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Il presente documento – “Carta di Salerno” – rappresenta la sintesi dei lavori svolti
in occasione dell’Innovation Lab di Salerno sui temi del Fascicolo Sanitario
Elettronico e delle reti eHealth
Innovation Lab: Fascicolo Sanitario Elettronico e reti eHealth
“La carta di Salerno” Salerno – 10 marzo 2017
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Assinteritalia Associazione delle Società per l’Innovazione Tecnologica nelle Regioni [email protected] www.assinteritalia.it
Sommario
1. Una premessa e lo stato di sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico ............................................... 2
2. Innovation Lab: metodologia e obiettivi ................................................................................................ 5
3. Architetture condivise per reti regionali patient centered .................................................................... 6
4. Governance, gestione del progetto FSE e comunicazione ai cittadini ................................................... 9
5. Risorse e strategie di procurement ...................................................................................................... 11
6. Integrazione e diffusione dell’Innovation Lab ...................................................................................... 12
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1. Una premessa e lo stato di sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico
Premessa
Il giorno 10 marzo 2017, promosso da Assinter Academy1 e con la diretta collaborazione del Politecnico di
Milano, della Regione Campania e dell'Asl di Salerno, si sono riuniti a Salerno, presso il Convento di San
Nicola della Palma (Fondazione Ebris), i maggiori protagonisti dell'eHealth nazionale, dando vita al primo
Innovation Lab. Da questo appuntamento, dopo un confronto di grandissimo interesse scientifico e
programmatico sullo stato e le scadenze istituzionali della sanità digitale italiana, è scaturita la Carta di
Salerno per un nuovo ed efficace corso di attuazione dell'Agenda Digitale Europea e Italiana in sanità e per
una un servizio sanitario nazionale e regionale che guardi al futuro ormai prossimo.
La Carta di Salerno
Assinter Academy ha sviluppato negli ultimi anni, in collaborazione con il Politecnico di Milano, programmi
e progetti di Alta Formazione eHealth per la piena attuazione dell'Agenda Digitale e per diffondere nel
Paese la nuova cultura e pratica di una sanità ad alta comunicazione di nuova generazione Internet.
L'attuazione del progetto regionale-nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico è la prima tappa epocale di
questo passaggio verso una nuova sanità proattiva, dove i dati e le informazioni di salute/malattia si
muovono senza barriere burocratiche spazio-tempo o a “bassa burocrazia”. A questo progetto, che
prefigura un servizio sanitario profondamente riprogettato “dal lato del cittadino” (patient centered),
Assinter Academy vuole dedicare un impegno straordinario, a partire dall'anno in corso, con appuntamenti
regionali, denominati “Innovation Lab”, rivolti in particolare alle Regioni che hanno riscontrato i maggiori
problemi in questo difficile passaggio dal vecchio medium cartaceo a una sanità completamente
dematerializzata. L'azione ha un carattere cooperativo e pre-competitivo, con il coinvolgimento del
network delle competenze digitali di tutte le società in-house di Regioni e Province Autonome, delle
maggiori imprese del mercato ICT italiano, delle Agenzie nazionali governative (AgID, Consip) e,
ovviamente, del Ministero della Salute. La regia, per gli aspetti metodologici e di certificazione dei risultati
raggiunti, è affidata al Politecnico di Milano. Un particolare confronto sarà richiesto sull'intero progetto alla
Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
L'obiettivo è condividere con gli attori locali Roadmap intelligenti che, recependo lo stato delle realizzazioni
e delle criticità in atto - ma anche le difficoltà, i parziali fallimenti e gli ostacoli incontrati dalle Regioni più
virtuose - offrano una metodologia innovativa e Best Solutions ai decisori regionali o aziendali. L'obiettivo è
quello di una rapida e corretta attuazione delle reti regionali e aziendali eHealth che generano il FSE e il
Dossier Sanitario; una diffusione e condivisione delle informazioni in essi contenute tra tutti i medici e tra
una grandissima parte dei cittadini. Inoltre, è parte integrante della riflessione il rapporto strutturale
esistente tra l’implementazione delle reti eHealth e i processi di cambiamento del servizio sanitario
regionale e nazionale in una comune prospettiva patient centered che coinvolge non solo l’assistenza, ma
anche i processi di governance e di organizzazione dei fattori produttivi della sanità.
La proposta degli Innovation Lab intende accreditare il network delle competenze digitale delle imprese ICT
in house con le Regioni - in un rapporto hub and spoke con le Agenzie governative, i Ministeri competenti,
la Conferenza delle Regioni - come strumento cooperativo e collaborativo per una sanità italiana
interamente digitale.
