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Articoli Selezionati WEB atnews.it Massimo Forno eletto vicepresidente di
Confagricoltura Piemonte... 1
WEB pmnet.it CONFAGRICOLTURA , ELETTI I VERTICIREGIONALI - Presidente Gian Paolo Coscia, isuoi Vice sono Massimo Forno (Asti), Paolo Dentis(Torino) e Luca Brondelli di Brondello(Alessandria)
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti Ecco la rete d'impresa rurale "made inConfagricoltura Asti"
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti Massimo Forno: progetto nato proprionell'Astigiano
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WEB atnews.it La soddisfazione di Confagricoltura per ilriconoscimento Unesco
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CONFAGRICOLTURA
Stampa Asti Nasce la rete "rurale" perle aziende agricole ... 6
CONFAGRICOLTURA
Stampa Asti Riconoscimento Unesco "Ora si deve lavorare perquesta opportunità"
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CONFAGRICOLTURA
NuovaProvincia (Asti)
Entro due vendemmie scomparirà la Doc? ... 9
WEB viniesapori.net Le vigne del Monferrato diventano Patrimoniodell'Umanità
Dino Bortone 10
CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti Veggia confermato vicepresidente nazionale diConfagricoltura
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti No al tappo corona per il Moscato d'Asti docg ... 12
WEB atnews.it Nasce la rete d’impresa rurale “made inConfagricoltura Asti”
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Alba Canelli confagricoltura faccio ai vertici ... 14
WEB atnews.it Confagricoltura Asti dice no al tappo corona per ilMoscato d'Asti Docg
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WEB grandain.com No al tappo corona per il Moscato d’Asti docg FrancescoGiaquinta
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WEB gazzettadasti.it Ezio Veggia confermato vicepresidente nazionaledi Confagricoltura
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti Confagricoltura, Faccio presidente sezionevitinicola
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WEB atnews.it Ezio Veggia confermato vicepresidente nazionaledi Confagricoltura
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WEB atnews.it Il commento di Confagricoltura sui datidell’economia astigiana
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CONFAGRICOLTURA
Gazzetta d'Asti Confagricoltura, per sviluppare l'agricolturapiemontese
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WEB atnews.it Confagricoltura, l'astigiano Andrea Faccioriconfermato presidente della sezione vitivinicolaregionale
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WEB viniesapori.net L'astigiano Andrea Faccio riconfermato presidentedella sezione vitivinicola regionale
Dino Bortone 28
WEB atnews.it Parlamento e Confagricoltura Asti contro lo sprecoalimentare
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WEB atnews.it Parlamento e CONFAGRICOLTURA Asti contro lospreco alimentare
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 28/06/2014
Massimo Forno eletto vicepresidente di Confagricoltura Piemonte
Massimo Forno, 43 anni, presidente di Confagricoltura Asti è stato eletto vicepresidente di Confagricoltura Piemonte.
L'elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea regionale riunitasi a Novara. Nella stessa riunione è stato confermato alla presidenza di Confagricoltura Piemonte il presidente uscente Gian Paolo Coscia. Con Forno sono stati eletti altri due vicepresidenti: Paolo Dentis e Luca Brondelli di Brondello, rispettivamente presidenti provinciali a Torino e Alessandria. Nato ad Asti e residente a San Marzanotto, centro agricolo alle porte della città di Alfieri, Massimo Forno è diplomato agrotecnico ed è titolare di un’azienda agricola con una superficie complessiva di 40 ettari di cui 22 coltivati a vigneto doc (barbera, cortese e chardonnay). L’azienda è inoltre impegnata nell’attività agrituristica con ristorazione. «Mi impegnerò a fondo, come è mia abitudine, per fare in modo che Confagricoltura Piemonte lavori sempre più in sinergia con le unioni provinciali e la sede nazionale» è stato il primo commento di Forno dopo l'elezione. Soddisfazione per la scelta di affidare la vicepresidenza regionale di
Confagricoltura Piemonte a Forno da parte del direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta che ha dichiarato: «La nomina di Forno premia il lavoro di chi da anni si impegna per garantire non solo gli interessi degli agricoltori, ma anche per far crescere la loro professionalità in linea con l’evoluzione di un mercato agroalimentare sempre più esigente e competitivo».
