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Arch. Tiziana Calvi ATTIVITA' DI ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI IMPIANTI ENERGETICI -FER PARTE 1° (FER -ELETTRICHE- LEGISLAZIONE)

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Arch. Tiziana Calvi

ATTIVITA' DI ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI IMPIANTI ENERGETICI -FER

PARTE 1° (FER -ELETTRICHE- LEGISLAZIONE)

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1 · DEFINIZIONE DI FER

2 · IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

3 . L'eolico

4 . Il solare

5 . Biomasse e biogas, biocombustibili

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●FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE (FER): STATO DELL'ARTE IN ITALIA

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La legge 10/91 considera le seguenti fonti energetiche rinnovabili (FER): il sole, il vento, l'energia idraulica, le risorse geotermiche, le maree ed il moto ondoso. biomasse (p. es. legno) •L’utilizzo di FER è l’ultimo gradino di una piramide che ha come base il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia.

•Le FER presentano numerosi vantaggi, l’assenza di emissioni inquinanti durante il loro utilizzo (fonti “pulite”) e la loro “inesauribilità”. •Le FER sono caratterizzate da una variabilità imprevedibile (si pensi ai regimi di vento o anche alle piene dei fiumi), per cui in genere è necessario un sistema integrativo che “aiuti” l’impianto alimentato a FER e ne assicuri la continuità di servizio.

DEFINIZIONE DI FER

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Nel caso, di un impianto fotovoltaico il sistema integrativo può essere costituito da:

•PARCO BATTERIE per l’accumulo dell’energia

•RETE ELETTRICA

•GRUPPO ELETTROGENO DIESEL.

DEFINIZIONE DI FER

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Nel caso di un sistema solare termico, l’integrazione è data da:

•CALDAIA A GAS •SCALDABAGNO ELETTRICO

•Nb: La combinazione di più FER, (es. sole e vento), permette di ridurre il loro carattere imprevedibile e < dipendenza dal sistema integrativo.

DEFINIZIONE DI FER

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DEFINIZIONE DI FER

un bilancio nazionale, l’andamento della produzione di energia da FER oggi negativo.

Molte delle fonti rinnovabili non sono, allo stato attuale, competitive e hanno bisogno di supporti finanziari.

DATO POSITIVO: Praticamente tutti gli stati membri dell’Unione europea hanno introdotto contributi sotto forma di tariffe fisse, obbligo di acquisto di certificati verdi o bandi di gara per una certa capacità.

Le fonti rinnovabili sono la risposta alle attuali minacce ambientali.

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IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

Il potenziale nazionale rinnovabile non ancora utilizzato è considerevole!

EOLICO: sia di qualche Mtep (in termini di fonti fossili sostituiti dall’elettricità prodotta)

BIOMASSA: qualche decina di Mtep (in termini di contenuto energetico della materia prima). SOLARE: il giacimento potenziale è stimato ancora più interessante, e trova il principale limite allo sfruttamento nei costi degli impianti di produzione.

idroelelttrico, geotermia, per applicazioni termiche ed elettriche.

Lo sfruttamento di questo “giacimento rinnovabile”, abbondante nel Mezzogiorno, aumenterà la sicurezza del sistema energetico italiano ed europeo.

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IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

L'eolico A livello internazionale, la tecnologia eolica ha conseguito eccellenti livelli di diffusione ed economicità, con costi interni dell'energia quasi competitivi in buone condizioni di ventosità.

In Italia, dopo un periodo di stasi, si è avviato il processo di diffusione, soprattutto grazie al provvedimento Cip 6/92. ubicati in siti del crinale appenninico centro-meridionale vicino alle coste.

Molte nazioni del Nord Europa ( Danimarca e Germania), oggi più avanti dell’Italia nello sfruttamento di tale fonte, attribuiscono rilievo alle installazioni off-shore.

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IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

IIl solare fotovoltaico la situazione:L'Italia ha sinora sostenuto un considerevole sforzo pubblico per alimentare il mercato degli impianti fotovoltaici.

L'evoluzione della tecnologia: cerca di sviluppare l'incremento dell'efficienza dei componenti e riduzione dei costi.

Nel breve periodo: Si punta all'integrazione del fotovoltaico nell'edilizia, ritenuto un connubio molto interessante da diversi paesi - tra cui Giappone, Stati Uniti e Germania - per la possibilità di realizzare facciate, tetti, pensiline "fotovoltaiche".

Gli obiettivi: più che di natura energetica, sono di sviluppo e promozione, almeno finché i costi non si saranno fortemente ridotti.

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IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

IIl solare termico: per la produzione di acqua calda sanitaria è ormai prossimo alla competitività.

Tale tecnologia, a livello internazionale sufficientemente matura, trova in Italia condizioni particolarmente favorevoli:

• l'esposizione climatica, •l'idoneità della maggioranza degli edifici ad uso residenziale•prevalenza nel riscaldamento dell'acqua sanitaria dell'uso dell'elettricità

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IL POTENZIALE RINNOVABILE NAZIONALE

IBiomasse e biogas, biocombustibili In Italia si pensa di intervento formulate dagli esperti di settore a proposito del bosco ceduo, vi è quella di intervenire, ove le condizioni specifiche lo permettano, con un’operazione di conversione in alto-fusto.Uso di camini, stufe o termocucine di potenza fino ai 20-30 kWt, con bassi rendimenti che possono variare dal 10-15% per i camini al 40-45% per le stufe e le termocucine

L'industria del legno e dell’agro-alimentare: che utilizza e smaltisce i propri residui di lavorazione, producendone calore per il riscaldamento dei locali o per l’energia di processo. Si stima 2.500 MWt alla quale corrisponde un consumo di biomassa equivalente a circa di 0,6-0,8 Mtep evitati.

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Dal Protocollo di Kyoto del 1997, le politiche per il clima e quelle per l’energia in sede di Unione europea, si sono sempre più avvicinate sino a coordinarsi totalmente.

