“Stella stellina la prima si avvicina” · 2019-02-01 · 1 “Stella stellina… la prima si...

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1 “Stella stellinala prima si avvicina” Proposta di un laboratorio per un training fonologico per gli alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia e alunni di classe prima Ins.te V. Piazza PREMESSA Il progetto qui presentato, pensato anche come lavoro di continuità tra gli ordini di scuola infanzia e primaria, nasce dall’esigenza di supportare e rafforzare l’ambito fonologico e meta-fonologico, prerequisito indispensabile per l’acquisizione della letto-scrittura, nei bambini di 5/6 anni in uscita dalla scuola d’infanzia. Così come ci insegnano le Neuroscienze, il bambino apprende il linguaggio soprattutto per via uditiva ed impara a decodificare e a riprodurre le caratteristiche della lingua di appartenenza cui è esposto, maturando gradualmente le sue competenze fonetiche e fonologiche. Molti studi hanno evidenziato una correlazione tra sensibilità e competenza meta-fonologica in epoca prescolare e successo nelle prime fasi dell’alfabetizzazione, da cui risulta utile che un training fonologico preceda tali fasi; infatti, la fase significativa dello sviluppo della conoscenza metalinguistica avviene proprio nel passaggio dalla scuola d’infanzia alla scuola primaria. Esistono due tipi di CONOSCENZA FONOLOGICA: - conoscenza delle sequenze fonologiche ritmiche e melodiche che si acquisisce spontaneamente, presente anche nei soggetti non alfabetizzati; - conoscenza segmentale, cioè delle unità fonologiche (foni, fonemi, sillabe) che richiede consapevolezza che la parola può essere segmentata in unità fonemiche e quindi richiede capacità metacognitive. (Umberta Bortolini) Quando la competenza fonologica è acquisita, il passaggio dalla componente fonologica (fonemi) alla componente fonografica della scrittura (grafemi) è molto semplice, al punto che i bambini in età prescolare sono già esperti nel riconoscere e riprodurre correttamente le lettere scritte quando ancora non sono capaci di riconoscere suoni che compongono le parole. In conclusione di questa premessa, tra le conoscenze metalinguistiche, quella fonologica è considerata la più pertinente per l’apprendimento della letto-scrittura a partire proprio dalla considerazione che i linguaggi su base alfabetica richiedono un’elaborazione dei suoni del linguaggio orale in modo da permettere un confronto con il codice scritto.

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“Stella stellina… la prima si avvicina”

Proposta di un laboratorio per un training fonologico per gli alunni dell’ultimo

anno della scuola d’infanzia e alunni di classe prima

Ins.te V. Piazza

PREMESSA

Il progetto qui presentato, pensato anche come lavoro di continuità tra gli ordini di scuola infanzia e primaria, nasce dall’esigenza di supportare e rafforzare l’ambito fonologico e meta-fonologico, prerequisito indispensabile per l’acquisizione della letto-scrittura, nei bambini di 5/6 anni in uscita dalla scuola d’infanzia.

Così come ci insegnano le Neuroscienze, il bambino apprende il linguaggio soprattutto per via uditiva ed impara a decodificare e a riprodurre le caratteristiche della lingua di appartenenza cui è esposto, maturando gradualmente le sue competenze fonetiche e fonologiche. Molti studi hanno evidenziato una correlazione tra sensibilità e competenza meta-fonologica in epoca prescolare e successo nelle prime fasi dell’alfabetizzazione, da cui risulta utile che un training fonologico preceda tali fasi; infatti, la fase significativa dello sviluppo della conoscenza metalinguistica avviene proprio nel passaggio dalla scuola d’infanzia alla scuola primaria.

Esistono due tipi di CONOSCENZA FONOLOGICA:

- conoscenza delle sequenze fonologiche ritmiche e melodiche che si acquisisce spontaneamente, presente anche nei soggetti non alfabetizzati;

- conoscenza segmentale, cioè delle unità fonologiche (foni, fonemi, sillabe) che richiede consapevolezza che la parola può essere segmentata in unità fonemiche e quindi richiede capacità metacognitive. (Umberta Bortolini)

Quando la competenza fonologica è acquisita, il passaggio dalla componente fonologica (fonemi) alla componente fonografica della scrittura (grafemi) è molto semplice, al punto che i bambini in età prescolare sono già esperti nel riconoscere e riprodurre correttamente le lettere scritte quando ancora non sono capaci di riconoscere suoni che compongono le parole.

