ANNO XXIX N 33 30 Settembre 2012

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ANNO XXIX N° 33 - 30 Settembre 2012 1.00 Associato all’USPI SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Stessa regione, quel Medio Oriente sem- pre in ebollizione, Stati confinanti, piazze vicine ma diverse. Immagini che sono passate nei giorni scorsi nei Tg, una ac- canto all’altra, immagini differenti, se pur di una stessa regione, se pur con gli stessi problemi. Immagini di scontri, di assalti alle ambasciate americane, di morte e di distruzione, immagini di piazze colme di gente in preghiera, di celebrazioni reli- giose, d’incontro, in Libano con Bene- detto XVI. Parlando di Medio Oriente, il più delle volte, non si pensa che in quella terra ci siano anche cristiani. Si pensa solo ai mussulmani, alle “primavere arabe” con- notate forse più d’incognite che di certezze e poi, all’improvviso, ci si accorge che ci sono migliaia di cristiani, certamente in minoranza, ma non per questo una realtà robusta nel panorama medio- rientale. Una realtà spesso emarginata, con pochi diritti e sempre in pericolo, ma anche una realtà concretamente presente in quella martoriata si- tuazione sociale. Pensiamo alle scuole, pensiamo agli orfanotrofi, pensiamo alle tante opere di ca- rità sostenute proprio da quei cristiani che spesso non si vedono e che forse molti non sanno nem- meno esistano. Il viaggio del Papa ha consentito, almeno per un giorno, che questi cristiani uscis- sero dalle loro catacombe, forse non scavate sotto terra, ma rese tali dalle culture e dai conflitti di oggi. Catacombe spesso create anche dal mondo occidentale, quel mondo culturale e mass-mediale cui spesso dà fastidio mostrare tanti cristiani in preghiera, mostrare una presenza più incisiva e più forte degli stessi numeri. “Così come papa Roncalli venne per affidare alla Madonna il Concilio che si sarebbe aperto da lì a poco, papa Benedetto XVI verrà per affidare all’in- tercessione della Vergine Maria i lavori del Sinodo dei Vescovi e l’Anno della Fede”. È l’an- nuncio ufficiale che l’arcive- scovo di Loreto, mons. Giovanni Tonucci, ha dato della visita che il Pontefice compirà nella città lauretana il prossimo 4 ot- tobre, giorno della festa di San Francesco. Il pontefice rinnoverà il famoso viaggio di papa Gio- vanni XXIII che per la prima volta, dopo 105 anni uscì da Roma, inaugurando una nuova stagione e un nuovo stile dei successori di Pietro. Papa Ron- calli andò in treno ad Assisi e Loreto e il suo fu un viaggio interminabile, quasi un pelle- grinaggio, con il papa al fine- strino, per 600 chilometri a be- nedire le folle e a fare sosta in tutte le città toccate lungo il percorso. Benedetto XVI è stato già a Loreto in occasione del- l’Agorà dei giovani nel 2007, ma questa visita ha un altro significato. “Siamo così emozionati, contentissimi – dice mons. Tonucci intervista- to da Simona Mengascini per il Sir - ma dobbiamo anche atterrare, al momento siamo a mezz’aria”. La notizia della visita del Papa a Loreto è stata ab- bastanza improv- visa: come pen- sate di preparar- vi, nella Prelatu- ra, a questo even- to? “Dato che questo viaggio commemora il pre- cedente di papa Giovanni XXIII organizzeremo una grande mostra per ricordare tutto quello che si era preparato allora. L’esposizione dovrebbe essere inaugurata l’8 settembre, che è la festa della nascita di Maria, che è anche festa patronale di Loreto. Il 26 ottobre avevamo già da tempo in programma un Colloquio teolo- gico per riflettere sull’idea del Concilio e sulla devozione ma- riana di papa Giovanni XXIII e sull’evoluzione della teologia ma- riana dalla visita del Papa nel 1962 alla conclusione del Concilio ecumenico, quando Maria fu pro- clamata madre della chiesa; infine ci concentreremo sulla questione lauretana, ovvero Loreto come era vista da papa Giovanni XXIII e come è vista oggi. Quale sarà il programma di mas- sima della visita? “La presenza del pontefice sarà relativamente breve, arriverà in elicottero, credo a metà mattinata, celebrerà la messa e poi tornerà a Roma; comunque per noi è un evento di tale portata che richiederà una prepa- razione specifica. Dobbiamo pensare in che modo la gente che non entra in Basilica possa incontrare il Papa e dovremo anche vedere, con le diocesi vicine, come possono rendersi presenti a questo evento, anche calcolando i limiti di spazio che abbiamo; vorremmo che il Papa potesse sentire tutto il calore della gente di Loreto e delle Marche”. Lei ha dichiarato che questa visita è un’occasione di “rinno- vamento spirituale”: ha in mente qualcosa di specifico? “Cercheremo di organizzare in tutte le parrocchie della Prelatura e nella Basilica cattedrale una piccola missione popolare così che il Papa ci trovi rinnovati, spiritualmente rinfrescati nella nostra fede. Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno IL PAPA A LORETO Nella casa di Maria Intervista con l’arcivescovo mons. Giovanni Tonucci Segue a pag. 2 Dibattito incande- scente in Francia oggi sul diritto alla libertà di stampa e di espressione dopo la pubblicazione sul settimanale satirico Charlie Hebdo di vi- gnette su Maometto. Di fronte al clima di tensione crescente il vescovo Michel Dubost, presidente del Consiglio per le relazioni interreligiose dei ve- scovi francesi, e Mohammed Mous- saoui, presidente del Consiglio francese del Culto musulmano, hanno rilanciato un appello congiunto perché la Na- zione non dimentichi che “la libertà si mette in pericolo se dimentica il principio della fraternità e il rispetto dell’uguale dignità”. E sulle pagine del quotidiano cattolico “La Croix”, Dominique Quinio scrive: “La responsabilità editoriale consiste nella misurazione delle conseguenze di ciò che si pubblica”. Disagio mentale, “Il sollievo” inizia la sua attività Nell’appartamento entrano i primi ospiti della Comunità alloggio finanziato dai Comuni e dalla ASUR È iniziato in questi giorni l’inserimento dei primi ospiti della Comunità alloggio per persone con disturbi mentali “Il Sollievo” . Si tratta di un appartamento ubicato in via Mameli a San Benedetto del Tronto composto da tre camere con due letti cia- scuna, due servizi igienici, una comoda cucina e un soggiorno. Vi potranno risiedere sei persone per ricreare uno stile di vita familiare, risocializzare ed evitare quindi l’emarginazione sociale, anche attraverso eventuali attività artigianali o lavorative. La struttura, finanziata dai Comuni e dalla ASUR, è gestita dall’Ambito Sociale 21 in collaborazione con l’ASUR - Area Vasta 5 e si aggiunge agli altri servizi a favore della salute mentale presenti sul territorio. Vi operano, assieme a operatori professionali ASUR, i volontari dell’associazione “Psiche 2000”. Per l’assessore Margherita Sorge si tratta di un risultato particolarmente importante, raggiunto grazie alla collaborazione dei Comuni dell’Ambito Sociale 21 e dell’ASUR Area Vasta 5. “Questa iniziativa - spiega l’Assessore - va a completare l’offerta di cura psichiatrica nella nostra città che già offre, attraverso il com- petente dipartimento dell’Area Vasta 5, una risposta per ogni fase della malattia psichiatrica in diverse strut- ture: il servizio psichiatrico di diagnosi e cura presso l’ospedale per la fase acuta, il centro di salute mentale per la fase di accertamento della malattia, il centro diurno che ospita venti utenti giornalmente per la fase riabilitativa. Senza dimenticare i servizi più propriamente di natura sociale erogati dall’Amministrazione comunale d’intesa con l’ASUR come le borse lavoro, i servizi di sollievo e l’assistenza domiciliare. Ora ab- biamo anche questo appartamento destinato a pazienti con alto grado di autonomia, assistiti di notte da ope- ratori socio-sanitari e di giorno da educatori ed infermieri del dipartimento di Salute mentale dell’ospedale i quali verificheranno le attività e soprattutto lo stato di salute e conseguentemente la necessità di terapie. Tutto questo dimostra – è la conclusione dell’assessore Sorge - come i servizi pubblici di questo territorio abbiano compiuto, nonostante la fortissima contrazione delle risorse disponibili, la precisa scelta di mantenere invariati e addirittura potenziare i livelli di assistenza per i soggetti deboli”. MEDIO ORIENTE Luoghi dimenticati Per i media valgono di più le piazze dello scontro che quelle del dialogo Segue a pag. 2 VIGNETTE SU MAOMETTO A che serve umiliare? Dibattito in Francia sul diritto alla libertà di stampa Segue a pag. 2

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXIX N° 33 - 30 Settembre 2012 € 1.00 Associato all’USPI

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Stessa regione, quel Medio Oriente sem-pre in ebollizione, Stati confinanti, piazzevicine ma diverse. Immagini che sonopassate nei giorni scorsi nei Tg, una ac-canto all’altra, immagini differenti, se purdi una stessa regione, se pur con gli stessiproblemi. Immagini di scontri, di assaltialle ambasciate americane, di morte e didistruzione, immagini di piazze colme digente in preghiera, di celebrazioni reli-giose, d’incontro, in Libano con Bene-detto XVI. Parlando di Medio Oriente, ilpiù delle volte, non si pensa che in quellaterra ci siano anche cristiani. Si pensasolo ai mussulmani, alle “primavere arabe” con-notate forse più d’incognite che di certezze e poi,all’improvviso, ci si accorge che ci sono migliaiadi cristiani, certamente in minoranza, ma non perquesto una realtà robusta nel panorama medio-rientale. Una realtà spesso emarginata, con pochidiritti e sempre in pericolo, ma anche una realtàconcretamente presente in quella martoriata si-tuazione sociale. Pensiamo alle scuole, pensiamoagli orfanotrofi, pensiamo alle tante opere di ca-rità sostenute proprio da quei cristiani che spesso

non si vedono e che forse molti non sanno nem-meno esistano. Il viaggio del Papa ha consentito,almeno per un giorno, che questi cristiani uscis-sero dalle loro catacombe, forse non scavatesotto terra, ma rese tali dalle culture e dai conflittidi oggi. Catacombe spesso create anche dalmondo occidentale, quel mondo culturale emass-mediale cui spesso dà fastidio mostraretanti cristiani in preghiera, mostrare una presenzapiù incisiva e più forte degli stessi numeri.

“Così�come�papa�Roncalli�venneper� affidare� alla� Madonna� ilConcilio�che�si�sarebbe�apertoda� lì� a� poco,� papa�BenedettoXVI�verrà�per� affidare� all’in-tercessione�della�Vergine�Mariai�lavori�del�Sinodo�dei�Vescovie� l’Anno�della�Fede”.�È� l’an-nuncio� ufficiale� che� l’arcive-scovo�di�Loreto,�mons.�GiovanniTonucci,� ha� dato� della� visitache�il�Pontefice�compirà�nellacittà�lauretana�il�prossimo�4�ot-tobre,�giorno�della�festa�di�SanFrancesco.�Il�pontefice�rinnoveràil�famoso�viaggio�di�papa�Gio-vanni�XXIII�che�per� la�primavolta,� dopo� 105� anni� uscì� daRoma,�inaugurando�una�nuovastagione� e� un� nuovo� stile� deisuccessori�di�Pietro.�Papa�Ron-calli�andò�in�treno�ad�Assisi�eLoreto� e� il� suo� fu�un�viaggiointerminabile,� quasi� un� pelle-grinaggio,�con�il�papa�al�fine-strino,�per�600�chilometri�a�be-nedire�le�folle�e�a�fare�sosta�intutte� le� città� toccate� lungo� ilpercorso.�Benedetto�XVI�è�statogià�a�Loreto�in�occasione�del-l’Agorà�dei�giovani�nel�2007,ma�questa�visita�ha�un�altro�significato.�“Siamocosì� emozionati,� contentissimi� –� dice� mons.

