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Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa 1 700 milioni di Euro: a tanto potrebbero ammontare nel 2007 le erogazioni delle Fon- dazioni di origine bancaria secondo le proiezioni effettuate sulla base dei bilanci di 16 Fondazioni di maggiore dimensione. Una cifra cospicua di cui “l’Assistenza socia- le”, con il 7,9% 1 del totale, rappre- senterebbe il sesto capitolo tra le erogazioni deliberate, in netta cre- scita rispetto al 6,3% dell’anno pre- cedente. In realtà, la percentuale triplicherebbe se venisse calcolato anche quanto va dalle Fondazioni bancarie al Volontariato e al socia- le. Gli altri settori verso i quali si indirizza l’attività delle Fondazioni sono: il sostegno all’arte, alle atti- vità e ai beni culturali (28,9%), la ricerca scientifica (15,3%), l’istru- zione e la formazione (10,7%), lo sviluppo locale (7,8%), la salute pubblica ( 6,8%), più altri capitoli minori, fra i quali: l’ambiente (2,5%), la famiglia (1,7%), il soste- gno ai diritti civili (1,3%). A “Vo- lontariato, filantropia e beneficien- za”, capitolo che comprende anche il sostegno ai Paesi del terzo mon- do e ai progetti di cooperazione in- ternazionale, sono andati, nel 2006, 267,5 milioni di Euro, pari al 16,8% delle erogazioni dell’anno, con un’importante novità: la fetta maggiore non è andata agli accan- tonamenti obbligatori a favore dei fondi speciali per il volontariato (ex lege 266/91) con 82,2 mln di Euro, pari al 30,7% del comparto, ma al progetto Sud, di cui è magna pars la “Fondazione per il sud”, il nuovo soggetto istituzionale, cui è demandato il compito di rafforzare le infrastrutture sociali delle regio- ni del nostro meridione. In particolare, sta prendendo quota l’attività delle Fondazioni bancarie a sostegno delle “Fondazioni co- munitarie”, istituzioni filantropiche dedicate a soddisfare i bisogni del- le comunità territoriali di riferi- mento, dalle quali traggono parte delle risorse, secondo il modello n. 4 luglio - agosto 2008 L’intervista a Giuseppe Palumbo, Presidente della Commissione Affari sociali della Camera di Aroldo Barbieri * Sommario Commissione Servizi alla persona e Housing sociale 3 DAL SISTEMA SERVIZI ALLA PERSONA E HOUSING SOCIALE ACRI VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONE DAL SISTEMA VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONE Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Valentiniano: residenza per gli anziani 8 Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano Rispetta il prossimo tuo 7 DAL SISTEMA SOCIALE SERVIZI ALLA PERSONA Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Un restauro esemplare: nuova luce sulla pala del Romanino 14 BENI CULTURALI IL PUNTO SU... Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Fondazione Cassa dei Risparmi di Cesena Costituita la società “Romagna Innovazione srl” 24 Ager: un progetto delle fondazioni per la ricerca nell’agroalimentare 5 DAL SISTEMA BENI AMBIENTALI E DEL PAESAGGIO DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione CARISPAQ Il parco del Vetoio: tra Natura e Salute 16 Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia 17 DAL SISTEMA I PROGETTI Fondazione Cassa di Risparmio di Biella 19 Fondazione Pescarabruzzo La giornata della Fondazione 10 Fondazioni: una risorsa per l’innovazione 4 Fondazione Cassa di Risparmio di Rieti Gran Galà dell’Opera 24 Herity Misurare il valore dei beni culturali: il pubblico e gli altri stakeholders 23 Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Acquistato dalla Fondazione il “Santo Stefano”, capolavoro di Luca Signorelli 21 Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena Il restauro della cupola 22 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione CASSAMARCA Canaletto: Venezia e i suoi splendori 12 1) Questa e le altre percentuali sono frutto di una stima basata su bilanci di 16 Fondazioni.

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Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma

Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa

1700 milioni di Euro: a tantopotrebbero ammontare nel2007 le erogazioni delle Fon-

dazioni di origine bancaria secondole proiezioni effettuate sulla basedei bilanci di 16 Fondazioni dimaggiore dimensione. Una cifracospicua di cui “l’Assistenza socia-le”, con il 7,9%1 del totale, rappre-senterebbe il sesto capitolo tra leerogazioni deliberate, in netta cre-scita rispetto al 6,3% dell’anno pre-cedente. In realtà, la percentualetriplicherebbe se venisse calcolatoanche quanto va dalle Fondazionibancarie al Volontariato e al socia-le. Gli altri settori verso i quali siindirizza l’attività delle Fondazionisono: il sostegno all’arte, alle atti-vità e ai beni culturali (28,9%), laricerca scientifica (15,3%), l’istru-zione e la formazione (10,7%), losviluppo locale (7,8%), la salutepubblica ( 6,8%), più altri capitoliminori, fra i quali: l’ambiente(2,5%), la famiglia (1,7%), il soste-gno ai diritti civili (1,3%). A “Vo-

lontariato, filantropia e beneficien-za”, capitolo che comprende ancheil sostegno ai Paesi del terzo mon-do e ai progetti di cooperazione in-ternazionale, sono andati, nel 2006,267,5 milioni di Euro, pari al16,8% delle erogazioni dell’anno,con un’importante novità: la fettamaggiore non è andata agli accan-tonamenti obbligatori a favore deifondi speciali per il volontariato(ex lege 266/91) con 82,2 mln diEuro, pari al 30,7% del comparto,ma al progetto Sud, di cui è magnapars la “Fondazione per il sud”, ilnuovo soggetto istituzionale, cui èdemandato il compito di rafforzarele infrastrutture sociali delle regio-ni del nostro meridione. In particolare, sta prendendo quotal’attività delle Fondazioni bancariea sostegno delle “Fondazioni co-munitarie”, istituzioni filantropichededicate a soddisfare i bisogni del-le comunità territoriali di riferi-mento, dalle quali traggono partedelle risorse, secondo il modello

n. 4 luglio - agosto 2008

L’intervista a Giuseppe Palumbo, Presidente della

Commissione Affari sociali della Cameradi Aroldo Barbieri* Sommario

Commissione Servizi alla persona eHousing sociale 3

DAL SISTEMA SERVIZI ALLA PERSONA E HOUSING SOCIALE

ACRI VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONE

DAL SISTEMA VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONE

Fondazione Cassa di Risparmio di RavennaValentiniano: residenza per gli anziani 8

Fondazione Cassa di Risparmio di BolzanoRispetta il prossimo tuo 7

DAL SISTEMA SOCIALE SERVIZI ALLA PERSONA

Fondazione Cassa di Risparmiodi Padova e RovigoUn restauro esemplare: nuova lucesulla pala del Romanino 14

BENI CULTURALI IL PUNTO SU...

Fondazione Cassa dei Risparmi di ForlìFondazione Cassa dei Risparmi di CesenaCostituita la società “RomagnaInnovazione srl” 24

Ager: un progetto delle fondazioniper la ricerca nell’agroalimentare 5

DAL SISTEMA BENI AMBIENTALI E DEL PAESAGGIO

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione CARISPAQIl parco del Vetoio: tra Natura e Salute 16

Fondazione Cassa di Risparmiodella Spezia 17

DAL SISTEMA I PROGETTI

Fondazione Cassa di Risparmiodi Biella 19

Fondazione PescarabruzzoLa giornata della Fondazione 10

Fondazioni: una risorsaper l’innovazione 4

Fondazione Cassa di Risparmio di RietiGran Galà dell’Opera 24

HerityMisurare il valore dei beni culturali:il pubblico e gli altri stakeholders 23

Fondazione Cassa di Risparmio di PerugiaAcquistato dalla Fondazione il “SantoStefano”, capolavoro di Luca Signorelli 21

Fondazione Cassa di Risparmio di CesenaIl restauro della cupola 22

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione CASSAMARCACanaletto: Venezia e i suoi splendori 12

1) Questa e le altre percentuali sono frutto di una stima basata su bilanci di 16 Fondazioni.

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2 luglio-agosto 2008

SERVIZI ALLA PERSONA E HOUSING SOCIALE

americano. Modello adottato per laprima volta in Italia dalla Fondazio-ne Cariplo, che da anni promuove lanascita di Fondazioni comunitarie inLombardia e Piemonte, esempio se-guito poi dalla Fondazione Cassa diRisparmio di Venezia e dalla Com-pagnia San Paolo di Torino. Nel 2006, l’ultimo anno per cui sonodisponibili dati aggregati a consunti-vo, al settore dell’Assistenza socialesono arrivati dalle Fondazioni 146,5milioni di Euro, per 3.073 iniziative,a favore di gruppi sociali che vivonoforte disagio ed emarginazione socia-le: persone senza fissa dimora, dete-

nuti, prostitute, ai quali va il 38,8%dei finanziamenti al comparto. Aglianziani sono andati 48 milioni di Eu-ro, pari al 38,8% del totale. Seguonocome beneficiari categorie quali i dis-abili, i tossicodipendenti, i minori. Lefinalizzazioni tipiche dell’Assistenzasociale vedono in testa la costruzionee ristrutturazione di immobili, la for-nitura di attrezzature e il sostegno aprogrammi specifici. Destinatari so-no prevalentemente soggetti privati,ai quali va il 73,6% degli importi as-segnati. Non solo, la quota maggioredelle erogazioni (73,1%) è andata asostenere iniziative assunte da terzi,in gran parte organizzazioni “sociali”promosse dalla società civile, mentrei progetti di origine interna hannoavuto risorse per il 13,7% del totaledelle erogazioni.Ma in prospettiva ravvicinata il pro-blema sociale più importante, che at-tende tutti i Paesi europei, Italia inparticolare, è quello dell’assistenzaagli anziani e ai disabili, numerosi fragli anziani. Ne è convinto il presiden-te della Commissione Affari socialidella Camera, il prof. Giuseppe Pa-lumbo, che ha partecipato alla riunio-ne fra i presidenti della commissioniparlamentari competenti, tenutosisotto presidenza francese a Parigi.“Fondazioni” lo ha intervistato.

Si parla sempre più spesso dellanecessità di ridisegnare il WelfareState. Cosa ne pensa e quali inizia-tive sta assumendo la Commissio-ne della Camera da Lei guidata?Rivisitare il rapporto tra Stato e citta-dino in materia di assistenza sociale èimposto non solo dalle difficoltà eco-nomiche che interessano tutto il mon-do industrializzato, ma soprattuttodall’allungamento della vita e quindidal sempre maggior numero di perso-ne anziane che hanno bisogno di as-sistenza. Le risorse pubbliche sonoinadeguate a far fronte alle nuove ne-cessità. L’Italia da questo punto di vi-sta è particolarmente interessata, siaperché la vita media da noi si è allun-gata più che altrove, sia in quanto“l’ammortizzatore sociale” naturale,la famiglia, è in via di trasformazionee in futuro quasi certamente non po-trà svolgere la funzione quasi esclusi-

va che ha svolto nel recente passato,pur continuando a mantenere unafunzione centrale. Dobbiamo quindiprevedere un approccio diverso. InEuropa si ha coscienza della gravitàdel compito che ci attende un po’ tut-ti, seppure in proporzione differente.In Italia, secondo il censimentoISTAT, nel 2001, fra gli anziani i dis-abili erano oltre 2 milioni e 600 mila,i disabili gravi circa un milione emezzo. Ora, se in Europa c’è co-scienza universale del problema, nonaltrettanto può dirsi per le soluzionida adottare. Anche in questo caso si èandati avanti in modo autonomo.

