Apostolo della carità «San Luigi e i poveri Un …«San Luigi e i poveri Un esempio che vive»...
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LA PROVINCIA 29DOMENICA 18 OTTOBRE 2015
Santuario del Sacro CuoreIl 24 ottobre due messe a Como, al Santuario: alle ore 10.30 e alle ore 20.30 . E gratis, con il quotidiano La Provincia, il fotoposter del santo, allegato al giornale.
Fotoposterdel santoil 24 in regalo
Quattro consacrazioniNella celebrazione delle ore 10.30, il 24 ottobre, al Santuario del Sacro Cuore a Como, quattro confratelli guanelliani si consacreranno in perpetuo al Signore.
La messa con il cardinaleIl 30 ottobre, alle ore 11, nel Duomo di Milano il cardinale Angelo Scola presiede la solenne concelebrazione per la chiusura del centenario guanelliano.
DON GUANELLA Il Centenario e l’iniziativa de La Provincia
L'INTERVISTA SAVERIO XERES.
Si era preso cura dei “derelitti” lasciati ai margini dalle istituzioni sociali Il docente di Storia della Chiesa della Facoltà teologica di Milano fa notare:«Ci sono analogie tra la sua epoca, segnata dal crollo di valori, e la nostra»
Apostolo della carità«San Luigi e i poveriUn esempio che vive»VERA FISOGNI
Carità. A un secolo dallamorte, è questa virtù chesi impone nel profilo diSan Luigi Guanella (1842
1915). Il 24 ottobre, nel giorno della chiusura del Centenario, LaProvincia offrirà ai lettori un fotoposter del santo, grazie alla donazione di un devoto che vuole restare anonimo. Ma chi era questa straordinaria figura di testimone di Cristo? Ne parliamo conmonsignor Saverio Xeres, docente di Storia della Chiesa presso laFacoltà teologica di Milano.
Quali sono gli aspetti più carismatici
della santità di don Guanella?
Indubbiamente, in primo luogo,brilla la carità risponde monsignor Xeres : Guanella ha dato vita a Como alla Congregazione
dei Servi della Carità (24 marzo1908; l’avvio delle opere risale al1886, con l’apertura della “Piccola Casa della Divina Provvidenza”). Il santo intuì da persona estremamente concreta qual era che proprio la carità, in un momento di forte distacco tra Chiesa e società, come quello della suaepoca, poteva funzionare da elemento di collegamento. Un altroaspetto che spicca nel profilo delsanto, lo dice bene anche il biografo don Piero Pellegrini, risiedenella scelta di occuparsi dei “piùpoveri dei poveri”. Non accoglieva genericamente “persone in difficoltà”, ma dava ospitalità, aiuto concreto e spirituale a verimarginali. Nonostante anche a Como, all’epoca, vi fosse tutto unfiorire di iniziative sociali, ne restavano fuori tante persone a cuinessuno si dedicava.
Chi sarebbero, oggi, i suoi poveri?
Sulla pubblicazione “PensieroLariano”, un commiato in occasione della sua morte, dice che Guanella provvide «a dar ricovero ai derelitti, che (…) le burocratiche riserve delle legge e dei regolamenti degli istituti ufficiali(…) abbandonavano per la strada». Chi rientrava in questa marginalità? In tanti. Ad esempio i vecchi poveri e soli, le ex domestiche prive di fonti di sussistenza, i disabili, i malati psichici. Trafine Ottocento e inizi Novecentosi viveva un cambiamento economico forte e spesso le famiglie non potevano tenere in casa glianziani o i malati.
E oggi, a quali marginali guardereb
be don Guanella?
Oggi c’è una fascia di persone dicui non ci rendiamo conto, che
vivono profonde sofferenze. Basta andare in una mensa dei poveri. Si incontrano uomini e donnein stato di estrema solitudine, uscite dalla vita professionale ofamigliare. Un isolamento resoancora più problematico dal crollo dei riferimenti: alcolisti, disoccupati da anni, sofferenti psichici, separati. Anche oggi la burocrazia è molto pesante.
Don Guanella si trovava bene a Co
mo?
In una lettera del 1907 al vescovo,don Guanella dice di essere una«gallina nera nel pollaio». Si sentiva sicuramente un po’ fuori po
sto, in ambito ecclesiastico. Perché non era visto benissimo; chilo aveva davvero capito era il vescovo Andrea Ferrari.
Don Guanella era originario della Val
Chiavenna. Queste radici come si ri
flettevano nel suo carattere?
Con la testardaggine, la concretezza e l’attaccamento alla terra.
Che cosa leggere per avvicinarsi alla
testimonianza viva di San Guanella?
Senz’altro la sua bella autobiografia “Le vie della Provvidenza”ripubblicata nel 2011 (San Paolo,240 pag., 17 euro), con un’ introduzione di Andrea Riccardi.
A un secolo dalla morte di San Luigi
Guanella, viviamo tempi di conflitti
e crisi. Cosa ci dice, oggi, l’esperienza
di quel grande testimone della fede?
