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1 ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIERS SEZIONE TERRITORIALE TRENTINO LE SERATE IN SEDE PALAZZO TRAUTMANNSDORF – TRENTO I VINI BIANCHI DI SPAGNA Trento, 4 ottobre 2007

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ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIERS

SEZIONE TERRITORIALE TRENTINO

LE SERATE IN SEDE PALAZZO TRAUTMANNSDORF – TRENTO

I VINI BIANCHI DI SPAGNA

Trento, 4 ottobre 2007

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PREMESSA Ricordo con particolare vivezza e gioia una sera dell’ormai lontano 20 febbraio 2003 passata qui a Palazzo Trautmannsdorf a Trento. L’allora Presidente Cristina Giotto aveva messo in programma una serata dedicata ai “VINI DI JEREZ”. La sala era affollata di colleghi sommelier venuti ad ascoltare la lezione del relatore Mariano Francesconi, ora Presidente della sezione A.I.S. di Trento. Fu una lezione magistrale per dovizia di notizie storiche, di informazioni dettagliate su quei vini particolari. La degustazione che ne seguì fu altrettanto importante ed interessante. Anche se il mio ricordo ed il mio giudizio sono sicuramente influenzati dall’amore che porto verso quella nazione così ricca di storia, di folclore, di arte, di bellezza, sono sicuro che i presenti di allora potranno concordare con me sull’importanza e la positività della serata. ………….

Ci ritroviamo qui, nella stessa sala dello stesso palazzo, con molti volti nuovi, con qualche collega di allora, e con lo stesso relatore che tratterà il tema “I VINI BIANCHI DI SPAGNA”.

Ritengo sia un argomento interessante perché ci farà conoscere una realtà vitivinicola che penso non sia molto conosciuta. Quando si parla di vini bianchi secchi il nostro pensiero va automaticamente ai vini dei paesi con clima temperato-fresco in grado di preservare la freschezza ed i profumi che dovrebbero essere le caratteristiche peculiari di questa tipologia. Si pensa quindi ai vini della fascia alpina di Francia, di Germania, di Austria, dell’Italia del centro-nord e di qualche paese dell’Est europeo. Pur avendo una tradizione vitivinicola molto antica, la Spagna non si è mai segnalata per la produzione di vini di alta qualità (ad eccezione dei vini dell’Andalusia di cui parlavo prima). In particolare era conosciuta soprattutto per la produzione di vini rossi in qualche zona più nota e più vocata. Impareremo stasera che il mondo vinicolo spagnolo negli ultimi decenni ha compiuto passi da gigante, aggiornando la sua legislazione, migliorando i sistemi di allevamento, introducendo tecniche e tecnologie d’avanguardia nelle cantine. Terreno e clima sono favorevoli, la piattaforma ampelografica è estremamente varia e molto tipica in quanto ha risentito poco della globalizzazione e delle mode degli ultimi decenni. La Spagna è quindi in grado di produrre vini che sono espressione della sua tradizione storica ed agricola. Sono vini interessanti ed insoliti che molto hanno da dire e da dare ai consumatori che vanno sempre più alla ricerca di vini “diversi” dai conosciuti Chardonnay, Pinot, Merlot e Cabernet che hanno invaso i luoghi del vino (enoteche, bar, ristoranti, distribuzione).

Sono sicuro che il Presidente Francesconi saprà guidarci in questo mondo abbastanza nuovo dei vini bianchi di Spagna con la stessa scienza e capacità espositiva che ha dimostrato in tante occasioni.

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LA SPAGNA FISICO-POLITICA

Prima di tutto un breve inquadramento geografico di questa nazione europea, grande per storia e cultura, intrisa di tradizioni popolari, crogiuolo di razze ed etnie, ricca di una gastronomia varia e saporita, con vini diversi altrettanto saporiti. All’estremo ovest del continente europeo c’è la Penisola Iberica il cui territorio è occupato per l’80% dalla Spagna e per il 20 % dal Portogallo. Il Regno di Spagna (Reino de España) è una monarchia parlamentare. Conta più di 45 milioni di abitanti distribuiti su una superficie di 504.645 km². Fin dal 1561 la sua capitale è Madrid.

Il Re di Spagna è Juan Carlos I di Borbone salito al trono il 22 novembre 1975 dopo la morte di Francisco Franco e la fine del suo regime totalitario, il Franchismo, che ebbe inizio nel 1939 dopo la fine della Guerra civile spagnola. La lingua ufficiale è lo spagnolo castigliano, ma hanno la dignità di lingua ufficiale anche il catalano, il basco, il galiziano, la lingua di León, l’asturiano.

Orograficamente presenta tre zone ben distinte: � una zona montuosa a nord formata dalla Cordigliera Cantabrica e dai Pirenei;

� un grande altopiano centrale chiamato Meseta con un’altitudine media sui 600 m/slm occupato anche dai monti del Sistema Iberico ad est e dalla Sierra Morena a sud;

� una serie di catene montuose a sud (Sistema Betico) fra cui la nota Sierra Nevada.

Le pianure sono poco estese e generalmente sulle zone costiere.

Il clima è vario perché la Spagna è grande e variegata per quanto riguarda la conformazione del territorio. A nord il clima è atlantico mite ma molto piovoso. Negli altopiani centrali è continentale con estati calde e secche ed inverni freddi. A sud e nelle isole Baleari è mediterraneo caldo, con temperature elevate e scarsa piovosità.

Politicamente la Spagna è divisa in 17 Regioni autonome, chiamate comunidades autónomas, volute dalla Costituzione del 1978. Con la loro formazione si è creato uno stato più decentralizzato che era politicamente necessario per il fatto che in Spagna convivono popoli diversi e culture diverse. Le Comunità autonome, seguendo la cartina da nord ad est e dall’alto in basso sono: 1. Galizia (Galicia con capoluogo Santiago di

Compostela)

2. Asturie (Principado de Asturias con capoluogo Oviedo)

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3. Cantabria (Cantabria con capoluogo Santander) 4. Paesi Baschi (País Vasco-Euskadi con capoluogo Vitoria-Gasteiz) 5. Navarra (Comunidad Foral de Navarra-Nafarroako Foru Komunitatea con capoluogo

Pamplona)

6. Castiglia e León (Castilla y León con capoluogo Valladolid) 7. La Rioja (La Rioja con capoluogo Logroño) 8. Madrid (Comunidad de Madrid con capoluogo Madrid)

9. Aragona (Aragón con capoluogo Saragozza) 10. Catalogna (Catalunya – Cataluña con capoluogo Barcellona) 11. Estremadura (Extremadura con capoluogo Mérida)

12. Castiglia-La Mancia (Castilla-La Mancha con capoluogo Toledo)

13. Comunità Valenciana (Comunidad Valenciana con capoluogo Valencia)

14. Andalusia (Andalucía con capoluogo Siviglia) 15. Murcia (Región de Murcia con capoluogo Murcia)

16. Baleari (Illes Balears con capoluogo Palma de Majorca)

17. Canarie (Canarias con capoluogo Las Palmas de Gran Canaria Santa Cruz de Tenerife)

Ci sono inoltre due città autonome in territorio marocchino. Ceuta (Ciudad Autónoma de Ceuta)

Melilla (Ciudad Autónoma de Melilla)

(alcune delle foto qui sopra riprodotte sono tolte da www.wikipedia.it)

LA SPAGNA VITICOLA

La Spagna, paese mediterraneo, è una nazione di tradizione viticola millenaria. Senza scomodare le fonti che fanno capire come la viticoltura fosse praticata anche molte centinaia di anni prima di Cristo, gli storici ci dicono che il vino spagnolo era già stato bevuto dai Cartaginesi, dalle truppe romane che lo portarono in tutta l’Europa di allora. Caduto l’Impero romano, la Spagna fu occupata dai Visigoti che apprezzarono grandemente il vino qui prodotto. Vennero quindi i cosiddetti Mori che sconfissero i Visigoti e si insediarono in Spagna dal 711 fino al 1492 quando l’ultimo Califfo fu cacciato da Granada. La viticoltura continuò a prosperare nonostante che le leggi mussulmane proibissero l’uso dell’alcol. I vini spagnoli erano generalmente di non elevata qualità e molto ricchi di alcol ad eccezione dei vini prodotti nella zona di Jerez che erano di eccellenza assoluta e molto graditi in molte corti europee assieme ai vini di Malaga, ai vini di Porto e Madeira. Alla fine del 1800 anche in Spagna arrivarono la fillossera e l’oidio che devastarono la viticoltura come del resto avvenne anche nel resto d’Europa. Ci fu poi la ripresa che fu caratterizzata dal reimpianto di molte varietà autoctone che erano riuscite a sopravvivere. La Spagna viticola, anche ora, si caratterizza proprio per aver rifiutato di snaturare la sua piattaforma ampelografica con l’introduzione delle varietà internazionali che non mancano ma che sono assolutamente marginali. Si cominciarono a produrre, con metodi e tecniche moderne, gli spumanti metodo classico (qui chiamati CAVA) che ebbero un successo tale da far diventare la Spagna uno dei maggiori produttori al mondo di questa tipologia. Nel 1926 la Rioja ottenne la prima denominazione di origine. Nel 1932 venne introdotto per legge il sistema di qualità spagnolo. Nel 1933 ottenne la denominazione d’origine la zona di Jerez e nel 1937 fu la volta dei vini di Malaga. Ci fu poi un lungo periodo di declino causato dalla terribile Guerra civile e successivamente dalla II Guerra mondiale che fece sentire i suoi effetti anche in Spagna. Già dagli anni ’50 cominciò la ripresa che ebbe un forte sviluppo a partire dagli anni ’80. Le migliorate condizioni economiche, gli ingenti investimenti, la produzione di vini di sempre migliore qualità, soprattutto rossi ma anche bianchi, hanno fatto diventare la Spagna un grande paese vinicolo con enormi potenzialità qualitative e quantitative. La Spagna si colloca al primo posto nel mondo per superficie vitata. Gli ultimi dati parlano di 1.188.000 ettari coltivati a vigneto contro gli 890 della Francia e gli 850 dell’Italia. In tutta l’Unione Europea la superficie vitata è di 3.600.000 ettari.