Quale modello prevale in Europa ecosa pensa sia più adatto all’Italia?Come dicevo, non c’è un modellounico di risposta: il ventaglio dellesoluzioni adottate va dalla privatiz-zazione dell’assistenza al modellouniversalistico pubblico, coperto conspecifiche entrate fiscali.La soluzione prevalente in Europa èforse quella che prevede un sistemaassicurativo pubblico obbligatorio abase contributiva.Per l’Italia, viste le difficoltà del bi-lancio pubblico e l’ampiezza delproblema, sarebbe forse migliore unsistema assicurativo simile a quellosuo tempo adottato per le polizze vi-ta, con incentivi fiscali per il cittadi-no ad assicurarsi sin da giovani perricevere assistenza in caso di non au-tosufficienza. Il tutto nell’ambito diun quadro normativo che deve esse-re universalistico e pubblico.

Pubblico-privato. Il nuovo welfaresi muove lungo questo rapportonon sempre con chiarezza di confi-ni. Cosa ne pensa?Quando il pubblico bastava a garan-tire a tutti un livello di assistenza so-ciale seppure modesto o ad integrarequello familiare, del privato non siparlava, anzi l’assistenza sociale eraritenuta sfera pubblica per eccellen-za. Tutto ciò è alle nostre spalle e ta-le concezione del welfare ha contri-buito in modo determinante a sbilan-ciare le finanze pubbliche. In pro-spettiva è del tutto insostenibile. An-che perciò pubblico e privato debbo-no cooperare per costruire uno stato

ACRI

COMITATO EDITORIALE

Giuseppe Guzzetti,Antonio Patuelli,

Luciano Chicchi

DIRETTORE

Stefano Marchettini

DIRETTORE RESPONSABILE

Elisabetta Boccia

REDAZIONE

Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Piazza Mattei, 10 - 00186 Roma

Tel. 06.68.18.43.87

[email protected]

[email protected]

AUTORIZZAZIONE

in a.p. art. 2 comma 20/c

legge 662/96 - Filiale di Roma

PROGETTO GRAFICO E STAMPA

Varigrafica Alto Lazio

Zona Ind.le Settevene - 01036 NEPI (VT)

Tel. 0761.527254 - Fax 0761.527783

CODICE ISSN 1720-2531

Gli articoli firmati riflettono

esclusivamente l’opinione dei

loro Autori e non necessariamente

quella della Rivista o dell’ACRI

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3luglio-agosto 2008

SERVIZI ALLA PERSONA E HOUSING SOCIALEACRI

sociale diverso: più responsabile edefficiente, più partecipativo.In questo ambito le Fondazioni diorigine bancaria già oggi contribui-scono nel migliorare i servizi socialicon iniziative significative.Penso, per fare degli esempi, alla

realizzazione di un centro di assi-stenza domiciliare per anziani nonautosufficienti a Bologna, alla realiz-zazione di una Residenza per anzianiad Alessandria, al sostegno al pro-getto Alhzeimer a Lucca, al serviziodi trasporto di persone disabili a To-

rino, al contributo accordato alla rea-lizzazione di una residenza sanitariaintegrata a Tortona, alla realizzazio-ne di alloggi sociali a Parma.

Quanto potrà contare la leva fiscale?Sicuramente molto. È ampiamentedimostrato che quando lo Stato defi-scalizza le spese sociali sostenute daiprivati l’effetto incentivante è di tut-to rilievo. È sicuramente un aspettodel rapporto tra pubblico e privatosociale che va ulteriormente valoriz-zato. ■

* Giornalista

In Acri è stata recentemente costi-tuita la Commissione Servizi allapersona e Coordinamento inizia-

tive di Housing sociale, presiedutada Ezio Falco, Presidente della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Cu-neo. La commissione opererà per fa-vorire la diffusione della conoscenzae delle migliori pratiche, lo scambiodi informazioni e la collaborazionefra Fondazioni su tematiche di inte-resse comune, con una particolare at-tenzione all’Housing sociale e allealtre iniziative di servizi alla personadi tipo residenziale, che prevedonoinvestimenti immobiliari e che pre-sentano caratteristiche tali da rende-re particolarmente opportuno un co-ordinamento in ambito associativo.La Commissione, ancorché in fase dicompletamento del proprio assettocostitutivo, ha già organizzato alcu-ne importanti riunioni in particolaresull’Housing sociale, tema di rile-vante attualità, sul quale sono giàstati avviati importanti progetti daparte delle Fondazioni di originebancaria. L’Housing sociale consiste nel rea-lizzare alloggi e servizi per coloroche non riescono a soddisfare il pro-prio bisogno abitativo sul mercato(per ragioni economiche o anche perassenza di un’offerta adeguata), con

l’obiettivo di creare nuove comu-nità e di favorire l’integrazione ela coesione sociale. In particolare le Fondazioni inten-dono produrre risposte alle situa-zioni di disagio abitativo per sog-getti appartenenti a determinatecategorie sociali (giovani coppie,anziani, studenti universitari, im-migrati con reddito), non compre-si fra i beneficiari dell’edilizia re-sidenziale pubblica, realizzandoalloggi ad affitti contenuti, con ca-noni inferiori del 20/30% a quellidel mercato libero.Data la vastità del problema, è im-portante per le Fondazioni interve-nire nei rispettivi territori di riferi-mento, con la capacità di produrrenel contempo risposte di rilievonazionale. Sono quindi fondamentaliil confronto, lo scambio di riflessionie di esperienze, e soprattutto lo stu-dio degli strumenti operativi, dell’ar-chitettura da utilizzare per realizzarele iniziative immobiliari in modo ot-timale, sia da un punto di vista qua-litativo che quantitativo, assicurandonel contempo la più ampia flessibili-tà territoriale. Quanto mai opportunain tal senso in ambito associativo èl’attività della Commissione Servizialla persona e Coordinamento inizia-tive di Housing sociale, che nell’ulti-

ma riunione del 25 giugno scorso, hapermesso di focalizzare concrete op-portunità per lo sviluppo di sinergiefra le iniziative già in corso da partedelle Fondazioni che, nella loro pie-na autonomia, hanno già avviato nu-merosi interventi volti a produrre ri-sposte alle situazioni di disagio abi-tativo e per l’avvio di aggregazionisu nuovi progetti. ■

Coordinatrice Commissione Servizialla persona e Coordinamento

iniziative di Housing sociale - Acri

Commissione Servizi alla persona e Housing socialedi Maria Cristina Martinotti*

Ezio Falco, Presidente della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Cuneo e Presidente della Commissione

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4 luglio-agosto 2008

GIORNATA DELLA FONDAZIONEACRI

Prosegue il trend di crescita delleerogazioni: 1,7 miliardi la previsio-ne sul consuntivo 2007.

Nel 2007 le erogazioni1 delleFondazioni di origine banca-ria a favore della collettività

potrebbero attestarsi al di sopra dei1.700 milioni di euro (1.594 nel2006).Il dato deriva dalla proiezione sul-l’intero settore di quanto emerge daibilanci relativi all’esercizio 2007 di16 Fondazioni2 tra le maggiori perdimensione del patrimonio, rappre-sentative nel loro insieme del 73%del sistema.L’Acri, l’associazione disettore, ha presentato i datiin occasione della VIIIGiornata della Fondazione,celebrata a Roma, lo scor-so 11 giugno, con una ta-vola rotonda dal titolo“Fondazioni: una risorsaper l’innovazione”, allaquale, insieme al presiden-te dell’Acri Giuseppe Guz-zetti, hanno partecipato:Mariastella Gelmini, mini-stro dell’Istruzione, Uni-versità e Ricerca; MassimoD’Alema, deputato al Par-lamento Italiano; AlbertoMantovani, professore or-dinario di Patologia Gene-rale all’Università degliStudi di Milano e presiden-te della Fondazione Huma-nitas per la Ricerca; Gian-franco Viesti, professore

ordinario di Economia Applicata al-l’Università degli Studi di Bari e di-rettore del Cerpem - Centro Ricercheper il Mezzogiorno.«Il tema dell’innovazione - ha dettoGuzzetti - è cruciale per il nostroPaese. Le Fondazioni di origine ban-caria, con la loro capacità di costrui-re network sui territori e la possibili-tà di sperimentare percorsi nuovi conuna flessibilità e un tempismo menofacilmente accessibili per la pubblicaamministrazione, possono rappre-sentare una risorsa preziosa per l’in-novazione sociale e civile, oltre chescientifica ed economica».L’analisi dell’Acri ha registrato che

le 16 Fondazioni esaminate hannodeliberato erogazioni per un importocomplessivo di 1.290 milioni di euro(1.142 nel 2006, +13%) così riparti-ti: il 28,9% è andato al sostegno del-l’arte, attività e beni culturali (28,6%nel 2006); seguono la ricerca con il15,3% (10,9% nel 2006); educazio-ne, istruzione, formazione con il10,7% (12,3% nel 2006); assistenzasociale con il 7,9% (6,3% nel 2006);volontariato, filantropia e beneficen-za con il 7,9% (10,8% nel 2006); svi-luppo locale con il 7,8% (6,7% nel2006); salute pubblica con il 6,8%(11,3% nel 2006). Per i Fondi spe-ciali per il Volontariato, a cui vanno

VIII Giornata della Fondazione

Fondazioni: una risorsa per l’innovazione

di Linda Di Bartolomeo*

1 Si intendono le erogazioni deliberate.2 Si tratta delle prime 14 per dimensione del patrimonio - Fondazione Cariplo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Compagnia di San Pao-

lo, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa diRisparmio di Roma, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Rispar-mio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione Banco di Sardegna, Fon-dazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Fondazione Cassamarca - a cui si aggiungono Fondazione Cariparma e Fondazione Ban-ca del Monte di Lombardia (rispettivamente 18ª e 19ª, mantenute nel campione per coerenza con le rilevazioni degli anni precedenti; la 15ª,16ª e 17ª Fondazione per dimensione del patrimonio sono infatti rispettivamente la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Fonda-zione Cassa di Risparmio di Bolzano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia).