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Il Presidente con i suoi tre Vice
sabato 28 giugno 2014 | Vai alla Prima Pagina
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CONFAGRICOLTURA , ELETTI I VERTICI REGIONALI - Presidente Gian Paolo Coscia, i suoiVice sono Massimo Forno (Asti), Paolo Dentis (Torino) e Luca Brondelli di Brondello (Alessandria)
Massimo Forno, 43 anni, presidente di CONFAGRICOLTURA Asti è stato elettovicepresidente di CONFAGRICOLTURA Piemonte.L'elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea regionale riunitasi aNovara. Nella stessa riunione è stato confermato alla presidenza diCONFAGRICOLTURA Piemonte il presidente uscente GianPaolo Coscia.Con Forno sono stati eletti altri due vicepresidenti: Paolo Dentis eLuca Brondelli di Brondello, rispettivamente presidentiprovinciali a Torino e Alessandria.Nato ad Asti e residente a San Marzanotto, centro agricolo alleporte della città di Alfieri, Massimo Forno è diplomato agrotecnicoed è titolare di un’azienda agricola con una superficie complessivadi 40 ettari di cui 22 coltivati a vigneto doc (barbera, cortese echardonnay). L’azienda è inoltre impegnata nell’attivitàagrituristica con ristorazione.«Mi impegnerò a fondo, come è mia abitudine, per fare in modo cheCONFAGRICOLTURA Piemonte lavori sempre più in sinergia con le unioniprovinciali e la sede nazionale» è stato il primo commento di Forno dopo l'elezione.Soddisfazione per la scelta di affidare la vicepresidenza regionaled i CONFAGRICOLTURA Piemonte a Forno da parte deldirettore di CONFAGRICOLTURA Asti, Francesco Giaquintache ha dichiarato: «La nomina di Forno premia il lavoro di chi daanni si impegna per garantire non solo gli interessi degli agricoltori, ma anche per far crescere laloro professionalità in linea con l’evoluzione di un mercato agroalimentare sempre più esigente ecompetitivo».
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RASSEGNA WEB pmnet.it Data Pubblicazione: 28/06/2014
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ORESTE MASSIMINO
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La soddisfazione di CONFAGRICOLTURA per ilriconoscimento UnescoGiovedì, 26 Giugno 2014dimensione font
IpaesaggivitivinicolidiLanghe-Roero e
Monferrato patrimonio mondiale dell’umanità, questo riconoscimento non sia un punto di arrivo, ma di partenza rimarcaMassimo Forno, presidente di CONFAGRICOLTURA Asti.
“Ora dobbiamo lavorare con determinazione – ha aggiunto – per sfruttare tutte le opportunità che esso comporta. Bisognafare questo ponendo tutti i territori ad operare in sinergia, senza prevaricazioni. Solo così si raggiungeranno risultati utilia rilanciare questa parte di Piemonte, con la sua vocazione all’eccellenza”.
E’ giunto domenica scorsa da Doha, in Qatar, dove era riunito il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco,l’annuncio del riconoscimento ufficiale dell’eccezionale valore universale dei paesaggi vitivinicoli piemontesi di Langhe-Roero e Monferrato.
Dopo dodici anni di lavoro intenso e condiviso, le aree vitivinicole di Langhe-Roero e Monferrato hanno ottenutol’importantissimo riconoscimento di “paesaggio culturale” con la loro iscrizione nella lista del Patrimonio mondialedell’umanità e diventando così il cinquantesimo sito italiano tutelato dall’Unesco.
“Si è giunti a questo risultato eccezionale – ha commentato Oreste Massimino,presidente di CONFAGRICOLTURA Cuneo– grazie soprattutto a chi vive in questi luoghi unici, alle persone che hanno saputo valorizzarli e renderli famosi nelmondo. Se pensiamo che erano i territori della povertà, della ‘malora’, che prima dell’ultima guerra non avevano alcunvalore, ecco allora che questo traguardo lo si deve proprio a quei viticoltori, tenaci e intelligenti, che hanno saputo renderegrandi i vini e i paesaggi di questi territori, facendo della qualità l’ingrediente base del loro successo”.
Agricoltura
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 26/06/2014
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Nuova Provincia (Asti)da pag. 27
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Forno ( CONFAGRICOLTURA Asti) sul riconoscimento Unesco:«L'orgoglio dei vignaioli sia punto di partenza per un rilanciosenza divisioni».
