una “vola-ta”. La volata è il momento in cui le mine esplodononella giusta sequenza, smuovendo il minerale che poiviene “smarinato”, rimosso, portato all’esterno e man-dato a valle con la teleferica. Lavorava otto ore in minierae ce n’erano altre otto da trascorrere come tempo libe-ro; otto ore erano riservate al sonno.D’inverno le baracche rimanevano quasi completamentecoperte di neve e per rivedere il cielo i minatori dove-vano risalire fino all’altezza del tetto ed uscire da unpiccolo pertugio. Mentre per andare in miniera passa-vano dall’officina, situata al piano terra e da lì, attraver-sando un camminamento artificiale coperto, entrava-no in galleria a riprendere il lavoro. Una vita da talpe!Potrà sembrare incredibile, ma se incontrate uno deipochi minatori ancora viventi provate a farvi racconta-re la loro storia: i loro lunghi inverni, le interminabilipartite a carte; le improvvisate gare di sci organizzate

al momento; le estenuanti fatiche della salita d’iniziosettimana, quando la neve era fresca e si affondava finoalla cintola e ci si alternava, lasciando i “veci”per ultimiin modo da alleviare loro la fatica di sfondare il murodi neve, e dopo la salita, che a volte poteva durare anchesei ore, s’iniziava il turno di lavoro in galleria. Ebbene seguardate negli occhi questi ex minatori, quando rac-contano della loro vita passata nelle miniere del “Pol-zone”, vedrete passare un’ombra d’acuta nostalgia. Fio-rino era uno di questi!Poi era arrivata la crisi. La “Fluormine”aveva chiuso leminiere e licenziato tutti gli operai che erano sembrati“ebrei erranti”a spargersi per il mondo: chi nelle fab-briche, chi nei cantieri, chi all’estero e chi in pensione.Fiorino era uno di questi ultimi. Era andato in pensionee aveva creduto di potersi godere il resto dei suoi anni infelicità insieme alla sua Agnese che, da sempre, lo aspet-tava al ritorno nella Valrichetti assolata. Ma la Agnesese n’era andata quasi subito. Una breve e crudele ma-lattia se l’era portata via. E Fiorino aveva cominciato asoffrire!Era originale, Fiorino, e ci teneva alle sue stravagantitrovate. Alcuni anni fa aveva fatto stampare diverse de-cine di quadretti, formato “memoria funebre”e li avevadistribuiti ad amici e conoscenti, Per un’estate il paesenon aveva parlato che di quello. Il fatto aveva avutogrande risonanza e ne avevano scritto tutti i giornali.Persino la televisione lo aveva voluto, prima da GiancarloMagalli e poi al “Costanzo Show”dove, arguto, avevaspiegato ad un allibito Costanzo la sua teoria della “me-moria anticipata”, distribuita agli amici quando si eraancora in vita. «Almeno si può vedere se gradiscono ono!», era stata la sua risposta ai perché del famoso pre-sentatore.Molti bar e negozi di Colere espongono, già da anni, lasua foto: cappello alpino, camicia a quadrettoni, baffineri e ben curati; cipiglio serio e convinto. Lui era l’Al-pino per eccellenza, anzi era diventato sinonimo di Al-

Fiorino se n’è andato!

Fiorino amava l’inverno e la neve.

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RRAACCCCOONNTTII AALLPPIINNII

SSPPOORRTT

pino: “Fiorino l’Alpino”, amava farsi chiamare.Il Gruppo di Colere lo aveva designato alfiere e ad ognicerimonia commemorativa, ad ogni manifestazione al-pina, ad ogni funerale di commilitone, lui era lì con ilsuo gagliardetto: impettito, serio, marziale persino. Sta-va al passo e nei cortei, se il collega davanti o a fianco siscomponeva, subito lo richiamava a bassa voce, ma ba-stevole per farsi sentire: «Dove hai imparato a marcia-re, Alpino de solér (da solaio)!»Commuoveva il vederlo, ottantenne, sull’attenti presi-diare il monumento mentre suonavano le note del “Pia-ve”e poi l’Inno di Mameli. E poi a recitare, a memoria,la preghiera dell’Alpino. La recitava come l’attore di undramma sheakespiriano e, nella chiesa stracolma, nonsentivi un moscerino volare e neppure il tipico colpo ditosse del bambino annoiato.Se n’è andato in silenzio, Fiorino, se n’è andato in pun-

