Appunti - Camera di Commercio Udine sistema camerale... · 2018-01-04 · Appunti La newsletter del...
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Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Settembre 2017
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Appunti Anno X, Numero 81, Dicembre 2017
In primo piano
Gli incentivi per gli investimenti 4.0
Grazie alla proroga, anche per il 2018, degli incentivi
fiscali introdotti dal Piano Industria 4.0, le imprese
potranno continuare a beneficiare del momento
favorevole all’investimento. All’interno l’illustrazione di
alcune delle misure previste dal Piano.
Segue a pag. 2
La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza
INDICE
ADB e Wiserfunding: la Credit Research a supporto del
mercato secondario dei MiniBond
Anche per i mini-bond ci sono tutti gli elementi per
passare da una fase 2.0 ad una fase 3.0. L’articolo
illustra il servizio di “Credit Research” di recente
introdotto con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del
mercato secondario.
Segue a pag. 6
Presidente: Giovanni Da Pozzo
Direttore: Sergio E. Rossi
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Meravigli 9/B, Milano
Tel. 02 8515 4258
www.consorziocamerale.eu
La newsletter è redatta a cura
dell’Ufficio Studi e Comunicazione
Responsabile progetto editoriale: Carlo Bettonica
Responsabile operativo: Chiara Carzaniga
Gli incentivi per gli investimenti 4.0 2
Coming soon…Riforma della Legge
Fallimentare: quali cambiamenti per
imprese, professionisti ed Enti? 5
ADB e Wiserfunding: la Credit Research a
supporto del mercato secondario dei
MiniBond 6
Il controllo di gestione: dalla legge delega
per la riforma della crisi d’impresa
un’occasione da non perdere 9
Il lancio di una campagna di
crowdfunding…due chiacchiere con Alberto
Cigada e Daniela Canoro, “Dado” 11
"Cos'è la Sacher-Torte?! Va be', continuiamo
così, facciamoci del male" 15
Gli eventi 17
Le pubblicazioni 18
Le consultazioni pubbliche 21
"Cos'è la Sacher-Torte?! Va be', continuiamo così,
facciamoci del male"
La Sacher-Torte deriva il proprio nome da un principe;
un nome che nasconde una lunga battaglia legale,
iniziata nel secolo scorso, per l’esclusività dello stesso e
che vede come protagonisti l’hotel Sacher e la
famosa pasticceria Demel.
Segue a pag. 15
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
2
Gli incentivi per gli
investimenti 4.0
M. Bortoli, GFinance Srl
Il momento è favorevole per gli
investimenti: saranno prorogati a tutto il
2018 gli incentivi fiscali stabiliti con il Piano
Nazionale Industria 4.0 a favore delle
imprese attive in Italia. L’obiettivo del
Governo è accompagnare gli
imprenditori nel processo di
trasformazione industriale indirizzandoli
verso un modello di fabbrica 4.0.
Saranno finanziati in particolare l’acquisto
di macchinari tecnologicamente
avanzati, l’automazione dei processi e la
digitalizzazione aziendale. Grazie agli
incentivi, nei primi sei mesi dell’anno si è
già registrato un incremento del 9% degli
ordinativi interni per i beni strumentali, con
un +11,6% per i macchinari.
All’interno della proposta di legge di
bilancio per il 2018, che sarà approvata in
via definitiva nel mese di dicembre, è ora
previsto il rifinanziamento del super e
iperammortamento, e della Legge
Sabatini.
Gli incentivi risultano particolarmente
interessanti per gli imprenditori perché si
applicano a tutte le imprese sull’intero
territorio nazionale, indipendentemente
dalla natura giuridica e dal settore
economico in cui operano, e non
prevedono meccanismi di valutazione e
selezione delle domande.
Vediamo nel dettaglio i tre strumenti, per i
quali proponiamo anche una simulazione
di investimento.
1 Disponibile in GU, al link
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/12/21/1
6G00242/sg
L’iperammortamento
Per l’acquisto di beni strumentali ad alto
contenuto tecnologico è prevista una
maggiorazione extra contabile del 150%
degli ammortamenti, consentendo un
recupero fiscale incrementale, rispetto
all’ammortamento ordinario, pari al 36%
del valore dell’investimento.
I beni devono essere nuovi e presentare
caratteristiche tecniche tali da poter
essere inclusi negli elenchi dei beni
agevolabili previsti dalla Legge di Bilancio
2017 (allegato A)1, ovvero:
• beni funzionali alla trasformazione
tecnologica e/o digitale delle imprese
in chiave 4.0;
• sistemi per l’assicurazione della qualità
e della sostenibilità;
• dispositivi per l’interazione uomo-
macchina e per il miglioramento
dell’ergonomia e della sicurezza del
posto di lavoro.
I beni devono inoltre essere interconnessi
al sistema aziendale di gestione della
produzione o alla rete di fornitura. Perché
il bene sia interconnesso è necessario (e
sufficiente) che:
• scambi informazioni, in modo aperto e
sicuro, con sistemi interni (es.: sistema
gestionale, sistemi di controllo
dell’automazione industriale,
magazzino, altre macchine dello
stabilimento, ecc. ) e/o esterni (es.:
clienti, fornitori, altri siti di produzione,
supply chain, ecc.) per mezzo di un
LE FOTO DEL MESE
Le foto pubblicate in questo numero sono
relative al territorio delle province di
Savona, Imperia, La Spezia e Milano dove
sono in programma iniziative del Consorzio
Camerale.
Nella copertina è ritratta una veduta di
Cervo, in provincia di Savona.
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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collegamento basato su specifiche
documentate, disponibili
pubblicamente e internazionalmente
riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP,
MQTT, etc.);
• sia identificato univocamente, al fine di
riconoscere l’origine delle informazioni
e garantire la sicurezza dei dati,
mediante l’utilizzo di standard
internazionalmente riconosciuti
(indirizzo IP).
Gli investimenti possono ad esempio
riguardare le macchine utensili, gli
impianti per la realizzazione di prodotti
mediante la trasformazione dei materiali e
delle materie prime, le macchine motrici e
operatrici per la movimentazione dei
pezzi.
Per usufruire dell’iperammortamento è
necessario produrre un’autocertificazione
dei beni, o, in caso di bene superiore a
500mila euro, una perizia giurata rilasciata
da un ingegnere o da un perito industriale
o da un ente di certificazione accreditato,
attestante che il bene possiede
caratteristiche tecniche tali da includerlo
negli elenchi ed è interconnesso al
sistema aziendale di gestione della
produzione o alla rete di fornitura.
L’incentivo sarà esteso dalla prossima
legge di bilancio a tutto il 2018: la
consegna del prodotto potrà avvenire
entro dicembre 2019 a condizione che
entro il 31/12/2018 il relativo ordine risulti
accettato dal venditore e sia avvenuto il
pagamento di acconti in misura pari ad
almeno il 20% del costo di acquisizione.
Esempio di calcolo per
l’iperammortamento
Proviamo ora a calcolare i benefici fiscali
potenzialmente applicabili nel caso
dell’acquisto di un nuovo macchinario 4.0
per un importo di 100mila euro, entrato
immediatamente in funzione in azienda.
2 Disponibile in GU, al link
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/12/21/1
6G00242/sg
Il vantaggio in termini di minori imposte è
pari all’IRES annuale calcolata sul maxi-
ammortamento, 7.200 € anno (24% di
30.000) – ovvero il beneficio fiscale è pari
al 36% del valore iniziale del bene.
Il coefficiente di ammortamento civilistico
e fiscale è infatti pari al 20% e – in aggiunta
- il bene può usufruire della maggiorazione
del 150% del costo di acquisizione, pari a
150mila euro.