Tonucci�intervista-to� da� SimonaMengascini�per�ilSir�-�ma�dobbiamoanche�atterrare,�almomento�siamo�amezz’aria”.La notizia dellavisita del Papa aLoreto è stata ab-bastanza improv-visa: come pen-sate di preparar-vi, nella Prelatu-ra, a questo even-to?

“Dato�che�questo�viaggio�commemora�il�pre-cedente�di�papa�Giovanni�XXIII�organizzeremouna� grande�mostra� per� ricordare� tutto� quelloche� si� era� preparato� allora.� L’esposizionedovrebbe� essere� inaugurata� l’8settembre,� che� è� la� festa� dellanascita� di� Maria,� che� è� anchefesta� patronale� di� Loreto.� Il� 26ottobre�avevamo�già�da�tempo�inprogramma�un�Colloquio�teolo-gico� per� riflettere� sull’idea� delConcilio�e�sulla�devozione�ma-riana�di�papa�Giovanni�XXIII�esull’evoluzione�della�teologia�ma-riana� dalla� visita� del� Papa� nel1962�alla�conclusione�del�Concilioecumenico,�quando�Maria�fu�pro-clamata�madre�della�chiesa;�infineci�concentreremo�sulla�questionelauretana,� ovvero� Loreto� come

era� vista� da� papa� Giovanni� XXIII� e� come� èvista�oggi.�Quale sarà il programma di mas-sima della visita? “La�presenza�del�ponteficesarà�relativamente�breve,�arriverà�in�elicottero,credo� a�metà�mattinata,� celebrerà� la�messa� epoi� tornerà� a�Roma;� comunque� per� noi� è� unevento�di�tale�portata�che�richiederà�una�prepa-razione� specifica.� Dobbiamo� pensare� in� chemodo�la�gente�che�non�entra�in�Basilica�possaincontrare� il� Papa� e� dovremo� anche� vedere,con� le�diocesi�vicine,� come�possono� rendersipresenti� a� questo� evento,� anche� calcolando� ilimiti�di�spazio�che�abbiamo;�vorremmo�che�ilPapa�potesse�sentire�tutto�il�calore�della�gentedi�Loreto�e�delle�Marche”.�Lei ha dichiaratoche questa visita è un’occasione di “rinno-vamento spirituale”: ha in mente qualcosadi specifico? “Cercheremo�di�organizzare�in�tutte�le�parrocchiedella�Prelatura�e�nella�Basilica�cattedrale�unapiccola�missione�popolare�così�che�il�Papa�citrovi�rinnovati,�spiritualmente�rinfrescati�nellanostra�fede.�

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

IL PAPA A LORETONella casa di Maria

Intervista con l’arcivescovo mons. Giovanni Tonucci

Segue a pag. 2

Dibattito incande-scente in Franciaoggi sul diritto allalibertà di stampa edi espressione dopola pubblicazione sulsettimanale satiricoCharlie Hebdo di vi-gnette su Maometto.Di fronte al climadi tensione crescenteil vescovo Michel Dubost, presidente del Consiglio

per le relazioni interreligiose dei ve-scovi francesi, e Mohammed Mous-saoui, presidente del Consiglio francesedel Culto musulmano, hanno rilanciatoun appello congiunto perché la Na-zione non dimentichi che “la libertàsi mette in pericolo se dimentica ilprincipio della fraternità e il rispettodell’uguale dignità”. E sulle pagine del quotidiano cattolico“La Croix”, Dominique Quinio scrive:“La responsabilità editoriale consistenella misurazione delle conseguenzedi ciò che si pubblica”.

Disagio mentale, “Il sollievo” inizia la sua attività Nell’appartamento entrano i primi ospiti della Comunità alloggio finanziato dai Comuni e dalla ASUR

È iniziato in questi giorni l’inserimento dei primi ospiti della Comunità alloggio perpersone con disturbi mentali “Il Sollievo” . Si tratta di un appartamento ubicato invia Mameli a San Benedetto del Tronto composto da tre camere con due letti cia-

scuna, due servizi igienici, una comoda cucina e un soggiorno. Vi potranno risiedere sei persone per ricreareuno stile di vita familiare, risocializzare ed evitare quindi l’emarginazione sociale, anche attraverso eventualiattività artigianali o lavorative. La struttura, finanziata dai Comuni e dalla ASUR, è gestita dall’Ambito Sociale 21 in collaborazione conl’ASUR - Area Vasta 5 e si aggiunge agli altri servizi a favore della salute mentale presenti sul territorio. Vioperano, assieme a operatori professionali ASUR, i volontari dell’associazione “Psiche 2000”.Per l’assessore Margherita Sorge si tratta di un risultato particolarmente importante, raggiunto grazie allacollaborazione dei Comuni dell’Ambito Sociale 21 e dell’ASUR Area Vasta 5. “Questa iniziativa - spiegal’Assessore - va a completare l’offerta di cura psichiatrica nella nostra città che già offre, attraverso il com-petente dipartimento dell’Area Vasta 5, una risposta per ogni fase della malattia psichiatrica in diverse strut-ture: il servizio psichiatrico di diagnosi e cura presso l’ospedale per la fase acuta, il centro di salute mentaleper la fase di accertamento della malattia, il centro diurno che ospita venti utenti giornalmente per la faseriabilitativa. Senza dimenticare i servizi più propriamente di natura sociale erogati dall’Amministrazionecomunale d’intesa con l’ASUR come le borse lavoro, i servizi di sollievo e l’assistenza domiciliare. Ora ab-biamo anche questo appartamento destinato a pazienti con alto grado di autonomia, assistiti di notte da ope-ratori socio-sanitari e di giorno da educatori ed infermieri del dipartimento di Salute mentale dell’ospedalei quali verificheranno le attività e soprattutto lo stato di salute e conseguentemente la necessità di terapie.Tutto questo dimostra – è la conclusione dell’assessore Sorge - come i servizi pubblici di questo territorioabbiano compiuto, nonostante la fortissima contrazione delle risorse disponibili, la precisa scelta di mantenereinvariati e addirittura potenziare i livelli di assistenza per i soggetti deboli”.

MEDIO ORIENTE

Luoghi dimenticatiPer i media valgono di più le piazze dello scontro che quelle del dialogo

Segue a pag. 2

VIGNETTE SU MAOMETTO

A che serve umiliare?Dibattito in Francia sul diritto alla libertà di stampa

Segue a pag. 2

Anno XXIX

30 Settembre 2012

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Soffiare sulla brace rischia di “ferire dei semplicicredenti e di rovinare gli sforzi di coloro che cercanodi far vivere nel nostro Paese un Islam rispettosodelle leggi della Repubblica”. Sulla questione MariaChiara Biagioni, per Sir Europa, ha intervistatopadre Christophe Roucou, direttore del Servizionazionale per le relazioni con l’Islam (Sri) dellaConferenza episcopale francese. Ha visto le vignette

di Charlie Hebdo? “Ho visto le vignette e non le ri-tengo neanche troppo intelligenti. Sono state disegnatecon lo scopo di attaccare la sensibilità e la fede digente semplice. I giornalisti di Charlie Hebdo non sisono resi conto delle mentalità differenti: lo spiritocritico e satirico ha un’antica tradizione storica inFrancia che non si può certo fermare. Ma mi chiedo:a che serve ferire volontariamente delle persone?C’è una sensibilità ferita dei musulmani. La libertàdi espressione ha e deve avere dei limiti e non soloin Francia. E il limite è quello di non ferire le con-vinzioni più profonde degli altri, in questo caso par-ticolare la sensibilità dei musulmani. Ciò che noncomprende il giornalismo di Charlie Hebdo è chenon si parla di integralisti e di fondamentalisti. Nonsono loro ad essersi sentiti colpiti ma la maggioranzadei musulmani perché sono stati toccati nella fede, èstata colpita la figura di Mohammed”. Come è il

clima oggi? “In Francia per il momento non èsuccesso niente. Una maggioranza dei francesi e deimusulmani francesi non si ritrovano assolutamentenelle reazioni di violenza che sono esplose nei Paesimusulmani. Ma la questione vera delle vignette è: ache serve umiliare delle persone, colpire nel profondouna fede, semplicemente per il piacere di prenderein giro una popolazione? E quando le persone sonoferite e umiliate, si rischiano delle reazioni pericolose.Anche i responsabili musulmani in Francia hannopaura. Quando allora si parla di libertà di espressione,bisogna dire che non è assoluta, che non ha il diritto

di negare la Shoah, di richiamare all’odio, dicolpire le convinzioni profonde delle persone”.Come si compone la comunità musulmana in

Francia?“Quella musulmana è la seconda comunitàreligiosa in Francia. Si stima una presenza di 5milioni di persone, di cui alcuni sono praticanti, altrino. Ci sono dei legami molto forti tra la Francia e itre Paesi del Maghreb, Marocco, Algeria e Tunisia.Legami che si sono mantenuti soprattutto attraversole famiglie. Di questi 5 milioni di musulmani chevivono in Francia, la maggioranza ha nazionalitàfrancese. È una comunità musulmana composta inmaggioranza di persone di ceto popolare anche seoggi c’è una generazione di giovani che hanno fattostudi in Francia e sono divenuti avvocati, medici,giornalisti, imprenditori. Ma la maggioranza vivenei quartieri popolari. Forte, inoltre, è l’influenzaoggi di Internet e dei nuovi canali televisivi satellitariche arrivano dai Paesi del medio Oriente e il ruoloche in questo settore gioca il Qatar con il canale AlJezeera. Molte famiglie guardano questo canale cheesercita una grande influenza sulle mentalità, soste-nendo la fierezza musulmana. A fronte di questa si-tuazione esistono pochi imam e quadri musulmanicapaci di essere interlocutori dei giovani. Una mag-gioranza di imam viene ancora dal Marocco, dal-l’Algeria”. Da dove passa oggi l’integrazione? “Ilgrande problema è il lavoro: nei quartieri popolari,quando le persone lavorano, non sono attratte dalladroga e dalla delinquenza. Dunque soprattutto intempi di crisi economica, l’integrazione passa ancheattraverso una politica per la città con riforme chesappiano rompere i grandi agglomerati urbani erendere più umani gli ambienti. Passa attraversoserie ed efficaci politiche per il lavoro. Passa attraversoprogetti che sappiano educare le mentalità e passaattraverso la formazione degli imam preposti poi aguidare le comunità musulmane. È una strada com-plessa, lunga, ma necessaria”.

IL PAPA A LORETONella casa di Maria

Intervista con l’arcivescovo mons. Giovanni Tonucci

Stiamo� preparandoanche�quelli� che� sa-ranno�gli�impegni�spe-cifici�per�l’Anno�dellafede� e� abbiamo� giàin� preparazione� unaproposta�da�offrire�atutte� le� famiglie� di

Loreto,�in�modo�che�ci�sia�in�ognuna�di�esse�un�mo-mento�di�preghiera�e�di�ascolto�della�Parola�di�Dioda�fare�insieme”.�Sono passati 50 anni dalla visitadi Giovanni XXIII e dal Concilio, che Chiesatroverà oggi, a Loreto, Papa Benedetto XVI? “Il�Papa�a�Loreto�troverà�proprio�quella�Chiesa�natadal�Concilio�Vaticano�II,�che�non�è�stato�né�una�ri-voluzione�né�una�distruzione,�è�stato�un�camminodi�rinnovamento�forte�e�bello�ma�nella�stessa�Chiesa.Quelli� che� come�me� hanno� vissuto� il� prima� e� ildopo�si�sentono�in�casa�loro�nella�stessa�Chiesa:�ionon�ho�mai�sofferto�di�una�cosiddetta� ‘crisi�post-conciliare’�e�credo�che�il�Papa�troverà�questo,�la�vi-vacità� di� una� Chiesa� che� attorno� al� santuario� diMaria�vive�con�la�stessa�intensità,�la�stessa�devozione,ma�forse�con�maggiore�profondità�di�prima.�Il�gestoche�fece�il�Papa�che�fu�un�gesto�profetico,�ha�apertola�stagione�dei�viaggi�dei�papi�fuori�da�Roma�e�sap-piamo�cosa�ha�voluto�dire�per�Paolo�VI,�GiovanniPaolo�II�e�adesso�anche�per�papa�Benedetto�XVI:una�nuova�forma�di�presenza�e�di�evangelizzazione.Mi�auguro�che�questo�gesto�serva�anche�a�rinnovarequesta�ricchezza�di�fede�e�di�vitalità�che�è�il�donodel�Concilio,� che� il�Papa� con�molta� saggezza� stacercando�di�riproporre�perché�è�ancora�un�messaggiocompletamente�nuovo,�completamente�da�riscopri-re.