ta di piedi, in una fredda mattina di novembre. Ha rag-giunto la sua Agnese.Il cappello alpino, pronto sul comò, sembrava prepara-to per una cerimonia che, forse, lui già conosceva.Se n’è andato sul sentiero dello “Stabel”battuto dal so-le, ventilato dall’aria del lago. Il bastone piantato nelterreno; la giacca appesa al ramo di un faggio; “Nuvola”,il suo cane bianco come la neve, ad aspettarlo sul sen-tiero.E’scivolato Fiorino; Fiorino è scivolato e poi non s’è piùfermato se non in fondo alla “diritta parete”, uno stra-piombo di almeno trenta metri.Il suo volto, l’ho visto, era sereno. Adagiato e supino aipiedi di un cespuglio, sembrava un vecchio addormen-tato nell’ultimo tiepido sole d’autunno.

Angelo Piantoni

Valdobbiadene (TV), 18 giugno 2006Dopo la parentesi di Mezzoldo dello scorso anno, inostri portacolori sono tornati prepotentemente inauge conquistando il primo e terzo posto assoluto.Agli amici bellunesi mancavano Gaiardo e Cassi, però,a prescindere dal fatto che con i “se”e i “ma”non sifa la storia e che “gli assenti hanno sempre torto….”non c’è nulla da togliere al titolo conquistato, anzi,considerando il distacco inflitto alla seconda squadraclassificata (Cadore A) ed alla facilità con cui i nostri sisono affermati ( poco più di un allenamento) ancheper i campioni uscenti ci sarebbe stato ben poco dafare.Schierando Cristian Terzi in prima frazione e DaniloBosio in terza, qualcuno ha avuto da ridire, ma tuttosommato, la scelta è stata azzeccata. Tenuto contoche Mauro Lanfranchi, in forma com’è, in secondafrazione ha aumentato il vantaggio con cui Terzi gliaveva passato il testimone, ed ha dato la possibilità

a Bosio di tagliare il traguardo con tutta tranquillità, vi-sto anche il problema al piede sinistro che da alcunesettimane lo sta tormentando.Ottimo anche il comportamento della squadra “B”classificatasi al 3° posto con Pirola Corrado, CavagnaIsidoro e Bosio Luciano, a meno di mezzo minutodalla seconda. Degno di nota il secondo posto negliover cinquanta della nostra squadra “F”con Terzi Ma-rio, Baroni Antonio e Pasini Alfredo; così pure il se-condo posto degli over sessanta della squadra “M”(staffetta di due elementi) con: Galizzi Pietro e Ber-gamelli Bonifacio.Altri piazzamenti dei nostri atleti:1ª categoria (su 89 squadre)9° posto Bergamo “C”: Lazzarini Andrea- DallaraMichele- Gatti Alberto34° Bergamo “D”: Brumana Giordano- Maconi Gui-do- Galizzi Luigi38° Bergamo “E”: Cortesi Florenzo- Milesi G.Batti-sta- Sella Moeno2ª categoria (over 50)4° posto Bergamo “G”Bassanelli Ruggero- Bigoni En-rico- Di Matteo Giovanni3ª categoria (over 60)9° posto Bergamo “L”Migliorini Antonio- BendottiManfredoClassifica per Sezioni1ª Bergamo – 2ª Belluno – 3ª Valdobbiadene

D.P.

30° Campionato Nazionale A.N.A.

Corsa in montagna a staffettaBergamo sbaraglia tutti

SSPPOORRTT

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Teramo, 1 ottobre 2006

Brescia al primo posto, come da pronostico, ma ancheBergamo non scherza con il secondo posto, sia comepattuglia, sia nella classifica generale.Percorso di gara abbastanza facile, con prevalenza distrada asfaltata e … poca salita.Tempo splendido, ot-tima sia l’organizzazione che l’accoglienza; moltosentita la cerimonia del sabato sera.La partenza e l’arrivo sulla piazza principale di Tera-mo (P.zza Martiri della Libertà), 85 le pattuglie ANA,più una del 9° Rgt. Alpini.

