ARCO PARETI
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Transcript of ARCO PARETI
COLLANA LUOGHI VERTICALI
EDIZIONI VERSANTE SUD
Prima edizione: Marzo 2002Seconda edizione: Aprile 2007Terza edizione: Maggio 2013
ISBN: 978-88-896634-76-9
Copyright © 2013 VERSANTE SUD S.r.l. Milano via Longhi,10 Tel. +39027490163www.versantesud.it
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Copertina Jorg Verhoeven su Brento Centro al Monte Brento (foto Heiko Wilhelm)
Testi e disegni Diego Filippi
Stampa Monotipia Cremonese
RingraziamentiGrazie a Versante Sud che per la terza volta ha creduto e investito in questo lavoro. Grazie a tutti i miei amici e compagni di cordata, per le innumerevoli giornate trascorse sulle pareti del Sarca, a ripetere itinerari dimenticati e a tracciare qualche via nuova, in particolare un grazie a Chistian Della Maria, Fabio Demetri, Francesco Devigili, Roly Galvagni, Luca Pilati.Grazie agli alpinisti che hanno scritto qualcosa delle loro avventure in Valle: Roly Galvagni, Maurizio Giordani, Heinz Grill, Giovanni Groaz, Umberto Marampon, Giuliano Stenghel.Grazie ai Sass Baloss Matteo Bertolotti e Luca Galbiati per le tante foto fornite.Grazie a tutti gli alpinisti apritori delle ultime 200 vie.Grazie a Ruggero del ristorante La Lanterna, alla parete di San Paolo, per la grandissima ospitali-tà che offre a tutti gli alpinisti.
NOTAL'arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest'opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.
EDIZIONI VERSANTE SUD
Diego Filippi
ARCOPARETIVie classiche, moderne e sportivenella Valle del Sarca
Piccolo DainMonte CasalePian dela PaiaPlacche ZebrateMonte BrentoCima alle CosteCoste dell'AngloneMandreaMonte Colt - San PaoloMonte Colodri
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PrefazioneI caldi raggi del sole mi fanno sudare dopo soli cinque minuti di cammino sul ripido sen-tiero, che mi porta alla base di una fessura colma di chiodi vecchi e insicuri. La luce co-lora la parete d’infinito come infinita appare questa linea strapiombante che sale verso il cielo. Oggi tutte le nostre preoccupazioni e i nostri pensieri svaniranno e questa salita c’in-segnerà a respirare e a bastare a noi stessi.Diverse volte dalla cengia del piccolo Dain mi sono ritrovato con il naso all'insù per tentare di immaginare lo sguardo di Angelo Ursella che, quel giorno, inseguiva l'immortalità.La linea che stiamo per ripetere è una delle più vecchie aperte in Valle del Sarca, ma di certo per me è e resterà la più affascinante. Le staffe e un duro lavoro di carpenteria sono gli ingredienti necessari per progredire. Oggi tut-to suona decisamente fuori moda ma fieri di essere controcorrente procediamo sino a usci-re in vetta. Lo spettacolo è unico. Da questa sosta appesa, un vento freddo raccoglie le no-stre emozioni e le porta verso l'imbocco della valle, dove il clima è più mite e il lago le culla dolcemente. Da questa sosta pare di domina-re l’intera valle. Generazioni di alpinisti han-no inseguito fessure e forzato strapiombi, ma soprattutto, regalato sguardi alla montagna.Qui grandi uomini hanno tracciato indelebi-li linee di salita. Detassis utilizzò persino un chiodo da ghiaccio per superare l'estetica Canna d'Organo. Qui itinerari classici si alter-nano a quelli sportivi. L'artificiale abbraccia gli innovativi itinerari tracciati e curati dal cre-ativo Heinz Grill, mischiandosi ai segni di chi non vuole lasciare tracce.Tutte queste montagne, tutte queste linee non sarebbero nulla se non ci fossero gli uo-mini con i loro sogni. Sogni che scolpiti dal nostro io e cullati dalla condivisione con il compagno di cordata, ci conducono verso
