ARTIGIANATO Un impegno costante «Scuole valide, ma ... · con il percorso universitario». ......

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XL I TOP200 IL FOCUS « Aiutiamo i ragazzi a valutare i propri talenti e li portiamo nelle aziende tramite percorsi di alternanza « Vogliamo far capire alle famiglie che gli istituti tecnici e professionali non sono scuole di serie B denti e soprattutto alle famiglie che gli istituti tecnici e quelli professio- nali non devono essere ritenuti scuole di serie B rispetto ai licei. Innanzitutto nel Lodigiano abbia- mo istituti tecnici e di formazione professionale di ottima qualità e non è un caso se intercettiamo par- te dell’utenza del Sudmilano, che privilegia Lodi al capoluogo lom- bardo. In secondo luogo questo ge- nere di scuole permette un inseri- mento lavorativo agevolato nel ca- so in cui non si decida di proseguire con il percorso universitario». Anche Vittorio Boselli promuo- ve il sistema della scuola lodigiana «che - ammette - è decisamente mi- gliorato nel corso degli anni sul ver- sante dell’offerta e dei risultati; il problema è che talvolta siamo di fronte a una scarsa qualità dei per- corsi scolastici del singolo ragazzo e qui il tema diventa più complesso, chiamando in causa più agenzie educative, la scuola, la famiglia e finanche le società sportive dove molti dei nostri ragazzi trascorrono una parte non irrilevante del pro- prio tempo». Secondo il segretario generale di Confartigianato, in sin- tesi, la qualità del percorso scolasti- co e il voto finale sono ancora ele- menti in grado di fare la differenza in un colloquio di lavoro. Accanto, ovviamente, a particolari compe- tenze che oggi dovrebbero essere patrimonio trasversale degli stu- denti, in primo luogo i linguaggi in- formatici e le lingue straniere. n di Lorenzo Rinaldi Tengono corsi nelle scuole, in- contri con i ragazzi e le famiglie, invitano gli studenti nelle aziende per far capire loro cosa significa il lavoro manuale e portano i maestri artigiani direttamente in aula. Sono solo alcuni degli esempi pratici del- l’imponente sforzo di orientamento che negli ultimi anni è stato messo in campo dalle associazioni dato- riali lodigiane, con l’obiettivo di aiu- tare i ragazzi a scegliere la propria strada, sia al termine della scuola media, sia una volta ultimati gli studi superiori, quando la prospet- tiva è da un lato quella di prosegui- re gli studi, dall’altro quella dell’in- gresso nel mondo del lavoro. E in un frangente nel quale domanda e of- ferta faticano spesso a coincidere (in Italia, ad esempio, c’è carenza di operai specializzati e di laureati in materie scientifiche) la strada del- l’orientamento indirizzato agli stu- denti ma anche alle famiglie e la strada del miglioramento costante dei percorsi scolastici devono ne- cessariamente incrociarsi. «Il nostro impegno è su due ver- santi - spiega Vittorio Boselli, se- gretario generale di Confartigiana- to Imprese della Provincia di Lodi -: ci confrontiamo infatti con i ra- gazzi di terza, quarta e quinta supe- riore attraverso l’alternanza scuo- la-lavoro per aiutarli nella scelta tra l’università o l’ingresso nel mercato del lavoro; ma siamo anche molto impegnati nell’attività di orienta- mento nelle scuole medie: attual- mente nel Lodigiano c’è ancora una forte propensione delle famiglie al- la “liceizzazione” dei figli, ecco per- ché con il progetto Indovinare la vita cerchiamo di aiutare i ragazzi (e le famiglie) a valutare i propri talenti e a scoprire magari che si è più portati per un istituto tecnico». L’orientamento è un elemento fondamentale anche per Mauro Sangalli, segretario generale del- l’Unione Artigiani della Provincia di Lodi, che dalla sede di via Lago Maggiore fa il punto insieme a Da- vide Marino, della società Galdus. «Ci approcciamo costantemente ai ragazzi e notiamo che spesso man- ca in loro una chiarezza di base su cosa vogliono fare da grandi - os- serva Sangalli - ecco perché è fon- damentale un efficace percorso di orientamento. Da anni stiamo cer- cando di far comprendere agli stu- Promosso il sistema formativo del Lodigiano, la propensione ai licei può però creare distorsioni nel mercato del lavoro ARTIGIANATO Un impegno costante «Scuole valide, ma dobbiamo aiutare i ragazzi a scegliere» Le competenze acquisite nel mondo della scuola e attraverso l’alternanza scuola-lavoro, i tirocini e l’apprendistato sono fondamenta- li, ma non sufficienti. Per entrare nel mondo del lavoro occorre dimo- strare di possedere anche le cosid- dette “soft skills”, cioè tutte le abili- tà trasversali, di tipo comporta- mentale e relazionale, che non si contrappongono alle “hard skills”, cioè le competenze acquisite attra- verso lo studio, ma piuttosto le inte- grano nella definizione di un profilo professionale. Potremmo parlare di competen- ze lavorative “leggere”, che permet- tono ai responsabili degli uffici del personale delle aziende di valutare quale comportamento potrebbe adottare un candidato sul posto di lavoro e assumono un rilievo parti- colare nel processo di selezione. Non a caso il gruppo Zucchetti di Lodi segnala che, oltre alle com- petenze digitali, i candidati devono dimostrare serietà, maturità, capa- cità di relazionarsi con gli altri (in- ternamente ed esternamente al- l’azienda) e attitudine a lavorare in gruppo. Le “soft skills” dunque con- tano sempre più nel mondo del la- voro. «E in alcuni giovani - avverte Vittorio Boselli, segretario generale di Confartigianato Imprese della Provincia di Lodi - si nota proprio una carenza di skills comportamen- tali. Personalmente visiono decine di curriculum al mese e posso tran- quillamente affermare che le com- petenze scolastiche da sole non ba- stano, a fare la differenza talvolta è la maturità del candidato». «Durante i nostri percorsi di orientamento - aggiunge Mauro Sangalli, segretario generale del- l’Unione Artigiani della Provincia di Lodi - spieghiamo ai ragazzi e alle famiglie che occorre tornare al te- ma del sacrificio. Oggi non è facile trovare un lavoro sotto casa, altre volte la domanda di lavoro c’è ma non si trovano candidati disponibili a lavorare la notte, la mattina pre- sto o nei week end». n L. R. L’APPROFONDIMENTO Per “sfondare” in azienda occorrono anche specifiche abilità di tipo relazionale «Maturità, sacrificio e lavoro in team: non servono soltanto le competenze» La capacità di lavorare in team è una delle qualità richieste dalle aziende quando esaminano il curriculum di un candidato Vittorio Boselli, Confartigianato Mauro Sangalli, Unione Artigiani