Ordine di arrivo:1ª ANA Brescia patt.”A”totale pen. 46,152ª ANA Bergamo patt.”D”totale pen.72,21(Pegurri G. Mario – Crotti Lorenzo – Galizzi Pietro)3ª ANA Brescia patt.”H”totale pen.94,36

Altri piazzamenti delle pattuglie bergamasche: 9°Bergamo “A”(Secomandi Adriano – Secomandi Ste-fano- Morstabilini Antonio) - 11° Bergamo “G”(LasaGiovanni – Perucchini Nicola – Torri Luigi) - 17° Ber-gamo “E”(Bendotti Manfredo – Bendotti Benito – Mi-gliorini Antonio) - 45° Bergamo “C”(Trombetta Die-go – Cagni Adriano – Rota Carlo) - 47° posto Berga-mo “F”(Donghi Luca – Ferrari Marco – Valsecchi Cri-stian) - 54° Bergamo “I”(Sonzogni Sergio – Pesenti

Luigi- Baroni Enrico) - 57° Bergamo “B”(Persico Livio– Imberti Armando – Di Matteo Giovanni) - 62° Ber-gamo “H”(Giupponi Giovanni – Bigoni Enrico – Si-gnori Riccardo)

Classifica per Sezioni: 1ª ANA Brescia – 2ª ANABergamo – 3ª ANA Biella - Seguono altre 15 Sezioni

D.P.

34° Campionato Nazionale A.N.A.

Marcia di regolarità a pattuglieUn ottimo secondo posto per Bergamo

AAAAAAAAAA AATTTTEENNZZIIOONNEE!!!!!!!!!! AA TTUUTTTTII GGLLII AATTLLEETTII Date e sedi dei Campionati Nazionali 2007

SCI FONDO: a Frassinoro (Sez.Modena) 11 febbraioSCI ALPINISMO: a Lizzano in Belvedere (Sez.Bolognese – Romagnola) 4 marzoSLALOM GIGANTE: Monte Bondone (Sez.Trento) 1° AprileCORSA IN MONTAGNA A STAFFETTA: Settimo Vittone (Sez.Ivrea) 10 giugnoTIRO A SEGNO: poligono di tiro a Parma (Sez.Parma) 2 settembreMARCIA DI REGOLARITA’: Pettenasco (Sez.Omegna) 7/14 ottobre

Segnaliamo che tra gennaio e febbraio, oltre ai “nostri”trofei: SORA e NIKOLAJEWKA ci sarà ancora la corsa campestre a Malnate (Varese).

Un grazie di cuore a tutti gli atleti, giovani e meno giovani, con l’augurio che anche per il prossimo annopossano contribuire e confermare le ottime prestazioni sin qui ottenute.

per la Commissione Sportiva Dino Perolari

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SSPPOORRTT

Caravate (VA), 24 settembre 2006Tutto come da copione, fatta eccezioneper l’imprevisto “attacco di calabroni”ad alcuni concorrenti durante la gara;tra questi, due dei nostri, Terzi Marioe Giupponi Giovanni, prontamente as-sistiti dal personale della Croce Rossaintervenuta sul percorso.La vittoria di Lanfranchi anche se persoli ( si fa per dire) 15 secondi sul val-tellinese Bonesi è stata netta in quan-to ha controllato la gara dal primo mi-nuto, finendo guardacaso “mano nellamano”con Alfredo Pasini, (vincitoredella 3° categoria) partito dieci minu-ti dopo ma sul percorso più corto.Una sorpresa positiva il quarto postoassoluto di Massimo Lavelli, figlio dell’olimpionicoRino (buon sangue non mente) che alla sua primaesperienza in questo tipo di gara (infatti lui è un trial-tleta) ha messo alle sue spalle più di cento concor-renti.Ottimo il secondo posto di Isidoro Cavagna alle spal-le del pluricampione trentino Bruno Stanga di soli 14secondi …. così pure il quarto posto di Luciano Bosio,non in ottime condizioni di forma.Nella terza categoria, come già accennato, vittoria diAlfredo Pasini su Tarcisio Cappelletti di Trento. “Fredomeriterebbe un premio speciale, e non solo dell’A.N.A….”Infine nella quarta categoria, sul podio un altro va-lente bergamasco: Bonifacio Bergamelli.