Il tavolo dei relatori

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5luglio-agosto 2008

GIORNATA DELLA FONDAZIONEACRI

destinate risorse in base al-la legge 266/91, è stato ac-cantonato il 5,8% come nel2006. Le risorse restanti,pari a circa l’8,9% dell’in-tero budget per le eroga-zioni, sono andate agli altrisettori ammessi, fra i qualisi evidenziano: la salva-guardia dell’ambiente conil 2,5%; la famiglia e valo-ri connessi con l’1,7%; losport e ricreazione conl’1,3%; il sostegno ai dirit-ti civili con l’1,3%. Dall’a-nalisi dell’Acri emerge,inoltre, che il patrimonio diqueste 16 Fondazioni è au-mentato di circa 1,3 miliar-di di euro rispetto all’eser-cizio precedente, passandoda 34,8 a 35,9 miliardi dieuro, con un incremento dioltre il 3%. L’incidenza dell’investi-mento nelle conferitarie sul totaledell’attivo passa dal 24,0% al24,9%; l’investimento in altre attivi-tà finanziarie aumenta di 1 miliardodi euro, ma il suo peso percentualesul totale dell’attivo passa dal 72,2%al 70,6%.Nel 2007 la redditività del patrimo-nio complessivo, calcolato a valoridi libro, del gruppo di Fondazioniconsiderate mostra un ulteriore mi-glioramento rispetto all’anno prece-

dente: la redditività netta media pas-sa all’8,7% dal 7,8% del 2006, e sa-le al 9% se ai proventi ordinari si ag-giungono i proventi straordinari (eral’8,6% nel 2006).I proventi ordinari si attestano a3.055 milioni di euro, con un incre-mento di oltre il 14% rispetto ai2.667 del 2006. L’avanzo di gestione registra unacrescita del 15%, passando da 2.459milioni a 2.824 milioni nel 2007. Il67% circa dell’avanzo di gestione,

pari a 1.887 milioni di euro (1.622nel 2006) è stato destinato all’attivi-tà istituzionale, che insieme alle ero-gazioni deliberate nell’anno com-prende gli accantonamenti per l’atti-vità erogativa futura, al fine di garan-tire un flusso continuo nel tempo conun importo minimo costante.Il restante 33% circa dell’avanzo digestione, pari a 937,6 milioni di euro(836,7 nel 2006), è stato destinato alrafforzamento del patrimonio. ■

Per i prossimi tre anni messi a dis-posizione oltre 23 milioni di euro da11 Fondazioni, altre potrebbero ag-giungersi entro dicembre.

Fondazioni messe in rete daun’associazione temporanea discopo per ottimizzare i propri

investimenti a favore della ricercanel settore agroalimentare: è questoAger (Ager - Agroalimentare e Ri-

cerca), il progetto presentato dall’A-cri il 26 giugno scorso a Maccaresein occasione dell’Assemblea di Con-fagricoltura.Giuseppe Guzzetti ha illustrato l’ini-ziativa in qualità di presidente del-l’Associazione, che ha dato il suopatrocinio ad Ager, e della Fondazio-ne Cariplo, capofila delle 11 Fonda-zioni di origine bancaria (Ente Cassadi Risparmio di Firenze, Fondazione

Cariparma, Fondazione Cariplo,Fondazione Cassa di Risparmio del-la Provincia di Teramo, FondazioneCassa di Risparmio di Cuneo, Fon-dazione Cassa di Risparmio di Ferra-ra, Fondazione Cassa di Risparmiodi Modena, Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Trento e Rovereto, Fon-dazione Cassa di Risparmio di Udinee Pordenone, Fondazione Cassa diRisparmio di Vercelli, Fondazione

Ager: un progetto delle fondazioni per la ricerca

nell’agroalimentare

Mariastella Gelmini, Giuseppe Guzzetti, Massimo D’Alema

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6 luglio-agosto 2008

GIORNATA DELLA FONDAZIONEACRI

Cassa di Risparmio in Bologna) chefino a oggi hanno aderito al progetto.Hanno messo a disposizione com-plessivamente oltre 23 milioni di eu-ro, da spendere in tre anni, che po-trebbero crescere con l’adesione dialtre Fondazioni, alcune delle qualihanno già espresso la loro manifesta-zione d’interesse.Tramite Ager le Fondazioni finanzie-ranno la realizzazione di ricerchenell’ambito di diversi comparti - fracui innanzitutto quello delle produ-zioni ortofrutticole (melo, pero e or-taggi pronti per il consumo), dei ce-reali (grano duro e riso), della vite(in un’ottica di fi-liera) e zootecnico(in particolare la fi-liera del suino) -ma anche iniziativefinalizzate all’ap-plicazione dei ri-sultati che ne deri-veranno, al fine difavorire il miglio-ramento dei pro-cessi produttivi, losviluppo di tecno-logie e la promo-zione e valorizza-zione del capitaleumano in un setto-re, come quellodell’agroalimenta-re italiano, che conun fatturato che supera i 180 miliar-di di euro (il 22% di export) rappre-senta il 12% del Pil nazionale ed èanimato da oltre 270.000 impreseper complessivi 1.650.000 occupati.Le risorse messe a disposizione dal-le Fondazioni tramite Ager raggiun-gono una massa critica che potrà in-cidere concretamente per l’innova-zione in questo settore.Ager avrà durata triennale e funzio-nerà tramite un’associazione tempo-ranea di scopo nella quale conflui-ranno tutte le risorse ad esso destina-te dalle singole Fondazioni: a oggipiù di 23 milioni di euro, che potreb-bero aumentare entro fine dicembre2008, quando si chiuderanno i termi-ni per la costituzione di questa asso-ciazione che, di fatto, è il “veicolo”

tramite il quale le Fondazioni gesti-ranno l’iniziativa.Essa opererà prevalentemente lungotre linee: lo sviluppo diretto di pro-getti; il finanziamento di interventidi terzi con l’assegnazione di risorsetramite bandi; la divulgazione dei ri-sultati conseguiti tramite azioni didisseminazione nazionale e locale. «Le Fondazioni di origine bancaria- ha detto Guzzetti - sono particolar-mente impegnate sul fronte della ri-cerca scientifica, che in questi ultimianni ha visto crescere significativa-mente le nostre erogazioni, fino adassorbire nel 2007 oltre il 15% del

miliardo e settecentomilioni di eurodel totale erogato. Quello agroali-mentare, però, è un settore che meri-ta un’attenzione specifica, nell’am-bito della ricerca, ed è per questoche abbiamo realizzato Ager.In campo agroalimentare - ha sotto-lineato - il nostro Paese ha posizionidi leadership che meritano di essereconsolidate e rafforzate; e la capaci-tà di innovazione è un asset fonda-mentale e imprescindibile per perse-guire questo risultato.Le crescenti attese dei consumatoriin termini di tracciabilità, garanziadi qualità e originalità dei prodottirappresentano una domanda chenon solo non può essere elusa, mache a fronte di una spesa alimentareannua degli italiani pari a 140 mi-

liardi di euro costituisce per la no-stra industria agroalimentare un’op-portunità e una sfida competitivanella quale le Fondazioni di originebancaria vogliono dare il loro sup-porto».Le Fondazioni di origine bancariasono profondamente radicate nei lo-ro territori e molte di esse operano inaree a forte valenza agroalimentare.Con Ager esse potranno realizzareprogetti condivisi e farsi snodo perconnettere reti di collaborazione,spesso già esistenti, tra operatori delsettore, università e centri di ricercapubblici e privati che lavorano su te-

mi legati all’innova-zione, al trasferi-mento tecnologico ealla ricerca in questocampo.Inoltre potrannocontribuire meglio asuggellare la voca-zione territoriale deitessuti produttivi lo-cali in cui esse ope-rano proprio concen-trando gli sforzi sul-l’innovazione, la ri-cerca scientifica e ilcapitale umano dieccellenza.Ager sarà governatoda un Comitato digestione e da un Co-

mitato scientifico.Il Comitato di gestione, composto intotale da 10 membri, definisce il pia-no delle attività, gli strumenti, le ri-sorse e le modalità per la loro realiz-zazione; può nominare consulenti eaffidare incarichi di collaborazione;approva, infine, le rendicontazionidelle spese sostenute.Quale presidente del Comitato diGestione è stato scelto il dott. UgoDozzio Cagnoni, membro dell’orga-no di indirizzo di Fondazione Cari-plo. Il Comitato scientifico - compo-sto in totale da 20 membri - formulagli indirizzi di attività di Ager, moni-tora il suo andamento e vigila sulleattività realizzate. ■

* Responsabile Comunicazione Acri

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7luglio-agosto 2008

Donazione di 25.000 Europer il premio Nobel per laPace Shirin Ebadi

Grazie alla visita presso la sede del-la Fondazione Cassa di Risparmio diBolzano del Premio Nobel per la Pa-ce, l’iraniana Shirin Ebadi, il presi-dente della Fonda-zione, GerhardBrandstätter, hacolto l’occasioneper esprimere lasua considerazio-ne e stima per unavita impiegata nel-la battaglia a favo-re dei diritti uma-ni. A seguito del-l’incontro, è statoconsegnato alla si-gnora Ebadi un as-segno di 25.000Euro, provenientedal Fondo di utili-tà sociale dellaFondazione, chesarà utilizzato inIran a favore delle donne oppresse esvantaggiate. La consegna dell’asse-gno ha concluso il soggiorno altoate-sino di Shirin Ebadi, dopo che laPremio Nobel ha tenuto le proprierelazioni sia a Merano (in occasionedel primo congresso internazionaledei Musei della Donna) che a Bruni-co su Il mio Iran. Una vita tra rivo-luzione e speranza. Shirin Ebadi haillustrato chiaramente persecuzioni,incarcerazioni e abuso sulle donne

del suo Paese, una situazione di cuiconosciamo solo una minima partedai documentari televisivi e reporta-ge giornalistici. “Il contributo finan-ziario della Fondazione è un grandeaiuto nella mia battaglia a favore dimaggiori diritti per le donne ed i fan-ciulli”, ha affermato Shirin Ebadi ag-

giungendo: “negli Stati con governifondamentalisti le donne non vengo-no rispettate, non perché lo prescrival’Islam, ma perché gli uomini inter-pretano scorrettamente il Corano“. Ilpresidente della Fondazione, Ger-hard Brandstätter, che si è detto pro-fondamente impressionato dall’in-stancabile impegno di questa donnanella lotta per maggiori diritti delledonne e dei fanciulli, ha dichiaratocome sia imprescindibile la necessi-

tà di cambiamenti culturali, ossia unaccresciuto sforzo per il rispetto delprincipio della tutela dei diritti uma-ni anche negli Stati musulmani. “Ilrispetto per la vita e la dignità dellepersone dev’essere accettato in tuttele culture. Purtroppo gli stati con undeficit democratico non vogliono ri-

spettare i dirit-ti umani, sem-plicemente perpaura che ildominio ditta-toriale possaessere scossodalle fonda-menta.” Shirin Ebadi,che ha conclu-so gli studi digiurisprudenzanel 1969 a Te-heran, è statala prima giudi-ce nella storiadell’Iran; nel1979 ha dovu-to tuttavia ras-

segnare le dimissioni in quanto don-na democratica all’interno di unoStato musulmano.Da allora lotta affinché le donne pos-sano godere di diritti di uguaglianzae per maggiori diritti dei fanciulli neiPaesi governati da regimi fondamen-talisti.Nel 2003 è stata la prima donna mu-sulmana ad essere insignita del pre-mio Nobel per la Pace proprio per ilsuo esemplare impegno sociale. ■

Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano

Rispetta il prossimo tuoa cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione

SERVIZI ALLA PERSONADAL SISTEMA

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8 luglio-agosto 20088

La residenza per anziani “Va-lentiniano”, finanziata daFondazione Cassa di Rispar-

mio di Ravenna e da Regione Emi-lia Romagna: quando la collabora-zione fra pubblico e privato dà otti-mi frutti.

