Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... ·...

4
Association Democratici Parigi ___________________________________________________________________________ 1 Assemblea generale ordinaria del 10 giugno 2017: rapporto morale del presidente Care iscritte, cari iscritti dell’Associazione democratici e del circolo PD Paris, l’ultima assemblea generale ordinaria della nostra associazione si svolse il 4 marzo dello scorso anno. In quell’occasione ebbi il piacere (non è un modo di dire) di divenirne presidente, succedendo a Luca Saini, e affiancando il segretario Massimiliano Picciani. Da quel giorno sono trascorsi 15 mesi. Pieni di cose. La relazione del 2016 rievocava gli “echi ancora vivi della strage presso Charlie Hebdo”, quando ancora non c’era “consapevolezza di quello che avremmo poi subito, fisicamente e psicologicamente come parte integrante della comunità di Parigi e come cittadini europei”. Dopo Charlie Hebdo, il Bataclan, la Promenade des Anglais a Nizza. E poi? Io avrei difficoltà a fare l’elenco. Pochi giorni fa un giornalista del Corriere, Marco Imarisio, ha scritto: “Prendiamo gli ultimi due mesi e mezzo. (...) Quanti si ricordano delle bomba (...) di San Pietroburgo? Dal 22 marzo (2017, ndr), giorno dell’attacco a Westminster, a questa nuova notte di paura londinese, nella nostra Europa c’è stato un attentato con vittime ogni dodici giorni”. Ecco: dal giorno dell’ultima assemblea, “resta che qualcosa è accaduto”, come dice Montale, che ci riguarda “come parte integrante della comunità di Parigi e come cittadini europei”, per riprendere le parole dell’anno scorso. Ci siamo abituati alla minaccia del terrorismo. Eppure, un po’ paradossalmente, questo tema è rimasto un po’ sotto traccia nella nostra attività di questi mesi; segnata molto di più dall’agenda dell’attualità politica. Soprattutto italiana. Il giorno dell’assemblea, incontrammo Marco Piantini, consigliere per le questioni europee dell’allora presidente del consiglio Matteo Renzi. Nello stesso mese ci ritrovammo al Salon du Livre, qui a Parigi, sullo stand della Federazione Unitaria Italiana Scrittori. Con Simonetta Greggio, italiana che scrive in francese, tra altre cose, sulla storia recente d’Italia (provando a spiegare ai francesi quello che noi non abbiamo capito); e Biagio Guastella, giovane studioso, con Gerardo Maffei, attore e regista, per parlare di Leopardi. Ad aprile, Alessia Mosca, europarlamentare del PD, e Paolo Emilio Mazzoletti, professore alla LUISS, ci hanno parlato di “dubbi e prospettive del progetto di parnership Transatlantica”. A maggio, Sandro Gozi (in quel momento sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) aveva parlato del suo libro “Generazione Erasmus”, con il nostro iscritto François Lafond (allora direttore di Europanova) e il responsabile Europa del Parti Socialiste, Philippe Cordery. A giugno (mentre il PD perdeva le amministrative di Roma e Torino) Andrea Gauzzi, professore universitario di fisica, ci ha parlato della situazione politica del Brasile; e abbiamo aderito alla petizione in difesa delle istituzioni democratiche di quel paese. Sempre a giugno, abbiamo partecipato al forum delle associazioni italiane a Parigi. Poi abbiamo organizzato una serata (con Comites Parigi, ANPI Parigi, INCA Francia e ACLI France) in una delle librerie italiane di Parigi, la Tour de Babèle, dedicata al libro "Il Teléro di Carlo Levi: da Torino un viaggio nella Questione Meridionale”, realizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola di Torino e dall'Associazione lucana Carlo Levi, presentato da Domenico Cerabona e Giovanni Cerchia. Il teléro di Carlo Levi – un dipinto sulla “questione meridionale” A luglio, abbiamo partecipato all’iniziativa “una rosa per Valeria”, in ricordo di Valeria Solesin, ragazza italiana morta nella strage del Bataclan. E siamo entrati nella fase di avvicinamento al referendum costituzionale, ritrovando Sandro Gozi, e parlando con lui, tra l’altro, di legge elettorale (il famoso “Italicum”). Con Gozi ci siamo ritrovati alla Sorbona il 12 settembre, grazie alla collaborazione di Isabel Violante, bravissima italianista. Qualcuno gli fece questa domanda: il referendum si sta trasformando in un voto sul governo, con due terzi del sistema politico (centrodestra e Movimento 5 Stelle) all’opposizione; come fa a passare, la riforma? Risposta ottimista: la riforma passerà. La suite lui prova que non, cantava Georges Brassens. A Ottobre Ludovico Franchini ha assunto il ruolo di tesoriere, succedendo a Fabrizio Botta. Abbiamo incontrato Francesco Laforgia, esponente del Partito Democratico nella commissione bilancio. Abbiamo avuto un secondo incontro alla Sorbona, con Giancarlo Rolla, uno dei “56 costituzionalisti per il no”, giurista di lunga militanza a sinistra. Anche in questa occasione la partecipazione è stata forte, superando ampiamente i limiti dei nostri iscritti. Vi furono perplessità, su questo incontro,