Altri piazzamenti degli atleti bergamaschi1ª Categoria : 6° Testa Attilio - 11° Laz-zarini Andrea - 19° Gatti Alberto - 21°Foppolo G.Pietro - 45° Galizzi Luigi -52° Rota Carlo - 58° Sella Moeno - 59°Brumana Giordano - 64° Ghidini Flavio2ª Categoria : 15° Cavagna Stefano -29° Maconi Guido3ª Categoria : 9° Bigoni Enrico - 17°Bassanelli Ruggero - 47° Di MatteoGiovanni - 52° Tagliaferri Giovanni4ª Categoria:13° Secomandi Adriano- 17° Migliorini Antonio - 18° Giup-poni Giovanni - 23° Bendotti Manfre-do - 24° Bendotti BenitoClassifica Sezioni : 1ª Bergamo – 2ªPordenone – 3ª Sondrio

D.P.

35° Campionato Nazionale A.N.A.

Corsa in montagna individualeMauro Lanfranchi concede il bis

Concorso letterario di poesia e narrativa

OGGI HO INCONTRATOUN ALPINO

Il Gruppo Alpini di Lacchiarella (MI) bandisceun concorso letterario avente per tema “Oggi hoincontrato un alpino”. Il concorso è aperto a tut-ti: alpini, amici degli alpini, simpatizzanti e non.Nella sezione poesia i concorrenti possono pre-sentare fino a 5 poesie originali che non superi-no i 36 versi.Per la narrativa possono essere presentati sino a3 racconti originali con un massimo di 3 fogli dat-tiloscritti a 35 righe cadauno.Ogni concorrente dovrà inviare gli elaborati indue copie, di cui una sola con nome, cognome eindirizzo dell’autore.E’richiesto un contributo di € 5,00 per ogni ela-borato. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza.Tutti i lavori devono pervenire entro il 28 febbraio2007 e devono essere indirizzati a: AssociazioneNazionale Alpini – Casella Postale 27 – via G.B.Vico, 2 – 20084 Lacchiarella (Milano).Eventuali ulteriori informazioni e aggiornamen-ti saranno pubblicati nella pagina dedicata al con-corso sul sito internet della Sezione ANA di Mi-lano: www.milano.ana.it

SSOONNOO AANNDDAATTII AAVVAANNTTII

CALUSCO

Emilio LocatelliClasse 1927

CALUSCO

Angelo MapelliClasse 1929

CALUSCO

Olivio Mapelli “Mario”Classe 1925

Vittorio SalaClasse 1937

CASNIGO

Sebastiano GuidiClasse 1932

CALOLZIOCORTE

Giuseppe CaspaniClasse 1915

CASNIGO

Martino Serafino GuidiClasse 1929

CASNIGO

Benedetto MignaniClasse 1929

CASSIGLIO

Maurizio Begnis “Mauro”Classe 1932

CASTELLI CALEPIO

Edoardo RossiClasse 1925

CENATE SOPRA

Alessandro CortesiClasse 1929

CICOLA

Francesco Del CarroClasse 1939

CICOLA

Luigi SignorelliClasse 1940

CISANO BERGAMASCO

Francesco ColomboClasse 1934

CISANO BERGAMASCO

Tarcisio PirovanoClasse 1935

CIVIDINOQUINTANO

Francesco Poma Classe 1942

CENE

Luigi CapitanioClasse 1936

CHIUDUNO

Battista ConsonniClasse 1932

ARDESIO

Antonio FornoniClasse 1915

AVERARA

Amleto PasseriniClasse 1942

AZZONE

Carlo LenziClasse 1940

AZZONE

Carlo NovelliClasse 1929

BARZANA

Adriano LocatelliClasse 1945

AMORA

Maurizio CarraraClasse 1933

ALME'

Antonio RotaClasse 1925

ALME'