un qualcosa d’indecifrabile per la maggior parte delle persone ma estremamente nitido per l’alpinista. E sono proprio i rapporti tra le persone, e le conseguenti condivisioni che nascono durante l’arrampicata a trasformare una semplice salita in qualcosa di unico. La valle del Sarca è un mondo fantastico, fatto di luci e colori, fatto di sogni e di desideri. La valle del Sarca è tutto... e niente.Descrivere una Valle non è semplice. Bisogne-rebbe raccontare delle persone che l’hanno frequentata, delle persone che l’hanno amata e la amano ancora. Bisognerebbe raccontare di gente che con la semplicità di un bambi-no riesce ancora a trovare nuove linee, nuove avventure.La storia di Diego è quella di uno dei tanti innamorati della valle, per me sei anni fa lui rappresentava una fotografia su di un libro pieno di disegni che raccontano salite a volte per me troppo difficili, e oggi, un Amico con il quale ho condiviso tante avventure verticali. Sicuramente il dono più grande che la Valle del Sarca mi ha dato.Dire che Diego è innamorato della Valle è ri-duttivo. È un’affermazione che non trasmet-te la passione che si sprigiona ogni giorno quando da Sopramonte Diego scende in questo mondo magico. Arrampicare, cammi-nare, salire una ferrata o sistemare un sentiero d’accesso non ha importanza. L’importante è alzare lo sguardo su queste pareti e iniziare un dialogo con loro.Occupare questo spazio, con la consapevo-lezza di essere stato preceduto da due gran-di alpinisti come Samuele Scalet e Maurizio Giordani è un onore per me troppo grande. Un onore che solo un Amico ti può concedere.
Matteo Bertolotti
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DIEGO FILIPPIG u i d a A l p i n a
B e r g f ü h r e r M o u n t a i n G u i d e
e - m a i l : s a rc a v a l l e y @ g m a i l . c o mp h o n e : 3 4 8 7 6 5 8 3 9 4
IntroduzioneQuesta nuova edizione, non è solo l’aggiorna-mento del 2007, ma una nuova guida: rinno-vata e corretta nei testi e completamente rifatta negli schizzi.
Negli ultimi cinque anni, la Valle del Sarca è letteralmente esplosa, sia come numero di vie aperte sia come numero di alpinisti presenti. In questi ultimi anni, sono nate oltre 200 vie, di ogni tipo e difficoltà, e quasi sempre si tratta di itinerari belli, meritevoli e consigliati. In totale, in questa guida vengono relazionati circa 520 itinerari! Un bel numero, visto che si tratta di vie lunghe mediamente dai duecento ai trecen-to metri.
La nostra valle sta diventando quindi sempre più ricca e bella, e il mio primo grazie va a tutti gli alpinisti apritori di nuove vie. Ormai, aprire vie nuove in valle del Sarca, oltre alla spesa economica per chiodi e fix, comporta un
grande lavoro di disgaggio e pulizia, e questo è un notevole sacrificio che va riconosciuto e rispettato. Mi preme ricordare che in valle del Sarca non esistono chiodatori professionisti, ognuno ci mette tutto di tasca propria, in ter-mini di tempo, impegno e soldi.
Inoltre occorre ricordare che, anche se ci trovia-mo in strutture rocciose di fondovalle, attrezza-te abbondantemente a fix e super frequentate, siamo sempre su pareti pericolose per la caduta di sassi. La caduta di sassi è il pericolo princi-pale che possiamo incontrare in valle: evitate una via quindi se la trovate troppo affollata. At-tenzione anche alle giornate troppo ventose o dopo forti piogge. Detto questo, non mi resta che augurare a tutti buone salite in questo piccolo ma meraviglioso parco avventura.