Transcript of Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... ·...

Page 1: Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... · 2017-06-16 · Association)DemocraticiParigi! 2!! da!parte!di!persone!impegnate!sul!fronte!delsì.Ma!ioe!Massimiliano!ritenevamo!giusto,!necessario,!dare!spazioa!tutte!le!

            Association  Democratici  Parigi  

   

___________________________________________________________________________  1  

 

Assemblea  generale  ordinaria  del  10  giugno  2017:    rapporto  morale  del  presidente  

Care  iscritte,  cari  iscritti  dell’Associazione  democratici  e  del  circolo  PD  Paris,  

l’ultima  assemblea   generale  ordinaria  della   nostra   associazione   si   svolse   il   4  marzo  dello   scorso   anno.   In  quell’occasione  ebbi   il   piacere   (non   è   un   modo   di   dire)   di   divenirne   presidente,   succedendo   a   Luca   Saini,   e   affiancando   il   segretario  Massimiliano  Picciani.  Da  quel  giorno  sono  trascorsi  15  mesi.  Pieni  di  cose.  La  relazione  del  2016  rievocava  gli  “echi  ancora  vivi   della   strage   presso   Charlie   Hebdo”,   quando   ancora   non   c’era   “consapevolezza   di   quello   che   avremmo   poi   subito,  fisicamente   e   psicologicamente   come   parte   integrante   della   comunità   di   Parigi   e   come   cittadini   europei”.   Dopo   Charlie  Hebdo,  il  Bataclan,  la  Promenade  des  Anglais  a  Nizza.  E  poi?    Io  avrei  difficoltà  a  fare  l’elenco.  Pochi  giorni  fa  un  giornalista  del  Corriere,  Marco  Imarisio,  ha  scritto:  “Prendiamo  gli  ultimi  due  mesi  e  mezzo.  (...)  Quanti  si  ricordano  delle  bomba  (...)  di  San  Pietroburgo?  Dal  22  marzo   (2017,  ndr),  giorno  dell’attacco  a  Westminster,  a  questa  nuova  notte  di  paura   londinese,  nella  nostra  Europa  c’è  stato  un  attentato  con  vittime  ogni  dodici  giorni”.      Ecco:  dal  giorno  dell’ultima  assemblea,  “resta  che  qualcosa  è  accaduto”,  come  dice  Montale,  che  ci  riguarda  “come  parte  integrante  della  comunità  di  Parigi  e  come  cittadini  europei”,  per  riprendere   le  parole  dell’anno  scorso.  Ci  siamo  abituati  alla  minaccia   del   terrorismo.   Eppure,   un   po’   paradossalmente,   questo   tema   è   rimasto   un   po’   sotto   traccia   nella   nostra  attività  di  questi  mesi;  segnata  molto  di  più  dall’agenda  dell’attualità  politica.    Soprattutto  italiana.  

Il   giorno   dell’assemblea,   incontrammo   Marco   Piantini,   consigliere   per   le   questioni   europee   dell’allora   presidente   del  consiglio   Matteo   Renzi.   Nello   stesso   mese   ci   ritrovammo   al   Salon   du   Livre,   qui   a   Parigi,   sullo   stand   della   Federazione  Unitaria  Italiana  Scrittori.  Con  Simonetta  Greggio,  italiana  che  scrive  in  francese,  tra  altre  cose,  sulla  storia  recente  d’Italia  (provando   a   spiegare   ai   francesi   quello   che   noi   non   abbiamo   capito);   e   Biagio  Guastella,   giovane   studioso,   con  Gerardo  Maffei,  attore  e  regista,  per  parlare  di  Leopardi.    