1 Assinter Italia raggruppa tutte le società di Regioni e Province Autonome a capitale pubblico che operano nel settore dell’informatica per la PA
secondo il modello in house providing. Academy è un’iniziativa di alta formazione che Assinter ha avviato per sviluppare e consolidare le competenze digitali di settore.
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L'occasione è anche di grande interesse per qualificare la domanda pubblica rivolta all'eHealth e ottenere
dal mercato un prodotto di rete integrato, interamente interoperabile, un FSE è un Dossier Sanitario
“industrializzato” nell'ambito di un forte rilancio degli investimenti ICT in sanità in Italia.
La prima giornata dell'appuntamento di Salerno servirà a definire e condividere in maniera collegiale
questa proposta, a cui seguiranno approfondimenti per sperimentare “sul campo” una Roadmap di
attuazione del Dossier e del FSE con l'ASL salernitana (Pilot) e Regione Campania.
Salerno, per la sensibilità e l'interesse dimostrato dagli amministratori locali e regionali, potrebbe così
diventare una “location” non occasionale di questo nuovo corso cooperativo e collaborativo tra network
delle competenze digitali in sanità, imprese e Regioni del Sud.
Nel corso degli ultimi anni la Regione Campania ha perso circa il 25% del proprio personale del SSR; una
riduzione di risorse che si è tradotta anche in una perdita di competenze. Da parte dei referenti regionali e
dell’ASL di Salerno, intervenuti durante l’Innovation Lab, è stata ribadita la piena consapevolezza da un lato
di come l’utilizzo di soluzioni digitali rappresenti una delle poche leve in grado di consentire alla sanità
regionale di colmare il gap attualmente esistente con le regioni più avanzate; dall’altro di come il confronto
pre-competitivo possa rappresentare un primo passo verso una roadmap di sanità digitale (con particolare
focalizzazione sul Fascicolo Sanitario Elettronico è il Dossier Sanitaro) per la regione Campania. Ciò grazie
alla messa a fattor comune di quelle esperienze e competenze che, nel panorama italiano, possono dare un
supporto e un indirizzo, nello spirito di un sano riuso, di condivisione di soluzioni e come premessa per
trovare dal mercato efficaci e efficienti soluzioni.
Lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico e delle reti regionali eHealth
I problemi strutturali della sanità italiana – aumento della spesa reale per gli anziani e i cronici, livelli bassi
di spesa sanitaria rispetto al contesto europeo, qualità del sistema sanitario in progressivo declino –
possono essere affrontati attraverso una seria e coraggiosa riqualificazione della spesa che non può più
prescindere dallo sviluppo e dall’incentivazione dell’innovazione digitale. Il Governo, tra le priorità da
indirizzare nell’ambito della sanità, ha messo in luce l’esigenza di migliorare l’offerta di servizi digitali al
cittadino e di sanità digitale, così come indicato nel Piano strategico per l’innovazione digitale nel SSN,
inserito all’interno del Patto per Salute approvato in Conferenza Stato-Regioni a luglio 2016. In questo
contesto, il Fascicolo Sanitario Elettronico e poi il Dossier Sanitario, sono tasselli importanti di sviluppo della
sanità Italiana.
Il DPCM n.178/2015, che definisce e specifica finalità, contenuti e modalità di realizzazione del Fascicolo
Sanitario elettronico Nazionale, sancisce l'obbligo delle Regioni nel costituire, e quindi realizzare, il FSE per i
cittadini che sono assistiti nella Regione stessa. Il DPCM, in particolar modo nel suo allegato tecnico che ne
è parte integrante, specifica i dati e i documenti, sanitari e socio-sanitari, che devono essere presenti nel
nucleo minimo del FSE e quelli che facoltativamente ne possono far parte. Sulla base di queste indicazioni
normative sono stati costituiti tavoli tecnici nazionali che hanno visto coinvolte per almeno due anni le
Regioni e le loro società in-house, il Ministero della Salute, AGID e il CNR come supporto tecnico, il Garante
e il Ministero delle Finanze (MEF) – per quel che attiene alle interazioni necessarie con la costituente
Anagrafe Nazionale Persone Residenti (ANPR) ed Anagrafe Nazionale Assistiti (ANA). L'architettura
nazionale definita dai tavoli tecnici prima del DPCM era di tipo federato, a meno di specificità di alcune
Regioni e Province Autonome, con il supporto di servizi centrali come per esempio la gestione delle
codifiche, che al momento della pubblicazione del DPCM non erano state precisate. Ciò nonostante quasi
tutte le Regioni, nel 2016, hanno formalmente completato la realizzazione e la validazione dei servizi di
interoperabilità del FSE presso la piattaforma AgID/CNR.
