Arata Isozaki - Architettura di Pietra · Arata Isozaki & Associates, Arata Isozaki y Asociados...

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Arata Isozaki

DOMUS, La Casa del Hombre, Museo interattivo sull’UomoLa Coruña, Spagna

DOMUS, La Casa del Hombre, Interactive Museum about HumansLa Coruña, Spain

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Cenni biografici

(1971-74), il Museo di Belle Arti diKitakyushu (1972-74), il West JapanGeneral Exhibition Centre (1975-77),il Museo d’Arte Contemporanea di LosAngeles (1981-86), il Teatro all’apertodi Togamua (1982), la DiscotecaPalladium a New York (1983-85), ilPalazzetto dello Sport a Barcellona(1983-90), il concorso per il nuovoMunicipio di Tokyo (1985), ilBrooklyn Museum (1986-), l’EdificioDisney a Orlando (1987-90), il Centrodi Arte Giapponese a Cracovia (1991-95), la Symphony Hall di Kyoto (1991-95) e il Centro Congressi di Nara(1992).Ha ottenuto importanti riconoscimentiinternazionali: il Premio annualedell’Istituto Giapponese diArchitettura nel 1974, il Premio d’ArteMainichi nel 1983, il PremioInternazionale “Architecture di Pietra”nel 1987, il Premio in memoria diArnold W. Brunner dell’AccademiaAmericana e Istituto di Arti e Letterenel 1988, il Premio di architettura diChicago nel 1990, l’Honor Awarddell’Istituto Americano degli architettinel 1992, l’Honorary fellow del RIBAnel 1994.

Isozaki è nato nel 1931 a Oita,Kyushu, nel Giappone meridionale.Dopo aver conseguito la laurea inarchitettura presso l’Università diTokyo ha cominciato a lavorare nel ‘54con Kenzo Tange nel gruppo URTEC,collaborando a numerosi progetti, fracui quello per la Baia di Tokyo del ‘60,fino al 1963. Nello stesso anno Isozakiha aperto il proprio studioprofessionale. I suoi primi lavoririsentono dell’influenza delleesperienze europee definite da ReynerBanham “new brutalism”, incrociatecon l’“architettura metabolista” (vedi ilCentro Medico di Oita, 1959-60). Ilsuo linguaggio si fa progressivamentepiù eclettico (Fujimi Country Club,Oita 1973-74; Biblioteca diKitakyushu, 1973-74) e critico neiconfronti del moderno (Centro Civicodi Tsukuba, 1979-83). Accanto a edificidi grande rilievo urbano - il complessoespositivo di Mito (1986-90) o laStazione di Ueno a Tokyo (1988) -Isozaki costruisce anche opere diminori dimensioni, curiose e raffinate,come il Museo Tateyama a Toyama(1989-1991), il Museo d’ArteContemporanea di Nagi (1991-94) e laDomus - Casa del Hombre a LaCoruña (1991-95). Ha realizzato una quantità di opere inGiappone e all’estero ed è consideratouno degli architetti più apprezzati sullascena mondiale. Tra i suoi lavori piùnoti ci sono anche: la Biblioteca diOita (1962-1966), il Festival Plazaall’Expo ‘70 di Osaka (1967-70), ilMuseo di Arte Moderna di Gunma

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Biographical Outline

Isozaki was born in 1931 in the city ofOita, Kyushu, in southern Japan. Afterobtaining a degree in architecture fromthe University of Tokyo, in 1954 hecommenced work with the architectKenzo Tange and his URTEC groupand collaborated on numerous projects(among which was that of the Bay ofTokio, 1960) until 1963. In that yearhe began to work independently. Hisfirst projects are under the influence ofeuropean experiences in what ReynerBanham called “new brutalism”crossed with the “metabolistarchictecture” (see the Oita MedicalHall, 1959-60). Then his languagebecomes more eclectic (Fujimi CountryClub, Oita 1973-74; KitakyushuCentral Library, 1973-74) and criticalagainst modernism (Tsukuba CentreBuilding, 1979-83).Besides urban vast size buildings - theArt Tower Mito (1986-90) or the UenoRailway Station project in Tokyo(1988) - Isozaki builds also smaller sizeworks, queer and refined as theTateyama Museum at Toyama (1989-1991), the Nagi Museum ofContemporary Art (1991-94) and LaDomus-Casa del Hombre at La Coruña(1991-95).He has realized a number of worksboth in and outside of Japan, and isconsidered one of the world’s mostprestigious architects. His principalworks include also the Oita PrefecturalLibrary (1962-1966), the FestivalPlaza, Expo ‘70 in Osaka (1967-70),the Gunma Prefectural Museum ofFine Arts (1971-74), the Kitakyushu