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LA CLASSIFICAZIONE DEI VINI SPAGNOLI Prima di parlare delle zone viticole spagnole è necessario sapere come vengono classificati i vini prodotti in Spagna secondo la legislazione di quel paese. Dopo l’adesione della Spagna all’Unione Europea del 1 gennaio 1986 anche la legislazione relativa ai vini si è conformata alla normativa europea. Ora essi si possono dividere in due grandi gruppi:

• VINO DE MESA (VDM) • VINOS DE CALIDAD PRODUCIDOS EN REGIONES DETERMINADAS (VCPRD)

Recentemente, il 1 agosto 2003, è entrata in vigore la LEY DE LA VIÑA Y DEL VINO e successivamente nel settembre 2003, il Regolamento relativo a LOS VINOS DE LA TIERRA. Ambedue le leggi hanno lo scopo di dettare e regolare le norme delle diverse classificazioni dei vini, e di definire i tipi di controllo da effettuarsi durante i processi produttivi, ai fini della protezione dell’origine e del livello qualitativo dei vini. Le leggi inoltre stabiliscono i metodi di produzione e le norme per i vari tipi di vino e per i tempi di invecchiamento. Le leggi soprannominate sostituiscono quelle relative alla Denominazione di Origine (Denominación de Origen-DO) del 1932 modificate nel 1970. L’Istituto Nazionale delle Denominazioni d'Origine (Instituto Nacional de Denominaciones de

Origen: INDO) con sede a Madrid si occupa di regolamentare le zone di produzione e le relative denominazioni. È un ente che ha molte somiglianze con gli analoghi sistemi francese (AOC) e italiano (DOC). Il 50% dei vini spagnoli è iscritto alla categoria DO e ciascuna Denominazione di Origine è controllata da un Consejo Regulador che ha compiti di controllare che le procedure prescritte siano correttamente applicate e di valutare ogni singolo vino prodotto in quella zona. In definitiva la piramide di qualità è esemplificata nello schema qui sotto disegnato.

Ai gradini più bassi sono collocati i VINOS de MESA (VdM) cioè i Vini da Tavola e i vinos de mesa con diritto alla menzione tradizionale “VINO DE LA TIERRA. Alla categoria VdM appartengono vini prodotti in zone che si trovano fuori degli ambiti dei VCPRD ma non per questo meno validi e, in qualche caso, addirittura di qualità superiore a quelli delle zone qualificate. Alla categoria Vinos de la Tierra (VdlT) appartengono vini con marcate caratteristiche locali che non seguono le regole delle DO. Devono avere un grado alcolico determinato e caratteristiche organolettiche ben definite. Ai due gradini più alti della piramide di qualità sono collocati i VCPRD che sono identificati dalle seguenti denominazioni: � VINOS DE CALIDAD CON INDICACIÓN GEOGRÁFICA � VINOS CON DENOMINACIÓN DE ORIGEN � VINOS CON DENOMINACIÓN DE ORIGEN CALIFICADA � VINOS DE PAGOS La denominazione CAVA riservata agli spumanti prodotti con il metodo della rifermentazione in bottiglia è considerata a tutti gli effetti una DENOMINACIÓN DE ORIGEN.

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VINOS DE CALIDAD CON INDICACIÓN GEOGRÁFICA

È una denominazione recente istituita con la Ley de la viña y del vino. Si tratta di vini prodotti in una regione determinata, con uve di qualità, notorietà e caratteristiche tipiche proprio di quella zona. In etichetta porteranno la dizione Vino de calidad de..., seguita dal nome del luogo di produzione.

VINOS CON DENOMINACIÓN DE ORIGEN

I vini D.O. sono vini di prestigio prodotti in regioni determinate nel rispetto dei parametri di qualità e tipicità regolamentati dal Consejo regulador di quella determinata zona. Affinché un territorio possa avere la D.O., deve avere da almeno 5 anni il riconoscimento della Indicación geográfica

VINOS CON DENOMINACIÓN DE ORIGEN CALIFICADA

Questa denominazione, sintetizzata nella sigla DOCa, è stata introdotta nel 1991 ed i primi vini che la ottennero furono quella della Rioja. Corrisponde alla nostra DOCG ed è riconosciuta a vini di alta qualità che da almeno 10 anni siano stati meritevoli della D.O.. Devono essere prodotti ed imbottigliati da cantine situate nella zona di produzione e la cui qualità sia stata certificata dall’organismo di controllo preposto.

VINOS DE PAGO

Questa nuova denominazione è stata anch’essa introdotta dalla legge del 2003 “Ley de la Viña y del Vino”. Il termine “pago” indica un piccolo paese, un villaggio. È perciò intuitivo che si tratta di vini che, oltre che essere di alta qualità riconosciuta e certificata, sono espressione tipica di un luogo ben preciso per condizioni climatiche e di terreno. Sono quindi l’espressione del “terroir”. I Vinos de Pago devono essere elaborati e imbottigliati entro i confini del villaggio stesso.

LE DENOMINAZIONI RELATIVE ALL’AFFINAMENTO.

Nelle etichette possono anche esservi specificate le indicazioni relative all’invecchiamento, secondo quanto previsto dalla già più volte citata Ley de la Viña y del Vino.

Le indicazioni ammesse per tutti i vini della piramide di qualità sono le seguenti:

a. NOBLE: invecchiamento minimo di 18 mesi in botti di legno di rovere della capacità massima di 6 ettolitri o in bottiglia.

b. AÑEJO: invecchiamento minimo di 24 mesi in botti di legno di rovere della capacità massima di 6 ettolitri o in bottiglia.

c. VIEJO: indicazione ammessa solo per i vini invecchiati per un minimo di 36 mesi con caratteristiche marcatamente ossidative dovute alla luce, all’ossigeno, al calore o all’insieme di questi fattori.

I vini V.C.P.R.D., oltre alle tre indicazioni sopra dette, possono averne altre che sono:

a. CRIANZA: indicazione riservata ai vini bianchi o rosati e rossi con un invecchiamento minimo rispettivamente di 18 e 24 mesi dei quali almeno 6 trascorsi in barriques di rovere della capacità massima di 330 litri.

b. RESERVA: indicazione riservata ai vini bianchi o rosati con un invecchiamento minimo di 24 mesi dei quali almeno 6 trascorsi in barriques di rovere della capacità massima di 330 litri ed il resto del tempo in bottiglia. Per i vini rossi i tempi sono aumentati a 36 mesi dei quali almeno 12 in barriques di rovere della capacità massima di 330 litri ed il resto del tempo in bottiglia.

c. GRAN RESERVA: indicazione riservata ai vini bianchi o rosati con un invecchiamento minimo di 48 mesi dei quali almeno 6 trascorsi in barriques di rovere della capacità massima di 330 litri ed il resto del tempo in bottiglia. Per i vini rossi i tempi sono aumentati a 60 mesi dei quali almeno 18 in barriques di rovere della capacità massima di 330 litri ed il resto del tempo in bottiglia.

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LE REGIONI VITICOLE FOTO DAL SITO WEB http://www.winesfromspain.com/icex/cda/controller/pageGen/0,3346,1559872_4928802_4939009_0_-1,00.html

GALICIA

VALDEORRAS RIAS BAIXAS RIBEIRO MONTERREI RIBEIRA SACRA La Galizia (Galicia) regione nord occidentale della Spagna confina con il Portogallo e si affaccia sull’Atlantico. È terra di grandi vini bianchi considerati dagli esperti tra i migliori di Spagna. Il più noto è l’albariño che ben si accompagna alla gastronomia locale che è basata principalmente sul pesce ed i frutti di mare. Nella regione sono presenti 5 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. MONTERREI

2. RIBEIRO 3. RIAS BAIXAS

4. RIBEIRA SACRA

5. VALDEORRAS

La galiziana D.O. Monterrei (Monterrey=montagna del re) sta ad indicare la zona vitata al confine con il Portogallo dove prevalgono vitigni autoctoni che danno vini bianchi freschi e fruttati ed anche un vini rossi giovani da uve Mencía molto simili al Cabernet Franc. Il clima è umido, i terreni fertili, i vigneti densamente impiantati con varietà interessanti, danno vini di pregio e di buon reddito. La superficie a vigneto è di circa 500 ettari Le principali varietà a bacca bianca sono: Doña Blanca, Godello, Treixadura Mencía e Bastardo sono invece a bacca rossa. La D.O. Ribeiro si colloca attorno alla città storica di Ribadavia circondata da 2.700 ettari di vigneto sulle sponde più soleggiate dei fiumi Avia, Miño e Arnoya. Il clima atlantico con temperature dolci e piogge frequenti ed il terreno adatto alla coltivazione della vite favorisce soprattutto le varietà a bacca bianca quali Treixadura, Loureira e Torrontés. I vini bianchi sono eleganti, freschi, leggeri, molto aromatici, con un’acidità vivace e un basso tenore alcolico. Non mancano i vini rossi da uve Caiño, Brancello, Tempranillo e Garnacha Tintorera.

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La D.O. Rias Baixas è stata concessa nel 1988. La principale varietà coltivata nei ca. 3.000 ettari di vigneto della zona è l’Albariño che dà vini bianchi aromatici, complessi e persistenti. È un vino che si presta anche ad invecchiamenti in legno e in bottiglia. Il terreno è collinare e con eccellente drenaggio; il clima atlantico è temperato e con precipitazioni abbastanza abbondanti. La principali varietà a bacca bianca sono: Albariño, Loureira blanca, Treixadura, Caiño blanca. Poco importanti i vini rossi.

La D.O. Ribeira Sacra è antichissima zona viticola risalente ancora ai tempi dei Romani. È una delle zone più spettacolari di Spagna, perché i piccoli vigneti sono piantati lungo le ripide sponde entro cui scorrono i fiumi Miño e Sil. Nella zona eccellono i vini rossi ma da qualche anno la modernizzazione delle cantine con l’inserimento dei vasi vinari in acciaio ha fatto sì che ora si producano anche eccellenti vini bianchi. Hanno un mercato locale ma sono apprezzati anche all’estero. La superficie vitata è di circa 1.250 ettari molto diversi per microclimi e

terreni. Predominano i vitigni rossi, tra i quali spicca l’eccellente Mencía, autentica gloria della viticultura della Ribeira Sacra. Le uve bianche, in minoranza, sono rappresentate dalle solite Godello, Treixadura e Albariño.

La D.O. Valdeorras è situata nelle bellissime valli dei fiumi Sil e Jares. Qui il clima è meno umido che nel resto della Galizia con molta luminosità e temperature miti e piovosità abbastanza elevata. La superficie a vigneto è di circa 2.300 ettari: il Vino di maggior fama è il Godello bianco dall’aroma fine, fruttato e di gran corpo. Fra i pochi vini rossi troviamo il Tinta Mencía dal color porpora, dall’intenso bouquet, di corpo robusto e pieno.

DEGUSTAZIONE

Di questa zona viticola, la Galizia, abbiamo degustato due vini: ALBARIÑO RIAS BAIXAS e GODELLO VALDEORRAS. Di essi qui di seguito darò una breve descrizione.

ALBARIÑO DO FERREIRO “CEPAS VELLAS” DO RIAS BAIXAS ANNATA 2005 13.5% VOL.

I Il vino degustato, prodotto con uve Albariño do Ferreiro di ceppo molto vecchio presenta un colore giallo paglierino cristallino ed è fresco, floreale, sapido, elegante, caldo, persistente sia in bocca che al naso. Le vigne denominate “cepas vellas” (vigne vecchie) sono a piede franco di epoca prefilosserica ed hanno mediamente 150 anni. Viene vinificato in acciaio e rimane sui lieviti per un anno. Grande vitigno e grande vino che ben esemplifica come possa essere un Albariño di qualità elevata.

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GODELLO “AS SORTES” DO VALDEORRAS ANNATA 2005 13,5% VOL.

