Anteprima "Gloria al posto fisso" - Domenico Raio

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Domenico Raio Gloria al posto fisso (perché senza un guadagno sicuro nessuno spende e il mercato va in crisi) Edizioni Scientifiche e Artistiche

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La grande crisi economica che sta vivendo l’Italia, prima ancora che al crollo dei mercati finanziari internazionali, è da attribuire al tramonto del posto fisso perché chi non ha la sicurezza di guadagnare non ha neanche la sicurezza di spendere, e i consumi si fermano. Per tenore di vita, cultura e condizione psichica sono tante e tali le differenze tra coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato e coloro che hanno invece un lavoro precario che se un tempo, la società si divideva in patrizi e plebei, o in borghesi e proletari, oggi si divide in chi ha un posto fisso e chi ha un posto transeunte.

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Gloria al posto fisso(perché senza un guadagno sicuro nessuno spende e il mercato va in crisi)

Edizioni Scientifiche e Artistiche

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Gloria al posto fisso

(perché senza un guadagno sicuro nessuno spende e il mercato va in crisi)

Edizioni Scientifiche e Artistiche

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Copertina:

Giulio Testi, Il Quarto Stato, aspetta ancora.

Progetto grafico ed impaginazione:

Helix Media

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ISBN 978-88-95430-37-9

E.S.A. - Edizioni Scientifiche e Artistiche

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C’ è chi l’ha attribuita al crollo dei mer-cati finanziari internazionali, chi allaglobalizzazione e chi all’introduzione

dell’euro che avrebbe raddoppiato i prezzi e di-mezzato il potere d’acquisto dei salari, ma la veraragione della grande crisi economica e sociale chesta attraversando l’Italia in questi ultimi tempi èda attribuire al tramonto del posto fisso. Se buonaparte del Mezzogiorno del nostro Paese, daglianni sessanta del ventesimo secolo in poi, non hapiù conosciuto la fame dei periodi precedenti, èsolo perché c’è stato chi ha avuto l’intelligenza dicapire che, per aggiustare le cose al sud, più chele politiche di sviluppo del territorio o di sostegnodei mercati poteva il posto fisso. Quello sì che hadavvero sostenuto le famiglie meridionali, ma diriflesso anche molte famiglie del nord i cui com-ponenti avevano trovato lavoro nell’industria set-tentrionale producente quel surplus di merci che,in mancanza di un reddito stabile nell’ex Regnodelle due Sicilie, al sud non si sarebbero potuteacquistare in quantità tale da determinare mag-giore occupazione al settentrione. La tranquillitàe il benessere che solo quel tipo d’impiego hafatto conoscere per la prima volta nella storiad’Italia alle popolazioni meridionali, ha determi-nato che al sud si sviluppasse anche una certa cul-

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forse poteva essere una volta, e non solo in Italia.Se un uomo col posto fisso vuole crearsi una fa-miglia, è bene che trovi una donna anch’ella conil posto fisso e viceversa, perché oggi i costi permantenere un nucleo familiare non potrebberopiù essere sostenuti con il lavoro di un solo co-niuge. Negli anni sessanta, il solo stipendio delmarito bastava a prendere in affitto un apparta-mento di 100 mq in centro città, a crescere trefigli, a comprare l’utilitaria, e se si facevano unpo’ di straordinari ci scappava pure il mese di va-canze in agosto o addirittura si mandava la proleall’università, sia pure con qualche contributosulle rette annuali da parte dei nonni che avevanouna buona pensione. Oggi con un solo stipendiosicuro, se pure hai un unico figlio, manca pocoche non devi andare a mangiare alla mensa deipoveri oppure ti devi rivolgere a qualche organiz-zazione caritatevole per avere un paio di scarpeper te e qualche maglione per il ragazzo, mentredi contributi alle spese universitarie del nipote ne-anche a parlarne perché la pensione dei suoinonni sarà talmente bassa che è meglio non an-darli proprio a trovare. Si rischierebbe d’essercolti da un sentimento di misericordia e finire percomprar loro una fetta d’arrosto con i soldi dellapaghetta settimanale, conservati dal sabato pre-cedente, e inizialmente destinati al cinema di mer-coledì, o di altro giorno in cui si paga di meno.