City Museum of Arts (1972-74), theWest Japan General Exhibition Centre(1975-77), the Museum ofContemporary Art in Los Angeles(1981-86), the Open-Air Theatre inTogamua (1982), the PalladiumDiscotheque in New York (1983-85),the San Jordi Sports Hall in Barcelona(1983-90), the New Tokyo City HallCompetition (1985), the BrooklynMuseum (1986-), the Disney Buildingin Orlando (1987-90), the JapaneseArt Centre in Cracow (1991-95), theKyoto Symphony Hall (1991-95) andthe Nara Convention Hall (1992).He has won important internationalawards: Annual Prize, ArchitecturalInstitute of Japan in 1974; MainichiArt Award in 1983; InternationalAward “Architecture in Stone” in1987; Arnold W. Brunner MemorialPrize of the American Academy andInstitute of Arts and Letters in 1988;Chicago Architecture Award in 1990;Honor Award, the American Instituteof Architects in 1992; RIBA HonoraryFellow in 1994.

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Gisela Podreka Sulla Casa del Hombre

Se si potesse comprendere l’architetturanelle categorie dei generi letterari - fraepica e lirica - quest’ultima si potrebbeapplicare al museo di La Coruña.È comprensibile che un architetto cheviene da un paese lontano, con il qualel’Europa sta da sempre in un rapporto diassimilazione, si serva di una metaforafigurativa di validità generale, cosa cheper un collega europeo in molti casirisulterebbe troppo banale. La metaforadella vela, di uno scudo alle intemperiegonfiato dal vento che si contrapponeall’Atlantico tempestoso, “porta” l’im-magine complessiva dell’opera.Il rivestimento di questa vela spiegataforma una squamatura di lastre in pietraa spacco di cava. Questa impostazione sipone qui anche come emblema di soli-dità, di durevolezza, e inoltre di identitàdel luogo.Sotto una tale protezione e in contrastocon essa, all’interno di questo artefattosi sviluppa un paesaggio educativo

irreale, simulato elettronicamente. Unprogramma spaziale molto ricco, conscale, strade, punti terrazze, arcate,giardini pensili e punti di belvedere,guida ad una azione straordinariamentepolicroma. In questo caso la facciata inpietra, arcuata verso l’interno, come lavolta cranica protettiva del cervello, fa sìche i processi di pensiero del visitatorevengano estremamente motivati e inten-sificati.L’immagine poetica dell’insieme rimaneperaltro la sua specifica posizione -come silhouette vista dal mare; una cavadi pietra sollevata, con le sue ferite stra-tificate, sostiene come un duro piedistal-lo la facciata squamata e leggera comeuna vela del nuovo edificio in marmogaliziano.Qui l’elementare spaccatura della pietrasi lega in dicotomia non irrisolvibile conla geometria stratificata dalla mano del-l’uomo.

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Gisela Podreka About the House of Man

If one were to interpret architectureaccording to literary categories, rangingfrom the epic to lyric, it is the latter cate-gory that would most apply to themuseum of La Coruña.It is understandable how an architectcoming from a distant land, a countrywhose influences upon Europe are evercontinuing, would use a figurativemetaphor of general validity, one thatwould appear almost too banal to hisEuropean colleagues. The metaphor ofa sail, or a shield against the severeweather conditions of the wind thrownup by the stormy Atlantic, carries with itthe complex image of the architecturalproject. The facing of this unfurled sailforms a scale-like surface in stone slabswith a rough stone finish. This layoutpresents itself as an emblem of solidness,of hardness, and is emblematic of itsphysical location.Under this protective covering then, andin contrast to it, the interior of this

project presents itself differently: insidethis artefact, a educative and unrealpassage forms, one which is electronical-ly simulated. It presents a spatial layoutthat is vast, with its stairs, streets, terra-ces, hanging gardens, and rest points, allof which lead to extraordinary andhighly colourful results. In this specificcase, the stone facing that archesinwards, paralleling the protectiveaction of the cranium to the brain, real-ly does trigger and heighten the visitor’sthinking processes.The poetic image of the whole, however,rests with its specific situation: like asilhouette seen from the sea; a raisedstone cave with its stratified crevices,holds up the light, scale-like facade likea sail in Galician marble for the buil-ding.Here, the splitting open of the stone isjoined in a solvable dichotomy with thestratified geometry of man’s handiwork.

Schizzi di progetto.