Ci sono indubbiamente analogietra le due epoche concludemonsignor Xeres . Al momentodella morte di don Guanella crollava un’epoca: entravano in crisii presunti valori liberali ed iniziava un terribile, sanguinoso conflitto, il primo su scala mondiale.Anche oggi sembra che tutto stiacrollando. Le guerre e il terrorismo nel Medio Oriente hanno originato movimenti migratorieccezionali, rispetto ai quali l’Europa si è trovata spiazzata. Se cerchiamo di guardare la situazione nella prospettiva di Guanella, possiamo anche dire che daquesta marginalità può venire qualcosa di nuovo. Sta nascendoun mondo fatto da un crogiolo dipopoli che provengono dai margini, proprio come i poveri di SanLuigi Guanella.
Santo e maestro di carità DON LUIGI GUANELLA (18421915)
n «Aveva scritto, nel 1907, che a Como si sentiva “una gallina nera nel pollaio”»
Ma di lui dicevano: «È sempre un mezzo matto...»Come iniziò la sua
opera Luigi Guanella a Como? Lo apprendiamo dalle stesse parole del santo sacerdote che, nei suoi scritti, si riferiva a se stesso in terza persona.
In “Le vie della Provvidenza.Autobiografia di un santo” (SanPaolo, 2011), leggiamo: «Don Guanella aveva cercato un posto qualsiasi in città, per esempio una cappellania nell’Ospedale di Como, ma si rispondeva:“Il don Guanella dove può mettere piede, mette tosto rivolu
zione e conviene tenerlo lontano”; “È sempre un mezzo matto” diceva un altro» . L’occasione si presentò presumibilmente nel 1885, dopo l’incontro conil prefetto Carlo Guala: «“Dunque lei che cosa vorrebbe fare aComo?” e don Guanella si sentìdire cosa che non avrebbe mai nemmeno pensato, e soggiunse: “Io voglio fare un istituto per le serve”, e lì con facondia esponeva i bisogni delle serve ei desideri dei signori padroni.Dunque conchiuse il Guala:
“Mi piace l’idea e l’appoggeròpresso il vescovo, e se fa bisogno presso la città”. Con questole porte della China Como furono aperte al don Guanellaben presto» . Bisognava cercareun punto di appoggio. Fu scelta“Casa Biffi” in via Santa Croce 22 (l’anno seguente diverrà via Tomaso Grossi), con circa 4000 metri quadrati di terrenocoltivati ad orto, vigna e prato, con alcuni alberi da frutta.
«Conveniva dunque cominciare l’opera» . La sera del 5
aprile 1886, una piccola comitiva composta da due suore e alcune orfanelle, con poche suppellettili, lasciava in barca Pianello del Lario alla volta di Como, approdandovi alla volta di Como, a dare origine a quellache diventerà la Casa “Divina Provvidenza”.
Gli inizi di quest’opera furono molto difficili. Ma, animato da una incrollabile fiducia nellaProvvidenza divina, don Guanella non si scoraggiò mai e, affrontando le difficoltà, riuscì in Il libro L’AUTOBIOGRAFIA DEL SANTO
breve tempo a consolidare e sviluppare la sua istituzione, il cui scopo era «ad imitazionedel Cottolengo, di venire in aiuto di quel maggior numero di bisognosi che sia possibile,d’ogni età, classe e sesso, secondo gli aiuti e gli indirizzi della divina Provvidenza».
(Da “Norme principali perun Regolamento interno nella Piccola Casa della divina Provvidenza in Como, (1894), inScritti per le Congregazioni, IV,Centro Studi Guanelliani Roma, Nuove Frontiere Editrice, Roma 1988). Silvia Fasana (Gior
nalista e ufficio stampa dei Guanel
liani di Como)
24 ottobre 1915 - 24 ottobre 2015
fotoposter del Santo*
Centenario della morte di Don Luigi Guanella
con
* con il contributo di un donatore anonimo
IN REGALO SABATO 24 OTTOBRE
Luigi Guanella, apostolo della carità, nasce il 19 dicembre 1842 a Fraciscio di Campodolcino, tra i monti della Valle Spluga, in provincia di Sondrio. Viene ordinato sacerdote il 26 maggio 1866. Svolge il suo ministero in diverse parroc-chie della Diocesi di Como, ma sente che i po-veri, gli abbandonati, i sofferenti lo chiamano. Dopo molte difficoltà, scocca finalmente per lui «l’ora della misericordia»: da Pianello del La-rio nel 1886 con la sua benedizione parte una barchetta con due suore, un gruppetto di bam-bine e poche suppellettili alla volta di Como, a dare origine a quella che diventerà la Casa “Divina Provvidenza”, prima delle sue tante fondazioni di carità. Con un’energia e un entu-siasmo instancabile, don Guanella raduna at-torno a sé un gruppo di suore ( le Figlie di Santa Maria della Provvidenza), di sacerdoti (i Ser-vi della Carità) e di laici, per portare ai poveri «Pane e Signore» e lavorare per la promozione integrale della persona.Dio ci è Padre! Fondamento della sua pedago-gia e della sua missione di carità è la consape-volezza della paternità di Dio, ragione della sua fiducia illimitata nella Provvidenza. Don Guanella muore il 24 ottobre 1915, a Como. È proclamato Beato da Paolo VI il 25 ot-tobre 1964 e canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2012.