In conclusione di questa premessa, tra le conoscenze metalinguistiche, quella fonologica è considerata la più pertinente per l’apprendimento della letto-scrittura a partire proprio dalla considerazione che i linguaggi su base alfabetica richiedono un’elaborazione dei suoni del linguaggio orale in modo da permettere un confronto con il codice scritto.

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FINALITA’

Le attività hanno lo scopo di richiamare l’attenzione dei bambini sugli aspetti fonologici della lingua e di “allenare” le abilità meta-fonologiche attraverso un approccio multisensoriale, con particolare attenzione all’aspetto ludico: è noto, infatti, che ogni attività svolta, in particolare dai bambini, racchiude la continua interazione delle funzioni sensorie che partecipano alla realizzazione degli apprendimenti.

OBIETTIVI GENERALI

Stimolare la percezione e la discriminazione uditiva;

Affinare la consapevolezza dei suoni che si possono produrre attraverso la voce;

Aumentare l’interesse per i suoni della lingua;

Acquisire la consapevolezza che le frasi si dividono in parole;

Scandire sillabicamente le parole;

Confrontare la lunghezza delle parole;

Riconoscere la sillaba iniziale delle parole;

Riconoscere e riprodurre rime;

Identificare e pronunciare il suono iniziale di una parola;

Riconoscere i fonemi del proprio nome;

Riconoscere un maggior numero di fonemi;

Saper contare il numero di sillabe e fonemi in una parola semplice;

Operare la fusione di due fonemi per formare una sillaba.

DESTINATARI

Alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia e alunni delle classi prime della scuola primaria.

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METODOLOGIA

Lavoro in piccoli gruppi (5/6 bambini)

MATERIALI E STRUMENTI

Materiali di facile consumo;

Materiali di recupero;

Materiale fotografico e audiovisivo;

Materiale didattico strutturato;

Pc portatile.

TEMPI

Per gli alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia è opportuno proporre una sola attività per lezione con una durata di 30/40 minuti. Per gli alunni delle classi prime della scuola primaria, invece, è possibile proporre due attività per lezione con una durata di 30/40 minuti. Ovviamente, a seconda delle necessità e dei bisogni, alcune attività dovranno essere ripetute per più lezioni.

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IL GIOCO DEL CANGURO

Obiettivo:

Imparare a distinguere all’interno del flusso sonoro della frase le singole parole.

Come si svolge:

L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà un canguro che dovrà fare tanti

salti quante sono le parole della frase che a ciascuno di loro viene proposta.

Esempi di frasi:

Oggi piove;

La mamma cucina;

Alessio ama i cavalli;

Il cane mangia la pappa nella ciotola;

Il topo è furbo perché ruba il formaggio nella cucina.

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle frasi (la più

corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive

alla lavagna e le suddivide.

Suggerimenti:

E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole parole della frase e poi

per ogni salto ripetano la parola.

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IL GIOCO DEL VIGILE URBANO

Obiettivo:

Imparare a distinguere le parole dalle non parole.

Materiali:

Cartoncino rosso e verde;

Cannucce;

Scotch.

Come si svolge:

L’insegnante preparerà precedentemente “le palette dei vigili” con una faccia verde e una

rossa.

L’insegnante propone verbalmente delle parole a bassa, media, alta frequenza e delle non

parole. I bambini sono invitati a prestare molta attenzione e ad alzare la paletta dalla parte

verde se sentono una parola conosciuta, dalla parte rossa se sconosciuta.

Esempi di parole:

BASSA FREQUENZA miope – piombo – solvente - anfibi

MEDIA FREQUENZA stalla – comò – uncino - freno

ALTA FREQUENZA bagno – cane – cucina - cuore

NON PAROLE pucino – baffe – gistallo - curollo

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IL GIOCO DEL MINESTRONE

Obiettivo:

Riconoscere le parole operando la fusione sillabica.