23 Giugno 2014 - 12:20 NOVITA' DAL MONDO - Letto: 10 volte
Le vigne delMonferratodiventanoPatrimonio
dell'Umanità
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L'annuncio è arrivato da Doha, in Qatar, dove era riunita la commissioneUnesco che giudica le candidature dei siti mondiali che aspirano a diventarePatrimonio dell'Umanità. Dopo 12 anni di lavoro i paesaggi vitivinicoli piemontesi, che comprendonoaree vitivinicole del Monferrato insieme a quelle di Langhe e Roero, si sonoconquistati il riconoscimento diventato il 50° sito italiano tutelatodall'Unesco. Commenta il presidente di CONFAGRICOLTURA Asti, Massimo Forno:«Plaudiamo alla realizzazione di un progetto che è nato nell'Astigiano e che ilPiemonte ha fatto proprio e ha fortemente voluto e perseguito. Sonod'accordo con chi afferma che non si tratta di un punto d'arrivo ma dipartenza. Ora - aggiunge Forno - bisogna lavorare con determinazione persfruttare tutte le opportunità che il riconoscimento Unesco comporta.Bisogna farlo mettendo tutti i territori ad operare in sinergia, senzaprevaricazioni. Solo così si raggiungeranno i risultati che servono arilanciare questa parte di Piemonte con le giuste vocazioni di eccellenza chele competono».
di Dino Bortone
Vini e Sapori: la passione per il vino ed i sapori d'Italia Vini e Sapori è un portale di informazionerivolto agli appassionati di enogastronomiacon aggiornamenti e notizie fornite da unostaff di amanti del buon vino e dei saporidella buona tavola. Nelle nostre rubrichededicate vi sono aggiornamenti quotidianirelativi alle varie manifestazioni, sagre,
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RASSEGNA WEB viniesapori.net Data Pubblicazione: 23/06/2014
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 20/06/2014
Nasce la rete d’impresa rurale “made in Confagricoltura Asti” Venerdì, 20 Giugno 2014
È nata nell’Astigiano la prima rete d’impresa agricola organizzata da un’associazione di rappresentanza rurale che comprende, oltre ad agro-aziende, anche attività non strettamente appartenenti al mondo dei campi.
A spiegare le caratteristiche di questo nuova forma associativa di mutualità imprenditoriale è Roberto Bocchino, esperto fiscalista, vicedirettore di Confagricoltura Asti che è l’associazione di categoria “culla” della nuova rete d’impresa. «Ne fanno parte– dice – aziende vinicole e cerealicole, zootecniche, ma anche di servizi contabili e di rappresentanza. Un gruppo eterogeneo di attività che, per la prima volta, concorre ad un progetto di rete nuovo che integra attività agricole e di servizi la cui costituzione, sulla base di uno specifico interrogativo che Confagricoltura Asti aveva posto al Ministero per lo Sviluppo economico, è possibile non più con atto notarile, con tutti gli oneri burocratico-finanziario che questo significava, ma con la semplice firma digitale da parte della aziende aderenti alla rete e con quella del rappresentante dell’associazione di categoria quale garante della contemplazione, rappresentazione e tutela degli interessi anche economici delle imprese partecipanti». I vantaggi di una simile forma aggregativa sono molti, dall’accesso alla conoscenza e competenza di altre imprese all’incremento dell’innovazione, all’ampliamento della gamma di beni e servizi prodotti, all’ingresso in nuovi mercati attraverso una maggiore visibilità con benefici importanti come la crescita delle vendite, la facilitazione dell’accesso a istituzioni finanziarie e pubbliche, la riduzione dei costi e dei tempi di produzione, favorendo anche lo sviluppo delle risorse umane. «Inoltre - aggiunge Bocchino - la rete d’impresa “made in Confagricoltura Asti” si pone anche altri obiettivi come quelli di effettuare una migliore informazione delle aziende mirata all’attività agricola effettivamente svolta, aumentare e migliorare la comunicazione e i rapporti anche commerciali fra le aziende aderenti nei confronti del mercato; aiutare le imprese agricole aderenti negli adempimenti burocratici ormai quotidiani anche attraverso la condivisione di informazioni e documenti che evitano perdite di tempo, alla possibilità di accedere tramite computer o smartphone ad una serie di informazioni sulla propria azienda e sul settore produttivo indispensabili per una moderna azienda agricola al passo con i tempi. Alla rete – precisa il vicedirettore - possono aderire tutte le aziende associate a Confagricoltura, con la possibilità di allargare la rete anche ad altre aziende funzionali al progetto o agli scopi prefissati».
