APPRENDIMENTO COOPERATIVO A cura di Anna Gloria Devoti.
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APPRENDIMENTO COOPERATIVO
A cura di Anna Gloria Devoti
Cosa significa cooperare?
• Significa”lavorare insieme” per raggiungere obiettivi comuni.
• Perseguire dei risultati che vadano a vantaggio di tutti.
• Modalità di gestione democratica della classe.
Anna Gloria Devoti
Insegnamento/apprendimentoTradizionale
• Competitivo: pochi riescono a cooperare
• Individualista : si tende a raggiungere i traguardi in modo più isolato e autonomo.
Anna Gloria Devoti
Apprendimento cooperativo
• Produce
• Effetti sociali positivi
• Effetti intellettivi
Anna Gloria Devoti
Cooperative Learning:
gruppi di lavoro eterogenei e costruttivi
effettiva interdipendenza positiva dei ruoli
pari opportunità di successo
centrato sutende a creare un
contesto educativo
non competitivo
responsabile
collaborativo
produttivo di processi cognitivi di ordine superiore
.
Anna Gloria Devoti
Effetti sociali positivi
•Migliora l’autostima;
•Migliora il rapporto con l’insegnante;
•Aumenta la fiducia ed il senso di adeguatezza;
•Promuove una più approfondita acquisizione
di contenuti ed abilità
Anna Gloria Devoti
Effetti intellettivi
• Gli alunni/utenti
• consolidano, colmano lacune.
• Individuano altri significati.
• Individuano nuovi contesti concettuali.
• Assimilano meglio i contenuti.
• Ottengono risultati più elevati.
Anna Gloria Devoti
Attività didattiche
Nello svolgere le attività didattiche gli studenti/utenti sono:
• Stimolati a partecipare.
• A pensare a se stessi come produttori di conoscenze, come utenti di conoscenze già esistenti.
Anna Gloria Devoti
Sono invitati
• A dare spiegazioni.
• Ad offrire consulenze e supervisioni.
• A commentare il proprio lavoro e quello altrui.
• Ad interagire col gruppo dei pari e con gli adulti.
Anna Gloria Devoti
Obiettivi
• Elevare il livello di tutti i discenti
• Aiutare a costruire relazioni positive fra discenti.
• Fornire esperienze per un sano sviluppo cognitivo,psicologico e sociale.
Anna Gloria Devoti
esperti
docenti studenti
cooperazionenella didattica
Attori e loro interrelazioni nella didattica cooperativaAttori e loro interrelazioni nella didattica cooperativaAnna Gloria Devoti
progettazioneprogettazione
gestionegestione
valutazionevalutazione trasferimento
assistenza reciprocaassistenza reciproca
esperti
docentidocenti studentistudenti
cooperazionenella didattica
Anna Gloria Devoti
formazioneformazione
aggiornamentoaggiornamento
assistenzaassistenza
consulenzaconsulenza
espertiesperti
docentidocenti studentistudenti
cooperazionenella didattica
Anna Gloria Devoti
learning circle
espertiesperti
docentidocenti studentistudenti
cooperazionenella didattica
Anna Gloria Devoti
Organizzazione in gruppi di apprendimentoOrganizzazione in gruppi di apprendimento
singolostudente
docenteIl ruolo del docente è caratterizzato
da una forte leadership, è lui che propone,
che coordina, che stimola le attività
Anna Gloria Devoti
Anna Gloria Devoti
peer learning
reciprocal teaching
espertiesperti
docentidocenti studentistudenti
cooperazionenella didattica
Anna Gloria Devoti
espertiesperti
docentidocenti studentistudenti
cooperazionenella didattica
Anna Gloria Devoti
Apprendimento collaborativo
Si basa su
Interdipendenza tra i membri del gruppo
Si realizza attraverso
Condivisione e ripartizione dei compiti. Gestione del processo di gruppo
Permette
Costruzione attiva della conoscenza
Evita
Isolamento dei saperi individuali
Favorisce
Sviluppo del pensiero critico
Favorisce
Peer tutoring
Favorisce
Sviluppo della responsabilità individuale
Aumento della motivazione
Favorisce
Anna Gloria Devoti
Community of learnersla classe è immaginata come una vera e propria comunità, dove tutti possono giocare i diversi ruoli, scambiandosi compiti e responsabilità.