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XL I TOP200 IL FOCUS

«Aiutiamo i ragazzi a valutare i propri talenti e li portiamonelle aziende tramitepercorsi di alternanza

«Vogliamo far capirealle famiglie chegli istituti tecnicie professionali non sono scuole di serie B

denti e soprattutto alle famiglie chegli istituti tecnici e quelli professio-nali non devono essere ritenuti scuole di serie B rispetto ai licei. Innanzitutto nel Lodigiano abbia-mo istituti tecnici e di formazioneprofessionale di ottima qualità e non è un caso se intercettiamo par-te dell’utenza del Sudmilano, cheprivilegia Lodi al capoluogo lom-bardo. In secondo luogo questo ge-nere di scuole permette un inseri-mento lavorativo agevolato nel ca-so in cui non si decida di proseguirecon il percorso universitario».

Anche Vittorio Boselli promuo-ve il sistema della scuola lodigiana«che - ammette - è decisamente mi-gliorato nel corso degli anni sul ver-sante dell’offerta e dei risultati; ilproblema è che talvolta siamo di fronte a una scarsa qualità dei per-corsi scolastici del singolo ragazzoe qui il tema diventa più complesso,chiamando in causa più agenzie educative, la scuola, la famiglia e finanche le società sportive dovemolti dei nostri ragazzi trascorronouna parte non irrilevante del pro-prio tempo». Secondo il segretariogenerale di Confartigianato, in sin-tesi, la qualità del percorso scolasti-co e il voto finale sono ancora ele-menti in grado di fare la differenzain un colloquio di lavoro. Accanto,ovviamente, a particolari compe-tenze che oggi dovrebbero esserepatrimonio trasversale degli stu-denti, in primo luogo i linguaggi in-formatici e le lingue straniere. n

di Lorenzo Rinaldi

Tengono corsi nelle scuole, in-contri con i ragazzi e le famiglie, invitano gli studenti nelle aziendeper far capire loro cosa significa illavoro manuale e portano i maestriartigiani direttamente in aula. Sonosolo alcuni degli esempi pratici del-l’imponente sforzo di orientamentoche negli ultimi anni è stato messoin campo dalle associazioni dato-riali lodigiane, con l’obiettivo di aiu-tare i ragazzi a scegliere la propriastrada, sia al termine della scuolamedia, sia una volta ultimati gli studi superiori, quando la prospet-tiva è da un lato quella di prosegui-re gli studi, dall’altro quella dell’in-gresso nel mondo del lavoro. E in unfrangente nel quale domanda e of-ferta faticano spesso a coincidere(in Italia, ad esempio, c’è carenza dioperai specializzati e di laureati inmaterie scientifiche) la strada del-l’orientamento indirizzato agli stu-denti ma anche alle famiglie e la strada del miglioramento costantedei percorsi scolastici devono ne-cessariamente incrociarsi.