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Gazzetta d'Albada pag. 47
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CONFAGRICOLTURA Asti diceno al tappo corona per il Moscatod'Asti Docg
Le bottiglie di Moscato d’Asti chiuse con il tappo corona, come una bibita gasata qualsiasi, una cola, oun’acqua minerale. È così che si vuole valorizzare una risorsa dell’enologia italiana?
È così che si difende una docg vinicola invidiataci da tutto il mondo? È scimmiottando le gazzose, magariaprendo anche alle lattine a strappo, che si vuole diffondere la cultura del vino italiano? La strada è dunque quella di omologarci verso il basso?
Martedì, 17 Giugno 2014 dimensione font Stampa Email
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 17/06/2014
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Il commento di CONFAGRICOLTURA sui dati dell’economia astigiana CONFAGRICOLTURA , l'astigiano Andrea Faccio riconfermato presidente della sezione
vitivinicola regionaleParlamento e CONFAGRICOLTURA Asti contro lo spreco alimentareElezioni 2014, l'analisi di CONFAGRICOLTURA AstiRinnovati i vertici dei giovani di CONFAGRICOLTURA Asti
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A tutti questi interrogativi, imposti dal fatto che la Regione Piemonte ha chiesto al Comitato vitivinicolonazionale di sospendere la decisione di cancellare la norma (abusivamente inserita nel disciplinare) checonsente di tappare il Moscato d’Asti docg con il tappo corona, CONFAGRICOLTURA Asti risponde di no.
Non si può e non si deve, magari per fare piacere a qualche griffe o presunta tale, andare dietro alle mode eabbassare l’asticella della qualità del marketing, concedendo a multinazionali del beverage comparazioni,anche visive, che sarebbero imbarazzanti per i produttori di Moscato d’Asti docg.
Quegli stessi produttori che si aspettano attenzione e intransigenza da parte di enti e associazioni che dasempre si ergono a difesa della filiera. Bene, questo è il momento di dimostrare una volta per tutte se questeposizioni sono vere o sono state assunte solo ipocritamente, a baluardo di un “cerchio magico” che tende afare il bello e il cattivo tempo, a fare sempre e comunque i propri interessi.
È una situazione insostenibile e ingiusta. Insostenibile perché il mondo del Moscato ha bisogno didifferenziarsi da altri mondi che nulla hanno a che fare con la sua cultura e coltura. Ingiusta perché collide inmodo clamoroso ed evidente con l’immagine di un vino fortemente legato a un territorio molto distante dallacultura del fast drink. Il nostro Moscato, al contrario, è slow drink, fresco e naturale, senza altri zuccheri se nonquelli dell’uva da cui prodotto.
Non è poco. E il tappo corona, nonostante alcuni sfortunati esempi, non è certo segnale di cultura vinicola.
Agricoltura
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 17/06/2014
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piemonte salute saluzzo sanità savigliano scuola SOLDI sport teatro Torino trasporti vino Volley
Le bottiglie di Moscato d’Asti chiuse con il tappo corona, come una bibita gasata qualsiasi, unacola, o un’acqua minerale. È così che si vuole valorizzare una risorsa dell’enologia italiana? È cosìche si difende una docg vinicola invidiataci da tutto il mondo? È scimmiottando le gazzose, magariaprendo anche alle lattine a strappo, che si vuole diffondere la cultura del vino italiano? La strada èdunque quella di omologarci verso il basso?
A tutti questi interrogativi, imposti dal fatto che la Regione Piemonte ha chiesto al Comitatovitivinicolo nazionale di sospendere la decisione di cancellare la norma (abusivamente inserita neldisciplinare) che consente di tappare il Moscato d’Asti docg con il tappo corona,CONFAGRICOLTURA Asti risponde di no.