•Il terzo pacchetto europeo Energia per l’Europa: creare un vero mercato e garantire l’approvvigionamento adottato dalla Commissione il 19 settembre 2007, ed •il pacchetto per il clima:presentato dalla Commissione il 23 gennaio 2008

OBBIETTIVO DI SVILUPPO: •sicurezza degli approvvigionamenti, •l’apertura dei mercati, •la promozione dell’efficienza energetica, •lo sviluppo delle rinnovabili, •la lotta ai cambiamenti climatici

IL RUOLO DELL' EUROPA

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13Arch. Tiziana Calvi

IL RUOLO DELL' EUROPA

QUALI AZIONI SONO STATE FATTE?

L’Europa ha adottato e sperimentato diversi meccanismi:1_ regolazione di mercato centralizzati per la riduzione delle

emissioni climalteranti (ETS)

2_ l’introduzione di obiettivi quantitativi vincolanti (proposta di burden sharing e rinnovabili)

3_ l’applicazione di standard minimi (regolamento autovetture).

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14Arch. Tiziana Calvi

La regolazione del settore delle energie rinnovabili è uno dei principali pilastri della politica energetica europea.

•Direttiva 2001/77/CE, favore dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sostituita da un nuovo testo ancora più significativo e vincolante.

• Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.

IL RUOLO DELL' EUROPA

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15Arch. Tiziana Calvi

IL RUOLO DELL' EUROPA

LA DIRETTIVA STABILISCE:• promozione dell’energia da fonti rinnovabili.

•Fissa obiettivi nazionali obbligatori di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. •Detta norme relative a: trasferimenti statistici garanzie di origine, alle procedure amministrative, all’accesso alla rete elettrica per l’energia da fonti rinnovabili. •Fissa criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi”.

Questi provvedimenti, noti come il 20-20-20, OBBLIGANO il contributo delle rinnovabili (20%) sul consumo di energia dei Paesi membri nell’arco di 10 anni.

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IL RUOLO DELL' EUROPA

LA DIRETTIVA STABILISCE:• promozione dell’energia da fonti rinnovabili.

•Fissa obiettivi nazionali obbligatori di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. •Detta norme relative a: trasferimenti statistici garanzie di origine, alle procedure amministrative, all’accesso alla rete elettrica per l’energia da fonti rinnovabili. •Fissa criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi”.

Questi provvedimenti, noti come il 20-20-20, OBBLIGANO il contributo delle rinnovabili (20%) sul consumo di energia dei Paesi membri nell’arco di 10 anni.

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17Arch. Tiziana Calvi

Età delle abitazioni in Italia

Interventi nelle abitazioni

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18Arch. Tiziana Calvi

Consumi in Lombardia

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Fabbisogno energetico specifico del parco edilizio lombardo (kWh/m2 a)

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Villetta 1-2 unità abitative Palazzina piccola 3-15 unità abitative

Palazzina grande 16-30 unità abitative Edificio a torre > 31 unità abitative

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19Arch. Tiziana Calvi

NEWS DAL MONDO_ IL COP21 DI PARIGI 2015

Cosa c’è nell’accordo sul clima di Parigi del 30/11/2015?

•In sostanza: un impegno da parte di 195 paesi a mantenere l'aumento di temperatura entro i due gradi, soldi ai paesi più poveri e periodiche conferenze di revisione Clima Parigi

•In sintesi: hanno firmato un accordo in cui si impegnano a ridurre le emissioni inquinanti in tutto il mondo.

E' stato sottoscritto da tutti i paesi partecipanti: anche da quelli emergenti!!!

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20Arch. Tiziana Calvi

NEWS DAL MONDO_ IL COP21 DI PARIGI 2015_ II°

Sono stati fissati quattro impegni:

• Mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, e compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi.

• Stop all'incremento di emissioni gas-serra e raggiungere nella seconda parte del secolo il momento in cui nuovi gas serra possano essere assorbiti naturalmente.

• Controllare i progressi compiuti ogni cinque anni, tramite nuoveConferenze.

• Versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti.

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21Arch. Tiziana Calvi

Protocolli internazionali, norme europee, nazionali e regionali

● INQUADRAMENTO LEGISLATIVOINQUADRAMENTO LEGISLATIVO

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22Arch. Tiziana Calvi

● Direttiva 2009/28/UE: Direttiva 2009/28/UE: Promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili

●Direttiva 2010/31UE: Direttiva 2010/31UE: Prestazioni energetiche nell'edilizia

● Chiarimenti in materia di efficienza energetica in Chiarimenti in materia di efficienza energetica in edilizia : edilizia : Decreto 26 giugno 2015 “requisiti minimi” e Decreto 26 giugno 2015 “Linee guida Ape”

Normativa Europea

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23Arch. Tiziana Calvi

Normativa Europea _ DIR. UE 2009/28

NB: Con questa direttiva l'Italia recepisce la normativa comunitaria a

partire dal 29 marzo 2011

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24Arch. Tiziana Calvi

Normativa Europea _ DIR. UE 2010/31

La direttiva viene recepita in Italia Con il DL n° 192 - 19 agosto 2005

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25Arch. Tiziana Calvi

Normativa Europea _ DL192/2005 recepimento della DIR. UE 2010/31

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26Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo globale di energia nell’Unione.

● Il settore è in espansione e ciò è destinato ad aumentarne il consumo energetico.

● La riduzione del consumo energetico e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia costituiscono misure importanti per ridurre la dipendenza energetica dell’Unione e le emissioni di gas a effetto serra.

