Articolo sull'Alitosi

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21 settembre duemiladodici salute I consigli per prevenire e ridurre l’insorgenza dell’alito cattivo Addio a situazioni imbarazzanti e “distanze di sicurezza” Alito cattivo? ...ecco la soluzione! Probabilmente non ve ne siete mai accorti. Magari nessuno vi ha mai informato per “buon costume” o forse ve l’hanno fatto capire le “di- stanze di sicurezza” di conoscenti e colleghi. E tutto per colpa dell’alito cattivo, capace perfino di vanifica- re il più romantico dei corteggia- menti. In tal caso la regola è non ab- battersi o rassegnarsi, perché la soluzione è semplice ed esiste! L’alitosi colpisce quasi metà del- la popolazione mondiale e contra- riamente a credenze e supposizio- ni; nel 90% dei casi è dovuta a problematiche della bocca e non dell’apparato digerente. La dott.ssa Eleonora Maenza, direttore sanitario dello studio den- tistico “Microdent Bari” e dello stu- dio “Maenza” di Bologna, ci spiega a cosa è dovuta e come è possibile curarla. Quali sono le cause dell’alitosi? L’alitosi è causata dalla produ- zione da parte di particolari batteri anaerobi (che vivono in assenza di ossigeno) di un gruppo di sostanze chiamate VSC (Compositi Volatili Sulfurei), responsabili appunto del- l’odore sgradevole che viene pro- dotto. Questi batteri vivono normal- mente nella lingua e nella gola, ma possono anche trovarsi all’interno delle gengive, in quelle “sacche” causate dalla parodontite, infezio- ne batterica che mina la stabilità dei denti fino alla loro perdita, nonché principale responsabile dell’alitosi persistente. L’alitosi, insieme al san- guinamento gengivale e alla com- parsa di ipersensibilità o mobilità dentaria, è un segnale d’allarme nei confronti di questa importante infe- zione che, se diagnostica corretta- mente e in tempo, può essere cura- ta in maniera rapida e non invasiva, recentemente anche grazie all’uti- lizzo del laser ad alta potenza. Ci sono ulteriori cause? Oltre alla parodontite, causa più frequente di questo problema, l’ali- tosi può essere causata da molte al- tre condizioni tra cui: presenza di ca- rie destruenti, situazioni di bocca secca, fumo, eccesso di muco nella gola, dieta ricca di proteine, alcol, diabete, assunzione di farmaci che hanno come effetto collaterale la secchezza della bocca, cambiamenti ormonali, etc… L’alito cattivo pro- dotto da determinati cibi è simile a quello prodotto dai batteri, perché entrambi producono sostanze solfo- rose. Facendo un esempio, riguar- do ad un’alimentazione ricca di aglio e cipolla, il cattivo odore pro- veniente da questi cibi risiede in al- cune molecole ricche di sulfuri in es- si contenuti, simili appunto a quelli prodotti dai batteri. I batteri anae- robi che producono le molecole sol- forose, oltre che all’interno delle ta- sche parodontali (localizzazione patologica), si trovano naturalmen- te al di sotto della superficie della lingua e nella gola, dove hanno il compito di coadiuvare la digestione delle proteine introdotte con il cibo. In particolari situazioni, o per deter- minate persone, la decomposizione delle proteine avviene ad un ritmo più elevato e con una produzione eccessiva delle molecole sulfuree odorose. In che modo si può verificare l’ef- fettiva presenza di alitosi? Esiste uno strumento professio- nale, detto alito metro, che misura la percentuale effettiva di sulfuri nel- l’alito. Anche in assenza di questo strumento è possibile analizzare l’alito con tecniche più tradizionali ma comunque efficaci (oltre ovvia- mente al farlo valutare da un cono- scente o meglio dal proprio dentista): è possibile ad esempio strofinare una piccola garza sul dorso della lingua e poi annusarla, o ancora leccare il dorso della mano, attendere circa 10- 20 secondi per farlo asciugare ed in- fine annusare: se l’odore è acre, è molto probabile che sia presente un certo grado di alitosi. Una volta diagnosticata com’è possibile trattarla? Ovviamente la prima tappa è una visita professionale per esclu- dere ed eventualmente trattare pro- blematiche gengivali o dentali. Una volta escluse altre problematiche ecco un insieme di consigli per pre- venire e ridurre l’insorgenza del- l’alito cattivo: mantenere una cor- retta e completa igiene orale con spazzolino, dentifricio e strumenti di igiene interdentale dopo ogni pa- sto; detergere la lingua con un net- talingua adeguato (acquistabile in farmacia); utilizzare collutori privi di alcool indicati per il controllo del- l’alitosi (chiedere consiglio al pro- prio dentista o igienista); ridurre il fumo ed il consumo di alcool; man- tenere idratato il cavo orale, beven- do molta acqua o utilizzando pro- dotti specifici se viene identificato uno stato di secchezza delle fauci patologico; mantenere una dieta equilibrata e ricca in vitamine A, B e C; ridurre il consumo di cibi alitoge- ni come aglio, cipolla; utilizzare che- wing-gum con xylitolo. Seguendo queste indicazioni ed eseguendo costanti ed accurati con- trolli professionali, sarà possibile ri- durre drasticamente la comparsa di questo fastidioso problema e preve- nire patologie più importanti capaci di minare la salute della nostra boc- ca. Dopotutto, un sorriso vale più di mille parole...meglio se profumato! A cura della Dott.ssa Eleonora Maenza Per info: www.microdentbari.it www.excellencedentalnetwork.com Via Calefati, 133 - Bari Telefono: 080-2141954

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21se t t embreduemiladodicisalute

I consigli per prevenire e ridurre l’insorgenza dell’alito cattivo

Addio a situazioni imbarazzanti e “distanze di sicurezza”

Alito cattivo? ...ecco la soluzione!Probabilmente non ve ne siete

mai accorti. Magari nessuno vi hamai informato per “buon costume”o forse ve l’hanno fatto capire le “di-stanze di sicurezza” di conoscenti ecolleghi. E tutto per colpa dell’alitocattivo, capace perfino di vanifica-re il più romantico dei corteggia-menti. In tal caso la regola è non ab-battersi o rassegnarsi, perché lasoluzione è semplice ed esiste!