Nel gennaio 2017 l'accoglimento dell'emendamento all'art.12 del Decreto Legge del 18 ottobre 2012 n.179,
convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012 n.221, ha attribuito ad AgID, in accordo con il
Ministero della Salute e il MEF, la progettazione dell'infrastruttura nazionale e, soprattutto, al MEF la sua
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realizzazione attraverso l'utilizzo del Sistema Tessera Sanitaria. L'emendamento precisa che l'adesione delle
Regioni ad avvalersi dell'infrastruttura centralizzata del MEF è volontaria e deve essere esplicitamente
espressa entro il 31/03/2017 (per le Regioni in sussidiarietà) mentre per le Regioni che non aderiranno è
garantita la titolarità dei dati (indici) contenuti nel FSE regionali.
Occorrerebbe che tutto ciò non comporti uno stravolgimento dell'architettura del FSE e delle reti e-Heath
regionali, che - come il SISS (Lombardia), Sole (Emilia Romagna), TreC (Trento), SIRSE (Sistema Integrato
Regionale di Sanità Elettronica - Piemonte) e altre presenti in Veneto, Valle D'Aosta, Friuli, ecc...- hanno
permesso di impostare le basi per la gestione di una sanità de-materializzata e, in prospettiva, patient
centered.
Il passaggio della sanità italiana all'eHealth non ha come principale o unico scopo la “fascicolazione” dei
referti in formato digitale per il cittadino, che può essere fatta da un indicizzatore nazionale (SAC) e ancor
meglio da indicizzatori regionali (SAR + Repository) o locali, di ASL. L'obiettivo è ben più ambizioso e
consiste nel mettere a disposizione degli stessi cittadini e degli operatori sanitari e socio-sanitari, sul web,
una My Page che aggrega certamente la storia clinica individuale e intercetta i documenti della sanità de-
materializzata, ma offre contestualmente servizi on line diffusi del pubblico e di altri soggetti accreditati,
dati e informazioni in tempo reale sulla continuità assistenziale (Patient Summary e PDTA), una
condivisione costante dei dati e delle informazioni tra cittadino, medico di famiglia e medico specialista e
altri operatori sanitari nella prospettiva della continuità assistenziale e di un empowerment diffuso. Sotto
questo aspetto il FSE - come il Dossier di prossima costituzione nelle ASL, il verticale del Fascicolo, normato
dal luglio 2016 dal Garante della Privacy - non è uno strumento “informatico”, ma un aggregatore
intelligente del nuovo servizio sanitario regionale e nazionale. In questa ottica, le Regioni dovrebbero
considerare il FSE come uno strumento a disposizione del Servizio Sanitario Regionale per sostenere i nuovi
modelli di assistenza e cura e non come una mera tecnologia o l’ennesimo 'pezzo' del sistema informatico
della Sanità regionale.
Pertanto, l'architettura definita ed implementata precedentemente non va modificata da federata
(“magliata”) a centralizzata (a “stella”) – azione che costringerebbe i FSE delle Regioni per interoperare e
non solo, a rivolgersi al centro il quale diventerebbe così il punto di raccordo (broker) e, per le Regioni in
sussidiarietà, di memorizzazione di documenti ed indici - bensì, integrata con un'azione centrale
effettivamente sussidiaria e non sostitutiva, con la realizzazione di un nodo “Regione Zero” che si
aggiungerà agli altri venti nodi regionali.
Oggi, a livello nazionale l’indirizzo di AgID è quello di pensare ad un’architettura ibrida, a metà tra una
logica di architettura federata (regionalizzata) ed una centralizzata. Resta comunque fondamentale per il
Fascicolo la possibilità di essere espressione (aggregazione di informazioni per il cittadino) di una rete
eHealth regionale di sanità de-materializzata, interoperabile a livello sovra-regionale, patient centered,
struttura informativa di base per la continuità assistenziale. Alle strutture centrali (Agid, MEF-Sogei, Consip,
Assinter) è richiesta, in questa ottica, una collaborazione fattiva per fornire assistenza e soluzioni in
funzione della realizzazione e consolidamento dei sistemi regionali, per rapide soluzioni di riuso, per
certificare un mercato eHealth interamente inter-operabile e aderente agli standard internazionali, in un
confronto costantemente attivo con il Network delle in-house regionali.
