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ASTRONOMIALa rivista dell’Unione Astrofili Italiani n. 3 • maggio-giugno 2017 • Anno XLIII
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■ Atmosfere Planetarie
Andamento del numero di Wolf dal 1.10.’14 al 20.4.’15
■ Raccontare le Stelle
Atti XLIX Congresso UAIPrato, 2016
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■ Impatti lunari
AstronomiAAnno XLIII • La rivista dell’Unione Astrofili [email protected]
n. 3 • maggio-giugno 2017
Proprietà ed editoreUnione Astrofili ItalianiDirettore responsabileFranco Foresta MartinComitato di redazioneConsiglio Direttivo UAICoordinatore EditorialeGiorgio Bianciardi
Impaginazione e stampaTipografia Piave srl (BL)www.tipografiapiave.it
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ISSN 1593-3814Copyright© 1998 UAITutti i diritti sono riservati a norma di legge. È vietata ogni forma di riproduzione e memorizzazione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta dell’Unione Astrofili Italiani.
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SommArIo
In copertina
Andamento del numero di Wolf dal 1.10.’14 al 20.4.’15
24 308
EdItorIALE 3 25 anni nello Spazio
Vincenzo Gallo
rUbrIChE 4 Venere e Terra: simili per dimensioni ma
diversi per evoluzione geologicaFranco Foresta Martin
8 Atmosfere planetarieClaudio Lopresti
10 Le unità da impatto e il cratere GaleFabio Zampetti
14 Un nuovo anno di cometeG. Milani, C. Prà, C. Perrella
16 Storie e osservazioni di piccoli mondi (xX parte)L. Angeloni, P. Baruffetti, M. Bigi, G. Bonatti, A. Bugliani, D. Del Vecchio, M. Dunchi, G. Tonlorenzi
XLIX CongrESSo nAzIonALE UAI
20 Libro degli abstract6-8 maggio 2016, Prato
rICErCA 24 La ricerca degli Impatti
LunariAntonio Mercatali
ESPErIEnzE, dIvULgAzIonE E dIdAttICA 30 raccontare le stelle
V. Mascellani, T. Ponticelli
35 notIzIArIo • Verbale Assemblea dei Soci UAI• Bilancio al 31 dicembre 2015.
Nota integrativa e illustrativa
39 AStroPoESIE Alessandro Manzoni “I promessi sposi”
Pasqua Gandolfi
42 AStroImmAgInI
44 dISEgno AStronomICo
Gianpaolo Graziato
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25 anni nello Spazio
Alla bella età di sessant’anni l’ing. PaoloNespoliaffrontailsuoterzoviaggionelloSpazioeilritorno
sullastazionecheormaiconosceamenaditoavendopresoparteattiva,trasmettendolasuapreziosaespe-rienza,all’addestramentodialtriastronauti.
Lariflessionechesiponesubitoall’attenzioneèchelastoriaitalianadelleattivitànellospaziovienedamoltolontano.
Nonsarebberosufficientilepaginediquestarivistaperdescrivereilpercorsofattodallanostranazionenelsettoreaerospaziale.
Agliinizidelnovecento,findalmomentoincuisisviluppòlatecnologiadelvolo,l’Italiafuinprimafilaperqualitàdeimanufatti,perleinnovazionieanchepergliimpieghistrategici;inquest’ultimocampo,l’Italiafulanazionecheinauguròl’usodelbombardamentoaereo durante la guerra di Libia nel 1911. Preludioalmassicciousodell’armaaerachefuprotagonistadecisivanelledueguerremondiali.
LeofficineCaproni,giustoperricordareunnome,sfornaronoaeromobilitalmenteinnovativicheeranoanni avanti rispetto alla concorrenza.UnprototipodiaereoareazioneilC.C.2uscìdallesueofficinenel1940,permoltotempofuritenuto ilprimoaereoareazionemai prodotto,ma fu superato dal tedescoHeinkel He 178cheinsegretoavevavolatonell’agostodel1939.IlC.C.2eratroppoacerboperl’utilizzobellicoperòèunadimostrazionediquantolaCapronifossetecnologicamenteall’avanguardia.
L’Italiadisastratadel secondodopoguerracercòilsuopostoalsoleanchenelneonatosettoreaero-spaziale.Collaborazioniconlecasecostruttricid’oltreoceano fecero acquisire tecnologia e know how dapoter consentire all’Italia, grazie ai buoni uffici delGenerale LuigiBroglio, del suobracciodestroCarloBuongiornoedialtrivalentitecnici,lacapacitàdiunlancioautonomodiunsatelliteartificiale,aparte ilvettorechefumessoadisposizionedagliStatiUniti,tuttomade in Italy:ilSanMarco1chefulanciatoil15dicembre1964.
L’Italiafulaterzanazionealanciareunsatellitear-tificialeconpropritecniciequartadopolaFranciachel’annodopoutilizzòunvettorediproduzionenazionale.
Siparlòdiastronautieuropeiesidiedecorpoall’A-genziaSpazialeEuropeachesiincaricòdicoordinareleattivitàaerospazialideipaesieuropeichefinoaquelmomentoseguivanostradediverse.
IntantoneiprimianniottantadiventòoperativoloSpaceShuttle,americano,mamoltiastronautieuropei,dicuibencinqueitaliani,furonoimpiegatiinsvariatemissioni,digrandevalorescientifico.
AncheinItaliasipensadidotarsidiunaAgenziaSpazialeautonomael’8giugnodel1988vienepub-blicatasullaGazzettaUfficialelaleggeapprovatail30maggiocheistituival’AgenziaSpazialeItaliana(ASI).Un trait d’union tra i rapporti con le altreAgenziemondialiilmondodellaricerca,l’universitàel’indu-striaaerospazialenazionalechenelcorsodeglianniècresciutapercapacitàtecnologicaeprestigio.
All’alba del primodecennio del terzomillennioancheloSpaceShuttleterminòlasuaattivitàel’astro-nautaitalianoRobertoVittoripartecipòallapenultimamissioneraggiungendoilsuocollegaPaoloNespoligiàinorbitasullaISS.PropriosullaISSc’èmoltaItalia,ilmodulo europeo è stato progettato e costruito pergran parte da quella che è oggi una joint ventureitalo-franceseAleniaThaleseanchelafamosacupoladallaqualesipuòammirarelaTerra.
ALucaParmitanol’onorediessereilprimoastro-nautaitalianoagalleggiarenellospazioinunauscitaextraveicolare.SamanthaCristoforettilaprimadonnaitalianaastronauta.Perunproblemaconuncargodirifornimentovieneprolungatalasuamissioneconqui-standounrecorddipermanenzatutt’oraimbattuto.
Conquesta lungastoriaalle spalleora toccadinuovoaPaoloNespolivarcareiconfinidell’atmosferaterrestre,ricordiamoall’etàdisessant’anni,chepergliitalianiègiàunrecordancoraprimadipartireoltrealfattodiesserel’unicoastronautaconbentremissioni.
BuonlavoroPaolo!!!
In questo numero...
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) accoglierà, alla fine del mese di luglio, di nuovo un suo “vecchio” conoscente. A riportare il tricolore italiano oltre atmosfera ci penserà l’ing. Paolo Nespoli.Un ritorno dopo quasi due anni dalla missione di Samantha Cristoforetti che comunque ha lasciato un segno indelebile con un record di permanenza nello spazio e una popolarità ancora presente nella memoria del pubblico.
EdItorIALE
Vincenzo GalloResponsabile Sezione
Astronautica U.A.I.
4 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Franco Foresta MartinDirettore [email protected]
Quando un corpo celeste possiede alcune caratteristiche simili al nostro pianeta, è un luogo comune dire che sembra un gemello della Terra. Nel caso del vicino pianeta Venere, questa definizione è accettabile solo se prendiamo in considerazione volume, massa e densità. Ma la storia geologica di Venere, fortemente condizionata dalla vicinanza al Sole, diverge profondamente da quella Terra, sia nell’interno, sia nelle parti superficiali ed esterne.
Venere e Terra: simili per dimensioni ma diversi per evoluzione geologica
VenereèilsecondopianetaapartiredalSoleequellopiùvicinoallaTerra.Haundiametrodi12.100km,appenapiùpiccolodiquello
terrestre,lasuamassaèl’80%rispettoaquelladelnostropianeta,eladensitàleggermenteinferiore.IlpianetagiraattornoalSolesuun’orbitaquasicircolare,aunadistanzamediadi108,2milionidikm,impiegando224,7giornipercompiereungirocompleto.Dunque,lasuaorbitarisultainternaaquelladellaTerrae ilpianetaècirca il30%piùvicinoalSolediquantosiamonoi.
AprimavistaVeneresembrerebbeunmondomolto simile al nostro per dimensioni emassa,quasiungemellodella Terra.Ma sotto il profi-lo ambientale le differenze sono abissali: sullasuperficiediVenere,infatti,cisonotemperaturemedieinfernali,dicirca500gradicentigradi.Comesenonbastasse,adaltaquotac’èunospessoepersistentesistemadinuvole,impregnatodiacidicorrosivi. La densa atmosfera di Venerehaunamassa complessiva quasi cento voltemaggioredi quella terrestre e la pressione alla superficie
del pianeta risulta paragonabile a quella che sisperimentaamillemetridiprofonditàneglioce-aniterrestri.LacoltrenuvolosadiVenererisultaquasi impenetrabile,ancheper ipiùpotenti te-lescopi terrestri. Osservata al telescopio, infatti,l’atmosferadiVenerehal’apparenzadiunadistesaomogeneadicolorbianco-giallo.Solooccasional-mentesivedonodellemacchiepiùscureodellestrisceincorrispondenzadelleregioniequatoriali,chesievidenzianoconl’impiegodifiltrivioletti.Igrandiastronomi-osservatoridell’800pensavanochequestosistemadinuvolefossecostituitoes-senzialmentedavaporeacqueo.Lerecentianalisidellesondespazialihannodimostrato,invece,chesitrattadigocciolinediacidosolforicomescolateinsieme ad acido cloridrico e acido fluoridrico.Composti estremamente corrosivi, che hannocontribuito,insiemeallealtissimetemperatureepressioni,alfallimentodelleprimesondeautoma-tichediscesesulpianeta(lenavicellerusseVenera).Allepiùaltequotel’atmosferadiVenereèmol-to turbolenta, sconvolta da correnti ad alcunecentinaia di km/h. A quote inferiori i turbini siplacanoeallivellodelsuolol’ariaèlimpida,tan-toche le sondeautomatichehanno rivelatounpaesaggiotranquillo.L’atmosferahagiocatounruolo fondamentale nel determinare la clima-tologia del pianeta, perché contiene in grandeabbondanzaanidridecarbonica,ilgasresponsa-biledelcosiddetto“effettoserra”,chetrattienelaradiazionetermica.Aquestofenomenosidevonole temperature di quasi 500 °C,misurate sullasuperficiediVenere,siaall’equatorecheaipoli.Venereè l’oggettopiù luminosodel cielo,dopoilSolee laLuna:nellecondizionipiùfavorevoliraggiungelamagnitudinedi-4,5epuòesserevistoinpienogiorno.Lasuagrandeluminositàdipendedall’elevatopotereriflettentedellenuvole.L’albedodiVenere,cioèlapercentualedilucesolareriflessa,
Figura 1. Il globo di Venere visto dalla sonda Magellano.
RUbRIcA > Storie di cielo e di terra
5ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
raggiunge il 76%. Per confronto, l’albedo dellaLunaèdel12%.Essendounpianetainternoall’or-bitadellaTerra,VenereappareincieloinprossimitàdelSole,rispettoalqualesiallontanaalmassimodi47°.E’visibilesiaalmattino,primadelsorgeredelSole,cheasera,subitodopoiltramonto.Gliantichinonavevanocapitochesitrattavadellostesso corpo celeste in due posizioni diverse echiamavanoilprimoFosforoeilsecondoVespero.DitantointantoVenereeffettuadeitransitisuldiscosolare:gliultimisisonoverificatiil7giugnodel2004eil5giugnodel2012.
VenereelaTerrainiziaronola loroevoluzio-ne inmanieraquasisimile,accrescendosigrazieall’aggregazionediframmentidellanebulosasolareprimordiale,sviluppandounelevatocaloreinternodovutoallaradioattività,erivestendosidiunaden-saatmosferaabasedianidridecarbonicageneratadall’attivitàendogena.Tuttavia,ilfattocheVeneresiaun30%piùvicinoalSolerispettoallaTerrafudeterminanteperlosvilupposuccessivodiquestopianeta.Infattiletemperaturepiùaltehannoim-peditoall’acquadicondensareediformarelevastedisteseoceanichechecaratterizzano laTerra.Leacquedelmarehannoavutounruolofondamen-talenelnostropianeta,avendoassorbitol’anidridecarbonica presentenell’atmosfera primordiale eportatoallaformazionediroccecarbonatiche.SuVenere, invece, l’anidride carbonica è rimasta ilcostituente fondamentale dell’atmosfera, inne-scandounpotenteeffettoserraetrasformandoilpianeta inunmondotorridoeostileallavita.Alla ricostruzione della storia evolutiva di Ve-nere hanno contribuito in modo determinan-
te le esplorazioni ravvicinate effettuate dal-le sonde automatiche, che hanno svelato iparticolari della superficie di questo pianeta,invisibile da Terra a causadelle nuvole perenni.LeprimeimmaginidellasuperficiediVenere,dopomoltitentativifalliti,giunseroaTerranell’ottobredel1975,quando lenavicellespaziali sovieticheVenera9e10atterraronosulpianetaedeffettua-ronounaseriedifotografiepanoramiche.Note-volefulasorpresadiastronomieplanetologinelvederechesottolaspessaeturbolentacoperturadi nuvole, c’è un paesaggio asciutto e limpido.Treannidopouncontributofondamentaleven-nedalla sonda americanaPioneer-Venus che, apartire dal dicembre 1978, è stata collocata inorbita attorno al pianeta e, oltre a fotografarei sistemi di nuvole da vicino, ha effettuatounamappaturaradardellasuasuperficie,fornendoidatinecessariperlacompilazionediunacartadelpianeta.L’immaginediVenerescaturitadaquestemissioni,mostraunpianetacaratterizzatodater-reni prevalentemente pianeggianti, costituiti daestesiplateaudi lavasucuisi innestanograndivulcani-scudo.Abbondanoancheicrateridaim-pattodigrandidimensioni,mamancanoglialticorrugamentimontuositipicidelnostropianeta.Unulterioresaltodiqualitàèstatopossibileall’i-niziodeglianniNovanta,grazieallamissionedellasondaamericanaMagellan,che,collocandosisuun’orbitapolareattornoalpianeta,haeffettuatounacartografiaquasicompleta (97%)diVenerecon immagini ad altissima risoluzione (120m).Nelnostrosecolo,trail2006eil2014,ètoccatoallasondaeuropeaVenera-Expressapprofondirele
Figura 2. Interni dei pianeti Venere e Terra a confronto.
Storie di cielo e di terra
6 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
ricerchesull’atmosferaelasuperficiedelpianetacon importanti scoperte quali l’intensa attivitàelettricaatmosferica,unenormevorticesud-polareeunsottilestratodiozononell’altaatmosfera.
Irisultatidelleesplorazioniautomaticherav-vicinate consentonodi suddividere i terreni delpianetaintrecategorie.
1.Glialtopiani,pariacirca il10%dell’interasuperficie.Siinnalzanodialcunichilometrisulli-vellomediodelpianetaepresentanolemaggioristrutturemontuose.L’altopianopiùesteso,chiama-
toAphroditeTerra,occupaun’estensioneparago-nabileaunavoltaemezzoilcontinenteafricanoesi trovaacavallodell’equatore.Nellasuazonacentro orientale presentaun imponente canyonlungo1400km, largo150kmeprofondo2km,chesembraesserestatoprovocatodaun’attivitàtettonicaditipodistensivo.Unaltroimportanteal-topiano,quellochiamatoIshtarTerra,siestendeperunasuperficieparagonabileaquelladelcontinentenordamericanoepresentaaorienteirilievipiùaltidiVenere:iMaxwellMontes,12kmdialtezza.
2.Ibassopiani,pariacircail25%dellasuperfi-ciedelpianeta.Sitrovanoacirca1,5kmaldisottodelraggiomediodelpianeta,occupanoingeneredelledepressionicircolari,comequellachiamataAtlantaPlanitia,nell’emisferosettentrionale;oppu-redelledepressionilineari,comeSednaPlanitia.E’statonotatochesesuVenerevifosseacquaquestedepressionisarebberocolmatedamarieoceani.Ibassopianisonostatilivellatinellontanopassatodaimponentieffusionidilava.Leimmaginiradarapiùalta risoluzione, infatti,hannoevidenziatounagrandequantitàdiconivulcaniciedicalderesparsisututtalasuperficiedeibassopiani.
3.Ipianiintermedi,pariacircail65%dellasuperficie.SonocaratterizzatidaunsostanzialelivellamentodellequoterispettoalraggiomedioplanetarioesonotalmenteestesidafarpensareaigeologichesuVenere,alcontrariodiquantoèavvenutonelnostropianeta,nonsisiainnescatauna apprezzabile attività tettonica in grado dimodellare la crosta terrestre con corrugamentierilievi(orogenesi).Aconfermadiquestaipotesila litosfera di Venere non appare frammentataintantezollecomesuccedesullaTerra,masem-braesserecompostadaununicoguscio.Questospiegherebbeanchelanotevolelivellazionedellasuperficieplanetaria.
InognicasoVenereèdaconsiderarsiunpia-netageologicamenteattivo,ilcuimodellamentoè stato prevalentemente governato dall’attivitàvulcanica. Secondo le più recenti stime, suVe-nerecisonooltre1500edificivulcanicidigrandidimensioni e diversemigliaia di vulcaniminori.Tuttavia, nessuna delle sonde automatiche hascoperto, finora, segni inequivocabili di attivitàendogena. Secondo alcuni geologi planetari, ladocumentazionediemissionivulcanicheincorsosulla superficie di questo pianeta potrebbe co-stituire lagrandescopertadelle futuremissionispazialiautomatiche.
Figura 3. Eistla Regio. Distese di lava consolidata, depressioni da crateri d’impatto e vulcani scudo, dominano il paesaggio venusiano.
Figura 4. La sonda europea Venus Express.
Storie di cielo e di terra
7ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
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Andrea AlbiniMACHINA MUNDIL’orologio Astronomico di Giovanni Dondi
Daniele GasparriTECNICHE, TRUCCHI E SEGRETI DELL’IMAGING PLANETARIO
Luca BoschiniIL MISTERO DEI COSMONAUTI PERDUTILeggende, bugie e segreti della cosmonautica sovieticaPrefazione di Paolo Attivissimo
La Biblioteca UAI
Storie di cielo e di terra
8 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Claudio LoprestiResponsabile Sezione Pianeti [email protected]
Atmosfere planetarie
C’è un pianeta a meno di quaranta anni luce dalla Terra, che è stato definito molto interessante dagli astronomi. Si tratta di un pianeta roccioso, di taglia terrestre, con un’atmosfera ricca di ossigeno. Un pianeta gemello della Terra? Proprio quello che tutti cercano affannosamente? Come si vedrà, non proprio…
GJ 1132 bPergliastronomichecercanogemellidellaTerra
intornoadaltrestelle,l’esopianetaGJ1132bproba-bilmentenonèungemello,mapuòessereunbuoncandidato“cugino”.