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27Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Unitamente ad un maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili, le misure adottate per ridurre il consumo di energia nell’Unione consentirebbero di conformarsi al protocollo di Kyoto

● di rispettare l’impegno di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 °C

● l’impegno di ridurre entro il 2020 le emissioni globali di gas a effetto serra di almeno il 20 % al di sotto dei livelli del 1990

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28Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● La riduzione del consumo energetico e il maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili rappresentano strumenti importanti per promuovere la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e gli sviluppi tecnologici e per creare posti di lavoro e sviluppo regionale, in particolare nelle zone rurali.

● La gestione del fabbisogno energetico è un importante strumento che consente all’Unione di influenzare il mercato mondiale dell’energia e quindi la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nel medio e lungo termine.

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29Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Le misure per l’ulteriore miglioramento della prestazione energetica degli edifici dovrebbero tenere conto delle condizioni climatiche e locali, nonché dell’ambiente termico interno e dell’efficacia sotto il profilo dei costi.

● Tali misure non dovrebbero influire su altre prescrizioni relative agli edifici quali l’accessibilità, la sicurezza e l’uso cui è destinato l’edificio.

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30Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● La prestazione energetica degli edifici dovrebbe essere calcolato in base ad una metodologia, che può essere differenziata a livello nazionale e regionale.

Comprende:● caratteristiche termiche,● tipo di impianto di riscaldamento e condizionamento,● impiego di energia da fonti rinnovabili,● elementi passivi di riscaldamento e rinfrescamento,● sistemi di ombreggiamento,

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31Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● qualità dell’aria interna,● adeguata illuminazione naturale,● caratteristiche architettoniche dell’edificio.

Tale metodologia di calcolo dovrebbe tener conto della prestazione energetica annuale di un edificio e non essere basata unicamente sul periodo in cui il riscaldamento è necessario.

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32Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● È di competenza degli Stati membri fissare requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi.

● Dovrebbero essere fissati in modo da conseguire un equilibrio ottimale in funzione dei costi tra gli investimenti necessari e i risparmi energetici realizzati nel ciclo di vita di un edificio

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33Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Ai potenziali acquirenti e locatari di un edificio dovrebbero essere forniti, nell’attestato di prestazione energetica ( APE) dati corretti sulla prestazione energetica dell’edificio e consigli pratici per migliorare tale rendimento.

● Può essere utile condurre campagne d’informazione per incoraggiare ulteriormente i proprietari e i locatari a migliorare la prestazione energetica del loro edificio o della loro unità immobiliare.

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34Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● I proprietari e i locatari di edifici commerciali dovrebbero essere incoraggiati a scambiare informazioni sul consumo energetico effettivo, al fine di assicurare che siano disponibili tutti i dati per prendere decisioni informate sui miglioramenti necessari.

● L’attestato di prestazione energetica( APE) dovrebbe recare anche informazioni riguardanti l’incidenza effettiva del riscaldamento e del rinfrescamento sul fabbisogno energetico dell’edificio, sul consumo di energia primaria e sulle emissioni di biossido di carbonio.

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35Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Gli enti pubblici dovrebbero dare il buon esempio e adoperarsi per attuare le raccomandazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica.

● Gli edifici occupati da enti pubblici e gli edifici abitualmente frequentati dal pubblico dovrebbero dare l’esempio dimostrando che gli aspetti riguardanti l’ambiente e l’energia sono presi in considerazione;

● dovrebbero essere sottoposti alla certificazione energetica ad intervalli regolari.

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36Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● La pubblicazione dei dati sulle prestazioni energetiche dovrebbe essere potenziata affiggendo gli attestati di prestazione energetica in luogo visibile,

● in particolare negli edifici di determinate dimensioni occupati da enti pubblici o abitualmente frequentati dal pubblico, come negozi e centri commerciali, supermercati, ristoranti, teatri, banche e alberghi.

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37Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Negli ultimi anni si osserva una crescente proliferazione degli impianti di condizionamento dell’aria.

● Ciò pone gravi problemi di carico massimo, che comportano un aumento del costo dell’energia.

● Priorità a strategie che contribuiscono a migliorare la prestazione termica degli edifici durante il periodo estivo

● ombreggiamento e capacità termica ● tecniche di rinfrescamento passivo

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38Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● La manutenzione e l’ispezione regolari, da parte di personale qualificato, degli impianti di riscaldamento e condizionamento contribuiscono a garantire la corretta regolazione in base alle specifiche del prodotto e quindi una prestazione ottimale sotto il profilo ambientale, energetico e della sicurezza.

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39Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE - premesse

● Un approccio comune in materia di certificazione della prestazione energetica degli edifici e di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento, svolte da esperti qualificati e/o accreditati, la cui indipendenza deve essere garantita in base a criteri obiettivi, contribuirà alla creazione di un contesto omogeneo per le iniziative di risparmio energetico degli Stati membri e introdurrà un elemento di trasparenza sul mercato immobiliare, a beneficio dei potenziali acquirenti o utilizzatori dell’immobile. ogni Stato membro dovrebbe istituire un sistema di controllo indipendente.

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40Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE – art. 2

Definizioni

«edificio a energia quasi zero»: edificio ad altissima prestazione energetica, determinata conformemente all’allegato I.

Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze;

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41Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE – art. 9

Edifici a energia quasi zero● Gli Stati membri provvedono affinché:

a) entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero; e

b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi zero.

c) obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015.

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42Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE – art. 17

Esperti indipendenti● Gli Stati membri garantiscono che la certificazione della

prestazione energetica degli edifici e l’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria siano effettuate in ma­ niera indipendente da esperti qualificati e/o accreditati, operanti in qualità di lavoratori autonomi o come dipendenti di enti pubblici o di imprese private.

●  L’accreditamento degli esperti è effettuato tenendo conto della loro competenza.

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43Arch. Tiziana Calvi

Direttiva 2010/31/UE – art. 17

Esperti indipendenti● Gli Stati membri garantiscono che la certificazione della

prestazione energetica degli edifici e l’ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria siano effettuate in ma­ niera indipendente da esperti qualificati e/o accreditati, operanti in qualità di lavoratori autonomi o come dipendenti di enti pubblici o di imprese private.