È prodotto in purezza con uve Godello provenienti da vigneti con ceppi mediamente di 60 anni. Fermenta ed evolve in botti grandi di rovere francese. Ha un colore giallo tendente al dorato ed è cristallino. Al naso predominano i profumi di frutta uniti ad una gradevole sensazione erbacea e muschiata. In bocca è gradevole, pieno, sapido, fresco e con sapori di frutta sciroppata.

ASTURIE

Nella regione delle Asturie la produzione di vino è scarsa e non ci sono Denominazioni di Origine Dal maggio del 2001 sono state avviate le pratiche per ottenere il riconoscimento della DO “Vino de la Tierra de Cangas". La bevanda locale è stata ed è il sidro che è largamente consumato da tutti e la fa da padrone su tutte le altre bevande.

CANTABRIA

Anche in questa regione, come nelle vicine Asturie, la produzione di vino è insignificante e, naturalmente, non esistono Denominazioni di Origine. Nonostante ciò il consumo di vino pro capite è fra i più elevati di Spagna e qualche produttore ha cominciato a curare con attenzione i vini prodotti.

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PAESI BASCHI

CHACOLÍ DE GUETARIA CHACOLÍ DE VIZCAYA CHACOLÍ DE ÀLAVA

Nei Paesi Baschi, situati al nord della Spagna si producono buoni vini bianchi chiamati chacolí (txacolí in lingua euskera) di colore giallo verdolino, di marcata acidità che ben si abbinano alla cucina locale considerata una delle migliori di Spagna e molto quotata anche in ambito europeo. Nella regione sono presenti 3 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. CHACOLÍ DE VIZCAYA 2. CHACOLÍ DE GUETARIA (o Getaria) 3. CHACOLÍ DE ÀLAVA

Nella parte sud della regione si insinuano due piccole zone viticole che pur essendo appartenenti ai Paesi baschi rientrano nelle zone delle D.O. Rioja e Cava. Di questi vini parlerò più avanti.

La D.O. Chacolí de Vizcaya (Bizkaiko Txakolina) risale all’anno 1994 dopo che un gruppo di viticoltori, aiutato dagli organismi autonomi regionali, si prefisse lo scopo di migliorare ed elevare la qualità di questi vini particolari, ottenute da uve autoctone dette familiarmente uvas verdes a causa della particolare acidità. Questi vitigni autorizzati dal Regolamento della D.O. hanno nomi particolari a me sconosciuti. Infatti nel País Vasco-Euskadi la lingua ufficiale è la euskera ed in questo difficile idioma tutti i termini suonano per noi in un modo particolare e

sconosciuto. I vigneti sono a bacca bianca e si chiamano Hondarribi Zuri e Mune Mahatsa (la francese Folle Blanche)

La D.O. Chacolí de Guetaria (Getariako Txakolina) è stata riconosciuta nell’anno 1990 e, grazie alle nuove tecniche di vinificazione che ne hanno elevato molto la qualità ed al fatto che si abbina in modo eccezionale alla gastronomia locale che

abbonda di pesci e di frutti di mare, sta vivendo un momento di grande notorietà ed espansione. Prima era un tipo di vino bianco comune e fresco, tipico di una produzione casalinga. In zona si usa servirlo nei tipici bicchieri schiacciati versandolo dall’alto. Si deve berlo prima che perda la spuma che si forma sul bordo. I vigneti (ca. 140 ettari) lungo il litorale di Guipúzcoa sono posti in colline dolci con temperature mediamente elevate e molta piovosità. La varietà principale è l’Ondarrabi Zuri che dà vini bianchi, freschi, moderatamente alcolici e di personalità spiccata.

La D.O. Chacolì de Álava (Arabako Txakolina) fu concessa nell’anno 2001 dopo una decina d’anni dal momento della richiesta fatta da agricoltori per recuperare e lanciare sul mercato un vino bianco antico in un a zona famosa per i vini

rossi. Infatti qui, nella zona a sud, i vigneti appartengono alla D.O. Rioja. I vitigni a bacca bianca si chiamano Ondarrabi Zuri (70%), Gross Manseng (20%), Petit Manseng (5%), Petit Corbu (5%) e sono coltivati in circa 60 ettari di vigneto. I vini sono di colore dorato caratteristico, molto freschi, fruttati e leggermente frizzanti.

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NAVARRA

CAVA NAVARRA

La D.O. Navarra risale, nella prima formulazione, all’anno 1933. Fu poi riscritta nel 1967. L’ultima modifica risale al maggio del 2003. Ci troviamo in una grande regione viticola famosa soprattutto per i suoi vini rosati. Nella regione si producono anche vini spumanti CAVA e, poiché parecchio territorio viticolo fa parte della D.O. Rioja, ci sono anche notevoli vini rossi rientranti in tale denominazione. La Navarra è la zona di produzione viticola dove si coltivano le più numerose varietà di viti. Si producono perciò vini bianchi rossi, rosati e moscati. Ci sono circa 17.000 ettari di vigneto in terreni calcarei profondi e di eccellente qualità. Le varietà principali sono le uve rosse Garnacha, Tempranillo, Cabernet Sauvignon, Merlot, Graciano e Mazuela. Fra le varietà a bacca bianca

predominano la Viura, il Moscatel de Grano Menudo, lo Chardonnay e la Malvasia. I vini più caratteristici di Navarra sono attualmente i rosati di Garnacha, di intenso e fresco aroma fruttato, dolci e persistenti

La D.O. Navarra prevede cinque sottozone ciascuna delle quali ha una sua precisa identità e produce vini diversi. Le zone sono:

Valdizarbe: è la zona più a Nord ed è il centro nevralgico del famoso “Camino de Santiago”. Tierra Estella: la zona è situata nella Navarra media e occidentale Ribera Alta: È situata alla sinistra del río Ebro e lungo le sponde basse dei fiumi Arga, Ega e Aragón. Ribera Baja: È situata al sud della Navarra lungo la sponda destra del fiume Ebro ed è la zona più importante per i vigneti e per il numero di cantine. Baja Montaña: È situata a Nord-est lungo il rio Aragon.

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CASTIGLIA E LEÓN

BIERZO TORO RUEDA CIGALES RIBERA DEL DUERO

La regione Castiglia e León è pianeggiante con qualche ondulazione ed è attraversata dal fiume Duero. Ha un clima continentale ed è coltivata a cereali e vigne. È antica zona vinicola di buona fama e soprattutto conosciuti sono i vini della Ribera del Duero principalmente rossi da uve Mencía. Nella regione sono presenti 5 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. BIERZO 2. TORO 3. RUEDA 4. CIGALES 5. RIBERA DEL DUERO

La D.O. Bierzo è stata concessa nel 1989 ed ha una superficie di circa 3.300 ettari coltivata a vigneto. L’uva a bacca rossa Mencía è la più importante della zona sia per qualità che per estensione. Altre importanti varietà sono la Garnacha Tintorera e le uve bianche Palomino, Doña Blanca, Malvasía e Godello. I vini rossi da uve Mencía da giovani sono fruttati e

sapidi. Con l’invecchiamento acquisiscono caratteri di eleganza e profumi terziari, senza perdere il caratteristico gusto fruttato

La D.O. Toro è una vecchia denominazione che risale all’anno 1987 ed è stata riveduta recentemente nel 2004. Negli ultimi cinque anni hanno assunto molta notorietà ed importanza i vini ottenuti da uva Tinta de Toro (una varietà locale del Tempranillo). Ha circa 2.000 ettari di vigneto con varietà sia bianche che rosse: il Tinta de Toro, la Garnacha rossa, la Malvasia ed il Verdejo. Le nuove generazioni di enologi hanno fatto fare un vero salto di qualità ai vini prodotti in questa regione.

La D.O. Rueda è situata geograficamente a sud della Città di Valladolid e si estende su circa 6.500 ettari di vigneto che godono di un clima freddo e rigido d’inverno ma con molte ore di sole. La piovosità è scarsa, la quantità prodotta abbastanza bassa ma qualitativamente eccellente. Primeggia il vitigno Verdejo che è tipico in questa zona. Sono presenti anche il Palomino e il Viura oltre al Sauvignon blanc. La D.O. Rueda è stata concessa nell’anno 1980 e aveva solo vini

bianchi. Nel 2001 sono entrati nella Denominazione anche i vini rossi. Il più conosciuto vino è il Verdejo giovane, fresco, fruttato che può anche essere invecchiato. Importanti sono anche il Viura ed Sauvignon blanc. Si producono anche vini bianchi, in stile di Jerez, da uva Palomino.

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DEGUSTAZIONE

Di questa zona viticola, Castiglia e León D.O. Rueda, abbiamo degustato un vino bianco da uve Verdejo.

VERDEJO D.O. RUEDA ANNATA 2006 13% VOL.

Vino Verdejo in purezza che fermenta per il 20% in botti di rovere e per l’80% in acciaio. Rappresenta bene la varietà con i profumi vegetali e di frutta esotica, molto fresco e persistente in bocca e al naso. Prodotto a La Seca, villaggio nei pressi di Valladolid.

La D.O. Cigales è stata riconosciuta nell’anno 1991 ed i suoi 4.000 ettari circa di vigneto sono situati a nord di Valladolid. Il clima ha grandi oscillazioni termiche, con piogge irregolari e forte siccità estiva ed un freddo e lungo inverno. La principale varietà, più del 50% del totale, è il vitigno Tinta del País detto anche Tinto Fino (simile al Tempranillo). A distanza segue poi la Garnacha.Tinta. La zona è nota per i vini rosati e rossi. Di nessun rilievo i vini bianchi. La D.O.

Cigales è la più tradizionale fra le denominazioni della Castiglia e León. La D.O. Ribera del Duero risale al 1982 e d è stata recentemente modificata nel 2001. È una vasta zona vitata di circa 20.000 ettari tutti coltivati a varietà rosse. Le varietà sono: Tinta del País, Garnacha, Malbech, Cabernet Sauvignon. Merlot. Clima continentale secco e ventoso, con inverni freddi con poca neve. I vini rossi da Tinta del País sono da consumare giovani, ma possono anche invecchiare bene fino ad arrivare alla qualifica Gran Reserva. Tipici della Ribera sono anche i rosati chiamati “Claros”.

Tradizionalmente le uve venivano vendute alle grandi cooperative. Ora molti produttori imbottigliano i propri vini con grande successo, grazie anche ai controlli ed ai consigli del Consejo Regulador. Ora i vini della D.O. Ribera del Duero possono rivaleggiare, per qualità e notorietà, con i vini della Rioja, di Jerez e con i Cava.

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LA RIOJA

RIOJA CAVA

La D.O. Rioja, la più nota denominazione di Origine della Spagna, è legata ai famosi vini rossi prodotti in questa zona viticola. Nel lontano 1925 fu la prima regione spagnola ad ottenere la D.O. Nel 1991 alla Rioja fu riconosciuta anche la Denominación de Origen Calificada. La zona è compresa in parte della valle dell’Ebro e, per la differenza di clima e di suolo, è suddivisa in sottozone: Rioja Alta dove è coltivato soprattutto il vitigno Tempranillo particolarmente vocato all’invecchiamento. Rioja Baja zona del vitigno Garnacha cha dà vini tipici aromatici e molto morbidi.