Ad   aprile,   Alessia  Mosca,   europarlamentare  del   PD,   e   Paolo   Emilio  Mazzoletti,   professore   alla   LUISS,   ci   hanno  parlato   di  “dubbi  e  prospettive  del  progetto  di  parnership  Transatlantica”.    A  maggio,  Sandro  Gozi  (in  quel  momento  sottosegretario  alla   Presidenza   del   Consiglio)   aveva   parlato   del   suo   libro   “Generazione   Erasmus”,   con   il   nostro   iscritto   François   Lafond  (allora   direttore   di   Europanova)   e   il   responsabile   Europa   del   Parti   Socialiste,   Philippe   Cordery.     A   giugno   (mentre   il   PD  perdeva  le  amministrative  di  Roma  e  Torino)  Andrea  Gauzzi,  professore  universitario  di  fisica,  ci  ha  parlato  della  situazione  politica  del  Brasile;  e  abbiamo  aderito  alla  petizione  in  difesa  delle  istituzioni  democratiche  di  quel  paese.  Sempre  a  giugno,  abbiamo  partecipato  al  forum  delle  associazioni   italiane  a  Parigi.  Poi  abbiamo  organizzato  una  serata  (con  Comites  Parigi,  ANPI  Parigi,  INCA  Francia  e  ACLI  France)    in  una  delle  librerie  italiane  di  Parigi,  la  Tour  de  Babèle,  dedicata  al  libro  "Il  Teléro  di  Carlo  Levi:  da  Torino  un  viaggio  nella  Questione  Meridionale”,  realizzato  dalla  Fondazione  Giorgio  Amendola  di  Torino  e  dall'Associazione  lucana  Carlo  Levi,  presentato  da  Domenico  Cerabona  e  Giovanni  Cerchia.    

   Il  teléro  di  Carlo  Levi  –  un  dipinto  sulla  “questione  meridionale”  

A  luglio,  abbiamo  partecipato  all’iniziativa  “una  rosa  per  Valeria”,  in  ricordo  di  Valeria  Solesin,  ragazza  italiana  morta  nella  strage   del   Bataclan.   E   siamo   entrati   nella   fase   di   avvicinamento   al   referendum   costituzionale,   ritrovando   Sandro  Gozi,   e  parlando  con  lui,  tra  l’altro,  di  legge  elettorale  (il  famoso  “Italicum”).      

Con  Gozi  ci  siamo  ritrovati  alla  Sorbona  il  12  settembre,  grazie  alla  collaborazione  di  Isabel  Violante,  bravissima  italianista.  Qualcuno   gli   fece  questa  domanda:   il   referendum  si   sta   trasformando   in   un   voto   sul   governo,   con  due   terzi   del   sistema  politico  (centro-­‐destra  e  Movimento  5  Stelle)  all’opposizione;  come  fa  a  passare,  la  riforma?  Risposta  ottimista:  la  riforma  passerà.  La  suite  lui  prova  que  non,  cantava  Georges  Brassens.    

A  Ottobre  Ludovico  Franchini  ha  assunto  il  ruolo  di  tesoriere,  succedendo  a  Fabrizio  Botta.  Abbiamo  incontrato  Francesco  Laforgia,  esponente  del  Partito  Democratico  nella  commissione  bilancio.  Abbiamo  avuto  un  secondo  incontro  alla  Sorbona,  con  Giancarlo  Rolla,  uno  dei  “56  costituzionalisti  per  il  no”,  giurista  di  lunga  militanza  a  sinistra.  Anche  in  questa  occasione  la  partecipazione  è  stata  forte,  superando  ampiamente  i   limiti  dei  nostri   iscritti.  Vi  furono  perplessità,  su  questo  incontro,  

Page 2: Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... · 2017-06-16 · Association)DemocraticiParigi! 2!! da!parte!di!persone!impegnate!sul!fronte!delsì.Ma!ioe!Massimiliano!ritenevamo!giusto,!necessario,!dare!spazioa!tutte!le!