GJ1132b,dicuiinfigura1vediamounarappre-sentazioneartistica, èunpianeta extrasolarenellacostellazionedelleVele;lasuastellaèvisibilenell’e-misferomeridionale.
La suamassa è simile aquelladella Terra (1,6volte),eorbitamoltovicinoallasuastella,unananarossadimagnitudine13,5.Ilpianetaorbitaacircaa2,2milionidichilometrididistanzae,perlapresenzadiunaspessaatmosferaeungrandeeffettoserra,potrebbe assomigliare più a Venere che alla Terra.L’esopianetaèinrotazionesincrona,cioèunlatodiessoèsemprerivoltoversolasuastella:sicuramen-te,comevedremo,nonèabitabile,maècomunqueinteressanteperlapresenzadiunaspessaatmosfera,di cui, data la sua relativa vicinanzaalla Terra (39anniluce),potrebbeesserepossibiledeterminarelacomposizionechimica.
UnrecentestudiosuGJ1132binfasedipubbli-cazionesu“TheAstrophysicalJournal”haconfermato,
oltrechelapresenzadell’atmosfera,anchefortiindizichequestopianetaroccioso,chesitrovaalladistanzadi39anniluce,potrebbecontenereossigeno.
Glistudidelleatmosferedeipianetiextrasolarisonoimportantipoichédaunamaggioreconoscenzasipossonotrarreconclusionisullapresenzaomenodicondizionifavorevoliallavita,perlapresenzadeicosiddettibiomarcatori.Risaleaunaquindicinaannifalascopertadellaprimaatmosferaesoplanetaria.Nonsonomoltiinpianetidotatidiatmosferascopertisuccessivamente,equasituttiincorpigrandicomeGiove,opiùgrandiancora.
ConGJ1132b,gliastronomihannooraadisposi-zionealmenoun’atmosferadiunpianetapiùpiccolo,ditagliaterrestre.
Questistudinaturalmentesonolimitedelleattualipossibilitàtecnologiche.E’unafortunacheGJ1132bsiaasolia39annilucedidistanza,echelasuastellasiaunanana-M,untipodistellapiùpiccoloepiùfreddo:questopermettedistudiarepiùfacilmentel’atmosferadelpianeta.
Lamorfologia di questo sistema sembrerebberichiamare,masoloaprimavista,einparte,losce-nario di ProximaCentauri, di cui abbiamoparlatoin precedenza: un pianeta dimassa terrestre, conun’atmosfera,cheorbitaattornoadunananarossa.Il pianeta di Proxima b, di cui abbiamogià parla-toprecedentemente,sembraessereperòmoltopiù“terrestre”diquellodiGJ1232b:infattiquest’ultimodovrebbe temperatureecondizioniambientalinonsostenibiliperlavita.
Un’altracaratteristicadelpianetaèchepossiede,comesièdetto,unarotazionesincrona,chepotrebbeinteoriafarpensarechevisianodiversecondizioninella fascia al confine fra la parte sempre rivoltaallastellaequellasempre inombra.Mailpotenteeffettoserravanificaalmenoinparte lapossibilitàdi condizioni “biologiche”. Inoltre altri pericoli po-trebberoarrivarepropriodallastellananarossa,perviadeifrequentibrillamentichelacaratterizzano,esicuramenteinvestonoilpianeta,chesitrovaasoli
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Figura 1. Rappresentazione artistica del pianeta GJ 1132b, in primo piano. In secondo piano la nana rossa.
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2,2milionidichilometridallastella.Nellafigura2un’altrarappresentazioneartisticadelpianeta,conoceanidimagmaeconsullosfondolastellananaros-sa,offuscatadallapresenzadiunadensaatmosfera.
Sicuramente un’atmosfera c’è, e può contenerevaporeacqueo.Unmodellosuggerisceche ilpianetapotrebbeessereun’oasidivaporenellospazioconunsostanziosoinvolucrodiacquachecircondaunnucleoroccioso.Parlandogeneralmente,comesifaascoprireseunpianetaextrasolarepossiedeomenoun’atmosfera?
Unodeisistemièquellodifaremisurespettro-scopichesullestelleconpianetitransitanti(eGJ1132bèunodiquesticasi):facendospettridurantelafasedieclisse(fase0,5)edurantelafasefuorieclisse,sipuò vedere la differenza. Sottraendo uno spettrodall’altro, la differenza chene scaturisce dàmolteinformazionisull’atmosferadelpianeta.Sottraendouno spettrodall’altro, la differenza che scaturisce.Nellafasefuorieclisseavremolospettrodellastellaassiemeaquellodelpianeta,mentrenellafaseaeclis-sec’èsololospettrodellastella.Questopuòfornireutili informazioni sull’esistenza e composizionedieventualiatmosfereplanetarie.
Questoèsolofacileadirsi,mainrealtànonèpernullasempliceottenereinformazionisulleatmosferedeipianetiextrasolari.Qualcosa,attualmentesipuòfaresoloconipiùgranditelescopi.
Perorairisultatiottenuti,utilizzandoiltelesco-pioMPG/ESOda2,2metridelloEuropeanSouthernObservatory,inCile,sonostati,durantenovetransitidiGJ1132b,rivoltiadunavastagammadilunghezzed’onda, dall’ottico al vicino infrarosso.Questi datimostranochesuGJ1132bèpossibilel’esistenzadiacquaometanonell’atmosfera, inproporzioniap-prossimativamenteugualiaquelledell’ariaterrestre.
Tuttavialeosservazionisonooggettodidiscussio-neeancoranonsonostateingradodidefinirecomerealmentesiacompostaquestaatmosfera.Occorronotelescopipiùgrandietelescopispaziali ingradodicoprireunapiùampiagammadilunghezzed’ondaconunamigliorerisoluzione.
Sicuramentetuttosaràsensibilmentepiùsempli-ceconilJamesWebbSpaceTelescope(vederefigura3),ilprossimotelescopiospazialeilcuilancioèprevi-stoperottobre2018,cheaffiancheràilgloriosoHST.AparteilgrandediametrocheJWSTharispettoadHST,lacosapiùrilevantediquestofuturomostrospaziale,ècheèstatocostruitoperlavorarenell’infrarosso;edèproprioperquestocheunostrumentodiquestotiposaràingradodiraccogliereulterioriinformazionisullanaturadelleatmosferedeipianetiextrasolaridi
dimensioniterrestri,eottenerespettridiesopianeticongrandedettaglio:GJ1132bsaràunodeipianetiextrasolaripiùinteressantidaosservare,percapirelaveranaturadellasuaatmosfera.
èproprioa lunghezzed’onda infrarosseche lemolecolenelleatmosferediesopianetihannoilmag-giornumerodicaratteristichespettrali.Dunquesaràpiùfaciletrovareunpianetaconun’atmosferasimileaquelladellaTerra.
RitornandosuGJ1132b,imodelliteorici,costru-itisullabasedelleinformazioniadoggidisponibili,ipotizzanouncorpocelesteconatmosferariccadiossigeno,conunasuperficiedimagmaincandescenteeuneffettoserracheinfuturononriusciràatratte-nerel’ossigenopresentenell’atmosferadelpianeta. conclusioni
Quindiabbiamoparlatodiunpianetaroccioso,conprobabileatmosferadiossigeno,maconoceanidimagmaallasuperficie.Questotipodipianeti,sefacciamoriferimentoalleclassificazionifinoadoggifatte,dovrebbeesseredefinito“pianetaditipoter-restre”.Masepensiamoallarealtà“locale”,direichediterrestrehabenpoco…
Figura 2. Possibile scenario del pianeta GJ 1132b, con oceani di magma incandescente.
Figura 3. James Webb Space Telescope, il prossimo grande telescopio spaziale che lavorerà nella banda infrarossa
Pianeti oltre il Sistema Solare
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Fabio [email protected]
L’interesse per i crateri da impatto è dovuto sia alla applicazione dei principi cronostratigrafici sia alla preservazione di strutture sedimentarie che permettono di formulare ipotesi sulla evoluzione del pianeta.
Le unità da impatto e il cratere Gale
Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero dei figli dopo il diluvio. I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras.
(Gen10,2-3)
CitalaBibbiachetraladiscendenzadirettadiNoècifosseancheGomer.PergliebreiGomerfondòlatribùdeiCimmeri,unpopolonomadechesi
stanziò,secondoErodoto,trailCaucasoeilMarNero(Erodoto, IV,12). Schiaparelli, profondo conoscitoredellastoriaantica,decisedidefinirezonedellasuaareografiasullabasedialcuniriferimentigeograficiterrestri,utilizzandoancheterminiderivantidate-sticlassici.EccoquindichenacquelaterradiNoè,Mare Cimmerium(MarNero)eGomer Sinus,labaiadiGomer,definita taleperessere ilcapostipitedelpopolodeiCimmeri.
Gomer Sinus è posizionata immediatamente anordest, apparendo comeuna leggera protrusionedellazonadialbedodelMare(figura1).Secondolapiù recente areografiadell’UnioneAstrofili Italianiessaviene rappresentatadauna tenuezonascurapostatraAeoliseAethiopisadalbedomaggiore;altelescopio,comemoltealtremacchie,hamostrato
nel tempovariazionimarcate. In essa vienedifattiriportata,nel1924,lacomparsadinuovestrutturecaratteristiche.L’importanzadellazonaèdovutaallaprossimitàdiunodeicrateridaimpattoresofamosodalMarsScienceLaboratory:ilcratereGale.
L’importanzadelleformecraterichedaimpattoèdatadallapossibilitàdistimarel’etàcronostratigra-ficadiunadeterminataareadelpianeta.Mancandodi elementi utili ad unamisurazione rigorosa deltempo di formazione provenienti dalla superficie,questavienedeterminatasullabasedelladensitàdellepopolazionideicrateriosservabilidallesonde.Leetàrelativedelleunitàdescritteneiprecedentiarticoli,sonostatedefinitedairicercatoriconfrontandosu-perficiadiacenti,confermandoitempidiformazionetramitelerelazionistratigrafichedisovrapposizionedelleroccechecompongonoilterreno.
Perlacompilazionedellanuovacartageologicasono state scelte soltanto quelle aree di altipianoritenuterappresentativedellaformazionecraterica.Taleselezionesièresanecessariaacausadell’elevatonumerodisuperficicomplessivepotenzialmenteuti-lizzabiliaifinidelconteggiodelleconcavità,fornendounnumeroperzonadelleunitàtroppoelevatoaifinidelcalcoloalivelloplanetario.Peraltrodalleimmagini
RUbRIcA > ESPLorIAmo mArtE
Figura 1. Schiaparelli definisce Gomer Sinus basandosi sulla Bibbia ebraica. Si presenta come una tenue macchia di albedo posta a ridosso di Elysium Planum, Aeolis, Aethiopis e Mare Cimmerium. Il cerchio in rosso riporta la zona sulla areografia della UAI. Image Credit: Sezione Pianeti dell’Unione Astrofili Italiani.
11ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
adalta risoluzione si è notato chemolte parti delpianetapresentanomorfologie fortementemodifi-catedall’erosione,dallatettonica,dalladeposizioneesuccessivaesumazionedisedimentiodaaltriprocessidiresurfacing,cheavrebberoportatoavaloridipo-polazionicratericheatipiche.Icompilatoridellacarta,basandosisulloschemaconsolidatoditreperiodieottoepoche,hannodefinitoinmanierarigorosalasuddivisione geocronologicamarziana effettuandoconfrontidettagliatidelrapportotra ledimensionideicraterie lecorrispondenti frequenzecumulate,ottenuteutilizzandolafunzionecronologicadiHart-manneNeukum(2001),inrelazioneallafunzionediproduzionediIvanov(2001).Talidensitàsonostatevalidateperidiametrideicraterimaggioridi1,5e16chilometri,ritenuticaratterizzantipurchésiunis-seroassieme leunitàdi impattodell’Amazzonianoe dell’Esperiano in aree confinanti, permettendoneunacorrettacomputazione.Cosìfacendorisultanoadattarsi bene i valori di alcunedistribuzioni dellafunzione cronologica alla funzione di produzionedeicrateriperclassi,definiteecontinuedeidiametriselezionati(figura2).
Le prime immagini inviate dalla sonda MarsGlobal Surveyor e realizzate con laOrbit Camera,mostraronosullasuperficiegiàquindicianniorsono,formegeneratedapossibiliattivitàgeologicheavve-nutenelpassato.Alcunediquestelasciavanopensareall’azioneesogenadell’attuale,seppurrarefatta,at-mosferamarziana,mentrealtresivalutavanoesserecollegatealloscorrerediacqualiquidasulpianeta.Inparticolaresembrachealcunicrateriagivanodacentrididrenaggio,conlaconseguenteformazionedistrutturericonducibiliadeltalacustri.Èfacileoggidistinguerelacaratteristicaconformazioneaventa-glio,costituitadacanaliinvertitiointerrottiedalobidideposito(figura3).
In varie parti del pianeta si possono ritrovareestesiconoidialluvionali:sonotipicheformeposteincorrispondenzadei canalifluviali.Sonopresentiinquellafasciadipassaggiodaambientemontano,afortependenza,aunazonaaminoreinclinazioneoinpianura.Tipicamentesulpianetarossotendonoamostrareattivitànelpassatoperbreviperiodidiscorrimentodell’acqua.UnadiquesteformesitrovainMajaVallis:essasfociainunpiccolocrateresenzanomee la suamorfologiaaventaglioè impostatanellapartepianeggiante,mentrenellazonaaquotamaggiore,dallaqualearrivano idepositi, tendeadessere stretta. Sulla sua superficie si trovanounamoltitudinedipiccolietortuosicanaliattraversocui
Figura 2. Unità da impatto craterica AHi. Nel computo numerico dell’unità dell’Esperiano e Amazzoniano, rientrano soltanto i crateri che per dimensione sono in relazione diretta all’effettiva estensione dell’area considerata, delineando zone variabili itra 4.000 km2 e 90.000 km2. Sono state così ottenute le età relative per ventitré delle quarantaquattro località, ritenute indicative per la presenza dei crateri, determinando laddove possibile, due o tre modelli di età delle zone. (Da Tanaka et al., 2014, Geologic map of Mars: U.S. Geological Survey Scientific Investigations Map 3292, scale 1:20,000,000, pamphlet 43 p.)
Esploriamo marte
scorreval’acqua.Infine,nellastessaripresa,èpossi-bilenotaredeiterrazzamentinellazonaaventaglioindicedimolteplicieventidideposizioneintervallatidaperiodidiriposo.
Sebbeneleconoidisonoattualmentedifficilidatrovaresulpianeta,probabilmentenelpassatoeranomoltopiùfrequentieineffettitraccefossilidisiffattidepositi sono stati ritrovati daCuriositynei pressidelcratereGaleallabasedelmonteSharp(figura4).
Inrealtàèstatarilevataunacomplessitàgeolo-gicaconl’esamedegliaffioramentipresentilungoilbordodelpiccocentraledelcratere.Sonostatemesseinrisaltounaseriediinteressantistrutturedeposizio-
Figura 3. La morfologia dei crateri è inevitabilmente varia a causa delle rocce presenti in essi, quali impattiti, sedimenti dovuti a movimenti gravitativi e dalla azione eolica e fluvio-lacustre. I depositi in primo piano presenti nel cratere Eberswalde e ripresi nel settembre 2005, sono stati interpretati essere di delta con uno spessore complessivo di 100 m. La presenza di strati inclinati ad alternanza chiaro-scura di spessore variabile compreso tra 1 e 10 metri circa, nonché le strutture riscontrate in essi portano all’interpretazione di accumuli sul fondo di un antico lago. Image Credit: NASA/JPL/Malin Space Science System.
Figura 4. Stralcio della carta geologica al 20 000 000 della zona di Gomer Sinus in prossimità del cratere Gale. Tale struttura si trova a ridosso della zona di transizione di Nepenthes Mensae (contraddistinta dalle unità HNt, Htu e AHtu), degli altipiani di Terra Cimmeria (unità mNh e lNh) e di Elysium Plantia. Il diametro del cratere è di 154 km. (Da Tanaka et al., 2014, Geologic map of Mars: U.S. Geological Survey Scientific Investigations Map 3292, scale 1:20,000,000, pamphlet 43 p.)
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Esploriamo marte
nali,neisitipresceltiperirilevamenti.Lungoilpercorsochedalpuntodiatterraggiohapor-tatoneipressidiYellowknifeBayprimaeallePahrumpHillspoi,ilMarsScienceLaboratoryhaavutolapossibilitàdistudiareapprofondi-tamentelerocceincontratesulsuopercorso.
LasedimentologiainprossimitàdiBradbu-ry, punto di atterraggio, è caratterizzata daterrenitipicidiambientefluviale.Nelsitobat-tezzato“Hottah”,aseguitodelfortuitoincontroconilJohn Kleinoutcrop,ilroverhaconfermatol’esistenza di acqua allo stato liquido in unpassatoremotograzieallapresenzadighiaiemoltosimiliaquelleterrestri,costituitesiperloscorrimentodell’acquaecaratteristichesiadelleconoidichedeidepositifluvialidipianura(figura5).
Ilprimospostamentodelroverdallazonadiarrivoèstatoversolabasedelmonte.NellaformazioneYellowknifeBaysonostatitrovati
impilatiterrenitipicidiambientedeltizioflu-viale.InsuccessionespazialeetemporaleversoKimberleysièvistoaffiorareilbedrock(lalito-logiabasedovepoggianoinsuccessionetuttele altre) in vallate pocoprofonde conparetichemostranodistintesequenzesedimentarie.In particolare la presenzadi arenarie (rocciacostituitadasabbiaconsolidata)conunabendeterminataconformazionedeglistrati,forni-sconounaforteevidenzaditrasportosolidodifondo,inunanticosistemafluviale.Leghiaieconsolidatepresentisonostateinveceinterpre-tatedairicercatoricomeprovadimigrazionedelleformefluviali,qualilettiospondefluvialisubacquee,estremamentesimiliaicorrispettiviconfrontatitraBradburyeYellowknife.Lafor-madeiciottolineglistratiindicachiaramenteunadistanzaditrasportobreve,coerenteconladeposizioneinunambientediconoideallu-vionaleconflussodell’acquaimprovviso.