Lunedì 30 giugno alle 10 è statainaugurata la residenza per anziani“Valentiniano”, in via San Mama165 a Ravenna, adiacente alla casaprotetta Galla Placidia di via PuntaStilo. Realizzata col contributo della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Ra-venna e della Regione Emilia Roma-gna, su terreno di proprietà del Co-mune, la residenza Valentiniano, af-fidata in gestione al Consorzio per iservizi sociali, è composta di 12 ap-partamenti di nuova concezione adelevata tecnologia, destinati ad an-ziani autosufficienti ed in grado diospitare sedici persone.L’intervento, avviato nell’estate del2004, è costato 1.979.000 euro, fi-nanziati per il 42 per cento dalla Re-gione e per il 58 dalla FondazioneCassa di Risparmio di Ra-venna. La Fondazione hacoperto anche le spese pergli arredi per 230.000 euro.Il sindaco, Fabrizio Mat-teucci ha sottolineato i dueaspetti significativi: da unlato la fattiva e proficuacollaborazione fra pubblicoe privato, che ha permessodi realizzare un interventoche altrimenti non sarebbestato possibile portare a ter-mine, dall’altro la qualità ele caratteristiche innovativedell’intervento stesso, siaper quanto riguarda la strut-tura in sé che per quantoconcerne le modalità di ge-stione.Gli appartamenti sarannoinfatti destinati ad anzianiautosufficienti, ai quali sarà

però assicurata una possibilità dicontatto costante con il vicino centropolifunzionale Galla Placidia. Agliassegnatari saranno quindi assicurateindipendenza e autonomia, ma an-che, qualora occorra, assistenza. Il Presidente della Fondazione Cassadi Risparmio di Ravenna dott. Gual-tieri si è associato alle parole del Sin-daco e le ha condivise.Ha ribadito che la Fondazione, nelgiorno dell’inaugurazione ha vistoraggiunti due obiettivi. Il primo èquello di vedere realizzata un’operainnovativa, molto utile e funzionaleal sostegno attivo degli anziani favo-rendone il coinvolgimento e il “vive-re insieme”.Il Presidente ha sostenuto che laFondazione, già da tempo aveva in-dividuato questo bisogno ed ora èlieta di aver contribuito ad alleviare,almeno in parte, questo grosso pro-blema.Il secondo obiettivo conseguito èquello di aver visto confermato ilprincipio che da sempre ispira l’atti-vità istituzionale della Fondazione:quello della “sussidiarietà”.

La Fondazione ritiene infatti che i ri-levanti impegni assunti sul territoriocostituiscano lievito moltiplicatoreassieme al coinvolgimento di altrerisorse disponibili sia pubbliche cheprivate.

Caratteristiche della struttura

Il complesso si sviluppa su due pia-ni, dove sono stati realizzati otto mo-nolocali e quattro bilocali, in gradodi ospitare sedici persone.I monolocali hanno una superficie dicirca 40 metri quadri, i bilocali di 56.Gli alloggi del piano terra hanno unpiccolo giardino privato mentrequelli al primo piano sono dotati diampio balcone.Al piano terra sono previsti deglispazi comuni per lavanderia, stireriae deposito.Inoltre è stata realizzata un’ampiasala per attività comuni e per attivitàrivolte all’esterno e relativi serviziigienici.Anche il primo piano è dotato di unasaletta comune con relativi servizi.

SERVIZI ALLA PERSONADAL SISTEMA

Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

Valentiniano: residenza per gli anziania cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione

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9luglio-agosto 2008 9

SERVIZI ALLA PERSONADAL SISTEMA

L’area esterna è dotata di parcheggioper auto e per biciclette, di un’area agiardino e di un magazzino comune.Tutti gli ambienti sono raffrescati.Tutti gli avvolgibili delle finestre so-no motorizzati.Gli alloggi sono dotati di impiantoantintrusione.Gli spazi comuni sono dotati di rile-vatori antincendio.Ogni alloggio è dotato diimpianto di comunicazionecon l’adiacente casa protet-ta “Galla Placidia”. Un monolocale ed un bilo-cale del piano terra sonodomotizzati: porte e finestree pensili della cucina sonotutti motorizzati e manovra-bili manualmente o con te-lecomando.

Il regolamento per l’ac-cesso

Secondo il regolamento re-centemente approvato dalConsiglio comunale, la re-sidenza Valentiniano saràgestita dal Consorzio per iservizi sociali. L’accessosarà regolato da una gra-

duatoria, per accedere alla quale oc-correrà avere almeno 75 anni di età edue anni di residenza nel comune diRavenna; il bando sarà biennale e ledomande dovranno essere inoltratetramite l’assistente sociale della cir-coscrizione nella quale risiede il ri-chiedente.Per la quantificazione dei punteggitre saranno i parametri: lo stato della

rete sociale, l’adeguatezzadell’abitazione in uso, la si-tuazione economica. Unacommissione di tre membrivaluterà le richieste. L’am-missione sarà regolata daun contratto quadriennalerinnovabile.Le rette saranno di 400 eu-ro per ciascuno degli ottoalloggi singoli, 650 europer i quattro doppi, com-prensive di utenze.Il totale delle spese di fun-zionamento è stato calcola-to in 69.600 euro/anno.Si ipotizza una gestione apareggio, in ogni caso ilComune si impegna a prov-vedere alla compensazionedell’eventuale disavanzo diesercizio.

Il regolamento ha carattere speri-mentale, fra un anno se ne verifiche-ranno gli esiti.L’avviso di selezione sarò emessodal Consorzio per i Servizi Sociali il1° luglio p.v.In esso saranno contenute tutte leinformazioni necessarie per la com-pilazione delle domande di ammis-sione. ■

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10 luglio-agosto 200810

VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONEDAL SISTEMA

Il 24 maggio scorso si è celebratala giornata della Fondazione Pe-scarabruzzo, appuntamento an-

nuale promosso in sede nazionaledall’ACRI che, per questa edizione,ha avuto per l’Istituto presieduto daNicola Mattoscio un duplice signifi-cato. Da un lato festeggiare un’altraannata contrassegnata da una serieimportante di ulteriori obiettivi rag-giunti, e dall’altro ricompensare conun premio speciale le scolarescheabruzzesi distintesi per creatività edimpegno civico nell’alveo del con-corso artistico letterario dedicato al-la mostra del maestro Antonio Noce-ra “C’era una volta… secondo me”,tenutasi con grande consenso di pub-blico e critica presso il complessomonumentale ex Aurum a Pescara.Con l’occasione è stato anche pre-sentato il bilancio sociale 2007. Il discorso celebrativo pronunciatodal Presidente Mattoscio al cospettodei rappresentanti del mondo delleimprese, del volontariato, della for-mazione, della cultura e delle nume-rose autorità intervenute, ha fattochiara luce sull’ormai consolidatanatura giuridica e sulla rigorosa mis-sione delle Fondazioni di originebancaria. In particolare, ha ripercor-so le tappe storiche che hanno con-dotto dall’originario Monte Frumen-tario all’attuale configurazione del-l’Ente come investitore istituzionale

e come operating & grant makingfoundation. Ha posto altresì in rilie-vo un’attenta descrizione dell’attivi-tà in essere, come pure della rendi-contazione dei lavori messi in can-tiere e realizzati nel corso degli ulti-mi anni. Tra questi si distinguono so-prattutto quelli riconducibili alla for-mulazione operativa dell’inedito Di-stretto Culturale dell’area metropoli-tana di Pescara. La Fondazione Pescarabruzzo, infat-ti, nell’interpretare la sua duplice vo-cazione di grant-making e operatingfoundation, nel tempo si è distinta

per aver posto in essere iniziative so-prattutto miranti al consolidamentodi quelle ricchezze intangibili chepromanano dallo sviluppo del capi-tale umano e sociale del sistema so-cioeconomico locale, quali ad esem-pio il recupero e la valorizzazionedelle maggiori cineteatri cittadini,dando vita all’innovativo networkPescara Cityplex, quali i numerosirestauri d’arte ‘svelata’, il rifacimen-to della facciata dello storico TeatroMichetti e la successiva realizzazio-ne di contenuti culturali dedicati al-l’uopo ed identificabili con la Casadel Jazz e la Pescarabruzzo Jazz Or-chestra, quali ancora le inedite rea-lizzazioni cittadine del tecnologicoSpazioInformaGiovani negli ex-silosdella stazione ferroviaria e dellaMaison des Arts, quest’ultima alcentro di un continuo fermento di unnuovo dinamismo culturale.La Fondazione, nel perseguire, aisensi del proprio Statuto, scopi diutilità sociale, tra l’altro nei settoridell’arte, delle attività e dei beni cul-turali, nonché in quello della promo-zione dello sviluppo economico lo-cale, ha contribuito all’ideazione e alfinanziamento di buona parte dell’o-

Fondazione Pescarabruzzo

La giornata della Fondazionedi Edgardo Bucciarelli

Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo

Un momento della giornata della Fondazione

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11luglio-agosto 2008 11

VIII GIORNATA DELLA FONDAZIONEDAL SISTEMA

pera monumentale “Ponte del Ma-re”, attraverso un’azione congiuntacon altre istituzioni ed operatori pri-vati, che si inscrive in un quadroevoluto di attività di governance direti complesse. Queste molteplici at-tività sono orientate all’insegna dellanuova economia della conoscenza e,se da un lato concorrono al raggiun-gimento di importanti obiettivi statu-tari tesi ad integrare edimpreziosire quelle fun-zioni di rango superioredel territorio di riferi-mento, dall’altro sonoespressione oltre che diun profondo rilievo so-ciale ed economico, an-che e soprattutto di unarinnovata dimensionesimbolica, intrisa di va-lori d’identità prospetti-ca di una intera colletti-vità.La giornata ha registrato,oltre a ciò, la presenta-zione alla platea dell’ul-timo bilancio sociale ap-provato dal Consiglio diAmministrazione e dalComitato di Indirizzo,uno strumento che per laFondazione Pescara-bruzzo rappresenta nonsolo un supporto efficacedi ulteriore rendiconta-zione della gestione ri-spetto a quella tipica-mente di natura contabi-le, ma anche una rifles-sione aggiuntiva sullacoerenza tra gli intendi-menti programmaticiconnessi al mandato isti-tuzionale e le azioni chevengono realizzate alla luce della re-sponsabilità sociale. In particolare, il bilancio sociale2007 rinnova l’attenzione sulla valu-tazione che caratterizza il valore del-l’Istituto nella sua attitudine ad inte-ragire direttamente con i suoi molte-plici interlocutori, contribuendo alsoddisfacimento delle loro aspettati-ve (stakeholder value approach).Quanto esplicitato dalla portata for-male e sostanziale del reporting so-ciale presentato, dunque, si è reso

manifesto innanzitutto nel senso ge-nerale che la Fondazione ha intesoinfondere alla definizione di respon-sabilità sociale sulla base delle piùaffermate esperienze internazionali edegli studi nel campo dell’etica edell’economia ed, in secondo luogo,in una attività di governance istitu-zionale avanzata, protesa fin dalleorigini rispetto alle esigenze di dia-