            Association  Democratici  Parigi  

   

___________________________________________________________________________  2  

 

da  parte  di  persone  impegnate  sul  fronte  del  sì.  Ma  io  e  Massimiliano  ritenevamo  giusto,  necessario,  dare  spazio  a  tutte  le  ragioni,   anche  a  quelle   contrarie  alla   riforma.  Ovviamente  quelle  argomentate,  non  strumentali  o  puramente  polemiche.  Per  affermare  il  pluralismo,  uno  dei  fondamenti  del  PD,  e  mettere  alla  prova  tutte  le  convinzioni,  confrontandole  con  uno  sguardo  critico.    Ancora  a  ottobre,  abbiamo  incontrato  Gianni  Pittella,  presidente  del  gruppo  dei  Socialisti  e  democratici  al  parlamento  UE,  e  Maria  Grazia  Troiano  del  comitato  Europa  per  il  sì,  nella  sede  del  PS  di  rue  Solferino.    

A  novembre  abbiamo  ancora  discusso  del  referendum  con  Stefano  Ceccanti,  ex  senatore  PD  e  uno  dei  “padri”  giuridici  della  riforma.  Ceccanti  era  a  Parigi  per  un  confronto,  a  Sciences  Po,  con  un  giurista  contrario  alla  riforma,  Enzo  Cheli.  Ancora  a  novembre,   in   collaborazione   con   ACLI   France   e   Comitati   per   il   Sì   Parigi,   l’incontro   su   “Riforma   costituzionale,   Europa,  integrazione”   con   Mario   Giro,   viceministro   agli   Affari   esteri   e   alla   Cooperazione   internazionale,   Silvia   Costa,  europarlamentare   PD   e   presidente   della   Commissione   cultura   e   istruzione   del   Parlamento   europeo,   Matteo   Bracciali,  responsabile  dip.  internazionale  ACLI,  e  Mario  Giro,  viceministro  agli  Affari  esteri  e  alla  Cooperazione  internazionale.  

 

 Due  manifesti  del  circolo  PD  Paris                

A  dicembre  2016,  il  referendum.  Il  voto  italiano  in  Francia  è  stato  favorevole;  ma  la  riforma,  lo  sappiamo,  è  stata  bocciata  dal  voto  generale.    Qualche  settimana  dopo,  a  gennaio  2017,  sul  nostro  sito  apparve  una  “lettera  al  Segretario  del  PD  e  alla  futura  segreteria  nazionale”  che  diceva:  “nato  da  diverse  e  molteplici  sensibilità  politiche  e  culturali,  il  PD  deve  restare  tale.  Ricco  di  forti  personalità  capaci  di  agire  su  base  comune  verso  obiettivi  comuni,  il  PD  deve  conservare  questa  sua  ricchezza  di  organismo  politico  collettivo.  Radicato  sugli  ideali  di  giustizia  e  libertà  del  nostro  popolo  e  dell’Unione  Europea,  il  PD  deve  vivere  ed  operare  con  il  popolo,  non  come  parte  di  un  “establishment”  italiano  ed  europeo”.  E  proponeva  alcuni  punti  da  cui   ripartire:   “(...)   riagganciare   il   partito   alla   gente.   Abbandonare   con   una   sincera   autocritica   una   narrazione   falsamente  ottimistica   della   realtà   (…).   Auspichiamo   (...)   che  il   PD   intervenga   con   decisione   sulla   disuguaglianza  con   politiche  redistributive  efficaci   (...)  Siamo  convinti  che  nel  PD   i  candidati  non  manchino  e  che  devono  essere  cercati  dalla  base  del  partito  e  non  co-­‐optati  dal  vertice  solitario  della  segreteria”.  

Sempre  a  gennaio,  si  è  aperta  la  strada  verso  le  Presidenziali  francesi,  con  le    Primaires  citoyennes  del  Parti  Socialiste  e  dei  suoi  alleati;  dall’altra,  quella  verso  il  congresso  del  PD.    