Non si può e non si deve, magari per fare piacere a qualche griffe o presunta tale, andare dietro allemode e abbassare l’asticella della qualità del marketing, concedendo a multinazionali del beveragecomparazioni, anche visive, che sarebbero imbarazzanti per i produttori di Moscato d’Asti docg.
Quegli stessi produttori che si aspettano attenzione e intransigenza da parte di enti e associazioniche da sempre si ergono a difesa della filiera. Bene, questo è il momento di dimostrare una volta pertutte se queste posizioni sono vere o sono state assunte solo ipocritamente, a baluardo di un“cerchio magico” che tende a fare il bello e il cattivo tempo, a fare sempre e comunque i propriinteressi.
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No al tappo corona per il Moscato d’Astidocg17 giugno 2014 11:40 - Notizie /
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RASSEGNA WEB grandain.com Data Pubblicazione: 17/06/2014
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È una situazione insostenibile e ingiusta. Insostenibile perché il mondo del Moscato ha bisogno didifferenziarsi da altri mondi che nulla hanno a che fare con la sua cultura e coltura. Ingiusta perchécollide in modo clamoroso ed evidente con l’immagine di un vino fortemente legato a un territoriomolto distante dalla cultura del fast drink. Il nostro Moscato, al contrario, è slow drink, fresco enaturale, senza altri zuccheri se non quelli dell’uva da cui prodotto.
Non è poco. E il tappo corona, nonostante alcuni sfortunati esempi, non è certo segnale di culturavinicola.
Francesco Giaquinta
Direttore CONFAGRICOLTURA Asti
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Ezio Veggia confermato vicepresidente nazionale diCONFAGRICOLTURA
Pubblicato il 16 giugno 2014
L’astigiano Ezio Veggia, imprenditore con azienda agricola aCocconato, è stato riconfermato nella carica di vicepresidentenazionale di CONFAGRICOLTURA .L’annuncio ieri, giovedì 12 giugno, a Roma nell’ambito delladefinizione delle deleghe della giunta nazionale dell’associazione dicategoria di cui è stato rieletto presidente nazionale Mario Guidi.
Veggia ha alle spalle un lungo impegno in ambito sindacale. È statoconsigliere dell’Unione Agricoltori di Asti dal 1991 al 1996. Elettopresidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Asti nel 1997, è statoriconfermato alla presidenza nell’anno 2000 e nel 2003. Nel 1998 èstato eletto vicepresidente della Federazione Regionale del Piemonte enel 2005 ne è stato eletto presidente.Dal 1999 al 2004 ha rivestito la carica di vicesindaco del Comune diCocconato. Membro del Rotary Club di Asti dal 2000. Dal 2011riveste la carica di vicepresidente di CONFAGRICOLTURA
nazionale ed è nel comitato di presidenza di CONFAGRICOLTURA Asti.
“Ma mia conferma a vicepresidente nazionale è il segnale di una continuità di lavoro – ha detto Veggia -.Come dice il presidente Guidi – ha aggiunto – abbiamo fatto un pit stop, una pausa tecnica necessaria per lamessa a punto del motore. Ora riprende il viaggio. Ci attendono tre anni di intenso lavoro che affrontiamocon passione mettendo a disposizione le nostre competenze”.
Il presidente, Massimo Forno, a nome di CONFAGRICOLTURA Asti ha espresso la propria soddisfazionee quella dell’associazione per la conferma di Veggia a vicepresidente nazionale.
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Ezio Veggia confermatovicepresidente nazionale diCONFAGRICOLTURA
L’astigiano Ezio Veggia, imprenditore con azienda agricola a Cocconato, è stato riconfermato nella carica divicepresidente nazionale di CONFAGRICOLTURA .
L’annuncio ieri, giovedì 12 giugno, a Roma nell’ambito della definizione delle deleghe della giunta nazionaledell’associazione di categoria di cui è stato rieletto presidente nazionale Mario Guidi.
Veggia ha alle spalle un lungo impegno in ambito sindacale. È stato consigliere dell’Unione Agricoltori di Astidal 1991 al 1996. Eletto presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Asti nel 1997, è stato riconfermatoalla presidenza nell’anno 2000 e nel 2003. Nel 1998 è stato eletto vicepresidente della FederazioneRegionale del Piemonte e nel 2005 ne è stato eletto presidente.