imparano nuove cose, mettendo in discussione le proprie conoscenze, accedono a nuove informazioni, utilizzano canali e strumenti di comunicazione originali, discutono con gli altri sia conoscenze già acquisite sia dubbi, idee, problemi e quesiti.
condividendo con gli altri le proprie conoscenze, spiegando ed informando gli altri, sia propri pari che non, circa le proprie conoscenze e scoperte, e cercando di dimostrare la fondatezza delle proprie opinioni.
esperti in qualcosa che nessun altro sa fare, quindi produttori di idee nuove e originali da spiegare e difendere rispondendo a domande, richieste e forse anche "provocazioni" da parte di chi la pensa diversamente o di chi non conosce bene l'argomento.
Tutti apprendisti
Tutti insegnanti
Tutti scienziati
Anna Gloria Devoti
L’Imparare in cooperazionecomporta
• Dividere il “gruppo classe” in piccole squadre;
• Contenere in ciascuna squadra un numero congruo di allievi con differenti livelli di abilità.
• Svolgere specifici interventi per padroneggiare meglio le eventuali informazioni e prodotti da realizzare in comune.
Anna Gloria Devoti
Il metodo JigsawIntrodotto da Aronson nel 1978.
Si sviluppa in cinque fasi sequenziali che formano un ciclo di ricerca:
Gli alunni scelgono l’argomento da trattare L’argomento viene diviso in sotto-argomenti Si formano tanti gruppi di ricerca quanti sono i sotto-argomenti individuati Ogni gruppo è “esperto” nel settore assegnato Si scompongono i gruppi e si ricompongono altri gruppi composti da
“esperti dei vari sotto-argomenti Gli studenti di ogni gruppo si scambiano informazioni. Ogni “esperto”
verifica l’apprendimento dei compagni in relazione al proprio sotto -argomento. La valutazione finale deve coinvolgere l’intero argomento
Anna Gloria Devoti
Il Metodo JigsawIl Metodo Jigsawè organizzato in una sequenza di fasi che nel loro insieme formano un “ciclo di ricerca”
Un gruppo di ricerca per ogni sotto-argomento
Formazione di un gruppo di esperti
Anna Gloria Devoti
Metodo JigsawMetodo Jigsaw
Scomposizione e ricomposizione dei gruppi
Formazione di gruppi con esperienza composita
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Metodo JigsawMetodo Jigsaw
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Metodo JigsawMetodo Jigsaw
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Metodo JigsawMetodo Jigsaw
Anna Gloria Devoti
Metodo JigsawMetodo Jigsaw
Anna Gloria Devoti
Metodo JigsawMetodo Jigsaw
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Metodo JigsawMetodo Jigsaw
Anna Gloria Devoti
Si tratta di una serie di istruzioni procedurali che facilitano il lavoro di gruppo e la presa coscienza del ruolo “di insegnante” da parte dei ragazzi.
Questa procedura è stata inizialmente utilizzata per potenziare le abilità di lettura e comprensione del testo in studenti con problemi (Brown & Palincsar, 1982, 1989; Palincsar & Brown, 1984),
in seguito è stata estesa anche ad altre attività curricolari.
Reciprocal Teaching
Anna Gloria Devoti
Caratterizzazione
• Il gruppo di lavoro è composto da pochi elementi (5 o 6).
• Ognuno a turno svolge il ruolo di leader che è molto vicino a quello dell’insegnante.
• Ha il compito infatti di monitorare la propria e l’altrui comprensione.