Diego Filippi
16
PICCOlO DAIN 181 Parete Sud Est 202 Avancorpo del Piccolo Dain 423 Parete del limarò 464 Parete della Centrale 62
MONTE CASAlE 705 Parete Centrale 726 Secondo Pilastro 827 Primo Pilastro 928 Muro dei Meridiani 1109 Croz dei Pini 11410 Spalla Sud 124
PIAN DElA PAIA 13011 Il Transatlantico 13212 Parete Gandhi 13813 Il Dain 148
PARETE ZEBRATA 17814 Settore Sportivo 18015 Parete Centrale 20416 Pala dele lastiele 236
MONTE BRENTO 24617 Grande Placconata 24818 Pilastro Magro 26019 Strapiombi Centrali 26620 Parete Est 278
CIMA AllE COSTE 28621 Parete Centrale 28822 lo Scudo 29823 Parete Sud 31824 Guglia Solidarnosc 32425 l’Antiscudo 330
COSTE DEll’ANGlONE 34026 Sass dela Vecia 34227 Anglone Sud 35828 Anglone Nord 37629 Cà del liscio 39030 Piramide lakshmi 396
MANDREA 41431 I Pilastri 41632 Parete Centrale 42633 Mandrea Nord 444
MONTE COlT – SAN PAOlO 46434 Parete Centrale 46635 Muro di Oceania 48236 Parete Sconosciuta 49437 Croce di Ceniga 50038 Parete di San Paolo 504
MONTE COlODRI 55039 Parete Sud 55240 Parete Est 56441 Pilastro Zanzara 57642 Rupe Secca 592
Indi
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1717
PIETRAMURATA
ARCO
SARCHE
MADONNA DI CAMPIGlIO
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RIVA DEl GARDA
8
3
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1
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M.te Casale1636 m.
M.te Brento1535 m.
Cima alleCoste
Costedell'Anglone
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Piandela Paia
Piccolo Dain967 m.
6
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TRENTO
Parete Zebrata
Piccolo DainPi
ccol
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ain
Luca Galbiati, Diedro Maestri, Piccolo Dain (ph. sassbaloss.com) g18
Il Piccolo Dain, è l’ultima elevazione montuo-sa del gruppo della Paganella. Geografica-mente appartiene a questa dorsale ma le sue rocce lo legano decisamente molto di più alla catena del Casale-M. Brento.Forma verso sud-est e verso ovest due spetta-
colari pareti. A sud-est precipita con un salto verticale direttamente sopra l’abitato delle Sarche mentre a ovest offre una selvaggia e suggestiva parete che domina la profonda gola del Limarò. Sul fianco est corre la spetta-colare e difficile ferrata “Rino Pisetta”.
Sentieroper Ranzo
FerrataR. Pisetta
Piccolo Dain971 m.
Madonna diCampiglio
Trento
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Sarche
Parcheggio bowling
Parcheggio
PP
PICCOlO DAIN
1 PARETE SUD-EST2 AVANCORPO3 PARETE DEl lIMARO'4 PARETE DEllA CENTRAlE
1
2
3
4
1919
Piccolo Dain
20
0.45 h
1.30 h
450 m.
Parete solare e molto attraente. Verticale e compatta, sembra dominare l’intera valle. Di grande importanza storica, qui si sono dati appuntamento i migliori alpinisti trentini come Bruno Detassis, Cesare Maestri e Bepi Loss mentre l’ultima generazione di arrampicatori ha tracciato su questa parete itinerari sportivi di grande estetica e difficoltà. Questa vasta parete, è ta-gliata in due da quel regolare e perfetto diedro che è la “Canna D’Organo”. La parete di sinistra viene considerata la “Parete Sud”, mentre quella di destra è la “Parete Sud-Est”.
AccessoDal paese delle Sarche, parcheggio presso il Bocciodromo, prendere il sen-tiero per la ferrata “R. Pisetta”. Appena entrati nel bosco, ad un tratto in piano, lasciare il sentiero e prendere a sinistra una ripida traccia con bolli rossi. Questa traccia porta al bivio per Ranzo (rientro della Ferrata) Per le vie alla parete sud, (dalla via Amelie alla via Rostagno) prendere a sinistra
Picc
olo
Dai
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Pare
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PARETE SUD-EST
PARETE SUD
Bocciodromo Sarche TrentoCampiglio
ArcoSarche
Ranzo
Sentiero CAIrientro dalla ferrata
AVANCORPODEL DAIN
Ferrata R. Pisetta
CANNA D’ORGANO
PILASTROMASSUDVECIOTI…
ELIA
FRECCIA…
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LA ROSADEI VENTI
LOTTA…
MAZZOTTI
LUCE…
ROSTAGNO
SCIROCCO
LOSS
DUDAEVAMELIE
SE
1 Parete Sud-Est
2121
1 lE STRANE VOGlIE DI AMElIE 250 m.