Così La Provincia di Como cento anni fa: «La sua vita fu spesa interamente in pro degli or-fani., degli indigenti, degli inabili, degli infer-mi. Per essi egli escogitò risorse spirituali e materiali, creando molteplici istituti a Como, in varie parti d’Italia, e finanche in Isvizzera e nel Nord America. In lui la fede era sincera; la fiducia nella causa, per cui si prodigava, in-
finita; la forza di resistenza nello smuovere gli inerti e superare gli ostacoli veramente rara. Per la bontà di cui dette luminoso esempio, per la probità di intenti e il disinteresse mondano a cui sempre si informò, per le molte pene che Ienì o tentò di lenire …quest’uomo modesto e devoto va ricordato con profonda reverenza e dev’essere unanimemente compianto».
L’opera
Alla sua morte don Guanella ha lasciato un impegno morale alle sue Congregazioni: «Tut-to il mondo è patria vostra». «Finirla non si può, finché vi sono poveri a ricoverare, bisogni a provedervi». E anche «Avrete a trattare con persone di più lingue e nazioni. Voi stenterete a capire loro e loro dureranno fatica per intende-re voi. Ma ben vi farete intendere col linguag-gio della carità e con il calore dell’amore divino che vi strugge dentro». Oggi, a cento anni dalla morte, la sua famiglia continua a diffondere il suo messaggio in ventidue nazioni sparse in tutto il mondo. Oltre che in Italia, comunità Guanelliane sono presenti in Svizzera, Spagna, Germania, Po-lonia, Romania, Israele, Canada, Stati Uni-ti, Messico, Guatemala, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay, India, Filippine, Vietnam, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria e Ghana. Una presenza discreta, nei luoghi più disparati, per prendersi cura della vita umana più fragile e indifesa, confrontan-dosi quotidianamente con vecchie e nuove po-vertà: i disabili, gli anziani, i poveri, i ragazzi in situazione di disagio, i senza fissa dimora, i profughi.
Don Luigi GuanellaLa vita
24 ottobre 191524 ottobre 2015
Opera Don Guanella
Luigi Guanella, apostolo della carità, nasce il Luigi Guanella, apostolo della carità, nasce il Luigi Guanella19 dicembre 1842 a Fraciscio di Campodolcino, tra i monti della Valle Spluga, in provincia di Sondrio. Viene ordinato sacerdote il 26 maggio 1866. Svolge il suo ministero in diverse parrocchie della Diocesi di Como, ma sente che i poveri, gli abbandonati, i sofferenti lo chiamano. Dopo molte difficoltà, scocca finalmente per lui «l’ora della misericordia»: da Pianello del Lario nel 1886 con la sua benedizione parte una barchetta con due suore, un gruppetto di bambine e poche suppellettili alla volta di Como, a dare origine a quella che diventerà la Casa “Divina Provvidenza”, prima delle sue tante fondazioni di carità. Con un’energia e un entusiasmo instancabile, don Guanellatorno a sé un gruppo di suore ( le Figlie di Santa Maria della Provvidenza), di sacerdoti (i Servi della Carità) e di laici, per portare ai poveri «Pane e Signore» e lavorare per la promozione integrale della persona.Dio ci è Padre! Fondamento della sua pedagogia e della sua missione di carità è la consapevolezza della paternità di Dio, ragione della sua fiducia illimitata nella Provvidenza. Don Guanella muore il 24 ottobre 1915, a Don Guanella muore il 24 ottobre 1915, a Don GuanellaComo. È proclamato Beato da Paolo VI il 25 ottobre 1964 e canonizzato da Benedetto XVI il 23 ottobre 2012.
Così La Provincia di Como cento anni fa: «La sua vita fu spesa interamente in pro degli orfani., degli indigenti, degli inabili, degli infermi. Per essi egli escogitò risorse spirituali e materiali, creando molteplici istituti a Como, in varie parti d’Italia, e finanche in Isvizzera e nel Nord America. In lui la fede era sincera; la fiducia nella causa, per cui si prodigava, in
Don Luigi GuanellaLa vita
Opera Don Guanella
«Opera di misericordia tu compi
quando nel tuo cuore vieni coricando
le umane infermità a fi ne di provvedervi»
24 ottobre 1915
24 ottobre 2015
Centenario della morte di
Don Luigi Guanella
Opera Don Guanella
«Opera di misericordia tu compi
quando nel tuo cuore vieni coricando
le umane infermità a fi ne di provvedervi»
24 ottobre 1915
24 ottobre 2015
Centenario della morte di
Don Luigi Guanella