logo con tutti gli interlocutori di rife-rimento. In questo modo, la Fondazione Pe-scarabruzzo intende confermare erafforzare un processo di gestione re-sponsabile tendente al conseguimen-to dell’obiettivo di uno sviluppo so-stenibile, che vede nel corso del2007 il patrimonio netto dell’Entecrescere di 26,7 milioni di euro ri-spetto al 2006, fino a toccare quota202,9 milioni. Nel dettaglio, gli ac-cantonamenti al fondo erogazioni

per l’arte, le attività ed i beni cultu-rali, la formazione, la ricerca scienti-fica e tecnologica, la salute pubblicae per lo sviluppo economico del ter-ritorio hanno visto un incremento dioltre il 20% rispetto al 2006.L’Istituto, dunque, nell’essere statoindividuato da tempo dalla sua co-munità locale come una tra le com-ponenti essenziali della società civi-

le organizzata, da enteno profit dotata di auto-nomia statutaria e ge-stionale, si configurasempre più come un at-tore consapevole dellosviluppo socioeconomi-co, sia nel tradurre in at-ti concreti le istanze diciviltà e la volontà diprogresso, sia nell’otticadi una dialettica e di unacollaborazione continuacon le altre realtà che sulterritorio istituzional-mente interagiscono neimedesimi settori, deli-neando attraverso pro-getti sostenibili ed inte-grati una rete di sistemaestesa.L’epilogo dei lavori del-la giornata si è avuto conla premiazione delle“opere letterarie” deigiovanissimi scrittoripartecipanti al concorsoartistico “C’era una vol-ta…secondo me”, comecorollario alla mostradelle opere d’arte di An-tonio Nocera, allestitadal 27 ottobre al 24 feb-braio scorsi presso le sa-le dell’ex Aurum a Pe-

scara. «La Fondazione, con tale ini-ziativa» afferma Nicola Mattoscio«ha voluto proporre un’occasioneconcreta di stimolo critico e di arric-chimento culturale ed, insieme, diampio coinvolgimento della popola-zione studentesca appartenente allenumerose scuole che hanno visitatola rassegna, per favorire un’immer-sione anche emozionale nei profondicontenuti etici sapientemente svelatidal mondo favolistica del MaestroNocera». ■

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12 luglio-agosto 200812

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Apiù di quarant’anni dalla in-dimenticabile mostra I vedu-tisti veneziani del Settecento

(Venezia, Palazzo Ducale, 1967),viene riproposta, alla Casa dei Carra-resi di Treviso, un’esposizione in-centrata sulle opere del grande mae-stro Antonio Canal, detto il Canalet-to, e dei maggiori esponenti della ve-duta italiana. Promossa dalla Fonda-zione Cassamarca, con l’organizza-zione di Artematica e con il patroci-nio del ministero degli Affari Esteri,del Comune di Treviso, della Provin-cia e della Regione Veneto, la mo-stra, curata dai maggiori esperti delsettore, presenta un buon numero diopere (circa un centinaio) dei più im-portanti artisti del vedutismo prove-nienti da collezioni private - e quindisolitamente non accessibili al pub-blico - e, soprattutto, provenienti daimportanti musei; tra questi il Rijk-museem di Amsterdam, il Louvre,l’Alte Pinakothek di Monaco, il Me-tropolitan di New York, l’Ermitagedi San Pietroburgo. Come si com-prende dal titolo dell’esposizione,protagonista assoluta della mostra èVenezia con le sue vedute, gli scorcidella laguna, del Canale e degli an-goli più insoliti della città. Tutto ciòè interpretato con accenti diversi da-gli artisti che, accanto al grande Ca-naletto e dopo di lui, sono considera-ti i più importanti esponenti del ve-dutismo: Luca Carlevarijs, BernardoBellotto, Francesco Guardi e Miche-le Marieschi. Grazie a questi pittori,che utilizzano nuovi strumenti comela camera ottica per rinnovare la vi-sione della città lagunare, Veneziaalimentava il proprio mito non soloaccentuando il processo di autocele-brazione, già iniziato nei secoli pre-cedenti, ma anche aprendosi allascoperta di nuove inquietudini, ad at-mosfere soggettive e al disvelamentodei propri aspetti più reconditi, ma-gici e inquieti.Committenti e destinatari di questepoliedriche immagini erano solita-

mente collezionisti o viaggiatoristranieri, soprattutto inglesi (comenel caso del Canaletto), che conside-ravano non solo Venezia una tappaobbligata del “grand tour”, ma ancheun luogo unico al mondo. Nonostan-te il vedutismo non abbia preso l’av-vio nella città lagunare e molte altrecittà siano state rappresentate congrande maestria, la Serenissima ri-mane quella che più di ogni altra in-terpreta e porta a maturazione il ca-rattere di questa corrente artistica.Interprete per eccellenza delle vedu-te veneziane è, naturalmente, il Ca-naletto, il primo di una lunga schieradi artisti che tramandarono l’imma-gine della Serenissima attraversoluoghi destinati a diventare un patri-monio comune: il Ponte di Rialto, laRiva degli Schiavoni, il Canal Gran-de, piazza San Marco ecc., immaginisempre presenti nel repertorio delpittore, con variazioni che riguarda-no più l’aspetto formale che quellocontenutistico, e pertanto legate al-l’evoluzione stilistica dell’artista. Tra le opere in mostra si segnalanoalcuni dipinti del periodo giovanile

come il Campo di San Giacometto eil Canal Grande dal palazzo ComerSpinelli (entrambi dalla StaatlicheGemäldegalerie di Dresda), che pre-sentano ancora, nella rappresentazio-ne delle figure, un legame con il gu-sto picaresco di fine Seicento ma di-mostrano, nell’impostazione ampia edilatata del Canal Grande, un sensospiccato per l’inquadratura prospetti-ca e per l’impostazione luministica. Altri capolavori del Canaletto espo-sti nella mostra sono Il bacino di SanMarco dalla Giudecca (da UptonHouse), dove si accentua l’elementopanoramico e spettacolare, interpre-tato da un luminismo intenso e preci-so, e la Vigilia di San Pietro di Ca-stello, un notturno in cui l’inquadra-tura prospettica viene interpretata at-traverso il riflesso della luce lunaresulla superficie dell’acqua.Quest’ultimo dipinto fa parte dellaserie di quattro vedute, attualmentein mostra e conservate alla Gemälde-galerie di Berlino, eseguite da Cana-letto per il mercante tedesco Sig-mund Streit.A Treviso si potranno vedere anche

Canaletto, Il Campo San Giacometto, Dresda, Gemäldegalerie Alte Meister - Staatliche Kunstsamm-lungen Dresden

Fondazione CASSAMARCA

Canaletto: Venezia e i suoi splendoridi Letizia Bencini

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13luglio-agosto 2008

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

opere come Il mercato a Rialto e Ilcampo di San Giuseppe a Castello,dove l’artista, tralasciando gli aspet-ti più scenografici e plateali della ve-duta, mette in evidenza gli aspettipiù intimi e sconosciuti della vitaquotidiana di Venezia.Accanto alla figura centrale di Cana-letto il percorso espositivo documen-ta anche le origini della veduta vene-ziana con alcune opere di GaspardVan Wittel, artista olandese attivoprevalentemente a Roma, del qualesi può ammirare l’ampio panoramacon forte suggestione atmosfericapresente nel Bacino di San Marcocon la Piazzetta (dal Prado), e di Lu-ca Carlevarijs che, nell’Ingresso so-lenne dell’abate de Pomponne a SanNicolò del Lido il giorno dell’Ascen-sione (dal Rijksmuseum di Amster-dam), riproduce per la prima volta,con grande senso scenografico e pro-spettico, la minuziosa topografia del-la città lagunare. Vengono inoltre proposti, accanto ainomi importanti di Michele Marie-schi e di Bernardo Bellotto, interpre-ti classici della veduta e legati co-munque alla visione canalettiana, an-che i cosiddetti minori tra i qualiFrancesco Albotto, Pietro Bellotti,Bernardo Canal, Jacopo Fabris, An-tonio Joli; la loro vasta produzionedocumenta la grande diffusione diquesto filone artistico, non solo al-l’interno della società veneziana maanche sul mercato internazionale. L’itinerario termina con gli splendididipinti di Francesco Guardi, inter-prete personalissimo della veduta

italiana. A differenza della minuziaprospettica e dello stile nitido di Ca-naletto, di cui probabilmente fu allie-vo, il Guardi predilige una visioneatmosferica impregnata da una gam-ma cromatica inquieta, dove cam-peggiano piccole figurine immersenell’ampia prospettiva della laguna.Rispetto all’elemento “scientifico” e“oggettivo” del Canaletto, nel Guar-di prevale l’elemento soggettivo efantastico, come è evidente nel di-pinto Il Doge sul Bucintoro a SanNicolò del Lido il giorno dell’Ascen-sione (dal Louvre), dove ormai risul-ta quasi inesistente la linea di demar-cazione tra l’aria e l’acqua. In parallelo con la mostra, si deveanche segnalare l’interessante inizia-tiva del dipartimento Educazione diArtematica che ha previsto una seriedi attività didattiche per le scuole

primarie e secondarie.La prima è rivolta agli insegnanti eprevede una serie di incontri (a parti-re dalla metà di ottobre), che si ter-ranno nella sala delle conferenze diCasa dei Carraresi, con l’obiettivo diformare il personale docente (discuola primaria e secondaria) che in-tende portare i propri alunni a visita-re la mostra. La seconda prevede unconcorso a premi sul tema Venezia.La città sull’acqua, che ha per finali-tà il coinvolgimento di giovani nelprocesso artistico-creativo attraversola produzione di elaborati di variogenere: produzione grafica, immagi-ni fotografiche, componimenti lette-rari. La terza si rivolge alle scuoled’infanzia e consiste nell’attivazionedi laboratori mobili presso le scuoleche ne faranno richiesta al fine disensibilizzare e sviluppare la venacreativa dei più piccoli.Sono previste inoltre visite guidatealla mostra con percorsi didatticispecifici e diversificati a secondadell’età dei partecipanti.I ragazzi delle scuole verranno intro-dotti alla scoperta del funzionamentodella camera ottica, strumento fon-damentale per la prospettive nellevedute, e alla realizzazione di sceno-grafie con cui creare una Veneziaanimata personale.I più piccoli, accompagnati dai per-sonaggi di un famoso cartone anima-to, viaggeranno nella Venezia delSettecento e saranno spettatori “di-retti” della vita di Canaletto. ■

Luca Carlevarjs, L’ingresso solenne dell’abate de Pomponne a Palazzo Ducale, Amsterdam, Rijksmu-seum

Canaletto, Il Canal Grande dal palazzo Corner Spinelli al ponte di Rialto, Dresda, Gemäldegalerie AlteMeister - Staatliche Kunstsammlungen Dresden