Rioja Alavesa anch’essa zona del Tempranillo che unito a diverse percentuali di Garnacha, Mazuelo e Graciano dà origine a vini delle categorie Crianza, Reserva e Gran Reserva i quali, per qualità, possono essere messi alla pari dei migliori rossi del mondo. Il vigneto riojano si estende su una vasta superficie di circa 63.000 ettari dove sono anche coltivate viti a bacca bianca (Viura, Garnacha bianca, Malvasía riojana) di assai meno importanza se si escludono le uve con cui si produce lo spumante metodo classico CAVA.

DEGUSTAZIONE

Di questa zona viticola, specializzata in vini rossi, abbiamo degustato un eccellente vino bianco da uve Viura.

VIURA “PLÁCET” D.O. C a RIOJA ANNATA 2005 13,5 % VOL.

È un vino bianco elaborato nelle famose cantine Remondo Palacios situate ad Alfaro in Rioja. È prodotto con uve Viura che gli conferiscono un colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso è fruttato: la mela e l’ananas uniti al pompelmo lo caratterizzano. In bocca è fresco, ampio e setoso. Subisce un passaggio in barrique francese dove rimane sui suoi lieviti per 8 mesi. Le note vanigliate che si avvertono sono proprio dovute a questa permanenza in legno.

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MADRID

VINOS DE MADRID

La D.O. Vinos de Madrid relativamente recente risalendo al 1990 ha lo scopo di valorizzare i vini prodotti in questa zona di 11.500 ettari coltivati a viti a bacca rossa e bianca. Le principali varietà rosse sono Tinto Fino e Garnacha e le bianche sono Malvar, Airén, Albillo. È suddivisa in tre sottozone: Arganda a sud-est di Madrid (vini bianchi, leggeri, fruttati. Caratteristici e di grande tradizione i vini Albillo “brezzati” cioè fermentati con le vinacce. Navalcarnero a sud (vini rossi moderatamente

alcolici). San Martin de Valdeiglesias anch’essa a sud di Madrid (vini robusti, colorati, di corpo pieno, fruttati e sapidi). In generale sono vini poco conosciuti anche all’interno della Spagna.

ARAGONA

CALATAYUD CAVA CARIÑENA CAMPO DE BORJA SOMONTANO

L’Aragona è una vasta regione del nord-est spagnolo con un clima continentale con estati calde ed inverni freddi. Negli ultimi decenni sono stati fatti grandi investimenti per l’ammodernamento ed il miglioramento della viticoltura, sia in vigna che nelle cantine. Nella regione sono presenti 5 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. CALATAYUD 2. CARIÑENA 3. CAMPO DE BORJA 4. SOMONTANO 6. CAVA

La D.O. Calatayud risalente al 1990 è, per importanza, la seconda D.O. dell’Aragona dopo quella di Cariñena. Il vitigno su cui si fondano le maggiori aspettative è la Garnacha convenientemente invecchiata per ottenere la qualificazione di Calatayud superior. Nei circa 5.500 ettari di vigneto si coltivano anche Mazuela, Tempranillo, Merlot, Cabernet sauvignon e Syrah e, fra le varietà bianche, Macabeo, Malvasía, Chardonnay

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La D.O. Campo de Borja risale al 1980 e riguarda soprattutto vini rossi ben vinificati, fruttati, di corpo, morbidi e di piena soddisfazione in bocca. La superficie vitata è di circa 8.000 ettari e vi si coltivano Macabeo, Moscatel e Chardonnay (a bacca bianca) e Garnacha, Tempranillo, Mazuela, Cabernet (a bacca rossa).

La D.O. Somontano (significa ai piedi del monte) fu concessa nel 1984, modificata nel 2003, per la iniziativa molto decisa dei produttori locali. I vigneti si trovano sulle pendici dei Pirenei ad altezza e clima adeguato. Si coltivano le varietà locali a bacca rossa Moristel e Parraleta e la bianca Alcañon. Accanto ad esse le varietà spagnole più volte citate quali Macabeo, Tempranillo e

la Garnacha Tinta e Blanca e quelle internazionali Cabernet sauvignon, Merlot, Pinot nero Chardonnay, Gewürtztraminer e Syrah.

La D.O. Cariñena è la più grande e la più antica di Aragona (risale al 1933) e ha dato il suo nome anche all’uva omonima chiamata, nel resto di Spagna, Mazuelo ed in Francia Carignan. Il vigneto assomma a circa 15.000 ettari. Si coltivano anche la Garnacha Tinta (più del 50% del totale), la Tempranillo e la Viura Blanca e la Chardonnay.

Nella zona della Cariñena c’è una “enclave” vinicola dove si può produrre lo spumante CAVA.

ESTREMADURA

CAVA RIBERA DEL GUADIANA

La D.O. Ribera del Guadiana comprende circa 4.000 ettari vigneto che sono distribuiti in sei sottozone: Cañamero, Montánchez, Ribera Alta, Ribera Baja, Tierra de Barros e Matanegra. Fu concessa nel 1999 e ricorda nel nome il fiume Guadiana che percorre la zona viticola. Vi si coltivano uve a bacca bianca e rossa e la viticoltura, modernizzata negli impianti e nelle tecniche di vinificazione, produce bianchi interessanti, spesso elevati in barrique e vini rossi e rosati. Sono vini ampi, morbidi, alcolici, con aromi particolari. I principali vitigni sono Alarije, Borba, Cayetana Blanca, Pardina, Viura, Chardonnay, Pedro Ximenes (a bacca

bianca) e Garnacha Tinta, Tempranillo, Bobal, Cabernet sauvignon, Mazuela, Merlot, Monastrell, Syrah. Nella zona Ribera del Guadiana c’è una “enclave” vinicola dove si può produrre lo spumante CAVA.

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CASTIGLIA- LA MANCHA

MANCHUELA RIBERA DEL JÚCAR

MÉNTRIDA MONDÉJAR VALDEPEÑAS ALMANSA

DOMINIO DE VALDEPUSA LA MANCHA JUMILLA In questo amplissimo altopiano (Meseta) che occupa tutta la parte centrale della Spagna ci sono estese coltivazioni a vigneto dove si produce quasi il 50% dell’intera produzione vinicola spagnola. Predominano i vigneti a bacca bianca fra cui l’Airén il vitigno più coltivato al mondo e tutto compreso nella regione della Mancha. La regione comprende 9 D.O. (Denominación de Origen) che sono: 1. ALMANSA 2. DOMINIO DE VALDEPUSA 3. LA MANCHA 4. MANCHUELA 5. MÉNTRIDA 6. MONDÉJAR 7. RIBERA DEL JÚCAR 8. JUMILLA 9. VALDEPEÑAS

La D.O. Almansa è molto vecchia, risale al 1966 ed è stata recentemente (2006) modificata ed attualizzata. Nei 7.600 ettari vigneto, principalmente a bacca rossa, si esprime molto bene la varietà Monastrell. Oltre che usarla in purezza, mescolata al Tempranillo dà vini moderni , molto robusti e pieni assao apprezzati soprattutto dal mercato estero

La D.O. Dominio de Valdepusa è una recente e piccolissima D.O. di 40 ettari appartenenti alla famiglia di Carlos Falcó, Marchese de Griñón. È l’unica D.O. privata riconosciuta a livello nazionale. I vini devono essere prodotti nella cantina dell’Azienda con uve provenienti esclusivamente dai vigneti di proprietà secondo le norme del “manuale di qualità” dell’azienda. La D.O. fu concessa nell’anno 2002 e modificata nel 2006. Vi si coltivano solo uve a bacca rossa delle varietà internazionali Cabernet Sauvignon, Syrah, Petit Verdot.

La D.O. La Mancha istituita nell’anno 1976 e modificata nel 1995 con i suoi 193.000 ettari di vigneto sparsi in una superficie di 30.700 Km2 è la zona vinicola più estesa al mondo. Rientrano in questa zona 182 comuni dove lavorano 22.000 viticoltori e ci sono 300 cantine che producono vino. L’uva Airén, come già detto, è la più diffusa ed è assimilabile alla francese Ugni Blanc e al nostro Trebbiano. Viene usata anche per la distillazione. Fra i vitigni rossi il principale è il Cencíbel, di grande qualità con il quale si ottengono vini semplici e molto gradevoli in bocca. La Mancha era considerata

terra arida, adatta sì alla coltivazione della vite, ma che produceva grandi quantità di uve e vini di modesta qualità. Ora però i vini qui prodotti non hanno nulla da invidiare a quelli delle altre zone produttive mondiali.

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La D.O. Manchuela nonostante sia recente risalendo all’anno 2004 è riferita ad una zona vinicola conosciuta ed apprezzata da molti decenni. Produce vini rossi interessanti quali i cosiddetti “doble pasta” che sono mosti fermentati con vinacce di una fermentazione precedente (una specie di “ripasso della Valpolicella”) che consente di produrre vini rossi

di grande intensità di colore e di aromi. La superficie a vigneto è di circa 3.000 ettari ma con una potenzialità di 10.000. La varietà bianche sono Albillo, Verdejo, Macabeo, Chardonnay, Sauvignon Blanc. Le varietà rosse Bobal, Garnacha, Tempranillo, Monastrell, Moravia Dulce, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah.

La D.O. Méntrida riconosciuta nel 1960 ha un vigneto di ca. 14.000 ettari prevalentemente coltivato a Garnacha che rappresenta più dell’80% del totale. Le altre varietà sono la Cencíbel e il Tinto di Madrid. I vini sono alcolici, tannici, colorati e sapidi. È una antica e conosciuta zona vinicola che dopo gli anni 80 sta conoscendo un vero e proprio rinascimento Trascurabile la produzione di vini bianchi.

La D.O. Mondéjar compie una decina d’anni (fu riconosciuta infatti del 1997). Ha un clima di tipo mediterraneo, anche se posizionata al centro della Spagna, dovuto all’influenza mitigatrice del fiume Tago e dei suoi affluenti. I vigneti sono generalmente collinari ed i terreni, di colore rossiccio, poveri di azoto e ricchi di calcare e potassio si prestano alla coltivazione della vite. Predominano, nei 2.100 ettari di vigneto le varietà Malvar (bianco) e Cencíbel (rosso). Produce vini interessanti, soprattutto i vini rossi giovani.

La D.O. Ribera del Júcar è molto giovane risalendo al 2003. La D.O., in modo abbastanza inusuale, è controllata e certificata dall’ Instituto del Vino de Castilla-La Mancha. La maggior parte dei vini sono prodotti da

cooperative di produttori e un quarto viene esportato. I vigneti collinari occupano circa 9.100 ettari e sono piantati a varietà rosse (Cencíbel, Tempranillo, Bobal, Cabernet sauvignon, Syrah.