Concept sketches.

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LocalitàCalle Angel Rebollo, La Coruña, Spagna

CommittenteMunicipalità de La Coruña

Data di progettazione1993-1994

Data di realizzazione1994-1995

ProgettazioneArata IsozakiCésar Portela

CollaboratoriArata Isozaki & Associates, Arata Isozaki yAsociados España, Toshiaki Tange, MasatoHori, Naoki Ogawa, Igor Peraza, AmparoCasares, Federico Garrido, José LuisGahona, Paulino Sanchez, José A. Suarez

Progetto musealeRamon A.Nuñez Centella

ConsulenzeJulio Martinez Calzon (strutture) Alberto Martinez, José A.Losada, MarcelinoMuiños (tecnici)Euroconsult (controllo di qualità)

Impresa di costruzioneCubiertas y Mzov S.A.

Materiali lapidei utilizzati Ardesia verde di Meira, Galizia (facciatacurva, pavimenti interni)Granito grigio Mondaliz di Galizia (facciataa spezzata)Granito rosa Pirrino di Galizia (scalinata)

Ditte fornitrici pietraCanteras Ipisa Iberoitaliana de Pizarras,Barco de Valdeorras, Orense (ardesia)Gradesa, Palio - Fene, La Coruña (granito)Construcciones Garcia Justo S.L., Toural,Potevedra (granito)

Installazione pietraIntero, Bergardo, La Coruña (ardesia) Gradesa, Palio - Fene, La Coruña (granito)Construcciones Garcia Justo S.L., Toural,Potevedra (granito)

DOMUS, La Casa del HombreMuseo interattivo sull’Uomo

Affacciata sulla baia di Orzán, l’area èposta in un contesto sicuramente ecce-zionale, sia dal punto di vista topografi-co e climatico sia da quello culturale eurbano. Se la funzione primaria dellaDomus è quella di illustrare ai visitatoriil funzionamento del corpo umano attra-verso i sistemi interattivi, la sua distribu-zione spaziale deriva tuttavia dal tenta-tivo di rispondere architettonicamentealle condizioni ambientali.Sin dall’antichità questa città è semprestata un luogo chiave delle rotte mercan-tili: il faro eretto dai romani sulla puntadella penisola resta tutt’oggi un segnaleforte di riferimento nel paesaggio. Untempo quest’area era una cava di pietraed è forse la sua natura accidentata adaverla preservata nel tempo dalle costru-zioni. Per Isozaki il nuovo edificio invo-cava una suggestiva singolarità e un’im-magine semplice che s’imprimesse dalontano nell’osservatore in modo forte echiaro.La costruzione sorge sulla cima di unosperone roccioso a picco sul mare. Aisuoi piedi corre una passeggiata checinge la penisola tra le baie di Orzán e diSan Amaro. L’ingresso principale è a 17metri di altezza dalla passeggiata e leterrazze di sosta fiancheggiano l’entrata.L’altro accesso al museo è stato ricavatoscavando nella roccia. Una serie dirampe salgono seguendo la conformazio-ne del terreno e raccordano i tre livelli incui si snoda il percorso museale. La costa galiziana è famosa per la vio-lenza dei venti e delle onde che vi siabbattono: era necessaria una costruzio-ne massiccia. Pensando a questo è statacreata una parete curva di 94 metri conuna struttura costituita da una serie dielementi prefabbricati (di 2,6x16 m.) incalcestruzzo rivestiti da lastre rettango-

lari di ardesia verde (di 50x58 cm. espessore di 3 cm.). Non erano richiesteaperture particolarmente ampie, essen-do il volume occupato per lo più daglispazi espositivi. Le pareti interne sono incemento a faccia a vista. Per le pavi-mentazioni e le balconate si è scelta l’ar-desia.La porzione retrostante dell’edificio èrivolta ai quartieri abitativi e dunquedoveva misurarsi con la scala umana. Èstata concepita come un muro sagomatoa spigoli irregolari, ispirato alle pareti asoffietto giapponese, in granito connucleo portante parzialmente in cemen-to armato. La copertura, che lascia fil-trare fasci di luce naturale dal lucernariolongitudinale, poggia su capriate dimetallo che raccordano la facciata almuro retrostante. Il percorso espositivo conduce ad unasala attrezzata con diversi sistemi diproiezione e servizi per conferenze ealtre attività. Gli uffici sono situati alpiano superiore.Il ristorante è posto al di sotto della salaespositiva. Grande evidenza ha la vistada questa zona, grazie ad una terrazzaracchiusa da una vasta e continua vetra-ta che riprende le linee delle logge tradi-zionali di La Coruña.L’edificio è caratterizzato dalla pietragaliziana, il cui uso non implica necessa-riamente una sensazione di pesantezzadal momento che l’intero sforzo compo-sitivo è rivolto a creare un’immagine dilevità.