Quest’anno, per il terzo anno consecutivo,l’Ufficio di Pastorale Familiare offre un aiutomensile alle famiglie per ritrovarsi insiemeintorno alla Parola di Dio. L’Ufficio proponeun passo biblico e una riflessione donatacidal Vescovo e dai nostri sacerdoti. L’iniziativa è nata nell’anno pastorale 2010-2011. In quell’anno i vari passi biblici sonostati commentati dai sacerdoti della Vicaria“Padre Giovanni dello Spirito Santo” e dasuor Patrizia del Monastero “Santa Spe-ranza”. Nel 2011-2012 l’aiuto per riflettere ciè stato donato dai preti della Vicaria “S. Gia-como della Marca”. Quest’anno le riflessionisulla Parola di Dio, di ogni ultima domenicadel mese, ci sarà offerta dai preti della Vicaria“Madonna di S. Giovanni”. La prima rifles-sione che troverete quest’anno,come sempre, è del no-stro Vescovo. Ci augu-riamo che possa essereuno strumento utile pertante famiglie dioce-sane, sia per riflettere nelproprio nucleo familiaresia per quelle famiglieche vogliano ritrovarsi ingruppo.

LA PAROLA DI DIO IN FAMIGLIAIn questo numero la Parola del Signore rientrando

nella iniziativa dell’Ufficio di Pastorale Familiare, è

commentata dal nostro Vescovo.

Dal Vangelo secondo Marco Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Mae-stro, abbiamo visto uno che scacciava demòninel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchénon ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glieloimpedite, perché non c’è nessuno che facciaun miracolo nel mio nome e subito possa par-lare male di me: chi non è contro di noi è pernoi. Chiunque infatti vi darà da bere un bic-chiere d’acqua nel mio nome perché siete diCristo, in verità io vi dico, non perderà la suaricompensa. Chi scandalizzerà uno solo diquesti piccoli che credono in me, è molto me-glio per lui che gli venga messa al collo unamacina da mulino e sia gettato nel mare. Se latua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: èmeglio per te entrare nella vita con una manosola, anziché con le due mani andare nellaGeenna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuopiede ti è motivo di scandalo, taglialo: è me-glio per te entrare nella vita con un piede solo,anziché con i due piedi essere gettato nellaGeenna. E se il tuo occhio ti è motivo di scan-dalo, gettalo via: è meglio per te entrare nelregno di Dio con un occhio solo, anziché con

due occhi esseregettato nella Ge-enna, dove illoro verme nonmuore e il fuoconon si estin-gue».

“CHI NON E’ CONTRO DI NOI, È PER NOI”Domenica XXVI – Marco 9, 37 ss.

L’apostolo Giovanni aveva visto un taleche scacciava i demoni e glielo aveva proibito,perché non apparteneva alla cerchia di Gesù.“Non glielo proibite, - disse il Signore - per-ché… chi non è contro di noi, è per noi”.

Questa rispo-sta di Cristo la-scia intenderechiaramente lalarghezza dellesue vedute e labontà del suocuore. Ma puòsuscitare anchequalche per-plessità, perchéviene da chie-derci: “Allora, ache serve esserefare i bravi cri-stiani, se è possibile rimanere amici di Gesù,senza essere dei suoi?”.

Se siamo sinceri, dovremmo essere contentiper questa possibilità di salvezza offerta ancheai non cristiani e comunque gioire per lagrande tolleranza affermata dal Signore. Tut-tavia, faccio notare che questa apertura catto-lica non è priva di una qualche esigenza,perché non bisogna dimenticare che Gesùchiede comunque a tutti, anche a chi non è deisuoi, di compiere del bene e di avere un cuorepronto ad aiutare: “Chiunque vi darà da bereun bicchiere d’acqua nel mio nome perchésiete di Cristo, vi dico in verità che non per-derà la sua ricompensa”.

Questo episodio evangelico ha una sua

grande attualità nei rapporti tra le diverse re-altà religiose (cattolici e musulmani, cristianied ebrei, ecc.), perché ci ricorda la presenzadel bene anche in chi ha un “credo” diversodal nostro ed è possibile imparare anche daloro a vivere meglio la nostra fede cristiana,aderendo al Signore con uno slancio più con-vinto.

Ma l’episodio ha da insegnare qualcosaanche alla vita delle nostre fa-miglie ed al cammino dellenostre comunità, che talorainfatti non sono esenti da sen-timenti di invidia e da atteg-giamenti di chiusura. Larottura dei legami affettivi al-l’interno delle case, con graviconseguenze per la vita co-niugale e per l’educazionedei figli, trova infatti la suaradice nella incapacità di ac-cogliere l’altra persona e divedere il bene che ci sta ac-canto. Ed anche la mancanza

di comunione dentro le nostre comunità derivadalla chiusura egoistica di qualche loro mem-bro e dalla superbia, insieme alla volontà dinon considerare i gesti di bene compiuti daglialtri.

Gesù nel vangelo è tassativo: “Rimuovi ciòche è motivo di scandalo!”.

Allora pongo due semplici domande:1. Quale bene vedo nelle persone della mia fa-miglia (marito, moglie, figli, parenti)? E so ap-prezzare il positivo presente in loro?2. Che cosa devo cambiare nei miei giudiziper non meritarmi il rimprovero del Signore?

+ Gervasio GestoriVescovo

dalla prima pagina

Allora non c’è solo la “primavera araba”, mac’è una realtà “socio-culturale araba”, allaquale appartengono diverse culture e diversereligioni, tra le quali i cristiani. Se si facesseil conteggio dei minuti di “passaggio” televi-sivo delle due “piazze” mediorientali, neigiorni scorsi, quella degli scontri e quella deicristiani in preghiera con il Papa, certamentedi gran lunga vincerebbe la prima. Forse è piùappetibile televisivamente, ma forse la se-conda è anche più scomoda culturalmente epoliticamente. Così i cristiani vengono sem-plicementec o i n v o l t iquando si at-tribuisce allereligioni tuttele cause deiconflitti nelmondo equindi anche in Medio Oriente, mentre ven-gono ignorati quando si parla del loro ruolodi pace e di dialogo, quando si parla delletante opere di carità che assicurano in quellaterra (grazie anche al sostegno delle tante co-munità occidentali di riferimento), quando siparla di famiglie abbandonate a se stesse, dibambini cui non è nemmeno garantita lascuola. C’è indubbiamente un Medio Orienteche non ci è dato conoscere. La visita di Be-nedetto XVI ci ha aperto qualche finestra. Ilnostro impegno è quello di continuare a se-guirlo, anche a riflettori spenti.

Emilio Pastormerlo - direttore “L’Araldo Lomellino” (Vigevano)

MEDIO ORIENTE

Luoghi dimenticatiPer i media valgono di più

le piazze dello scontro

che quelle del dialogo

VIGNETTE SU MAOMETTO

A che serve umiliare?Dibattito in Francia sul diritto alla libertà di stampa

3Anno XXIX

30 Settembre 2012 PAG

Nella�prima�parte�del�suo�scritto�Mt�ha�portatoman�mano�il�lettore�alla�scoperta�della�perso-nalità�di�Gesù;�in�questa�seconda�parte�vuolefargli�scoprire�il�mistero�dell’opera�di�Gesù,che�è�la�sua�passione-risurrezione�e�la�nascitadella� Chiesa.� Leggiamo� Mt� 16,21-23� chesegna�l’entrata�nella�seconda�parte.1. La frase introduttiva: “Da allora inco-

minciò...”. In�Mt�questa�locuzione�iniziale�ri-corre� solo� due� volte� ed� è� di� particolareimportanza�perché�indica�le�due�grandi�partidel�Vangelo.�“Da�allora�cominciò�Gesù�(apò

tóte érxato Iesoùs)�a�predicare”�(4,17),�segnal’introduzione�della�prima�parte,�riguardantela�predicazione�di�Gesù�inGalilea,� cioè� i� cc.� 4-16.Ricorre� ancora� qui:� “Daallora� Gesù� cominciò(apò tóte érxato Iesoùs)�aspiegare”� (16,21),� e� orasegna� l’inizio� della� se-conda� parte,� l’andata� diGesù�a�Gerusalemme,�lasua�morte�e�risurrezione,cioè�i�cc.�16-28.�In�breve,Mt�ci�dice�che�Gesù,�dopoaver� rivelato� il� misterodella�sua�persona,�rivela�ecompie� il� mistero� dellasua�opera.�2.�Il primo annuncio della passione-ri-

surrezione.. “Da allora Gesù cominciò a spie-

gare ai suoi discepoli che doveva andare a

Gerusalemme e soffrire molto da parte degli

anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e

venire ucciso e risorgere il terzo giorno”�(Mt16,21).�

“Gesù”, o “Gesù Cristo”? Le�edizionicritiche�hanno�solo�“Gesù”,�ma�vi�sono�codiciche�hanno�la�dicitura:�“Gesù�Cristo”.�Ecco�unacuriosità.�Questa�denominazione,�“Gesù�Cri-sto”,�per�noi�del�tutto�abituale�e�che�conside-riamo�abusivamente�come�nome�e�cognome(sul�tipo�“Giosuè�Carducci”)�nel�Nuovo�Testa-mento�si�ha�solo�altre�tre�volte:�le�prime�duein�Mt:�“Genealogia�di�Gesù Cristo,�figlio�diDavide...”�(1,1);�“Così�fu�generato�Gesù Cri-

sto...”�(1,18);�la�terza�in�Gv:�Gesù�chiede�alPadre�che�gli�uomini�“conoscano�colui�che�haimandato,�Gesù Cristo”�(Gv�17,3).�“cominciò

a spiegare”�con�grande�accuratezza�(in�grecosi�ha�deiknýô, mostrare)�e�la�novità�della�ma-teria�richiedeva�questo.�“doveva andare a Ge-

rusalemme”:�il�“doveva”�(édei)�sta�a�indicareil�volere�del�Padre;��“Gerusalemme”�è�il�luogodel�suo�martirio.�In�essa�subirà�il�processo�daparte�dell’autorità�ebraica,�anziani,�sommi�sa-cerdoti�(cioè�quello�in�carica�e�quelli�depostidall’autorità�romana�e�ancora�in�vita),�scribi.“e venire ucciso e risorgere il terzo giorno”.Questo�annuncio�di�morte�e�risurrezione,�che

ricorrerà�ancora�altre�due�volte�e�che�scandiràle� tre� tappe�della�narrazione,� sta�a�dire�cheGesù�–�rifiutando�di�sottrarsi�miracolosamentela�cattiveria�umana�contro�di�lui�–�si�muove�li-bero�e�per�amore:�“avendo�amato�i�suoi,�li�amòfino� alla� fine”� (Gv� 13,1);� “il� quale,�mossodallo�Spirito�eterno,�offrì�se�stesso�senza�mac-chia� a�Dio”� (Eb�9,14).�Quindi,�non� solo� lamorte,�ma� la�morte� e� risurrezione� formanol’unità�del�mistero�pasquale�di�Cristo�e�sonoentrambe�costitutive�dell’opera�della�reden-zione.�Sorprende�che�il�preannuncio�della�risur-

rezione�non�si�sia�impresso�nella�mente�degliApostoli,� tanto� che,� unavolta� che�Gesù� è� risorto,stentarono�nel�cedere�allasua�risurrezione.�3.�Reazione di Pietro.