La D.O. Valdepeñas è antica e risale al 1964 con una ultima modifica risalente all’anno 2000. Il vigneto della Valdepeñas si estendo su una superficie di ca. 34.000.ettari ed è in una zona con clima continentale, molto secco, caldo fino a 40° C in estate ed anche a -10 in inverno. Due varietà sono predominanti. La bianca Airén che dà vini poco alcolici, poco freschi e abbastanza aromatici e la rossa Cencíbel che dà vini colorati, corposi, aromatici da giovani ed adatti anche all’invecchiamento. Dopo la distruzione filosserica del 1911 qui fu piantata la

varietà Airén e si cominciò a produrre dei vini tipici di questa zona, chiamati aloque o clarete, ottenuti mescolando uve bianche ed uve rosse di Cencíbel. Ora l’attenzione dei consumatori è più rivolta verso i vini rossi strutturati ed invecchiati.

La D.O. Jumilla fu riconosciuta nell’anno 1966 e modificata nel 2001. Tutto il vigneto fu rinnovato e reimpiantato dopo che un attacco tardivo di fillossera nel 1989 distrusse le vigne esistenti. Le varietà più presenti sono ora la Monastrell e le varietà internazionali Merlot e Syrah. La superficie vitata assoma a ca. 30.000 ettari. I vini di nuova generazione sono eleganti, alcolici e da bere giovani.

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COMUNITÀ VALENCIANA

CAVA ALICANTE UTIEL-REQUENA VALENCIA

Lunga la costa est della Spagna, quasi di fronte alle Isole Baleari ci sono le due comunità Valenciana e di Murcia che sono sempre state famose per la produzione abbondante di vini sfusi e uve da tavola. Ora è nata una nuova generazione di vini di buona qualità per lo più rossi e rosati. Nella Comunità Valenciana sono riconosciute 3 D.O (Denominación de Origen) che sono:

1. ALICANTE 2. UTIEL-REQUENA 3. VALENCIA

Anche nella Comunità Valenciana c’è una “enclave” vinicola dove si può produrre lo spumante CAVA.

La D.O. Alicante si estende in una zona con scarsa piovosità e molto calda adatta principalmente alle varietà a bacca rossa come la Monastrell, la Garnacha Tintorera, la Bobal. I vini sono molto colorati e morbidi. Due interessanti vini dolci sono il Fondillón, tradizionale vino rancio liquoroso molto aromatico ed il Moscatel anch’esso liquoroso prodotto con uve Moscatel

de Alejandría. La D.O Alicante è stata istituita nel 1957 con l’ultima modifica nel 2000.

La D.O. Utiel-Requena prende il nome dalle due città omonime, risale al 1957 ed è stata modificata nel 2001. Il 90% della produzione corrisponde alla varietà Bobal Tinta che dà un vino con grande colore ed estratto secco, abbastanza fresco e mediamente alcolico. Il vigneto di questa zona è di circa 41.000 ettari. Poca importanza rivestono i vini bianchi.

Anche la D.O. Valencia è stata istituita nel 1957 e gode di un clima favorevole alla coltivazione delle varietà rosse che danno i vini più colorati di tutta la zona del Levante spagnolo. I vigneti sono circa 17.500 ettari suddivisi in quattro

sottozone: Alto Turia dove predomina il vitigno bianco Merseguera, Valentino con una famosa Malvasía, Clariano e la rossa Monastrell e Moscatel de Valencia con il Moscatel Romano. Si producono vini bianchi aromatici, fruttati e freschi. I rossi sono colorati, corposi e abbastanza freschi. Molti vini di questa zona conosciuta, vanno all’esportazione dove sono molto apprezzati. Il fatto che ci siano vini rossi, bianchi, rosati, spumanti e liquorosi dolci è dovuto alla grande varietà di uve coltivate in ciascuna zona.

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MURCIA

BULLAS YUMILLA YECLA

La zona viticola della Murcia è la continuazione di quella della Comunità Valenciana con cui confina, ripetendone caratteristiche climatiche lungo la costa. L’interno invece è più montuoso. Il vigneto è collocato nelle zone pianeggianti e collinari del centro e del Nord-est. Nella Murcia esistono 3 D.O. (Denominación de Origen), delle quali una, la Yumilla, è interregionale in quanto appartiene in parte alla regione Castiglia-La Mancha. Le D.O. sono:

1. BULLAS 2. YECLA 3. YUMILLA

La D.O. Bullas è situata all’interno ed il suo territorio ha un aspetto particolare, quasi esotico. È circondata dai monti del Sistema Bético ed il vigneto è situato nelle zone pianeggianti ed in quelle collinari. Il clima, a carattere mediterraneo, è influenzato dall’altezza delle montagne. È caratterizzato da inverni corti e lunghe estati calde. La D.O. risale all’anno 1994 ed il vigneto è esteso per poco più di 2.000 ettari dove si coltivano uve rosse e bianche. Le principali varietà sono il Monastrell, il

Tempranillo e le varietà bianche Airén e Macabeo. I vini più caratteristici della D.O. Bullas sono i rosati ( circa il 75% dell’intera produzione). La produzione di bianchi è trascurabile (appena il 2%).

La zona della D.O. Yecla ha un clima molto caldo in estate, con pochissime piogge e molte ore di sole, e rigido in inverno. Il vitigno Monastrell è quello che meglio si adatta a queste condizioni estreme ed infatti rappresenta più dell’80% dell’intera piattaforma viticola della D.O. Yecla. Ci sono 13.500 ettari di vigneto coltivato a Monastrell, Garnacha, Verdil e l’uve bianca Merseguera. I vini bianchi sono però poco importanti in questa zona. L’avvento della D.O. comportò quasi una rivoluzione nel modo di produrre, soprattutto con l’introduzione dei vasi vinari in acciaio che permettevano il controllo delle temperature di fermentazione, migliorando notevolmente la qualità dei vini prodotti.

Della D.O. Jumilla ho detto tutto più sopra quando ho descritto la zona della Castiglia La Mancha.

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BALEARI

BINISSALEM MALLORCA PLA I LLEVANT Le famose Isole Baleari (Mallorca, Minorca, Ibiza, Formentera) rievocano le suggestioni di un turismo di grande notorietà. L’isola di Maiorca è anche zona viticola importante, piccola per dimensioni, ma con vini di qualità e personalità sia bianchi che rossi. Nella regione ci sono 2 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. BINISSALEM MALLORCA

2. PLA I LLEVANT

La D.O. Binissalem Mallorca si trova al centro dell’isola ed è protetta dai rilievi della Sierra Alfabia. Costituisce una piccola zona di ca. 300 ettari molto importante e qualificata. Il clima è mediterraneo e vi si coltivano vitigni autoctoni quali il Manto Negro ed il Callet oltre alla varietà bianca chiamata Moll. Importanti i vini da uve Manto Negro molto noti ed adatti all’invecchiamento in legno. La D.O è la prima denominazione di origine delle Baleari, risale al 1991 e prende il nome dalla città di Binissalem.

La D.O. Pla i LLevant è di recente istituzione e risale all’anno 1999. Il nome, espresso in lingua di Maiorca significa, in spagnolo, “llanura y costa del este de Mallorca” (pianura e costa dell’est di Maiorca). I suoli sono ottimi per la coltivazione della vite e per la produzione di vini dalle caratteristiche mediterranee: forti, pieni, colorati e morbidi. Il vigneto è di circa 260 ettari coltivati a Prensal Blanc, Moscatel, Macabeo, Parellada, Chardonnay e, per le uve rosse a Callet, Fogoneau, Tempranillo, Manto Negro, Monastrell, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah.

DEGUSTAZIONE

SA VALL “SELECIÓ PRIVADA” D.O. PLA i LLEVANT ANNATA 2005 14 % VOL.

Vino bianco prodotto dalla Bodega Miquel Gelabert a Mallorca. È una cuvée di Chardonnay, Prensal blanco e Moscatel. È equilibrato, persistente, di corpo e di elevata gradazione alcolica. Il colore è giallo paglierino e al naso è molto aromatico. Fermenta in barriques francesi di rovere e permane sui lieviti per 6 mesi.

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CANARIE

LANZAROTE LA PALMA EL HIERRO YCODEN-DAUTE-ISORA VALLE DE LA OROTAVA TACORONTE-ACENTEJO ABONA VALLE DE GÜÍMAR

Le Isole Canarie, famoso arcipelago atlantico paradiso del turismo internazionale, sono famose anche per la produzione di vini liquorosi. Negli ultimi vent’anno la viticoltura e la conseguente enologia ha avuto uno sviluppo impetuoso e le Denominación de Origen sono addirittura salite ad otto. La diversità di climi e di territorio hanno favorito l’impianto di varietà diverse e, di conseguenza vari sono i vini prodotti. Le 8 D.O. (Denominación de Origen) sono distribuite in solo in tre delle sette isole che compongono l’arcipelago vulcanico ed esattamente:

nell’isola La Palma 1. LA PALMA

nell’isola El Hierro 2. EL HIERRO

nell’isola Tenerife 3. ABONA 4. TACORONTE-ACENTEJO 5. VALLE DE GÜÍMAR 6. VALLE DE LA OROTAVA 7. YCODEN-DAUTE-ISORA

Nell’isola Lanzarote 8. LANZAROTE

La D.O. La Palma, che come detto appartiene all’isola di La Palma, (chiamata anche “Isla bonita” per la sua luminosa e trasparente atmosfera) è stata riconosciuta nel 1994 ed è costituita da circa 1.000 ettari di vigneto suddivisi in tre sottozone: Hoyo de mazo (vi si coltivano vini rossi Negramoll e Listan che producono vini ampi, robusti e succosi); Fuencaliente (a sud-ovest è zona di recenti eruzioni vulcaniche dove prosperano i vigneti proprio sui terreni vulcanici): Norte de La Palma (al nord dell’isola dove le viti sono coltivate in piccoli lotti

nascosti tra gli alberi. È la zona dei Vinos de Tea). Oltre ai vini rossi, ai bianchi e ai rosati giovani, questa zona è famosa per i tradizionali vini da dessert chiamati Malvasía e dai Vinos de Tea. Questi ultimi sono prodotti con uve Negramol, Listán prieto e Albillo invecchiati in barriques di legno di pino delle Canarie (Tea). Questo tipo di legno conferisce al vino un aroma intenso e particolare di resina (sullo stile dei vini greci “Retsina”.). Sono di colore rosso ciliegia, fruttati ed erbacei e dal tipico sapore di resina. Le Malvasíe si producono nella sottozona di Fuencaliente e sono vini eleganti, ampi nei profumi e di personalità spiccata. Si producono nelle versioni secca e dolce dalle suadenti e misteriose note aromatiche.