Una struttura interessante sui terreni èstatatrovatainprossimitàdiBradbury,nell’a-nalisidelle immaginidiHiRISE.Questaèca-ratterizzatada striaturedistinte, definitedairicercatoricome“affioramentistriatiorbitali”e osservabili come bande alternate con va-riazionidialbedochiaro-scure. Tali strutturesono esposte all’internodi parti sezionate asuddiAeolisPalusesonocaratterizzatedauntrend costante ovest-sudovest–est-nordest,estendendosi per 100m circa; sono terrenidiscontinuie risiedono intopografieabassequote riflettendo una parziale riesumazio-ne degli strati immediatamente sottostanti.LeosservazioniottenutedalMSLariguardo,fannoriferimentoasedimenticonparticolarigeometrie, dette clinoformi, indicando stratiinclinatiinterniaivolumidiroccesedimentariee che si formanoperunampio intervallodivarietàdeposizionalieallediversescalespaziali.Osservazionianorddi“SquareTop”,mostranocheessisonocompostidamaterialesabbiosocondispersigranigrossolanidasubangolariasubrotondi, a tratti troncati da altri depositiprobabilmente anch’essi di origine fluviale.Localmente,lamorfologiadellestratificazioni,indicatricedipaleoflussi(antichimovimentidiscorrimento)versonord,suggerisceunariela-borazioneeolicadelleprecedentisabbiefluviali.L’importanzaditaledisposizioneèdovutaallostiledeposizionaledellesabbiecherappresenta
ilversodiavanzamentodell’anticofrontedel-tiziofluvio–lacustre(figura6).
Il secondospostamentoha interessato ilbordodelpicco.MuovendosiversoPahrumpHills,Curiosityhasondatounaseriediaffiora-mentirocciosinellazonadiHiddenValley.DallostudiocongiuntoconleimmaginidiHiRISEsièpotutodedurrelapresenzadiun’alternanzadiargille,terrenisedimentariearenarietuttifittamentelaminatietralorointerstratificati,sovrastatidasedimenticonspessoriprogres-sivamentemaggioriversosud.Iricercatorichestudianolazonainterpretanoquestasistema-ticavariazionecomeunaprogressivasostitu-zione dei più grossolani depositi di delta diBradburyconquelliagranafinedellazonadiPahrump(denominata“FormazioneMurray”).
Leconoscenzeacquisitegraziealleanali-sieffettuatesinoadoggisulcratereGalehaportatoallaformulazionediunmodellodellaprobabileevoluzionedelcratere.L’interpreta-zioneformulatadairicercatoriinvocapreva-lentementeunasedimentazionesubacqueaelacustre adiacente ad un complesso fluvio-deltizio. Questospiegalecaratteristichedellefacies(insiemediterrenigeneticamentecolle-gatiaundeterminatoambiente)riconosciute,supportatedaunpiùampiocontestosedimen-tarioestratigraficofornitodalleroccesiteinBradbury. Ilmodellodideposizionespiega lealternanze litologiche sopra sommariamenteriportate, assiemeallapresenzadi sedimentisimil-argillosi finemente laminati, comede-positiamaggiordistanzadalpuntodiscaricosedimentarioinuncorpodiacquastagnante.
Non sono state tralasciate comunqueipotesialternative,invocandoprocessierosivispintiinambientisecchi.Learenariepotreb-berorappresentaredepositifluvialiincisiinunlettodiunlagoprossimoaldisseccamento.Inquestocasolefacies,finementeefittamentelaminate,mostrerebbero la caratteristica al-ternanza di strati simili alle varve osservatenei sedimenti di lago glaciale. Le variazionipotrebbero quindi dipendere da agenti at-mosferici dovute al ripetersi di differenzenella granulometria, porosità, composizione,oorientamentodelgrano; oppureriflettereb-berocaratteristicheascaletemporalidiversediunavarietàdiprocessiintercorsilocalmen-te,compresalaproduzioneelaconseguente
Figura 5. Le molte riprese e analisi di Curiosity hanno fornito dati fondamentali per la comprensione dell’evoluzione di Marte. In particolare l’esame del campione Hottah ha mostrato prove di acqua nel passato che fluiva in modo torrentizio, come mostra lo strato conglomeratico (ciottoli di fiume tra loro cementati) in primo piano. Image Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS.
13ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Esploriamo marte
deposizionedisedimentodetriticodall’areadirifornimento o la precipitazione dimaterialiautigeni(provenientiinloco)dallasovrastantelaminad’acqua.Meccanismialternativicoerenticonidepositiechespiegherebberoladeposi-zionediargillecoinvolgerebberoprocessieolici,tra cui la cadutadi polvere odi fine cenerevulcanicadall’atmosfera,assiemealtrasportodisabbiaelimopertrascinamento.Inquestocasola polveretrasportatadalvento(loess)olacenerepotrebberocostituireunafrazionedelsedimentodepostonelbacinoconunaproba-bilesedimentazionedelleparticelleattraversol’acqua. Sebbeneil loesselacenerepossonodepositarsi inaria,questi sonoentrambica-ratterizzati dal formare spessi strati, piutto-sto chefini laminazioni, quando trasportatidall’atmosfera.Lasegregazionegranulometricanecessariapercrearelelaminazioniosservateè coerente per sedimentazione in unmezzoacquatico.Inoltre,ladeposizionedeisedimentiinarianonpuòspiegarelospessoreregolaredeglistratioildiradamentotraquellifittamen-telaminati.Peraltroquellidimaggiorspessore,dovutiagli ipoteticiprocessieolici,nonsonostati osservati a PahrumpHills, richiedendoinveceunapresenzaarealemaggiore.Altripos-sibilimeccanismiimmaginatiperlacreazionedella complessitàgeologica comprendono laformazione,oltrecheperazioneeolica,ancheper impatto, con la conseguenze creazionedi “increspature e laminazioneda adesione”.Tuttavia,latessituradiquestecaratteristichemorfologiche,chevengonoaprodursicontalisistemi,ènettamentedifferentidallelamina-zioniosservateaGale.
Inaltricraterisonostatiscopertidepositiprodottidall’azionedelvento.Leconsequenzialimissionidiesplorazionedellasuperficiehapor-tatoalriconosceremoltepliciformedaagenteeolicocompresedune,ripple,yardang(collinemodellatedalvento)eventifacts(rocceerosedalvento).Opportunitynellasuaesplorazioneavvenuta tra il 2006 e il 2007, ha ottenutomolteimmaginidiaffioramentirocciosiespo-sti indiverseparetiposte lungo ilbordodelcratere Victoria. In particolare una scoglieraripresadallatelecamerapanoramica(Pancam)hatracciatounpromontoriodicirca12metridialtezzanelsettoresettentrionale,vicinoalpuntoestremodellatraversatapressoilcra-
tere.TaleaffioramentoèstatoinformalmentenominatoCapeSt.Vincent.Ilivelliquiosservatidimostrano di essere un ottimo esempio distratificazioniperazioneeolicaallascaladelmetro.
Inpraticasitrattadistratirocciosiinclinatirispettoalpianoorizzontale,indicatividianti-chidepositidunarisabbiosi(interpretatecomedunefossili).Leimmaginihannopermessoagliscienziatididiscernereilpaleoambiente:unavoltaquestiterrenirappresentavanoungrandecampodidune,nondiversamentedall’odiernodesertodelSaharaterrestre.Coltempoquestocampoèmigratograzieaunanticoventochespiravadanord a sud attraverso la regione.Altremisure, principalmente geochimiche emineralogiche,hannodimostratocheleantichedunedisabbiastudiateinMeridianiPlanum,sonostatemodificatemoltotempofadaagentiesogeni superficiali e subsuperficiali tra cuil’acqualiquida.
LeformecraterichediMartemostranoca-ratteristiche geologiche di vari ambienti de-
posizionali,seppurmenomarcaterispettoallaTerra.GaleeVictoria,ampiamentestudiatidairoverdellaNASA,indicanocomeprotagonistiprincipalil’acquael’azioneeolicaprobabilmen-teagentiall’iniziodellavitadelpianeta.Eventichehannoportatoallaformazioneultimadirocce sedimentarie che tutt’oggi ci rivelanounostoriacomplessaedifferenziatadelpianetamarziano.
Bibliografia essenziale
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AA.VV.,A Habitable Fluvio-Lacustrine Environment at Yellowknife Bay, Gale Crater, Mars,Scien-ce,vol34324,january2014.
FalorniM.,TangaP.,Osservare I pianeti,MediaPresses.r.l.,Milano,1994.
GreeleyR.,Introduction to Planetary Geomor-phology, CambridgeUniversity Press,Cambridge,2013.
Figura 6. Ripresa di stratificazioni incrociate nel cratere Gale effettuata con la Mast Camera di Curiosity, prodotte dal passaggio di acqua su sedimenti sciolti a formare piccole increspature e dune sommerse. La direzione del flusso è verso il Monte Sharp coincidente con la zona più profonda del lago. Image Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS.
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Figura 1. La cometa 2P/Encke ripresa da Paolo Bacci il 17 gennaio 2017 all’Osservatorio di San Marcello Pistoiese. Nell’immagine a sinistra spicca bene la dust trail talmente estesa da uscire abbondantemente dal campo. L’immagine in falsi colori a destra evidenzia invece l’estensione delle regioni esterne della chioma.
Giannantonio [email protected] Prà[email protected] [email protected] Comete UAI, [email protected]
Un nuovo anno di comete
RUbRIcA > ComEtE
Passatoilsolstizioinvernalesembracheanchelecometeabbianoiniziatoadavereunrisveglioperl’avvicinarsidellaprimavera.Diversioggetti
hanno iniziato a farmostra di sé nelle immaginiripresedamoltiosservatori,perfinooperandodaicielicittadini.Alcunecometeinrealtàdifficili,comela 2P/Tempel, che hamesso a dura prova richie-dendocielimoltotersiperfarvederelasuatenuechiomagassosa.Nelle immagini più profondehaperòmostrato la consueta “dust trail”, il trenodipolveridimaggioridimensionicheaccompagnailnucleolungolasuaorbita.E’visibilenelleimmaginicomeunadebolesottilelinea,piuttostolunga,cheattraversalacometa.
Arompereilghiaccioèstataanchela45P/Hon-da-Mrkos-PajdusakovacheprimadiNatalesièresavisibileallaserapochigradialdisopradell’orizzontementresiavviavaversoilperielio.Tralesuggestiveimmaginichemostranounabellaedelicatacodadiplasma,segnodellavitalitàdiquestacometa,ancheunaosservazioneinvisualediClaudioPrà:
Osservatastasera(21/12)questaperiodicaconconilbinocolone20x90.Purposizionatamoltobassasull’orizzontel’hoavvistatasenzadifficoltàquandositrovavaa9°dialtezza.E’moltopiccola(diam.1’)
econdensata(D.C.=7)elasualuminositàsiaggiraattorno all’ottavamagnitudine.Nessun segno dicoda. Proprio lamarcata condensazione la rendefaciledaosservareancheinpiccolistrumenti.
Diaspettosimilealla45PsièrivelatalaC/2016U1(Neowise),unadelicatacometascopertaloscorsoannoosservabileinveceall’alba.
Machihaattiratomaggiormentel’attenzioneèstatalaC/2015V2(Johnson),destinataadessereforselaprincipaleprotagonistadeiprossimimesi.Siègiàpresentataconunacorposacodadipol-veri,nonostantesiaancoralontanadalpassaggioal perielio che cadrà il 12 giugnodi quest’anno,cosachefabensperare.Infattilacodadipolveri,soprattuttovicinoalperielio,nelrifletterela lucesolaresirendepiùfacilmenteosservabileinvisuale,maèanchepiùevidentenelleimmagini.Lediverseosservazioni hanno via via confermato l’aspetto,indicandoancheunacostantecrescitachefabensperareperiprossimimesi.Lamagnitudineappa-rentevisualeèprevistaintornoa7;finalmenteunacometafacileancheperbinocoliepiccolitelescopidagustarenelleserateestive.L’iniziodel2017sem-bramantenerelepromessediunnuovoannoriccodicometeinteressanti.
15ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Figura 2. La cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova ripresa dai cieli di Roma da Danilo Pivato con un teleobiettivo da 500 mm f/4 e CCD. SI percepisce bene la delicata ondulazione della sottile coda di plasma.
Figura 5. La cometa C/2015 V2 (Johnson) ripresa il 2 febbraio 2017 in remoto dal New Mexico. Oltre alla coda di polveri sembra di intravedere anche lo sviluppo di una chioma gassosa, visibile come un tenue alone circolare che si estende intorno alla testa della cometa.
Figura 3. La cometa C/2016 U1 (NEOWISE) ripresa da Danilo Pivato, sempre da Roma, con una flat field camera da 760 mm di focale f/4 e CCD.
Figura 4. La cometa C/2015 V2 (Johnson) ripresa il 6 gennaio 2017 da Mauro Facchini all’Osservatorio di Cavezzo. L’elaborazione mostra uno sviluppo regolare della chioma e della coda già ben evidente nelle immagini.
Comete
16 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Luca Angeloni, Pietro Baruffetti, Michele Bigi, Giancarlo Bonatti, Alessandro Bugliani, Daniele Del Vecchio, Matteo Dunchi, Gabriele Tonlorenzi Gruppo Astrofili [email protected]
RUbRIcA > Le occultazioni asteroidali
Storie e osservazioni di piccoli mondi (XX parte)
Nello scorso numero abbiamo cominciato avedere come le implicazioni della rotazionedegli asteroidi attorno al proprio possano
esseredavvero intriganti. Proseguiamo il discorsochiedendocistavoltacomesiapossibilecalcolareilperiododirotazionedioggettichenonappaionomai(trannecasieccezionali)piùgrandidiunpuntodiluce.Spiaditalerotazionesonolevariazionidellalu-minositàdell’asteroide.Ovviamentenonintendiamoriferirciallavariazionedellamagnitudineapparentechequestocimostradurante lediverseposizionelungol’interasuaorbitaattornoalSole.Inquestocasolavariazioneèdovutaessenzialmentealmutaredella sua distanza dalla Terra, è può raggiungerevalori anche di diversemagnitudini. E nemmenoallavariazioneluminosalegataall’angolodifaseconcuiciapparel’asteroidestesso.Quest’ultimoangoloè quello formato dai due segmenti congiungentiSole-AsteroideeSole-Terra.Saràugualea0°quandol’asteroideèinopposizione(ovverodietrolaTerra,indirezioneesattamenteoppostaaquellaincuisitrovainquelmomentoilSole)equindiilpianetinoapparirà,vistodallaTerra,“pieno”analogamenteaquantoosserviamoperlaLuna.Intalecondizionel’asteroideraggiungeilvaloremassimodiluminositàrispettoaquandovediamo lostessooggetto,chene so, alla stessa distanzama in quadratura. Perrestarealparagonecon laLuna,èquantoaccadealla luminosità della Luna passando dalla fase di
LunaPienaalquartodiLuna.Apropositodiquestoangolodifase,peressereprecisi,pursenzaadden-trarciinparticolarispecialistici,dobbiamoricordarecheesistepropriounfenomeno,denominatoEffetto d’opposizione (Opposition effect),chefaaumentareinmaniera abbastanza repentina (e diversa fra ivari tipidiasteroidi,acausaessenzialmentedelladiversanaturadellalorosuperficie)laluminositàdiunasteroidequandol’angolodifasesiavvicinaalvalore0(ovverodiopposizioneperfetta).
La spiegazione (vedi anche Fig. 1) può esseremegliointesaseprendiamosempreaparagonelaLuna.Chiunquedinoihanotato,osservandoalte-lescopio,comealdifuoridellafasediLunapiena,leasperitàdellasuperficieilluminatadelnostrosatellite(sianoessicrateri,montagne,depressioniecc.)fansi che una percentuale più omeno grande dellasuperficielunare(manmanocheciallontaniamo/avviciniamoalterminatore)ciappaiascura(acausadelle ombre interne dei crateri o quelle prodottedallemontagne).Maquesto,secipensiamobene,avviene anche a livello di particolari sempre piùpiccoli,massi,solchi,egiùgiùciotoli,granidipolveredellasuperficie,cheproduconociascunolapropriapiccolaombra.QuandolaLuna–o,nelnostrocasounasteroide-èperfettamenteinopposizionetutteleombrescompaionoel’aumentodiluminositàdellasuperficieèevidente.
Nellecorrezionidaapportarequandosifacciafotometriadegliasteroidisiusa inalcunicasipiùcorrettamente l’angolo S-T-O (Sun-Target-Obser-ver, ovvero Sole-oggetto-osservatore terrestre),chedifferiscecomunquedipochissimodalvaloredell’angolo di fase di cui abbiamo appena detto,maèpiùcorrettoe,nelcasodioggetticonfortemotoapparentepermetteaddiritturadiintrodurreilparametrovelocitàdellaluce.Ditenercioècontodelfattocheunoggetto,mettiamoalladistanzadi1milionedikmdallaTerra,saràvistonellaposizione(equindiangolo)calcolato,inrealtàpocopiùdi3sdopocheessol’abbiaeffettivamenteraggiunta.Masenzaentrareinprocedimentitroppocomplicati,torniamoalconcettodivariazioneluminosadiunasteroideprodottaesclusivamentedallasuarotazionesuse
Figura 1. Un esempio esplicativo dell’aumento della luminosità superficiale apparente, legata all’Effetto d’opposizione, nel caso dell’asteroide 25143 Itokawa fotografato dalla sonda giapponese Hayabuse. Andando da sinistra a destra le ombre superficiali sull’asteroide, dal punto di vista della sonda, si riducono fino a scomparire in prossimità del bordo destro di Itokawa (ove si scorge anche la piccola ombra prodotta dalla sonda stessa che sta riprendendo l’immagine). Bordo dunque che risultava, in quel momento, (sempre dal punto di vista della telecamera) perfettamente in opposizione e pienamente illuminato. In realtà la superficie dell’asteroide non presentava affatto tale differenza di luminosità (vedi, per confronto, l’inserto in basso a destra, in cui l’asteroide è ripreso da altra angolazione), che risulta quindi legata solo all’angolo di fase fra Sole, singoli particolari della superficie e telecamera della sonda.
17ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Le occultazioni asteroidali
stesso.Orasel’oggettoèperfettamentesfericoeduniformementeriflettente,nonc’èmododisapereseunasteroidestiaeconqualeperiodo.Masequestihaunaformaallungata,sempresupponendolodiriflettività uniforme, ovviamente la sua luminosi-tàmuteràcolvariaredellasuperficierivoltaversolaTerra,divenendomassimaquandol’asteroidecimostrailsuoassemaggiore,eminimaquandolovediamolungoilsuoasseminore(fig.2).