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16 luglio-agosto 2008

BENI AMBIENTALI E DEL PAESAGGIODAL SISTEMA

Si chiama “Il Parco del Vetoio:tra Natura e Salute” ed è unprogetto innovativo ed origina-

le che prevede la riqualificazioneambientale dell’area circostante l’o-spedale San Salvatore dell’Aquilaper un’ampiezza di circa 23 ettari.L’idea del club aquilano Lions NewsCentury, con il contributo tecnicodella società di architettura ed inge-gneria DUNaMIS, sarà realizzatagrazie al contributo della Fondazio-ne stessa ed andrà ad intervenire suuna vasta zona abbandonata e quindiinutilizzata ma dall’alto valore am-bientale attraversata dal fiume Ater-no e caratterizzata dal Lago Vetoiouno specchio d’acqua tra i più limpi-di e puliti d’Abruzzo.Il progetto prevede il recupero e l’u-manizzazione di queste aree verdi at-traverso interventi di riqualificazioneambientale e la creazione di itinerarididattici, educativi e riabilitativi.L’intervento renderà la zona del Ve-toio, trasformata in parco, un ele-mento centrale del nuovo sviluppodella città dotando L’Aquila di unpolmone verde godibile da tutti i cit-tadini e dai degenti del S. Salvatore. La proposta è quella di trasformarel’ospedale, finora concepito in fun-zione dell’attività del medico, in una

struttura nella quale il paziente devetrovarsi a proprio agio in qualsiasimomento e l’Ospedale sarà percepi-to, dai “cittadini sani” come luogo diincontro, di integrazione e di sociali-tà. Perciò “il Parco del Vetoio” miraa trasformarsi in un’area di impor-tanza urbana, nella quale trovanospazio attività di ogni genere: da at-tività ricreative a quelle culturali,senza tralasciare le attività di riabili-

tazione sanitaria. La zona di inter-vento è stata indi-viduata seguendoquelli che sono iconfini naturalidel sito, andandocosì a delimitareuna superficiecompresa tra ilfiume Aterno adOvest, l’ospedaleS. Salvatore ed illago Vetoio aNord. Il progettoprevede diversearee attrezzate

per le diverse attività da svolgersi al-l’interno del parco: un percorso fit-ness, un luogo per esposizioni tem-poranee all’aperto, una cavea permanifestazioni culturali, un percorsodegli aromi ricco di essenze che pos-sono essere apprezzate anche dainon vedenti, un parco per la salutedei bambini dove tra l’altro è previ-sto un anello di pista in erba per scidi fondo così da consentire la riedu-cazione funzionale e l’allenamentodei bambini asmatici e dei bambinicon pneumopatie ostruttive in gene-re; è prevista poi la realizzazione diun campo di minigolf ed aree desti-nate all’horticultural therapy, alla petterapy e all’ippoterapia, un percorsovita per convalescenti, un’area di ri-trovo per anziani e infine un transet-to didattico per lo studio dell’habitatlacustre.Tutte le informazioni sono disponi-bili sul sito www.lionsnewcenturyla-quila.it e www.fondazionecarispaq.it

*Ufficio stampa della Fondazione

Fondazione CARISPAQ

Il Parco del Vetoio: tra Natura e Salutedi Angela Ciano*

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17luglio-agosto 2008

a cura di Francesca Cigna

La rubrica presenta alcune delle iniziative delle Fondazioni bancarie contenute nel database “Pro-getti” nell’area riservata alle associate del sito ACRI. Si tratta di interventi che per modalità innova-tiva e complessità di realizzazione o per la loro particolare tipologia appaiono di rilevante interesse.

E R R A T A C O R R I G ENel numero 3 maggio-giugno 2008 a pag. 19 della presente Rivista, è stato commesso un errore tipografi-co. La denominazione corretta della Fondazione che ha realizzato il progetto dal titolo “Festival Europeodella musica nella scuola-edizione 2007” è la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto e non la Fondazio-ne Cassamarca. Ci scusiamo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto per il disguido occorso.

DAL SISTEMAI PROGETTI

Nell’esercizio 2007, l’ammontare delle risorse assegnate al settore Patologie e Disturbi Psichi-ci e Mentali, è stato ripartito sostanzialmente fra progetti pluriennali e continuativi. In base aldocumento programmatico 2007, contributi come quello per la gestione del Centro Disabili An-tares nel Comune di Lerici o quello per il Progetto Mai Soli di assistenza domiciliare a favoredi persone affette da gravi forme di disabilità psichica e mentale, sono stati messi a regime. Nel-lo stesso tempo però si è vista la necessità di dar voce anche a progetti innovativi in un settoredove è sempre stato preponderante l’aspetto socio-assistenziale verso il portatore di handicap enon quello di “diversità intesa come risorsa”. La proposta presentata dall’Ass.ne Afrodite è sta-ta vista rispondente più di altre a questo tipo di obiettivo in quanto in grado di dare visibilità aesperienze eccellenti presenti nel tessuto locale del volontariato e di dimostrare competenze spe-cifiche volte allo sviluppo di nuove progettualità. La qualità tecnica infatti delle riprese televi-sive da un lato e la spontaneità del linguaggio, giocato sempre in prima persona dal disabile sen-za mediazioni né interpretazioni, ha costituito la base di una proposta comunicativa che è anda-ta “oltre” la narrazione ed ha assunto una valenza formativa in quanto ha prodotto conoscenza.Il progetto “Rolling Wave” nasce proprio dal bisogno di comunicare i problemi della disabili-tà ad un pubblico vasto ed eterogeneo in modo da sollecitare la sensibilità e la presa di co-scienza su queste tematiche. Lo ha proposto il presidente dell’Associazione Afrodite onlusMauro Bornia, che è anche il coordinatore della Consulta Disabili della Spezia. Bornia è sta-to normodotato sino a 28 anni, prima di subire un grave incidente. Oggi di anni ne ha 42 e nelsuo rapporto con la disabilità è in grado di rappresentare un “prima” e un “dopo”. Egli avver-te l’esigenza di instaurare un rapporto non “pietistico” con chi è portatore di handicap, da quil’idea di otto trasmissioni televisive con i disabili e i volontari protagonisti che si raccontano.Si tratta di spazi autogestiti in cui i problemi e le aspettative dei disabili vengono comunicaticon un linguaggio spontaneo ed efficace, soprattutto accessibile a tutti. Ben diverso da quelloche si usa di solito nei convegni e nelle tavole rotonde. L’innovatività del progetto è stata quel-la di raccontare la diversità, portare alla luce storie di vita e dare fisionomia e voce alla faticae al coraggio di essere diversamente veri e diversamente utili.

GENESI DELPROGETTO

Fondazione Cassa di Risparmio

della Spezia

DENOMINAZIONE PROGETTO ROLLING WAVE - ONDA ROTOLANTEDescrizione Sintetica Progetto televisivo che intende incidere in maniera efficace,

accessibile e vivace, sulle conoscenze, le opinioni e gli atteg-giamenti dei cittadini in merito ai diritti delle persone disabi-li, promuovendo un approccio alle questioni della disabilitàbasato sul concetto di “diversità” come risorsa

Settore Patologie e Disturbi Psichici e MentaliDurata AnnualeImporto 60.000,00 EuroAnno prima delibera 2007Natura giuridica del soggetto beneficiario Associazione Onlus operante nel settore della disabilitàOrigine del Progetto Progetto Proprio Fondazione Carispe e Ass.ne AfroditeLocalizzazione Provincia della Spezia

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18 luglio-agosto 2008

I PROGETTIDAL SISTEMA

Le otto trasmissioni tematiche, mandate in onda in una fascia serale di massimo ascolto, han-no suscitato molto interesse, non solo nel pubblico adulto, ma anche tra i giovani. Numerose,infatti, sono state le telefonate e le testimonianze pervenute all’emittente e alla Associazionepromotrice del progetto. L’immediatezza delle forme narrative e autobiografiche nonché il co-

involgimento di numerose realtà sociali hanno ga-rantito grande attenzione. I racconti contenevanoanche elementi di denuncia per i problemi insolu-ti (le barriere architettoniche che permangono, adesempio) che sono diventati materia di dibattitopolitico. La produzione realizzata sarà raccolta susupporto digitale e sarà distribuita gratuitamente atutti i soggetti locali, enti e organismi, istituziona-li e non, che operano nell’ambito delle politichesociali, economiche e del lavoro. Il progetto saràripetuto e si arricchirà di nuovi contributi. L’As-sociazione Afrodite ha deciso di lanciare un con-corso di idee per giovani registi spezzini che vor-ranno impegnarsi nelle tematiche del progettocontribuendo con proprie produzioni audiovisive.

IMPATTO,RISULTATI EPROSPETTIVEFUTURE

Si è trattato di otto trasmissioni della durata di 30 minuti ciascuna, andate in onda sulla emit-tente spezzina Teleliguria Sud. Hanno richiesto sei mesi di impegno e 1200 ore di lavoro allostaff tecnico di produzione che le ha realizzate con la partecipazione attiva di volontari, anzia-ni, disabili, giovani che sono stati di volta in volta registi, narratori, commentatori e intervista-tori. Il dettaglio di ogni trasmissione è stato il seguente: Sigla con grafica 3D, Sommario, Ser-vizio 1 - Narrazione parallela condotta da due persone che si “incontrano” nella pratica del vo-lontariato, Servizio 2 - Reportage di attualità ed informazione, Servizio 3 - Intervista a respon-sabili istituzionali, opinion leader, amministratori, Servizio 4 - Cortometraggio a tema realizza-to da registi esterni di fama nazionale e da giovani registi spezzini, Sigla e titoli di coda. Si è affrontato un tema sociale ed umano come quello della disabilità fisica e mentale. Non so-lo i disabili però ma anche la gente e la vita quotidiana delle persone sono entrati nelle “sto-rie”. Storie di chi sceglie il volontariato e le sue esperienze e storie di chi, grazie al volonta-riato, migliora le sue condizioni di vita. Senza mai enfatizzare il volontario-salvatore e senzamai entrare nelle sofferenze delle persone in maniera grossolana. Si è scelta la strada del rac-conto sobrio e diretto e si sono proposti alla riflessione dei telespettatori pezzi di vita di ognigiorno. Sono stati presentati i centri diurni della Provincia della Spezia con le relative attivitàche si svolgono ogni giorno, laboratori di teatro e di danza, interviste ad artisti, pittori e mu-sicisti disabili. Ci sono state anche interviste a persone abbastanza “speciali”, persone che non-

ostante la disabilità sono riuscite ad emergere e aconquistare posti di responsabilità: un’attrice diTorino, il Capitano del Popolo di San Marino, unchirurgo che opera in carrozzella, un ingegnereche lavora nel team della Ducati. Il progetto habasato la propria operatività su un gruppo di lavo-ro pilotato da competenze specialistiche (regista,sceneggiatore, tecnici di ripresa) e organizzativeintegrate da un direttore di produzione. Sul pianodella produzione televisiva le metodologie hannofatto riferimento alle nuove tecnologie del lin-guaggio audiovisivo utilizzando l’editing videodi-gitale con sistemi informatici. La ricostruzionenarrativa di sé come dispositivo pedagogico-for-mativo ha rappresentato un momento di auto-ri-flessione ed emancipazione degli stessi protagoni-sti in grado di connotare i risultati anche in termi-ni di apprendimento e cambiamento sociale.