●  L’accreditamento degli esperti è effettuato tenendo conto della loro competenza.

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44Arch. Tiziana Calvi

Art. 2 Definizioni1. Ai fini del presente decreto legislativo si applicano le definizioni della direttiva 2003/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2003. Si applicano inoltre le seguenti definizioni:a) «energia da fonti rinnovabili»: energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas;b) «energia aerotermica»: energia accumulata nell'aria ambiente sotto forma di calore;c) «energia geotermica»: energia immagazzinata sotto forma di calore nella crosta terrestre;d) «energia idrotermica»: energia immagazzinata nelle acque superficiali sotto forma di calore;e) «biomassa»: la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonche' la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani;

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28

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45Arch. Tiziana Calvi

Art.2 Definizioni......

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28

m) «edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante»: edificio che ricade in una delle seguenti categorie:i) edificio esistente avente superficie utile superiore a 1000 metri quadrati, soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l'involucro;ii) edificio esistente soggetto a demolizione e ricostruzione anche in manutenzione straordinaria;n) «edificio di nuova costruzione»: edificio per il quale la richiesta del pertinente titolo edilizio, comunque denominato, sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto;...........omissp) «regime di sostegno»: strumento, regime o meccanismo applicato da uno Stato membro o gruppo di Stati membri, inteso a promuovere l'uso delle energie da fonti rinnovabili riducendone i costi, aumentando i prezzi a cui possono essere vendute o aumentando, per mezzo di obblighi in materia di energie rinnovabili o altri mezzi, il volume acquistato di dette energie. Comprende, non in via esclusiva, le sovvenzioni agli investimenti, le esenzioni o gli sgravi fiscali, le restituzioni d'imposta, i regimi di sostegno all'obbligo in materia di energie rinnovabili, compresi quelli che usano certificati verdi, e i regimi di sostegno diretto dei prezzi, ivi comprese le tariffe di riacquisto e le sovvenzioni;

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46Arch. Tiziana Calvi

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28

Art.11 Obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti

1. I progetti di edifici di nuova costruzione ed i progetti di ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti prevedono l'utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricita' e per il raffrescamento secondo i principi minimi di integrazione e le decorrenze di cui all'allegato 3. Nelle zone A del decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, le soglie percentuali di cui all'Allegato 3 sono ridotte del 50 per cento. Le leggi regionali possono stabilire incrementi dei valori di cui all'allegato 3.2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano agli edifici di cui alla Parte seconda e all'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni, e a quelli specificamente individuati come tali negli strumenti urbanistici, qualora il progettista evidenzi che il rispetto delle prescrizioni implica un'alterazione incompatibile con il loro carattere o aspetto, co particolare riferimento ai caratteri storici e artistici.3. L'inosservanza dell'obbligo di cui al comma 1 comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio.4. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati ai fini dell'assolvimento degli obblighi di cui all'allegato 3 del presente decreto accedono agli incentivi statali previsti per la promozione delle fonti rinnovabili, limitatamente alla quota eccedente quella necessaria per il rispetto dei medesimi obblighi. Per i medesimi impianti resta ferma la possibilita' di accesso a fondi di garanzia e di rotazione.

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47Arch. Tiziana Calvi

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28

Art.15 Sistemi di qualificazione degli installatoriTitolo III - INFORMAZIONE E FORMAZIONESistemi di qualificazione degli installatori

1. La qualifica professionale per l'attivita' di installazione e di manutenzione straordinaria di caldaie, caminetti e stufe a biomassa, di sistemi solari fotovoltaici e termici sugli edifici, di sistemi geotermici a bassa entalpia e di pompe di calore, e' conseguita con il possesso dei requisiti tecnico professionali di cui, alternativamente, alle lettere a), b), c) o d) dell'articolo 4, comma 1, del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37. (1)2. Entro il 31 ottobre 2013, le regioni e le province autonome, nel rispetto dell'allegato 4, attivano un programma di formazione per gli installatori di impianti a fonti rinnovabili o procedono al riconoscimento di fornitori di formazione, dandone comunicazione al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.....omiss 5. Gli eventuali nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica derivanti dalle attivita' di formazione di cui ai commi 3 e 4 sono posti a carico dei soggetti partecipanti alle medesime attivita'.

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48Arch. Tiziana Calvi

L'evoluzione normativa che ha reso obbligatoria la formazione per gli operatori FER

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CONFERENZA DELLE REGIONI AUTONOME

“ Standard formativo per l'attività di installazione e manutenzione straordinaria degli impianti energetici alimentati da FER

13/008/cr10b/c9

DECRETO REGIONE LOMBARDIA

Regolamentazione dei percorsi di formazione finalizzati alconseguimento dell’attestato di qualificazione professionaledi “Installatore e manutentore straordinario di impiantienergetici alimentati da fonti rinnovabili”, ai sensi dell’articolo15, comma 2 del decreto legislativo 3 marzo 2011 n. 28

D.d.u.o. 19 marzo 2013 - n. 2546

DECRETO REGIONE LOMBARDIA

REGOLAMENTAZIONE DEI PERCORSI DI FORMAZIONE ABILITANTI E DIAGGIORNAMENTO PER “INSTALLATORE E MANUTENTORE STRAORDINARIO DIIMPIANTI ENERGETICI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI, AI SENSIDELL’ARTICOLO 15, COMMA 2, DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 MARZO 2011 N.28”.

D.d.u.o.21/10/2015 n° 8711

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49Arch. Tiziana Calvi

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28 allegato 3

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50Arch. Tiziana Calvi

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28 allegato 3

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51Arch. Tiziana Calvi

Facciamo i conti......