Assinter Italia, anche su esplicita sollecitazione di diversi soggetti intervenuti a Salerno, intende raccogliere
questa sfida, in particolare costruendo, attraverso la sua struttura collaborativa, Assinter Academy e
l'apporto di in-house specializzate, una piattaforma nazionale di certificazione delle soluzioni di
interoperabilità offerte dal mercato.
In questo nuovo scenario, all’interno dei nuovi tavoli tecnici governati e promossi per il decollo del FSE
(AgID, Ministero della Salute, MEF) si propone che siano formalmente acquisite le competenze di Assinter
Italia e del Network collaborativo, promosso da Assinter e Politecnico di Milano, riunito a Salerno.
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2. Innovation Lab: metodologia e obiettivi
Nell’ambito delle iniziative Assinter Academy 2017 – l’iniziativa di formazione promossa da Assinter Italia e
realizzata in collaborazione con le business school del MIP Politecnico di Milano e SDA Bocconi – gli
Innovation Lab rappresentano l’elemento progettuale che si affianca ai percorsi formativi già consolidati
all’interno dell’Academy.
Attraverso una formula originale, l’Innovation Lab si propone di realizzare un confronto pre-competitivo
orientato alla cooperazione e collaborazione tra il network delle in-house, le imprese di mercato e le realtà
locali. In questo senso, l’Innovation Lab si configura come un’officina progettuale di innovazione pre-
realizzativa nell’ambito dell’eHealth, con particolare riferimento alle componenti del Fascicolo Sanitario
Elettronico, del Dossier Sanitario e alle reti eHealth.
Ogni Innovation Lab si realizza on-demand su richiesta di uno specifico ente e si struttura rispetto alle
specifiche esigenze territoriali, con particolare riferimento – non esclusivo – alle Regioni dell'Italia
meridionale, o alle esigenze strategiche, quali il rapporto pubblico-privato. Ogni Innovation Lab prevede un
numero di partecipanti ristretto e selezionato, in coerenza con le finalità.
Alla luce di quanto riportato in premessa, la Regione Campania e l'Asl di Salerno hanno manifestato
l’esigenza di sviluppare un percorso di confronto e accompagnamento alla definizione di una roadmap di
sviluppo concreto del FSE e delle reti eHealth, sulla scorta di quanto altre Regioni italiane hanno fatto o
stanno indirizzando per implementare i piani di sviluppo dei propri FSE.
In questo contesto il primo Innovation Lab della Campania e di Salerno - a cui potrebbero presto seguirne
altri - è finalizzato a:
□ Un' analisi di contesto della situazione salernitana e campana e dei risultati finora raggiunti -
partendo dagli indirizzi delle istituzioni centrali - e delle esigenze per una rapida attuazione del
FSE in regione e del Dossier Sanitario nelle ASL, definendo, in tempi brevi, una Roadmap
intelligente di completamento del Fascicolo in Campania e di sperimentazione nella Asl di
Salerno.
□ Prospettare uno scambio di know how “di percorso” - almeno semestrale - con società in house
del Network - anche con possibili soluzioni di riuso, qualora utili al percorso realizzativo - e
percorsi formativi di rapida implementazioni in loco; una corretta metrologia di approccio alle
soluzioni di mercato in collaborazione con i centri nazionali, regionali o locali di aggregazione
della domanda pubblica ICT.
□ Rendere permanente, con incontri periodici, un Lab interregionale-nazionale a Salerno, nella
location che ci ha ospitato al primo incontro - e in stretta collaborazione con Regione Campania e
Asl di Salerno - per verifica e supporto al programma degli Innovation Lab nel Sud Italia;
confronto tra domanda e offerta di mercato in uno scenario di aggregazione intelligente e in un
contesto pre-competitivo; industrializzazione delle reti eHealth e delle best solution di rete (FSE,
CCE, Dossier Sanitario), con particolare riferimento alla realtà delle regioni meridionali;
promozioni, anche con la collaborazione delle maggiori imprese del mercato ICT, di start up e
momenti di incontro con PMI.
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3. Architetture condivise per reti regionali patient centered
Negli ultimi anni è stata svolta una intensa attività in diverse Regioni italiane – in particolare promossa
dalle società in-house – per costruire un’ architettura condivisa della comunicazione eHealth nei sistemi
sanitari regionali, come premessa del passaggio al nuovo modello di sanità ad Alta Comunicazione.