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AddressCalle Angel Rebollo, La Coruña, Spain

ClientCity of La Coruña

Design period1993-1994

Construction period1994-1995

ArchitectsArata IsozakiCésar Portela

Project teamArata Isozaki & Associates, Arata Isozaki yAsociados España, Toshiaki Tange, MasatoHori, Naoki Ogawa, Igor Peraza, AmparoCasares, Federico Garrido, José LuisGahona, Paulino Sanchez, José A. Suarez

Museum projectRamon A.Nuñez Centella

ConsultantsJulio Martinez Calzon (structure) Alberto Martinez, José A. Losada,Marcelino Muiños (technicians)Euroconsult (quality control)

General contractorCubiertas y Mzov S.A.

Stone materials employedGreen Meira slate from Galicia (curved wall,interior floors)Grey Mondaliz granite from Galicia (zig-zagwall)Rose Pirrino granite from Galicia (staircase)

Stone suppliersCanteras Ipisa Iberoitaliana de Pizarras,Barco de Valdeorras, Orense (slate)Gradesa, Palio - Fene, La Coruña (granite)Construcciones Garcia Justo S.L., Toural,Potevedra (granite)

Stone installersIntero, Bergardo, La Coruna (slate) Gradesa, Palio - Fene, La Coruna (granite)Construcciones Garcia Justo S.L., Toural,Potevedra (granite)

DOMUS, La Casa del HombreInteractive Museum abaut Humans

The site overlooking the Orzán inlet canbe considered exceptional in topographi-cal and climatological, as well in culturaland urban contexts. While the primefunction of Domus is to enable visitors toenrich their knowledge of the humanbody’s mechanism through interactivesystems, its spacial composition is aresult of architectural solutions in theinterpretation of the aforementionedcontexts.From remote times this city has been akey point in maritime routes and duringthe Roman era a lighthouse was erectedat the tip of the peninsula which remainsan important landscape reference point.The site was once a stone quarry and itis perhaps its very rugged nature whichhas forestalled any building activity.According to Isozaki the new buildingcalled for an evocative singularity andrequired a simple form which wouldprovide a clear and strong impressionwhen seen from afar.The building is situated on top of a cliffwhich falls to the sea. In front of it is apromenade which rounds the peninsulabetween the Orzán and the San Amaroinlet. The main entrance is on a level 17metres above this promenade and therest-area terraces flank the entrance.The other entrance to the museum wasmade cutting a trench through the rock.A series of ramps ascend in accordancewith the topography uniting the threelevels and marking the exhibition route. The Galician coast is known for strongwinds and the ferocity of its waves: asolid building was necessary. In responseto this, a curved wall 94 metres in lengthwas created, supported by a series ofpre-fabricated slabs (2,6x16 m.) cove-red with rectangular plaques of green-coloured slate (50x58 cm., 3 cm. thick).

There was no need for large openingssince most of the interior space is devo-ted to the Exhibition Hall. The interiorwall’s concrete surface has been left toview. The flooring and the railings havebeen rendered in slate.The rear of the building directly facingthe residential area and therefore corre-sponding to human scale was conceivedas an irregular-shaped wall inspired bythe japanese folding screen, made ofgranite and moderately strengthenedwith reinforced concrete. Between thesefront and rear walls, which are joined bymetal trusses, rests the roof with a len-ghtwise skylight that allows a strip ofnatural light through.The exhibition route leads to an audito-rium equipped with diverse projectionsystems and facilities for conferencesand other activities. The offices are loca-ted on the floor above. A restaurant isplaced on the floor below the ExhibitionHall. Considerable importance has theview from this area due to a terrace clo-sed off by large, continuous glass panel-ling structured along the lines of the tra-ditional galleries of La Coruña.This building features the stone of Gali-cia. The use of stone does not necessarilyimply the sensation of heaviness, howe-ver, since the composition achieves toprovide a sensation of lightness.

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Planimetria generale.Pianta alla quota del ristorante.

General plan.Plan at the restaurant level.