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Riassumere
Fare e rispondere a domande
Chiarificazioni
Predire
Reciprocal Teaching
In una tipica sessione di R. T. si formano gruppi di lettura di più o meno 6 allievi. A turno, ognuno svolge la funzione di leader che consiste nel leggere, stimolare e sostenere la discussione inizialmente avviata con domande sul contenuto della lettura e conclusa chiedendo di riassumere quanto si è letto. Il ruolo del leader in realtà è molto vicino a quello dell'insegnante dovendo monitorare la propria e altrui comprensione. Specificatamente le strategie del R.T. sono:
Anna Gloria Devoti
Riassumere: il leader chiede di identificare e, se è il caso, di integrare le
informazioni più importanti contenute nel testo appena letto, che può essere una frase, un paragrafo, una pagina o l'intero brano.
Fare e rispondere a domande: questa strategia rafforza la comprensione del testo. Gli studenti sono stimolati a porre "buone" domande e per ottenere ciò devono emulare l'insegnante, cercando di focalizzare aspetti importanti e interessanti del testo. Il tipo di domanda posta può evidenziare processi cognitivi diversi, per esempio processi di inferenze al di là di ciò che si è letto o problemi di definizione di termini, comunque sono in genere esemplificative del livello di competenza raggiunta dal gruppo.
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Chiarificazioni: si tratta di una strategia estremamente importante in quanto riesce a dare agli studenti la sensazione che lo scopo della lettura è quello di estrapolare dal testo un'idea unitaria e significativa. Chiarire quanto si va leggendo significa anche essere in grado di giudicare un testo sulla base di certi parametri guida: la chiarezza dei riferimenti offerti dall'autore, la comprensibilità dei concetti e dei termini presentati, l'organizzazione del testo, la completezza delle informazioni, l'efficacia delle metafore e delle espressioni idiomatiche. Chiarire a volte implica rileggere il testo e spesso la rilettura fa sorgere nuove domande a cui non si era pensato durante la prima lettura.
Predire: si chiede agli studenti di ipotizzare il seguito del brano. Per ottenere delle buone predizioni occorre che gli studenti attivino quante più conoscenze possibili sull'argomento di lettura, poi per verificare le proprie previsioni bisogna continuare a leggere. La previsione, quindi, permette di evidenziare i collegamenti tra le conoscenze già possedute al momento della lettura del testo e quelle nuove, emerse durante la lettura, e al tempo stesso rafforza la motivazione a leggere.
Anna Gloria Devoti
Dare allo studente la possibilità di giocare anche il ruolo dell'esperto e dell'insegnante significa: considerarlo come costruttore attivo della propria conoscenza, in grado di padroneggiare strategie di apprendimento attive quali le abilità di auto-controllo, auto-direzione e auto-valutazione;
ritenerlo capace di produrre nuova conoscenza, di saper individuare il metodo appropriato per l'apprendimento di una data informazione, di migliorare le proprie abilità di studio e di riflessione sul lavoro svolto, insomma di l'imparare ad imparare: tutti questi aspetti rientrano nel concetto più generale di metacognizione (Brown, 1975).
Anna Gloria Devoti
Si tratta di abilità e competenze che sono difficilmente osservabili, a cui non sembrano corrispondere specifiche attività o procedure ma piuttosto l'atmosfera generale della classe.
Resta quindi aperta la questione del come stabilire se le persone sono davvero più capaci di considerare se stesse come scienziati e produttori di conoscenza, se sono in grado di percepire la conoscenza come non data, ma dinamica , se sono capaci di auto-regolazione e auto-valutazione e se sanno scegliere il metodo giusto al momento giusto.
Resta pertanto il problema più generale della valutazione che deve essere necessariamente fondata su criteri diversi da quelli utilizzati nelle classi caratterizzate da uno stile di insegnamento più trasmissivo.
IMPARARE AD IMPARARE
Abilità di •auto-controllo •auto-direzione •auto-valutazione •studio •riflessione sul lavoro svolto
Anna Gloria Devoti