«Il nostro impegno è su due ver-santi - spiega Vittorio Boselli, se-gretario generale di Confartigiana-to Imprese della Provincia di Lodi-: ci confrontiamo infatti con i ra-gazzi di terza, quarta e quinta supe-riore attraverso l’alternanza scuo-la-lavoro per aiutarli nella scelta tral’università o l’ingresso nel mercatodel lavoro; ma siamo anche moltoimpegnati nell’attività di orienta-mento nelle scuole medie: attual-mente nel Lodigiano c’è ancora unaforte propensione delle famiglie al-la “liceizzazione” dei figli, ecco per-ché con il progetto Indovinare la vita cerchiamo di aiutare i ragazzi(e le famiglie) a valutare i propri talenti e a scoprire magari che si èpiù portati per un istituto tecnico».

L’orientamento è un elementofondamentale anche per Mauro Sangalli, segretario generale del-l’Unione Artigiani della Provinciadi Lodi, che dalla sede di via LagoMaggiore fa il punto insieme a Da-vide Marino, della società Galdus.«Ci approcciamo costantemente airagazzi e notiamo che spesso man-ca in loro una chiarezza di base sucosa vogliono fare da grandi - os-serva Sangalli - ecco perché è fon-damentale un efficace percorso diorientamento. Da anni stiamo cer-cando di far comprendere agli stu-

Promosso il sistema formativo del Lodigiano,la propensione ai licei può però creare distorsioninel mercato del lavoro

ARTIGIANATO Un impegno costante

«Scuole valide, ma dobbiamo aiutare i ragazzi a scegliere»

Le competenze acquisite nel mondo della scuola e attraverso l’alternanza scuola-lavoro, i tirocinie l’apprendistato sono fondamenta-li, ma non sufficienti. Per entrare nel mondo del lavoro occorre dimo-strare di possedere anche le cosid-

dette “soft skills”, cioè tutte le abili-tà trasversali, di tipo comporta-mentale e relazionale, che non si contrappongono alle “hard skills”,cioè le competenze acquisite attra-verso lo studio, ma piuttosto le inte-grano nella definizione di un profiloprofessionale.

Potremmo parlare di competen-ze lavorative “leggere”, che permet-tono ai responsabili degli uffici delpersonale delle aziende di valutarequale comportamento potrebbe adottare un candidato sul posto dilavoro e assumono un rilievo parti-colare nel processo di selezione.

Non a caso il gruppo Zucchettidi Lodi segnala che, oltre alle com-petenze digitali, i candidati devonodimostrare serietà, maturità, capa-cità di relazionarsi con gli altri (in-ternamente ed esternamente al-

l’azienda) e attitudine a lavorare ingruppo. Le “soft skills” dunque con-tano sempre più nel mondo del la-voro. «E in alcuni giovani - avverteVittorio Boselli, segretario generaledi Confartigianato Imprese della Provincia di Lodi - si nota propriouna carenza di skills comportamen-tali. Personalmente visiono decinedi curriculum al mese e posso tran-quillamente affermare che le com-petenze scolastiche da sole non ba-stano, a fare la differenza talvoltaè la maturità del candidato».

«Durante i nostri percorsi diorientamento - aggiunge Mauro Sangalli, segretario generale del-l’Unione Artigiani della Provinciadi Lodi - spieghiamo ai ragazzi e allefamiglie che occorre tornare al te-ma del sacrificio. Oggi non è faciletrovare un lavoro sotto casa, altrevolte la domanda di lavoro c’è manon si trovano candidati disponibilia lavorare la notte, la mattina pre-sto o nei week end». n L. R.

L’APPROFONDIMENTO Per “sfondare” in azienda occorrono anche specifiche abilità di tipo relazionale

«Maturità, sacrificio e lavoro in team:non servono soltanto le competenze»

La capacità di lavorare in teamè una delle qualità richiestedalle aziende quando esaminanoil curriculum di un candidato

Vittorio Boselli, Confartigianato

Mauro Sangalli,Unione Artigiani