Ammortamento per i beni immateriali
Per l’acquisto di beni immateriali -
software, sistemi e system integration,
piattaforme e applicazioni - connessi a
investimenti in beni materiali Industria 4.0 è
possibile ammortizzare un valore pari al
140% del costo di acquisto del bene
(indipendentemente dal fatto che il bene
immateriale sia o meno specificamente
riferibile al bene materiale agevolato).
I beni devono inoltre rientrare nell’elenco
dei beni agevolabili nell’allegato B
annesso alla legge di bilancio 2017 (Beni
immateriali connessi a investimenti in beni
materiali «Industria 4.0»)2. E’ bene
specificare che la lista dei software
agevolati al 140% fa riferimento ai soli
software acquistati stand alone. I software
necessari al funzionamento della
macchina sono invece considerati parte
della stessa e quindi agevolati al 250%.
Come per l’iperammortamento anche in
questo caso è necessario produrre
un’autocertificazione, o, in caso di bene
superiore a 500mila euro, una perizia
giurata.
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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Gli ordini devono essere accettati entro il
31 dicembre 2018 (con consegna fino al
31 dicembre 2019 in caso di acconto).
Esempio di calcolo per l’ammortamento
di beni immateriali
Prendiamo ora il caso dell’acquisto di un
nuovo software 4.0 per un importo di 10
mila euro, acquistato ed Interconnesso
nel 2017, a cui si applica un coefficiente di
ammortamento pari al 50%.
L’ammontare complessivo dedotto
fiscalmente sarà pari ad 14mila euro, di
cui 10mila dedotti per derivazione
attraverso l’imputazione in conto
economico, e gli altri 4mila dedotti
extracontabilmente.
Anno Amm.to
imputato
al conto
economic
o
Amm.to
dedotto
per
derivazion
e
Variazione in
diminuzione
relativa alla
maggiorazion
e per beni
immateriali
2017 5.000 5.000 2.000
2018 5.000 5.000 2.000
total
e
10.000 10.000 4.000
La Legge Sabatini
La misura, già in vigore dal 2013, è stata
rafforzata con l’introduzione di condizioni
più vantaggiose per gli investimenti
connessi all’Industria 4.0 e sarà rifinanziata
con la manovra 2018 per un importo
complessivo di 330 milioni di euro. Possono
accedere alla Nuova Sabatini le piccole
e medie imprese di tutti i settori.
La misura consente di ottenere un
contributo a fondo perduto a fronte di un
finanziamento per l’acquisto, o leasing, di
beni strumentali nuovi per un massimo di 2
milioni di euro.
Il contributo è pari all’ammontare degli
interessi, calcolati su un piano di
ammortamento convenzionale con rate
semestrali posticipate, al tasso del 2,75%
annuo per cinque anni.
E’ prevista una maggiorazione pari al 30%
dell’agevolazione, e una riserva di fondi
pari al 20% (30% dal 2018) in caso di
investimenti innovativi, quali gli
investimenti in big data, cloud computing,
banda ultralarga, cybersecurity, robotica
avanzata e meccatronica, realtà
aumentata, manifattura 4D, Radio
frequency identification (RFID) e sistemi di
tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Possono ad esempio essere finanziate le
spese relative a macchinari, impianti, beni
strumentali di impresa, attrezzature nuove
di fabbrica ad uso produttivo e hardware,
classificabili, nell’attivo dello stato
patrimoniale, alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4,
dell'art. 2424 del codice civile, nonché
software e tecnologie digitali, destinati a
strutture produttive già esistenti o da
impiantare, localizzate nel territorio
nazionale. L’importo minimo dei beni
agevolabili è pari a 516,46 euro, al netto
dell’IVA.
Per accedere all’incentivo la PMI deve
presentare alla banca, o a un
intermediario finanziario convenzionato,
la domanda di agevolazione e la
correlata richiesta di finanziamento.
Ciascun finanziamento può essere assistito
dalla garanzia del “Fondo di garanzia”
fino all’80%. La Legge Sabatini è inoltre
cumulabile con i benefici previsti
dall’iperammortamento.
Esempio di cumulo della Legge Sabatini
con l’iperammortamento
Nel caso di beni Industria 4.0 si applica la
maggiorazione del 30% per l’acquisto di
beni tecnologici ai sensi della Sabatini a
cui va sommato il beneficio
dell’iperammortamento, per una
riduzione del costo di investimento pari al
46%.
Intervento Riduzione costo
acquisto bene
Nuova Sabatini 10%
Iper ammortamento 36%
Totale 46%
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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Coming soon…
Riforma della Legge
Fallimentare: quali
cambiamenti per imprese,
professionisti ed Enti?
Camera di commercio di Milano
Via Meravigli 9/B - Sala Conferenze
19 dicembre 2017
Il Consorzio Camerale per il credito e la
finanza, in collaborazione con
Unioncamere Lombardia e la Camera di
commercio di Milano MonzaBrianza Lodi,
promuove una giornata di
approfondimento sui cambiamenti
introdotti dalla Riforma della Legge
Fallimentare.
Il 14 novembre 2017 è entrata, infatti, in
vigore la legge delega per la riforma della
disciplina della crisi di impresa e
dell'insolvenza, per la quale si è ora in
attesa dei decreti attuativi da parte del
Governo.
Nel corso dell'incontro, professionisti, enti e
sistema finanziario si confronteranno sulle
novità introdotte dalla legge delega
nell'ambito di una tavola rotonda con
esperti della tematica.
E’ POSSIBILE ISCRIVERSI ACCENDENDO AL
LINK
Il Programma
14.45
Registrazione dei partecipanti
15.00
Saluti di apertura
Dott.ssa Monica Mauri | Dirigente Area
Comunicazione e sviluppo delle imprese -
Camera di Commercio di Milano
MonzaBrianza Lodi
15.15
Legge Fallimentare e prevenzione della crisi di
impresa: verso la Riforma
Dott.ssa Lorena Ponti | PerConsulting
Prof. Avv. Alberto Jorio | Studio legale Fubini,
Jorio, Cavalli e Associati
15.30
Tavola rotonda: Una riflessione sulle novità
previste dalla Riforma della Legge
Fallimentare
Dott. Roberto Fontana | Sostituto procuratore
della Repubblica di Milano e componente
della Commissione Rordorf
Dott. Rinaldo Sali | Vicesegretario Generale -
Camera Arbitrale di Milano
Avv. Carlo Alberto Giovanardi | Managing
Partner Giovanardi - Pototschnig & Associati
Dott. Claudio Pastori | Dottore
Commercialista fondatore dell’Associazione
ASCRI
Dott. Marcello Pollio | Presidente
dell’Associazione PREGIA e dottore
commercialista - Pollio & Associati Studio
Societario Tributario
Dott. Massimo Racca | Responsabile Credito
Anomalo Banco BPM
Avv. Mirella Mogavero | Coordinatore
Regionale Avvocatura INPS Lombardia
Modera i lavori
Prof. Avv. Alberto Jorio | Studio legale Fubini,
Jorio, Cavalli e Associati
17.00
Dibattito e conclusioni
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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ADB e
Wiserfunding: la
Credit Research a
supporto del
mercato
secondario dei
MiniBond
G. Murano, ADB
Il Decreto Sviluppo del 2012, con la
conversione nella L.134 del 7 agosto 2012
e le successive integrazioni, ha dato il via
libera all’avvicinamento al mercato dei
capitali, precisamente al mercato del
debito, delle PMI italiane, portando alla
creazione di un nuovo segmento, MTF, su
Borsa Italiana: l’ExtraMOT Pro.