P=1/K * S

Fino al 31/12/2016

P=(1/65*90) kwp 1,38

Dal 01/01/2017

P=(1/50*90) kwp 1,80Abitazione di 90 mq

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52Arch. Tiziana Calvi

Decreto legislativo 3/3/2011 n. 28_ FAQ

CHIARIMENTI IN MATERIA DI EFFICIENZA ENEGETICA IN EDILIZIAAGOSTO 2016

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53Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

Il 15 luglio sono stati pubblicati in gazzetta Ufficiale i 3 i decreti che completano il quadro normativo in materia di efficienza energetica e permettono all’Italia di adeguarsi all’Europa.

In vigore dal 1 ottobre 2015!

•In Lombardia dal 1 gennaio 2016 tutti gli edifici di nuova costruzione e le grandi ristrutturazioni dovranno rispettare le caratteristiche previste dal NZEB, (Near Zero Energy Building)

•Altissima prestazione energetica e fabbisogno energetico quasi nullo coperto in gran parte dall’utilizzo di fonti rinnovabili, compresa l’energia da rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze”.

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54Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

Il primo decreto, “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”:

• definisce le nuove modalità di calcolo della prestazione energetica.•i nuovi requisiti minimi di efficienza per i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazione le verifiche obbligatorie. • arrivare a realizzare gli Edifici a Energia Quasi Zero previsti dalla Direttiva 2010/31/UE.

NB: Il decreto inoltre punta ad una applicazione delle norme operativa e omogenea in tutte le Regioni, per ovviare all’ampia autonomia regionale nel recepire la precedente Direttiva 2002/91/UE.

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55Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

Il secondo decreto”Schemi e modalita’ di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici”.....:

•fornisce schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici. •Gli schemi sono stati predisposti in funzione delle diverse tipologie di opere: nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti, riqualificazioni energetiche.

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56Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

Il Il terzo decreto “Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici contiene le nuove linee guida nazionali per l’Attestazione della Prestazione Energetica degli edifici (APE 2015).”

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57Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

Cosa cambia?in particolare per i requisiti minimi si fa riferimento la data di presentazione della richiesta di Concessione.

Quindi se si è già in fase di costruzione si fa riferimento a quanto previsto dal precedente DPR 59/2009.

mentre l’Attestato dovrà invece essere conforme al recente decreto del 26 giugno 2015. Per la relazione Tecnica che richiede l’utilizzo di dati e calcoli secondo i nuovi metodi l’entrata in vigore più logica dovrebbe essere quella del 1 ottobre 2015.

il solito pasticcio all’italiana!!!!

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58Arch. Tiziana Calvi

Regione Lombardia verso gli edifici Nzeb

La prestazione energetica certificata:

Le nuove Linee Guida introducono una modifica sostanziale:

Si dovrà utilizzare l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, EPgl,nr, somma della energia primaria non rinnovabile utilizzata per la climatizzazione invernale, EPH, ed estiva, EPC, per la produzione di acqua calda sanitaria, EPW, per la ventilazione, EPV

nel caso del settore non residenziale, per l’illuminazione artificiale, EPL e per il trasporto di persone, EPT, quest’ultimo da intendersi come il fabbisogno di energia per ascensori e scale mobili e marciapiedi mobili.

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Gli incentivi e il GSE

Il Conto Energia è stato introdotto in Italia con la Direttiva comunitaria per le fonti rinnovabili (Direttiva 2001/77/CE),

recepita con l’approvazione del Decreto legislativo 387 del 2003. Questo meccanismo, che premia con tariffe incentivanti l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici per un periodo di 20 anni

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Gli incentivi e il GSE

•PRIMO CONTO ENERGIA 28 luglio 2005 che hanno introdotto il sistema di finanziamento in conto esercizio della produzione elettrica, sostituendo i precedenti contributi statali a fondo perduto destinati alla messa in servizio dell’impianto.

•SECONDO CONTO ENERGIA Con il D.M. del 19 febbraio 2007, il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato nuovi criteri, La novità è l’applicazione della tariffa incentivante su tutta l'energia prodotta differenziazione delle tariffe sulla base del tipo di integrazione architettonica, oltre che della taglia dell’impianto.Veniva, inoltre, introdotto un premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia.

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Gli incentivi e il GSE

•PRIMO CONTO ENERGIA 28 luglio 2005 che hanno introdotto il sistema di finanziamento in conto esercizio della produzione elettrica, sostituendo i precedenti contributi statali a fondo perduto destinati alla messa in servizio dell’impianto.

•SECONDO CONTO ENERGIA Con il D.M. del 19 febbraio 2007, il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato nuovi criteri, La novità è l’applicazione della tariffa incentivante su tutta l'energia prodotta differenziazione delle tariffe sulla base del tipo di integrazione architettonica, oltre che della taglia dell’impianto.Veniva, inoltre, introdotto un premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia.

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•TERZO CONTO ENERGIA con D.M. 6 agosto 2010), applicabile agli impianti entrati in esercizio a partire dal primo gennaio 2011 e fino al 31 maggio 2011, che ha definito le seguenti categorieimpianti: impianti fotovoltaici (suddivisi in “impianti su edifici” o “altri impianti fotovoltaici”);impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovativeimpianti fotovoltaici a concentrazioneimpianti fotovoltaici con innovazione tecnologica• Legge cosiddetta “salva Alcoa”13 agosto 2010, n.129 •QUARTO CONTO ENERGIA dopo il 31 maggio 2011

•QUINTO CONTO ENERGIA Il D.M. 5 luglio 2012ridefinisce le modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica.

Gli incentivi e il GSE

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IL FOTOVOLTAICO E IL GSE OGGI 2016

Come orientarsi?

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IL FOTOVOLTAICO E IL GSE OGGI 2016

Premio efficienza energetica:

Cos'è?