Luigi ZoncaClasse 1939

ALZANO LOMBARDO

Emilio AndreiniClasse 1937

ALZANO LOMBARDO

Faustino GherardiClasse 1940

ALZANO LOMBARDO

Giovanni RavasioClasse 1920

ALBANO S. ALESSANDRO

Renato RubbiClasse 1936

BERBENNO

Giovanni ArrigoniClasse 1923

BOCCALEONE

Natale BalestraClasse 1939

BOCCALEONE

Luigi Locatelli “Gino”Classe 1940

BOCCALEONE

Angelo PellegrinelliClasse 1931

CALCINATE

Tiziano BeluzziClasse 1964

CALOLZIOCORTE

Umberto AnimelliClasse 1919

CAPRINO BERGAMASCO

SSPPOORRTTSSOONNOO AANNDDAATTII AAVVAANNTTIISSOONNOO AANNDDAATTII AAVVAANNTTII

MONTE MARENZO

Alessandro CattaneoClasse 1939

MONTE MARENZO

Egidio FumagalliClasse 1911

MOZZO

Arnaldo BrembillaClasse 1922

MOZZO

Romani NorisClasse 1922

NEMBRO

Giuseppe MorottiClasse 1933

NEMBRO

Mario PezzottaClasse 1945

ONORE

Luigi ColottiClasse 1925

PALADINA

Giacomo GregisClasse 1934

PALAZZAGO

Giacomo Benedetti “Marco”Classe 1918

PALAZZAGO

Italo ColomboClasse 1937

PALAZZAGO

Pietro NavaClasse 1921

PALAZZAGO

Giuseppe ViscontiClasse 1951

PALOSCO

Adriano LecchiClasse 1969

PALOSCO

Mario TestiClasse 1949

PARRE

Alessandro PalaminiClasse 1923

PEIA

Melchiorre MasinaliClasse 1912

PONTE NOSSA

Giulio GattiClasse 1925

PRADALUNGA

G. Battista PiantoniClasse 1937

CLUSONE

Andrea BalduzziClasse 1915

COSTA IMAGNA

Giovanni CarozzaClasse 1947

COSTA SERINA

Maurizio CortinovisClasse 1920

COSTA SERINA

Paziente CortinovisClasse 1941

CUSIO

Danilo PaleniClasse 1957

DOSSENA

Giovanni OmaciniClasse 1923

ENDINE GAIANO

Pietro ZaninoniClasse 1934

ENDINE GAIANO

Matteo ZiboniClasse 1981

FINO DEL MONTE

Zaccaria FilisettiClasse 1917

FONTANA

Pietro GrittiClasse 1925

GANDELLINO

Pasquale PasinettiClasse 1924

GANDINO

Giacinto Giuseppe BertocchiClasse 1918

GHIAIE DI BONATE

Vittorio BonacinaClasse 1920

GORLAGO

Luciano CedroniClasse 1948

GRUMELLO DEL MONTE

Antonio BreviClasse 1939

LONGUELO

Giuseppe FacchinettiClasse 1918

LONGUELO

Piermario FumagalliClasse 1943

DOSSENA

Battista OmaciniClasse 1930

SSPPOORRTTSSOONNOO AANNDDAATTII AAVVAANNTTII

SERIATE

Achille Fassi Classe 1939

SCHILPARIO

Pio PizioClasse 1929

SUISIO

Pierino BologniniClasse 1945

SUISIO

Mario CrottaClasse 1952

TAVERNOLA

Luigi FenaroliClasse 1952

SEMONTE

Silvestro GandelliClasse 1940

TAVERNOLA

Silvano FenaroliClasse 1945

TERNO D’ISOLA

Girolamo SimonatoClasse 1943

TORRE BOLDONE

Isacco MorottiClasse 1935

TRESCORE

Andrea TebaldiClasse 1946

TREVIOLO

Guido ManentiClasse 1921

VALTORTA

Pietro BusiClasse 1924

VERTOVA

Luigi MistriClasse 1928

VERTOVA

Luigi RossiClasse 1933

VILLONGO

Giulio RadiciClasse 1914

VILLONGO

Edoardo Silvio CaldaraClasse 1936

UBIALE/CLANEZZO

Enrico CortinovisClasse 1944

UBIALE CLANEZZO

Pietro GottiClasse 1935

ROVETTA

Francesco VisinoniClasse 1912

SAN LORENZO

Domenico SavoldelliClasse 1934

S. GIOVANNIBIANCO

Giovanni BonaitiClasse 1936

SAN PELLEGRINO

Roberto BaroniClasse 1947

SAN PELLEGRINO

Domenico MilesiClasse 1923

ROVETTA