Le PMI italiane hanno fino ad oggi emesso
obbligazioni per un valore superiore a due
miliardi di euro, vincendo l’iniziale
scetticismo degli investitori istituzionali,
storicamente poco inclini ad operare su
size di piccolo taglio. Se le emissioni di
obbligazioni PMI continuano ad essere
collocate in maniera regolare ad un tasso
di crescita costante, va constatata
tuttavia l’elevata illiquidità dei titoli e la
persistente latenza di un mercato
secondario che stenta a decollare, anche
in considerazione delle emissioni
caratterizzate da un sole investor.
Tale approccio, sicuramente legittimo,
tende da un lato a sminuire il fascino per
un imprenditore di avere un titolo
soggetto alle valutazioni di mercato e
dall’altro nega la possibilità, ad investitori
attenti, di cogliere opportunità
d’investimento e, contestualmente, ai
possessori di titoli di poter operare con una
gestione attiva di portafoglio.
I titoli quotati sono dotati di standard di
comunicazione finanziaria ben definiti da
Borsa Italiana, che consentono di
conoscere la Società quotata con il
Documento di Ammissione e di avere un
aggiornamento periodico della
documentazione finanziaria ed un
aggiornamento delle informazioni rilevanti
per gli investitori.
In termini pratici, quindi, esistono tutte le
informazioni disponibili ma potrebbe
essere utile introdurre uno strumento che
funga da elemento interpretativo dei dati
e delle informazioni e che consenta di
avere un maggiore focus sulla parte
prospettica delle informazioni finanziarie.
Un’operazione che potrebbe essere utile
nel favorire lo sviluppo di un mercato
secondario, che consenta di fatto il
passaggio dalla “fase 2.0”, quella della
comunicazione informativa, alla fase
“3.0”, quella delle analisi indipendenti
fornite da operatori del settore.
Per favorire lo sviluppo del mercato
secondario, ADB ha deciso di promuovere
il servizio di “Credit Research” per PMI, uno
strumento in grado di fornire al potenziale
investitore tutti gli elementi che gli
consentano di poter valutare opportunità
di investimento ed alle Aziende di
presentarsi alla comunità finanziaria
secondo la best practice dei mercati più
evoluti. La “Credit Research”, risultato di
una ricerca autonoma, indipendente e
basata su informazioni di pubblico
accesso, è un documento professionale
Milano, Loggia dei Mercanti
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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che descrive l’Emittente, il settore di
riferimento, le strategie di crescita,
l’andamento economico, patrimoniale e
finanziario storico e previsionale.
I vantaggi per la Società quotata sono
molteplici, tra questi ricordiamo che in
primo luogo è possibile ottenere una
maggiore visibilità da parte della
comunità finanziaria, in linea con quello
che dovrebbe essere il percorso di
comunicazione legato ai mercati
finanziari. In questo caso un’informativa
costante che non limiti il proprio percorso
agli obblighi informativi ma che renda gli
investitori partecipi del percorso aziendale
intrapreso e dei risultati economici e
strategici raggiunti favorisce, da un lato,
un possibile percorso di avvicinamento al
mercato azionario e, dall’altro, facilita la
rinegoziazione del Bond in fase di rinnovo.
Nella seconda ipotesi, infatti, la Società
emittente può “vincolarsi” ai sottoscrittori
della prima emissione e sperare che siano
propensi a sottoscrivere anche una nuova
emissione oppure deve iniziare
nuovamente il proprio percorso
comunicativo ripartendo da zero.
Un vantaggio generale sarebbe legato
alla possibilità di creare un mercato
secondario dei titoli obbligazionari
quotati, soddisfacendo l’interesse della
pluralità di investitori che, pur essendo
interessati ad inserire titoli con un buon
rendimento nel proprio portafoglio, non
riescono ad avere, in termini rapidi,
un’idea chiara del potenziale
investimento.
L’esigenza di comunicazione e
trasparenza incrocia inoltre due esigenze
derivate da recenti evoluzioni normative:
la prima è quella connessa al
Regolamento sul Market Abuse (MAR) che
impone degli obblighi di trasparenza e
comunicazione alle società quotate sul
mercato ExtraMOT Pro; la seconda è
connessa all’evoluzione dei Piani
Individuali di Risparmio, strumenti
strutturati per investire una parte
consistente del proprio patrimonio gestito
in strumenti finanziari quotati da PMI,
azioni ed obbligazioni.
Il documento racchiuderà analisi,
valutazioni ed approfondimenti qualitativi
svolte da ADB insieme ad una sintesi del
profilo di rischio di breve termine
elaborata da Wiserfunding, fintech
londinese fondata dal Prof. Edward
Altman e dal Dottor Gabriele Sabato,
specializzata nello sviluppo di modelli per
Credit Research
Strumento di comunicazione con
gli stakeholders
Miglioramento della financialreputation
Maggiore visibilità da parte della comunità
finanziaria
Possibilità di creare un mercato
secondario dei titoli obbligazionari
quotati
Check-up dei dati economici (on-going
monitoring) da parte di analisti specializzati
Possibilità di utilizzare il documento come
strumento di relazione con la Banca
Aspetti normativi
REGOLAMENTO MAR
Opportunità
Piani Individuali di Risparmio (PIR)
Manarola
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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la stima del rischio di credito associato alle
piccole e medie imprese (PMI Z-Score).
Wiserfunding è nata con l'obiettivo di
migliorare la cultura e l'attenzione al
rischio di credito sia da parte delle PMI
che da parte dei prestatori o investitori.
Nel contesto dell’attuale
disintermediazione creditizia, è sempre più
necessario ridurre il livello di asimmetria
informativa che caratterizza il mercato del
credito alle PMI per poter assistere ad un
reale sviluppo di canali di credito
alternativi a quello bancario. La
valutazione del merito creditizio delle PMI
è un processo complesso che richiede
elevate capacità tecniche, esperienza e
degli strumenti evoluti specificamente
sviluppati per la piccola e media impresa.
Wiserfunding si è dotata sin dalla sua
fondazione di un advisory Board di cui
fanno parte i massimi esperti mondiali di
risk management e di modelli per la
3 Al link http://www.corporate.adb.it/servizi/debt-capital-markets-advisory/credit-research
valutazione del merito creditizio. Tra essi, il
Professor Altman, uno dei fondatori di
Wiserfunding, è uno dei massimi esperti
mondiali di valutazione del rischio di
credito e fu il primo a sviluppare un
modello di scoring per valutare la
rischiosità delle grandi imprese americane
nel 1968. I modelli di Z-Score per le PMI
Italiane sono degli strumenti altamente
predittivi che permettono di valutare in
pochi minuti la rischiosità di un’azienda. Il
PMI Z-score si distribuisce tra 0 e 1000 dove
valori più alti rappresentano un miglior
profilo di rischio.
Il primo Emittente di ExtraMOT Pro ad
essere oggetto di una Credit Research è
stato U.B.C SpA, la cui research è
disponibile sia sul sito di ADB3 che su quello
di Borsa Italiana4.
4 Al link http://www.borsaitaliana.it/pro-link/partner/adb/creditresearch/creditresearchubc_pdf.htm
Proposta dall’Unione Europea la
costituzione di un fondo monetario europeo
Gli organi legislativi dell’Unione Europea
stanno vagliando una proposta di
regolamento del Consiglio sull’istituzione di
un fondo monetario europeo.
L’iniziativa assume la forma di una proposta
di regolamento del Consiglio, che richiede
l’approvazione del Parlamento europeo.