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

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19luglio-agosto 2008

DAL SISTEMAI PROGETTI

Fondazione Cassa di Risparmio

di Biella

Il progetto di donazione di apparecchiature mediche all’ASL di Biella si colloca all’interno diun impegno ormai consolidato della Fondazione nei confronti dell’Ospedale cittadino per ilquale l’Ente stanzierà negli anni circa 20 milioni di euro per la creazione della nuova sede eper l’acquisto di apparecchiature.In particolare a Biella l’Emodinamica è ripartita, dopo circa 2 anni di inattività, nel giugno2004 grazie all’intervento della Fondazione che ha finanziato l’allestimento di una sala poli-funzionale di cardiologia invasiva ed anche acquistato un agiografo portatile.Grazie a questo intervento è ripresa l’attività diagnostica (coronarografie) e si è avviata la for-mazione di un medico presso la Cardiologia universitaria di Torino al fine di poter svolgereanche l’attività interventistica.Dal giugno 2004 al 31 dicembre 2005 sono state eseguite 358 coronarografie su pazienti a bas-so rischio di essere sottoposti ad angioplastica. Il 26 gennaio 2006 veniva eseguita la primaangioplastica coronaria nella storia dell’Ospedale di Biella anche se con la supervisione di unemodinamista esperto della Cardiologia universitaria di Torino.Contemporaneamente al marcato incremento dell’attività, si evidenziavano i limiti dell’angio-grafo portatile, per tale motivo la Fondazione interveniva ancora una volta finanziando l’ac-quisto di un secondo agiografo portatile con un sistema di raffreddamento liquido: in tal mo-do la sala di emodinamica poteva disporre di 2 apparecchi radiologici, interscambiabili in tem-pi brevi in caso di guasto meccanico (maggio 2006). Dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006la Cardiologia di Biella ha eseguito 724 procedure di emodinamica. I primi mesi del 2007 sono stati invece penalizzanti per l’Emodinamica di Biella a causa divarie problematiche, ma dal 1° giugno 2007 la situazione migliorava nettamente e riprendevaun periodo di intensa attività. Attualmente il personale biellese sta garantendo una reperibili-tà 24 ore su 24 30 giorni su 30 e sono stati sottoposti ad angioplastica primaria (durante infar-to miocardico acuto) oltre 50 pazienti negli ultimi 6 mesi con tempi door to baloon intorno a60 min.

GENESI DELPROGETTO

DENOMINAZIONE PROGETTO ACQUISTO APPARECCHIATURE PER L’OSPEDALEDI BIELLA: UN NUOVO AGIOGRAFO D’AVAN-GUARDIA PER CARDIOLOGIA

Descrizione Sintetica La Fondazione sostiene lo sviluppo dell’Ospedale di Biellaattraverso l’acquisto diretto di apparecchiature mediched’avanguardia da donare alla struttura. Nel 2008 è stato do-nato un nuovo agiografo fisso per il reparto di Cardiologia

Settore Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativaDurata Progetto annualeImporto 680 mila euroOrigine del progetto Progetto proprioLocalizzazione Biella

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20 luglio-agosto 2008

I PROGETTIDAL SISTEMA

La crescita di procedure interventistiche ha avuto un impatto positivo sull’incremento dei ri-coveri, sull’aumento della produzione e sulla riduzione della mobilità passiva; al tempo stes-so tale incremento rende difficile conciliare nella stessa sala i casi di emodinamica ed i casi dielettrofisiologia.

Il marcato incremento delle proceduredi emodinamica degli ultimi 6 mesi hamesso in evidenza la necessità di angio-grafi che sappiano far fronte ai più in-tensi carichi di lavoro.La Regione Piemonte inoltre, durante leprocedure di accreditamento per il per-corso diagnostico terapeutico dell’in-farto miocardico acuto, ha posto comerequisito essenziale e irrinunciabile lapresenza in sala di emodinamica di unangiografo fisso.La Fondazione ha sostenuto lo svilup-po dell’Emodinamica biellese stanzian-do un importo complessivo di 680 milaeuro per l’acquisto di un nuovo angio-grafo d’avanguardia e per la realizza-zione dei lavori di adeguamento dellastruttura.

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

Viene di seguito riportata la scheda tecnica del nuovo angiografo fisso donato all’ASL di Biel-la con l’indicazione dei punti di forza della stessa:

Philips Allura Xper FD10Completa libertà di movimento• Arco a sospensione pensile;• Movimenti motorizzati;• Maggior numero di proiezioni raggiungibili.Semplicità d’utilizzo• Schermo touch-screen con comandi intuitivi;• Comandi personalizzabili in base alle esigenze del medico;• Controllo di tutto il sistema direttamente dal tavolo di cateterismo.

Qualità d’immagine superiore. Menoradiazioni a paziente e operatore• Complesso radiogeno più potente:

contrariamente a quanto si possa pen-sare, le radiazioni a bassa energia ven-gono maggiormente assorbite dal pa-ziente. Un complesso radiogeno piùpotente riduce queste radiazioni;

• Scopia pulsata: invece che erogare ra-diazioni in modo continuo, il tubo ra-diogeno emette una serie sequenzialedi impulsi, come i fotogrammi di unatelecamera. Questo chiaramente ridu-ce l’esposizione del paziente alle ra-diazioni;

• Filtri aggiuntivi: riducono ulterior-mente le radiazioni “inutili”.Maggiore precisione in diagnosi e te-rapia

IMPATTO, RISULTATI, E PROSPETTIVE FUTURE

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21luglio-agosto 2008

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

La raccolta di dipinti antichidella Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Perugia si è arric-

chita di un autentico capolavoro: il“Santo Stefano” di Luca Signorelli.La tavola (cm 59x48) è stata acquisi-ta sul mercato antiquario per530.000 euro e l’operazione acquistaparticolare rilevanza se si tiene con-to della rarità di pezzi di questa por-tata: sono infatti circa due secoli chesul mercato non vengono reperite equindi trattate opere dell’artista cor-tonese, fatta eccezione per un dise-gno venduto all’asta da Sotheby’s aLondra nel 2002. Si tratta di un di-pinto ampiamente documentato estudiato da numerosi esperti. Giànella “Vita di Luca Signorelli” pub-blicata da Girolamo Mancini nel1903, si ricorda che il “Santo Stefa-no” venne dipinto dal Signorelli perla confraternita di Santo Stefano daCortona, istituto soppresso nel Sette-cento. E, in effetti, nell’Inventario dele Masserizie della confraternita èmenzionato: “Item un quadro c’è laLapidazione di Santo Stefano”. Dopo la soppressione della Confra-ternita, l’opera passò di mano in ma-no (passaggi tutti documentati) sinoa giungere nelle raccolte del ConteFerretti dove l’ammirò GirolamoMancini.“Il protomartire colpito sulla fronteda un sasso - scrive lo studioso, de-scrivendo la tavola - solleva la de-stra, e rassegnato stringe al seno lamano sinistra. Nella dalmatica in-dossata dal santo vedesi ritratta la la-pidazione di lui come fosse intessutao ricamata nella stoffa”.La tradizionale iconografia, che pre-vede la rappresentazione del martirecristiano al centro di un gruppo dipersone intente a lapidarlo, secondoquanto narrato dagli Atti degli Apo-stoli (7,56), dove si dice che gli an-ziani del Sinedrio, dopo aver ascolta-to le parole del diacono, che li accu-sò di aver tradito e ucciso il figlio di

Dio, “tutti insiemegli si avventaronoaddosso e, trascina-tolo fuori della cit-tà, si diedero a lapi-darlo”, è qui evoca-ta nell’elegante de-coro della dalmati-ca, dove il Santoappare inginocchia-to fra tre aguzziniche lo stanno col-pendo con grossepietre. Di grande ef-ficacia è l’idea diconcentrare il fuoconarrativo sulla figu-ra del protagonista,portato in primopiano, ingrandito alpunto da occuparel’intero spazio dellatavola. Trionfatoresulla cieca incredu-lità dei pagani, dalui definiti “incirconcisi di cuore ed’orecchi” (7,51), Stefano, con losguardo rapito dalla contemplazionedella luce divina che promana dal-l’alto, si concede all’osservatore ri-versando all’esterno un dolore nonurlato. Nell’attesa del trapasso (“miresta ancora un po’ di vita”, sembradire con la mano destra sollevata inalto), il giovane diacono porta la ma-no sinistra al cuore, a voler sottoli-neare la sua comunione con Cristo.“Signore Gesù, ricevi lo spiritomio”, dice invocando il Signore, unattimo prima di cedere sotto i colpidei carnefici (7,59). Anche il paesag-gio, lucido, silente, metafisico, sotto-linea la dolorosa malinconia del mo-mento. Messa da parte ogni enfasinarrativa, quest’opera parla all’os-servatore con sottile, convincente li-rismo. Il “Santo Stefano” arricchisce unacollezione d’arte, quella patrimoniodella Fondazione, nella quale sonopresenti opere molto selezionate del-

la grande pittura umbra, da Lattanziodi Niccolò e Niccolò di Liberatoredetto l’Alunno (Deposizione nel se-polcro), a Matteo da Gualdo (Vergi-ne Assunta tra i Santi Tommaso e Se-bastiano e Madonna con Bambino introno, Santa Maria Maddalena eSanta Lucia), a Perugino (Madonnacol Bambino e due cherubini) a Pin-toricchio (Madonna col Bambino epaesaggio). Altro nucleo di rilievo è,nelle Collezioni, costituito dalla rac-colta di ceramiche rinascimentali,raccolta che è tra le più importanti inEuropa, attualmente esposta a Palaz-zo Baldeschi al Corso, sede espositi-va e museale della Fondazione peru-gina. Ed è proprio a Palazzo Balde-schi che potrà essere ammirato ilSanto Stefano di Signorelli fino al 29giugno 2008, all’interno dell’esposi-zione che la Fondazione ha allestitocon i suoi capolavori rinascimentalinell’ambito della grande mostra chela città di Perugia ha dedicato al Pin-toricchio. ■

Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia

Acquistato dalla Fondazione il “Santo Stefano”,capolavoro di Luca Signorellia cura dell’Ufficio Stampa Studio Esseci