Dal 1999 al 2004 ha rivestito la carica di vicesindaco del Comune di Cocconato. Membro del Rotary Club diAsti dal 2000. Dal 2011 riveste la carica di vicepresidente di CONFAGRICOLTURA nazionale ed è nel comitatodi presidenza di CONFAGRICOLTURA Asti.
"La mia conferma a vicepresidente nazionale è il segnale di una continuità di lavoro", ha detto Veggia . "Comedice il presidente Guidi – ha aggiunto – abbiamo fatto un pit stop, una pausa tecnica necessaria per la messaa punto del motore. Ora riprende il viaggio. Ci attendono tre anni di intenso lavoro che affrontiamo conpassione mettendo a disposizione le nostre competenze".
Venerdì, 13 Giugno 2014 dimensione font Stampa Email
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L'imprenditore astigiano Ezio Veggia confermato nella Giunta nazionale diCONFAGRICOLTURA
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Il presidente, Massimo Forno, a nome di CONFAGRICOLTURA Asti ha espresso la propria soddisfazione equella dell’associazione per la conferma di Veggia a vicepresidente nazionale.
Agricoltura
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Il commento diCONFAGRICOLTURA sui datidell’economia astigianaMercoledì, 11 Giugno 2014 dimensione font Stampa Email
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dell'imprenditore agricolo
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Qualche giorno fa il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, ha fornito i numeridell’economia astigiana.
Una situazione di sofferenza, con molti segni “meno”, che riflette la crisi nazionale e internazionale, con molteincognite e numeri che preoccupano. Segno “meno” anche per i dati relativi alle aziende agricole che,secondo i numeri della Camera di Commercio, nel 2004 erano 9.521 e nel 2013 si sono ridotte a 6.952 (-27%) con decremento, solo nell’anno tra il 2012 e il 2013m di ben 513 unità pari quasi al 7%.
«Ma i numeri vanno calati nella realtà agroeconomica in continua evoluzione» avverte Massimo Forno,presidente di CONFAGRICOLTURA Asti che spiega: «Anche l’agricoltura astigiana sta cambiano pelle. Insenso assoluto i dati della Camera di Commercio indicano la diminuzione delle aziende agricole, ma questoaccade a causa di un salto generazionale e per l’accorpamento dei fondi.
Un dato per tutti: dieci anni fa la superficie tipo di un’azienda agricola astigiana era di 2/3 ettari, oggi è di 8/10.È il segno evidente della lenta ma inesorabile deparcellizzazione della superficie coltivata. Una volta le piccoleaziende rurali erano la spina dorsale dell’agricoltura astigiana. Oggi “piccolo” non è bello e soprattutto nonpaga». Nonostante questo Forno segnala un disagio forte legato al lento invecchiamento della classe degliagricoltori astigiani e al graduale depauperamento di alcune coltivazioni.
Quanto alla disoccupazione Forno non ha dubbi: «Dei 9500 disoccupati astigiani l’Agricoltura non neintercetta che una infima parte perché – annota – ormai la stragrande maggioranza dei coltivatori agricolisono stranieri di cui molti extracomunitari». E sull’incremento del dato relativo alle strutture turistiche(agriturismo, b&b, alberghi e ristoranti), che sono passate in quasi un decennio da 883 a 1.399 di cui 37nuove solo dal 2012 al 2013 il presidente di CONFAGRICOLTURA Asti resta cauto: «Bisognerebbe analizzarloa fondo verificando quanti sono i titolari nuovi, quanti sono i giovani.
Quanti si affidano all’agriturismo con cognizione di causa, magari usufruendo della casa dei nonni. Parametrida approfondire, che potrebbero darci una fotografia più netta di un settore così legato al paesaggio e allenostre produzioni agroalimentari».
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 11/06/2014
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da pag. 37
06-GIU-2014
Diffusione: n.d.
Lettori: n.d.
Dir. Resp.: Vittorio Croce
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 06/06/2014
Confagricoltura, l'astigiano Andrea Faccio riconfermato
presidente della sezione vitivinicola regionale
Venerdì, 06 Giugno 2014
Andrea Faccio, 42 anni, imprenditore vinicolo con cantina e vigneti tra Canelli e
Agliano Terme, vicepresidente di Confagricoltura Asti, è stato riconfermato
presidente della sezione vitivinicola regionale di Confagricoltura Piemonte.