Innocente BrasiClasse 1925

PRESOLANA

Paolo ErpiliClasse 1936

ROGNO

Attilio FontanaClasse 1920

ROSSINO

Massimiliano GhislandiClasse1946

ROSSINO

Giacomo GambaClasse 1931

R0VETTA

Roberto BrasiClasse 1970

PRADALUNGA

Dante ZanchiClasse 1922

SANTA BRIGIDA

Mario NovelliClasse 1939

SARNICO

Mario FantiClasse 1915

SCANZOROSCIATE

Antonio MagriClasse 1933

SEDRINA/BOTTA

Livio LocatelliClasse 1947

SELVINO

Olindo BertocchiClasse 1922

SELVINO

Luigi GhilardiClasse 1920

AAPPPPUUNNTTAAMMEENNTTII

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PPRROOSSSSIIMMII AAPPPPUUNNTTAAMMEENNTTIIMANIFESTAZIONI ANNO 2007

27.01 BRESCIA : 64° ANNIV. NIKOLAJEWKA11.02 FRASSINORO (MODENA) : 72° CAMP. NAZ. SCI DI FONDO18.02 VALTORTA : TROFEO “NIKOLAJEWKA”25.02 COLERE : TROFEO “SORA”4.03 LIZZANO BELVEDERE (BO) : 30° CAMP. NAZ. SCI ALPINISMO

11.03 VILLA D’ALMÈ - TEATRO SERASSI : ASSEMBLEA SEZIONALE31.03-1.04 ???? : CONVEGNO STAMPA ALPINA1.04 MONTE BONDONE (TRENTO) : 41° CAMPIONATO SLALOM GIGANTE

14.04 VARESE : GIORNATA SOLIDARIETA’ALPINA28-29.04 MOZZANICA : INAUGURAZIONE GRUPPO5-6.05 PONTE S. PIETRO : 34° CAMP. SEZ. TIRO A SEGNO CARABINA

23° CAMP. SEZ. TIRO A SEGNO PISTOLA11-13.05 CUNEO : 80^ ADUNATA NAZIONALE27.05 MILANO : ASSEMBLEA NAZIONALE DELEGATI27.05 BRUMANO : TROFEO “MAGER”-CRONOSCALATA RESEGONE1-3.06 SOLTO COLLINA : 6° RADUNO ZONA 21 ALTO SEBINO2-3.06 COVO : INAUG. MONUMENTO AGLI ALPINI RADUNO ZONA 233.06 ROVETTA : 14° RADUNO ZONA 17

9-10.06 ZAMBLA : 50° FONDAZIONE10.06 SETTIMO VITTONE (IVREA) : 31° CAMP. NAZ. CORSA IN MONT. A STAFFETTA10.06 TORRE DE’ROVERI : 80° FONDAZIONE16-17.06 ARZIGNANO : RADUNO 3° RAGGRUPPAMENTO17.06 S. OMOBONO : 50° FONDAZIONE RADUNO ZONA 917.06 OSIO SOTTO : 30° FONDAZIONE24.06 RIFUGIO CONTRIN : PELLEGRINAGGIO NAZIONALE

RicordiamoliSSOONNOO AANNDDAATTII AAVVAANNTTII

ZANDOBBIO ZANDOBBIO

ZANDOBBIO

Luigi FacchinettiClasse 1920

ZORZONE

Giuseppe CortinovisClasse 1935

Pierangelo BoschiClasse 1960

Giuseppe Cometti “Preciso”Classe 1916

Aldo Rota – Brembate

Il 10 giugno Aldo Rota si è spento nella sua casadi Brembate. Capogruppo per molti anni fino al2002, già da tempo aveva rinunciato al suo impe-gno con gli Alpini per combattere la malattia chelo aveva aggredito, ma non aveva rinunciato a so-stenere le iniziative dell’Associazione Paolo Bel-li di cui era socio e sostenitore.Ogni volta che un Alpino e amico ci lascia per

“andare avanti”, il nostro pensiero va all’eredità morale che egli ci lascia.Perciò non possiamo dimenticare l’esempio che ci ha dato nel guidare ilgruppo con determinazione, pieno di entusiasmo e credendo fino in fon-do alle iniziative che intraprendeva ed alla sua abnegazione dobbiamo lagrande Festa alpina per il 70° del gruppo, durante la quale si prodigò congrande energia. Il suo impegno nella costruzione del monumento agli Al-pini, rimane come un tangibile ricordo che non sarà certo scordato. Gra-zie Aldo per gli esempi di tenacia, di volontà e di alpinità che lasci nel-cuore di tutti noi.