Queste esperienze e questo sforzo progettuale, di natura patient centered, sono stati in gran parte
portati avanti dalle Regioni e dalle in house, anche per la costante iniziativa culturale e promozionale di
Assinter Italia e Assinter Academy sui diversi tavoli nazionali, e hanno trovato concreto riscontro nelle
linee di indirizzo di AgID. Da questo patrimonio progettuale e culturale si possono individuare i punti
che contraddistinguono l’architettura condivisa:
La de-materializzazione della ricetta medica farmacologica e di specialistica ambulatoriale, il SAR
(sistema regionale di accoglienza), l'anagrafe sanitaria aziendale e regionale, il catalogo unico delle
prestazioni sanitarie, come pre-requisiti eHealth.
Il Repository aziendale: tutti i documenti sanitari dei pazienti che si generano in un'azienda
sanitaria, comprensivi sia dell’assistenza in ospedale che di quella sul territorio, devono essere de-
materializzati, strutturati e aggregati nella cartella clinica ambulatoriale e di reparto e, con il
consenso dell'interessato, nel Dossier Sanitario.
La firma digitale e la conservazione legale sostitutiva dei documenti clinici, prodotti dalle Aziende
Sanitarie, che entrano a far parte delle reti regionali.
La piattaforma tecnologica regionale (Nodo Regionale) per generare il FSE, aggregando tutti i
documenti sanitari della storia clinica individuale e tutti quelli per l'emergenza e la continuità
assistenziale (Patient Summary, PDTA, ecc.). La piattaforma regionale dovrà inoltre rendere
disponibili servizi finalizzati all’agevole consultazione dei documenti sanitari da parte di diversi
operatori nonché del cittadino utente al fine di supportare le decisioni nei percorsi di assistenza e
cura.
La condivisione dei documenti del FSE con i medici di famiglia e il consolidamento del network
collaborativo dei MMG e PLS in un progetto di piena interoperabilità della CCE del medico di base.
Nell'ambito dei percorsi assistenziali i medici specialisti devono, con il consenso del cittadino, poter
accedere ai dati del FSE di interesse per la patologia.
I cittadini devono poter accedere in modo non passivo al FSE da un'interfaccia utente friendly, che
contenga i servizi on line più richiesti: prenotazione via web, referti on line e pagamento ticket
sempre on line, cambio e revoca del medico, ecc. Il Taccuino dovrà sempre più rappresentare una
fonte di dati auto-prodotti dall'utente, anche con strumentazioni quantified self, di importanza
strategica per la cura e la prevenzione delle malattie. I servizi on line, per avere successo nel
rapporto con gli utenti, devono inoltre evolvere in coerenza con la tecnologia consumer e con le
esigenze degli stessi utenti sviluppando e abilitando con continuità servizi “agili” attraverso nuovi
applicativi.
I Big Data accumulati dai FSE nella rete eHealth regionale - nazionale potranno essere condivisi
dalla governance del servizio sanitario, dalla ricerca, ma anche direttamente dal cittadino. Rendere
fruibili servizi di analisi semantica e indicizzazione dei documenti clinici che abilitino il “recupero”
delle informazioni da parte dei professionisti sanitari, per un percorso di analisi strutturata dei dati
e dei documenti clinici.
La Legge di Bilancio 2017 introduce, come novità, una possibilità di intervento diretto delle
strutture centrali (MEF) a supporto sussidiario della realizzazione del FSE nelle Regioni (fornire una
serie di infrastrutture per lo sviluppo del FSE alle Regioni che ne fanno richiesta con l'obiettivo di
consentire alle Regioni più indietro nel percorso di implementazione di “saltare uno step” e
colmare più velocemente almeno una parte dei gap attualmente presenti). I servizi messi a
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disposizione dall’infrastruttura nazionale - servizi per l’accesso dell’assistito al FSE, servizi a
supporto dell’interoperabilità, servizi per la gestione dei documenti che devono essere presenti nel
FSE - potrebbero correttamente non sostituire la progettualità e-Health delle Regioni, ma offrire
una “Regione Zero” a supporto tecnologico integrativo.
Il FSE è da intendersi come elemento strategico, dato che rappresenta la punta di una piramide e il
termine ultimo di un processo di aggregazione di dati e documenti, che si basa sulla rivisitazione dei
processi organizzativi e sulla raccolta di dati dalle fonti disponibili in formato digitale (Telemedicina,
ePrescription, sistemi informativi aziendali, ecc.).