Questo,assiemealgiocodell’“ombreggiatura”(vedifig.3) legatoalla fase,emagari lapresenzainaggiuntadizonedieffettivadiversariflettività(albedo),puòportareavariazionidapochicentesimidimagnitudine(nelqualcasoladeterminazionedelperiodosifa,comeeranelcasodialcunidegliaste-roidi“record”citatinelnumeroscorso,moltoincertaoimpossibile)finoavaloridicirca2magnitudini,nelcorsodiunarotazionedell’asteroidestesso.Orbenese,comeabbiamovistonellefigg.2e3,possiamocalcolarelecurvediluceprevisteperunasteroideinfunzionedelvariaredell’aspettomostratoall’osser-vatoreterrestre(acausa,comedicevamo,delvariaredella superficie chemostra o dell’angolo di faseconcuièilluminatooallacombinazionedeidue),ildiscorsopuòessereancherovesciato.Ovveroconunpo’disanamatematicaèpossibileinvertireilproce-dimentoecercarediricavarelaformadiunasteroideapartiredall’analisidellasuacurvadiluceedelsuovariareneltempoalmutaredellafase,dell’altezzadell’asteroidesulpianodell’eclittica,dellacontem-poraneapresenzadirotazioneattornoadueopiùassiconperiodicitàdiverseecc.Questo,perastrofiliunpo’espertidellevarieproblematichecoinvolte,puòesserefattoattraversoiprogrammi(free)DAMIT,ADAMeOCCULT. Il primo (acronimodiDatabaseofAsteroidModels from InversionTechniques)èancheundatabasedituttiimodelli tridimensionali convessichesonoviaviacalcolatiapartiredatalitecniche (1601di 912 asteroidi diversi al 10 feb-braio2017),edègestitodall’IstitutodiAstronomiadell’UniversitaCarlovadiPraga(RepubblicaCeca).Iltermine“convesso”cheabbiamoappenausatostaadindicarecheneimodellivienecalcolatoilpossibileaspettodell’asteroideescludendoaprioril’esistenzadicraterioaltreconcavità(cosa,comeabbiamvisto,nellarealtàpocoprobabile;masefacciamoentrareinballoanchelapresenzadicraterio“macchie”dialbedodifferentenonneusciamopiù).Fralefunzionidi tale interessantissimo catalogo interattivo c’èquelladipotercalcolarelasagomadiunasteroideperunqualunquedato istante.Ciòpermetteuna
facileverificadellacorrettezzadelmodelloDAMITdi un asteroide in occasione dell’osservazione dioccultazioniprodottedall’asteroidestesso.Abbia-movistonegliultimiduenumeridellarubricadueesempidiversidiosservazionidioccultazioni:l’una(erailcasodell’asteroideLucina)checonfermavael’altro(Daphne)chesmentivadecisamentelasagomaprevistadalmodelloDAMITecheeraquindierapro-babilespia,nelcasodiDaphne,diunarotazionepiùlentalungounasse,chefacevavariarel’angolazionevistadallaTerra.Stavoltavogliamoinveceriportareunesempiodiun’osservazionedioccultazionechesostanzialmente permette di discriminare fra duediversimodellialternativi(condiversainclinazionedell’assedirotazione)riportatinelDAMITperunostessoasteroide:(80) Sappho.Sitrattadiun’occul-tazioneprodottadataleasteroidediunastelladimagnitudine10,7aconfinefraBilanciaeVergine,BD-113792,nellaseradel4giugno2010,edacuiabbiamocollaboratocomeGAM.
L’asteroide,scopertodaNormanRobertPogsonil 2maggio 1864 dall’osservatorio diMadras (inIndia; vedi ancheAstronomiaUAI5/15),presentaunperiododirotazionedi14,030oreeappartieneallaFasciaPrincipale,oveorbitaconunperiododiquasi3anniemezzolungoun’orbitadieccentrici-tàparia0,200edinclinatadi8°,864sull’eclittica.L’intitolazionedell’asteroideèallagrandepoetessa Figura 3. Schema della variazione
della luminosità, osservata dalla Terra, di un asteroide che ruoti lungo l’asse rappresentato con la linea verde, ed illuminato lateralmente (da sinistra in alto) dal Sole. Come si può notare anche il solo gioco delle ombre può permettere di ricavarne il periodo di rotazione, nonostante la sagoma apparente dell’asteroide non mostri variazioni significative nella superficie complessiva rivolta verso la Terra. (da un link divulgativo dell’Università di Harvard)
Figura 2. Schema della variazione luminosa attesa per l’asteroide (951) Gaspra, a seguito della sua sola rotazione, tralasciando gli effetti dell’angolo di posizione. (Adattamento da un testo divulgativo dell’Università di Harvard)
18 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Le occultazioni asteroidali
dell’anticaGreciaSaffo,vissutaall’incircafrail630eil570AC,nativadell’isoladiLesboovetrascorsebuonapartedella sua vita, aparteunaparentesigiovanilesicilianacausal’esiliodellasuafamiglia.Lasuapoesia,indialettoeolico,contieneanchealcunistupendiriferimentiadoggettiastronomiciealcielonotturno. Celeberrimo è il frammento che suona(nella traduzione di S.Quasimodo): “Tramontata è la Luna e le Pleiadi a mezzo della notte; anche giovinezza già dilegua, e ora nel mio letto resto sola”cheoltreallabellezzadelversosiprestaan-cheadunapossibiledatazioneastronomica,fralasecondametàdell’invernoel’iniziodellaprimavera(tenendocontodellaprecessione),negliultimiannidellasuavita.
Tornandoallacitataoccultazionedel2010,essahapermessodiricavarevalorididiametrodicirca82km(assemaggiore)x64km(diametrominore)checorreggonodipoco idatinoti inprecedenza(diametromassimo78 km). Infigura5unadelleosservazionieffettuateinquellaoccasione:inque-stocasounastrisciatadellalucestellareottenutabloccandoilmovimentodeltelescopioinmodochelesingolestelleproducesserounastrisciadiluce.Nel
casodellastellainteressatadall’occultazione,lastri-sciamostrauncaloalmomentoincui(80)Sapphohanascostolastellaedèrimastavisibilelasolalucedell’asteroide.Questacordaelealtreosservazioni(videoovisuali)ottenuteinquell’evento,sonostatepoiutilizzateperconfrontareilrisultatoosservativo,conleduesagomeottenutedaiduediversimodellidi rotazionedi (60) Sapphopresenti nel catalogoDAMIT(vedifig.6).Iduemodellieranostaticalco-latidafontidiverse(medianteilprogrammaADAMepartendodadiverse curvedi luce ottenutoperl’asteroide)e,comesivede,differivanounpo’nellasagomaprevista,essenzialmenteacausadelfattochericavavanoundiversoorientamentodell’assedirotazione.Sipuòvederecomele11cordeosservatedaaltrettantepostazionidiversenell’occultazionedel2010,siaccordinomeglio,sostanzialmente,conlasecondasagomaprevista.Rimangono,peressereprecisi,ancoralecordegialle1e2,frutto,rispettiva-mente,laprimadalleosservazionidicinqueosserva-toriGAM(Bonatti,DelVecchio–illorodrif scanèinfig.5-Baruffetti,Bugliani,Tonlorenzi–invisuale-)elasecondadiJ.Lecacheux(dallaFrancia,mediantevideoregistrazionedell’evento);questelascianoin-travederecomeimarginisuperioriedinferioridelmodello richiedanoancoraqualche“mini ritocco”.Ovviamente, inpresenzadiosservazionidibuonaaffidabilità,risultavincentel’effettivaosservazionedioccultazione,rispettoallasagomacalcolataperinversionedellacurvadiluce.
Ma, per tornare ai periodi di rotazione degliasteroidi, ladistribuzionedeiperiodinotidi rota-zionedegliasteroidisusestessi(cheabbiamvisto,nelnumeroscorso,compresifrai16sei68giorni)ècasuale (maxwelliana)oseguealtre logiche?Suquestopuntovilasciamoinsuspensefinoalpros-simonumero.
Figura 6. Le due diverse sagome previste per (80) Sappho, per il momento dell’occultazione osservata il 4 giugno2010, calcolate secondo i due diversi modelli presenti nel DAMIT. Sull’immagine di destra (la più vicina ai dati osservati) sono sovrapposte le corde ottenute dalle diverse postazioni (vedi testo). (Fonte Euraster e DAMIT)
Figura 4. Andamento della luminosità (curva di luce) dell’asteroide (80) Sappho, ottenuta poche settimane dopo l’occultazione di cui si parla nel testo, grazie a osservazioni fotoelettriche in 4 notti differenti che han permesso di coprire l’intero suo ciclo di variazione (rotazione) risultato della durata di 14h.025. Come si vede l’andamento è, nel caso di questo asteroide, abbastanza complesso, per cui ricercatori, a partire da altre curve di luce, hanno potuto ottenere due diversi possibili modelli, non coincidenti, per lo stesso asteroide. (Fonte ASLC- Astronomical Society of Las Cruces - New Mexico, un’interessante associazione americana che unisce da sempre astronomi professionisti e astrofili, fondata nel 1951 da Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone)
Figura 5. L’osservazione dell’occultazione del 4 giugno 2010, effettuata (con la tecnica del driftscan) da Carrara da due soci GAM. Inverde l’inizio dell’occultazione, in rosso il suo termine. Come si vede, durante l’occultazione rimane visibile la sola luce dell’asteroide che stava nascondendo la stella.
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Atti XLIX Congresso UAI 2016
XLIX Congresso Nazionale UAI
Libro degli abstract Abstract book 6-8 maggio 2016, Prato
A cura del Coordinamento delle Sezioni di Ricerca [email protected]
Invited talk: Marco Morelli, Direttore Museo di Scienze Planetarie di Prato
Titolo: Il Sole verso il minimo maculareAbstract: Il sole procede decisamente verso il minimo del ciclo XXIV visualizzando una quantità maculare ridotta del 40 % in tutti i parametri della nostra ricerca con un valore del NW (Numero di Wolf) annuale di 57.5. Continua l’alternanza di forte e debole attività tra i due emisferi con una debole prevalenza annuale nel numero delle macchie dell’emisfero nord, 19.7 rispetto ai 18.8 dell’emisfero sud.
Titolo: Le comete del 2015Abstract: Tra le numerose comete osservate nell’ambito della Sezione Comete nel corso del 2015 si pre-senta un’analisi delle apparizioni delle C/2014Q2 e 67/P. La prima ha primeggiato per luminosità, raggiungendo la quarta magnitudine e rendendosi visibile anche ad occhio nudo, la seconda è stata la più rilevante dal lato scientifico essendo oggetto della missione Rosetta che nel 2015 ha vissuto il suo momento centrale.I risultati che presentiamo sulle due comete mette in risalto tutti gli aspetti che entrano in gioco in una osservazione del cielo fatta in modo non casuale: - Il fascino e l’entusiasmo dell’attesa e nel seguire momento per momento qualcosa di unico ed irripetibile con continui mutamenti di scenario e colpi di scena - Il riuscire ad ottenere e raccogliere una documentazione ricca anche di immagini di elevata spettacolarità e qualità che racconta in modo completo l’apparizione e l’evoluzione di una cometa - Produrre anche risultati in ambito scientifico che possano essere di interesse anche per la comunità astronomica del settore
Titolo: Si viaggia meglio in compagnia! La piccola luna dell’asteroide balaton scoperta dal telescopio dell’Università di Siena
Abstract: Nel dicembre 2015 il telescopio dell’Università di Siena stava osservando l’asteroide 2242 Balaton per determinarne il periodo di rotazione mediante studio fotometrico. Alcune anomalie registrate nelle prime sessioni hanno fatto supporre che l’asteroide potesse avere un satellite. La certezza è arrivata solo grazie ad altre osservazioni, un bel lavoro di squadra e una forte collaborazione internazionale, che hanno portato alla pubblicazione della CBET 4243: adesso sappiamo che l’asteroide 2242 Balaton, le cui dimensioni sono stimate in circa 6 km di diametro, ha un satellite, un piccola luna di circa 1.5 km che lo accompagna nel suo perenne viaggio intorno al Sole.
SAbATO 7 MAGGIO 2016
Prima Sessione Scientifica Plenaria09:30
10:00 Luciano Piovan
Responsabile SdR Sole UAI
10:20 Giannantonio Milani
Responsabile SdR Comete UAI
10:40 Invited talk:
Alessandro MarchiniOsservatorio Astronomico
Università di Siena, SSV-UAI
20 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Atti XLIX Congresso UAI 2016nome PoESIE trA LE StELLE
Titolo: Rilevazione fotometrica del transito della Terra visto da Giove il 5 gennaio 2014 tramite l’effetto di opposizione sui satelliti galileiani.
Abstract: L’autore ha raccolto i dati fotometrici relativi ai satelliti galileiani di Giove durante il transito della Terra sul Sole visto da Giove, avvenuto il 5 gennaio 2014. Il fenomeno del transito sarebbe stato visibile direttamente da Giove e dai suoi satelliti, con un calo reale di luce del Sole stimato di circa un decimillesimo di magnitudine. Da Terra, il calo della luce riflessa dal Sole sui satelliti di Giove durante il transito avrebbe dovuto essere di entità analoga e dello stesso ordine, quindi impossibile da rilevare con lo strumento utilizzato in questa ricerca: un telescopio riflettore del diametro di 180 mm. Un inatteso fenomeno di opposition surge, che ha am-plificato la luce dei satelliti durante gli allineamenti geometrici di Sole-Terra-Giove durante il transito, ha prodotto un eccesso di segnale in corrispondenza del transito della Terra. Nel caso in esame, la luce dei satelliti è stata da noi osservata durante la parte finale del transito della Terra e, nella finestra temporale utile all’analisi fotometrica, ha permesso di osservare, come la teoria del fenomeno di opposition surge prevedeva, un calo a fine opposizione.
Titolo: Raccontare le stelle. Un progetto didattico dell’Istituto com-prensivo Modena 1
Abstract: è un progetto didattico dell’Istituto Comprensivo Modena 1, che ha l’obiettivo di avvicinare gli studenti alla scoperta dell’ambiente naturale del cielo attraverso la proposta e lo svolgimento di attività pratiche d’astronomia e l’osservazione del Sole tramite strumenti: un rifrattore acromatico 100 / 1000 mm per osser-vare la fotosfera del Sole, la Luna, alcuni pianeti e alcune nebulose e un telescopio solare Solarmax 60 / 400 mm della Coronado per osservare la cromosfera solare. Gli strumenti sono alloggiati all’interno del Laboratorio di Scienze che è diventato così anche il Laboratorio / Osservatorio Solare dell’Istituto. Obiettivi del progetto sono: - Proporre e sperimentare un esempio di curricolo verticale per la continuità scuola elementare – scuola media; - Incentivare l’insegnamento delle scienze fisico – matematiche e dell’astronomia nella scuola primaria e secondaria di 1° grado così come auspicato dalle nuove indicazioni ministeriali; - contribuire alla formazione scientifica di base e culturale degli studenti ( e dei loro insegnanti attraverso l’autoaggiornamento ) ; - valorizzare e caratterizzare l’I.C.1 come scuola all’avanguardia per l’insegnamento delle scienze e la didattica dell’astronomia. Raccontare le Stelle è costituito da due parti. La prima, più prettamente didattica, riguarda lo svolgimento di una sequenza triennale denominata SOLARLAB che coinvolge almeno una classe di quinta elementare ed almeno una classe prima di scuola media. La sequenza didattica prevede lo svolgimento di argomenti di astronomia di base, quali le costellazioni, il Sole, i pianeti e le altre stelle ed ha l’obiettivo primario di avviare gli studenti alla scoperta dell’ambiente cielo. E’ previsto anche lo svolgimento di attività pratiche di astronomia, attraverso l’uso di strumenti e di schede didattiche appositamente preparate. La seconda parte prevede l’uso dei due telescopi per osservazioni saltuarie o sistematiche del Sole e lo svolgimento di serate osservative ( e / o conferenze ) rivolte in particolare ai genitori degli alunni. Si vuole così realizzare l’idea di una scuola aperta intesa come centro di iniziative culturali per il quartiere.
Titolo: Attività della Sezione Meteore UAIAbstract: Attività della Sezione Meteore UAI. Vengono fatte alcune considerazioni sulla evoluzione della Sezione, statistiche e un bilancio dello stato attuale. Sorta alla fine degli anni 70 come Sezione di ricerca autonoma per riunire gli osservatori di meteore e dar loro una comune metodica di osservazione, ha sempre avuto in sé un consistente numero di seguaci e di persone attive. In questi ultimi decenni con l’evolversi della tecnologia e la messa in commercio di apparecchiature più economiche e videocamere ad alta sensibilità, la Sezione ha assistito a un inesorabile calo delle osservazioni visuali, dedite generalmente a conteggi orari e allo studio delle caratteristiche delle correnti meteoriche annuali, e nel contempo a un aumento delle osservazioni video fotografiche. In questi ultimi sette anni il bilancio più che positivo vede l’apporto di 14 stazioni fisse automatizzate di sorveglianza video, attive ogni notte dell’anno con una produzione (2009-2015) di oltre 546 mila meteore filmate e misurate in 111 mila ore di osservazione. Viene mostrato anche che l’apporto osservativo che la Sezione ha dato all’organizzazione internazionale dell’IMO Video Network in questi ultimi sette anni è all’incirca del 25% del totale. La Sezione inoltre fin dalla sua esistenza raccoglie dati e informazioni sull’osservazione di bolidi brillanti occasionali che appaiono sui cieli italiani o comunque da questi osservati. Questi dati vengono regolarmente archiviati in un database che in qualche modo rappresenta la memoria storica dell’osservazione meteorica nel nostro paese: una raccolta che attualmente vede oltre 500 eventi brillanti all’anno, in gran parte simultanei tra loro, dai quali è possibile poi risalire alla reale traiettoria atmosferica e all’orbita del meteoroide che li ha causati.
11:25Claudio LoprestiResponsabile Sezioni Pianeti Extrasolari e Stelle Variabili UAI
11:55 Vittorio MascellaniCommissione Didattica UAI
12:15 Enrico StomeoResponsabile Sezione Meteore UAI
21ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Atti XLIX Congresso UAI 2016
Titolo: La nova simbiotica AG Pegasi- le osservazioni del 2015Abstract: Some amateur observations of symbiotic nova AG Pegasi in the two outburst of 2015, on June and October, made by low power grating in converging beam and slitless spectroscopes.
Titolo: Ricerca tecnologica presso l’Osservatorio Astrofisico di Ar-cetri: Elettromagnetismo applicato alla radio astronomia
Abstract: Dopo alcuni cenni storici ed organizzativi dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, verranno descritte le principali caratteristiche tecnologiche dei due maggiori progetti radio astronomici su scala nazionale e mondiale, rispettivamente il Sardinia Radio Telescope (SRT) e lo Square Kilometre Array (SKA). Si evidenzierà poi il contributo dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri ai due progetti, in particolar modo nell’ambito dell’elettromagnetismo applicato. Per SRT verranno quindi messe in luce le attività di progettazione e realizzazione di componentistica passiva a microonde, mentre per SKA si illustrerà un innovativo sistema a radio-frequenza basato su un Unmanned Aerial Vehicle per la caratterizzazione e calibrazione di array di antenne operanti a bassa frequenza.