La proposta prevede che il fondo
monetario europeo sia istituito come
soggetto giuridico unico ai sensi del diritto
dell’Unione. Esso succederà al
meccanismo europeo di stabilità, di cui
preserverà l’attuale struttura finanziaria e
istituzionale. Questo significa che il Fondo
monetario europeo continuerà a fornire
sostegno per la stabilità finanziaria agli Stati
Membri in difficoltà, a raccogliere fondi
attraverso l’emissione di strumenti sul
mercato dei capitali e a effettuare
operazioni sul mercato monetario.
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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Il controllo di
gestione: dalla
legge delega per
la riforma della
crisi d’impresa
un’occasione da
non perdere
S. Mancini, L. Ponti e V. Roggiani, PeR
consulting
È sempre più frequente, negli ultimi tempi,
sentire parlare di Controllo di Gestione. È
un peccato, viene da dire, che
l’attenzione su tale ambito della disciplina
aziendale venga posta solo oggi in
maniera così significativa e come
conseguenza di quanto sarà introdotto
dal Legislatore con la Legge n. 155/2017
recante la “Delega al Governo per la
riforma delle discipline della crisi di
impresa e dell’insolvenza”.
Sembra quasi, infatti, che anziché un
ordinario strumento di “buona gestione”
che tutte le imprese dovrebbero aver già
implementato (ciascuna in maniera
differente in funzione della complessità e
della dimensione del business), il controllo
di gestione risulti invece ora un innovativo
mezzo attraverso cui applicare le nuove
norme della Legge.
L’art. 14 della Legge n. 155/2017 in tema
di modifiche al codice civile prevede
all’articolo 1 lettera b il “dovere
dell’imprenditore e degli organi sociali di
istituire assetti organizzativi adeguati per la
rilevazione tempestiva della crisi e della
perdita della continuità aziendale”. E
proprio il controllo di gestione appare
essere lo strumento naturalmente
deputato a eleggersi a questo ruolo.
Ad ogni buon conto, questa reviviscenza
non potrà che fare bene alle impese e
proprio la ripartenza dalle basi della
gestione aziendale permetterà di
raggiungere il risultato cui il Legislatore
tende: la precoce emersione dello stato di
crisi.
Il controllo di gestione è lo strumento in
grado di far suonare i primi campanelli di
allerta per la gestione anticipata dei
segnali di crisi e quindi il mezzo a
disposizione degli imprenditori per
accedere a quei benefici premiali che il
legislatore chiede al Governo di definire
con l’attuazione della delega conferita; è
altresì lo strumento attraverso il quale
elaborare il piano industriale per la
continuità per tutte quelle aziende che,
ormai trovandosi in stato d’insolvenza,
conservino comunque la possibilità di
uscire dalla crisi (opzione peraltro
auspicata e verso la quale verrà
presumibilmente orientata la stesura della
nuova disciplina sulla crisi d’impresa).
Occorre ricordare, innanzi tutto, la
funzione di “modello organizzativo” del
Controllo di Gestione, il cui fine principale
deve essere quello di tradurre l’idea di
business e gli obiettivi strategici
dell’imprenditore in obiettivi operativi e
numerici e quello dell’attribuzione delle
responsabilità alle varie funzioni aziendali,
con lo scopo di poterne misurare le
performance e riscontrare le cause degli
scostamenti in tempi rapidi, che
Oneglia
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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consentano al management di assumere
gli opportuni provvedimenti.
I benefici per l’imprenditore appaiono
dunque evidenti: la possibilità di
prevedere ed anticipare gli eventi, e
soprattutto i loro effetti, potrà consentire il
concretizzarsi di azioni volte ad influenzare
gli eventi stessi verso un’evoluzione
favorevole all’azienda, riducendo così il
rischio di crisi.
Il Controllo di Gestione è a sua volta un
sistema di strumenti che devono essere
implementati in maniera strutturata e
coordinata per poterne ottenere, nel loro
complesso, la massima efficacia:
- il Business Plan, con un orizzonte
temporale da tre a cinque anni, ha il
compito di tradurre in “numeri” quella
che è l’idea imprenditoriale e gli
obiettivi strategici che l’imprenditore si
pone;
- il Budget annuale, con il quale si
definiscono gli obiettivi operativi di
ciascuna funzione aziendale nel breve
periodo e vengono assegnate le
relative responsabilità;
- la reportistica periodica, con il
compito di verificare gli andamenti
periodici e consentire al management
di avere feedback in tempi rapidi per
assumere le opportune decisioni;
- il Revised Budget ed il Forecast hanno
l’obiettivo di prevedere e verificare gli
effetti dei provvedimenti assunti in
corso d’opera;
- la contabilità industriale, con lo scopo
di consentire la corretta gestione dei
costi e fornire gli elementi necessari
alla predisposizione dei precedenti
strumenti contabili, ne sono i principali
ed essenziali, seppure non unici,
elementi.
Peraltro, solo lo sviluppo integrato del
sistema nel suo complesso potrà
consentire di migliorare progressivamente
la conoscenza del proprio business ed
acquisire tutte le informazioni necessarie
per affinare le previsioni e fornire tutti gli
elementi per poter agire in modo efficace
sull’evoluzione dell’azienda.
Oltre alla sistematicità, l’altro elemento
essenziale consiste nella tempestività: le
scadenze di redazione ed analisi devono
essere ben definite e rispettate
puntualmente per consentire al
management la necessaria reattività
rispetto agli scostamenti
budget/consuntivo riscontrati.
L’investimento da sostenere non è
sicuramente trascurabile, sia per il
presumibile ricorso a forze esterne ma
anche, e soprattutto, per il necessario
impegno richiesto alle risorse umane
interne; a tal fine risulta quindi decisiva la
convinzione del management
sull’importanza dello strumento: solo così
potrà essere sviluppata quella cultura
aziendale necessaria alla buona riuscita
del progetto, senza la quale è destinato a
naufragare.
In conclusione, subordinare
l’implementazione del Controllo di
Gestione all’assolvimento di un “obbligo
di legge”, in particolare in situazioni di crisi,
ne farebbe sicuramente perdere il reale
significato; tuttavia, il fatto che oggi se ne
parli in maniera sempre più frequente,
rappresenta un’occasione da non
perdere con l’obiettivo di comprendere
gli indiscutibili vantaggi che ne derivano
per una corretta gestione aziendale ed
approfondirne le modalità operative.
Milano, City Life
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
11
Il lancio di una campagna
di crowdfunding…due
chiacchiere con
Alberto Cigada e Daniela
Canoro
“Dado”
A cura di J. Matta, ItaliaCrowdfunding
Dado, il purificatore progettato da
Nextmaterials per migliorare la qualità
dell’aria, rappresenta la risposta ad un
mondo in cui l’aria è sempre più
inquinata. Al suo interno è, infatti, presente
una tecnologia in grado di filtrare
inquinanti ambientali indoor.
Per poter finanziare questo progetto
NextMaterials, spin-off del Consorzio
INSTM, si è rivolta al crowdfunding
attraverso la piattaforma italiana Eppela
fissando un traguardo di 10.000 euro, che
è stato raggiunto e superato grazie al
supporto di Postapay crowd e di 63
sostenitori.
Ce ne parlano il Prof. Alberto Cigada,
founder di NextMaterials e Daniela
Canoro, giornalista esperta di marketing e
comunicazione; entrambi con incarichi
anche di docenza universitaria.
Per iniziare, parlateci di NextMaterials
I soci di NextMaterials sono tre professori
universitari, ma lo spin-off opera in un
Laboratorio di Ricerca congiunto con il
Politecnico di Milano, in stretta
collaborazione con una decina di
ricercatori, e si avvale di alcuni
professionisti nell’ambito della
comunicazione e nel design.