Il FSE come Domicilio Sanitario Digitale del cittadino, ovvero luogo naturale dei dati, informazioni,
documenti e servizi degli attori della sociosanità pubblica. In tal modo, il FSE può divenire così un
“sistema” consolidato di consultazione capace di rispondere alle esigenze dei cittadini.
FSE non deve essere visto come contenitore di documenti, ma come piattaforma di servizi per il
paziente e come strumento per i professionisti. Inoltre, nel suo sviluppo è fondamentale il
coinvolgimento delle strutture sanitarie (comprendendo il Dossier Sanitario), pensando il FSE come
una piattaforma di servizi che triangoli le esigenze dei cittadini con il Sistema Sanitario e quindi
implementando servizi e funzionalità che siano subito spendibili e che trainino la diffusione del FSE
verso i cittadini.
La diffusione nell’utilizzo del FSE da parte del più ampio parco possibile di attori (soggetti erogatori
e fruitori) deve essere perseguita tramite lo sviluppo di un framework di interoperabilità che ne
semplifichi l’utilizzo e agevoli lo sviluppo da parte di più soggetti (imprese, PA ecc.) di servizi
integrati tramite web services, salvaguardando ovviamente le garanzie di controllo degli accessi e
sicurezza delle informazioni.
Prerequisito fondamentale allo sviluppo del FSE è quello di governare, attraverso linee guida e
azioni di coordinamento, lo sviluppo dei SI delle strutture sanitarie: è necessario uno sviluppo
adeguato e omogeneo (secondo regole condivise) dei SI nelle strutte sanitarie, che porti alla
costituzione del Dossier aziendale - nelle modalità previste dal Garante - al fine che possa
effettivamente essere alimentato con sistematicità il FSE.
Altrettanto fondamentale deve essere l’attenzione all’usabilità e alle modalità di accesso (ad
esempio attraverso OTP e credenziali, senza il ricorso a lettori e smart card), per poter consentire di
raggiungere tassi di diffusione elevati e in periodi di tempo limitati.
Key Message:
□ FSE non è un collettore di documenti, né un prodotto, ma una piattaforma di servizi che deve
abilitare una serie di cambiamenti nel sistema e nel modello di erogazione del servizio al cittadino;
□ FSE è il Domicilio Sanitario Digitale, ovvero il punto di riferimento per la trasmissione e
l’aggregazione di tutti i dati, informazioni, documenti e servizi riguardanti il medesimo assistito;
□ Ci sono esperienze a disposizione a livello regionale che possono essere condivise e da cui poter
apprendere;
□ A livello nazionale, se la messa a disposizione delle infrastrutture previste dalle norme per abilitare
il FSE avviene correttamente e nel rispetto di una architettura federata, ci può essere forte
complementarietà tra livello centrale e regionale;
□ Serve il coinvolgimento delle aziende sanitarie e una forte spinta all’omogeneizzazione dei SI
attraverso la realizzazione del Dossier Sanitario e delle CCE di reparto e ambulatoriali;
□ Necessario l’orientamento al cittadino, partendo da servizi che diano benefici immediati, con
modalità di accesso semplici, e gestendo adeguatamente le modalità di comunicazione rispettose
dell'evoluzione tecnologica del mercato consumer (mobile e App, cloud di ultima generazione);
□ È necessario che l’architettura sia pensata per semplificare l’interoperabilità e agevolare lo sviluppo
di servizi innovativi da parte di tutti i soggetti interessati (imprese, PA ecc.);
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□ Il coinvolgimento dei MMG, dei medici specialisti e degli altri professionisti sanitari - che con il
consenso dei cittadini devo poter accedere al FSE - è indispensabile per il successo dell’iniziativa,
così come il ragionare su logiche di condivisione e co-progettazione.
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4. Governance, gestione del progetto FSE e comunicazione ai cittadini
Nel progettare un modello innovativo di sanità per la gestione delle relazioni tra strutture sanitarie, pazienti
e sistemi sanitari regionali e nazionali, il paziente deve rappresentare il driver portante e le soluzioni ICT un
formidabile strumento a supporto. L’approccio “mobile health” e il Fascicolo Sanitario Elettronico
consentono, infatti, sia la realizzazione di nuove strategie organizzative nei percorsi di continuità
assistenziale, sia nuove e più efficienti modalità di interazione che facilitino l’accesso e la gestione proattiva
della salute e dei dati clinici da parte dei cittadini.
La realizzazione o il completamento della rete regionale del FSE e di quella aziendale del Dossier Sanitario
dovranno avvenire nell'ambito di un progetto unitario che coinvolga competenze tecnologiche,
organizzative, di mercato, attori del servizio sanitario e cittadini.