I Soggetti Responsabili di impianti fotovoltaici rientranti nella tipologia di piccoli impianti su edifici (Titolo II) e gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (Titolo III) di potenza fino a 1MW possono beneficiare di un premio aggiuntivo abbinato a un uso efficiente dell’energia.

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IL FOTOVOLTAICO E IL GSE OGGI 2016

Premio efficienza energetica:

Cos'è?

I Soggetti Responsabili di impianti fotovoltaici rientranti nella tipologia di piccoli impianti su edifici (Titolo II) e gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (Titolo III) di potenza fino a 1MW possono beneficiare di un premio aggiuntivo abbinato a un uso efficiente dell’energia.

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Quanto vale?Il Premio, che può raggiungere il 30% della tariffa base, è riconosciuto a decorrere dall’anno solare successivo alla data di presentazione della richiesta e per il periodo residuo di diritto alla tariffa incentivante.

Come si ottiene?•interventi di riqualificazione energetica sull’involucro edilizio dell’edificio o unità immobiliare su cui è ubicato l’impianto fotovoltaico,•determinare una riduzione di almeno il 10% di entrambi gli indici di prestazione energetica estiva e invernale dell’involucro edilizio relativi all’edificio o all’unità immobiliare. •L’impianto fotovoltaico deve essere realizzato sull’edificio. •Il premio consiste in una maggiorazione percentuale della tariffa riconosciuta in misura pari alla metà della percentuale di riduzione del fabbisogno di energia conseguita e dimostrata.......;

IL FOTOVOLTAICO E IL GSE OGGI 2016

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IL FOTOVOLTAICO E IL GSE OGGI 2016

Cessione dei crediti fotovoltaico

Cos’èIl GSE, all’interno della regolamentazione del Conto Energia, permette la cessione dei crediti derivanti dall’ammissione alle tariffe incentivanti. La cessione consente al Soggetto Responsabile di trasferire la titolarità dei crediti vantati verso il GSE ad un Soggetto Cessionario. Come si ottieneLa cessione dei crediti è ammessa esclusivamente per la totalità degli stessi crediti e a favore di un unico cessionario (o pool di banche) sino ad eventuale revoca espressa.

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Lo scambio sul posto SSP

Cos’è Lo scambio sul posto, regolato dalla Delibera 570/2012/R/efr, è una valorizzazione dell’energia elettrica che consente, al Produttore, di realizzare una specifica forma di autoconsumo immettendo in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.

E' una compensazione tra il valore dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore economico teorico dell’energia elettrica prelevata e consumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione.

Tale meccanismo non è compatibile con il Ritiro dedicato dell'energia e con la Tariffa omnicomprensiva.

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Lo scambio sul posto SSP

Lo scambio sul posto è erogato:

a) al cliente finale presente all’interno di un “Altro Sistema Semplice di Produzione e Consumo” (c.d. ASSPC) che sia contestualmente anche un produttore di energia elettrica dagli impianti di produzione che costituiscono l’ASSPC;

b) al cliente finale titolare di un insieme di punti di prelievo ed immissione non necessariamente tra essi coincidenti che, al tempo stesso, sia produttore di energia elettrica in relazione agli impianti di produzione connessi per il tramite dei suddetti punti (c.d. scambio sul posto altrove).

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GUIDA AL NUOVO CONTO TERMICO 2016 (Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016)

CHI PUO' ADIRE al nuovo Conto Termico?:persone fisiche, condomini, soggetti titolari di reddito di impresa o di

reddito agrario, destinati solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza;

le amministrazioni pubbliche (incluse cooperative sociali e società di patrimonio pubblico) che possono richiedere l’incentivo per interventi di incremento dell’efficienza energetica e per interventi di piccole dimensioni relativi a impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.

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GUIDA AL NUOVO CONTO TERMICO 2016 (Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016)

QUALI INTERVENTI SONO INCENTIVABILI?

Per le pubbliche amministrazioni gli incentivi per gli interventi di:

●Isolamento termico di superfici opache circoscriventi il volume climatizzato;

●Sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi circoscriventi il volume climatizzato;

●Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con caldaie più efficienti a condensazione;

●Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili.

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GUIDA AL NUOVO CONTO TERMICO 2016 (Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016)

Novita!!!!!Vengono inserite, attraverso il nuovo procedimento, tre nuove tipologie di intervento:

●Trasformazione in “edifici a energia quasi zero” (NZEB);

●Sostituzione con dispositivi efficienti dei sistemi per l’illuminazione;

●Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.

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GUIDA AL NUOVO CONTO TERMICO 2016 (Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016)

2. Per i privati restano incentivabili, ●Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti

di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore;

●Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;

●L’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche accoppiati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento;

●Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;●Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi

ibridi a pompa di calore.

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AMMONTARE E DURATA DELL'INCENTIVO?

In generale per i vari interventi va a coprire il 40% dell’investimento, nelle zone climatiche E/F

● per gli interventi di isolamento termico sale al 50%

● se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione invernale si arriva al 55% per entrambi gli interventi.

● Per le pubbliche amministrazioni gli interventi di efficentamento che portano un edificio a energia quasi zero si arriva al 65%

vale il 65% di erogazione indennizzo anche per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti.

GUIDA AL NUOVO CONTO TERMICO 2016 (Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016)

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Il ritiro dedicato è una modalità semplificata per la vendita dell’energia elettrica immessa in rete.

Consiste nella cessione dell’energia elettrica immessa in rete al Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. (GSE), che provvede a remunerarla, corrispondendo al produttore un prezzo per ogni kWh ritirato.

RITIRO DEDICATO - GSE

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RITIRO DEDICATO - GSE

A chi è rivolto:agli impianti alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili che rispondano alle seguenti condizioni: <a 10 MVA alimentati da fonti rinnovabili, compresa la produzione imputabile delle centrali ibride;

potenza qualsiasi per impianti che producano energia elettrica dalle seguenti fonti rinnovabili: eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica (limitatamente agli impianti ad acqua fluente);

< a 10 MVA alimentati da fonti non rinnovabili, compresa la produzione non imputabile delle centrali ibride;

= o > a 10 MVA, alimentati da fonti rinnovabili diverse dalla fonte eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica, limitatamente, per quest’ultima fonte, agli impianti ad acqua fluente, purché nella titolarità di un autoproduttore.