2 MISTER MAGOO 120 m.
3 JOHN COFFEY 140 m.
4 DUDAEV 180 m.
5 SCIROCCO 200 m.
6 VAlERIO FONTANA 180 m.
7 DIRETTISSIMA lOSS 250 m.
8 lA ROSA DEI VENTI 250 m.
9 UlTIMA FIAMMA 300 m.
10 SENZA CHIEDERE PERMESSO 300 m.
11 lUCE DEl PRIMO MATTINO 400 m.
12 BEPI MAZZOTTI 400 m.
13 lE VRAI PlAISIR 400 m.
14 MAURO ROSTAGNO 500 m.
15 CANNA D’ORGANO 350 m.
16 ElIA 400 m.
17 VECIOTI E ZOVENOTI 450 m.
18 FRECCIA NEl CIElO 450 m.
19 PIlASTRO MASSUD 200 m.
per Ranzo e dopo un tratto a gradini attrezzato con funi metalliche, si è sotto la parete sud. Per le altre vie (dalla via Detassis alla via Massud) continuare ancora seguendo il sentiero. Poco dopo abbandonare il sentiero e prendere a si-nistra una traccia che, con ometti e bolli rossi, porta alla parete est.
DiscesaPer tutte la vie, conviene scendere con attenzio-ne verso sinistra, tra arbusti e salti rocciosi, fino a trovare un'evidente traccia che scende lungo il fianco ovest del Piccolo Dain. Attenzione ad alcuni tratti molto esposti attrezzati con corde fisse. Raggiunto il sentiero di rientro della ferra-ta, comodamente si ritorna in valle.
PARETE SUD-EST
PARETE SUD
Bocciodromo Sarche TrentoCampiglio
ArcoSarche
Ranzo
Sentiero CAIrientro dalla ferrata
AVANCORPODEL DAIN
Ferrata R. Pisetta
CANNA D’ORGANO
PILASTROMASSUDVECIOTI…
ELIA
FRECCIA…
SENZA…
LA ROSADEI VENTI
LOTTA…
MAZZOTTI
LUCE…
ROSTAGNO
SCIROCCO
LOSS
DUDAEVAMELIE
46
23 EFFETTI COllATERAlI 120 m.
24 lA SAlSA DEll’ORSO 120 m.
25 SPIGOlO DEl lIMARO’ 400 m.
26 lUCE RIFlESSA 400 m.
27 VIA GADOTTI 400 m.
28 MITICA E NOCCIOlINA 400 m.
29 SPAZIO AllA FANTASIA 400 m.
30 VIA PEGORETTI COVI 400 m.
31 lA CADUTA DEGlI DEI 400 m.
32 lA TIGRE Il DAINO E Il GlADIATORE 400 m.
33 DIEDRO MAESTRI 400 m.
34 VICOlO CIECO 450 m.
35 AMICO BERTO 450 m.
36 CONTATTO RADICAlE 450 m.
0.15 h
0.40 h
450 m.
Piccolo Dain
Picc
olo
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Pare
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el L
imar
ò 3 Parete del Limarò
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Questa parete appare come un immenso libro aperto, un grandioso die-dro, come raramente se ne possono trovare nell’arco alpino. Prende il nome dall’omonima gola: quella profonda spaccatura scavata dal torrente Sarca. Lungo il grande diedro principale sale con estrema logica la bella ed impegnativa via di Cesare Maestri. Ai lati di questa, sulle vertiginose pareti, corrono itinerari alpinistici e sportivi tutti molto severi ed impegnativi.
AccessoDal paese delle Sarche, salire in direzione di Campiglio, poco prima del ponte sul Sarca svoltare a sinistra per una stradina e arrivare al comodo e ampio parcheggio con fontana e parco giochi. Seguire la strada per Campiglio fino al primo ampio tornante e scendere nella gola seguendo una stradina sterrata. Con l’aiuto di enormi briglie di contenimento, facilmente si attraversa il torrente.In caso di acque abbondanti potrebbe risultare problematico l’attraversa-mento.