Questo progetto dovrà inoltre raccogliere la ricchezza delle migliori esperienze in atto nelle Regioni e
nell’attività delle in house.
In una gestione del progetto intelligente è auspicabile un’alta condivisione delle fasi realizzative con tutti gli
stakeholder sul campo, facendo ampio utilizzo di forme di pre-commercial procurement, definite in sede
europea, e di accesso comune a progetti e risorse come i POR, POL e PCP.
Nella matrice seguente è sintetizzato il piano di attività:
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Key message:
□ Va compreso il punto di partenza e il contesto di ogni specifica Regione;
□ Non si può usare una logica top down, ma serve coinvolgere tutti gli attori (MMG, specialisti
ospedalieri, cittadini, ecc.) in un’ottica di co-progettazione, che metta insieme competenze
tecniche e cliniche in risposta alle esigenze dei cittadini;
□ Fondamentale individuare le killer application (referti on line, pagamento ticket, ecc.), ascoltando i
cittadini;
□ Gli obiettivi devono essere conseguibili e verificabili nel breve periodo;
□ Importante raccordare le nuove iniziative con le esperienze già presenti, impostando un corretto
riuso di esperienze e competenze.
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5. Risorse e strategie di procurement
Nel 2015 la PA italiana ha speso 5,6 miliardi di euro in tecnologie digitali2, registrando un lieve aumento
della spesa dopo anni di continuo calo. In media la PA centrale detiene la quota più importante della spesa
complessiva , seguita dalla Sanità (20%), dalle Regioni (13%), dagli Enti Locali (13%) e dal mondo di
Scuola, Università e Ricerca (6%). Dal punto di vista centrale, sono quattro i principali interventi istituzionali
che mirano a riqualificare la spesa pubblica in tecnologie digitali della PA italiana:
□ Istituzione dei soggetti aggregatori l’Italia ha deciso di ado are un modello di centralizzazione
obbligatoria di alcune pologie di ac uis per conciliare lo a alla corruzione, e cienza e
innovazione. ale modello basato su 33 soggetti che aggregano e gestiscono le esigenze di
acquisto;
□ Finanziaria 2016: stabilisce il passaggio obbligato dai soggetti aggregatori di tutti gli acquisti
pubblici di tecnologie digitali, con l’obiettivo di risparmiare entro il 2018 il 50% delle spese correnti
in tecnologie digitali da investire in innovazione digitale;
□ Nuovo codice dei contratti pubblici: introduce nuove procedure per l’ac uisto di innovazione,
spinge verso una migliore qualificazione di domanda e offerta, rafforza il modello di
centralizzazione della domanda, pone l’obbligo di digitalizzare i processi di acquisto pubblico e
cerca di stimolare una maggiore collaborazione tra PA e imprese;
□ Piano triennale per l’informatica nella PA: di prossima introduzione nel 2017, definirà roadmap di
investimenti da realizzare per ogni tipologia di PA e suggerimenti per contenere efficacemente la
spesa ICT.
In particolare, nel contesto sanitario, un procurement intelligente si può realizzare sostanzialmente
attraverso tre azioni:
la messa in rete Hub and Spoke delle centrali di commitenza nazionali (Consip), regionali e
aziendali, facendo svolgere ad esse un'attività integrata e correlata attraverso una progressiva
personalizzazione del prodotto dal livello nazionale a quello locale;
una politica di riuso tra Regioni operativamente affidata al sistema delle in-house;
una limitata sussidiarietà nazionale e un diffuso confronto pre-competitivo con il mercato, che oggi
è già in grado di offrire un prodotto di rete sempre più integrato, interoperabile e rivolto agli
utilizzatori finali: medici e cittadini (e non agli informatici).
Per quanto concerne il reperimento delle risorse necessarie all'investimento, si ritiene opportuno – in
assenza di altri espliciti canali di finanziamento finalizzati che sarebbero auspicabili – focalizzare sulle reti
eHealth, sul FSE e sul Dossier una parte significativa dei fondi strutturali europei, ma anche una quota più
consistente della spesa sanitaria (comunque non inferiore al 2%) e altre risorse disponibili nazionalmente
(MEF, Ministero della Sanità, AgID).
Gli Innovation Lab possono costruire Roadmap locali che bilancino le tre voci, definiscano il ruolo degli
attori e indichino possibili strade per il reperimento delle risorse.