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RITIRO DEDICATO - GSE

I prezzi minimi garantiti L’energia elettrica immessa in rete dai produttori e ritirata dal Gestore dei Servizi Energetici con il meccanismo del ritiro dedicato viene valorizzata dal GSE al “prezzo medio zonale orario”, ovvero al prezzo medio mensile per fascia oraria - formatosi sul mercato elettrico - corrispondente alla zona di mercato in cui è connesso l’impianto.

Compatibilità con incentivi

Il Ritiro dedicato dell’energia è un meccanismo non compatibile con lo scambio sul posto e con la Tariffa omnicomprensiva.

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Sicurezza per Fotovoltaico

Si deve valutare attentamente i luoghi di lavoro preposto alla realizzazione di un impianto per individuare le condizioni di sicurezza necessarie in fase di costruzione dell’impianto.

Va considerato il rischio meccanico,derivante dall’utilizzo di macchine ed attrezzature utilizzate per la posa e l’ancoraggio dei moduli e dei componenti dell’impianto.

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

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84Arch. Tiziana Calvi

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Se si interviene su un impianto FV,si deve ricordare che la Tensione generata dai pannelli fotovoltaici è inferiore a 60V, non è pericolosa.

Quando più pannelli fotovoltaici sono collegati elettricamente in serie la tensione che si produce può raggiungere i 500 Volt ed oltre. Questa tensione è letale!

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Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

RICORDARSI che il pannello fotovoltaico non ha un interruttore di spegnimento. Se c'è luce l'impianto produce energia, e di conseguenza tensioni potenzialmente pericolose.

BISOGNA coprire i pannelli solari con un telo che blocchi i raggi del sole, o mettere in cortocircuito le uscite.

Gli impianti fotovoltaici a norma sono dotati di sezionatori sul lato continua così da poter lavorare in sicurezza.

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Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Tensione generata dagli inverter:

Gli inverter generano una tensione alternata che è uguale a quella presente nelle nostre case.

Pertanto bisogna essere sicuri che l'inverter non stia producendo energia, prima di fare qualsiasi operazione.

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87Arch. Tiziana Calvi

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Installazione dei pannelli fotovoltaici

sui tetti:

Si dovranno utilizzare parapetti anticaduta. Per movimentare i pannelli fotovoltaici si utilizzerà impalcatura o macchine di sollevamento adeguate.

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88Arch. Tiziana Calvi

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

La caduta

La caduta dall’alto rappresenta un altro importante rischio da valutare, i pannelli di solito vanno installati sulle coperture,in questi casi si consiglia di installare un ponteggio, che consente anche una movimentazione dei carichi (moduli e accessori) con maggior sicurezza.

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89Arch. Tiziana Calvi

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Il rischio elettrico; l’impianto fotovoltaico generando corrente elettricità che essendo un flusso non si arresta. Se si opera in impianti connessi alla la rete elettrica si viene a realizzare una condizione di doppia alimentazione che deve essere ben tenuta in considerazione perchè si potrebbe verificare tensione sull’impianto di utenza anche dopo il sezionamento dell’alimentazione sul lato della rete di distribuzione pubblica.

Vedi Norma CEI 82-25 (art.13.2) in cui viene evidenziata la necessità di porre in evidenza questo pericolo mediante l’installazione di una opportuna segnaletica.

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Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Prevenzione incendi:Si deve poi considerare anche il rischio in caso d’incendio, considerando l’ impossibilità di interrompere la generazione elettrica andranno utilizzati degli estinguenti adatti agli impianti elettrici in tensione.

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Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

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Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

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93Arch. Tiziana Calvi

Testo unico della sicurezza dlgs 81/08

Rischio elettrico Rischio meccanico

In sintesi ecco cosa valutare!

Rischio caduta dall'alto

Rischio di movimentazione carichi

Rischio di incendio Rischio esposizione amianto

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94Arch. Tiziana Calvi

Sicurezza – come si interviene

Ricordiamo che, i base ad una serie di norme:

CEI 11-59/73/31/30/22/23/24

È necessario intervenire con DPI adatti:

Tipologia interventi Dispositivi di protezione individuale ed attrezzature

Lavori fuori tensione Elmetto e guanti da lavoro

Lavori sotto

tensione

A contatto

Elmetto dielettricoGuanti isolanti

Visiera di protezioneAttrezzi isolati

Calzature isolanti (in alternativa)

A distanza

Vedi sopra tranne: Aste isolate

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95Arch. Tiziana Calvi

Procedure da rispettarePER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FER

Impianto FV

Elettricisti Progettista elettrico Professionista

Installazione

Conformità

Progetto elettricoPreliminare

Domanda diconnessione

Terna -CENSIMP

GSE

Progetto elettrico as builtFine lavori - Conformità

SSP Vendita sul mercato libero

TEE / ESCO

PaesaggisticaMUTA

AutorizzazioneUnica

19 maggio 2015

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ENEL Allegato H

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97Arch. Tiziana Calvi

ENEL Allegato H

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98Arch. Tiziana Calvi

Allegato I prima dichiarazione

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99Arch. Tiziana Calvi

Allegato I seconda dichiarazione

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Conformità impianto ai sensi del dm 22/01/2008 n°37

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101Arch. Tiziana Calvi

Conformità impianto ai sensi del dm 22/01/2008 n°37

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102Arch. Tiziana Calvi

Conformità impianto ai sensi del dm 22/01/2008 n°37

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103Arch. Tiziana Calvi

Regolamento di esercizio e manutenzione

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Enel_ verifiche al Regolamento d'esercizio