Luca Signorelli, Santo Stefano

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22 luglio-agosto 2008

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Il restauro della grande cupoladell’abbazia benedettina di SantaMaria del Monte si è protratto per

due anni. I finanziamenti congiuntidella Fondazione Cassa di Rispar-mio di Cesena e della Soprintenden-za al Patrimonio Storico, Artistico eEtnoantropologico di Bologna hannoreso possibile il restauro dell’ultimagrande cupola di Romagna e proba-bilmente d’Italia.Si tratta di 630 mq di superficie af-frescata, eseguitanello spazio didue anni e con-clusa nel 1771.La cupola avevasubìto danni in-genti durantel’ultima guerra edera stata oggettodi un interventodi restauro neglianni successivi.Da allora polvere,sporco e infiltra-zioni avevano of-fuscato l’interasuperficie pittori-ca, nascondendocosì la bella qua-lità cromatica conla quale il pittoreha caratterizzatoogni figura e lospazio infinito.La Madonnasvetta a 31 metrid’altezza e gli an-geli che la circon-dano, difficil-mente distingui-bili dal basso, sicaratterizzano peri ricchi pigmenti. Tutto è realizzato abuon fresco quasi certamente rifinitoa secco. Finiture perdute in una delle

tante manutenzioni del ciclo. L’apo-teosi mariana è preceduta da otto sto-rie sul tamburo della cupola, sorrettodai quattro evangelisti.Il ciclo mariano è introdotto dalleVirtù cristiane, tutte caratterizzateiconograficamente, e dai Profeti di-stinguibili per i cartigli con versettisignificativi.Iconograficamente il complesso ci-clo trova riscontro nella cupola affre-scata da Corrado Giaquinto nella

cattedrale di Cesena.Al Monte tutto è più lineare, didatti-camente fruibile e al contempo più

ricco di riferimenti biblici.L’autore dell’opera è Giuseppe Mila-ni, un artista di origini parmensi cheopera incessantemente a Cesena e inRomagna, caratterizzando con la suapittura la città. La cupola della Ma-donna del Monte è, tra le opere disoggetto religioso, la più significati-va sul piano pittorico e analogamen-te complessa dal punto di vista ico-nografico.Qualcosa di analogo, su un versante

squ i s i t amen telaico, ritrovere-mo, ad opera del-lo stesso pittore,sempre a Cesena,in palazzo Ro-magnoli, il cuirestauro si è con-cluso da poco.Numerose le sueopere nella stes-sa Cesena, ovestanno per inizia-re i lavori di re-stauro nella chie-sa di San Zeno-ne, anch’essa af-frescata dal mae-stro “cesenate”tra il 1767 e il1769.Il restauro dellacupola di SantaMaria del Monteè stato eseguitodal laboratorio diMariella Dell’A-more affiancata,per le indaginitecniche, dalprof. RoccoMazzeo e dal

prof. Gabriele Bitelli dell’Universitàdegli Studi di Bologna. Ha diretto ilavori Franco Faranda. ■

Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena

Il restauro della cupolaa cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione

Giuseppe Milani, Assunzione della Vergine, Abbazia di Santa Maria del Monte

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23luglio-agosto 2008

IL PUNTO SU...BENI CULTURALI

Il valore del bene culturale intesonon solo come dote economicama come momento di condivisio-

ne sociale e culturale: questo il temadella prossima conferenza Interna-zionale HERITY giunta alla sua se-conda edizione, che si terrà nel di-cembre prossimo.Roma sarà il luogo deputato adospitarla nella sua splendida cornicenella quale testimoni di diverserealtà avranno la possibilità di con-frontarsi e di suggerire proposteconcrete in grado di offrire al pub-blico un’offerta culturale qualitati-vamente migliore.HERITY, per chiancora non co-noscesse l’orga-nismo, dopo 9anni di studio sioccupa dal 2002di certificazionedi qualità dellagestione dei beniculturali; inquella sede por-rà l’accento sulpubblico, princi-pale protagoni-sta e testimonedell’evoluzionedel modo di frui-re i beni cultura-li, e su chi ha in“consegna” lacultura nel no-stro Paese: gli altri stakeholders.Un buon project financing non deter-mina da solo la sopravvivenza delbene culturale (inteso come “profit-to” che si trae dalla fruizione del be-ne culturale) ma soprattutto cosa es-so rappresenta per il pubblico, il sen-so di appartenenza e l’identificazio-ne con la storia che puntualmente,consapevolmente o no, adattiamo

nella nostra continua attività espe-rienzale.L’esperienza infatti rappresenta il le-game principale con la memoria sto-rica a cui apparteniamo e quandoquesta è vissuta nella sua totalità siha una percezione universale e appa-gante dell’arte.L’obiettivo di HERITY, che nellacertificazione analizza anche il pub-blico e il suo livello di satisfaction, èquello di ottimizzare al massimo lerisorse per raggiungere livelli quali-tativi sempre migliori.Proprio per questo Banca Carige adesempio, ha richiesto la certificazio-

ne del Palazzo dell’ex Monte di Pie-tà nella città di Palermo.L’edificio che riapre i battenti rap-presenta uno dei tanti esempi di co-me il bene culturale va “ristudiato”avendo cura non solo del grado diconservazione, ma di come valoriz-zarlo e trasmetterlo al grande pubbli-co, anche con usi differenti. Il 17 ottobre scorso si è tenuta una

audizione di HERITY in Commis-sione Cultura dell’ACRI, primo pas-so dell’attuazione dell’accordo fir-mato fra i due organismi.La collaborazione con l’Acri nonesaurisce però le attività dell’Organi-smo in Italia: dopo gli ecomusei del-la Provincia di Torino nel 2005 e l’i-tinerario HERITY del centro storicodi Roma nel 2006, anche la RegioneLazio nel 2007 ha certificato il suosistema museale e il Comune di Ro-ma i più importanti musei del centrostorico della capitale, dai Musei Ca-pitolini al Planetario. La firma di un accordo di coopera-

zione con laCNI UNESCOnel 2003 nonchécon il Ministerodei Beni e Atti-vità Culturali econ Il Ministerodell’Interno at-tribuisce ad HE-RITY una gran-de responsabili-tà, quella di ri-uscire a trasmet-tere il messag-gio che ancheper i Beni Cultu-rali è necessariauna trasforma-zione: passaredalla fase delsalvataggio a

quella delle alleanze, la principaledelle quali è rappresentata da quellacon il pubblico.Anche in questo HERITY, crede chele Fondazioni di origine bancariasiano un attore fondamentale irri-nunciabile; per questo chiede una lo-ro partecipazione sempre maggiore:una sfida da raccogliere, di cui saran-no presto noti i risultati. ■

Herity

Misurare il valore dei beni culturali:il pubblico e gli altri stakeholdersdi Pietro Briganò

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24 luglio-agosto 2008

NEWSDAL SISTEMA

Fondazione Cassa di Risparmio di Rieti

Gran Galà dell’Opera

La provincia reatina ama la musica classica. Sichiude con grande successo, il gran galà dell’ope-ra, la stagione concertistica itinerante promossa

dalla fondazione varrone di rieti. Oltre 1300 personehanno ascoltato la musica classica che ha attraversatola provincia reatina. “Questo progetto culturale è andato oltre ogni aspettati-va” - ha commentato il presidente della Fondazione Var-rone, Innocenzo de Sanctis, alla luce dei risultati ottenu-ti con la stagione concertistica, il Gran Galà dell’Operaconclusasi lo scorso 5 luglio a Fiamignano. Complessivamente oltre 1300 persone hanno seguitogratuitamente i concerti di musica classica che hannoproposto le più famose arie d’opera, dalla Tosca allaCarmen, dalla Boheme alla Traviata, dal Barbiere di Si-viglia, alla Nozze di Figaro. Il suggestivo repertorio èstato eseguito dai “Virtuosi dell’Opera”, un ensemble dielevata qualità, diretto dal M° Roberto Bongiovanni,molto stimato in Italia e all’estero per le ricercate sono-rità vocali e strumentali. Particolarmente apprezzata laperformance del tenore Giuliano di Filippo e della so-prano Carmen Petrocelli. La stagione itinerante aperta lo scorso 9 maggio adAmatrice, ha attraversato la città angioina di Cittaduca-le, la terra del mirto, Poggio Mirteto, il paese dei fiori,

Poggio Moiano, per concludersi nell’antico territoriodegli Equi, Fiamignano. Anche in quest’ultimo comune,si è registrata una straordinaria affluenza di pubblico,parte del quale ha dovuto seguire l’evento musicale fuo-ri dalla Chiesa parrocchiale dei SS.Fabiano e Sebastia-no, gremita in ogni ordine di posti.“Questo nuovo ciclo di concerti di musica classica si èsvolto per la prima volta nel territorio provinciale - haproseguito il presidente De Sanctis - La Fondazione Var-rone, voleva dare un segnale rilevante al territorio pro-vinciale, ponendosi l’ambizioso obiettivo di diventareuno stimolo e un punto di riferimento culturale non soloper la città, ma anche per la provincia, luogo depositariodelle tradizioni e delle nostre radici.Il grande successo di pubblico, riscosso, in ogni comunedal Gran Galà dell’Opera, ci conferma la straordinariavivacità culturale di una provincia che è stata unitaidealmente dalla musica classica, un linguaggio univer-sale che ha saputo stimolare la curiosità e l’interesse an-che di coloro che si sono avvicinati per la prima volta aquesto genere, promuovendo una significativa crescitadella cultura musicale”. L’iniziativa è stata accolta conentusiasmo dagli amministratori dei comuni coinvolti,che hanno dato la loro piena ed effettiva disponibilitànell’organizzazione dell’evento. ■

Fondazione Cassa dei Risparmidi Forlì, Fondazione Cassa diRisparmio di Cesena, Univer-

sità di Bologna e CCIAA di Forlì-Cesena partners per lo sviluppo tec-nologico.

Lo scorso 18 giugno è stata costitui-ta presso la sede della FondazioneCassa dei Risparmi di Forlì la socie-tà strumentale “Romagna Innova-zione srl”.Scopo della società, come da statu-to, è quello di promuovere e valoriz-zare la ricerca scientifica e l’innova-zione principalmente attraverso iltrasferimento tecnologico, svolgen-do a tal fine attività di consulenza, diformazione, di progettazione e divalidazione a favore del sistema del-le imprese e del settore pubblico.La Società, in particolare, persegui-rà lo sviluppo territoriale ed il raf-forzamento del trasferimento di co-noscenze e tecnologie attraversol’avviamento e lo sviluppo di ricer-che a carattere applicativo, stipulan-

do contratti specifici con le singoleimprese e utilizzando risorse proprieo di terzi, con particolare riguardo aquelle messe a disposizione dallestrutture di ricerca universitarie.“Romagna Innovazione”, che avràsede a Forlì, è partecipata dalla Fon-dazione Cassa dei Risparmi di Forlì,dalla Fondazio-ne Cassa di Ri-sparmio di Cese-na, dall’Univer-sità di Bologna edalla Camera diCommercio diForlì-Cesena.L’atto costituivoè stato, infatti,sottoscritto dalpresidente dellaFondazione Cas-sa dei Risparmidi Forlì, Piergiu-seppe Dolcini,dal presidentedella Fondazio-ne Cassa di Ri-

sparmio di Cesena Davide Trevisa-ni, dal rettore dall’Università di Bo-logna, Pier Ugo Calzolari, e dal Pre-sidente della Camera di Commerciodi Forlì-Cesena, Sergio Mazzi.Alla Presidenza della società è statonominato Piergiuseppe Dolcini, allavicepresidenza Davide Trevisani. ■

Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena

Costituita la Società “Romagna Innovazione srl”

Nella foto da sinistra: Davide Trevisani (Fondazione Cassa di Risparmio diCesena), Piergiuseppe Dolcini (Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì), PierUgo Calzolari (Università di Bologna) e Sergio Mazzi (Camera di Commer-cio di Forlì-Cesena)