1. Entrata principale dalla passeggiata / Main entrance from the esplanade

2. Tunnel di servizio / Utility tunnel

3. Gruppo elettrogeno / Power unit

4. Cisterna / Water tank5. Magazzino / Storeroom6. Vestibolo servizi /

Utilities entry area7. Stanza contatori /

Electrical switchboard room

8. Impianti / Engine room9. Sala per la

manutenzione /Maintenance room

10. Spazio esterno pic-nic / Picnic area

11. Terrazza pic-nic / Picnic terrace

12. Ristorante / Restaurant13. Galleria del ristorante /

Restaurant gallery14. Cucina / Kitchen15. Entrata del ristorante /

Entrance for restaurant16. Bar / Bar17. Accesso al ristorante /

Access to restaurant18. Cantina / Cellar

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1. Uscita d’emergenza / Emergency exit2. Sala espositiva A / Exhibition hall A3. Impianto di condizionamento /

Air conditioning room4. Magazzino / Storeroom5. Sala espositiva B / Exhibition hall B6. Vetrine / Show-cases7. Hall d’entrata / Entrance hall8. Biglietteria / Ticket office9. Entrata principale / Main entrance10. Hall principale / Main hall11. Sala conferenze / Lecture hall12. Deposito / Storeroom13. Corridoio / Corridor

1. Sala espositiva C / Exhibition hall C2. Sala audiovisivi / Audiovisual hall3. Accesso conferenzieri /

Lecturer’s access4. Sala di proiezione / Projection room5. Deposito / Storeroom6. Stanza traduzione simultanea /

Real time interpretation room7. Sala conferenze / Lecture hall8. Impianto di amplificazione /

Loudspeaker system

Piante alla quota d’ingresso al museo edelle sale espositive superiori.

Plans at the museum entry level and at theupper exhibit hall levels.

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Sezioni trasversali sulle sale diesposizione e sul vestibolo.

Cross sections through theexhibit halls and the vestibule.

1. Terrazza pic-nic /Picnic terrace

2. Spazio esterno pic-nic /Picnic area

3. Sala espositiva A /Exhibition hall A

4. Sala espositiva B /Exhibition hall B

5. Sala espositiva D /Exhibition hall D

1. Spazio esterno pic-nic /Picnic area

2. Magazzino /Storeroom

3. Impianti /Engine room

4. Hall principale /Main hall

5. Entrata principale dalla passeggiata /Main entrance from the esplanade

6. Sala per mostre temporanee /Hall for temporary exhibits

7. Biblioteca A /Library A

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L’appoggio della grande parete inardesia di Galizia sulla vecchiacava.

The foundation for the large wallof Galizia slate on the old quarry.

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Veduta da sud del museodalla Baia di Orzán eveduta ravvicinata da suddel grande muro ricurvo ingranito di Galizia.

View of the museum fromthe Bay of Orzán to thesouth and close-up fromthe south of the largecurving wall made ofGalizia granite.

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Veduta del muro a spezzata in granito.

View of the granite zig-zag wall.

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Sezione trasversale sulla salaconferenze.Particolare del muro ingranito.

Cross section through thelecture hall.Detail of granite wall.

1. Entrata principale dallapasseggiata /Main entrance from theesplanade

2. Sala conferenze /Lecture hall

3. Deposito / Storeroom4. Impianto di amplificazione

Loudspeaker system5. Sala proiezione /

Projection room6. Sala per mostre

temporanee /Hall for temporaryexhibitions

7. Deposito dell’ufficio /Office storeroom

8. Ufficio / Office9. Saletta conferenze /

Lecture room10. Tunnel di servizio /

Utilities tunnel

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Innesto della parete curva con ilmuro a spezzata.

Connection between the curvedwall and the zig-zag wall.

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Veduta dell’accesso al museo dalla grandescalinata e prospetto sud.

View of the museum entryway from themain staircase and south elevation.

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Vedute interne con il sistema di ramped’accesso alle sale espositive superiori.

Interior views with ramps to the upperexhibition halls.

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Grande lucernario sulle sale espositivesuperiori.

Large skylight over the upper exhibitionhalls.

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Dettagli del rivestimento in pietra dellagrande parete ricurva.

Details of the stone facing of the largecurved wall.

1. Giunto copertura-pozzo ascensore Elevator shaft-roof joint

2. Ancoraggio lastre Slab installation detail

3. Dettaglio giunto fra lastre Slab connection detail

4. Sezione orizzontale della facciata Horizontal cross-section of façade

5. Massima tolleranza taglio lastre Maximum tolerance for plates cut

6. Giunto copertura-muro prefabbricatoRoof-prefabricated wall joint

7. Sezione verticale della facciata Vertical section of façade

8. Dettaglio delle lastre di ardesia Detail of slate slabs

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