“Pietro lo prese in disparte

e si mise a rimproverarlo

dicendo: ‘Dio non voglia,

Signore; questo non ti ac-

cadrà mai’” (Mt� 16,22).Ragionando�umanamente,e�dato�che�“la�parola�dellacroce� è� stoltezza”� (1Cor1,18),�pensiamo�di�capirela� reazione�di�Pietro.�Maessa,�oggettivamente,�è�in

diretta�opposizione�al�volere� (édei)�di�Dio;viene�formulata�ripetutamente�(cominciò) e�innel�forte�intento�di�dissuaderlo�(lo prese in di-

sparte).�Il�fatto�che�Gesù�aveva�preannunciatoanche� la�risurrezione�rimane�del� tutto�fuoridalla�memoria�di�Pietro.�4.�La controreazione di Gesù. “.Ma egli,

voltandosi, disse a Pietro: ‘Va’ dietro a me,

Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non

pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!’

(Mt�16,23)Per�Gesù,� il�comportamento�di�Pietro�si

muove�sulla�stessa�linea�della�tentazione�deldiavolo,�che�voleva�distoglierlo�dal�messiani-smo�sofferente�(4,1ss),�quel�messianismo�cherientrava�nel�volere�del�Padre.�Per�cui�gli�im-pone:� “Va’ dietro a me”;� cioè,� comportaticome�discepolo,� come� ti� proposi�quando� tichiamai,�di�venire dietro a me (4,10).�E�nongli�risparmia�l’epiteto�“Satana”,�cioè,�avver-sario�del�piano�divino.�Mi sei di scandalo.

Cioè,�stai�diventando�un�inciampo�che�mi�di-stoglie�dal�fare�la�volontà�del�Padre�mio.�Lacroce,�“per�quelli�che�si�salvano,�...�è�potenzadi�Dio”�(1Cor�1,18).�Facciamo� nostre� queste� frasi� ardenti� di

Paolo:�“Quanto a me invece non ci sia altro

vanto che nella croce del Signore nostro Gesù

Cristo, per mezzo della quale il mondo per me

è stato crocifisso, come io per il mondo”.�15(Gal�6,14). [email protected]

Cammina�verso�la�Passione

84. GESÙ ANNUNCIA LA SUA PASSIONE-RISURREZIONE

Lunedì 1 ottobreOre�18.00 Ripatransone�Duomo:�

S.�Messa,�con�professione�religiosa�di�quattro�Suore

Mercoledì 3 ottobreOre�10.00 Monteprandone�Santuario�

S.�Giacomo�della�Marca:�S.�Messa,�per�l’I.T.C.�“Capriotti”

Giovedì 4 ottobreOre�09.30 Loreto

Presenza�del�Santo�Padre�Benedetto�XVI

Ore�18.30 S.�Benedetto�Tr.Parrocchia�S.�Antonio:�S.�Messa,�in�occasione�del�Patrono�d’Italia�S.�Francesco

Sabato 6 ottobreOre�17.00 S.�Benedetto�Tr.

Parrocchia�S.�Antonio:�S.�Messa,�con�S.�Cresime

Domenica 7 ottobreOre�09.00 Faraone�S.�Messa,�con�S.�CresimeOre�11.15 Acquaviva

S.�Messa,�con�S.�Cresime

Incontri Pastorali del Vescovo

Durante la settiMana 30 setteMbre- 7 OttObre 2012

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L’anno catechistico è alle porte e con esso avrà inizio un nuovocammino associativo per l’ Azione Cattolica Italiana. Come scrittonello statuto dell’Azione Cattolica:”L’impegno dell’ACI, essenzialmente religioso apostolico, com-prende l’ evangelizzazione, la santificazione degli uomini, la for-mazione cristiana delle loro coscienze in modo che riescano adimpregnare dello spirito evangelico le varie comunità ed i vari am-bienti.”(art.2) È con questo spirito che la nostra associazione, for-temente presente nella nostra diocesi, si accinge ad iniziare il nuovocammino annuale con tante novità, tanti nuove attività, tanti pro-getti ma soprattutto tanta voglia di guidare i ragazzi, i giovani e gliadulti che le verranno affidati.Citando nuovamente lo statuto dell’ AC: “I laici che vi aderisconosi impegnano a una formazione personale e comunitaria che li aiutia corrispondere alla universale vocazione alla santità e all’apo-stolato nella loro specifica condizione di vita”(art.3)Proprio per questo motivo , come ogni anno, i fedeli aderenti adessa percorrono un cammino unitario di crescita il quale poi è adat-tato ad ogni settore per presentarlo, gustarlo e viverlo nella pienaconsapevolezza e coscienza. Il vangelo unitario e guida di questonuovo anno associativo è tratto dal Vangelo di Luca 9,10-17 conil famosissimo brano della “moltiplicazione dei pani”. Dal versetto13 è tratto lo slogan associativo dell’anno:” Date voi stessi da man-

giare”. I discepoli rispondono a Gesù :”Non abbiamo che cinquepani e due pesci”. Essi non comprendono il vero significato alquale allude Gesù: Egli non parla del dono materiale, oggettivocom’è il cibo, ma parla del dono di sé, della propria vita per arric-chire il prossimo, “saziarlo”. L’Azione Cattolica quest’anno invitaalla CONDIVISIONE! Nel cammino annuale del catechismo noieducatori siamo sempre abituati a dare concetti, nozioni. L’AC at-traverso le parole di Gesù ci invita consegnarci ai nostri ragazzinella nostra esperienza di vita, nelle nostre scelte, nella nostra con-cretezza perché è questo che cercano i ragazzi/giovani di oggi: te-stimonianze di vita. Questo è il miglior modo di fare catechesi. Diceil presidente Franco Miano nell’introduzione al testo personale:”La condivisione non è da relegare alla domenica o a quando misento in pace con il mondo: anche quando le cose non vanno tanto

bene e non sono soddisfatto, è tempo per donare e condi-videre Voi, in prima persona, preoccupatevi dei fratelli.Sentitevi partecipi della vita degli altri. Scegliete di con-dividere la vostra esistenza con quella dei fratelli. Nonescludetevi dalla vita, per rinchiudervi sotto campane divetro dove nessuno viene a disturbarvi, ma dove si rischiadi soffocare. Date loro da mangiare: alimentate, attra-

verso l’amore, la loro vita. Perché questo stesso amore, che spez-zate e distribuite, sarà capace di alimentare tutti, anche voi, finoalla sazietà. Il desiderio e la capacità di condividere si manifestano anche nelcollaborare, nel mettere in comune esperienze, idee, prospettive,nel confrontarsi e nel dialogare,<<mangiando lo stesso pane>>”Continuando a citare lo statuto:” La vita associativa dell’AzioneCattolica Italiana pone al centrola persona è rivolta allacrescita della comunità cristiananella comunione e nella testimo-nianza evangelica” (art.11)In adesione a quanto sopra citatoil messaggio unitario del cam-mino associativo annuale viene“spezzato” nei vari settori e resocomprensibile e “accessibile” adogni persone di ogni età.L’Azione Cattolica Ragazzi, co-munemente conosciuta comeACR, ha come slogan annuale“In cerca di autore”. Dopo aver affrontato il percorso della mon-tagna (nel cammino dello scorso anno) dove i ragazzi hanno sco-perto la bellezza dell’essere gruppo che cammina insieme con ledifficoltà di ogni singolo, quest’anno i ragazzi vengono messi difronte ad un nuovo obiettivo: condividere la propria vita. Il teatroè :” un’ambientazione che non vuole sottolineare tanto le luci dellaribalta, quanto invece la possibilità dei ragazzi di Mettersi in

PriMa PersOna alla PrOVa nel donarsi agli altri attra-verso le loro qualità e l’impegno non solitario, ma condiviso. Saràimportante valorizzare la dimensione razionale che caratterizzauna compagnia teatrale e che si viene a creare anche sul palco du-rante l’azione scenica. Ogni rappresentazione equivale a metterein scena un nuovo spettacolo. Ogni volta non è mai identica a nes-

sun altra, né per gli attori né per il pubblico. L’originalità del saliresul palcoscenico risiede nel riuscire a non dare nulla per scontato,ma essere pronti a ogni situazione senza sentirsi da soli.” (dallaPresentazione del cammino di ACR 2012/2013) Lo slogan ri-chiama alla mente il famoso capolavoro di Pirandello “Sei perso-naggi in cerca di autore”. Anche nel cammino cristiano i ragazzivengono invitati a scoprire l’Autore della loro vita, del loro Amore,della loro gioia. L’Azione Cattolica Giovani, conosciuta comeACG, presenta il tema associativo annuale in due cammini diffe-renti: “Bella la vita” (per i giovanissimi 15-18 anni) e “Sotto lo

stesso cielo” (giovani dai 18 anni). Il cammino dei giovanissimi èracchiuso completamente nel titolo del primo modulo del testo for-

mativo :”DONO, ERGO SUM”. “Una vita bellaè una vita in cui ciascuno sa donare tutto sestesso, e non solo qualcosa di sé . Agli altri unavita libera e vera, amata e riconciliata: una vita

condivisa!” (dalla presentazione del camminoACG 2012/2013) Il cammino dei giovani hal’obiettivo di far nascere nei “futuri adulti” il de-siderio di “mettersi in gioco,

sperimentarsi,sporcarsi le mani, prendere in

mano la propria vita e indirizzarla verso scelte

per e con l’altro. E’ il desiderio di una vita dipassione e di carità che non ha paura di fare ilprimo passo per il bene comune, uscendo da noistessi e riscoprendo la forza della COnDiVi-

siOne anche nell’esperienza di fede”. (dallaPresentazione del cammino ACG 2012/2013)Siamo sempre più messi in discussione dalla so-cietà di tutti i giorni nell’ambito universitario

come nell’ambito lavorativo. E’ necessario riscoprire la bellezzadel nostro cammino, senza aver paura del commento altrui: l’im-portante è essere noi stessi perché solo così possiamo lasciare unsegno e un motivo di discernimento a chi ci critica. Anche il cam-mino adulti segue quel che viene promosso dal cammino unitariocon il testo “Pass- wor(l)d”: chi meglio di loro può condividerequanto hanno accumulato nella loro vita? Anche loro riscopronoin questo anno la bellezza di essere consapevoli di quanto hannoricevuto e imparano a farne dono per il prossimo. Non mi resta checoncludere augurando a tutti: BUON CAMMINO ASSOCIA-TIVO!!

Lorenzo De Angelis

CATTOLICI E POLITICA

Riprogettare il camminoBenedetto XVI questa mattina all’Internazionale Democratico Cristiana Francesco Bonini

“DATE VOI STESSI DA MANGIARE”Ecco il cammino associativo 2012/2013 dell’Azione Cattolica

La regione è prima nella classifica

nazionale per donazioniAncona - Oltre 500

trapianti in sette anni.

E’ l’eccezionale risul-

tato del Centro Tra-

pianti inaugurato nel

2005 all’interno del-

l’Azienda Ospedaliero

Universitaria Ospedali

Riuniti di Ancona. La

decisione di inaugurare

il Centro, diretto dal

dott. Duilio Testasecca,

venne presa a suo

tempo nel momento

migliore.