Vicepresidenti sono stati eletti l’alessandrino Maurizio Montobbio e il cuneese
Renato Negro.
«Ora bisogna mettersi al lavoro per garantire continuità alla filiera vitivinicola» è
stata la prima dichiarazione del neo presidente, che ha analizzato lo stato dell’arte
della produzione vinicola piemontese. «I vini del Piemonte hanno successo
soprattutto all’estero – ha detto Faccio -. Oggi sembra scontato dirlo, tuttavia
l’export ha salvato le nostre aziende perché il mercato italiano resta, per molti versi,
depresso. La frontiera futura restano i mercati stranieri».
Per quanto riguarda il rapporto tra imprese vitivinicole e le istituzioni pubbliche
Faccio punta l’indice sulla burocrazia inutile che rallenta l’attività delle aziende. «La
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RASSEGNA WEB atnews.it Data Pubblicazione: 06/06/2014
situazione è davvero grave – afferma -. Stiamo morendo di carta. L’appello che
lancio alle istituzioni e anche alla nuova Giunta regionale che si formerà in questi
giorni, è di semplificare il più possibile per agevolare chi fa reddito e crea
occupazione».
Quanto ai controlli il pensiero del presidente degli imprenditori vitivinicoli di
Confagricoltura Piemonte è chiaro: «Ci vogliono, certo, ma quello che è sbagliato è
farli in cantina. I controlli più efficaci contro frodi e furbetti si fanno sugli scaffali,
come recenti fatti di cronaca hanno dimostrato».
Infine un accenno alla promozione vinicola. Faccio pensa e propone un intervento
più diretto e autorevole della Regione Piemonte. «A mio modo di vedere – sostiene
– la Regione dovrebbe entrare nel cda di quegli enti e di quei superconsorzi che si
occupano di promozione e che, però, rischiano di diventare appannaggio solo di una
parte della produzione vitivinicola piemontese. Insomma la Regione Piemonte sia
istituzione super partes per garantire che i fondi di tutti siano spesi per la
promozione di tutti i vini piemontesi».
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HOME CHI SIAMO CONTATTI MAPPA SITO NEWS Venerdi, 6 giugno 2014 - Ore 11:39
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«Ora si lavori per garantire la continuità della filiera». Le priorità:controlli sugli scaffali e meno burocrazia. Il nodo dellapromozione.
6 Giugno 2014 - 11:10 NOVITA' DAL MONDO - Letto: 30 volte
L'astigiano AndreaFaccio riconfermatopresidente dellasezione vitivinicola
regionale
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Andrea Faccio, 42 anni, imprenditore vinicolo con cantina e vigneti traCanelli e Agliano Terme, vicepresidente di CONFAGRICOLTURA Asti, èstato riconfermato presidente della sezione vitivinicola regionale diCONFAGRICOLT URA Piemonte. Vicepresidenti sono stati elettil’alessandrino Maurizio Montobbio e il cuneese Renato Negro.«Ora bisogna mettersi al lavoro per garantire continuità alla filieravitivinicola» è stata la prima dichiarazione del neo presidente, che haanalizzato lo stato dell’arte della produzione vinicola piemontese. «I vini delPiemonte hanno successo soprattutto all’estero – ha detto Faccio -. Oggisembra scontato dirlo, tuttavia l’export ha salvato le nostre aziende perchéil mercato italiano resta, per molti versi, depresso. La frontiera futurarestano i mercati stranieri».Per quanto riguarda il rapporto tra imprese vitivinicole e le istituzionipubbliche Faccio punta l’indice sulla burocrazia inutile che rallenta l’attivitàdelle aziende. «La situazione è davvero grave – afferma -. Stiamo morendodi carta. L’appello che lancio alle istituzioni e anche alla nuova Giuntaregionale che si formerà in questi giorni, è di semplificare il più possibile peragevolare chi fa reddito e crea occupazione».Quanto ai controlli il pensiero del presidente degli imprenditori vitivinicolid i CONFAGRICOLTURA Piemonte è chiaro: «Ci vogliono, certo, maquello che è sbagliato è farli in cantina. I controlli più efficaci contro frodi efurbetti si fanno sugli scaffali, come recenti fatti di cronaca hannodimostrato».Infine un accenno alla promozione vinicola. Faccio pensa e propone unintervento più diretto e autorevole della Regione Piemonte. «A mio modo divedere – sostiene – la Regione dovrebbe entrare nel cda di quegli enti e diquei superconsorzi che si occupano di promozione e che, però, rischiano didiventare appannaggio solo di una parte della produzione vitivinicolapiemontese. Insomma la Regione Piemonte sia istituzione super partes pergarantire che i fondi di tutti siano spesi per la promozione di tutti i vinipiemontesi».