Titolo: Il nuovo programma di ricerca LGc & TLP, e l’osservazione un primo probabile candidato Impatto Lunare
Abstract: La SdR Luna ha avviato ormai da quasi quattro anni il programma di ricerca sui fenomeni tran-sienti lunari, o TLP, il quale viene svolto in collaborazione con l’inglese BAA e con la statunitense ALPO. Dal mese di Dicembre 2015 il programma è stato evoluto dalla stessa BAA con un nuova denominazione, Lunar Geological Change Detection Program, con il preciso scopo di rendere il programma di ricerca più attivo scientificamente affrontando allo stesso tempo più campi di studio diversi. Inoltre alcuni membri della SdR Luna che partecipano al programma di ricerca degli Impatti Lunari, hanno osservato e registrato il 12 marzo 2016 un primo probabile flash da impatto di un meteoroide sulla superficie lunare.
Titolo: I telescopi remoti UAI e gli altri telescopi remoti ASTRAAbstract: Una carrellata di immagini fatte con il telescopio remoto UAI che da 9 anni registra immagini deep-sky e studia variabilità stellare.Grazie ai nuovi telescopi remoti UAI in fase di installazione, questi saranno presto capaci di coprire sia il cielo boreale che australe. I telescopi remoti UAI sono parte della rete ASTRA (www.astratelescope.org), telescopi a grande campo e per cielo profondo: una potente risorsa a disposizione degli astrofili, per ricerca, divulgazione e didattica.
Il Premio Marco Falorni, destinato a persone particolarmente attive nel campo dell’osservazione planetaria, viene conferito ogni anno, in sede di Congresso Nazionale.
Titolo: Asteroidi e lavoro di squadra: una marcia in piùAbstract: Gli autori ripercorrono, attraverso una carrellata cronologica, i mesi in cui la loro collaborazione si è fatta più intensa ed organizzata, mostrando le curve di luce degli asteroidi di cui è stato per la prima volta calcolato il periodo durante la loro opposizione, le stelle di campo che, casualmente, sono poi state riconosciute come variabili, per arrivare agli asteroidi binari scoperti, anche nell’ambito di collaborazioni internazionali.
Titolo: L’attività della sezione di ricerca Asteroidi della UAIAbstract: Nell’articolo si illustra l’attività svolta dalla Sezione di ricerca “Asteroidi” della UAI e lo stato attuale dell’astrometria in Italia. Viene presentato il sito della Sezione e si illustrano le potenzialità dello stesso per la ricerca di target interessanti per ogni osservatore che desidera partecipare alla ricerca scientifica in questo importante settore dell’astronomia.
12:35 Fulvio Mete
Responsabile Sezione Spettroscopia UAI
09:30 Invited talk: Pietro Bolli
INAF – Osservatorio Astronomico di Arcetri
10:00 Antonio Mercatali
Responsabile Sezione di Ricerca Luna
10:20 Giorgio Bianciardi
Responsabile Telescopio Remoto UAI
10:40 Consegna del premio
“Marco Falorni”
11:00 Riccardo Papini, Fabio Salvaggio,
Alessandro Marchini
11:40 Gianni Galli
Sezione di Ricerca Asteroidi UAI
DOMENICA 8 MAGGIO 2016
Seconda Sessione Scientifica Plenaria
22 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Atti XLIX Congresso UAI 2016
Titolo: L’astronomia di Marte: osservazioni celate nel mito di AresAbstract: Nei miti si trovano celate talvolta descrizioni di fenomeni naturali, spesso astronomici. Il mito che prendiamo qui in considerazione riguarda la segregazione di Ares da parte degli Aloadi, e mostriamo come descriva con molta accuratezza le caratteristiche visive che il pianeta Marte ha durante il suo periodo sinodico, con particolare attenzione alla congiunzione con il Sole. L’individuazione e lo studio di casi di questo genere consente di comprendere meglio le motivazioni che soggiacevano alla mitopoiesi e di chiarire aspetti poco indagati della mentalità arcaica.
Titolo: Progetti di radioastronomia amatorialeAbstract: Il cielo può essere osservato in molti modi e lo spettacolo è sempre magnifico ed entusiasmante. Non tutti sanno però che esistono altri modi per guardare il cielo, altrettanto affascinanti. Lo scopo principale della Sezione di Radioastronomia dell’UAI è quello di rendere più accessibile la radioastronomia agli astrofili. Scopriremo com’è possibile costruire un radiotelescopio per studiare in modo diverso gli oggetti celesti, anche in pieno giorno e con il cielo nuvoloso.
Titolo: La Sezione Astronautica dell’UAIAbstract Il periodo 2015 -2016 si è contraddistinto per diverse iniziative che ha visto la Sezione Astronautica impegnata in diverse iniziative sia nel ruolo di promotrice sia nel ruolo di supporto. La prima manifestazione è stata svolta l’11 maggio 2015 in collaborazione con l’Osservatorio Planetario della Basilicata situato ad Anzi (PZ) ospitando l’astronauta Ten. Colonnello Luca Parmitano. L’evento ha dato molta visibilità alla Sezione Astronautica che è stata impegnata in prima linea nella fase organizzativa facendosi carico dei contatti tra l’ESA che gestisce “il tempo” degli astronauti e la struttura del Planetario di Anzi.Altra forma di collaborazione si è istituita con la Sezione Astronautica dell’Unione Astrofili Napoletani dove si è anche tenuta la presentazione della seconda edizione de La Notte Bianca dell’Apollo 11. Questa manifestazione, voluta per commemorare il primo sbarco umano sulla Luna, ha avuto un buon successo di pubblico e anche ospiti di prestigio. Nelle due giornate del 25-26 luglio 2015 ha visto l’adesione di circa una decina di associazioni affi-liate UAI oltre che di associazioni non ancora affiliate. Nel caso dell’associazione di Alpette è stato ospite il primo astronauta italiano Franco Malerba e la prestigiosa Reggia di Portici ha fatto da cornice per la serata organizzata sempre dall’Unione Astrofili Napoletani. Sulla rivista Astronomia UAI 2016/1 sociale è stato pubblicato l’articolo a consuntivo della manifestazione. L’appuntamento del 2016, previsto per il 23-24 luglio p.v., sarà nel segno di Rocco Petrone. Quest’anno ricorrono dieci anni dalla morte, avvenuta il 24 agosto 2006 a Palos Verdes Estate in California. Figlio di emigranti della Basilicata, provenienti da Sasso di Castalda (PZ) , Rocco Petrone ricoprì molti ruoli di primo piano fino a diventare direttore del Programma di esplorazione della Luna per l’ultima missione Apollo 17 ed inoltre per la missione congiunta con i Sovietici Apollo – Soyuz, che mise la parola fine alla corsa antagonista allo Spazio. In questa sede congressuale viene presentata la locandina che verrà distribuita a tutte le associazioni aderenti e siamo in attesa, come lo scorso anno, di ricevere il patrocino dell’Agenzia Spaziale Italiana. In qualità di ospiti siamo stati invitati alla cerimonia ufficiale di chiusura delle manifestazioni dedicate all’Anno della Luce tenutasi presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte Napoli. La Sezione Astronautica è stata presente con una propria relazione al Planit, il convegno dei Planetari, che si è tenuto a Bari dal 22-24 aprile. In questa sede sono state esposte le attività della Sezione e l’invito a partecipare alla prossima edizione de La Notte Bianca dell’Apollo 11.Progetti futuri:
• Organizzare quanto prima un seminario di Sezione cercando si avere come ospite un astronauta. Si cercano associazioni disposte ad ospitare l’evento.
• Un diversamente abile sulla ISS. Il ragionamento parte dal fatto che in assenza di gravità l’uso delle gambe non occorre, anzi esse devono essere tenute in esercizio per evitare i danni derivanti dalla decalcificazione ossea. Il testimonial di questa idea potrebbe essere il famoso pilota automobilistico e conduttore televisivo Alex Zanardi con il quale speriamo di trovare un contatto.
• Collaborazione con i gruppi che costruiscono e lanciano missili, anche a semplice scopo ludico, per avvicinare sempre più persone all’affascinate mondo della propulsione a razzo.
• Organizzare incontri con istituti di ricerca e operatori del settore aerospaziale per incontri di orientamento negli studi o possibili sbocchi occupazionali. Per contattare la Sezione Astronautica si può scrivere alla casella mail [email protected] oppure seguire il blog su Sezione di Ricerca Astronautica Unione Astrofili Italiani.
12:00 Paolo ColonaCommissione Divulgazione UAI
12:20 Salvo PluchinoResponsabile Sezione di Ricerca Radioastronomia UAI
12:40 Vincenzo GalloResponsabile Sezione di Ricerca Astronautica UAI
23ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Antonio MercataliResponsabile SdR Luna UAI
inglese ?
La ricerca degli Impatti LunariMetodologia per l’osservazione e strumentazione necessaria
IntroduzioneLaLuna,ilnostrounicosatellitenaturaleche
orbitaattornoallaTerradacirca4,5miliardidianni,giàdalprimoperiododellasuaformazioneefinoadarrivareadepocherecentièsemprestatacoinvoltadaimpattiderivantidaoggetticelestiprovenienti dallo spazio esterno come piccolecometeeasteroidi,chehannoinmodocostanteemoltospessoviolentocolpitoemodificatolasuasuperfice.Questoètestimoniatodallagrandissima
quantitàdicrateridaimpattochesonopresentisulsuoloselenico,inparticolarmodosullafaccianascostachenonèpossibileosservaredaTerra(Fig.1)edoveicratericopronolaquasitotalitàdella superficie. Queste formazioni da impattohannolepiùsvariatedimensionichevannodaundiametrodialcunedecinedicentimetriperquellipiùpiccoliefinoacirca100dikmdidiametroperleformazionipiùimportanti.
Attualmente il periododi cadutadi grandioggetticelestisullaLunasipotrebbedirecon-cluso, perchè ilmateriale che facevaparte delSistemaSolareprimordialenelperiododellasuaformazioneechenonsièaggregatosottoformadipianetaècertamentemoltodiminuitorispettoalpassato,macomunqueglioggetticelesticomeasteroidiecometepresentinellospazioesternoecheorbitanoattornoalSolesonoancoramol-tissimi, e in particolarmodo quelli che hannodimensionipiùridottecomeimeteoroidiconti-nuanoregolarmenteacolpirelasuperficielunare.
caratteristiche e scopi della ricerca
L’osservazioneelaregistrazionedegliImpattiLunariavviatadallaSdRLunaUAIsiinquadra
Figura 1. La faccia nascosta della Luna ripresa dalla camera del Lunar Reconnaissance Orbiter (fonte NASA).
AbstractThe meteoroids that hit at hypervelocity the lunar surface can produce some fast flashes in visible light that can be observer and record from Earth with telescopes. In this article are explain the methodology and instrumentation for observation and record of these flashes. The Lunar Impacts research program start by SdR Luna UAI is make in collaboration with NASA’s Marshall Space Flight Center, that has the task to collect all the observations of suspect flashes record by the lunar observers sparse in the world.
24 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
RicercaAntonio Mercatali
perfettamenteinquestocontesto,epiùprecisamentesitrattadiriprendere connormali strumentazioni per astronomiama conunidealesetupl’impattodelmeteoroidesullasuperficielunare,equestoèpossibileperchèunagrandequantitàdell’energiacineticapossedutadall’oggettocelestealmomentodelll’impattositrasformaincalore,maunapiccolafrazionediquestaenergiageneraanchelucevisibilechesitrasformainunrapidoebrillanteflashesatta-mentesulpuntod’impatto.Mediamenteladuratadiunflashdaimpattolunareèdi1/10disecondo(etalvoltaancheminore),mainalcunicasisisonoregistratiancheimpattimoltopiùimportanticonladuratadelflashdialcunisecondi,comequelloosservatodallaNASAindata17/3/2013[1].
Almomentodell’impattolamassadelmeteoroidesidisintegrasullasuperficielunaresprigionandounaelevataenergiatermica(calore)formandocosìuncratere,epiùelevatasaràlamassadelmeteoroide,epiùaltasaràanchelasuavelocitàdiimpattosullasuperficielunare,piùampiasaràqundiladimensionedelcratererisultante.
Lamassadiunmeteoroidepuòvariaretraalcunedecinedigrammi fino ad arrivare nei casi più importanti ad un valorecompresotra10e20kilogrammi,eanchelevelocitàdiimpattosonovariabilicompresedaunminimodi20finoadunmassimodi72km/sec,equestevelocitàpossedutedalmeteoroideriman-gono inalterate fino almomento dell’impatto perchè la Lunanonpossiedeun’atmosferacondensitàtaledafrenarelacadutadell’oggettocelestecomeinveceavvienesullaTerra,infattil’esileatmosfera lunarehaunadensità cheè solamentedi1/100.000rispettoaquelladelnostropianeta.
Imeteoroidipossonoesserediduetipi,quellicheappartengonoasciamimeteoriticichesonoinpraticaresiduidimaterialelasciatinellospaziodacometeintransito,comeadesempiotraipiùfamosiabbiamolePerseidi(lestellecadentidiSanLorenzo),eleLeonidichefuronoprotagonistenelNovembre1999deiprimi6fenomenidaimpattosullaLunaosservatieregistratidapiùosservatoriindi-pendenti.QuandoilnostrosistemaTerra-Lunadurantemomentiprecisidell’annositrovaadattraversarequestisciamiabbiamounaumentodellafrequenzadegliimpatti,infattidaosservazionisistematicheeffettuateneltemposiadaiprofessionistidelCentroNASAcompetente,egrazieancheall’importantecontributodeinon-professionisti,èrisultatocheesisteunaprecisacorrelazionetrailpiccodeiflashdaimpattoosservatieivarisciamimeteoritici.Delsecondotipofannoparteinveceimeteoroidiprovenientidasorgentisporadichechenonfannopartedeglisciamimeteoriticiattivi,machecomunquepossonoprovocaredegliimpattilunari.
Lostudiodeifenomenidaimpattohaunadiverseutilitàscien-tifiche,ecioèquelladifareunastimadellaquantitàdioggettiminoricheèancorapresentenellospazioesterno,epoianchequellononmenoimportantedicapireconprecisioneinqualizonelunarisiverificanolamaggioredensitàdiimpatti,conilprecisoscopodiindividuareinqualizonepiù“sicure”sipotrebbecostru-ireunafuturabaselunarepermanentesenzametterearischiolastrutturaedisuoiabitanti.Inoltreèpossibilesuiflashdaimpattosvolgereanchedeglistudialivellofotometricoperricavaredegli
importantiparametrifisici,cioèperconfrontoconlaluminositàdella Earthshine vicino alla zona dell’impatto, oppure tramitedellestellediriferimentoconmagnitudinenota,sipuòricavarelamagnitudinedelflashstesso,perpoiottenereilvaloredell’e-nergialuminosaediquellacinetica(cheèilrapportofral’energialuminosastessael’efficienzaluminosachesicalcolafacilmenteconoscendolavelocitàdelmeteorideincaduta),edinfinericavarecosìlamassastimatadelmeteoroide,esuccessivamenteanchelastimadelcrateredaimpattochesièformatosullasuperficielunare.
IlprogrammadiricercadegliImpattiLunarièsvoltoalivelloprofessionaledalMarshallSpaceFlightCenterdellaNASA(MSFC)situatoinAlabama,StatiUniti[2],edalqualegiungonotutteleosservazionideisospettiflashdaimpattochesonoripresidatuttigliosservatorilunarisparsiperilmondoeaderentialpro-getto.AtalriguardolaSdRLunaUAIhainiziatounaproficuacollaborazioneconilMarshallSpaceFlightCenterinviandonelmesediAprile2016leproprieosservazionidiunsospettoflashregistratonellaseradel12/3/2016alleore18:33:02TU,ed ilTeamdeiricercatoridelCentroNASAdopol’analisideivaridatiinviatihaclassificatoquestoflashcomecandidatoimpattolu-naren°28,masuquestoprimoedimportanterisultatoscientificosaràpubblicatounarticoloaparte.Guardandoconattenzionelamappatura stilata dalMSFC (Fig.2) in collaborazione conl’analogoMeteoroidEnvironmentOffice(MEO)dellaNASA[3]appareevidentechelamaggiorpartedegliimpattisonoavvenutifinorainprossimitadeilembilunariEstedOvest,edèquindiin queste precise zone che vanno effettuatemaggiormente leosservazioni,anchesepuòesserecomunquevalidomonitorarelezonelunaripiùcentrali.
Figura 2. Mappatura dei candidati impatti avvenuti sulla superficie lunare catalogati fra il 2005 e il 2016 (fonte Marshall Space Flight Center, NASA).
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Metodologia per l’osservazionePeriniziareafarericercasugliImpattiLunarichecomprende
sial’osservazioneelaregistrazione,ènecessarioinanzituttoosser-varelapartealbuiodellaLuna,cioèquellanonilluminatadallalucedelSole(intermineinglese“Earthshine”),epiùprecisamenteènecessariofarel’osservazionedeilembiOvestedEstlunariavendocuradiposizionareillatopiùlungodelsensoredell’apparecchiodiripresaperpendicolarmenteall’equatorelunare,einoltrevannorispettatideiperiodibenprecisidilunazione.
Durante la fasediLunacrescente laparteEstdellaLunaèilluminata,equindivaosservatoillemboOvestconiniziodelleosservazionidalgiornosuccessivoaquellodiLunaNuovaefinoalgiornodiPrimoQuartocompreso(Fig.3)enonoltreperchèlalucesolarecheilluminalasuperficiedellaLunaavanzandosem-prepiùversoOvestassumepoiun’intensitàtroppofortechenonpermetterebbel’osservazionedeiflashdaimpatto.
Durante la fase di Luna calante al contrario la parte dellaLunailluminatadalSoleèquellaOvest,equindivaosservatoillemboEstconiniziodelleosservazionidalgiornodiUltimoQuartocompresoefinoalgiornoprimadellafasediLunaNuova(Fig.4).
Iperiodiindicatiperl’osservazionesonoinlineadimassimaquellifissi stabiliti dallevarie lunazioni,mapoibisogna tenerconto naturalmente anche della stagione in cui si effettua le
osservazioniedell’altezzadellaLunasull’orizzonte.Adesempiodurantelastagioneestivaquandofabuiopiùtardirispettoaquel-lainvernale,laLunanelgiornosubitodopolaFaseNuovapuòtramontareanchequandoilcieloèancorailluminatodallalucesolare,equindinonsaràpossibileeffettuarealcunaosservazione,invecenellastagioneinvernaledoveabbiamounailluminazionesolarepiùbreveequindipiùoredibuioadisposizionepotràesserepossibilefarequestotipodiosservazionianchesubitoilgiornodopolaFasediLunaNuova,seppurperbrevetempoprimacheilnostrosatellitetramontiall’orizzonteOvest.Preferibilmenteemeglioquindiiniziareleosservazionidal2giornodopolafasediLunaNuova.Perleosservazioniinfasecalantebisognatenercontoinvecedell’orariodelsorgeredellaLunaall’orizzonteEst,cioèbisognasceglierelenottiperleosservazioniquandolaLunasorgealmenoqualcheoraprimadelSole,inmodotalecheilcielosiatotalmentebuio,altrimenticonl’avanzaredelcrepuscololalucesolaresaturerebbeilsensoredell’apparecchiodiripresausatorendendocosìinosservabilelasuperficielunare.