Nel 2004 la popolazione marchigiana dimo-

strò tutta la sua generosità con 36 pmp (per

milione di persone) facendo classificare la

regione prima in Italia per donazioni. A quel

punto, Ospedale, Università e Regione de-

cisero, di comune accordo, che era arrivato

il momento giusto per avviare l’attività tra-

piantologica di fegato e rene nelle Marche

in modo che i pazienti marchigiani non fos-

sero più costretti a fare i viaggi della spe-

ranza altrove. Il primo trapianto di rene

venne effettuato il 30 maggio 2005, il primo

trapianto di fegato il 2 agosto successivo.

Nel 2007 iniziò l’attività di trapianto su sog-

getti Hiv, di trapianti di pancreas e quelli

combinati rene – pancreas, nel 2010 fu la

volta del primo trapianto di rene da vivente.

Parte dalla crisi, il Papa, e cita la Caritas in veritate:“ci obbliga a riprogettare il nostro cammino”. Cosìgli indirizzi, i principi della tradizione ormai piùche secolare della democrazia cristiana in Europae nel mondo hanno rinnovata attualità. Ricevendoil comitato esecutivo dell’Internazionale Democra-tico Cristiana, presieduta dall’italiano Casini, ilPapa ritorna sull’appello all’impegno politico, “as-sumendo con realismo, fiducia e speranza le nuoveemergenti responsabilità”. Ovviamente il Papa nonentra nel merito delle questioni politiche, delle lea-dership e delle proposte programmatiche, ma trac-cia uno schema molto chiaro, per quanto riguardai contenuti. Parte dalla crisi, che è alla radice dellacrisi finanziaria, proprio per assenza di basi etichedi un mercato globale che era sembrato autorefe-renziale. Invece no: non si può fare a meno, proprioper la sostenibilità economica del mercato, di un“fondamento etico”. Insomma: “nell’ordinare lecose ci si deve adeguare all’ordine delle persone enon il contrario”, parola del Concilio. Sono passaticinquant’anni, dall’età del “boom” a quella dellacrisi, ma bisogna sempre cominciare a partire daqui. E’ il compito della politica, della buona poli-

tica. Che, proprio per avere successo, deve puntaresugli “interessi più vitali e delicati della persona”.Quello che si definisce “populismo” o “antipoli-tica” nasce proprio, alla radice, dalla cattiva poli-tica, degradata a piccolo cabotaggio di gestione diinteressi gretti e meschini o a vuota retorica, o al-l’inseguimento delle più diverse pulsioni indivi-dualistiche. Benedetto XVI parla della vita, delrispetto della vita in tutte le sue fasi, del matrimo-nio indissolubile tra un uomo e una donna, della fa-miglia come primo e fondamentale luogodell’educazione e base della convivenza sociale. Sicomincia di qui: sono i fondamenti della società enello stesso tempo la base della felicità. E’ un pas-saggio che bisogna sottolineare. Quando declinaquelli che in altre occasioni ha chiamato i “principinon negoziabili”, il Papa non ricorda dei precetti,non fa il censore, ma indica una concreta prospet-tiva di vita buona e di felicità. I “no” che ripetesono prima di tutto dei “sì”, perché senza questebasi è difficile costruire. Per questo è necessario inconcreto sostenere vita, famiglia e matrimonio, ededucazione. E’ un preciso interesse della politica,della buona politica. La crisi sta mostrando che una certa idea di pro-gresso porta ad un vicolo cieco: l’isolamento indi-vidualistico “fonte di sofferenza e di inaridimentosia per il singolo sia per la stessa comunità”.Mamette tutti di fronte alla responsabilità di dare dellerisposte. Ovviamente in primo luogo chi ha unruolo di responsabilità. Il messaggio all’Internazio-nale Dc è fiducioso, così come l’incoraggiamento.Che comunque mette tutti di fronte alla prova deifatti.

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La gioia del servireSabato 22 Settembre, presso la parrocchia di S. Benedetto Martire, si è celebrata l’or-dinazione diaconale di Gianni Capriotti. Una moltitudine in festa ha riempito la chiesae, tra i suoi tanti volti, Gianni sarà di certo stato felice di riconoscerne molti dellaparrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Martinsicuro, dove ha trascorso una parte im-portante del suo cammino di preparazione. La S. Messa è stata celebrata dal nostrovescovo Gervasio Gestori e concelebrata da numerosi sacerdoti della diocesi che sisono uniti a questo momento lieto per la diocesi e per la Chiesa tutta. Durante l’ome-lia, il Vescovo ha presentato la figura del diacono nella sua bellezza, originata propriodal mettersi al servizio, pur senza nascondere le difficoltà che inevitabilmente l’ac-compagnano, concretizzate soprattutto dal rischio di non essere compresi da parte dichi non accetta questa logica del servire. L’uomo che vuole solo ricevere è povero, men-tre il diacono fa del suo spendere la vita per gli altri una ricchezza. Ricchezza che staanche nel suo essere costruttore di relazioni, uomo a stretto contatto con Dio e con ilpopolo di Dio, figura di raccordo tra la chiesa e le strade del mondo. La festa è poi pro-seguita nell’oratorio della parrocchia, dove si è potuto assaporare un momento di frater-nità conviviale e porgere gli auguri a Gianni gustando un panino con la porchetta o unodei tanti dolci generosamente preparati per l’occasione dalle parrocchiane. Gianni è statoassegnato come diacono alla parrocchia di S. Benedetto Martire, e qui gli auguriamo divivere nella gioia più piena il suo servizio a Dio e al prossimo. Simone Caffarini

Presentazione

Rettore:�Reverendissirno�Padre.la�santa�madre�Chiesa�chiede�che�questo�nostrofratello�sia�ordinato�diacono.Vescovo:�Sei certo che ne sia degno?

Rettore:�Eccellenza,�Gianni�compie�oggi,�ad�unpasso�dai�suoi�quarant’anni,�un�percorso�iniziatoben�presto,�quando�lo�Spirito�Santo�ha�comin-ciato�a�sussurrare�al�suo�cuore�il�disegno�dellavolontà�del�Padre�sulla�sua�vita.�Un�no�forte�eripetuto�lo�ha�trattenuto�sul�cammino�con�faticae�desiderio,�fino�a�quando�la�forza�della�miseri-cordia�e�dell’immenso�amore�del�Signore�Gesùper�lui.�gli�hanno�permesso�di�riconoscersi�figlioe�di�lasciarsi�abbracciare�di�nuovo.Con�una�scelta�consapevole�e�coraggiosa�ha�la-sciato�il�suo�lavoro�e�ha�accolto�la�proposta�for-mativa�del�Seminario�regionale�con�impegno�edocilità,�non�temendo�i�tempi�lunghi�della�ma-turazione�e�aprendosi�con�fiducia�nelle�relazionieducative.�Così�ha�vissuto�con�intensa�parteci-pazione�la�vita�della�comunità,�si�è�reso�fratelloe�amico,�disponibile�e�attento,�coscienzioso�e�ze-lante.�Nel�cammino�della�formazione�si�è�con-frontato,� non� senza� fatica,� ma� con� schiettasincerità,�con�le�sue�resistenze�e�le�sue�aspetta-tive,�accettandone�la�frustrazione.�Ha�approfon-dito�e�custodito�il�suo�personale�rapporto�con�ilSignore�Gesù�incontrato�nella�preghiera,�nel-l’ascolto�della�Parola,�nella�celebrazione�litur-gica,�come�anche�nello�studio�e�soprattutto�nelservizio�ai�fratelli,�in�specie�i�più�bisognosi�esofferenti.�Infine�ha�conosciuto�e�accolto�la�sfidadella�comunione�fraterna�e�del�servizio�pastoralenelle�comunità�in�cui�ha�vissuto�il�suo�tirocinio.Stasera�Gianni�si�affida�completamente�alla�gra-zia�di�Dio,�desideroso�di�donargli�tutto�ciò�chesa�di�aver�ricevuto,�e�fiducioso�di�lasciarsi�con-formare�fino�in�fondo�dalla�divina�compassione.Egli�conosce�e�ama�questa�Chiesa�truentina,�sene�sente�figlio�e�discepolo,�e�si�rende�disponibilea�servirla�laddove�l’obbedienza�lo�condurrà.�Pertutto�questo,�ascoltate�anche�le�buone�testimo-nianze�che�sono�state�raccolte�su�di�lui,�posso�at-testare�che�Gianni�è�degno�di�ricevere�l’ordinedel�diaconato.

Don Luciano Paolucci Bedini

(Rettore del Seminario Regionale

Marchigiano- Ancona)

Nell’omelia il Vescovo così si è espresso

“Carissimi,questa�sera�la�nostra�Diocesi�vive�una�nuova�gioia�spirituale,

per�l’ordinazione�diaconale�di�Gianni�Capriotti,�figlio�di�questa�antica�edamata�Parrocchia�di�San�Benedetto�Martire.�Sono�riconoscente�al�Signoreper�questo�dono�alla�nostra�Chiesa�ed�insieme�ringrazio�questa�Comunitàcon�il�suo�Parroco�e�la�famiglia�di�Gianni,�come�esprimo�il�mio�grazie�alSeminario,�per�l’esigente�lavoro�di�formazione,�ed�alla�Parrocchia�del�SacroCuore�di�Martinsicuro�per�l’incoraggiante�accoglienza�in�questo�ultimo�pe-riodo.�Tutti�sappiamo�che�il�diacono�è�l’ultimo�importante�passaggio�primadi�arrivare�al��sacerdozio,�ma�forse�molti�si�chiederanno�quale�sia�la�suaspiritualità�e�quale�sia��la�missione�presso�il�Po-polo�dei�credenti.�Trovo�alcune�opportune�in-dicazioni�nella�Parola�di�Dio,�che�la�liturgia�diquesta�domenica�ci�presenta.”�Dopo�aver�elen-cato�i�compiti�del�diacono,�rivolgendosi�diret-tamente�a�Gianni,�così�ha�continuato:“Carissimo�Gianni,�stai�per�diventare�diaconodopo� il� lungo�cammino�seminaristico,� intra-preso�quando�avevi�già�una�tua�buona�attivitàlavorativa,�e�sei�ora�chiamato�a�vivere�questafigura�di�credente�adulto.�Con�il�ministero,�cheti�viene�conferito,�cercherai�di�farti�accoglieree�di�essere�capito,�con�la�precisa�volontà�di�stare�vicino�alla��gente.�Nonsarà�sempre�facile,�ma�ti�è�doveroso�e�risulterà�anche�molto�bello:�non�deviavere�paura.�Se�qualche�volta�sorgeranno�delle�incomprensioni,�come�èumanamente�prevedibile,�non�dovrai�scoraggiarti.�E’�normale�che�questoaccada,�come�ha�previsto�anche�il�Signore�per�i�suoi�discepoli.�Tu�vivi�iltuo�ministero�con�umiltà,�con�dolcezza�e�con�determinazione,�cercandoanche�di�piacere�agli�altri,�ma�soprattutto�devi�piacere�al�Signore.Sii�uomo�di�pace,�ama�coltivare�buone�relazioni�e�tieni�aperto�il�dialogocon�tutti,�abbattendo�i�muri�che�talvolta�sorgono�dentro�le�comunità,�e�lan-ciando�con�coraggiosa�fiducia�nuovi�ponti�mediante�valide�collaborazioni.Questo�modo�di�vivere�è�chiaramente�un’arte.�Questa�impareggiabile�artesi�impara�mettendo�la�propria�persona�al�servizio�degli�altri,�pensando�menoa�se�stessi�e�più�al�bene�del�prossimo.�Non�dimenticare�poi�che�il�primoprossimo�è�Gesù,�come�ci�insegna�il�Vangelo,�e�che�tu�devi�piacere�innan-zitutto�a�Lui.�Servirai�gli�altri�con�umiltà�e�con�discrezione,�senza�pretese,convinto�però�che�nella�vita�pastorale�deve�essere�contento�Lui�e�che�Luirimane�il�tuo�giudice.�Eviterai�così�le�delusioni�e�tante�amarezze.�Questaarte�di�servire�ti�ricorda�che�nella�comunità�non�sei�tu�il�protagonista,�ten-tazione�questa�spesso�forte�e�subdola,�e�che�non�devi�pretendere�di�esseresempre�apprezzato�e�ringraziato.�

Questa�arte�si�impara�tenendo�ben�fisso�lo�sguardo�su�Gesù�in�croce.�Solostando�molto�in�ginocchio�con�la�preghiera,�potrai�anche�stare�saldamentein�piedi�e�rendere�feconda�la�tua�vita�pastorale.�Questa�arte�è�un�dono�impegnativo,�ma�anche�assai�stimato:�è�il�dono

che�definisce�propriamente�la�statura�spirituale�del�diacono�nella�Chiesa,essere�cioè�un�servitore�gioioso.Secondo�la�bella�formula�del�rituale�di�ordinazione,�il�diacono�è�chia-

mato�a�compiere�la�sua�funzione�“con�carità�e�semplicità�di�cuore,�per�aiu-tare�i�vescovi�e�i�suoi�sacerdoti�e�fare�progredire�il�popolo�cristiano”.�Vivila�diaconia�di�Cristo,�alla�quale�è�chiamata�tutta�la�Chiesa,�ed�aiuta�i�bat-

tezzati�a�diventare�un�popolo�di�servitori,�ridando�a�questo�nostro�mondoquel�gusto�del�servizio,�che�si�sta�purtroppo�smarrendo.�Fa’�vedere�la�tristemiseria�umana�di�chi�solo�pretende�e�mostra�la�bellezza�del�donarsi�aglialtri�nell’offerta�felice�di�sè.�Il�tuo�sarà�un�ruolo�di�interfaccia,�incarnato

da�chi�vive�stando�sulla�soglia,�all’incrocio�tra�Chiesa�e�società,tra�comunità�cristiana�e�il�suo�ambiente,�fedelissimo�a�Cristo�edattento�al�mondo:�quanto�questoruolo� oggi� è� importante� perl’annuncio�del�Vangelo!�(Riv Cl

It 6, 2012, pp.444-445).

Carissimo,�con�queste�prospet-tive�hai�davanti�a�te�un�meravi-glioso�campo�di�azione,�ricco�dibisogni�e�di�attese.�Ti�auguro�diessere�un�saggio�artista�pasto-rale,�un�umile�uomo�di�Dio,�unapresenza�eloquente�della�Chiesae�nel�mondo.”�����������+ Gervasio Gestori Vescovo

Parrocchia s. benedetto Martire, 22 settembre 2012 - Ordinazione diaconale di Gianni Capriotti

6 Anno XXIX

30 Settembre 2012PAG

Rinnoviamo insieme il Presepe vivente di Force

È�l’appello�rivolto,�a�tutta�la�co-munità�forcese,�da�Don�ClaudioCapecci,�priore�della�parrocchiaSan�Paolo.�Parlarne�in�autunno,alla� gente� può� sembrare� fuoriluogo.�Ma don�Claudio,�invece,preferisce�precorrere�i�tempi�pernon� trovarsi,� poi,� in� difficoltà.“Si�chiudano�gli�ombrelloni�e�si�apra�il�“calderone”�degli�appuntamentiparrocchiali.� Su� tutti� la� terza� edizione del� Presepe� vivente� che� neidesideri�miei�e�del�Comitato�promotore�deve�sempre�di�più�essere�unafesta�di�tutti,�un�momento�corale�di�preghiera,�ma�anche�di�partecipazionefestosa�ed�attiva�che�coinvolga�tutto�l’ambiente�parrocchiale”.�Sono�leparole�accorate�del�prelato�forcese�ai�suoi�fedeli�e�concittadini.�L’intentoè� quello� di� rinnovare� ed� allargare� la� partecipazione� numerica� a� taleprestigiosa e� sentita� iniziativa.� “Vogliamoci� bene� e� collaboriamoinsieme.� Chi� avverte� segni� di� stanchezza li� superi.� Chi� comincia� anutrire�delle�perplessità le�vinca�e�in�particolare�chi�fino�ad�ora�è�statoai�margini�o�al�di�fuori�del�tutto,�si�metta�all’opera�-�sono�le�voci�di�in-coraggiamento�a�collaborare�e�a�preparare�l’evento�della�Natività��chetanto� a� cuore� sta� a� don� Claudio� -”.� Come?� Entrare� nelle� case� deicittadini�per�un� saluto,� una� stretta�di�mano,�ma�anche� con�un�brevescambio� di� battute� sperando� in� qualche� preziosa� partecipazione.Obiettivo:�raggiungere�almeno�un�numero�di�200�figuranti.�Intanto,�adogni�famiglia�è�stato�consegnato,�“brevi�manu”,�un�depliant�dove�sonoriportati:�giorno,�data�e�mese�delle�visite�alle�famiglie,�da�parte�di�donClaudio.�������Giuseppe Capasso

Da FORCE - Missione Giovani: all’insegna dell’amicizia,

simpatia e collaborazione.

Tutto�questo�in�un�contesto sociale,�formativo�ededucativo.�Oggetto:�“Missione�giovani�a�Force”.Ideatore,�don�Claudio�Capecci,�priore�della�par-rocchia� San� Paolo�Apostolo.� Per� nove� giorni(dall’1al�9�settembre)�si�é�svolto�con�successo,nell’ambito�della�parrocchia�San�Paolo�Apostolo

in�Force,�un’esperienza�spirituale�altamente significativaed�innovat,hiale�alla�ricerca�di�bravi�ragazzi�del�posto�isti-tuendo,�da�subito�con�loro,�rapporti�di�amicizia�e�colla-borazione.�“Il�tema�si�ispirava�alle�parole�di�Cristo�“edecco,� Io� sono� con�Voi� tutti� i� giorni� fino� alla� fine� delmondo”.�Da�esso se�ne�traeva�una�conseguenza�pratica�evalida�per�il�cammino�di�fede�di�ogni�giovane,�ma�anchedi�ogni�cristiano,�ovvero,�quello�di�una�riconciliazioneprima,�di�una�testimo-nianza�cristiana�dopoed� infine� di� un� coe-rente�impegno�parroc-chiale”.� Così� donClaudio�ad�una�nostraspecifica� domanda.Momenti� topici� diquesta�prima�missione,gli� incontri� serali� del

dopo�cena,�la�liturgia�pe-nitenziale� e� la� celebra-zione�della�cresima�per�ungruppo�di�ragazzi�di terzamedia�presieduta�dal�ve-scovo� diocesano� Mons.Gervasio� Gestori� e� ani-mata� dai� missionari.� Aconclusione� della� mis-sione�giovani,�don�Clau-dio:� “L’augurio� è� che� il“fuoco”�che�è�stato�accesonon� abbia� mai� a� spe-gnersi.�Che�la�riflessioneche�è�stata�intrapresa�nonabbia�mai�a incepparsi.�Che�la�passione�cristiana�che�si�èavviata� non� si� affievolisca� e� soprattutto� che� l’amoregrande�dell’Eterno�Padre�per�ogni�suo�figlio,�sia�semprepresente�nel�cuore�e�nella�mente�di�ognuno�di�essi”.

Da ripatransone a cura di A.G. – I.A.

A Ripatransone, convocato e presieduto dal pre-sidente Dott.ssa Diana De Angelis, dalle ore 12alle 13 di venerdì 21 Settembre 2012, si è riunitoil consiglio comunale per la trattazione di unbreve o.d.g. Aperta la seduta, la Dott.ssa De An-gelis ed il sindaco Prof. Remo Bruni hanno pre-sentato al Consiglio la nuova segretariacomunale, la Dott.ssa Anna Maria Diamanti incarica a Ripatransone dal 31 Agosto, che peradesso sarà presente il martedì ed il venerdì, es-sendo occupata negli altri giorni nei comuni diRoccafluvione e di Montemonaco; il sindacoinoltre l’ha ringraziata per la grande disponibilitàdimostrata sin dal primo giorno di servizio.Quindi il primo cittadino ha comu-nicato che la strada provinciale“San Rustico” è stata riaperta altraffico, anche se vi si dovrannofare altri interventi, e che l’ammi-nistrazione comunale ha chiestoalla Regione Marche lo stato di ca-lamità naturale, a seguito delle duerecenti alluvioni che hanno com-promesso la viabilità in quasi tuttala rete stradale municipale di oltre200 Km, dove l’emergenza è statarisolta in poche ore: merito questodel vicesindaco Ing. AlessandroLucciarini De Vincenzi, dei vigiliurbani (comandante Dott.ssa MariaAnnunziata Verdecchia), dei volon-tari della Protezione Civile (capo-gruppo Giovanna Di Giacinto),degli operai comunali, di ditte private. Passandoalla trattazione dei punti all’o.d.g., il consigliocomunale ha approvato: la proroga di tre annialla Dott.ssa Donatella Simonetti nell’incaricodi revisore dei conti (compenso annuale lordo dieuro 5.900); la variante al Piano per Insedia-menti Produttivi (P.I.P.) in località “Molino”,dove tutti i lotti sono stati venduti: è questo l’ul-timo atto burocratico da parte del consiglio co-munale per la zona P.I.P. Gran parte della sedutaè stata dedicata all’ “Approvazione della se-conda modifica al programma triennale operepubbliche (2012-2014) ed all’elenco annuale2012”. Dall’articolata relazione fatta dal sin-daco, gli interventi saranno sei, e precisamente:1) ripristino delle situazioni di emergenza dovutealle abbondanti nevicate dello scorso inverno

(mutuo di 90.000 euro); 2) adeguamento allenorme impiantistiche dell’edificio dell’IstitutoScolastico Comprensivo del capoluogo (mutuodi 135.000 euro); 3) asilo nido nella lottizza-zione “Cabiano”: acquisto di suppellettili perl’arredo della cucina e delle aule (mutuo di90.000 euro); 4) intervento di messa in sicurezzae di ripristino del tetto del palazzo Bonomi-Gera,sede della Pinacoteca civica, della Gipsoteca“Uno Gera”, del museo storico-etnografico, delmuseo della tradizione garibaldina (contributoin conto capitale della Regione Marche di euro130.000); 5) promozione dell’efficienza energe-tica nel palazzo municipale (importo euro

271.000, di cui 217.000 qualecontributo in conto capitaledella Regione Marche; euro54.000 a carico dell’ammini-strazione municipale); 6) ripri-stino delle strade comunali insituazione di emergenza (mutuodi 179.000 euro). In merito aquesti interventi strutturali ilconsigliere di minoranza Rag.Giuseppe De Renzis, ha invi-tato l’amministrazione comu-nale ad attivarsi per ottenere lacertificazione antisismica dellasede dell’Istituto ScolasticoComprensivo. Come ultimopunto dell’o.d.g., dopo la rela-zione del consigliere delegatoalle finanze, Geom. Paolo

D’Erasmo, il consiglio ha approvato la quintavariazione al bilancio di previsione per il 2012,variazione che non turba gli equilibri di bilancioe rispetta i vincoli di legge. Prima della conclu-sione della seduta, il consigliere di minoranzaBarbara Bassetti, a proposito dell’eventualechiusura dell’ufficio postale della frazione diSan Savino, ha chiesto delucidazioni in meritoal sindaco, il quale ha risposto che l’amministra-zione comunale sta predisponendo un piano perincrementare il budget di tale ufficio, che deveessere a pareggio: solo così sarà evitata la chiu-sura da parte delle Poste. In merito è intervenutoil consigliere Alessandro Ricci, rappresentantedella frazione, che ha riferito che a San savino èin corso una capillare raccolta di firme per scon-giurare la soppressione dell’ufficio.