di Dino Bortone
Vini e Sapori: la passione per il vino ed i sapori d'Italia Vini e Sapori è un portale di informazionerivolto agli appassionati di enogastronomiacon aggiornamenti e notizie fornite da unostaff di amanti del buon vino e dei sapori
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Il Comitato Cittadini chiede all’Aipo la documentazione sul rifacimento del ponte sul BorboreElezioni 2014, l'analisi di CONFAGRICOLTURA AstiTromba d'aria del 2013: in arrivo i risarcimenti per le aziende agricolePonte ferroviario sul Borbore e sicurezza della popolazione: Fiorio interroga i ministri Lupi e GallettiRinnovati i vertici dei giovani di CONFAGRICOLTURA Asti
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Parlamento e CONFAGRICOLTURA Asti contro lo spreco alimentareGiovedì, 05 Giugno 2014dimensione font StampaEmail
"Le nostre aziende agricole sono da sempre attente aglisprechi di cibo e sono disponibili a collaborare con leistituzioni, i consorzi e quanti si impegnano a combatterela vergogna e l’oltraggio rappresentato da produzioniagroalimentari gettate letteralmente nell’immondizia". Così Massimo Forno, presidente di CONFAGRICOLTURAAsti commenta l’approvazione, all’unanimità da parte delParlamento italiano, di una mozione che impegna ilGoverno Renzi a mettere in atto azioni contro lo sprecodel cibo. Relatore e primo firmatario di questa mozione, insieme aparlamentari di vari schieramenti, è stato un altroastigiano, il parlamentare Massimo Fiorio, vicepresidentedella Commissione Agricoltura della Camera, che spiega:"La mozione serve ad attivare il Governo su un temadelicato e che coinvolge tutti. I numeri dello spreco di cibonel mondo – annota il deputato – sono da brividi:tonnellate di alimenti gettate via per un valore di miliardi dieuro con conseguenze drammatiche non solo da un puntodi vista etico e sociale, ma anche ambientale eecologico". Tra l’altro la mozione chiede anche che il Governoinserisca il tema della lotta allo spreco alimentarenell’agenda europea in vista del semestre di presidenzaitaliana del Parlamento della Ue. Ma come fare per limitare lo spreco di cibo? Per Fioriooltre alla sensibilizzazione delle famiglie al consumo più
responsabile, ad una regolamentazione delle etichette e delle date di scadenza degli alimenti, bisogna anche mettere mano agli appalti pubblici in tema dimense. «Nella mozione – spiega il parlamentare astigiano – si chiede che all’atto di bandire un concorso per le forniture alimentari di grandi comunità ci si facciaindicare non solo il costo degli approvvigionamenti, ma anche degli eventuali sprechi, cioè del cibo che si pensa non sarà consumato. Questo potrebbeessere una discriminante interessante sia dal punto di vista economico sia etico. Lo scopo è favorire quegli imprenditori del food che si impegnano a limitareal massimo gli sprechi di cibo, creando un circolo virtuoso in nome di una sorta di “wasting review”, cioè di una rivisitazione della spesa pro cibo con taglinon solo ai costi, ma anche degli scarti». Concorda il presidente Forno: «La mozione anti-spreco ci trova concordi e pronti a fare la nostra parte come agricoltori consapevoli del proprio ruolo diproduttori di cibo che deve essere consumato e non gettato tra i rifiuti». Gli fa eco il direttore di CONFAGRICOLTURA Asti, Francesco Giaquinta: «Le nostreaziende sono pronte a collaborare con tutti i soggetti interessati a questo tema per coordinare l’avvio di produzioni agroalimentari mirate che garantiscanoconsumi dimensionati contro lo spreco del cibo».
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Parlamento e CONFAGRICOLTURA Asti contro lo spreco alimentareGiovedì, 05 Giugno 2014dimensione font StampaEmail
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