La  vittoria  di  Benoit  Hamon  alle  Primaires  citoyennes  ha  creato  un  vivace  dibattito  nel  circolo.  L’appartenenza  del  PD  e  del  PS  francese  alla  famiglia  del  socialismo  europeo,  e   l’accettazione  del  responso  delle  primarie,   inducevano  all’appoggio  ad  Hamon.  Tuttavia,  all’interno  del  circolo  è  emersa  anche  l’esigenza  di  misurarsi  con  la  candidatura  di  Emmanuel  Macron,  su  posizioni  social-­‐liberali,  o   liberal-­‐democratiche.  Anche   in  questo  dibattito  si  ritrova  un  elemento  ricorrente,  e  costituente,  del   PD:   cioè   uno   spettro   di   posizioni   e   culture  molto   ampio.   Il   24   febbraio,   intervistato   dal   Fatto   Quotidiano,   il   nostro  segretario,  Massimiliano   Picciani,   diceva:   “abbiamo   già   dichiarato   che   siamo   con   il   candidato   socialista  Hamon.   (...).   Noi  siamo  parte  del  Pse  e  sappiamo  quali  sono  i  nostri  doveri”,  aggiungendo  però  subito  dopo:  “c’è  un  tema  politico  di  fondo,  Hamon  si  è  presentato  su  una  linea  molto  più  di  fronda  rispetto  anche  al  presidente  uscente  Hollande,  Macron  è  invece  più  vicino  alla  sensibilità  di  Renzi.   Il  problema  non  riguarda  solo  gli   italiani:  anche   in  Francia  c’è  un  grande  dibattito  su  come  conciliare  queste  due  anime”.    

A   febbraio  2017  abbiamo   incontrato  Daniele  Viotti,   europarlamentare  PD  e  membro  del   gruppo  Socialists&Democrats   al  Parlamento  europeo.  Pochi  giorni  dopo,  pubblicammo  sul  sito  un  messaggio  che  spiegava  lo  stato  d’animo  di  molti  di  noi:  “le  sconfitte  nelle  amministrative  del  2016,    l’esito  del  Referendum  del  dicembre  scorso,  il  clima  generale,  richiederebbero  l’avvio  di  una  fase  molto  diversa.  Il  PD  potrebbe  (...)  riemergere  da  quelle  sconfitte  coinvolgendo  i  suoi  iscritti  e  dedicando  un  po’  di  tempo  a  rielaborare  una  visione  delle  cose.    Il  “sogno  di  una  cosa”  (per  usare  una  potente  espressione  marxiana).  E  da  quel  “sogno”  fare  discendere  una  concreta,  realistica  proposta  politica.  I  temi  non  mancherebbero.  Disagio  sociale  (...).  Riqualificazione  del  territorio  (...).  Diritti  civili.  (...)  Politica  del  lavoro  (...).  Molte  persone  si  sono  avvicinate  al  PD  perché  lo  

Page 3: Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... · 2017-06-16 · Association)DemocraticiParigi! 2!! da!parte!di!persone!impegnate!sul!fronte!delsì.Ma!ioe!Massimiliano!ritenevamo!giusto,!necessario,!dare!spazioa!tutte!le!

            Association  Democratici  Parigi  

   

___________________________________________________________________________  3  

 

hanno  considerato  (…)  uno  spazio  di  rappresentanza  democratica,  forse  l’unico  davvero  attivo  e  vitale  in  Italia,  oggi.  Ma  uno  spazio  di  rappresentanza  democratica  serve  a  parlare  di  queste  cose,  di  questi  temi.  Invece  si  parla  (...)  di  tutto,  tranne  che  della  società,  dei  problemi  delle  persone.  Quale  è,  adesso  e  per  il  futuro  prossimo,  la  visione,  la  proposta  politica  del  PD?  A  oggi,   non   ve   ne   è   una   davvero   univoca   e   condivisa.   E   mai   vi   sarà,   senza   un   autentico   confronto,   perché   il   Partito  Democratico   è   per   sua   nascita   e   definizione   l’incontro   di   (…)   culture   politiche   diverse   (...)   Social-­‐democratica,   cristiano-­‐sociale  e  liberal-­‐democratica.  (...)  Sarebbe  necessario  confrontare,  una  buona  volta,  lo  sguardo  che  queste  diverse  culture  portano  sui  temi  essenziali  della  nostra  società.  E  capire  se  il  perimetro  comune  giustifica   lo  stare  assieme.  (...)  Tornare  a  discutere  dei  temi  della  società  e  della  vita,  in  modo  partecipativo  e  non  verticistico,  sarebbe,  anche,  un  modo  di  ridare  un  po’   di   forza   e   dignità   alla   politica,   di   ritrovare   “la   bella   politica”,  magari   di   riavvicinare   ad   essa  molte   persone.   Che   non  aspettano  altro.  (...)    Alla  scadenza  naturale  della  legislatura  manca  poco  più  di  un  anno.  Se  non  ora,  quando?”.    