Interventi su palazzi pubblici ed edifici scolastici

A Ripatransone, domenica 23 Settembre2012, la messa solenne delle ore 11 è stataconcelebrata nel Duomo-Basilica dal giovanesacerdote Don Gian Luca Rosati e dal par-roco emerito di Santa Maria della MarinaDon Luciano Paci. Con questa concelebra-zione il parroco della Città Don DomenicoVitelli ha presentato ufficialmente alla comu-nità ripana Don Gian Luca nella veste dinuovo vicario parrocchiale,mandato dal vescovo Mons.Gestori. Nel suo interventoil neo-vicario ha ricordatol’excursus dei suoi studi:liceo classico a San Bene-detto del Tronto sua città na-tale, corsi teologico eduniversitario a Milano, du-rante l’episcopato dei cardi-nali Martini e Tettamanzi;ha aggiunto di essersi tro-vato a suo agio nei primigiorni di ministero a Ripa-transone. Alla conclusionedella celebrazione eucari-stica i bambini ed i ragazzi

ripani hanno offerto a Don Gian Luca un in-trattenimento musicale, che ha molto gradito,ringraziando gli esecutori e le loro “maestre”.Presenti tra il consistente numero di fedeli, ilsindaco Prof. Remo Bruni, il vicesindaco Ing.Alessandro Lucciarini De Vincenzi, il consi-gliere provinciale e comunale Geom. PaoloD’Erasmo ed altre autorità. Don Gian Luca sostituisce nello stesso inca-rico Don Michele Kiszko Zbigniew (incar-dinato nella diocesi polacca di Drohiczyński),

che ha svolto in maniera encomiabile dal-l’inizio del 2010 fino ai primi giorni di Set-tembre 2012, i ruoli di cappellanodell’Istituto delle Suore Teresiane e di vicarioparrocchiale dei SS. Benigno e Michele Ar-cangelo; richiamato dal Vescovo della suadiocesi, è tornato in Polonia lasciando fra iripani un ottimo ricordo del suo ministero.Dalle colonne di questo settimanale dioce-sano giunga un messaggio di augurio a DonGian Luca ed un sincero ringraziamento aDon Michele.

Nuovo orario festivo delle messe

A Ripatransone, il parroco della Città DonDomenico Vitelli, ha stabilito e comunicatoil nuovo orario festivo delle sante messe, apartire dal mese di Ottobre, come segue:- nel Duomo-Basilica: ore 7.30, 11.00,17.00; in questa chiesa sarà celebrata anchela messa prefestiva alle ore 17.00;- nella chiesa di Santa Croce (ex Cappuc-cini): ore 8.30;- nella chiesa di San Filippo: ore 9.30.

Avvicendamento del vicario parrocchiale.Nuovo orario festivo delle messe

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

7Anno XXIX

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Ricordiamo il Prof. Bernardo Vagnoni scomparso il 21 settembre 2012, già sindaco per tanti anni di Grottammare

e consigliere provinciale in due legislature

Il saluto della nipote“La luce di Dio e l’abbraccio dei cari che troverai ti accompagne-ranno in questo nuovo cammino.La tua forza, il tuo carisma, il tuo grande amore per la vista sono idoni che ti lasceranno vivo per sempre nelle menti di chi ti amatanto. Ciao Professore, Bernardo, Dino caro papà, zio, nonno…Tanti ruoli hai ricoperto in questa vita, con coraggio con grande abi-lità e soprattutto con passione. Un grande cuore che ha abbracciatotante persone: gli amati figli (Titti e Pierluigi), l’adorata moglie Ma-risa, compagna di una vita fino alla fine. Nonno premuroso e atten-tissimo verso i nipoti che ha sempre avuto nei suoi pensieri e nellesue parole. La famiglia e le sue origini erano il suo orgoglio. Lastessa cura che ha trasmesso ai suoi affetti più cari l’ha sempre di-mostrata anche nel suo lavoro, nell’insegnamento, nella scuola cheè stata grande parte della sua esistenza. Il Prof. Vagnoni, storico insegnante di Francese, così lo ri-cordano sempre tutti, e poi il Preside, il Sindaco. Per tanti anni è stato alla guida di Grottammare,in qualità di amministratore, impegnato verso la sua città ed il territorio. La Politica è stata la suagrande passione ed il suo impegno lo hanno visto protagonista per molti anni verso lo sviluppo ela crescita del nostro paese. Come uomo arguto, colto, appassionato lettore e profondo conoscitoredella storia, della Politica, degli anni delle lotte e della guerra fredda. Molto attivo e sensibile sapevaavere espressioni di conforto per tutti coloro che erano in difficoltà. Onesto e sincero nei rapporticon gli amici, osservatore attento e scrupoloso del prossimo, sapeva essere dolce e comprensivocon le persone più semplici e meno fortunate. Si entusiasmava per i progetti in cui credeva e sapevacriticare in modo costruttivo e documentato le proposte che non condivideva o che consideravanegative per l’interesse della gente. Fine oratore, partecipava con entusiasmo a incontri e dibattiticon contributi efficaci e pertinenti. Nel ruolo di amministratore provinciale fu un innovatore con-vinto con l’aspirazione a programmare e costruire progetti per il futuro del nostro ambiente. Carozio, a nome di tutti ti doniamo un abbraccio che durerà per sempre”. La redazione de L’Ancoraunita nella preghiera, porge sentite condoglianze ai familiari tutti.

A MONTEPRANDONE SI VA A SCUOLA PER DIVENTARE

BRAVI PAPA’ E BRAVE MAMME

Sei lezioni per imparare ad essere genitori a partire da venerdì 21 settembre

Sei lezioni per imparare a essere genitore. Il comune di Monteprandone, nell’ambito dell’ini-ziativa promossa dalla Regione Marche denominata “Scuola per Genitori”, ha promosso uncorso di formazione denominato per l’appunto “Genitori si diventa”. Una psicologa e un as-sistente sociale saranno a disposizione di coppie, famiglie e chiunque svolga una funzione ge-nitoriale, per dipanare i problemi connessi a quello che è definito il mestiere più difficile almondo. Il corso ha lo scopo, oltre che di fornire nozioni e riferimenti educativi, di creare unospazio di incontro, confronto, discussione e condivisione di esperienze. Si cerca in questo mododi riconoscere e accrescere le competenze, ma anche le risorse, presenti in ciascuna famigliaper migliorare le relazioni all’interno della stessa. Il progetto se-guito dall’Assessorato alle Politiche Educative, presieduto daGiacinta Maoloni, presterà particolare attenzione al coinvolgi-mento attivo dei partecipanti, che potranno confrontarsi gli unicon gli altri attraverso attività di simulazione di situazioni dellavita reale (role playing) per trarre da queste importanti spunti diriflessione. Gli argomenti trattati riguarderanno gli aspetti giu-ridici, psicologici e relazionali che identificano e “regolano” lerelazioni familiari. Il ciclo si svolgerà presso la nuova Sala Riu-nioni di Via Benedetto Croce per sei venerdì consecutivi dal 21

settembre al 26 ottobre, tutti con inizio alle ore 20.30. Per per-mettere a tutti di poter prendere parte durante le ore di lezionesarà garantito un servizio di babysitteraggio. Argomento delprimo incontro sarà “La famiglia nell’ordinamento giuridico italiano”, mentre nel secondo iltema sarà “Conosciamo i nostri figli”, nel terzo “Le variabili del rapporto genitori-figli” e nelquarto “La gestione del conflitto e i comportamenti a rischio”. Il quinto appuntamento verteràsulla “Famiglia come soggetto sociale” mentre nell’ultimo incontro si affronterà “L’importanzadi accogliere”. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione.Ai fini di una migliore organizzazione si chiede a quanti fossero interessati di comunicare,anche solo telefonicamente, la propria partecipazione agli Uffici Servizi Sociali di via Limbo,1 o di via delle Magnolie, 1 e di contattare, anche per eventuali ulteriori informazioni, il320/8649081 o lo 0735/710937.

Domenico MarocchiUfficio Stampa Comune di Monteprandone

[email protected]

Tali�informazioni�riguardano�l’attività�abitualedella�Scuola,� ben� collaudata� lungo� i� suoi� 39anni�di�esistenza�della�Scuola�stessa.�In�più�ven-gono�segnalate�due�nuove�iniziative�suggeritedalla�celebrazione�dell’Anno della Fede.�1.�Locali. I�partecipanti�del�primo�anno�sonoaccolti� in�un’aula;�quelli�del�secondo�e�terzoanno�in�un’altra�aula.�La�sede�è�presso�i�sacra-mentini,� Via� Crispi� 22,� San� Benedetto� delTronto.2.� Le materia fondamentali sono� quattro:dogma,�morale,�scrittura,�storia�della�Chiesa.Vengono�sviluppate�progressivamente�lungo�iltre�anni�della�Scuola�secondo�questo�ordine.Primo corso: Teologia fon-

damentale:�l’uomo�è�capacedi�Dio;�Dio�viene� incontroall’uomo,�con�la�rivelazione,con� la� Sacra� Scrittura;l’uomo�risponde�all’azionedi�Dio...�-�Morale fondamen-

tale:� libertà� umana,� co-scienza,� legge,� peccato.� –Scrittura:� presentazione� elettura�di�brani�dai�libri�dalPentateuco,�dai�libri�Profe-tici,�dai�Salmi.�–�Storia della Chiesa:�dall’inizioalla�svolta�Costantiniana.�Secondo-terzo corso. Primo�anno: Dogma:�ilmistero�Trinitario�e�Cristologico.�–�Morale:�pro-blemi�riguardanti�la�vita.�–�Scrittura:�presenta-zione� dei� Vangeli� Sinottici� e� Giovanni,� concommento�di�brani�–�Storia:�fino�al�Concilio�diTrento.�Secondo�anno:�Dogma:�i�trattati�sullaChiesa,�la�mariologia,�l’escatologia.�–�Morale:

problemi�riguardanti�la�vita�sociale,�il�lavoro.�–Scrittura: le�Lettere�di�Paolo,�l’Apocalisse.�Sto-

ria:�il�Concilio�Vaticano�II.3.�Due peculiarità in ragione dell’Anno dellaFede. Nell’ambito�dei�corsi�di�teologica�dog-matica:�si�presterà�particolare�attenzione�al�Ca-

techismo della Chiesa Cattolica,�che�verrà�lettoe�commentato� in�gran�parte.�Nell’ambito�deicorsi�di�Scrittura:�si�avranno�dieci�lezioni�sullaStoria della nostra fede, con�letture�biblicheche�rilevano�la�progressiva�crescita�del�messag-gio�rivelato.4.�Le materie secondarie lungo il triennio. Fi-

losofia:� Platone,� Aristotele,� Agostino,� Tom-maso.� Geovismo:� dottrina� delGeovismo,�risposta�alle�princi-pali�obiezioni�dei�Testimoni�diGeova.�Patrologia: lettura�con-tinuata�delle�lettere�di�Ignazio,Didaché,�altro.�Vaticano II: co-noscenza�diretta�dei�grandi�do-cumenti,� quali� quello� sullarivelazione,�sulla�Chiesa.�Litur-

gia:�natura�della� liturgia,�annoliturgico,�struttura�della�Messa.5. Strumenti di studio. Bibbia

di�Gerusalemme,�libri�di�testo�che�verranno�in-dicati,�dispense.�Soprattutto,�frequentare�abi-tualmente�le�lezioni�e�anche�prendere�appunti.�6. I docenti annuali dell’intero triennio sonootto.7. Al termine del triennio si rilascia un “At-testato di Frequenza Triennale”.