Alberto, qual è il tuo ruolo all’interno del
progetto?
Il ruolo all’interno del progetto è quello di
ricerca e sviluppo insieme al resto del
Team. In particolare seguo la parte di
ricerca e sviluppo e di relazione con le
aziende interessate a ingegnerizzare la
tecnologia e i prodotti a partire dal
prototipo realizzato all’interno dello spin
off.
Come è nata l’idea di far nascere
“DADO”?
Lo studio dei filtri per la purificazione
dell’aria è stato avviato da NextMaterials
nel 2012.
Nel 2013 è stato realizzato il primo
prodotto per il pubblico: il vaso fico
d’india in cartone ondulato contenente
un filtro antibatterico. Il prodotto ha avuto
il riconoscimento ADI DEISGN INDEX ed è
stato esposto in Triennale per tutto il mese
di ottobre 2013.
Nel 2016 NextMaterials, a seguito di
ulteriori sviluppi della tecnologia
fotocatalitica, ha progettato il primo
prototipo di “Dado” con forma e
materiale diversi.
A giugno 2017 è partito il progetto di
crowdfunding con Eppela per trovare i
fondi necessari alla certificazione e
industrializzazione del prodotto.
A settembre, infatti, è stata fatta una
prima revisione delle componenti
meccaniche; e a seguire
l’implementazione della tecnologia del
filtro. A breve è prevista
l’implementazione finale del filtro, a
conclusione di un progetto di ricerca
sviluppato con il Politecnico di Milano, che
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
12
ci sta dando risultati superiori alle
aspettative iniziali e che per il momento
dobbiamo tenere riservati per problemi di
brevettazione.
Quello che possiamo dire è che le
prestazioni di “Dado” sono già oggi molto
superiori a quelle che aveva all’inizio del
progetto.
Terminata questa fase dovremo attivare
la richiesta di certificazione con Marchio
CE e verrà finalizzato e concluso il
progetto grafico.
Parlaci di “DADO”
Dado è un purificatore progettato per
migliorare la qualità dell’aria. La
tecnologia all’interno è in grado di filtrare
inquinanti ambientali indoor. Durante la
campagna di crowdfunding abbiamo
presentato un modello di semplice
conformazione, di piccole dimensioni,
leggero. Abbiamo pensato che
un’estetica di impronta industriale potesse
contribuire a rendere dado un prodotto
adatto a tutte le tipologie di ambienti. In
questa fase stiamo progettando e
rivedendo anche i materiali e la forma
esterna.
Il purificatore è stato progettato per
migliorare la qualità dell’aria, in primo
luogo con l’obiettivo di abbattere la
carica batterica negli ambienti indoor,
con prestazioni da questo punto di vista
che i depuratori oggi in commercio non
offrono.
La tecnologia ha inoltre altri vantaggi. Il
filtro è in grado di trattenere dall’aria che
respiriamo una gran quantità di
particolato solido, riducendo di molto il
fenomeno dell’intasamento dei filtri
tradizionali (fatto che ne rappresenta il
maggior limite). Inoltre ossida per
fotocatalisi i composti organici volatili
(VOC) quali NO, CO, toluene e benzene.
L’effetto è paragonabile a quello delle
marmitte catalitiche delle automobili
moderne e tutti sappiamo quanto questo
sia importante e come la catalisi abbia un
effetto duraturo nel tempo, senza
necessità di sostituzione.
Daniela, perché vi siete rivolti al
crowdfunding per finanziare il progetto?
Oggi il crowdfunding ha sempre più
importanza come sostegno nello sviluppo
dei nuovi progetti, non solo in termini
economici ma soprattutto come
operazione di marketing. Grazie al
crowdfunding si è in grado di raggiungere
una parte di pubblico, il consumatore
finale, e di avere quasi nell’immediato la
sua opinione sul prodotto o sul progetto.
Il crowdfunding permette una raccolta
fondi online condivisa da persone che
dimostrano concretamente interesse per il
progetto. È anche importante capire fin
da subito, a inizio campagna, se il
progetto è sostenibile.
Quali sono i fattori principali per una
campagna crowdfunding di successo?
I principali fattori per una campagna
crowdfunding di successo sono
sicuramente la credibilità, l’utilità del
progetto e la sua reale fattibilità e
realizzazione. Se un progetto corrisponde
alla risoluzione dei bisogni più vicini del
consumatore, allora avrà più probabilità
di avere un riscontro positivo. Nel nostro
caso, il progetto riguarda una delle
problematiche più sentite in questo
momento: l’inquinamento indoor.
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
13
Perché avete scelto Eppela come
piattaforma?
Eppela ha un team dedicato sempre
presente e attento durante la campagna
di crowdfunding. Eppela è inoltre
supportata da importanti istituzioni come
Poste Italiane e Visa che sostengono i
progetti più meritevoli per premiare
l’innovazione italiana grazie a un
cofinanziamento fino al 50% del budget
prefissato. NextMaterials è stata
supportata dal progetto PostePay Crowd.
I prodotti presentati su Eppela permettono
una sorta di test di mercato la cui buona
riuscita dipende molto dal risultato e
dall’ottenimento del budget e delle risorse
necessarie.
Inoltre la piattaforma Eppela ha un servizio
di advisoring, un’interfaccia grafica di
qualità ed è facilmente fruibile
dall’utente.
Eppela come piattaforma italiana poteva
essere più vicina alla realtà della nostra
community e alle persone che
collaborano nel nostro settore.
Abbiamo conosciuto la piattaforma di
Eppela attraverso un convegno
organizzato dalla Camera di commercio.
Entrambi, cosa avete provato quando hai
realizzato che la campagna ha avuto
successo?
Siamo stati molti soddisfatti soprattutto per
aver consolidato la fiducia
dell’interlocutore, per aver avuto
l’opportunità di mettere in campo le
nostre risorse e aver condiviso i nostri
obiettivi.
Approvato da Consob il nuovo
regolamento sull’equity crowdfunding
La Consob ha approvato il nuovo
regolamento sull’equity crowdfunding. Tra
le novità, l’ammissione alla raccolta di
capitali online anche delle PMI tradizionali,
così come era stato previsto dalle ultime
modifiche legislative.
E’ stata, inoltre, ridotta la soglia di
investimento obbligatoria della raccolta
che deve essere sottoscritta da un
investitore professionale dal 5% al 3% per le
offerte effettuate da piccole e medie
imprese in possesso della certificazione del
bilancio e dell’eventuale bilancio
consolidato, relativi agli ultimi due esercizi
precedenti l’offerta, redatti da un revisore
contabile o da una società di revisione
iscritta nel registro dei revisori contabili.
Altre novità riguardano l’obbligo di
adesione delle piattaforme a un sistema di
indennizzo a tutela degli investitori o stipula
di un’assicurazione di responsabilità
professionale e l’apertura automatica
anche agli organismi di gestione collettiva
della sezione speciale dell’albo delle
piattaforme in cui sinora erano annotate
solo le banche e le imprese di investimento
autorizzate alla prestazione dei relativi
servizi di investimento che hanno
comunicato alla Consob, prima dell’avvio
dell’operatività, lo svolgimento dell’attività
di gestione di un portale.