Febbraio   è   anche   il   mese   di   una   nuova   scissione   “a   sinistra”   del   PD:   quella   di   “Articolo   1   Movimento   Democratico   e  Progressista”.  Non  ha  portato  conseguenze  dirette  sugli  iscritti  al  nostro  circolo,  ma  resta  un  segno,  per  usare  le  parole  di  Maria  Chiara  Prodi,  di  “una  comunità  che  si  assottiglia”.  E  che  non  è  ancora  riuscita  ad  avviare  la  discussione  che  avevamo  auspicato  nella  nostra  lettera.    

A  marzo  si  è  invece  aperto  il  congresso;  per  noi,  il  cosiddetto  “primo  turno”  delle  primarie,  cioè  il  congresso  di  circolo.  Con  un   dibattito   vero,   bello,   interessante,   sulle   mozioni.   Hanno   votato   in   40   (su   57   iscritti   al   circolo),   con   risultato   in  controtendenza   a   quello   globale:   24   voti   per  Orlando,   14   per   Renzi,   2   per   Emiliano.   E   poi,   l’incontro   con   Laura  Garavini  (componente  dell’Ufficio  di  Presidenza  Pd  alla  Camera)  ed  Ettore  Rosato  (Presidente  del  gruppo  Pd  alla  Camera).    

       Il  circolo  PD  Paris,  alla  sede  delle  ACLI,  per  il  congresso  di  circolo    (25  marzo  2017)  e  con  Laura  Garavini  ed  Ettore  Rosato  (31  marzo  2017)  

Ad  aprile,  le  primarie  aperte.  Con  l’organizzazione  di  cinque  seggi  in  Francia,  di  cui  tre  qui  a  Parigi.  E  qui  ringrazio  le  persone  che  hanno  passato  la  giornata  su  questi  tre  seggi:  Paolo  Sartini,  Gioacchino  Castiello,  Cristiana  Tullio  Altan,  Raffaele  Fiore,  Claudia  Bedini,  François  Lafond,  Roberta  Corsi,  Giorgio  Leali,  Lodovico  Luciolli,  Sara  Villa,  Giulia  Girardi,  Francesco  Positano.    Stavolta   i   risultati   “locali”   sono   stati   in   linea   con   quelli   generali;   ha   vinto   Matteo   Renzi,   confermato   segretario.   Per   le  primarie   di   coalizione,   nel   2012,   vi   furono   circa   900   elettori;   per   quelle   del   PD   nel   2013,   700.   Quest’anno,   429.   Una  partecipazione  sempre  significativa,  sia  pure  in  calo.    

     I  risultati  delle  primarie  “aperte”  del  PD  in  Francia.  

Le  primarie  hanno  eletto  anche  la  nuova  Assemblea  Nazionale  del  PD,  con  la  conferma  di  tre  persone  del  circolo:  Rossella  Salvia,  Maria  Chiara  Prodi  e  il  segretario  Massimiliano  Picciani.    Il  nostro  Paolo  Sartini  ha  svolto  un  lavoro  prezioso  per  la  raccolta  delle   firme  di   sostegno  alle  candidature.  Qualche  giorno  dopo,  abbiamo   inviato  “un   rinnovato  augurio  a  Matteo  Renzi  perché,   impegnandosi  al  massimo  nel    ruolo  di  segretario  che  gli  è  stato  affidato,  sappia  –  più  e  meglio  degli  scorsi  anni  –  mettere  al  servizio  del  bene  comune  le  culture  politiche,  e  le  tante  capacità  umane,  che  si  ritrovano  e  si  riconoscono  nel   Partito   Democratico;   e   incoraggiare   la   partecipazione   e   il   confronto.   Abbiamo   bisogno,   assolutamente   bisogno,   di  partecipazione  e  di  confronto.  E  anche  di  provare  a  riallacciare  il  filo  con  chi,  a  torto  o  a  ragione,  dal  Partito  Democratico  si  è  allontanato  e  non  si  sente  più  rappresentato”.    

Nel  frattempo,  siamo  arrivati  alle  presidenziali  francesi.  Dopo  il  primo  turno,  il  circolo,  attraverso  le  parole  di  Massimilano,  ha   invitato   “tous,   militants   et   sympathisants   du   Partito   Democratico   Parigi   (...)   à   soutenir   la   candidature   d'Emmanuel  Macron  pour  faire  barrage  contre  l'extrême  droite  xenofobe  du  Front  National”.      