P. Giuseppe Crocetti sss. dir

Presso i Padri SacramentiniINFORMAZIONI SULLA SCUOLA DI TEOLOGIA

343 Pellegrini della Diocesi verso Lourdes

i fedeli saranno accompagnati in questo viaggio dal nostro Vescovo Gervasio Gestori, anche

l’ancora seguirà il viaggio da vicino

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 343 pellegrini della nostra Diocesi si sono preparati peril viaggio che li porterà a Lourdes.Anche l’Ancora sta seguendo da vicino il pellegrinaggio e sul prossimo numero proporremo unarticolo con le foto del viaggio.

Il viaggio ha avuto inizio lu-nedì 24 settembre alle ore15.00 dalla stazione di San Be-nedetto del Tronto giungendo aLourdes il giorno seguenteverso le ore 17.00Il Vescovo ha incontrato tutti ipellegrini presso il Bianco Az-zurro dove ha sede l’Unitalsi diSan Benedetto del Tronto e inquesta occasione ha detto:“Andiamo a Lourdes portandonoi stessi con un carico di at-tese, ansie e speranze, e mette-remo le nostre sofferenze aipiedi della Vergine Maria. Por-tiamo a Lourdes noi stessi. Vichiedo di essere capaci di fare

silenzio davanti alla grotta:guardate e lasciatevi guardare,perché lo sguardo di Mariadona gioia e pace. A Lourdesnon andiamo individualmente,ma andiamo insieme e conocchi attenti a chi ci sta vicino.Cosa portare via da Lourdes?L’11 ottobre inizia l’anno dellaFede per ricordare i 50 annidel Concilio Vaticano II, perquell’occasione il Beato Gio-vanni XXIII venne a Loreto intreno per mettere il Concilio aipiedi di Maria. Portiamo a casa una fede, rinnovata e fortificata con la voglia di pregare di più. La preghiera è il respiro e la medicina per stare bene e fare del bene. Auguri di un buon pellegrinaggio”.

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Il Santo Padre a Loreto: programmaIl Santo Padre arriverà a Loreto nella mattinata di Giovedì 4 ottobre 2012

e l’unico momento di incontro tra Benedetto XVI e i fedeli sarà la celebrazione della Santa Messa

sul Sagrato della Pontificia Basilica della Santa Casa alle ore 11.00. Tutti potranno partecipare alla Santa Messa nella piazza del Santuario,

oppure attraverso maxischermi posizionati in via Sisto V o mediante audio diffusione in Corso Boccalini.

L’accesso a queste due aree è libero, cioè senza bisogno di pass o permessi particolari.Si raccomanda a tutti coloro che sono in possesso di invito di entrare nella piazza

entro le ore 9.30, orario dopo il quale sarà chiuso l’accesso.

Per i sacerdoti non è prevista la concelebrazione

8 Anno XXIX

30 Settembre 2012PAG

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Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Fa�piacere,�ogni�tanto,�assistere�ad�un�Con-siglio�Comunale�dal�quale�si�esce�senza�quelmagone�dentro�conseguenza�di�un�dibattitobasato�su�accuse�e�contraccuse�che�non�co-struiscono,� servono� solo� per� constatarecome�spesso�la�politica�mostra�una�paurosapovertà�intellettuale.�La�politica�improvvi-sata�che�permette�,�come�scrive�Dante,�ad“ogne villan che parteggiando viene” di-ventare�un�eroe. Il�problema�delle�alluvioninei�paesi�di�marina�sta�diventando�serio�e,purtroppo,�ripetitivo,�mettendo�in�crisi�mi-

gliaia�di�cittadini,�famiglie�ed�esercizi�com-merciali.� Sembra.� specie� in� questi� ultimianni,�una�rivincita�della�natura,�ai�maltrat-tamenti�cui�l’ha�sottoposta�l’uomo�nella�suafame�di�possesso�sconsiderato�e�scellerato.Tornando�all’ultimo�Consiglio�Comunale�diS.Benedetto,�ci�è�sembrato�che�abbia�pre-valso�più�la�preoccupazione�dell’immediatoche�quello�di�lavori�di�bonifica�seri�capacidi�risolvere�gli�allagamenti�in�modo�radi-cale.�L’errore�primo�delle�Amministrazioni,presenti�e�passate,�specie�in�campagna�elet-torale�quando�si�va�alla�ricerca�della�“ner-vatura�scoperta”�della�città�con�i�suoi�punti

Un successo Acquaviva nell’ArtePer festeggiare tutti gli artisti che hanno preso parte alla mostra si sono riuniti a casa del lorocollega Patrizio Moscardelli.

RIPATRANSONE – La mostrache è andata in scena ad Acqua-viva Picena dal 11 al 29 agosto daltitolo Acquaviva nell’arte, ha ri-scosso un ottimo successo di pre-senze e di apprezzamenti.Anche il Sindaco di Acquaviva Pi-cena Pier Paolo Rosetti haespresso il suo entusiasmo: “Lasuggestione della passeggiata tragli artisti crea un rapporto di inter-scambio culturale tra la storia dellacittà, con i suoi antichi edifici, l’artista con la sua unicità ed il visitatore immerso nella serenitàdell’insieme.”Per festeggiare tutti gli espositori della mostra si sono riuniti a casa del pittore Patrizio Mo-

scardelli a Ripatransone sabato 15 settembre.In particolare erano presenti: Gian Luigi Pepa, Patrizia Guidotti, Gabriele Partemi, MarcelloPoledrini e Antonio Sguerrini, Maria Rita Bartolomei e Vito Sforza.Anche la nostra redazione si unisce ai complimenti per tutti gli artisti.

Gli allagamenti non si risolvono con le promesseLe tecniche usate dai Paesi del nord Europa

particolarmente�deboli,�è�quello�di�facili�pro-messe�che�regolarmente�vengono�disattese,anche�perché�mettere�mano�seriamente�allasoluzione�del�problema�allagamenti�assorbi-rebbe�tutte�le�risorse�economiche�della�città.Primo�comandamento�quindi�non�promettere,ciò,� tuttavia,� �non�significa� lasciar�perdere,Occorre,�a�monte,��uno�studio�serio�che�partaaddirittura�indietro�di�secoli�e�vedere�come�siè�andato�strutturando�questo�territorio�(i�co-siddetti�“relitti�di�mare”�rivendicati��ancora�nel700�dalla�città�di�Fermo),�e�l’opera�di�trasfor-

mazione,�specie�nel�periodopostbellico,� apportata� dal-l’uomo.�La�collina,�occupatae�incatramata,�quando�piovediventa�una�diga�di�raccolta�incontinua�tracimazione�a�riem-pire�specie�le�antiche�piazzediventate� conche� abbassatedal�peso�di�tonnellate�di�ce-mento�e�mattoni.�Le�opere�deldeflusso�delle�acque,�sia�fo-gnarie�sia�bianche,�non�sonostate�proporzionate�all’occu-pazione�del�suolo.�Si�è�ricorsosempre� a� pagliativi� comequello�di�qualche�anno�fa�invia�Roma,�dove�sorge�anche

il�sospetto�che�i�chiusini�siano�stati�collegatiin�modo�sbagliato�al�collettore�centrale,�altri-menti�non�si�spiega�come,�alla�minima�piog-gia,� invece�di�ricevere�buttano�fuori�acqua.Spesso�scrivo�che�“i�relitti�di�mare”�sui�qualisono�fiorite�le�nostre�città,�per�quanto�riguardala�nostra�diocesi,�sono�un�dono�dei�torrenti�efiumi�che�vanno�dal�Vibrata�all’Aso,�pertantoandavano�regolamentati�e�non�aggrediti�convoraci�e�disordinati�piani�regolatori,�sempresoggetti�ad�essere�addomesticati.�Si�potrebbeguardare�ai�paesi�del�nord�Europa�e�vederecome� sanno� apprezzare� e� rendere� sicuro� ildono�di�terra�che�il�mare�lascia�loro.����P.P.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato:Foce di Montemonaco 5-12 Agosto 2012 Vincitoridel famoso biglietto d’oro che dava accesso allasegreta fabbrica, i nostri lupetti/e hanno trascorsouna settimana in compagnia di Willy, il propri-etario, Augustus il goloso, Veruca la capricciosa,Violetta la superba e Mike il teledipendente. Divisiin 4 gruppi (Ciambelle, Muffins, Gelati eCaramelle) hanno sperimentato la bellezza e la dif-ficoltà  di stare e giocare insieme, hanno conosciutola natura alle pendici del monte Vettore alla ricercadella cascata di cioccolato, imparato a riconoscerele costellazioni e pregato insieme anche con l’aiutodi Baloo, venuto a trovarci il giovedì, e di Wontolla.Hanno riscoperto il valore della promessa fatta ehanno mostrato ai genitori venuti a trovarci l’ultimogiorno quali erano i loro talenti. Tante altre avven-ture li aspettano ora, un nuovo anno sta per comin-ciare!

Gli scout di S. Benedetto 3 tra i Monti Sibillini“La nostra unica speranza è finire la partita!”

Questa è la frase checi ha accompagnatoe che racchiudel’esperienza del cam-po di reparto svoltonella splendida cor-nice di Altino dal 5al 12 Agosto. Uncampo all’insegna delgioco Jumanji, tra lecime dei Monti Si-billini, per far com-prendere ai ragazziattraverso le varie at-tività svolte come lemissioni di squadri-glia, grandi giochi egiochi notturni, provedi cucina e notti sottole stelle, che si crescemettendosi in gioco, senza paura, e che le difficoltà possono essere superate magari con la mano di uncompagno. Oltre al divertimento ci hanno accompagnato momenti di crescita spirituale e di riflessionegiornaliera, una delle più belle e toccanti è stata la penitenziale itinerante fatta con Don Gabrieledurante il percorso per Santa Maria in Pantano, resa magica dai paesaggi meravigliosi che la natura ciriserva e dalla bella atmosfera che i nostri ragazzi hanno saputo creare

Valentina, Simona, Marco e Andrea

FEDE E CULTURA

La sorgente della libertà“Intervista su Dio’’: a Roma un dibattito sul libro del card. Ruini

Fede e ragione, nuovo ateismo, dialogo tra credenti e non cre-denti, secolarizzazione e nuova evangelizzazione, città dell’uomoe città di Dio. Se ne è parlato ieri sera a Roma, nella sala dellaProtomoteca in Campidoglio, in occasione della presentazionedel volume del card. Camillo Ruini, presidente del Comitato Ceiper il progetto culturale, “Intervista su Dio. Le parole della fede,il cammino della ragione” (ed. Mondatori 2012). In libreria dauna settimana, il volume, scritto in forma di colloquio con il gior-nalista Andrea Galli, e già alla terza edizione. Dino Boffo, moderatore del dibattito, lo ha definito“libro di un’intera vita, allestito in quattro anni ma cullato per decenni”. Dopo vari interventi ha cosìconcluso la serata il card. Ruini: “È sempre una grande sfida - ha riconosciuto - calare l’amore uni-versale nella dialettica della storia, nella complexio delle due città”. Tra fede e ragione, ha quindiosservato, “vi è continuità, ma anche ciò che io chiamo ‘rottura’”, ossia “il salto della fede rispettoalla ragione”; insomma “un’irrinunciabile complexio oppositorum”. Con riferimento al termine “apo-logetica”, che “a molti non piace ed è molto frainteso”, il presidente del Comitato Cei per il progettoculturale ha sottolineato l’importanza dello “sforzo di giustificare, per quanto è possibile, la sceltadella fede nel contesto della cultura contemporanea”, e ha invitato a distinguere “tra fisicismo asso-luto, su cui bisognerebbe argomentare, e indifferentismo, che sono parenti ma non sono la stessacosa”. “Dio ci libera - ha concluso - perché ci ama. Non è l’affermazione di Dio ad opporsi allanostra libertà; è piuttosto la sua negazione a minarne i fondamenti”.