In tema di campagne di
“autoquotazione”, l’articolo 13 comma 1-
bis, prevede che il gestore che intende
condurre sul proprio portale offerte aventi
a oggetto strumenti finanziari di propria
emissione o emessi da soggetti controllanti,
controllati o sottoposti a comune controllo,
adotta misure idonee per l’efficace
gestione del conflitto che insorge in
relazione a questo tipo di attività. Tali misure
includono l’astensione dal condurre tali
offerte, laddove i conflitti di interesse non
possano essere gestiti adeguatamente, in
modo da evitare effetti negativi per gli
investitori.
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
14
Alberto, ti rivolgeresti ancora al
crowdfunding in futuro?
Certamente. Il crowdfunding può essere
sia un punto di partenza per progetti
ancora nella prima fase di progettazione
sia una parte intermedia che permette di
accelerare le fasi di realizzazione.
Daniela, che consiglio potresti dare a chi
decide di finanziare il proprio progetto
con il crowdfunding?
Il consiglio è quello di raccontare un
progetto con maggiore chiarezza e
semplicità possibile. Di fare una richiesta
coerente con i propri obiettivi: di solito una
campagna dura dai 45 giorni ai 60 giorni
e abbiamo cercato di fare una selezione
del budget necessario alla realizzazione
considerando anche i tempi ristretti della
campagna. Il nostro progetto, per
esempio, comprende anche una parte di
spese in marketing e promozione
necessarie per la vendita del nuovo
prodotto che non sono state incluse.
Siamo nella fase di sviluppo della
tecnologia. Abbiamo inserito nella
timeline la suddivisione dei costi nel modo
più esplicito e trasparente possibile, in
modo da rendere partecipe l’utente delle
diverse tappe di realizzazione di un
prodotto finale: dal suo concept al
prototipo fino alla commercializzazione.
Credo sia importante presentare il
progetto con un video efficace che possa
chiarire i temi esposti e soprattutto possa
coinvolgere emotivamente l’utente.
Anche per quanto riguarda le ricompense
credo sia fondamentale diversificarle per
aumentare la possibilità della donazione.
Non solo, lasciare anche le ricompense
simboliche permette di creare una
maggiore fidelizzazione e ampliare il
target e la community di riferimento.
Qual è il vostro pensiero sul
crowdfunding?
Il crowdfunding è prima di tutto relazione.
In questa prima esperienza di campagna
di crowdfunding quello che ci ha colpito
maggiormente è stata la fidelizzazione di
persone che credono nel nostro spin off,
nella ricerca e nel valore aggiunto del
nostro obiettivo: ovvero di voler trasferire
la ricerca al mondo produttivo.
NextMaterials, insieme al suo team, si è
rivolto al crowdfunding per un supporto,
non solo in termini economici ma
soprattutto come operazione di
marketing. Con molto impegno ci sono
riusciti, cogliamo l’occasione per
ringraziarli della disponibilità e per salutarli.
Villa Grock, Imperia
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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"Cos'è la Sacher-
Torte?! Va be',
continuiamo così,
facciamoci del
male"
E. Fano
In un’epoca di grande diffusione dell’arte
culinaria, con show televisivi, film, libri,
manuali, un’epoca in cui i grandi chef
sono personaggi famosi alla pari di attori e
sportivi, vale la pena di ricordare la storia
di una delle torte più famose della storia,
se non “la” più famosa, l’austrica Sacher-
Torte, e la battaglia legale per
assicurarsene il nome originale.
Se, come sembrerebbe, la pizza
Margherita deve il proprio nome
addirittura a una Regina, la Sacher-Torte si
deve accontentare di un Principe, che
non le ha dato il nome bensì i natali.
Nel 1832 il Principe di Metternich, buona
forchetta sempre alla ricerca di nuovi
piatti da provare, diede incarico di creare
un nuovo dessert al suo chef, ma dal
momento che quest’ultimo era
ammalato, il praticante di turno, il
sedicenne Franz Sacher, dovette
soddisfare la richiesta del Principe tra il
panico generale e i pochi ingredienti a
disposizione.
Nonostante le torte di cioccolato in
Austria fossero tutt’altro che una rarità, la
nuova ricetta di Franz Sacher divenne così
popolare da essere ammessa alla Corte
Imperiale, diventando uno dei dolci
preferiti, se non addirittura “il” preferito
dell’Imperatrice Sissi.
Il successo della Sacher-Torte e di altre sue
ricette fecero la fortuna di Franz Sacher,
diventando una storia di successo di
famiglia quando il figlio Eduard, pure lui
cuoco, aprì nel 1876 l’Hotel Sacher, che
grazie soprattutto a sua moglie Anna
Fuchs divenne uno dei luoghi più visitati
dall’aristocrazia di fine Ottocento e primi
Novecento.
Negli anni trenta del secolo scorso il figlio
di Eduard e Anna Sacher, Eduard Jr.,
lavorò come suo padre per un periodo
presso la famosa pasticceria viennese
Demel, alla quale, probabilmente in un
momento di crisi finanziaria che colpì
l’Hotel Sacher, vendette la ricetta della
Eduard Sacher-Torte.
Di lì a poco iniziò l’inevitabile battaglia per
l’esclusività sulla denominazione Sacher-
Torte tra l’Hotel Sacher e la pasticceria
Demel.
Battaglia campale che durò una ventina
d’anni, fino alla decisione finale del 1962
che attribuì all’Hotel Sacher il diritto all’uso
esclusivo della denominazione Original
Sacher-Torte, mentre la pasticceria Demel
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
16
si dovette accontentare della dicitura
Eduard Sacher-Torte, oggi Demel Sacher-
Torte.
Oltre al nome, elemento fondamentale su
cui si costruì la successiva strategia di
branding, oggetto del dibattito era altresì
se la Sacher-Torte originale dovesse avere
lo strato di marmellata di albicocche al
centro oppure sopra, sotto l’ultimo strato
sottile di cioccolato.
Da allora ebbe inizio il duopolio della
Sacher-Torte viennese tra l’Hotel Sacher e
la pasticceria Demel che, seppur a livello
locale, non ha nulla da invidiare ad altri
duopoli su scala mondiale come Coca
Cola e Pepsi Cola, Apple e Microsoft.
Un’oculata strategia di brand ha
permesso negli anni all’Hotel Sacher di
sopravanzare nelle vendite la pasticceria
Demel, con più di 360mila pezzi prodotti a
mano ogni anno, mentre l’opinione dei
consumatori si divide tra chi sostiene che
le due versioni della Sacher-Torte siano
sostanzialmente identiche e chi invece le
trova completamente diverse.
La ricetta originale sembra essere
custodita in cassaforte all’Hotel Sacher,
segreto industriale paragonabile alla
ricetta della Coca Cola, senza che si sia
tentato di proteggerla con diritto
d’autore.
Ma come spesso avviene, il vero valore
del prodotto risiede nella comunicazione
della sua storia e della sua autenticità,
ottimamente trasmesse al pubblico
dall’attenta strategia di branding posta in
essere nel corso degli anni dall’Hotel
Sacher.
Adesso che sappiamo la storia e le
vicissitudini della famosa Sacher-Torte,
dovremmo senza dubbio provarla, se non
l’abbiamo già fatto, per essere in grado,
forse, di affrontare il taglio di un altro
dessert, il Monte Bianco, che a differenza
della Sacher-Torte “si regge su un
equilibrio delicato”, come nella famosa
sequenza del film “Bianca” di Nanni
Moretti che dà il titolo a questo articolo. Se
così non fosse, continueremmo a farci del
male.
Previste dalla Commissione Europea misure
volte a proteggere le competenze
tecniche e il primato nell’innovazione
dell’U.E.
Il 29 novembre 2017 la Commissione
Europea ha adottato una serie di misure
volte a garantire la tutela efficace dei diritti
di proprietà intellettuale, incoraggiando in
tal modo le imprese europee, in particolare
le PMI e le start-up, ad investire in
innovazione e creatività.