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.

Come si svolge:

Presentare al bambino tre immagini di animali o oggetti a lui conosciuti. Lo scopo del

gioco è quello di riuscire ad individuare l’immagine giusta, riconoscendo la parola

sillabata dall’insegnante.

Suggerimenti:

Il livello del gioco può essere reso più difficile, non sottoponendo agli alunni il supporto

visivo.

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IL SACCHETTO DEL MAGO 1

Obiettivo:

Riconoscere la sillaba iniziale delle parole.

Materiali:

Un sacchetto;

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini;

Carte con la sillaba iniziale delle immagini presentate.

Come si svolge:

L’insegnante dispone per terra le immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. Le

carte con le sillabe vengono racchiuse nel sacchetto, dal quale, a turno, ogni bambino

pescherà. Il bambino viene invitato a leggere la sillaba pescata e a trovare l’immagine della

parola che inizia con tale sillaba.

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IL GIOCO DEL BASTIMENTO

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole.

Come si svolge:

L’insegnante spiega che il bastimento è una nave molto grande che trasporta diverse

merci. Invita, quindi, i bambini ad ascoltare attentamente quanto dice: “E’ arrivato un

bastimento carico di…me..” I bambini, allora, dovranno trovare le parole che iniziano con

tale sillaba.

Suggerimenti:

Il gioco può essere variato chiedendo ai bambini di trovare le parole secondo una

determinata categoria semantica, ad esempio “il cibo”: “Trova i nomi degli alimenti che

iniziano con me…”.

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IL GIOCO DEI GEMELLI 1

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole.

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.

Come si svolge:

L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con la stessa

sillaba. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano alla stesso modo e se possibile

discriminare il solo suono della sillaba.

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TROVA L’INTRUSO

Obiettivo:

Imparare a discriminare la sillaba iniziale delle parole.

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.

Come si svolge:

L’insegnante consegna un’immagine ad ogni bambino, tranne ad uno che dovrà fare

l’investigatore. A turno ogni bambino farà l’investigatore che scopre il personaggio

intruso: infatti, tra i bambini ci sarà solo uno che avrà l’immagine che inizia con la sillaba

(o il fonema) diverso.

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IL TRENINO

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale

Come si svolge:

I bambini vengono disposti in cerchio. Inizia un bambino che si muove all’interno del

cerchio e si ferma davanti ad un altro compagno al quale dirà una parola, ad esempio

CANE, l’altro bambino dovrà trovare una parola che inizi con CA. Se la trova si metterà a

capo del trenino e muovendosi all’interno del cerchio sceglierà un altro compagno di

fronte al quale fermarsi e proporre una nuova parola, e così via fino a che il trenino sia

formato da tutti i bambini.

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IL GIOCO DELLA LEPRE

Obiettivo:

Imparare a distinguere all’interno della parola le sillabe.

Come si svolge:

L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una lepre che dovrà fare tanti salti

quante sono le sillabe all’interno della parola che a ciascuno di loro viene proposta.

Esempi di parole:

Re; Gru;

Rosa; Cane;

Fantasma; Gelato;

Tavolino; Coccinella;

Ippopotamo; Carabiniere.

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più

corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive

alla lavagna e le suddivide.

Suggerimenti:

E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole sillabe della parola e poi

per ogni salto ripetano la sillaba.

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LA CASA DELLE SILLABE

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la lunghezza delle parole (lunghe/corte).

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini;

Cartoncini di diverse lunghezze, suddivisi in riquadri che saranno lo spazio di ogni

sillaba (vedi foto).

Come si svolge:

L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte,

e i cartoncini secondo la lunghezza: dal più piccolo al più grande. A turno, ogni bambino

pesca un’immagine di cui pronuncia il nome. Fa la divisione in sillabe di cui tiene il conto

con le mani. A questo punto associa il cartoncino che contiene lo stesso numero di

riquadri, ponendolo sotto all’immagine.