DiscesaUsciti dalle vie, traversare il bosco in direzione est, fino ad incontrare il sentiero che porta alle Sarche.
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47
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Pare
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imar
ò 34 VICOlO CIECO H H H
D. Filippi 2008 450 m. (13L)A1, A2, un passo 6a/S1/IIIQuesto itinerario ricalca un po’ le caratteristi-che della vicina Amico Berto, ovvero una prima parte lungo placconate grigie appoggiate e una seconda lungo muri gialli e strapiombanti. L’ar-rampicata è generalmente in artificiale, salvo al-cune lunghezze nella prima parte della salita e gli ultimi tiri che offrono una divertente arram-picata lungo un caratteristico diedro-camino. La roccia è fantastica, incredibilmente compat-ta e solida. L’ambiente è quello incantevole e suggestivo del Limarò: di rara bellezza e con il rumore del torrente che accompagna tutta la salita. L’itinerario è stato chiodato interamente e abbondantemente con fix da 8 mm e per la ripetizione bastano solamente dei rinvii e due staffe a testa. Questa salita, come Amico Berto, data la facilità di progressione dell’ artificiale, rappresenta un’ottima occasione per far pratica sulle staffe e cosi in seguito poter affrontare sa-lite più impegnative.Attacco: dall’attacco del Diedro Maestri, segui-re un’esile cengia che entra in parete a destra.
35 AMICO BERTO H H H D. Filippi 2007 450 m. (11L)A1, A2/S1/IIIQuesto itinerario supera la grande parete a de-stra del Diedro Maestri. La parete, alta 450 m, è nettamente divisa in due parti: la parte bas-sa, di 250 m., è costituita da placconate grigie, appoggiate e ingombre dalla vegetazione. La parte alta invece, è formata da lunghe lavagne gialle e strapiombanti. Questo itinerario, dalle caratteristiche esplorative, va alla ricerca della linea più logica e bella in completa arrampicata artificiale. Può rappresentare un ottimo primo approccio alle vie di questo genere, ma anche una valida salita di allenamento alla via Verti-gine. Tutto l’itinerario è chiodato con fix da 8 mm. e per la ripetizione bastano, solo però se si alternano, 20 rinvii, e naturalmente un paio di staffe a testa. La parete è molto bella e la roccia
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VI
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strapiombi gialli
grandiplacconate grigie
cenge erbose
CONTATTORADICALE
DIEDROMAESTRI
LA ZETADI ZORRO
AMICO BERTO
VICOLO CIECO
6161
solidissima. L’itinerario, divertente da ripete-re, è immerso in un ambiente selvaggio e di rara bellezza. Attenzione, una eventuale ritirata in corda doppia dalla seconda parte della via, potrebbe risultare assai problematica. Itinerario dedicato all’amico Umberto Marampon e alle sue bellissime vie.Attacco: circa 50 m. a destra del Diedro Mae-stri. Nome alla base.
36 CONTATTO RADICAlE H H H
A. Toni Zanetti, M. Brighente 2010450 m. (14L)6b, A1 (5c obb.)/S1/IIIInteressante itinerario in arrampicata mista, li-bera e artificiale, immerso nel bellissimo e sug-gestivo ambiente del Limarò. La linea di salita segue, per quanto possibile, i punti deboli della parete, come cenge, diedri e fessure. Quasi ogni lunghezza presenta tratti in libera con passi in artificiale, la chiodatura è ottima e ravvicinata a fix e per la ripetizione bastano solo i rinvii. Eventualmente una staffa potrebbe ritornare utile per i passaggi in A1. L’arrampicata, nella prima parte della via, è un po’ disturbata dalla vegetazione, ma in alto lungo le lavagne gialle e strapiombanti, la salita si fa entusiasmante, esposta e meritevole. Bellissime le traversale esposte del 10° e 13° tiro.Attacco: poco a destra di Amico Berto, targhet-ta con nome alla base.