Key message:
□ investire per qualificare la domanda, facendo sistema e formando competenze, anche attraverso la
rete delle società in house;
□ qualificare l’offerta, attraverso un ampio utilizzo del dialogo pre-competitivo, che il nuovo Codice
degli Appalti già stimola;
2 Fonte Assinform
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□ Sviluppare competenze non solo relative alla gestione degli acquisti e dei contratti, ma anche di
governo e dialogo con il mercato;
□ Differenziare logica di acquisto di prodotti standard rispetto a soluzioni di innovazione, spostando il
focus dal prezzo alla qualità;
□ Pre-certificare a livello centrale prodotti software (valutando anche l’aderenza agli standard
internazionali di interoperabilità) al fine di garantire la qualità, mutuando buone pratiche già
utilizzate in altri Paesi;
□ Monitorare e valorizzare la qualità nell’erogazione dei progetti, valutando quanto il fornitore è
riuscito a garantire rispetto ai risultati attesi.
6. Integrazione e diffusione dell’Innovation Lab
Con questo spirito e sulla base di quanto premesso, Assinter intende promuovere e diffondere la formula
degli Innovation Lab in collaborazione con il Politecnico di Milano, altri centri di competenza scientifica
locali, le maggiori imprese ICT presenti in sanità, nell'ambito di una regia concordata con le Agenzie
nazionali, in un raffronto costante con il Ministero della Salute. Inoltre, specifica attenzione sarà rivolta al
confronto con la Commissione Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, con
l’obiettivo di valorizzare i risultati e le competenze digitali diffuse nei territori, raccogliendo indicazioni
strategiche utili al coordinamento comune delle iniziative nazionali e locali. La forma dell'IL è pre-
competitiva, pre-realizzativa, aperta al contributo di tutti gli attori interessati, e attiene alla sfera dell'alta
formazione sul campo e della cooperazione inter-istituzionale. Il network nazionale delle società pubbliche
regionali di settore intende quindi promuovere la collaborazione tra tutti gli attori, puntando alla
definizione di poli ad alta specializzazione, propulsori anche degli investimenti pubblici, in maniera coerente
con la programmazione regionale e nazionale.
La sperimentazione che si propone, in un accordo di cooperazione tra Regione Campania, ASL di Salerno
Assinter Academy, rappresenta, a parere condiviso dei partecipanti alla prima giornata Innovation Lab del
10 marzo 2017 di Salerno, un importante banco di prova della nuova forma collaborativa per una diffusione
dell'innovazione nei sistemi regionali italiani e per qualificare la domanda pubblica di innovazione.
A partire dal successo di questa giornata, è possibile impostare un percorso di collaborazione tra Assinter e
Regione Campania-ASL di Salerno, che preveda la realizzazione di altre giornate di Innovation Lab,
operative e di accompagnamento nello sviluppo del FSE campano, partendo dalla fotografia dello stato
attuale che caratterizza la realtà di Salerno.
C’ e ci sarà grande attenzione da parte dei decisori politici verso i risultati del lavoro e i contenuti della
Carta e la piena volontà di attivare un percorso di evoluzione, che veda l’ASL di Salerno come contesto
pilota e di sperimentazione.
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Assinteritalia Associazione delle Società per l’Innovazione Tecnologica nelle Regioni [email protected] www.assinteritalia.it
Di seguito, i relatori invitati ad intervenire al Primo Innovation Lab di Salerno del 10 marzo 2017.
Istituzione/azienda Relatori invitati
Regione Campania Enrico Coscioni
Antonio Postiglione
ASL Salerno Antonio Giordano
Ministero Salute Massimo Casciello
AgID Antonio Samaritani
Stefano Van Der Byl
Consip William Frascarelli
Soresa Massimo Di Gennaro
Dedalus Giorgio Moretti
Marco Bechini
Engineering Dario Buttitta
Antonio Delli Gatti
Natalia Pianesi
GPI Fausto Manzana
Maurizio Boschetti
Lorenzo Montermini
Reply Pier Damiano Spagnolini
Mario Bombelli
Exprivia Dante Altomare
Francesco Bellifemine
Inva Enrico Zanella
Erik Vizzi
ArsenalIT Claudio Saccavini
Michela Gabrieli
Cup 2000 Fosco Foglietta
Anna Darchini
CSI Piemonte Ferruccio Ferranti
Carla Gaveglio
Francesco Petruzza
Lombardia Informatica Marco Pantera
Andrea Cavicchioli
Politecnico di Milano Mariano Corso
Assinter Clara Fresca Fantoni
Luca Rigoni
Mauro Moruzzi