Suggerimenti:

Al termine del gioco, i bambini sono invitati ad osservare e ad individuare dalla lunghezza

dei cartoncini la parola più corta e quella più lunga.

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FILASTROCCA DEI COLORI

Obiettivo:

Imparare a riconoscere rime

Materiali:

Pc con cd di filastrocche musicali.

Come si svolge:

L’insegnante spiega cos’è una rima, poi invita i bambini a proporre delle parole a cui

troverà altrettante parole in rima: in questo modo i bambini vengono sollecitati a riflettere.

A questo punto l’insegnante chiederà: “Cosa fa rima con…?” e darà due alternative. Viene

fatta ascoltare una filastrocca cantata. L’insegnante ne rilegge il testo e invita i bambini a

riconoscere tutte le parole in rima.

Suggerimenti:

La lettura della canzone può essere ripetuta più volte enfatizzando la pronuncia delle

parole che fanno rima.

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IL GIOCO DEL CASTELLO

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole.

Materiali:

sedie e banchi che fungeranno da mura della torre.

Come si svolge:

A turno, ogni bambino viene chiuso nella torre. Per uscire dovrà trovare la sillaba finale

della parola che gli verrà proposta.

Suggerimenti:

Per fare in modo che i bambini riescano ad individuare l’ultima sillaba delle parole,

svelare il “trucchetto” della divisione in sillabe con il movimento delle braccia: far

stendere in avanti le braccia al bambino. Il bambino alzerà le braccia per ogni sillaba della

parola che gli viene proposta, finché si troverà a pronunciare l’ultima sillaba con le braccia

in alto. A questo punto, l’insegnante gli chiederà di ripetere la sillaba che ha pronunciato

quando aveva le braccia in alto.

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Domino delle parole

Obiettivo:

Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole.

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.

Come si svolge:

L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte.

A turno, ogni bambino viene invitato a prendere un’immagine e a riconoscere la sillaba

finale e a trovare una parola che inizi con quella sillaba. Ad esempio, un bambino pesca

l’immagine del SOLE, individua la sillaba finale LE e trova una parola che inizi con LE

(letto, leone…).

Suggerimenti:

Per gli alunni della scuola primaria, il gioco può essere variato scrivendo su un cartellone

una parola a cui a turno ogni bambino scriverà sotto l’ultima sillaba una parola che inizi

con quella stessa sillaba: ed esempio, CANE

NEVE

VENTO

TOPO

e così a seguire.

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IL GIOCO DELLA RANA

Obiettivo:

Imparare a distinguere all’interno della parola i singoli fonemi.

Materiali:

Nastro adesivo colorato.

Come si svolge:

L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una rana che dovrà attraversare il

fiume, di cui traccia per terra con il nastro adesivo colorato le sponde.

L’attività consiste nel fare tanti salti quanti sono i fonemi della parola che a ciascuno di

loro viene proposta.

Esempi di parole:

Re; Io;

Pane; Sole;

Befana; Farfalla;

Fantastico; Dentifricio.

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più

corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive

alla lavagna e le suddivide.

Suggerimenti:

E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce i singoli fonemi della parola e poi

per ogni salto ripetano il fonema. Il gioco può essere anche “capovolto” chiedendo ai

bambini di proporre parole corte o lunghe.

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IL GIOCO DEI GEMELLI 2

Obiettivo:

Imparare a riconoscere il fonema iniziale uguale delle parole.

Materiali:

Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.

Come si svolge:

L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con lo stesso

fonema. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano con lo stesso suono.

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IL SACCHETTO DEL MAGO 2

Obiettivo:

Imparare a discriminare i vari fonemi all’inizio, alla fine e all’interno della parola.

Materiali:

Un sacchetto pieno di oggetti vari.

Come si svolge:

L’insegnante chiede ai bambini a turno di pescare dal sacchetto senza guardare l’oggetto

che inizia con il suono…; l’oggetto che finisce con il suono…; l’oggetto che contiene il

suono…

Suggerimenti:

Il gioco può essere “capovolto” facendo interpretare a turno ai bambini il ruolo svolto

dall’insegnante nei confronti degli altri alunni.