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105Arch. Tiziana Calvi

Enel_ verifiche al Regolamento d'esercizio

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106Arch. Tiziana Calvi

Enel_ Addendum tecnico al Regolamento d'esercizio

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Enel_ Addendum tecnico al Regolamento d'esercizioallegato D

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Enel_ Addendum tecnico al Regolamento d'esercizio allegato D

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TERNA GAUDI': deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas ARG/elt 124/10

ha istituito il sistema di Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità (GAUDÌ)

prescrivendo che Terna: completi il processo di razionalizzazione dei flussi informativi, integrando l’anagrafica CENSIMP, nonché i sistemi di gestione delle unità di produzione rilevanti (RUP) e non rilevanti (UPN6)

Terna gestisce il sistema GAUDÌ, che serve a monitorare le diverse fasi del processo di connessione e le attività propedeutiche all’attivazione della connessione e all’entrata in esercizio commerciale

GAUDÌ è l’unico sistema che consente di comunicare tutti i dati anagrafici e tecnici degli impianti e delle unità di produzione, rilevanti e non rilevanti, di stampare l’attestato di registrazione e di seguire il processo di qualificazione di impianti e unità di produzione al mercato.

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ECO CONTRIBUTO Fine Vita Pannelli Fotovoltaici

Con L'entrata in vigore del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità, lo scorso 02 febbraio 2016, ha imposto:

● la creazione di un sistema di garanzia finanziaria per il recupero ed il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita, simile a quello richiesto dal GSE per i moduli di impianti connessi alla rete nel IV e V Conto Energia.

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ECO CONTRIBUTO Fine Vita Pannelli Fotovoltaici

La norma recita infatti quanto segue:“Limitatamente ai pannelli fotovoltaici immessi sul mercato successivamente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, per uso domestico o professionale, al fine di una corretta gestione del loro fine vita, i sistemi

individuali e collettivi di cui agli articoli 9 e 10, per ciascun nuovo modulo immesso sul mercato, adottano un sistema di garanzia finanziaria e un sistema di geo localizzazione delle medesime tipologie di quelle richieste dal Gestore dei servizi energetici nel disciplinare tecnico adottato nel mese di dicembre 2012, recante "Definizione e verifica dei requisiti dei 'Sistemi o Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita' in attuazione delle 'Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti' (DM 5 maggio 2011 e DM 5 luglio 2012)”.

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COME SMALTIRE UN IMPIANTO FV

Un pannello fotovoltaico è a tutti gli effetti un RAEE (Rifiuto di Apparecchiatura Elettrica ed Elettronica), e il suo smaltimento è regolato dal Decreto Legislativo n. 49/2014 (in particolare Art. 40). assimilato ad un frigorifero o ad una televisione, per intenderci…

Recenti disposizioni del GSE sullo smaltimento: • PANNELLI FOTOVOLTAICI “DOMESTICI”• PANNELLI FOTOVOLTAICI “PROFESSIONALI”

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La discriminante è la potenza dell’impianto: • 10 kWp. Quindi per gli impianti di potenza nominale (fa

fede la somma delle potenze dei pannelli) minore di 10 kWp, i pannelli fotovoltaici sono considerati RAEE DOMESTICI.( smaltimento sempre gratuito).

• Per gli altri, invece, i pannelli diventano RAEE PROFESSIONALI.

E' il GSE che definisce le modalità operative per la gestione dei rifiuti fotovoltaici incentivati con il Conto Energia. autorizzato a trattenersi una quota prelevandola dagli incentivi, come garanzia della completa copertura dei costi di gestione di cui sopra, negli ultimi dieci anni di diritto all’incentivo.

COME SMALTIRE UN IMPIANTO FV

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COME SMALTIRE UN IMPIANTO FVIn conto energia:

Il GSE si trattiene una quota per singolo pannello (12,00€a pannello) come deposito fruttifero e li rimborserà al momento dell’effettivo smaltimento dei pannelli (smaltimento, no,sostituzione). (1 volta sola al15 anno di incentivazione) entrati in esercizio entro il 30/06/2012, e con il quinto conto energia per gli impianti integrati di tipo innovativo.

A fine vita sarà necessario conferirli al Centro di Raccolta gratuitamente, (vedi modulistica GSE), la quota trattenuta dal GSE ti verrà rimborsata con gli interessi maturati.

Per sostituire un pannello danneggiato con uno nuovo non verrà restituito nulla, ma le modalità dello smaltimento di quello vecchio. in questo caso serve anche prova (copia del registro di carico/scarico del panello da parte dell’installatore) dell’avvenuta consegna presso il Centro di Raccolta.

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COME SMALTIRE UN IMPIANTO FVIn Scambio sul Posto:

i pannelli acquistati da un’azienda seria ha già nel prezzo dell’impianto il contributo di smaltimento, dal 12/04/2014(entrata in vigore del Decreto) sempre a carico del produttore:

• Tra 25/30 anni permetterà di conferire presso il Centro di Raccolta più vicino i pannelli gratuitamente

• .In questo caso il GSE non tratterrà alcun importo.

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COME SMALTIRE UN IMPIANTO FVRAEE professionali:

Smaltimento per impianto di potenza nominale superiore ai 10 kWp, i pannelli fotovoltaici sono assimilati a RAEE PROFESSIONALI. Smaltimento deve avvenire attraverso soggetti autorizzati.

Per Impianti incentivati in conto energia avviene tramite il modulo predisposto sul sito GSE, e inviato al GSE attraverso il portale. il GSE si tratterrà una quota fissa pro-pannello a garanzia, con le medesime modalità già viste per i RAEE domestici.

La differenza è che la quota è di 10 euro/pannello, e verrà trattenuta dagli incentivi a partire dall’undicesimo anno di incentivazione fino al ventesimo, con quote via via decrescenti.

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