CONTATTO RADICALE
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diedro strapiombante
traversata facile
grande placconata appoggiata
bella fessura
diedro nascosto
placconata levigata
bel diedro
erba
AMICOBERTO
LA ZETA DI ZORRO
AMICOBERTO
286
Cima alle CosteCi
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Claudia Farruggia, Diedro Martini, Cima alle Coste (sassbaloss.com) g
P
Arco
Sarche
stanga
massoAntiscudo
capitello
distributore
ometto
LagoBagattoli
discesa al sentierodell’Anglone
CIMA AllE COSTE
21 PARETE CENTRAlE22 lO SCUDO23 PARETE SUD24 GUGlIA SOlIDARNOSC25 l'ANTISCUDO
Chiamata anche “Gran diedro di Dro”, questa parete appare veramente come un grande ed immenso diedro. Nasce dall’incontro di due formidabili pareti: la Sud, alta e verticale, fria-bile e temibile dove corrono alcuni itinerari tra i più estremi della Valle, e la Est, o parete centrale, molto più mansueta e accessibile. La buona qualità della roccia, su questa parete, a reso possibile, in questi ultimi anni, l’apertura di molte vie nuove, addirittura lungo il suo zoccolo basale sono sorte molte vie sportive. Questo zoccolo, chiamato anche “Lo Scudo”, data la sua importanza per la quantità di vie che comprende viene considerato un settore
a sé stante. La parete Sud, a est, forma un lungo ed affilato spigolo che termina alla base con un bel pilastro staccato, ben visibile quando ci si avvicina alla parete. È la Guglia Solidarnosc, e sul versante che guarda la val-le sono state tracciate alcune interessanti vie. Lungo il gran diedro, nato dall’incontro delle due grandi pareti, corre una delle più anti-che e storiche vie della valle. Era il lontano 1966 quando Heinz Steinkotter e compagni scalarono il lungo diedro. Ora, questa via, ripetuta solo nella sua parte bassa, è ormai dimenticata soprattutto per le sue rocce fria-bili de erbose.
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23 24
25
287
330
34 OTRA VEZ 80 m.
35 AGUAS DE MARZO 120 m.
36 TEMPESTA ORMONAlE 120 m.
37 DIEDRO BEPI FlOR 120 m.
38 l’INVERNO DEI MOICANI 90 m.
39 PROGETTO DHARMA 120 m.
40 OVER THE RAINBOW 120 m.
41 INVISIBIlE TOUCH 120 m.
42 JEAN JEAN 120 m.
43 BARBIE GIRl 120 m.
44 PREMIATA FORNERIA 120 m.
45 FONDAZIONE lEBOWSKI 120 m.
46 POPOlARE NETWORK 120 m.
47 CANE CICO 120 m.
48 lO STAFFODROMO 130 m.
49 SHANGAI 120 m.
50 CARlO MAGNO 120 m.
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Cima alle Coste25 L'Antiscudo
0.30 h
0.40 h
130 m.
Scoperta e valorizzata da Roly Galvagni e Massimo Maceri, per “Antiscudo” si intende quella poco appariscente ma caratteristica fascia rocciosa che si raggira per arrivare alle vie di Cima alle Coste. Questa fascia di solide plac-conate grigie offre una serie di itinerari belli e meritevoli, consigliati soprat-tutto nel tardo autunno o nelle soleggiate giornate invernali. L’arrampicata è generalmente in placca, non mancano però passaggi in diedri e fessure. La chiodatura è generalmente ottima e abbondante a fix.
AccessoSulla strada forestale per il Lago Bagattoli, parcheggiare poco prima della stanga. Seguire la strada forestale e al secondo tornante prendere la stradi-na di sinistra (accesso comune a Cima alle Coste). Dopo un tratto in piano, prendere una traccia a destra (masso con scritta Antiscudo) che entra nel bosco e porta alla base della parete.
DiscesaGeneralmente in doppia dalle vie. Oppure a piedi: seguire, verso sinistra, una traccia di sentiero tenendosi vicini al margine della parete fino a trovare degli ometti che portano ad un ripido canale. Questo canale è attrezzato con corde fisse e velocemente riporta alla base della parete.
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