Le iniziative previste renderanno più facile
agire in modo efficiente contro le violazioni
dei diritti di proprietà intellettuale,
semplificheranno i contenziosi
transfrontalieri e permetteranno di
combattere pratiche come la
contraffazione e la pirateria, che
riguardano il 5% delle merci importate
nell’U.E. (per un valore di 85 miliardi di euro).
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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Gli eventi
Savona, 19 dicembre e 16 gennaio: Dal
credito bancario agli strumenti di finanza
innovativa, attraverso un check up
economico finanziario dell’azienda
Il Consorzio Camerale per il credito e la
finanza, in collaborazione con la Camera
di commercio delle Riviere Liguri,
organizza il corso di formazione “Dal
credito bancario agli strumenti di finanza
innovativa, attraverso un check up
economico finanziario dell’azienda” che
intende affiancare gli imprenditori nella
gestione economico-finanziaria di
impresa con particolare riferimento
all’accesso al credito, sia attraverso il
tradizionale canale bancario, sia
ricorrendo ai nuovi strumenti previsti dalla
normativa.
Il corso è gratuito e strutturato in cinque
incontri. La partecipazione è aperta a
piccole e medie imprese operanti sul
territorio delle province di Savona, Imperia
e La Spezia oltre che ai professionisti che
offrono loro assistenza negli ambiti
approfonditi.
Il programma del percorso formativo è
disponibile sul sito del Consorzio
Camerale, nella sezione eventi:
http://www.consorziocamerale.eu/eventi
/
Milano, 19 dicembre: Riforma della Legge
Fallimentare: quali cambiamenti per
imprese, professionisti ed Enti?
Il 14 novembre 2017 è entrata in vigore la
legge delega per la riforma della
disciplina della crisi di impresa e
dell’insolvenza, per la quale si è ora in
attesa dei decreti attuativi da parte del
Governo.
Il Consorzio Camerale, in collaborazione
con Unioncamere Lombardia e la
Camera di commercio di Milano
MonzaBrianza Lodi organizza, per il
prossimo 19 dicembre alle ore 14.45, una
tavola rotonda dal titolo “Riforma della
Legge Fallimentare: quali cambiamenti
per imprese, professionisti ed Enti?”.
Nel corso dell’incontro, professionisti, Enti e
sistema finanziario si confronteranno sulle
novità introdotte dalla legge delega
nell’ambito di una tavola rotonda con
esperti della tematica.
Oltre al mondo imprenditoriale, l’incontro
è rivolto anche a liberi professionisti
(commercialisti e avvocati) e consulenti
d’impresa.
Maggiori informazioni sul programma dei
lavori e sulle modalità di partecipazione
sono disponibili al link:
http://www.consorziocamerale.eu/event
o/riforma-della-legge-fallimentare-quali-
cambiamenti-per-imprese-professionisti-
ed-enti/
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
18
Le pubblicazioni
Banca Centrale Europea: Rapporto sulla
stabilità finanziaria
Il Financial Stability Review della BCE
evidenzia luci e ombre nell’ambito degli
equilibri economico-finanziari globali. Da
una parte, si sottolinea come la ripresa in
corso nell’Eurozona stia gradualmente
rafforzando la stabilità finanziaria;
dall’altra, si sottolineano i rischi
dell’instabilità politica presente in
determinate aree. Secondo la BCE, infatti,
“i debiti sovrani dell'eurozona sono oggi
più sostenibili, ma una rinnovata instabilità
politica potrebbe portare a maggiori
premi di rischio sui titoli di Stato,
potenzialmente innescando
preoccupazioni circa la sostenibilità del
debito in alcuni Paesi”.
Ulteriori fattori di criticità rilevati
riguardano la vulnerabilità dei mercati
rispetto ad improvvisi aumenti di volatilità,
ai rischi derivanti dagli elevati livelli del
debito delle imprese.
Si rilevano infine indicazioni “riguardo al
fatto che i mercati non stiano
considerando che il sentiment del
mercato possa cambiare rapidamente",
suggerendo come gli investitori non
abbiano, allo stato attuale, sufficiente
consapevolezza del fatto che i tassi
potrebbero presto ricominciare a salire.
Per visionare il rapporto:
http://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/oth
er/ecb.financialstabilityreview201711.en.
pdf?7a775eed7ede9aee35acd83d2052a
198
Banca d’Italia: Rapporto sulla stabilità
finanziaria
Il rapporto sulla stabilità finanziaria di
Banca d’Italia sottolinea come, nel Paese,
la vulnerabilità finanziaria delle famiglie e
delle imprese stia continuando a ridursi.
Il basso livello dei tassi di interesse e
l’aumento del reddito disponibile
rafforzerebbero la solidità finanziaria delle
famiglie, tanto che la capacità di famiglie
e imprese di rimborsare i debiti rimarrebbe
elevata anche nell'eventualità di sostenuti
rialzi del loro costo.
In particolare, per quanto riguarda le
famiglie, si rileva come i crediti deteriorarti,
abbiano raggiunto il loro livello minimo da
oltre dieci anni: il tasso di deterioramento
annuo dei prestiti concessi dagli
intermediari è diminuito all'1,2%.
Anche il settore bancario appare in
miglioramento, soprattutto grazie
all’aumento del grado di
patrimonializzazione complessivo e al
basso livello di esposizione, da parte di
banche e di compagnie di assicurazione
italiane, al rischio di un aumento dei tassi.
Basti pensare a come nei primi nove mesi
del 2017, le banche abbiano ceduto e
cancellato dai bilanci crediti in sofferenza
per circa 26 miliardi, al lordo delle
rettifiche, contro i 4 miliardi nello stesso
periodo del 2016.
Il rapporto è disponibile al link:
https://www.bancaditalia.it/pubblicazion
i/rapporto-stabilita/2017-2/RSF-2-2017.pdf
Consob: Risk Outlook
Dal rapporto pubblicato da Consob si
rileva che nel 2016, nonostante la
contrazione dei ricavi, le maggiori società
quotate dei principali paesi europei
hanno mostrato una sostanziale tenuta
dei livelli reddituali, sia in termini di Roe sia
in termini di Ebit margin, per effetto della
riduzione di svalutazioni di asset materiali e
immateriali e della spesa per interessi. La
persistente debolezza dei ricavi si riflette
anche nella quota di imprese che si
attesta su livelli inferiori alla media
decennale, sostanzialmente stabile
nell'ultimo biennio e oscillante tra il 20% in
Germania e il 40% in Italia.
Con riferimento al profilo finanziario,
emergono segnali di miglioramento in
Italia e in Spagna, dove la quota di
imprese che presentano un livello di leva
finanziaria superiore ai valori storici si è
notevolmente ridotta portandosi in linea
con quella osservata negli altri maggiori
paesi europei. Nel primo trimestre del 2017
le condizioni di accesso al credito
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
19
bancario per le imprese non finanziarie
sono rimaste pressoché stabili nell'area
euro, mentre i tassi di interesse sui prestiti
sono ulteriormente calati. Dallo scorso
anno per effetto soprattutto della minore
necessità di finanziamento di investimenti
fissi, scorte e capitale circolante, la
domanda di credito bancario si è ridotta
in Francia, Italia e (in misura minore) in
Germania, mentre ha sperimentato un
incremento in Spagna.
Nel 2016 la redditività delle maggiori
banche europee è migliorata.