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La D.O. El Hierro è situata nella più piccola delle Canarie, El Hierro, ed è stata istituita nel 1994. Occupa un piccolo vigneto di circa 200 ettari coltivati con uve autoctone Listán Blanco, Verijadiego, Bremajuelo che produconi vini bianchi giovani e freschi e Listán Negro, Verijadiego Negro, Baboso Negro che danni vini rossi destinati soprattutto al consumo interno. Le viti vivono su pendici ripide e con un suolo ricoperto da uno strato di lapilli vulcanici, i cosiddetti “picon” che proteggono le viti dalla traspirazione e assorbono l’umidità notturna.

Nell’Isola di Tenerife ci sono ben 5 denominazioni di origine. Qui sotto le descrivo brevemenete.

La D.O. Abona è la più recente delle denominazioni di Tenerife. È stata istituita nel 1996 ed interessa ca. 1.500 ettari di vigneto prevalentemente sui fianchi del Monte Teide da dove le vigne discendono fino al mare. Una curiosotà è costituita dal fatto che alcune vigne arrivano fino alla eccezionale altitudine di 1.700 metri. Il clima è talmente salubre che le viti sono coltivate quasi senza trattamenti sanitari. Vi si coltivano principalmente Forastera, Listán blanco, Pedro Ximénes e, fra le uve rosse, Bastardo, Malvasía rosada, Vijariego

La D.O. Tacoronte-Acentejo, riconosciuta nell’anno 1992 modificata nel 2000, occupa una zona bellissima e verdeggiante della Cordigliera di Tenerife., IL vigneto, cha va dal Mare fino ai 1000 metri, è coltivato a terrazze e vasto circa 2.500 ettari. È zona principalmente di vini rossi corposi, aromatici, fruttati. Si producono anche vini rosati e bianchi ma hanno minore importanza. Le varietà bianche più importanti sono: Gual, Malvasia, Listán,

Marmajuelo. Per le Denominazione di Origine è stato adottato un tipo di bottiglia particolare uguale per tutte le varietà.

La D.O. Valle del Güímar, risale al 1996, è situata sulle pendici del Monte Teide ed è la zona più alta dì Europa dove si coltiva la vite. È situata tra i 600 ed gli 800 metri di altitudine slm. Il 65% della produzione è di vini bianchi, leggeri ed eleganti, prodotti con uve Listán Blanco, Malvasía, Moscatel La D.O.Valle de La Orotova riconosciuta nell’anno 1995 è sulle pendici settentrionale del Monte Teide (m 3717 m/slm), in una zona bella, verdeggiante e luminosa. I suoi vini più famosi sono gli ampi, teneri e dolci bianchi ed i leggeri e amabili rossi prodotti con uve Gual, Malvasía, Verdello, Vijariego (a bacca bianca) e Listán Negro, Malvasía Rosada, Negramoll (a bacca rossa). Il vigneto occupa ca. 700 ettari di terreno fertile e vulcanico La D.O.Ycoden-Daute-Isora di circa 1.400 ettari fu riconosciuta nel 1994. È zona di eccellenti vin bianchi prodotti da piccole aziende molto ben preparate. La denominazione trae origine dalla Comarca de Icod de los Vinos che produceva il vino Canary bevuto da alcuni personaggi di Shakespeare. Predominano i vitigni Listán blanca e Listán negra dai quali si ottengono vini bianchi, rosati e rossi giovani. Esiste una limitata ma interessante produzione di vini dolci, ottenuti soprattutto

dai vitigni Malvasía e Moscatel.

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La D.O. Lanzarote è l’unica denominazione esistente nell’isola più ad est dell’arcipelago delle Canarie. Isola vulcanica ventosa dove non piove quasi mai con temperature calde e costanti. La viticoltura ha dovuto tenere conto di queste condizioni estreme. Il terreno è coperto da una coltre di ceneri e lapilli di origine vulcanica che costituiscono un materiale molto igroscopico che assorbe l’umidità notturna e la trasmette al terreno sottostante impedendo l’evaporazione della poca umidità presente. Questa coltre va dai 30 centimetri di spessore nella zona viticola centrale fino ad arrivare ai 2 metri. Per piantare le viti i contadini devono praticare nella “coperta” di lapilli dei fori conici con il vertice verso il basso,

penetrare nel terreno sottostante e piantarvi la vite in modo che possa radicare nel terreno vegetale. Così la vite risulta protetta ed in grado di sopravvivere alla grande siccitosità. Inoltre, per proteggere meglio la pianta dai venti caldi africani, si circonda ogni vite con un muretto a semicerchio di pietre vulcaniche alto anche fino a 70 centimetri. L’insieme “architettonico”, il cromatismo del terreno ocra e rosso, il nero delle ceneri, il verde delle piante formano un quadro di bellezza singolare e di effetto indimenticabile. In questi campi spiccano le varietà Malvasía che costituisce il 75% dell’intera produzione con la quale si producono vini molto fini ed equilibrati adatti anche a lunghi invecchiamenti. Con l’uva aromatica Moscatel si elaborano vini dolci di grande personalità. Ci anche piccole quantità di uve bianche Diego e Listán Blanco e di uve rosse Listán Negro e Negramoll. La D.O. Lanzarote è stata riconosciuta nell’anno 1993 ed i vigneti occupano una superficie di 2.300 ettari circa.

ANDALUSIA

CONTADO DE HUELVA MÁLAGA - SIERRAS DE MÁLAGA MONTILLA-MORILES

JEREZ- XÉRÈS-SHERRY Y MANZANILLA SANLÙCAR DE BARRAMEDA

Al sud della Spagna c’è l’Andalusia, terra fascinosa per storia, paesaggio, architettura, amabilità della gente, tradizioni ed anche famosa e celebrata zona vinicola. I vini “generosos” sono quasi diventati simbolo di un modo di vivere; i vini di Jerez sono ricchi di storia ed hanno fatto la fortuna di questa zona vitivinicola; i vini di Málaga e della Montilla-Moriles sono considerati vini emblematici di Spagna, unici ed inimitabili. Nella regione ci sono 4 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. CONTADO DE HUELVA 2. JEREZ-XÉRÈS-SHERRY Y MANZANILLA SANLÚCAR DE BARRAMEDA 3. MÀLAGA-SIERRAS DE MÀLAGA 4. MONTILLA-MORILES

NOTA: Scriverò poco della Denominación Jerez perché ne ho già riferito nella mia relazione del 20 febbraio 2003 “IL TRIANGOLO DEL VINO JEREZ-XÉRÈS-SHERRY”.. Chi non l’avesse ricevuta e desiderasse leggerla è pregato di richiederla via e-mail direttamente al sottoscritto.

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La D.O. Contado de Huelva occupa circa 10.500 ettari di vigneto in una zona interna dell’Andalusia a clima mite, molto piovosa e con molte ore di insolazione. La denominazione è vecchia e risale al 1962 ed è stata modificata nel 2002. Predomina il vitigno bianco Zalema, ma vi sono anche le varietà Listán, il Garrido Fino e il Moscatel. I vini bianchi sono da bersi giovani perché fruttati e aromatici e di basso grado alcolico. La Denominazione è famosa per i vini liquorosi, alcolici denominati Contado.

Nella zona ci sono anche boschi di rovere cantabrico e asturiano. Con il legno si fabbricano barriques da mandare, dopo tre anni d’invecchiamento del legno, in Scozia per l’invecchiamento di quel Whisky.

La D.O. Málaga è antica, risalendo al lontano anno 1933. Nei suoi 1.100 ettari di vigneto pregiato si coltivano le viti di Pedro Ximénes e di Moscatel de Alejandría con i quali si producono i vini classici di Málaga. Il Moscatel è usato anche per la produzione di uva da tavola e di uva passita. Il Málaga Dulce, il Lágrima, il Pedro Ximénez sono i vini dolci più conosciuti dai colori scuri e dagli intensi e vari profumi. Attualmente le cantine malagueñe stanno elaborando dei vini più leggeri per rispondere alla nuova domanda del mercato. Per questa ragione si è creata la

nuova D.O. Sierras de Málaga che elabora vini giovani e freschi secondo il regolamento della denominazione. Poco importanti sono, per ora, i vini rossi. I vini di Málaga sono tutti invecchiati in barriques di rovere oppure prodotti con il classico metodo andaluso “Solera” usato per i vini di Jerez.

DEGUSTAZIONE

MOSCATEL “NATURALMENTE DULCE” D.O. MÀLAGA ANNATA 2005 13 % VOL.

Vino naturalmente dolce prodotto con uve Moscatel de Alejandría (il nostro Zibibbo) a Malaga nella Bodega Jorge Ordonez sotto la supervisione del grande esperto tedesco di vini dolci Alois Kracher purtroppo deceduto nel dicembre 2007. Le vigne sono vecchissime coltivate su pendenze quasi impossibili. L’uva, raccolta a mano con una vendemmia selezionata, in parte attaccata dalla Botritys è messa ad appassire in un fruttaio della cantina. Il vino è giallo dorato con aromi di buccia di arancia caramellata e di fiori fra cui si nota il caprifoglio. Dolce in bocca, moderatamente alcolico, pieno e di grande soddisfazione per chi ama i vini dolci.

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La D.O. Montilla-Moriles è collocata geograficamente in tutto il sud della provincia di Córdoba e produce vino fin dal tempo della dominazione araba. La denominazione fu creata nel 1945 e ad essa appartengono circa 13.500 ettari di vigneto ad una altezza fra i 300 ed i 600 metri. Il vitigno principale è Pedro Ximénez ma ci sono anche varietà minori rappresentate dal Moscatel, dall’Airén e dal Baladí. I vini di questa denominazione vengono spesso confusi con quelli di Jerez anche perché ne ripetono in parte sia il tipo di vinificazione sia gli appellativi. Le differenze, però, sono abbastanza evidenti. Il vino bianco di Jerez ha aroma di olive, è salino e molto secco, mentre in bocca ha un gusto di mandorla; quello di Montilla-Moriles ha aromi di

erbe come il timo, il rosmarino ed in bocca ricorda la nocciola. Il vino Pedro Ximénez della D.O. Montilla-Morales spesso viene venduto legalmente ai produttori di Jerez e Málaga. Gli appellativi, diversi a seconda della vinificazione e dello stile sono: Finos, Amontillados, Olorosos, Palo cortado, Raya, Pedro Ximénez, Ruedos.

La D.O Jerez-Xérès-Sherry y Manzanilla-Sanlúcar de Barrameda è una doppia denominazione ed è situata nella provincia di Cadice Fu creata nell’anno 1933, con medesimi vitigni e medesimo Consejo Regulador. Il sistema di vinificazione è lo stesso ed è basato sul metodo “soleras y criaderas”. È il metodo tradizionale di invecchiamento in botti di rovere con passaggi del vino da una botte all’altra per favorire l’invecchiamento ed assumere quelle caratteristiche particolari ed uniche che hanno fatto la fortuna di questi vini esportati fin dall’antichità in tutto il mondo. Abbastanza recentemente, ai vini con invecchiamenti fra i 20 ed i 30 anni, delle

tipologie Amontillado, Oloroso, Palo Cortado y Pedro Ximénez, è stata concesso il certificato di “Vino de Jerez Con Vejez Calificada” e la qualifica può essere riportata sulla contro etichetta. I vitigni, esclusivamente bianchi, sono Palomino Fino, Moscatel, Pedro Ximénez.