Riassumendo,ilmodusoperandiosservativochesiadattaaqualsiasistagioneèilseguente:- Lunainfasecrescente(osservarefinoalPrimoQuarto)con
iniziodelleosservazionidalcrepuscoloseraleefinoaltramontodellaLuna;
- Lunainfasecalante(osservaredall’UltimoQuarto)coniniziodelleosservazionidalsorgeredellaLunaefinoalcrepuscolomattutino.Quandolefasilunarilopermettono,èimportanteanchecercare
difareosservazionidellaEarthshineincoincidenzadell’attivitàdeglisciamimeteoritici,iqualipotrebberodareluogocomegiàspiegatoprima,adunaumentodelnumerodiimpattiregistrabilisullasuperficielunaredovutiallacadutadimeteoroidicheap-partengonoaglisciamiattivi.Perconoscereglisciamimeteoriticie iperiodi incuisonoattivibastaconsultare l’AlmanaccoUAIacquistabileadunprezzosimbolicodirettamentedalsitodell’U-nioneAstrofiliItaliani[4].
Strumentazione necessaria per l’osservazione e la registrazione e relativo setup
Per la ricerca degli Impatti Lunari ilMarshall Space FlightCenter dellaNASA impiega due telescopi CelestronC14 ed unMEADE14” ai quali sono stati applicati dei riduttori di focaleprofessionalidellaOptec0,33X,equestopermetteaglistrumenticonfocalenativadi3500mmdiottenereunanuovalunghezzafocaledi1155mm.Inquestomodoglistrumentidiventanomol-topiù luminosi aumentandocosì sia la capacitàdi raccoglierelaluce,econtemporaneamenteaumentandoanchelasuperficielunareinquadratadall’apparecchiodiripresainstallato.LaNASAconsigliadiimpiegarestrumentidaunminimodi8”finoa14”didiametro(0,20–0,35m).
Suquestistrumentisonoinstallatedellevideocamereadaltasensibilitàallabasseintensitàluminose,cheproduconodeifilmaticontinuiconunavelocità(framerate)di25o30framesalsecondo
Figura 3. Osservazione del lembo lunare Ovest durante il periodo di Luna crescente. Il rettangolo di colore rosso rappresenta il sensore dell’apparecchio di ripresa posizionato in modo ideale per riprendere quanta più superficie lunare possibile.
Figura 4. Osservazione del lembo lunare Est durante il periodo di Luna calante. Il sensore di ripresa è posizionato sempre allo stesso modo ma dalla parte opposta lunare.
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RicercaAntonio Mercatali
(fps),questoèfondamentaleperquestotipodiricercaperchèènecessarioriprendereilflashdaimpattointuttalasuasequenza.QuindinonsonoadattialloscopoapparecchiperripresaimmaginicomecamereCCDomacchinefotografiche.
AlMSFCNASAarrivanotutteleosservazionidisospettiflashregistratidagliosservatorilunarisparsiintuttoilmondo,maunflashdaimpattoperessereclassificatocomecandidato impattolunaredeverispettareleseguenti3condizioni:1. Ilflashdeveessereosservatoeconfermato
dadueopiùosservatori indipendenti,puòavereunaduratadiqualsiasi tempoeconqualsiasi luminosità, emostrareunacurvadi luce decrescente. Il flashdeve rimaneresemprenellastessaposizione(cioènessunatracciadimovimento);
2. Ilflashpuòessereosservatoanchedaunsoloosservatore,madeveessereregistratoalmenointreopiùframesconsecutivi,mostrareunacurvadilucedecrescente,edessereinoltrevisibile inmodochiaro in tutti i frames,erimaneresemprenellastessaposizione;
3. Ilflashdeveessereregistratoindueframesconsecutivi,esserefacilmenteidentificabilecomeluminositàanchenelsecondoframe,erimaneresemprenellastessaposizione.Se unflash è registrato invece solo in un
frame, e non è confermato anche da un’altroosservatoreindipendente,vieneclassificatocomeraggiocosmico.
Lastrumentazionepresentatainquestoarti-coloedimpiegataattualmentedalTeamdiricercaImpattiLunaridellaSdRLuna,èstatacompostaseguendoalmegliolespecifichedatedallaNASAperilsetupstrumentale:• TelescopioCelestronC8portatoadf/3,3con
riduttoredifocaleprofessionaleOptecmod.NextGENMAXfield0,33XevideocameraperastronomiadellaZWOmod.ASI120MMsumontaturaequatorialeallatedescaCG5(Fig.5),prossimaquestaallasostituzioneconunanuovaCGEMCelestroncomputerizzata.NelleFig.6eFig.7vienemostratopiùindettaglioilcomplessootticomontatoinmodocompletoalfuocodirettodeltubootticoC8Celestron.
• DuetelescopiNewton,ilprincipale200/1000adf/5edilsecondario100/400adf/4instal-latisumontaturaSkywatcherEQ6(Fig.8),aiqualisonoapplicatesempreduevideocamereZWOmod.ASI120MMalfuocodirettodeglistrumentisenzaalcunriduttoredifocale,econtrollatedaduediversiPC,unportatileed
unofisso. La doppia configurazione otticaservepercercarediriprenderesimultanea-menteneiduestrumentidiversiilflashdaimpatto.
• TelescopioMEADE2120da10”portatoadf/3,3 con riduttore di focale Optec 0,33XevideocameraZWOmod.ASI 120MM, sumontaturaaforcellacontestaequatoriale,eattualmentequestoèlostrumentocondiame-tromaggioreimpiegatoperlaricercaImpattiLunaridapartedellaSdRLuna.Comunquetutte le aperture degli strumenti illustrati,unNewtonda8”edueSchmidt-Cassegrainrispettivamenteda8”e10”rientranopiena-mentenelsetupstrumentale indicatodallaNASA.Naturalmente gli strumenti devonoessereperfettamentestazionatisulpoloce-leste,edovepresentedeveessereinseritalamodalitàperlavelocitàlunare,conloscopodiottenereuninseguimentoneltempoquantopiùprecisopossibiledellapartelunareripresa,eaverelapossibilitàcosìdiaumentareiltem-podiacquisizionedelfilmato,conlapositivaconseguenzadiincrementareleprobabilitàdiregistrareunflashdaimpattoLunare.LevideocamereperastronomiaASI120MM
produconodeifilmatiinformatoAVI,chesononecessariperregistrareconcontinuitàesenzainterruzionileosservazionidellapartelunarealbuio.QuestevideocameredellacasaproduttriceZWOposseggonounaottimasensibilitàallebasseintensitàluminose,fattorequestodeterminanteperregistrareiflashderivantidagliImpattiLuna-ri.PerilfunzionamentoènecessariounpersonalcomputerconportaUSB2.0acuivacollegatalavideocamera,econsistemaoperativodaXPesuperiori.ÈnecessarioinoltrecheilPCimpie-gatoabbiaunprocessoreabbastanzapotenteper
Figura 8. Strumentazione usata da Bruno Cantarella e Luigi Zanatta (Melazzo, AL).
Figura 7. Il complesso ottico assemblato per ottenere il rapporto focale di f/3,3 sul piano del sensore della videocamera. Nella foto sono descritti i vari componenti, tra cui il Mounting Plate che serve a creare la giusta distanza tra la lente del riduttore di focale ed il sensore della videocamera, per ottenere una messa a fuoco perfetta delle immagini.
Figura 6. In primo piano il riduttore di focale 0,33X della statunitense Optec.
Figura 9. Strumentazione usata da Aldo Tonon (Torino), è ben visibile il riduttore di focale della Optec indicato dalla freccia A, installato tra il fuoco primario del tubo ottico e la videocamera ASI (freccia B).
Figura 5. Strumentazione usata da Antonio Mercatali (Livorno), autore del presente articolo.
27ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
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poteracquisireunnumerodiframesquantomaggiorepossibiledurantel’acquisizionedelfilmatoedevitareifile“Dropped”cioèquellitagliatiechenonvengonoacquisiti,echedevonoesserelogicamente ilminor numero possibile. Inoltre è necesario unHardDiskcapienteperpoterimmagazzinareifileAVIdeifilmatidopol’acquisizione,eperdareunesempiodelpesodimemoriaoccupato,unfileAVIdi30minutididurata,conrisoluzione1024x630econunframeratedi31fps(peruntotaledi55.800fra-mes)occupaunospaziodicirca34GB.ComunqueperrisolvereilproblemaseilPCchevieneimpiegatononavesseundoppoHD,conunaspesadi100€èpossibileacquistareunHardDiskesternoconcapienzadi2TB,quindisicuramenteadattopermemorizzaremoltifileAVI.Comeimpostazionidellavideocamera,ènecessarioimpostarelarisoluzione(cioèladimensionedell’immagine)nonsuperiorea1024x640(colonnexrighe)sesivuoleeventualmenteutilizzareinfasedianalisideifilmatiAVIunprogrammadedicatoalloscopo.Inoltreènecessarioimpostareuntempodiesposizionedialmeno0,030secondi(1/30sec.),oalmassimodi0,040(1/25sec.)inmodotaledariprenderein1/10sec.almenotreframes(oalminimodue),questoènecessarioperchèlamaggiorpartedeiflashdaimpattolunarehaunaduratamediadicirca1/10sec.equindisesiimpostassecometempodiesposizione0,10secondi(1/10sec.)ilflashsarebberipresosoloinunframeenonsarebbesufficienteperesserestudiato,esarebbequindicatalogatodallaNASAsemplicementecomeraggiocosmico.Poiabbiamoilgaindellavideocamerachevaimpostatoinmodotaledapotervedereabbastanzachiaramenteidettaglidellasuperficieinombra(Fig.10eFig.11)questoènecessarioperchèbisognaricavaredall’immaginedovecompareilflashlecoordinateselenografichesullasuperficielunare del punto dove è avvenuto l’impatto delmeteoroide, equindiènecessarioindividuaredeiprecisipuntidiriferimento.Ilvaloredelgaincomunquenonvatroppoaumentatoperevitarechenelleimmaginicompaiatropporumoretermico.Percontrollarelavideocameraalmomentodell’installazioneilproduttorefornisce
ancheunprogrammaapposito,masesivuoleuncontrollopiùcompletoecontuttiivariparametriperunaidealeacquisizione,ilnostroTeamdiricercaimpiegal’ottimoSharpCap,unprogrammaditipo“free”liberamentescaricabiledalweb[5],semplicedausareeconbuoneprestazioni.
Analisi dei file AVI prodotti dalle osservazioni al telescopio
DopoaveracquisitoallafinedellaserataosservativaifilmatiinfileAVIdellaEartshine,vaeseguitaunaanalisiframeperframeallaricercadeglieventualiflashdaimpatto.Perfarequestotipodilavoromoltoimportanteesistonotrediversepossibilità.Laprimaèquelladirivedereilfilmatoinunambienteabbastanzabuio,efermarloalmomentochesivedequalcosachepossaesseresimileadunflash,edindividuarecosìiframeinteressati.Lasecondaèquelladianalizzarevisualmenteognisingoloframedelfilmatostesso,eatalscopoèindicatol’ottimoprogrammaVirtualDub,anch’essoscaricabileliberamenteviainternet[6]echepermettedicaricareilfilmatoAVIdaanalizzareediscorrereframeperframe.LaterzainveceditipoprofessionalesvoltadalMSFCNASA,edanchedalnostroTeamdiricerca,equelladianalizzareifileAVItramiteilprogrammaLunarScan(Fig.12)sviluppatodaPeterGuralSeniorScientistdelLeidos,chelohasviluppatosucommissionedelCentroNASAstesso.IlprogrammaèliberamentescaricabiledallahomepagedellostessositowebdellaNASApergliImpattiLunari[2],econtieneancheunaguidaperl’usoinfileWord.Du-rantel’analisideifilmatiacquisitièprobabilecheilprogrammapossadetectareinalcuniframesdeiraggicosmici,oppureanchedeipuntiostriscieluminosechesispostanosull’immaginelunareripresa,edinquestocasoquestifenomeniluminosipossonoessereprovocatidasatellitiintransitosuldiscolunare.PerverificareilpassaggioadunacertadataedorasuldiscolunarestessodisatellitiartificialièpossibileconsultareilsitodiCalsky[7],oppurequellodiHeavens-Above[8].
Figura 10. Il lembo lunare Ovest al buio ripreso dall’autore. Sono ben visibili le zone più chiare (Terre) e quelle più scure (Mari). In alto e a sinistra la zona tonda scura è Grimaldi.
Figura 11. Il lembo lunare Ovest ripreso da Bruno Cantarella e Luig Zanatta con Newton 200/1000 il 12/3/2016.
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RicercaAntonio Mercatali
conclusioniLapartecipazionealprogrammadi ricerca ImpattiLunariè
aperta a tutti gli osservatori del nostro satellite naturale. AllapaginawebdelsitodellaSdRLunadedicataaquestotipodiri-cerca[9]oltrealleinformazionisulprogrammadiricercaedallapubblicazionedeirisultatiottenuti,ognimesevengonopubblicateledateegliorariottimaliperleosservazioni.
È possibile inoltre inviare all’indirizzo della Sezione Lunaluna@uai.itleproprieosservazionideisospettiflashdaImpattoLunare.InquestedovrannoesseresemprespecificatisialadatacheilprecisoorarioinTempoUniversale(TU)delmomentodellaregistrazionedelflash.
InoltreperpartecipareallevarieattivitàdellaSdRLunaèpos-sibileiscriversiallamailinglistdiSezioneinviandounae-mailalseguenteindirizzodipostaelettronicasezionelunaUai-subscribe@yahoogroups.com che è una lista dove al suo internovengonostudiatiediscussidalResponsabilediSezione,daiCoordinatorideivariprogettiedatuttiicollaboratoriargomentivarieprogettidistudioediricercasulnostrosatellitenaturale.
Bibliografia:
[1]http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/16may_lunarimpact/
[2]http://www.nasa.gov/centers/marshall/news/lunar/[3]http://www.nasa.gov/offices/meo/home/index.html[4]http://www.uai.it/pubblicazioni/almanacco-2016.html[5]http://www.sharpcap.co.uk/[6]http://www.virtualdub.org/[7]https://www.calsky.com/cs.cgi/Satellites/16?obs=7485178190200[8]http://www.heavens-above.com/[9]http://luna.uai.it/index.php/Ricerca_Impatti_Lunari
Figura 12. Schermata del programma LunarScan. In questa immagine sono visibili tutte le varie finestre del programma mentre è in corso l’analisi di un file AVI della Earthshine.
29ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Andamento del numero di Wolf dal 1.10.’14 al 20.4.’15
Vittorio MascellaniCommissione Didattica U.A.I.Istituto Comprensivo Modena 1 - Planetario di Modena
Tina PonticelliDirigente Didattico - Istituto Comprensivo Modena 1
Iniziato nell’ anno scolastico 2014 – 2015, ilprogetto didattico “Raccontare le stelle” hacome obiettivo prioritario quello di avvicinareglistudentiallascopertadell’ambientenaturaledelcieloattraversolapropostaelosvolgimentodiattivitàpraticheinerenticontenutid’astrono-miael’osservazionedelSoletramitestrumentiottici.SiritienechelametodologiausataperlosvolgimentodelProgettopossaservireancheadavviareglistudentiall’acquisizionedeglielementidibasedelmetodoscientifico.
IlProgettoèstatoelaboratoconlaconvinzio-necheunatrattazioneelementarediunaseriediattivitàdiosservazioneprolungatadelSoleneltrienniodellemedie,possaconsentirelosviluppoditemiinterdisciplinarichedovrebberocontribu-ireallaformazioneculturaledell’alunno,oltrecheafavorireunapprocciooriginaleenonbanalealmetodoscientifico.IlProgettoRaccontare le StelledovrebbeperciòconsentiredioffrireaglialunniunaseriediconoscenzedibasesuunastelladifacileosservazioneecosìimportanteperlanostravitaqualeèilSole.
Il Progetto si rivolge principalmente alleclassiquintedelleelementariealleclassiprime
medie dell’Istituto Comprensivo 1 diModena,nell’ambitodiunasperimentazionediuncurri-coloverticalechehavistocoinvolteunaclasse5aelementare(guidatadallamaestraLinaFesta)edueclassi(1ae3a)discuolamediaguidatedalprofessoreVittorioMascellani.lprogettoèstatoapprovatodalcollegiodocentiefapartedelP.O.F.dell’Istituto.Ampliamento del progetto è statol’acquisto, nelmese di dicembre 2015, di duetelescopiperl’osservazionedelSole:unrifrattoreacromatico100/1000mmeuntelescopiosolareSolarmax per l’osservazione della cromosferasolare.L’acquistodeiduetelescopihaconsentitodirealizzareunpiccololaboratorio/osservatoriosolaredenominatoSOLARLAB.
Perché parlare del Sole a scuola
L’osservazionedelSolepuòesseresolounadellemoltepliciattivitàmultidisciplinarichesipossonosvolgereinclasse.
LapropostadistudiareilSoleascuolasibasasuiseguentipunti:• èl’unicastelladicuipossiamoosservareil
discoeidettaglidistruttura(macchiesolari
inglese ?
raccontare le stelleUn progetto di didattica dell’astronomia per la scuola secondaria di 1° grado
Abstract
30 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Esperienze, divulgazione e didatticanome V. Mascellani - T. Ponticelli
eprotuberanze);• losipuòosservaredigiornoduranteleoredi
lezionecurricolari“comodamente”dalgiar-dino della scuola o dall’interno di un’aularivoltaaSUD;
• èunoggettodicuiiragazzihannoesperienzadiretta;
• è un tema altamente pluridisciplinare cheoffrenumerosiagganciconItaliano,Storia,Geografia,EducazioneTecnicaedEducazioneall’Immagine;
• offre lo spunto per introdurre contenuti diFisicadibase(ilmotodeicorpi;ilcaloreelatemperatura;l’ottica;l’elettricitàeilma-gnetismo,ecc.)inmodononsoloteoricomaanchesperimentale;
• si presta allo svolgimento di attività checonsentonodiapplicarenel concretoalcu-niconcettimatematicichespessoglialunniimparanosenzaacquisirli;insostanzaoffrel’opportunitàdiimparareadeseguirecalcolimatematici“divertendosi”;
• siprestaallatrattazioneditematicheambien-tali,qualeadesempiol’influenzadelSolesulclimaterrestre.
Il progettoInconsiderazionediquantosopraedeiri-
sultatipositividellaesperienzadelloscorsoannoscolastico(2014–2015),incentratasuun’attivitàdiosservazionesistematicadelSoleediconteggiodelnumerodimacchiesolari,èstatopropostonelsettembre2015ilProgettoRaccontare le Stelle.