L'adeguatezza patrimoniale delle
maggiori banche italiane risulta in linea
con i principali competitors spagnoli e
francesi, ma ancora inferiore a quella dei
maggiori istituti tedeschi e inglesi. Le
banche italiane, per contro, continuano a
caratterizzarsi per notevoli criticità rispetto
alla qualità del credito, con una quota di
sofferenze sul totale dei crediti
significativamente superiore alla media
europea, benché in termini netti essa sia
calata nel 2016 per effetto delle forti
svalutazioni di fine anno.
Per consultare il report:
http://www.consob.it/documents/11973/
573772/ro13.pdf/3cec8d10-035b-4b4a-
bd04-7d168fcd378c?version=1.4
Banca d’Italia: le economie regionali
Banca d’Italia ha pubblicato gli
aggiornamenti congiunturali relativi alle
economie regionali.
I documenti sono disponibili al link:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni
/economie-regionali/index.html
Ministero dello Sviluppo Economico:
Rapporto trimestrale sui trend demografici
e le performance economiche delle
startup innovative italiane
Dalla 13a edizione del rapporto curato dal
Ministero dello Sviluppo Economico
emerge che il valore medio della
produzione per startup nel 2016 risulta in
forte aumento: è ora pari a circa 160mila
euro, 45mila euro in più rispetto alla media
rilevata nel trimestre precedente (+39,5%).
Il valore aggregato della produzione al 30
settembre – pari a oltre 700 milioni di euro
– supera di ben 312 milioni rispetto al dato
rilevato a fine giugno.
L’aumento della popolazione
complessiva delle startup, +6,2% rispetto a
giugno, spiega solo in minima parte
questa tendenza: è altresì evidente che,
nel passaggio dai bilanci 2015 a quelli
relativi all’esercizio 2016, si è assistito a
un’importante accelerazione del
percorso di crescita delle startup già
iscritte. Peculiarità delle startup innovative
è una spiccata tendenza a investire, che
si conferma anche con riferimento
all’esercizio di bilancio 2016: il rapporto tra
immobilizzazioni e attivo patrimoniale
risulta infatti pari al 26,83%, ben 8 volte più
elevato rispetto a quello ascrivibile alla
media delle altre società di capitali
italiane.
Maggiori informazioni sono disponibili al
link:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/im
ages/stories/documenti/Rapporto_terzo_t
rimestre_2017_trend_startup.pdf
Mediobanca: Le medie imprese industriali
italiane
Il XVI rapporto Mediobanca-Unioncamere
si propone di analizzare performance e
competitività delle medie imprese
manifatturiere italiane, un comparto
fondamentale del tessuto imprenditoriale
nazionale.
Il dato regionale è emblematico: la prima
regione italiana per concentrazione di
medie imprese è la Lombardia, con in una
quota del 31% sul totale nazionale.
Seguono il Veneto (18%) e l’Emilia-
Romagna (10%). In termini generali, si
evidenzia come le medie imprese italiane
si distinguano per una produttività ed una
internazionalizzazione maggiori rispetto
alla media dell’intero settore
manifatturiero, con una incidenza delle
stesse all’interno del comparto che cresce
in termini sia di esportazioni che di
fatturato.
Nello specifico, in termini di
internazionalizzazione, si osserva come,
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
20
seppure il 90% delle medie imprese esporti
in media per il 48% del fatturato, il
rapporto tra i siti produttivi in Italia e quelli
all’estero è 2 a 1. Un segnale di come la
base produttiva resti italiana, nonostante
l’incremento delle attività sui mercati
esteri.
Si rafforza anche la struttura patrimoniale
delle imprese, così come il recupero della
reddittività iniziato nel 2013: il ROI, dal 9,1%
nel 2014 sale al 9,5%; nello stesso periodo il
ROE sale dall’8,1% all’8,7%.
Tra le criticità, un elevato carico fiscale, la
governance (con una scarsa apertura a
manager esterni alla famiglia) ed una
forte eterogeneità sugli aspetti legati al
digitale e ad industria 4.0.
L’indagine è disponibile al link:
http://www.mbres.it/sites/default/files/res
ources/download_it/mi_2017.pdf
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
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Le consultazioni
pubbliche
Scadenza: 5 gennaio 2018
Norme tecniche di regolamentazione
sulla cooperazione in materia di vigilanza
degli istituti di pagamento
EBA ha posto in pubblica consultazione il
progetto di norme tecniche di
regolamentazione (RTS) che definiscono,
in attuazione al regime della Direttiva (UE)
2015/2366 (PSD2), il quadro per la
cooperazione e per lo scambio di
informazioni tra le autorità competenti
dello Stato membro di origine e dello Stato
membro ospitante.
I nuovi RTS andranno a definire il metodo,
i mezzi e le modalità dettagliate della
cooperazione in materia di vigilanza degli
istituti di pagamento che esercitano la
loro attività su base transfrontaliera, in
particolare la portata e il trattamento
delle informazioni da scambiare, al fine di
assicurare una vigilanza uniforme ed
efficiente sugli istituti di pagamento che
prestano servizi di pagamento su base
transfrontaliera.
Per maggiori informazioni:
https://www.eba.europa.eu/news-
press/calendar?p_p_id=8&_8_struts_actio
n=%2Fcalendar%2Fview_event&_8_eventI
d=2004016
Scadenza: 22 gennaio 2018
Gli obblighi di investitori istituzionali e dei
gestori di attività in materia di sostenibilità
La Commissione responsabile delle
politiche EU in materia bancaria e
finanziaria ha posto in pubblica
consultazione un documento in cui si
chiarisce che i “fiduciary duties” (doveri di
lealtà e prudenza) di investitori istituzionali
e asset managers integrano, in via
specifica, i criteri ESG (Environmental,
Social and Governance factors) e la
sostenibilità nel lungo termine.
La Commissione ha deciso di lavorare
sulla base di un Impact Assessment, al fine
di valutare se e come ulteriori chiarimenti
in merito ai doveri in capo a investitori
istituzionali e asset managers possano
contribuire a una più efficiente
allocazione del capitale, come pure a
uno sviluppo sostenibile e “inclusivo.
Per maggiori informazioni:
https://ec.europa.eu/info/consultations/fi
nance-2017-investors-duties-
sustainability_en
Scadenza: 23 gennaio 2018
Regolamento emittenti
La consultazione avviata da Consob
riguarda le disposizioni attuative della
definizione di emittenti azioni quotate
''PMI'' e le modifiche della disciplina
applicabile agli emittenti strumenti
finanziari diffusi presso il pubblico in misura
rilevante. Il documento analizza, in
particolare, i criteri di calcolo della
capitalizzazione e del fatturato; gli
adempimenti informativi cui sono tenuti gli
emittenti in relazione all’acquisto ovvero
alla perdita della qualifica di PMI e le
modalità di pubblicazione dell’elenco
delle PMI.
Per maggiori informazioni:
http://www.consob.it/web/area-
pubblica/consultazioni?viewId=consultazi
oni_in_corso
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Dicembre 2017
22
Consorzio Camerale
per il credito e la finanza
Via Meravigli 9/B, Milano
Tel. 02 8515 4258
www.consorziocamerale.eu
Per maggiori informazioni e
approfondimenti circa i contenuti
della newsletter è possibile
contattare:
Ufficio Studi e Comunicazione
Tel. 02 8515 4264
Mail: [email protected]
Newsletter N. 81
Dicembre 2017
Hanno collaborato:
Marco Bortoli
Gerardo Murano
Simone Mancini
Lorena Ponti
Valentina Roggiani
Alberto Cigada
Daniela Canoro
Juri Matta
Edoardo Fano
Chiara Carzaniga
Roberto Brero