L’alitosi colpisce quasi metà del-la popolazione mondiale e contra-riamente a credenze e supposizio-ni; nel 90% dei casi è dovuta aproblematiche della bocca e nondell’apparato digerente.

La dott.ssa Eleonora Maenza,direttore sanitario dello studio den-tistico “Microdent Bari” e dello stu-dio “Maenza” di Bologna, ci spiegaa cosa è dovuta e come è possibilecurarla.Quali sono le cause dell’alitosi?

L’alitosi è causata dalla produ-zione da parte di particolari batterianaerobi (che vivono in assenza diossigeno) di un gruppo di sostanzechiamate VSC (Compositi VolatiliSulfurei), responsabili appunto del-l’odore sgradevole che viene pro-dotto. Questi batteri vivono normal-mente nella lingua e nella gola, mapossono anche trovarsi all’internodelle gengive, in quelle “sacche”

causate dalla parodontite, infezio-ne batterica che mina la stabilità deidenti fino alla loro perdita, nonché

principale responsabile dell’alitosipersistente. L’alitosi, insieme al san-guinamento gengivale e alla com-parsa di ipersensibilità o mobilitàdentaria, è un segnale d’allarme neiconfronti di questa importante infe-zione che, se diagnostica corretta-mente e in tempo, può essere cura-ta in maniera rapida e non invasiva,recentemente anche grazie all’uti-lizzo del laser ad alta potenza.Ci sono ulteriori cause?

Oltre alla parodontite, causa piùfrequente di questo problema, l’ali-tosi può essere causata da molte al-tre condizioni tra cui: presenza di ca-rie destruenti, situazioni di boccasecca, fumo, eccesso di muco nellagola, dieta ricca di proteine, alcol,diabete, assunzione di farmaci che

hanno come effetto collaterale lasecchezza della bocca, cambiamentiormonali, etc… L’alito cattivo pro-dotto da determinati cibi è simile aquello prodotto dai batteri, perchéentrambi producono sostanze solfo-rose. Facendo un esempio, riguar-do ad un’alimentazione ricca diaglio e cipolla, il cattivo odore pro-veniente da questi cibi risiede in al-cune molecole ricche di sulfuri in es-si contenuti, simili appunto a quelliprodotti dai batteri. I batteri anae-robi che producono le molecole sol-forose, oltre che all’interno delle ta-sche parodontali (localizzazionepatologica), si trovano naturalmen-te al di sotto della superficie dellalingua e nella gola, dove hanno ilcompito di coadiuvare la digestionedelle proteine introdotte con il cibo.In particolari situazioni, o per deter-

minate persone, la decomposizionedelle proteine avviene ad un ritmopiù elevato e con una produzioneeccessiva delle molecole sulfureeodorose. In che modo si può verificare l’ef-fettiva presenza di alitosi?

Esiste uno strumento professio-nale, detto alito metro, che misura lapercentuale effettiva di sulfuri nel-l’alito. Anche in assenza di questostrumento è possibile analizzarel’alito con tecniche più tradizionalima comunque efficaci (oltre ovvia-mente al farlo valutare da un cono-scente o meglio dal proprio dentista):è possibile ad esempio strofinare unapiccola garza sul dorso della linguae poi annusarla, o ancora leccare ildorso della mano, attendere circa 10-20 secondi per farlo asciugare ed in-fine annusare: se l’odore è acre, èmolto probabile che sia presente uncerto grado di alitosi.Una volta diagnosticata com’èpossibile trattarla?

Ovviamente la prima tappa èuna visita professionale per esclu-dere ed eventualmente trattare pro-blematiche gengivali o dentali. Unavolta escluse altre problematicheecco un insieme di consigli per pre-venire e ridurre l’insorgenza del-l’alito cattivo: mantenere una cor-retta e completa igiene orale con

spazzolino, dentifricio e strumentidi igiene interdentale dopo ogni pa-sto; detergere la lingua con un net-talingua adeguato (acquistabile infarmacia); utilizzare collutori prividi alcool indicati per il controllo del-l’alitosi (chiedere consiglio al pro-prio dentista o igienista); ridurre ilfumo ed il consumo di alcool; man-tenere idratato il cavo orale, beven-do molta acqua o utilizzando pro-dotti specifici se viene identificatouno stato di secchezza delle faucipatologico; mantenere una dietaequilibrata e ricca in vitamine A, B eC; ridurre il consumo di cibi alitoge-ni come aglio, cipolla; utilizzare che-wing-gum con xylitolo.

Seguendo queste indicazioni edeseguendo costanti ed accurati con-trolli professionali, sarà possibile ri-durre drasticamente la comparsa diquesto fastidioso problema e preve-nire patologie più importanti capacidi minare la salute della nostra boc-ca. Dopotutto, un sorriso vale più dimille parole...meglio se profumato!

A cura della Dott.ssa Eleonora Maenza

Per info:www.microdentbari.itwww.excellencedentalnetwork.com

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