Obiettivi del progetto sono:(Fig.1)• proporre un esempio di curricolo verticale
perlacontinuitàscuolaelementare–scuolamedia;
• incentivarel’insegnamentodellescienzefisico–matematicheedell’astronomianellascuolaprimariaesecondariadi1°gradocosìcomeauspicatodalleindicazioniministeriali;
• contribuireallaformazionescientificadibaseeculturaledeglistudenti(edeiloroinsegnanti);
• valorizzare e caratterizzare l’I.C. n.1 comescuola all’avanguardia per l’insegnamentodellescienzeeladidatticadell’astronomia.Raccontare le Stelleècompostodaduese-
zioni(Fig.2)Laprima,piùprettamentedidattica,riguardalosvolgimentodiunasequenzatriennaledenominataSOLARLAB(Figg.3,4,5)checoin-volgealmenounaclassediquintaelementareedalmenounaclassediscuolamedia.Lasequenzadidatticaprevedelosvolgimentodiargomentidi
RACCONTARE LE STELLE : OBIETTIVI
Rac
cont
are le stelle
Sperimentazione di un curricolo verticale
Incentivare l’insegnamento delle scienze fisiche e
dell’astronomia
Formazione scientifica di base e culturale degli
studenti
PROGETTO RACCONTARE LE STELLE
Raccontare le stelle
Parte
Didattica
SOLARLAB
Parte
Osservativa
Osservazione del Sole ai telescopi
ITINERARIO DIDATTICO SOLARLAB - 1° ANNO
SOLARLAB
Italiano
Lettura e comprensionedi brani e testi riguardantigli antichi osservatori solari
Geografiaastronomica
La volta celesteDeterminazione dei
punti cardinali
Sistema di coordinatecelesti e loro analogiacon le coordinate terrestri
Concetto di altezza diuna stella come angoloConcetto di azimut
Moto apparentediurno e annuodel Sole
Lingua inglese
Ricerca di brani in linguariguardanti Stonehenge
Educazione artistica
Produzione di disegni dialcune anticherappresentazioni del Sole
SOLARLAB
FISICA
ELETTRICITA’MAGNETISMO
Proprietà elettriche e magnetiche
della materiaLa corrente elettrica
Forze elettriche e magneticheModello di atomo
GEOMETRIA
La proiettività e i principi di similitudine
Costruzione delle cartegeografiche
ED. TECNICA
L’ ENERGIA
ED. ARTISTICA
Ricerca e rilevamento fotografico
di meridiane della zona
ITINERARIO DIDATTICO SOLARLAB 3° ANNO
ITINERARIO DIDATTICO SOLARLAB - 2° ANNO
SOLARLAB
FISICA
OtticaSorgenti di luce
Propagazione rettilineaDella luce
Diffusione e rifrazione
Le lenti e gli specchiGli strumenti ottici
Il telescopio
MeccanicaDinamica
Le forze; misura di unaforza;composizione di
forze; il moto dei corpi;velocità e accelerazioneI Principi della Dinamica
ITALIANO Lettura e comprensione di brani scritti da Galilei
STORIA“Galileo Galilei inserito nelcontesto storico del ‘600.
Il “ caso Galilei “
GEOG. ASTR.
Piano dell’ Eclittica e dello Equatore Celeste. Le
stagioni e il calendarioSCIENZE Il Sistema Solare
Il moto dei pianetiLe Leggi di Keplero
ARITMETICA Rapporti e proporzioni GEOMETRIA Similitudine
Omotetia
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 1
31ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Esperienze, divulgazione e didatticaV. Mascellani - T. Ponticelli
astronomia(leggigeografiaastronomica),qualilecostellazioni,ilmotoapparentegiornalieroeannuodelSole,ipianetielealtrestelle,edhal’obiettivoprimariodiavviaregli studentiallascopertadell’ambientecielo.Lasequenzadidat-ticaprevedelosvolgimentodiattivitàpratichediastronomia,ancheattraversol’usodistrumentiedischededidattiche.
I contenuti proposti per la parte didatticaconsistono in5 interventi in classe, tenuti dalprof.Mascellani,suuno(opiù)deiseguenticon-tenutiasceltadell’insegnanterichiedente.1.Unalezione-spettacolomultimedialesucosaèl’Universo,conproiezionidiimmaginiripresedaitelescopispaziali,letturedibranipoeticisustelleecostellazioni(miti,leggendeepoesie),rappre-sentazioniartisticheemusicalidelcielostellato. 2.UnalezionesulSoleesullastoriadelleosser-vazionidellemacchiesolari.3. Una lezione sulle costellazioni con attivitàpraticheda svolgere in classe e/o con l’usodisoftwaredidattico.4.OsservazionedelSolealtelescopioealcom-putersuimmaginisatellitari. 5. Osservazioni sistematiche dimacchie solariattraversoleimmaginiripresedallasondaSoho.Disegnidimacchiesolari.Conteggiodimacchiesolari.
Tutte e cinque leproposte sono supportateda una visita al Planetario diModena, comeauspicatoanchedaiNuoviCurricolidel2012.
Laseconda partedelProgettoèconsistita,come già detto, nell’acquisto di due telescopiperl’osservazionedelSolesiainlucebiancasiain“Halfa”.
In luce bianca appaiono lemacchie solari.Usandoiltelescopiosolare,sivedonoancheleprotuberanzeealtrestrutturedelSolenonaltri-mentivisibiliadocchionudo.
L’osservazione in luce bianca avviene pro-iettandol’immaginedelSole,prodottadaltele-scopio,suunoschermodiun’aula,ilLaboratoriodiScienze, rivoltaaSUDecon lefinestreop-portunamenteoscurate.Conquestometodo(per proiezione),chefuutilizzatoperlaprimavotadaGalileoGalileinel1610,nonc’ènessunpericolopergliocchidichiosserva.
Obiettivi didattici del Laboratorio–Osservatorio solare• Ripercorrere le fasi di un lavoro di ricerca
scientifica(inparticolareastronomica).
• Osservazione.• Raccoltadati.• Analisideidati.• Rappresentazionegraficadeidati.• Interpretazione.• Conclusioni
contenutiPer la 5a primaria:• Informatica:UsodiInternet• Scienze:StrutturainternaedesternadelSole.
Lafotosfera.Lemacchiesolari.• Anticheosservazionidimacchiesolari.L’in-
dicedell’attivitàsolare:ilnumerodiWolf(R).• Osservazionidimacchiesolariconiltelesco-
pio.• ModerneosservazionidelSoletramiteleson-
despaziali.LasondaSOHO.• OsservazionedelSoleconstrumentoottico• Visita al Planetario e osservazionedeSole
concelostata.
Per la 1a e 3a secondaria di 1° grado:• Geometria:similitudineerapportodiscala;
circonferenza,cerchio,rappresentazionigra-fiche
• Statistica:concettodicampione,calcolodellamedia
• Aritmetica:proporzionalità• Informatica:UsodiInternetediExcel• Scienze:StrutturainternaedesternadelSole.
Lafotosfera.Lemacchiesolari.Anticheosser-vazionidimacchiesolari.L’indicedell’attivitàsolare: il numerodiWolf (R).Osservazionidimacchiesolariconiltelescopio.ModerneosservazionidelSoletramitelesondespaziali.LasondaSOHO.
• Strutturaedevoluzionestellare(cenni)• OsservazionedelSoleconstrumentoottico.• Visita al Planetario e osservazionedeSole
concelostata.
L’attività didattica dell’A.s. 2014-2015
Gli alunni di 5a e di 3a hanno costruito ildiagrammadell’andamentodelnumerodiWOLF,mesepermeseeneivarimesiincuihannoosser-vatoilSole(daottobre‘14amaggio‘15).
E’stataallestitaunabachecaconidisegnigiornalieri dellemacchie solari e la tabella diraccoltadati.
Allafinedelmesedimaggioglialunnidi3ahannocostruitoilgraficodell’andamentomensile
32 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
Esperienze, divulgazione e didatticaV. Mascellani - T. Ponticelli
delnumerodiWolfelohannoconfrontatoconl’analogograficodi10anniprima.
Igraficisonostatielaboratiinexceleamano.Dalconfrontotraidueandamentiglialunni
hannotrattoconclusioni,eformulatoipotesi.E’stataun’occasioneperibambinidi5aedi
1aperimparareaconoscereigraficieincomin-ciareacomprenderelaloroutilità;perglialunnidi3aèstatounmomentoincuihannopotutolavorarecondatiscientificireali.
TuttiidatisonostatimessiaconfrontoconquellidelSIDC(SolarInfluencesDataCenter).Vedasilefiguren.6,7,8,9.
Afineannoscolastico,glialunnihannopre-paratounposterincuihannoraccontatolaloroesperienzaespiegatoaigenitoril’attivitàsvolta.
Il laboratorio–osservatorio solare SOLARLAb
SOLARLABèunospaziodelLaboratoriodiScienzedelplessoCavour,adibitoadospitareiduetelescopiealtromaterialeperl’osservazionedelSole.Tale laboratorio–osservatorio solarepuòessereutilizzatodatuttigliinsegnantichenefaccianorichiesta,suprenotazione.HannolaprecedenzagliinsegnantichesvolgonoattivitàdellaomonimaSequenza Didattica.
SOLARLABpuòessereancheusatoperos-servazioniqualitativedelSole(èpossibilecosìfarosservareaglialunnilasuperficiegassosadiunastella, lemacchiesolarie leprotuberanze,quandopresenti)operosservazioniplanetarieedellaLunaedifenomenicelesti,qualiilpassag-giodicometeoallineamentidipianeti.Unodeiduetelescopivieneutilizzatoancheperalcuneserateosservativeapertenonsoloaglistudentidell’Istitutomaancheailorogenitori.
Le attività didattiche in Solarlab
OsservazioniqualitativedelSole:glialunniosservanoildiscodelSole.Ciòforniscelospuntoperparlaredelleosservazionipre-telescopichedellemacchieedelleprimeosservazionidiGalileiedipadreScheiner.Vienepropostounmodellosemplificatodistrutturasolareingeneraleedellafotosferainparticolare.Lelezioni,delladuratadi15-20minuticiascuna,proseguono inaula,senecessario.1.Misuradel diametrodiunamacchia solare.Questaattivitàsiarticolanellediversefasi:• Misuradeldiametrodeldiscosolareconun
tubodicartone.Raccoltaedanalisideidati.
LE OSSERVAZIONI DI DAVIDE
Figure 6 – 7. La scheda osservativa compilata da Davide (5a B).
Andamento del numero di Wolf dal 1.10.’14 al 20.4.’15
0
20
40
60
80
100
120
ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio
N. D
I WOLF M
EDIO
Confronto tra l'andamento del numero di Wolf medio calcolatodagli alunni e quello del SIDC
ALUNNI
SIDC
Figura 8. Grafico dell’andamento del numero di Wolf nel periodo ottobre 2014 – aprile 2015, elaborato dagli alunni sulla base delle loro osservazioni sulle immagini della sonda SOHO.
Figura 9. Confronto tra l’andamento del numero di Wolf medio calcolato dagli alunni e quello ottenuto dai dati del SIDC.
33ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
Esperienze, divulgazione e didatticaV. Mascellani - T. Ponticelli
• Misura delle dimensioni dell’immagine deldiscosolare.
• Determinazionedelfattorediscaladell’im-magine.
• Misureripetutedelledimensionidiunamac-chia.
• Calcolodelledimensionilinearidiunamac-chia,seprossimaall’equatoresolare.
2.LamisuradeldiametrolinearedelSole3.LamisuradeldiametroangolaredelSole4. Osservazione del Sole al telescopio: in lucevisibileeinHalfa5.Provadell’ellitticitàdell’orbitaterrestre6.Osservazionesistematicadellafotosfera7.Osservazionequalitativadellemacchiesolari8.Determinazionedelperiodosinodicodirota-zionedelSole
conclusioniRiteniamochelanostrapropostadirealiz-
zazionediunlaboratorioperladidatticadell’a-stronomianellascuolaprimariaesecondariadi1°gradosiainlineaconquantoindicatonelleIndicazioni Nazionali per il curricolo, dove siindividuano gli obiettivi di apprendimento alterminedellaclasseterzadellascuolasecondariadiprimogradoperquantoriguardalaFisica,laChimicael‘Astronomia.Siinvitanogliinsegnantia“farosservare,modellizzareeinterpretareipiù
evidentifenomenicelestiattraversol’osservazio-nedelcielonotturnoediurno.”(pag.69).
L’articolo1dellanuova leggedellascuola,L.107del15.7.’15,nell’affermareilruolocentraledellascuolanellasocietàdellaconoscenzadelinealelineefondamentalichedevonocaratterizzarlatracuianchequelladiunascuolaaperta“qualelaboratoriopermanentediricerca,sperimentazio-needinnovazionedidattica”.Nellastessaleggesiparladi“programmazionetriennaledell’offertaformativaperilpotenziamentodeisaperiedellecompetenzedellestudentesseedeglistudenti”.
L’articolo7commabdellastessalegge,auspi-caun“potenziamentodellecompetenzematema-tico-logicheescientifiche”.Ineffetti,nellascuolaprimariaesecondariadi1°grado,l’insegnamentoscientifico di tipo fisico –matematico, svoltoinmodolaboratorialeenellafilosofiadel“farepercapire”,risultaancoracarenteeminoritariorispettoaquellonaturalistico–biologico–sa-nitariotradizionalmentepiùadottato.
IlProgettoèinviadievoluzione:sistafinen-dodiallestireunalezione–spettacolo,ovverouna lezionemultimediale tenuta dagli alunnisottoformadi“rappresentazioneteatrale”.Talelezioneèincentratasulraccontodell’origineedevoluzione dell’Universo e sulla scoperta delcielostellatoattraversolesuerappresentazioniartistiche,letterarieemusicali.Madiquestoviparleremoinunaprossimarelazione.
34 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
35ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
NOTIZIARIO
Sabato 07 maggio 2016, ore 15:00, Teatro Magnolfi Via Gobetti 79 - Prato
Ordine del giorno:1. Aperturadei lavori a curadel
PresidenteUAI2. Nomina del Presidente e del
SegretariodellaAdS3. Approvazione dell’ordine del
giorno e accertamento dellavaliditàdell’Assemblea
4. Nomina dei componenti delSeggioElettorale
5. AperturadelSeggioElettoraleper l’elezionedegliorganiso-ciali2016-2018
6. RelazionemoraledelPresidenteUAI
7. IllustrazionedelBilanciocon-suntivo2015epreventivo2016
8. RelazionedelCollegioSindacale9. RelazionideiCoordinatoridelle
SezionidiRicercaedelleCom-missioni
10.Relazione della CommissioneRiformaUAI
11.Proposta di modifica delloStatuto e relativa discussioneevotazione
12.Quotesocialiperil2016-201713.NominadinuoviResponsabili
diSezionieCommissioni14.Individuazione sede congres-
suale201715.Discussione,mozionievotazio-
nisulleRelazioni16.Risultati delle elezioni e pro-
clamazione dei nuovi organisociali
17.VarieedeventualiPresidenteeSegretario:
Presidente: Emilio Sassone Corsi
Segretario verbalizzante: Luca Orrù
Segue verbale della riunione
Ilgiorno07maggio2016,alleore15.15,ilPresidentedell’UAIMa-rioDiSora,presoattodellapresenzaall’interno TeatroMagnolfi in ViaGobetti79-Pratodin.45socire-golarmenteiscritti,dichiaraapertal’AssembleaOrdinariadeiSociUAI,regolarmenteconvocata,insecondaconvocazione,pressolasedecon-gressualeUAI2016.
Al punto (2), i presenti con-vengononel nominare Presidentedell’AssembleailsocioEmilioSas-soneCorsi,cheaccettal’incarico,eSegretariodell’AssembleailSegre-tarioUAILucaOrrù.
Alpunto (3), i presenti, su ri-chiestadelPresidenteSassone,con-vengononel ritenere validamentecostituita la riunione. In meritoall’ordinedelgiornoilsocioLuca-roniproponediinserirealpunto12(cosìcomecostituitoepubblicato),slittandodiconseguenzaisucces-sivi,lospecificopunto“Discussioneedapprovazionedellapropostadiprocederearichiedereilriconosci-mento della personalità giuridicadell’Associazione”.L’Assembleaall’u-nanimitàapproval’ordinedelgiornocosìaggiornato.
Alpunto(4),SassonepassalaparolaalSegretarioOrrùchedescri-velemodalitàdisvolgimentodelleelezioni sociali, a normadiRego-lamento. Successivamente invita isocipresentiinAssembleaapropor-siqualiPresidenteeScrutatoridelseggioelettorale.VengonoindicatiilsocioUgoGhionequalePresidentediseggioeisociLucianoPiovanedAntonioMercataliqualiscrutatori.L’Assembleaapprova. Il SegretarioOrrù,cosìcomeprevistonelRegola-mentogenerale,consegnapertantoalPresidentedel seggio le schedeelettoraliinbustachiusapervenute
perposta.Al punto (5), Sassone, previa
confermadiGhione,dichiaraaper-toilseggioelettoraleedinvitaisociarecarsipresso ilseggio inmodoscaglionato.
Al punto (6), sassone passalaparolaalPresidenteUAI,MarioDi Sora, che illustra ai presenti larelazione morale sull’andamentodell’attivitàsocialenel2015.Sialle-gaqualeparteintegranteesostan-zialedelpresenteverbale(AllegatoA), la presentazioneutilizzatanelcorsodellarelazione.
Allaconclusionedellarelazionemorale,Sassonepassaimmediata-mentelaparolaalTesorieredell’UAI,MassimilianoLucaroni,cheillustra,al punto (7) il Bilancio consunti-vo2015 e subito dopo il Bilanciopreventivo2016.Sialleganoqualiparte integrante e sostanziale delpresente verbale sia i prospetti dibilancioconsuntivo2015(AllegatoB) e preventivo 2016 (AllegatoC)che lanota integrativaalbilancioconsuntivo(AllegatoD).
Passando al punto (8) vienealtresì data letturadella relazionedelCollegioSindacale,presenteinAssembleailsocioePresidentedelCollegioSindacaleMicheleAlberti.Larelazione(AllegatoE)èallegataqualeparteintegranteesostanzialedelpresenteverbale.
Alpunto(9),ilconsiglieredele-gatoalcoordinamentodelleSezionidiRicerca,SalvoPluchino,presentala relazione consuntiva sull’anda-mento e sui risultati delle Sezionidi Ricerca (Allegato F) che vienealtresì allegata quale parte inte-grante e sostanziale del presenteverbale. Intervengonoquindisia ilCoordinatore della CommissioneDivulgazione, Polo Volpini, che il
CoordinatoredellaCommissioneDi-dattica,MariaAntoniettaGuerrieri,illustrando i risultati ottenuti neirispettivisettorinelcorsodel2015.