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Il posto fisso rinsalda i rapporti di coppia.L’affermarsi del posto transeunte sta rendendotranseunti anche i fidanzamenti, sta sostituen-do il calcolo al sentimento, la ragione alla pas-sione. L’amore non va confuso con l’uscita in-sieme di due persone di sesso diverso il sabatoe la domenica sera, giusto per non restare en-trambi a casa da soli. L’amore è innanzitutto unprogetto di vita comune commissionato da ma-dre natura e finalizzato alla continuazione dellaspecie. Come tutti i programmi più impegna-tivi, anche questo richiede grandi risorse peressere attuato, mezzi che, comunque, la naturastessa aveva provveduto a fornire assegnandoai nostri antenati il posto fisso originario pertutti che era la caccia e la pesca, le due attivitàattraverso le quali l’homo sapiens, per migliaiadi anni, è riuscito a mantenersi sulla facciadella terra e a riprodurre se stesso. Ora, però,la situazione è cambiata, madre natura è rima-sta veramente arretrata: attraverso il nostroistinto continua a pretendere che ci riprodu-ciamo, ma lo esige senza aver prima aggior-nato e diversificato le opportunità da offrire algenere umano. Allora la mobilità che caratte-rizza le attuali relazioni sentimentali, potrebbeessere causata da un conflitto interiore tral’istinto e la ragione, tra il calcolo e il sentimen-

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Il posto fisso offre prospettive di carriera per sée crea nuovo lavoro per altri. Col tempo, la pro-fessionalità, l’esperienza, i concorsi interni, o ad-dirittura il merito, si avanza di livello, si assumeun ruolo di responsabilità e dopo anni di dedi-zione e fedeltà al proprio datore di lavoro se neconquista anche la fiducia per farsi assegnare adun ruolo superiore che, tradotto in termini pro-saici, ma sicuramente più espliciti, vuol dire ancheguadagnare più soldi a parità di ore di lavoro pre-state. Uno stipendio più alto significa avere un mi-glior tenore di vita, ossia poter comprare e fare piùcose, ma in un’economia consumistica non si parlimai di spese superflue, giacché una spesa non es-senziale dell’uno si traduce sempre in un’entrataessenziale dell’altro, e la moneta circola. Esempio:se in un centro di piccole dimensioni venti lavo-ratori con posto fisso avanzano di carriera e invecedi guadagnare 1.200 euro al mese ne guadagnano1.300, in quella località si registrerà una maggioredisponibilità di spesa, da parte della popolazione,nella misura di 2.000 euro. Se questi lavoratori,promossi di livello, utilizzeranno quel surplusd’introito per mangiare meglio e di più, ossia,come si dice oggi, per superare la “povertà alimen-tare”, una buona parte di quei 2.000 euro finiràad un esercizio di alimentari che, vedendo aumen-tare il suo reddito, finalmente deciderà di assu-

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mere un altro banconista a tempo indeterminatodel quale aveva sempre avuto bisogno, ma che nonsi era mai potuto permettere. E il banconista, cheprima era disoccupato e non poteva spendere ne-anche un centesimo, ora potrà cominciare a per-mettersi le spese essenziali. I posti fissi hannogenerato un altro posto fisso.

Con il posto transeunte, la carriera non è verti-cale, ossia non si parte dai livelli inferiori per arri-vare a quelli superiori, ma nella migliore delleipotesi può essere orizzontale. Potrebbe conside-rarsi una carriera il riuscire, nel corso degli anni, atrovare un numero tale di posti transeunti, da sem-brare di avere un posto fisso se non fosse per il fattoche col tempo non scatta l’aumento in busta paga,anzi lo stipendio può anche diminuire. E l’eserciziodi alimentari non può assumere un altro banconi-sta, o al massimo solo quando serve. I posti tran-seunti hanno generato un altro posto transeunte.

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Il posto fisso, proprio perché sviluppa compe-tenza e professionalità, alla lunga può aprire pro-spettive imprenditoriali. Se uno fa per tre mesi ilcommesso in una libreria, per sei il cameriere e peraltri tre il disoccupato in attesa di un nuovo lavoroa breve conservazione, dopo un anno potrebbe nonaver imparato né a consigliare bene i testi ai clientiné a servire, come si deve, le portate al tavolo del-

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“Com’è andata?”, “Abbastanza bene”, aspetta espera, ma meno male che c’è papà.

E allora cosa vuoi più andare a visitare la do-menica mattina, cosa vuoi metterti a collezionarequando hai già collezionato delusioni e amarezzein quantità? Ci vuole pure la capa fresca per im-piegare bene il tempo libero, per dedicarsi aglihobby, quella serena spensieratezza che solo unposto fisso ti può donare.