CATALOGNA

TERRA ALTA TARRAGONA MONTSANT CATALUNYA COSTES DEL SEGRE

CONCA DE BARBERÀ PENEDÉS PLÀ DE BAGÉS ALELLA

CAVA AMPURDÀN-COSTA BRAVA

La Catalogna è la regione dello spumante metodo classico denominato CAVA. Un paio di grandi gruppi internazionali e tantissime cantine di piccole dimensioni hanno contribuito a far diventare lo spumante spagnolo Cava il secondo più venduto nel mondo dopo gli Champagne. Ma La Catalogna è anche regione di altri vini tanto che le sue Denominación de Origen sono in numero rilevante per una regione non enorme come superficie.

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Infatti nella regione ci sono 11 D.O. (Denominación de Origen) che sono:

1. ALELLA 2. AMPURDÁN-COSTA BRAVA 3. CATALUNYA 4. CONCA DE BARBERÁ 5. COSTERS DEL SEGRE 6. MONTSANT 7. PENEDÉS 8. PLA DE BAGES 9. PRIORATO 10. TARRAGONA 11. TERRA ALTA 12. CAVA

La D.O. Alella è piccola (600 ettari coltivati a vigna), si trova a nord di Barcellona di fronte al Mediterraneo. Le piogge sono primaverili e autunnali ed il clima è mite. Fu istituita nell’anno 1956 e modificata nel 1976. I vitigni bianchi più coltivati sono: lo Xarel-lo o Pansa Blanca, la Garnacha Blanca e la rossa Ull de Llebre (Tempranillo).

La D.O. Ampurdán-Costa Brava, istituita nel 1975, occupa 3.000 ettari di vigneto quasi al confine con la Francia. Il clima è instabile risentendo della vicinanza del mare e dei Pirenei. I vigneti più diffusi sono Garnacha e Cariñena (a bacca rossa) e Macabeo, Xarel-lo e Garnacha Blanca, conosciuta in questa zona con il nome di Lladoner. I vini più noti e diffusi sono i rosati, di grande personalità, aroma delicato e poco alcolici. Sono noti con il nome di “vinovell”. Sono anche

molto conosciuti ed importanti i vini dolci naturali. Tradizionalmente era terra di cooperative, ma ora stanno diffondendosi anche le piccole aziende vitivinicole.

La D.O. Catalunya fu riconosciuta nel 1999 ed è stata la prima denominazione dopo la proclamazione dell’autonomia della regione catalana. Il vigneto è esteso per circa 4.000 ettari sparsi in varie zone della regione. Le cantine possono decidere quale Denominazione scegliere fra la D.O. Catalunya e la D.O. della zona in cui operano Si producono sia vini bianchi che rossi dalle varietà Macabeo o Viura, Xarel.lo detto anche Cartoixà o Pansa Blanca, la Garnacha blanca, lo

Chardonnay, il Moscatel. Fra i rossi l'Ull de Llebre, Mazuela, la Garnacha Negra, il Monastrell oltre alle varietà internazionali Cabernet, Merlot e Pinot nero.

La D.O. Conca de Barberá è conosciuta soprattutto per i suoi vini bianchi ed è situata nella parte meridionale della Catalogna dove occupa circa 6.000 ettari di vigneto. Le varietà più comuni sono Macabeo e Parellada (uve bianche) e Trepat e Tempranillo (uve rosse). I vigneti sono abbastanza giovani, impiantati secondo tecniche moderne e ben curati. La D.O. Conca de Barberá è stata riconosciuta nell’anno 1985.

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La D.O. Costers del Segre è stata riconosciuta nell’anno 1986. In pochi anni, grazie agli sforzi dei viticoltori e della cantine, ai nuovi impianti realizzati, la qualità dei vini prodotti si è elevata notevolmente conquistando notorietà anche fuori dalla zona di produzione. Il vigneto è di circa 5.000 ettari ed è coltivato a Macabeo, Parellada, Xarel.lo, Garnacha blanca, Chardonnay, Albariño. Fra le varietà rose troviamo la Garnacha Tinta, l’Ull de Llebre o Tempranillo,Trepat, Samsó, Cabernet, Pinot nero, Merlot. La D.O. Montsant è giovane in quanto risalente al 2001. Prima era la sottozona Falset della D.O. Tarragona. Sono circa 2.000 ettari di vigneto su bellissime colline di pini dove si coltivano anche mandorle, olivi. La produzione di vino è fatta da cooperative ed anche da piccoli produttori che

coltivano viti di Chardonnay, Garnacha Blanca, Macabeo, Moscatel, Parellada e. fra i vitigni a bacca rossa, Mazuela, Garnacha Negra, Merlot, Monastrell, Tempranillo, Syrah

La D.O. Penedés, collocata tra Barcellona e Tarragona, occupa 27.000 ettari di vigneto ed ha un clima mediterraneo molto vario da zona a zona. La D. O. è stata creata nel 1980 e modificata nell’anno 1992. Nel Penedés si coltivano le viti bianche Macabeo, Chardonnay, Xarel.lo e Parellada e le rosse Mazuela, Garnacha, Samsó, Ull de Llebre, Monastrell e Cabernet Sauvignon. È stata la prima zona ad utilizzare in cantina i vasi vinari in acciaio inossidabile. Anche se si producono vini rossi, la zona si presta meglio alla produzione di vini

bianchi. I sistemi di vinificazione sono molto moderni per elaborare vini che incontrino il gusto dei consumatori. Si vanno intensificando anche le coltivazioni biologiche e tutelando sempre più le produzioni autoctone.

DEGUSTAZIONE

XAREL.LO “PAIRAL”D.O. PENEDÉS 2004 12,5 % VOL.

È prodotto nella bodega Can Ràfols dels Caus di Carles Esteva con uve Xarel.lo (in italiano chiaretto) che in Sapgna assume vari nomi quali pansa blanca, pansa valenciana, panser, pansal, pansalet cartoixà; premsal blanc, palop. È di colore giallo paglierino e profuma di erba secca, di erbe balsamiche. È di corpo medio, fresco, speziato e molto gradevole. Viene fermentato in acciaio ed affinato in barrique di castagno.

La D.O. Pla de Bages è stata istituita nell’ano 1998 ma nella zona la tradizione vinicola è molto antica. Bages deriva probabilmente da Bacco. Il vigneto è piccolo (solo 350 ettari), collinare e gode di un clima mite e mediterraneo. I vitigni maggiormente coltivati sono i bianchi Macabeo, Picapoll e Chardonnay e i rossi Tempranillo (Ull de Llebre), Cabernet Sauvignon e Merlot. Nella zona si elaborano vini bianchi, rosati e rossi.

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La D.O. Priorato (in catalano Priorat) è una zona vinicola antica dove si produce un vino rosso molto intenso di colore e molto noto. L’uva usata è la scura Mazuela. Oltre a questa varietà è molto coltivata anche

la Garnacha Tinta. I pochi vini bianchi sono prodotti con uve Garnacha Blanca, Macabeo e Pedro Ximénez. La D.O. risale 1954 ed e stata modificata nell’anno 1975. I nuovi moderni vini rossi del Priorat sono elaborati con uvaggi di uve autoctone e di varietà francesi. È una zona che ha acquistato, negli ultimi decenni, grande fama sia in Spagna che all’estero.

La D.O. Tarragona, suddivisa in due sottozone chiamate Falset e Tarragona Campo, copre una superficie vitata di circa 7.000 ettari e gode di clima mediterraneo con precipitazioni di media entità. La D.O. fu istituita prima degli anni 50 esattamente nel 1947 e fu di nuovo regolamentata nel 1976.Vi si coltivano le uve bianche Parellada, Macabeo, Xarel.lo e Garnacha Blanca e le uve rosse Mazuela, Ull de Llebre, Sumoll e Garnacha Tinta. Attualmente i vini bianchi aromatici e di gran corpo costituiscono il 75% dell’intera produzione.

Vi si produce il noto vino liquoroso dolce chiamato Tarragona Clásico e molto apprezzati sono anche i vini rosati. Il resto, costituito da vini rossi giovani, stanno incontrando sempre di più il favore dei consumatori.

La D.O. Terra Alta è costituita da 11.000 ettari di vigneto pregiato favorito dal clima mediterraneo e da una piovosità media. Tipici in questa zona sono i terrazzamenti su cui sono piantate le viti delle varietà Garnacha Blanca e Macabeo (uve a bacca bianca) e Mazuela, Garnacha Negra e Garnacha Peluda. La vinicoltura con queste varietà elabora vini bianchi, forti di alcol, corposi e vini rossi anch’essi forti e complessi mescolando i vini delle tre varietà coltivate. In Terra Alta vengono prodotti anche apprezzati vini dolci. La D.O. risale all’anno 1982 modificata nell’anno 2005.

Per chi ama l’arte e l’architettura voglio dire che circa negli anni ’20 dello scorso secolo alcune cantine furono progettate e costruite in stile modernista da César Martinell allievo del grande Antoni Gaudí (1852– 1926) massimo esponente dell’architettura modernista catalana.

COOPERATIVA DEL PINELL DE BRAÍ di César Martinell

PRINCIPALI VITIGNI BIANCHI E ROSSI DI SPAGNA

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La Denominación de Origen CAVA (V.E.C.P.R.D. = Vinos Espumosos de Calidad Producidos en una Región Determinada) è riservata esclusivamente agli spumanti prodotti con il metodo classico della rifermentazione in bottiglia nelle seguenti Comunità autonome:

Catalogna (Barcellona, Tarragona, Lerida. Gerona) Aragona (Saragozza) La Rioja Paesi Baschi (Álava) Navarra Estremadura Valencia

Il comune di Sant Sadurní d’Anoia nella zona vinicola del Penedés, a sud della provincia di Barcellona, è il cuore della produzione spumantistica spagnola in quanto qui si concentra circa l’85% dell’intera produzione nazionale. Nel 1972 fu istituito il "Consejo Regulador de los Vinos Espumosos". Con l’entrata della Spagna nella Ce i vini spumanti poterono usare il riconoscimento v.e.c.p.r.d. Nel 1993 fu costituito il “Consejo Regulador del Cava” con il nuovo regolamento conforme alle disposizioni europee. La sede è a Vilafranca del Penedés in Catalogna. Non entro nel merito delle fasi del metodo classico in quanto tutti le conoscono. Come avviene in Francia, in Italia e nelle altre nazioni produttrici di vini spumanti ogni produttore realizza la sua particolare cuvée di vini prodotti con i vitigni autorizzati in ciascuna zona. I vitigni principali con i quali si produce il Cava sono Viura o Macabeo, Parellada, Xarel.lo. Sono autorizzate anche le varietà Subirat o Malvasia Riojana (a bacca bianca), Garnacha Tinta (a bacca rossa). Ai vitigni autoctoni si sono aggiunti negli ultimi anni anche lo Chardonnay. Solo per la produzione di spumanti rosé sono autorizzate le uve rosse Trepat, Monastrell e il Pinot Noir.