Sipassaquindialpunto(10)eSassonepassa la parola al Segre-tario Orrù che riassume le tappeprincipali del processo diRiformaUAI,avviatoconunaprimaCom-missionecostituitaaseguitodelladelibera dell’Assemblea dei Soci2014equindiunasuccessivaCom-missioneallargataa15componentideliberata dall’Assemblea 2015 diMaddalonichehalavoratodaLuglio2015aGennaio2016ehaprodottolabozzafinaledinuovoStatutoUAIche è stata pubblicata e sottopo-staallavalutazionedell’Assemblea2016comeprevistodalloStatutoedalRegolamentogenerale.
IlSegretarioOrrù,alpunto(11)proseguequindinellaletturacom-mentatadell’interanuovabozzadiStatuto, che si allega al presenteverbalecomesuaparteintegranteesostanzialesianellaversionefi-nale(AllegatoG)chenellaversioneconlevariantievidenziaterispettoalloStatutoattualmenteinvigore(AllegatoH).
Conclusa larelazione,alleore17.00,siprocedespeditamentealladiscussione. Per primo intervienelo stesso Presidente Sassone cheevidenzia l’importanza “storica”diquesto passaggio di riforma e lapresentebozzadiStatutocomelanaturaleconclusionediunprocessodicoinvolgimentodelleAssociazionilocali iniziatomoltiannifa. Inter-vienequindiilsocioVincenzoGallocheconsegnaagliattiunae-maildicommento puntuale della propo-stadinuovoStatuto(AllegatoI)edevidenziaavocealcuneproblema-tiche,qualil’eccessivacomplessità
Verbale Assemblea dei Soci
36 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017
NOTIZIARIO
dellanuovastruttura istituzionaleindividuata,perplessitàsullafiguradeiFiduciariregionali,lanecessitàdi coinvolgeremaggiormente nelnuovo Consiglio Nazionale i Re-sponsabilidelleSezionidiRicerca,lanecessitàdiunorganodi“audi-ting” e dubbi sulla possibilità cheil Segretario generale non sia unsocioUAI.
IlsocioEmilianoRiccisottopo-nelepotenzialiproblematichedelleeventualimodifichestatutarieallequalipotrebberoesseresoggetteleDelegazioniUAI a valle di questamodificastatutariadellaUAIedevi-denzialacriticitànelfuturorappor-totrasociaggregati(appartenentiadunaDelegazione)esoci indivi-duali:inunaprospettivaevolutivaverso la forma di “federazione”questi ultimi non dovrebbero piùessereprevisti.Altrisoci interven-gonotuttaviasegnalandochenonèpensabilelasparizionedellafiguradelsocioindividuale,bastipensareaqueiterritori,numerosi,neiqualinonesistonoDelegazioniUAI.
Il socio Bianciardi sottolineal’importanzacheilsocioindividualeresti.AquestopuntoOrrùintervieneperchiarirechelaattualepropostadi nuovo Statuto non delinea, ineffetti,unavera“federazione”(nel-laqualepropriolafiguradelsociopersonafisicanonsarebbeprevista),bensì unamaggiore integrazioneversoilterritorioeleAssociazionilocali attraverso unmeccanismocheincludaisocidiquesteultimenell’ambito UAI. Il socio Loprestisottolineache,aldi làdella rifor-maindiscussionecherappresentail“contenitore”,vannotrovatemoda-litàpercoinvolgeremaggiormentele persone ed essere piùutili agliastrofili. Il socio Larocca proponeunapossibilesoluzioneall’esisten-za,purinuncontestofederale,delsocioindividuale,adesempiopre-vedendodelle“delegazionivirtuali”
allequaliisociindividualisarebberoaffiliati;talesoluzionesarebbesta-taadottata inalcuneassociazioninazionali, quali la UISP. Il socioPagano interviene evidenziandol’importanza di procedere ad unariformainquestadirezione,seppurealcuniaspettirisultinopocochiariepotrannoinfuturoessereoggettodimiglioramento. Non essendocipiùrichiestediintervento,Sassonechiede la verifica del numero deisocipresentiinsala,cherisultaan-coradi45eprocedequindiallavo-tazione.Siesprimonoafavoredellaproposta di riformadello Statuton.32soci,4sonoicontrarie9gliastenuti.LabozzadinuovoStatu-tovienequindiapprovatadall’As-semblea, essendo lamaggioranzadei2/3deivotanti–previstadalloStatutoperlemodifichestatutarie–paria30voti.
Alpunto(12),SassonepassalaparolaalTesoriereLucaronichebre-vementeillustramotivazioniecon-seguenzadellarichiestadiricono-scimentodellapersonalitàgiuridicaperlaUAIerichiedeall’Assembleal’approvazionedelmandatoalCDperprocedereintalsenso.L’Assem-bleaapprovaall’unanimità.
Sipassaquindialpunto(13,ex12): ilSegretariopropone ilman-tenimento dell’attuale assetto diquotesocialiel’Assembleaapprovaall’unanimità.
Alpunto(14,ex13)intervieneil socio Paolo Colona che illustralapropostadicostituzionediunanuovasezionediArcheoastronomia.Orrù, riportando il parere del CD,propone di estendere gli obiettividiquestanuovaSezione,piùinge-nerale, alla storia dell’astronomia.L’Assemblea quindi approva all’u-nanimità lacreazionedellanuovasezione“ArcheoastronomiaeStoriadell’Astronomia”dandomandatoaPaolo Colona in qualità di primoResponsabile.
Alpunto(15,ex14)ilPresiden-teDi Sora avanza la candidaturadell’AssociazioneAstronomicaFru-sinate–OsservatorioAstronomicodiCampoCatinoperospitareaFro-sinoneil50°CongressoUAI.L’As-sembleaapprovaperacclamazione.
Al punto (16, ex 15), Sassonein primo luogo pone a votazionela relazionemoraledelPresidenteUAI, che viene approvata dall’As-semblea all’unanimità e quindi ilBilancioConsuntivo2015erelativarelazione,cosìcome illustrati, chevengonoapprovati altresì all’una-nimità.AnchelarelazionedelCo-ordinatoredelleSezionidiRicercaedeiCoordinatoridelleCommissionivengonoapprovateall’unanimità.
Nonessendoancoraconcluseleoperazionidivoto,Sassonepassaalpunto(18,ex17)etralevarieedeventualivienepropostodaLoprestidi prevedere unamaggiore dilui-zionenelcorsodell’annoscolasticoperleattivitàdelprogetto“CieloinunaScuola”,ondeevitareuncaricoeccessivonegliultimimesidell’annoscolastico,mentreColonaproponediprevederesemprelosvolgimentodelCongressoinunfinesettimanadiPrimoQuarto–LunaPiena.
Alle ore 18.15, non essendoviulterioripuntipropostitralevarieedeventuali,Sassonedichiarasospesalariunioneinattesadell’esitodelleelezionideinuoviorganisociali.
Alleore19.45,avalledellepre-miazioniedellaLectioMagistralisdi Franco Foresta Martin, vienecomunicato ufficialmente dallaCommissioneElettoralepresiedutadal socioUgoGhione l’esitodelleelezioni per le cariche sociali deltriennio2016-2018.
Diseguito(einAllegatoL)ivotiraccoltidaciascuncandidato,comesommadei voti postali e dei votideisocipresentiinAssembleaperuntotaledin.118votanti.Sisonoregistraten.4schedenulle.
Consiglio DirettivoPresidenteDiSoraMario:99VicePresidenteBianciardiGiorgio:90TesoriereLucaroniMassimiliano:83SegretarioOrrùLuca:89
Consiglieri CD:BaldiJacopo:51GandolfiPasqua:52GuerrieriMariaAntonietta:61MeteFulvio:28RanottoGiovanna:76PluchinoSalvatore:66CollegioSindacaleAgoPasquale:55AlbertiMichele:62AntonelliRenato:40ComitatodeiProbiviriDeDonàGiuseppe:76SchuzmannPietJan:41VaninGabriele:65Inesitoallevotazioni,inuoviorganisocialisonopertantocosìcostituiti:
CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente:Mario Di SoraVicepresidente:Giorgio BianciardiSegretario:Luca OrrùTesoriere:Massimiliano LucaroniConsiglieri: Giovanna Ranotto, Salvatore Pluchino, Guerrieri Ma-ria Antonietta, Pasqua Gandolfi, Jacopo Baldi
Collegio SindacaleConsiglieri:Michele Alberti, Pa-squale Ago, Renato Antonelli
Comitato dei ProbiviriConsiglieri: Giuseppe De Donà, Ga-briele Vanin, Piet Jan Schutzmann
Delcheèverbale,lettoconfermatoesottoscritto
Prato,7Maggio2016PresidenteIlSegretario
EmilioSassoneCorsiLucaOrrù
37ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
NOTIZIARIO
UAI - Unione Astrofili Italiani bilancio al 31 dicembre 2015nota integrativa e illustrativa
SignoriAssociati,l’esercizio2015sièconcluso
conunutiledieuro377,41,perilqualesiproponel’integraleripor-toanuovo,inconformitàcongliscopiassociativieledisposizionistatutarie.
Il risultato positivo degliultimi tre esercizi, sia in termi-nieconomicichefinanziari,benriflettelosforzoprofusodalCon-siglioDirettivoedall’Associazionetutta nell’opera di risanamentoamministrativo,ormaipressochécompletata.
Anchenel2015sonostatiin-cassaticontributipubblici,segna-tamentedalMIURedalMinisterodelLavoro,relativialprogetto“IlCielo in una scuola”, nonché alprogettoAstro-Academy.
L’attivo immobilizzato ècostituitodalserver,dalproget-to del telescopio remoto e dalRoll up Economy f.to 85x200.Tutte le attrezzature risultanocompletamente ammortizzate eoccorrerebbeprocedereallalorosostituzione, o quanto meno auna loroprofondamanutenzio-ne, come peraltrogiàdeciso inprecedentiassemblee.
I crediti verso clienti sonoespostialvalorenominale,siritie-nedinondoverprocedereadalcu-nasvalutazionedeglistessi,stantelasolvibilitàdeinostriclienti.
Il saldidelledisponibilità li-quide (cassa, banche e Paypal)sonoovviamenteespostialvalorenominale.
La posta fondi ammorta-mento racchiudegliaccantona-
mentieseguitineglianniprece-denti e risulta identica a quellagiàmaturataallafinedel2014.
Idebiti verso fornitori sonoespostialvalorenominale.
Analogamente al valor no-minale sono esposte le vociDebiti verso associazioni (peri contributialleassociazionicheavevanoorganizzatoilcongressonegli anni passati) edebiti di-versi.
Il debito verso la Banca Cassa Rurale di Lavis esponeil debito risultante dall’estrattocontorelativo al vecchio contobancario inutilizzato da tempoper il quale è stato dato man-dato ad un socio di procedereall’estinzionedellostesso.
LavocepatrimonialepassivaProgetto Cielo in una scuola rappresenta un fondo vincola-
to per il sostenimento dei costirelativialprogettoinquestione,giàmaterialmente incassatonel2015madicompetenzaecono-micadell’eserciziosuccessivo,inquantodestinatoacoprirelere-siduespesedelprogettoancoradasostenersinel2016edaren-dicontarepoialMinistero.
Relativamentealleprincipaliposte del conto economico sipossonooperareleseguentios-servazioni.
Spese editoria UAI:èilcostodicompetenzaperlastampadellarivistaAstronomia.
Spese per organizzazione eventi UAI:sonolespesesoste-nute direttamente dall’UAI perl’organizzazionedeicongressi
Spese per servizi web:rap-presentanol’insiemedellespesesostenute dall’UAI per l’hosting
delsitowebedituttiisuoisot-todomini.
Iricavi sonoespostipercom-petenzaesonostatiriclassificatiinbaseaidatisegnalatidall’uffi-cioamministrativodell’UAI.
*-*-*Dall’esame del bilancio si
notacomenel2015visiastatauna significativa flessione dellavocedientratarelativaallequoteassociativeannuali.Ciòèdipesoessenzialmentedaunacertadi-minuzionedelnumerodeglias-sociatinel2015;aognimodo,aseguitodiunamiratacampagnadirinnovoiscrizioni,giàneiprimimesidel2016sièregistratounconsistenterecuperodiassociati,ragionpercuinelbilanciodipre-visione2016talevocedientrataèstatastimataall’incircapariaquelladell’anno2014.
Nel complesso, la situazioneeconomica e finanziaria dell’As-sociazioneapparepiuttostoequi-librata,conl’unicapossibileinco-gnitarelativaaitempiburocraticideiMinisteriinteressatiperilsaldodeicontributicollegatiaiprogettiinesseree/ogiàrealizzati.
*.*.*SignoriSoci,alla lucedelle considerazio-
ni sopra esposte, Vi chiedo divoler approvare il bilancio e lanotaintegrativaal31/12/2015ea deliberare la destinazione delrisultato d’esercizio secondo leindicazionisoprariportate.
Latina, 24 aprile 2016Il tesoriere UAI
Massimiliano Lucaroni
Poesie tra le stelle
Rubrica curata da Pasqua Gandolfi
Responsabile Sezione Astrocultura UAI
...Siraccontava,nondatuttinell’istessamanie-ra(chesarebbeuntropposingolarprivilegiodellefavole),maaundipresso,cheuntale,iltalgiorno,avevavistoarrivarsullapiazzadelduomountiroasei,edentro,conaltri,ungranpersonaggio,conunafacciafoscae infocata,congliocchiaccesi,coi capelli ritti, e il labbro atteggiato diminac-cia.Mentre quel tale stava intento a guardare,la carrozza s’era fermata; e il cocchiere l’avevainvitatoasalirvi;eluinonavevasaputodirdino.Dopodiversirigiri,eranosmontatiallaportad’untalpalazzo,doveentratoanche lui, con lacom-pagnia,avevatrovatoamenitàeorrori,desertiegiardini,caverneesale;einesse,fantasimeseduteaconsiglio.
Finalmente, gli eranostate fatte vedere grancassedidanaro,edettocheneprendessequantoglifossepiaciuto,conquestoperò,cheaccettasseunvasettod’unguento,eandasseconessoungendoperlacittà.
Ma,nonavendovolutoacconsentire,s’eratro-vato, inunbatterd’occhio,nelmedesimo luogodoveerastatopreso.
Questa storia, credutaqui generalmentedalpopolo, e, al dir del Ripamonti, non abbastanzaderisa da qualche uomodi peso, girò per tuttaItaliaefuori.
InGermaniasenefeceunastampa:l’elettorearcivescovodiMagonzascrissealcardinalFederigo,perdomandarglicosasidovessecrederede’fattimaravigliosichesiraccontavandiMilano;en’ebbeinrispostach’eransogni.
D’ugualvalore,senonintuttod’ugualnatura,erano i sogni de’ dotti; comedisastrosi del parin’eran gli effetti. Vedevano, la più parte di loro,l’annunzio e la ragione insieme de’ guai in unacometa apparsa l’anno1628, e inuna congiun-zionediSaturnoconGiove, “inclinando,-scrive
ilTadino,-lacongiontionesodettasopraquestoanno1630, tanto chiara, che ciascun la poteuaintendere.Mortales parat morbos, miranda viden-tur”. Questa predizione, cavata, dicevano, da unlibrointitolatoSpecchio degli almanacchi perfetti,stampatoinTorino,nel1623,correvaperleboc-cheditutti.Un’altracometa,apparsanelgiugnodell’annostessodellapeste,sipreseperunnuovoavviso;anziperunaprovamanifestadell’unzioni.Pescavanne’ libri, e pur troppone trovavano inquantità,esempidipeste,comedicevano,manu-fatta:citavanoLivio,Tacito,Dione,chedico?OmeroeOvidio,imoltialtriantichichehannoraccontatioaccennatifattisomiglianti:dimodernineavevanoancorpiùinabbondanza.Citavanocent’altriautorichehannotrattatodottrinalmente,oparlatoinci-dentementediveleni,dimalìe,d’unti,dipolveri:ilCesalpino,ilCardano,ilGrevino,ilSalio,ilPareo,loSchenchio,loZachiae,perfinirla,quelfunestoDelrio,ilquale,selarinomanzadegliautorifosseinragionedelbeneedelmaleprodottodalleloroopere,dovrebb’essereunode’piùfamosi;quelDel-rio,lecuivegliecostaronlavitaapiùuominichel’impresediqualcheconquistatore:quelDelrio,lecuiDisquisizioni Magiche (ilristrettodituttociòchegliuominiavevano,finoa’suoitempi,sognatoinquellamateria),divenuteiltestopiùautorevole,piùirrefragabile,furono,perpiùd’unsecolo,normaeimpulsopotentedilegali,orribili,noninterrottecarnificine.
Da’trovatidelvolgo,lagenteistruitaprendevaciòchesipotevaaccomodarconlesueidee;da’trovatidellagente istruita, ilvolgoprendevaciòchenepoteva intendere,ecome lopoteva;edituttosiformavaunamassaenormeeconfusadipubblicafollia.…
Cap.XXXII–ArnoldoMondadoriEditore–198
Alessandro manzoni “I promessi sposi”
SiparladellapestilenzaaMilanonegliannitrail1630eil1631edeicattivipresagidovutialpassaggiodiunacometaedaunacongiunzioneastrale.
...“così è storia dello spirito umano, e dà occasion d’osservare quanto una serie ordinata e ragionevole d’idee possa essere scompigliata da un’altra serie d’idee, che ci si getti a traverso...
39ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
ASTRONOMIA40
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n. 2 • marzo-aprile 2017
Gli astroimager italiani non hanno niente da invidiare ai più famosi nomi dell’astronomia amatoriale anglo-sassone o giapponese. Le immagini di Giove e Saturno di Tiziano Olivetti, le
immagini cometarie di Rolando Ligustri, i panorami di nebulose e galassie dell’Osservatorio MTM di Pistoia, solo per citare alcuni, non temono confronti a livello internazionale.
41ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
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ASTRONOMIA42
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n. 2 • marzo-aprile 2017
L’astrofilia italiana è stata sempre in posizione di primo piano nella scoperta e nello studio delle comete.
Si vedano i siti UAI relativi: http://comete.uai.it e l’archivio generale http://cara.uai.it
Comete sopra di noi
43ASTRONOMIAUnione Astrofili Italiani>www.uai.it
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ASTRA telescopi remoti (http://www.astratelescope.org; https://www.facebook.com/groups/127716650039/) è nato con un osservatorio a controllo remoto posto alle pendici dell’Etna (Sicilia). Il progetto è in collaborazione con l’UAI: attualmente 4 telescopi, tra cui il telescopio remoto UAI (http://www.uai.it/risorse/telescopio-remoto-new.html),
a disposizione di tutti i Soci. Da ogni parte d’Italia (e del mondo) l’utente può collegarsi e gratuitamente vedere, scaricare le immagini live e interagire in chat con gli altri utenti connessi, mentre con una spesa mensile o annua ridottissima si viene direttamente abilitati ai comandi del telescopio.
AStrA telescopi remoti
Disegno Astronomico
Gianpaolo Graziato [email protected]
disegno Astronomico
Marginis e Smithy. Acrilici su cartone 30x40 cm.
44 ASTRONOMIA n. 3 • maggio-giugno 2017