Page 4: Association)DemocraticiParigi ! !partitodemocraticoparigi.org/wp-uploads/2017/06/ADP... · 2017-06-16 · Association)DemocraticiParigi! 2!! da!parte!di!persone!impegnate!sul!fronte!delsì.Ma!ioe!Massimiliano!ritenevamo!giusto,!necessario,!dare!spazioa!tutte!le!

            Association  Democratici  Parigi  

   

___________________________________________________________________________  4  

 

Emmanuel  Macron,  lo  sappiamo,  è  stato  eletto  presidente.  E  siamo  all’oggi.  L’attualità  politica  italiana  parla  (nihil  sub  sole  novi)   di   legge   elettorale.   E   già   si   vede   la   fine,   forse   anticipata,   della   legislatura.   Ancora   una   volta,   è   l’agenda   politica  nazionale  a  dettare  i  temi.    

Come  si  legge  nel  resoconto  di  tesoreria,  i  nostri  iscritti  sono  58;  erano  48  lo  scorso  anno,  47  nel  2015.  L’aumento,  dovuto  all’effetto   congressuale,   è   stato   tuttavia  molto   inferiore   a   quello   del   2013   (anno   del   precedente   congresso),   quando   gli  iscritti  furono  addirittura  100.    Come  sapete,  l’iscrizione  al  circolo  vale  anche  come  iscrizione  all’Associazione;  mentre  non  è  vero   il   contrario.  Questo  per   aprire   l’associazione   anche   a   chi   non  desidera   iscriversi   al   partito,   o   è   iscritto   a   un  diverso  circolo.  In  realtà,  vi  è  coincidenza  pressoché  totale;  una  sola  persona  è  iscritta  all’associazione  ma  non  al  circolo.  Vi  è  una  prevalenza  di  uomini,  ma  la  presenza  femminile  è  (per  fortuna)  significativa.  Socialmente,  prevale  il  “ceto  medio  riflessivo”.    Le  date  di  nascita  coprono  un  arco  che  va  dagli  anni  Trenta  a  quelli  Novanta  del  secolo  scorso,  il  Novecento.    

In  conclusione,  vorrei  dire  che  questo  periodo  è  stato,  per  me,  bello  e  interessante.  La  nostra  associazione  e  il  nostro  circolo  mi   sembrano   spazi   preziosi   di   “rappresentanza   democratica”.   In   questo   senso,   penso   che   dovremmo   cercare   di   avere  un’agenda   più   libera   rispetto   a   quella   dettata   dall’attualità   politica   e  mediatica.   Abbiamo  molto   di   cui   occuparci.   I   temi  legati  al  territorio,  agli  italiani  in  Francia,  all’integrazione  europea.  L’attività  di  riflessione;  ad  esempio  sui  diritti  civili  (penso  alle  tematiche  di  fine  vita),    il  dibattito  sul  reddito  di  cittadinanza  e  più  in  generale  sulla  ridefinizione  del  welfare,  la  storia  sindacale  (abbiamo  un  sindacalista  come  Toti  Piazza  che  porta  un’esperienza  diretta  di  storia  del   lavoro:   l’Italia  del  Sud,   il  mondo   dei   braccianti,   i   meridionali   italiani   nelle   fabbriche   del   nord).   Infine,   mi   piacerebbe   anche   che   provassimo   a  individuare   punti   specifici,   condivisi   dai   nostri   iscritti,   su   cui   fare   battaglie   politiche   libere   e   autonome.  Non  mancano   le  occasioni,  non  mancano  forza  e  intelligenza.  Ci  sono  tante  cose  da  fare.    

Un  ringraziamento  alle  ACLI  Parigi  e  alla  Federation  Parti  Socialiste  che  ci  hanno  sempre  aperto  i  loro  locali  per  ospitare  le  nostre  riunioni  e  i  nostri  incontri.  Grazie  a  loro,  grazie  a  tutti  voi.  Non  perdiamoci  di  vista.    

 

Fait  le  1  juin  2016  par  le  Président  de  l’Association  Democratici  Parigi  

Maurizio  Puppo  

 

     Il  quaderno  degli  appunti  dell’Association  Democratici  e  del  Circolo  PD  Paris