Il vitigno Macabeo (in altre zone di Spagna viene chiamato Viura o Alcañol) è autoctono spagnolo. Presenta un grappolo con acini tondi di colore giallo dorato, compatti e con buccia sottile. È sensibile ad essere attaccato dalla Botrite, ed è resistente alle gelate primaverili. Il vino è chiaro, fresco e fruttato. Il vitigno Xarel.lo è importante perché apporta al Cava corpo, acidità e struttura oltre che aromaticità ed equilibrio di sapori. È un’uva autoctona soprattutto del Penedés. Ha un grappolo pieno e compatto ed acini tondi, medi e con buccia spessa che preserva il grappolo dalle malattie della vite.

Il vitigno Parellada è il meno importante, quantitativamente, per la produzione della cuvée del Cava al quale apporta aromi floreali e leggeri e acidità. Il grappolo è grande, gli acini verdolini. La maturazione è tarda ed ama essere coltivato in altitudine (fra i 300 ed i 600 metri).

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Oltre ai tre principali vitigni sopra descritti, per la produzione del Cava sono autorizzate anche le seguenti varietà:

Subirat Parent o Malvasia Riojana ha il grappolo medio, acini piccoli e regolari verdi che tendono a diventare rossicci a maturazione avanzata. Dà vini strutturati, freschi ed aromatici

Chardonnay famoso e diffusissimo vitigno internazionale, ora autorizzato anche per il Cava. Dà vini fruttati, profumati, di corpo e di elevata acidità. È il vitigno principe della spumantizzazione mondiale. Ha maturazione precoce ed è la prima uva ad essere vendemmiata.

Garnacha Tinta è originaria dell’Aragona ma è diffusa in tutta la Spagna e dà vini aromatici, alcolici e si presta ad essere usata in cuvée con altri vini. È simile all’Alicante ed al nostro Cannonau

Monastrell è molto dolce e produttiva. Gli acini sono piccoli, azzurro-nero, con buccia grossa. I vini sono di colore rubino intenso, secchi e di corpo.

Si presta anche per la produzione di vini dolci. È simile alla varietà francese Mouvedre . Sono tre i vitigni a bacca rossa che si usano solo per la produzione di Cava rosado: Monastrell (vedi sopra), Pinot Noir e Trepat.

Pinot Noir ha grappoli piccoli cilindrici e compatti sensibili agli attachi di muffa. Preferisce climi freddi e zone alte. Il vino è di grande pregio, poco colorato, profumato e si adatta anche all’invecchiamento.

Trepat è un vitigno autoctono di Tarragona con acini dalla pelle spessa, grandi e grappoli compatti. Produce vini rosati di poca intensità, moderati di alcol, acidità presente e di corpo leggero..

Il Cava è lo spumante più venduto al mondo dopo lo Champagne. Il suo sviluppo è stato tumultuoso negli ultimi trent’anni grazie all’uso di vitigni autoctoni molto adatti alla spumantizzazione e ben elaborati nelle grandi aziende a carattere industriale e nelle piccole cantine locali. Le cantine più grandi sono meccanizzate, soprattutto per la fase di remuage. È interessante sapere che l’impianto meccanizzato detto giropallets è stato inventato qui. I cava si distinguono in Cavas Jóvenes, Cavas Reserva., Cavas Chardonnay con un tempo minimo di invecchiamento in bottiglia di 9 mesi Il termine Cava vuol ricordare la cueva (grotta) dove tradizionalmente lo spumante veniva elaborato.

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Per quanto riguarda il residuo zuccherino i cava possono essere:

� Brut Nature: da 0 a 3 grammi/litro di residuo zuccherino � Extra Brut: fino a 6 grammi/litro di residuo zuccherino � Brut: fino a 15 grammi/litro di residuo zuccherino � Extra Seco: fra 12 e 20 grammi/litro di residuo zuccherino � Seco: fra 17 e 35 grammi/litro di residuo zuccherino � Semi Seco: fra 32 e 50 grammi/litro di residuo zuccherino � Dulce: più di 50 grammi/litro di residuo zuccherino

DEGUSTAZIONE

D.O. CAVA BRUT NATURE “GRAN CLAUSTRO” ANNATA 2004 12% VOL.

Il Cava che abbiamo degustato è stato elaborato nell’Azienda “Castillo Perelada” e prende il nome dal grande chiostro dell’ex convento delle monache carmelitane annesso al Castello, nel villaggio di Peralada, al centro della piana di Empordá, vicino a Figueras de Dalí, in piena zona di produzione del Cava. È prodotto con uve selezionate di Macabeo e di Chardonnay. Il vino rimane in bottiglia per la presa di spuma per 24 mesi. Il colore è giallo paglierino chiaro, brillante e con bollicine persistenti e numerose. Profuma di frutta matura e di lievito ed in bocca è leggermente fruttato, secco, abbastanza equilibrato pur mantenendo toni di acidità molto presenti. È curioso sapere che questo Cava nacque nel 1959 in occasione della visita in Spagna del Presidente degli U.S.A Dwight Eisenhower. Castillio Perelada fu incaricato di fornire un Cava speciale per il banchetto di benvenuto. L’Azienda scelse una sua piccola riserva elaborata in modo artigianale nelle sale del chiostro. Nacque cosi Gran Claustro che è diventato uno spumante di fama internazionale.

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COMMENTO FINALE

Sono giunto alla fine di questo lungo percorso attraverso i vini di Spagna, considerati principalmente sotto l’aspetto della loro collocazione geografica che giustifica la loro qualifica di V.C.P.R.D. e le conseguenti Denominaciones de Origen. Ho anche accennato e decritto per sommi capi alcuni dei più importanti vitigni autoctoni di cui la Spagna fa sfoggio e che costituiscono un patrimonio di tradizione agricola e storica che sta facendo la fortuna di questo grande paese viticolo. Prima che qualche mio lettore me lo faccia notare, dirò subito che il titolo che è stato dato alla serata trascorsa a Palazzo Trautmannsdorf (e conseguentemente anche a questo scritto) e cioè I VINI BIANCHI DI SPAGNA, è un po’ riduttivo. Il titolo allude al fatto che nel corso della serata sono stati degustati e spiegati solo alcuni vini bianchi scelti dal relatore Mariano Francesconi tra l’amplissima gamma che quel mercato poteva offrire. La relazione che il Presidente A.I.S. Trentino ha avuto di fatto un contenuto più ampio ed ha spaziato, infatti, intorno a tutta la vitivinicoltura spagnola, pur con i limiti imposti dal poco tempo a disposizione. Io qui ho seguito quella falsariga, cercando di fissare sulla carta i concetti, ampliandoli di quel tanto che era necessario per dare una panoramica più ampia e più chiara possibile. Spero di esservi riuscito, senza annoiare troppo. In conclusione, prima di passare all’appendice, mi sento di dare due consigli ai miei colleghi sommelier o chi mi legge. Primo consiglio: se volete approfondire l’argomento sui vini di Spagna visitate i siti Internet ai seguenti indirizzi: http://www.vinidispagna.com/vinidispagna.htm http://www.winesfromspain.com/icex/cda/controller/pageGen/0,5120,1559872_0_4949214_0,00.html Io me ne sono servito ampiamente anche se debbo dire che molto spesso ho trovato delle discordanze, anche notevoli, nelle cifre esposte nei due siti. Forse sono stati pensati e fatti in tempi diversi e poi non sono stati più aggiornati. Sono comunque ricchi di informazioni. Secondo consiglio molto semplice: solo dopo aver ben conosciuto l’Italia, visitate la Spagna, paese fratello, ricca di storia, arte, natura, gastronomia, amabilità, tradizione. Non la dimenticherete più.

RENATO FILIPPI Sommelier A.I.S. Trento e-mail:[email protected]

Rovereto 12 gennaio 2008

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APPENDICE

Durante la serata ci sono stati anche proposti in assaggio due piatti con alcuni prodotti della gastronomia spagnola.

(da ore 6 in senso orario)

CHORIZO: è il tipico salume a base di carne suina e bovina macinata piuttosto grossa, dal caratteristico colore rossastro dato dalla paprika usata in abbondanza. Si trova in varie forme in tutta la Spagna QUESO DE ALHAMA DE GRANADA: formaggio andaluso di latte di capra crudo. Pasta chiara, semidura, di buona solubilità. Sapore caprino evidente e

leggermente piccante. PATA NEGRA DE BELLOTA: è il prosciutto crudo più noto e più caro del mondo. I maiali scuri spagnoli di 36 mesi forniscono le loro zampe anteriori (pata=zampa) per la preparazione di questo prosciutto. La carne di maiale che si nutre solo di ghiande (bellotas), il metodo di preparazione, il particolare clima, rendono questo prosciutto unico e particolare. QUESO DE LA SERENA: formaggio prodotto a Badajoz in Estremadura con latte di capra. Pasta compatta e morbida, di sapore un poco aspro a causa della fermentazione e del caglio vegetale. Può essere consumato dopo tre settimane o anche brevemente stagionato. È un formaggio D.O.P. CECINA DE LEÓN: è carne della coscia di vitello seccata ed affumicata, di colore rosso scuro all’esterno, quasi marrone, dovuto al processo di lavorazione e rosso più chiaro all’interno. È leggermente venata di grasso ed ha un sapore un po’ salato ed affumicato. Può fregiarsi del marchio I.G.P. controllato da un ente di tutela FORMAGGIO DI MAHÓN: è un formaggio vaccino di Minorca (a Maiorca è in latte di pecora) di forma quadrata e a diversi tipi di stagionatura. Il tipo tenero matura da 20 a 60 giorni. Ha ottenuto la D.O.P. europea. Il latte viene fatto cagliare con caglio vegetale, si mette in un telo sottile e lo si lavora a mano finché la pasta è compatta. È di colore giallastro, con un aroma che ricorda quello del burro ed un leggero sapore acido.

(da ore 6 in senso orario)

QUESO TETILLA: formaggio della Galizia che prende il nome da tetilla(mammella) per la sua forma tondeggiante con una protuberanza sulla punta. La pasta è molle, cremosa dal sapore fresco e burroso ed erbaceo Molto usato anche in cucina. Da consumare dopo due o tre settimane. È un formaggio D.O.P.

LAZO DE VALENCIA: formaggio di latte caprino intero, prodotto nella Comunidad Valenciana a coagulazione presamica con caglio di vitello. È così chiamato perché viene avvolto in un telo e legato con un laccio (lazo) a modo di pacchetto. SALSICHON DE BELLOTA: è un salame di carne di maiale allevato con ghiande prodotto in Andalusia e in Estremadura con metodi artigianali. Colore ed aroma raffinati, grasso e non molto speziato ma saporito.

CHORIZO QUESO DE ALHAMA PATA NEGRA QUESO DE LA SERENA CECINA DE LEÓN FORMAGGIO DI MAHÓN

QUESO TETILLA LAZO DE VALENCIA SALSICHON DE BELLOTA