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Il posto fisso determina l’aumento del livello cul-turale medio ed eleva lo spirito. Soltanto chi nonha preoccupazioni per l’immediato futuro occu-pazionale, può avere la concentrazione per ap-prendere nuove conoscenze. Per leggere libriimpegnativi, seguire il teatro, visitare mostred’arte, frequentare corsi, non bisogna avere pro-blemi di lavoro altrimenti ’a capa nun ce sta: “Aggialeggere ’o libbro? I’ aggia vedè comme aggia magnà,tengo ’o tiempo ’e leggere ’o libbro?” Appunto: iltempo. Solo il posto fisso libera l’uomo da quellaspasmodica ricerca di continue occasioni di lavoroche non lascia il tempo per elevarsi spiritualmente.Pertanto non esistono persone più colte di altre,ma soltanto persone che hanno avuto più tempoper acculturarsi di altre.

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Così il posto fisso sviluppa anche il talento arti-stico. L’attività di scrittore, attore, cantante, musi-cista, pittore non è dissimile da un posto transeunteperché, se proprio non sei affermato a livello na-zionale, non ti offre alcuna garanzia per il futuro.Ma dell’arte, il talento è solo la componente di basenecessitando un artista, per esprimere uno stiledavvero personale, soprattutto di studio e ricerca.Se la preparazione ha un costo, ancora una voltain termini di tempo, energie e di denaro, in man-canza di un posto fisso col quale mantenersi, chi hail talento non solo non potrà studiare la tecnica efare ricerca artistica, ma proverà subito a guada-gnare. Allora scriverà come già si scrive, reciteràcome già si recita, canterà come già si canta, suo-nerà come già si suona e dipingerà come già si di-pinge, e addio alla creatività, all’estro e alla fantasia.

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Allo stesso modo il posto fisso consente la pra-tica agonistica di quegli sport detti impropria-mente minori, ma che rappresentano l’essenzadell’attività fisica e della sana competizione se-condo le regole. In alcune discipline, dopo annidi duri allenamenti e grandi sacrifici, se diventi il

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Gloria al posto fisso

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festa anche attraverso la sparizione, dall’uso deitempi verbali, del tempo futuro ormai quasi com-pletamente sostituito dal presente, quando nonaddirittura dal condizionale, fenomeno in qual-che modo già anticipato dalla lingua napoletanaper la cronica precarietà lavorativa che caratte-rizza l’esistenza nella città partenopea. Così, se illavoratore con posto fisso già a gennaio potrà dire“In agosto andrò in vacanza all’estero”, espres-sione di una volontà che sottintende che abbia giàprenotato, versato l’anticipo e che a fine agosto,grazie allo stipendio sicuro, si sia già rifatto dellespese sostenute, il collega con posto transeuntedovrà limitarsi a dire “In agosto vorrei andare invacanza all’estero”, il che sottintende che la suavolontà è subordinata ad una condizione: quelladella disponibilità economica per l’estate a venire,a sua volta subordinata al rinnovo del contrattoo all’ottenimento di un nuovo lavoro.

La differenza di prospettiva determina una dif-ferenza comportamentale nella loro qualità diconsumatori: chi ha un posto fisso prenota, chi haun posto transeunte sceglie il last minute. Oppure,quando arriva agosto, quest’ultimo è costretto arinunciare e siccome ’o sazio nun crede a ’o diunoi colleghi con posto fisso lo riterranno uno spilor-cio facendolo cadere anche in depressione.

Ma gli effetti del posto transeunte, quel senso difrustrazione causata al soggetto dal non poterspendere abbastanza, dal dover risparmiare soldiper i periodi in cui resterà senza retribuzione,

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Finito di stampare presso Cangiano Grafica in Volla (NA)

nel mese di Marzo 2012

E.S.A. - Edizioni Scientifiche e Artistiche© 2012 Proprietà letteraria artistica e scientifica riservata

www.edizioniesa.com [email protected]

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La grande crisi economica che sta vivendo l’Italia, prima an-cora che al crollo dei mercati finanziari internazionali, è da at-tribuire al tramonto del posto fisso perché chi non ha la sicu-rezza di guadagnare non ha neanche la sicurezza di spendere,e i consumi si fermano. Per tenore di vita, cultura e condizionepsichica sono tante e tali le differenze tra coloro che hannoun lavoro a tempo indeterminato e coloro che hanno inveceun lavoro precario che se un tempo, la società si divideva inpatrizi e plebei, o in borghesi e proletari, oggi si divide in chiha un posto fisso e chi ha un posto transeunte.

Domenico Raio, napoletano, laureato in Lingue e Letterature Stra-niere, Insegnante di Tedesco, Giornalista Pubblicista, Critico d’Arte,già direttore di diversi periodici, s’interessa di comunicazione ed hapubblicato numerose opere di narrativa umoristica e di fotografia.

ISBN 978‐88‐95430‐37‐9

788895 4303799

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in copertina:disegno di Giulio Testi“Il Quarto Stato, aspetta ancora.”